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7/25/2019 Teoria musicale: intervalli
http://slidepdf.com/reader/full/teoria-musicale-intervalli 1/6
GLI INTERVALLI E LA SCALA CROMATICA
breve prontuario pratico di Piero Lauria
Un intervallo è la distanza che intercorre fra due suoni diversi fra loro. Questi due suoni possono essere
consecutivi, ovvero uno dopo l'altro, allora si avrà un intervallo melodico, oppure simultanei, ovvero due
suoni insieme, allora si avrà un intervallo armonico. Si dicono anche intervalli semplici quelli all'interno di
una singola ottava (ovvero inclusi da un do ad un altro, per esempio), intervalli composti quelli che superanol'amito dell'ottava.
!a prima cosa da fare per individuare un intervallo è semplicemente contare le note che intercorrono fra i
due suoni, includendo quello di partenza e quello di arrivo "ediamoli tutti di seguito# per comodità
partiremo sempre dalla nota $%, ma un intervallo pu& partire ed arrivare su qualsiasi nota della scala, anche
alterate come vedremo.
$% intervallo di seconda (contando da $% a , includendo sempre la nota di partenza, si vede
che ci sono due note di distanza)
$% *+ intervallo di terza (contando $%*+, tre note)
$% - intervallo di quarta
$% S%! intervallo di quinta
$% ! intervallo di sesta
$% S+ intervallo di settima
$% $%/ intervallo di ottava (con $%/ si intende il do sopra a quello di partenza, altrimenti saree
un unisono, ovvero lo stesso suono).
Quindi si vede che l'intervallo viene dato semplicemente dal no!e delle note c"e lo co!pon#ono $ue%to%ar& i!portante quando vedre!o i vari %ottotipi di intervalli poco pi' avanti( e ne capire!o il !otivo
) La %cala cro!atica
0rima di affrontare meglio lo studio degli intervalli, focalizziamo alcune cose. 0artiamo dalla scala
cromatica. !a scala cromatica è una scala composta esclusivamente da semitoni. +l semitono è la distanza pi1
piccola che pu& esistere fra un suono e un altro# è impossiile, tranne casi che qui non ci competono, trovare
una distanza inferiore al semitono (a meno che non si aia un unisono, ma sono due suoni uguali quindi non
c'è distanza), mentre allontanandoci aumenta la distanza in semitoni, che poi verranno sommati# ad esempio,
due semitoni fanno un tono (mezzo 2 mezzo3 uno intero), tre semitoni fanno un tono e mezzo
(mezzo2mezzo3 uno, pi1 un altro mezzo3 un tono e mezzo) e cos4 via. Questo sistema è in realtà unasemplificazione teorica che si chiama sistema temperato equabile. Grazie a questo, si è potuto dividere
l'ottava in dodici semitoni uguali facendo sì che le note reali, quindi, non siano 7 ma 12. 5anto per capirsi,
se si osservano su un pianoforte i tasti di una scala che parte da un $% e arriva al S+ successivo, aggiungendo
i tasti neri, si vedrà che in tutto sono /6 tasti fra ianchi e neri. Spostandosi da un tasto ianco a uno nero
"+7+8%, si avrà sempre un semitono. Si ha un semitono anche fra i due tasti ianchi dove nel mezzo manca
il nero (se si guarda, li troviamo fra *+ - e fra S+ $%). Su una chitarra avremo sempre un semitono
ogni volta che ci spostiamo da un tasto ad uno vicino, sia verso l'alto che verso il asso.
*a come si ottengono le note alterate9 Utilizzando appunto le alterazioni# il $+S+S (:) alza la nota su cui è
posto di mezzo tono (quindi mezzo tono in avanti), il ;*%!! (b) aassa invece la nota di mezzo tono
(quindi mezzo tono indietro). cco dunque come appare sulla tastiera di un pianoforte un'ottava divisa in
dodici parti uguali secondo il sistema temperato equaile#
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Questa suddivisione dà vita proprio alla cosiddetta SCALA CROMATICA( ovvero una %cala co!po%ta
tutta da %e!itoni 7ome si pu& vedere dalla figura, un altro effetto del nostro sistema musicale è il fatto che
le note alterate (quelle sui tasti neri) possono essere scritte almeno in due modi diversi# il $%: è uguale al
b, come il : è uguale al *+b e cos4 via. Sono detti suoni %*%-%8+, cioè che producono lo stesso
suono pur essendo scritti in maniera diversa. "edremo pi1 avanti i reali motivi per i quali alcune volte è
necessario scriverli in un modo piuttosto che in un altro. icapitolando# c'è sempre un semitono fra un tasto
ianco e uno nero vicino o viceversa (si adi ene# a patto che siano vicini, cioè uno accanto all'altro<), c'è
sempre un tono fra un tasto ianco e uno vicino tranne fra *+ e - e fra S+ e $%, dove c'è solo mezzo tono.
sistono tre tipi di semitoni#
+! S*+5%8% 7%*5+7%# è composto da due note, distanti fra loro mezzo tono, 7= =88% !%
S5SS% 8%* (esempio# dodo:, rere:, mimib, solsolb, tutti semitoni
costituiti da note con lo stesso nome)
+! S*+5%8% $+5%8+7%# è composto da due note, distanti fra loro mezzo tono, 7= =88% 8%*
$+"S% (ad esempio# doreb, solbfa, lasib, tutti semitoni costituiti da
note con nome diverso)
+! S*+5%8% 85U!# ne esistono due# *+- e S+$%, i famosi tasti ianchi senza il nero nel
mezzo. Si chiamano cos4 perch> non hanno isogno di alcun artificio per
essere creati, sono già pronti.
*a uno potree chiedersi# dove sta la differenza fra un semitono cromatico, ad esempio, dodo: e unodiatonico doreb, visto che sono gli stessi suoni9 ;ella domanda. ?razie proprio al nostro caro sistema
temperato equaile, all'atto pratico non c'è differenza essendo suoni assolutamente uguali, ma nell'amito
della fisica acustica vi è un'impercettiile differenza di frequenze, che qui non tratteremo per non addentrarsi
in campi non di nostra competenza. ?li unici che in parte si pongono il prolema di questa piccola differenza
sono gli strumentisti ad arco (e chi studia uno strumento fra violino, viola, violoncello e contraasso prima
o poi se ne renderà conto) che, come sapete, lavorano con una tastiera tipo quella della chitarra ma senza
suddivisione in tasti (senza le righe, tanto per capirsi). 0er un violinista, un do: è un do portato avanti di
mezzo tono, mentre un reb è un re portato indietro di mezzo tono. !a differenza c'è ma è impercettiile.
5ornando a noi, visualizziamo la scala cromatica su un pentagramma#
/ 6 @ A B C D E F /G // /6
7ome si vede, i suoni sono in tutto /6, con l'archetto sono indicati i suoni cosiddetti %*%-%8+, ovvero gli
stessi suoni anche se scritti in maniera diversa. La di%tanza *ra un %uono e il %uo i!!ediato vicino( %iaver%o de%tra +ver%o l,acuto- o ver%o %ini%tra +ver%o il #rave-( . %e!pre di un %e!itono +!ezzo tono(
appunto-
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/ Tipi di intervalli
cquisite queste conoscenze, è ora il caso di esaminare pi1 a fondo gli intervalli. iamo visto che esistono
intervalli di seconda, terza, quarta ecc..., ma a loro volta questi stessi intervalli hanno delle sotto
suddivisioni. "ediamo quali.
egola generale# un intervallo pu& essere
*??+% % *+8% nel caso di# una seconda, una terza, una sesta, una settima(esempio# seconda minore, seconda maggiore, terza minore e cos4 via)H
?+US5% (o anche perfetto) nel caso di# una quarta, una quinta, un'ottava
(esempio# quarta giusta, quinta giusta, ottava giusta)
U*855+ % $+*+8U+5+ valido per tutti gli intervalli
(esempio# seconda aumentata, quarta aumentata, quinta diminuita ecc...)
7ome capire se un intervallo è maggiore, minore, aumentato ecc...9 Semplice# contando non %olo il tipo di
intervallo( !a anc"e la di%tanza e**ettiva in toni e %e!itoni c"e c,. *ra i due %uoni e c"e ora( cono%cendo
la %cala cro!atica( %ia!o in #rado di *are
L,intervallo di %econda
!'intervallo di seconda pu& essere *??+%, *+8% % U*855%. sisteree anche diminuito
ma dato lo scarso uso non lo consideriamo.
S7%8$ *??+% U8 5%8%
S7%8$ *+8% *II% 5%8%
S7%8$ U*855 U8 5%8% *II%
+n pratica, ogni volta che troviamo un intervallo di seconda e la distanza fra i due suoni è un tono, allora laseconda sarà maggiore. Se la distanza è mezzo tono, la seconda sarà minore. Se infine la distanza è un tono e
mezzo, ci troviamo di fronte ad una seconda aumentata.
sempi# $% seconda maggiore, perch> fra do e re ci sono due note (quindi seconda) e la distanza è di un
tono (vedere la scala cromatica eJo la figura della tastiera), mifa seconda minore, perch> fra mi e fa c'è
mezzo tono, sollab seconda minore perch> da sol a la emolle c'è mezzo tono, e cos4 via. !a seconda
aumentata, intervallo aastanza diffuso, si ottiene aggiungendo mezzo tono alla seconda maggiore, e cos4 da
un tono seconda maggiore arriveremo a un tono e mezzo, appunto seconda aumentata (esempio# aiamo
visto che $% è una seconda maggiore, se io aggiungo un : al e lo trasformo in $%: e ottengo
appunto una seconda aumentata, intervallo di un tono e mezzo). Nota0 qualora il %econdo %uono
dell,intervallo di %econda !a##iore *o%%e #i& alterato( il die%i% c"e a##iun#o per tra%*or!arlo in
%econda au!entata %i va a %o!!are all,alterazione #i& e%i%tente "ediamo come# se io ho una seconda
maggiore eb-*+b, un tono, come aiamo detto, per trasformarla in seconda aumentata e portarla a un tonoe mezzo devo allontanare i due suoni di un semitono, quindi aggiungere un : alla seconda nota. *a, essendo
la seconda nota già alterata (il mi emolle), se aggiungo il diesis ottengo emolle2diesis3suono naturale.
Quindi la mia seconda aumentata sarà eb-*+ naturale, un tono e mezzo. Se invece avessi una seconda
maggiore -:S%!:, stesso procedimento, la voglio trasformare in una seconda aumentata aggiungendo
mezzo tono, quindi un diesis, alla seconda nota. *a questa è una nota già alterata, il S%!:, quindi otterr&
diesis2diesis3 doppio diesis, che esiste. +l doppio diesis si indica o con due diesis appiccicati ::, oppure con
il simolo , una specie di K. Quindi, in questo caso la mia seconda aumentata sarà -:S%!::.
5eoricamente esiste anche la seconda diminuita, ma è talmente poco usato da non averne quasi traccia
alcuna.
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L,intervallo di terza
7ome quello di seconda, anche l'intervallo di terza pu& essere *??+% % *+8%. sistereero
anche terze aumentate o diminuite, ma non le trattiamo dato il loro scarsissimo uso.
5I *??+% $U 5%8+
5I *+8% U8 5%8% *II%
-acciamo qualche esempio# $%*+, se si guarda la tastiera o la scala cromatica, ha una distanza di due toni,
quindi è una terza maggiore. nche -!, due toni, terza maggiore. *a ad esempio, !$% è un tono e
mezzo, quindi terza minore, ma anche *+S%! un tono e mezzo, terza minore. 0er trasformare una terza
maggiore in una minore, asta aassare con un emolle la seconda nota, oppure togliere il : qualora la
seconda nota porti appunto un :, o anche aggiungere un ulteriore emolle se la seconda nota sia già alterata
da un emolle, dando vita cos4 al doppio emolle bb. sempio# $%*+, due toni, è una terza maggiore, ma
se metto un emolle a mi, da due toni la distanza si riduce a un tono e mezzo e quindi avr& la mia terza
minore $%*+b. Se avessi invece la terza *+S%!:, questa è una terza maggiore in quanto ha due toni di
distanza, e per trasformarla in minore devo aassare la seconda nota riducendo la distanza. ssendo per& la
seconda nota già alterata, aassandola di mezzo tono da S%!: ottengo S%! naturale, e quindi la mia terza
minore sarà *+S%!. 7on una terza maggiore S%! b- Sib, due toni, per tramutarla in terza minore dovr&mettere un secondo emolle al S+ , e avr& dunque S%!bS+bb, un tono e mezzo. l contrario, per trasformare
una terza minore in una maggiore, asta alzare di un semitono con un diesis la seconda nota, oppure togliere
il emolle qualora la seconda nota porti appunto un emolle. *a anche aggiungere un secondo : qualora
sempre la seconda nota porti già un :. 5ipo questo esempio# :-: è una terza minore, perch> la distanza
è un tono e mezzo, ma dovendo allontanare di un ulteriore semitono per ottenere una terza maggiore, ho
isogno di aggiungere un : alla seconda nota che già ne ha uno. cco quindi che la mia terza maggiore sarà
:-::. $oiamo avere un occhio di riguardo per la terza perch>, sia come grado di una scala (il +++,
appunto) che come nota centrale di un accordo (la terza, appunto), ci dice se la scala o l'accordo è maggiore o
minore, a seconda che appunto la terza sia maggiore o minore.
E%ercizi0 co%truite intervalli di %econda !a##iore( %econda !inore( %econda au!entata( terza !inore e
terza !a##iore partendo da tutte le note della %cala cro!atica( quindi %ia note naturali c"e alterate
Piccolo inter!ezzo0 attenzione a co!e %i c"ia!ano le note1
Se osserviamo le distanze fin qui prese in considerazione, ci accorgiamo che la distanza di un tono e mezzo
compare due volte# sia come seconda aumentata, sia come terza minore. -acciamo un esempio# $%: un
tono e mezzo, quindi seconda aumentata, $%*+b sempre un tono e mezzo, ma terza minore. 7ome è
possiile9 8on sono gli stessi suoni9 S4, certo< *a è la natura dell'intervallo che è diversa# $%: è una
seconda, $%*+b è una terza, e non è una differenza da poco. Se io chiedessi a voi di costruirmi un
intervallo di terza minore a partire da do, la vostra risposta, calcolando un tono e mezzo dal $%, $"
SS *ib 8%8 :, perchè l'intervallo $% è una seconda, invece $%*+ è una terza, astacontare le note per rendersene conto. Quindi, attenzione a quando chiamare una nota alterata in un modo,
quando in un altro. ' molto importante< Questo è un altro dei simpatici giochetti possiili grazie al nostro
caro sistema temperato equaile.
Intervallo di quarta
!e quarte che prendiamo in considerazione sono# ! QU5 ?+US5 ! QU5 U*855
QU5 ?+US5 $U 5%8+ *II%
QU5 U*855 5 5%8+
partire dall'intervallo di quarta, che inizia ad essere un intervallo piuttosto largo, diventa pi1 difficile tenereil conto di toni e semitoni, perci& meglio iniziare a mettere a memoria qualcosa. 5uttavia, per il calcolo, da
ora in poi doiamo immaginare tutte le note che stanno nel mezzo ai due suoni presi in considerazione.
7/25/2019 Teoria musicale: intervalli
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"ediamo come# prendiamo una quarta qualsiasi, facciamo $%-. 7ome calcolare rapidamente quanti toni
sono9 "aè, sopra ve l'ho detto io, due toni e mezzo, ma verifichiamo. "ediamo le distanze fra tutte le note
intermedie fra do e fa# quali sono9 $a do a fa ovviamente troveremo in mezzo il re e il mi. ;ene, iniziamo il
conto# da do a re, / tono, da re a mi, / tono, da mi a fa, mezzo tono. 5otalone# due toni e mezzo. Se alziamo
di mezzo tono la seconda nota (con il : o togliendo il emolle se la seconda nota porta già un emolle),
otteniamo la quarta aumentata $%-:, tre toni. "ediamo# da do a re, / tono, da re a mi, / tono, da mi a fa:
/ tono. 5otalone tre toni. ;asta riuscire a tenere ene il conto.
Intervallo di quinta
?li intervalli di quinta sono ?+US5+, U*855+ % $+*+8U+5+
QU+85 ?+US5 5 5%8+ *II%
QU+85 U*855 QU55% 5%8+
QU+85 $+*+8U+5 5 5%8+
+ntanto, osserviamo che c'è una distanza già trovata, ovvero tre toni# infatti la quinta diminuita e la quarta
aumentata hanno la stessa distanza, ma verificare quanto detto nella premessa su come chiamare le note<
$%-: è una quarta aumentata, tre toni, $%S%!b ha sempre tre toni, ma è una quinta diminuita. "alesempre il nome delle note# dofa (con o senza :) è pur sempre una quarta, mentre dosol (con o senza
emolle) rimane sempre una quinta. Quindi attenzione ai nomi< *entre voi da soli vi fate i conti per
verificare la distanza in toni e semitoni delle quinte (mettendo tutte le note in mezzo come tappe intermedie,
vedi i conti fatti per le quarte), vi spiego un trucco per capire suito di che quinte si tratta. U8 QU+85
?+US5 ' 7%S5+5U+5 $ $U 8%5, ovviamente a distanza di quinta, 7= =88% ! S5SS
!5I+%8 % 8%8 !5I+%8. 7he vuol dire9 $%S%! quinta giusta, tutte e due note non
alterate, *+S+ quinta giusta, tutte due note non alterate, $%:S%!: quinta giusta, tutte due note alterate
(allo stesso modo ovviamente), eb-!b quinta giusta, tutte due note alterate nel medesimo modo. +n
pratica# prendete una nota qualsiasi, ci calcolate la quinta, se la prima nota non ha alterazioni non mettete
nulla sulla seconda, viceversa mettete la stessa alterazione della prima nota. QUS5 ?%! = $U
S%! 77I+%8+# SU!! 8%5 S+ ! QU+85 ?+US5 ' -: (quindi prima nota non alterata,
seconda s4) SU!! 8%5 Sib ! QU+85 ?+US5 ' - 85U!. ' intuiile che, dalla quintagiusta, alzando di mezzo tono la seconda nota si ottiene la quinta aumentata, aassandola la quinta
diminuita. sempio# $%S%! quinta giusta, $%S%!: quinta aumentata, $%S%!b quinta diminuita.
sercitatevi da voi a trovare quinte giuste, aumentate e diminuite da tutte le note della scala cromatica.
Intervallo di %e%ta
?li intervalli di sesta sono *??+%+ *+8%+, non contempliamo eventuali aumentati o diminuiti. Se
proseguirete gli studi musicali in maniera pi1 approfondita, vi troverete spesso a che fare con la sesta
eccedente (una sesta aumentata), ma qui la lasciamo perdere.
SS5 *??+% QU55% 5%8+ *II%SS5 *+8% QU55% 5%8+
Suito un sistema rapido, piuttosto che fare inutili calcoli. 7ome capire suito se una sesta è minore o
maggiore9 Semplice#
/) prendiamo una sesta, ad esempio $%!
6) rialtiamo l'intervallo, portando la prima nota ($%) dopo la seconda (!), ovvero invertendo in
pratica le note# troveremo un novo intervallo, ! $%, ovvero una terza
@) verificare, stavolta in maniera molto pi1 semplice, se la terza è maggiore o minore. !$% è una
terza minore, perch> la distanza è di un tono e mezzo, ci& significa che la sesta ' *??+%.
A) l contrario, se dopo il rialtamento dell'intervallo otteniamo una terza maggiore, allora ! SS5
S' *+8%.
*olto semplice. ltro esempio# prendiamo un'altra sesta, ad esempio -:. ialtando l'accordo,
invertendo l'ordine delle due note, avremo -:. Questa è una terza, ed è maggiore perch> ha una
distanza di due toni. 7i& vuol dire che ! SS5 ' *+8%. icapitolando# se trovate una terza maggiore
7/25/2019 Teoria musicale: intervalli
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allora la sesta è minore, se trovate una terza minore allora la sesta è maggiore. Questo piccolo trucco ci fa
giungere ad una conclusione, che cioè !'+85"!!% $+ SS5 ' +! %"S7+% $!!'+85"!!%
$+ 5I.
Intervallo di %etti!a
?li intervalli di settima sono *??+%+, *+8%+ $+*+8U+5+. 8on consideriamo la settima aumentata.
S55+* *??+% 7+8QU 5%8+ *II%
S55+* *+8% 7+8QU 5%8+
S55+* $+*+8U+5 QU55% 5%8+ *II%
Utilizziamo lo stesso trucco delle seste e vediamo cosa succede.
sempio /# prendiamo una settima, per esempio $%S+. ialtiamo allo stesso modo di prima l'intervallo
invertendo le note, otteniamo S+$%, che è un intervallo di seconda minore (vedi sopra) perch> la distanza è
di solo mezzo tono. ;8, S ! S7%8$ 7= %558+*% ' *+8%, !!% ! S55+*
' *??+% . +nfatti, $%S+ settima maggiore.
sempio 6# prendiamo un'altra settima, per esempio $%. ialtiamo l'intervallo invertendolo, otteniamo
$%. Questo è un intervallo di seconda maggiore, perch> la distanza è di un tono. ;8, S !
S7%8$ 7= %558+*% ' *??+%, !!% ! S55+* ' *+8%. +nfatti $%
settima minore.
sempio @# prendiamo un'ultima settima, ad esempio S%!:-. ialtiamo l'intervallo invertendolo,
otteniamo -S%!:, che è un intervallo di seconda aumentata perch> la distanza è di un tono e mezzo.
;8, S ! S7%8$ 7= %558+*% ' U*855, ! S55+* ' $+*+8U+5
+n circa trent'anni che ho a che fare con la musica non mi è mai capitato di trovare una settima aumentata,
sappiate per& che in caso nel rialtamento ottenete una seconda diminuita, allora la settima sarà aumentata.
Se la trovate fatemi sapere. !a conclusione a cui giungiamo è che !'+85"!!% $+ S55+* ' +!
%"S7+% $!!'+85"!!% $+ S7%8$.
N20 noi abbia!o %e!pre *atto e%e!pi con intervalli a%cendenti( ovvero quando il pri!o %uono . pi'
ba%%o del %econdo( !a #li intervalli po%%ono e%%ere anc"e di%cendenti( ovvero il pri!o %uono . pi' alto
del %econdo Sappiate ai *ini dei calcoli vari( c"e non ca!bia nulla( %olo attenzione c"e dovete !uovervi
in %cala all,indietro anzic"3 in avanti
ESERCI4I0
allenatevi a pronunciare delle %cale c"e partano non %olo da do e arrivino a do( !a anc"e da tutte le
altre note +da re a re( da !i a !i e co%5 via-( SIA IN AVANTI C6E ALL,IN7IETRO E%e!pio0 %cala di
re0 re !i *a %ol la %i do re All,indietro0 re do %i la %ol *a !i re $ue%to vi aiuta nel calcolo de#li intervalli
a%cendenti e di%cendenti
co%truire intervalli vari %econdo tutte le !odalit& e tipi c"e abbia!o analizzato in que%te pa#ine