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La riforma degli anni ’90 e le successive correzioni La riforma degli anni ’90 e le successive correzioni La prima delega : la legge n. 421 del 1992…. ……e Il Decreto Legislativo n. 29 del 1993 (c.d. prima privatizzazione). La seconda delega : la legge n. 59 del 1997…. attuata da una serie di d. lgs. modificativi del primo (il più importante è il d. lgs. n. 80 del 1998) (c.d. seconda privatizzazione) oggi integralmente sostituiti dal Decreto Legislativo n.165 del 2001, il cui testo è stato oggetto di numerose modifiche fino alle ultime, contenute nelle leggi n. 133/2008, n. 69/2009, n. 102/2009 La terza delega : la legge n. 15 del 2009, attuata con il d. lgs. c.d. “Brunetta” appena approvato (non ancora pubbl. in G.U.): qualcuno parla di “terza privatizzazione”

Slide2-Il Lavoro Pubblico Dopo La Riforma

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il lavoro pubblico dopo la riforma

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  • La riforma degli anni 90 e le successive correzioni La prima delega: la legge n. 421 del 1992. e Il Decreto Legislativo n. 29 del 1993 (c.d. prima privatizzazione). La seconda delega: la legge n. 59 del 1997.attuata da una serie di d. lgs. modificativi del primo (il pi importante il d. lgs. n. 80 del 1998) (c.d. seconda privatizzazione)oggi integralmente sostituiti dal Decreto Legislativo n.165 del 2001, il cui testo stato oggetto di numerose modifiche fino alle ultime, contenute nelle leggi n. 133/2008, n. 69/2009, n. 102/2009La terza delega: la legge n. 15 del 2009, attuata con il d. lgs. c.d. Brunetta appena approvato (non ancora pubbl. in G.U.): qualcuno parla di terza privatizzazione

  • Le finalit della riformaSono dichiarate dallart. 1, comma 1, d. lgs. n. 165/2001: Le disposizioni del presente decreto disciplinano lorganizzazione degli uffici e i rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche () al fine di:Accrescere lefficienza delle pubbliche amministrazioni;Razionalizzare il costo del lavoro pubblico in unottica di contenimento della spesa per il personale entro i vincoli di finanza pubblica;Realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nella PA (formazione e sviluppo professionale dei dipendenti in condizioni di pari opportunit), con garanzia di condizioni uniformi fra lavoratori del settore pubblico e privato

  • Trovano applicazione tutte le norme dettate per il lavoro alle dipendenze dei privati salvo normative speciali I rapporti di lavoro sono regolati contrattualmente (viene quindi meno la regolazione unilaterale)La pubblica amministrazione, nellambito del rapporto di lavoro, agisce come il privato datore di lavoroC il passaggio dalla giurisdizione amministrativa al giudice ordinarioI contenuti della riforma

  • Non pi latto di nomina a costituire il rapporto, ma il contratto individualeGli atti di gestione non sono pi atti di diritto amministrativo, ma atti di diritto comune (muta il regime giuridico del rapporto)Quindi, gli atti di gestione:non devono essere motivati se non quando prescritto (p.es. dal contratto collettivo o dalla legge)GLI EFFETTI DELLA RIFORMA SUGLI ATTI DI GESTIONE

  • C un datore di lavoro che si identifica nel dirigente (manager del settore pubblico)Il dirigente-datore di lavoro, responsabilizzato in ordine al perseguimento dei risultati, chiamato a:gestire al meglio la risorsa umana (motivare, promuovere lo sviluppo professionale)gestire la fase negoziale e del conflittoGLI EFFETTI DELLA RIFORMA SUL FUNZIONAMENTO ORGANIZZATIVO

  • La consacrazione della riforma nella giurisprudenza della Corte costituzionale

    Sentenza n. 313/1996Sentenza n. 309/1997

  • La legge n. 15 del 4 marzo 2009: criteri direttivi per il legislatore delegatoa) convergenza degli assetti regolativi del lavoro pubblico con quelli del lavoro privato, con particolare riferimento al sistema delle relazioni sindacali;b) miglioramento dellefficienza e dellefficacia delle procedure della contrattazione collettiva; c) introduzione di sistemi interni ed esterni di valutazione del personale e delle strutture, finalizzati ad assicurare lofferta di servizi conformi agli standard internazionali di qualit e a consentire agli organi di vertice politici delle pubbliche amministrazioni laccesso diretto alle informazioni relative alla valutazione del personale dipendente; d) garanzia della trasparenza dellorganizzazione del lavoro nelle pubbliche amministrazioni e dei relativi sistemi retributivi; e) valorizzazione del merito e conseguente riconoscimento di meccanismi premiali per i singoli dipendenti sulla base dei risultati conseguiti dalle relative strutture amministrative; f) definizione di un sistema pi rigoroso di responsabilit dei dipendenti pubblici; g) affermazione del principio di concorsualit per laccesso al lavoro pubblico e per le progressioni di carriera; h) introduzione di strumenti che assicurino una pi efficace organizzazione delle procedure concorsuali su base territoriale, conformemente al principio della parit di condizioni per laccesso ai pubblici uffici, da garantire, mediante specifiche disposizioni del bando, con riferimento al luogo di residenza dei concorrenti, quando tale requisito sia strumentale allassolvimento di servizi altrimenti non attuabili o almeno non attuabili con identico risultato; i) previsione dellobbligo di permanenza per almeno un quinquennio nella sede della prima destinazione anche per i vincitori delle procedure di progressione verticale, considerando titolo preferenziale nelle medesime procedure di progressione verticale la permanenza nelle sedi carenti di organico.

  • Le finalit del decreto legislativo c.d. Brunetta, approvato il 9 ottobre 2009Art. 1, comma 2:Le disposizioni del presente decreto assicurano una migliore organizzazione del lavoro, il rispetto degli ambiti riservati rispettivamente alla legge e alla contrattazione collettiva, elevati standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei servizi, lincentivazione della qualit della prestazione lavorativa, la selettivit e la concorsualit nelle progressioni di carriera, il riconoscimento di meriti e demeriti, la selettivit e la valorizzazione delle capacit e dei risultati ai fini degli incarichi dirigenziali, il rafforzamento dellautonomia, dei poteri e delle responsabilit della dirigenza, lincremento dellefficienza del lavoro pubblico e il contrasto alla scarsa produttivit e allassenteismo nonch la trasparenza delloperato delle p.a. anche a garanzia della legalit.

  • Titolo I:Principi generali

    Finalit e ambito di applicazione Il sistema delle fontiIl personale in regime pubblicisticoIndirizzo politico e attivit amministrativa; le funzioni dirigenzialiPotere organizzativo della p.a.Gestione risorse umaneNessi tra costo lavoro, risorse finanziarie e controlliRelazioni sindacali

    Sintesi delle disposizioni del D. Lgs. 165/2001(attuale formulazione)

  • Titolo I: Principi generaliArt. 1, commi 1 e 2 D. Lgs. n. 165Le disposizioni del D. Lgs. n. 165 disciplinano lorganizzazione degli uffici e i rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.Per amministrazioni pubbliche si intendono, fra le altre, tutte le amministrazioni dello Stato

  • Le esclusioniArt. 3 D. Lgs. n. 165

    Magistrati ordinari amministrativi e contabiliAvvocati e procuratori dello statoPersonale militare e forze di polizia di statoPersonale carriere diplomatiche e prefettizieDipendenti enti speciali: Banca dItalia, Consob Autorit garante per la concorrenza.Personale del Corpo nazionale dei vigili del fuocoPersonale della carriera dirigenziale penitenziariaProfessori e ricercatori universitari.

  • .. La ratio delle esclusioniArt. 3 D. Lgs. n. 165

    peculiarit delle funzioni svolte (magistrati, docenti univ.);Esercizio di compiti di particolare rilievo connesso alla realizzazione di funzioni di particolarit rilevanza dal punto di vista della collettivit (comparto sicurezza); svolgimenti di ruoli di garanzia o controllo (Banca dItalia)

  • In alcune amministrazioni, pertanto, si configura la seguente situazione:

    Convivenza di personale con rapporto di lavoro contrattualizzato con personale non contrattualizzato (per. es. magistrati/cancellieri; docenti universitari/personale non docente).

  • Una rilevante eccezione

    Art. 53, d. lgs. n. 165 del 2001: la disciplina delle autorizzazioni per incarichi retribuiti trova applicazione anche nei confronti del personale operante in regime di diritto pubblico (ex art. 3, d. lgs. n. 165 del 2001)

  • In linea generale, al personale in regime di diritto pubblico, si applica:

    1) La disciplina speciale in vigore;2) Gi eventuali d.p.r. di recepimento degli accordi sindacali ex l. n. 83/93 (o previsti da altre leggi speciali);3) Le controversie sono sottoposte alla giurisdizione esclusiva amministrativa.

  • Genesi e disciplina del rapporto di lavoro contrattualizzatoArt. 2, comma 3, prima parte:I rapporti di lavoro sono regolati contrattualmente. I contratti collettivi sono stipulati secondo i criteri e le modalit previste nel titolo III del presente decreto.

  • Il sistema delle fontia) Linee fondamentali di organizzazione degli uffici, conferimento della titolarit, organizzazione delle dotazioni organiche: sono definite mediante leggi o atti organizzativi di natura amministrativa, sulla base dei principi di legge (art. 2, comma 1)b) Rapporti di lavoro: sono disciplinati mediante il codice civile, le leggi sul lavoro privato, (art. 2, comma 2, prima parte)

  • Da qui il doppio connotato del sistema regolativoLa privatizzazione, riferita allapplicazione di discipline del settore privato, ove non diversamente specificato dal d. lgs. n. 165/01;La contrattualizzazione, consistente nella matrice contrattuale del rapporto di lavoro e nellapplicazione dei CCNL stipulati secondo le procedure previste dallo stesso d. lgs. n. 165/01.

  • La gerarchia delle fonti: lart. 2, comma 2, seconda parte

    Il vecchio testo:

    Eventuali disposizioni di legge, regolamento o statuto, che introducano discipline dei rapporti di lavoro la cui applicabilit sia limitata ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, o a categorie di essi, possono essere derogate da successivi contratti o accordi collettivi e, per la parte derogata non sono ulteriormente applicabili, salvo che la legge disponga espressamente in senso contrario.

    Il nuovo testo dopo il d. lgs. Brunetta:

    Eventuali disposizioni di legge, regolamento o statuto, che introducano discipline dei rapporti di lavoro la cui applicabilit sia limitata ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche, o a categorie di essi, possono essere derogate da successivi contratti o accordi collettivi e, per la parte derogata, non sono ulteriormente applicabili, solo qualora ci sia espressamente previsto dalla legge.

  • La funzione del contratto individuale

    Il contratto individuale destinato ad essere condizionato dai contenuti delle norme di legge e/o dei contratti collettivi.

  • La sanzione della nullit delle disposizioni contrattuali contrarie a norme imperative introdotta dal d. lgs. Brunetta

    Art. 2, comma 3bis: Nel caso di nullit delle disposizioni contrattuali per violazione di norme imperative e dei limiti fissati alla contrattazione collettiva, si applicano gli articoli 1339 e 1419, secondo comma, del codice civile.

  • Titolo I: Principi generaliArt. 1, comma 3 D. Lgs. n. 165Le disposizioni del presente decreto costituiscono principi fondamentali ai sensi dellart. 117 della Costituzione. Le Regioni a Statuto ordinario si attengono ad esse tenendo conto delle peculiarit dei rispettivi ordinamenti. I princpi desumibili dall'articolo 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421, e successive modificazioni, e dall'articolo 11, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni ed integrazioni, costituiscono altres, per le Regioni a statuto speciale e per le provincie autonome di Trento e di Bolzano, norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica.

  • Il riparto di competenze Stato Regioni in materia di lavoro pubblico

    QUESITO PRINCIPALE:Il riferimento ai principi fondamentali definisce una competenza generale concorrente fra Stato e Regioni in materia di disciplina del lavoro pubblico, con conseguente applicazione dellart. 117, 3 comma, ult. parte Cost.? E se s, con quali effetti?

    Quesiti conseguenti:Si possono individuare ambiti di competenza esclusiva dello Stato in materia di lavoro pubblico?Viceversa, esistono o no spazi per laffermazione di competenze esclusive delle Regioni?*

  • Le competenze statali esclusive secondo il disposto del d. lgs. BrunettaLart. 74, comma 1, d. lgs. Brunetta contiene un elenco di istituti rientranti nella competenza legislativa esclusiva dello Stato, ai sensi dellart. 117, comma 2, lett. l) (giurisdizione e norme processuali, ordinamento civile e penale, giustizia amministrativa) e lett. m) (determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che debbono essere garantiti su tutti il territorio nazionale)*

  • I limiti alla competenza delle regioni a statuto speciale: la sentenza della Corte Costituzionale n. 308/2006Dichiara lillegittimit costituzionale dellart. 39 comma 9 della legge regionale siciliana 10/2000 in quanto concorre alla disciplina del trattamento economico del personale delle regioni e degli enti regionali in violazione del principio della disciplina del trattamento economico a mezzo di contratti (art. 45 d. lgs. n. 165, considerata quale norma fondamentale di riforma economico-sociale della Repubblica)

  • (segue) La sentenza della Corte Costituzionale n. 189/2007Dichiara lillegittimit costituzionale di alcune disposizioni di legge regionale siciliana che dispongono in materia di trattamento economico degli addetti agli uffici stampa degli enti locali siciliani (art. 2 l. n. 421 del 1992 e art. 45 d. lgs. n. 165, quali norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica)

  • Rimangono fermi gli ambiti di esplicazione dellautonomia regionale in ambito contrattualeUno dei 5 componenti del collegio di indirizzo e controllo dellARAN nominato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni;Per le Regioni a statuto speciale e per le Province autonome di Trento e Bolzano, il d. lgs. n. 165/2001 (art. 46, comma 13) prevede che possano avvalersi di agenzie tecniche istituite con legge regionale o provinciale, stipulando contratti collettivi regionali (provinciali) per il personale alle loro dipendenze

  • Il rapporto politica - amministrazione: lindirizzo politico-amministrativo (art. 4, co. 1, d. lgs. n. 165/2001)

    Le funzioni di indirizzo politico sono esercitate dagli organi di governo:decisione sugli atti normativi e adozione degli atti di indirizzodefiniscono obiettivi, priorit, piani, programmi e direttive generaliindividuano le risorse umane, materiali ed economiche e le ripartiscono fra gli uffici dirigenziali generalirichiedono pareri al Consiglio di stato

  • Le funzioni e responsabilit dirigenziali (art. 4, co. 2, d. lgs. n. 165/2001)

    Ai dirigenti spetta l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l'amministrazione verso l'esterno, nonch la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo. Essi sono responsabili in via esclusiva dell'attivit amministrativa, della gestione e dei relativi risultati. Tali attribuzioni possono essere derogate soltanto espressamente e ad opera di specifiche disposizioni legislative (art. 4, co. 3)

  • Il potere di organizzazione (art. 5 del d.lgs 165/2001)

    Comma 1 : Le amministrazioni pubbliche assumono ogni determinazione organizzativa al fine di assicurare lattuazione dei principi di cui allart. 2 comma 1 e la rispondenza al pubblico interesse dellazione amministrativa (macro organizzazione)Comma 2: Nellambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui allart. 2 comma 1, le determinazioni per lorganizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con le capacit ed i poteri del privato datore di lavoro, fatta salva la sola informazione ai sindacati, ove prevista nei contratti collettivi. Rientrano in particolare nellesercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunit nonch la direzione, lorganizzazione del lavoro nellambito degli uffici (micro organizzazione)

  • Il collegamento fra politica e amministrazione: il controllo (art. 5, comma 3)Le c.d. funzioni di controllo:Gli atti di indirizzo: sono adottati dallorgano politicoGli atti di micro amministrazione: sono adottati dal dirigenteIl perseguimento dei risultati definiti nellatto di indirizzo: sottoposto a forme di controllo interno