75
Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi. it Trento 15.04.05 Titolo

Sperimentazioni in corso Marco Giliberti [email protected] Trento 15.04.05 Titolo

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Sperimentazioni in corsoSperimentazioni in corso

Marco Giliberti

[email protected]

Trento 15.04.05

Titolo

Page 2: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

RICERCHE E SPERIMENTAZIONISULLA FISICA QUANTISTICA

STRUMENTI E METODIDELLA RICERCA DIDATTICA

PERCHÈ UNA DIDATTICA DELLA FISICA?

STRUTTURA DEL SEMINARIOSTRUTTURA DEL SEMINARIO

Trento 15.04.05

Page 3: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

PERCHE’ UNA DIDATTICA

DELLA FISICA?

Trento 15.04.05

Page 4: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

 “QUELLO CHE GLI STUDENTI APPRENDONO E’

SPESSO MOLTO DIVERSO DA QUELLO CHE VIENE LORO PRESENTATO,

 ANCHE QUANDO L’ISTRUZIONE E’ COMPLETA E

ACCURATA, GLI STUDENTI SPESSO LASCIANO LE CLASSI DI FISICA CON IDEE CHE SONO IN FORTE CONTRASTO CON QUELLO CHE PENSANO I FISICI”. 

 “QUELLO CHE GLI STUDENTI APPRENDONO E’

SPESSO MOLTO DIVERSO DA QUELLO CHE VIENE LORO PRESENTATO,

 ANCHE QUANDO L’ISTRUZIONE E’ COMPLETA E

ACCURATA, GLI STUDENTI SPESSO LASCIANO LE CLASSI DI FISICA CON IDEE CHE SONO IN FORTE CONTRASTO CON QUELLO CHE PENSANO I FISICI”. 

M Wittmann, R. Steinberg, E. Redish, Am. J. Phys. 70 (3), March (2002) 

Cfr. anche L. Mc Dermot, Am J. Phys. 59, 301-315 (1991)

M Wittmann, R. Steinberg, E. Redish, Am. J. Phys. 70 (3), March (2002) 

Cfr. anche L. Mc Dermot, Am J. Phys. 59, 301-315 (1991)

Trento 15.04.05

Page 5: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

DIDATTICA DELLA FISICA

(INIZIO’ CIRCA 40 ANNI FA)

DIDATTICA DELLA FISICA

(INIZIO’ CIRCA 40 ANNI FA)

SOLUZIONI AL PROBLEMA DI COME MIGLIORARE

L’APPRENDIMENTO E L’INSEGNAMENTO DELLA FISICA

SOLUZIONI AL PROBLEMA DI COME MIGLIORARE

L’APPRENDIMENTO E L’INSEGNAMENTO DELLA FISICA

Trento 15.04.05

Page 6: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

INIZIO’ CON UN RIPENSAMENTIO SULLA FISICA

(VARI PROGETTI TIPO PSSC ECC.)

INIZIO’ CON UN RIPENSAMENTIO SULLA FISICA

(VARI PROGETTI TIPO PSSC ECC.)

CONTINUO’ CON RICERCHE SULLE IDEE DEGLI STUDENTI (VIENNOT, DRIVER ECC.)CONTINUO’ CON RICERCHE SULLE IDEE DEGLI STUDENTI (VIENNOT, DRIVER ECC.)

SI SCOPRIRONO SCHEMI SPONTANEI O INTUITIVI DI

CONOSCENZA.

SI SCOPRIRONO SCHEMI SPONTANEI O INTUITIVI DI

CONOSCENZA.

Trento 15.04.05

Page 7: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

AD UN

“BUON” INSEGNAMENTO DI UNA FISICA “INADEGUATA”

C. Bernardini, C. Tarsitani. M. Vicentini “Thinking Physics for Teaching” Plenum Press, New York, 1995.

AD UN

“BUON” INSEGNAMENTO DI UNA FISICA “INADEGUATA”

C. Bernardini, C. Tarsitani. M. Vicentini “Thinking Physics for Teaching” Plenum Press, New York, 1995.

QUESTO SPOSTO’ LA RICERCA PREVALENTEMENTE SUI PROBLEMI DELL’ APPRENDIMENTO QUESTO SPOSTO’ LA RICERCA PREVALENTEMENTE SUI PROBLEMI DELL’ APPRENDIMENTO

RISCHIO

DA EVITARE:

RISCHIO

DA EVITARE:

PASSARE DA UN

INSEGNAMENTO INADEGUATO DI UNA “BUONA FISICA”

PASSARE DA UN

INSEGNAMENTO INADEGUATO DI UNA “BUONA FISICA”

Trento 15.04.05Trento 15.04.05

Page 8: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

STRUMENTI E METODI

DELLA RICERCA DIDATTICA

Trento 15.04.05

Page 9: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Analisi delle concezioni inizialiAnalisi delle concezioni iniziali

Analisi in itinere dell’organizzazione delle idee

Analisi in itinere dell’organizzazione delle idee

Analisi delle concezioni finaliAnalisi delle concezioni finali

Analisi dell’apprendimento a lungo termine

Analisi dell’apprendimento a lungo termine

Es. QuestionarioEs. Questionario

Es Interrogazioni lunghe Interventi degli studenti Lavoro in laboratorio Verifiche scritte

Es. Questionario Interrogazioni Gradimento e significatività del corso

Es. domande aperte con richiesta di spiegazioneEs. domande aperte con richiesta di spiegazione

Tutto l’intervento viene monitorato (registrato e/o videoregistrato)

Tutto l’intervento viene monitorato (registrato e/o videoregistrato)

Trento 15.04.05

Page 10: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

INDIVIDUAZIONE DEI CONCETTI

FONDAMENTALI

COSTRUZIONE DI UN PERCORSO

“UNIVERSITARIO”

DEDUZIONE DI UNA PROPOSTA DIDATTICA “PREUNIVERSITARIA”

STUDIO DELLE MODALITA’ DI

APPRENDIMENTO

ANALISI DELL’APPRENDIMENTO DI ALCUNI STUDENTI PARTICOLARMENTE

BRILLANTI

PROPOSTA DIDATTICA

NUOVA PROPOSTA DIDATTICA

ANALISI DELLA RISPOSTA DEGLI

STUDENTI

Paragone con una classe di controlloParagone con una classe di controllo

Trento 15.04.05

Page 11: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

RICERCHE E SPERIMENTAZIONISULLA FISICA QUANTISTICA

Trento 15.04.05

Page 12: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

L’istruzione “tradizionale” per argomenti di fisica quantistica è molto simile in tutti

i paesi occidentali.

L’istruzione “tradizionale” per argomenti di fisica quantistica è molto simile in tutti

i paesi occidentali.

Corpo neroCorpo nero Effetto fotoelettrico Effetto ComptonEffetto fotoelettrico Effetto Compton

Modello atomico di Thomson

Modello atomico di Rutherford

Modello atomico di Bohr

De Broglie…

Modello atomico di Thomson

Modello atomico di Rutherford

Modello atomico di Bohr

De Broglie…

L’elettrone come una trottola

L’elettrone come una trottola

Modello atomico di Sommerfeld

Modello atomico di Sommerfeld

Il principio di indeterminazione (microscopio di Heisenberg)

Il principio di indeterminazione (microscopio di Heisenberg)

Modello atomico a orbitali

Modello atomico a orbitali

Trento 15.04.05

Page 13: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

ESEMPIO DI TEST DI INGRESSOESEMPIO DI TEST DI INGRESSO

M. Giliberti C. Marioni LFNS XXX 3 (1997)

Es. di domande aperte Es. di domande aperte

Cos’è per te la luce?Cos’è per te la luce?

Descrivi quello che ti viene in mente a sentire le parole:

atomo, elettrone, fotone, corpo nero,

principio di indeterminazione

Descrivi quello che ti viene in mente a sentire le parole:

atomo, elettrone, fotone, corpo nero,

principio di indeterminazione

Hai già sentito parlare di queste cose?

•mai

•a scuola: elementare, media, liceo 

•dai mass media: quotidiani, riviste, televisione, radio,

•in casa (spiegare in che ambito: in una discussione, leggendo un libro, da un fratello, ecc.)

Hai già sentito parlare di queste cose?

•mai

•a scuola: elementare, media, liceo 

•dai mass media: quotidiani, riviste, televisione, radio,

•in casa (spiegare in che ambito: in una discussione, leggendo un libro, da un fratello, ecc.)

Trento 15.04.05

Page 14: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

La teoria a fotoni della luce prevede fra l’altro che:

 (a) il fotone si muova di moto ondulatorio

 (b) la velocità dei fotoni nel vuoto dipenda dalla loro energia

 (e) la luce si propaghi senza che il fotone segua una traiettoria definita

 (d) la probabilità di osservare un fotone abbia carattere sinusoidale

 Spiegazione:

La teoria a fotoni della luce prevede fra l’altro che:

 (a) il fotone si muova di moto ondulatorio

 (b) la velocità dei fotoni nel vuoto dipenda dalla loro energia

 (e) la luce si propaghi senza che il fotone segua una traiettoria definita

 (d) la probabilità di osservare un fotone abbia carattere sinusoidale

 Spiegazione:

Trento 15.04.05

Page 15: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Descrivi quello che succede quando i seguenti materiali quando essi vengono inseriti tra i seguenti contatti collegati ad una batteria.

Descrivi quello che succede quando i seguenti materiali quando essi vengono inseriti tra i seguenti contatti collegati ad una batteria.

Trento 15.04.05

C. Wittman, N. Steinberg, E. Redish Am. J. Phys. March 2002

Page 16: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Che cosa intendi con “fotone”?Che cosa intendi con “fotone”?

Come ti immagini gli elettroni in un atomo?Come ti immagini gli elettroni in un atomo?

Quali sono le proprietà essenziali di un oggetto classico?Quali sono le proprietà essenziali di un oggetto classico?

I più ci sono questionari sull’interesse degli studenti

I più ci sono questionari sull’interesse degli studenti

D. Zollman, S. Rebello, K. Hogg Am. J. Phys. March 2002

Page 17: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Es. di domande chiuseEs. di domande chiuse

Abbiamo una teoria fisica precisa della luce?

  (a) sì ed è risultata corretta in tutti gli esperimenti effettuati

 (b) no, infatti non abbiamo ancora capito se è fatta da onde o da corpuscoli

 (c) sì ma in molti esperimenti si sono avuti risultati inattesi

 (d) no, infatti abbiamo non una ma due teorie fisiche della luce, una che si applica agli esperimenti macroscopici (teoria ondulatoria), l’altra a quelli microscopici (teoria corpuscolare)

 Spiegazione: …

Abbiamo una teoria fisica precisa della luce?

  (a) sì ed è risultata corretta in tutti gli esperimenti effettuati

 (b) no, infatti non abbiamo ancora capito se è fatta da onde o da corpuscoli

 (c) sì ma in molti esperimenti si sono avuti risultati inattesi

 (d) no, infatti abbiamo non una ma due teorie fisiche della luce, una che si applica agli esperimenti macroscopici (teoria ondulatoria), l’altra a quelli microscopici (teoria corpuscolare)

 Spiegazione: …

Trento 15.04.05 Gruppo di ricerca di Milano

Page 18: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Sono stati evidenziate notevoli idee errate su:Sono stati evidenziate notevoli idee errate su:

Fotone

si muove in forma di un’onda progressiva

Ha una massa solo quando si muove alla velocità della luce

Fotone

si muove in forma di un’onda progressiva

Ha una massa solo quando si muove alla velocità della luce

Trento 15.04.05

Cfr. R. Mueller, H. Wiesner Am J. Phys 70 (3) 2002.

Elettrone

La diffrazione di elettroni è dovuta alla loro carica elettrica

Elettrone

La diffrazione di elettroni è dovuta alla loro carica elettrica

Page 19: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Rel. Di incertezza

Stud.: “quando misuro la posizione in maniera precisa, altero il momento”

Stud.: “Se commetto un errore a determinare la posizione allora ho fatto per forza anche un errore nel determinare il momento”

Rel. Di incertezza

Stud.: “quando misuro la posizione in maniera precisa, altero il momento”

Stud.: “Se commetto un errore a determinare la posizione allora ho fatto per forza anche un errore nel determinare il momento”

M. Giliberti, C. Marioni

“Teaching about Heisenberg’s Relations”; Proc. G.I.R.E.P. I.C.P.E. International Conference: New Ways of Teaching Physics 1996.

Trento 15.04.05

Page 20: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

ALCUNI RISULTATI GENERALI

ACQUISITI DALLA RICERCA

IN DIDATTICA DELLA

FISICA QUANTISTICA

Trento 15.04.05

Page 21: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

“In un corso introduttivo non è possibile raccontare la storia della radiazione di corpo nero in un modo intellettualmente onesto e significativo e un discorso approssimativo sull’argomento lascia solo disorientati gli

studenti.”

A. Arons “Guida all’insegnamento della fisica”, Zanichelli

“In un corso introduttivo non è possibile raccontare la storia della radiazione di corpo nero in un modo intellettualmente onesto e significativo e un discorso approssimativo sull’argomento lascia solo disorientati gli

studenti.”

A. Arons “Guida all’insegnamento della fisica”, Zanichelli

Per quanto riguarda l’apprendimento sul problema del corpo nero: “Viene confermata la difficoltà di comprensione…: anche persone in genere molto brave hanno fatto confusione.”

Tesi di laurea di L. Maddalon; relatore C. Marioni, correlatori Lanz, Giliberti a. a. 1991-92

Per quanto riguarda l’apprendimento sul problema del corpo nero: “Viene confermata la difficoltà di comprensione…: anche persone in genere molto brave hanno fatto confusione.”

Tesi di laurea di L. Maddalon; relatore C. Marioni, correlatori Lanz, Giliberti a. a. 1991-92

Trento 15.04.05

Page 22: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

“Si sa che dopo l’istruzione tradizionale, gli studenti mostrano facilmente misconcezioni classiche e confondono nozioni classiche e quantistiche.”

R. Mueller, H. Wiesner Am. J. Phys. 70 (3) (2002)

“Si sa che dopo l’istruzione tradizionale, gli studenti mostrano facilmente misconcezioni classiche e confondono nozioni classiche e quantistiche.”

R. Mueller, H. Wiesner Am. J. Phys. 70 (3) (2002)

“…la nostra ricerca in classe ha mostrato una notevole difficoltà dei ragazzi nella comprensione dei difficili problemi connessi alla crisi della fisica classica (probabilmente perché conoscono questa troppo poco per poterne apprezzare la crisi).”

M. Giliberti, C. Marioni ”Introduzione di alcuni elementi di Fisica dei quanti nella scuola secondaria superiore” LFNS XXX 3 Supplemento

(1997)

“…la nostra ricerca in classe ha mostrato una notevole difficoltà dei ragazzi nella comprensione dei difficili problemi connessi alla crisi della fisica classica (probabilmente perché conoscono questa troppo poco per poterne apprezzare la crisi).”

M. Giliberti, C. Marioni ”Introduzione di alcuni elementi di Fisica dei quanti nella scuola secondaria superiore” LFNS XXX 3 Supplemento

(1997)

Trento 15.04.05

Page 23: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

“Orientato agli sviluppi storici l’insegnante sovra-enfatizza i concetti della fisica classica”

“Orientato agli sviluppi storici l’insegnante sovra-enfatizza i concetti della fisica classica”

“L’apprendimento della fisica moderna è reso più difficile per gli studenti perché l’insegnamento spesso usa modelli (per es. il modello atomico di Bohr) e concetti (per esempio quello di dualismo) semiclassici.”

“L’apprendimento della fisica moderna è reso più difficile per gli studenti perché l’insegnamento spesso usa modelli (per es. il modello atomico di Bohr) e concetti (per esempio quello di dualismo) semiclassici.”

“Da tutte le indagini nella psicologia dell’apprendimento si può ricavare almeno un principio: i modelli semplificati devono essere costruiti in modo tale che sia possibile estenderli e lo studente non sia forzato successivamente a riorientare le concezioni fondamentali.”

“Da tutte le indagini nella psicologia dell’apprendimento si può ricavare almeno un principio: i modelli semplificati devono essere costruiti in modo tale che sia possibile estenderli e lo studente non sia forzato successivamente a riorientare le concezioni fondamentali.”

H. Fishler, M. Lichtfeldt “Modern physics and students’ conceptions” Int. J. Sci. Educ. 14, 181-190 (1992)

Trento 15.04.05

Page 24: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

L’uso di numerosi modelli, trattati spesso sbrigativamente, per spiegare la struttura

dell’atomo non dà, in generale, buoni risultati di apprendimento

L’uso di numerosi modelli, trattati spesso sbrigativamente, per spiegare la struttura

dell’atomo non dà, in generale, buoni risultati di apprendimento

“Gli studenti a cui è stata mostrata l’efficacia del modello di Bohr è molto difficile che lo abbandonino”

H. Fishler, M. Lichtfeldt “Modern physics and students’ conceptions” Int. J. Sci. Educ. 14, 181-190 (1992)

“Gli studenti a cui è stata mostrata l’efficacia del modello di Bohr è molto difficile che lo abbandonino”

H. Fishler, M. Lichtfeldt “Modern physics and students’ conceptions” Int. J. Sci. Educ. 14, 181-190 (1992)

Soffermiamoci sul modello di BohrSoffermiamoci sul modello di Bohr

Studenti che hanno avuto un insegnamento “insistito” del modello di Bohr hanno grandi difficoltà a capire la conduzione

nei solidi e, ad esempio, la legge di Ohm

Cfr. M Wittmann R. Steinberg, E. Redish, Am J. Phys. 70 (2002)

Studenti che hanno avuto un insegnamento “insistito” del modello di Bohr hanno grandi difficoltà a capire la conduzione

nei solidi e, ad esempio, la legge di Ohm

Cfr. M Wittmann R. Steinberg, E. Redish, Am J. Phys. 70 (2002)

Trento 15.04.05

Page 25: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Inoltre ci sono i problemi legati alla divulgazione…a scuola…

Inoltre ci sono i problemi legati alla divulgazione…a scuola…

Trento 15.04.05

Page 26: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

SPERIMENTAZIONI

Page 27: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Teaching quantum mechanics on an introductory level

R. Müller, H. Wiesner

München

Scuola Superiore

Teaching quantum mechanics on an introductory level

R. Müller, H. Wiesner

München

Scuola Superiore

Trento 15.04.05

Page 28: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

523 studenti risposero al questionario dopo un’istruzione tradizionale

27 studenti furono intervistati oralmente

523 studenti risposero al questionario dopo un’istruzione tradizionale

27 studenti furono intervistati oralmente

37 studenti universitari futuri insegnanti furono intervistati allo stesso modo 37 studenti universitari futuri insegnanti furono intervistati allo stesso modo

I due gruppi diedero risposte simili!I due gruppi diedero risposte simili!

Page 29: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Quali sono le proprietà essenziali di un oggetto classico? Quali sono le proprietà essenziali di un oggetto classico?

massa, peso (85%) dimensioni,volume, forma (43%)

velocità movimento (38%)

quantità di moto (27%)

posizione (15%)

densità (15%)

energia (12%)

massa, peso (85%) dimensioni,volume, forma (43%)

velocità movimento (38%)

quantità di moto (27%)

posizione (15%)

densità (15%)

energia (12%)

Trento 15.04.05

Page 30: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Quali sono le proprietà essenziali di un oggetto quantistico? Quali sono le proprietà essenziali di un oggetto quantistico?

massa (37%) Carica (37%)

velocità/quantità di moto (37%)

energia (26%)

spin (22%)

livelli di energia/quantità di moto (15%)

posizione non determinate esattamente (11%)

no massa assoluta (11%)

lunghezza d’onda di de Broglie (7%)

massa (37%) Carica (37%)

velocità/quantità di moto (37%)

energia (26%)

spin (22%)

livelli di energia/quantità di moto (15%)

posizione non determinate esattamente (11%)

no massa assoluta (11%)

lunghezza d’onda di de Broglie (7%) Trento 15.04.05

Page 31: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Come ti immagini gli elettroni in un atomo? Come ti immagini gli elettroni in un atomo?

Bohr o planetario (17%) “Ci sono cerchi…attorno al nucleo…orbite…Tutti gli elettroni sono su differenti orbite…possono saltare da un’orbita all’altra” Bohr con precauzione (24%) “Le orbite…L’atomo lo immagino così…mi è stato detto che non è corretto, ma ci sono così abituato e poi è così tanto usato…” Idea concreta di nuvole/Carica distribuita (14%) Orbitali con distribuzione di probabilità (38%)

Bohr o planetario (17%) “Ci sono cerchi…attorno al nucleo…orbite…Tutti gli elettroni sono su differenti orbite…possono saltare da un’orbita all’altra” Bohr con precauzione (24%) “Le orbite…L’atomo lo immagino così…mi è stato detto che non è corretto, ma ci sono così abituato e poi è così tanto usato…” Idea concreta di nuvole/Carica distribuita (14%) Orbitali con distribuzione di probabilità (38%)

Trento 15.04.05

Anche quando vengono menzionate le idee quantistiche, il punto di partenza è l’atomo di Bohr

Anche quando vengono menzionate le idee quantistiche, il punto di partenza è l’atomo di Bohr

Page 32: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

STRUTTURA DEL CORSOSTRUTTURA DEL CORSO

Per evitare misconcezioni classiche si sono concentrati sugli aspetti della MQ che sono radicalmente diversi a quelli della MC

Per evitare misconcezioni classiche si sono concentrati sugli aspetti della MQ che sono radicalmente diversi a quelli della MC L’interpretazione di Born è introdotta presto e

abbondantemente usata.Nessun mistero il dualismo onda particella quando si sia capita l’interpretazoine probabilistica

L’interpretazione di Born è introdotta presto e abbondantemente usata.Nessun mistero il dualismo onda particella quando si sia capita l’interpretazoine probabilistica

Alcune proprietà classicamente ben definita (posizione, quantità di moto ecc.) non possono essere sempre attribuite ad un oggetto quantistico.

Alcune proprietà classicamente ben definita (posizione, quantità di moto ecc.) non possono essere sempre attribuite ad un oggetto quantistico.

Il processo di misura non può essere “passivo”. C’è grande differenza tra “avere una proprietà” e “misurare una proprietà” Alcune proprietà classicamente ben definita (posizione, quantità di moto ecc.) non possono essere sempre attribuite ad un oggetto quantistico.

Il processo di misura non può essere “passivo”. C’è grande differenza tra “avere una proprietà” e “misurare una proprietà” Alcune proprietà classicamente ben definita (posizione, quantità di moto ecc.) non possono essere sempre attribuite ad un oggetto quantistico.

Page 33: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Per es. polarizzazione

Doppelspaltversuch.exe

Page 34: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

INTERFEROMETROINTERFEROMETRO

Page 35: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

RELAZIONI DI INCERTEZZA DI HEISENBERG

rappresenta l’ensemblex e t sono le deviazioni standard

RELAZIONI DI INCERTEZZA DI HEISENBERG

rappresenta l’ensemblex e t sono le deviazioni standard

OPERATORI OPERATORI

cinEdx

d

m

2

22

2

Page 36: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

VALUTAZIONE DEL CORSO

VALUTAZIONE DEL CORSO

Page 37: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Page 38: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Page 39: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Page 40: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Page 41: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Page 42: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Zollman Rebello Hogg

Trento 15.04.05

Quantum mechanics for everyone: Hands-on activities

integrated with technologyD. Zollman, N. Rebello, K. Hogg

Kansas State University

Per studenti di scuola superiore,

di college e anche più su

160 scuole coinvolte

Quantum mechanics for everyone: Hands-on activities

integrated with technologyD. Zollman, N. Rebello, K. Hogg

Kansas State University

Per studenti di scuola superiore,

di college e anche più su

160 scuole coinvolte

Page 43: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Uso di Visual Quantum Mechanics Uso di Visual Quantum Mechanics

Orientato agli apparecchi (per es. LED)Orientato agli apparecchi (per es. LED)

Meccanica

Solidi e luce

Luninescenza ()fosforescenza ecc)

Onde e Materia

Vedere il molto piccolo: Tunnel quantistico

Diagrammi di energia potenziale

Fare onde

Meccanica

Solidi e luce

Luninescenza ()fosforescenza ecc)

Onde e Materia

Vedere il molto piccolo: Tunnel quantistico

Diagrammi di energia potenziale

Fare onde

Page 44: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Dal laboratorio virtuale

a…carta e matita

Trento 15.04.05

Page 45: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Disegnatore di funzioni d’onda

Trento 15.04.05

Page 46: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Visual quantum MechanicsVisual Quantum Mechanics

© 1997-2004, Physics Education Research Group, Kansas State University.

VISUAL QUANTUM MECHANICS

Trento 15.04.05http://phys.educ.ksu.edu/

Page 47: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Advanced visual quantum mechanics

In order to visualize complex numbers we use a color map that associates a unique color with every complex number z = x + i y.The set of complex numbers forms a two-dimensional plane (the "complex plane"). In the image to the left, each point (x,y) of that plane has a unique color (hue and lightness/saturation).

 

 

A complex number z can be represented by its "absolute value" (or "modulus") abs(z) and by its "argument" (or "phase") arg(z). The absolute value is the distance of z from the origin in the complex plane, arg(z) is the angle between the line from (0,0) to (x,y) and the positive x-axis. The polar representation of z reads z = abs(z) ei arg(z)

The color map uses the HLS color system ("hue-lightness-saturation"). The hue represents the argument arg(z) of the complex number z. The absolute value abs(z) is given by the lightness of the color. All colors of the color map have the maximal saturation (with respect to the given lightness). Positive real numbers always appear red. The primary colors appear at phase angles 2 pi/3 (green) and 4 pi/3 (blue). The subtractive colors yellow, cyan, and magenta have the phases pi/3, pi, and 5 pi/3.The poles of a complex function are white, the zeros are black.This color map is obtained by a stereographic projection from the surface of the three-dimensional color space (in the hue-lightness-saturation system) onto the complex plane.

http://www.uni-graz.at/imawww/vqm/movies.html

Page 48: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

f(z) = 1/z

Page 49: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

This image shows a wave function describing the state |11,5,3> of the electron in the field of a proton (a hydrogen atom). The radius of the figure is about 200 Bohr radii.(1 Bohr radius = 5 x 10-11 m.) The proton is assumed to be at rest at the center of the image. It is way too small to be visible at this magnification.

Another stationary state of the hydrogen atom. The quantum numbers for this example are principal quantum number n = 4, orbital angular momentum quantum number = 2, and magnetic quantum number m = 2 (see Advanced Visual Quantum Mechanics). This image shows an isosurface of the position probability density. The colors describe the complex phases of the wave function according to the standard color map. Created with QuantumGL.

Page 50: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Hydrogen eigenstate obtained via separation in parabolic coordinates. The quantum numbers for this example are n1 = 6, n2=7, and m = 2 (see Advanced Visual Quantum Mechanics, Section 2.6.) This image shows an isosurface of the position probability density. A part of this surface has been made transparent so that you can look inside. The colors describe the complex phases of the wave function according to the standard color map. Created with QuantumGL

Page 51: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Investigating student understanding of quantum physics:

Spontaneous models of conductivity

M. Wittmann, R. Steinberg, E. Redish

University of Maine

Corso di Meccanica quantistica per ingegneri

Investigating student understanding of quantum physics:

Spontaneous models of conductivity

M. Wittmann, R. Steinberg, E. Redish

University of Maine

Corso di Meccanica quantistica per ingegneri

Page 52: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Tipica presentazione di modelli di conduttività:

1. Flusso di carica attraverso una certa area

2. Moto casuale con drift

3. Descrizione attraverso diagramma del moto nelle bande

Tipica presentazione di modelli di conduttività:

1. Flusso di carica attraverso una certa area

2. Moto casuale con drift

3. Descrizione attraverso diagramma del moto nelle bande

Trento 15.04.05

Page 53: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Interviste…

13 studenti furono intervistati in dettaglio (9 prima e 4 dopo il corso tradizionale)

Interviste…

13 studenti furono intervistati in dettaglio (9 prima e 4 dopo il corso tradizionale)

Studente: “Perchè gli elettroni fluiscano attraverso il filo, essi devono lasciare l’atomo. Bisogna fornire loro abbastanza energia perché scappino dalle forze che li tengono nell’atmosfera dell’atomo, poi si muovono liberamente.”

Studente: “Perchè gli elettroni fluiscano attraverso il filo, essi devono lasciare l’atomo. Bisogna fornire loro abbastanza energia perché scappino dalle forze che li tengono nell’atmosfera dell’atomo, poi si muovono liberamente.”

Studente: “C’è una catena a reazione di elettroni…; questo elettrone sarà proiettato sul prossimo atomo e diventa instabile…e via di seguito”

Studente: “C’è una catena a reazione di elettroni…; questo elettrone sarà proiettato sul prossimo atomo e diventa instabile…e via di seguito”

Page 54: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Modello a bande a partire dalla buca di potenziale finita monodimensionale

Modello a bande a partire dalla buca di potenziale finita monodimensionale

CURRICULUM PER LA PARTE DI CONDUCIBILITA’CURRICULUM PER LA PARTE DI CONDUCIBILITA’

Modello di Drude e suoi limiti Modello di Drude e suoi limiti

Visual Quantum Mechanics Visual Quantum Mechanics

Moto degli elettroni Moto degli elettroni

Trento 15.04.05

Page 55: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

VALUTAZIONEVALUTAZIONE

Modificato 1:

prima moto degli elettroni, poi modello a bande

Modificato 2:

prima bande poi moto degli elettroni

Stesso tempo di lezione per tutti e 3 gli approcci

Modificato 1:

prima moto degli elettroni, poi modello a bande

Modificato 2:

prima bande poi moto degli elettroni

Stesso tempo di lezione per tutti e 3 gli approcci

Trento 15.04.05

Page 56: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

    

                  Spiegare e Capire in Fisica

proposte e percorsi per l’insegnamento preuniversitario della fisica

  Da una Collaborazione di Ricerca (PRIN 99) fra le Università di

Milano, Napoli, Palermo, Pavia, Torino, Udine  

IL PROGETTO

UNO SGUARDO D’INSIEME

PROPOSTE E PERCORSI

 Copyright © 2002 SeCiF per l’intero Sito pctidifi.mi.infn.it/secif

L’uso e la circolazione non-commerciale del materiale scaricato da questo Sito è benvenuta e incoraggiata, naturalmente a condizione di citarne la fonte

Page 57: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Udine

Trento 15.04.05

M. MICHELINI L. SANTI A. STEFANEL

Università di Udine

M. MICHELINI L. SANTI A. STEFANEL

Università di Udine

Page 58: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Page 59: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Qualunque sia la direzione permessa v, il versore u

determina il comportamento statistico dei fotoni.

Lo stato di polarizzazione lineare di un fotone è quindi rappresentato da un vettore

in uno spazio bidimensionale

SCHEDA 1

Page 60: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Trento 15.04.05

Operatori lineariIn meccanica quantistica

a ogni osservabile fisica è associata ad un operatore lineare. Un gioco per capirliConsideriamo un oggetto / un operatore O del tipo a b· Applichiamolo a un vettore cil risultato dell'operazione è un nuovo vettore proporzionale ad a

a b· c

a è autovettore

Page 61: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Torino

Trento 15.04.05

I@PhT | Cerca su IA@PhT | Contact

                    La Meccanica Quantistica con il metodo della somma sui molti

cammini di Feynman

Mi auguro che riusciate ad accettare la Natura per quella che è: assurda

R. Feynman

TEORIA

OMBREOSTACOLI

Page 62: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Quanta-Mi

N. Bergomi, L. Cazzaniga, M. Giliberti, L. Lanz, G. Vegni

Mathesis 10.11.2004

Trento 15.04.05

Page 63: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

SeCiFSpiegare e Capire in Fisica

Progetto in cofinanziamentocoord. naz.: Prof. Paolo Guidoni

MILANO

PALERMO

PAVIA

UDINE

OTTICA

MECCANICA

TERMODINAMICA

FISICAQUANTISTICA

NAPOLI

TORINO

http://p

ctidifi.

mi.infn.it/

secif/quantami

Trento 15.04.05

Page 64: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

PARTICOLARE ATTENZIONE AI FATTI SPERIMENTALI CHE

VANNO SCELTI ACCURATAMENTE

SCELTA DI UN PERCORSO DIRETTO E RIPULITO DA

CONSIDERAZIONI “POCO FISICHE”

PRESENTAZIONE “SERIA” MA SEPARATA DI FATTI IMPORTANTI DI STORIA

DELLA FISICA

METODOLOGIA UGUALE A QUELLA UTILIZZATA PER LA DIDATTICA DELLA FC

  

Trento 15.04.05

Page 65: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

La Fisica “è una” e di essa dobbiamo fornire un quadro unitario.

Per questo motivo la distinzione e, in particolare la frattura tra Fisica Classica e Fisica Moderna non torna utile. E’ necessario superare la distinzione tra “Classico” e “Moderno” e sviluppare le conoscenze solo in base al tipo di fenomenologia e alla “profondità” della descrizione considerati.

Trento 15.04.05

Page 66: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Non utilizziamo la cronologia della Fisica come sistema di riferimento rispetto al quale costruire tale quadro coerente

Perciò presentiamo una ricostruzione logica delle conoscenze fisiche indipendente dalla ricostruzione fornita dalla “successione” dei fatti. Indipendente però non vuol dire in opposizione: in alcuni casi lo sviluppo storico delle idee coincide con la logica della nostra presentazione.

Trento 15.04.05

Page 67: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

La Fisica Quantistica non è equivalente alla Meccanica Quantistica. Noi ci

ispiriamo alla Teoria Quantistica dei campi

La visione del mondo che scaturisce dalle due teorie è, infatti, diversa. La Meccanica Quantistica è l’adattamento del mondo newtoniano delle particelle puntiformi ai fenomeni quantistici mentre la Teoria Quantistica dei Campi è l’evoluzione della teoria dei Campi Classica per rendere conto della quantizzazione. L’oggetto primario di quest’ultima teoria è il campo e non le particelle

Trento 15.04.05

Page 68: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

La Fisica non è finita nei primi trent’anni del secolo scorso

Molte conoscenze acquisite nei 70 anni successivi sono utili per chiarire alcuni punti, altrimenti oscuri, delle teorie quantistiche. Perciò abbiamo preso in considerazione, per quanto possibile, tutto il ‘900 e non soltanto i sui primi 3 decenni (quindi “lavoriamo” anche esperimenti recenti).

Trento 15.04.05

Page 69: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

CAMPI DI FORZA

CONTINUI

LA MATERIA COME UN

CONTINUO

PACCHETTI D’ONDA

OTTICA E. M.

OTTICA MAT.

EQ. ONDE MAT.

EQ. ONDE E. M.

INTERAZIONI E. M.

E QUANTI E. M.

INTERAZIONI CHIMICHE E

QUANTI

Grandi somiglianze tra il comportamento dei campi materiali e di forza (non ancora quantizzati).

Grandi somiglianze tra il comportamento dei campi materiali e di forza (non ancora quantizzati).

I quanti emergono nelle descrizioni delle interazioni (sia per i campi di forza che per quelli materiali). Non c’è frattura tra FC e FM.

I quanti emergono nelle descrizioni delle interazioni (sia per i campi di forza che per quelli materiali). Non c’è frattura tra FC e FM.

Schema Trento 15.04.05

Page 70: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo
Page 71: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

INTERFERENZA

INTERPRETAZ. STATISTICA

PARTICELLE COME QUANTI

DEI CAMPI

STATI STAZIONARI

RELAZIONI DI HEISENBERG

RUTHERFORD

SPETTRI FRANCK-HERTZ

LIVELLI DI EN.

STATO FOND DELL’ATOMO DI H

STRUTTURA ATOMICA

Gli esperimenti giocano un ruolo centrale

Gli esperimenti giocano un ruolo centrale

Il punto centrale e’ il concetto di campo

quantizzato

Il punto centrale e’ il concetto di campo

quantizzato

Trento 15.04.05

Page 72: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

ESEMPI SCHEMATICI…

ESEMPI SCHEMATICI…

Trento 15.04.05

Page 73: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

ABBIAMO INDICAZIONI ABBASTANZA PRECISE DI

COME SVILUPPARE UN PERCORSO “SIGNIFICATIVO”

PROBLEMI DI AI QUALI STIAMO LAVORANDO

Introduzione dello spin

Estensione alla fisica delle particelle

Formazione insegnanti

Continua

(SSIS ?)

In servizio

(SSIS ?)

Iniziale (SSIS)

Lauree magistrali?

Trento 15.04.05

Page 74: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

I poeti dicono che la scienza allontani dalla bellezza delle stelle:Nient’altro che globi di gas .Nient’altro? Anch’io posso vedere le stelleIn una notte deserta e palpitareMa vedo, io, di meno o di più?La vastità dei cieli colpisce La mia immaginazione;Bloccato su questa minuscola giostraIl mio piccolo occhio carpisce la luce Vecchia di milioni di anni…O col più grande occhio di PalomarPosso vedere le stelleCorrere via l’una dall’altra,Allontanandosi da uno stesso puntoDove forse, erano tutte riunite assieme.

I poeti dicono che la scienza allontani dalla bellezza delle stelle:Nient’altro che globi di gas .Nient’altro? Anch’io posso vedere le stelleIn una notte deserta e palpitareMa vedo, io, di meno o di più?La vastità dei cieli colpisce La mia immaginazione;Bloccato su questa minuscola giostraIl mio piccolo occhio carpisce la luce Vecchia di milioni di anni…O col più grande occhio di PalomarPosso vedere le stelleCorrere via l’una dall’altra,Allontanandosi da uno stesso puntoDove forse, erano tutte riunite assieme.

Trento 15.04.05

Page 75: Sperimentazioni in corso Marco Giliberti marco.giliberti@unimi.it Trento 15.04.05 Titolo

Qual è lo schema, O il significato,O il perché?Non nuoce al mistero conoscerlo un po’.Perché la verità è di gran lungapiù meravigliosa di quanto gli artisti del passato hanno mai immaginato!Perché i poeti del presente non ne parlano? 

R. Feynman

Qual è lo schema, O il significato,O il perché?Non nuoce al mistero conoscerlo un po’.Perché la verità è di gran lungapiù meravigliosa di quanto gli artisti del passato hanno mai immaginato!Perché i poeti del presente non ne parlano? 

R. Feynman

Trento 15.04.05