58
il periodico online per gli amanti della palla a spicchi d’oltre oceano

Stars 'N' Stripes N°25

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Per gli amanti del basket d'oltreoceano

Citation preview

Page 1: Stars 'N' Stripes N°25

il periodico online per gli amanti della palla a spicchi d’oltre oceano

Page 2: Stars 'N' Stripes N°25

MMMMAAAARRRRCCCCHHHH MMMMAAAADDDDNNNNEEEESSSSSSSS 4444 1111Le sorprese, gli outsider e la presentazioneLe sorprese, gli outsider e la presentazione

alla corsa verso le ‘sweet sixteen’ primoalla corsa verso le ‘sweet sixteen’ primopasso importante per Indianapolispasso importante per Indianapolis

Page 3: Stars 'N' Stripes N°25

LLLL’’’’AAAANNNNAAAALLLLIIIISSSSIIII 1111 ----LLLLAAAA CCCCAAAALLLLDDDDAAAA EEEESSSSTTTTAAAATTTTEEEE DDDDIIII DDDDEEEETTTTRRRROOOOIIIITTTT

1111 6666

LLLLAAAA RRRRUUUUBBBBRRRRIIIICCCCAAAA ---- YYYYOOOOUUUU CCCCAAAANNNN’’’’TTTT CCCC MMMMEEEE 4444 6666

IIIILLLL PPPPEEEERRRRSSSSOOOONNNNAAAAGGGGGGGGIIIIOOOO ---- RRRRUUUUDDDDYYYY GGGGAAAAYYYY 2222 0000

NNNNBBBBAAAA SSSSTTTTAAAANNNNDDDDIIIINNNNGGGG 5555 2222

NNNNBBBBAAAA NNNNEEEEWWWWSSSS&&&&RRRRUUUUMMMMOOOORRRRSSSS 5555 4444

FFFFOOOOCCCCUUUUSSSS ----IIII SSSSAAAANNNN AAAANNNNTTTTOOOONNNNIIIIOOOO SSSSPPPPUUUURRRRSSSS 4444

LLLL’’’’AAAANNNNAAAALLLLIIIISSSSIIII 2222----GGGGAAAASSSSOOOOLLLL IIIINNNN ‘‘‘‘NNNNUUUUMMMMBBBBEEEERRRRWWWWOOOORRRRLLLLDDDD’’’’ 1111 2222

OOOOCCCCCCCCHHHHIIII PPPPUUUUNNNNTTTTAAAATTTTIIII SSSSUUUU.... ........ ----NNNNBBBBAAAA TTTTEEEEAAAAMMMM BBBBYYYY TTTTEEEEAAAAMMMM 2222 6666

MMMMAAAADDDDEEEE IIIINNNN IIIITTTTAAAALLLLYYYY ----LLLLAAAA SSSSUUUUTTTTOOOORRRR MMMMOOOONNNNTTTTEEEEGGGGRRRRAAAANNNNAAAARRRROOOO 5555 6666

IIIILLLL PPPPEEEERRRRSSSSOOOONNNNAAAAGGGGGGGGIIIIOOOO 2222 ----TTTTEEEEXXXXAAAASSSS HHHHOOOOLLLLDDDDHHHHIIIIMMMM.... .... ....LLLLUUUUIIIISSSS SSSSCCCCOOOOLLLLAAAA

2222 2222

AAAARRRROOOOUUUUNNNNDDDD TTTTHHHHEEEE UUUUSSSSAAAA ----FFFFRRRREEEEEEEE AAAAGGGGEEEENNNNCCCCYYYY,,,, EEEECCCCCCCCOOOO LLLLEEEE PPPPRRRRIIIIMMMMEEEE MMMMOOOOSSSSSSSSEEEE 5555 0000

Page 4: Stars 'N' Stripes N°25

4444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 5: Stars 'N' Stripes N°25

5555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Fonte

foto:

http:

//myte

amriv

als.ty

pepa

d.com

Page 6: Stars 'N' Stripes N°25

A volte è impietoso vedere come passa il tempo. Ci siabitua negli anni a determinate cose che costante-mente si ripetono, trasformandosi così da accadimen-ti eventuali a vere e proprie abitudini. Come il meteo folle dimarzo, sebbene non risponda a una formula scientifica, èormai atteso in maniera scontata nel suo susseguirsi di gior-nate di sole seguite da piogge, se non nevicate, copiose.Come i comunicati che ci informano che la crisi economicasta lentamente passando, seguiti a stretto giro da altriannunci che smontano ogni microscopica certezza che cipotevamo essere costruiti, informandoci del fatto che tempiduri sono ancora ben in vista all’orizzonte. O come le edizio-ni del Grande Fratello, che ogni anno potrebbe essere l’ulti-mo ma in cuor nostro (ahinoi…) sappiamo già che entro

qualche mese torneremo a subire l’ondata mediatica che cisubissa di indiscrezioni, quanto poi desiderate non si sa,sugli annoiati abitanti della casa più spiata del mondo. Treesempi in tre ambiti completamente diversi, per spiegareperò come certe cose, ormai, fanno parte, volenti o nolenti,delle consuetudini nella nostra vita. E anche in NBA ci sonosituazioni simili. Specialmente quando si parla del periododi maggio/giugno e delle squadre che lo popolano. Lì, anchese uno non avesse seguito nulla di una stagione NBA, mafosse a conoscenza della storia recente della Lega, potrebbea occhi chiusi buttare giù il nome di cinque o sei franchigieprobabili partecipanti alla corse finale per il titolo. Los

FOCUS

6666 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

CCCCooooaaaacccchhhh ‘‘‘‘ SSSSppppyyyy ’’’’ pppprrrroooonnnnttttoooo aaaa llll llll ’’’’ eeeennnnnnnneeeessss iiiimmmmaaaa ccccrrrroooocccc iiiiaaaattttaaaa vvvveeeessssrrrroooo llllaaaa vvvveeeetttt ttttaaaa NNNNbbbbaaaa

Page 7: Stars 'N' Stripes N°25

Angeles Lakers, Boston Celtics, Cleveland Cavaliers, OrlandoMagic, Denver Nuggets, Dallas Mavericks e… San AntonioSpurs. E qui partono le musichette strappalacrime che intro-ducono a un clima velatamente nostalgico. Sfogliando aritroso le pagine della National Basketball Association, tro-viamo tracce degli Speroni texani nei momenti di maggioreimportanza della stagione sin dall’anno 1999, quello delprimo anello, quello di Tim Duncan rookie of the Year eMVP delle Finals. Da allora sono arrivati quattro titoli, tantevittorie, e una presenza fissa ai playoffs come squadra, senon favorita numero uno al titolo, almeno molto insidiosa.10 anni (fino al 2008) di gioie e successi per Gregg Popovich

e una franchigia che negli anni ha saputo sempre tenere altoil proprio livello di competitività, tanto da sentir più volteassociato al proprio nome l’aggettivo di Dinastia. In ordinecronologico da quel primo trionfo del ’99 abbiamo un’elimi-nazione al primo turno dei playoffs, comunque dopo unastagione da 53 vittorie, una finale di Conference, una semifi-nale, il titolo del 2003, un’altra semifinale, il titolo del 2005,ancora una semfinale di Conference, il titolo del 2007 e nuo-vamente una Finale di Conference. Poi l’anno scorso l’iniziodel declino, con l’uscita al primo turno contro i DallasMavericks nonostante il vantaggio del fattore campo. E que-st’anno siamo di nuovo di fronte a una squadra che parteci-

7777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Fo

nte

fo

to:

htt

p:/

/sta

tic

.gu

im.c

o.u

k

CCooaacchh ‘‘ SSppyy ’’ pprroonnttoo aa ll ll ’’ eennnneess iimmaaaa ccrroocc iiaa ttaa vveessrroo llaa vveett ttaa NNbbaa

Page 8: Stars 'N' Stripes N°25

8888 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

perà di sicuro ai playoffs, ma ha alte probabilità di uscire alprimo turno. Dando un’occhiata rapida al roster la primaconsiderazione che viene da fare è quella che da un po’ ditempo in molti stanno sollevando. Ossia, gli Spurs sono unasquadra vecchia, specie nei pilastri della propria squadra.Tim Duncan ha 34 anni, Manu Ginobili 33, giocatori impor-tanti come Robert Horry e Bruce Bowen hanno appeso lescarpe al chiodo, e anche Michael Finley, importante nelsuccesso del 2007, è stato tagliato per accasarsi ai BostonCeltics che, per certi versi mostrano sinistre somiglianze congli Spurs. Tony Parker è l’unico sotto i 30, dovendo ancoraspegnere le 28 candeline, ma la sua stagione regolare è finitain anticipo per via di una frattura alla mano sinistra che lorenderà disponibile solo per la post season, e comunque finoa quel momento stava avendo una stagione sotto tono. I pro-blemi sono nati quando si è dovuto, giocoforza, modificareun nucleo esperto e collaudato che aveva la sua chimica benprecisa, rimpiazzando i veterani con dei giovani. Horry,Bowen, Finley, Oberto, Kurt Thomas se ne sono andati e alloro posto oggi ci sono Richard Jefferson, George Hill,DeJuan Blair e George Mason. Chiaro che se a livello ditalento la perdita è stata rimpiazzata, non si può dire lo stes-so per quel che riguarda l’esperienza e il mestiere, attributiche spesso quando conta davvero fanno più differenza diqualsiasi altra cosa. La squadra di oggi rimane un ottimocollettivo, con la sfortuna di giocare a Ovest, perché a Estcon quel record (41-27 attualmente) in ottica playoffs siavrebbe una posizione decisamente migliore, ma che nonimpensierisce le super potenze attuali, come dimostrano le 4vittorie a fronte di 13 sconfitte maturate contro le prime 4squadre delle due conference (Cleveland, Orlando, Atlanta,Boston, Lakers, Denver, Dallas e Utah). E più in generale gli

Spurs sono una squadra forte con i deboli (23-8 contro squa-dre con meno del 50% di vittorie) e debole con i forti (16-17contro squadre con record superiore al 50%). Questo fa capi-re come siano fondati i dubbi sulle possibilità dei texani daaprile in poi. Perché se in regular season puoi tenere alto iltuo record vincendo contro le squadre di bassa fascia, aiplayoff, invece, te la vedi solo contro il meglio della Lega. Enonostante questo San Antonio rimane una squadra che neinumeri non sfigura, specialmente in difesa, marchio di fab-brica storico di Gregg Popovich, nella top ten della Lega perpunti, percentuale da tre e rimbalzi concessi. Variazioni alsistema si sono dovute apportare per forza in attacco, spe-cialmente dopo l’inserimento di un giocatore esplosivo comeJefferson e vista anche la continua crescita di George Hill. Eanche qui i numeri sono buoni, con 101 punti per partita col47% al tiro. Ma alla fine gli scricchiolii maggiori sono venutidai Big Three, Duncan, Ginobili, Parker. Il nativo delle IsoleVergini è al minimo in carriera per punti, rimbalzi, stoppatee minuti giocati. Ginobili ha avuto grossi problemi fisici chelo hanno limitato nella prima metà di stagione (anche se nelmese di marzo è tornato ai livelli da All Star) e Mr. Longoria,prima dell’infortunio, segnava 16.6 punti di media, il datopiù basso dalla sua terza stagione fra i Pro, idem dicasi perassists e rimbalzi. Lo stesso Richard Jefferson, l’acquistoestivo che doveva rilanciare la squadra dopo un’annata nega-tiva, è stato un mezzo flop. Fermo a poco più di 12 punti apartita che sono il minimo dalla sua stagione da rookie, l’exNets e Bucks sta soffrendo un gioco che, per quanto si siacercato di adattare alle nuove e più giovani leve, rimane pursempre basato sull’attacco a metà campo e dunque difficil-mente esalta appieno le caratteristiche di RJ che per naturadà il suo meglio quando può scorrazzare in contropiede. E

LE STATISTICHE DI MANU GINOBILI

...COSI NELLE ULTIME CINQUE PARTITE...

I SAN ANTONIO SPURS IN CIFRE

Page 9: Stars 'N' Stripes N°25

9999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSSF

on

te f

oto

: h

ttp

://w

ww

.uta

hja

zz

.co

m.b

r

questa ideologia di gioco a difesa schie-rata torna utile per analizzare quantoaccade contro le prime 8 della NBA ecitate prima, ponendo l’attenzione spe-cialmente sulle prime quattro a Ovest,quelle con cui, eventualmente, ci saràda lottare per fare strada fra qualchemese. Analizzando alcune statistichescopriamo come San Antonio giochi inmedia 91 possessi offensivi nelle pro-prie partite, tirando con una percentua-le effettiva (cioè che dà maggior valoreal tiro da tre) del 51,1%. Lakers,Denver, Dallas e Utah, tutte e quattrogiocano un maggior numero di possessi(tra i 93 e i 95), con Denver e Utah chetirano con una migliore percentualeeffettiva e Lakers e Dallas con una leg-germente peggiore, bilanciando peròquesto con il maggior numero di pos-sessi a disposizione. La conseguenza cela portano ancora una volta le cifre.Nelle 12 partite contro queste quattrosquadre (3-9 il record dei texani) SanAntonio segna 96,4 punti di media, con-tro gli abituali 101, e ne subisce 99,3invece dei normali 96. Una differenzanetta di quasi 8 punti. Mettendo un po’da parte i numeri e tornando a parlarela lingua corrente, abbiamo a che farecon una squadra chiaramente nonall’altezza delle concorrenti di altolignaggio. Venendo alla stretta attua-lità, la squadra è settima a Ovest ed è inuna lotta a quattro con Phoenix,Oklahoma City e Portland per ottenereil miglior piazzamento possibile in otti-ca playoffs, ma le 14 partite rimanentisono tutto tranne che favorevoli. Seigare casalinghe e otto in trasferta di cuitre consecutive tra il 4 e il 7 aprile con-tro Lakers, Kings e Suns potenzialmen-te devastanti. Il dato peggiore di queste14 partite restanti è che ben 11 sonocontro squadre al di sopra del 50% direcord, contro le quali, è bene ricordar-lo, Duncan e compagni hanno il 48,6%di vittorie in stagione.Attenendosi ancora ai numeri e facendouna proiezione gli Spurs sono in lineaper finire la stagione con 49 vittorie,ossia la prima stagione sotto le 50 vitto-rie dall’infausto (non tanto visto cheportò alla scelta di Tim Duncan neldraft…) 1996/1997, senza, ovviamente,contare nel mezzo la stagione 1999dove vennero giocate solo 50 gare. Perevitare questo i nero-argento si stannoaggrappando a un ritrovato ManuGinobili che già da febbraio aveva datodecisi segnali di risveglio dopo una

Page 10: Stars 'N' Stripes N°25

1111 0000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

prima parte di stagione negativa, ma dall’infortunio diParker è letteralmente esploso viaggiando a 23,3 punti con5.5 assists, il 55% dal campo e il 48% da 3, tutto in soli 30,3minuti di impiego, sempre perché Popovich non vuole asso-lutamente rischiare di spremere troppo i suoi uomini. A latol’argentino ci mette anche un rapporto assist/palle perse di2,3 a 1 decisamente ottimo. Tim Duncan può così gestiremeglio i momenti della partita in cui tirare fuori il meglio dise stesso, mentre i giovani Hill e il sorprendente DeJuanBlair possono portare il proprio importante contributo. Ilplay/guardia da IUPUI ha preso il posto di Parker in quintet-to producendo ottimi numeri consentendo così alla squadradi avere sempre un attaccante pericoloso in campo. I passiin avanti sono, come spesso accade, da fare nella fase difen-siva, dove talvolta finisce un po’ in balia dei play avversari,ma in generale certo la dirigenza è contenta del suo anda-mento. E contenta di sicuro lo è anche di DeJuan Blair.Centro sottodimensionato a dir poco, pescato al secondogiro del draft è una dinamo di energia, con una calamita alposto della mani quando si tratta di andare a strappar rim-balzi. 6,2 carambole in meno di 19 minuti di utilizzo sonoun dato che se parametrato su 48 giri di orologio portaall’incredibile cifra di 16,2. Purtroppo la sua scarsa altezza almomento non ne fa un giocatore affidabile per troppi minutie questa, purtroppo, potrebbe essere una lacuna che segneràla sua carriera. E che al momento sta segnando gli Spurs,che hanno il grande problema di non riuscire a trovare unapresenza fissa da affiancare a Tim Duncan in pitturato. Ilgiocatore designato sarebbe Antonio McDyess, che però hala carta di identità che gioca a suo sfavore, così è finito perpartire in quintetto talvolta Matt Bonner, centro finto, chepiù finto non si può, tanto che la specialità della casa è il tirodalla lunga distanza. Intanto si continuano ad attendere segnali costanti da partedel vero Richard Jefferson, che ha avuto un periodo tra feb-braio e marzo in cui ha mancato la doppia cifra 9 volte in 16partite giocate, mentre nelle ultime gare sembra essersi unpo’ ripreso, per via anche dei maggiori tiri a disposizionestante l’assenza del play francese. Questo perché, tutti sannoche quando ci sarà da vincere una partita si andrà ancorauna volta a bussare dai Big Three, ma giocatori pericolosi edecisivi attorno a loro saranno necessari, così come lo sonostati negli anni passati per creare la Dinastia dei SanAntonio Spurs.

SOUTHWEST DIVISION

Page 11: Stars 'N' Stripes N°25

1111 1111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NO. NO. PLAYER PLAYER POS POS AGE AGE HT HT WT WT COLLEGE COLLEGE SALARYSALARY

45 45 DeJuan Blair DeJuan Blair F F 20 20 6-7 6-7 265 265 Pittsburgh Pittsburgh $850,000$850,00010 10 Keith Bogans Keith Bogans SG SG 29 29 6-5 6-5 215 215 Kentucky Kentucky $825,497$825,49715 15 Matt Bonner Matt Bonner PF PF 29 29 6-10 6-10 240 240 Florida Florida $3,256,500$3,256,50021 21 Tim Duncan Tim Duncan C C 33 33 6-11 6-11 260 260 Wake Forest Wake Forest $22,183,220$22,183,22020 20 M.Ginobili M.Ginobili SG SG 32 32 6-6 6-6 205 205 $10,728,130$10,728,1301 1 M.Hairston M.Hairston SG SG 22 22 6-6 6-6 220 220 Oregon Oregon $736,420$736,42022 22 M.Haislip M.Haislip F F 28 28 6-10 6-10 230 230 Tennessee Tennessee $855,189$855,1893 3 G.Hill G.Hill PG PG 23 23 6-2 6-2 180 180 $1,081,680$1,081,68024 24 R.Jefferson R.Jefferson SF SF 29 29 6-7 6-7 225 225 Arizona Arizona $14,200,000$14,200,00028 28 Ian Mahinmi Ian Mahinmi C C 22 22 6-11 6-11 230 230 $989,670$989,6708 8 Roger Mason Roger Mason SG SG 29 29 6-5 6-5 212 212 Virginia Virginia $3,780,000$3,780,00034 34 A.McDyess A.McDyess FC FC 35 35 6-9 6-9 245 245 Alabama Alabama $4,500,000$4,500,0009 9 Tony Parker Tony Parker PG PG 27 27 6-2 6-2 180 180 $12,600,000$12,600,000

LA SITUAZIONE SALRIALE DEL TEAM DEL TEXAS

SSaann AAnnttoonniioo SSppuurrss ddeepptthh cchhaarrtt

PPPPGGGG CCCC SSSSGGGGSSSSGGGG

PPPPFFFFFFFFPPPPFFFF

RRRR....JJJJeeeeffffffffeeeerrrrssssoooonnnn

AAAA....MMMMccccDDDDyyyyeeeessssssss TTTT....DDDDuuuunnnnccccaaaannnn

GGGG....HHHHiiii llllllll

MMMM....GGGGiiiinnnnoooobbbbiiii lllliiii

TTTT....PPPPaaaarrrrkkkkeeeerrrr

KKKK....BBBBooooggggaaaannnnssss DDDD....BBBBllllaaaaiiiirrrr

GGGGrrrreeeegggg PPPPooooppppoooovvvviiiicccc

IIII....MMMMaaaahhhhiiiinnnnmmmmiiii RRRR....MMMMaaaassssoooonnnn

MMMM....HHHHaaaaiiiissssllll iiiipppp MMMM....BBBBoooonnnnnnnneeeerrrr

MMMM....HHHHaaaaiiiirrrrssssttttoooonnnn

PPPPFFFF CCCC

SSSSFFFFSSSSGGGG

PPPPGGGG

GGGG

Page 12: Stars 'N' Stripes N°25

GGGGaaaassssoooollll iiiinnnn‘‘‘‘NNNNuuuummmmbbbbeeeerrrrwwwwoooorrlldd’’

L’ANALISI

1111 2222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Fonte foto: http://upload.wikimedia.org

Page 13: Stars 'N' Stripes N°25

E tutta questione di numeri. Per alcuni ed in alcuni casi, iltutto potrebbe anche essere considerato come un giocoper soli amanti della matematica o delle statistiche, ma avolte, non sempre (basta guardare i numeri della passatastagione dei Cleveland Cavaliers ed il come la stagionedella formazione di The Chosen One si è conclusa ndr),sono un indicatore che fa pensare e come. Già perchéanche in una città ed in una squadra in cui guardare e ten-dere ai numeri significa guardare e tendere verso il nume-ro 24 ovvero quello di Kobe Bryant (che non di recentissi-mo è salito alle luce della ribalta una novità? Per averiscritto in maniera indelebile il suo nome all’interno dellastoria e della franchigia losangelina), negli ultimi tempi si

1111 3333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

GGaassooll iinnnn‘‘NNuummbbeerrwwoooorrrrlllldddd’’’’

VViiaaggggiioo aattttrraavveerrssoollee cciiffrree ddeell ‘‘PPrriinncciippee’’sseemmpprree ppiiùù aaggoo ddeellllaa

bbiillaanncciiaa ddeeii LLooss AAnnggeelleess LLaakkeerrss

Page 14: Stars 'N' Stripes N°25

1111 4444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

è dovuto guardare per forza di cosa verso un qualcosa didiverso. L’attenzione si è dovuta spostare verso la Spagna,verso la parte catalana della Spagna. Quella parte gialloviola che in questo momento rappresen-ta il giocatore più incisivo e più determinante dietro soloallo stesso Black Mamba. Eresia? Blasfemia? Può darsi,ma è in questa occasione che i numeri e la matematica civengono incontro e ci danno una mano. A partire dalla vit-toria della settimana scorsa contro i Phoenix Suns sono126 le vittorie incassate dai Lakers da quando i Memphishanno deciso di omaggiare il team della California di unodei pezzi pregiatissimi di tutta la Lega quando si parla dientrare nell’area pitturata. Certo, direbbe qualcuno, giocacon Bryant ed i Lakers. Solo che però prima del suo arrivoi Lakers di Bryant si erano fermati per due anni consecuti-vi proprio contro Phoenix e che dopo la scoppola subitadai Celtics in Finale il nuovo ‘Re’ della Spagna cestisticasia stato parte determinante della cavalcata losangelinadella scorsa stagione. A rendere, poi, tutto questo giro di parole ancora più con-vincente c’è il fatto che a fronte delle 126 ‘W’ da quando il‘Principe’ o ‘Re’ catalano ha poggiato piede nella patria delcinema, ci sono le sole 34 sconfitte subite da Los Angelesin quasi tre stagioni in cui lo stesso Gasol era in campo. A dire il vero erano 31 prima che nel mese di marzo acca-desse quello che in genere non era mai accaduto ovveroquella di perdere tre partite in fila con Gasol sul terreno digioco («Non posso giudicare oppure sparare sentenze sugiocatori che in certo senso sono stanchi e deboli, Pau staaccusando un po’ la stanchezza e per questo sto cercando

di cavare il meglio dalla panchina» le parole di coachJackson dopo la terza sconfitta di cui sopra ndr). Strisciaspezzata, appunto contro i Suns di qualche settimana faper riprendere un cammino che in un certo senso ha ripre-so ad essere quello di sempre. Ma si parlava di numeri edallora il tour nel fantastico mondo delle cifre del catalanoparte dal 55% dei minuti giocati da suoi Lakers in questastagione, parte dal fatto che dalle sue mani arrivano circa1,12 punti per giro di lancette cosi come sono poco più diuno (1,02) i punti concessi dallo spagnolo agli avversaridiretti. Avversari diretti che secondo lo scouting report,quando nella Nba si incrociano le armi con i losangelini,dice che è bene attaccare l’ex Barcellona quando è nellaposizione di power forward, anziché quando riveste quelladi centro. E’ di circa 0,7 la differenza tra i punti concessiai numeri ‘4’ (19,0) e quelli concessi ai centri puri (18,3)anche se per contro il riccioluto catalano concede più aglialbatros d’aria in termini di rimbalzi (12,4) che alle aliforti (10,9). Dall’altra parte poi, però, c’è addirittura l’imbarazzo dellascelta dal momento che dal punto di vista offensivo, imovimenti e le mani regali di Gasol fanno girare la testa aqualsiasi coaching staff visto: 23,9 punti quando è incampo da centro e 20,4 quando in campo, insieme aBynum specialmente, lo si vede nel ruolo di ‘PF’. Fatturatoche a Gasol piace realizzare nei primi 10 secondi dell’azio-ne dato che il 39% delle sue conclusioni e realizzazioniarrivano proprio in questa fascia dell’attacco. Addirittura al 35% quella allo scadere con circa 4,0 puntidi media quando sta per suonare la sirena dei 24 secondi

LE STATISTICHE DI PAU GASOL

...COSI NELLE ULTIME CINQUE PARTITE...

Page 15: Stars 'N' Stripes N°25

1111 5555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

mentre paradossalmente aldi sotto del 20% (14% perla precisione) quando si vadal 20 secondo in poi. In mezzo la percentualemi-gliore è quella quando rice-ve palla all’interno dellatriangolo dopo il cambio dilato e quindi tra l’11simoed il 15simo secondo dell’a-zione (26% con 2,9 puntisegnati), mentre del 21%quella tra i 16-20 ticchettiidell’orologio. Non contenti? Beh alloral’appetito sul valore e sul-l ’ incidenza del catalanosull’attacco gialloviola esull’autentica scempiagginedi cui raccontavamo in pre-cedenza dei Grizzlies siconclude e si completa conle ultime due statistiche: 33vittorie ed 11 sconfitte (almomento di scrivere) conlui in campo per un 75%che è stato intaccato pro-prio dalle tre sconfitte infila accumulate prima dellagara contro i Suns dallaquale siamo partiti per ilviaggio nel ‘Gasol’s num-berwolrd’.

LA ‘SHOOTING SELECTION’ DEL CATALANO

IL RENDIMENTO ‘BY POSITION’

...QUELLO DEGLI AVVERSARI...

Fonte foto: http://blog.oregonlive.comFonte foto: http://cdn0.sbnation.comFonte foto: http://blogs.bet.com

Page 16: Stars 'N' Stripes N°25

1111 6666 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Detroit Pistons, siamo all’anno zero. La stagione della fran-chigia del Michigan dopo un inizio tutto sommato positivo,si è trasformata in un autentico stillicidio. Al momento incui scriviamo Detroit è matematicamente fuori dai playoff,il record è un indecoroso 23-46, e stanotte al Palace ofAuburn Hills sono passati in grande stile (eufemismo) addi-

rittura gli Indiana Pacers. Per i tifosi dei Pistons (tantianche in Italia) di ultima generazione, quelli cresciuti nell’e-ra del titolo del 2004 e delle cinque finali di conference con-secutive, è peggio di una coltellata al cuore. Da quel giugno2004 di acqua sotto i ponti ne è passata. Lo scacco agliimperatori in giallo-viola, la finale persa l’anno dopo a gara

DIDI

VVINCENZOINCENZO DDII GGUIDAUIDA

LLLLaaaa ‘‘‘‘ccccaaaallllddddaaaa eeeessssttttaaaatttteeee’’’’ddddeeeeiiii PPPPiiiissssttttoooonnnnssss

L’ANALISI -2

Page 17: Stars 'N' Stripes N°25

1111 7777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

7 con gli Spurs (dannato Rasheed, croce e delizia). Cinqueanni di dominio nella Eastern Conference, cinque anni pas-sati a cercare la magica formula del 2004, ma è mancatosempre il centesimo per arrivare a un dollaro. A un passodal diventare una dinastia, più per propri demeriti che percolpa di Wade (2006), Lebron (2007) o dei “big three” deiCeltics (2008). Il passato è passato, ma se i Pistons d’oggi dìversano in questo stato comatoso è perché qualche errore divalutazione è stato fatto. LLAA LLUUNNGGAA EESSTTAATTEE CCAALLDDAA.. Le basi della squadra di quest’annosono state gettate all’inizio della passata stagione. Il presi-dente esecutivo Joe Dumars decide per il licenziamento diSaunders promuovendo sul pino l’assistente ed ex giocatoreMichael Curry. Dopo otto gare parte il piano di rinnova-mento. Si cede con le lacrime agli occhi Chauncey Billups.Oh, anche le grandi storie d’amore nello sport, prima o poidevono finire. Il ciclo si è chiuso. Mr. Big Shot era quelloche aveva più mercato, e poi bisognava lanciare Stuckey.Billups va a Denver (e i Nuggets si trasformano in una con-tender a Ovest), in cambio di Allen Iverson. Titoloni suigiornali, sappiamo poi come è andata finire. Detroit con unrecord perdente si affaccia alla post season con l’ottavatesta di serie per essere ramazzata 4-0 dai Cavs. Ma lamossa di Dumars è oculata. Liberare spazio salariale.Iverson è in scadenza e non verrà rifirmato. In estate ci sisaluta (con meno lacrime agli occhi) anche con SheedWallace. La rifondazione è partita. Soldi da spendere un belpo’. II PPIISSTTOONNSS 22000099//22001100.. Dopo molte riflessioni, tra le quali unammiccamento con Avery Johnson, Dumars nomina capoallenatore John Kuester, navigato assistente che a Clevelandin sostanza era l’offensive coordinator, per prendere in pre-stito un termine usato nel Football. Si riparte da Hamilton,Prince e Stuckey. Al draft si pesca Austin Daye (ala piccola),e Jonas Jerebko (ala). Dal mercato ecco Ben Gordon,Charlie Villanueva, Chris Wilcox, Kwaume Brown (?) e ilgrande ritorno di Ben Wallace. Primi dubbi. Rip e Gordonseppur con caratteristiche simili fanno scopa, poi c’è un

affollamento di ali peggio che in uno stormo di rondini inmigrazione. Parte la season. Dopo una gara s’infortunaHamilton, dopo una decina va fuori Prince. La squadrastranamente trova un suo equilibrio e sino a dicembre navi-ga a ridosso dei playoff. Gordon in quintetto produce circa17 punti a partita, Stuckey viagga con il career high in tuttele categorie statistiche (173 punti, 4.9 assit, 4.3 rimbalzi).Poi il buio. Tornano Prince e Hamilton, nascono problemidi chimica. Il meccanismo s’inceppa. La stagione va a sud. Numeri. Già detto del record, esaminiamo un po’ i numeri.Detroit segna 93.6 punti a partita. Solo i derelitti Nets fannopeggio. E questo dice tutto. I Pistons sono penultimi anchenella percentuale dal campo (44%), e ultimi nel tiro da trepunti (30%).Ovviamente sono ultimi anche nei liberi (72%),dove incide il fattore Ben Wallace. L’attacco fa piangere,eppure John Kuester implementa lo stesso sistema usatodai Cavs. Giocatori diversi, risultati diversi. Prendere inesame le cifre in difesa sarebbe un puro esercizio giornali-stico, perché Detroit è una di quelle squadre che trae ener-gia in difesa da come attacca e non viceversa. E quando siattacca così male, fai fatica anche nella tua metà campo.Detroit nella seconda parte di stagione ha espresso il peg-gior basket della lega. I Pistons sono piccoli e tirano male.Coach Kuester ha provato diverse soluzioni e quintetti.Quando Hamilton e Prince sono tornati al cento per cento,ha spostato Gordon e Villanueva nella seconda unità, perdare punti e attacco dalla panchina. I risultati sono statidisastrosi. Gordon arrivato a Motown con la voglia di fare iltitolare e non più il sesto uomo come ai Bulls, si è ritrovatoa fare il backup di Rip. Le sue cifre sono scese (viaggia a11.2 da quando parte dalla panchina), il suo impatto è paria zero se non negativo. Villanueva ha fatto, invece, emerge-re tutti i suoi limiti. L’attacco quindi si struttura sulle uscitedai blocchi di Hamilton, sui mismatch generati da Prince esull’uno contro uno di Stuckey. Il sistema non si sviluppa,anche perché ci sono pochi giocatori da pick and roll e invernice non c’è niente. Wallace, Wilcox e Brown non sonogiocatori pericolosi, il pur volenteroso Jaon Maxiell (una

Page 18: Stars 'N' Stripes N°25

1111 8888 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

delle poche note liete), non può fare miracoli. Unica lucenel buio, Jonas Jerebko. Lo svedese ex Biella, si è rivelatauna clamorosa pesca al secondo giro (n°39), e con 9.3 puntie 5.9 rimbalzi, e la sua attività sui due lati del campo, stafacendo di gran lunga meglio di Daye. In definitiva, l’attac-co dei Pistons prende pochi tiri aperti, cerca di andare sem-pre in area con risultati rivedibili, e soffre dell’assenza di unplay nel senso classico del termine, perché ormai è chiaroche Stuckey non è ancora e forse sarà mai, quel tipo di gio-catore. LLEE SSCCEELLTTEE DDII DDUUMMAARRSS.. E’ stato l’architetto dei Pistons delnuovo millennio. Da osannato a contestato, Joe Dumars èsempre argomento di discussione tra i tifosi duri e puri.Qualche flash: convince Larry Brown, fa arrivare daMinnesota Billups e da Orlando Ben Wallace, manda aWashington Stackhouse per Hamilton (affare), prendeRasheed Wallace sostanzialmente in cambio di niente.Negli anni avvenire puntella la squadra con i vari McDyess,Webber e con gran di scelte come quella di Stuckey al draftdel 2007. Fin qui il saldo è strapositivo. Le note dolenti: laprima è la scelta di Darko Milicic al numero due nel draftdel 2003. Quello di Lebron, Wade, Anthony, Bosh. E’qua giàse ne va gran parte del credito. Ha poi lasciato andare trop-po facilmente i vari Okur e Williamson, per prendere gentecome Mohammed o Dale Davis. Negli anni, con una solu-zione salariale con poco margine ha provato a piazzarequalche colpaccio, leggi Tony Delk, Flip Murray o JarvisHayes, nel tentativo di aggiungere talento alla panchina apoco prezzo e senza toccare il nucleo formato da Billups,Hamilton, Prince e Rasheed. CCAAPPIITTOOLLOO AALLLLEENNAATTOORRII.. A John Kuester dobbiamo ancora con-cedere una chance. La scelta di Curry è stata disastrosa.Dumars se ne è accorto subito e vi ha posto rimedio. Ildopo Brown è stato affidato a Saunders, che tutto sommatoha raggiunto tre finali di conference consecutive. Ma a farpendere in negativo la bilancia sono le scelte compiute nel-l’ultimo mercato. Lo spazio salariale abilmente creato èstato così riempito: Ben Gordon (5 anni di contratto a parti-re da 10,000,000 $), Charlie Villaneuva (5 anni a partire da6,500,000 $), Kwame Brown (4,100,000 $, in scadenza),Chris Wilcox (titolare di un contratto di 2 anni 3,000,000 $),Will Bynum (825, 470 mila $, in scadenza), Chucky Atkins(1,306,455, in scadenza), Ben Wallace (1,306,455, in sca-denza). Passiamo a i giocatori già sotto contratto. RichardHamilton ha ancora tre anni a 12, 650, 000 $. TayshaunPrince chiama ancora un anno a 11, 148, 000 $, RodneyStuckey è sotto contratto per altri due anni a 3, 000, 000 $circa, Jason Maxiell chiama altri tre anni a 5, 000, 000 $. Aquesti vanno aggiunti i contratti da rokiee di Jerebko,Summer e Daye. Un pay roll a due facce, che dovrà essereletto alla luce di cosa accadrà quest’estate quando si libere-ranno i grossi calibri, ma anche in base alla ridiscussionedel contratto collettivo (c’è l’ombra lunga del lock-out). Unacosa va detta, se l’acquisizione di Gordon può avere unsenso in ottica futura, quella di Villanueva proprio no. Vuoiper il tipo contratto, vuoi per le caratteristiche tecniche e leattitudini del giocatore. Un’ala che se segna i primi due tiripuò andare in ritmo e farne trenta, ma la sera dopo è capa-ce di chiudere con 0/13 senza battere ciglio. Non difende, èatletico il giusto ed era già stato scaricato senza troppi com-plimenti da Toronto e Milwaukee. Cosa ci avrà visto in luiDumars non è dato saperlo. Gli argomenti sopracitati nondepongono a favore del numero uno del front office deiPistons. La tremenda stagione di Detroit è figlia di queste

Page 19: Stars 'N' Stripes N°25

1111 9999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

scelte. Dumars voleva cedere Hamilton (trattative sino allatrade dead line di febbraio con Boston e Cleveland) ePrince, ma non ci è riuscito a causa di contratti che con inuovi scenari risultano autentici albatros. Ma Hamilton ePrince meritano un paragrafo a parte. RRIIPP EE IILL PPRRIINNCCIIPPEE.. Per molti addetti ai lavori, “L’Uomo con laMaschera” e il “ Principe di Compton” sono tra i principaliresponsabili della fallimentare stagione di Detroit. Dopoanni di subalterna leadership, avevano avuto le chiavi dellasquadra e non sono saliti di livello. Il dilemma su di loro è ilseguente: superstar o straordinari giocatori di complemen-to. Le risposte sono diverse. Hamilton è un campione, opi-nione personale e contestabile. Lo ha dimostrato a UConncon lo splendido titolo Ncaa 1999, quando fu nominatoMvp delle final four, lo ha dimostrato in parte della suaesperienza a Washington. A Detroit poi si definitivamenteconsacrato. Adesso a 32 anni, abituato a giocare sempre percerti traguardi, pare non abbia voglia di ripartire dal capo,né di fare da chioccia ai giovani delfini. Dal punto di vistastatistico, i numeri ci dicono che Rip il suo lo sta facendo:18.3 punti, 4.4 assist, 2.8 rimbalzi, ma la percentuale dalcampo (41%) è la peggiore della carriera, e per ciò che con-cerne il tiro da tre punti (28%) solo nella sua seconda sta-gione ha fatto peggio. Più che i numeri è stato l’apportoemotivo a non soddisfare chi il 27 del mese gli stacca lo sti-pendio. E’ vero che Hamilton è stato fuori per molto tempo ad ini-zio stagione, e quindi il suo impatto è stato limitativo. Mac’è dell’altro. Rip a parole per Dumars è la pietra angolaredal quale dovevano ripartire i Pistons. Ma se le principalioperazioni di mercato (Iverson nel 2009, Gordon nel 2010)riguardano giocatori nel suo ruolo, allora RichardHamilton da Coatesville – Pennsylvania, come può sentirsilegittimato del ruolo di leader? Caro Dumars è ora che tidecidi una volta e per tutte. Discorso estendibile anche aPrince: 12.4 punti di media (career low) e 4.9 rimbalzi, peril quale va fatto un distinguo. Per caratteristiche tecnichenon potrà mai essere una Superstar nel senso classico, mauno spettacolare terzo violino in una squadra da titolo.Anche il Principe ha saltato molte gare, e come Hamiltonha evidenziato i lati meno scintillanti del suo gioco e delsuo essere giocatore, una volta che il sistema che ha tenutoin piedi Detroit per sei anni è venuto a mancare. IILL FFUUTTUURROO.. Ora che i playoff sono andati, il motto in osse-quio alla Longobarda di Oronzo Canà, sembra essere “per-dere e perderemo”. Un disperato tentativo di avere più palli-ni nell’urna al draft, per il quale si pregano gli dei del basketaffinchè elargiscano la terza o quarta chiamata, magariconvertibile in quel Cousin, che dovrebbe portare al titoloNcaa la Kentucky condotta da John Wall. A Detroit serve unlungo d’area capace di fare la differenza. Grande peso avràpure la questione societaria. Con la scomparsa dello storicoproprietario Bill Davidson se ne è andata l’anima deiPistons. La famiglia Davidson (moglie e figli) sono decisi a passarela mano. Il sindaco di Detroit cerca acquirenti e ha avanza-to la proposta di riportare la franchigia a giocare al centrodella città e non più a Auburn of Hills, che dal centro(tutt’altro che scintillante) di Detroit dista una quarantinadi miglia. Il futuro non è roseo, anche perché Motown viveuna grave crisi economica, dovuta al crollo del mercatodelle auto e della General Motors in primis. Per ciò che con-cerne la squadra, le decisioni le prenderà ancora una voltaDumars. I tifosi dei Pistons incrociano le dita. Bastera?

Page 20: Stars 'N' Stripes N°25

2222 0000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

I Grizzlies sono senz’altro una delle squadre più talen-tuose, giovani e quindi futuribili della lega. Eccetto l’ot-timo Randolph, tutto il roster agli ordini di coachHollins è composto da giocatori con pochissima espe-rienza, ma che già hanno fatto intravedere ottime capa-cità. Conley, Mayo, Marc Gasol e Gay rappresentano ilfuturo della squadra, un futuro assolutamente lumino-so, nonostante difficilmente preveda l’ingresso aiplayoff già in questa stagione. Proprio su Rudy Gayvogliamo soffermarci. Nonostante sia in questa lega da soli tre anni, può esse-re considerato il giocatore più “esperto”, quello con lapiù lunga militanza nella franchigia del Tennessee.Tuttavia furono i Rockets a sceglierlo nel draft del 2006(quello del nostro Bargnani, per intenderci) con l’ottava

scelta, prima di cederlo immediatamente insie-me a Stromile Swift a Memphis in cambio diShane Battier. Secondo molti Rudy Gay era giàuno dei futuri rookie più pronti per l’NBA dopoun paio di stagioni a Connecticut dove lasciòintravedere cose egregie. Sfortunata fu la suaseconda apparizione al torneo NCAA, dovevenne eliminato in una rocambolesca partitacontro la sorprendente George Mason allenatada coach Larranaga. Numerosi furono i ricono-scimenti che Gay ottenne in due stagioni al col-lege, perciò i Grizzlies si ritennero pronti asacrificare il loro miglior difensore pur di met-tere le mani su un prospetto così interessante.

Le attese, infatti, non furono mai deluse: nell’anno darookie Gay segno quasi 11 punti a partita in 27 minutid’impiego, partendo in quintetto in ben 43 occasioni. Venne preso in considerazione per il premio di Rookieof The Year, ma finì solo terzo in quella speciale gra-duatoria, dietro al fenomenale Roy e ad AndreaBargnani. Nel giudizio finale pesò lo scarsissimo rendi-mento di Memphis, vincitori di sole 22 partite, troppopoche per valutare al meglio ed eventualmente premia-re il contributo di un giocatore. La stagione seguentefu quella che lanciò nell’Olimpo del Basket il giovane,allora 22enne, da Baltimore: 20.1 punti di media, 6.5rimbalzi e 2 assist in 37 minuti. Titolare in tutte e 81 legare da lui disputate, ha sfiorato il premio di Most

‘‘RRuuddyy PPrriiddee’’,,GGaayy ssaarràà

aannccoorraa llaa sstteellllaa ddeeii GGrriizzzzlliieess??

DIDISSTEFANOTEFANO PPANZAANZA

IL PERSONAGGIO

Page 21: Stars 'N' Stripes N°25

2222 1111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Improved Player, aggiudicato da Hedo Turkoglu. Malui, la dirigenza e i tifosi di Memphis non ne fecero undramma: avevano trovato un vero fenomeno. Ancheperché con la cessione di Pau Gasol, avvenuta a metàstagione, Gay diventò il miglior realizzatore della squa-dra. Gay è un atleta eccellente, in grado di giocare inentrambe le posizioni di ala. Da molti è consideratouno dei giocatori più eleganti al mondo grazie all’armo-nia dei suoi movimenti, alla facilità di tiro, alla fluiditànella corsa. Nei quattro anni di militanza nella lega ha saltato solo8 partite, segno di grande costanza ed integrità fisica,come dimostra anche il numero di minuti giocati que-st’anno, 2692, terzo in assoluto in questa speciale clas-sifica (scende al quinto posto se si considerano i minutia partita, 39.6). Insomma, ha tutte le caratteristiche perdiventare un uomo-franchigia. La scorsa stagione hachiuso con quasi 19 punti di media oltre a 5.5 rimbalzi.Il lievissimo calo è dovuto all’innesto da parte delladirigenza di altre bocche da fuoco, come ad esempio OJMayo. Nella stagione in corso, invece, Gay flirta nuova-mente con i 20 punti a gara. Attualmente sono 19.8, ma per lunghi tratti l ’exConnecticut ha varcato la soglia dei 20. Se così dovesseessere, Memphis sarebbe l’unica squadra della lega avantare due giocatori oltre quota 20 punti a gara (l’altrosarebbe Zach Randolph, 20.8). Il rendimento stagiona-le di Gay è gratificato, finalmente, anche dall’ottimocampionato disputato dai suoi Grizzlies, che hanno alungo accarezzato il sogno di tornare ai playoff. Grandemerito, ovviamente, è da attribuire al #22, che in questastagione ha ritoccato praticamente tutti i suoi record,come i punti in singola partita (41 a Miami il 13 dicem-bre), i rimbalzi totali (13 a Sacramento il 2 novembre,record eguagliato), gli assist (6 in due occasioni, recordeguagliato), oltre al numero di tiri trasformati in unapartita, 15 nella gara di Miami già citata. Proprio il tiroè uno degli aspetti da analizzare di Rudy Gay. Abbiamogià descritto l’eleganza del movimento di tiro, che lorende uno tra i giocatori più speciali in assoluto.Eppure, anno dopo anno, Gay ha ridotto il numero diconclusioni dall’arco a favore di un progressivo avvici-namento al canestro. Trascurando l’anno da rookie,Gay ha preso 387 conclusioni da tre nella sua secondastagione, 242 nella terza e 177 finora, mantenendosiincredibilmente su una percentuale tra il 33.9 e il35.1%. Questo nonostante la presenza in squadra di due uomi-ni d’area come Randolph e Gasol che teoricamentedovrebbero favorire gli scarichi per i tiratori.

LE STATISTICHE DI RUDY GAY

Page 22: Stars 'N' Stripes N°25

2222 2222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

TTTTeeeexxxxaaaassss HHHHoooolllldddd .... .... .... ‘‘‘‘ HHHHiimm’’ ::

IL PERSONAGGIO - 2Fonte foto: http://ladiesdotdotdot.files.wordpress.com

Page 23: Stars 'N' Stripes N°25

Per esprimere un sintetico ed esauriente giudizio su LuisScola, può essere sufficiente ricorrere al soprannome chein questi ultimi 15 anni di NBA è stato accostato al tetra-titolato Tim Duncan: the Big Foundamental; ed è un’in-credibile ironia della sorte che la franchigia che lo abbiascelto al Draft nell’oramai lontano 2002 siano stati pro-prio quei San Antonio Spurs che oggi, al di là della figu-ra leggendaria del Caraibico hanno ben poco da far spe-rare ai propri supporters. Partiamo proprio dal sopran-nome appioppato , più che giustamente, a TD21, perdescrivere le gesta di questo capellone argentino , cheoltre ad avere una chioma folta degna dei miglioriBatistuta, Kempes, Valdano, tanto per citare alcuni disuoi connazionali che hanno avuto fortuna nel soccer,mostra una grinta, una cattiveria agonistica, una padro-nanza intellettuale cestistica forse unica tra le powerforward attualmente in circolazione nella lega, e un’e-

2222 3333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

TTeexxaass HHoolldd .. .. .. ‘‘ HHHHiiiimmmm’’’’ ::::‘‘‘‘ LLLLuuuuiiii ssss iiii ttttoooo ’’’’SSSSccccoooollllaaaa

didi

GGUGLIELMOUGLIELMO BBIFULCOIFULCO

Page 24: Stars 'N' Stripes N°25

2222 4444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

spressione e un’identità facciale quanto mai accostabileall’ultimo eroe di una fittizia tribù del sudAmerica.Parlando da un punto di vista strettamente estetico, ungioco in post pulito quanto a varietà di movimenti, scelteinappuntabili e quasi sempre giuste come quello di Scolasono roba assolutamente inedita, se non rara. Come sel’estetica non bastasse da sola ( vero T-Mac? ), a supportodi queste, già pregievoli di loro, caratteristiche, vi sonomille altri aspetti per i quali innalzare la figura cestistica

del Nostro: l’ atteggiamento emotivo e l’impatto sui com-pagni di squadra tanto per iniziare: basta guardare unasola partita degli Houston Rockets per denotare la catti-veria con la quale tratta l’attaccante opposto in fasedifensiva pur trovandosi magari in difetto di centimetririspetto al diretto avversario: negli occhi di tutti non puònon manifestarsi il ricordo del modo in cui abusò tecni-camente, fisicamente, agonisticamente e psicologica-mente di Pau Gasol negli scorsi Playoffs nei quali degli

Page 25: Stars 'N' Stripes N°25

2222 5555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

acciaccati e privi di primedonne Houston Rockets porta-rono alla settima gara nelle semifinali della WesternConference gli strafavoriti sulla carta LosAngeles Lakers.In quella serie, epica per qualsiasi supporter dei Rockets,Scola e Landry presero a botte gente come Lamar Odom,Gasol appunto, ed Andrew Bynum, il più basso e leggerodei quali era Lamar Odom, ben 2 metri e 8 contro gliscarsi 2,06 di Scola e gli scarsi 2 metri di Landry. Al di là dunque dell’impatto fisico sull’avversario e dellasua marcatura, ciò che maggiormente impressiona del-l’argentino è l’elevatissimo IQ cestistico, la capacità dileggere i movimenti della difesa avversaria e di regolarsiin base ad essa su come attaccare: la cosa bella è che inun’azione tipo di un attacco di Houston basterà seguirecon lo sguardo Luis per vedere come dietro ciascunmovimento eseguito, dietro ciascun blocco, dietro cia-scuna soluzione che possa adottare con la palla in mano,una conclusione con giro su perno o in semigancio oppu-re uno scarico su un tagliante libero, si nasconde uno deiprincipali successi della franchigia Texana. Scola offreuna varietà di soluzioni in attacco ammorbante, dà uncontributo in termini di intensità assolutamente super-bo, rappresenta un tostissimo giocatore sotto la propriaarea, ed è assurdo non pensare a lui come uno dei gioca-tori più sottovalutati in assoluto nel panorama NBA. La sfortuna di questo autentico gladiatore da parquet èstata principalmente quella di aver militato in una com-pagine non idonea per ambire alle finali NBA, il che neha precluso l’opportunità di dimostrare la propria abilità

e il proprio spessore psicologico ad alte temperature,come invece non è avvenuto ad esempio per l’altro argen-tino Emanuel Ginobili in quel di San Antonio. Propriocome il connazionale più titolato, Luis è un giocatorepensato per i momenti caldi e rarefatti di una stagione,eppure lo sportivamente triste destino lo ha indirizzatoin un contesto sospeso nel Limbo della sufficienza comequello dei Rockets. Assurdo con il senno di poi, pensareche gli Spurs gli abbiano preferito il connazionaleFabricio Oberto anni or sono.In definitiva una carriera NBA al di sotto delle propriepossibilità, parlando in termini di argenteria, ma al con-tempo anche una grandissima impronta timbrata nel ter-ritorio FIBA, con i 7 anni trascorsi in Spagna con il TAUcon le 2 final four disputate e soprattutto con i successiottenuti con la casacca Albiceleste, comprendenti: Oroolimpico ad Atene 2004, Bronzo a Pechino 2008, Argentoai mondiali di Indianapolis 2002 e via discorrendo.Purtroppo l’arrivo negli Stati Uniti è stato molto tardivo,nel 2007 , e l’anagrafe recita quasi anni 30 ( il prossimo30 Aprile), per cui diventa difficile immaginare svoltesignificative nella sua carriera: la speranza è quella che iltalvolta caotico e spesso incomprensibile mercato NBA (perché dopo l’affaire scandalo Gasol Lakers, dovrebberoanche spiegarci l’ultima rapina di Antawn Jamison daparte dei Cavs) possa dirottarlo in una situazione tecnicapiù solida e definita per consentirgli di dimostrarci chel’Argentina non è solo Manu Ginobili.Come se poi fosse veramente necessario dimostrarlo..

LE STATISTICHE DI LUIS SCOLA

...COSI’ NELLE ULTIME 5 PARTITE...

Page 26: Stars 'N' Stripes N°25

2222 6666 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NNbbaa TTeeaamm BByy TTeeaamm::WWeesstteerrnn CCoonnffeerreennccee

OCCHI PUNTATI SU...

Page 27: Stars 'N' Stripes N°25

2222 7777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

PPPPoooorrrr tttt llllaaaannnndddd TTTTrrrraaaa iiii llllbbbbllllaaaazzzzeeeerrrrssssNba ‘Team by Team’

TUTTI I NUMERI DELLA SQUADRA

DIDI

DDOMENICOOMENICO LLANDOLFOANDOLFO

E’ la squadra sicuramente più gufata dellalega, essendo l’ottava in quel groviglio disquadre a ovest, e quella su cui tutte fanno lacorsa giacchè è ottava, e le malelingue sem-brano funzionare non tanto perché produco-no risultati negativi, quanto invece perchéfalcidiano di infortuni i ragazzi della cittàdelle rose. Roy è il solito cecchino ma le sueprecarie condizioni appunto ne limitano l’u-tilizzo e la resa sul parquet. L’emergenzalunghi con il fragilissimo Oden e Prizbyllaout non è stata sopperita con l’arrivo diCamby, anch’egli finito in infermeria. I pic-coli non sono da meno, e a turno c’è un playtra Bayless, Fernandez , che sta fuori conl’ingresso nelle rotazioni di giocatori inferio-ri come i vari Diener, Cunningham. Lo spa-gnolo u conferma punto determinantepunta di diamante di un collettivo che ha lasua onnipresente certezza nel suo playMiller. La sua struttura fisica che lo rendesimile a un runningback della nfl gli permet-te di assorbire meglio gli urti portare i pariruolo (ma con meno kili) in post basso e bat-terli con giro e tiro, ganci, o movimenti dalungo. Giocatore dal rendimento affidale èAldridge che ha trovato confidenza nel tiro eva avanti anche a rimbalzo e rappresenta iltotem della squadra. Vuoi gli infortuni, vuoila mancanza di gente di talento, è tornato dimoda Juwan Howard che alla sua età si faancora vedere e fa molto bene. Stannouscendo i due virgulti un po’ dimenticatiBatum e Bayless, mentre se cerchi un tirato-re affidale il “Martello” Webster è più cheaffidabile e regala punti e grande continuità.Attenti lakers Portland non è lo scoglio sem-plice che si vince 4-0.

Page 28: Stars 'N' Stripes N°25

2222 8888

DDDDaaaallll llllaaaassss MMMMaaaavvvveeeerrrr iiii cccckkkkssssNba ‘Team by Team’

E’ indubbio, è inequivocabile che ancheprima dell’arrivo dei ‘tre moschettieri’ dallacapitale, in quella che potremo definirecome la trade più produttiva di metà stagio-ne, che il dato più rilevante, che il dato chepiù salta agli occhi è quello relativo alla dife-sa. Tallone d’Achille negli anni di guidaNelson (nonostante la Finale raggiunte madove questo fondamentale è stato a dir pocoimportante nell’assegnazione del titolo del2006 e l’eliminazione al primo turno dell’an-no successivo nonostante papà Don avevalasciato il Texas ed il Donn per andare aiWarriors ndr) e da sempre considerato comelo spartiacque tra il considerare i Maverickscome una delle formazioni da inserire all’in-terno della lizza per la conquista del ‘LarryO’Brien Trophy’ e quella che faceva dei texa-ni come una delle squadre con tanto poten-ziale ma alla quale mancava sempre il cente-simo per raggiungere l’euro. Beh quel cente-simo sembra che i Mavs l’abbiano trovato eaggiunto al resto del gruzzoletto, visto che ènella propria metà campo che principalmen-te Dallas sta costruendo ed ha ostruito,

prima e dopo la trade, la maggior parte delrecord che ora la mette in vetta allaSouthwest Division. Un differenziale trapunti segnati e punti subiti che finalmenteriesce ad essere ad appannaggio ed a favoredi quelli segnati e non al pari o comunque aldi sopra di quelli messi nel ‘baloncesto’avversario. Non che ora i texani guidati daRick Carlisle siano diventati una sorta disuccursale ad Ovest degli Charlotte Bobcatse dell’idea di coach Brown che è meglio vin-cere le partite con la difesa che vendere ibiglietti con l’attacco, ma i 99,6 punti con-cessi a fronte dei 101,65 sono attualmente lachiava di volta e la delizia per il palato diMark Cuban. Nonostante tutto, però qualche

piccolo passo falso i texani l’hanno ancoracommesso come per esempio le due sconfittecasalinghe nelle ultime 10 partite di cui allimite dell’imbarazzante e che manderebbe acarte e quarantotto tutto il discorso sulladifesa visti i più di trenta punti di scartopresi dai Knicks e ripetiamo i Knicks, e quel-la più recente contro i Celtics. Dimostrazioneche alla base qualcosa di buono c’è, ma chel’inserimento di Butler, Haywood e compa-gnia cantante non è ancora al 100%, ma chequesti arrivi hanno dato un volto ed unapericolosità dentro e fuori dall’area che unitaal talento di Nowitzki ed al genio di Kidd nefanno una seria candidata quanto meno anon andare a casa in primissimo aprile.

TUTTI I NUMERI DELLA SQUADRA

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 29: Stars 'N' Stripes N°25

2222 9999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

HHHHoooouuuussssttttoooonnnn RRRRoooocccckkkkeeeettttssssNba ‘Team by Team’

Ci vuole davvero poco ad accendere facilientusiasmi a seguito di una serie di vitto-rie consecutive che ti fanno risalire quelpoco che basta la china per poter tornarea pensare di salvare capra e cavoli e nondover considerare l’attuale, come una sta-gione di transizione in attesa del cinese,come una stagione di rivoluzione con lapartenza di McGrady, e magari rendere

tutto più interessante con una partecipa-zione ai playoff. I numeri non dannocerto esclusa la possibilità di vedere,magari, i Rockets impegnati in tarda pri-mavera nella lotta e nella corsa al titoloche in gergo tutti ‘osano’ chiamareplayoff. Numeri che allo stato attualedicono quanto segue, ovvero che le settevittorie in dieci partite (dati aggiornati almomento di scrivere ndr) consentono aHouston di rosicchiare qualcosina perquell’ottavo posto attualmente detenutoda parte dei Portland Trailblazers. Sei levittorie di differenza, 5,0 la distanza intermini di GB dalla formazionedell’Oregon e ancora una terza parte distagione ancora tutta da giocare.L’innesto di Kevin Martin ha dato a coachAdelman quella bocca da fuoco naturaleche gli serviva dopo le partenze e le indi-sponibilità di chi lo era in passato. Dalsuo arrivo in Texas l’ex Sacramento Kings

ci ha messo poco ad inserirsi a mostraretutto il suo talento, anche se i guai fisicinon lo hanno abbandonato del tutto. Conlui in squadra (22 punti abbodnanti dimedia in circa 37 giri di lancette giocati),con Brooks a condurre le danze e con unaserie di ‘gregari’, di lavoratori instancabilia partire da Scola fino ad arrivare aShane Battier e al nuovo ruolo di sestouomo e show stopper date le sue ben notedoti difensive, quello biancorosso diventaun cliente non facile nella post season perdiversi motivi: una squadra che dal puntodi vista tattico ha trovato il suo equilibrio‘anormale’ negli ‘undersized’ (di cuiLuisito Scola rappresente il miglior espo-nente), ma soprattutto una squadra chedal punto di vista psicologico non avrànessuna pressione di qualunque genere equesto in situazioni tese e a volte pesanticome quelle dei playoff può essere qual-cosa di importante.

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

Page 30: Stars 'N' Stripes N°25

3333 0000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Con ogni probabilità la formazione più delu-dente di questa stagione tra quelle che ovvia-mente non era stato certo preventivato o erapreventivabile un record da bassi fondi dellapropria Division ed in generale della WesternConference. Segnali di cedimento o della pre-senza di un qualcosa che non andava, gliHornets ne hanno dato già la passata stagionequando furono letteralmente spazzati via senzanemmeno troppo sudare dai Denver Nuggets,ma quelli visti quest’anno non sono nemmenolontani parenti ne di quelli che comunque iplayoff li raggiunsero, ne di quelli che ancoraun anno prima stavano per compiere l’impresapiù bella della storia della franchigia da quan-do sono passati da Charlotte a New Orleans. Ilmotivo? Beh primo su tutti la stagione tormen-tata dagli infortuni di Chris Paul che fino aquesto momento ha giocato davvero unoscampolo di stagione causa un ginocchio cheproprio non ne vuole sapere di lasciarlo inpace. Eppure 38 partite gli sono bastate per farcrescere ancora di più il rammarico di nonaverlo visto al 100% dal momento che in proie-zione i suoi attuali 20 e passa punti, 11,4 assiste 2,24 palle rubate sarebbero potuti essere unqualcosa di molto più significativo di numeriche non servono a niente. Una situazione diffi-cile ma nella quale New Orleans ha dimostratodi essere non all’altezza delle manie di gran-dezza e delle aspettative del suo uomo più rap-presentativo. Senza di CP3 in campo, ma avotle anche con lo stesso ex Wake Forest incampo, gli Hornets non hanno fatto che dimo-strare di essere una squadra che ha dei lampidi luce accecante, ma anche dei momenti dibui profondo e pesto che ne fanno una delleformazioni da ‘lottery’ del prossimo Draft.Nemmeno quella che era stata considerata laseconda stella, David West, sulla quale costrui-re il futuro della franchigia è riuscita nell’inten-to di salvare quanto meno la faccia e di salire

NNNNeeeewwww OOOOrrrr lllleeeeaaaannnnssss HHHHoooorrrrnnnneeeettttssssNba ‘Team by Team’

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

quel gradino che di solito trasformano i buonigiocatori in ‘Star’ vere e proprie. I suoi 19,0 adallacciata di scarpe non sono niente male, maquante le occasioni in cui i suoi punti o cane-stri sono serviti a poco tanto per usare un eufe-mismo? Tante. Quante le occasioni in cui i suoibottini si sono comunque rimpinguati pereffetto di un talento indiscutibile, ma ormai a‘babbo morto’ come si suol dire? Tante. Cosicome tante sono state le volte in cui nemmenochi, nel primo anno, era stato portato per dare

esperienza nei playoff come aveva fatto aBoston e Miami, e si parla di tale James Posey,non è riuscito a dare quel contributo difensivoche ci aspettava. Ed allora in attesa di CP3, inattesa che l’ex Wake Forest non cambi idea peril suo futuro, in attesa del miglior David Westquello che resta a New Orleans è la stagione dialto livello dei suoi rookie Marcus Thorton (13punti abbondanti ndr) e Derren Collins (11 e 5assist di media) e quella tutto sommato nientemale di Peja Stojakovic (12,6 punti).

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

Page 31: Stars 'N' Stripes N°25

3333 1111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

MMMMeeeemmmmpppphhhhiiii ssss GGGGrrrr iiii zzzz zzzz llll iiii eeeessssNba ‘Team by Team’

Se il discorso sulla questione mentale neiplayoff e sul distacco dai Blazers per laprossima post season, vi ha lasciato qual-cosa di interessante di cui preoccuparsida qui a qualche mese, beh allora nonpotete che annotare un’altra squadra chepotrebbe addirittura (visto che ovviamen-te fa comunque strano dirlo ndr) parteci-pare alla parte più affascinante della sta-gione. Con una vittoria in più, ma ancheuna sconfitta in più, i Grizzlies sono nellastessa condizione, situazione e posizionedei Rockets, ovvero a circa 6 vittorie epartite di distanza da quell’ultimo postonecessario per allungare la propria stagio-ne. E il merito in questo momento ha ununico denominatore comune al di la deinumeri dei singoli giocatori e cioè ilrecord di Memphis in casa e fuori. Questoè il dato rilevante a partire dal mese difebbraio e che in vista delle ultime 0tto

partite nelle 12 conclusive della stagione,hanno fatto inserire agli addetti ai lavorianche il nome di Memphis come possibilecandidate alla post season. E tutto questograzie ad un poker di giocatori sui quali,forse, nemmeno loro stessi (sempre che loammetterebbero!) avrebbero puntato unsolo euro come protagonisti di questa sta-gione, ma soprattutto protagonisti di altolivello. Il primo è indubbiamente ZachRandolph, di cui abbiamo parlato anchenello scorso numero, e per il quale la sca-denza di contratto ha avuto come peresempio su Eric Dampier tempo addietroo per altri, un effetto rigenerativo rispettoalla voglia di non fare sostanzialmenteniente dal punto di vista cestistico dopo ibei milioncini di presidente spirati firmatitra Portland e New York e fatti poi girareper gli States fino ad arrivare a Memphis.

Con ogni probabilità questa resterà la suamigliore stagione non solo per numeri(20,8 ed 11 rimbalzi di media), ma anchedal punto di vista personale: nessunagrana, mai una questione fuori posto eanche in linea con la bilancia. Tutte coseche se fossero state scritte ad ottobre oancor prima da parte di qualcuno sarebbedi sicuro stato rinchiuso per problemi psi-cologici. Ed invece l’ex Michigan State èinsieme a Rudy Gay (19,8 punti e 5,8 rim-balzi), OJ Mayo (17 punti abbondanti dimedia) e Marc Gasol (14,8 punti e 9,5rimbalzi per un altro nome su cui nessu-no avrebbe puntato non un centesimo manemmeno un soldo bucato ndr) il fautoredi una stagione che era iniziata come peg-gio non si poteva con il caso Iverson e chepotrebbe invece finire con un sapore dol-cissimo come quello della post season.

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

DIDI

DDOMENICOOMENICO PPEZZELLAEZZELLA

Page 32: Stars 'N' Stripes N°25

3333 2222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Aprite le porte del Pepsi Center, squadra datitolo in arrivo: Carmelo e soci hanno un annoin più d’esperienza e la seconda piazza nellaGold Rush dell’Ovest. Chauncey Billups è pro-babilmente il miglior playmaker della zona, sela gioca solo con Deron Williams, ma la suaclasse, la sua eleganza e la sua esperienza pon-gono a favore dell’ex Detroit abile a innescare isuoi compagni e a mettere ritmo e costruzione.Carmelo è la certezza in attacco, punti, tantalegna e soprattutto uno che, se non avesseavuto nella sua era due signori come il Black

DDDDeeeennnnvvvveeeerrrr NNNNuuuuggggggggeeeettttssssNba ‘Team by Team’

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

Mamba e il Prescelto, sarebbe sicuramentemvp ogni anno. Denver ha molti giocatori cheti entusiasmano e regalano tante emozioni aisuoi tifosi: JR Smith, che dalla panca portagenio e sregolatezza, Kenion Martin, autenticototem là in mezzo, capace di far sentire il pesodella sua esperienza, e poi lui, il “Birdman”,Chris Andersen che regala veloci pallavolisti-che a chi si azzarda a ronzare nella sua zona.Denver è davvero una squadra concreta e forte,la valida alternativa a Kobe e ai losangelini, econsiderato che il suo palazzetto è a quota ele-

vata, sulle rocky Mountain, sarà difficile perchiunque fare risultato al Pepsi Center. Karl èun allenatore esperto e a come spremere la suasquadra per un succo migliore, un vero pecca-to, però, la sconfitta arrivata contro i Buckss,squadra tosta, ma sicuramente alla portata,dove non sono bastati i 29 di Anthony. Ilrecord nelle ultime 10 è di 8-2 quindi la squa-dra è in salute e ha fegato da vendere, e benspera con la crescita di Lawson, che nell’ultimagara però non è entrato a referto. Denverspera, e crederci non costa nulla.

DIDI

DDOMENICOOMENICO LLANDOLFOANDOLFO

Page 33: Stars 'N' Stripes N°25

3333 3333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

PPPPhhhhooooeeeennnniiii xxxx SSSSuuuunnnnssssNba ‘Team by Team’

Ottimo momento per Steve Nash e i suoiSuns che hanno sfruttato molto bene ilcalendario favorevole che dall’inizio dimarzo gli ha messo a disposizione 8 parti-te in casa su 10 incontri. Sono così arriva-te 8 vittorie e sole 2 sconfitte, una contro iLakers e una dolorosa anzichenò controUtah, soprattutto perché giunta fra le pro-prie mura. Ancora di più perché Phoenixsta correndo proprio contro i Jazz percercare di ottenere il 4° posto nella grigliaplayoff della Western Conference.Posizione che dista al momento una solopartita, e chissà che a fine stagione lasquadra non debba mangiarsi le mani perquell’occasione persa (sconfitta poi vendi-cata qualche giorno dopo sempre inArizona battendo i Jazz, nuovamenteospiti all’American Airlines Arena). Nella

partita contro Minnesota, poi, i Soli sisono dilettati a segnare la bellezza di 152punti, in una partita terminata senza sup-plementari, ovviamente record stagionaleNBA, tirando tra l’altro 15/31 da 3 e man-dando in doppia cifra abbondante ben 8giocatori, segno che il run and gun è defi-nitivamente tornato di casa a Phoenix.Suns che ora sono concentrati nell’inse-guimento dei Jazz, e perché no di Nuggetse Mavs due partite avanti, sempre peròbuttandosi un occhio alle spalle, dove SanAntonio e Oklahoma City sona a due par-tite di distacco e Portland a tre. In questasituazione molto fluida della conferenceOvest la squadra di Alvin Gentry se ne và

per un po’ sulla costa Est per affrontare 5trasferte consecutive (dopo una gara casa-linga contro New York) controMinnesota, Chicago, New Jersey, Detroite Milwaukee, tutte partite più che abbor-dabili e che potrebbero proiettare la squa-dra di Nash e Stoudemire verso nuoviobiettivi. Le indiscrezioni nel frattempo sifanno sempre più insistenti e pare quasicerto che al termine di questa stagioneSTAT opterà per uscire dal contratto chelo lega con la squadra per andare adesplorare il rigoglioso mercato dei FreeAgent, nonostante il giocatore continui aripetere che una decisione definitiva nonsia ancora stata presa.

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

Page 34: Stars 'N' Stripes N°25

3333 4444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Fate largo alla banda che l’anno scorso era lasquadra materasso e che adesso fa paura edè pienamente nel giro playoff. Durant è ilgiocatore probabilmente più forte del circus,di quelli almeno che non troviamo sui quoti-diani ogni giorno. Capace di segnare da den-tro e da fuori, di difendere come pochi e congrande intensità e anche di smazzare assistper i suoi compagni. Ventinove punti dimedia, e 8 rimbalzi di media col 40% dalcampo e il 90% ai liberi, sovrumano, leadere gregario allo stesso tempo, fa sempre lacosa giusta e come i numeri fanno evinceremolto continuo. In cabina di regia c’è il piccolo ma atomicoWestbrook, folle come pochi, abile nel legge-re le situazioni e a fare anche qualche maga-ta se il caso lo richiede. Venti punti e 8 assista serata lo mettono tra i papabili più miglio-rati, la sua fase di playmaking si riveleràdeterminante se i Thunder vogliono provare

OOOOkkkk llllaaaahhhhoooommmmaaaa CCCCiiii tttt yyyy TTTThhhhuuuunnnnddddeeeerrrrNba ‘Team by Team’

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

a vincere qualche gara anche nella post sea-son. Con meno visibilità anche la “Greenlight” riesce a farsi valere e a fare la colonnacentrale di questo team, l’ago della bilanciatra il talento del numero 35 e la stravaganzadel play da UCLA. HArden è il futuro perquesta squadra un giocatore che se la giocacol Grant di Sacramento come roookie, e chesa alternare grandi cose a prestazioni menoincisive, ma sempre con un tiro o magariun’azione decisiva che risultano decisive per

la vittoria finale. Il resto del roster non fatutta la differenza del caso, anche se la gran-de esperienza dei “nonni” Krstic e Collison ela super prestanza atletica di un ThaboSefolosha che promette di portare la svizzeraai vertici del basket mondiale possono sem-pre ritornare utili. Oklahoma ha spazio nelsalary, se non perde il 35 e se tra scambi,acquisti e draft piazzasse almeno un colpo,potrebbe essere la nuova sorpresa dell’ovest. E intanto a Seattle si mordono le mani…

DIDI

DDOMENICOOMENICO LLANDOLFOANDOLFO

Page 35: Stars 'N' Stripes N°25

3333 5555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Testa di serie numero 4, la squadra più tostadelle 8 a ovest, si presenta a questo rush finalecon una grande condizione fisica, ma con laconsapevolezza di poter recitare un ruolo daprotagonista che le manca dai tempi diMalone. Lo zoccolo duro della scorsa stagione,che aveva accusato un passaggio a vuoto nelmese prima dell’all star game ha fatto il ritornosulle luci della ribalta e adesso in vista deiplayoff si presentano come una potenzialemina vagante. Deron Williams si pone come

UUUUttttaaaahhhh JJJJaaaazzzz zzzzNba ‘Team by Team’

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

leader carismatico e con i suoi assist regalatanto spettacolo, e potrebbe cerare una vera epropria dinastia come ha fatto Paul a NewOrleans. Proprio gli Hornet gli ultimi avversaridei “jazzisti” che gli hanno dato ben 20 di scar-to, con un super Millssapp. Boozer è sempre il totem a cui affidarsi semprein doppia doppia di media, Okur l’arma in piùcapace di spezzare le partite, Korver uscendodalla panca spara triple a non finire, e AK 47, ilrusso sta crescendo e se non è più il tiratore

eccezionale di qualche anno fa adesso in difesanon fa sconti a nessuno. Curioso come in que-sta squadra giocano due ex Canturini, comeJeffers e sundiata Gaines, mentre si attende l’e-splosione di Matthews. Se Sloan riuscirà a tro-vare non solo dal suo quintetto, ma anche dallasua panca qualcosa di concreto, per i ragazzi diSalt Lake City ci potrebbe essere un risultatoimportante. E se il calendario darà un aiuto aibiancoblù, chissà che la classifica finale a ovestnon regali qualche gradino del podio.

DIDI

DDOMENICOOMENICO LLANDOLFOANDOLFO

Page 36: Stars 'N' Stripes N°25

3333 6666 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

MMMMiiiinnnnnnnneeeessssoooottttaaaa TTTT ’’’’WWWWoooollll vvvveeeessssNba ‘Team by Team’

Squadra materasso, reduce da 12sconfitte consecutive, in fase di gran-de dissesto e che non si sa come siasuperiore di record ai derelitti Nets,cosa che forse non sta neanche trop-po bene alla dirigenza che sperava inuna chiamata migliore per il draft,magari proprio la prima scelta. Nonc’è gioco, Jefferson e Love fanno pen-tole e coperchi, Session prova a pre-

dicare e a inventare ma è nel desertopiù totale. La squadra in verde nonha una sua anima non entusiasma erappresenta l’avversario ideale perchiunque sia in crisi. Non c’è altro dadire,non ci sono numeri da segnala-

re, e neanche gli scambi natalizi perMilicic e Alando Tucker sono servitia qualcosa. Servirebbe qualcosa dipiù di un miracolo, perché i lupi tor-nino a ruggire serve davvero qualcosadi straordinario.

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

DIDI

DDOMENICOOMENICO LLANDOLFOANDOLFO

Page 37: Stars 'N' Stripes N°25

3333 7777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

In netta ripresa i campioni in carica cheavevano attraversato un brutto momentoculminato da 3 sconfitte consecutive cheavevano un po’ fatto preoccupare i tifosigiallo viola. Dalla mano galeotta di Lapo inpoi sono arrivate 6 vittorie consecutive dicui tre molto importanti in un giro in tra-sferta tra Phoenix, Golden State eSacramento. Quello che al momento tienemaggiormente in apprensione Phil Jacksonè la condizione fisica di Andrew Bynum chesi è procurato un infortunio al tendine d’a-chille. La risonanza magnetica ha esclusorotture, ma il centro numero 17 dovrà starefuori dai campi per almeno 10/15 giorni,con Lamar Odom che è stato inserito inquintetto base, nonostante, lui pure, non siaal massimo. Un peccato la perdita di Bynumche nelle 5 vittorie in cui ha giocato avevamesso assieme 18 punti e 9 rimbalzi dimedia. I Lakers non possono distrarsi unattimo perché continua la sfida a distanzacon i Cleveland Cavaliers per avere ilmiglior record della Lega e conquistare cosìil fattore campo per tutta la durata dei

LLLLoooossss AAAAnnnnggggeeeelllleeeessss LLLLaaaakkkkeeeerrrrssssNba ‘Team by Team’

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

playoff. La rincorsa a LeBron e soci attual-mente pare molto complicata, visto che ilteam dell’Ohio ha 3 partite e mezza di van-taggio sui Californiani che tra l’altro orachiudono marzo con 5 trasferte consecutivetutte molto pericolose giocando a SanAntonio, Oklahoma City, Houston, NewOrleans e Atlanta. Plausibile pensare cheuna squadra con una rotazione accorciatasotto canestro possa andare incontro a 1 o 2sconfitte che potrebbero comprometteredefinitivamente la corsa al primo record.

Anche se con Kobe non si sa mai. Nel frat-tempo Ron Artest, ancora un po’ misteriosonella sua avventura Los Angelena, ha fattosapere che “Trevor Ariza è un giocatoremigliore me. Insomma, non posso certoparagonarmi a lui. Ha vinto un’anello.Inoltre è un ottimo giocatore di ruolo, cosache io non sono mai stato.” Una nuova stra-nezza per Ron Ron, che ha dato ulterioreossigena alle discussioni fra chi avrebbe pre-ferito tenere Ariza, piuttosto che scambiarlocon l’ex Pacers.

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

Page 38: Stars 'N' Stripes N°25

3333 8888 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Con l’approcciarsi dell’ultima parte distagione i Los Angeles Clippers stannocominciando a vedere una luce infondo al tunnel. Luce che altro non èche la fine delle partite da giocare perquest’anno, nuovamente deludente efrustrante per i cugini poveri di L.A.Addirittura in marzo sono arrivate solo2 vittorie a fronte di 10 sconfitte di cui8 consecutive. Anche il leader di questastagione, Kris Kaman, sta attraversan-do un pessimo momento (11 punti dimedia nelle ultime 5 gare con percen-tuali al tiro ridicole, prime di ripren-dersi contro Dallas), con i soliti mali-gni che hanno insinuato potesse trat-tarsi di una sorta di periodo negativo“indotto” per perdere qualche partitain più e avere un maggior numero dichance al prossimo draft, ipotesi smen-tita immediatamente e bruscamentedal nazionale tedesco, che comunqueconduce una stagione da 18 punti e 11rimbalzi di media. L’impatto degli utli-

LLLLoooossss AAAAnnnnggggeeeelllleeeessss CCCCllll iiiippppppppeeeerrrrssssNba ‘Team by Team’

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

mi arrivati, Travis Outlaw e SteveBlake rimane marginale, e entrambihanno poche possibilità di rimanere ilprossimo, con forse qualche probabi-lità in più per quello che riguardaOutlaw. In questo solito clima da disfatta totaleDrew Gooden, propria nell’ultima par-tita giocata a Dallas ha fatto sapere chese ne andrebbe volentieri per tornare aiMavs, dai quali, testuali parole, non si

sarebbe mai voluto separare. Insomma, quando piove grandina, ma,anche se siamo nella Città degli Angeli,i tifosi dei Clips sono molto abituati aquesto. Dando uno sguardo al calendario,rimangono 11 partite da giocare, di cuialmeno 5 sono abbordabili, occasioneghiotta per chiudere con un recordalmeno decente. Sempre che le prioritànon siano altre…

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

Page 39: Stars 'N' Stripes N°25

3333 9999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Nonostante un record nettamente negati-vo, all’Arco Arena i tifosi sembrano averedi che essere ottimisti. La squadra erapronosticata dall’inizio come una dellepiù deboli della NBA, ma per almeno 2/3mesi se l’è cavata egregiamente, salvoprecipitare con l’inizio del 2010, più omeno in coincidenza col rientro di KevinMartin. Ma nel frattempo i Kings hannopotuto sviluppare diversi giocatori. Primo fra tutti Tyreke Evans, che almomento è fermo per una brutta botta auna mascella rimediata controMilwaukee, giocatore che sta lottandocon Steph Curry per il titolo di Rookie ofthe Year e cerca una stagione da 20punti, 5 assists e 5 rimbalzi di media chesarebbe un record per la franchigiacaliforniana. In marzo sono giunte 4 vit-torie e 8 sconfitte, ma al momento sibada più ai progressi di giocatori comeCarl Landry, pezzo pregiato e sottovaluta-to arrivato nella trade che ha mandato aHouston Kevin Martin. L’ex Purdue haimmediatamente preso possesso dell’at-tacco e per ora viaggia nelle 17 partitedisputate a 17 punti e 6 rimbalzi di mediacon un super 54,7% dal campo. E’ indub-bio che questo sia il primo tassello daporre a fianco di Evans per costruire ilfuturo. Buone notizia anche da BenoUdrih e Spencer Hawes. Lo sloveno si

SSSSaaaaccccrrrraaaammmmeeeennnnttttoooo KKKKiiiinnnnggggssssNba ‘Team by Team’

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

avvia a concludere una stagione moltopiù ricca di soddisfazione individuali diquello che ci si sarebbe attesi in presea-son e qualche giorno fa contro i Clippersha fatto segnare il suo nuovo record diassists, mettendo per 17 volte un suocompagno in condizioni di segnare. Il lungo da Wshington, invece, ha datosegnali di ripresa nelle ultime partite, incui ha sempre segnato in doppia cifra,mettendo in campo una maggiore inten-

sità, caratteristica di cui il suo gioco èsempre stato ritenuto carente. OraSacramento è attesa da 5 trafserte conse-cutive nella zona Est del paese, in sequen-za contro New Jersey, Boston, Cleveland,Indiana e Minnesota, seguite da 5 gareinvece tutte casalinghe, tutte abbastanzadifficili, tranne una contro i Clips, per poichiudere in trasferta contro i Los AngelesLakers una stagione che potrebbe esserel’anno zero di una nuova era.

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

Page 40: Stars 'N' Stripes N°25

4444 0000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

GGGGoooollllddddeeeennnn SSSSttttaaaatttteeee WWWWaaaarrrr rrrr iiiioooorrrrssssNba ‘Team by Team’

Risulta sempre piuttosto compli-cato commentare i Golden StateWarriors. Una franchigia conun’allenatore molto particolare,martoriata dagli infortuni.Attualmente sono fuori uso:Radmanovic, Turiaf, Biedrins,Randolph, Mikki Moore, Azubuikee Brandan Wirght. In pratica tutto il roster o quasi,senza peraltro contare Raja Bell,rilasciato nelle ultime ore, lui purecomunque appiedato da questionifisiche. Così in sostanza c’è unasquadra aggrappata a Ellis, Currye Maggete che devono giocareintorno ai 45 minuti a partita eprendere più tiri che possono, gio-cando attorno ai 120 punti dimedia, contornati da figurantipescati estemporaneamente dallaD-League. Succede così che unAnthony Tolliver faccia 30 punticontro i New Orleans Hornets epochi giorni dopo 25+12 contri iSuns, che Chris Hunter giochi unapartita da protagonista in mezzoall’area segnando 22 punti contro iLakers e Andrew Bynum e cheReggie Williams venga immediata-mente sbattuto in quintettosegnando in doppia cifra in 9 par-tite su 12, con picchi di 28 e 29punti e si attesti al momento sui14 punti a partita. Insomma unasituazione paradossale, più unicache rara nel panorama NBA, mache comunque non può annacqua-re il talento cristallino del rookieSteph Curry che a furia di presta-zione offensive da urlo ha scalatoil ranking dei rookie e battagliaora con Tyreke Evans diSacramento per il trofeo di esor-diente dell’anno. Nelle 10 partite giocate a marzo(2-10 il record di squadra) ha viag-giato a 19,7 punti di media con unastronomico 47,6% dalla lungadistanza su 6 tentativi abbondantia partita. L’idea sarebbe quella ditrasformarlo in un play, ma almomento si vedono più le sue cla-morose doti realizzatore. Come mai sono state in discussio-ne quelle di Monta Ellis, giocatoresul cui futuro ci sarà da discutere.La stagione finisce ora con 5 garecasalinghe e 7 trasferte. Anche in questo caso sarà da valu-tare se giocare per ottenere qual-che vittoria in più o provare adaumentare le possbilità di ottenereuna buona scelta alla prossima lot-tery.

TUTTE LE STATISTICHE DELLA SQUADRA

DIDI

NNICOLÒICOLÒ FFIUMIIUMI

Page 41: Stars 'N' Stripes N°25

RRRRooooaaaadddd ttttoooo‘‘‘‘ sssswwwweeeeeeeetttt SSSS iiii xxxx tttteeeeeeeennnn ’’’’

MARCH MADNESS DIDI

MMICHELEICHELE TTALAMAZZIALAMAZZI

4444 1111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 42: Stars 'N' Stripes N°25

4444 2222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Sono rimaste in sedici, le cosiddette‘Sweet Sixteen’. Al termine di unlungo e pazzo weekend, i primi dueturni del tabellone NCAA ha eletto lesedici protagoniste dei Regionals. Edovviamente non sono mancate le sor-prese, a partire dall’eliminazione pre-coce di quella che era unanimementeconsiderata la favorita numero uno,Kansas. Sulle 48 partite giocate dall’i-nizio del torneo, ben 13 sono gli‘upset’ acclarati, quelli stabiliti inbase ai seed delle singole squadre, 16le partite finite con uno scarto infe-riore o uguale ai cinque punti.Quattro giorni di fuoco, da cui sonouscite le sedici ‘sopravvissute’: eccocome si presentano al grande ballo.

LLEE FFAAVVOORRIITTEE.. L’uscita di Kansas è l’u-pset inimmaginabile: era dal 2004 cheuna numero uno del tabellone noncadeva al secondo turno. Chi inveceha vinto e convinto, sin qui, sono lealtre tre teste di serie: Kentucky traEast. Tennesse State e Wake Forestha avuto uno scarto medio di 29,5punti, Syracuse tra Vermont eGonzaga 22,5. E se le avversarie delprimo turno non erano certo accredi-tate per giocarsela, quelle del secondopotevano aspirare a dare qualchefastidio. Ma sin qui, John Wall e WesJohnson non hanno tradito, e va dettoche gli Orangemen sono senza ArinzeOnuaku. Sempre considerata un pas-settino indietro Duke, ma la squadradi coach K gioca bene e da un po’ ditempo a questa parte è confortata dairisultati che a inizio stagione nonsempre arrivavano. SurclassataArkansas Pine-Bluff, regolataCalifornia senza grossi problemi: i‘Big Three’ del college basketball(Scheyer, Smith e Singler) fannopaura.

OOUUTTSSIIDDEERR CCEERRCCAASSII.. Persi per strada iJayhawks, chi l’ha detto che alle FinalFour non ci sia nessuna squadra dellostato di Kansas? I Bulldogs di KansasState sono una squadra con cuore edue esterni dal noto potenziale offen-sivo, Pullen e Clemente: tanto bastaper renderli pericolosi. Così come,nell’East Regional, Kentucky dovràguardarsi dalla forte ascesa di WestVirginia, trascinata da un Da’SeanButler che in questa parte di stagionenon sta sbagliando una partita.Almeno non quando serve. Occhio,ovviamente, anche a Ohio State: nonuna squadra lunghissima, talento dif-fuso poco, ma talento nelle mani delproprio leader debordante. Se hai il

Page 43: Stars 'N' Stripes N°25

4444 3333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

prossimo Player of the Year in EvanTurner, solo questo basta per essereconsiderato a certi livelli.

LLEE CCOONN FFEERRMM EE.. Butler, Xavier eTennessee sin qui hanno fatto il loro.I Bulldogs di Hayward e Mack hannoavuto il merito di non scivolare sullabuccia di banana UTEP, ed ora si pre-sentano al confronto con gliOrangemen più che mai gasati. Ancheconsiderando il fatto che la zonahanno dimostrato di saperla attaccarebene. I Musketeers sono stati trasci-nati sin qui da Jordan Crawford, akail posterizzatore di LeBron James,ovvero colui che in estate dette origi-ne alla storia del video sequestranodagli uomini Nike schiacciando intesta al Prescelto. L’accoppiamentocon Kansas State potrebbe dare origi-ne ad una sorpresa. Tennessee èsapientemente guidata da BrucePearl, anche se sin qui ha avuto untabellone relativamente facile per unasquadra che non strabocca di talento.Stesso discorso vale per Baylor.Purdue forse è andata anche oltre,vista l’assenza di Robbie Hummel: ledue vittorie dei Boilermakers sonosuccessi da squadra vera, ma difficil-mente basterà per ripetersi contro iBlue Devils. Michigan State si è forse spinta giàun pochino oltre i propri limiti supe-rando Maryland, ed ora ha persoKalin Lucas per infortunio: occhioall’esplosione di Durrell Summers,ma francamente ci stupiremmo divederli ancora ad aprile.

LLEE SSOORRPPRREESSEE.. Le sempre affascinantistorie che sbocciano al torneo NCAAsottoforma di risultati quest’annooffrono molteplici spunti. C’è la Cornell, campione della ‘povera’Ivy League, quella dove non si dannoborse di studio per meriti sportivi,che come se niente fosse butta giùdalla torre Temple prima e Wisconsinpoi. C’è Washington, forse un po’ sot-tovalutata da tutti, ma molto solida: ese a guidarti c’è uno che si chiamaIsaiah Thomas, anche se non è l’exPistons, il destino è dalla tua. Ci sono poi le storie esotiche: quelladi Northern Iowa che sbatte fuori lastrafavorita Kansas guidata dalle tri-ple dell’iraniano Alì Farokhmanesh(assurto a idolo assoluto per i fansdell’underdog) e quella della SaintMary’s della cricca australiana matrascinata da un super egiziano,Ohmar Samhan, assolutamente deva-stante sin qui sotto i tabelloni.

Page 44: Stars 'N' Stripes N°25

4444 4444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 45: Stars 'N' Stripes N°25

4444 5555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 46: Stars 'N' Stripes N°25

AALLLL AA’’RROONNDDOO TTHHEE WWOORRLLDD

No, nessuna cover del celebre brano degli Oasis, ‘Allaround the world’, da parte di qualche canterino gioca-tore NBA, ma solo la notizia che si è diffusa nei giorniscorsi. Rajon Rondo potrebbe approdare in maglia‘States ed essere, quindi, selezionato per disputare iprossimi Mondiali in Turchia. Risolta, dunque, l’incom-prensione relativa ad un rifuto da parte del play deiCeltics: “Non ho mai detto di no, giocare per la mianazione sarebbe un onore senza eguali”. A far compa-gnia a Rondo, molto probabilmente, ci sarà il talentoemergente di Kevin Durant. Insomma, gli USA stannopreparando un bel muro da opporre agli antagonistiprovenienti dall’altra parte del mondo. Wonderwall.

AATTTTEENNTTII AALL LLAAPPOO!!

Ecco una immagine tratta dal videoclip in cui JosèCalderòn canta la cover del celebre brano portato al succes-so dal cantautore italiano Lucio Dalla.Nella foto è possibile scorgere un meravigliato LapoElkann, sorpreso per la dedica musicale rivoltagli dal cam-pione spagnolo in canotta Raptors.

Ecco la maglia del nuovo acquisto dei LosAngelesLakers. Secco il commento di Dante Alighieri(noto tifoso gialloviola) che afferma: «Kobe vorrei tantoche tu, Lapo ed io vincessimo l’anello»...E il grande Principe della risata, Antonio De Curtis,avrebbe risposto: «E ho detto tutto...»

YYYYoooouuuu ccccaaaannnn ’’’’ tttt cccc mmmmeeeeDIDI

AALESSANDROLESSANDRO DELLIDELLI PPAOLIAOLILA RUBRICA

4444 6666 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

Page 47: Stars 'N' Stripes N°25

4444 7777SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

RRIICCOOMMIINNCCIIOO DDAA SSEEII

La somiglianza con Massimo Troisi è lontana comecome la distanza che è trascorsa dall’ultimo titolo deiWashington Wizards ad oggi.Agent ‘0’, però, ripercorre le orme dell’amato attore par-tenopeo e volta pagina. Nella prossima stagione (in quel-la attuale il giocatore sconterà la squalifica per la notavicenda legata al duello in punta di pistola con il compa-gno Crittenton), Gilbert abbandonerà il suo numero dimaglia, lo ‘0’ appunto, e prenderà il #6.La scelta di giocare con lo #0 era dovuta al fatto che tutti,

all’inizio della sua carriera tra i professionisti, lo addita-vano come un giocatore di scarse qualità, di valore pros-simo allo zero.La notizia è stata diffusa dal “Washington Post” cheriporta il foglio mandato in Lega dallo stesso giocatore incui vi è trascritto la scelta di cambiare numero.Se per Troisi la decisione era dovuta al fatto che solo trecose gli erano riuscite bene nella vita, attendiamo tutti diconoscere quali siano le motivazioni di Agent ‘6’.‘Six on the bench’ sarà il prossimo cocktail che, nei bardella Capitale, soppianterà il classico ‘Sex on the beach’?

LA RUBRICA

Page 48: Stars 'N' Stripes N°25

4444 8888 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

SSTTAARRBBUURRYY NNIIGGHHTT FFEEVVEERR

Come sarebbe John Travolta nei panni di StephonMarbury? Non lo sappiamo e neanche lo riusciremmoad immaginare. Se proprio si dovesse dar vita, sulgrande schermo, alla ‘Freccia di Coney Island’, uncapitolo della storia di questo affascinante personag-gio dovrebbe essere dedicata alla sua avventura cine-se. Lo avevamo lasciato in crisi di gioco e non ancoraintegrato nel sistema (?) cestistico orientale. Beh, ne è

passata di acqua sotto la Muraglia Cinese. Il nostro Steph sta salendo di intensità, al punto daaver siglato la sua prima tripla doppia con gli occhi amandorla. 26 punti, 13 rimbalzi e 12 assist per il talento exKnicks, contro la temibile, si fa per dire, formazionedegli Lianoning. Vittoria per 104-99 per i Shanxi eshow di Marbury. Ma siamo sicuri che la Cina sial’ultima metà del nostro eroe? Riportatecelo negli‘States, please. Chinese takeway.

LA RUBRICA

Page 49: Stars 'N' Stripes N°25

4444 9999SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

CCOOUUNNTTRRYY HHOOUUSSEE

Ricordate Greg Ostertag? Uno dei tanti ‘Country boy’ delbasket a stelle e strisce. Il centrone texano, che vanta iltitolo di miglior stoppatore della storia di Kansas con cuiha raggiunto la Final Four NCAA nel 1993, è altresì notoper aver indossato la canotta degli Utah Jazz.Greg era il corpaccione che occupava l’area colorata aitempi in cui la coppia Stockton-Malone provava ad inter-rompere il regno sua maestà Michael Jordan.Ostertag, infatti, giocò due Finali NBA e, poco dopo, scom-

parse nel nulla. Qualche tempo fa, il trentaseienneOstertag, aveva manifestato la volontà di ritornare a calca-re un parquet. Il sogno, secondo quanto riportato dai siti internet, si èspento ben presto e, ora, l’ex doppio zero dei Jazz potràritornare alla sua casa in campagna, proprio come cantanoi Blur.Meglio godersi i paesaggi di Scottsdale, Arizona e, soprat-tutto, aiutare e dare consigli al figlio Cody, fresco campio-ne dello Stato con la locale Scottsdale Christian Academy.“He lives in a house, a very big house in the country”.

LA RUBRICA

Stars ‘N’ Stripesideato da: Domenico Pezzellascritto da:

Alessandro delli PaoliLeandra Ricciardi

Nicola ArgenzianoNicolò Fiumi

Domenico LandolfoStefano Panza

Vincenzo Di GuidaGuglielmo Bifulco

Stefano CalovecchiaDavide MamoneStefano Livi

info, contatti e collaborazioni: [email protected]

Page 50: Stars 'N' Stripes N°25

5555 0000 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

FFrreeee AAggeennccyy,, eeccccoo llee pprriimmee mmoossssee

Siamo giunti solo a metà delle operazioni di mercato della FreeAgency ma abbiamo già assistito al movimento dei migliori giocatorisulla piazza.Senza dubbio l’operazione che ha destato più attenzione è stataquella che ha portato il running back LaDainian Tomlinson, uno deipiù grandi talenti che ha calcato i campi NFL negli ultimi anni, daSan Diego fino all’altra parte degli USA, a New York, sponda Jets.Il texano lascia la California dopo 9 anni durante i quali è riuscitoad accumulare 12490 yds corse e 3955 yds ricevute, 138 TD chiusi dicorsa e 15 TD su passaggio.

Arriva nella franchigia che sembra fatta su misura per lui, la primadel ranking per quanto riguarda le corse nell’ultima stagione. E finqui sembra tutto perfetto, ma andando ad analizzare più in profon-dità la situazione potrebbero sorgere alcuni dubbi sul futuro rendi-mento di LT. Innanzitutto l’eta: 31 anni cominciano a farsi sentire,si è capito nell’ultima stagione dove, con 730 yds e 12 TD, non hafornito quelle prestazioni alle quali ci aveva ormai abituato neglianni passati . Secondo elemento importante è la condizione fisica diTomlinson, il running back nelle ultime stagioni è stato troppo spes-so vittima di acciacchi, questo potrebbe causare qualche problema

AROUND THE USA DIDI

SSTEFANOTEFANO LLIVIIVI

Page 51: Stars 'N' Stripes N°25

5555 1111SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

ai piani dei Jets. Per quanto riguarda l’aspetto economico, LT ha fir-mato un biennale da 5,1 milioni di dollari con possibilità di aumen-to fino a 5,6 milioni; più o meno si parla delle stesse cifre che avreb-be guadagnato l’ex running back dei Jets, Thomas Jones, forse ilmigliore della scorsa stagione nel suo ruolo, se fosse stato conferma-to a NY. A Tomlinson spetta il compito arduo di far dimenticare legesta del collega ora trasferitosi ai Chiefs, e spetta anche il compitodi far mangiare le mani a San Diego dove, negli ultimi anni, il suostraordinario potenziale non è stato sfruttato a dovere dall’ headcoach Norv Turner. Per questo motivo a scelto di andare in un teamdove avrebbe avuto la possibilità di competere per il campionato,-ha dichiarato il manager di Tomlinson, Tom Condon – ma, cosa piùimportante, è voluto andare dove è sicuro di poter ricoprire un ruolorilevante. Oltre ai Jets sulle sue tracce c’erano i Vikings, dove però sisarebbe forse pestato i piedi con l’altro fenomeno Adrian Peterson, ei Texans, nel caso che il running back avesse optato per una sceltafatta col cuore andando a giocare nel suo stato natale, ma alla fine larazionalità ha avuto la meglio, e chissà che non sia proprio la sceltagiusta.La stessa strada che porta da San Diego a New York l’ha percorsa iltalentuoso cornerback Antonio Cromartie, con il quale i Jets hannomigliorato la secondaria. Con l’altro CB Darrelle Revis andrà a for-mare quella che molto probabilmente sarà la migliore coppia di cor-nerback dell’intera NFL. Cambiare aria era la scelta più giusta cheCromartie potesse fare dopo che il suo rendimento è sensibilmentecalato nelle ultime due stagioni in California, una partita su tuttequella dell’ultima post season proprio contro quella che sarebbe poistata la sua futura franchigia, quando si è reso protagonista di unaprestazione che definirla orrenda è un eufemismo, anche se già ilGeneral Manager AJ Smith aveva dichiarato pubblicamente l’inten-zione di voler tradare il cornerback considerando anche i suoi pro-blemi con la legge, tra cause di paternità e violenze fisciche.Un’altra grande sorpresa è arrivata direttamente dal Maryland, dovei Ravens si sono accaparrati uno dei più validi wide receiver dellelega, Anquan Boldin, vice campione del mondo del campionato 2008con i Cardinals, e stella troppo spesso oscurata da quel fenomenoche risponde al nome di Larry Fitzgerald. Boldin arriva a Baltimoradove fungerà da specchio allo stagionato Darrick Mason negli sche-mi d’attacco, e dove molto probabilmente sarà il target numero unoper Flacco. Boldin ha firmato un contratto triennale da 25 milioni di dollari, chepotrebbero diventare 28 nel caso in cui le parti decidessero di allun-gare l’accordo di un ulteriore anno. I numeri parlano chiaro, 7.520yds e 44 TD, per il 29enne floridiano, nelle sue 7 stagioni in Arizona,

condite però da qualche infortunio che hanno costretto Boldin a sal-tare qualche partita, e questo potrebbe rappresentare l’unico limitedel forte ricevitore. Per il resto sembra che con questo innesto iRavens possano finalmente fare il salto di qualità che tanto aspetta-vano. Infatti potranno contare finalmente su un grande interpreteper il gioco d’aria messo in azione da un giovane quarterback comeFlacco che ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliorinel suo ruolo; potranno affidarsi alle corse di due ottimi runningback quali McGahee e Ray Rice per riconfermarsi una delle migliorifranchige nella voce “yards corse”; dall’altra parte ci sarà sempre lagranitica difesa, la terza nel ranking della regular season, la migliorenella post season, con giocatori di altissimo livello come Ngata sullalinea di scrimmage, Ray Lewis a dominare il backfield ed il grandeEd Reed nelle retrovie. Questi gli ingredienti giusti per cercaremigliorare quella finale di conference raggiunta due stagioni fa e poipersa a favore degli Steelers e magari bissare la vittoria del campio-nato 2000. Dando uno sguardo alle altre operazioni risaltano indubbiamentequelle messe a segno da Chicago che inserisce nel proprio scacchieredue importanti pedine come il DE Julius Pepper e il RB ChesterTaylor. Il primo, proveniente da Carolina, è diventato il giocatore non QBcon il più alto ingaggio di sempre, 91,5 milioni di dollari che potreb-bero aumentare in seguito alla nomina di Pro Bowler o ad un certonumero di sack fino ad arrivare ad un massimo di 110 milioni didollari. Il gigante ex Panther (2 metri per 130 kg) va a rinforzare unadifesa con ottime individualità come Briggs e il rientrante Urlacherma che ha tentennato parecchio nell’ultima stagione situandosi al17° posto nel ranking.Taylor, invece, arriva dai Vikings, dove è stato poco sfruttato essen-do il backup di Peterson e a Chicago avrà l’opportunità di mettersifinalmente in mostra considerando anche le sue buone mani.Altre operazioni importanti sono quelle che hanno portato l’ ottimoinside linebacker Dansby da Arizona a Miami; il QB Delhommepassa dai Panthers ai Browns che cedono ai Broncos Brady Quinnin cambio del fullback Peyton Hillis. Al momento resta ancora dacapire il futuro di altri tre pezzi da novanta come Terrell Owens,Brian Westbrook e Orlanda Pace. T.O, lo scorso anno a Buffalo, è incerca di un’altra città dove continuare a far parlare di sè, tra le piùpapabili Cleveland, Cincinnati e Jacksonville; Westbrook potrebbeaccasarsi ai Vikings dove troverebbe Childress, suo head coach perquattro anni a Philadelphia; infine Orlando Pace deve far dimentica-re la penosa ultima stagione con i Bears cercando di chiudere la car-riera nel miglior modo possibile.

Page 52: Stars 'N' Stripes N°25

5555 2222 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NNBBAA SSTTAANNDDIINNGGATLANTICDIVISION

NORTHWEST DIVISIONCENTRAL DIVISION

PACIFIC DIVISIONSOUTHEAST DIVISION

SOUTHWEST DIVISION

Page 53: Stars 'N' Stripes N°25

SCORESPLAYER PG

REBOUNDS ASSISTSPLAYER ASSIST

EASTERN CONFERENCE WESTERN CONFERENCE

5555 3333SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

NNBBAA SSTTAATTSSPLAYER REBOUNDS

Page 54: Stars 'N' Stripes N°25

5555 4444 SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

IIll dduubbbbiioo aammlleettiiccoo ddii CCPP33Che Chris Paul sia il miglior play-maker in assoluto della lega non è unmistero. L’anagrafe non è un proble-ma, cosi come gli infortuni che, pur senumerosi questa stagione, non deno-tano un’estrema fragilità fisica di CP3: eppure il suo ritorno in campo, pro-nosticato per questi giorni, servirà piùche altro per capire quale sarà la col-locazione che la società vuole dare alrookie meraviglia Darren Collison efino a che punto Paul sia ritenutoveramente incedibile. L’impressione èche a New Orleans abbiano capito cheforse conviene puntare tutto sull’at-tuale matricola, comunque dal rendi-mento assolutamente eccelso, e cerca-re di rimediare il meglio possibile (eteoricamente dovrebbero riuscirci)dalla cessione di Paul. Per ora Chrissta ultimando la riabilitazione e haripreso a tirare e correre, ma che stiaveramente cercando di ponderarequale sia la migliore scelta in prospet-tiva per la propria carriera? A volte sipensa a DWade o a LeBron come acoloro che sposteranno gli equilibrinella Lega con le loro scelte, dimenti-candosi troppo spesso di giocatoricome Paul, appunto, che se trovanol’habitat giusto ti cambiano tutto(qualcuno ricorda Kidd ai Nets oNash ai Suns?).

NBA NEWS

Fonte foto: http://www.nakednews.it

Page 55: Stars 'N' Stripes N°25

5555 5555SSSSTTTTAAAARRRRSSSS ‘‘‘‘NNNN’’’’ SSSSTTTTRRRRIIIIPPPPEEEESSSS

JJoorrddaann ppaazzzzoo ddii......BBrroowwnnNon è un mistero che mr Play the right way abbaiestimatori radicati un po’ dappertutto nelle lega.Sicuramente colui che maggiormente nutre verso ilcoach ammirazione e speranza è il suo neo-attualeproprietario, ovverosia sua altitudine Michael Jordan,da pochi giorni nominato come boss della franchigiadi Charlotte. Sempre contraddistintosi per lo spiritocompetitivo e l’ambizione, anche nel suo nuovo inca-rico Michael è fermamente intenzionato a imporre lasua volontà sulla franchigia e la riconferma di LarryBrown sembra essere la priorità di Air: il coach haancora due anni di contratto, ma non è escluso cheper cause familiari (la moglie Shelly sembra..) possadecidere di suonare prematuramente la ritirata: ipote-si quanto mai sgradita a His Airness che avrebbedetto: “Mi piacerebbe se Larry rimanesse qui, capiscola sua situazione, il suo scenario familiare, ma cer-cherò di fare tutto affinché possa rimanere connoi..se ”

DIDI

GGUGLIELMOUGLIELMO BBIFULCOIFULCONBA RUMORS

Come se non bastasse l’incredibile sfortuna di aver avuto per lunghi tratti distagione i propri migliori giocatori ai box ,Roy a fasi alterne, Oden daDicembre ad ora (sembra, tuttavia, che esista qualche chance di rivederlo afine RS), Aldridge, Przybilla e compagnia cantante, il proprietario Paul Allensembra veramente sul punto di esplodere e di rifondare la squadra, partendodalla società: ad averne già fatto le spese c’è il vice presidente Tom Penn, men-tre in lista di attesa sembra esserci Kevin Pritchard, reo di aver preferito, 3anni fa, Greg Oden all’ autentico fenomeno visto in questa stagione di KevinDurant: ovvio che i conti si faranno alla fine delle loro finora molto diversecarriere e che mai come in questo caso, più che di negligenza di Pritchard sisia trattato di autentica sfortuna, ma ci sono momenti in cui dare scosseall’ambiente e può diventare necessario trovare capri espiatori anche laddovenon ve ne sono, pur di provare a muovere qualcosa.

RRiivvoolluuzziioonnee iinn ccaassaa BBllaazzeerrss:: AAlllleenn ffaa ppiiaazzzzaa ppuulliittaa iinn ssoocciieettàà

Page 56: Stars 'N' Stripes N°25

secondo posto in classifica sopra formazioni di cara-tura tecnica e budget superiori (eufemismo). Lo staffsocietario del trio Trapè-Cannella-Vacirca è riuscitacon astuzia e quel pizzico di buona dose di follia neltirar su un roster costato decisamente poco, ma cheoggi ha quadruplicato il suo valore con i risultati

DIDI

NNICOLAICOLA AARGENZIANORGENZIANO

MMMMoooonnnntttteeeeggggrrrraaaannnnaaaarrrroooo ,,,, ddddaaaa bbbbrrrruuuutttt ttttoooo aaaannnnaaaatttt rrrrooooccccccccoooollllooooaaaa cccc iiiiggggnnnnoooo :::: eeee iiii llll mmmmeeeerrrr iiii ttttoooo dddd iiii cccchhhhiiii èèèè????

MADE IN ITALY L’ANALISI...

Giunti nella fase ormai decisiva la regular season diLega A ha diversi di da sciogliere, soprattutto in fasedi piazzamento playoff. Ma se si possono cercaredelle certezze che non siano sulla migliore (Siena) ola peggiore (Napoli o Rieti a dir si voglia…) del cam-pionato allora non si può non pensare alla squadrarivelazione (insieme a Caserta, se non qualcosa inpiu’..) che ora come ora è certamente identificabilenella Sigma Montegranaro. Un team che addiritturain estate aveva suscitato perplessita sul mantenimen-to del titolo, oggi viaggia a braccetto (ma con loscontro diretto piu’ che favorevole) con la Pepsi al

La lente di ingrandimento di Starsdi Stars N Stripes sulla LegaA

MMMMAAAADDDDEEEE IIIINNNN IIIITTTTAAAALLLLYYYY5555 6666

Page 57: Stars 'N' Stripes N°25

però il brutto anatroccolo è diventato cigno e adun certo punto ha cominciato a volare: 8 vittorieconsecutive nelle ultime 8 gare disputate hannoreso Montegranaro una squadra temuta e rispet-tata, complice anche l’evoluzione esponenziale dimolti giocatori italiani di talento e del contributostraordinario dei suoi stranieri. Il dato piu’ inte-ressante è: come fa la Sigma ad essere secondain classifica seppur navighi nei bassifondi ditutte le voci statistiche? Difatti, ranking dei rim-balzi a parte (dove è stabile al secondo posto allespalle di Caserta) Montegranaro è tra le ultimein tutti gli altri aspetti, eppure è lassu’…La rispo-sta? Un gruppo di granito che ha costruito in pri-mis sulla concretezza di Greg Brunner e DejanIvanov un duo oggi tra i piu’ forti di tutta la serieA sotto le plance, passando poi per l’amplia fidu-cia concessa e riconosciuta da inizio stagione atalenti nostrani sempre sul punto di sbocciarecome Michele Antonutti e Andrea Cinciarini, adaltri che attendevano finalmente la grande chan-ce di poter avere spazio come Luca Lechthaler,sino ad arrivare quel Daniele Cavaliero che dopotanto attendere sembra aver raggiunto quellamaturità tecnica che da tanto si attendeva e chead oggi lo pone senza alcun dubbio tra le guardieitaliane di maggiore interesse. Certamente nondall’inizio è stato tutto rose e fiori, anzi prima iltaglio di Bryce Taylor (lasciato andare dopo unrendimento fatto di troppi alti e bassi) poi il liti-gio tra Frates ed Hite che ha portato senza indu-gi la società ad escludere il coloured a stelle estrisce, sono stati fattori che hanno di certoritardato la chimica e l’amalgama dal punto divista tecnico in mente al coach meneghino. Poiperò l’arrivo di Dimitros Tsaldaris (in fuga daNapoli) ha fatto quadrare il cerchio nelle rota-zione che hanno visto nel frattempo imporre laleadership e la caratura tecnica di AnthonyMaestranzi. Pescato in Legadue a Jesi dopo 2 stagioni dialtissimo livello, il playmaker italoamericano eracircondato dallo scetticismo generale per il gransalto che lo attendeva. Si diceva che sarebbestato troppo “soft” fisicamente per la serie mag-giore e che non sarebbe stato in grado da subitodi essere un titolare affidabile. Nulla di piu’ sba-gliato, anzi il “paisà” di origini trentine è ad oggiun regista appetito anche da altre formazioni perciò che ha mostrato sia tecnicamente sia dalpunto di vista della leadership. Alla resa deiconti molti si chiederanno sino a dove arriverà

Montegranaro, ad oggi nessuno è in grado di dirlo,ma di certo in questo momento la Sigma è temuta erispettata da ogni formazione e se riuscisse a conser-vare la seconda piazza sarà di certo piu’ di uno scu-detto per una squadra costruita con pochi, pochissi-mi soldi, ma tantissima passione.

mostrati sul campo. Affidata ad inizio stagione aFabrizio Frates (vincitore del ballottaggio conVitucci) la Sigma ha in principio avuto difficoltà nelrodare e per buona parte di inizio stagione era consi-derata tra le papabili all’unico posto rimasto (consi-derando l’Nsb di Papalia) in zona retrocessione. Poi

MMMMAAAADDDDEEEE IIIINNNN IIIITTTTAAAALLLLYYYY

La lente di ingrandimento di Stars di StarsN Stripes sulla LegaA

5555 7777

Page 58: Stars 'N' Stripes N°25