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IMPRESSIONISMO
La rapida ascesa della borghesia e il rapido espandersi delle città avevano
trasformato il mondo intellettuale e artistico, i tempi evolvevano
velocemente, dalle ceneri della rivoluzione francese verso un’altra
rivoluzione altrettanto sconvolgente, quella industriale.
A metà dell’ottocento si fa strada in pittura il desiderio di superare la
tradizione in favore di una maggiore aderenza alla realtà.
Lo sviluppo della fotografia, con l’invenzione del dagherrotipo di Louis-
Jacques-Mandé Daguerre e con il processo di sviluppo e stampa
perfezionato da Joseph Nicéphore Niépce negli anni quaranta, muta
radicalmente il modo di percepire se stessi e il mondo.
Il desiderio di svincolarsi dalla tradizione coinvolge negli anni sessanta tre
pittori poco più che ventenni:
C.O. Monet J.A.C. Pissarro P.A. Renoir.
Joseph Nicéphore Niépce
Chalon-sur-Saône, 7 marzo 1765
Saint-Loup-de-Varennes, 5 luglio 1833
Louis-Jacques-Mandé Daguerre
Cormeilles-en-Parisis 18 novembre 1787
Bry-sur-Marne 10 luglio 1851
Affascinati dalla pittura di paesaggio e aderenti all’ideologia realista, essi
cercano una resa pittorica la più vicina possibile alla realtà di elementi
come le onde del mare o l’acqua dei fiumi colpite dalla luce, i cieli
attraversati da nuvole, le ampie distese prative assolate realizzate en plen
air.
Pierre-Auguste Renoir
La-Seine-à-Asniéres-1875-1879
Olio su tela 71 cm x 92 cm
National Gallery London
Pittori en plen air
L’uso insegnato all’Accademia dei pigmenti scuri per rendere le ombre
viene sostituito da nuovi audaci accostamenti, che devono servire a
rendere gli effetti di luce con maggiore realismo.
I soggetti dei loro lavori spaziano dai paesaggi naturali ritratti nelle diverse
ore del giorno o nelle varie stagioni a quelli di vita urbana.
Claude Monet
Campo di papaveri a Vetheuil 1873
olio su tela 50×65 cm
Musée d’Orsay Parigi
Gustave Caillebotte
Le Pont de l'Europe 1876
Olio su tela 125 cm × 181 cm
Musée du Petit Palais Genève
Al pittore impressionista non interessa la polemica sociale, la chiosa di
natura politica o ideologica.
Interessa invece il tranche de vie, l’attimo fotografico che affascina,
l’aspetto più mondano della Parigi edonista e spensierata, la Ville Lumière
brulicante di vita, l’ineguagliabile capitale della belle époque, delle corse
dei cavalli, della nuova fiammeggiante stazione ferroviaria, dei locali alla
moda, delle gite domenicali fuori porta.
Più che la realtà vera e propria l’opera impressionista interpreta
un’apparenza della realtà, una suggestione, un’idea fugace ma penetrante,
indelebile:
«l’eterno nel transitorio»
secondo Baudelaire.
Dall’influenza della fotografia derivano poi certi particolari tagli d’immagine,
come le riprese laterali, gli orizzonti spostati verso l’alto, le inquadrature
ravvicinate, oblique o frontali con punto di vista generalmente ribassato.
La nascita dell'Impressionismo
Le origini parigine
Periodo - 1874/1886
Il 15 aprile 1874 s'inaugura, nello studio del fotografo Nadar, al secondo
piano del 35 di boulevard des Capucines, la mostra del gruppo
Societé anonyme des peintres, sculpteurs et graveurs,
composto, fra gli altri, da
Monet, Cézanne, Degas, Morisot, Renoir, Pissarro ,
Sisley, De Nittis, Boudin.
Polemici nei confronti della pittura, allora di successo, accettata
regolarmente dalle giurie dei Salons ufficiali.
Nadar,
alias di
Gaspard-Félix Tournachon
Parigi 6 aprile 1820
Parigi 21 marzo 1910
Studio fotografico di Nadar
Boulevard des Capucines n.35
Parigi
La mostra fu caratterizzata da un ampio spettro di scelte linguistiche.
Dall’interpretazione più radicale e innovativa della tecnica a piccoli tocchi
o punti di colore di C. Monet con «Impression Soleil Levant», fonte di
sensazione pura; all’organizzazione del quadro secondo precisi rapporti
cromatici di forme, tendenti ad una solida struttura geometrica di P.
Cézanne con «Casa dell’impiccato»
I pittori organizzatisi in un gruppo più o meno omogeneo, esporranno le
loro opere nel corso di otto mostre collettive a partire dal 1874 e fino al
1886
L’appellativo “impressionisti” fu dato loro per scherno dal critico Louis
Leroy, che si era ispirato al titolo di una piccola tela di C. Monet, esposta nel
1874: «Impression soleil levant».
L’impressionismo storico, quello più puro e autentico, cade proprio nel
decennio 1870/1880.
Nei successivi anni ottanta i singoli artisti, sfiancati dalle continue e
violentissime critiche sia di stampa sia di pubblico, prenderanno le distanze
dal movimento, diversificando in modo personale il proprio percorso.
Le critiche feroci non riguardavano tanto i soggetti quanto la tecnica
impiegata, perché i loro lavori sembravano semplici abbozzi, immagini non
finite, trascurate se paragonate all’accuratezza esecutiva della pittura
d’accademia.
Claude Monet,
Tramonto a Venezia, 1908
Olio su tela 65,2 x 92,4 cm
National Museum Cardiff, Galles
Francesco Hayez
Il bacio 1859
Olio su tela 112×88 cm
Pinacoteca di Brera Milano
L’intento di dipingere ciò che l’occhio vede, la sua impressione di realtà in
cui l’incidere della luce è tutto, porta gli impressionisti non solo a schiarire
la tavolozza nella ricerca di una maggiore luminosità, ma anche a
semplificare il disegno, a limitare l’indugio sul particolare.
È l’impressione, che deve mostrare senza attardarsi
e rivelare senza descrivere.
Il disegno di stampo accademico, ritenuto troppo descrittivo, viene
sostituito con il colore, reso questa volta in tonalità pure, poco mescolate o
digradanti, steso con pennellate veloci, ampie o minute che siano a
seconda dell’indole dell’artista, solo in apparenza, poco attente alla resa
del particolare.
LUCE ED OMBRA – DISPUTA SULL’ EN PLEIN AIR
Da un punto di vista strettamente pittorico le basi del linguaggio degli
impressionisti si fondano su di un modo diverso di restituire le luci e le
ombre sulla tela.
C. Monet, che sino ad allora non aveva maturato una grande pratica di
pittura en plein air tendeva a contrapporre, talvolta anche brutalmente,
zone di luce ed ombra.
I suoi amici paesaggisti, avevano intuito invece, che le zone in ombra –
COLORE LOCALE – non erano semplicemente più scure delle parti
illuminate, né erano senza colore.
I colori erano semplicemente gli stessi con valori più bassi. In questo
modo era possibile riprodurre l’effetto stereometrico senza ricorrere ai neri
per evidenziare i volumi attraverso le ombre.
Al tempo stesso si otteneva un risultato complessivo di luminosità molto
più accentuato.
L’impressione è un moto dall’esterno all’interno:
è la realtà (oggetto) che s’imprime nella coscienza (soggetto). (1)
(1) op.cit. p. 277 G.C.Argan L’arte moderna 1770/1970 Sansoni Ed. 1970
Giulio Carlo Argan
Torino, 17 maggio 1909 – Roma, 12 novembre 1992.
Docente, critico d'arte,primo sindaco non democristiano
della Roma repubblicana dal 1976 al 1979.
Una definizione autorevole di impressionismo …
Linea temporale dei maggiori artisti impressionisti
Jacob Abraham Camille Pissarro 10 lug 1830 – 13 nov 1903
Édouard Manet 23 genn 1832 – 30 apr 1883
Hilaire German Edgar Degas 19 lugl 1834 – 27 sett 1917
Alfred Sisley 30 ott 1839 – 29 genn 1899
Paul Cézanne 19 genn 1839 – 22 ott 1906
Claude-Oscar Monet 14 nov 1840 – 5 dic 1926
Jean Frédéric Bazille 6 dic 1841 – 28 nov 1870)
Pierre-Auguste Renoir 25 febb 1841 – 3 dic 1919
Berthe Marie Pauline Morisot 14 genn 1841 – 2 mar 1895
Mary Stevenson Cassatt 22 magg 1844 – 14 giug 1926
Gustave Caillebotte 19 ago 1848 – 21 febb 1894
J. A. C. Pissarro
È. Manet
H.G.E. Degas
A. Sisley
P. Cézanne
C.O. Monet
J.F. Bazille
P.A. Renoir
B.M.P. Morisot
M.S. Cassatt
G. Caillebotte
Anni 1830 1850 1870 1890 1910 1930
Jacob Abraham Camille Pissarro
Charlotte Amalie 10 luglio 1830
Parigi 13 novembre 1903
Un ruolo di mediazione
fondamentale tra la pittura en
plen air e il Postimpressionismo
è svolto da Camille Pissarro.
Se da un lato porta a
compimento la poetica
naturalistica dell’Impressionismo,
dall’altro apre la strada a una
maggiore concettualizzazione.
Boulevard Montmartre di notte - 1897
olio su tela 53,3x64,8 cm
National Gallery Londra
Il noto viale parigino è rappresentato con i riflessi luminosi, amplificati dal
recente acquazzone, delle moderne luci elettriche dei lampioni, allineati al
centro della strada e con i bagliori gialli/arancio delle luci a gas nelle vetrine,
che illuminano la folla a passeggio lungo i marciapiedi.
I cocchieri in carrozza con le luci accese, allineate in fila ai bordi della strada,
stanno aspettando l'uscita della gente dallo spettacolo al Moulin Rouge, lì
dietro l'angolo.
E’ la rappresentazione della
moderna città notturna con
i molteplici effetti della luce
artificiale fatta di colori
caldi, freddi, pallidi e
bluastri.
Édouard Manet
Parigi 23 gennaio 1832
Parigi 30 aprile 1883
È l’artista che meglio interpreta in
forma pittorica l’esigenza di
appartenere al proprio tempo,
con soggetti tratti dalla
contemporaneità.
Non aderisce completamente ai
dettami dell’Impressionismo,
mantenendo il nero nella propria
tavolozza.
La rappresentazione della vita
moderna, è diventata un fatto
trasgressivo, mentre nel Salon
ufficiale, si celebra ancora la
mitologia come metafora della
contemporaneità.
Olympia - 1863
olio su tela 130x190 cm
Musée d'Orsay Parigi
Olympia raffigura una
prostituta coricata in
una posa classica su
un letto sfatto, mentre
una serva di colore le
porge un mazzo di
fiori, donatole forse da
un corteggiatore.
Innumerevoli i rimandi
storici.
La protagonista, interpretata dalla modella Victorine Meurent, la stessa di
«Colazione sull'erba» e «La cantante di strada», oltre che magra e quindi
contro la moda del tempo che preferiva una donna "in carne" sembra
fissare l'osservatore con il suo sguardo di sfida.
Il chiaroscuro piuttosto sacrificato, così come le gradazioni di colore e
l'approfondimento dei particolari risultano decisamente inusuali per un
dipinto del periodo.
Edgard Degas
Parigi 19 luglio 1834
Parigi 27 settembre 1917
Esprime l’altra faccia
dell’Impressionismo rispetto
a Monet e Renoir.
Egli riproduce sulla tela non
l’immagine vista dall’occhio,
ma ciò che la memoria ha
selezionato tra quanto visto.
La rappresentazione della
realtà è filtrata attraverso
l’idea che l’autore se ne fa.
Edmond Duranty - 1879
Pastello e tempera
100,6x100,6 cm
Glasgow Burrel Collection
Degas sfoggia tutta la sua
abilità e maestria, fondata
sullo studio della pittura
antica, nell’uso di tecniche
miste: tempera, acquerello e
pastello.
La libreria non è un semplice
sfondo d’ambiente, ma
occasione per esibire tratti
sintetici di colore e materia.
I rettangoli delle costine dei libri imprecisi e sfumati, accostati gli uni agli
altri sono un policromo e stupefacente saggio di pittura impressionista.
Alfed Sisley
Parigi 30 ottobre 1839
Moret-sur-Loing 29 gennaio 1899
Coerente ma un po’ ripetitivo nei
soggetti, riesce in modo
esemplare a combinare il
realismo impressionista con
l’esperienza paesaggistica
inglese.
Regata a Molesey - 1874
Olio su tela 66×91,5 cm
Parigi Musée d’Orsay
Sotto un cielo incerto e nuvoloso scorre mosso dal vento il Tamigi.
Con rapide pennellate Sisley riesce a fissare sulla tela le barche in
movimento, lo sventolio delle bandiere, il rapido passaggio delle nuvole in
cielo, catturando tutta l’atmosfera di un pomeriggio di svago sulle rive del
fiume.
Nella vegetazione in
secondo piano il
disegno è praticamente
scomparso.
Sisley definisce lo
spazio con il colore e
gioca con le infinite
sfumature di verde per
dare movimento e
varietà alla
composizione.
Paul Cézanne
Aix-en-Provence 19 gennaio 1839
Aix-en-Provence 22 ottobre 1906
Traspone quanto l’occhio vede in
una dimensione geometrica e
razionale, saldamente strutturata.
Questa impostazione influenzerà
il Postimpressionismo e le
Avanguardie storiche di inizio
Novecento.
I giocatori di carte - 1893-1896
Olio su tela 58 cm x 48 cm
Musée d'Orsay Parigi
«Nel dipinto Cèzanne, non rende solo un'impressione, ma anche una
descrizione del senso interno all'azione, come se fosse la sintesi destinata
a permanere nella mente, quasi calcificata e sotto forma di ricordo.» [1]
[1] Op.Cit.
https://it.wikipedia.org/wiki/I_giocatori_di_carte
Claude Monet
Parigi 14 novembre 1840
Giverny 6 dicembre 1926
Nella ricerca di una pittura che
renda in modo fedele ciò che
l’occhio vede, dipinge “en plen air”.
Con la luce naturale scopre che i
contorni nitidi delle figure sono una
convenzione accademica da
superare e che colori differenti, se
accostati, si modificano
reciprocamente.
Con C. Monet, il problema si sposta
sul modo di rappresentare.
Il soggetto e la sua resa pittorica
finiscono per coincidere
Impression Soleil Levant - 1872-1873
Olio su tela 48 x 63 cm Parigi Musée Marmottan
La tela ritrae il porto di Le Havre, immerso nella foschia dell’alba.
Le sagome spettrali delle imbarcazioni e della banchina del porto sono
rese con rapide pennellate grigiastre, che si sciolgono progressivamente
nell’arancio vibrante che tinge il cielo e si riflette nel mare.
Jean Frédéric Bazille
Montpellier 6 dicembre 1841
Beaune-la-Rolande 28 novembre 1870
Riunione di famiglia detto anche Ritratti di famiglia - 1867
Olio su tela cm 152 x 230
Musée d'Orsay - Hervé Lewandowski
il grande fascino che la luce del Sud esercita sul pittore è evidente nei
contrasti netti fra zone chiare e scure.
La scelta di ritrarre il gruppo ritratto all'ombra di un grande albero accentua i
colori crudi del paesaggio e del cielo tra loro antitetici.
Attraverso il fogliame la luce filtra mette in risalto gli abiti chiari che si
contrappongono ai toni scuri degli altri vestiti.
Pierre-Auguste Renoir
Limoges 25 febbraio 1841
Cagnes-sur-Mer 3 dicembre 1919
Applica sistematicamente la
nuova teoria dei colori in scene
di vita quotidiana influenzate
dalla fotografia e da tagli
fotografici.
Le déjeuner des canotiers - 1880/1882
olio su tela 129,5x172,5 cm
Phillips Collection Washington
La scena ritrae un
pranzo al ristorante
La Fournaise a
Chatou, sulla Senna,
frequentato
abitualmente dai
canottieri.
Nella veranda del locale quattordici personaggi, tutti amici del pittore, tra cui
la futura moglie, Aline Charigot, la donna in primo piano con il cane,
discorrono amabilmente fra loro.
L'attenzione dell'artista si concentra molto sui colori, che formano i volumi e
la spazialità tramite la giustapposizione di toni caldi e freddi, chiari e scuri,
primari e complementari.
Berthe Marie Pauline Morisot
Bourges 14 gennaio 1841
Parigi 2 marzo 1895
Il corsetto rosso - 1885
Olio su tela 73,5x60 cm
Ordrupgaard
Jægersborg Dyrehave
Denmark
Nelle scelte coloristiche prevale l’uso
del bianco, talvolta arricchito da
decise pennellate di colore intenso e
vivace.
Il risalto delle tinte sul fondo scuro le
permise di realizzare delicate
opalescenze, risolte spesso con
l’impiego di tecniche miste con l’uso
di colori ad olio e acquarelli.
La personalissima pennellata invita
ad osservare i suoi dipinti da vicino,
contrariamente a tutte le opere
impressioniste che si osservano
preferibilmente da lontano.
Berthe Morisot dipinse più che altro figure femminili, bambini e scene
familiari, con un tratto che realizza un'impressione di immediatezza e di
spontaneità.
Mary Stevenson Cassatt
Pittsburgh 22 maggio 1844
Château de Beaufresne 14 giugno 1926
Il tè delle cinque - 1880
olio su tela 64,8 × 92,7 cm
Museum of Fine Arts Boston
La popolarità di
Mary Cassatt è
principalmente
dovuta a ad una
lunga serie di dipinti
e stampe sul tema
della madre con il
figlio, realizzate con
un tratto rigoroso.
I soggetti sono visti con tenerezza ma senza mai sconfinare nell'eccessivo
sentimentalismo.
L’interno borghese ci restituisce la moda e il gusto dell’arredamento
contemporaneo nonché il rito consueto del tè pomeridiano.
Gustave Caillebotte
Parigi, 19 agosto 1848
Gennevilliers, 21 febbraio 1894
Rue de Paris, temps de pluie - 1877
oil on canvas 212.2 × 276 cm
Art Institute of Chicago United States
È la scena affascinante di uno spaccato di vita parigina di tutti i giorni.
La sua opera si distingue per uno stile maggiormente realistico rispetto a
quello dei suoi colleghi, incorporando colori tenui, forme compatte e tagli
fotografici suggestivi e atmosfere vivide.
La gente è ritratta
mentre percorre la
strada lucida di pioggia,
lastricata con grandi
pietre da
pavimentazione, in una
giornata qualsiasi.
Le figure in un primo
piano, inquadrate in un
taglio tipicamente
fotografico e la bella
prospettiva delle
architetture sullo sfondo
costruiscono uno spazio
fortemente realistico.
Note bibliografiche Adorno Piero Mastrangelo Adriana Dell'arte e degli artisti - Dalla preistoria all'eta' gotica vol.1 D'anna Ed. - ISBN 9788881047413 Adorno Piero Mastrangelo Adriana Dell'arte e degli artisti - Il Rinascimento vol. 2 D'anna Ed. - ISBN 9788881047420 Adorno Piero Mastrangelo Adriana Dell'arte e degli artisti – Dal Seicento all’Ottocento vol. 3 D'anna Ed. - ISBN 9788881047437 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dalle origini all’età carolingia Vol.1 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446644 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dal Romanico al Gotico Internazionale Vol.2 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446651 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dal Rinascimento all’età della Controriforma Vol.3 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446668 Carlo Bertelli La storia dell’arte Dal Barocco all'Art nouveau Vol 4 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446675 Carlo Bertelli La storia dell’arte Novecento e oltre Vol.5 Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Arte Pearson – ISBN 9788842446811
Antonio Monestiroli La metopa e il triglifo. Laterza 2002 ISBN 88-420-6652-4 Manlio Brusatin Storia dei colori. PBE 442 1983 ISBN 88-06-05627-I AA. VV. La fabbrica dei colori. Il Bagatto 1986 ISBN 88-7755-0503 Hans Belting La fine della Storia dell'arte o la libertà dell'arte Einaudi 168 1990 ISBN88-06-11715-7 John Ruskin La natura del gotico. Jaca Book 72 1990 ISBN 88-16-40072-2 Jurgis Baltrusaitis Il medioevo fantastico. Antichità ed esotismi nell'arte gotica. Adelphi 45 - 1993 ISBN 88-459-0963-8 Karl Rosenkranz Estetica del brutto. (Il) Mulino 9 1984 ISBN 88-15-00539-0 Edgard Wind Misteri pagani del rinascimento Adelphi 2 1999 ISBN 88-459-0139-4 www.wikipedia.org www.settemuse.it www.treccani.it Ricerca immagini Google Altra bibliografia o sitografia non direttamente specificata o citata per difficoltà ad accedere alle fonti