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1 TEMA I OBIETTIVO E IMPORTANZA DELLA PROTEZIONE DELLE COLTURE Riguarda la lotta contro le malattie e infermità ( nemici dell’uomo). Gli unici produttori di materia organica sono i vegetali, dai quali dipendono il resto degli esseri viventi. - L’ uomo primitivo: Prima non esistevano le malattie, non venivano considerate tali, ma esseri che si alimentavano. la popolazione era scarsa e nomade, l’ uomo primitivo era raccoglitore-cacciatore. L’ uomo diventa agricoltore pertanto modifica l’ambiente, e domesticatore, inizio dall’allevamento. - Origine dell’agricoltura: L’origine risale a 10000-8000 a.C.,in Medio Oriente Attribuiscono le perdite agli Dei; che gli inviavano quello che volevano. Fonte di sapienza. - Necessità della protezione fitopatologia: Raccoglitore: l’uomo raccoglitore non altera l’ambiente naturale. Esso sfrutta la vegetazione spontanea, non si parla di malattie o infermità ma di competitori. Agricoltore: l’uomo altera l’ambiente.Utilizza la coltivazione e si parla di fitopatie. Monocoltura: concentrazione di colture vegetali di una stessa specie. Prima non si alterava l’ambiente ( catena trofica). Protezione fitopatologiche: l’uomo agricoltore deve evitare i danni prodotti dalle malattie L’ agricoltore inizia ad alterare l’ambiente lottando contro esse. Importanza storica e sviluppo della protezione fitosanitaria delle colture. Ha una grande importanza sin dalle origini dell’agricoltura, in quanto le fitopatologie possono essere causa di grandi carestie. Nell’ età antica e media fino all’inizio dell’età contemporanea si pensa ha un evento miracoloso: - Preghiere, maledizioni,benedizioni. - Rubigalia ( attacco della roya: fungo). - Bravura del lavoratore. - Si citano infermità o malattie conosciute nell’attualità ( tizon, roya, pulgon, langosta) - Primo pesticida: Varion, Alphecines. Età moderna: si comincia a sospettare le cause delle infermità delle piante. Sino alla metà del secolo XVIII quasi tutti i biologi credono nella generazione spontanea. Herrera ( 1513): Agricoltura Generale:

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TEMA I

OBIETTIVO E IMPORTANZA DELLA PROTEZIONE DELLE COLTU RE

Riguarda la lotta contro le malattie e infermità ( nemici dell’uomo). Gli unici produttori di materia organica

sono i vegetali, dai quali dipendono il resto degli esseri viventi.

- L’ uomo primitivo:

� Prima non esistevano le malattie, non venivano considerate tali, ma esseri che si alimentavano. la

popolazione era scarsa e nomade, l’ uomo primitivo era raccoglitore-cacciatore.

� L’ uomo diventa agricoltore pertanto modifica l’ambiente, e domesticatore, inizio dall’allevamento.

- Origine dell’agricoltura:

� L’origine risale a 10000-8000 a.C.,in Medio Oriente

� Attribuiscono le perdite agli Dei; che gli inviavano quello che volevano.

� Fonte di sapienza.

- Necessità della protezione fitopatologia:

� Raccoglitore: l’uomo raccoglitore non altera l’ambiente naturale. Esso sfrutta la vegetazione

spontanea, non si parla di malattie o infermità ma di competitori.

� Agricoltore: l’uomo altera l’ambiente.Utilizza la coltivazione e si parla di fitopatie.

Monocoltura: concentrazione di colture vegetali di una stessa specie. Prima non si alterava l’ambiente (

catena trofica).

� Protezione fitopatologiche: l’uomo agricoltore deve evitare i danni prodotti dalle malattie

L’ agricoltore inizia ad alterare l’ambiente lottando contro esse.

Importanza storica e sviluppo della protezione fitosanitaria delle colture.

� Ha una grande importanza sin dalle origini dell’agricoltura, in quanto le fitopatologie possono essere

causa di grandi carestie.

� Nell’ età antica e media fino all’inizio dell’età contemporanea si pensa ha un evento miracoloso:

- Preghiere, maledizioni,benedizioni.

- Rubigalia ( attacco della roya: fungo).

- Bravura del lavoratore.

- Si citano infermità o malattie conosciute nell’attualità ( tizon, roya, pulgon, langosta)

- Primo pesticida: Varion, Alphecines.

� Età moderna: si comincia a sospettare le cause delle infermità delle piante. Sino alla metà del secolo

XVIII quasi tutti i biologi credono nella generazione spontanea.

Herrera ( 1513): Agricoltura Generale:

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A proposito delle infermità della vite dice: “Queste infermità devono curarsi prendendo una buona

quantità di cenere e urina di persona ben putrida, il tutto miscelato e con la metà d’acqua, e fatto uno

scavo ben profondo metterlo nelle radici, aceto e ceneri messo nelle radici; deve contenere più aceto e

ben annacquato, e la cenere deve essere di vite”.

� Età contemporanea: a metà del secolo XIX Tulagne scopre la natura parassitaria dei carboni e royas

dei cereali. Si comincia ad utilizzare prodotti fitosanitari: arsenicoles, cobre, zolfo, clorati,

carbamati,fosforiti, piretroidi, inibitori di chitina, etc.

DDT: Dicloro Difenil Tricloroetano.

DEFINIZIONE DELLA PROTEZIONE DELLE COLTURE:

Si può definire come lo studio dei danni prodotti alle piante coltivate ( nella sua: struttura ,funzionamento o

prodotti); gli agenti nocivi che gli producono e la forma di evitare i possibili danni economici.

- Sintomatologia: deviazione della normalità. Eziologia, terapia.

- Le piante coltivate sono piante modificate nella loro struttura, nella loro posizione , etc. dall’ uomo.

- Danni economici: se non hai danno non hai malattia.

- Livello di malattia che rendano redditizio il costo della difesa della coltura.

- Controllo e non sterminio dell’agente nocivo.

- Metodi di difesa senza effetti secondari indesiderati.

- Malattia ( danni prodotti per agenti animali, entomologia). Infermità s’incontrano tanto nelle colture

che nelle malattie, sono funghi e batteri); modificano fisiologicamente e morfologicamente

dipendendo dalla climatologia. La malerbologia riguarda le malerbe.

- Nematodi: agenti che attaccano le radici delle piante e li includiamo nelle malattie.

IMPORTANZA ECONOMICA:

- Storicamente:

Dall’ inizio dell’agricoltura: la 7° e 8° malattia ( grandine e cavallette che devastarono l’Egitto

nell’antichità): Sacra Bibbia.

- Perdite per malattie, infermità e malerbe:

� Perdite medie a livello mondiale:

Cramer ( 1967) 33% prima della raccolta ( 11% Ins.+Acar, 12% Enf. ,10% MH)

Glas ( 1976) +10% dopo la raccolta

FAO (1982) 43% perdite totali.

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Bovey ( 1989) ¼ prodotti agricoli pese trattamento

Primo Bufera ( 1991) 1/3 prodotti agricoli.

� Perdite nelle EEUU (USA):

- 10% in cereali, foraggi, cotone, tabacco , etc.

- 15% in colture orticole.

- 20% in frutteti.

� Perdita in Spagna:

Applicando le percentuali date per gli USA ( 15% di perdite), alla produzione agricola finale: in milioni

di pesetas):

- 1997 Spagnola ( 2570000), perdite di 385500, (circa 400000).

- 1997 Extremadura (128220), perdite di 19233( approssimativamente 20000)

� Vendita di fitosanitario

- Costo approssimato di pesticidi.

1990 1994 1996 1997

Mondo 2,5 ----- ---- ----- Bilioni di pts.

Spagna 62000 693000 84000 90500 Milioni di pts.

Extremadura 2500 2640 3274 3369 Milioni di pts.

percentuali 4% 3,8% 3,9% 3,7% % Ext./Esp.

- 0,32% Ext/Europa Occ.

- 0,09% Ext/Mundo

- Percentuale vendita di pesticidi sopra la produzione finale agraria.

SPAGNA 3,2%

EXTREMADURA 2,6%

- I costi di pesticidi in Extremadura furono specialmente diretti a ( 1986-95).

Insetticidi 600 milioni pts circa

Fungicidi 400 milioni pts circa

Erbicidi 900 milioni pts circa

Kg principio attivo/ Ha coltivate. 1988= 2,6; 1998= 1,5

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IMPORTANZA ECOLOGICA:

Il fitopatologo attua sopra l’ambente ( ecosistema), però a sua volta agisce anche sopra le malattie e

infermità beneficiano l’ agricoltura.

Ecologia Agricoltura

------------------------------------------------------------------------

--------------------------------------------------------------

Protezione delle colture.

� Concetti d’ecologia importanti per la fitopatologia.

Catena trofica: catena energetica del biotipo o la biocenosi.

� Condizioni dalle quali dipende il climax.

a. Fattori ecologici:

Fattori ecologici: Biotopo Sistema

Popolazione

Comunità

Ecosistema

Nicchia ecologica Habitat

Ambiente inerte

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b. Introduzione o estinzione di specie

Produce sempre effetti benefici o indesiderati,per tanto l’ introduzione o estinzione non è mi

innocua; perché produce cambi nell’ ambiente.

Riguarda la legge del vuoto ecologico, colonizzazione delle isole,etc.

c. Azione dell’uomo.

Agricoltura, contaminazione, effetti secondari, demografia, etc. etc.

ABIOTICI

Edifici: pH, aerazione,composizione, etc..

Climatici: Temperatura, pioggia, etc.

Interspecifici: competizione, predazione, parassitismo.

Intraspecifici: Competizione Effetto di gruppo

INTERAZIONI

BIOTICI

ALIMENTAZIONE: quantità, qualità.

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TEMA II REGOLAMENTO O CONTROLLO DELLE POPOLAZIONI DEI NEMI CI DELLE

COLTURE.

� Finalità od obiettivi: difenderci dai danni economici che ci possono produrre le malattie e

infermità.

� Metodica utilizzare: esistono molti procedimenti di tipo differente: chimico ,biologico ,etc.

- Si sceglierà il procedimento più idoneo:

o Macchinari convenienti, secondo la grandezza dell’azienda.

o Il beneficio previsto deve essere maggiore dei costi sia economici che ecologici.

- Preventivi o curativi:

o Metodi preventivi: si utilizza prima che il parassita inizi a fare danno.

o Metodi curativi: si usano quando il parassita presente e ha iniziato a fare danno.

o Attualmente nella lotta alle malattie si utilizzano più i metodi curativi che preventivi.

- Bisogna tenere in contorna serie di fattori:

o Fattori ecologici ( non possiamo uccidere tutti los bichos,etc.)

o Azione agronomiche: riguarda la pratica di irrigazione,concimazione,lavorazioni,

etc. Mai la lotta contro le malattie deve essere indipendente alle pratiche

agronomiche, per esempio impiantare un oliveto in asciutto o in irriguo..

o Intorno socio-ecologico: che una zona sia più colta,più agricola, etc.

o Intorno commerciale :importazione e commercio di piante malattie.

- Le misure intraprese possono essere di controllo o di lotta:

o Le misura di lotta:parleremmo di sterminio di specie , questo o no ci interessa

rispetto alla convenienza , effetti secondari ,etc.

o Di controllo: si utilizza nella lotta contro le malattie:

� Non si sterminano le specie.

� Convenienza.

� Effetti secondari

� Metodo conveniente.

PASSI IMPORTANTI DA SEGUIRE NELCONTROLLO DEI FITOPA RASSITARI.

� Diagnosi:

Determinazione dell’agente fitopatologico causante.

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o 1° si baserà su una sintomatologia.

o 2° poi su baserà su un’eziologia: studio delle cause dell’infermità, determinazione

dell’agente causante.

� Patogenicità.

� Epidemiologia: studia il ciclo dell’infermità o epidemia.

� Profilassi: tentare di adottare un metodo preventivo.

o 3° terapeutica: tutti i metodi di controllo e no di lotta dei quali abbiamo parlato

prima.

Per sapere quando una pianta è malata bisogna conoscere l’aspetto che aveva da sana.

� Ciclo biologico del parassita.

Fasi di sviluppo della popolazione di un determinato nemico colturale, sopra una determinata

coltura o fuori di essa, in un luogo e tempo determinato.

Il ciclo biologico annuale è il più interessante.

Abbiamo vari procedimenti di osservazione:

� Conteggio a vista: valido per insetti grandi, controllo di defecazioni.

� Metodi di colpetio.

� Rifuggi artificiali.

� Evoluzione annuale.

� Esche: luminosi, sessuali, alimentari, etc.

� Lo studio delle infermità si realizza apprezzando i fattori ecologici( biotici ed

abiotici).

� Conteggio dei danni esperienze di campagne anteriori.

� Momento opportuno di intervento.

� Ci sono distinte epoche di controllo:

- Secondo la stagione dell’anno.

Anatomica

Fissarsi nei sintomi

fisiologica

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- Secondo lo stadio vegetativo:germogliazione ( prefiorale e postfiorale),

fruttificazione e piena vegetazione.

Es. ciclo della carpocapsa:

Ha due cicli l’anno: in Extremadura da 3 a 4 generazioni. Generazione: fase di crisalide, adulto

uovo, larva e forma nuovamente le crisalidi sotto la corteccia e ricomincia ad evolversi a adulto.

Hai momenti nei quali la malattia non è accessibile ad esempio, quando sta dentro la mela. Il

momento nel quale è accessibile è, quando ha luogo la schiusa delle uova e avvicina al frutto,

quindi si tratta con insetticida. Si può combattere anche dalla deposizione delle uova fino alla

schiusa con prodotti inibitori embrionari che vengono assorbiti dall’ uovo.

Es. cocciniglia di San Josè:

Si formano sopra la corteccia degli alberi, il tronco si presenta coperto da specie di gusci ( come un

chocito).è un insetto viviparo, vale a dire che partorisce. Si formano due tipi di gusci un’allungato,

maschi, e altri più tondi, femmine. Hanno circa due generazioni, però in Extremadura hanno 3 cicli

completi. Ci sono molti tipi di prodotti per combatterlo in base al ciclo biologico.

*inverno: è un buon momento quando perché non ci sono foglie e stanno nel tronco, si utilizzano

prodotti molti caustici che formano una pellicola sopra di questi e li asfissia, generalmente sono oli.

Dopo la fecondazione quando los “bichitos” escono dal guscio della madre e iniziano a percorrere il

tronco è il momento nel quale sono vulnerabili mediante prodotti di trattamento adeguati.

Nel caso d’insetti ci sono molti metodi di osservazione per controllare i voli:

- Lamina appiccicosa.

- Tecnica del battimento, l’utensile è come una specie di manica che sbatte sopra i rami o che

li raccoglie.

- Mosquero: contenitore chiuso a forma d’imbuto impregnato di liquido appiccicoso o di

ferormoni sessuali.

- Lanterne che attirano i lepidotteri.

Sono tecniche di conteggio per controllare la popolazione d’insetti o animali e se non sono

animali bisogna ricorrere ad altri metodi.

Per esempio funghi: moteado o rogna del melo,è una infermità importante nel pero. Una

condizione necessaria per la sua riproduzione è che ci siano pioggia, che la temperatura non sia

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inferiore a 12°C e che le spore cadano in una goccia di acqua, e anche si necessitano alcune ore

di foglia cuajada per poter germinare.

Qui non si possono contare il numero di generazioni ne fare un conteggio visuale, ma le

condizioni necessarie per la riproduzione del fungo.

La lotta ai funghi si fa, quando si produce l’infezione, prima che si introduca nei tessuti, anche

se ci sono prodotti sistemici che lo seguono anche dentro il frutto, fino a 24-48h dopo.

� Popolazione e percentuale di danni:

- Popolazione:densità,intensità ,n° di parasiti ( colture/ zona/momento).

- Percentuale di danno: percentuali causate o previste ( esperienza).

- Evoluzione prevedibile della popolazione.

)_(var__

)(_:__

iabilemediodelresistenza

specificobioticopotenzialemalattiadiindice

La frazione aumenta al diminuire della resistenza dell’ambiente e all’aumentare del potenziale

biotico.

1. Ciclo biologico: potenziale biotico e n° di generazioni, prolificità. Potenziale biotico: è la

capacità di riproduzione che ha la specie che dipende da:fattori ambientali, n° di

generazioni,prolificità, nemici naturali…( sopra tutto nelgli acari e insetti)

2. Fattori ecologici: fattori biotici e abiotici.

3. Indice:il rischio che hai di malattia,che dipende dal potenziale biotico della specie e dalla

resistenza dell’ambiente che sarà variabile in ogni anno e in ogni specie( nemici naturali,

condizioni ambientali…).

� Livello e soglia di danno economico.

- NDE: È il livello di popolazione di una malattia che, quando viene raggiunto, causa alla

produzione di detta coltura un danno economico significativo. Per stabilire questi livelli,

sarà necessario relazionare densità di popolazione con perdita percentuale del raccolto.

Letale max. Letale min. Optimus Soglia max Soglia min (Immobilità)

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- UDE: densità di popolazione di un parassita sopra una coltura, in un momento determinato,

prima della quale devono essere applicate le opportune misure di controllo( controllo). Con

il fine di evitare, (in una spazio più o meno vicino), un pregiudizio nel rendimento

economico di detto coltivo, superiore al NDE. Tenendo in conto inoltre, i costi e danni di

qualunque tipo, (economici e ecologici), che il procedimento di controllo possa arrecare. Si

terranno inoltre molto in conto i costi economici ed ecologici del procedimento de controllo.

In breve possiamo dire che il UTE è la carica massima di malattia sopportabile per una

coltura, senza danno economico prevedibile o con danni inferiore ai costi ( di tutti i tipi ) del

suo controllo.

Le soglie di trattamento si esprimono in un n° misurabile. Nel caso delle malattie si fanno

conteggi,per controllare la percentuale di infezione per il suo rispettivo trattamento, però nel

caso delle infermità quello che si controlla sono le condizioni meteorologiche.

La urea è un trattamento raccomandato quando le foglie sono cadute, dovuto al suo alto

potere di decomposizione che pone fine alle infermità che svernano nelle foglie che stanno

nel suolo: è un trattamento preventivo.

� Fenologia e fitopatologia.

- Fenologia: stadio di sviluppo nell’aspetto esterno degli esseri viventi in un momento

determinato.

- Meteorologia: uguale per le colture e i suoi parassiti. Però si può attuare con misure

colturali, sopra alcuni colture ,per modificare i suoi stadi fenologici.

- Momento di applicazione : momento in cui si attuano le misure di controllo fitosanitarie.

- Fitotossicità: danni da fitoparassitari causabili alle colture.

- Spazio di sicurezza: dopo il trattamento. E’ il tempo che passa da quando si applica il

prodotto fino alla sua degradazione, vale a dire che si può raccogliere il frutto però non per

consumarlo.

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TEMA III CLASSIFICAZIONE DEGLI AGENTI NOCIVI.

Riguarda genti parassitari e non parassitari.

Agenti non parassitari

Climatici:

Edifici:

Traumatici:

- Costituzione fisica. - Costituzione chimica. - Elementi nutritivi

- Colpi, incendi, fitotossicità, etc.

- Temperatura. - Precipitazioni. - vento. - Fenomeni atmosferici straordinari.

Agenti parassitari

Malattie

Infermità

Malerbe

- Funghi. - Batteri. - Micoplasma. - Virus.

- Fanerogame parassitarie. - Fanerogame avventizie.

- Cordati: Vertebrati. - Artropodi: Insetti, crostacei,

acari, miriapodi. - Molluschi: Caracoles, Bavose. - Vermi: Nematodi.

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� VERTEBRATI:

- Uomo: agricoltura, inquinamento atmosferico, commercio, pesticida.

- Roditori e altri mammiferi:producono danni soprattutto nei primi anni ,ma anche si

difendono perché sono pezzi da caccia. Si controllano con: permesso speciale di caccia,

barriere ( reticolati, maglie,etc.), repulsivi ( TMDT), esche con roditoricidi

(clorofacinona, difacinona, derivati della curarina come warfarina o brodifacoum;

cumarina e suoi derivati sono inibitori della vitamina K), fumiganti (fosfuro di

alluminio), etc.

- Volatili: è difficile stabilire i danni. A volte sono granivori o volte insettivori, essendo i

primi benefici gli altri dannosi.

Possono essere depredati da rati e serpenti, dall’altra parte sono oggetto di caccia o sono

utilizzati come animali domestici.

Temporalmente: gregarismo, migrazione, nidificazione.

Economicamente: selvaggina, danni.

Specie: Grajillas, Paloma torcaz, Gorriones, Estorninos…

Controllo: sono illegali i metodi che uccidono( a meno di permessi); in generali poca

efficienza. Barriere meccaniche, mezzi ottici mezzi(specchi), acustici ( cannoni), esche,

caccia, mezzi chimici, repellenti ( antraquinona, metiocarb).

� MOLLUSCHI:

Sono GASTEROPODI ERMAFRODITI, costituiti da piede, massa viscerale e testa nella

quale hanno la radula. Possono:

� avere il guscio ( concha): lumache (caracoles) ed appartengono al genere Helix.

� Non avere il guscio: limaci ed appartengono al genere Agriolimax.

Depositano le uova nel suolo, si sviluppano in 2-4settimane, e sviluppano la capacità

riproduttiva ai 6 mesi.

Danni: li causano raspando la zona superficiale dei vegetali con la radula, nelle zone più

umide dell’orto.

Controllo: raccolta manuale, rifugi trappola, bande di rame nei tronchi dei fruttiferi,lavori e

compattazione del terreno,in fertirrigazione utilizzare solfato di fero come repellente,gelicidi

in bande di protezione o esche avvelenate( metiocarb, metaldehido).fungicidi con azione

helicida (carbendacima, metil-tiofanato).

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� CROSTACEI (cocciniglie dell’umidità):

Sono artropodi( animali articolati) terrestri masticatori dei generi: Porcellio e Armadillium.

Sono notturni, hanno dimensioni di 10-12 mm, grigi, corpo gonfio, propri di luoghi umidi e

ombrosi, assumono forma di palla se vengono disturbati.

I danni sono dovuti ai morsi fatti all’ alimentarsi, specialmente in giardini, piante da interno,

orti con lattughe altre orticole , medicai, ecc, specialmente in semi in germinazione e

plantule; zone più umide e ombreggiate.

Controllo di danni: risanamento del terreno, conferire più illuminazione, rifugi artificiali per

catturarli, eliminare possibili rifugi, etc. Applicazione di prodotti chimici: blindano,

diacinon, fonofos.

� MIRIAPODI (mille piedi):

Sono artropodi terrestri masticatori, delle famiglie: Blaniulidos e Iulidos.

Nella testa con un paio di antenne, corpo cilindrico e molto allungato, numerosi segmenti

con ( 1-2) paia di zampe in cada uno, colori grigi o marroni.

Danni sporadici per motivi diversi, sopra semi in germinazione o plantule. Di solito si

sviluppano in terreni con molta sostanza organica in decomposizione.

Il controllo dei danni si fa con: rifugi artificiali, esche avvelenati o come trappola,

attivazione della germinazione dei semi. Applicazioni di prodotti chimici: blindano,

diacinon, fonofos, pasation.

� TECNICHE DI APPLICAZIONE

Proporzionate e basate sullo studio del problema: identificazione del fitofago, importanza e

tipo di danni, biologia dell’agente causante, prove d’efficienza.

Nota esame:

Agenti parassitari:una serie di agenti biotici si alimentano, depongono le uova, si riproducano, etc.

queste azioni fatte sopra le colture le pregiudica.

Agenti non parassitari: fisiopatici, non hanno capacità biotica ( pietrisco, variazioni di T°) sono

agenti causanti di danno che non hanno vita.

MICROMAMIFERI DANNOSI:

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RATO BRUNO (Rattus norvegicus).

Rato nero ( Rattus rattus).

Topo di campo (Apodemus spp).

Topo domestico( Mus domestico).

Ratto-talpa ( Arvicola spp).

Topolino di campagna ( Microtus spp).

Topolino sotterraneo ( Pitymis spp).

Talpa comune ( Talpa spp)

OBIETTIVO:

Aiutare l’agricoltore a distinguere e differenziare i principali micromammiferi dannosi per l’

agricoltura.

Descrizione e abitudini:

All’ interno dei micromammiferi dannosi si distinguono due grandi gruppi: i roditori e gli

insettivori.

I roditori:

Si caratterizzano per possedere solamente un paio di denti incisivi per mandibola e i maggiori danni

li causano le specie appartenenti alla famiglia dei Muridi e Microtini.

Chiave per la identificazione dei principali roditori dannosi:

1. Coda più grande che metà della testa più il corpo: famiglia dei Muridi.

2. Coda più piccola che metà della testa più il corpo: famiglia dei Microtini.

1. FAMIGLIA DEI MURIDI:

1.1. Lunghezza di testa più il corpo superiore a 15 cm.:

� Coda uguale o più corta che la testa più corpo; lunghezza dell’orecchia inferiore a 19

mm: Ratto bruno o di Alcantarilla (Rattus norvegicus).

� Coda più lunga che la testa più il corpo; lunghezza dell’ orecchia superiore a 19 mm:

Ratto nero o di magazzino (Rattus rattus).

1.2. Lunghezza di testa più il corpo molto inferiore a 15 cm.:

� Lunghezza del piede posteriore superiore a 20 cm; orecchie e occhi grandi: topo di

campo ( Apodemus spp).

� Lunghezza del piede posteriore inferiore a 20 cm; orecchie e occhi piccoli: topo

domestico (Mus domesticus).

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2. FAMIGLIA DEI MICROTINI:

2.1. Lunghezza della testa più corpo superiore a 13 cm.

RATA-TOPO ( Arvicola terrestris).

2.2. Lunghezza della testa più corpo molto inferiore a 13 cm..

� Corpo rotondo, occhi normali,orecchi visibili e sei cuscinetti nei piedi posteriori: topino

di campo ( Microtus spp).

� Corpo cilindrico,occhi piccoli, orecchie nascoste nel pelame e cinque cuscinetti nei piedi

posteriori:TOPINO SOTTERRENEO (Pitymys spp).

Abitudini:

Tutti i roditori hanno vari parti l’anno, il suo numero e quello dei partoriti dipendono dalla

disponibilità di alimento.

I Muridi hanno una vita superficiale ,anche se possono avere le loro tane scavate in terra.

I Mcrotini, anche se hanno una vita prevalentemente sotterranea, anche si spostano per la superficie

( sopra tutti i Microtus e in minor misura i Pytimys e l’Arvicola) in cerca di alimento,nel omento di

dispersione degli individui giovani e sotto certe condizioni dell’ ambiente: allagamento e siccità.

Salvo in caso dei ratti e del topo domestico che sono onnivori, tutte le altri specie consumano solo

prodotti vegetali.

In prossimità di acque lente o stagnanti( risaie, laghi, etc.), si possono incontrare l’Arvicola sapidus

( Ratto d’ acqua),molto simile all’Arvicola terrestris però di maggiorare grandezza e di abitudini

fondamentalmente acquatiche.

GLI INSETTIVORI

Sono quelli che, come la talpa comune ( Talpa sp), il musaragna ( = toporagno) (Cracidura, Sorex e

Neomys ssp) e i ricci (Erinaceus ssp), si alimentano vermi terricoli, insetti e altri invertebrati.

Gli unici insettivori che causano danni sono le talpe, dovuto ai mucchi di terra che formano (talpai)

chr formano nei prati. Le musaragna ( = toporagno) e i ricci sono da considerarsi meglio benefici.

Le talpe hanno una grandezza ( testa più corpo) di circa 12 cm, e una coda di 3-3,5 cm. Sono

praticamente cechi, hanno il muso appuntito e le zampe anteriori molto larghe.

Normalmente hanno un solo parto ( 3-5 neonati) in primavera. Si alimentano principalmente di

lombrichi di terra. Si spostano in superficie solamente nel momento di dispersione degli individui

giovani e nelle epoche di siccità per cercare terreni più umidi.

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TEMA IV

INSETTI

GENERALITÀ

REGNO: ANIMALE. Mobili, sensibili, …

PHYLLUM: ARTROPODI. Corpo segmentato e ricoperto da una cuticola chitinosa, appendici

articolate.

CLASSE: INSETTI. Corpo diviso in testa, torace e addome, respirazione tracheale.

- Grandezza e forme molto variabili: da ¼ mm a ¼ m. Esistono 29 ordini e 750 famiglie; variano

secondo l’autore. Si calcola che le specie d’insetti siano in un numero compreso tra 300000 a

1000000 ( di cui molte sconosciute), rappresentando il 75% di tutte le specie conosciute.

Necessitano prendere l’O2 dall’aria.

- Vivono in tutti gli habitat conosciuti, escluso, forse, il marino. Questo fatto è dovuto alla loro

grande capacità di adattamento alle avversità.

- Nocività agricola importante: è la classe con il maggior numero di specie citate come malattie (

> 1000). I danni che producono possono essere di due tipi:

o Diretti: secondo il tipo di alimentazione : succhiante/masticatore.

o Indiretti: come conseguenza degli attacchi. Sono abbastanza gravi.

- Gruppo prospero: in crescita come classe.

o Vari motivi: ali, piccole dimensioni, fecondità, resistenza alla dissecazione, alla

pressione.

o Dimensioni piccole: incontrano subito habitats, facile alimentazione e rifugio.

o Fecondità:

o Resistenza: ha lo scheletro all’esterno e lo protegge dalla dissecazione.

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ANATOMIA ESTERNA ( MORFOLOGIA).

� Si crede che gli artropodi discendano da primitivi anelidi di 20 segmenti ( vermi

segmentati).

� L’evoluzione ha dato luogo agli attuali insetti composti da:

- Testa: 6 segmenti.

- Torace: 3 segmenti.

- Addome: 11 segmenti.

� Protentomon = insetto prototipo.

� Scheletro esterno ( tegumento o esoscheletro).

- Parete esterna :ha funzione di armatura, protezione, ricezione degli stimoli esterni,

penetrazione di pesticidi, mute, sistematica. Tappezza l’interno di trachee, condotti

genitali, apparato digestivo, etc.

- Naturalezza chitinosa: proteine, grassi, zuccheri, cere.

- La copertura cuticolare presenta zone di maggior spessore e consistenza dette

esclereitos, unite tra loro da zone più sottili e flessibili chiamate pleuritos.

- Nel dorso e nell’esternon l’insetto contiene la maggior quantità di chitina,“escleritos”.

Le pleuritos si trovano nella pleure.

- Per poter lottare contro un determinato insetto bisogna studiarne la cuticola in modo da

poter applicare un pesticida adeguato. Fra i più usati sono gli inibitori di chitina, altri

sono di contatto che penetrano attraverso della cuticola.

� Testa:

E’ la zona anteriore dell’insetto.

Scheletro dell’insetto. ( Cuticola).

- Peli ( quetas). - Spine. - Epicuticola - Esocuticola . - Endocuticola. Flessibile. - Epidermide - Membrana basale. Cellule vive. - Bulbi: Apodemi

esclerotis.

18

- Capsula cefalica: è molto sclerificata, formata da 6 segmenti del protentomon ( anelidi

originali). Si possono distinguere 3 tipi:

o Prognati: hanno la bocca lungo l’asse longitudinale dell’insetto, vale a dire

verso avanti.

o Hipognati: bocca perpendicolare all’asse dell’insetto.

o Opistognati: bocca all’indietro.

- Antenne: ogni insetto ne possiede un paio con vari segmenti e forme:

1. scapo: è il primo segmento dell’ antenna attaccato alla testa.

2. pedicello: secondo segmento.

3. flagello: il resto.

- Occhi: possono essere:

o Semplici (ocelli): da 0 a 3.

o Composti: sono 2. vista sfaccettata.

- Bocca e tipi di bocca:

� Masticatore: clipeo saldato alla capsula cefalica, labbro superiore, due

mandibole, 2 mascelle, labbro inferiore. Comporta un tipo di alimentazione in

superficie o con gallerie a partire dall’ esterno , mordendo.

� Pungente - succhiante: clipeo, labbro superiore, mandibole e mascelle

trasformate in stiletti, labbro inferiore trasformato in guaina , la quale viene

introdotta nei tessuti delle piante per succhiare la linfa, possono infettare le

piante con sostanze tossiche.

� Masticatore-lambente: mandibole allungate a guisa di forbice, le mascelle

formano un astuccio con il labbro inferiore, trasformato in linguetta.

Es. imenotteri: Avejas, vespe.

� Succhiante: lepidotteri. Non può creare danno ai tessuti vegetali, unicamente

può succhiare, il danno lo fanno le larve che hanno un apparato boccale

masticatore.

I primi tre tipi sono quelli che danneggiano le colture.

Insetticidi di contatto: affetta i masticatori.

Insetticidi sistemici: masticatori e succhianti.

19

� Torace (zona media dell’ insetto):

- Zampe: anca (cadera), trocanter, tibia, tarsi (unghie e orolio: specie di cuscinetti).Ha

un paio di zampe per segmento, tra pleure e sterno.

- Ali : espansioni cuticolari, formate da due strati sovrapposti.

� Sono due paia, tra pleure e tergo di mesotorace e metatorace.

� Sono unite tramite un gancio durante il volo.

� Hanno vene che delimitano celle alari.

� Solo gli insetti adulti possiedono ali sviluppate.

� Le venature e la consistenza alare sono utili in sistematica.

� Stigmati: da dove esce l’aria durante la respirazione.

� Troviamo un paio di stigmati laterali sia nel mesotorace che nel metatorace.

� Tipo d’ali in base alla consistenza:

• Ali membranose: non hanno colore,quelle che hanno colore sono le

squamose.

• Elitri: sono due specie di gusci che formano un astuccio per

proteggere le ali membranose che possiedono la capacità di volare.

• Hemilitri: la metà attaccata all’insetto è dura e la parte distale

dell’ala è membranosa.

• Piumosa: è formatala un radio raquis nel quale hai molti peli lungo di

questi che li danno la capacità di volare.

� Addome (parte posteriore dell’insetto):

Nel protentomon ha 11 segmenti.

- Blando e flessibile.

- Senza appendici locomotrici.

3 segmenti Protentomon.

- Protorace: 1o segmento dopo la testa. (1p/p) - Mesotorace: 2° segmento dopo la testa.(1p/p, 1p/a e stigmati. - Metatorace: 3° segmento dopo la testa. (1 p/p, 1p/a e stigmati.

20

- Armature genitali.

- Un paio di stigmati per segmento.

ANATOMIA INTERNA:

� Apparato digestivo: occupa una posizione intermedia. la sua funzione è la nutrizione, dalla

testa all’ano. È composto di:

- Estomodeum: bocca, faringe, esofago, buche(?) (sistema d’immagazzinamento), molleja

(proventricolo).

- Mesenteron: stomaco( ventricolo).

- Proctodeum: Ileon, colon, recto, ano.

L’apparato digestivo ha una serie di ghiandole che secernono fluidi con diverse funzioni. Questo

sistema si chiama sistema escretore legato ed è costituito da:

- Bocca: ghiandole salivari.

- Stomaco: ghiandole gastriche.

- Ileon: tubi di Malpiglio.

- Ano: ghiandole anali.

� Apparato circolatorio: è definito come aperto e in posizione dorsale.

È composto da:

- Vaso sanguineo dorsale: formato dal cuore e la aorta.

- Il sangue ( emolinfa) è raccolto nei ventricoli addominali attraverso dei suoi ostioli, in

ogni segmento addominale pulsata verso la aorta con movimenti di sistole e diastole che

le riversano per giungere alla testa, da dove percorre liberamente la cavità viscerale in

senso contrario bagnando tutti gli organi interni dell’ insetto. L’emolinfa è incolore,

giallo o verdino, si ossida con l’aria, annerendosi.

- I compiti dell’apparato circolatorio sono quelli di trasporto, protezione ( nella linfa ci

sono anticorpi) e regolazione di pressione interna. La linfa regola la pressione sanguinea

stirando la punta delle ali posteriori all’avere eccessiva pressione.

� Apparato respiratorio: è un sistema di tipo tracheale. Le trachee sono dei tubi di chitina

che percorrono tutto il corpo uniti uno con l’ altro e con uscite all’ esterno dell’ insetto dette

stigmi. E’ un sistema complesso di tubi, i più grossi si chiamano trachee e i più sottili

21

tracheale. Hanno stigmi nella zona plurale del meso e meta torace, cosi come negli 8 primi

segmenti dell’addome, due per segmento.

Tipi di apparato respiratorio in base alle stigmi:

- olopneustici: hanno 10 paia di stigmi.

- Apneustici: nessuno degli stigmi è valido. L’ assunzione di ossigeno avviene per

osmosi attraverso il tegumento. Lo scambio osmotico può avvenire su tutto il

tegumento o solamente in alcune parti di esso.

- Hemipneustici:

� Sistema nervoso: coordina la mobilità dell’insetto.

- Sistema nervoso centrale: L’unione di neuroni da origine gangli.incontriamo:

o Ganglio cerebrale sovraesofagico: collare periesofagico.

o Gangli cerebrale infraesofagico: Ganglio connettivo.

o 3 gangli toracici: uniti al connettivo.

o 8 gangli addominali uniti ai connettivi

- Sistema nervoso simpatico: stomadeico-viscerale. Innerva l’apparato digestivo,

respiratorio,ormonale, circolatorio, riproduttore, muscolare e involontario.

Gangli e connettivo derivati dal sistema nervoso centrale.

- Sistema nervoso periferico: è un’estesa rete sotto l’epidermide, che ha generalmente

sensibilità generalmente esterna.

- Gli insetti hanno un sistema endocrino importante e tutti i movimenti sessuali e le

funzioni sono determinati da questo sistema endocrino, è importante nella lotta contro

gli insetti.

� Apparato riproduttore : si trova in posizione ventrale e termina nell’addome.

Generalmente sono unisessuali ( apertura alla fine dell’addome).

- Femmine: hanno ovari,ovidotti, vagine ( spermoteca e ghiandole accessorie), oviscatpo.

- Maschi: hanno testicoli, condotti deferenti, vasi seminiferi, condotto eiaculatore, tennis.

- La struttura genitale, specialmente dei maschi ( genitalia) è basica per la classificazione

di specie.

� Sistema muscolare: molto complesso.

- Muscoli viscerali. Muscoli motrici.

- La maggioranza è di fibra striata.

22

� Fisiologia ( proprietà base dell’insetto):

- Riproduzione sessuale (Partenogenica).

- Crescita e conservazione ( nutrizione, escrezione, respirazione,circolazione,

metabolismo, metamorfosi.

- Irritabilità: capacità di reazione emissione di stimoli, sensibilità, conducibilità,

contrattilità.

- Sensi.

� Dimorfismo: possiedono dimorfismo tanto sessuale come stagionale che alimentare

23

TEMA V

CONTINUAZIONE INSETTI.

SISTEMA DI RIPRODUZIONE DEGLI INSETTI:

� Sessuale: in principio ha luogo l’accoppiamento dove si ha la fecondazione.

Ferormoni sessuali: hanno la funzione di attrarre altri esseri viventi ed è la secrezione esterna (

ormoni = secrezione interna). E’ interessante conoscere queste tre tape ( acc., fec., fer.sess.) per

poter lottare contro gli insetti, conoscendo il momento in cui sono più vulnerabili.

� Partenogenesi: appartiene a specie che hanno grande prolificità. Può essere:

- Facoltativa: quando una specie può avere sia generazioni partenogenetiche o sessuali.

- Obbligata:quando ha una generazione partenogenetica perché non ci sono maschi o ce ne

sono molto pochi.

- Ciclica: quando si ha una successione di generazioni partenogenetiche e sessuali.

� Ermafroditismo: quando una serie hai due sessi nello stesso individuo.

� Poliembrionismo: quando da un uovo fecondato con vari embrioni da luogo a vari individui.

� Pedogenesi:rappresenta un caso di ermafroditismo nelle larve. Una larva esce, si alimenta e

dentro questa si formano uova, dalle quali usciranno più larve, essendo queste ogni

generazione più piccole, e dando luogo a più generazioni.

Ovipari: che depongono uova. La maggior parte degli insetti sono di questo tipo e sessuali,

possono anche essere di forma vivipara ( che partoriscono) o ovovivipara.

� Sviluppo ( embriologia e metamorfosi).

� Uovo: Preembrione > Incubazione embrione>Schiusa.

- Sono di diverso colore grandezza, n°

- Esubia: resto del guscio dopo la eclosione.

- Si distinguono i periodi di: pre-ovoposizione ( periodo precedente alla posta necessario

per la maturazione degli organi produttori). Deposizione ( periodo necessario per la

maturazione dell’uovo. Da considerare ritmi, forme, pause, secrezione di protezione,

posti.).

24

Incubazione: va dal periodo embrionario fino all’avviamento.

- eclosioneavviamento≡

Avviamento: uscita delle larve.

- Eclosione: rottura dell’uovo.

- È influenzato dai fattori climatici: ogni specie ha un proprio integrale termico, con una

soglia termica per iniziare a svilupparsi, specie che necessitano determinati valori di

umidità per svilupparsi.

- Diapausa: influenzata dai periodi di luce ,che hanno un effetto nello sviluppo dell’

insetto in qualunque fase. È la pausa nello sviluppo che un insetto subisce per il

diminuire delle ore di luce.

- Una generazione inizia nell’uovo e termina nell’adulto. L’insetto può passare l’inverno

sotto diverse forme: uovo, larva, pupa o adulto. La prima generazione coincide con

la prima ovodeposizione ( la generazione inizia sempre dall’uovo).

In base al numero di generazioni facciamo la seguente distinzione:

- Monovoltino: insetto che ha una solo generazione all’ anno.

- Polivoltino: che ha più generazioni in un’anno.

� Periodo larvario:

Denominazione:

- Endopeterigoti: dall’avviamento a pupa si denomina larve.

- Esopterigoti: dall’avviamento ad adulto si denomina ninfe, non passano per la fase

di pupa.

La trasformazione da larva a adulto si chiama metamorfosi ( apodisi: fase di distacco della

cuticola; ecdisi: fase di rigetto della cuticola).

- Crescita solo a base di mute.

- Il numero di mute di un insetto dipende dalla specie ( esubia = muta).

Gli ormoni regolano la metamorfosi

o Ormone giovanile:quando questo ormone presente in grandi quantità l’ insetto si

mantiene giovane.

o Ormone di muta: quando si trova in maggior proporzione che quello giovanile si

produce la pupazione ( ecdisoma), sparisce l’ormone giovanile.

Possiamo incontrare due tipi di insetti:

25

a): larve uguali all’adulto eccetto dimensioni e maturità sessuale.

Le larve sono denominate ninfe perla loro somiglianza agli adulti.

b): larve diverse dall’adulto oltre dimensioni e maturità sessuali.

Distinguiamo due tipi entro i metanoli:

- Larve di prima età uguali agli adulti. Hanno una metamorfosi semplice (

eterometaboli) e sono esopterigoti. Le larve per la loro somiglianza con gli adulti

si chiamano ninfee.

- Larve di prima età distinte totalmente dagli adulti. Hanno una metamorfosi

complicata. Si distinguono larve dei seguenti tipi:

In base alla morfologia:

- Protopode: larve meno sviluppate, l’uovo ha poco alimento per la larva. Es

Imenotteri Terebranti.

- Polipode: larva più sviluppata, ben differenziata, l’uovo ha più quantità di

nutrimento. La larva ha la tipica forma di bruco (erucifrome, zampe toraciche e

pseudozampe addominali ( zampe accessorie poco funzionali alla

deambulazione).

- Oligopode: larva molto sviluppata,ha molta quantità di nutrimento, può stare

molto tempo dentro l’uovo, incluso il periodo di pupa( fase di trasformazione

dell’ insetto in adulto), riproduce dentro l’uovo. Le larve oligopode si

distinguono in: Campodeiformi, onisciformi, melolontoidi.

- Apode: sono le larve senza zampe. La forma delle larve può essere riportata a tre

modelli fondamentali: claviformi, vermiformi, cirtosomatiche.

Insetti alati:

metaboli

pterigoti

Insetti apteri:

ametaboli

apterigoti

26

In base alla forma:

- Campodeiformi: per l somiglianza agli insetti del genere Campoidea. Sono

allungate, agili, snelle, capo prognato regime alimentare zoofago.

- Scarabediformi: simili agli scarabei.

- Eruciformi: larve di lepidotteri e alcuni imenotteri( bacchi da seta). Pseudozampe

addominali

- Vermiformi: tipici degli apodi.

In base al capo:

- Eucefale:

- Hemicefale:

- Acefale:

- Pupa

Fase di inattività e trasformazioni profonde tra larva e adulto, negli olometaboli. Spariscono

i tessuti della larva e appaiono quelli di adulto vale a dire ,quando si rompe la pupa compere

l’ adulto.

- Rifugi, bozzoli, diapause.

- Esubia di larva.

- Histolisi: scompare il tessuto della larva; istogenesi: formazione del tessuto di

adulto.

- Ormone uscita adulto.

- Esubia della pupa.

Tre tipi di pupe:

- PUPA ENCERRADA (= coartata=puparium). Larva immobile e senza rilievi all’

esterno; non si apprezzano appendici ne abbozzi alari; all’ interno dell’ ultima muta

larvaria ( puparium) come pupa libera.

- PUPA ENFUNDADA (=obteca= Crisalide): larva immobile e senza rilievi. appendici e

abbozzi alari aderenti al corpo.

- Pupa incompleta ( Exarata= libre). Ha una certa mobilità e rilievi. Appendici e abbozzi

alari liberi.

- Si possono differenziare:

- Pupe DECTICAS: con mandibole funzionali, utilizzate per uscire dall’esubia.

27

- Pupe ADECTICAS: con mandibole non funzionali; non vengono utilizzate per uscire

dall’ esuvia.

- Imago (adulto):

Insetto totalmente sviluppato con capacità di riproduzione.

� ALTRE CARATTERISTICHE BIOLOGICHE DEGLI INSETTI:

- SVERNAMENTO: stato latente per passare l’inverno. Le fasi di sviluppo nel quale

l’insetto passa quest’epoca, in attività o inattività.

- FECONDITÀ: la fecondità delle specie va in funzione del danno. E’ il numero di

individui che partorisce una femmina.

� Generazione e numero di generazione l’anno.

� Generazione svernante: quella, qualunque sia la fase di sviluppo, in cui

l’insetto passa l’inverno; vale a dire l’ultima fase di sviluppo dell’anno.

- 1a, 2a etc, GENERAZIONE ALL’ANNO: monovoltino è quello che ha una

generazione l’anno; polivoltino è quello che ha più generazioni all’ anno.

- IMPORTANZA NUMERICA DELLE POPOLAZIONI:

RM

PBIP =

Nota: quando applichiamo un pesticida incidiamo sopra la resistenza dell’ambiente.

L’ indice di malattia dipende dalla resistenza dell’ambente e non dal potenziale biotico.

Quello che noi dobbiamo fare è aumentare qualche fattrice sia sfavorevole per la

malattia (R.M.),perché all’ aumentare RM diminuisce IP.

- FATTORI ECOLOGICI:

o OTTIMO

o SOGLIA: entro il quale l’insetto non muore, ma neanche si sviluppa.

o LETALI.

IP= Indice di malattia. PB: potenziale biologico specifico ( fecondita e n° di generazioni). RM: resistenza dell’ambiente; è variabile fattori ecologici e abiotici.

28

- DETENZIONE OCCASIONALE DELLO SVILUPPO: può aversi per carenza di

alimento, per mancanza di condizioni, etc.

DIAPUSA: è una sosta normale durante epoca dell’anno come conseguenza delle ore

di illuminazione.

DANNI DEGLI INSETTI:

- Benefici: tutti quelli che producono miele, le cocciniglie che producono pigmenti.

- Dannosi: sono quelli che pungono ed estraggono il succo dalle piante.

- Parassitoidi e predatori di altri insetti dannosi sono ausiliari dell’ agricoltura (benefici).

- La conseguenza dei danni indiretti, tanto se pungono che se mordono, e che creano ferite

che possono essere infettate da batteri e funghi.

- Gli insetti monofagi sono quelli che infettano ad un solo tipo di pianta ,i polifasi

parassitizzano a tutte quelle che incontrano.

- Gli insetti che hanno lo stesso apparato boccale tanto da larve(ninfe) che da adulti, faranno

lo stesso danno. Quando la bocca è distinta in larva e adulto dobbiamo agire sopra essi

durante la fase dannosa( pungente, masticatore..)

29

TEMA VI

ORDINI DI INSETTI NEI QUALI SI RISCONTRANO MALATTIE

AGRICOLE IMPORTANTI.

Nota attuatoria: al nominare un genero si scrive sempre in corsivo e la specie ugualmente, ma

l’autore. Es. Carpocapsa (=Cydia) pomonella L.

� La clase degli insetti ingloba :

- Il 74%delle specie animali.

- Il 92% di tutti gli artropodi.

- Circa più di 1000000 ( 1 mlione)di specie descritte, anche se si pensa siano il doppio.

- In spagna sono presenti 50000specie di cui 200 molto importanti in fitopatologia.

- Circa 30000specie di importanza agricola nel mondo

� LA CLASSIFICAZIONE ATTUALE È BASATA SU:

- MORFOLOGIA:

- COSTITUZIONE ALARE:nervatura, posizione, consistenza.

- PARTI CBACALI.

- METAMORFOSI

- FISIOLOGIA.

- PALEONTOLOHIA.

- GENITALIA.

� Subclassi:

- Apterigoti.

- Pterigoti ( divisione: endopterigoti e esopterigoti).

� Ordini :

Secondo Imms sono 29 ordini e 750 specie:

Gli ordini importanti in agricoltura sono 8:

- HEMIPTERI: HOMOPTERI e HETEROPTERI. Causano il 33% delle malattie agricole.

- LEPIDOPTERI: 30% delle malattie agrarie.

- COLEOPTERI: 20% delle malattie agrarie.

- DIPTERI.

30

- TYSONOPTERI.

- ORTOPTERI.

- NEUROPTERI: solo benefici.

� Alimentazione: in base al tipo di apparato boccale:

- Altri animali, piante, semi, alghe, muschi, funghi, microrganismi, residui organici.

� Le varie caratteristiche elencate serviranno per:

- ORDINI.

- FAMIGLIE.

- GENERI.

- SPECIE.

� Sinonimi: differenti nomi possono essere attribuiti ad una stessa specie.

� INSETTI DANNOSI PER L’ AGRICOLTURA.

� Danni:

- Diretti e indiretti in tutte le colture.

- Variabili secondo le circostanze,difficili da valutare: variano tra il 15- 20-50-75 % in

base alla zona, alL’ ano,problemi di esportazione,etc.):

o POLIFAGI<> MONOFAGI.

o AUTOCTONI<>INTRODOTTI.

o COME LARVE<>COME ADULTI

o COMMERCIO, CLIMA, VALORE E UTILITÀ PRODOTTA.

- Problemi aggiunti: resistenze, residui, effetti secondari, problemi di esportazione, etc..

� INSETTI BENEFICI O AUSILIAIR PER L’ AGRICOLTURA.

- Impollinatori o produttori di sostanze utili.

- Parassitoidi o predatori:

o Lotta biologica attiva allevamento ( cria) e liberazione ( suelta): tutti gli esseri

viventi si mangiano e vengono mangiati, però quando spargiamo un pesticida

rompiamola catena trofica. Questa lotta consiste nell’allevare insetti predatori e

liberarli in una coltura, per combattere una determinata malattia. Si allevano i nemici

naturali di un determinato insetto dannoso e si liberano nel campo attaccato da

questo.

31

o Lotta biologica naturale: rispettare e accrescere ( acrecentar): l’agricoltore applica un

pesticida che non elimina gli insetti benefici, rispettando le soglie di trattamento e

non danneggiando la catena trofica

NOTA: LMRS ( Limite Massimo di Residui Ammessi).Importante perchè se si superano questi

limiti non si ammette il trattamento.

� LINEE GUIDA E TECNICHE DI CONTROLLO

Sono i punti da tenere in conto quando si fa una trattamento,e sono:

- DIAGNOSI.

- CICLO BIOLOGICO.

- FENOLOGIA DELLA COLTURA.

- SOGLIE DI TRATTAMENTO.

- MOMENTO ADEGUATO.

- METODO DI LOTTA DA ADOTTARE.

- PESTICCIDA DA UTILIZZARE.

- ATTREZZATURA ADEGUATA BEN REGOLATA.

Aggiunte al capitolo VI

TIPO DI

ORGANIZZAZIONE

PHYLUM

Livello Classe Superclasse

CLASSE

Subclasse

Infraclasse

Livello Ordine Superordine

ORDINE

Sottordine

Livello Famiglia

Superfamiglia

FAMIGLIA

Sottofamiglia

TRIBU

Sottotribu

Livello Genere GENERE Sottogenere

Livello Specie SPECIE Sottospecie

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I nomi delle categorie tassonomiche superiori al livello di specie sono uninominali vale a dire che

sono formate da una unica parola, che deve cominciare in maiuscola e che per determinate categorie

tassonomiche si suole presentare con denominazioni speciali, comunemente accettate , di modo che

risulti facile riconoscere di quale categoria si tratta, cosi per esempio, si utilizzano le terminazioni:

- Oidea per la categoria di Superfamiglia.

- Idae per la categoria di famiglia

- Inae perlacategoria diSottofamiglia.

- Ini perlacategoria di Tribu.

- Ina per quella di Subtribu.

I nomi scientifici di taxon corrispondenti al livello di specie sono binomiale specie e trinomiale per

la sottospecie ( va anche raffigurato a continuazione del nome binomiale della specie le sigle che

indicano l’autore di detta specie),o sia, sono formati da due e tre parole rispettivamente,che devono

essere in alfabeto latino o in termini latinizzati concordanti (per denominare categorie inferiori alla

sottospecie si usa mettere il l ‘ abbreviazione, passando in rassegna: varietà( var.), forma (f) o razza

(r.), anche se nessuno di questi termini viene utilizzato dal Codice Internazionale di Nomenclatura

Zoologica.)

Classificazione secondo Imms modificata( Entomologia Agroforestale de Linan, C-1998).

SUBCLASSE I: Apterygota.

- Insetti apteri ( la condizione aptera si presume che sia primitiva).

- Metamorfosi leggera o senza metamorfosi.

- Adulti con uno o più paia d’appendici addominali pregenitali.

- Generalmente le mandibole dell’insetto adulto si articolano con la capsula cefalica per un

sol punto.

Ordini:

1. Thysanura.

2. Diplura.

3. Protura.

4. Collembola.

SUBCLASSE II: Pterygota.

- Insetti adulti alati o secondariamente apteri.

- Metamorfosi variata ( raramente leggera senza metamorfosi).

- Adulti senza appendici addominali pregenitali.

33

- Le mandibole dell’insetto adulto, eccetto che in quelli molto modificati, si articolano con la

capsula cefalica per due punti.

Divisione I: Esopterygota ( Hemimetabola). - Metamorfosi semplice. - Generalmente senza stadio pupale. - Le ali si sviluppano all’esterno del corpo. - Generalmente gli stadi immaturi sono

ninfe somiglianti agli adulti in struttura ed abiti.

Ordini: 5. Ephemeroptera. 6. Odonata. 7. Plecoptera. 8. Grylloblattodea. 9. Orthoptera. 10. Phasmida. 11. Dermaptera. 12. Embioptera 13. Dictyoptera. 14. Isoptera. 15. Zoraptera. 16. Psocoptera. 17. Mallophaga. 18. Siphunculata. 19. Hemiptera ( Heteroptera). 20. Homoptera. 21. Thysanoptera.

DivisioneII: Endopterygota ( Holometabola)

- Metamorfosi complicata. - Con stadio pupale. - Le ali si sviluppano all’interno del corpo. - Gli stadi immaturi sono larve che

differiscono dagli adulti in struttura ed habitat.

Ordini: 22. Neuroptera. 23. Mecoptera. 24. Lepidoptera. 25. Trichoptera. 26. Diptera. 27. Siphonaptera. 28. Hymenoptera.

29. Coleoptera. 30. Strepsiptera

Coleoptera

34

TEMA VII

CARATTERISTICHE GENERALI DEI COLEOPTERI COME

MALATTIE DELLE COLTURE.

- Sono circa 350000 specie ( fitofagi o depredatori).

- Dimensioni da piccole( < 5mm) a grandi (fino> 15 cm).

- Generalmente molto sclerotizzati e con colorazione variabile.

- Ali anteriori sono elitri. Alcuni non hanno ali posteriori adatte al volo, avendo

unicamente gli elitari e a volte questi sono saldati.

- La riproduzione è sessuale e ovipara.

- Le larve sono di tre tipi:

o Campodeiforme: tipica dei predatori.

o Scarabeiforme: tipica dei fitofagi.

o Vermiformi o apode: tipica di larve che scavano gallerie.

- La pupa libera o enfundada e adectica.

- I danni sono quelli tipici dell’apparato boccale masticatore, causati da larve e adulti.

- Vanno incontro alla diapausa, molte volte, nello stadio adulto.

- Possono essere sia monofasi che polifagi.

- Difficile da incontrare in molti casi, perché vivono tra il fogliame del suolo e restano

completamente immobili se si spaventano.

Metodi di osservazione:

- Conteggio dei danni.

- Trappole: alimentari, olfattive,luminose, cromotropiche.

- Metodo del becchettio.

- Imbuto Berlesse.

- Alcuni feromoni di aggregazione(ancora pochi ).

- Evoluzionario (insettario): artificio che mettiamo nel suolo per studiare il ciclo

biologico.

Metodi di controllo dei danni:

- Metodi colturali: lavorazioni, potatura, distruzione di resti vegetali, irrigazione

adeguata, regolazione umidità, etc).

35

- Lotta biologica: i coleotteri non hanno molti nemici naturali per tanto non si è soliti

utilizzare questa forma di lotta.

- I.G.R.: regolatori dello sviluppo degli insetti. Alterano lo sviluppo.

- Pesticidi di ingestione o di contatto, nel caso d perforatori alcuni sistemici, anche

inalazione. I prodotti principali per combattere contro i coleotteri sono pesticidi di

ingestione, per il fato che sono masticatori. Carbamati, fosforiti, piretroidi, clorati.

- Fumiganti nei granai.

Esempi:

- Capnodis tenebrionis L. ( Gusano Cabezudo).

- Leptinotarsa decenlineata Say.( Escarabajode la patata).

- Phloeothribus scabaeoides Bern. (Barrenillo del olivo).

Famiglie importanti:

1. BRUCHIDAE. Malattie dei granai. Dimensioni di circa 5 cm Bruchus sspp. 2. BUPRESTIDAE. Capnodium tenebrionis 3. CARABEIDAE. Predatore di altri insetti. Zabrus sspp. 4. CERAMBICIDAE. Neri con antenne lunghissime e larve divoratrici di materia. Cerambix sspp. Vesperus sspp. 5. COCCININELIDAE. Coccinella sspp. 6. CRISOMELIDAE. Colaspidema sspp. Chaetocnema sspp. Haltica sspp. Leptinotarsa decenlineata 7. CURCULIONIDAE Le sue specie attaccano le ghiande e castagno. Balaninus sspp. Otiorrynchus sspp. Ceutorrynchus sspp. Sitona sspp. Lixus sspp. 8. ELATERIDAE Agriotes sspp. 9. SCOLITIDAE.

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Ploeotribus scarabaeoides Scolitus rugulosus 10. SCARABEIDAE Larve di grandi dimensioni che si nutrono delle radici. Melolontha sspp. 11. TENEBRIONIDAE Zabrus sspp. Tribolium sspp.

TEMA VIII

CARATTERISTICHE GENERALI DEI LEPIDOTTERI COME

MALATTIE DELLE COLTURE

- Approssimativamente 160000 specie in totale. Apertura alare da 1mma 30 cm.

- Riproduzione sessuale e ovipara.

- Gli adulti hanno apparato boccale succhiante ( spiritromba) e non sono dannosi.

- Ali membranose ricoperte di squame. Colori vari.

- Danni causati dalle larve: monofaghe, olifaghe, polifaghe.

- Larve masticatrici denominate bruchi: abbiamo due tipi di larve:

o Con 3/5 paia di zampe. Torace/addome.

o Con 3/2 paia di zampe. Torace/addome.

- La pupa, stadio posteriore a quello larvale, è di tipo ENFUNDADA( Crisalide),

ADECTICAS. La pupa dei lepidotteri ci da una idea di come sarà l’ insetto.

- Le età larvali dei lepidotteri i misurano a partire dalle dimensione della capsula cefalica.

- Dimorfismo frequente.

- Protandria (maschi più precoci della femmina) e diapausa ( nello stadio larvale)

frequenti.

- Regimi di vita e siti di ubicazione (habitat?): sono molto distinti tra larva ed adulto. A

volte si riscontra il gargarismo ( si uniscono e attaccano in gruppo) e la migrazione (

possono spostarsi fino a più di100 km ).

Metodi di osservazione:

- Conteggio dei danni.

- Trappole alimentari od olfattive.

- Trappole luminose o cromotropiche.

- Ferormoni sessuali della femmina.

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- Manico caccia insetti.

- Rete trappola.

Di solito hanno molti nemici naturali:

- Depredatori o parassitoidi.

Metodi di controllo:

- Lotta biologica: hanno molti nemici naturali.

- I.G.R.: regolano lo sviluppo degli insetti masticatori.

- Ferormoni: cattura massiva-confusione sessuale.

- Pesticidi convenzionali per masticatori: in generale prodotti d’ingestione con azione in

profondità.

Caratteri tassonomici utili per distinguere i grandi gruppi:

� RHOPALOCERI(antenne filiformi o mazu(?). Diurni, e poco pericolosi)<> HETEROCEROS

(altre forme, più pericolosi per le colture ).

- HOMONEURA (venature 1° e2° paia di ali uguali)<> HETERONAUTA ( diseguali).

- DITRYSIA: (2 orifizi urinari)<>MONOTRISIA (1 solo orifizio genitale).

Esempi:

- Cydia pomonella L. (carcapsa).

- Lobesia Botrana Den. e Schiff. ( Polilla de los racimos)

- Prays oleae Bern. ( Prais o polilla del olivo).

Famiglie importanti dei lepidotteri.

1. COSSIDAE. Euzeria pirina: depone le uova in estate,i bruchi che nascono sono quelli che fanno danno all’

interno del legno,colpiscono le pomacee. Cossus cossus: attacca le drupacee 2. GELICHIDAE. Sitotroga cerealella: attacca i granai. Anarsia lineatella: attacca le drupacee. 3. LYMANTRIIDAE. Attaccano generalmente le querce. Lymantria dispar Euproctis chrysorrhea 4. NOCTUIDAE Possono mangiare le foglie o il colletto della pianta (Rosguilla (?)). Volano generalmente rasenti al suolo o,e durante il tramonto o di notte. Nelle ali anteriori di solito hanno disegni molto caratteristici e le ali posteriori sono grigie.

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Heliothis armigera. Attacca il pomodoro. Sesamia nonagrioides. Taladro del mais. Agrotis sspp. Rosguilla (?) Plausia sspp. Gusanos grises si mangiano le foglie. Spodoptera sspp. Gusanos grises si mangiano le foglie. 5. NOTODONTIDAE. Thaumetopoea pytiocampa, Promionaria.Vive in una specie di borsoni, durante la notte ed il giorno attacca il pino. 6. PIERIDAE. Pieris brasicae. Farfalla gialla con grandi ali, sonora le prime che si vedono primavera, le larve si mangiano foglie dei cavoletti (col). Pieris napi. Si nutre delle foglie della rapa. 7. PIRALIDAE. Ostrinia nubilalis. È una dei talari del mais .Ha un color rosato con molti punti grigi, se sono rosate è la sesamia. Chilo suppresalis la larva vive all’interno del culmo del riso; lascia la spiga bianca. 8. TINOIDAE. Tinea granella. 9. TORTRICIDAE. Lobelia botrana. Polilla del racimo (racemo). La larva attacca il racemo, ha 3 generazioni, la peggiore generazione è quella di agosto. Laspeyresia pomonella (=Carpocapsa= Cydia). Attacca le pomacee. In Extremadura ha3 generazioni. Archips rosanus (= Cacoecia).ha una generazione,si nutre dei germogli dei fruttiferi. 10. YONOMEUTIDAE. Prais Oleae. Yponomeuta mallinellus

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TEMA IX

CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI HIMENOPTERO

COME MALATTIE DELLE COLTURE.

- Approssimativamente 150000 specie. Dimensioni da medie a piccole.

- Riproduzione: sessuale o partenogenetica e ovipari. Le femmine sono sempre diploidi di

modo che possono decidere se fecondare le uova o meno( fecondati: riproduzione sessuale;

partogenetici: femmine non fecondate), hanno l’oviscapto a forma di serra o ago; i maschi sono

aploidi prodotti, facoltativamente, per patogenesi.

- Gli adulti sono masticatori lambitori; le larve sono masticatrici ed eruciformi ( falsi bruchi

3/>5 paia di zampe)o apode.

- Ha due paia d’ali membranose; le venature alari sono utilizzate per distinguere le specie.

- Si distinguono due sottordini:

� SINFITI: hanno l’addome “sentado”(=seduto), il corpo uniforme, sono in genere

fitofagi; le sue larve , falsi bruchi, vivono all’ interno dei frutti o rami, a volte si

alimentano esternamente di foglie.

� APOCRITI: hanno l’addome peduncolato, il torace e l’addome sono uniti da una

cinturita, sono parasitoidi o predatori, le larve sono apode, in questo caso la predazione

la compiono gli adulti.

Mezzi di osservazione:

- Sintomi.

- Fenologia.

- Osservazione visuale.

Controllo dei danni:

- Lavorazioni colturali: epoca di semina, distruzione delle stoppie, potatura verde.

- Pesticidi convenzionali: specialmente quelli sistemici o penetranti come carbamati e

fosforati, applicati allo schiudersi delle uova.

Esempi: quelli che attaccano le colture sono i SINFITI

� Sottordine: SYNFHYTA (fitofagi).

Cephus phiqmaeus ( Cefido del trigo).

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Janus compresus F. ( Picabrotes, Janus del Perù).

Hoplocampa brevis Klug. (Hoplocampa del pero).

Hoplocampa minuto (Hoplocampa del susino).

� Sottordine: APOCRITA ( parasitoidi o predatori).

CHALCIDOIDEA

- Trichogrammatidae.

- Pteromalidae.

- Aphelinidae.

- Encirtidae.

ICHNEUMONOIDEA

- Ichneumonidae.

- Braconidae.

TASSONOMIA DEGLI HYMENOPTERI.

1. CEFIDOS. ( SINFITI) Cephus phyqmaeus ( cefido fetrigo). Janus compresus ( Janu del Perù) 2. TENTHREDINIDOS. ( SINFITI) Hoplocampa brevis (Haplocampa del peral). Haplocampa minuto ( Haplocampo del susino). 3. CALCIDIDOS. (APOCRITI) Trichogramma sspp ( Pterotriglus sspp. In generale parassiti, di crisalidi di lepidotteri. Dibrachys sspp. In generale parassiti, di crisalidi di lepidotteri. Sentellista cynea ( Parassiti cocciniglie dell’ olivo). Prospaltella perniciosa ( Parassitizza P.S.Josè) 4. ICHNEUMOMNIDOS. (APOCRITI) Pimpla instigator ( parassiti di larve dei lepidotteri). 5. BROCONIDOS. (APOCRITI) Apanteles sspp (larve di bruchi). Opius con color( Parasitizzano ditteri) 6. CYMPIDOS. (APOCRITI)

Alcuni fitoparassitari di Quercus altri parassiti di Dipteri.

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TEMA X CARATTERISTICHE GENERALI DEI DIPTERI , COME

MALATTIE DELLE COLTURE.

- Approssimativamente 100000 specie, molte di queste con gran incidenza nelle attività umane, ( medicina, veterinaria, agricoltura).

- Ovipari e riproduzione sessuata. - Gli adulti hanno un paio di ali ben sviluppate, il secondo paio è trasformato in bilancieri,

hanno un apparato boccale pungente-succhiante. Le larve sono, apode bianchicce, vermiformi e masticatrici con le mandibole in forma di stiletto, e sono le cause dei danni ( di solito segregano salive fitotossiche predigestive). Causano rammollimento dei tessuti, per la saliva fitotossica che secernono.

- SOTTORDINI: � CICLORRAFI: Acefali. � NEMATOCERI: Eucefali. � BRAQUICERI: Hemicefali.

- Varie specie sono fitofagi e alcuni possono essere predatori (Syrphidae) o parassitoidi (

Bombyliidae). Anche saprofagi. MEZZI DI OSSERVAZIONE: - Mosqueros con sostanze attrattive: alimentari, olfattive, feromoni. - Trappole cromotropici con sostanze appiccicose. - Conteggi di sintomi e danni. - Evoluzionari.

CONTROLO DEI DANNI: - Misure colturali: maggese( barbecho), date di semina, distruzione dei resti di raccolta,

risanamento del terreno, etc. - Controllo biologico. - Lotta autocida: utilizzare alcune proprietà di una specie per lottare contro la stessa specie. Si

utilizzò nella mosca dell’olivo raccogliendo molte pupe e selezionando maschi sottomettendoli a radiazioni che li rendono sterili, dopo si rilasciavano nel campo per vedere il risultato.

- Controllo chimico: specialmente fosforati e piretroidi. - Applicati in polverizzazioni totali o, per “ Parcheo”(parcelle) ( mescolando il pesticida con

un attrattivo). Anche polverizzazione trappole ( pesticida + attrattivo applicato sopra il suolo o sopra il tronco).

Esempio: - Dacus olea Rossi. - Ceratitis capitata Weid. - Liriomyzia trifolii Burg.

TASSONOMIA: ORTORRAFA NEMATOCERI:

- Tiprilidi: Tiprila oleracea ( tiprila de las huertas).

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- Cecidimi: Dasyneura pyri(Mosquito del peral) Mayetida destructor (Mosquito trigo). - Bibiomidi: Bibio hortelanus (Bibio lortelano).

CICLORRAFA: - Tripitidi: Ceratitis capitata ( Mosca de la fruta). Dacus olea ( Mosca olivo). Ragolethis cerasi ( Mosca cereo). - Antomicidi: Pegomya hysciami (Mosca remolacha). Phorbia platura (Mosca sembrados). - Agromicidi: Liriomyza triplii (Mosca minadora horticola). Liryomiza cinerina (Mosca garbanzo).

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TEMA XI CARATTERISTICHE GENERALI DEGLI ORTOPTERI COME

MALATTIE DELLE COLTURE.

- Approssimativamente 20000 specie, dimensioni medie e grandi. - Masticatori larve e adulti, danni in ambo i casi. - Ali anteriori, elitri anche flessibili ( tegmina). Possono avere le zampe

scavatrici(Gryllotopo) o adatte al sale ( saltamonti). Di solito emettono suoni caratteristici. - Fitofagi la maggioranza, alcuni casi di zoofagi e detritivori. In alcune specie si hanno casi di

gargarismi e migrazione ( langosta con fasi gregarie o solitarie).

SOTTORDINI: � CAELIFERA: giorni, saltatori, volanti, antenne corte, erbivori. Famiglie più importante

ACRIDIDAE(=LOCUSTIDAE); mangoste o saltamonti. � ENSIFERA: di solito sono esseri notturni, molto mimetici, antenne lunghe e fini,

ingenerale lenti, erbivori od onnivori. Famiglie importanti; GRYLLIDAE (grilli), GRYLLOTALPIDAE (grillo talpa) e, TETTIGONIDA ( chiccaharas verdes).

METODI DI OSSERVAZIONE:

- Radar per rilevare nubi di cavallette. - Rifugi trappole. - Esche . - Studio delle fasi (solitaria<>gragaria). - Deposizioni e aviamento. CONTROLLO DI DANNI: - LAVORAZIONI: nelle zone di posta. - BARRE DI ZINCO. - LANCIA FIAMME. - CONTROLLO BIOLOGICO: Bacillus, nematodi, Beuberia. - I.G.R. - FEROMONI: sincronizzazione, maturità, anti aggregazioni. - CONTROLLI CHIMICI: pesticidi convenzionali di ingestione o di contatto: fosforiti,

carbammati, piretroidi, clorati non cronici. Applicati generalmente con tecnica di ULV( cosi come li troviamo) pesticida mischiato con esche in bande. Trattamenti diretti sopra i cordoni in stadi larvali. Trattamenti sopra adulti in voli o posati, etc..

- UBU (Ultra bajo volum).

Esempi: - Dociostaurus marocanus Thumb. - Grillotalpa grillotalpa L.

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TEMA XII CARATTERISTICHE DEGLI HETEROPTERI (=

HEMIPTERI), COME MALATTIE DELLE COLTURE.

- Sono circa 40000 specie, alcuni entomologi classificano gli HETEROPTERI come sottordine degli HEMYPTERI

- Non hanno molte specie pericolose per le colture. Sono buoni predatori. - RIPRODUZIONE: di tipo sessuale e ovipara. Insetti di dimensioni da media a piccole, 1

cm-1,5 cm, con metamorfosi semplice ( sono exopterigoti). Il primo paia di ali sono hemilitri ed il secondo è membranoso.

- Bocca: Pungente-succhiante nelle larve e adulti, danni e pericolosità somiglianti,

alimentazioni nel floema della coltura. Iniettano salive tossiche che possono causare la comparsa di macchie bianche, soprattutto in peperone “ Blanqueta del pimento”, possono anche essere vettori di virus o altre infermità. Di solito presentano ghiandole odorifere caratteristiche.

- Gruppi: HIDROCORISOS, ANFIBIOCORISOS, GEOCORISIS.

� Famiglie con rappresentanti depradatori o E ctoparassiti di Artropodi dannosi, che sono ausiliari benefici. ANTHOCORIDAE, MIRIDAE e NABIDAE.

� Famiglie con rappresentanti importanti come malattie delle colture: PENTATOMIDAE, MIRIADE, TINGIDAE.

METODI DI OSSERVAZIONI: - Osservazione diretta. - Manico. - Conteggio di danni. - Ricerca dei siti di svernamento. CONTROLLO DI DANNI: - Abitualmente hanno abbastanza nemici naturali specialmente parasiti OOFAGI ( non trattare

inoltre tra deposizione e eclosione). - Semina di varietà o specie più precoci. - Controllo chimico con prodotti che attuano bene per contatto , nei focolai di infezione( sopra

adulti o dopo la chiusura delle uova). Esempi:

- Eusarcoris inconspicuus H-S - Stephanitis oyri Fab - Monosteira unicostata Muls.

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TEMA XIII

CARATERISTICHE GENERALI DEGLI OMOTTERI, COME

PIAGA.

- Unito ad HETEROPTERI (come sottordini ) formavano, secondo alcuni autori l’ ordine

degli HEMIPTERI.

- E’ composto da più di 30000 specie , tutte fitofaghe , anche se di forma molto differente.

- La metamorfosi è semplice( esopterigoti), le larve ( ninfee) e gli adulti hanno un apparato

boccale pungente-succhiante; si alimentano succhiando i succhi del floema, tanto le larve

che gli adulti. Iniettano salive tossiche producendo macchie o galle, anche possono essere

trasmettitori di virus o micoplasmi.

- Hanno ghiandole dalle quali secernono liquidi zuccherini ( melassa o mangria), che attirano

altri artropodi e su questa melassa si sviluppa la negrilla.

METODI DI OSSERVAZIONE:

- feromoni.

- Osservazione visuale rami attacchi.

- Cinture gommate.

- Colpi.

- Presenza di melassa.

CONTROLLO DEI DANNI:

- Creano razze resistenti con facilità ( specie r).

- La lotta biologica è fondamentale.

- Metodi colturali ( reti, eliminazione pianta spontanee, etc.)

- Controllo chimico: pesticidi convenzionali specialmente quelli sistemici, oli, oleofosfarati.

Prodotti: IGR, RCI, ICR (Insetticidi Regolatori della Crescita).

Sottordini:

AUCHENORRYNCHA: hanno riproduzione sessuale e ovipara, antenne corte e rostro articolato

chiaramente alla testa.

- CICADELLOIDEA. Esempio : Empoasca ssp , mosquitoa verdes.

- CICADOIDEA: Esempio Cycada ssp, Cigarras

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STERNORRYNCHA: riproduzione sessuale o partenogenetica; ovipari o vivipari. Hanno antenne

lunghe e rostro articolato alla teste di modo che sembri uscire dal torace.

- APHIDOIDEA (Pulgones): esempio: Myzus persicae Sulzer.

- ALEYRODOIDEA (Moscas blancs): Esempio:Aleurothrixua floccosus Mask.

- COCCOIDEA (Cochinillas). Esempio : Quadraspidiotus perniciosus Comst.

- PSYLLOIDEA (Silas). Esempi: Cacopsylla piri L.

PSILA DEL PERO: Cacopsilla pyri L.

Descrizione:

Adulto: aspetto di piccola cimice di 2,3-3mm.

Uova: di color giallo.

Ninfe: di 0,5 2mm,si differenziano 5 stadi.

Sintomatologia:

gocce di melassa nei frutti, foglie e rami formazione di neretto(fumagine).

Danni:

- Diretti: indebolimento dell’albero, defoliazione.

- Indiretti: deprezzamento del frutto, difficoltà nella raccolta.

Causa danni solo nei peretti.

Biologia:

Iberna in stadio d’adulto sulla corteccia degli alberi. Ai primi di febbraio iniziano le deposizioni nel

tronco in lamburde e borse, le prime ninfe in stadio C-C3 del pero ( metà d marzo), a metà di aprile

appaiono i primi adulti, che realizzano la ovodeposizione ( massimo a fine di aprile-primi di

maggio)all’ estremità dei germogli in crescita. Le ninfe (N2) si spostano ai germogli localizzandosi

nelle ascelle del peduncolo delle foglie producendo la melassa caratteristica. La terza generazione si

ha nella metà di giugno e la 4° alla fine di luglio. Si producono 6-7 generazioni fino ad ottobre che

daranno luogo agli adulti svernanti.

Osservazioni:

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Inverno: cattura degli adulti mediante battimento, e osservazione delle ovodeposizioni sul tronco.

Vegetazione: osservazioni dirette dei corimbi ( 1°generazione), germogli (2° generazione).

Controllo:

Metodi colturali: evitare l’ eccessivo sviluppo dell’ albero sopra tutto delle zone alte.

I trattamenti chimici sono realizzati alla deposizione nei tronchi e nella prima e seconda

generazione con poca melassa ( ninfe N1 E n2), nella 3° solo in basse popolazioni. Difficile

controllo per il suo grande potenziale di moltiplicazione , per il copertura di generazione e per la sua

resistenza ad alcuni pesticidi.

Prodotti più utilizzati:

IGR, abamectina, amitraz, fenoxycarb, oli e piretroidi, con melassa si consiglia di lavare

previamente.

PIOJO DE SAN JOSÈ: Quadraspidiotus perniciosus Cosmt.

Descrizione:

Insetto molto polifago, attacca drupacce, pomacee ed ornamentali.

Marcato dimorfismo sessuale, le femmine hanno lo scudo a forma circolare, i maschi hanno lo

scudo a forma allungata, all’uscita di questo presentano antenne, zampe, (1mm) e colore giallo.

Larve:

Hanno una grandezza di 0,2-0,3 mm.Sono ovali di colore giallo e mobili, è la forma con la quale si

propaga la malattia.

Sintomatologia:

La presenza in rami, germogli, foglie e frutti. Presenza di gusci delle cocciniglie. Aureola rossiccia

prodotta dalla saliva tossica, che inietta attraverso il suo stiletto, nel punto di fissaggio.

Danni:

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Sono proporzionali alla popolazione della malattia. Sono provocati dalla loro presenza nei frutti,

che causa la non commerciabilità. Diminuisce il potenziale produttivo all’indebolire germogli e

rami. In pinte di vivaio la tolleranza è zero, perché il materiale vegetale è il principale veicolo di

propagazione di questa malattia.

Biologia:

Passa l’inverno sottoforma di 1° stadio larvale, la maggior parte, e 2° stadio larvale, nei tronchi e

rami. Alla fine di febbraio la larva passa al secondo stadio, in marzo si differenziano gli adulti, le

larve si sviluppano all’interno delle femmine, partoriscono 8-10 larve al giorno ( generazioni molto

dilatate), successivamente escono dall’interno del guscio delle madre e si spostano generalmente

verso le parti alte, dovuto al fatto che posseggono fototropismo positivo, si fissano al termine di 1 o

2 giorni e non si muovono più, qui andranno a formare lo scudo protettore di colore grigio. La

prima generazione suole prodursi da metà maggio ai primi di giugno. La seconda generazione, si ha

nel mese di luglio e la terza in settembre.

Osservazione:

Conteggio diretto sopra il materiale vegetale, determinando i differenti stadi evolutivi e forme

mobili.

Sopra frutti si controlla la presenza o assenza.

Cattura di maschi in trappole.

Cinture adesive per determinare il periodo larvale.

Controllo:

Il materiale vegetale è il materiale di diffusione di questa malattia.

Metodi indiretti: piantoni totalmente esenti o eliminazione d’alberi affetti.

Metodi diretti (chimico): trattamenti di inverno e/o preflorazione.

Prodotti:

Polisolfuro di Ca o Ba, aceite de verano mischiato ad insetticida ( fosforato, IGR, etc). Se non è

sufficiente, trattamento in prima generazione con aceite de verano più insetticida. Se non produce

un buon controllo in inverno o in preflorazione, presenta una serie d’inconvenienti come sono: il

periodo dilatato di ogni generazione, non ammettere gli spazi di sicurezza per incontrarsi vicino alla

raccolta, e perché è necessario bagnare bene il tronco.

Controllo biologico: calcidido endoparassito, coleottero predatore e acaro predatore ,non è

sufficiente dovuto a alla sua aggressività.

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Pidocchio verde del pesco: Myzus persicae Sulzer.

Descrizione:

E’ molto polifago, ha dimensioni di 1,5 a 2,5 mm, un corpo globoso di color verde.

Sintomi: arrotolamento o accartocciamento di foglie e germogli, con tonalità gialle. Accorciamento

e deformazione dei germogli. Sopra la melassa che secernono si sviluppano funghi tipo fumaggine.

Danni:

Sono variabili dipendendo dal numero di colonie e momento di sviluppo dell’albero. In fioritura,

deformazione dei frutti. Accorciamento e deformazione dei rami misti, più accusato negli alberi in

formazione o vivai. Trasmissione dei virus.

Biologia:

Richiede la presenza di due ospiti ( dioico), pesco il primo e distinte piante erbacee il secondo.

Sverna in forma di uovo alla base delle gemme e rami ,in febbraio schiudono le uova dando luogo

alle ninfe aptere che per patogenesi daranno 2-3 generazioni, alla metà di maggio-giugno appaiono

le forme alate, che migrano all’ospite secondario realizzando varie generazioni aptere. A metà di

settembre appaiano le forme alate che emigrano al pesco, dove le forme sessuali realizzano

l’ovodeposizione invernale.

Osservazione.

Invernale osservazione in rami misti e schiusa delle uova. Da marzo osservazione di germogli in

crescita. In autunno rilevare le deposizioni invernali.

Controllo:

Trattamento invernale con olio di inverno e insetticidi, contro uova. Allo stadio di bottone rosa con

oleofosforati o afidicidi specifici. I suoi nemici naturali Imenotteri, Crisopas, Coccinelidi e Sirfidi,

non sono sufficienti per controllare le colonie di pidocchio.

Moscerino verde: Empoasca ss.pp.

Sottordine: Anchenorryncha cicadelloidea

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Descrizione :

Abbiamo varie specie, E. vitis ed E. lybica principalmente.

Adulto : di 2-4 mm, allungato e di color verde chiaro-giallo, vola.

Sintomatologia:

Accorciamento di germogli, foglie arricciate, decolorazione gialle, necrosi terminali in foglie.

Danni:

Provocati dalle ninfe e adulti.In differenti colture, vite, fruttiferi, orticole, provoca la deformazione

di germogli, cattiva formazione di piantoni e piante, ritardo nella formazione, anticipazione di

germogli. In fruttiferi provoca danni gravi nelle piante in formazione.

Biologia :

Sverna in forma d’adulto, letargo in piante spontanee, inizia l’attività in aprile, deposizione nel

rovescio delle foglie vicino al nervo centrale. Di 4-8 generazioni, ninfe si spostano di lato e sta in

zone di luce.

Osservazione:

Osservazione diretta in germogli mediante placche cromotropiche per rilevare le prime invasioni.

Controllo:

Trattamento con acefato, malation, diazinon, piretroidi, all’inizio degli attacchi, dopo è più difficile

controllarlo, in polvere dà maggiori risultati.

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TEMA XIV

CARATTERISTICHE GENERALI DEI THYSANOTTERI

COME MALATTIE. - Sono insetti molto piccoli, di dimensioni 1-3 mm; sono poche le specie non fitofaghe.

- Hanno una metamorfosi semplice, ali piumose, la bocca di larve e adulti è pungente-

succhiante. La maggior parte delle specie sono fitofaghe, anche polifaga, micofaga,

predatrici. Possono solo alimentarsi di cellule epidermiche o parenchimatiche.

- I danni sono dovuti alle larve e adulti:

o Danni per punture nutrizionali con iniezione di salive tossiche.

o Danni per la deposizione.

o Trasmissione di virus.

- Sono facilmente trasportati dal vento, il che aumenta la loro capacità di dispersione. Essendo

molto piccoli sono difficili da rilevare e, da raggiungere con i pesticidi, giacché possono

rifugiarsi in luoghi inaccessibili.

Sottordini:

- TEREBRANTIA: apparato ovopositore a forma di falce (hoz), plaghe o predatori.

- TUBULIFERA: senza ovopositore, e ultimi segmenti dell’addome, è formato da un tubetto,

vi fanno parte alcune specie di importanza agricola.

Osservazione:

- Cattura con trappole cromatiche.

- Conteggio diretto sopra organi attaccati( con microscopio).

- Manici caccia insetti e battitura.

Controllo dei danni:

Misure colturali: pulizia dei margini, maglie fini, distruzione dei resti dei raccolti, alternative

adeguate, materiale vegetale sano.

Controllo biologico: acari fitoseidi, antocoridi.

Controllo chimico: fosforati o carbamati, sono difficili da combattere chimicamente perché molti

trattamenti mancano d’efficacia.

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Esempi:

- Liotrips olea Coata.

- Frankiniella occidentallis Perg.

Tripide dell’olivo o ragnetto dell’olivo: Liotrips olea Costa.

Descrizione:

Adulto: misura da 1,5 a 2,5 mm, è di colore nero.

Larve: all’inizio sono bianchicce e cambiano ad aranciato durante lo sviluppo.

Sintomatologia: si osservano nelle foglie terminali di germogli teneri, e nei piccioli con

deformazioni molto caratteristiche a forma di falce(hoz), nelle quali si possono apprezzare ,al centro

di esse, piccole macchie di colore molto chiaro. I frutti si deformano come le foglie.

Danni: dovuti al marcamento di germogli e rami completi. La crescita è scarsa, provocando

intranodi molti corti, che conferiscono un aspetto caratteristico alle piante colpite da questo tripide.

Biologia:

Sverna in stadio di adulto nell’albero, rifugiandosi all’interno della corteccia ( gallerie di

barrenillos, verruche di tubercoli), con attività in giornate soleggiate. Le deposizioni si hanno in

aprile, compiono la prima generazione a maggio, la seconda in giugno ed è la più numerosa. A

luglio e agosto gli adulti stanno inattivi, in settembre-ottobre la 3a generazione. Ha abitudini

gregarie durante l’epoca di inattività nei rifugi.

Osservazione:

Osservazione diretta sopra gli organi colpiti o nei rifugi.

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Controllo: eliminazione dei rifugi mediante la potatura. Le condizioni climatiche avverse,

temperature alte in estate, o basse e con piogge in autunno-inverno, a volte, sono sufficienti per

controllarli. Il controllo chimico basato su applicazioni con dimetoato, malation, formotion o

piretroidi, quando l’adulto è attivo nell’albero.

Tripide dei fiori: Frankiniella occidentallis Perg.

Descrizione:

Adulto: è di forma allungata, dimensioni di 1-2 mm, ali piumose, colore marrone scuro in inverno e

giallognolo in estate.

Larve: sono attere e di color bianco-giallognolo.

Sintomi:

Sono variabili dipendendo dall’organo colpito, in fiori decolorazione e aborto fiorale, in frutti

recentemente allegati provoca cicatrici, suberificazione e deformazione allo svilupparsi, così come

decolorazioni, per la deposizione in forma di rosetta e alimentazione, argentato-bianchicci.

Danni:

Provocati da larve e adulti, per conseguente inutilità dei fiori, deformazione e decolorazione dei

frutti, che li rende non commerciabili.Trasmette il virus TSWV per il quale nelle orticole i danni

possono essere considerabili. Nelle ornamentali le punture alimentarie sono ingresso di funghi e

batteri produttori di marciumi. Colpisce le colture orticole, ornamentali, cotone (algodon), drupacee

e vigneti.

Biologia:

Nelle regioni calde, serre o in anni con inverni temperati, si succedono le generazioni di forma

continuativa, in regioni con inverno freddo c’è la sosta invernale in forma d’adulti; all’inizio della

primavera o alla fine dell’estate inizia la deposizione, le femmine incrostano le uova nei tessuti dei

fiori, le foglie o i talli teneri, le larve mostrano fototropismo negativo, localizzandosi al rovescio

delle foglie, cavità fiorali o ascelle delle foglie, nelle gemme o qualsiasi parte della pianta protetta

dalla luce diretta o dentro i frutti e foglie. Quando le larve hanno raggiunto il massimo sviluppo,

54

smettono di alimentarsi e cercano un posto per ninfosare ( fogliame, resti di vegetali o nel suolo). I

massimi livelli sono in estate e la generazione al finale dell’estate, primi d’autunno, che darà gli

adulti svernati che suolgono stare nelle malerbe o nelle colture invernali o permanenti ( alfaalfa). Il

numero di generazioni è vario potendo essere più di 10 l’anno.

Osservazione:

Sbattimento degli organi vegetali.

Catture di adulti con trappole cromotropiche.

Osservazioni dirette sopra organi vegetali.

Controllo:

Maglie anti insetti nelle serre. Eliminazione di malerbe per evitare la sua moltiplicazione e rifugio.

Il controllo chimico comporta grandi difficoltà per il suo comportamento, si rifugia in zone dove

non arrivano i trattamenti, volo degli adulti, ninfosi nel suolo, ecc, si suole farli prima o dopo la

fioritura.

Prodotti: acefato, metamidofos, metiocarb.

55

TEMA XV

Insetti benefici:

Caratteristiche generali come ausiliari della coltivazione.

I rappresentanti principali appartengono all’ordine dei NEUROPTERI e ad alcuni degli ordini in

precedenza citati.

Il più importante dei fattori nel prevenire che gli insetti dominino il mondo è la guerra tra loro.

“Metcalf, 1959”

Gli insetti entomofagi, parassiti e predatori, generalmente passano inosservati e la loro assenza è

notata raramente; fino a che l’eliminazione di detti insetti ausiliari, per fattori climatici avversi o per

le applicazioni massicce d’insetticidi, permette alla specie ospite di aumentare rapidamente la sua

popolazione, per la diminuzione della resistenza del mezzo, fino a raggiungere il suo massimo

potenziale biologico.

La lotta biologica si può eseguire su svariati fronti:

- Lotta biologica attiva: si conoscono i predatori e parassitoidi delle specie di malattie,si

possono produrre e commercializzare per l’agricoltura per combattere le malattie.

- Lotta biologica passiva: si fa attualmente utilizzando tecniche meno aggressive contro in

nemici naturali,in questo modo oltre i pesticidi attuano anche i predatori e parassitoidi di

malattie tentando potenziare questi ultimo nel modo possibile

Bisogna distinguere tra: afidi ( pulgones)

Afididas( imenotteri) buoni ausiliari per le colture.

INSETTI UTILI:

� NEUROPTERI: sono insetti con ali molto grandi,le larve hanno mandibole( forma

aggressiva).

� COCINELIDI: predatori e acari, anche le larve li controllano. Sono abbastanza aggressive.

56

� DITTERI: mettono le uova nelle larve e si vanno sviluppando una volta che si muove la

larva.

� IMMENOTTERI: sono molto piccoli, si sviluppano dentro la malattia che attaccano. Un

dettaglio è che lasciano in loro presenza, un a forellino nella cocciniglia o nel pidocchio di

san Josè, etc

PARASSITI:

� ORDINE IMENOTTERI:

- Ichneumonidos.-Braconidos.-Afididos.-Calcididos.-Afelidonidos.-Encirtidos.

� ORDINE DITTERI:

- Taquinidos.

PREDATORI:

� ORDINE COLEOTTERI.

-Coccinellidi

� ORDINE DITTERI.

-Cecydomidos

-Syrfidos.

� ORDINE NEUROTTERI.

-Crysopidos.

-Hemerobidos.

-Conyopterygidae.

� ORDINE ETEROTTERI:

-Antocoridos.

-Myridos.

-Reduvidos.

-Nabidos.

-Ligeidos.

Neurotteri:

57

Comprende la maggior parte di questi ordini predatori. Le famiglie di maggior interesse nella lotta

biologica sono Crysopidae, Hemerobiidae e Coniopterygidae. Le sue prede sono pidocchi,

cocciniglie aleirodidos, acari, uova di insetti e larve.

La famiglia dei Crisopidos comprende insetti molto caratteristici tanto nella forma adulta come

nella larvale. Gli adulti sono di colore verde con occhi di aspetto metallico. Le larve sono di tipo

campodeiforme, con il dorso coperto di quetas che escono da tubercoli dorso laterali. A volte queste

larve si occultano con le spoglie delle loro vittime che fissano con peli a forma di gancio che

possono su il dorso. Le uova di Crisopas posseggono un fluido viscoso nel momento della

deposizione e all’essere sollevato dalla femmina detto fluido forma un filo che si indurisce, restando

l’uovo sopra un delicato pedicello.

58

TEMA XVI

ACARI GENERALITÀ. Animali:

Phyllum: ARTROPODA.

Classe: ARACNIDA. Senza antenne né mandibole, apparato boccale composto da un labbro, due

cheliceri, pedipalpi.

Gli aracnidi fitopatogeni, appartengono alla subclasse ACARI. Sono caratterizzati da piccole

dimensioni, hanno 2 o 3 paia di zampe quando sono larve e 2 o 4 paia di zampe quando sono adulti;

il corpo è molto corto o allungato quasi senza segmentazione, il corpo si divide in due regioni

gnatosoma e idiosoma.

Sono circa 60000 specie conosciute, molti pensano che possono esistere all’incirca 500000 specie.

Gli studi sopra gli acari, sono molto più recenti di quelli sopra gli insetti.

Importanza crescente degli acari, come fitoparassitari, per:

- Intensificazione delle colture.

- Effetti trofici.

- Abuso e ripetizione di pesticidi chimici.

- Concimi disequilibrati ( eccesso di N li favorisce).

- Sterminio dei suoi nemici naturali.

Gli acari fitopatogeni sono molto piccoli, difficili da localizzare e studiare; di comportamento,

forma, colore e habitats molto diversi. Sono dannosi ma a volte anche favorevoli per le colture.

Morfologia esterna

Hanno dimensioni comprese tra 0,1 e10 mm.

Esoscheletro: struttura uguale a quella degli insetti, anche se meno sclerotizzata. Con alcuni sclerosi

che servono da sostegno o base a: micropori, sete ( sensili o meno), aperture stigmatiche, organo di

riproduzione, etc.

Le zone che si distinguono nel corpo degli acari sono:

59

:

ANATOMIA INTERNA E FISIOLOGIA:

Apparato Digestivo:

� Estomodeum: bocca, faringe, esofago.

� Mesenteron: stomaco.

� Proctedeum: intestino, ano.

Con ghiandole salivari tra la bocca e la faringe, stomaco ramificato per facilitare la digestione e tubi

del Malpigio.

Apparato Circolatorio :

Cuore dorsale negli acari superiori.

In acari più semplici plasma libero.

Apparato Respiratorio:

Gli acari superiori hanno una respirazione di tipo tracheale, con i suoi corrispondenti stigmi (

progstigma, mesostigma, criptostigma, astigmata).

Acari semplici hanno una respirazione cutanea, per osmosi.

Apparato Riproduttore:

GNATOSOMA

ISTEROSOMA

PRODOSOMA

1 paio di cheliceri: terminante in stiletti. 1paio di pedipalpi: m. tattili o gustativi. Apertura boccale: senza pezzi speciali. Labbro( epistoma). Sete o peli sensitivi. ( quetas).

Due paia di zampe, con suoi artejos. 0-5 ocelli. Stigmati laterali ( progstimati ); o no

Due paia di zampe o nessuna. Stigmi laterali ( mesostigmate; o no). Apertura ventrale, genitale e anale.

IDIOSOMA

PODOSOMA OPISTOSOMA

60

Femmine: è composto di ovario, oviduto, ricettacolo seminale ( con ghiandole annesse), placa

genitale esterna.

Maschi: testicoli e ghiandole annesse, condotti deferenti, pennis, placa genitale esterna.

Sistema Nervoso:

Semplice, formato da un solo ganglio celebrale periesofagico.

Hanno organi sensoriali tattili, olfattivi e gustativi ( situati in quetas del gnatosoma o zampe

anteriori).

Vista:

Hanno da 0 a 5 ocelli, o quetas speciali nel podosoma.

RIPRODUZIONE E SVILUPPO .

La riproduzione è di tipo sessuale e ovipara in generale, con sufficienti casi di partenogenesi

arrenotoca ( produzione di maschi). Quando c’è la fecondazione si producono femmine.

Sviluppo: larve e “instares” ninfali separati da mute.

Uovo: secondo le specie: colorazione, forme, diapausa, incubazione-eclosione.

Uovo

Larva-ninfocrisalis

Protoninfa-deutocrisalis

Deutoninfa-tritocrisalis

Tritoninfa-teliocrisalis

Adulto

esubia

esubia

esubia

esubia

esubia

61

Larva: compie solo uno stadio, 2-3 paia di zampe, attive e si alimentano.

Ninfe: varie età ( instares) ninfali, separati da mute ( esubie). La fase attiva è quella di ninfe( 2-3).

La fase inattiva è di crisalide (3-4).

Fattori biologici ed ecologici:

Diapause e rilevamento sporadico dello sviluppo.

Fattori abiotici: specialmente temperatura e umidità.

Fattori biotici: competenza, resistenza, trofismo, fisiologia, repellenza, nemici naturali, effetti

secondari dei pesticidi, potenziale biologico elevato.

( esp.r fecondità: inferiore agli insetti; n° generazioni maggiore insetti.

Alimentazione è varia monofagi/polifagi, fitofagi/zoofagi.

Sintomi e danni:

Li causano pungendo i tessuti con i loro cheliceri e assorbendo la linfa con la loro bocca.

Diretti:

� Morte cellulare.

� Defoliazione: traspirazione non compensata.

� Ipertrofia o atrofia dei tessuti.

� Iniezione di tossine sistemiche e persistenti.

� Ingiallimento e necrosi fogliare.

Indiretti:

� Trasmissione d’infermità: virus/batteri/fungicidi.

� Predazione di prodotti.

62

TEM XVII

ACARI: NOZIONE DI SISTEMATICA. Animali del “PHYLLIUM” Artropod i, classe Aracnidi , subclasse Acari .

Secondo Evans nel suo Principles of Acarology(1992), questa subclasse si divide in due

superordini:

ACARIFORMI. Ordini d’importanza agricola:

- ACARIDIDOS (=Astigmati). Prodotti immagazzinati, allergie.

- ACTINEDIDOS (=PROSTIGMATI):malattie importanti, predatori.

PARASSITIFORME. Ordini d’importanza agricola.

- GAMASIDOS(=MESOSTIGMATI): predatori benefici; famiglia FITOSEIDAE.

- IXODIDOS (=METASTIGMATA): zecche.

- Acari più importanti come piaghe delle coltivazioni, inglobati questi dentro gli

ACTINEDIDOS.

Famiglia. Genere. Esempi.

Eriophyda. Eriphyes.

Phyillocoptes.

E.(Colomerus) Vitis Pagst.

p.(Vasates) destructor Keif.

Acari vermiformi, 2/2 p/p, 0,1-0,2 mm

Tetranichidae Tetranychus

Panonychus

T. urticale Koch

P. ulmi Koch

Acari globosi produttori di sete, 3/$ p/p, 0,2-0,4 mm

Phytoptipalpidae Brevipalpus B. lesisi Mc Gregor

Acari aplastados, no sete, 3/4p/p, 0,2-0,4mm

Acari utili:

Sono predatori dei fitofagi.

GAMASIDOS della famiglia Phytoseida:

dei generi:

- Phytoseiulus

63

- Amblyseius

- Typhlodromus

ACTINEDIDOS della famiglia:

- Trombididae

- Anistidae

- Queletidae

- Estigmeidae.

Cause dell’importanza degli acari come fitofagi:

Fattori climatici: sono molto sensibili però con diversi meccanismi di protezione. Con eccezioni, i

suoi ottimi si situano in temperature alte e bassa umidità.

Pratiche colturali: molto influenti nell’aumento o diminuzione della sua popolazione, concimazioni,

intensificazione delle coltivazioni, trattamento, effetto trofici.

Competenza: relazioni intra o inter specifiche.

Nemici naturali: hanno pochi parassiti anche se predatori. I pochi virus o funghi che lo attaccano,

agiscono sopra gli acari dopo i danni. In cambio i predatori degli acari sono molto sensibili ai

pesticidi e alle condizioni ambientali.

Acari utili e dannosi per le colture.

Fitofagi: fitofagi, xilofagi, micofagi, batteriofagi.

Zoofagi: predatori( a volte fitofagi e zoofagi), parassiti.

Detritivori.

Benefici.

In generale sono predatori d’acari o insetti, alcuni di loro si commercializzano ed è comprovata la

sua efficacia, citate anteriormente, sono acari di ciclo di sviluppo più corto che le piaghe che

predano, anche se di minor fecondità, aumento rapido della sua popolazione se il numero di

fitofagi è elevato.

Si conoscono alcuni acari parassiti, già citati.

Dannosi.

Gli già citati ACTINEDIDOS e alcuni ACARIDIDOS.

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Sono lenti, sedentari, poco sclerotizzati, con colorazione variata ( rossiccia, giallognola,

bianchiccia, verdina).

Piccolissime dimensioni normalmente inferiori di 1mm.

I danni li causano pungendo le cellule. Possono essere diretti ed indiretti.

Tecniche di controllo:

Basate sempre nel massimo conoscimento dell’acaro.

Rispetto ai suoi predatori.

Regolazione delle sue condizioni ambientali ( se è possibile).

Adeguate pratiche colturali.

Scelta adeguata dei metodi di lotta contro altre malattie.

Ciclo biologico: momento opportuno e soglie.

Acaricidi specifici.

Non ripetere i principi attivi con frequenza.

Ripetizione del trattamento dopo 7-10 giorni.

Famiglie importanti come malattie delle colture nella zona: TETRANYCHIDAE e ERIOPHYDAE.

Famiglie degli acari utili FITOSEIDAE.

TETRANYCHIDAE:

Sono di forma ovale: sono globosi e di dimensioni di 04-0,8 mm.

Cheliceri stiliformi ( in uno stiliforo).

Palpi robusti e ben sviluppati.

Gruppi: BRIOBIINOS e TETRANIQUINOS: secondo ambulacro r quetas.

Biologia: esistono maschi e femmine, generalmente hanno riproduzione sessuale.

Diffusione: camminando, o anche su vettori diversi.

Presenza di sete nella zona attaccata: in maschi casi.

Riproduzione per partenogenesi: arrenoteca preferibilmente, poche volte telitoca.

Preferibilmente gli acari sono fitofagi, sono xilofagi ( al rovescio).

Sintomi tipici:

In principio piccole macchie incolore, che dopo s’inscuriscono, come punti.

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Cambio di colorazione delle foglie, da verde a giallo o grigio e dopo necrosi marrone ( secondo la

pianta e l’acaro.

Grandezza dei danni:

Dimensioni dei cheliceri.

Durata dell’attacco.

Densità di popolazione.

Caratteristiche delle piante.

Condizioni climatiche.

Stadio vegetativo della pianta.

Esempi:

Tetranychus urticae Koch: ragnetto giallo comune ( polifago).

Panonychus ulmi Koch ragnetto rosso dei frutteti.

ERIOPHYDA.

Vermiformi e di dimensioni tra 0,1e 0,3 mm, sono di colore biancastro o giallino.

Cheliceri molto piccoli. Li introducono lentamente nei tessuti.

Palpi poco appariscenti.

Si differenziano in due gruppi:

� Di vita libera: vivono sopra le foglie senza protezione.

� Di vita occulta: protetti dentro galle o gemme.

Biologia:

Dispersione tramite il vento o sopra uccelli, insetti etc.

Scarseggiano di trachee e stigmati, hanno respirazione cunicolare. Per questo motivo sono molto

sensibili allo zolfo.

Si riproducono per riproduzione arrenoteca, maschi aploidi e femmine diploidi con fertilizzazione

indiretta.

Alcune specie trasmettono virosi.

Molto specializzati nella loro alimentazione, tendono vivere sopra foglie, talli giovani, ( germogli),

gemme ecc.

Si alimentano di cellule epidermiche, tritandole con i loro cheliceri in poco tempo, iniettando a

volte sostanze tossiche.

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Sintomi:

Decolorazione rugginosa ( russting).

Argentato, mosaico, curvature delle foglie.

Galle, malformazioni, erineas( zone con peli ipertrofici). L’acaro vivrà all’interno grazie al

microclima benefico creato.

Alterazione della crescita o formazione, in attacchi di organi giovani o gemme.

Danni:

A volte sono molto interni.

Depredano i prodotti, deformazione o russetin.

Danni nelle gemme, aborto fiorale o rachitismo nei germogli.

Proliferazione anormale di gemme ( brooming).

Accorciamento degli intranodi, simile a virosi.

Esempi.

Colomerus ( Eriophyes) vitis Pagst. Erniosi della vite.

Aculops lycopersici Masse. Acaro dell’abbronzatura del pomodoro ( = Phyllocoptes (Vasates)

distructor Pagst).

NOME COLTURE COLPITE

Scientifico Comune

DANNI

FAMIGLIA: TARSONEMIDAE ( TARSONEMIDOS RAGMETTO BIANCO)

Polyphagolarsonemus latus

(Banks).

Ragno

bianco delle

serre

Le foglie appaiano con il

nervo principale curvato.

Appaiono decolorazioni in

germogli, foglie giovani e

talli, fino a seccarsi.

È polifaga.

Orticole: pomodoro, peperoni,

patata, fagioli,aglio ecc.

Estensive: cotone, tabacco.

Ornamentali.

Stenotarsonemus pallidus (Banks) Acaro delle

fragole

Le foglie appaiono rugose con

i nervi sporgenti e i margini

piegati; la pianta acquista un

aspetto di nanismo con le

foglie piccole; le foglie ,fiori e

frutti gialli o prendono color

marron e si seccano.

Fragolee piante ornamentali.

67

FAMIGLIA:TETRANYCHIDAE ( TETRANICHIDI O RAGNETTO ROSSO E BRUNO)

Bryobia praetiosa Koch. Foglie decolorate ,con

macchie bianchicce

irregolari,le foglie acquistano

colorazione banca o gialla e

possono seccarsi

È polifago. Colture erbacee,

grano, cipolla, alfaalfa. Praterie e

prati. Piante e ornamentali.

Bryobia rubrioculus Scheuten. Acaro bruno

dei frutteti

Macchie bianche-griggie in

gemme e foglie ( falce). L’

albero acquista colore più

chiaro, però le foglie non

cadano.

Fruttiferi: pescheti e mandorlo,

ma anche: melo, pero ecc.

Petrobia latens ( Muller). Acari dei

njos

Le foglie si decolorano,dopo

prendono color bruno e si

seccano, diventando fragili.

Colture: aglio,cipolla, grano, e

carota

Panonychus citri ( Mc Gregor). Acari degli

agrumi

Foglie, frutti e rami teneri,

producono una decolorazione

diffusa.

Defoliazione di alberi.

Agrumi,fondamentalmente:

arancio, clementine, satsuma e

limone

Panonychus ulmi Koch. Acaro rosso

dei frutteti

Le foglieprimasi

decolorano,dopo acquistano

colorazione plumbeoedopo

marron. Puòèovocare la caduta

delle foglie.

Fruttiferi a foglia caduca: melo,

pero, ciliegio,pesco,vite,

cotogno.

Tetranychus urticale Koch.

T. turkestani Ugarov e Nikolski.

Ragnetto

rosso

Decolorazione di foglie e

frutti, dopo acquistano

colorazione marron o

necrotiche. Appaiono fili di

seta. Defoliazione della pianta.

Molto polifagia, tanto di colture

erbacee come legnosi.

FAMIGLIA: TENUIPALPIDAE ( TENUIPALPIDI O FALESI RAGNETTI ROSSI)

Brevipalpus sspp. Ragnetto o

acaro della

rogna

Inizialmente si manifesta

come i tetranichidi, in seguito,

dovuto alla saliva, provoca

disseccamento, descamacion,

e Screpolatura dell’epidermide

dei frutti, foglie e rami teneri.

.Agrumi, vite e onamenatali

FAMIGLIA: ERIPHYDAE ( ERIOFIDI)

Acolitus phloeocoptes ( Nal.). Acaro delle

gemme.

Forazione di galle intorno

dealle gemme.può causare la

morte dell’ albero.

Susino, mandorlo,e altri

fruttiferi.

Dytrimacus athiasellus ( Keifer). Acari Decolorazione e alformazione Olivo.

68

Aceria oleae ( Nal.). dell’olivo. in foglie giovani . verruche

nell’ epidermidedelfrutto.

Colomerus vitis ( Pagensten). Erniosi della

vite.

Erineas o galle aperte nella

pagina inferiore della foglia

che si bomba per il fascio.

nella pagina inferiore si ha una

crescita di tricomi, prima

bianchi dopo rossicci. Anche

danni in gemme che

provocano accorciamento

degli intranodi , deformazione

e aborto di gemme.

Vite.

Epitrimerus pyri ( nal.). Acaro

bianco o

acaro del

ruseting del

è pero.

Attacchi in foglie ed

epidermide dei frutti,

originando un imbrunimento e

indurimento.

Pero.

Aculus fockeui ( Nalepa e

trouessart).

Acaro

argentato del

pesco.

Macchie in foglie che possono

essere gialle, però più

frequente argentato-plumbeo.

Può causare la caduta della

foglia.

Drupacee, principalmente: pesco,

nettarine e susino.

Eryophes sheldoni ( Ewing). Acaro elle

gemme del

limone.

Morte di gemme, aborto

fiorale , deformazione di

gemme, fiori e frutti

Agrumi, pero, principalmente

limone.

Acaro rosso dei frutteti: Panonychus ulmi Koch. È l’acaro più importante come malattia nei fruttiferi a foglia caduca attacca il melo, il pero, il susino

e il cotogno, soprattutto, anche sé produce danno sopra il pesco, mandorlo, ciliegio, vigneto ecc. è

diffuso in tutto il mondo, anche se proviene dall’Europa. È specialmente dannoso in piantagioni ben

curate e concimate, con varietà molto produttive.

Aspetto esterno: l’uovo è quasi sferico, leggermente appiattito nella parte superiore e di color rosso

mattone in inverno. In estete il colore varia con il substratto e lo stadio di sviluppo: può essere

marrone, rosso arancio, etc. possiede un pelo nella parte superiore dal quale escono sottili fili di seta

che lo uniscono al substratto. La femmina adulta è di colore rosso scuro, con alcune macchie

69

bianche sopra il dorso che corrispondono alla base delle quetas dorsali. Il maschio è più piccolo,

allungato e pallido.

BIOLOGIA: sverna in forma d’uovo nella corteccia della base delle gemme. La deposizione di

queste uova d’inverno si realizza tra agosto e ottobre. Schiudono nella primavera, in aprile. Ogni

generazione dura circa un mese, per ciò possono avere da 5 a 8 generazioni all’anno. Le uova di

estate sono depositate nel rovescio delle foglie: una femmina depone in media 50 uova. i sintomi

che si originano sono la decolarazione delle foglie, che prendono un aspetto plumbeo e dopo

marrone. I danni di solito più grandi quando la raccolta dell’albero elevata. Le condizioni

ambientali sono stressanti e l’attacco è all’inizio del periodo vegetativo. La quantità di fioritura e il

raccolto dell’anno seguente di solito sono i fattori più colpiti. Le varietà rosse, tendenti a sviluppare

maggiori popolazioni d’acari, sono più tolleranti della Golden.

Piaga molto influenzata nei suoi attacchi da diversi fattori che la favoriscono straordinariamente,

come il clima caldo e secco, e la concimazione adeguata soprattutto azoto, e la potatura dei rami

così come i trattamenti che si realizzano contro altre piaghe e eliminano i suoi nemici naturali.

CONTROLLO: il controllo chimico è il metodo è più utilizzato, in molti casi in forma poco

razionale. Bisogna tener conto che P. ulmi è talvolta l’acaro più difficile da controllare con prodotti

chimici per il fatto che sviluppa resistenza con molta facilità, quindi è molto difficile consigliare gli

acaricidi più adeguati. I prodotti più potenti possono perdita dosi efficacia dopo alcuni trattamenti.

Per i problemi legati al controllo chimico e i grandi risultati ottenuti con il controllo biologico della

malattia, attualmente sono le tecniche di controllo biologico la base dei programmi di controllo

integrati dell’acaro rosso nei fruttiferi. Tra i suoi predatori dobbiamo evidenziare gli acari fitoseidi e

alcuni insetti antocoridi e coccinelidi come Stethrorus puncillum Weise. Abbiamo alcune specie di

fitoseidi che hanno dimostrato di essere i migliori predatori di P. ulmi a livello mondiale come

Typhlodromus andersoni( Chant) e Amblyseius californicus ( Mc Gregor) le specie più interessanti ,

che appaiano spontaneamente nelle piantagioni commerciali.

Nei programmi convenzionali si ricorre alle applicazioni di potenti acaricidi, con un’elevata

efficacia e persistenza sopra la malattia, senza tener conto dei predatori. Alla fine dell’inverno e

l’inizio della primavera si suole utilizzare acaricidi ovicidi-larvicidi mischiati con oli contro le uova

di inverno, prima che inizi la schiusa, o prodotti larvicidi-adulticidi un po’ più tardi nel momento di

massima schiusa delle uova. In questo momento l’assenza di foglie facilita il bagnamento

dell’albero. Questo trattamento di solito si consiglia per abbassare la popolazione, quando il livello

di deposizione nei rami sorpassa la soglia di 5-10 uova per ostacolo ( zona con rugosità). Durante il

periodo vegetativo può consigliarsi la miscela di prodotti per eliminare tutte le fasi di sviluppo

70

presenti nelle foglie. I livelli di trattamento di solito si trovano tra i 2-6 acari per foglia, o 50-80% di

foglie occupate da almeno una forma mobile. Nei programmi di controllo integrato la base è la

utilizzazione di pesticidi che rispettino i fitoseidi. Si cerca di fare utilizzare i prodotti più rispettosi

con i fitoseidi, per combattere le altre piaghe, e nel caso di dover ricorrere a qualche acaricida, è

consigliabile utilizzare i prodotti e le dosi che provocano l’equilibrio preda-predatore più adeguato,

anche se non sono i più efficaci. La strategia da adottare tiene conto dei predatori e le soglie della

relazione preda-predatore secondo la specie di fitoseide presente.

Per il controllo della malattia bisogna considerare previamente che al trattarsi di popolazioni miste,

cioè, formate per individui in tutti gli stadi di sviluppo, sarà necessario più di un’applicazione. È più

efficace un trattamento realizzato, quando l’albero è spoglio, perché si bagna completamente:

inverno o primavera.

Ragnetto rosso comune: Tetranychus urticae Koch

Il ragnetto rosso comune è una specie cosmopolita diffusa in tutta Europa, la maggior parte

dell’Asia, Africa, America, Australia e Nuova Zelanda. La sua amplia distribuzione geografica e la

sua estrema polifagia hanno favorito la conoscenza di questa specie sotto distinte denominazioni

comuni e anche specifiche; così correntemente la si denomina anche ragnetto giallo.

Questa ampia distribuzione ha come conseguenza anche l’esistenza di popolazioni in zone

geografiche distinte che presentano alcune caratteristiche morfologiche o biologiche distinte.

Questo fatto insieme alla confusione esistente tra i tassonomi rispetto alla descrizione originale

comporta l’apparizione di nomi differenti per designare questa specie. I più utilizzati sono stati

Tetranychus telarius, T. cinnibarinus e T. Urticale. La distinzione di queste specie si è basata

tradizionalmente su criteri come il colore delle femmine in estate, la distribuzione geografica, la

pianta sopra la quale si sviluppano e altri caratteri morfologici minori. Attualmente si è dimostrato

che questi caratteri non hanno importanza tassonomica, in quanto dipendono da fattori ambientali;

per questo la tendenza tra la maggior parte dei tassonomi di questo è considerare a tutte queste

forme differenti come appartenenti ad una stessa specie denominata Tetranychus urticale.

La caratteristica più importante di questi acari è la sua polifagia. Si è dimostrato che il ragnetto

rosso si può sviluppare su più di 150 specie vegetali d’interesse economico, tra le quali si trovano

colture orticole, estensive, fruttiferi e ornamentali.

71

Il ragnetto rosso è una specie termofila che s’incontra ampiamente diffusa per tutta la Spagna,

predominando nelle zone con clima temperato o caldo, come la costa mediterranea, Andalucia,

Extremadura, e Canarie. In queste zone è il tetranichide più dannoso per le piante erbacee.

ASPETTO ESTERNO:

Lo stato di femmina adulta raggiunge la lunghezza di 0,5-0,6 mm. queste femmine adulte sono di

colorazione variabile, in funzione del clima, substrato e età dell’animale. Possono essere gialle,

verdognole, rosse e anche marroni, con due macchie scure più grandi nella zona laterale del dorso.

Il colore dei maschi e stadi immaturi ricorda quello degli adulti, però ha sempre una colorazione più

chiara. I due maschi sono visibilmente più piccoli della femmina, con il corpo fusiforme e le zampe

più lunghe in relazione alla grandezza del corpo. Le uova sono sferiche, lisci e di colore

bianchiccio, ambrato fino ad arancione, inscurendosi in misura che avanza lo sviluppo.

BIOLGIA:

La biologia più evidente che indica la presenza di questi acari, è la sua tendenza all’aggregazione e

a vivere in colonie e creare in queste strutture a base di fili di seta che circondano lo spazio fisico

dove si ubica la colonia. Queste strutture setose hanno come scopo quello ricreare un microclima

adeguato per lo sviluppo dell’acaro, dove la temperatura permane più o meno costante e l’umidità

relativa elevata. Inoltre lo protegge da piccoli predatori come i fitoseidi e le serve per disperdersi su

altre piante, quando l’alimento è finito. Queste colonie, accompagnate dalle sete, si localizzano nel

rovescio delle foglie ( altre specie di tetranichidi vivono preferibilmente nella pagina superiore.

L’aggressività del ragnetto rosso si riflette nel suo comportamento alimentare. Quando la

popolazione presente in una pianta s’incrementa possono giungere ad ammazzare la pianta; quando

terminano l’alimento intraprendono un comportamento di dispersione che consiste nel dirigersi agli

estremi delle foglie e germogli della parte superiore, dove si accumulano formando densi

agglomerati di acari visibili a semplice viste, che vanno costruendo fili di seta dai quali pendono in

cerca di una corrente d’ aria che li trasporti ad un altra pianta dove stabiliscono una nuova colonia.

È una specie perfettamente adattata a climi caldi e di scarsa umidità, dovuto alla protezione dei fili

di seta. La sua temperatura ottima si aggira intorno ai 32°C. potendo completare il suo sviluppo in

9-10 giorni.

DANNI:

L’alimentazione del ragnetto rosso non differisce da quello degli altri tetranichidi, in quanto si nutre

di cellule epidermiche delle foglie. L’eliminazione di queste cellule produce una decolorazione che

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colpisce l’area della foglia occupata dalle colonie, e in alcuni casi può manifestarsi nella pagina

superiore della foglia in forma di macchie rossicce, giallognole o come semplice bombatura

decolorate, come avviene nelle foglie del clementine. Questo danno può vedersi potenziando per

condizioni climatiche avverse o per un deficiente stadio vegetativo.

Questa specie si sviluppa tanto in colture in pieno campo che nelle serre, colpendo inoltre fruttiferi,

vignetti e agrumi e numerose orticole come pomodoro, peperone, fagiolo, zucchine, ornamentali

come rose o crisantemi e altre colture come il fragolone e il cotone, per citarne alcune colpite dalla

piaga.

CONTROLLO BIOLGICO:

Dall’ inizio degli anni 60 si conosce l’esistenza di un acaro, il fitoseido Phytoseiulus perimilis

Athias-Henriot, con una notevole capacità predatrice sopra il ragnetto rosso. Negli ultimi anni si

sono portate a termine numerose esperienze nel nord e nel centro Europa e USA che hanno

dimostrato la capacità di predatore per controllore il ragnato rosso in differenti colture soprattutto in

serra. Attualmente si sta commercializzando ampiamente l’uso di questo predatore, che si trova

incluso nei programmi di lotta integrata in colture di serra nella maggior parte dei paesi europei.

Le esperienze realizzate in Spagna sopra l’efficacia di questo fitoseide nel controllo del ragnetto

hanno dato risultati molto differenti e poco soddisfacenti. Si sono portate a termine prove in diversi

punti dell’Andalucia, costa mediterranea e isole Canarie, dove pare si siano ottenuti buoni risultati

in rossetti e diverse orticole. I principali problemi osservati in queste esperienze nella penisola s

riferiscono alla scarsa abbondanza del predatore in condizioni naturali, al comportamento nomade

delle sue popolazioni che si diffondono frequentemente per cercare alimento e alla sua scarsa

tolleranza alle temperature superiori a 30-35°C che influiscono negativamente sulle loro

popolazioni.

Nell’ area geografica spagnola il predatore di ragnetto più importante sopra le piante erbacee è il

fitoseide Amblyseius californicus . Si è comprovato recentemente che capace di controllare gli

attacchi di ragnetto rosso, potendo rimpiazzare, nel caso a P. permisilis. Per tanto, l’abbondanza di

A. californicus e la sua tolleranza alle elevate temperature suggeriscono che il procedimento di

mantenere e favorire le popolazioni di predatori che si sviluppano spontaneamente nella coltura

suppone un’alternativa più efficace per il controllo del ragnetto che l’immissione di nemici naturali

provenienti da allevamenti artificiali.

CONTROLLO CHIMICO:

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Lo sviluppo di metodi di controllo biologico della malattia è dovuto, in gran parte, alla facilità con

la quale il ragnetto rosso sviluppa resistenza a differenti tipi di pesticidi. Allo stesso modo, conviene

ricordare la possibilità con la quale la sua popolazione s’incrementa in modo spettacolare (

proliferazione) tra le applicazioni di determinati pesticidi, specialmente piretroidi e alcuni fosforati.

Tenendo conto del punto precedente, il ragnetto rosso si deve trattare, quando appaiono i primi

sintomi sopra le piante con prodotti acaricidi specifici con azione ovicida e adulticida, data la

sovrapposizione di generazioni che convivono nella stessa colonia. Il prodotto da utilizzare di

penderà dalla coltura e dalla possibile resistenza, essendo i più raccomandati nelle orticole la

avermectina ( in pomodoro e sedano), amitraz, bifentrin, bromopropilato, tetradifon+dicofol,

fenbutestan e hexitiazox.

ERINOSI DELLA VITE: Colomerus vitis (Pagenster.) È un acaro eriofido molto diffuso in tutte le zone dove si coltiva la vite. Si conoscono tre razze di

questa specie, che solo possono differenziarsi per la sintomatologia che presenta il suo attacco sulla

pianta.

RAZZA DELLE ERINEAS: formano erinee nelle foglie, che appaiono al principio come macchia

bianchicce , ingrossate nella pagina superiore e concave in quella inferiore, dove vivono gli acari.

La pagina inferiore si attorciglia, di color giallo e progressivamente si fa più scuro, finendo di

colore marrone rossiccio. Le erinee si formano per ipertrofia dei peli cuticolari della foglia. Tra

questi tricomi appaiono alla fine del periodo di crescita alcuni depositi di tannini che danno color

marrone ruggine. Gli acari si trovano in gran quantità tra i tricomi delle erinee. E’ la razza più

frequente.

RAZZA DELLE GEMME: attacca le gemme, deformando il germoglio terminale e può uccidere le

gemme ibernanti. Le gemme che non germogliano presentano una lana rossiccia più abbondante che

delle gemme sane, e i germogli precedenti di gemme colpite presentano ritardi nel germogliamento,

intranodi corti, e le foglie deformate ( sopratutto le basali).La raccolta si vede molto colpita per

avere meno racemi e quelli presenti sono di minori dimensioni, qualità e deformati. Gli attacchi

questa razza dono i più gravi.

RAZZA CHE INCURVA LE FOGLIE: le foglie si ricavano, quando sono attaccate dagli acari, però

questi non vivono raggruppati in erinee ma distribuiti per tutta la pagina fogliare inferiore, dove

provocano la crescita anomala dei peli. Questi sintomi si manifestano a partire dall’estate,

soprattutto nelle foglie all’estremo del germoglio ed è il meno frequente.

In Spagna la razza più frequente è quella delle erinee. Per la zona dell’erinee si è comprovato che il

mildiu penetra più facilmente. Però, anche è presente la razza delle gemme, attaccando alle gemme

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svernanti. Questa razza si rilevata causando gravi danni nella zona di Alicante e Jere. Il sintomo di

questa razza può confondersi con l’attaccato di un altro eriofodo, quello dell’acariosi, o anche con

la virosi dell’internodo corto o altre alterazioni. Non tutte le varietà di vigneto sono ugualmente

suscettibili e così le viti americane sembrano essere le più resistenti delle europee.

BIOLOGIA: L’acaro della razza delle erinee sverna in stadio di adulti sotto la corteccia del tronco

dell’anno precedente e può anche farlo sotto il primo rivestimento di squame della gemma.

Riprende la sua attività in primavera, a partire dal momento nel quale la temperatura ambiente

supera i 15°C, spostandosi nelle prime foglie, sopra le quali forma le erinee. Sopra di queste si

succedono le generazioni estive, in numero fino a 7, e in autunno si dirigono per rifugiarsi e

ibernare nelle zone basali del sarmento.

La razza della gemma sverna in forma adulta, principalmente all’interno delle gemme basali, e

possono trovarsi, gli acari, anche brattee più interne della gemma. Quando inizia il periodo

vegetativo si alimentano della gemma dove sono alloggiati e si spostano anche ad altre gemme in

formazione.

Sembra che esistano differenze nella preferenza tra le razze, in quanto la razza delle erinee

preferisce il clima piovoso, mentre quello delle gemme si sviluppa meglio nei climi secchi.

Si pensa che la principale forma di diffusione di questa malattia è a partire dal materiale di vivaio

che si utilizza in nuove piantagioni, per questo l’impianto deve realizzarsi con materiale sano.Lo

zolfo applicato per spolveramento in primavera controlla bene i danni della razza dell’ erinaee.

questo è un trattamento tradizionale per il trattamento dell’ oidio.

CONTROLLO: nel caso della razza delle gemme il controllo è più complicato perchè vivono all’

interno delle gemme. si applicano acaricidi in primavera, negli stadi fonologici da C a D potendosi

realizzare due applicazioni in 15gg.

ACARO DELL’ABBRONZATURA DEL POMODORO:

Aculops lycopersici( Masee) È una malattia delle solanacee, e anche di altre colture come zucchino e petunia. Danneggia

soprattutto il pomodoro e in minor misura il tabacco e la patata. Nel pomodoro può arrivare a

uccidere tutta la pianta. Questa malattia è originaria dell’Australia, però si è estesa in tutto il mondo.

Sverna nelle piante spontanee e si propaga alle colture tramite insetti o il vento. Questo eriofido è

eccezionale per attaccare piante annuali, e anche perché vive e si alimenta all’aria libera e al sole.

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Non ha diapausa ed è tipico dei climicaldi. Lecondizioni ottime per ilsuosviluppo sono27°C e il

30% di HR, on le quali mostra un ciclo rapidissimo di 6-7 giorni.in Spagna produce danni nelle

serre ,e in pieno campo nella zona mediterranea.

Attacca tutele parti verdi della pianta. Nel pomodoro i danni cominciano a manifestarsi nella base

della pianta, salendo per foglie e tallo, con il massimo della popolazione davanti la zona colpita. Nel

tallo produce abbronzatura, russeting, e fenditure longitudinali.

Nelle foglie da luogo ingiallimento internervale della pagina superiore, che diventa marrone

accartocciato. Le foglie possono cadere,però non si piegano come in alcune malattie del pomodoro

nella patata non appaino i sintomi nel tallo, però le foglie si seccano e la pianta può morire.

Si combatte con spolvero con zolfo all’inizio dell’invasione, o polverizzazioni con prodotti

antieriofido ( endosulfan,…). Non si conosce l’azione dei nemici naturali.

ORDINE APPARATO

BOCCALE

ALI

ANTERIORI

ALI

POSTERIORI

METAMOR-

FOSI

DANNI NOCIVI

COLEOTTERI

20%

Masticatore in

larve ed adulti

Un paio di elitri Membranose

(volo)

Completa

Sess.-ovipara

pupa incompl.

Larva e adulti Capnodis tenebrionis

Lepinotarsa decemlineata

Pholeoctribus scarabaeoides

LEPIDOTTERI

30%

Larve: mast

Adulti: succh

Membranose Membranose

Completa

Ses.-ovipara

Pupa-enfundada

(crisalide)

Protandria

Dimorfismo

- Bruchi

- Facilitano

l’attacco dei

funghi

Prays oleae Bern

Cydia pomonella

Lobesia botrana Dan e Shift

Eurigaster

IMENOTTERI L.: mast

A.:mast-lamb.

Membranose Membranose

(Mancano in

alcuni gruppi)

Completa

Pupa imcompl.

Ses.-ovipari

Partog. vol

Larve (falsi

brucchi)

Hoplocampa brevis

Janus compresus

DITTERI L: mast.

A:pung-succh

Membranose bilancieri Completa

Ses-ovipare

Pupa encerrada

Larve

(apode bianche)

Ceratitis capitata

Bractocera oleae Rossi

Liriomyza trifolii

ORTOTTERI Masticatore in

larve ed adulti

Elitri-tegmine

Induriti

ricoprono le ali

posteriori

Membranose

Semplice Larva e adulti Dociostaurus marocanus

(langosta marroqui)

Gryllotalpa gryllotalpa

ETEROTTERI

33%

Pungente-

succhiante in

larve e adulti

Emilitri Membranose

Semplice

Sex-ovipari

No patogenesi

Larve e adulti ( si

alimentano del

floema della

coltura) + saliva

tossica

Eusarcorys inconspicuus=

Erysarcoris ventralis

Monosteira unicostata muls

OMOTTERI Pungente-

succhiante in

larve e adulti

Membranose Semplice Succhiano il succo

floematico +

saliva tossica

Galle-macchie

Secernono

melassa.

Cacopsilla pyri l.

Quadraspidiotus perniciosus

Myzus persicae

Aleurothrixus floccocus

Empoasca sspp.

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TISANOTTERI Pungente-

succhiante in

larve e adulti

Piumose Semplice Picadura

deposizione

virus

Frankinella occid. Perg.

Liothrips oleae Costa

ETEROTTERI + OMOTTERI = EMITTERI