Tecniche Di Massaggio Sportivo

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Col termine massaggio si vuole indicare una serie di manovre manuali che si praticano su una superficie vivente a scopo di cura o del benessere psico-fisico. Il massaggio viene suddiviso in: SPORTIVO TERAPEUTICO NEUROMUSCOLARE Le caratteristiche che distinguono il massaggio sportivo da quello terapeutico e da altri tipi di massaggio sono diverse anche se le manovre fondamentali restano quelle basilari. Bisogna tenere conto che latleta presenta un vigore fisico molto differente da quello di un uomo normale, e di conseguenza, una muscolatura ipertrofica e molto pi elastica. Il massaggio sportivo serve a portare e a mantenere lorganismo dellatleta alloptimum migliorandone le condizioni psicofisiche, eliminando lo stato daffaticamento, prevenendo e curando i possibili traumi dellapparato muscolo tendineo. E un tipo particolare di massaggio eseguito su specifiche regioni corporee al fine di migliorare la performance atletica. Le problematiche dellatleta vengono suddivise in 2 parti: SPORTIVO SANO: soggetto che deve fare una prestazione sportiva: Massaggio Sportivo: PRE-GARA POST-GARA INFRA-GARA Massaggio di Recupero

SPORTIVO POSTUMI DI TRAUMA: colui che sta facendo fisioterapia; il trauma prevalentemente di tipo muscolare o legamentoso disfunzione dei tessuti molli Massaggio Riabilitativo

Ci saranno tecniche diverse secondo la disciplina sportiva e della massa muscolare. Leziopatogenesi di un trauma nello sportivo il ripetersi di un gesto tecnico o i carichi di lavoro con conseguente usura delle strutture dellapparato locomotore. Dobbiamo tener presente anche: MASSAGGIO MOBILIZZAZIONE ARTICOLARE ALLUNGAMENTO TERAPIE STRUMENTALI RIEQUILIBRIO POSTURALE BENDAGGIO FUNZIONALE KINESIOTAPING O TAPING NEUROMUSCOLARE Il massaggio sportivo composto da tre tipi di massaggio: - PRE-GARA - INFRA-GARA - POST-GARA 1

PRE-GARA Il massaggio pre-gara viene praticato prima dello sforzo fisico. Deve essere prevalentemente stimolante e superficiale perch ha il compito di preparare allazione muscolare seguente. Deve essere breve; le manualit maggiormente utilizzate sono: 1. sfioramento superficiale 2. rotolamento 3. battitura 4. pizzicamento eseguiti con un ritmo rapido per stimolare le strutture pi superficiali della muscolatura, prestando attenzione a non svuotare i muscoli dellatleta, mai manovre profonde. Oltre ad avere un effetto sugli apparati neuromuscolare, circolatorio e respiratorio agisce anche sullo stato psicologico e mentale dellatleta. Effetti: crea uniperemia muscolare riduce la viscosit dei tessuti si ricerca la condizione ottimale per la performance innalza il tono muscolare Da due giorni prima della gara per la durata da 5 -10 minuti per distretto anatomico. Varia in relazione alla situazione emotiva dellatleta. Lansia determina due fondamentali schemi di reazione: 1. STANCHEZZA E APATIA per i soggetti introversi 2. IPERATTIVITA O NERVOSISMO per i soggetti estroversi INFRA-GARA Il massaggio infra-gara pu essere eseguito durante le pause della competizione. E utile per ripristinare una pi ideale condizione fisiologica dei muscoli sottoposti allo stress dellesercizio agonistico, aiutando leliminazione da tali muscoli dei cataboliti, cio quelle sostanze che si accumulano a causa dellintenso sforzo. POST-GARA o DEFATIGANTE Il massaggio post gara viene praticato dopo la competizione o lallenamento e serve per eliminare lo stato daffaticamento riportando la muscolatura ad una condizione fisiologica normale. Le manualit sono pi lente e la loro azione diretta maggiormente in profondit: le pi utilizzate sono: 1. sfioramento appoggiato 2. frizioni 3. impastamento 4. scuotimenti 5. massaggio profondo Subito dopo la prestazione il massaggio post-gara sar di tipo superficiale. Per agire in maniera profonda bisogna aspettare dopo le 6 ore e in manualit passiva. Dalle 24-48 ore dopo la performance si pu lavorare sulle contratture.

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FISIOLOGIA DEL MASSAGGIOLazione del massaggio sportivo molto complessa e si pu dire consti di due fattori principali: EFFETTI MECCANICI EFFETTI TERMICI Queste azioni si esercitano sulla pelle, sui muscoli, sugli organi circolatori, sui nervi e su tutto i processo di nutrizione e di chimismo biologico. La pelle, per lazione meccanica del massaggio, si deterge della materia grassa proveniente dalle ghiandole sebacee. Anche sulla circolazione lazione meccanoterapeutica diretta ed indiretta: la prima propriamente meccanica, la seconda invece dovuta al sistema nervoso parasimpatico. AZIONE DIRETTA O MECCANICA: facilitare la circolazione sanguigna e linfatica nelle regioni sottoposte al massaggio. Questazione determina un pronto riassorbimento dei trasudati, unaccelerazione dei ricambi, una rapida immissione nel circolo di scorie tossiche e stagnanti, lespulsione dal muscolo dellacido lattico accumulatosi durante lo sforzo intenso e prolungato. Facilita lafflusso ai muscoli dossigeno. Fa sentire i suoi benefici in presenza di nodosit e cicatrici muscolari. Sui muscoli inattivi o ipotonici provoca uno stimolo, un aumento delleccitabilit muscolare e un ritorno rapido alla normale funzionalit. Sui tendini e sulla capsula combatte le retrazioni capsulari e il deposito di sostanze provocate dai postumi di un trattamento. Ha unazione antalgica sulle terminazioni nervose periferiche. AZIONE INDIRETTA: si manifesta tramite il sistema neuro-vegetativo il cui compito quello di far compiere al nostro organismo le funzioni che non dipendono dalla nostra volont. Per via riflessa la stimolazione locale dei nervi vasodilatatori determina uniperemia attiva che si manifesta con il rossore della cute la cui temperatura aumenta di 2-3 gradi, il polso diventa pi ampio e calmo, la respirazione migliora, accresce la funzionalit dei vari organi fra i quali il rene che aumenta leliminazione dellurina. Azione psichica: azione distensiva sul sistema nervoso in soggetti a temperamento nevrotico e azione stimolante ed energetica in soggetti psichicamente depressi. Per tutti questi effetti si ha: - un aumento dassorbimento interstiziale - iperattivit della circolazione di ritorno - disseminazione dei prodotti di rifiuto e moltiplicazione dei loro punti di contatto con le pareti delle vene e dei vasi linfatici Il massaggio pu impedire che la fatica si accumuli nel muscolo che ha lavorato troppo e ottenere cos un lavoro meccanico molto superiore a quello fornito dopo equivalenti di riposo. I suoi numerosi benefici derivano da due particolari presupposti 1. azione diretta data dallaumento del flusso ematico con conseguente ipertermia locale 2. azione indiretta data dalla contemporanea eccitazione di terminazioni nervose e conseguente stimolazione del sistema nervoso parasimpatico. 3

Da questi due elementi derivano tutte le propriet benefiche attribuite al massaggio sportivo, tra le quali rientrano: riduzione delle tensioni muscolari diminuzione dei livelli plasmatici di cortisolo e serotonina con conseguente riduzione dello stato dansia e miglioramento dellumore; a tale diminuzione si associa un aumento delle endorfine circolari con conseguente inibizione della sensazione dolorifica riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa stimolazione della microcircolazione locale effetto drenante abbinato ad accelerata rimozione dellacido lattico e delle scorie metaboliche prodotte durante lattivit sportiva; la pressione esercitata dai movimenti con scivolamento favorisce il reflusso della circolazione venosa verso il cuore decongestionamento e rilassamento dei tessuti, abbinato ad accelerata guarigione dalle contratture muscolari, con conseguente eliminazione delle tossine; favorendo unaffluenza di sangue fresco produce una migliore irrorazione dei tessuti e quindi un miglior approvvigionamento di nutrimento e dossigeno per i muscoli prevenzione degli infortuni preparazione muscolare allattivit fisica effetti biochimici: gli scienziati hanno dimostrato che per effetto dei massaggi ha luogo una modificazione dei tessuti a vari livelli: a) con i massaggi profondi si osserva una modifica biochimica del tessuto connettivo che acquisisce una flessibilit molto maggiore b) si osserva un cambiamento della produzione ormonale che cambia per effetto del massaggio, sia per mezzo di varie ghiandole disseminate sotto la pelle, sia come conseguenza della diminuzione dello stress c) il massaggio attiva i meccanismi dassimilazione e deliminazione a livello della pelle (respirazione mediante i pori con capacit di assorbire una gran quantit di sostanze e di radiazioni) effetti psicologici aumento del volume delle strutture muscolari rendendole pi solide ed elastiche. A livello muscolare agisce sulla circolazione venosa e linfatica producendo un aumento della quantit dossigeno presente nel muscolo. Il metabolismo muscolare aumenta e migliorano le forze e il suo movimento effetti sul metabolismo stimolando il filtraggio a livello renale. Subito dopo il massaggio si ha un aumento della qualit durine con la conseguente eliminazione di residui azotati, cloruro di sodio fosforo inorganico sullo stomaco e sullintestino aiutano lo svuotamento e di conseguenza la peristalsi Gli effetti positivi del massaggio sportivo vengono potenziati dal simultaneo impegno di prodotti a base doli essenziali. In commercio si possono trovare numerosi tipi di cosmetici dalle differenti propriet (riscaldanti, rigeneranti, rassodanti, defaticanti, ecc.). In genere si consiglia di massaggiare la zona da trattare dal basso verso lalto fino al completo assorbimento del prodotto. Non vi dubbio che lesercizio fisico faccia bene allorganismo: - migliora lefficacia cardiaca: aumentando la gittata cardiaca affluisce pi sangue ai tessuti permettendo una maggiore ossigenazione

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migliora lefficacia muscolare: infatti aumentano le dimensioni delle fibre muscolari e aumentano i depositi energetici dei muscoli per cui migliorano la forza e il tono muscolare migliora lefficacia polmonare

Acido lattico e cataboliti Ma lesercizio fisico ha anche degli effetti collaterali poco gradevoli tra cui innanzi tutto la produzione dacido lattico e daltri cataboliti che provocano lo stato daffaticamento. Per comprendere limportanza del massaggio necessario fare unanalisi abbastanza dettagliata della fisiologia legata alle fonti energetiche utilizzate dal muscolo per produrre lavoro e quindi per potersi contrarre. Processo anaerobico alattacido Appena il muscolo comincia a contrarsi, utilizza le riserve di fosfati energetici gi presenti allinterno del muscolo stesso. Questo processo avviene sempre e provoca linstaurarsi di un debito di ossigeno alattico perch gli apparti cardiocircolatorio-respiratorio non si adeguano immediatamente alle richieste energetiche del muscolo. Questo debito di ossigeno viene velocemente pagato (circa trenta secondi) e non provoca la formazione di cataboliti. Processo ossidativi Se il lavoro muscolare prosegue e si ha un sufficiente apporto d ossigeno, il muscolo comincia a utilizzare come carburante il glucosio proveniente dalle riserve di glicogeno presenti nel muscolo prima e nel fegato poi. Il glucosio viene catabolizzato ad acido piruvico che entra nel circolo di krebs producendo energia sottoforma di ATP e cataboliti (acqua e anidride carbonica) che vengono per smaltiti man mano che vengono prodotti. Terminate le riserve di glicogeno lorganismo utilizza poi le riserve di acidi grassi. Glicolisi anaerobica (processo anaerobico) Analizziamo ora le reazioni fisiologiche di unattivit muscolare intensa in cui lapporto di ossigeno diventa insufficiente. Ci avviene quando la richiesta energetica supera il massimo consumo di ossigeno: questa fase viene definita debito di ossigeno. Lacido piruvico non pu entrare nel ciclo di krebs e quindi viene convertito in acido lattico; questultimo si accumula nel muscolo e ne cambia il pH (acidosi). E proprio lacido lattico che sembra essere il maggiore responsabile della fatica muscolare, fenomeno che pu sfociare i crampi, e della forte rigidit delle fasce del connettivo muscolare per molte ore. Lazione del massaggio importante anche per il sistema linfatico che non dispone di una pompa: circola infatti per osmosi, per gravit e per contrazione muscolare, o grazie proprio a un massaggio drenante o linfatico. Anche la linfa permette la rimozione dei cataboliti prodotti durante lo sforzo fisico, cedendoli al sangue. Micortaumi connettivali I microtraumi connettivali sono microlesioni subite dal tessuto muscolare e provocata dal sovrallenamento. Nella zona lesionata vengono a formarsi delle cicatrici tra le fibre; questi piccoli ispessimento riducono lelasticit muscolare limitando i movimenti. 5

Il massaggio esercita unazione antinfiammatoria e analgesica eliminando i processi degenerativi e distendendo le fibre per ridare elasticit al muscolo stesso. Fibrosi muscolare Se un muscolo lesionato, perch allungato oltre il suo campo dazione, o leso a causa di un trauma contusivo o distrattivo, in esso pu instaurarsi un processo edematoso, che se non viene prontamente curato pu degenerare in fibrosi. La fibrosi una cicatrice connettivale densa e in estensibile che pu provocare la formazione di aderenze tra le varie moifibrille, con la conseguenza di spasmi, gonfiore, dolore. Con delle fibrosi inoltre viene limitata lazione fisiologica del muscolo. In questo caso risulta utile il MASSAGGIO PROFONDO che elimina la scabrosit del tessuto cicatriziale, rompe le aderenze che si formano tra la cicatrice e le altre fibre muscolari, restituendo al muscolo una maggiore mobilit e flessibilit. Stiramento riflesso I riflessi di stiramento vengono attivati quando dei muscoli vengono sollecitati bruscamente in allungamento, rimanendo poi in una situazione di spasmo protettivo che tende a stabilizzarsi, se non viene corretto si ha una retrazione muscolare che finisce per limitare la mobilit delle articolazioni, mettendole in disfunzione e predisponendole quindi alle lesioni anatomiche. Sono proprio il massaggio profondo e lo stretching che possono agire sulla retrazione muscolare evitando linsorgere dello stiramento riflesso. Infatti il massaggio profondo tende a ridare elasticit al muscolo, distendendo le fibre, le fasce e il connettivo dei muscoli contratti. Riassumendo il massaggio sportivo utile a: - preparare e mantenere in buona condizione e in uno stato di efficienza il sistema muscolare impegnato nellattivit sportiva - ovviare gli effetti dellaffaticamento muscolare - curare i postumi di traumi derivanti dallattivit sportiva

LA TECNICATutto sfumatura in massoterapia, ma tutto deve essere precisione (Bogey) Tale precisione si basa, oltre che sulla conoscenza delle manovre e delle varie indicazioni e scopi del massaggio, anche sulla memoria per ricordare alcune regole generali. MANOVRE BASE che derivano dal massaggio svedese: - Sfioramento - Frizione - Impastamento - Pressione - Percussione Sia alle manovre fondamentali che ai tempi complementari, possono essere associate determinate AZIONI MOBILIZZANTI. La variet delle manovre, la molteplicit delle loro combinazioni, la pluralit di applicazione, fanno del massaggio sportivo unattivit tecnicamente complessa e tuttavia docile alla sensibilit del terapista, al suo raziocinio, alla sua intuizione. 6

I parametri base che cambiano a seconda di quale e di quando si esegue un massaggio sono: Intensit Velocit Ritmo Frequenza Tempo Stato di contrazione dei tessuti Direzione: generalmente centripeta, pu essere perpendicolare se applichiamo il massaggio traverso profondo 1. SFIORAMENTO Pu essere di due tipi: SUPERFICIALE o PROFONDO. La mano scivola sul tessuto con minima pressione per lo sfioramento di tipo superficiale. E un preriscaldamento di quello che poi si far sulla muscolatura. E lunica manovra ad effetto riflesso. Per lo sfioramento profondo si ha un aumento della pressione esercitata sulla cute ma sempre con scivolamento. Vengono utilizzati degli unguenti o creme che migliorano leffetto riscaldante cutaneo. La manovra deve essere eseguita con delicatezza e le mani devono essere riscaldate prima di iniziare lo sfioramento. Si ottiene una prima reazione di riscaldamento. Si accerta lo stato di tensione muscolare del tessuto da trattare. Lunica differenza tra lo sfioramento superficiale e quello profondo la pressione che si esercita sul tessuto. Quello profondo sar maggiore di 2 o 3 volte rispetto a quello superficiale. Effetti dello sfioramento: azione diretta sulla circolazione venosa cutanea stimola la secrezione delle ghiandole sebacee e sudoripare deterge la pelle provocando la caduta delle cellule cornee mettendo a nudo le cellule giovani Questa manovra viene praticata con la porzione palmare della mano e mai con la punta delle dita. La mano tenuta piatta e viene fatta scorrere con un movimento rapido di andirivieni esercitando una pressione leggera in un solo senso. Se necessario aumentare la pressione, questo verr fatto col bordo esterno della mano e tutti i movimenti dovranno essere dolci ed uguali il ritmo diventa importante per evitare di creare uneccitazione riflessa sul muscolo. I movimenti di pressione verranno sempre eseguiti in modo da spingere i liquidi verso il cuore, la direzione quindi centripeta. Indicazioni: manovra iniziale che stabilisce il contatto con latleta cercando di rilassarlo e di prepararlo alle manovre successive. Serve a dare un periodo di riposo al terapista tra una manovra e laltra e viene utilizzata con effetto calmante e come defaticante dopo una competizione sportiva. Il movimento rapido e di breve durata ha un effetto tonificante. E bene evitare manovre contropelo andando negli arti in senso centripeto. Elementi tecnici di base: 1) nella manovre carezzante indispensabile che lepidermide massaggiata non si sposti sui piani profondi. Le due superfici cutanee (mano del terapista e parte 7

trattata) non debbono aderire molto tra loro e quindi consigliabile provvedere ad unadeguata lubrificazione delle stesse 2) lazione deve iniziare sempre in corrispondenza di unarticolazione, spostarsi dalla periferia al centro e terminare in corrispondenza dellarticolazione che si trova monte 3) si deve porre molta attenzione ed evitare ogni movimento brusco 2. FRIZIONE E una tecnica che mobilizza un piano tissutale sottostante rispetto a quello adiacente. La mano non scivola sulla pelle, rimane a contatto con la cute, una manovra di quasi scollamento del tessuto sottocutaneo. E una manovra specifica per la lesione di tessuti molli. E da preferire in presenza di contratture, aderenze, cicatrici sottocutanee. Effetti meccanici: riscaldamento profondo dovuto a uno sfregamento dei tessuti tra loro azione di scollamenti e di disgregazione dei prodotti patologici dissociare e riassorbire le produzioni patologiche essudative come i depositi di fibrina negli strati profondi dopo ecchimosi traumatiche, stiramenti, strappi muscolari azione elasticizzante sui muscoli e pelle elimina le aderenze rilassare le contratture decongestione innalzamento della temperatura favorendo i ricambi circolatori e linfatici Effetti riflessi: circolatori: vasodilatazione aumento della vascolarizzazione apporto di sostanze nutritive influenza diretta sugli organi tramite la stimolazione del sistema neurovegetativo azione calmante sui punti dolorosi dei muscoli contratti riduzione progressiva del dolore. Indicazioni: mobilizzare i tessuti aderenti per pregresse infiammazioni o traumi e favorire il riassorbimento dei depositi patologici sottostanti. Utilizzare la manovra in maniera vantaggiosa negli esiti di traumi sportivi vista lazione disgregante sulle cicatrici, viene preceduta dallo sfioramento e seguita dalle pressioni e scivolamento. E controindicata nella fragilit capillare cutanea e nelle varici. La direzione della manovra circolatoria, concentrica o eccentrica, adeguata allo stato patologico dei tessuti. La frizione pu essere: STATICA o DINAMICA. Nella frizione statica le mani non scivolano sulla cute, restano appoggiate e gli avambracci imprimono un movimento rotatorio. La frizione dinamica viene eseguita dallindice e dal medio di una mano, strisciando sulla cute in linea retta e sollevando piccole pieghe di pelle. Lazione delle due frizioni quella di far scivolare il piano sottocutaneo sul piano superficiale muscolare e di staccare i due piani fra loro, aumentando il flusso sanguigno e stimolando la secrezione delle ghiandole sebacee, sudoripare e pilifere. Si avvicinano allidea del massaggio connettivale anche se cambiano i ritmi. 8

Lidea quella di creare un aumento della temperatura, scollare i tessuti; manovra ideale per risolvere i problemi di tensione muscolare, grazie allaumento del flusso sanguigno e per la pressione esercitata che arriva ad interrompere contratture muscolari. Nella frizione superficiale le mani, i polpastrelli o le nocche delle dita poggiano sulla pelle con una certa pressione e scivolano su di essa, insieme oppure alternate, a velocit moderata. Provocando un notevole rialzo della temperatura nella zona, con una abbondante afflusso del sangue verso la superficie. Nella frizione profonda si fa in genere con movimenti circolari, usando i pollici, le nocche, la punta delle dita, i bordi esterni delle mani, o una mano appoggiata sullaltra per aumentare la pressione senza per spostarsi sulla superficie della pelle. Non sono le mani del terapista a frizionare ma i tessuti sotto di loro che si piegano e si comprimono. Questa manualit preme i muscoli e arresta temporaneamente la circolazione sanguigna nel settore dove agisce. A tale azione segue di riflesso un aumento del flusso sanguigno ed per questo meccanismo che la pressione esercitata arriva ad interrompere contratture muscolari, agevolandone il rilassamento. Si avvicina allidea del massaggio connettivale anche se cambiano i ritmi. Lidea quella di creare un aumento della temperatura, scollare i tessuti; manovra ideale per risolvere i problemi di tensione muscolare. Nel massaggio sportivo le frizioni sono indispensabili dopo uno sforzo e grazie a diversi minuti di frizioni e drenaggio latleta pu arrivare a migliorare il rendimento raggiunto qualche minuto prima. Elementi tecnici di base: 1) lazione esercitata sugli arti in direzione longitudinale seguendo il senso della circolazione venosa 2) lazione esercitata in senso circolare e spiroidale sul dorso e sul petto 3) lazione rotatoria esercitata con il palmo della mano sulla prominenza della spalla Mentre nello sfioramento la mano si sposta in rapporto ai tegumenti esterni, nella frizione essa si appoggia sulla cute, vi aderisce e vi scorre esercitando una pressione notevolmente maggiore. Lefficacia della manovra risulta pertanto dovuta pi che alla mano del terapista, la quale si sposta aderente alla parte da trattare, allazione degli strati profondi del derma che, solidali alla mano stessa, scorrono sui piani esterni e pi superficiali dei tessuti profondi (muscoli, tendini, etc.) 3. IMPASTAMENTO E la manovra regina nel massaggio sportivo. E una manovra piuttosto faticosa ed ha soprattutto lo scopo di allontanare dagli interstizi muscolari e dal sottocutaneo i liquidi trasudati dalle cellule e dai vasi per cause circolatorie o di altra natura. Richiede molta cautela da parte del terapista e si deve praticare con sensibilit e misura. Dissocia agevolmente tessuti di formazione patologica, come i noduli di miosite e le aderenze che si possono formare fra tessuto sano e cicatrici, liberando cos le fibre muscolari prima limitate nella loro funzione. Viene eseguito premendo le mani sulle parti molli, sfruttando la contro pressione del segmento scheletrico sottostante. Superficialmente completa leffetto dello sfioramento e della frizione, ma diretto principalmente nei muscoli modificando sensibilmente la portata circolatoria dei tessuti molli e quindi utilizzando le sostanze catabolitiche di rifiuto. 9

Effetti: stimolare tonificare nutrire rafforzare i muscoli questo avviene mediante un movimento di: separazione compressione stiramento torsione drena le sostanze di scarto e apporta loro sangue ricco di elementi nutritivi. Limpastamento pu essere: SUPERFICIALE o PROFONDO. La manovra superficiale prevede una spremitura dei tessuti superficiali con lo scollamento dal piano miofasciale. Pu essere eseguita solo se preceduta da sfioramento e frizione, manovre che preparano i tessuti. La manovra profonda rivolta a ai tessuti profondi muscolari e tendinei e ha unimportante spinta di tipo circolatorio. Viene effettuato uno scollamento, un rotolamento dei piani miofasciali tra loro e rispetto al piano osseo. Se prima si lavorava tra cute e piano sottocutaneo e muscolare, qui arrivo direttamente sulla fascia muscolare profonda a contatto con losso. Effetti meccanici: effetto principe sedante e calmante miglioramento del ricambio interstiziale e delle propriet visco-elastiche del muscolo eliminazione dei cataboliti cellulari miglior apporto di sangue e di sostanze nutritizie ai tessuti miglioramento della contrattilit muscolare riduzione del tono liberazione di sostanze chimiche importanti tipo glicogeno E paragonabile a ci che le mani farebbero con una spugna, rimescolamento e spremitura dei liquidi interstiziali e dei prodotti patologici. Migliora elasticit, contrattilit, mobilit, resistenza dei muscoli, delle guaine e dei tendini. A cadenza medio lenta si produce una sensazione di benessere e di piacevole calore profondo. Indicazioni: trattamento della fatica, dello stress, delle alterazioni patologiche del muscolo e delle sue funzioni. Pu essere usato anche con azione tonificante. E una manovra da evitare a un atleta prima di una gara per il rischio di addormentare il muscolo. E una manovra che non verr mai eseguita immediatamente dopo una gara, ma nelle 2448 successive allevento sportivo. E del tutto controindicato quando sono in atto processi infiammatori (dolore vivo, calore e tumefazione).

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Quando la manovra particolarmente estesa pu dare una sensazione di affaticamento, per questo motivo che da evitare prima di un evento sportivo in quanto determina un rilassamento tissutale che inibisce la performance sportiva. Se eseguita rapidamente pu essere usata prima di unattivit sportiva per avere degli effetti stimolanti. Se eseguita lentamente pu essere usata dopo unattivit sportiva con effetto calmante. Elementi tecnici di base: La tecnica di questa manovra varia a seconda delle zone di applicazione 1) nelle zone ricche di muscolatura si attua con entrambe le mani che afferrano cute e muscoli in tutto il loro spessore, li sollevano e li spostano trasversalmente come per iniziare un movimento di torsione 2) nella regione addominale si esegue con il bordo superiore della mano 3) nelle regioni dei glutee a pugno chiuso 4) negli avambracci, spazi interossei, intermuscolari, etc. con il pollice Limpastamento viene eseguito premendo le mani sulle parti molli e sfruttando la compressione del tessuto osseo-scheletrico. Superficialmente completa leffetto dello sfioramento e frizione ma diretto principalmente ai muscoli modificando la portata circolatoria dei tessuti molli. La progressione della manovra sar in senso centripeto partendo dallestremit distale del muscolo fino alla sua inserzione prossimale. Lo scopo quello di allontanare dagli interstizi muscolari e dal sottocute i liquidi fuoriusciti dalle cellule e dai vasi per cause circolatorie o di altra natura. Richiede molta cautela da parte del terapista e si deve praticare con sensibilit e misura. Dissocia agevolmente tessuti di formazione patologica, come i noduli di miosite e le aderenze che si possono formare fra tessuto sano e cicatrici, liberandone cos le fibre muscolari prima limitate nella loro funzione. 4. PRESSIONE E unaggiunta alla manovra dellimpastamento. Pu essere eseguita col gomito, con leminenza tenar e ipotenar. Comprime in senso perpendicolare in maniera statica i tessuti ed un elemento presente in tutte le manovre. Pu essere di tipo PUNTIFORME o ESTESO. La direzione della manovra perpendicolare al tessuto da trattare. Effetti meccanici: notevole aumento del circolo venoso e linfatico. Giovano di questa manovra tutte le aree con microcircolo ridotto come le bande aponeurotiche. Effetti riflessi: inibizione dei recettori scomparsa della fatica o ritardo della sua comparsa aumento del potere contrattile dei muscoli aumento della diuresi momentaneo rallentamento dellattivit cardiaca immediato benessere

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5. ROTOLAMENTO E una manovra che viene effettuata direttamente intorno allosso per aumentare leffetto drenante e scollante delle manovre precedenti. Le mani cingono i muscoli situati negli arti, compiono movimenti di rotazione come se si volesse farle girare sullasse rappresentato dal segmento scheletrico sottostante. In questo modo si eliminano i liquidi interstiziali e si migliora la circolazione linfatica.

6. SCUOTIMENTO Ci si propone di ottenere un ulteriore rilassamento della muscolatura: viene eseguito con una o due mani afferrando il muscolo tra il pollice e le quattro dita compiendo movimenti di oscillazione trasversale in senso centripeto.

7. PERCUSSIONE o BATTITURA Viene anche definita martellamento; bench la si possa praticare come azione indipendente, molto spesso associata ad altre manovre. Consiste in percussioni ritmiche di velocit variabili. La percussione crea delle onde che attraversano i tessuti perpendicolarmente E caratterizzata soprattutto dalla capacit di stimolare ed aumentare la vitalit dei muscoli sani ed atrofizzati. I tessuti pi profondi a contatto con losso vengono in questo modo stimolati Si genera uno stiramento dei fusi neuromuscolari. Aumenta il flusso sanguigno ed un ottimo stimolante del trofismo muscolare riflettendosi pi in profondit. Consiste in percussioni ritmiche di intensit variabile. Si possono eseguire con la parte ulnare della mano, con il margine del pugno chiuso, con le mani a coppa, con il palmo rivolto verso il basso. Indicazioni: utili per stimolare in prossimit del piano osseo. Viene usato prima di una gare a scopo stimolante. Indicata nei pazienti astienici, ipotonici o come effetto riflesso su organi corrispondenti. Sul torace aiuta lespettorazione. E controindicato su muscoli lesionati, a livello periarticolare o su strutture ossee superficiali. Elementi tecnici di base: Aspetto della posizione delle mani nella percussione a) Mano aperta e dita tenute a ventaglio: azione portata con il margine cubitale del dito mignolo, mentre le altre dita percuotono come strumento passivo effetto principale eccittamento della parte trattata -TAGLIOb) Mano con dita unite e semiflesse (cava) effetto principale calmante -COPPAc) Dita piegate ad angolo retto sul palmo tenuto parallelo alla superficie da trattare. Effetto principale stimolazione dei tessuti profondi d) Mano a pugno, le percussioni debbono essere portate con la superficie piatta (dorsale) delle seconde falangi e mai con le nocche delle dita -PUGNO-

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8. MASSAGGIO PROFONDO Il dito del terapista viene posizionato nel punto esatto in cui risiede la lesione e friziona con forza in senso trasversale rispetto alle fibre lese. Il massaggio deve essere eseguito sulla zona molto ristretta e precisa per permettere di mobilizzare i tessuti esattamente nella sede della lesione e mantenere la mobilit nei tessuti traumatizzati evitando la formazione di aderenze tra le arie fibrille. Pu essere effettuata col pollice, indice + medio, in direzione diretta sulla lesione o per portare via i carichi di cataboliti. Effetti meccanici: Vasodilatazione riflesso nervoso processo chimico-ormonico Elementi tecnici di base: a) Su di una superficie piccola, poco muscolosa e ricca di guaine tendinee, si usano i polpastrelli dei pollici i quali consentono di entrare negli interstizi dei tendini b) Usando il palmo della mano possibile esercitare una pressione uniforme o alternata premendo successivamente con le eminenze tenar e ipotenar c) Affinch lazione sia pi rapida, consigliabile alternare la pressione delle mani, che rimangono comunque aderenti allarto in modo da consentire alla mano impegnata di rialzarsi senza per abbandonare il contatto d) Sulla regione pettorale la mano va tenuta piatta e) Sulla regione in cui necessario agire con dolcezza (Triangolo di Scarpa), la pressione viene esercitata con la superficie delle ultime due falangi del secondo, terzo e quarto dito o con la prima falange del pollice f) Sulla regione cervicale, con i due pollici in modo da premere le masse muscolari profonde con movimenti uniformi controllati Si ottiene premendo con le dita, con tutta la mano o con entrambe le mani sulle zone sottoposte al massaggio. Si esercita di preferenza sulle parti carnose. 9. VIBRAZIONI Sono onde che attraversano in senso tangenziale i tessuti. Agendo in profondit, il massaggio vibratorio, anzich determinare uno stimolo, produce un effetto sedativo sui nervi motori e sensitivi. Ci spiega come in passato la si usasse per calmare i dolori profondi della dispepsia e dellulcera gastroduodenale. Si ha come azione circolatoria un aumento della pressione sanguigna per vasocostrizione. Aumento della secrezione ghiandolare Azione generale decontratturante e rigenerante. Le tecniche di massaggio possono essere eseguite in modalit: PASSIVA: si agisce sul muscolo in rilassamento

ATTIVA: si agisce sul muscolo in contrazione SOTTO CARICO: si agisce sul muscolo in stazione eretta

E utile ricordare che: lo sfioramento richiede sensibilit tattile 13

la frizione richiede pratica manuale limpastamento richiede vigore e misura del gesto la percussione richiede abilit tecnica la vibrazione richiede accurato dosaggio del movimento

TABELLA RIASSUNTIVA

MANOVRA SFIORAMENTO FRIZIONE FRIZIONE PROFONDA IMPASTAMENTO

POSIZIONE DELLE MANI Palmo della mano Palmo pollice, indice+medio Avambraccio Pressione tra il pollice e le altre dita, presa a pinza Gomito Nocche Pollice rinforzato dalla mano controlaterale Indice+medio rinforzati dalla mano controlaterale Avambraccio Pollice+indice Pollice+dita

MASSAGGIO PROFONDO

PINCE ROULE

CONTROINDICAZIONI AL MASSAGGIO:1) LESIONI TRAUMATICHE recenti 2) STATI INFIAMMATORI 3) VARICI e FLEBITI 1) LESIONI TRAUMATICHE RECENTI In ogni lesione traumatica di una certa entit i tessuti subiscono, in maggiore o minore estensione, una disintegrazione anatomica che le naturali difese organiche tendono a circoscrivere e a riparare. Essendo il danno traumatico dei tessuti causato da un agente meccanico attraverso il noto quadruplice meccanismo della pressione, distensione, torsione e pressione. E chiaro che il massaggio, eseguito immediatamente dopo il trauma, non pu, agendo anchesso meccanicamente, che accentuare il danno stesso; ci perch nellorganismo non viene lasciato tempo necessario per riparare la lesione in tali casi il massaggio viene a disturbare il normale processo di emostasi spontanea. 2) STATI INFIAMMATORI Negli stati infiammatori della cute e delle parti molli la controindicazione al massaggio assoluta. 14

Nelle infezioni infatti il processo naturale di difesa causa un ristagno locale di sangue e linfa, carichi di germi patogeni. Poich il massaggio ha, come suo principale effetto, quello di favorire limmissione nella circolazione generale del sangue e della linfa stagnante, evidente che, metterli in circolo, significa favorire la diffusione dellinfezione. Lo stesso ragionamento vale per alcune affezioni venose, come le varici, in cui il massaggio potrebbe, se la vena infiammata o chiusa da una recente coagulo, spingere in circolo degli emboli con possibili gravi ripercussioni nei vari organi.

ESECUZIONE DEL MASSAGGIO SPORTIVODurante lesecuzione di un massaggio importante considerare: Durata Ritmo Direzione La conoscenza tecnica degli sport praticati dagli atleti affidati alle sue cure ha una notevole importanza pratica per i terapista sportivo, soprattutto se contribuir ad un pi preciso orientamento sulle caratteristiche dinamiche dello sport in questione e sui gruppi muscolari e articolazioni che esso tende ad impegnare. Durante la prima valutazione si deve fare unanamnesi, la dinamica del danno, osservazione della postura statica e dinamica (soprattutto negli sport asimmetrici), la palpazione del distretto interessato, la valutazione dei movimenti attivi e il tipo di sport praticato.

ESECUZONE PRATICAIl massaggio va sempre eseguito in senso centripeto, cio dalla periferia verso il centro. Durante una seduta tipo di massaggio, latleta inizialmente supino. Per molti sport richiede particolare importanza il massaggio del piede. ZONE INTERDETTE AL MASSAGGIO: Le zone interdette sono le sporgenze ossee affioranti, che non devono essere toccate perch il periostio potrebbe essere danneggiato o infiammato. Le zone in cui stazionano linfoghiandole o in cui decorrono grossi vasi non dovrebbero essere massaggiate perch subirebbero danni e potrebbero provocare squilibri anche in altre zone del corpo. - Arto inferiore: i malleoli, la tibia (faccia, solco e cresta tibiale), la rotula, il cavo popliteo, il Triangolo di Scarpa e il gran trocantere - Addome: il pube, la zona epatica e le creste iliache - Dorso: la colonna vertebrale, le scapole e lacromion ZONE SEMI-INTERDETTE: Sono quelle parti del corpo dove lo strato muscolare copre gli organi sottostanti in modo insufficiente e dove i muscoli sono poco strutturati. Queste zone, da trattare quindi con particolare attenzione sono: - Arto inferiore: il dorso del piede, il tendine dAchille, la parte interna della coscia - Arto superiore: il dorso della mano, la parte ventrale dellavambraccio la parte mediale del braccio - Addome: larea addominale 15

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Glutei: piega del gluteo al termine del terzo superiore della coscia Collo: zona cervicale per le ghiandole linfatiche Viso: tutti i muscoli pellicciai

LE PRINCIPALI PATOLOGIE MUSCOLARI DELLO SPORTIVO Le cause determinanti sono per lo pi MECCANICHE. Si tratta di brusche trazioni pi o meno violente a carico di fibre muscolari, o di eccessive ripetizioni di uno specifico gesto atletico effettuato con gran rapidit o con un carico insolito, che possono determinare direttamente la comparsa di microlesioni. Cause predisponesti: Fattori ambientali: unimperfetta condizione del terreno di gioco, il freddo umido o soltanto un elevato grado di umidit, possono favorire linsorgenza di una distrazione muscolare. Fattori tecnici: unerrata metodologia di allenamento, un piano di lavoro correttamente stabilito, ma non altrettanto correttamente eseguito, una preparazione affrettata, limmissione precoce dellattivit agonistica possono predisporre il soggetto allinsorgenza di una patologia muscolare. Nella stragrande maggioranza delle discipline sportive stato dimostrato che le distrazioni muscolari si manifestano pi frequentemente a carico degli arti inferiori e che i muscoli maggiormente interessati sono, in ordine crescente: - bicipiti femorali - adduttori - quadricipite - tricipite surale Eventi traumatici che si verificano pi frequentemente nellambito della patologia muscolare sono: - CONTUSIONE - EMATOMA - DISTRAZIONE - CONTRATTURA - STIRAMENTO - STRAPPO CONTUSIONE MUSCOLARE E successiva a una compressione violenta effettuata da un oggetto smusso (contundente) e non comporta soluzione di continuo. La determinano in genere corpi contundenti ottusi che comprimono la regione muscolare contro una superficie rigida (osso). La sintomatologia caratterizzata da: - Dolore - Edema - Ematoma con ecchimosi - Perdita temporanea della contrattilit, spesso irrigidimento - Complicanze: incistimento dellematoma e successiva calcificazione, infezione e suppurazione. EVITARE I MASSAGGI EMATOMA MUSCOLARE E una raccolta di sangue proveniente da un vaso rotto che sinfiltra allinterno del muscolo. 16

La lesione vasale in genere dovuta a un trauma anche di modica entit o pu essere conseguente a un classico strappo muscolare. Il sangue travasato pu essere di modesta o cospicua entit e dipende dal numero e dal calibro dei vasi lesionati e dalla durata del sanguinamento. La sintomatologia determinata dal dolore a riposo o durante i movimenti che interessano il settore colpito. Le complicanze pi temute sono lemostasi e la calcificazione. CONTRATTURA MUSCOLARE Contrazione involontaria, insistente e dolorosa di uno o pi muscoli scheletrici. Il muscolo coinvolto si presenta rigido e lipertonia delle fibre muscolari apprezzabile al tatto. La contrattura di per se un atto difensivo che insorge quando il tessuto muscolare viene sollecitato oltre il suo limite di sopportazione fisiologico. Le cause predisponesti possono essere di natura meccanica e/o metaboliche. Sono in qualche modo correlate ai seguenti fattori: - mancanza di riscaldamento generale e specifico - preparazione fisica non idonea - sollecitazioni eccessive, movimenti bruschi e violenti - problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione La contrattura la meno grave tra le lesioni muscolari acute poich non causa alcuna lesione anatomica alle fibre. Ci che si verifica semplicemente un aumento involontario e permanente del loro tono. Lipertonia viene percepita piuttosto chiaramente e latleta lamenta una mancanza di elasticit del muscolo durante i movimenti. La palpazione consente di apprezzare laumento involontario del tono muscolare e di evocare dolore soprattutto in alcuni punti (trigger point attivi). STIRAMENTO MUSCOLARE Lo stiramento o elogazione muscolare, una lesione di media entit che altera il normale tono muscolare. In una scala di ipotetica gravit potremmo collocarla tra la semplice contrattura (aumento involontario e permanente del tono muscolare) e lo strappo (rottura delle fibre muscolari). Lo stiramento piuttosto frequente in ambito sportivo ed causato dalleccessivo allungamento subito dalle fibre muscolari. Tra le frequenti cause ricordiamo: - mancanza di riscaldamento generale e specifico - preparazione fisica non idonea - movimenti bruschi e violenti - problemi articolari, squilibri posturali e muscolari, mancanza di coordinazione - condizioni ambientali avverse - microtraumi ripetuti - abbigliamento e calzature non idonei - recupero insufficiente dopo un precedente sforzo atletico In particolare i fusi neuromuscolari inviano informazioni relative alla velocit e allampiezza dello stiramento. Quando un muscolo si allunga eccessivamente e si stira, anche i fusi (posti in parallelo alle fibre muscolari) si allungano determinando il cosiddetto riflesso da stiramento. Tale fenomeno causa unimprovvisa contrazione muscolare che si associa ad un contemporaneo rilassamento del muscolo antagonista. Questo meccanismo permette di 17

salvaguardare la struttura muscolare ma in particolari circostanza come laffaticamento, pu risultare insufficiente, predisponendo latleta allo stiramento muscolare. Nello stiramento muscolare si avverte un dolore acuto e improvviso cui segue spasmo muscolare. Continuando la pratica sportiva aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione (strappo muscolare) per cui si consiglia di fermarsi il prima possibile anche se il dolore avvertito di lieve entit.. STRAPPO MUSCOLARE Lo strappo una lesione piuttosto grave che causa la rottura di alcune fibre che compongono il muscolo. Tale lesione generalmente causata da uneccessiva sollecitazione (brusche contrazioni o scatti improvvisi) ed piuttosto frequente in ambito sportivo (soprattutto negli sport che richiedono un movimento muscolare esplosivi come sollevamento pei, baseball. Calcio, gare di sprint e di salto). Le sedi pi frequentemente colpite sono gli ARTI mentre pi raramente si possono riscontrare patologie a carico della muscolatura addominale e dorsale. In particolare negli sportivi sono frequenti lesioni ai muscoli della coscia (flessori, adduttori, quadricipite) e della gamba (tricipite surale). Una distrazione muscolare frequente nei culturisti invece quella che coinvolge il tricipite e/o il deltoide durante gli esercizi di spinta su panca piana. In relazione al numero di fibre coinvolte (in un muscolo sono presenti diverse migliaia di fibre) gli strappi muscolari si possono classificare usando una scala di gravit composta da tre stadi. LESIONE DI PRIMO GRADO: in questo tipo di lesione sono danneggiate solo poche fibre muscolari (meno del 5%). Il danno tutto sommato modesto e viene avvertito come un leggero fastidio che si accentua durante la contrazione e lallungamento muscolare. In caso di lesione di primo grado non si ha quindi unimportante perdita di forza o limitazione del movimento. LESIONE DI SECONDO GRADO o LESIONE GRAVE: la gravit dello strappo aumenta poich viene coinvolto un maggiore numero di fibre. Il dolore acuto simile ad una fitta e viene chiaramente avvertito in seguito ad una violenta contrazione muscolare. La lesione interferisce con il gesto atletico. Il dolore pu essere aggravato da ogni tentativo di contrarre il muscolo. LESIONE DI TERZO GRADO o LESIONE GRAVISSIMA: lalto numero di fibre coinvolte causa una vera e propria lacerazione del ventre muscolare (completa o semi completa coinvolge comunque almeno 3/ 4 delle fibre). Tale lesione si avverte alla palpazione come un avvallamento, un vero e proprio scalino che testimonia lentit della rottura. Il dolore, violentissimo determina una completa impotenza funzionale tanto che se la lesione coinvolge gli arti inferiori latleta si accascia immediatamente al suolo. CRAMPO Il crampo viene definito il linguaggio clinico come uno spasmo, una contrazione involontaria, violenta ed improvvisa della muscolatura striata. Pi semplicemente si pu considerare il crampo come una contrazione involontaria della muscolatura volontaria. Il responsabile numero uno dellinsorgenza dei crampi la fatica.

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ARTO INFERIOREGASTOCNEMIO MANOVRA DASCOLTO 1 Pz: prono con cuscino sotto al piede Ft: dietro al piede, mano piatta e dita rilassate

Mani sul muscolo dalla giunzione miotendine, lieve pressione verso il pavimento per 2-3 secondi: notare le differenze dal punto di vista di: - risposta elastica del muscolo verso losso - volume - risposta elastica del muscolo verso la mano Andamento longitudinale dal tendine dAchille agli Ischiocrurali. Da fare sia a occhi aperti sia a occhi chiusi. Questa prima manovra valuta anche la temperatura La mano dx sul polpaccio dx e contemporaneamente la mano sx sul polpaccio sx. MANOVRA DASCOLTO 2 Pz: prono con cuscino sotto al piede Ft: di lato lato dx per gamba dx lato sx per gamba sx utilizzo le dita Imprimo la pressione con le dita dal tendine dAchille agli Ischiocrurali con andamento trasversale. La pressione non deve essere profonda ma deve solamente essere una pressione per valutare la presenza di tensioni anomale sul fascio muscolare. E da fare sul polpaccio in toto, poi sulla porzione mediale e poi su quella laterale. Queste due manovre sono manovre dascolto, cerco tensioni anomale e differenze di tessuto. SCOLLAMENTO DEI TESSUTI Pz: prono con cuscino sotto al piede Ft: dietro al piede, indice + medio indice + 4 dita Parto dalla giunzione miotendinea, faccio una pressione diretta verso il basso ma in senso obliquo. Valuto lo scollamento della cute dai tessuti sottostanti. Se c stato un processo infiammatorio la zona non ha capacit di scollamento dal piano sottocutaneo sar una zona da trattare di pi con la frizione e limpastamento. Valuto le grinze e le differenze da una gamba allaltra. Manovra da fare sia sul polpaccio in toto sia mediale sia laterale. 19

Ogni volta che mi sposto devo sempre lasciare una mano a contatto con il pz per evitare di dare fastidio, dare stimolazioni eccitative e per dare un senso di presenza e continuit. Lolio deve essere preriscaldato tra le mani. 1.SFIORMENTO La mano scivola in senso longitudinale al muscolo e in direzione centripeta. Importante il ritmo. Creare pressione con tutto il corpo e non sono con le mani. A. Ft dietro ai piedi del pz Le mani scorrono contemporaneamente B. Ft di lato Utilizzo la porzione ulnare della mano seguita dalla porzione radiale dellaltra mano; in questo modo le mani sincrociano Inizialmente il ritmo lento poi aumento gradualmente cos come la pressione. Per aumentare il drenaggio appoggio il piede sulla mia spalla ed imprimo una pressione con entrambe le mani a coppa. Anche qui lo sfioramento si fa sia con le mani alternate sia contemporaneamente. 2. FRIZIONE Ora la mano non scivola ma scolla la cute dal primo piano tissutale. - col palmo della mano, spinta in direzione del ginocchio e faccio dei cerchi mantenendo ferma la mano. Parto dal tendine dAchille fino agli Ischiocrurali Pressione e stiramento del tessuto - col medio e indice, faccio una pressione diretta con piccoli semicerchi sul muscolo. A. rotazione direttamente in pressione B. mirata: medio+indice o pollice, piccole rotazioni C. dinamica: pressione e scivolamento La pressione esercitata maggiore rispetto allo sfioramento. E pari allultima pressione data con lo sfioramento. Se voglio aumentare lattivit del muscolo lo posiziono con la tibia perpendicolare al suolo e quindi appoggio il piede sulla mia spalla, aumento cos il rilassamento. Sempre da questa posizione faccio la divisione dei gemelli per scollare i tessuti: impugno i gemelli con entrambe le mani e: - premo verso losso - spingo in direzione craniale - spingo verso il pavimento - spingo in direzione caudale Si parte sempre dalla giunzione miotendinea fino agli Ischiocrurali. 3. IMPASTAMENTO Pz: prono con cuscino sotto ai piedi Ft: di lato alla gamba da trattare

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Impastamento di tutta la massa muscolare, faccio un lavoro di spinta della mano in una direzione e dellaltra mano nella direzione opposta. Unisco un lavoro di torsione: spingo verso il tendine, ruoto le mani, spingo verso il ginocchio e ritorno, come se volessi descrivere un 8. Queste manovre sono da fare sia al muscolo in toto, sia sui due ventri singolarmente. Quando tratto il gemello interno utilizzo le due eminenze premendo direttamente sulle dita, in questo caso una mano stabilizza mentre laltra impasta. Quando tratto il gemello esterno, devo cambiare lato del lettino. Lidea quella di torcere il muscolo in tutti i piani dello spazio. La mano non scivola. Finita questa manovra si esegue uno sfioramento per rilanciare i liquidi. 4. VIBRAZIONE Parto dalla giunzione miotendinea, scivolamento + pressione con vibrazione. Le due eminenze sono quelle che lavorano. 5. PERCUSSIONE A) A COPPE B) A TAGLIO C) A PUGNO Qui non c una direzione da seguire. Dopo la manovra rilanciare i liquidi o in senso rettilineo o a sinusoide. IN SINTESI - posizione del ft - al massaggio devo sempre abbinare la mobilizzazione articolare dei distretti prossimali e distali al muscolo trattato Lontano dalle gare abbinare massaggio fasciale profondo nelle 24-48 ore post gara. Da fare sia in tecnica passiva sia attiva - valutazione posturale nei tre piani dello spazio - sequenza base sui muscoli gastrocnemio, soleo e flessori delle dita sfioramento longitudinale con due mani e ft ai piedi del pz sfioramento a incrocio e ft di lato riscaldamento dei tessuti frizione con ft ai piedi del pz movimenti di rotazione senza scivolamento movimento rotatorio indice + medio, pollice senza scivolamento pressione, scivolamento e scollamento frizione dinamica gamba piegata separo i due ventri impastamento con ft di lato perpendicolarmente alla massa muscolare, lavoro simultaneamente alla massa in toto e poi singolarmente. Movimenti di torsione ed elicoidali Gamba piegata afferro il muscolo e lo scollo con un movimento rotatorio usando le due mani contemporaneamente vibrazioni percussioni

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TECNICHE SPECIFICHE DI TRATTAMENTO SOVRACCARICO TENDINEO 1) Fascia Plantare 2) Loggia posteriore della gamba 3) Mobilizzazione articolare Pz prono eseguo un massaggio in stretch 1. Gastrocnemio in allungamento (posiziono il piede del pz sulladdome del terapista o mantenendo la dorsiflessione con una mano mentre laltra massaggia) e con le nocche delle dita premo sul muscolo sui ventri laterale, centrale e mediale in direzione disto-prossimale 10 volte per ventre muscolare fare attenzione a non imprimere troppa pressione sul vasto interno per problemi circolatori. 2. Trovo il punto di massima tensione con il muscolo rilassato, creo una pressione in questo punto in direzione dellosso utilizzando i due pollici affiancati e chiedo una contrazione isometrica per 5 secondi sia a ginocchio flesso sia esteso, mantenendo i pollici nel punto di tensione. 3 volte per 5 secondi 3. Fascia Plantare: ginocchio semiflesso massaggio la fascia plantare rilassata con le nocche dal tallone alle dita massaggio la fascia in stretch con le nocche o col pollice dal tallone alle dita Liberazione dei distretti distali e prossimali per rendere pi elastica la zona trattata. E una tecnica specifica di trattamento su un affaticamento muscolare della loggia posteriore della gamba con sovraccarico tendineo. Pz supino ginocchio esteso lavambraccio del ft accoglie la pianta del piede; metto in allungamento passivamente il trcipite surale, poi chiedo una contrazione isometrica, rilassamento e guadagno in allungamento. Impugno il tallone con una mano, mentre laltra avvolge il collo del piede, traziono in senso caudale (tipo pompage) portando il piede in dorsiflessione per liberare i tessuti di ancoraggio a livello tendineo. Prendo il malleolo con il piede in dorsiflessione faccio 3 massaggi trasversali ai legamenti, passando intorno ai malleoi. MOBILIZZAZZIONE DEL PIEDE: 1. massaggio interdigitale: movimenti rotatori sullinserzione muscolare, simile allimpastamento 2. mobilizzazione in flessione plantare e dorsale delle teste metatarsali 3. apertura degli spazi interdigitali 4. mobilizzazione del mediopiede 5. mobilizzazione del retropiede 6. massaggio con il pollice sulla fascia plantare dal tallone al 1 dito, al 2 dito pz prono 7. liberazione dellarticolazione sottoastragalica: pz supino col piede appoggiato sullo sterno del ft, mobilizzo utilizzando il mio busto e molleggiando sulle ginocchia 8. decoaptazione dellarticolazione tibiotarsica

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9. scollamento del tendine: pollice e indice prendo la guaina laterale del tendine, premo verso il tendine e porto verso il muscolo rotazione scollamento dei tessuti che avvolgono il tendine. Da fare sia con tendine in rilassamento sia in tensione. trattamento del tibiale anteriore: una mano stabilizza il tallone, con il pollice o indice eseguo una frizione dalla zona dorsale del piede alla zona di inserzione prossimale del tibiale. In contrazione isometrica contro resistenza mantengo per 5 secondi, rilasso e recupero in allungamento.

Trigger points gastrocnemio

Trigger points soleo

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ISCHIOCRURALI Anche se tratto il polpaccio devo aprire i vasi superiore quindi creo un riscaldamento con sfioramento e frizione dei muscoli ischiocrurali. Partendo dallesterno verso linterno e da superficiale a profondo avremo i seguenti muscoli o Bicipite femorale o Semitendinoso o Semimembranoso 1. SFIORAMENTO Pz: prono con o senza cuscino o appoggiando il piede alla spalla Ft: a lato della coscia leggermente posteriore Sfioramento in senso disto-prossimale sia in zona centrale che mediale e laterale 2. FRIZIONE Col palmo della mano, con le dita, col pollice seguendo i criteri disto prossimale di inserzione tendinea dei mari muscoli, frizione mirate. Per aumentare la pressione posso posizionare una mano sopra allaltra. Posso anche usare lavambraccio sempre in senso longitudinale o sinusoidale dal ginocchio allischio. A livello della tuberosit ischiatica posso usare il gomito. 3. IMPASTAMENTO Stesse manovre del polpaccio ma seguendo il decorso dei muscoli 4. MASSAGGIO TRASVERSO Coi pollici uno sullaltro, faccio 10 passate traverso sul punto di inserzione tendinea, cio a livello della tuberosit ischiatica. Lidea quella di trazionare il tendine spostando il tendine verso lesterno. Pz: supino Ft: seduto sul lettino con larto sulla spalla, il femore perpendicolare al suolo Trattamento con le nocche col muscolo in scarico esercitando una pressione dal ginocchio verso lischio per 5 volte. Trattamento con le nocche col muscolo in stretch portando il ginocchio verso il torace (aumento la flessione danca). Trattamento coi pollici: posiziono i pollici nel punto mi maggior tensione col muscolo rilassato, porto il muscolo in allungamento aumentando la flessione danca e poi chiedo una contrazione dinamica attiva (dico al pz di piegare il ginocchio) per 5 secondi per 3 volte. Alcuni atleti dopo il massaggio necessitano di stretching: 24

o ginocchio flesso verso la spalla omolaterale o ginocchio flesso verso la spalla controlaterale o ginocchio esteso fletto lanca con il piede in linea con la tibia. Il massaggio si conclude sempre con una mobilizzazione articolare coxofemorale bilateralmente. Posso inoltre abbinare una tecnica lombosacrale dinamogenica, tecnica di rilancio dei liquidi corporei.

MOBILIZZAZIONE ARTO INFERIORE Mobilizzazione della coxofemorale in tutti i piani dello spazio. Pz: supino Ft: di lato allarto da trattare, avvolge a culla larto inferiore ed esegue: o flex-estensione o abd-add o intra-extrarotazione o circonduzione o stretching del piriforme (porto il ginocchio verso la spalla opposta) o decoaptazione mantenuta per 5 secondi per 5 volte (traziono larto verso il soffitto) Tecnica da fare sempre bilateralmente. drenare larticolazione, migliorare lefficienza funzionale di unarticolazione che serve per la spinta.

Trigger points ischiocrurali 25

QUADRICIPITE e ADDUTTORI In senso disto-prossimale riprendo tutte le manovre viste precedentemente. Trattamento della rotula 1. SFIORAMENTO 2. FRIZIONE 3. IMPASTAMENTO: inizio a porre attenzione anche agli adduttori 4. MASSAGGIO PROFONDO 5. ROTOLAMENTO: pz supino arto esteso, creo unasse di rotazione direttamente sullosso del femore dal ginocchio verso la zona inguinale, prima lentamente e poi pi velocemente. Se voglio aumentare lo scarico del muscolo, posiziono la gamba in flessione e con le nocche esercito un massaggio profondo sul quadricipite. Da questa posizione chiedo una contrazione, ricerco i punti di tensione coi pollici e mantengo le dita in posizione durante la contrazione. 6. STRETCHING: in decubito laterale, arto sotto flesso mantenuto dallatleta, laltro flesso lo avvolgo con un braccio mentre laltra mano fisso la cresta iliaca, allungo la muscolatura flessoria salvaguardando la colonna vertebrale. Per gli adduttori medesimo lavoro facendo attenzione al Triangolo di Scarpa dove c il passaggio dei vasi circolatori. Eseguo lo stretching con pz supino, arto flesso e ginocchio appoggiato al ventre del ft. Essendo un muscolo molto voluminoso posso usare lavambraccio ROTULA: pz supino arto esteso eseguo con i pollici tre massaggi circolari attorno alla patella partendo dal tendine rotuleo, e poi scarico verso il retto femorale. 1 2

3 Trigger points: 1.retto femorale 2. vasto mediale 3. vasto mediale obliquo

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Trigger points vasto laterale

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GLUTEO e PIRAMIDALE 1. SFIORAMENTO 2. FRIZIONE 3. IMPASTAMENTO: sia nel senso omolaterale al muscolo da trattare sia in senso controlaterale al muscolo, per poter premere di pi con la porzione ulnare della mano craniale, sul punto dinserzione tendinea. Lo stesso lavoro lo eseguo con la mano podalica usando le eminenze tenar e ipotenar; entrambe spingono in direzione perpendicolare allosso. Si ha una maggiore spremitura del muscolo gluteo. 4. MASSAGGIO PROFONDO: sul grande trocantere, col pollice eseguire un massaggio circolare intorno alla testa del femore. Inserzione del piramidale: massaggio con anca e ginocchio esteso massaggio con ginocchio flesso, tengo il pollice fermo e mobilizzo in intra-extra rotazione massaggio col gomito sul ventre muscolare: muovo tutto il gomito o mantengo fermo il gomito e ruoto il polso 5. STRETCHING: gluteo e piramidale (ginocchio verso la spalla opposta + extrarotazione). Da questa posizione chiedo una contrazione isometrica per 5 secondi, poi rilasso e il ft allunga per 3 volte. Trattamento bilaterale. 6. MOBILIZZAZIONE: pz in decubito laterale gambe flesse fuori dal lettino e appoggiato sulladdome del ft, la mano podalica sulla base del sacro, la mano craniale tra L5-S1, utilizzo il mio corpo ed eseguo: 3. flesso estensione: ft di fronte al pz, sorreggo gli arti flessi e mi sposto sulle mie ginocchia in senso cranio-caudale 4. lateroflessione: ft con la schiena rivolta verso la testa del pz, porto i piedi del pz verso il pavimento e verso il soffitto, monitorando con una mano a livello lombosacrale 5. mobilizzazione dellemibacino: pz decubito laterale arto sotto flesso, arto sopra flesso, ft presa avvolgente della mano e avambraccio 6. trattamento del piriforme con gomito 7. mobilizzazione sacroiliaca su pi piani si pu abbinare la respirazione. Volendo la mobilizzazione pu essere fatta anche da supino, mantenendo gli arti flessi e appoggiati sulladdome del ft che si trova a lato del pz e una mano sul sacro che controlla. liberazione delle tensioni legamentoso liberazione dellarticolazione della coxofemorale liberazione piramidale, psoas e quadrato dei lombi TEST DEI ROTATORI DANCA Vado a valutare la mobilit equilibrata delle teste dei femori. Pz supino valuto la rotazione dellanca ad arto esteso. Spesso capita che sia dovuto allasimmetria dello sport, allutilizzo di una scarpa scorretta o allutilizzo di strumenti sportivi come racchette da tennis, mazze da golf

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Trigger points: 1. grande gluteo 2. medio gluteo 3. piccolo gluteo 29

Trigger points Piramidale Adduttore breve Adduttore lungo

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TRONCO E ADDOMEQUADRATO DEI LOMBI Stessa sequenza vista prima. Pz prono con cuscino sotto la pancia per salvaguardare la colonna. Eseguire sfioramento, frizione nella zona compresa tra la 12 costa e la cresta iliaca. Lavoro di scollamento e dimpastamento. Trattamento decontratturante: parto dallinserzione delle cresta iliaca verso le coste massaggio con avambraccio Ft controlateralmente al muscolo da trattare, posiziono il pollice a ridosso della colonna, posiziono sopra la mano che spinger il pollice lungo la cresta iliaca, e dalla colonna verso lesterno, cercando di spostare la massa muscolare da mediale a laterale. Manovra di stiramento fasciale: le mani ad incrocio rispettivamente sulle inserzioni, chiedo al pz di inspirare Lavoro miofasciale: pz in decubito laterale sul lato sano con cuscino a livello lombare, gamba sotto piegata e sopra estesa, ft dal lato ventrale, mani ad incrocio aumento la lateroflessione e stretch dei quadrati dei lombi Associo la respirazione e recupero in allungamento Pz decubito laterale gambe flesse e ginocchia fuori dal lettino, eseguo la lateroflessione portando i piedi verso il pavimento, chiedo uninspirazione, mantengo la posizione e poi ritorno per 6 volte. Le mani del terapista aiutano lapertura e lo scollamento del quadrato dei lombi La colonna deve rimanere in posizione neutra, evitare quindi uneccessiva lordosi Mobilizzazione: pz in decubito supino arti estesi, presa a braccialetto sulle caviglie mentre laltra mano stabilizza sulle SIAS. Trigger points quadrato dei lombi

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PSOAS Muscolo da trattare sempre bilateralmente, spesso dolori lombare o toraco-lombare diffuso causato spesso dallalimentazione. Sequenza delle manovre con pz supino. Repere muscolare: pz supino, porto larto verso lalto e in extrarotazione, posiziono la mano tra la cresta iliaca e lombelico in direzione obliqua, chiedo di sostenere la gamba e affiora la massa muscolare. 1. MODALITA PASSIVA OMOLATERALE: trattamento dal lato omolaterale eseguo un massaggio drenante trasversale al muscolo, spingo dalla cresta iliaca verso linterno 2. MODALITA PASSIVA CONTROLATERALE: trattamento dal lato controlaterale, spigo dallinterno verso lesterno 3. MODALITA ATTIVA: chiedo allatleta flesso-estensione (chiedo di far scorrere il tallone sul lettino) mentre con le mani eseguo delle frizioni in senso trasversale. In questo modo scollo le fasce che avvolgono il muscolo e creano retrazioni sul punto dinserzione. 4. FRIZIONE IN ECCENTRICA: pz supino arto flesso ed extraruotato, chiedo al pz di scendere lentamente mentre con le mani friziono sul muscolo. 5. Mantengo la pressione delle dita sui punti di tensione e accompagno la discesa dellarto 6. STRETCHING: pz supino gambe fuori dal lettino, ft a livello podalico una mano spinge il ginocchio verso il torace, laltro ginocchio appoggiato alla mia SIAS, creo una divaricazione del muscolo. Chiedo flessione ed extrarotazione della gamba fuori dal lettino, il ft mantiene lisometrica contro resistenza per 5 secondi, poi nella fase di rilassamento allontano le due ginocchia allungando cos lo psoas. Suggerire al pz di bere perch lo psoas direttamente collegato ala funzionalit renale.

Trigger points ileopsoas

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MANOVRA DINAMOGENICA E una manovra di rilancio dei liquidi da fare alla fine del trattamento. Pz supino con o senza cuscino sotto le ginocchia, Ft alla testa del pz, posiziono le mani sul ventre a lato dellombelico, chiedo unespirazione e intanto con la parte ulnare: 1. spingo la pelle verso la porzione mediale 2. prendo una piega di pelle e la sollevo verso il soffitto 3. porto verso lo sterno 4. spingo verso la parte laterale e in fine verso il pube, per 5-10 volte Effetti della manovra: scollamento del tessuto adiposo e viscerale toglie la congestione dei liquidi accumulati durante il massaggio per stimolo riflesso migliora la pompa cardiaca. Da non fare nel massaggio pre-gara, nellinfra-gara e post-gara solo 3 volte.

COLONNA Palpazione della muscolatura superficiale, apprezzo la differenza tra i due emilati Con la punta delle dita premo il tessuto e osservo: differenza muscolare, aderenze scollamento della pelle dal sottocute, controllo delle grinze mani a ventaglio, pollici sulla colonna, esercito una pressione verso il cranio e verso il pavimento, apprezzo lelasticit a livello lombare, dorsale e toracocervicale Le stesse manovre vengono ripetute con ft posizionato cranialmente. Ricerco le zone con maggior tensioni, saranno i punti in cui porr pi attenzione durante il trattamento. Se il piano fasciale scorre bene possiamo affermare che il tessuto elastico e ben scollato. La direzione preferenziale delle manovre per questo distretto anatomico sempre caudocraniale (dal sacro ma il distretto anatomico da la possibilit di spaziare in maniera multidirzionale come lavoro globale. Scollamento, frizione, impastamento seguono le regole generali descritte precedentemente in particolare: 1. SFIORAMENTO dei paravertebrali in senso longitudinale alla colonna bilaterale (pollici a ridosso delle spinose spingono verso lesterno), sia in senso trasversale sia in senso cervico-sacrale. 2. le stesse manovre le far con le mani incrociate spingendo la zona sacrale;una mano appoggiata ai paravertebrali, entrambe le mani spingono in direzioni opposta 3. MASSAGGIO GLOBALE di tutti i muscoli in senso longitudinale 4. SCOLLAMENTO con PINZE ROULE e spinta di tutti i muscoli dal sacro al cranio e da mediale a laterale 5. MASSAGGIO INTERCOSTALE con le dita seguendo il decorso delle coste 6. con le nocche massaggio in senso sacro-craniale e cranio-sacrale 7. MASSAGGIO PROFONDO mano posizionata sulla colonna col pollice vicino alle spinose, laltra mano sopra spingo dal sacro alla cervicale spingo in senso sinusoidale, sui punti di tensione mi fermo ed eseguo manovre circolatorie. Posso usare anche indice e medio. 8. MOVIMENTI CIRCOLARI CON PRESSIONE col gomito parto dallinserzione caudale e mi sposto verso la cervicale 9. RILANCIO DEI LIQUIDI con sfioramenti e frizioni profonde 33

10. con eminenza tenar e ipotenar a cavallo dei processi spinosi, laltra mano a piatto sopra laltra, chiedo uninspirazione e a fine espirazione eseguo spinte dirette sullosso. Su tutta la colonna 11. RILANCIO DEI LIQUIDI 12. VIBRAZIONI con mani a ventaglio 13. PERCUSSIONI 14. PRESSIONI dito medio sulle spinose, laltra mano sopra, spingo in senso perpendicolare. 15. STRETCHING pz seduto sui talloni con le nocche allungo la muscolatura paravertebrale 16. MOBILIZZAZZIONE GLOBALE prima di alzarsi accompagnare il pz al risveglio muscolare con mobilizzazioni della colonna in toto.

ADDOMINALI - MASSAGGIO LONGITUDINALE con le dita dal pube verso la zona costale a lato dellombelico - MASSAGGIO CIRCOLATORI pressione, rotazione e ritorno dl pube verso la zona costale - MASSAGGIO TRASVERSO con la spinta verso la linea alba e traziono verso lesterno - SCOLLAMENTO CON MASSAGGIO TRASVERSO sulla zona cicatriziale, in presenza di aderenze o punti di tensione dal centro verso lesterno e viceversa - LIBERAZIONE traziono la zona pubica verso lombelico e poi rilasso

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Trigger points retto addominale

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ARTO SUPERIORE E CERVICALETRAPEZI Per tutti gli sportivi in cui si ha un maggior interessamento del cingolo scapolare dovr eseguire un lavoro preparatorio globale sulla colonna, sugli stabilizzatori della colonna. In particolar modo pongo attenzione ai trapezi, muscoli importanti per la postura - PRESSIONE E ROTAZIONE direttamente sul trapezio con gomito - medesimo lavoro col pollice in direzione perpendicolare alle fibre, dalla colonna verso il ventre muscolare - MASSAGGIO TRASVERSO e LONGITUDINALE con lomero in intrarotazione, impugno la spalla e massaggio linserzione, liberazione delle tensioni muscolari - TRATTAMENTO del piccolo pettorale, gran dentato, sottoscapolare ed elevatore della scapola - SCOLLAMENTO della scapola partendo dallangolo inferiore - MOBILIZZAZIONE IN TUTTE LE DIREZIONI + MANOVRA A 8 pz decubito laterale, la mano podalica impugna langolo inferiore della scapola e laltra a livello del sovraspinato, il braccio del pz mantenuto dal ft - DECOAPTAZIONE sollevando lomero verso il soffitto - OVERPRESSION TRAPEZIO SUPERIORE Trattamento specifico per il trapezio superiore - MASSASSIO TRASVERSO PROFONDO ft alla testa del pz che supino, rotazione testa dal lato opposta al trapezio da trattare, la mano del ft sotto al collo, mentre laltra mano esegue un massaggio traverso profondo sul ventre muscolare e sullinserzione a livello dellacromion - eseguo la stessa manovra con le nocche longitudinalmente andando dallorigine occipitale verso lacromion - MOBILIZZAZIONE DELLA SPALLA una mano sulla testa dellomero, laltra stabilizza il capo e mobilizzo la scapolo-omerale in tutte le direzioni - TRATTAMENTO DELLA CLAVICOLA ft dal lato della clavicola, pz supino, gomito flesso a 90, omero intraruotato una mano stabilizza la clavicola, laltra porta il braccio in extrarotazione

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CERVICALE Muscoli superficiali trapezio superiore, splenio della testa, erettori della colonna di interessamento cervico-toracico. Muscoli profondi traversi spinosi, erettori del capo. Manovre viste precedentemente con pz prono: - SFIORAMENTO, FRIZIONE, IMPASTAMENTO con presa pollice e dita, bilateralmente e poi con pi attenzione allemilato pi colpito - STRETCHING del trapezio superiore in lateroflesione - MASSAGGIO con le nocche o col pollice dal cranio verso la spalla - STRETCHING in rotazione controlaterale al lato da trattare - DECOAPTAZIONE pz supino, ft alla testa del pz mani dietro al rachide cervicale, spinta verso lalto, poi traziono verso di me e poi rilascio in maniera continuativa - MASSAGGIO TRASVERSO rotazione controlaterale al lato da trattare, mano a piatto sulla clavicola e con il pollice massaggio langolare della scapola - MOBILIZZAZIONE mantengo fermo langolare premendo sul muscolo e sulla spalla e mobilizzo la testa in lateroflessione con il collo in rotazione controlaterale - Mani sotto le scapole con il mignolo a lato della colonna, spingo verso lalto e traziono verso me poi sposto le mani versola testa e ripeto la manovra per 3-5 volte

Trigger points elevatore della scapola

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STERNOCLEIDOMASTOIDEO - STRETCHING pz supino capo ruotato controlateralmente al muscolo da trattare, posiziono pollice e indice a cavallo dellinserzione mastoidea e appoggio la mano sulla testa, laltra a livello dellinserzione distale. Chiedo uninspirazione, durante lespirazione traziono con la mano craniale e aumento la rotazione - MASSAGGIO LONGITUDINALE col il pollice massaggio da posteriore ad anteriore - IMPASTAMENTI lungo tutto il ventre muscolare - ALLUNGAMENTO - MOBILIZZAZIONE mani a coppa sotto loccipite lateroflessioni Trattamento da fare sempre bilateralmente

Trigger points sternocleidomastoideo

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Trigger points romboidei

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PICCOLO PETTORALE SOTTOSCAPOLARE GRAN DENTATO Analizziamo ora tre muscoli che con la loro contrazione mantengono la posizione anatomico dellarticolazione del cingolo scapolo omerale e sono: - piccolo pettorale - sottoscapolare - gran dentato Sequenza della manovre: 1. STIRAMENTO TISSUTALE E FASCIALE pz supino, una mano sulla testa dellomero, laltra mano preme sulla gabbia toracica controlaterale, stiramento spingendo la spalla verso il pavimento, chiedo tre respiri e ad ogni respiro aumento lapertura 2. lo stesso lavoro lo eseguo con un braccio di leva maggiore posizionando una mano sulla testa dellomero e laltra sulla cresta iliaca controlaterale utilizzando sempre le tre respirazioni 3. in fine posiziono entrambe le mani sulle teste omerali e ripeto la manovra Lavoro specifico sul piccolo pettorale che vizia sia la posizione della spalla, sia la conduzione nervosa e lapporto di sangue in quanto sotto al pettorale passa il plesso brachiale e i vasi circolatori. - MASSAGGIO LONGITUDINALE pz supino braccio leggermente abdotto, ft dal lato del muscolo da trattare, col pollice sotto al gran pettorale mi sposto dallorigine allinserzione

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Per il sottoscapolare: - MASSAGGIO IN ROTAZIONE pz supino, braccio extraruotato e mano del pz sotto la sua testa, prendo lavambraccio traziono e massaggio in rotazione col pollice. La stessa manovra la si pu fare sostenendo il braccio del pz in extrarotazione e gomito esteso

Per il gran dentato: - MASSAGGIO IN ROTAZIONE pz in decubito laterale, ft dal lato facciale del pz, lavoro di trazione sul bordo mediale della scapola

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Concludere il trattamento con la manovra dinamogenica. MOBILIZZAZIONE TORACICA Ft alla testa del pz, pz supino con la testa quasi fuori dal lettino, le sue braccia elevate cingono il mio busto, le mie mani sono sotto la gabbia toracica, eseguono lateroflessione con decoaptazione DIAFRAMMA Pz seduto con le gambe fuori dal lettino, ft dietro al pz, chiedo di flettersi, affondo le mani nella gabbia toracica, chiedo inspirazione e mantengo le coste tra le mani. GRAN PETTORALE Le manovre sono quelle descritte precedentemente - MASSAGGIO ROTTORIO posso drenare direttamente verso la spalla, oppure dalla spalla verso la zona sternale passando sotto la clavicola, verso lo sterno e in direzione del processo xifoideo - IMPASTAMENTO tra pollice e indice tenendo il braccio tra le gambe e partendo dalla porzione tendinea - MOBILIZZAZIONE ARTICOLARE - STRETCHING una mano stabilizza la porzione sternale, laltra trazione il braccio in elevazione ed extrarotazione - IMPASTAMENTO IN STRETCH

Trigger points gran pettorale 43

DELTOIDE - SFIORAMENTO CON PRESSIONI una mano tiene il braccio aderente al tronco del pz, laltra esercita pressioni con leminenza tenar e ipotenar dallinserzione allorigine per i fasci posteriore, medio e anteriore - La stessa manovra viene fatta col pollice per le fibre anteriore e con le dita per quelle posteriori - IMPASTAMENTO GENERICO - RILANCIO DEI LIQUIDI con le nocche o col palmo - MOBILIZZAZIONE CINGOLO SCAPOLARE E DECOAPTAZIONE - MOBILIZZAZIONE CON VIBRAZIONI impugnando il polso

Trigger points deltoide 44

TRICIPITE BICIPITE BRACHIALE Lavoro di preparazione come sopra - MASSAGGIO LONGITUDINALE pz prono nocche o pollici avvicinati massaggio da distale a prossimale sui tre ventri muscolari. Per una presa migliore abdico il braccio e lo mantengo tra le mie gambe, in questo caso la mano avvolge lomero e lavoro con i pollici - IMPASTAMENTO GENERALE - RILANCIO DEI LIQUIDI

Trigger points tricipite

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Lo stesso lavoro vale per il bicipite brachiale, devo solo porre attenzione a non urtare con le nocche le sporgenze ossee e quindi meglio utilizzare il palmo della mano.

Trigger points bicipite brachiale

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AVAMBRACCIO Lavoro di preparazione con lavambraccio in pronazione e in supinazione - FRIZIONE E IMPASTAMENTO di tutti i ventri muscolari della loggia antero-interna dellavambraccio - ROTAZIONI E PRESSIONI con pollice sui punti di tensione - MASSAGGIO TRASVERSO con indice e medio o con i pollici - IMPASTAMENTO INTERDIGITALE separo la muscolata mediale da quella laterale - RILANCIO DEI LIQUIDI - STRETCHING con una mano fisso la testa omerale laltra impugna il palmo della mano e la mantiene in estensione - APERTURA RADIO E ULNA - MASSAGGIO IN STRETCH con le nocche - Sui punti di tensione chiedo una contrazione isometrica contro resistenza e mantengo la pressione delle mie dita - MOBILIZZAZIONE DEL CARPO impugno le filiere del carpo e chiedo di aprire e chiudere le dita - MASSAGGIO PROFONDO della muscolatura palmare della mano con attenzione allopponente del pollice - DECOAPTAZIONE POLSO E DITA

Trigger points muscolatura loggia anteriore dellavambraccio

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Trigger points muscolatura loggia anteriore dellavambraccio

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