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Sustainable Investing. Approccio olistico all’integrazione dei criteri ESG.

Sustainable Investing. Approccio olistico all’integrazione ......2.1 Piano d’azione sulla finanza sostenibile 10 2.2 Seconda direttiva sui diritti degli azionisti (Shareholder

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Sustainable Investing.Approccio olistico all’integrazione dei criteri ESG.

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Prefazione

Credit Suisse vanta una lunga tradizione di pensiero e azione sostenibili con in mente l’obiettivo del lungo periodo. Oggi la banca supporta numerose iniziative nel campo della sostenibilità tramite l’impegno e la partecipazione attiva in varie organizzazioni (vedi «Credit Suisse e la sostenibilità: tappe»). Credit Suisse ha inoltre preso l’impegno di sviluppare e promuovere prodotti e servizi che generino sia rendimenti finanziari che vantaggi ecologici e sociali. Per raggiungere ciò, Credit Suisse nel 2017 ha dato vita alle necessarie strutture a livello esecutivo, costituendo il settore Impact Advisory and Finance (IAF) che riferisce direttamente al CEO. Spetta a Credit Suisse Asset Management compiere il passo fondamentale. Definiamo criteri di sostenibilità per le nostre attività d’investimento e li integriamo nel nostro processo d’investimento tramite un approccio olistico. «Olistico» significa che i criteri ESG si applicano in diversi punti del processo d’investimento. Utilizziamo i criteri ESG quando definiamo l’universo d’investimento (esclusioni), consideriamo i rischi e le opportunità legati ai criteri ESG come informazioni complementari per le tesi d’investimento e la costruzione del portafoglio (integrazione) e promuoviamo la sostenibilità attraverso il dialogo con le aziende (voto per delega e engagement). I criteri ESG vengono altresì considerati nelle decisioni concrete d’investimento e confluiscono nella gestione del rischio. Infine, tramite un dettagliato reporting ESG aumentiamo la trasparenza del portafoglio per i nostri clienti. Siamo convinti che tale passo non solo sia in linea con il nostro dovere fiduciario di preservare e incrementare il valore dei portafogli dei clienti, ma anche che ci aiuti espressamente ad assolverlo. Ciò nondimeno la responsabilità nei confronti dei nostri clienti non è la sola cosa che ci induce a perseguire la sostenibilità: anche noi dobbiamo sempre più far fronte agli effetti che i nostri investimenti finanziari hanno sull’ambiente e la società.

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Indice

Prefazione 2

Indice 3

1 Introduzione al tema Sustainable Investing 5

1.1 Forme d’investimento: dagli investimenti ESG all’Impact Investing fino alla filantropia 5

1.2 Approcci ESG: l’integrazione sta soppiantando le esclusioni 6

1.3 Una domanda elevata genera crescita 7

1.4 Maggiori rendimenti per gli investimenti ESG 8

1.5 La digitalizzazione agevola gli investimenti ESG 8

2 Standard normativi 10

2.1 Piano d’azione sulla finanza sostenibile 10

2.2 Seconda direttiva sui diritti degli azionisti (Shareholder Rights Directive II – SRD II) 10

3 Il vostro partner per gli investimenti sostenibili 12

3.1 Approccio olistico 12

3.2 Attuazione della strategia ESG negli investimenti azionari e a reddito fisso 13

3.2.1 Screening negativo 14

3.2.2 Integrazione ESG 14

3.2.3 Active ownership 14

3.2.4 Reporting ESG 14

3.2.5 Fondi attivi a confronto con fondi indicizzati passivi 16

3.3 Attuazione della strategia ESG negli investimenti immobiliari 16

3.3.1 Certificazione degli edifici sostenibili 16

3.3.2 Ottimizzazione degli edifici 17

3.3.3 Benchmarking ESG 18

3.4 Team ESG dedicato 18

4 Normative 19

5 Bibliografia 19

Contatti 20

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2014Credit Suisse appoggia i Green Bond Principles (GBP) che promuovono lo sviluppo di un mercato globale dei green bond attraverso una serie di linee guida volte a incentivare la trasparenza, la divulgazione e l’integrità.

2017Credit Suisse istituisce un settore Impact Advisory and Finance (IAF) che fa capo direttamente al CEO. L’obiettivo del settore IAF consiste nel supportare l’asset management e i clienti istituzio-nali e aziendali, promuovendo progetti e iniziative che esercitano un impatto positivo sull’ambiente e la società pur offrendo rendimenti finanziari.

2018Credit Suisse Asset Management istituisce un team ESG la cui missione è attuare una vasta strategia di sostenibilità.

2019Completa revisione del marchio interno di qualità «greenproperty» per gli immobili sostenibili, che viene adeguato agli standard futuri, semplificato e reso più trasparente divulgando al pubblico tutti i criteri di valutazione.

2020L’offerta di prodotti di Credit Suisse Asset Management viene aggiornata in funzione dei criteri ESG in tutte le classi d’investimento, ovvero Equities, Fixed Income, Balanced Solutions e Real Estate.

2000Credit Suisse è tra i primi firmatari del Global Compact delle Nazioni Unite, l’accordo globale più vasto sulla governance aziendale responsa-bile, in virtù del quale oltre 9600 imprese di 161 paesi si impegnano ad applicare dieci principi riguardanti i diritti umani, le condizioni di lavoro, la protezione dell’ambiente e la lotta alla corruzione.

2009Introduzione del marchio di qualità «greenproper-ty» da parte di Credit Suisse Asset Management Global Real Estate. Si tratta del primo marchio di qualità svizzero completo per immobili sostenibili che comprende aspetti economici, ambientali e sociali.

2010Credit Suisse inizia a operare in tutto il mondo con un effetto neutro sulla produzione di gas serra, perseguendo una strategia basata su miglioramenti dell’efficienza operativa, investimenti, sostituzione delle fonti energetiche esistenti e compensazione delle emissioni residue.

2014Credit Suisse sottoscrive i Principles for Respon-sible Investment (PRI) delle Nazioni Unite, la piattaforma di investitori che assiste i firmatari nel dare la priorità alla sostenibilità e nell’incorporare parametri ambientali, sociali e di governance nelle decisioni riguardanti gli investimenti.

Credit Suisse e la sostenibilità: tappe

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1 Introduzione al tema Sustainable Investing

Il mercato degli investimenti sostenibili registra una fase di boom, trainata principalmente dalla buona performance degli investimenti legati al tema della sostenibilità e dalla vivacità della domanda degli investitori. Negli ultimi anni si è diffusa una serie di nuove forme d’investimento che schiudono inte-ressanti prospettive di rendimenti sostenibili.

La questione fondamentale che i gestori patrimo-niali si trovano ad affrontare oggi non è più se tenere conto o meno dei criteri di sostenibilità nel processo d’investimento, ma piuttosto come farlo in maniera coerente e accurata. La maggior parte dei gestori continua a concentrarsi su approcci basati unicamente su criteri di esclusione e ad applicarli solo ad alcuni prodotti specifici. Noi invece riteniamo che oggi i clienti abbiano una comprensione più vasta di cosa significhi effettuare investimenti sostenibili.

Noi di Credit Suisse Asset Management perse-guiamo un approccio olistico. Abbiamo deciso di definire criteri di sostenibilità per i nostri prodotti Equities, Fixed Income, Balanced Solutions e Real Estate e di integrarli coerentemente in quasi tutti i nostri fondi a gestione attiva entro la fine del 2020.1 Adottiamo criteri di selezione positiva e negativa nel processo d’investimento e attuiamo la active ownership. Offriamo ai clienti una completa trasparenza sulla conformità dei loro portafogli ai criteri ESG.

1.1 Forme d’investimento: dagli investimenti ESG all’Impact Investing fino alla filantropia

Negli ultimi anni ha preso piede una serie di nuove forme d’investimento (vedi Figura 1) che colmano il divario tra gli investimenti tradizionali, aventi il solo obiettivo dei rendimenti finanziari, e le donazioni filantropiche basate solo su valori. Gli investimenti sostenibili che, oltre ai tradizionali parametri finanziari, tengono conto di vari criteri ESG hanno vissuto una crescita impressionante negli ultimi anni. ESG sta per Environmental, Social and Governance (ambiente, sociale e gestione aziendale), un concetto ormai affermatosi nel settore finanziario come base per la valutazio-ne della sostenibilità degli investimenti. L’inclusio-

ne di dati ESG mira a fornire un quadro migliore dell’impresa nel lungo periodo, dando risposta tanto a domande su come sia attrezzata per affrontare le sfide future, quanto a domande su quali siano i settori che celano rischi potenziali e occulti e quali effetti questi potrebbero avere sul futuro andamento degli affari. L’integrazione dei criteri ESG negli investimenti ha lo scopo di massimizzare il rendimento a lungo termine del portafoglio, controllandone meglio i rischi.

Il Sustainable Investing si differenzia dall’Impact Investing, che fa un passo in più. Oltre a ottenere rendimenti finanziari, con questa forma d’investi-mento gli investitori vogliono esercitare anche un impatto positivo calcolabile sull’ambiente o sulla società. L’Impact Investor desidera ad esempio dare un contributo alla promozione della biodiversi-tà, al fine di proteggere nel lungo periodo determi-nate specie di animali e piante, e lo fa attraverso un investimento ad hoc, i cui effetti quantitativi e qualitativi sono pienamente misurabili e verificabili su un relativo reporting.

Credit Suisse, con oltre 16 anni di impegno nell’Impact Investing, mantiene un ruolo di punta nello sviluppo di questa forma d’investimento.

Questa brochure si concentra sugli investimenti ESG, settore in cui Credit Suisse Asset Manage-ment si è proposta di dare un importante apporto.

1 I fondi d’investimento per i quali non abbiamo la piena discrezionalità oppure se non sussistono motivi ragionevoli per farlo, non passeranno ai criteri ESG. Si tratta tuttavia di eccezioni.

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1.2 Approcci ESG: l’integrazione sta soppiantando le esclusioni

L’approccio ESG originale, tuttora ampiamente in uso, adotta criteri di esclusione. Tuttavia le esclusioni restringono l’universo d’investimento, con effetti negativi sui rendimenti attesi, o meglio questa era la ferma convinzione di molti investitori fino a qualche anno fa. Gli investimenti sostenibili invece vanno oltre i criteri di selezione negativa. L’integrazione di informazioni ESG rilevanti nel processo d’investimento assicura che il rendimen-to di un portafoglio non diminuisca nel medio-lun-go periodo, ma al contrario aumenti poiché le società selezionate sono ben equipaggiate per far fronte alle sfide del futuro.

In un approccio basato sull’integrazione, i criteri ESG vengono impiegati in primo luogo per ottenere una visione differenziata delle imprese, che consente di ridurre i rischi e individuare le opportu-nità di rendimento. Degli studi hanno dimostrato che le aziende con una buona gestione a livello di ESG sanno resistere meglio alle crisi e ottengono una performance migliore a lungo termine rispetto a quelle con una gestione meno attenta ai fattori ESG. Ad esempio, può convenire scegliere società che assumono i talenti migliori ed evitare quelle che devono sopportare onerosi rischi normativi.

Nelle decisioni d’investimento hanno un peso particolarmente elevato i criteri ESG con un impatto positivo dimostrato sulla performance, i quali possono variare fortemente da un settore all’altro.

Figura 1: La gamma degli investimenti sostenibili

Fonte Credit Suisse

Investimentitradizionali

Impact Investing«Rendimento al primo posto»

Filantropia strategica

Investimenti sostenibili/ESG

Impact Investing«Impatto al primo posto»

Donazionifilantropiche

Rendimenti di mercatoRendimenti inferiori ai

tassi di mercatoRendimenti non finanziari

Concentrazione su investimenti sostenibili/ESG

Orientato solo al profitto

Orientato solo all’impatto sociale

ȷ Screening del portafoglio e relazioni

ȷ Mandati sostenibili ȷ Fondi sostenibili ȷ Integrazione ESG

ȷ Note e fondi tematici a impatto

ȷ Green bond e prestiti green

ȷ Private equity a impatto

ȷ Venture capital a impatto

Investimenti Sovvenzioni

ȷ Obbligazioni a impatto sociale

ȷ Prestiti legati ai risultati

ȷ Donazioni di capitale di avviamento

ȷ Beneficenza ȷ Azioni e obbliga-zioni tradizionali

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1.3 Una domanda elevata genera crescita

Sono stati gli investitori istituzionali che per definizione hanno orizzonti a lungo termine e sono soggetti a requisiti più severi ad aprire la strada al Sustainable Investing, uno dei segmenti del mercato con la crescita più rapida. I privati continuano ad avere una minore dimestichezza con le caratteristiche degli investimenti sostenibili, sebbene anch’essi tendano maggiormente a integrare fattori di sostenibilità nelle loro decisioni.

Le statistiche confermano ampiamente questo trend. In Svizzera il mercato dei prodotti d’investi-mento sostenibili (fondi comuni e mandati) è sestuplicato in meno di nove anni, con una netta predominanza dei fondi comuni (vedi Figura 2). Nel rapporto di Bloomberg Intelligence si legge che il Nord America e l’Europa mostrano tassi di crescita simili. All’inizio del 2016, il 32,6% del patrimonio gestito (AuM) in Europa a livello di investimenti ESG era collocato in azioni, il 64,4% in obbligazioni e il resto in immobili e private equity/

venture capital. Due anni prima, quasi il 50% degli AuM ESG era investito in titoli azionari. Quindi nell’arco di appena due anni si è verificato un ragguardevole trasferimento verso le obbligazioni.

Un motore della crescita è il visibile mutamento dei valori sociali. La rapidità delle trasformazioni a livello globale e problematiche come l’inquina-mento da plastica degli oceani, i cambiamenti climatici che hanno un impatto ampiamente variabile da una regione all’altra, così come la crescente tendenza all’estinzione di talune specie inducono molte persone e istituzioni ad avere un ripensamento. Soprattutto i millennial hanno mostrato un maggior interesse per le tematiche ambientali e sociali rispetto alle precedenti generazioni. È nata così una nuova generazione di investitori con preferenze diverse. In uno studio sui millennial a ultra-high-net-worth condotto da Campden Research, il 70% degli intervistati ha espresso un interesse per gli investimenti sostenibili e ha affermato di essere effettivamente impegnato nella prassi.2

Figura 2: Robusta crescita degli AuM ESG in Svizzera – fondi e mandati d’investimento sostenibile

Fonte Swiss Sustainable Finance and University of Zurich (2019): Swiss Sustainable Investment Market Study.

0

50

100

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200

250

300

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

40,6 41,2 47,6 56,171,1

86,5110,5

152,3

261,7MandatiFondi

+644%

in mrd di CHF

2 Campden Research (2015): UHNW Millennials Research Report.

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1.4 Maggiori rendimenti per gli investimenti ESG

Difficilmente si sarebbe assistito a un’evoluzione di questa portata se gli investimenti sostenibili non avessero dato buoni risultati. Un decennio fa molti investitori avrebbero condiviso senza riserve l’opinione, diffusa ancor oggi, secondo cui incorporare criteri ESG farebbe diminuire i rendimenti. Da allora però la considerazione dei criteri ESG è ormai vista come un modo di incrementare il rendimento di un portafoglio, controllandone meglio il rischio.

Numerosi studi confermano una correlazione positiva tra la sostenibilità e la performance finanziaria delle aziende. La meta-analisi finora più ampia su tale argomento è quella dell’Univer-sità di Amburgo del 2015, che comprende oltre 2200 singoli studi,3 il 90% dei quali ha riscontrato un rapporto positivo tra l’inclusione di fattori ESG e la performance finanziaria di un’impresa. La maggior parte degli studi individua un effetto positivo. Il rapporto positivo riguarda tutte le classi d’investimento (azioni, obbligazioni e immobili) ed è riconoscibile sia per i paesi industrializzati che per i mercati emergenti (in questi ultimi è ancora più marcato). Indagini più recenti confermano tali risultati.

Anche dal confronto della performance tra l’ampio indice MSCI Emerging Markets e l’indice MSCI Emerging Markets ESG Leaders emerge una correlazione positiva. Chiunque abbia optato per un investimento nell’indice azionario specia-lizzato nella sostenibilità all’inizio dell’ottobre 2014 ha conseguito un extra-rendimento di 14,65 punti percentuale fino alla fine del 2018,4 che equivale a un extra-rendimento annuale di 3,19 punti percentuale.

1.5 La digitalizzazione agevola gli investimenti ESG

Investire con la coscienza pulita non deve quindi necessariamente comportare un rendimento più basso o un rischio più alto. Al contrario, le odierne capacità di analisi dei dati (big data) consentono di migliorare gli attributi di rendimento e di rischio di un portafoglio, incorporando dati ESG e identificando correlazioni tra fattori individuali e performance generale. Oggigiorno le informazioni pertinenti sulla sostenibilità di un’azienda sono accessibili e vengono pubblicate nei rapporti annuali delle società e nelle relazioni aziendali sulla sostenibilità. La sfida consiste nel mettere i milioni di punti dati e i set di dati in una correlazione corretta, al fine di quantificare l’impatto sulla performance di una società.

Affidabilità, tracciabilità e robustezza dei dati utilizzati rappresentano per noi una priorità. Il nostro principale fornitore di dati è MSCI ESG Research, azienda leader di mercato che impiega oltre 170 analisti in tutto il mondo, incaricati di raccogliere e preparare i dati. Tuttavia, anche noi esaminiamo i dati ESG e ne discutiamo con i fornitori se ci appaiono poco realistici.

3 Gunnar Friede, Timo Busch & Alexander Bassen (2015): «ESG and financial performance: aggregated evidence from more than 2,000 empirical studies», Journal of Sustainable Finance & Investment, volume 5, edizione 4, pagg. 210–233.

4 Dati MSCI per il periodo dal 31 ottobre 2014 al 31 dicembre 2018.

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I criteri ESG sono essenziali per una verifica olistica delle imprese

Oggi gli aspetti meramente finanziari non sono più sufficienti per giudicare in modo olistico un’impresa. È altrettanto importante analizzarne i punteggi nei singoli criteri ESG. Nell’ambito del nostro approccio esaminiamo oltre 8000 società sulla base di 37 diversi parametri ESG, valutandone in particolare la performance riguardo ai seguenti aspetti:

E E come Environment

ȷ Contributo ai cambiamenti climatici, come ad esempio impronta ecologica ed emissioni di CO2

ȷ Gestione di risorse naturali come l’acqua e la biodiversità e impatto sulle stesse

ȷ Rifiuti e inquinamento

ȷ Creazione di possibilità e opportunità in relazione all’ambiente, come ad esempio le tecnologie pulite e le energie rinnovabili

GG come Governance

ȷ Elementi di una solida governance aziendale, come ad esempio la composizione del consiglio di amministrazione e della direzione, i compensi e l’assetto proprietario

ȷ Conduzione aziendale ad esempio per quanto riguarda l’etica, la trasparenza e la corruzione

SS come Social

ȷ Capitale umano, come ad esempio sicurezza, salute e formazione continua dei dipendenti

ȷ Responsabilità per il prodotto, come ad esempio sicurezza del prodotto e dei dati

ȷ Possibilità e opportunità nella sfera sociale

Per le nostre analisi ricorriamo a fornitori di dati come MSCI ESG Research e RepRisk, con i quali collaboriamo da anni.

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2 Standard normativi

Le norme sugli investimenti sostenibili volte a promuovere una maggiore trasparenza e standardizzazione sono in rapida espansione. Il piano d’azione sulla finanza sostenibile della Commissione e altri atti normativi nazionali e sovranazionali avranno effetti di vasta portata sui mercati finanziari e i loro attori e in particolare sugli asset manager.

In passato gli investimenti sostenibili, se soggetti a supervisione, erano subordinati ai regolamenti nazionali. Negli ultimi due–tre anni tuttavia si è assistito a un notevole progresso in questo campo sul piano internazionale, soprattutto in Europa. Con l’aiuto di numerose iniziative e del piano d’azione sulla finanza sostenibile approvato nel 2018, l’Unione europea vuole non solo introdurre più trasparenza, ma anche creare un sistema unificato di classificazione (tassonomia) per definire ciò che è sostenibile.5 La tassonomia deve rappresentare una sorta di marchio di qualità che attesta l’orientamento alla sostenibilità dei fondi comuni e di altri prodotti finanziari, per aiutare gli investitori nelle loro decisioni. I politici di Bruxelles si aspettano che ciò produca una maggiore efficienza, sollevando banche, gestori patrimoniali e investitori dal compito di accertare ognuno per sé l’effettiva sostenibilità di un investimento.

2.1 Piano d’azione sulla finanza sostenibile

Il piano d’azione sulla finanza sostenibile porterà cambiamenti di vasta portata in Europa. Benché non siano stati finalizzati tutti i dettagli, risulta che l’attuazione del piano d’azione produrrà una notevole espansione del volume di investimenti sostenibili. L’UE intende mobilitare 180 mrd di EUR all’anno di capitali privati fino al 2030, da investire specificatamente nei settori dell’energia e dei trasporti allo scopo di ridurre le emissioni europee di gas serra. L’UE fa ciò per dare un contributo all’obiettivo della comunità internazionale di limitare il surriscaldamento globale a 1,5–2,0 °C sopra i livelli preindustriali.

2.2 Seconda direttiva sui diritti degli azionisti (Shareholder Rights Directive II – SRD II)

Inoltre, in Europa la SRD II mira a incrementare le possibilità per gli azionisti di impegnarsi e di esercitare un’influenza sulle società quotate, nonché ad agevolare la trasmissione transfronta-liera di informazioni e l’esercizio dei diritti degli azionisti. La SRD II tratta in sostanza quattro aree principali:

ȷ Speciali requisiti in materia di identificazione degli azionisti che consentano la comunicazione diretta tra le società e i loro azionisti

ȷ Diritto di voto degli azionisti sulle relazioni e le politiche relative alla remunerazione dei membri dei comitati esecutivi e dei consigli di amministrazione delle società in occasione delle assemblee annuali

ȷ Trasparenza e approvazione delle transazioni con società affiliate o individui

ȷ Un più rigoroso obbligo di trasparenza per investitori istituzionali, gestori di attivi e consulenti in materia di voto per consentire decisioni informate da parte degli investitori

In futuro, investitori istituzionali e gestori di attivi dovranno comunicare al pubblico la loro politica di impegno in base al principio «comply or explain» (rispetta o spiega). La politica di impegno descrive le modalità con cui essi monitorano le società partecipate su questioni rilevanti, compresi i risultati finanziari e non finanziari, nonché i rischi, la struttura del capitale, l’impatto sociale e ambientale e il governo societario, dialogano con le società partecipate, esercitano i diritti di voto e altri diritti connessi alle azioni e collaborano con altri azionisti.

5 Il governo francese ha già introdotto nel 2016 un marchio ufficiale e uno strumento di certificazione per i prodotti che includono criteri ESG.

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Inoltre, i gestori patrimoniali comunicano annual-mente ai loro clienti istituzionali le modalità con cui la loro strategia d’investimento e la relativa attuazione adempie l’accordo di gestione patrimo-niale siglato e contribuisce alla performance a medio-lungo termine degli attivi dell’investitore istituzionale o del fondo.

L’impatto che le due suddette direttive avranno sui mercati finanziari e i gestori di attivi dentro e fuori l’UE non deve essere sottovalutato. Ecco perché Credit Suisse Asset Management è in costante contatto con i relativi organi dell’UE, come la European Fund and Asset Management Association (EFAMA) di Bruxelles.

Conseguenze di vasta portata del piano d’azione sulla finanza sostenibile

Il piano d’azione sulla finanza sostenibile adottato dalla Commissione europea nel marzo 2018 persegue tre obiettivi primari. Il primo obiettivo consiste nell’orientare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili allo scopo di promuovere e consolidare quest’area d’investimento. Il secondo consiste nel gestire in modo più efficace i rischi finanziari derivanti dal cambiamento climatico, dal degrado ambientale e dalle problematiche sociali. Infine il terzo consiste nel migliorare la trasparenza e incoraggiare un approccio di lungo periodo delle attività economiche.

Nella fase iniziale, il piano d’azione mira a promuovere l’introduzione di una tassonomia uniforme e la creazione di benchmark della sostenibilità. Appare evidente già oggi che parti del piano d’azione avranno un forte impatto sulle attività dei gestori di attivi e delle banche.

I principali elementi di azione sono:

ȷ l’introduzione di un sistema di classificazione UE uniforme (tassonomia) che chiarisca il significato degli investimenti sostenibili, da interpretarsi come base per la standardizzazione e per l’istituzione di un marchio di qualità;

ȷ la creazione di benchmark di sostenibilità: benchmark con un basso livello di emissioni di gas serra (benchmark climatici) e benchmark con un minor impatto sui gas serra (benchmark in linea con gli Accordi di Parigi);

ȷ la creazione di standard e marchi per prodotti finanziari sostenibili «verdi»;

ȷ il chiarimento dei doveri fiduciari dei gestori di attivi;

ȷ lo sviluppo e la promozione di progetti di infrastrutture sostenibili;

ȷ l’integrazione di considerazioni sulla sostenibilità nella consulenza finanziaria ai clienti finanziari e assicurativi, con particolare riferimento ad altre modifiche normative come la Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MiFID II) e la direttiva sulla distribuzione assicurativa (IDD);

ȷ una migliore integrazione dei rating di sostenibilità nella ricerca sui mercati finanziari.

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3 Il vostro partner per gli investimenti sostenibili

Credit Suisse Asset Management attribuisce grande importanza alla sostenibilità in tutte le attività d’investimento. Riteniamo che un approccio olistico alla sostenibilità generi cambiamenti positivi e sia decisivo affinché i clienti possano godere a lungo termine di risultati degli investimenti superiori alla media.

3.1 Approccio olistico

Noi di Credit Suisse Asset Management abbiamo deciso di affrontare il tema dell’investi-mento sostenibile in modo ampio e olistico, non solo sporadico. «Olistico» significa che i criteri ESG si applicano in diversi punti del processo d’investimento. Utilizziamo i criteri ESG quando definiamo l’universo d’investimento (esclusioni), consideriamo i rischi e le opportunità legati ai

criteri ESG come informazioni complementari per le tesi d’investimento e la costruzione del portafoglio (integrazione), e promuoviamo la sostenibilità attraverso il dialogo con le aziende (voto per delega e engagement). I criteri ESG vengono altresì considerati nelle decisioni concrete d’investimento e confluiscono nella gestione del rischio. Infine, tramite un dettagliato reporting ESG aumentiamo la trasparenza del portafoglio per i nostri clienti.

Figura 3: Integrazione dei criteri ESG in tutti i settori d’investimento di Credit Suisse Asset Management Svizzera & EMEA

Fonte Credit Suisse, Dati al 30.06.2019.A solo scopo illustrativo.

EquitiesCHF 18,9 mrd (AuM)

Competenze d’investimento

ȷ High Dividend ȷ Quality Growth ȷ Value Investing ȷ Small & mid cap ȷ Settore immobiliare

indiretto ȷ Temi ȷ Asia ȷ Mandati personalizzati ȷ Azioni svizzere

~ 35 fondi

> 110 mandati

Balanced SolutionsCHF 45,4 mrd (AuM)

Competenze d’investimento

ȷ Soluzioni multi asset tradizionali

ȷ Soluzioni incentrate sul reddito

ȷ Soluzioni prive di vincoli ȷ Soluzioni con limiti di

rischio e overlay del rischio

~ 55 fondi

> 570 mandati

Fixed IncomeCHF 54,3 mrd (AuM)

Competenze d’investimento

ȷ Mercato monetario e investimenti a breve termine

ȷ Credito societario ȷ Titoli indicizzati all’infla-

zione ȷ Obbligazioni convertibili ȷ Mercati emergenti e Asia

(valuta locale/valuta forte) ȷ Reddito fisso alternativo ȷ Soluzioni overlay

~ 65 fondi

> 270 mandati

Sostenibilità Imprese d’investimento indipendenti con requisiti ESG specifici

Global Real EstateCHF 49,4 mrd (AuM)

Competenze d’investimento

ȷ Core ȷ Core Plus ȷ Value add ȷ Svizzera, globali ȷ Immobili a uso

residenziale, commer-ciale, retail, logistico, alberghiero

~ 20 fondi

> 1300 immobili

Index SolutionsCHF 120,8 mrd (AuM)

Competenze d’investimento

ȷ Fondi indicizzati con e senza mandati

ȷ Investimenti diretti ȷ Azioni indicizzate,

obbligazioni, oro e portafogli misti

~ 100 fondi

> 430 mandati

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Olistico significa per noi anche rielaborare la nostra gamma attuale di prodotti in tutti i settori. Come prima cosa sostituiamo i benchmark attuali con equivalenti sostenibili. A livello azionario questo compito si assolve in modo relativamente semplice. Per quanto riguarda il reddito fisso invece, sebbene gli indici sostenibili siano sempre più numerosi, in alcuni settori, come quello delle obbligazioni svizzere, non ne esistono ancora. In una seconda fase, ai portafogli verrà assegnato un indirizzo sostenibile. Le imprese che riteniamo non abbiano un modello operativo sostenibile scompariranno dai nostri portafogli, al pari di quelle che, in base all’analisi fondamentale, sono ritenute troppo costose. Cercheremo invece il dialogo con le imprese che fanno intravedere segnali di un positivo cambiamento, assistendole nella fase di trasformazione.

Il nostro obiettivo è integrare, entro la fine del 2020, i criteri ESG coerentemente in quasi tutti i fondi azionari, obbligazionari e multi-asset a gestione attiva.6 Secondo il Global Status Report pubblicato dal World Green Building Council, attualmente si stima che gli edifici incidano per circa il 30% sul totale delle emissioni mondiali di CO2 e per il 40% sui consumi globali di energia primaria. Per questa ed altre ragioni, la sostenibili-tà è un tema chiave anche per i nostri investimenti

immobiliari. Di conseguenza ci concentriamo con determinazione su un’attuazione efficace di iniziative di sostenibilità nel settore immobiliare (vedi capitolo 3.3). Inoltre intendiamo espandere ulteriormente la nostra gamma di fondi indicizzati sostenibili.

3.2 Attuazione della strategia ESG negli investimenti azionari e a reddito fisso

Credit Suisse Asset Management si è posta l’obiettivo ambizioso di applicare entro la fine del 2020 le norme ESG a quasi tutti i fondi d’investimento azionari, obbligazionari e multi-asset a gestione attiva. Per fare ciò ha creato il Credit Suisse Sustainable Investing Framework composto da quattro elementi chiave. Nella definizione di investimento sostenibile ci siamo attenuti ai modelli accademi-ci, orientandoci in base alla visione e opinione di MSCI ESG Research, fornitore leader di dati sulla sostenibilità. Appare tuttavia chiaro che il settore degli investimenti sostenibili è in evoluzione. La nostra strategia ESG nel corso del tempo deve quindi adeguarsi ai requisiti normativi e alle esigenze dei nostri clienti.

Figura 4: Il nostro approccio ESG olistico con i quattro elementi chiave

Fonte Credit Suisse

Screening negativo ȷ Esclusioni basate su norme ȷ Esclusioni basate su valori ȷ Esclusioni dovute al coinvolgimento in attività

economiche controverse ȷ Esclusioni geografiche

Integrazione ESG ȷ Dati e rating ESG ȷ Rischi e opportunità ESG ȷ Contributo agli obiettivi di sviluppo sostenibile

delle Nazioni Unite

Reporting ESG ȷ Reporting sulla performance ESG ȷ Piena trasparenza

Active ownership ȷ Esecuzione dei diritti degli azionisti (voto per

delega) in linea con i principi ESG ȷ Coinvolgimento attivo

6 I fondi d’investimento per i quali non abbiamo la piena discrezionalità oppure se non sussistono motivi ragionevoli per farlo, non passeranno ai criteri ESG. Si tratta tuttavia di eccezioni.

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3.2.1 Screening negativo

Lo screening negativo è il nostro primo compo-nente. Escludiamo i settori e/o le ditte che non soddisfano determinati criteri minimi ESG. Le esclusioni di società con attività o prodotti in contrasto con le norme o gli standard interna-zionali, come ad esempio i produttori di mine antiuomo o altri ordigni esplosivi che violano la Convenzione di Ottawa, sono denominate esclusioni basate su norme.

Con le esclusioni basate su valori si eliminano industrie e/o società con riferimento a valori specifici, standard o principi etici. Le società che derivano i propri redditi dall’estrazione del carbone, dallo sviluppo di armi o dalla produzione di tabacco sono potenziali candidati per l’esclu-sione basata su valori. Le esclusioni variano a seconda del gruppo di investitori. Possono quindi essere esclusi anche taluni paesi e i loro titoli di Stato, se non soddisfano determinati criteri di sostenibilità.

Inoltre si possono verificare esclusioni a breve termine dall’universo d’investimento per società momentaneamente coinvolte in pratiche contro-verse, come lo sfruttamento del lavoro minorile, violazioni dei diritti umani o evasione fiscale.

3.2.2 Integrazione ESG

Nelle nostre strategie d’investimento sostenibile incorporiamo attivamente le analisi di sostenibilità nelle decisioni d’investimento integrando, così, il processo di analisi finanziaria e di costruzione del portafoglio. Siamo convinti che gli indicatori ESG materiali possano fornire informazioni complemen-tari sulle opportunità e i rischi di una decisione d’investimento. Pertanto, ci sforziamo di attribuire un peso maggiore ai criteri ESG che nel lungo termine potrebbero incidere positivamente sui rendimenti degli investimenti corretti per il rischio (quali la spinta innovativa di un’azienda).

Il nostro approccio sistematico all’integrazione ESG nei processi d’investimento varia a seconda della classe di attività e delle caratteristiche previste per la rispettiva strategia d’investimento.Utilizziamo una serie di fornitori esterni di ricerca ESG e di agenzie di rating, oltre a condurre analisi proprietarie in materia di sostenibilità e finanza per generare decisioni d’investimento che integrino i criteri ESG e che soddisfino al contempo gli obiettivi finanziari e di sostenibilità.

3.2.3 Active ownership

A livello di active ownership il nostro obiettivo primario è mantenere e incrementare il valore delle società in cui siamo investiti. Per generare un cambiamento positivo in questa area, la nostra influenza sulle imprese si esplicita su due fronti: il voto per delega, ovvero l’esercizio fiduciario dei diritti di voto nelle assemblee generali, e l’engagement, vale a dire un dialogo costante con le imprese sui temi della sostenibilità. Oggi rappresentiamo i nostri clienti a livello nazionale e internazionale in numerose assem-blee generali annuali e teniamo colloqui con gli amministratori e i membri dei comitati esecutivi.

Indipendentemente dalle differenze regionali e culturali insite nelle pratiche aziendali, appli-chiamo cinque criteri standard per verificare la governance:

ȷ Composizione e indipendenza del consiglio di amministrazione

ȷ Direzione e comitato esecutivo

ȷ Compensi (sistema e importo)

ȷ Ambiente e aspetti sociali

ȷ Aspetti generali della corporate governance

3.2.4 Reporting ESG

È nostra intenzione tenere i clienti costantemente aggiornati sull’allineamento dei loro portafogli ai criteri ESG (in assoluto e in relazione al bench-mark). Inoltre vogliamo mostrare loro i vantaggi che derivano dall’integrazione dei fattori ESG nel loro portafoglio.

I principali indicatori della performance ESG sono pubblicati mensilmente su un factsheet distinto che fornisce un rating ESG, sia per le 10 posizioni top che per l’intero portafoglio, e mostra, basandosi su un punteggio, i risultati in relazione ai singoli temi ESG. Il cliente apprende inoltre quali sono i settori critici in cui il portafo-glio investe e quanto le 10 posizioni top sono esposte nei confronti di attività controverse.

L’investimento sostenibile è in evoluzione, per cui aumentano le opportunità di una rappresentazione trasparente degli aspetti ESG. Ne consegue che il factsheet ESG non è statico. Ci impegniamo quindi ad estenderne e migliorarne il contenuto informativo in futuro.

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Figura 5: Il reporting ESG aumenta la trasparenza del portafoglio

Fonte Credit Suisse

Rating ESG ȷ Rating ESG del fondo rispetto

al suo benchmark

ȷ Rating a sé stanti per ambiente (E), società (S) e governance (G)

Panoramica ESG ȷ Sintesi di portafoglio compren-

dente i criteri ESG applicati a livello di fondo

Controversie ȷ Visualizzazione dell’esposizione

del fondo a controversie rispetto al benchmark

ȷ Sistema semaforico per consentire la visualizzazione immediata

Informazioni aggiuntive ȷ Distribuzione dei rating ESG

del fondo rispetto al suo benchmark

ȷ Scomposizione dei rating ESG su diverse tematiche, ad esempio cambiamento climatico

ȷ Prime dieci posizioni e relativo coinvolgimento in controversie

19%

8% 12%

16% 9%

0% 0%

Asset Management

CS Sample Fund

ESG rating vs benchmark1) Portfolio summary

Fund

BM

ESG E S G

A BBB BBB

A BBB BBB

This fund does not invest in companies which are involved in the development or production of nuclear, biological, and chemical warfare agents, anti-personnel mines and cluster bombs according to the exclusion list from the Swiss Association for Responsible Investments (SVVK – ASIR).

ESG controversies flag2) Applied ESG characteristics ■ Green (90% vs. 37%) ■Orange (5% vs. 28%) ■Yellow (3% vs. 32%) ■Red (0% vs. 3%)

Fund

ESG benchmark ESG reporting

Exclusion criteria ESG integration

Proxy voting Engagement

ESG breakdown4)

Score

ESG ratings in percent vs benchmark3)

40% 36%

30%

20%

Overall score 4.3

Environment 6.0

Climate change 7.0

10%

0%

AAA AA A BBB BB B CCC Not covered

Environmental opportunities 3.5

Natural capital 5.4

Pollution and waste 5.5 Social 4.5

Human capital 2.4

■ CS (Lux) Sample Global Equity Fund MSCI World

ESG ratings theme4)

8.0 7.0

6.9

Product liability 6.9

Social opportunities 2.8

Stakeholder opposition 1.9 Governance 4.6

6.0

4.0

2.0

0.0

3.5

5.4 5.5

2.4

2.8

1.9

2.7

5.9

Corporate behavior 2.7

Corporate governance 5.9

Climate change

Environmental opportunities

Natural capital

Pollution and waste

Human capital

Product liability

Social opportunities

Stakeholder opposition

Corporate behavior

Corporate governance

Business involvement exposure5) Top 10 holdings

Thermal coal 0.0% Holding name Weight ESG rating Cont. flag E S G

Gambling 0.0% Sample company 01 3.4% A

Tobacco 0.0% Sample company 02 3.1% BB

Cluster bombs 0.0% Sample company 03 3.1% BBB

Landmines 0.0% Sample company 04 2.6% A

Weapons production 0.0% Sample company 05 2.6% BB

Firearms 0.0% Sample company 06 2.6% B

Nuclear power 0.0% Sample company 07 2.5% A Sample company 08 2.5% BB Sample company 09 2.4% BBB Sample company 10 2.3% AA

Legend: 1) The ESG rating on a scale from AAA to CCC is provided by MSCI ESG and is based on the underlying companies’ exposure to industry-specific ESG risks and their ability to manage those risks relative to peers. Please note that the benchmark used in this ESG analysis is the traditional (non-ESG) index. 2) The ESG controversies flag is designed to provide timely and consistent assessments of ESG controversies involving publicly traded companies and fixed-income issuers. A controversy case is typically a one-off event such as an environmental oil spill, an accident, or a set of closely linked events or allegations such as safety issues in a production facility. From red to green, the colour indicates from the most severe involvement to the least involved in any controversies. 3) The ESG ratings in percent represents the percentage of a portfolio’s market value of holdings classified as ESG ratings leaders (AAA and AA), average (A, BBB, and BB), and laggards (B and CCC). Benchmark refers to the non-ESG version of the fund’s benchmark index. 4) ESG themes and ESG breakdown represent the ESG scores of the different themes and pillars of ESG hierarchy. 5) Business involvement exposure is the exposure to companies with a revenue share exceeding 5% of the respective field.

A

A

BM

ESG

sco

re

Marchio ESG ȷ Un segno di riconoscimento

per tutti i prodotti ESG gestiti da Credit Suisse Asset Management che soddisfano i criteri d’investimento ESG definiti

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3.2.5 Fondi attivi a confronto con fondi indicizzati passivi

Le soluzioni di fondi indicizzati che tengono conto dei criteri di sostenibilità hanno esibito una forte crescita negli ultimi mesi e anni. Credit Suisse Asset Management ha riconosciuto precocemente questo trend ed è stato uno dei primi offerenti a lanciare sul mercato una gamma completa di fondi indicizzati sostenibili. Oggi la gamma dei fondi comprende fondi indicizzati su azioni con focus su diversi paesi che replicano gli indici MSCI ESG Leaders e altri fondi indicizzati su obbligazioni che replicano gli indici Bloomberg Barclays MSCI Sustainability e il Bloomberg Barclays MSCI Global Green Bond Index. Tali indici sono ampia-mente diversificati e presentano un basso tracking error rispetto all’indice standard. In altri termini, pur avendo un universo d’investimento di minori proporzioni, i rischi di una deviazione dall’indice di riferimento sono scarsi.

Gli indici MSCI Sustainability comprendono solo titoli di società che hanno superato un processo di selezione in più fasi, in cui lo screening negativo si abbina a un approccio best-in-class. Gli indici MSCI ESG Leaders escludono, nella prima fase, tutte le società che traggono più del 50% del proprio reddito da attività controverse, come l’alcool, il tabacco o gli armamenti bellici. Nelle due fasi successive, tutte le società eccessivamente coinvolte in pratiche commerciali che non raggiungono un rating ESG di almeno BB vengono eliminate. In conclusione solo le imprese con i punteggi ESG più alti del settore sono inserite negli indici MSCI ESG Leaders,

che mirano a rappresentare il 50% della capita-lizzazione di mercato di ciascun settore rispetto all’indice sottostante.

3.3 Attuazione della strategia ESG negli investimenti immobiliari

Il settore immobiliare di Credit Suisse Asset Management ha riconosciuto precocemente la crescente rilevanza della sostenibilità e ha sviluppato una soluzione comprendente tre iniziative. I progetti di nuove costruzioni nascono in linea con criteri sostenibili; gli edifici esistenti vengono sottoposti a costanti verifiche e miglioramenti, volti ad aumentarne l’efficienza energetica e inoltre ogni anno viene misurata la performance ESG.

3.3.1 Certificazione degli edifici sostenibili

Nel 2009 Global Real Estate di Credit Suisse Asset Management ha sviluppato insieme alla nota azienda di engineering e progettazione Amstein + Walthert AG il marchio di qualità «greenproperty», ideato espressamente per le nuove costruzioni e i progetti di sviluppo. Immobili a uso ufficio, commercio al dettaglio e residen-ziale vengono valutati e certificati sistematica-mente in base ad ampi criteri ESG. I dati così ricavati consentono un costante miglioramento della performance di sostenibilità di singoli edifici e di interi portafogli immobiliari. Il Global Real Estate Sustainability Benchmark (GRESB) riconosce il marchio «greenproperty» dal 2016.

Figura 6: Le nostre tre iniziative a favore della sostenibilità

Fonte Credit Suisse

1 Certificazione degli edifici

Standard interno

ȷ Standard interno: greenproperty

ȷ Standard esterni, ad es.: Minergie, DGNB, LEED, Energy Star, BREEAM

ȷ Valutazione e ottimizzazione dell’efficienza energetica e delle emissioni di CO2 in collaborazione con Siemens Svizzera

ȷ Ottimizzazioni di edifici realizzabili a breve termine (a basso investimento)

ȷ Risanamenti pianificati a lungo termine a seconda del ciclo di vita (ad alta intensità di capitale)

ȷ Misurazione della performance di sostenibilità e benchmarking olistici mediante il Global Real Estate Sustainability Benchmark (GRESB); ogni anno viene effettuata la misura-zione in base all’approccio ESG

Efficienza energetica Performance e benchmark ESGStandard esterni Riduzione di CO2

2 Ottimizzazione degli edifici 3 Benchmarking ESG

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Figura 7: Cinque dimensioni ESG definiscono il quadro del marchio di qualità «greenproperty»

Valutazione di un progetto campione. Le percentuali indicano il grado di adempimento in ciascuna dimensione.

Fonte Credit Suisse

Uso 69%

Infrastruttura 58%

CO2/energia 76%Materiali 65%

Ciclo di vita60%

Requisito minimo per la certificazione «oro»Valutazione del progetto campione

Un decennio dopo il lancio del marchio di qualità «greenproperty», nel 2019 ne è stata introdotta una nuova versione che riflette gli attuali e innovativi sviluppi nel campo dell’edilizia sosteni-bile, della digitalizzazione e delle esigenze sociali, garantendo una maggiore trasparenza. Nella nuova versione di «greenproperty» altri marchi e certificazioni di sostenibilità, sia svizzeri che internazionali, come Minergie, SNBS, DGNB e LEED, vengono considerati parte integrante di un efficace processo di certificazione.

Per ottenere il marchio di qualità, gli immobili vengono valutati in base a circa 50 indicatori ambientali, economici e sociali condensati in cinque dimensioni, ciascuna delle quali compren-de anche il criterio dell’innovazione che può incrementare il tasso di adempimento all’interno di una dimensione data. Tale criterio può variare da un anno all’altro, incentivando così l’immis-sione sul mercato di innovazioni tecnologicamente sperimentate e disponibili in commercio. In funzione del grado di adempimento dei requisiti, gli edifici conseguono un marchio di qualità «greenproperty» nella categoria oro, argento o bronzo. Sono circa 120 gli immobili già insigniti del marchio di qualità.

3.3.2 Ottimizzazione degli edifici

Al fine di aumentare l’efficienza energetica e di ridurre le emissioni di CO2, analizziamo e ottimizziamo sistematicamente il nostro portafoglio di immobili. A tale scopo, nel luglio 2012 abbiamo attuato, in collaborazione con i nostri partner di lunga data Siemens Svizzera SA e Wincasa AG, un programma il cui scopo è ridurre il consumo energetico del 10% in circa 750 immobili compresi nei portafogli di tutti i prodotti immobiliari, così da ridurre le emissioni di CO2 di 13 000 tonnellate all’anno.

Il programma si concentra sul controllo dell’ener-gia e sull’ottimizzazione operativa. Per raggiungere tale scopo, i circa 65 immobili con il maggior consumo energetico sono stati collegati al Siemens Advantage Operation Center (AOC) che ne monitora costantemente i consumi online. Se i consumi per riscaldamento, ventilazione ed aria condizionata si scostano dai target definiti, si possono effettuare immediate correzioni. Si prevede di collegare all’AOC altri 80 edifici approssimativamente, andando a coprire il 60% circa del consumo energetico totale dei portafogli immobiliari.

Inoltre, ogni anno l’efficienza energetica di altri circa 600 edifici viene esaminata sulla base dei dati di consumo e, attraverso un rendiconto energetico, gli immobili vengono inseriti nella piattaforma Siemens Navigator gestita da Siemens Svizzera SA. Gli impianti di riscalda-mento, ventilazione e condizionamento vengono ispezionati e analizzati per verificare la possibilità di ottimizzarne le impostazioni. Al fine di indivi-duare precocemente le opportunità d’uso delle energie rinnovabili, si procede alla registrazione delle fonti fossili utilizzate dai vari immobili. Tali dati formano la base per una valutazione lungimi-rante delle soluzioni ecologiche alternative tratte dai settori delle energie rinnovabili, del teleriscal-damento e della produzione di calore neutra per le emissioni di CO2.

Facendo riferimento ai risultati di tali esami, vengono adottate le misure necessarie per incrementare l’efficienza energetica dell’immobile in questione. Il programma quindi dà un impor-tante contributo alla lotta globale contro i cambiamenti climatici.

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3.3.3 Benchmarking ESG

Credit Suisse Asset Management dal 2013 è membro del Global Real Estate Sustainability Benchmarking (GRESB), leader nel campo della valutazione ESG per gli immobili. Ogni anno il GRESB redige una classifica mondiale della performance ESG delle società e dei fondi immobiliari, applicando allo scopo gli standard di reporting leader a livello internazionale definiti dalle direttive della Global Reporting Initiative (GRI) e dai Principles for Responsible Invest-ment (PRI).

Il principale merito dell’iniziativa GRESB è quello di consentire la misurazione e il confronto dei livelli di sostenibilità nel settore immobiliare. La misurabilità e la comparabilità consentono infatti una sistema-tica ottimizzazione della performance ESG e l’adesione a obiettivi di sostenibilità definiti.

I risultati dell’annuale benchmarking ESG sono pubblicati a settembre. Oltre a un punteggio GRESB generale, i partecipanti ottengono un rating della performance ambientale (E), sociale (S) e della governance aziendale (G) e possono confrontare la propria performance in termini di sostenibilità con quella del gruppo di apparte-nenza oltre che con la classifica globale (vedi Figura 8). Inoltre ricevono indicazioni sui settori nei quali possono apportare miglioramenti. In

più, alla performance ESG viene attribuito un punteggio su una scala da uno a cinque stelle.

Nell’ambito del programma GRESB, nel 2019 è stata sistematicamente valutata la performance ESG di oltre 1000 società e fondi immobiliari in 64 paesi. Durante il processo il GRESB ha effettuato accertamenti su circa 130 000 immobili con un valore complessivo di oltre 3900 mrd di CHF.

3.4 Team ESG dedicato

Dal 2018 all’interno di Credit Suisse Asset Management un team dedicato si occupa di attuare la strategia di sostenibilità, sviluppando la piattaforma ESG, garantendo il flusso di dati tra i fornitori esterni, i sistemi interni, i gestori di portafoglio e l’unità indipendente di gestione del rischio e offrendo consulenza sugli investi-menti sostenibili ai clienti istituzionali. Per i clienti esiste la possibilità di uno screening del portafoglio in base a criteri di sostenibilità predefiniti o liberamente selezionabili. Il team fornisce inoltre assistenza nella trasformazione di un portafoglio esistente in uno conforme ai criteri ESG definiti e svolge attività nel campo della active ownership.

51

26

100

87

100

98

99

Gestione

Trasparenza

Opportunità/rischi

Monitoraggio e sistema di gestione ambientale

Indicatori di performance

Certificati edilizi

Coinvolgimento degli stakeholder

Portafoglio campioneBenchmark

Figura 8: Performance di un portafoglio campione Credit Suisse nelle principali categorie GRESB

I punteggi numerici indicano il grado di adempimento in ogni categoria su un massimo di 100 punti ottenibili.

Fonte GRESB

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ȷ Piano d’azione della Commissione europea per finanziare la crescita sostenibile

ȷ Direttiva 2004/39/CE relativa ai mercati degli strumenti finanziari – MiFID II/MiFIR, dati al 3 gennaio 2018

ȷ Direttiva 2017/828 del Parlamento europeo e del Consiglio europeo, del 17 maggio 2017 relativa ai diritti degli azionisti

ȷ Bfinance: 2018 Asset Owner Survey: Innovations in Implementation.

ȷ Barclays (2018): Sustainable investing and bond returns – research study into the impact of ESG on credit portfolio performance.

ȷ Gunnar Friede, Timo Busch & Alexander Bassen (2015): «ESG and financial performance: aggregated evidence from more than 2,000 empirical studies», Journal of Sustainable Finance & Investment, volume 5, edizione 4, pagg. 210–233.

ȷ Bloomberg Intelligence (2018): Sustainable investing grows on pensions, millennials.

ȷ Campden Research (2015): UHNW Millennials Research Report.

ȷ Credit Suisse (2018): Supertrends – one year on.

ȷ Credit Suisse (2018): White paper: Generating Returns. Sustainably.

ȷ Credit Suisse (2019): greenproperty: The sustainable quality seal for real estate with a future

ȷ Global Sustainable Investment Alliance (2016): Global Sustainable Investment Review.

ȷ NZZ (2019): «Was den Anlegern aus Brüssel blüht». 26 febbraio 2019.

ȷ NZZ (2019): «Nachhaltigkeit. Ein natürlicher Mehrwert für Immobilienanlagen». 27 giugno 2019.

4 Normative

5 Bibliografia

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