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Tra Rivoluzione Francese e Restaurazione L’Europa del Settecento Sopravvivenza dei retaggi dell’antico regime Guerre di successione: 1) Spagnola 1702-1714 2) Polacca 1733 3) Austriaca 1745 Imput delle grandi trasformazioni future Illuminismo: Montesquieu: divisione dei poteri nello spirito delle leggi (1748) Le trasformazioni economiche e sociali Crescita demografica Urbanizzazione Nuovi consumi Rivoluzione industriosa: Jan de Vries(1890 – 1964) teoria avanzata dal ricercatore olandese di Storia Economica Europea Jan De Vries nella sua pubblicazione "The Industrious Revolution: Consumer Demand and the Household Economy, 1650 to the Present", nella quale spiega come nonostante i dati quantitativi dimostrassero il calo del potere d’acquisto dei salari individuali, ci fosse un paradosso storiografico in quanto i dati qualitativi dimostrassero un aumento dei consumi di beni “voluttuari” (“rivoluzione dei consumi”) spiegato dai comportamenti famigliari. Ci fu una crescita della domanda a fronte di un calo dei salari reali individuali ed un aumento della produttività a livello macro spiegati da una riallocazione delle risorse produttive all’interno della famiglia. Le famiglie aumentarono sia la partecipazione al lavoro (donne e bambini, ma anche meno assenze e feste) e sia la loro domanda di beni venduti sul mercato (“Lavorare di più per comprare di più”). Questa “rivoluzione industriosa” si concretizzò nei seguenti aspetti: 1) Le famiglie producevano beni alimentari destinati al mercato 2) Producevano tessuti di lino, canapa o lana da immettere nel mercato Donne e bambini furono i principali protagonisti di questo cambiamento. Questo sistema lo possiamo definire un sistema di Industria a domicilio,o Protoindustria, fu caratteristico delle Fiandre e dell’Inghilterra. Lo sviluppo dei commerci fu favorito ovviamente dal lavoro della Protoindustria, ma anche dal fatto che le potenze Europee si spinsero lungo le coste dell’Asia, Africa e America già nel ‘500-’600 creando colonie ed empori commerciali e nel ‘600-’700 grazie alla loro tecnologia si assicurarono il monopolio degli scambi. Fu permesso così anche l’introduzione di nuove colture. La Rivoluzione americana 1775 – 1783 Dichiarazione d’indipendenza ( Indipendent Day): 4 luglio 1776 Documento storico che in sole 1300 parole esprime gli ideali illuministici che avrebbero ispirato, seppur con inevitabili contraddizioni, la vita politica americana nei secoli a venire, estendendosi anche all’Europa.

Storia Contemporanea

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storia contemporanea dal 700 alla seconda guerra mondiale, dittature

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Page 1: Storia Contemporanea

Tra Rivoluzione Francese e Restaurazione

L’Europa del Settecento

Sopravvivenza dei retaggi dell’antico regime Guerre di successione:

1) Spagnola 1702-17142) Polacca 1733 3) Austriaca 1745

Imput delle grandi trasformazioni future Illuminismo: Montesquieu: divisione dei poteri nello spirito delle leggi (1748)

Le trasformazioni economiche e sociali– Crescita demografica– Urbanizzazione – Nuovi consumi – Rivoluzione industriosa: Jan de Vries(1890 – 1964) teoria avanzata dal ricercatore

olandese di Storia Economica Europea Jan De Vries nella sua pubblicazione "TheIndustrious Revolution: Consumer Demand and the Household Economy, 1650 to thePresent", nella quale spiega come nonostante i dati quantitativi dimostrassero il calo delpotere d’acquisto dei salari individuali, ci fosse un paradosso storiografico in quanto idati qualitativi dimostrassero un aumento dei consumi di beni “voluttuari” (“rivoluzionedei consumi”) spiegato dai comportamenti famigliari. Ci fu una crescita della domanda afronte di un calo dei salari reali individuali ed un aumento della produttività a livellomacro spiegati da una riallocazione delle risorse produttive all’interno della famiglia. Lefamiglie aumentarono sia la partecipazione al lavoro (donne e bambini, ma anche menoassenze e feste) e sia la loro domanda di beni venduti sul mercato (“Lavorare di più percomprare di più”). Questa “rivoluzione industriosa” si concretizzò nei seguenti aspetti:

– 1) Le famiglie producevano beni alimentari destinati al mercato – 2) Producevano tessuti di lino, canapa o lana da immettere nel mercato

Donne e bambini furono i principali protagonisti di questo cambiamento. Questo sistemalo possiamo definire un sistema di Industria a domicilio,o Protoindustria, fu caratteristicodelle Fiandre e dell’Inghilterra. Lo sviluppo dei commerci fu favorito ovviamente dallavoro della Protoindustria, ma anche dal fatto che le potenze Europee si spinsero lungole coste dell’Asia, Africa e America già nel ‘500-’600 creando colonie ed emporicommerciali e nel ‘600-’700 grazie alla loro tecnologia si assicurarono il monopoliodegli scambi. Fu permesso così anche l’introduzione di nuove colture.

La Rivoluzione americana 1775 – 1783Dichiarazione d’indipendenza ( Indipendent Day): 4 luglio 1776 Documento storico che in sole 1300 parole esprime gli ideali illuministici che avrebberoispirato, seppur con inevitabili contraddizioni, la vita politica americana nei secoli a venire,estendendosi anche all’Europa.

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La Francia prerivoluzionariaI prodromi della RivoluzioneLuigi XIV aveva:

– Rinvigorito l’’assolutismo, limitando il potere dei nobili.– Impoverito la Francia per sostenere economicamente i lussi sfrenati della corte e la

fallimentare politica estera – Creato con gli ateliers un proletariato urbano che sarà sempre alla testa alle ribellioni che

si susseguiranno.

Luigi XV e Luigi XVI contribuirono:– A infiammare gli animi del popolo e dei nobili per la loro irrisolutezza nelle questioni di

governo.– A lasciare irrisolta una gravissima crisi finanziaria che si abbattè sulla Francia e che fu

causa e effetto di: – 1) Inflazione e svalutazione della moneta.– 2) Diminuzione del valore dei salari reali. – 3) Aumento dei prezzi dei beni alimentari – 4) Incremento del debito pubblico

Il panico finanziarioTra il 1754 ed il 1789 si susseguirono 19 esperti finanziari (controllori) che non riuscirono adadottare rimedi adeguati per superare la crisi. Tra di essi vanno ricordati:

-Turgot (1774) Economista fisocratico allievo di Say. Formula il più organico piano di riforma finanziariodell’antico regime che consisteva in:

– 1) Riduzione delle spese militari; – 2) Incidenza maggiore delle imposte sulla proprietà terriera; – 3) Liberalizzazione del mercato del grano e di altre derrate alimentari;

Il cattivo raccolto dell’anno 1786 causò incrementi dei prezzi dei beni alimentari e spinseTurgot alle dimissioni (1776).

-Necker (1780)Impone:

– 1) Riduzione delle spese statali realizzate principalmente con la riduzione delle caricheburocratiche.

– 2) Controlli sulle entrate e sulle spese pubbliche. – 3) Tagli delle spese della corte; – 4) Sottrazione delle imposte sui consumi ai fermier (appaltatori) e diretta gestione dello

Stato; – 5) Pubblicità del bilancio della monarchia (1781).

-Fleury (1781-1783) e Calon Fleury non ha un’azione incisiva. La sua decisione più importante fu di ripristinare molti ufficiburocratici precedentemente aboliti. Calon affronta un inarrestabile aumento dell’inflazione e

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del debito pubblico con due provvedimenti di stampo fisiocratico: – 1) Imposta fondiaria proporzionale alla rendita terriera;– 2) Liberalizzazione del commercio dei cereali e dei traffici interni;

La reazione dei nobili e del clero L’Assemblea dei notabili del regno non riesce a deliberare per l’opposizione dei nobili e delclero. Nobili e borghesi chiedono la convocazione degli Stati Generali. I nobili volevano�riaffermare il loro potere, la borghesia affermare il suo. Si votava per stato, ma la società deiTrenta chiese il voto per testa. Mancato accordo e riunione del terzo stato nella sala dellaPallacorda (Jeu de pomme) e propone di abbandonare la denominazione di stati generali eassumere quella di “Assemblea dei rappresentanti riconosciuti e confermati dalla nazionefrancese”.

La Rivoluzione Francese– 14 luglio 1789 presa della Bastiglia.– 5-6 agosto i deputai dell’Assemblea Nazionale decretano l’abolizione dei privilegi

feudali. – 26 agosto 1789 Dichiarazione dei diritti dell’uomo e dei cittadini. – 5-6 ottobre 1789 Assalto alla reggia di Versailles e trasferimento del re alle Tuilleries di

Parigi.

La chiesa cattolica– 2 novembre 1789 confisca dei beni ecclesiastici.– 28 febbraio 1790 riconoscimento del pieno diritto di cittadinanza agli ebrei. – Febbraio 1790: espropriazione dei beni ecclesiastici – Luglio 1790 Costituzione civile del clero. – 15 marzo 1791 Rottura dei rapporti tra Francia e Santa Sede condanna di Pio VI ai

principi sanciti dall’Assemblea.

I Club La sinistra:

– 1) I Giacobini: seguaci di Robespierre:– 2) I Cordiglieri: seguaci di Desmoulins e Danton: – 3) I Sanculotti: estremisti fautori degli ideali rivoluzionari

Riforma amministrativa e ideale federaleDivisione della Francia in 83 Dipartimenti (Regioni) divisi in distretti e cantoni (province) ecomuni. Nei distretti era collocato il tribunale civile e penale locale. Nei cantoni era collocato illocale giudice di pace. E’ creata la Guardia Nazionale di composizione borghese.

Fallimento della monarchia costituzionale– 21 giugno 1791: Fuga del re e delusione popolare.– Frattura tra i rivoluzionari monarchici di La Fayette e i rivoluzionari repubblicani

Giacobini e Cordiglieri con a capo Danton e Marat. – 17 luglio 1791 festa in onore degli ideali repubblicani nel Campo di Marte. La guardia

Nazionale di La Fayette interviene e disperde i partecipanti. – La Fayette e i Foglianti si separano dai Giacobini.– Elezione popolare dei giudici. Si attua la separazione tra potere giudiziario, legislativo

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ed esecutivo immaginata da Montesquieu.

La Costituzione del 1791Si proclama la monarchia costituzionale: il re non è più di Francia ma dei Francesi. Il suopotere esecutivo è limitato alla nomina dei ministri. La politica estera e la dichiarazione diguerra è in potere dell’Assemblea legislativa eletta dai cittadini che pagavano le tasse. I votantierano 4 milioni di francesi maschi.

La guerra– Agosto 1791 dichiarazione di Pillnitz: Federico Guglielmo II di Prussia e Leopoldo II

d’Austria proclamano il loro appoggio al re di Francia.– 20 aprile 1792 La Francia dichiara guerra all’Austria. – 11 luglio 1792 l’Assemblea legislativa dichiara la Patria in pericolo – 10 agosto 1792 comune insurrezionale a Parigi – 20 settembre 1792 deposizione di Luigi XVI e creazione di una nuova Assemblea: la

Convenzione nazionale. Misure di rigore. – 20 settembre 1792 Vittoria di Valmy su Austria e Prussia

La Repubblica– 21 settembre 1792 La Convenziona Nazionale abolisce la Monarchia e proclama la

Repubblica con massiccia presenza di Girondini.– 21 gennaio 1793 il re viene gigliottinato. – 24 gennaio 1793 l’ambasciatore francese è espulso da Londra. – 1 febbraio 1793 la Convenzione dichiara guerra all’Ingilterra, all’Olanda e alla Spagna

(prima coalizione antifrancese)

La Vandea– Marzo 1793 Insurrezione contadina in Vandea dovuta a rifiuto della leva obbligatoria,

della costituzione civile del clero e di una fiscalità più oppressiva della monarchica.– I giacobini reprimono la ribellione nel sangue. – Frattura tra rivoluzione e masse.

l Comitato di Salute Pubblica – 1) Funzione di controllo sull’Esecutivo– 2) Pieni poteri su politica interna e su conduzione della guerra.

Opposizione dei Girondini e sollevazione dei Sanculotti contro i deputati eletti.

La Costituzione Giacobina del 1793 Esponeva il diritto alla sussistenza, al lavoro, all’istruzione pubblica, all’insurrezione contro leingiustizie e il dispotismo dei governanti, ma non entrò mai in vigore.

Il Terrore – Seconda metà del 1793 Robespierre prende il potere instaurando un clima di terrore e di

repressione con la riorganizzazione del Tribunale Rivoluzionario e con la persecuzionedei sospetti.

– Tra Ottobre-dicembre 1793, 177 persone tra cui Maria Antonietta sono ghigliottinati. – Laicizzazione dello stato

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– Chiusura delle chiese.– Feste blasfeme con contenuti pagani. – Martiri della rivoluzione come Marat al posto dei santi. – Calendario repubblicano.

Colpo di stato 27 luglio 1794– Il 9 Termidoro Robespierre viene arrestato e condannato.– Liberazione dei sospetti e ripresa della vita politica pubblica. – Chiusura dei Club. – Bancarotta della Repubblica con crisi monetaria.

Costituzione dell’anno III – Agosto 1795. Due camere (Consiglio dei 500 e Consiglio degli anziani)– Potere esecutivo affidato al Direttorio. – Restringimento della base elettorale – Timore di un’avanzata dei monarchici. – Congiura “degli uguali” di Babef contro il governo.

Il fallimento costituzionale – Elezioni del 1797 e trionfo della destra monarchica.– Colpo di stato del Direttorio con l’appoggio dei militari per salvare la Repubblica.– Fallimento del regime direttoriale per incapacità della borghesia di farsi classe di

governo.

Napoleone Bonaparte Dopo Termidoro la Prussia riconosce alla Francia la riva sinistra del Reno. Le province unitediventano repubblica Batàva. La Spagna cede alla Francia la parte occidentale di SantoDomingo (Haiti). Restava aperto il conflitto con: Inghilterra, Austria, Stati Italiani. Nel 1796 vifu la campagna d’Italia e in seguito la Battaglia di Lodi. Milano accoglie trionfalmenteNapoleone. Pio VI fu costretto alla firma della pace di Tolentino. Si affermano le municipalitàdemocratiche. Indipendenza di Venezia.

– Pace di Loeben con l’Austria– Pace di Campoformio con l’Austria del 1797. Venezia è ceduta all’Austria. – Repubblica Cisalpina e repubbliche giacobine. – Indipendenza formale e sottomissione sostanziale.

La Campagna d’ItaliaLa Francia contro l’Inghilterra

– 19 maggio 1798 partenza dei francesi da Tolone.– Battaglia delle Piramidi e sconfitta dell’Inghilterra. – 1 agosto 1798 nella baia di Abukir la flotta francese è sconfitta da quella inglese

comandata da Orazio Nelson. Nonostante la sconfitta Napoleone mantiene le posizioni che aveva conquistato.

La Campagna di Egitto

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– Fine delle repubbliche giacobine– Consolidamento delle forze legittimiste. – Movimento antigiacobino dei Sanfedisti a Napoli, a Milano e a Torino. – Colpo di stato del 18 Brumaio 1799 (9 novembre 1799).

Il 24 dicembre Napoleone è nominato primo console.

Nuova amministrazione dello stato verso una nuova monarchia– 1804 codice civile– 1806 codice di procedura civile – 1807 codice di commercio – 1808 codice penale – 1810 codice di procedura penale

Proclamazione dell’Impero – 2 agosto 1802 Napoleone è nominato I console a vita.– 4 aprile 1804 Napoleone diviene imperatore dei Francesi – 2 dicembre 1804 Napoleone è consacrato imperatore anche dal Papa. – Nuova corte, nuova nobiltà di impero.

Le vittorie di NapoleoneLa prosecuzione della guerra

– Pace di Amiens con l’Inghilterra,– Napoleone attacca l’Inghilterra appoggiato dalla Spagna. – Sconfitta di Trafalgar. – 1805 Nuova coalizione antifrancese: Austria, Russia, Svezia, Inghilterra e Regno di

Napoli.– Napoleone vince ad Austerliz. – Vittoria contro la Prussia a Jena e Auerstadt. – Vittoria contro la Russia e pace di Tilsit del 1807.

Blocco continentale Nel 1806 inizia la guerra commerciale contro l’Inghilterra e tutti i paesi europei che avevanorelazioni commerciali con l’Inghilterra (Toscana, Roma, Napoli, Spagna e Portogallo).Limiti del blocco:

1) Apparente stabilizzazione europea.2) Sviluppo manifatturiero continentale. 3) Scontento nei porti del Mediterraneo e del nord. 4) L’Inghilterra continuava i traffici con le colonie e con l’Europa con il contrabbando.

Il governo dell’Italia– Granducato di Toscana sotto la guida di Maria Luisa Bonaparte– Roma occupata e il 17 maggio 1809 Napoleone dichiarò decaduto il potere temporale dei

papi – Regno di Napoli prima sotto Giuseppe Bonaparte e poi dal 1808 sotto Gioacchino Murat.

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– La Repubblica Cisalpina al Nord.

La guerra di Spagna– 1807 conquista del Portogallo– Marzo 1808 sommossa popolare a Madrid. Giuseppe Bonaparte re di Spagna. – 13 maggio 1809 Napoleone sconfigge l’Austria ad Eckmhel. – 1810 nuove vittorie sull’Austria a Wagram. – 2 aprile 1810 matrimonio con Maria Luisa figlia dell’imperatore austriaco Francesco.

La campagna di RussiaLo scontro finale con la Russia

– Debolezza degli accordi di Tilsit.– Alessandro I chiede a Napoleone di evacuare la Pomerania e la Prussia orientale. – 24 giugno 1812 Napoleone invade la Russia. – Nuova coalizione antifrancese Inghilterra, Russia, Prussia Svezia e Austria. – Vittoria di Napoleone a Dresda.

La disfatta di NapoleoneCaduta di Napoleone

– Lipsia battaglia delle Nazioni 16-19 ottobre 1813 Napoleone è sconfitto.– L’esilio all’isola d’Elba. Napoleone torna in Francia il 26 febbraio 1815. – I cento giorni e sconfitta finale a Waterloo – Abdicazione di Napoleone 23 giugno 1815. – Esilio all’Isola Sant’Elena.

Congresso di Vienna e la RestaurazioneTra settembre 1814 e giugno 1815 si celebra il Congresso di Vienna. Protagonisti Metternichper l’Austria il visconte di Castlereagh per l’Inghilterra e Talleyrand per la Francia. Lungoperiodo di pace e principio della legittimità con eccezione per Venezia che resta all’Austria.Santa Alleanza (tutti i paesi europei tranne il Papa, Gran Bretagna e l’Impero Ottomano).

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Dalla Restaurazione all’Imperialismo

La restaurazione vista da un rivoluzionarioUna buona descrizione dello spirito della Restaurazione del dopo 1815 venne da uno che lacombatté, Giuseppe Mazzini. “Napoleone era caduto: il moto ascendente della Rivoluzione francese cessato. Ventidue anni diguerra avevano stancato l'Europa. La pace scendeva invocata, ed era benedetto, qualunque sifosse, chi la recava [...]. Altare e trono si puntellavano l'uno coll'altro. - E nondimeno, inquieti equasi tormentati da un presentimento, i re vincitori si stringevano a consiglio e studiavanonuove difese contro tempeste che nulla annunziava.Il trionfo che quasi sempre disgiunse i collegati nella battaglia, suggeriva ad essi la necessità diun vincolo più potente. Gelosi, sospettosi l'uno dell'altro, soffocavano ogni gara, ogni diffidenzaper prepararsi, come contro un ignoto nemico, una forza comune [...]. Nel nome profanato diDio, la Santa Alleanza inaugurava una nuova politica: i padroni del mondo s'univano control'avvenire”. Giuseppe Mazzini,”La Santa Alleanza dei popoli, 1849”

La lotta per l’indipendenza degli anni ‘20L’America Latina verso l’indipendenza:

– Nel 1808 esplosero tensioni già latenti. – Le classi dirigenti coloniali spagnole si divisero in: – A) Peninsulari: fedeli alla corona spagnola e a capo di governi ribelli antifrancesi; – B) Creoli. Che auspicavano un distacco dalla madrepatria.

Tre fronti di lotta per l’indipendenza: – 1) Messico– 2) Venezuela-Colombia-Equador – 3) Argentina-Uruguay

1820-21 in Europa– 1820: rivolta tra le truppe spagnole a Cadice.– 1823: Monarchia costituzionale in Spagna: abolizione del tribunale dell’Inquisizione,

soppressione di molti conventi, confisca dei beni ecclesiastici. – Luglio 1820 moti in Italia meridionale. – Agosto 1820 moti in Portogallo, che diventa monarchia costituzionale – Gran Bretagna congiura Cato street contro il governo conservatore per vendicare il

massacro di St. Peter’s filds a Manchester dei manifestanti contro le Corn Laws. – 1819-20 Six act. Rafforzamento dei poteri di controllo dell'ordine pubblico

Germania. Agitazioni studentesche. Metternich emana i decreti di “Karlsbad” che rafforzavanola censura e il controllo poliziesco. Austria. Sommovimenti nazionalistici e liberali in Boemia e in Lombardia. Russia. Richiesta di riforme istituzionali dagli ufficiali dell’Esercito. 1820: Congresso di Troppau per fissare i principi sul reciproco intervento tra gli stati convenuti:Austria, Francia, Gran Bretagna, Prussia e russia

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I moti francesi del 1830– Carlo X : Svolta reazionaria e ultraclericale.– 27-29 luglio 1830 tre gloriose giornate.– Luigi Filippo Borbone d’Orleans, re per volontà della nazione. – Monarchia costituzionale di Luglio fino al 1848. – Ascesa economica della Francia: – Industria – Sistema bancario. Al quasi monopolio di Rothschild si affianca il Crédit Mobilière dei

Pereire, che inventano uno strumento adatto al tipo di investitore francese che è cauto maesigente: l'obbligazione.

– Sviluppo della rete ferroviaria. – Politica liberista con Guizot. – Malcontento tra i lavoratori dell’industria. – Lione 1831 – Parigi 1834 Insurrezioni operaie represse nel sangue.

1831 in ItaliaSollevazioni a Parma, Modena e nello Stato Pontificio ad opera di élite carbonare. CarloAlberto con atteggiamento reazionario represse con severità una cospirazione che nel 1833coinvolse Mazzini e Garibaldi.

Mazzini (Genova 1805-Pisa 1872)Uomo politico italiano, protagonista del movimento nazionale italiano e simbolo delnazionalismo liberale e indipendentistico ottocentesco. Dall'ambiente familiare (padre giàgiacobino e madre giansenista) trasse forse la spinta alla via della lotta politica e delle setteliberali. Da affiliato alla Carboneria conobbe per la prima volta il carcere e poi l'esilio.Riflettendo sul fallimento dei moti del 1820-21 e del 1830, fondò a Marsiglia la Giovine Italia(1831). I suoi ideali repubblicani, unitari e democratici trovarono un personale complemento inun'acuta religiosità laica e in un'aspra avversione alle teorie della lotta di classe, cui anteponeval'idea di nazione.Al centro di molti tentativi insurrezionali, critico delle speranze neoguelfe in Pio IX, fu attivoprotagonista del 1848 italiano, fra Milano, Firenze e Roma. Dall'esilio fondò poi il Partitod'azione e sino al 1859 fu critico dei tentativi di Cavour e cercò di spingere più innanziGaribaldi. Nel 1859 mise però da parte la pregiudiziale istituzionale antimonarchica. Dopol'unità insisté sulla necessità dell'associazione e dell'educazione morale delle masse lavoratrici.

GaribaldiL'immagine di una possibile alternativa democratica alla prospettiva moderata di Cavour e delPiemonte fu, in un certo momento, rappresentata da Giuseppe Garibaldi. In realtà Garibaldiaveva già da tempo accantonata la pregiudiziale repubblicana, aveva aderito - sia purcriticamente - alla filosabauda Società nazionale ed aveva abbandonato i giovanili contatti conl'ambiente mazziniano. Nonostante questo, la sua enfasi sull'azione dal basso dei volontari, isuccessi militari, confrontati alle non esaltanti pagine scritte dai generali piemontesi nella loro"guerra regia" e - dopo il 1861 - la sua insistenza per la conquista di Roma e la sua collocazionepolitica nella Sinistra, avrebbero confermato la sua prima immagine e il sospetto che i moderati

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nutrivano nei suoi confronti.

I moti del 1848 in una celebre descrizioneNei moti democratici del 1848, che attraversarono tutta l'Europa, determinante fu l'iniziativapopolare. “Non appena ebbi messo piede nella via respirai per la prima volta l'aria dellerivoluzioni: il centro della strada era vuoto; le botteghe non erano aperte [...]. Le barricatevenivano costruite con arte e da un piccolo numero di uomini, che lavoravano con grandediligenza, non come colpevoli incalzati dalla paura di essere presi in flagrante delitto, ma conl'aria di buoni operai che vogliono compiere presto e bene il loro lavoro [...]. Solo il popolo portava armi, stava a guardia dei luoghi pubblici, vegliava, comandava, puniva;era una cosa straordinaria e terribile vedere nelle sole mani di quelli che non possedevano nulla,tutta quella immensa città, piena di tante ricchezze, o piuttosto quella grande nazione, perchégrazie alla centralizzazione, chi regna a Parigi comanda alla Francia. E così, il terrore di tutte lealtre classi fu profondo”. Alexis de Tocqueville,”Una rivoluzione fallita. Ricordi del 1848-1849, 1850-1851”

Rivoluzioni del 1848Fatta eccezione per la Gran Bretagna, dove erano state concesse importanti riforme liberali, eper la Russia, dove la rigida autocrazia dello zar non lasciava spazio alla protesta popolare, tuttal’Europa fu interessata da focolai rivoluzionari. Francia: Fine della monarchia di luglio. Protesta della piccola borghesia, dei salariati e deicontadini esclusi dalla vita politica.

– 1846-47. Incremento generalizzato dei prezzi. Richiesta di una moderata riformaelettorale e parlamentare per una mggiore rappresentatività del corpo elettorale. Richiesterespinte da Guizot.

– Luglio 1847. “Banchetti” che inneggiavano ai principi rivoluzionari dell’89. – 22 febbraio 1848. Vietati i banchetti, barricate di operai e studenti. – 24 febbraio 1848. E’ proclama ta repubblica con suffragio universale maschile e

abolizione della pena di morte per reati politici. Diritto al lavoro. Istituzione di opificinazionali per garantire il salario a tutti. Costi elevati per lo stato. Fallimento, aumentodelle imposte, svolta autoritaria. Nella nuova assemblea costituente gli operai restanoancora fuori. Insurrezione generale dei lavoratori degli opifici nazionali repressa nelsangue dal Cavaignac. Evidente il terrore della borghesia moderata francese verso laquestione operaia.

– Novembre 1848: Costituzione autoritaria e accentratrice. Luigi Napoleone Bonaparte.

Unificazione italiana– 1848 moti a Palermo e a Napoli: Ferdinando II costretto a concedere la costituzione.– Milano 5 giornate. – Venezia insorge. – 23 marzo 1848 Carlo Alberto dichiara guerra agli austriaci. – La prima fase della guerra fu positiva. In seguito il re fu costretto al ritiro per il venir

meno del sostegno delle altre dinastie– Abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele. – Tutte le costituzioni concesse vennero ritirate tranne lo Statuto albertino. – Un nuovo passo verso l’unificazione: la politica di Cavour: Cavour si allea con la Francia

e la Gran Bretagna contro la Russia nella guerra di Crimea.

Page 11: Storia Contemporanea

– 1856 Congresso di Parigi. – Solidarietà di Napoleone III e di Clarendon, che ruppero i rapporti diplomatici con il

regno delle due Sicilie– Il Piemonte è alla guida del movimento nazionale. – 1858 Accordi di Plombiers. – 1859 II guerra di Indipendenza. – Armistizio di Villafranca-tradimento di Napoleone III. – Dimissioni di Cavour. – Annessioni e plebisciti. – 1859. Spedizione dei Mille.– 17 marzo 1861 nascita del Regno d’Italia. Questione veneta. – 1865 alleanza con la Prussia. – 31 dicembre 1865 trattato commerciale con lo Zollverein. Alleanza militare. – 1866 Terza guerra d’Indipendenza. – La Prussia invade gli stati tedeschi alleati dell’Austria. – La Prussia con la vittoria di Sadowa conclude una tregua con l’Austria e ottiene la

cessione del Veneto all’Italia. – Roma gode della protezione di Napoleone III fino a quando fino alla sconfitta a Sedan

nella guerra Franco Prussiana del 1870. – 20 settembre 1870 Cadorna entra a Roma.

La presa di Roma 1870Nel corso della guerra franco-prussiana, mentre la Francia è in difficoltà, il Regno d'Italiaattacca lo Stato della Chiesa, con il fine da tempo atteso di poter occupare Roma e di farne lasua capitale. La spedizione militare italiana non incontra difficoltà e sconfigge la deboleresistenza papalina. L'Italia moderata insieme a quella democratica esultano per ilraggiungimento di un antico obiettivo risorgimentale. Il Papa si ritira sdegnato nel Vaticano e la"questione cattolica" diventa uno dei problemi maggiori per l'Italia laica e liberale.

Il Brigantaggio meridionaleAnche se mutuò aspetti del tradizionale banditismo, il brigantaggio che percorse le campagnemeridionali italiane dopo l'Unità (1861) rappresentò un fenomeno nuovo legato alla protestacontadina contro le forme dell'Unificazione piemontese e alla propaganda filo-borbonica.Contro questo nuovo brigantaggio l'esercito italiano combatté la sua prima lunga e aspra"guerra" post-unitaria.

L’unificazione della GermaniaZollverein

– 1815. Nella sola Prussia ben 67 barriere doganali divere.– 1818 Gli stati minori della Germania aderirono al sistema prussiano, quindi negli anni a

seguire anche gli stati più importanti: Assia, Baviera, Sassonia. – 1834: Zollverein promosso e controllato dalla Prussia prevedeva libera circolazione di

merci all’interno dell’area tedesca e una tariffa unica per le esportazioni. – Massiccia industrializzazione. Protezione dalla concorrenza estera e primo passo verso

un sistema politico unitario

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L’unificazione della GermaniaBismarck e la Prussia furono le forze trainanti dell’unificazione tedesca. Bismarck convinseLudovico II di Baviera ad offrire la corona imperiale della Germania unita a Guglielmo I. Il 8gennaio 1871 nasce il secondo Reich tedesco che raccoglieva l’eredità del Sacro RomanoImpero.

Ottone di Bismarck (Schoenhausen 1815 - Friedrichsruhe 1898)Diplomatico e politico tedesco, protagonista dell'ascesa e della potenza del Secondo Reich.Discendente da un'antica famiglia aristocratica prussiana, ricoprì incarichi di rilievo comeambasciatore della Prussia all'Assemblea di Francoforte (1848-1849), a Pietroburgo e a Parigi.Dal 1862 primo ministro e titolare degli Esteri della Prussia, contribuì a fare di Berlino, battutel'Austria (1866) e la Francia (1870-71), la capitale di uno stato tedesco unito e del suo re,Federico Guglielmo IV, l’imperatore del Reich. La sua visione politica si adeguò al mutaredegli avvenimenti, passando dall'iniziale alleanza con le componenti liberali a quella con igruppi più conservatori. Rimase però costante la sua visione conservatrice del mondo,minacciato dal liberalismo e dal socialismo (da qui le sue battaglie contro il movimentocattolico e socialista). Preoccupato da una certa modernizzazione industriale favorì l'adozionedi un'avanzata legislazione sociale. Soprattutto però il suo nome è legato, in politicainternazionale, ai sistemi di alleanze (Lega dei Tre Imperatori, Triplice Alleanza) con i qualiintendeva promuovere la Germania, neutralizzare l'Inghilterra, contrapporre Francia e Russia.Se per una prima lunga fase simili alleanze contribuirono a mantenere la pace fra le potenzeeuropee (sempre più armate, però),alla lunga esse inaugurarono quella rigida contrapposizionedi blocchi che avrebbe condotto alla prima guerra mondiale Il militarismo prussianoL'unificazione germanica e poi la vittoria sulla Francia nel 1870 decretarono la famadell'esercito tedesco, poi perfezionata dal comando di Hellmuth Karl Bernhard von Moltke edel suo stato maggiore. La sua organizzazione, il meccanismo delle riserve e della ferma brevepermise di militarizzare la popolazione tedesca come forse poche altre in Europa.

La forza dell'impero tedesco (Guglielmo II e Bismarck)In Germania il senso della gerarchia e della dinastia, che non entrò in contrasto con glispettacolari progressi in campo economico e industriale della seconda metà dell'Ottocento,erano legati anche al permanere dell'egemonia della classe degli junker, proprietari terrieri checontinuarono a detenere il controllo della classe degli ufficiali e della burocrazia civile. Fuanche su questa base sociale che si costruì il prestigio interno dell'Impero e la sua politica dipotenza internazionale.

Le trasformazioni sociali dell’età industrialeTrasformazioni:

– 1) Quantitative: urbanizzazione, aumento della popolazione, migliori condizioni igienico-sanitarialimentari.

– 2) Qualitative: Tocqueville: la nuova società era caratterizzata da forme di mobilitàsociale impensabili prima delle “Rivoluzioni borghesi” di fine Settecento.

La borghesia: “La caratteristica principale della borghesia come classe era di essere un insiemedi persone e di influenza indipendentemente dal potere e dall’influenza della nascita e del rango

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tradizionali” Hobsbawn, Il trionfo della borghesia (1848-1875) Il proletariato: Termine che entra nell’uso comune grazie alla tradizione marxista. Comprendefigure sociali differenziate: bracciante agricolo, operaio di fabbrica, piccolo artigiano,accomunate dal percepimento di un salario.

Prime forme di organizzazione operaiaPrimo Ottocento:

– Movimento Luddista– Società di Mutuo Soccorso – Trade Unions – Radici del socialismo: – Socialismo utipistico di Blanch, Fourier, Sain- Simon, Owen, Proudhon reclamavano una

maggiore uguaglianza sociale e auspicavano una graduale e pacifica trasformazione dellasocietà.

– Socialismo marxista: Lotta di classe, società collettivista, Socialismo scientifico.

Prima internazionaleNasce a Londra nel 1864 come associazione internazionale dei lavoratori, con la partecipazionedi K. Marx, mazziniani italiani, Proudhoniani francesi, Anarchici di Bakunin. Intentofondamentale era la diffusione del movimento operaio in Europa. 1872: Congresso dell’Aia evittoria della strategia Marxista con la formazione dei partiti operai legali. Dal 1875costituzione di partiti operai in tutta Europa: socialdemocratici. Il modello era il partitosocialdemocratico tedesco

La seconda internazionaleNasce nel 1891 una nuova organizzazione per coordinare i partiti di nuova formazione. Eraessenzialmente una federazione di partiti nazionali autonomi, che si riunivano periodicamenteper dibattere temi relativi al socialismo.

Karl Marx (Treviri 1818 - Londra 1883)Filosofo e politico tedesco, alle origini di un'ideologia che ha ispirato movimenti, partiti e stati.Laureatosi nel 1841, dovette presto abbandonare la sua terra per motivi politici, peregrinando

fra Parigi, Bruxelles, Colonia (durante la rivoluzione del 1848-49) e Londra, dove ebbe ilsostegno dell'amico Friedrich Engels. Dal punto di vista filosofico, partendo da una criticahegeliana e da Feuerbach, maturò una visione del mondo imperniata sulla dialettica del"materialismo storico", secondo la quale agenti della storia erano le lotte fra le classi e i rapportidi produzione. Fu instancabile pubblicista. Soprattutto criticò la società e l'economia del suotempo, analizzandola alla luce del materialismo storico e della teoria del plusvalore, come fecenel primo libro del suo “Capitale”. Politicamente animò varie organizzazioni, sino alla PrimaInternazionale (1864-1876), nell'ambito della quale combatté le divergenti influenze diProudhon, di Mazzini, di Blanqui e di Bakunin e dalla quale appoggiò la Comune di Parigi(1871). La sua opera fu poi proseguita e pubblicata da Engels.

Il capitaleTutto il complesso meccanismo di accumulazione del capitale e di arricchimento dellaborghesia, simbolo dell'Ottocento, è qui illustrato in poche parole dai suoi critici. “L'originedella miseria della classe operaia è da ricercarsi non in piccoli inconvenienti, bensì nel sistemacapitalistico stesso. L'operaio vende al capitalista la sua forza-lavoro per una certa somma

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quotidiana. Dopo aver lavorato poche ore, egli ha già riprodotto il valore di quella somma. Mail suo contratto di lavoro stabilisce che egli deve continuare a sgobbare ancora diverse ore percompletare la sua giornata lavorativa. Il valore che egli produce in queste ore supplementari dipluslavoro è plusvalore, che al capitalista non costa nulla, ma ciò nonostante si riversa nelle suetasche. Questo è il fondamento del sistema che va sempre più dividendo il mondo civile, da unaparte i vari Rotschild e Vanderbilt, possessori di tutti i mezzi di produzione e di sostentamento edall'altra in una massa sterminata di salariati che non possiedono null'altro che la propria forza-lavoro”. Friedrich Engels (riassumendo Karl Marx),1892

La condizione operaiaL'Ottocento età della borghesia e del capitale fu anche il secolo della diffusionedell'industrializzazione e del lavoro di fabbrica, di cui a più riprese fu denunciata la pesantezza:“La natura del lavoro di fabbrica [...] è spossante più di ogni altra [...]. In conseguenza di tuttociò gli uomini si logorano molto presto, la maggior parte di essi è inabile al lavoro verso iquarant'anni, pochi si mantengono abili fino a quarantacinque, quasi nessuno arriva a cinquanta[...]. Anche sul fisico della donna il lavoro di fabbrica ha degli effetti del tutto particolari. Ledeformazioni, che sono la conseguenza di un lavoro troppo prolungato, assumono nella donnaun aspetto anche più grave [...] le operaie delle fabbriche partoriscono con maggiore difficoltàdelle altre donne, come viene osservato da parecchie levatrici ed ostetriche [...] quando sonoincinte continuano a lavorare in fabbrica fino al momento del parto - naturalmente, poiché secessano di lavorare troppo presto, c'è il rischio che il loro posto venga occupato ed esserlicenziate - e perdono anche il salario [...]. Una bella sequela di malattie, provocate unicamentedalla ripugnante avidità della borghesia ! Donne rese incapaci di partorire, fanciulli storpi,uomini esauriti, membra maciullate, intere generazioni rovinate, indebolite e malate, e tuttosoltanto per riempire la borsa della borghesia!” Friedrich Engels, “La situazione della classeoperaia in Inghilterra, 1844”Per quanto avesse origini più antiche, radicate nelle riflessioni e nelle agitazioni perl'emancipazione femminile, la lotta per i diritti politici alle donne e in particolare per il diritto divoto data fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Tra le "suffragette" inglesieccezionale fu il rilievo di Emmeline Pankhurst.

Il Quarto StatoCon le grandi trasformazioni dell'economia e della produzione e lo sviluppo del movimentooperaio, l'Ottocento consacrò oltre che il problema sociale anche l'immagine del lavoro e deilavoratori.

Una rivoluzione: la Comune di ParigiA Parigi, mentre i prussiani sconfiggevano il regime di Napoleone III, il popolo e la cittàinsorgevano abolendo lo Stato centrale francese e proclamando la "Comune". “Occorre cheParigi e tutto il Paese sappiano quali sono la natura, la ragione, lo scopo della Rivoluzione chesi sta compiendo. Occorre infine che la responsabilità dei lutti, delle sofferenze e delle sciaguredi cui siamo vittime ricada su coloro che, dopo avere tradito la Francia e abbandonato Parigiallo straniero. Ci appelliamo perciò alla Francia! Rendendosi conto che Parigi in armi èaltrettanto calma che eroica [...] la Francia deve far cessare questo sanguinoso conflitto! È laFrancia che deve disarmare Versailles manifestando solennemente la sua irresistibile volontà[...]. Quanto a noi, cittadini di Parigi, noi siamo investiti della missione di portare a compimentola Rivoluzione moderna, la più grande e la più feconda di tutte quelle che hanno sin quiilluminato la Storia. Il nostro dovere è di combattere e di vincere!”. Comune di Parigi,”Appello,

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1871”

Gli Stati Uniti d’AmericaUn paese di emigratiUna caratteristica unica del processo di formazione degli Stati Uniti è data dalla diversificatacomposizione etnica della "nazione". Passato il tempo delle emigrazioni di comunità religiose,l'Ottocento vide svilupparsi una colossale emigrazione di massa dall'Europa verso gli Stati Unitid’America, più evidente nella seconda metà del secolo. Tra il 1850 e il 1890 più di dieci milionifurono gli immigrati, e nel complesso, fra il 1850 e il 1914, dei più di 40 milioni di Europei chelasciarono il Vecchio Continente, più della metà si diresse verso gli Stati Uniti.

Indiani e bianchiIn viaggio in America, lo storico francese Tocqueville analizzò le cause delle prime distruzionidi tribù indiane: “Tutte le tribù indiane che abitavano un tempo il territorio della NuovaInghilterra, non vivono più che nel ricordo degli uomini [...]. Quanto al modo con cui questadistruzione si opera, è facile indicarlo. Quando gli indiani abitavano da soli il deserto dondeoggi vengono scacciati, avevano scarse necessità, essi fabbricavano da soli le loro armi,bevevano solo acqua, e si vestivano solo delle pelli degli animali di cui mangiavano la carne.Gli europei hanno introdotto fra gli indigeni le armi da fuoco, il ferro e l'acquavite, hanno loroinsegnato a sostituire con i nostri tessuti i barbari vestiti di cui si era fino allora contentata lasemplicità indiana. Contraendo gusti nuovi gli indiani non hanno appreso l'arte di soddisfarli ehan dovuto ricorrere all'industria dei bianchi. In cambio di questi beni, che essi non potevanoprocurarsi da soli, non potevano offrire che le ricche pellicce che le foreste fornivano ancora.Da quel momento la caccia non dovette più servire solo ai loro bisogni ma anche alle frivolepassioni degli europei. L'indiano non dette più la caccia alle bestie delle foreste per potersinutrire, ma per procurarsi il suo unico mezzo di scambio. Mentre i bisogni degli indigeni siaccrescono, le loro risorse diminuiscono continuamente [...]. Alexis de Torcqueville, “Lademocrazia in America, 1830”

La dottrina di Monroe 1823Appoggiando le lotte per l'indipendenza anti-spagnole in America latina, il presidente degliStati Uniti Monroe dichiarava che il destino dell'America spettava solo agli Americani (e agliStati Uniti): “I cittadini degli Stati Uniti provano un fortissimo sentimento di simpatia per lalibertà e la felicità di tutti gli uomini che, come loro, abitano di là dell'Atlantico. Noi nonabbiamo mai preso parte alle guerre degli Stati europei sorte da questioni puramente europee,né la nostra politica comporta che vi partecipiamo. Soltanto quando si fa offesa ai nostri diritti oquesti vengano seriamente minacciati, noi reagiamo alle ingiurie e ci apprestiamo a difenderci.Noi invece, necessariamente, ci sentiamo più direttamente interessati ai movimenti cheavvengono in questo emisfero [...]”. James Monroe, 1823

La guerra di secessione 1861-65La posta in gioco nella Guerra di Secessione statunitenseLa decisione nel 1860 di undici stati schiavisti del Sud di confederarsi contro il potere federaleera dovuta alla volontà chiaramente espressa dal Nord di voler abolire la schiavitù, pilastroportante dell'economia degli stati del Sud. Per quanto non mancarono altri e forti punti dicontrasto (economici, politici e ideologici) la guerra fu combattuta e vinta dall'Unione propriointorno a questi temi. 1861-1865: il tentavivo di secessione degli stati agricoli del Sud vienebloccato dagli stati industriali del Nord

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Abramo LincolnPur combattendo una guerra dura e lunga, Lincoln e il Nord si battevano per l'unità degli StatiUniti d'America: "La rottura della Unione Federale, finora soltanto minacciata, viene ora tentatacon tutti i mezzi [...]. Una parte del nostro Paese pensa che sia giusta la schiavitù e la vorrebbe,estesa, mentre l'altra parte la crede ingiusta ed estesa non la vorrebbe. Questa è l'unica disputasostanziale [...].Fratelli miei insoddisfatti, nelle vostre mani, e non nelle mie, sta il graveproblema della guerra civile. Il governo non vi attaccherà. Voi non avrete alcuna battaglia, senon quella in cui voi stessi sarete gli aggressori. Voi non avete fatto alcun giuramento, registratonei Cieli, di distruggere il governo, io invece dovrò mantenere il mio più solenne di'preservarlo, proteggerlo e difenderlo'.Devo concludere. Noi non siamo nemici, ma fratelli. Noinon dobbiamo essere nemici".Nel 1865 il presidente Lincoln viene ucciso da John WilkesBooth, un fanatico sudista.

La posizione degli schiavistiLa guerra di secessione fra Nord antischiavista e Sud schiavista non poteva non avere ancheaspetti di contrapposizione ideologica, come rivela questo subdolo brano di propaganda sudista:“(Il lavoro nelle fabbriche del Nord) è assai più crudele del Commercio dello Schiavo Negro (alSud), perché ricava molto di più dai suoi schiavi, e non li protegge né li governa. Noi diciamo‘che i profitti tratti dall'impiego del lavoro libero sono più grandi di quelli del lavoro deglischiavi’ [...]. Gli schiavi negri del Sud sono, in un certo senso, le persone più felici e più liberedella terra. I bimbi, i vecchi e gli infermi non lavorano affatto, e tuttavia ricevono tutti queiconforti e quei beni che sono necessari alla vita. Godono della libertà, perché non sono oppressiné da preoccupazioni né dal lavoro. Le donne non hanno molto da lavorare, e sono protette daldispotismo dei mariti ad opera dei loro padroni. Gli uomini negri e i ragazzi forti, in media nonlavorano più di nove ore al giorno, quando il tempo è bello. Il resto del tempo è speso nella piùcompleta libertà. Inoltre hanno le domeniche e altre vacanze. I bianchi, con un tale eccesso dilibertà, morirebbero di noia: ma i negri godono del riposo, sia fisico che spirituale. Coi lorovolti esposti al sole, essi possono dormire a qualunque ora: e un buon sonno è la più grandedelle umane felicità [...]”.

Il rapido sviluppo industrialeLa crescita dell'economia statunitense fu, nella seconda metà dell'Ottocento, eccezionale: unacrescita che l’avrebbe condotta a superare i primati finanziari ed industriali di paesi comeInghilterra e Germania. Per buona parte dell'Ottocento, però, la crescita rimase legata allastruttura interna e interessò relativamente il commercio internazionale. Intanto gli Stati Unitisentivano accrescersi la propria forza.

Il segreto del successo industrialeL'ingegnere statunitense Taylor codificò un nuovo e più "razionale" metodo di organizzazionedel lavoro operaio di fabbrica, dal quale sarebbe poi nata la produzione per catene dimontaggio: “I punti generali da fissare [...] sono i seguenti: Primo: Trovare dieci o quindici uomini differenti, i quali sono specialmente qualificati per quelparticolare lavoro, che si deve analizzare e preferibilmente in stabilimenti separati e in differentilocalità. Secondo: Studiare la serie esatta delle operazioni elementari o movimenti che ognuno di questiuomini fa per compiere il lavoro da analizzare, e gli strumenti che egli usa. Terzo: Studiare con un cronometro il tempo richiesto per compiere ognuno di questi movimentielementari, e quindi scegliere il modo più rapido di fare ogni elemento del lavoro.

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Quarto: Eliminare tutti i movimenti falsi, inutili e pigri. Quinto: Dopo aver eliminato tutti i movimenti non necessari, raccogliere in una serie tantoquelli più rapidi e migliori come i migliori strumenti.”. F.W. Taylor, “L'organizzazionescientifica del lavoro, 1911”

Imperialismo e colonialismoLa guerra anglo-boeraIl controllo della colonia del Capo, strategico per la via delle Indie, e delle miniere aurifere ediamantifere locali condusse gli Inglesi a scontrarsi con la popolazione boera bianca locale.Questa oppose alla potenza economica e militare inglese una strenua resistenza ed un’accortatattica militare, che impantanarono Londra in un conflitto durato dal 1899 al 1902.

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Dall’Imperialismo ai totalitarismi europei

La Grande GuerraPer quattro anni e 3 mesi dall’estate del 1914 all’autunno del 1918 i paesi europei. Gli StatiUniti e il Giappone si fecero la guerra più devastante che l’umanità avesse conosciuto fino adallora. Vi si lanciarono con scarsa consapevolezza del prezzo che sarebbe stato pagato in viteumane, in distruzioni, in mancato sviluppo.

– Scoppiata nel luglio 1814 a seguito dell’attentato a Sarajevo a Francesco Ferdinando IId’Asburgo erede la trono dell’impero austro-ungarico in realtà fu l’esito drammatico diun lungo e tormentato processo che covava da anni nello scacchiere europeo.

– Il 3 luglio Vienna invia un ultimatum alla Serbia. E’ la guerra! Escalation del conflitto. – 28 luglio: l’Austria dichiara guerra alla Serbia. La Russia dichiara la mobilitazione

generale.– 1 agosto 1914: La Germania dichiara guerra alla Russia. – 3 agosto 1914: la Germania dichiara guerra alla Francia. – 4 agosto 1914: la Gran Bretagna dichiara guerra alla Germania.

Cause della guerraTra Francia e Germania esisteva un’ostilità mai del tutto superata a causa della questionedell’Alsazia e della Lorena, ereditata dalla guerra Franco-Prussiana del 1870-71. I Balcanierano diventati, con il disgregarsi dell’impero ottomano, una terra di frontiera, contesa traRussia e Austria. Sul piano economico tra Ottocento e Novecento, la lotta per la supremazia nelcapitalismo europeo era ridotta a due colossi industriali: Gran Bretagna e Germania Tutte lepotenze europee, sulla spinta dell’industralizzazione, furono portate al riarmo.Le conquiste coloniali tra metà Ottocento e il primo Novecento avevano creato nelle economiecapitalistiche una fonte di consenso interno e di crescita economica garantendo uno sboccoestero di merci e di persone. Il progressivo ridursi della possibilità di espansione coloniale,determinata dalla spartizione dell’Africa creò nuove tensioni tra le potenze europee. Sul pianosociale e culturale il nazionalismo e l’imperialismo erano divenuti vere e proprie ideologie dimassa: la guerra diventava uno “sbocco naturale”

La guerra aereaDurante la Grande Guerra il mezzo aereo fu impiegato per la prima volta in modo massiccio ascopi militari. A poco più di un decennio dal primo volo dei fratelli Wright e dopo le primeprove in Libia durante la guerra italo-turca del 1911-12 e nei Balcani, l'aeronautica iniziò adessere valutata per le sue potenzialità militari, tendenzialmente autonome da quelle delle truppedi terra.

La guerra chimicaL'industria chimica aveva conosciuto fra la fine dell'Ottocento e il primo Novecento notevoliprogressi, in Germania ormai non meno che in Inghilterra e in Francia. Per quanto tutti glieserciti vi si stessero preparando, fu quello tedesco ad usare nel 1916 per la prima volta i gasasfissianti (sul fronte occidentale a Ypres, nel Belgio, come su quello orientale). Sebbene irisultati militari si rivelassero importanti sul piano tattico ma non decisivi su quello strategico,l'effetto psicologico e politico fu enorme.

Le donne in fabbricaMobilitate negli eserciti le classi giovani e requisita anche militarmente la restante forza lavoro

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maschile negli stabilimenti industriali, le necessità produttive dello sforzo bellico rimanevanoancora insoddisfatte. Fu così che ampie fasce di manodopera femminile furono utilizzate nellefabbriche, negli uffici, nell'assistenza. A guerra finita però non sempre seguì l'integrazione e lapromozione fatte balenare dalla propaganda fatta per la mobilitazione e il consenso alla guerra.

Una guerra “Nuova”Gli imperi centrali puntavano su una guerra breve per la loro posizione geografica che avrebbeloro impedito di procurarsi rifornimenti all’estero una volta esaurite le risorse interne. Larapidità delle operazioni sarebbe stata essenziale per Berlino e Vienna. Ma la guerra breve,ipotizzata nel piano Schlieffen, fallì. Si passò, quindi, alla guerra di posizione, caratterizzatadalla sostanziale immobilità degli eserciti contrapposti. Le trincee divennero protagoniste dellaguerra e l’esperienza della morte e del dolore avrebbe tragicamente pesato sul clima culturale epolitico dei decenni a venire.

Nuove alleanze dopo la MarnaCon la vittoria anglo-francese sul fiume Marna, 11 novembre 1914, scattarono nuove alleanze:L’impero Ottomano e la Bulgaria si schierarono con gli imperi centrali. La Romania, ilPortogallo e la Grecia con i paesi dell’intesa.

L’economia di guerraLa guerra causò la conversione industriale. I bisogni degli eserciti avevano la priorità su tutto:armi, abbigliamento militare, carri, alimenti per il fronte sostituirono la produzione di beni diconsumo di pace. Aumento dei ritmi del lavoro. Innovazioni tecnologiche. Aumento dellaproduzione. Difficoltà nel rifornire i soldati in trincea. Penuria di generi alimentari soprattuttonegli imperi centrali, a causa del blocco commerciale.Indebitamento e di valutazione delle monete dei paesi belligeranti.

L’Italia entra in guerraIl 3 agosto 1814 l’Italia, rinnegando l’alleanza con l’Austria, dichiarò la propria neutralità.Neutrali erano Giolitti e i liberali, ma anche i socialisti e i cattolici si opposero all’ingresso inguerra. Gli imprenditori inizialmente neutralisti per motivi economici, successivamente sidichiarano interventisti. Dopo 10 mesi di neutralità,, spinta dagli interventisti Salvemini,Bissolati, che vedevano nella guerra un’opportunità per completare il riscatto delle nazionalitàoppresse, e dai socialisti dissidenti, Corridoni e Mussolini, e da esponenti di sinistra, Battisti eSlataper, l’Italia entra in guerra.Le posizioni interventiste influenzarono ampi settori dellasocietà italiana. Significative furono le “radiose giornate di maggio” animate da GabrieleD’Annunzio. Il 26 aprile 1815 il governo Salandra-Sonnino sottoscrive con la Francia, la GranBretagna e la Russia il patto di Londra. L’Italia sarebbe entrata in guerra entro un mese incambio del Trentino, della Venezia Giulia, della Dalmazia settentrionale e delle sue isole.Giolitti, i deputati cattolici e i socialisti erano contrari al fronte interventista.

Manifesto del FuturismoA spingere le coscienze verso la guerra furono anche le ideologie nazionaliste, la mobilitazionedella cultura e certe "provocatorie" esaltazioni artistiche dell'arditismo, della guerra e persinodella morte: “Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità[...]. Non v'è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattereaggressivo può essere un capolavoro [...]. Noi vogliamo glorificare la guerra sola igiene delmondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si

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muore, e il disprezzo della donna. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, leaccademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltàopportunistica o utilitaria [...]”.F.T. Marinetti, Manifesto del futurismo, 1914

La guerra italianaL’intervento in guerra dell’Italia non contribuì ad abbreviare il conflitto. La guerra fuestremamente difficile e sanguinosa: L’esercito italiano guidato da Cadorna fu fermato sulCarso dalle forze austriache. Un enorme numero di vite fu sacrificato per la conquista diGorizia, che avvenne dopo ben sei battaglie dell’Isonzo. L’azione bellica austriaca eraaffievolita dal doppio impegno sia sul fronte occidentale, sia su quello russo. La battaglia diVerdun fu una delle più lunghe e sanguinose della grande guerra. In 11 mesi morirono, rimaseroferiti o vennero catturati 540.000 francesi e 430.000 tedeschi.

La guerra sottomarina Fu intrapresa dal Reich per rompere l’isolamento commerciale in cui era stato costretto e perspezzare la rete dei rifornimenti a favore dell’intesa. Il primato tecnologico indiscusso dellaGermania nella produzione di sommergibili (U-Boot) fece sì che i sottomarini tedeschibloccassero i rifornimenti e le comunicazioni dei nemici.

L’intervento degli Stati UnitiL’affondamento del transatlantico statunitense Lusitania in cui morirono oiltre 1.000 civili e piùdi 100 cittadini statunitensi portò gli Stati Uniti fuori dall’isolazionismo. Il 6 aprile 1817 gliStati Uniti dichiararono guerra alla Germania. I principali gruppi imprenditoriali statunitensispinsero verso la guerra per stimolare la domanda interna di prodotti bellici e per difendere ipropri interessi nelle economie dei paesi dell’intesa.

L’intervento militare degli Stati UnitiNell'aprile del 1917 il Congresso USA approvò la politica del presidente Wilson e accettòl'intervento in guerra. Fu un evento decisivo nel quadro della Grande Guerra: con l'interventodegli USA il conflitto si fece ancora più "mondiale". Soprattutto esso fece pendere in manieradefinitiva la bilancia a favore delle forze dell'Intesa anglo-franco-russo-italiana: a livelloeconomico e militare con l'apporto di armi, prodotti alimentari e generi di consumo e ilsostegno finanziario della potenza americana, a livello morale (per il tono nuovo che l’opinionepubblica americana e personalmente il suo presidente Wilson riuscirono a dare alla propagandaed agli scopi della guerra), e anche a livello militare (in termini di energie fresche per le forze diterra e di maggior efficacia per il blocco navale). pero britannico (900.000) o anche italiane(650.000).L'apporto esclusivamente militare, comunque, può essere considerato decisivo: anche se leforze armate USA affermarono di aver mobilitato più di 4,5 milioni di uomini - e non tutti inEuropa - e solo una parte di questi fu impegnata in combattimenti, come dimostrano anche lerelativamente lievi cifre delle perdite (50.000 morti e 200.000 feriti), non paragonabili adesempio a quelle francesi (1.400.000 morti), dell'impero britannico (900.000) o anche italiane(650.000).

La Russia esce dal conflittoDopo l’ascesa dei bolscevichi (24-25 ottobre 1917) la Russia intavolò trattative con gli impericentrali per uscire dal conflitto. Nel marzo 1918 fu firmato la pace di Brest-Litovsk. Il prezzopagato fu altissimo: Perdita della Polonia: Cessione della Livonia, Lituania e Lestonia.

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Autonomia alla Finlandia e all’Ucraina.

1917: le masse contro la guerraFu un anno di svolta per gli scioperi e le proteste contro la guerra che si susseguirono inGermania, Francia e Italia. Benedetto XV definì la guerra “un’inutile strage”, ma i governirifiutarono ogni ipotesi di pace. Negli eserciti si diffondeva lo sconforto, la disperazione,diserzioni, fughe, simulazione di malattie mentali, episodi di autolesionismo, caratterizzaronogli eserciti belligeranti nei ranghi più bassi. Nella battaglia di Passchendaele circa 40.000uomini si ammutinarono avviando una rivolta pacifista.

La coscrizione colonialeCentinaia di migliaia di "sudditi coloniali" furono chiamati dall'Asia e dall'Africa a combattereper il proprio dominatore coloniale sui fronti della guerra europea. Forte fu il contributo in viteumane e non meno incisivo dovette essere il trauma da spostamento. Se nell'immediato iltributo fu importante dal punto di vista militare per le potenze coloniali, l'esperienza contribuìperò direttamente ed indirettamente (presso i vari movimenti autoctoni nazionalisti) arafforzare le spinte all'indipendenza coloniale. Ma dovranno trascorrere molti decenni primeche questa indipendenza si realizzi.

L’Europa verso la fine del conflitto

CaporettoL’insoddisfazione e l’estraneità delle truppe alla guerra caratterizzarono anche l’esercitoitaliano che a Caporetto fu messo in fuga dagli austriaci soprattutto con l’uso di gas contenentifosfogene. Tuttavia la disfatta creò una volontà di reazione. Cadorna fu sostituito da Diaz cheriuscì a risollevare gli uomini con la promessa di una futura vita migliore determinata davantaggi economici. Le truppe italiane resistettero lungo la linea del Piave.

1918 ultima offensiva tedescaAd Amiens le truppe occidentali misero in fuga i tedeschi. Lo stesso accadeva sul fronteorientale e su mediorientale. L’Italia intanto a Vittorio Veneto sconfiggeva in via definitiva learmate austro-ungheresi. Il 4 novembre 1918 la prima guerra mondiale terminò sul fronteitaliano L’11 novembre cessarono anche sul fronte occidentale.

La GermaniaIl 9 novembre l’imperatore Guglielmo II fu costretto a rifugiarsi in Olanda. Il socialdemocraticoScheideman proclamò la nascita della repubblica tedesca, la repubblica di Weimar guidata daun governo di coalizione con presenze minoritarie di liberali e cattolici conservatori.

Il mondo dopo la guerraI giovani furono la componente sociale più colpita: la Germania fu il paese che riportò maggioriperdite. Fu modificata la struttura demografica europea con un incremento del peso percentualedelle donne in tutti i paesi. Si accrebbe anche il numero dei divorzi. Si aggiunse la Spagnola(forse una forte influenza) che contribuì a mietere vittime e a ulteriormente modificare il giàcompromesso equilibrio demografico.

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I trattati di paceIl 19 gennaio 1919 a Versailles fu convocata una conferenza di pace, che avrebbe dovutorimettere ordine nell’assetto internazionale dopo la guerra. Le nazioni vincitrici europee,Francia, Gran Bretagna e Italia, mirarono più alla sicurezza nazionale e al proprio sviluppo chenon a ristabilire la pace mondiale. La conferenza di pace fu caratterizzata dall’intransigenza deivincitori nell’esigere l’umiliazione politica e economica della Germania.Gli Stati Uniti si rifiutarono di ratificare il trattato di Versailles e tennero un atteggiamentoambiguo durante le trattative. La Germania fu costretta a cedere alla Francia l’Alsazia e laLorena e per 15 anni il bacino carbonifero della Saar. La Renania doveva essere smilitarizzata.La Polonia avrebbe acquisito l’alta Slesia e il corridoio di Danzica, città governata da uncommissario nominato dalla Società delle Nazioni. Nasceva così la città libera di Danzica,porto strategico della Polonia. L’esercito tedesco fu ridotto a sole 100.000 unità. La Germaniafu ritenuta l’unica responsabile del conflitto mondiale e fu costretta a pagare ai vincitori le“RIPARAZIONI DI GUERRA”. Il popolo tedesco avrebbe dovuto lavorare gratis per oltretrenta anni per ottemperare alle riparazioni imposte. La Francia e il Belgio nel gennaio 1923prevedendo “l’insolvenza” della Germania occuparono la Ruhr. Gli operai tedeschi reagironocon una resistenza passiva. La Repubblica di Weimar incitò allo sciopero assicurando lostipendio agli operai, stampando carta moneta, che in breve si svalutò. Il Marco tedesco nonvaleva quasi più nulla e fu sostituito dal Rentenmark garantito dal valore dei beni demaniali.

L’Italia: la vittoria mutilataA Versailles le nazioni che avevano vinto la guerra con l’Italia si rifiutarono di rispettare iltrattato di Londra. Fiume e la Dalmazia non furono cedute all’Italia. Si parlò, quindi, di vittoriamutilata. Le popolazioni di Fiume e di Zara e di altre località dalmate erano prevalentementeitaliane. La partecipazione emotiva e propagandistica della stampa nazionalista portò semprepiù alla ribalta la figura dell’ex dirigente socialista Benito Mussolini. Il tutto si inseriva in unasituazione economica e sociale caratterizzata dall’esplosione del debito pubblico e dalla fortesvalutazione della lira. Dal 1914 al 1919 il costo della vita triplicò. La disoccupazione dilagò ele industrie trovarono difficoltà nella riconversione per la produzione civile. In questo contesto,sull’esempio della Russia, ci fu un’avanzata del socialismo, del cosiddetto mito bolscevico chescatenò il terrore delle potenze occidentali e in Italia si manifestò con il cosiddetto “Bienniorosso”.

La repubblica di WeimarDopo la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale e il crollo della monarchia, nellacittà di Weimar si riunì il 6 febbraio 1919 l'Assemblea costituente. Fu proclamata la repubblicae il 31 luglio fu promulgata una Costituzione democratica che ancora oggi è un modello diriferimento politico di alto valore storico. L'assemblea costituente si trasferì il 30 settembre aBerlino.Con Repubblica di Weimar si definisce l'esperienza di una democrazia che, per quindicianni (dal 1919 al 1933), ha rappresentato le speranze e le contraddizioni dell'Europa tra le dueguerre mondiali. La Repubblica di Weimar dovette affrontare problemi gravissimi. Anzitutto lagrande inflazione che dal 1922 al 1924 mise in ginocchio la Germania provocandodisoccupazione, fame e un clima di grave instabilità politica e sociale. Ci furono mesi durante iquali occorrevano miliardi di marchi anche per comprare il pane. Questo alimentò i movimentipiù eversivi della destra (a cominciare dal partito nazional-socialista) che vedevano nei trattatidi pace di Versailles e nello strangolamento della Germania voluto dalla Francia edall'Inghilterra (che chiedevano il pagamento dei danni di guerra) una delle prime cause del

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collasso del paese. Tra il 1925 e il 1930 la Germania riuscì a risollevarsi grazie agli aiutifinanziari americani e a una rigorosa politica economica. Fu un periodo di grande libertàpolitica, di vivacità culturale e artistica (nel cinema, nella musica, nel teatro), di molte attivitàsociali (dallo sport alla diffusione delle comunicazioni di massa). Rimaneva però il peso delpagamento dei danni di guerra aggravato dall'occupazione francese del bacino carbonifero dellaRuhr. Le prime ondate della crisi economica americana del '29 raggiungendo anche laGermania trovarono il terreno favorevole per gli avversari della democrazia tedesca. I dirigentidella Repubblica furono considerati imbelli e incapaci di reagire alle pretese dei paesi vincitori.Questa critica accrebbe il revanscismo tedesco e fece conquistare popolarità e larghi consensielettorali al partito nazional-socialista che giunse quindi al potere grazie a questi consensi.

La rivoluzione a PietroburgoLa guerra mondiale aveva messo in ginocchio la Russia. Milioni di morti, la fame e il freddoavevano portato ondate di scioperi nelle città. L’opinione pubblica perdeva sempre di piùfiducia nel governo e soprattutto nello Zar. La rivoluzione scoppiò a Pietroburgo alla fine difebbraio 1917. Scioperi e manifestazioni contro la guerra si susseguirono e paralizzarono lacittà. Il soviet rinasceva spontaneamente: il governo zarista incapace di riformarsi e condurre laguerra crollò senza opporre resistenza. Si formò un governo provvisorio tra i costituzionalidemocratici e altri partiti borghese con a capo il principe L’vov sostenuto dalla Duma.Cominciò unj periodo caratterizzato da un “dualismo di poteri”: la Duma e il Soviet. Entrambisi sforzarono di continuare la guerra e di guidare il Paese. Kerenskij fungeva da tramite tra laDuma e il Soviet. I Soviet si moltiplicarono in tutto il Paese formando una rete politica eamministrativa parallela a quella ufficiale. Il regime zarista abbattuto da una sollevazionepopolare non fu sostituito da un governo che rappresentava gli interessi dei lavoratori e deimilitari, ma da un nuovo governo che rispecchiava le istanze della borghesia.

Lenin e le tesi di aprileIn dieci punti Lenin tracciava il programma della rivoluzione futura, disorientando i suoi stessiseguaci. Infatti, contrariamente alla teoria marxista che prevedeva l’abbattimento dello statoborghese prima della rivoluzione, Lenin auspicava per la Russia una rivoluzione socialistaimmediata. Nell’aprile 1917 si consumò una prima crisi di governo sulle questioni belliche: ilSoviet di Pietroburgo era favorevole alla pace, mentre il ministro degli esteri Miljnkov era perla guerra ad oltranza. Trockij auspicava una rivoluzione permanente attivata dall’insurrezionecongiunta di operai e contadini. (Rivoluzione in tutti i paesi). Stalin: rivoluzione in un solopaese. Lenin e Trockij decisero che era giunto il momento per i bolscevichi ormai maggioritarinei due Soviet di Mosca e di Pietroburgo di prendere il potere con un’insurrezione.

L’Impero dello Zar nel 1914

L’assalto al palazzo d’inverno 24 ottobre 1917La presa della sede degli Zar (anche se lo Zar era ormai caduto) fu il momento simbolicoculminante, e al tempo stesso l'azione decisiva, per la rottura dello stato di cose esistenti inRussia alla fine del 1917 e per l'instaurazione del potere bolscevico. Se è evidente chequest'azione ebbe caratteri militari, non è possibile ridurre tutta la complessa rivoluzione russa aquest'evento, né d'altro canto vedere la vittoria di Lenin come risultante del solo "colpo dimano" dell'ottobre (novembre, secondo il calendario occidentale). Si perderebbe così di vista ilmovimento di organizzazione dei soldati, dei contadini e dei lavoratori dell'immenso impero e

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la complessa dialettica dei partiti e delle correnti rivoluzionarie.

La Rivoluzione Russa del 1917-1922

Il nuovo assetto di governoFu formato un nuovo governo presieduto da Lenin. Trockij era agli esteri, Stalin eraresponsabile delle “nazionalità”. Un governo illegale, quello dei Soviet, aveva soppiantato ungoverno, la Duma, ancora molto fragile. Il mondo intero guardava con ostilità e timore a ciò chestava accadendo in Russia. Due erano gli obiettivi del governo:

– 1) Avviare le trattative di pace;– 2) Nazionalizzare senza indennizzo le grandi proprietà terriere.

Il nuovo assetto territoriale 1922

Il nuovo assetto di governoFu affermata la supremazia dei Soviet con una svolta autoritaria che prevedeva una nuovapolizia politica, la Ceka, mirante ad assicurare la repressione dei nemici del nuovo stato e ladittatura del proletariato. La capitale fu spostata da Pietrogrado a Mosca. L’esercito epurato eriarmato divenne l’Armata Rossa. Le risorse del paese furono tutte nazionalizzate. Fu approvatauna costituzione in cui il voto degli operai valeva il doppio di quello dei contadini e in cuiborghesi, proprietari e clero erano esclusi dall’elettorato. Il Congresso del Partito Bolscevico,convocato nella primavera del 1918 assunse il nome di “comunista”.

La controrivoluzioneNel giugno 1918 si costituì a Samara un governo antibolscevico provvisorio. In novembre unaspedizione delle potenze alleate in funzione antirivoluzionaria sbarcò a Novorossijsk.L’ammiraglio Kolcok si impadronì del governo della Siberia instaurando una dittatura militaremirante ad abbattere il governo rivoluzionario, appoggiato dai paesi dell’Intesa.

La guerra civileIn questo contesto la guerra civile fu inevitabile. Le forze in campo si proponevano di dare allaRussia un nuovo assetto dopo la fine dell’impero zarista. I rossi comunisti e rivoluzionari con acapo i bolscevichi e i bianchi, monarchici, reazionari e conservatori auspicavano un ritornodella Duma.

Il comunismo di guerraDurante la guerra civile si asistette ad una riorganizzazione del sistema economico, finalizzataalle esigenze dell’esercito sovietico. Razionamento alimentare Sistema centralizzato didistribuzione delle materie prime. Coscrizione obbligatoria al lavoro. Requisizione del grano.Spartizione egualitaria delle terre dei contadini più agiati. Abolizione della moneta.

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L’armata rossaDopo due anni di combattimenti i Bolscevichi piegarono le forze bianche e gli autonomistidegli stati territoriali. I bolscevichi in questo modo riuscirono a presentarsi come l’unica forzain grado di mantenere unito lo Stato, concedendo autonomie e mantenendo le conquistecontadine

La nascita dell’URSSIl 30 dicembre 1922 fu proclamata l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS).La costituzione fu varata nel 1818, fu riformata nel 1924 assegnava un potere assoluto ai Sovietdegli operai, contadini e soldati.

Dal comunismo di guerra alla NEPLenin per risollevare l’economia avviò la NEP (Nuova Politica Economica) che reintroducevaalcuni elementi di libertà economica con l’obiettivo di rianimare l’economia con l’introduzionedella tassa in natura, pagata la quale, i contadini potevano disporre dei raccolti. Reintroduzionedel denaro e delle banche e quindi dei prezzi di mercato. Nuova fase della NEP: Maggio 1922la Gosbank ottiene il diritto di emettere una nuova banconota il rublo Cervonec, il cui valore eraregolato dallo stato russo. Lo stato aveva il monopolio del commercio estero destinato aperdurare fino alla fine del sistema sovietico (1989).

StalinDopo la morte di Lenin nel gennaio 1924 gli successe non senza difficoltà Stalin, dopo aspricontrasti con Trockij, che fu successivamente eliminato in Messico, dove si era rifugiato. Stalinsi impegnò innanzitutto nella lotta contro i contadini ricchi (Kulakij), accusati di occultareriserve alimentari. In realtà “l’avidità” dei contadini fu utilizzata da Stalin per mascherare iproblemi finanziari dello stato, determinati dal finanziamento all’industria pesante con i fondiricavati dall’esportazione di grano all’estero.

Collettivizzazione e eliminazione dei KulakiDal gennaio 1928 Stalin porterà avanti la prima vera guerra al mondo contadino. Quantofreddamente Stalin pensasse all'eliminazione dei kulaki (contadini ricchi) per far avanzare lacollettivizzazione delle terre sovietiche risulta evidente dalle sue stesse parole. “Non èpossibile eliminare la classe dei kulaki, come classe, con le misure fiscali e con le limitazioni diqualsiasi altro genere, lasciando nelle mani di questa classe gli strumenti di produzione coldiritto di libero godimento della terra [...]. Per eliminare i kulak come classe non è sufficiente lapolitica di limitazione e di eliminazione di singoli gruppi di kulak. Per eliminare i kulak comeclasse, è necessario spezzare con una lotta aperta la resistenza di questa classe e privarla dellefonti economiche della sua esistenza e del suo sviluppo (libera utilizzazione della terra, mezzidi produzione, affitto, diritto di ingaggiare mano d'opera salariata, ecc.). In questo appuntoconsiste la svolta verso la politica di liquidazione dei kulak come classe (...)”

Il piano quinquennaleStalin era convinto che l'Unione Sovietica avrebbe potuto superare le proprie difficoltà sololanciando un massiccio piano di industrializzazione pesante. Il primo piano quinquennale fuvarato nel 1929. “Non possiamo più cavarcela con la sola industria leggera, colle sole attività dibilancio, coi soli redditi dell'agricoltura [...]. E allora, che cosa resta? Resta l'industria pesante.Bisogna dunque far in modo che l'industria pesante, - e innanzi tutto la parte di essa che sioccupa delle costruzioni meccaniche, - contribuisca anch'essa all'accumulazione. Rafforzando e

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sviluppando le vecchie fonti di accumulazione, bisogna dunque far in modo che l'industriapesante, - e innanzi tutto l'industria delle costruzioni meccaniche, - contribuisca essa pureall'accumulazione. Questa è la via d'uscita.”

Il mito dell’URSS e la crisi del 1929Nella seconda metà degli anni ‘20 il regime sovietico seguì una politica isolazionista. Loscoppio della crisi economica mondiale del 1929 sembrò confermare al gruppo dirigentesovietico la bontà delle scelte politiche e economiche compiute fin allora.Il terrore stalinianoL’Unione Sovietica stava imboccando una strada mostruosa che prevedeva l’eliminazione fisicadi milioni di uomini e la distruzione dei diritti umani e civili: una strada diversa ma parallela aquella del regime nazista. Hitler si avviava per motivi razziali all’industria della morte mentreStalin decideva l’eliminazione di intere classi sociali soltanto per salvaguardare il comunismo.L’URSS aveva ereditato dalla Russia zarista la reclusione nei campi di concentramento inSiberia. Già dal 1918 vi furono campi di rieducazione.Nel 1923 nelle isole Salovki, nell’artico, fu creato il primo campo per prigionieri politici:ufficiali dell’esercito bianco, intellettuali, anticomunisti. In breve volgere di tempo i lager simoltiplicarono tanto che nacque “l’amministrazione generale dei lager” (GULAG). Si trattavadi un’enorme sistema concentrazionario costituito da prigioni di transito, carceri, campi dilavoro forzato, il tutto assolutamente segreto. Nel periodo staliniano in circa 200 campi furonointernati dai 10 ai 20 milioni di persone. Il 1937 e il 1938 furono gli anni più cupi del terrorestaliniano, scatenato dall’assassinio di Kirov dirigente del partito. Bucharin e la vecchia guardiadel partito furono eliminati.

I campi di rieducazione: i Gulag

La grandi purghe dello stalinismoL'opinione pubblica internazionale fu scossa, fra il 1934 ed il 1938, dal clamore di grandiprocessi aperti nell'Unione Sovietica di Stalin contro importanti personalità del partito e dellostato: Bucharin, Zinov'ev, Kamenev ecc.). Si trattava in realtà del mezzo definitivo scelto daStalin per risolvere la lotta politica in seno al gruppo dirigente. Questi processi, e le purghe chene conseguirono, rappresentarono però solo la punta di un iceberg sommerso, che gettò neimeccanismi perversi del sospetto, della delazione e del terrore l'intera popolazione sovietica. Èdifficile, anche oggi, fare calcoli precisi, ma furono milioni i perseguitati e gli inviati nei gulage milioni le vittime, mentre la società sovietica viveva la grande trasformazione dettata dallacollettivizzazione dell'agricoltura e dall'industrializzazione a tappe forzate.

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Dai totalitarismi europei alla Seconda Guerra Mondiale

I fascismiIn Italia, dove nella rivoluzione mancata del 1919-20 le spinte nazionaliste non avevano potutotrovare nessun punto di contatto con quelle democratiche e socialiste, fu sperimentato unosbocco autoritario che prese il nome di “fascismo”. Dall’Italia questo modello dilagò, negli anni‘30, in tutta Europa tanto da dividere il principale antagonista della democrazia e delsocialismo. Sempre in Italia fu coniato il nuovo termine “totalitarismo” con il quale si indicavala subordinazione violenta e autoritaria dell’individuo a una finalità comunitaria incarnata dallostato. Il fascismo si estese alla Germania dove assunse un volto ancora più violento. Trionfò inmolti paesi europei e in Giappone.

Nascita del fascismoNell’autunno del 1921 Mussolini fonda il partito nazionale fascista. Lo squadrismorivoluzionario nazionalista costituiva la prima anima del fascismo. Il nuovo partito disprezzavatutta la politica. Gli squadristi fascisti usavano la violenza come unica arma per imporsi sulmovimento operaio e su quanti dissentissero dalle idee fasciste. Nel 1922 la violenza fascistaera ormai divenuta intollerabile tanto che tutte le forze politiche , eccetto i comunisti, siaugurarono che Mussolini e il suo partito fossero coinvolti nel governo.

La marcia su RomaMussolini rifiutò di entrare in posizione subordinata in un governo di coalizione. Si giunsedunque il 27 e il 28 ottobre 1922 alla marcia su Roma, a seguito della quale il re chiamòMussolini a formare un nuovo governo. Inizialmente il governo non era diverso da quelli che loavevano preceduto. Comprendeva infatti ministri popolari e liberali e non sembrava cheMussolini volesse infrangere le regole del costituzionalismo e i borghesi e i liberali furonosoddisfatti. Mussolini però con il famoso discorso del 16 novembre 1922 dell’ ”aula sorda egrigia” offende il Parlamento considerato inutile. Mantenne le squadre fasciste con il nome dimilizia fascista. Fu istituito il Gran Consiglio del fascismo che aveva il compito di vigilare e diepurare la pubblica amministrazione. Malgrado ciò la forma liberale dello Stato fu mantenutaancora per qualche tempo.

Marce e minacceDopo la "marcia su Roma" e l'incarico di formare il governo, Mussolini intimò nel suo primodiscorso alla Camera dei deputati di non intralciarlo minacciandone lo scioglimento. “Ora èaccaduto per la seconda volta, nel breve volgere di un decennio, che il popolo italiano - nellasua parte migliore - ha scavalcato un Ministero e si è dato un Governo al di fuori, al di sopra econtro ogni designazione del Parlamento [...]. Con trecentomila giovani armati di tutto punto,decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro chehanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. Potevo fare di quest'aula sorda e grigia unbivacco di manipoli; potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente difascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto [...]. Non bisognadimenticare che al di fuori delle minoranze che fanno della politica militante ci sono40.000.000 di ottimi Italiani i quali lavorano, si riproducono, perpetuano gli strati profondi dellarazza, chiedono ed hanno il diritto di non essere gettati nel disordine cronico, preludio sicurodella generale rovina [...]. Io non voglio, finché mi sarà possibile, governare contro la Camera:ma la Camera deve sentire la sua particolare posizione che la rende passibile di scioglimento fradue giorni o fra due anni”. Benito Mussolini, Discorso alla Camera, 16 novembre, 1922

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La violenza fascistaPer infrangere le riserve degli ambienti democratici e spezzare la resistenza del movimentooperaio, tutti i movimenti fascisti - a partire da quello italiano - esibirono come proprio trattocostituente lo spiegamento di una violenza indiscriminata, una sorta di "militarizzazione dellapolitica" che tendeva a delegittimare gli stati liberali esistenti, distruggere le roccaforti e colpireindividualmente gli elementi antifascisti.

L’omicidio di MatteottiGiacomo Matteotti, colpevole di aver denunciato in Parlamento i brogli elettorali tali dainvalidare il voto popolare, il 10 giugno 1923 fu sequestrato da agenti del Ministro dell’InternoDe Bono, che lo uccisero. Il delitto segnò la svolta di governo: i deputati delle opposizionilasciarono la camera e dichiararono di non partecipare ai lavori della Camera. La loro assenzafu chiamata l’Aventino. La loro assenza doveva servire al re per ripristinare la legalità ecostringere Mussolini alle dimissioni. Ciò non accadde. Mussolini nel discorso del 3 gennaio1925 si assunse la responsabilità politica del delitto e diede l’avvio allo “Stato totalitario”.

Lo Stato totalitarioNegli anni successivi fu costruito il regime totalitario contrapposto alla democrazia e alsocialismo. Si trattava di concepire istituzioni politiche autoritarie capaci di coinvolgere lemasse, di controllare le coscienze. Le leggi cosiddette fascistissime del 1925-1926 cancellaronol’idea di stato liberale. Mussolini, il duce, capo del governo, sceglieva e destituiva a suopiacimento i ministri pur mantenendo la monarchia. Fu soppressa la libertà di associazione. Le elezioni amministrative furono abolite. I sindacifurono sostituiti dai podestà. Fu istituito un tribunale speciale per la difesa dello Stato formatoda ufficiali della milizia volontaria. La fascistizzazione dello Stato e della società ebbe avviocon la fascistizzazione dei funzionari pubblici. I prefetti assunsero un ruolo fondamentale.Dovevano sciogliere le associazioni, gli enti, gli organismi sgraditi al governo nonchépresiedere le commissioni preposte al confino, al quale erano inviati nemici politici,omosessuali e dissidenti in genere. I sindacati furono sostituiti dalle corporazioni che erano l’insieme degli imprenditori e deglioperai di un medesimo settore economico e che avrebbero dovuto tutelare gli interessi ritenuticomuni. In effetti il potere degli imprenditori schiaccio’ le giuste rivendicazioni degli operai. LoStato totalitario doveva coinvolgere anche le menti e la vita quotidiana delle masse. A questoproposito fu creato il Ministero della Cultura popolare. Allo stesso modo la radio, il cinema,l’architettura, le mostre, le feste dovevano contribuire ad alimentare l’idea di grandezzaimperiale, di unità, di forza e di virilità della nazione. I giovani erano obbligati ad indossareuniformi e a partecipare ad organizzazioni paramilitari.

La coreografia del fascismoL'esperienza della militarizzazione di massa della Grande Guerra, la tradizione dellecelebrazioni patriottiche dell'anteguerra, una rifunzionalizzazione dell'esperienza delmovimento operaio e le novità in termini di organizzazione di massa dei movimenti fascistiprodussero presto un rituale della politica, una coreografia della mobilitazione di massa checolpì profondamente l'immaginario sociale del tempo e coniugò anche visivamentemobilitazione e consenso popolare.

Il regime e la chiesa cattolica

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Uno dei successi di Mussolini e una delle garanzie per il suo regime fu la stipula, con il Papato,di un Concordato che poneva fine all'estraneità e alle frizioni intercorse sino allora fra Chiesa estato liberale.“L'Italia, ai sensi dell'art. I del Trattato, assicura alla Chiesa cattolica il liberoesercizio del potere spirituale, il libero e pubblico esercizio del culto, nonché della suagiurisdizione, in materia ecclesiastica in conformità alle norme del presente Concordato; oveoccorra, accorda agli ecclesiastici per gli atti del loro ministero spirituale la difesa da parte dellesue autorità. In considerazione del carattere sacro della Città Eterna, sede vescovile del SommoPontefice, centro del mondo cattolico e meta di pellegrinaggi, il Governo italiano avrà cura diimpedire in Roma tutto ciò che possa essere in contrasto col detto carattere [...]. Lo Statoitaliano, volendo ridonare all'istituto del matrimonio, che è base della famiglia, dignitàconforme alle tradizioni cattoliche del suo popolo, riconosce al sacramento del matrimonio,disciplinato dal diritto cattolico, gli effetti civili [...].

La politica di potenzaMussolini dopo i patti lateranensi del 1929 avviò la sua politica di potenza. Il 3 ottobre 1935si lanciò nell’impresa coloniale con il duplice obiettivo di aumentare il prestigio internazionaledell’Italia e di trovare uno sbocco alla produzione industriale e alla sovrappopolazione agricola.Dopo una guerra dai costi elevatissimi sia di uomini sia di mezzi il 6 maggio 1936 Mussoliniconquistò Addis Abeba. Nasceva così l'impero dell'Africa orientale italiana.

Le conseguenze dell’imperialismoLa guerra in Italia portò una terribile conseguenza morale. Il diffondersi di una cultura razzistaconvinta della superiorità dei bianchi. Nel settembre 1938 con le leggi razziali l’Italia avrebbeseguito la Germania in una delle più spaventose avventure della storia: la persecuzione degliebrei.

Aspetti dell’economia fascista1) L’IRI. La crisi del 1929 negli Stati Uniti ebbe riflessi sull’economia di tutti i paesi. In Italiacausò il fallimento di molte imprese, ma anche di istituti finanziari, le banche, che eranofortemente compromesse con lo sviluppo delle imprese. Per questo motivo Beneduce, Ministrodelle Finanze del governo Mussolini, creò nel 1933 l’IRI che avrebbe dovuto temporaneamente“curare” le aziende “malate” per poi reintrodurle nel sistema produttivo. Di fatto esse entrarononella proprietà dello stato che alla fine della guerra possedeva i tre quarti del sistema produttivoindustriale del paese. A seguito della guerra d’Etiopia e dell’appoggio a Franco nella guerracivile spagnola, l’Italia fu sanzionata dalla società delle nazioni e fu oggetto di bloccocommerciale. A seguito del blocco ci fu un ulteriore avvicinamento alla Germania e la sceltaautarchica.

L’ascesa di HitlerNegli stessi anni in cui gli Stati Uniti si confermavano la nazione leader del mondodemocratico, la Germania, reagendo alla crisi economica, diveniva il modello piùrappresentativo della via d’uscita criminale e razzista dal disastro socio-economico del mercatocapitalista mondiale (la crisi del 1929). Nel 1929 morì Gustav Stresemann, l’uomo di governoche nella fragile repubblica di Weimar era riuscito a conservare l’alleanza tra centristi e social-democratici.

L’ascesa al potere di HitlerI nazisti erano ancora un gruppo esiguo e un piccolo partito, ma già si rivelavano come la vera

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novità nel panorama politico della destra. Si dimostrarono, infatti, capaci di mettere d’accordoesercito, agrari, grande industria sedotti dal razzismo e dalla xenofobia. Disponevano di unafortissima organizzazione paramilitare (le S.A.) e di un capo Adolf Hitler, che avevastraordinarie doti oratorie e un’assoluta determinazione nel portare avanti le sue ideepropagandate nel Mein Kampf. Il culmine del successo della NSDAP fu raggiunto con ilrinnovo del Reichstag del 31 luglio 1932 tenutosi in un clima di disordini e scontri. Hitlerottenne il 37,4% dei suffragi e la NSDAP divenne il primo partito tedesco. Il 30 gennaio 1933Hindenburg affidò ad Hitler l’incarico di formare il nuovo governo Il 5 marzo 1933 si votò perla terza volta in appena 8 mesi in un clima di violenza: i nazisti inaugurarono una vera e propriacampagna terroristica che culminò con l’incendio del Reichstag. I comunisti furono ritenutiresponsabili e Hindenburg emanò il primo decreto dei pieni poteri a Hitler, che limitava i diritticivili e politici e ripristinava la pena di morte.Ormai poco restava della Repubblica di Weimar. Il 21 marzo 1933 Hitler ottenne pieni poteri.

La costruzione dello stato totalitarioA partire dal 1933 tutti i partiti furono sciolti, i sindacati divennero strumenti di controllo deilavoratori da parte del governo. Le chiese sia quella protestante sia quella cattolica furonocostrette ad appoggiare il regime. Lo Stato fu epurato da tutti gli elementi sgraditi, Ebrei,omosessuali e stranieri in genere. Il 30 giugno 1934 lo stato maggiore hitleriano organizzò unagguato chiamato “notte dei lunghi coltelli” in cui le SA furono eliminate fisicamente esostituite dalle SS. A partire dal 1934 il nazismo disponeva di poteri illimitati contro i suoinemici per esercitare il controllo e la censura sulla cultura e sulla collettività. L’obiettivo eraridurre le masse alla passività e all’obbedienza. Oltre all’esercito e alle SS Hitler disponeva permettere in atto le sue mire, di una fedelissima polizia segreta, la Gestapo. Tutti coloro che nonaderivano al mito hitleriano erano condannati all’espatrio. Thomas Man, Bertoldt Brecht, AlbertEinstein. Si trattò di un esodo che privò la Germania delle sue menti migliori e che testimoniòla volontà del regime di asservire l’intera società ad esso. La società fu radicalmentemilitarizzata. Prima del servizio militare obbligatorio i giovani erano sottoposti al lavoromanuale. Il lavoro stesso era al servizio della disciplina militare e gli operai erano ingranaggi diuna macchina finalizzata alla produzione disciplinata dallo Stato. Questo modello diirregimentazione delle masse e di propaganda ricalcava ciò che accadeva in Italia e anche inURSS. L’economia fu pianificata. Il primo piano quadriennale aveva come scopo risollevare lemasse rurali. Il secondo eliminare la disoccupazione che fu assorbita dall'industria bellica.

Le leggi razzialiFin dal 1933 agli ebrei furono preclusi gli impieghi statali. Nel 1935 furono emanate le primeleggi antisemite a Norimberga: gli ebrei erano privati della cittadinanza politica. Furono vietatii matrimoni misti nonché i rapporti sessuali tra tedeschi e ebrei. Ma la vera svolta si ebbe nelnovembre 1938 quando l’assassinio di un diplomatico tedesco da parte di un ebreo diede ainazisti l’occasione di scatenare una vera guerra contro gli ebrei, che iniziò con la notte deicristalli in cui vennero spaccate le vetrine dei negozi gestiti dagli ebrei. Si cominciò adaccarezzare l’idea dell’ eliminazione definitiva della comunità ebraica oltrechè dalla Germaniaanche dall’intera Europa e dovevano essere gli stessi ebrei a finanziarla. La comunità ebraica fucostretta a pagare una multa di 4 milioni di marchi. Si cominciò a pensare alla deportazione incampi di concentramento. Alcuni, Dachau, Buchenwald, già esistevano per i condannatipolitici. Molti altri furono costruiti per l’eliminazione fisica degli ebrei, degli zingari, degliomosessuali. Il mondo imboccava così la strada moralmente più cataastrofica che avesse maisperimentato.

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La seconda Guerra Mondiale

La guerra di sterminio nazistaLa seconda guerra mondiale ebbe un carattere generale di guerra totale, per il superamento deltradizionale confine fra i militari e i civili ed anche per l'amplissimo uso militare che fu fattodelle moderne tecnologie. Questo carattere non stempera, ma inquadra l'aspetto di vera epropria guerra di sterminio legato agli scopi e alla condotta della guerra da parte nazista. Ilprocesso di "barbarizzazione della guerra", come l'hanno definito gli studiosi, della guerranazista fu evidente - com'è tristemente noto - nell'intera vicenda della organizzazione“scientifica” dell’Olocausto e dei campi di concentramento e annientamento degli avversari edei prigionieri. Non vanno però dimenticate la particolare efferatezza permessa e incoraggiatada parte dei vertici dello Stato nazista e della Wehrmacht nel caso, ad esempio, dellarepressione della varie forme di resistenza antifascista o in quello della guerra antisovietica. Aquesto riguardo già nel giugno 1941 la Wehrmacht dava carta bianca ai militari per operazionidi rappresaglia e di sterminio, anche al di fuori di ogni norma internazionale sul diritto diguerra: "Ogni soldato deve sapere che deve difendersi contro ogni attacco in combattimento;che nel caso di incertezza egli può sia liberare sia fucilare individui [russi]. Ogni ufficiale devesapere che può o fucilare o arrestare individui catturati, ma che i commissari politici [comunistidell'Armata Rossa] devono essere segregati e liquidati. Ogni comandante di battaglione devesapere che è in suo potere ordinare fucilazioni collettive".

La Seconda Guerra MondialeLe due guerre mondiali costituiscono un unico grande conflitto, un’altra “Guerra dei TrentaAnni” (1914-1945) come quella del Seicento. (1618-1648). La seconda Guerra Mondiale è statala logica conseguenza della prima (trattati di pace di Versailles), ma è stata anche una guerraillogica: il prodotto di un delirio inaudito del nazismo tedesco. La Società delle Nazioni avevamanifestato la propria impotenza sia di fronte all’occupazione giapponese della Manciuria(1931), sia di quella italiana dell’Etiopia (1935). Si affermava, dunque, il fallimento delladiplomazia. Francia e Inghilterra nulla avevano fatto per impedire l’intervento della Germania edell’Italia in Spagna e non avevano osato sostenere la repubblica spagnola. Inghilterra e Francia erano isolate e assistevano con sgomento all’avanzata del nazifascismo.Hitler puntò all’Austria e senza che fosse sparato un colpo riuscì ad ottenere la resa dell’Austrianel marzo 1938 (Anschluss). Fu poi la volta della Cecoslovacchia con l’annessione dei Sudeti eanche in questo caso Francia e Inghilterra rimasero inerti (politica dell’appesement). Quindi nel1939 Hitler invade la città polacca di Danzica e il primo settembre Danzica proclama la suaunione al terzo reich. Hitler aveva, con l’accordo di Monaco e il patto Molotov - Ribbentropstabilito con la Russia una compartecipazione all’aggressione polacca (Così la Russia avevariportato i suoi confini al 1914) .

La Guerra LampoCon le Panzerdivisionen Hitler contava su di una guerra lampo. Infatti fu facile occuparel’intera Polonia in due settimane. Mentre la Russia procedeva all’aggressione della Polonia daest, giungendo al massacro di Katin. Intanto Francia e Inghilterra, nonostante la dichiarazionedi guerra a Hitler dell’1 settembre 1939, non avevano ancora sparato un colpo “Drole deGuerre”. Commentavano i giornalisti. I nazisti occuparono la Danimarca e la Norvegia conincursioni aeree, quindi la macchina bellica hitleriana era pronta per l’occidente: il 10 maggio

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1940 furono invase l’Olanda e il Belgio. Il 23 maggio le panzerdivisionen erano sulla Manicainglobando come in un sacco gli inglesi che miracolosamente riuscirono ad imbarcarsi daDunkerque e a rientrare in Inghilterra perdendo però gran parte degli armamenti”.

L’occupazione nazista della FranciaIn 10 giorni i blindati tedeschi travolsero le difese francesi e il 14 giugno 1940 Parigi fuoccupata. Il governo francese fu costretto a chiedere un armistizio. Il 10 giugno l’Italia eraentrata in guerra attaccando la Francia, senza successo, dalle Alpi. Per un anno esatto, dal 22giugno 1940 al 22 giugno 1941, quando i tedeschi attaccarono la Russia, l’Inghilterra si trovòda sola a combattere contro l’Europa hitleriana. Hitler, dopo il crollo della Francia, avrebbepotuto tentare uno sbarco in Inghilterra e forse, giocando sull’inferiorità bellica inglese, avrebbepotuto avere la meglio, ma Hitler perse alcune settimane preziose pensando che l’Inghilterraavrebbe chiesto la pace.

La guerra anglo-tedescaFra agosto e settembre del 1940 la Germania nazista passò all’attacco aereo e cercò di piegarela Gran Bretagna, ma gli Inglesi si difesero con i radar. Si inaugurò così una terribile novitàdella guerra moderna: i bombardamenti massicci contro le città e le popolazioni civili(Coventrizzazione). Tuttavia l’Inghilterra riuscì a salvarsi grazie anche a Winston Churchill cheriuscì a mantenere alto il morale della popolazione. Il bombardamento strategico Nel novembre 1940 un bombardamento tedesco rase al suolo il centro della città di Coventry.Da parte anglostatunitense, più tardi, fu pianificato e realizzato un intenso bombardamentostrategico delle infrastrutture e delle città della Germania (nell'altro emisfero, del Giappone):Dresda, ad esempio, nel febbraio 1945, fu distrutta e perse 200.000 abitanti. L'obiettivo militarema soprattutto politico era di distruggere i centri strategici della produzione e dellamobilitazione bellica: i danni materiali e umani furono immensi, ma gli storici discutono suirisultati in termini di crollo del morale dei superstiti. I bombardamenti aerei furono infatti unpotente strumento di pressione psicologica.

Il crollo franceseIl crollo della Francia fu completo. Con l’armistizio del giugno 1940, la Francia si trovò divisain due. Il Nord e la costa atlantica fino ai Pirenei subirono l’occupazione diretta dei tedeschi. Ilcentro sud divenne un paese satellite governato dai tedeschi con capitale Vichi. A capo delgoverno collaborazionista vi era il maresciallo Pétain. Non tutta la Francia fu collaborazionista.Non lo erano i comunisti e neppure tutto l’esercito. Infatti molti quadri fuggirono a Londra ilgenerale Charles De Gaulle proseguì la lotta a fianco della Gran Bretagna e contro l’armistizio.

L’attacco all’Unione SovieticaNel giugno del 1941 Hitler lanciò le sue divisioni corazzate contro l’Unione Sovietica. Laguerra tra i due paesi assunse dimensioni inedite e assolutamente grandiose per la quantità diforze impiegate e per l’accanimento dimostrato nelle battaglie. L’avanzata tedesca in Russia nel1941 fu l’ultimo successo della guerra lampo. I Russi, con la bottiglia Molotov, riuscirono adannientare i carri armati. Il resto lo fece l’inverno russo. Con la battaglia di Mosca il Reichconobbe i primi segni di quella che sarà la sconfitta. Oltre all’esercito regolare in Russia siorganizzò una vera e propria guerra partigiana. Le industrie belliche furono trasferite al di làdegli Urali e queste immense retrovie rimasero al riparo della guerra. Anche l’Italia fu coinvolta

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nell’invasione russa con l’Armir. La disfatta italiana fu senza limiti. Nel 1942, con la battagliadi Stalingrado, si giocò la partita della Seconda Guerra Mondiale. Durata cinque mesi fudecisiva di tutta la guerra. I tedeschi cominciarono a ripiegare, gli Italiani si convinsero che nonvaleva più la pena rimanere alleati dei tedeschi e Stalin chiese agli angloamericani di aprire unsecondo fronte europeo che alleggerisse la pressione tedesca sulla Russia.

Il gelo e la resistenza russaL'attacco nazista all'URSS (giugno 1941) aveva motivazioni ideologiche, razziali, economichee strategiche. La guerra nazista ebbe aspetti di sterminio (ad esempio, v'era l'ordine dieliminare, fra i prigionieri sovietici, tutti i commissari politici presso l'esercito). Il tentativo diristrutturare il panorama politico e razziale ad est della Germania, disturbato da veri e proprierrori militari e strategici di Hitler, si infranse però sul carattere della Resistenza popolaresovietica e sull'eccezionale sfida posta alla preparazione logistica tedesca dalle condizioninaturali degli inverni russi. L'addio definitivo a Stalingrado significò per Hitler un'inversione ditendenza nell'intera guerra mondiale. Ancora una volta il gelo russo aveva vinto.

Il Giappone e gli Stati UnitiIl 7 dicembre 1941 l’aviazione giapponese attaccò la base americana di Pearl Harbor alle Hawaje costrinse gli Stati Uniti ad entrare in guerra. Con l’ingresso degli Stati Uniti entrava in giocoil più grande apparato industriale del mondo con una capacità organizzativa superiore a quellatedesca. Nei primi mesi del 1942 i giapponesi ottennero successi strepitosi nel pacifico. Gliamericani e gli inglesi impiegarono tre anni, dalla primavera del 1942 alla primavera del 1945per riconquistare i territori perduti in poche settimane.

Caduta del fascismo e armistizio italianoIn Italia la popolazione prendeva le distanze dal regime fascista e dalla guerra: fame e mortedominavano nelle città bombardate. La guerra sempre più disastrosa prima in francia, poi inGrecia, in Africa, in Russia seminava lutti, che apparivano inutili e ingiustificati. La sconfittafece quindi maturare nel ministro della giustizia Grandi e in quello degli Esteri Ciano,appoggiati dal Vaticano e dal re, l’idea di sganciarsi dalla Germania, dal fascismo e trattare lapace con gli alleati. Il 25 luglio 1943 dopo pochi giorni dallo sbarco alleato in Sicilia, DinoGrandi presentò al Gran Consiglio del fascismo un ordine del giorno che proponeva ladeposizione di Mussolini. La Casa Reale aveva già predisposto la sostituzione del duce conBadoglio. L’8 settembre del 1943 l’Italia firma l’armistizio con gli alleati divenendo così paese“cobelligerante”. L’Italia era ormai divisa in due. Al nord l’occupazione tedesca, al sud letruppe angloamericane. Intanto le bande partigiane venivano fuori per combattere contro itedeschi. Alla fine di settembre del 1943 nell’Italia settentrionale fu istituita la RepubblicaSociale Italiana con capitale Salò diretta da Mussolini, liberato dai tedeschi sul Gran Sassodove era stato relegato dopo il luglio del 1943. La Resistenza in questo momento fufondamentale. Una guerra patriottica per la libertà e la democrazia che riprendeva la tradizionerepubblicana risorgimentale, che poneva le basi di una coscienza nazionale popolare e diistituzioni politiche rinnovate.

Dallo sbarco in Normandia alla liberazione dal nazismoAll’inizio del 1944 era ormai evidente che i tedeschi e i giapponesi avrebbero perso la guerra.L’Armata Rossa aveva ormai riconquistato gran parte dei territori occupati dalla Germania eavanzava rapidamente verso ovest. Gli alleati sfondarono il fronte italiano nella primavera del1944 e liberarono Roma il 4 giugno. Il 6 giugno 1944 cominciava la più grande operazione

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aeronavale di tutti i tempi con la quale gli angloamericani sbarcarono in Normandia einiziavano la riconquista della Francia. La battaglia di Normandia continuò per tutta l’estatediretta dal generale americano Eisenhower e vide dopo quattro anni il rientro dell’esercitofrancese guidato dal generale De Gaulle, che entrò a Parigi alla fine di agosto. In Italia glialleati liberavano la Toscana, portando il fronte alla cosiddetta linea gotica.

La liberazione dell’EuropaI tedeschi erano ormai in ritirata su tutti i teatri di guerra. Le città della Germania venivano raseal suolo dalle fortezze volanti americane. Si ricordi la distruzione di Dresda, 13 febbraio 1945.Gli angloamericani avanzavano da ovest e i sovietici da est. Il 25 aprile 1945 le città dell’Italiasettentrionale furono liberate e lo stesso 25 aprile sovietici e americani si incontrarono sulfiume Elba. La Germania era quasi completamente liberata. Hitler si suicidò il 30 aprile nelbunker di Berlino. Il regime nazista firmava la resa l’8 maggio 1945.

La bomba atomicaGli studi relativi alla fabbricazione di una bomba capace di sfruttare la radiottività dell’uraniocominciariono negli USA nel 1939 e in germania e Inghilterra nel 1940. I tedeschi erano moltovicini al risultato sperato ed è per questo che durante gli ultimi mesi di guerra non si arresero.Tuttavia furono gli americani a mettere a punto la prima bomba atomica che fu sperimentata il16 luglio 1945 nel deserto di Sonora in New Mexico. Il 6 agosto 1945 un aereo americano,l’Enola Gay, sganciò la prima boma atomica su Hiroshima. Tre giorni dopo, una secondabomba fu sganciata su Nagasaki. I motivi che spinsero Truman ad utilizzare la bomba eranolegati alla resa del Giappone, alla preoccupazione di maggiore stabilità politica in Europa permetà occupata dai sovietici e era la dimostrazione di enorme potenza militare americana.

Il mondo dopo la guerraAbbattuto il nazifascismo le due grandi potenze vincitrici, Stati Uniti e Unione Sovietica, siritrovarono nemiche. Il mondo si trovò spaccato in due, l’ostilità tra i due campi fu radicale. Lecomunicazioni e gli scambi si ridussero drasticamente. Si creò una situazione chiamata “guerrafredda”. Le aree di maggiore attrito furono la Germania, tagliata in due; il Mediterraneo, doveGrecia, Jugoslavia e Israele divennero pedine per destabilizzare la Russia; L’estremo orientedove, con la guerra di Corea, dove Russi e Americani si affrontarono senza combatteredirettamente tra loro.

Gli accordi di YaltaA Yalta, in Crimea, si riunirono il 4-11 febbraio 1945, le potenze vincitrici di Hitler, Inghilterra,Stati Uniti e Unione Sovietica, per stabilire il futuro assetto dell’Europa: Autorità suprema sullaGermania attraverso il suo disarmo totale e il suo smembramento in zone amministrate dallepotenze vincitrici alle quali si aggiunse la Francia su proposta della Gran Bretagna. LaGermania fu costretta a pagare come riparazione di guerra alla Russia circa 10 miliardi didollari. La Polonia, liberata dall’Armata Rossa, si rese indipendente.