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Pubblicato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Istituito nel 1969 IL “TRATTAMENTO” FORZATO Metodi di contenzione psichiatrici Resoconto e raccomandazioni sul fallimento dei programmi di salute mentale

Thomas Szasz IL “TRATTAMENTO” FORZATO · Resoconto e raccomandazioni su elettroshock e psicochirurgia LA VVIOLENZA SSESSUALE –– AAggressione aa ddonne ee bbambini

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“È disonestà cercare di far credere che

somministrando delle cure coercitive ai

malati mentali li si aiuta e che non

operare tale coercizione equivale a una

‘omissione di trattamento’ ... Da sempre la

storia insegna a stare in guardia dai

benefattori che privano i loro beneficiati

della libertà”.

— Thomas SzaszProfessore emerito di psichiatria

Pubblicato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani

Istituito nel 1969

IL “TRATTAMENTO”FORZATO

Metodi di contenzione psichiatriciResoconto e raccomandazioni sul fallimento

dei programmi di salute mentale

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RINGRAZIAMENTI PER LE FOTO: Copertina: Mark Peterson/Corbis; pagina 4: Wally McNamee/Corbis; pagina 6: Reuters/Corbis; pagina 7: Bettmann/Corbis;pagina 10: Peter Turnley/Corbis; pagina 13: The Sankei Shiimbun; pagina 12: Corbis; same pagina: Reuters News Media Inc./Corbis; same pagina: NewsPix (NZ);

same pagina: AP Wide World Photos; pagina 14: Peter Turnley/Corbis; pagina 16: Doug Menuez/Getty; pagina 17: Bill Ross/Corbis.

© 2004 CCHR. Tutti i diritti riservati. CITIZENS COMMISSION ON HUMAN RIGHTS, CCHR e il logotipo del CCHR sono marchi di proprietà del Citizens Commission on Human Rights International. Stampato negli U.S.A. Articolo N. 18905-12 ITALIAN

Il CCHR negli Stati Uniti è un ente non a scopo di lucro ed esentasse [501(c)(3)] a beneficio pubblico, riconosciuto dall’Internal Revenue Service.

NOTA IMPORTANTEPer Il Lettore

Di seguito vi sono alcuni fatti che smentiscono lapretesa di alcuni psichiatri di essere l’unicaautorità sul soggetto della salute mentale e sui

“disturbi” mentali:

1. I “DISTURBI” PSICHIATRICI NON SONOMALATTIE. Nella medicina esistono criteri precisi:per definire una condizione come malattia si devedimostrare ed accertare un gruppo prevedibile di sintomi e la loro causa o la comprensione della lorofisiologia (funzione). Brividi e lamentare un dolore osentirsi stanchi sono sintomi. La malaria e il tifo sonomalattie. L’esistenza delle malattie viene comprovatatramite riscontro oggettivo e test fisiologici.L’esistenza delle malattie mentali, invece, non è maistata provata tramite criteri medici.

2. GLI PSICHIATRI SI OCCUPANO SOLO DI “DISTURBI MENTALI”, NON DI MALATTIEACCERTATE. Mentre la medicina ufficiale cura lemalattie, la psichiatria riesce solamente ad occuparsi di“disturbi”. In assenza di una causa o di una fisiologiaconosciuta, un gruppo di sintomi, osservati in differentipazienti, viene definito come disturbo o sindrome. Il dott.Joseph Glenmullen dell’Università di Harvard, affermache in psichiatria “tutte le diagnosi sono solamentedelle sindromi (o disturbi), gruppi di sintomi che sisuppone siano in relazione l’uno con l’altro, non dellemalattie”. Come osserva il dottor Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria “Non esistono esamidel sangue o un altro tipo di esami biologici peraccertare la presenza o l’assenza di una malattia mentale, mentre invece tali esami esistono per la maggior parte delle malattie fisiche”.

3. LA PSICHIATRIA NON HA MAI STABILITOLA CAUSA DI ALCUN “DISTURBO MENTALE”.Enti leader nel settore della psichiatria, quali la WorldPsychiatric Association e il National Institute ofMental Health americani ammettono che gli psichiatri

non conoscono né le cause né le cure per i disturbimentali, e neppure che cosa causino ai pazienti i loro“trattamenti”. Sono solo in possesso di teorie e opinionicontrastanti sulle diagnosi ed i metodi e, anche inrelazione ad essi, mancano totalmente di qualsiasi basescientifica. Uno dei passati presidenti della WorldPsychiatric Association aveva dichiarato: “È passato iltempo in cui gli psichiatri consideravano di poter curareil malato mentale. In futuro il malato mentale dovràimparare a convivere con la sua malattia”.

4. LA TEORIA CHE I DISTURBI MENTALIDERIVANO DA UNO “SQUILIBRIO BIOCHIMI-CO” DEL CERVELLO È UN’OPINIONE NONDIMOSTRATA, NON UN FATTO. Una delleteorie psichiatriche prevalenti (vitale per la vendita difarmaci psicotropi) è che i disturbi mentali sianocausati da uno squilibrio biochimico nel cervello. Alpari di altre teorie psichiatriche, non esistono provebiologiche né di altro tipo a sostegno di ciò. Il ricerca-tore Elliot Valenstein, rappresentante di un nutritogruppo di esperti di medicina e biochimica, e autoredel libro Blaming the Brain, dice: “Non esistono testper accertare lo stato biochimico del cervello di unapersona mentre è in vita.”

5. IL CERVELLO NON È LA VERA CAUSA DEIPROBLEMI NELLA VITA. Le persone, nella lorovita, hanno esperienza di problemi e turbamenti chepotrebbero sfociare in problemi mentali, a volte moltogravi. Ma il dire che tali problemi siano causati da“disturbi cerebrali” incurabili, e che essi possanoessere alleviati solamente da pillole pericolose, è disonesto, dannoso e, spesso, letale. Tali farmaci sonospesso più potenti di un narcotico e in grado diportare qualcuno a commettere atti violenti o il suicidio. Essi mascherano la vera causa dei probleminella vita e debilitano l’individuo, negandogli l’opportunità di una vera guarigione e la speranza peril suo futuro.

Questa pubblicazione è stata resa possibile grazie ad una sovvenzione

dell’Associazione Internazionale degli Scientologist

Pubblicata come servizio pubblico dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani

LLAA CCRRIISSII DDEELLLLAA SSAALLUUTTEE MMEENNTTAALLEE –– RReessooccoonnttoo ee rraaccccoommaannddaazziioonnii sulla mancanza di scientificità e risultati nel campo della salute mentale

LLAA GGRRAANNDDEE FFRROODDEE –– LLaa ccoorrrruuzziioonnee nneell sseettttoorree ppssiicchhiiaattrriiccoo Resoconto e raccomandazioni sul monopolio della salute mentale

LL’’IINNGGAANNNNOO PPSSIICCHHIIAATTRRIICCOO –– LLaa rroovviinnaa ddeellllaa mmeeddiicciinnaa Resoconto e raccomandazioni sull’impatto psichiatrico nel sistemasanitario

PPSSEEUUDDOOSSCCIIEENNZZAA –– LLee ““ddiiaaggnnoossii”” ppssiicchhiiaattrriicchheeResoconto e raccomandazioni sui pericoli derivanti dalla mancanza di scientificità delle diagnosi psichiatriche

SSCCHHIIZZOOFFRREENNIIAA –– UUnn’’uuttiillee ““mmaallaattttiiaa”” ppssiicchhiiaattrriiccaa Resoconto e raccomandazioni sulle false asserzioni in merito ai disturbi mentali

UUNNAA RREEAALLTTAA’’ BBRRUUTTAALLEE –– ““TTrraattttaammeennttii”” ppssiicchhiiaattrriiccii ddaannnnoossii Resoconto e raccomandazioni su elettroshock e psicochirurgia

LLAA VVIIOOLLEENNZZAA SSEESSSSUUAALLEE –– AAggggrreessssiioonnee aa ddoonnnnee ee bbaammbbiinnii Resoconto e raccomandazioni sugli abusi sessuali all’interno del sistema della salute mentale

CCOONNTTEENNZZIIOONNEE MMOORRTTAALLEE –– LL’’aaggggrreessssiioonnee tteerraappeeuuttiiccaa ddeellllaa ppssiicchhiiaattrriiaa Resoconto e raccomandazioni sull’abuso dei sistemi di contenzionenelle strutture psichiatriche

PPSSIICCHHIIAATTRRIIAA –– CCoommee rreennddee iill mmoonnddoo sscchhiiaavvoo ddeellllaa ddrrooggaa Resoconto e raccomandazioni sull’aumento dell’uso di psicofarmaci

RRIIAABBIILLIITTAAZZIIOONNEE OO DDIIPPEENNDDEENNZZAA?? –– II pprrooggrraammmmii ddii rriiaabbiilliittaazziioonneeResoconto e raccomandazioni sul metadone e altri programmi diriabilitazione psichiatrici dalla droga

DDRROOGGAARREE II BBAAMMBBIINNII –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa ppuuòò ddiissttrruuggggeerree uunnaa vviittaa Resoconto e raccomandazioni sulle false diagnosi psichiatriche e lasomministrazione forzata di psicofarmaci ai bambini

DDAANNNNEEGGGGIIAARREE II GGIIOOVVAANNII –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa ppuuòò ddiissttrruuggggeerree llaa mmeennttee Resoconto e raccomandazioni sui pareri, valutazioni e programmipsichiatrici nelle scuole

IILL ““TTRRAATTTTAAMMEENNTTOO”” FFOORRZZAATTOO –– MMeettooddii ddii ccoonntteennzziioonnee ppssiicchhiiaattrriiccii Resoconto e raccomandazioni sul fallimento dei programmi di salute mentale

LLAA DDIISSTTRRUUZZIIOONNEE DDEELLLLAA CCRREEAATTIIVVIITTÀÀ –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa ppuuòò ddiissttrruuggggeerree ggllii aarrttiissttii Resoconto e raccomandazioni sull’impatto negativo che la psichiatria hasugli artisti e la società

DDIISSSSAACCRRAARREE IILL SSAACCRROO –– PPssiicchhiiaattrriiaa ee rreelliiggiioonnee Resoconto e raccomandazioni sull’influenza negative che la psichiatriaha sul sentimento religioso

LL’’EERROOSSIIOONNEE DDEELLLLAA GGIIUUSSTTIIZZIIAA –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa hhaa iinnfflluueennzzaattoo llaa lleeggggee Resoconto e raccomandazioni sull’influenza psichiatrica e psicologicanei tribunali e nel sistema carcerario

AABBUUSSII SSUUGGLLII AANNZZIIAANNII –– CCuurraa oo ttrraaddiimmeennttoo?? Resoconto e raccomandazioni sui trattamenti psichiatrici destinati agli anziani

CCRREEAARREE IILL TTEERRRROORREE –– LLaa ffaabbbbrriiccaa ddeell ccaaooss ssoocciiaallee Resoconto e raccomandazioni sull’uso di strumenti psichiatrici nel terrorismo internazionale

CCRREEAARREE IILL RRAAZZZZIISSMMOO –– IIll ttrraaddiimmeennttoo ddeellllaa ppssiicchhiiaattrriiaa Resoconto e raccomandazioni sui programmi che istigano all’odiorazziale

CCOOMMIITTAATTOO DDEEII CCIITTTTAADDIINNII PPEERR II DDIIRRIITTTTII UUMMAANNIIUUnn ggrruuppppoo iinntteerrnnaazziioonnaallee ddii ttuutteellaa ddeeii ddiirriittttii uummaannii nneell ccaammppoo ddeellllaa ssaalluuttee mmeennttaallee

L ’istruzione è parte vitale di qualsiasi iniziativa rivolta e fermareil progressivo declino della società. Il CCDU si assume questaresponsabilità con particolare impegno. Grazie all’ampia diffu-

sione del sito internet del CCDU, dei libri, riviste ed altre pubbli-cazioni. Un numero sempre maggiore di pazienti, fami-liari, profes-sionisti, legislatori e infinite altre persone vengono a conoscenza dimolti aspetti oscuri e nascosti relativi alla psichiatria. Tutto questo è

qualcosa d’efficace che può essere fatto e viene fatto. Le pubbli-cazioni del CCDU, disponibili in 15 lingue, trattano vari argomentitra i quali: razzismo, istruzione, violenza sessuale, giustizia, riabili-tazione dalla droga, morale, anziani, religione e in molte altre aree espiegano qual è il ruolo di alcune correnti psichiatriche in talifenomeni.

La lista delle pubblicazioni include:

Comitato dei Cittadini per i Diritti UmaniAUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DEL PUBBLICO

ATTENZIONE: Nessuno deve interrompere l’assunzione di psicofarmaci senza ilconsiglio o l’assistenza di un medico competente.

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CONTENUTO Introduzione: Danneggiare i pazienti disturbati ........................2

Capitolo Uno: Le origini dei programmi di “Salute Mentale per la Comunità” ............5

Capitolo Due: Trattamenti pericolosi ....................9

Capitolo Tre: Solidarietà efferata ........................15

Capitolo Quattro: Migliorare i programmi per la salute mentale ..................21

Raccomandazioni ........................24

Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Internazionale ........25

IL “TRATTAMENTO”FORZATO

Metodi di contenzione psichiatrici

®

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Con la rapida crescita dei programmi statalidi “salute mentale per la comunità” permalati mentali gravi, che costano miliardidi dollari ai contribuenti, a che punto è lasalute mentale nella società odierna?

L’ente americano per l’igiene mentale “NewFreedom Commission” (Comitato per la nuova libertà)ha diramato nel 2003 un rapporto che recita: “Oggi sonoa disposizione trattamenti a regola d’arte trattamenti indi-spensabili per la cura efficace ed il recupero dalle malattiementali più gravi e dai peggiori disturbi emozionali”.1

Per chi non è a conoscen-za dei programmi di“salute mentale per lacomunità”, una similedichiarazione entusiasticapotrebbe apparire unabuona novella. Ma a cosaci si riferisce quando siparla di trattamenti indi-spensabili”?

Essi riguardano prin-cipalmente la prescrizioneautomatica, e individuale di psicofarmaci chiamati neuro-lettici. Il termine deriva dal greco e significa letteralmen-te: “che si impadronisce dei nervi”. Già la derivazione delvocabolo lascia intravedere la somiglianza fra questi far-maci e una sorta di lobotomia chimica.

In un rapporto del 2004 fu stimato che il costo deineurolettici per il trattamento dei cosiddetti pazientischizofrenici, nei soli Stati Uniti, fu di oltre dieci milionidi dollari al giorno.2 Il trattamento dura generalmenteper l’intero corso della vita.

Quindi – di nuovo – quanto bisognerebbe spendereper un trattamento di qualità, insuperabile in tutti isensi, affinché le persone colpite da disturbi mentalipossano ristabilirsi completamente e tornare a condur-re una vita normale?

Stando a numerose ricerche ed esperimenti indi-pendenti non-psichiatrici, non è necessario spenderecifre faraoniche. La cura di qualità per il recupero e lareintegrazione può essere, in realtà, non solo a buon mer-cato, ma anche rapida, duratura, e – soprattutto – nonvincolata a farmaci.

In uno studio, durato otto anni, l’OrganizzazioneMondiale della Sanità trovò che i pazienti affetti da pato-logie psichiatriche gravi – in tre nazioni economicamentesvantaggiate come India, Nigeria e Colombia – che furonotrattati senza produrre una dipendenza elevata da psico-

farmaci, si ripresero inmisura marcatamentesuperiore a quelli curatinegli Stati Uniti e in altri quattro paesi sviluppati.Un’altra ricerca svolta aseguito di questa portò aconclusioni simili.3

Negli anni ‘70, l’e-sperimento svolto nellaclinica statunitense“Soteria House” dal dott.

Loren Mosher, si fondava sull’idea che la schizofreniapotesse essere superata senza l’uso di farmaci. Ipazienti del dott. Mosher, che non ricevettero sostanzeneurolettiche, presentavano condizioni migliori deidegenti di ospedale o delle persone trattate con psico-farmaci. Dei ricercatori svizzeri, svedesi e finlandesihanno ripetuto e convalidato questo esperimento.

In Italia, tra il 1973 ed il 1996, il dott. GiorgioAntonucci fece smantellare alcuni tra i reparti psichia-trici più opprimenti trattando i pazienti con umanità erispetto e senza usare farmaci. Nel giro di qualchemese, i reparti in cui la violenza era all’ordine del gior-no divennero ambienti miti e tranquilli.

Robert Whitaker nel suo libro Mad In Americadenunciò che i risultati dei trattamenti per la cura della

INTRODUZIONEDanneggiare i pazienti disturbati

I N T R O D U Z I O N E D a n n e g g i a r e i p a z i e n t i d i s t u r b a t i

2

"La psichiatria promuove come unicotrattamento per la malattia mentale pesantifarmaci neurolettici. La verità è che l'uso di

farmaci su pazienti mentalmente disturbati nonsolo è inutile ma, anche costosa; inoltre provoca

danni al cervello ed effetti collateralipotenzialmente mortali”.

– Jan Eastgate

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schizofrenia erano peggiorati nell’arco degli ultimiventicinque anni. Oggi non sono certamente miglioridi com’erano all’inizio del ventesimo secolo, con gliStati Uniti in prima fila nel consumo di neurolettici.

Ci si potrebbe domandare che cosa significhi tuttoquesto.

Come un qualsiasi scienziato o fisico onesto puòconfermare, una teoria è valida fintantoché funziona. Eglisa che laddove incontra fatti che non combaciano con unadata teoria, dovrebbe continuare le ricerche oppure scar-tare la teoria stessa in base alle prove raccolte.

Per quasi cinquant’anni la psichiatria ha portatoavanti la teoria che l’unico trattamento per le malattiementali gravi fossero farmaci neurolettici.Ciononostante questa teoria è basata su un principiodifettoso. La verità è che non solo non è necessariodrogare i pazienti psichiatrici gravi ma che ciò è costo-so e lucrativo, inoltre provoca effetti collaterali chedanneggiano il cervello e la vita. Questo opuscolodenuncia tali principi difettosi, alcune delle sue trame,la truffa, le menzogne ed altri inganni. Conoscendoqueste cose, è molto semplice comprendere perché lopsichiatra attacca qualsiasi soluzione alternativamigliore al problema dei disturbi mentali gravi.

La verità è che non solo stiamo affrontando unamancanza di metodi o abilità scientifiche ma abbiamoaddirittura a che fare con una pseudoscienza.Affermazioni apparentemente positive come “esistonoevidenze scientifiche che i farmaci di nuova generazio-ne possono curare meglio i sintomi della schizofrenia edella depressione con effetti collaterali marcatamenteridotti” non sono supportate da prove e costituisconouna pura e semplice frode medica.

L’approccio della psichiatria al trattamento deimalati mentali gravi (‘a regola d’arte’, ‘trattamentoindispensabile’ ed altri programmi psichiatrici) è catti-va scienza, cattiva medicina ma un ottimo affare per lapsichiatria.

La pura e semplice verità è che ci sono trattamen-ti alternativi alle pratiche psichiatriche che danneggia-no la mente, il cervello ed il corpo. Con la psichiatriache ora si riserva il diritto di analizzare ogni adulto edogni bambino ovunque, raccomandiamo vivamente atutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia dellasalute mentale e fisica nonché la libertà delle loro fami-glie, comunità e nazioni, di leggere questa pubblica-zione. Bisogna fare qualcosa per offrire del vero aiutoa coloro che ne hanno bisogno.

Jan Eastgate Presidente, CCDU Internazionale

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La Salute Mentale per la Comunità (acroni-mo in inglese: CMH) è stata promossacome la soluzione al problema dei ricoveri.Ciononostante si è rivelata un costoso falli-mento.

Dagli anni ‘70 stavano venendo prescrittineurolettici e antidepressivi a sufficienzaper tenere circa 3-4 milioni di americanicostantemente sotto l’influenza di sostanzepsicotrope.

L’istituto Olandese per la Salute Mentale ela Dipendenza ha rivelato che il program-ma per la “Salute mentale per la comunità”in Europa ha creato vagabondi, tossicodi-pendenza, criminalità, disordini e disoccu-pazione.

Nel 1993 in Australia, Il CommissarioFederale per i Diritti Umani, Brian Burdekin,ha annunciato che la deospedalizzazione siera rivelata una frode ed un fallimento. Nel1999 anche dei funzionari britannici ammi-sero la stessa cosa.

Gli stanziamenti per le cure psichiatriche delprogramma di “salute mentale per la comu-nità” negli Stati Uniti sono lievitate di oltre il6.000% nel periodo che va dal 1969 al1997. Oggi il costo stimato si aggira attor-no agli 11 miliardi di dollari l’anno.

FATTI IMPORTANTI

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CAPITOLO UNOLe origini dei programmi di

“Salute mentale per la comunità”

C A P I T O L O U N OLe origini dei programmi di “Salute mentale per la comunità”

5

La “Salute mentale per la comunità” (CMH)è la principale iniziativa per la crescita dellapsichiatria. Ha avuto inizio negli Stati Unitinegli anni ‘60, e si è diffusa in altre nazioninegli anni ‘80. Ha fatto guadagnare alla psi-

chiatria molti miliardi di dollari nell’arco degli ultimiquarant’anni.

In precedenza, i pazienti venivano parcheggiatiin ospedali che non avevano niente da invidiare aigironi infernali danteschi, imbottiti di psicofarmaciper renderli docili e lasciati a vagare in una condizio-ne di stordimento prodotta dai farmaci. Per tutto l’ar-co degli anni ‘50, daogni luogo, sorseroproteste in merito allecondizioni miserevoliin cui versavano ipazienti nei manicomi,la mancanza di risulta-ti e l’aumento dellaspesa sanitaria.

Il programma di“Salute mentale per lacomunità” venne pro-mosso come la solu-zione ai probleminegli ospedali. La pre-messa, basata quasiesclusivamente sullosviluppo dei farmacineurolettici, fu che ipazienti potevano essere reinseriti nella società conbuon esito. I servizi sarebbero stati forniti da unitàfinanziate dallo Stato, chiamate “ Centri di SaluteMentale per la comunità” (CMHC). Questi centri sisarebbero protesi verso i pazienti dall’interno dellacomunità stessa, distribuendo i neurolettici che liavrebbero tenuti sotto controllo. Ciò avrebbe dovuto

rappresentare un risparmio di denaro pubblico ed unpiù rapido recupero per i pazienti. Il piano fu deno-minato “deospedalizzazione”.

Lo psichiatra Jack Ewalt, a quel tempo, suggerìun progetto più globale per la deospedalizzazione:“Il programma dovrebbe servire le persone in diffi-coltà, i malati mentali, le persone lente, le personefisicamente malate e le persone sane di tutte le età.” 4

In altri termini, gli psichiatri avrebbero dovutospingersi oltre i malati di mente e quindi procurarsiuna clientela sana a cui poter prescrivere psicofar-maci.

Dalla padella allabrace

L’autore Peter Shragha scritto che già a metàdegli anni ‘70 i neuroletticie gli antidepressivi “veni-vano prescritti al di fuoridegli ospedali in quantitàtali da tenere costantemen-te sotto cura dai 3 ai 4milioni di persone, circa 10volte il numero di personeche, secondo argomenta-zioni, erano così pazze darichiedere il loro interna-mento in ospedale se nonfossero esistiti i farmaci”. 5

Il prof. Thomas Szasz,Professore Emerito di psichiatria, ha dichiarato che leofferte miracolose della psichiatria sono state “sem-plicemente l’ultimo placebo della categoria: farmaci edeospedalizzazione. Come di consueto gli psichiatrihanno definito la loro ultima moda una combinazio-ne di scoperte scientifiche e di riforma morale, met-tendola sulla retorica del trattamento e della libertà

“Il programma di ‘Salute Mentale per laComunità’ non tratta semplicemente le

persone ma intere comunità; se possibilesi occupa dei sindaci e delle persone acapo delle città...’come clienti’; tratta la

società stessa e non semplicemente i sin-goli cittadini....e sono stati gli psicofarma-

ci che hanno fornito al programma latecnologia più potente”.

– Peter Schrag, autore di Controllo Mentale

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civile”. Gli psichiatri asserivano che i farmaci psico-tropi alleviassero i sintomi delle malattie mentali econsentissero di dimettere i pazienti. I “Centri diSalute Mentale per la Comunità” (CMHC) venivanoreclamizzati come i luoghi più liberali per la miglioreassistenza psichiatrica disponibile. Queste erano leasserzioni con le quali gli psichiatri giustificavano la

loro politica consistente nel somministrare largamen-te psicofarmaci e dare una nuova collocazione ai loropazienti in cura. Sembrava eccezionale, purtroppo erauna menzogna”.6

Persino l’opuscolo dell’American Association ofPsychiatry (APA) Pazzia e governo ammetteva, “...Glipsichiatri davano alle autorità l’impressione che le

cure fossero la regolapiuttosto che l’eccezio-ne... le aspettative esage-rate non furono messe indiscussione. In breve, iCMHC furono vendutialle amministrazioni aprezzo esagerato comeunità terapeutiche orga-nizzate”. 7

La verità è che iCMHC sono diventatipunti di distribuzione didroghe legalizzate chenon solo fornivano psi-cofarmaci a pazienti condisturbi mentali prece-dentemente ospedaliz-zati, ma che fornivanoprescrizioni ad individuiprivi di “problemi men-tali seri”.

La deospedalizza-zione è fallita e la societàha dovuto lottare con isuoi risultati disastrosifin da allora.

Nel 2001, la dott.ssaDorine Baudin del-l’Istituto olandese per laSalute mentale e ladipendenza Mentale ha

riferito che il programma di “Salute mentale per lacomunità” in Europa aveva creato vagabondi, tossi-codipendenza, disordini, disoccupazione e intolleran-za verso coloro che manifestano devianze”. 8

Il rappresentante di un’associazione diconsumatori americana, Ralph Nader, ha definito ilprogramma di “Salute Mentale per la comunità”:“Una innovazione sociale tanto sbandierata quantofallimentare... Esso porta avanti lo schema di sempre

C A P I T O L O U N OL e o r i g i n i d e i p r o g r a m m i d i “ S a l u t e m e n t a l e p e r l a c o m u n i t à ”

6

Il programma di “Salute Mentale per lacomunità” è: “Una innovazione socialetanto sbandierata quanto fallimentare...Esso porta avanti lo schema di sempre

delle passate promesse sulla salutementale, proposte con grande fervoremorale e che avevano generato vane

speranze di soluzioni imminenti, ma chealla fine hanno ricreato gli stessi

problemi che dovevano essere risolti”. – Ralph Nader, rappresentante di un’associazione

di consumatori americana

Ralph Nader

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delle passate promesse sulla salute mentale, propostecon grande fervore morale e che avevano generatovane speranze di soluzioni imminenti, ma che alla finehanno ricreato gli stessi problemi che dovevano essererisolti”. 9

In Australia nel 1993, il Commissario per i DirittiUmani Brian Burdekin ha annunciato che la deospe-dalizzazione è stata una truffa ed un fallimento. Nel1999 anche dei funzionari britannici hanno ammesso ilfallimento del programma di “Salute Mentale per lacomunità”. 10

Nel frattempo gli stanziamenti per il programmadi “salute mentale per la comunità” negli Stati Unitisono lievitati da 143 milioni di dollari, del 1969, aglioltre nove miliardi di dollari, nel 1997; una crescita dioltre il 6.000% della spesa. Tale incremento di finan-ziamenti non trova giustificazione se consideriamoche i pazienti sono aumentati di 10 volte tanto e che irisultati invece latitano del tutto. Oggi i costi stimati siaggirano intorno agli undici miliardi di dollari l’anno.

Nel 1990 una commissione d’inchiesta delCongresso ha rivelato che i Centri di Salute Mentaleper la Comunità avevano detratto da 40 a 100 milionidi dollari per usi impropri. 11

Gli psichiatri hanno sistematicamente attribuito ilfallimento della deospedalizzazione alla scarsità difinanziamenti dati per il programma di “SaluteMentale per la Comunità”. In realtà sono loro stessi acreare l’emergenza somministrando i farmaci e poi areclamare senza ritegno ancora più fondi.

I pazienti psichiatrici americani hanno fatto ricor-so ai servizi ambulatoriali dei CMHC con una fre-quenza del 607% mentre i costi per gli stessi ambula-tori sono aumentati del 6.242%.

607%

6,242%Le spese per i Centri di Salute Mentale per laComunità negli Stati Uniti (CMHC) sono aumen-tate con una rapidità 100 volte superiore a quel-

la con cui aumenta il numero di persone ricoveratenelle cliniche degli stessi Centri. Benché consuminomiliardi di denaro pubblico, le cliniche hanno fallitonei riguardi dei loro pazienti e sono diventate pocopiù che punti di distribuzione di droghe legalizzateper i senzatetto.

SALUTE MENTALE PERLA COMUNITÀ

Costi esorbitanti, fallimento colossale

Le cliniche per pazienti non degenti della psichiatriae dei Centri di Salute Mentale per la Comunità

negli Stati Uniti sono usate sempre più

Le cliniche per pazienti non degenti dellapsichiatria e dei Centri di Salute Mentale per laComunità negli Stati Uniti costano sempre più

IL FALLIMENTO DEI

PROGRAMMI DI “SALUTE

MENTALE PER LA COMUNITÀ:

Nel 1963, il gruppo di ricerca statunitense di

psichiatri dell’Istituto Nazionale per la Salute

Mentale (NIMH), guidato dallo psichiatra a

destra, realizzò un programma di salute mentale

per la comunità che si basava quasi interamente

sull’uso di farmaci psicotropi. Questo

programma fece finire sulle strade pazienti sotto

l’effetto di psicofarmaci, senza un posto dove

stare e in stato d’incapacità, generando così una

tendenza internazionale. Dopo essere costato

oltre 47 miliardi di dollari solo fra il 1969 e il

1994, questo programma è tuttora un

miserabile fallimento.

Aumentodell’uso =

Aumentodell’uso =

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I neurolettici che alterano la mentesono il fulcro dei programmi per lasalute mentale.

Gli psicofarmaci ostacolano le nor-mali funzioni cerebrali e produconouna patologia dai sintomi moltosimili agli effetti di quella stessalobotomia che hanno sostituito.

I senzatetto, che si vedono spessoparlare da soli e fare smorfie per lestrade, stanno semplicemente esi-bendo i sintomi degli psicofarmaci edel danno che producono.

I neurolettici di nuova generazione(gli antipsicotici) sono stati vendutia prezzi notevolmente elevati, in uncaso persino a 30 volte tanto ilprezzo precedente. Un farmacoantipsicotico costa da 3.000 a9.000 dollari per paziente, ma nondà alcun beneficio al paziente edalla qualità della sua vita e non pre-senta significativi miglioramenti perquanto riguarda gli effetti collaterali.

Gli psicofarmaci possono causarepesanti effetti collaterali, in partico-lare il diabete, talvolta in forma leta-le. Fra il 1994 e il 2002, 288 pazien-ti che assumevano i nuovi antipsi-cotici hanno accusato forme di dia-bete, 75 si sono ammalati grave-mente e 23 sono morti.

Gli psicofarmaci possono crearetendenze suicide o comportamentiviolenti.

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FATTI IMPORTANTI

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L’avvento dei programmi psichiatrici di“Salute Mentale per la Comunità” non sareb-be stato possibile senza lo sviluppo e l’usodei farmaci neurolettici, noti anche comeantipsicotici, per persone con disturbi menta-

li gravi.La prima generazione di neurolettici, oggi comu-

nemente chiamati "antipsicotici tipici" o "tipici", hafatto la sua comparsa nel corso degli anni '60. Questifurono ampiamente pubblicizzati come farmaci che “avrebbero consentito alla maggioranza dei malati mentali untrattamento rapido ed effica-ce nel loro stesso ambiente edun pronto ritorno a un ruoloattivo nella società.12

Questi proclami eranofalsi. In un articolo pub-blicato nel 2003 dalla rivi-sta American Journal ofBioethics, Vera Sharav hadichiarato: “In realtà,quelle terapie danneggia-vano i lobi frontali del cer-vello che sono la partefondamentale del cervelloumano. I farmaci neuro-lettici usati fin dagli anni‘50 ‘funzionavano’ ostaco-lando le normali funzionidel cervello; essi attenua-vano la psicosi ma produ-cevano una patologia persino peggiore del problemaper il quale erano stati prescritti, patologia molto simi-le alla lobotomia fisica che i farmaci psichiatrici hannosostituito”.13

I senzatetto, che si vedono spesso parlare da soli efare smorfie per le strade, stanno semplicemente esi-bendo gli effetti degli psicofarmaci e del danno che

producono. La “discinesia tardiva”( movimento anoma-lo ed incontrollato dei muscoli) e la “Distonia tardiva”(tensione anomala dei muscoli) sono disturbi perma-nenti ‘dovuti agli psicofarmaci’ a causa dei quali imuscoli del viso e del corpo si contorcono ed hannodegli spasmi involontari.

“In breve, le reazioni provocate dai farmaci sonodi natura tale che un osservatore potrebbe essere giu-stificato se pensasse che una persona con questi pro-blemi sia malata di mente e addirittura pericolosa. Una persona che presenta tali reazioni, anche in

minima parte, avrebbegravi problemi ad essereaccettato dai suoi simili come ‘normale’” ha scritto Pam Gorring, autore di Mental Disorder orMadness?14

I pazienti che fannouso di neurolettici diven-tano indolenti, apatici,restii a camminare, menovigili e con uno sguardovitreo ed un’espressionevacua sul volto. Parlanolentamente e in modomonotono. I pazientilamentano anche sonno-lenza, debolezza, apatia,mancanza di iniziativa eduna perdita di interesse

per ciò che li circonda.15

Robert Whitaker, autore di Mad in America, hascritto: “L’immagine che oggi abbiamo della schizofre-nia non è quella della pazzia al suo stato naturale, qua-lunque esso sia. Tutti i tratti che man mano abbiamoassociato alla schizofrenia la camminata goffa, i movi-menti a scatti delle braccia, le espressioni vacue sul

C A P I T O L O D U ETr a t t a m e n t i p e r i c o l o s i

9

“Si poteva ideare accuratamente la favola del medicinale miracoloso.

Questo è stato il caso dei nuovineurolettici, e dietro l’apparenza dellascoperta medica, c’è la storia di unascienza guastata dall’ingordigia, dalle

morti, e dall’inganno deliberato ai dannidella popolazione americana”.

– Robert Whitaker, autore di Mad in America

CAPITOLO DUETrattamentipericolosi

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volto, la sonnolenza, la mancanza d’iniziativa sonosintomi dovuti, perlomeno in misura marcata” aglieffetti dei neurolettici. “La nostra percezione di comegli schizofrenici pensano, agiscono ed osservano è lapercezione di persone alterate dai farmaci e non dalcorso naturale di una malattia”.16

Un’inchiesta, condotta nel 1999 su pazienti, harivelato che il 90% dei pazienti che fanno uso dineurolettici si sentiva depresso, l’88% si sentiva sedatoed il 78% lamentava una scarsa capacità diconcentrazione. Oltre l’80% delle persone a cui erastata diagnosticata la schizofrenia sono cronicamentedisoccupati.17 In altre parole, nessuna delle promessedi cura fatte da decenni, è stata mantenuta.

Negli anni 80, quandoscaddero i brevetti e gli stes-si farmaci furono disponibilia prezzi molto inferiori, ilcosto dei farmaci “di marca”precipitò, rendendoli pocoremunerativi.18 Tutto ciò ècambiato nei primi anni ‘90,quando sono stati messi incommercio i nuovi neuro-lettici, conosciuti come“antipsicotici atipici” o sem-plicemente “atipici”, con uncancan persino maggiore diquello usato per i “tipici”. Ivecchi neurolettici furono dicolpo etichettati come far-maci difettosi.19

Sono stati assoldatidegli esperti psichiatri opi-nionisti per sbandierareasserzioni quali: “Esistonoprove scientifiche incon-futabili che i farmaci dinuova generazione possono

curare meglio i sintomi della schizofrenia e delladepressione con molti meno effetti collaterali”. Questeopinioni sono state definite “l’Orientamento Unanimedegli Esperti” malgrado l’assoluta assenza di analisiscientifiche, ricerche o esperimenti di clinici.20

Forti di questo orientamento, gli psichiatri si sonosentiti finalmente pronti ad ammettere in pubblico ciòche avevano sempre saputo, ovvero che i farmaci pre-cedenti non avevano consentito di controllare le manieo le allucinazioni, che i due terzi dei pazienti trattati

“I farmaci neurolettici usati findagli anni ‘50 ‘funzionavano’

ostacolando le normali funzionidel cervello; essi attenuavano la

psicosi ma producevano unapatologia persino peggiore del

problema per il quale erano statiprescritti, patologia molto similealla lobotomia fisica che i farmaci

psichiatrici hanno sostituito”.– Vera Sharav in un articolo pubblicato dallarivista American Journal of Bioethics, 2003

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con quei medicinali presentavano “sintomi psicoticipersistenti un anno dopo la loro prima crisi psicotica”e che il 30% dei pazienti non aveva minimamenterisposto al trattamento farmacologico. Si dovette atten-dere il 1980 per poter sentire una qualche ammissionesu un simile tasso di “non-risultati”.

I neurolettici di nuova generazione (gli antipsico-tici) sono stati venduti a prezzi notevolmente elevati,in un caso persino a 30 volte tanto il prezzo preceden-

te.21 Un farmaco antipsicotico costa da 3.000 a 9.000 dol-lari per paziente, ma non dà alcun beneficio alla perso-na o alla qualità della sua vita e non presenta significa-tivi miglioramenti per quanto riguarda gli effetti colla-terali. Fra il 1991 e il 2003 le vendite di antipsicoticinegli Stati Uniti sono aumentate del 1.500%, cioè dameno di 500 milioni di dollari a oltre 8 miliardi di dol-lari. Internazionalmente, le vendite hanno superato i12 miliardi di dollari nel solo 2002.22

L a maggior parte dei pazienti, ai quali sono stati prescritti psicofarmaci, è di rado informata del fatto che,quale effetto collaterale permanente di molte di queste

sostanze, possono sopravvenire degli spasmi invalidanti al visoe al corpo. I principali tranquillanti (antipsicotici) danneggiano ilsistema extrapiramidale, cioè quella complessa rete di fibreneurali che regolano le funzioni generali del corpo; ci si ritrova,in definitiva, con rigidità dei muscoli, spasmi, svariati movimentiinvolontari (nel migliore dei casi). I muscoli del viso e del corposi contraggono, rendendo l’espressione orribilmente torva,segnata da smorfie, e contorcono il corpo in modi bizzarri.

Gli psichiatri sono consapevoli dei danni devastanti che ifarmaci provocano ai nervi e del rischio che i pazienti finiscanoper soffrire della sindrome neurolettica maligna – si tratta di unareazione tossica potenzialmente fatale a causa della quale ipazienti cadono preda di febbri e stati confusionali, agitazioneed estrema rigidezza. Essa può provocare la morte; il che è giàavvenuto decine di migliaia di volte.

Un altro fatto che gli psichiatri passano sotto silenzio è chehanno diagnosticato i danni permanenti che infliggono aipazienti e che sono provocati dagli psicofarmaci come un ulteriore disturbo mentale, sicché, così facendo possono batte-re cassa due volte alle compagnie assicurative, dato che devono “occuparsi” anche di questa nuova patologia. I disturbi generati, infatti, favoriscono la sindrome neuroletticamaligna e il morbo di Parkinson da neurolettico.”

Non sorprende, dunque, che queste sostanze chimicheriescono a sprofondare la mente dei pazienti nel caos comple-to e hanno alle spalle una storia lunga e ben documentata dicasi di follia.

DISTRUGGERE VITE I danni provocati dai neurolettici

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Non si discute sul fattoche la popolazione debbaessere protetta da compor-tamenti psicotici o folli.Tuttavia, l’idea che sia que-sto il principale rischio chesi corre quando si ha a chefare con pazienti mental-mente disturbati, è unamenzogna fabbricata adarte. Tale è pure l’idea chedovremmo contenere que-sto rischio drogando ipazienti, se necessarioanche contro la lorovolontà, con i neurolettici.In verità il problema nonsta né nell’assenza di talifarmaci, né nella mancataassunzione degli stessi:questi stessi farmaci gene-rano impulsi violenti.

❚ ”Benché il pubblicopossa pensare che i ‘matti’abbiano comportamentiviolenti”, Robert Whitakerha scoperto che ciò non èvero prima dell’introduzio-ne dei neurolettici. Quattrostudi condotti prima del1955, hanno rivelato che ipazienti dimessi dai mani-comi commettevano crimi-ni in numero uguale o infe-riore a quello della popola-zione generica. Invece “ottoricerche svolte fra il 1965 edil 1979 hanno determinatoche i pazienti dimessi fini-vano arrestati in percentua-le superiore a quella dellapopolazione generica ...Anche l’acatisia (estremainquietudine provocatadagli psicofarmaci) è statachiaramente un fattoredeterminante”. 23

❚ I farmaci antipsicoticipossono attenuare tempo-raneamente la psicosi ma alungo termine, rendono ipazienti biologicamente piùesposti ad essa. 24

❚ Uno studio del 1988sull’uso dei neuroletticinella cura della schizofre-nia, pubblicato nella rivi-sta The Journal of Nervousand Mental Disease ha rile-vato un marcato aumentodei comportamenti vio-lenti con delle dosi mode-ratamente alte di un neurolettico. 25

❚ Uno studio del 1990ha stabilito che il 50% ditutte le colluttazioni avve-nute nei reparti psichiatricipotrebbe esser collegatocon l’acatisia. Un altro stu-dio ha concluso che dosi,da medie a elevate, di unfamoso tranquillante ren-devano la metà dei pazien-ti più aggressivi. I pazientiparlavano di “impulsi vio-lenti di aggredire chiunquepassasse di lì”. 26

❚ Secondo una ricercasu un tranquillante pocodiffuso “sono emersi com-portamenti estremamenterabbiosi ed ostili in ottodegli ottanta pazienti trat-tati” con il farmaco. Unadonna, che non era maistata protagonista di episo-di di violenza prima diassumere quel tranquillan-te, “scoppiò a gridare ilquarto giorno e tenne ungrosso coltello da cucinapuntato alla gola di suamadre per diversi minuti”.

C A P I T O L O D U ETr a t t a m e n t i p e r i c o l o s i

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Alcune ricerche sono giunte alla conclusione che dosi da medie a

elevate di un famoso tranquillante rendevano la metà dei pazienti

più aggressivi. I pazienti parlavano di “impulsi violenti”.

Mamoru Takuma Andrea Yates

Jeremy StrohmeyerEdmund Kemper III

David HawkinsEric Harris

Numerosi studi medici comprovano che gli psicofarmaci favoriscono comportamenti suicidi o violenti. Le persone qui sopra,

dagli Stati Uniti, dall’Australia e dal Giappone, hanno ammazzatobrutalmente 39 persone mentre stavano ricevendo

trattamenti psichiatrici ed erano sotto l’effetto di psicofarmaci.

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Inuovi “miracolosi” neurolettici (o antipsicotici atipici)non sono stati all’altezza delle montature mediatiche edei professionisti. 27 La loro storia va ben oltre la pura esemplice pubblicità ingannevole, finalizzata al massi-mo guadagno .

❚ Avvalendosi del FOIA (la legge americana sulla libertàdi informazione) il divulgatore scientifico Robert Whitakerha appreso che gli esperi-menti clinici sugli antipsicoti-ci atipici non erano in gradodi sostenere le dichiarazionidelle industrie farmaceutichesecondo le quali i più recentineurolettici erano più sicuri epiù efficaci dei precedenti:un paziente su ogni 145 chesi sottoponevano alla speri-mentazione moriva, e ciono-nostante quei decessi nonvenivano mai citati negliscritti scientifici. Similmenteun paziente ogni 35, durantela sperimentazione di un“atipico”, subiva conseguen-ze gravemente negative, chela FDA (Food and DrugAdministration: l’ente ameri-cano per il controllo dei cibi,medicinali e cosmetici) hadefinito “circostanza chemette a repentaglio la vita” o “che richiede un ricovero”.

❚ Nel 2000, la rivista British Medical Journal ha diffu-so i risultati di uno studio pluriennale del Dott. JohnGeddes che aveva condotto degli esperimenti clinici indi-pendenti su oltre 12.000 pazienti per esaminare l’efficaciaed i pericoli degli antipsicotici atipici e tipici. Risultato:“Non vi è alcuna prova evidente che gli antipsicotici atipi-ci siano più efficaci o meglio tollerati degli antipsicotici con-venzionali”.28

❚ Uno studio condotto dall’università Yale e pubblica-to nel numero di Novembre 2003 della rivista Journal ofthe American Medical Association ha confermato chequesti nuovi farmaci non presentano vantaggi significativi,né statisticamente né clinicamente. 29

❚ Nel 2003 il celebre quotidiano americano New YorkTimes ha ritrattato significativamente le lodi che aveva pre-cedentemente speso per questi antipsicotici, dichiarando:“Erano stati reclamizzati come farmaci pressoché perfetti,

molto più sicuri e più efficaci nel trattare la schizofreniarispetto a qualunque altro farmaco precedente”. Al contra-rio adesso “Aumentano i sospetti che essi possano causaredei gravi effetti collaterali, fra cui forme di diabete talvoltaanche mortale”. 30 Fra il 1994 e il 2002, 288 pazienti cheassumevano i nuovi antipsicotici hanno accusato forme didiabete, 75 si sono ammalati gravemente e 23 sono morti.

❚ Il New York Times haparlato anche di ciò che sisapeva da più di vent’anni,ovvero che uno di questifarmaci notoriamente pro-voca disturbi ematici letali eche i pazienti necessitano diesami del sangue di routineper monitorare questo effet-to collaterale, con le conse-guenti spese aggiuntive.

❚ Quell’articolo men-zionava inoltre il possibilelegame fra alcuni di queinuovi farmaci e le diagnosidi pancreatite. Anche ilpeso era un problema poi-ché certi pazienti aumen-tavano anche di 30 chilo-grammi. Gli studi hannodimostrato che quando ipazienti cessavano di assu-mere questi farmaci, ave-

vano dei miglioramenti. 31

I nuovi antipsicotici, invece che avere meno effetti colla-terali, ne hanno di più gravi. Fra questi troviamo: cecità, trom-bosi, aritmia cardiaca, vampate, seni ingrossati con perdite,impotenza e disfunzioni sessuali, malattie del sangue, eruzionicutanee dolorose, colpo apoplettico, difetti nei neonati, estre-ma angoscia e inquietudine interiore, morte per disfunzionidel fegato, tasso di suicidi da 2 a 5 volte superiore a quellodella popolazione schizofrenica generica, nonché violenza epercosse, specialmente nei pazienti giovani.

E il problema non è rappresentato in maggior partedagli effetti fisici. Molti pazienti lamentano che i farmaci listanno uccidendo spiritualmente, li stanno privando di qual-siasi senso di gioia, della volontà e della loro consapevolezzadi esistere.

Mentre è cambiato il tipo di rischi e di effetticollaterali, i neurolettici atipici operano ancora come unalobotomia chimica. 3 2

FALSI MIRACOLI Effetti collaterali potenzialmente letali

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Prima che il lettore abbia concluso lalettura di questo opuscolo, ventipersone, una delle quali potrebbeessere un amico, un familiare o unconoscente, sarà stata internata inuna struttura psichiatrica e, nellamaggior parte dei casi, sarà statatrattata con metodi brutali.

Il processo di internamento puòanche sfociare in un ricovero che duradegli anni. Inoltre, quando vienedimesso, un paziente può essere vin-colato a un trattamento obbligatorioin un centro psichiatrico.

La maggior parte delle leggi sull’inter-namento è basata sul concetto cheuna persona può rappresentare unpericolo per se stessa se non vieneposta in una struttura adeguata.Eppure gli psichiatri ammettono dinon essere capaci di prevedere i com-portamenti pericolosi.

La maggior parte degli individui inter-nati contro la loro volontà hannopochi diritti e meno protezione legaledi un criminale, malgrado il fatto chenon necessariamente hanno infrantola legge.

Il dott. Michael McCubbin, ricercatoreassociato presso l’Università diMontreal, e il dott. David Cohen,professore di sociologia nello stessoistituto, affermano che “il cosiddettodiritto al trattamento oggigiorno sitramuta più spesso in un ‘diritto’ aricevere trattamenti obbligatori”. 33

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FATTI IMPORTANTI

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C A P I T O L O T R ES o l i d a r i e t à e f f e r a t a

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Accanto alle pressioni esercitate dalla psi-chiatria per il programma di “SaluteMentale per la Comunità” troviamo laloro richiesta di sempre maggior poteredecisionale in merito alla possibilità di

far ricoverare i pazienti. Si calcola che ai giorni nostri, negli Stati Uniti, ogni

settantacinque secondi una persona viene internata con-tro la sua volontà in una struttura psichiatrica. Una ricer-ca del 2002 ha rilevato una tendenza crescente al tratta-mento obbligatorio in Austria, Inghilterra, Finlandia,Francia, Germania eSvezia, con la Germaniache ha raggiunto il 70% inpiù negli otto anni prece-denti. 34

In concreto, prima cheil lettore abbia concluso lalettura di questo opuscolo,venti persone una dellequali potrebbe essere unamico, un familiare o unconoscente sarà stata inter-nata in una struttura psi-chiatrica e nella maggiorparte dei casi – sarà statatrattata con metodi brutali.

Con fare ingenuo, glipsichiatri sostengono che iltrattamento obbligatorio èun atto di grazia, che è crudeltà lasciare il demente o ildisturbato in un tale stato di angoscia. In realtà similiasserzioni si basano sulla duplice premessa che: 1) gli psi-chiatri hanno a disposizione dei trattamenti efficaci efunzionali, 2) gli psichiatri hanno una qualche compe-tenza nel formulare diagnosi e prevedere i pericoli.

Entrambe le premesse sono palesemente false.Come si è già visto, il trattamento psichiatrico tra-

mite neurolettici non solo provoca quel genere di violenzao di smarrimento mentale che fornisce le basi per l’incar-cerazione o il trattamento obbligatorio in una comunitàin base alle leggi vigenti, ma inoltre pone il paziente inuno stato di rischio ancora più elevato, sia sotto l’aspettomentale che sotto quello fisico.

La detenzione psichiatrica può rappresentare unacondanna a morte. A prescindere dal fatto che il processodi internamento può far dimenticare una persona in unospedale per anni, il malcapitato, una volta dimesso, puòessere poi vincolato a un trattamento obbligatorio in un

reparto psichiatrico. Robert Whitaker affer-

ma che di questo passo, “lenazioni stanno sostenendoil diritto di qualcuno arichiedere che la genteassuma farmaci cosiddettiantipsicotici, il che rappre-senta un profondo irrigidi-mento del controllo dellostato nei confronti deimalati mentali”.35

La maggior parte delleleggi sull’internamento èbasata sul concetto che unapersona può rappresentareun pericolo per se stessa se non viene posta in una struttura adeguata.

Eppure, nel 1979, un gruppo di studio dell’APA(l’Associazione Psichiatrica Americana) ha ammesso, inun rapporto alla Corte Suprema, che “non è mai statodeterminato il grado di competenza della psichiatria nelprevedere la ‘pericolosità’”.

In un articolo pubblicato nel 1994 sul Michigan BarJournal Terrence Campbell scrisse che “l’accuratezza concui il giudizio clinico ci propina gli eventi futuri è spesso

CAPITOLO TRESolidarietà efferata

“L’accuratezza con cui il giudizio clinicoci propina gli eventi futuri è spesso di

poco migliore di una selezione casuale.Le ricerche accumulate sull’argomentoindicano che il margine di errore nelprevedere la pericolosità oscilla fra un54% e un 94%, e in media è l’85%”. – Terrence Campbell, Michigan Bar Journal, 1994

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C A P I T O L O T R ES o l i d a r i e t à e f f e r a t a

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di poco migliore di una selezione casuale. Le ricercheaccumulate sull’argomento indicano che il margine dierrore nel prevedere la pericolosità oscilla fra un 54% e un94%, e in media è l’85%”.

Nel 2002 Kimo Moriyama, vice presidentedell’Associazione Giapponese degli Psichiatri, ammisel’incapacità della psichiatria di prevedere con esattezza ilcomportamento futuro delle persone. “La malattia men-tale di un paziente e la sua tendenza criminale sonoessenzialmente differenti,ed è impossibile per lascienza medica affermarese un individuo ha un certopotenziale di reazione aduna data offesa”. 36

Un altro stratagemmadella psichiatria consistenel sostenere che l’interna-mento forzato tutela il“diritto” delle persone aricevere trattamenti. Ben

lungi da un’ipotetica cura, le leggi sull’internamento for-zato sono in realtà da stato totalitario.

Secondo il professor Thomas Szasz: “che lo siammetta o meno, siamo di fronte ad una scelta fra ilprenderci cura degli altri con metodi coercitivi o prender-ci cura degli altri con il loro consenso. Al momento, lacura senza coercizione laddove il problema apparente delbeneficiario viene definito malattia mentale è una possi-bilità che non viene ritenuta accettabile” nelle decisioni

professionali sulle politicheda adottare in tema di salu-te mentale. “La spiegazioneconvenzionale per il fattodi escludere questa opzioneè che il paziente soffre di undisturbo cerebrale cheelude la sua capacità di col-laborare razionalmente”.

Il professor Szaszafferma però che questatesi è falsa: “La storia ci

Il risultato dei trattamenti sanitariobbligatori del programma di "Salute

Mentale per la Comunità" somministratifinora è stato: milioni di persone

incapaci, sotto l’effetto di sostanzepsicotrope che vagano qua e là per le

strade senza un posto dove stare.

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I“Tribunali per la salute mentale” sono strutture che hanno il compitodi occuparsi di persone arrestate per reati minori o crimini nonviolenti. Ma invece che far assumere responsabilità ai colpevoli per le

loro malefatte, questi vengono mandati in centri di trattamentopsichiatrico con la scusa che soffrono di “malattie mentali” curabili confarmaci antipsicotici. Si tratta semplicemente di un’altra forma ditrattamento coercitivo del programma di “Salute Mentale per laComunità” .

Il dott. Nancy Wolff, direttrice del “Centro per i servizi di salutementale e per la ricerca sulla giustizia penale” ha dichiarato: “Non visono prove a dimostrazione del fatto che le malattie mentali di per sésiano la causa principale o anche presumibile di comportamentiaggressivi. ... Anche se è affascinante l’idea che i trattamenti possano fungere in qualche modo da scudo protettivo ... lamaggioranza degli assistiti che si sono sottoposti personalmente aiprogrammi di trattamento in comunità hanno continuato ad averefrequenti contatti con la giustizia penale ... quei pazienti che invececonducevano attività più propriamente criminali hanno ricevuto ilpacchetto di servizi più costoso”.

Wolff ha aggiunto: “Questo genere di status speciale per itrasgressori che soffrono di patologie psichiatriche rende colpevole dellacondotta illecita la malattia piuttosto che l’individuo, e di conseguenzaspiana la strada al fatto che gli individui usino la malattia come scusa perla propria condotta”. 40

In un esame su venti diversi tribunali per la salute mentale il “Centroper la normativa sulla salute mentale” Bazelon ha trovato che questiorgani “talvolta usano la coercizione, in molti modi simili agli interventidiscutibili e all’internamento, e costringono l’individuo a sottoporsi atrattamenti con la minaccia di pene giudiziarie. Però i trattamenti chepossono offrire sono solo quelli che si sono già rivelati inefficaci. Troppisistemi di salute mentale pubblici offrono poco più che la semplicesomministrazione di medicinali”. 41

In sintesi, vi sono già le avvisaglie del fatto che il sostegno da parte dello stato ai tribunali per la salute mentale e alla “vigilanzasulla comunità” (come viene chiamata in alcuni paesi europei) daràcome risultato sempre più pazienti costretti a diventare succubi difarmaci pericolosi per il corpo e per la mente, senza alcuna speranza dicure vere e proprie.

GIUSTIZIA SMARRITA I TRIBUNALI PER LA SALUTE MENTALE

insegna a stare in guardia dai benefattori che privano iloro beneficiari della libertà”. 37

Il dott. Michael McCubbin, ricercatore associatopresso l’Università di Montreal, e il dott. David Cohen,professore di sociologia nello stesso istituto, affermanoche “il cosiddetto diritto al trattamento oggigiorno si tra-muta più spesso in un ‘diritto’ a ricevere trattamentiobbligatorio”.38

L’articolo 5 della Convenzione Europea sui DirittiUmani garantisce che “chiunque venga privato dellalibertà personale, tramite l’arresto o la detenzione, dovràessere data la possibilità di intraprendere delle azioni permezzo delle quali un tribunale possa determinare rapi-damente la liceità della sua detenzione ed eventualmen-te ordinare il suo rilascio, qualora la detenzione non sialegale”. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umaniaveva già raccomandato una simile protezione.

Ciò nonostante, grazie alle leggi psichiatriche suitrattamenti obbligatori, ogni settimana migliaia di perso-ne vengono sequestrate ed internate contro la lorovolontà in una struttura psichiatrica senza un dovutoprocedimento legale, benché non siano colpevoli di averviolato alcuna norma.

George Hoyer, professore di Medicina all’universitàdi Tomsoe (Norvegia), ha scritto che “ai pazienti congravi disturbi mentali non manca l’introspezione, né laloro competenza è stata intaccata”. 39

Privare della libertà personale una persona “men-talmente disturbata” incarcerandola contro la suavolontà in una struttura psichiatrica per poi sommini-strarle delle “cure” forzate, specialmente in seguito a unesplicito rifiuto di sottoporsi a trattamenti pericolosi,viola i diritti più fondamentali di cui godono tutti i cittadini, compresi coloro che stanno ricevendo curemediche.

La violazione dei diritti umani Quanto è facile finire internati? Parecchio. Si rifletta

sui seguenti esempi: ❚ William, un settantaquattrenne malato di cuore e

in grado di respirare solo con l’ausilio di una bombolad’ossigeno, nel 1992 rispose di sì quando l’infermiera chelo seguiva gli domandò se si sentiva depresso. Nell’arcodi trenta minuti, un assistente dell’ospedale psichiatricolocale arrivò a casa di William e quando questi rifiutò diseguirlo, fu chiamata la polizia. La polizia gli tolse labombola d’ossigeno, lo perquisì e lo condusse in unastruttura psichiatrica. Senza nessun esame, William fuconsiderato un “suicida” e trattenuto contro la sua

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C A P I T O L O T R ES o l i d a r i e t à e f f e r a t a

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volontà per settantadueore in osservazione. Ilgiorno successivo uno psi-chiatra dichiarò che dove-va essere trattenuto peraltre quarantott’ore e sepossibile per altri sei mesi.William fu “salvato” solodal sopraggiungere di uninfarto, in seguito al qualefu trasferito in un ospeda-le generico dove un medi-co stabilì che non eranecessario alcun interna-mento. Quale diretta con-seguenza di questo – a dirpoco – spiacevole episo-dio, il premio assicurativodi William aumentò di4.000 dollari per i quattrogiorni trascorsi nel repartopsichiatrico (benché vifosse rimasto per due soligiorni, e nemmeno per suascelta); inoltre a William fu addebitata personal-mente una somma pari a800 dollari.

❚ Nel 1997 una coppia di genitori delMassachusetts portaronoin ospedale il loro figlio diotto anni per un urgentis-simo riesame delle pre-scrizioni di farmaci dopoun episodio di allucinazio-ni. Purtroppo il personalemedico, invece di correggere le prescrizioni, lo fece inter-nare in una struttura psichiatrica. I genitori del ragazzodovettero passare un’intera, frenetica giornata prima diriuscire a farlo trasferire in un normale ospedale affinchéricevesse cure appropriate.

❚ Nel 1999 alcuni psichiatri tedeschi fecero ricove-rare un donna di settantanove anni contro la suavolontà perché i vicini avevano riferito di alcuni suoicomportamenti “strani”. E nonostante l’anziana signo-ra soffrisse da lungo tempo di diabete e di altri distur-

bi al fegato, ai reni e alcuore, le vennero pre-scritti dei forti tranquil-lanti in dosi da cinque aventi volte superiori alnormale. Sei giorni dopola donna finì ricoveratad’urgenza in una sala dirianimazione nella qualetrovò la morte. L’autopsiastabilì che era spirata acausa di difficoltà respi-ratorie, una tipica compli-cazione dovuta ai tran-quillanti.

❚ Una giovane di-ciannovenne inglese,soprannominata “Jo”, fuconvinta a farsi ricovera-re in un ospedale psichia-trico per risolvere deiproblemi alimentari, le fuassicurato che avrebbepotuto riposarsi, farepasseggiate e ricevereconsulenza. “L’idea cheaveva il mio psichiatradella consulenza era difarmi assumere psicofar-maci, e ogni volta in cui avevo un problemaaumentare la dose”, haraccontato Jo a un quoti-diano londinese nel 2000.Non c’era niente da farese non mangiare, guarda-re la televisione e fumare.

“Con quei farmaci ero diventata aggressiva e avevopersino cominciato a procurarmi dei tagli sulle brac-cia”, ha detto. “Più rimanevo lì meno sana diventavo”.Quando tentò di fuggire, fu ricoverata contro la suavolontà. Un paziente la stuprò. Ma quando denunciòla cosa al personale le dissero che era “semplicementemalata”. Dopo molti mesi la madre di Jo la fece dimet-tere. “Ripensandoci, è difficile credere a quello che miè capitato. Sono entrata per riposarmi e ne sono uscitacompletamente a pezzi”. 42

Il prof. Thomas Szasz ha sottolineatoche “... gli psichiatri hanno la maggiorparte di responsabilità per aver creatogli stessi problemi che hanno finto di

risolvere”. Di conseguenza, sonoproprio le ultime persone alle quali cisi dovrebbe rivolgere per risolvere il

problema dei senzatetto, dellaviolenza e in generale della salute

mentale per la comunità.

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MALATTIE INVENTATE DIAGNOSI PSEUDO-SCIENTIFICHE

C A P I T O L O T R ES o l i d a r i e t à e f f e r a t a

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Afare da sfondo a tutte le problematiche di cui si èparlato in questo opuscolo e altrove, c’è un siste-ma di diagnosi dei disturbi mentali che si è rivela-

to antiscientifico fino al punto di rappresentare una purae semplice truffa.

La bibbia psichiatrica per la diagnosi dei disturbimentali è il testo dell’APA (Associazione PsichiatricaAmericana) intitolato “Manuale Diagnostico e Statisticodei Disturbi Mentali” o DSM . Pubblicato per la primavolta nel 1952, l’ultima edizione, DSM-IV , elenca 374disturbi mentali. È da que-sto libro che sgorga il fiumedi diagnosi con cui gli psi-chiatri etichettano le perso-ne. E siccome la psichiatrianon è in grado di curarealcuna malattia mentale, neconsegue che ogni etichet-ta appiccicata al pazientegli rimarrà addosso per ilresto della vita.

“Al contrario delle dia-gnosi mediche che com-prendono una descrizionedella causa probabile delmalanno, i disturbi elencatinel DSM-IV (e nel ICD-10*)sono definiti tramite vota-zioni per consenso genera-le” (espresso tramite votonelle commissioni dell’APA)e vengono delineati per lopiù a scopi economici. Cosìha dichiarato la psicologaTana Dineen.43 Non vi èalcun criterio scientificooggettivo in essi.

Basta leggere oltre percapire che gli psichiatri stes-si ammettono di non essere capaci di definire cosa stannotentando di curare.

❚ Riguardo alla schizofrenia, gli autori del DSM-II rico-nobbero che “malgrado i tentativi, la Commissione nonha raggiunto un accordo in merito alle caratteristiche diquesto disturbo; ha solamente concordato un nome conil quale identificarlo”.

❚ Nel DSM-III alcuni psichiatri hanno aggiunto che “...l’eziologia (studio delle cause) è ignota. È stata avanzatauna gran quantità di teorie – nessuna convincente – perspiegare come si formano questi disturbi”.

❚ Il DSM-IV dichiara che il termine “disturbo mentale”continua ad apparire nel testo “perché non si è trovato unsostituto appropriato a questa parola”.

Lo psichiatra e neurologo Sydney Walker, autore di Unadose di sanità mentale ha messo in guardia su quanto siapericoloso fare affidamento sul DSM : “Purtroppo, il DSM può

avere un notevole impattosulla vita della gente. ... “Glieffetti di questo manuale siavvertono assai lontanodagli studi medici e si spin-gono fino nelle nostre case,nei nostri uffici, nei tribunalie nelle carceri. Il DSM puòessere usato per stabilirequanto si è bravi come geni-tori, se si lavora bene, e per-sino se si ha il diritto di sostenere un determinato partito politico”.

“Può essere usato pertenere un criminale in prigio-ne oppure per far rilasciareun assassino. Può essereusato per annullare lavolontà della gente, per farinvalidare contratti legali, pernegare il diritto a sposarsi ameno che non si abbia l’au-torizzazione di un tribunale.Probabilmente appare terrifi-cante che un solo libro possaavere tutto questo potere.Purtroppo è così, non è un’e-sagerazione”.

“Prima o poi il pubblico e la stessa psichiatria dovrà ren-dersi conto che le etichette basate sul DSM non sono sem-plicemente inutili in quanto diagnosi mediche, ma possonoaddirittura arrecare notevoli danni – in particolare quandovengono usate per privare le persone della propria libertàindividuale o quando vengono adoperate dagli psichiatricome vere e proprie armi legali”.44

*ICD-10: Classificazione Internazionale delle Malattie – sezione sui disturbi mentali

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La psichiatria facendo un usoesagerato di farmaci antipsicotici, ha creato la maggior parte dellemalattie mentali per le quali orasono disperatamente necessarie delle cure.

Degli studi medici mostrano che permolti pazienti quelli che a prima vistasembrano dei problemi mentali sonoin realtà patologie fisiche mai dia-gnosticate. E con ciò non s’intendeuno “squilibrio fisico” o un “disturbodel cervello”, ma una vera e propriamalattia fisica che può essere curatada un medico competente.

Uno studio pubblicato dal Archiviesof General Psichiatry ha trovato chenumerose malattie hanno dellecaratteristiche sintomatiche assaisimili a quelle della schizofrenia; fraqueste la stessa psicosi da farmacipsicotropi che provoca manie di per-secuzione ed allucinazioni.

Lo scrupoloso esame medico di una paziente che sentiva voci nellatesta, alla quale fu diagnosticatauna schizofrenia, rivelò che il suoorganismo non stava metabolizzan-do correttamente il glucosio di cui il cervello ha bisogno per rifor-nirsi di energia. La paziente si sotto-pose a una terapia che la ristabilìcompletamente e non lasciò nessu-na traccia del suo precedente pro-blema mentale.

Il dott. Thomas Szasz, professoreemerito di psichiatria, ha così consi-gliato: “Tutte le condotte criminalidovrebbero essere sanzionate dalleautorità giudiziarie, e queste dovreb-bero essere precluse agli psichiatri”.

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FATTI IMPORTANTI

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Se una persona corresse per strada in preda aun furore omicida, catturando le persone per-ché disapprova il loro comportamento, facen-dole rinchiudere e torturandole con sostanzestupefacenti o con l’elettricità, la cosa solleve-

rebbe quantomeno lo scalpore generale. Il colpevoleverrebbe accusato di aggressione e mutilazione e fini-rebbe in carcere per parecchi anni.

Ma poiché il colpevole è uno psichiatra e gli attibrutali che commette vengono obnubilati con l’uso ditermini quali “cure men-tali” o “diritto delpaziente a ricevere trat-tamenti”, la mutilazionesistematica di milioni dipersone ogni anno vieneignorata. Il pazienteinnocente viene messosotto chiave, mentre ilresponsabile dell’abusoviene lasciato libero direiterare i propri crimini.

Se ogni psichiatra hapotere assoluto e legaledi far internare un indi-viduo contro la suavolontà e con la forza(sequestro di persona),di sottoporlo a dolore fisico e stress mentale (tortura)lasciandogli dei danni psichici permanenti (lesionigravi), il tutto senza dimostrare che ha commesso uncrimine (senza alcuna procedura giudiziaria né pro-cesso), allora si può affermare che ci si trova di frontea uno stato totalitario per definizione.

Nel suo libro, Schiavitù psichiatrica , il dott. Szaszha scritto, “Quando non si sa più che pesci pigliare,poniamo un adolescente letargico o timido, un crimi-nale incallito, un esibizionista o un nonno dal caratte-

re difficile, la nostra società ci dice che bisogna met-terli in un ospedale psichiatrico perché sono dei ‘tra-sgressori’. Per superare questo atteggiamento, dovre-mo creare un numero sempre maggiore di alternativeumane e razionali al ricovero coatto nella cura menta-le. Ospizi per gli anziani, luoghi di ricreazione, pen-sioni temporanee per persone indigenti i cui legamifamiliari si sono disgregati, comunità progressiste percarcerati, ecc. Tutte queste strutture dovranno assu-mere i compiti che attualmente vengono demandati

agli ospedali psichiatri-ci”.

Un monitoraggioappropriato da parte dispecialisti non-psichia-trici è un passo prelimi-nare indispensabile pertracciare il percorsoverso il recupero di qua-lunque individuo men-talmente disturbato.Degli studi medicihanno dimostrato chespessissimo, per moltipazienti, i sintomi chefanno pensare alla pre-senza di disturbi mentalisono indice in realtà di

patologie e malattie fisiche mai diagnosticate. E conciò non s’intende uno “squilibrio fisico” o un “distur-bo del cervello”, ma una vera e propria malattia fisicache può essere curata da un medico competente.

Anche dei normali problemi medici possonoinfluenzare il comportamento e l’aspetto esteriore.L’ex psichiatra William H. Philpott, che ora è unospecialista delle allergie cerebrali nel campo dellanutrizione, riferisce infatti che “i sintomi derivantidalle deficienze di vitamina B12 spaziano dalla scarsa

CAPITOLO QUATTROMigliorare la salute mentale

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“Una malattia fisica scorrettamentediagnosticata come disturbo mentale può

condurre a una vita intera passata adassumere psicofarmaci, può comportare

perdita di produttività, decadimento fisico e sociale e – in definitiva – significa

vedere i propri sogni infranti”. – Dott. Sydney Walker III, autore di

Una dose di sanità mentale

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concentrazione alla depressione con stordimento, allagrave agitazione, fino alle allucinazioni. Le provemostrano che certi agenti nutritivi bloccano reazioninevrotiche e psicotiche e che i risultati possono essereimmediati”.

È fondamentale che le strutture di salute mentaleabbiano a disposizione un completo equipaggiamen-to diagnostico e anche dei medici competenti che nonsiano psichiatri.

Anche le persone pericolose e violente devonoessere curate indipendentemente dagli psichiatri. Ilprof. Szasz afferma di essere “certo che alcune perso-

ne sono pericolose”. Però “la pericolosità non è unacondizione psicologica astratta che viene attribuita aqualcuno; piuttosto, dovrebbe essere una deduzionebasata sul fatto che la persona ha commesso qualcheatto violento eventualmente illegale, che è stata messasotto accusa, processata e trovata colpevole. In talcaso dovrebbe essere punita, e non ‘trattata’; dovreb-be essere messo in prigione, non portata in un ospedale”.

Esistono già leggi che puniscono reati pericolosi.Szasz aggiunge: “Tutte le condotte criminali dovreb-bero essere sanzionate dalle autorità giudiziarie, e

In Italia, il dott. Giorgio Antonucci porta avanti l’idea chesono i valori della vita umana e della comunicazione, piut-tosto che l’internamento forzato e i trattamenti fisici inu-

mani, a dare una speranza di guarigione per le persone piùgravemente disturbate.

Presso l’Istituto di Osservanza di Imola, il dott. Antonucciha curato decine di cosiddette pazienti schizofreniche; per lamaggior parte si trattava di donne dedite a lacerare di conti-

nuo le lenzuola dei letti sulle quali dovevano restare immobi-li, o che dovevano essere contenute da camicie di forza. Tuttii trattamenti psichiatrici “usuali” erano stati ritenuti inefficaciper loro. Il dott. Antonucci liberò queste donne dalla conten-zione e spese ore ed ore a parlare con loro per “penetrare iloro deliri e le loro angosce”. Egli prestava ascolto alle lorostorie di anni di disperazione e di sofferenza nelle strutturepsichiatriche.

Antonucci controllavache i suoi pazienti venisserotrattati con solidarietà, conrispetto, e senza l’uso di psi-cofarmaci. Di fatto, sotto lasua guida, il reparto psichia-trico si trasformò: da unodei più violenti della struttu-ra ospedaliera divenne il piùtranquillo. Nel giro di qual-che mese, i suoi pazienti“pericolosi” potevano starein libertà e passeggiavanoquietamente nel parco dellaclinica. Al termine del tratta-mento, erano stabili e furo-no dimessi dall’ospedaledopo aver imparato a lavo-rare e a prendersi cura di sestesse, per la prima volta

I TRATTAMENTI FUNZIONALIAiutare per davvero

Il dott. Antonucci trattava i suoi pazienti con lacomunicazione e la solidarietà e senza psicofarmaci.

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queste dovrebbero essere precluse agli psichiatri”. Non c’è da stupirsi dell’aumento della violenza

gratuita, della criminalità, del tasso di suicidiogiovanile, degli eserciti di senzatetto che vagano per lecittà e del gran numero di altri indici di disagiomentale nella società odierna. Ma non si tratta di unacrescita di problemi di salute mentale che richiedonomaggiori “trattamenti di salute mentale per lacomunità”. Piuttosto, rappresentano un crescenteproblema di salute mentale creato dagli psichiatri edai loro trattamenti.

Questo tipo di psichiatria non ha mai curato

nulla. Al contrario, facendo un uso esagerato difarmaci antipsicotici, ha creato la maggior parte dellemalattie mentali per le quali ora sono disperatamentenecessarie delle cure.

Il denominatore comune, come sottolinea il prof.Szasz, è che “... gli psichiatri hanno la maggior partedi responsabilità per aver creato gli stessi problemiche hanno finto di risolvere”. Di conseguenza, sonoproprio le ultime persone alle quali ci si dovrebberivolgere per risolvere il problema dei senzatetto,della violenza e in generale della salute mentale per lacomunità.

nella loro vita. Inoltre il dott.Antonucci otteneva questirisultati di prim’ordine a costimolto inferiori rispetto ai suoicolleghi. I suoi programmicostituiscono una testimo-nianza permanente dell’esi-stenza di risposte concrete edi speranze genuine per le persone gravementedisturbate.

Un asilo di speranza

Quanto segue era statoscritto nel 1999 dal dott. LorenMosher, professore clinico dipsichiatria presso la Facoltà diMedicina dell’Università di SanDiego, California (Stati Uniti)nonché ex presidente delCentro studi sulla schizofreniadell’ Istituto Nazionale america-no per la Salute Mentale(NIMH)45

“Inaugurai la SoteriaHouse nel 1971. In quellastruttura i giovani ai quali era stata diagnosticata la schi-zofrenia potevano vivere senza dover assumere farmaci epotevano rivolgersi a personale non composto da pro-fessionisti ma istruito ad ascoltarli, a comprenderli e a for-nire loro sostegno, sicurezza e accettazione positiva delleloro esperienze. L’idea fondamentale era che la schizofre-nia potesse essere superata con l’aiuto di relazioni

interpersonali significativepiuttosto che con l’uso dipsicofarmaci”.

Il progetto di Soteriaparagonò i propri metodi ditrattamento con quelli farma-cologici somministrati neinormali ospedali psichiatriciper persone a cui era stata dapoco diagnosticata la schizo-frenia.

“L’esperimento fun-zionò meglio del previsto. Seisettimane dopo il ricovero, inentrambi i gruppi si riscon-travano miglioramenti signi-ficativi e paragonabili ben-ché i pazienti di Soteria nonavessero mai assunto farma-ci antipsicotici con regolarità.A due anni di distanza dalricovero, i soggetti trattaticon il metodo di Soteria cheavevano un lavoro e chevivevano da soli o con i lorocompagni, erano significati-vamente più numerosi

rispetto a quelli trattati con i metodi tradizionali. Inoltre iricoveri erano molto più rari. È interessante notare che ipazienti trattati con il metodo Soteria, che non avevanoricevuto alcuna cura a base di neurolettici – e si pensavapotessero avere le peggiori ricadute – in realtà si eranoripresi assai meglio dei soggetti curati in ospedale e trattaticon psicofarmaci”.

Il coraggio si potrebbe descrivere come la persistenza nel superare tutti gliostacoli e al tempo stesso il mettere la

comunicazione al centro della propria vita.Queste due qualità emergono

marcatamente in due esimi dottori: GiorgioAntonucci (a sinistra) e Loren Mosher;

entrambi hanno aiutato centinaia di pazienti,perdutisi nella degradazione dei reparti

psichiatrici, a tornare letteralmente in vita.

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RACCOMANDAZIONI Raccomandazioni

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Nessuno dovrebbe essere costretto a ricevere elettroshock o psicochirurgia, trattamenti psi-chiatrici coercitivi oppure somministrazione obbligatoria di farmaci che alterano lo stato men-tale. Lo Stato dovrebbe proibire simili abusi.

Insistere sul fatto che la normativa in materia di trattamenti comunitari che fa ricorso a cureobbligatorie – e quindi coercitive – sia abolita, e piuttosto smantellare o addirittura prevenire i“tribunali per la salute mentale” che altro non sono se non un ulteriore canale attraverso ilquale gli psicofarmaci arrivano nelle nostre comunità.

L’ospitalità e il lavoro fanno per i senzatetto molto più degli psicofarmaci debilitanti e deglialtri trattamenti psichiatrici che distruggono la responsabilità delle persone. Molti pazientistanno semplicemente chiedendo di avere un’altra opportunità di vivere.

Installare nelle strutture psichiatriche dottori competenti e l’equipaggiamento diagnosticonecessario per individuare patologie fisiche non ancora diagnosticate che potrebbero esserealla base dei sintomi osservati.

Bisognerebbe stabilire una tutela legale al fine di assicurare che agli psichiatri e agli psicologisia proibito violare i diritti civili, politici, economici, sociali e culturali, garantiti dallaDichiarazione Universale dei Diritti Umani, dall’Accordo Internazionale sui Diritti Civili ePolitici e da ogni altro documento simile.

Sporgere denuncia per qualsiasi episodio in cui uno o più psichiatri siano responsabili diaggressione, truffa o somministrazione illegale di farmaci. Una copia della denuncia dovrebbeessere inviata al CCDU, e la stessa, una volta sporta, dovrebbe essere mandata per conoscenzaanche agli enti che sovrintendono alla professione come l’Ordine dei Medici e l’Albo degli psi-cologi. Tali enti possono indagare su simili fatti e sospendere o radiare dall’albo gli psichiatri ogli psicologi colpevoli.

Delineare i diritti dei pazienti e delle compagnie assicurative a ricevere rimborsi per tratta-menti mentali che non hanno raggiunto il risultato o il miglioramento atteso, o che hanno pro-vocato un danno dimostrabile; ciò assicurerebbe una responsabilità da parte del professionistache somministra le cure o della struttura ospedaliera, piuttosto che da parte dello Stato o deisuoi enti.

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l Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani(CCDU) è stato fondato nel 1969 dallaChiesa di Scientology per indagare e denun-ciare le violazioni dei diritti umani da partedella psichiatria, e per portare ordine nelcampo della salute mentale. Oggi il CCDU

conta più di 130 sezioni in 31 paesi. Ha un Comitatodi Consulenti, chiamati “Commissioner”, i cui mem-bri sono medici, avvocati, educatori, artisti, uominid’affari e rappresentanti dei diritti umani e civili.

Pur non fornendo pareri di carattere medico olegale, lavora a stretto contatto con medici e nesostiene l’attività. Un aspetto fondamentale sulquale il CCDU focalizza la sua attenzione è l’uso“soggettivo” e ingannevole di “diagnosi” che man-cano di un qualsiasi merito scientifico o medico.Basandosi su diagnosi fittizie, gli psichiatri giustifi-cano e prescrivono trattamenti che causano danniduraturi, il che include la somministrazione dipotenti psicofarmaci, che mascherano le vere causedella difficoltà, impedendo, in tal modo, che unapersona abbia la possibilità di un recupero.

Il lavoro del CCDU è allineato alla“Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delleNazioni Unite” e in particolare con i seguenti punti:

Articolo 3: “Ognuno ha il diritto alla vita, allalibertà e alla sicurezza della propria persona”.

Articolo 5: “Che nessuno sia soggetto a torturao a trattamento crudele, inumano o degradante oalla punizione”.

Articolo 7: “Tutti sono uguali di fronte allalegge e hanno diritto senza alcuna discriminazionealla protezione da parte della legge”.

Grazie a diagnosi inventate, a vergognose estigmatizzanti catalogazioni, a leggi che favorisco-no il ricovero forzato, ai trattamenti brutali e deper-sonalizzanti, i Diritti Umani di migliaia d’individuisono calpestati ogni giorno.

Il CCDU ha dato l’avvio e il contribuito, a cen-tinaia di riforme, fornendo testimonianze ufficiali inambito legislativo, tenendo udienze pubbliche sulleviolenze da parte della psichiatria, lavorando con imass media, le forze di polizia e funzionari pubbli-ci in tutto il mondo

C O M I T A T O D E I C I T T A D I N I p e r i D i r i t t i U m a n i

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Comitato dei Cittadiniper i Diritti Umani Internazionale

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RUOLO DEL CCDU

Rosanna CostaConsigliere Regionale della RegionePiemonte, Membro della CommissioneSanità:

“Dobbiamo continuare a dar voce a coloroche non ne hanno. ... Dobbiamo assumerci laresponsabilità, in quanto istituzioni, di porta-re avanti questa campagna, e io vorrei elogia-re il CCDU per ciò che sta facendo in questocampo. Ci sono situazioni delle quali nonsappiamo nulla ed è importante che associa-zioni come questa ci diano la possibilità diacquisire informazioni in merito. ... Ritengoche il lavoro del CCDU dovrebbe essere dif-fuso maggiormente, cosicché sempre più per-sone possano conoscere gli abusi che stannovenendo perpetrati da medici non troppoetici. Voglio ringraziare il CCDU per quelloche sta facendo”.

On. Raymond N. HaynesAssemblea dello Stato della California:

“Il contributo dato dal Comitato dei

Cittadini per i Diritti Umani Internazionale alivello locale, nazionale ed internazionalenella soluzione di problemi relativi alla salu-te mentale ha un valore inestimabile ed è l’i-cona vera e propria di un’organizzazionededita agli ideali più nobili nel campo dellasalute mentale”.

Johann Reeve-Alexander, neurologoCentro di Salute Tara, Australia dell’Ovest

“Nel CCDU ho potuto scorgere un grup-po impegnato, genuinamente interessato eumanitario di persone dedicate e professio-nali che stanno contribuendo a portare lucenelle verità agghiaccianti che circondano lepratiche psichiatriche. ... Se il CCDU nonavesse spianato la strada e acceso la torcia suqueste pratiche con i suoi scritti, con le suecampagne di sensibilizzazione e con i suoiinterventi a livello governativo e con la suacontinua ricerca, la gente sarebbe piuttostoignara delle cattive pratiche in questo settoredella medicina”.

IL COMITATO DEI CITTADINI PER I DIRITTI UMANI ha come scopo quello di indagare e denunciare le violazioni dei Diritti Umani da partedella psichiatria, cooperando con altri gruppi e individui che condividono lo stesso fineche è quello di portare ordine nel campo della salute mentale. Il CCDU continuerà a fare

questo, sino a che le pratiche abusive e coercitive della psichiatria non cesseranno e iDiritti Umani e la dignità saranno stati ripristinati per tutti.

Per ulteriori informazioni: CCHR International

6616 Sunset Blvd.Los Angeles, CA, USA 90028

Telefono: (323) 467-4242 • (800) 869-2247 • Fax: (323) 467-3720www.cchr.org • e-mail: [email protected]

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Page 29: Thomas Szasz IL “TRATTAMENTO” FORZATO · Resoconto e raccomandazioni su elettroshock e psicochirurgia LA VVIOLENZA SSESSUALE –– AAggressione aa ddonne ee bbambini

CCDU AustraliaCitizens Commission on Human Rights Australia P.O. Box 562 Broadway, New South Wales2007 Australia Phone: 612-9211-4787 Fax: 612-9211-5543E-mail: [email protected]

CCDU AustriaCitizens Commission on Human Rights Austria (Bürgerkommission fürMenschenrechte Österreich) Postfach 130 A-1072 Wien, Austria Phone: 43-1-877-02-23 E-mail: [email protected]

CCDU BelgiumCitizens Commission on Human RightsPostbus 55 2800 Mechelen 2, Belgium Phone: 324-777-12494

CCDU CanadaCitizens Commission on Human Rights Toronto27 Carlton St., Suite 304 Toronto, Ontario M5B 1L2 Canada Phone: 1-416-971-8555E-mail:[email protected]

CCDU Czech RepublicObcanská komise za lidská práva Václavské námestí 17 110 00 Praha 1, Czech RepublicPhone/Fax: 420-224-009-156 E-mail: [email protected]

CCDU Denmark Citizens Commission on Human Rights Denmark (MedborgernesMenneskerettighedskommission– MMK) Faksingevej 9A2700 Brønshøj, Denmark Phone: 45 39 62 9039 E-mail: [email protected]

CCDU Finland Citizens Comission on Human Rights FinlandPost Box 14500511 Helsinki, Finland

CCDU France Citizens Commission on Human Rights France (Commission des Citoyens pourles Droits de l’Homme – CCDH) BP 76 75561 Paris Cedex 12, France Phone: 33 1 40 01 0970 Fax: 33 1 40 01 0520 E-mail: [email protected]

CCDU Germany Citizens Commission on Human Rights Germany – National Office (Kommission für Verstöße derPsychiatrie gegenMenschenrechte e.V. – KVPM) Amalienstraße 49a80799 München, Germany Phone: 49 89 273 0354 Fax: 49 89 28 98 6704 E-mail: [email protected]

CCDU GreeceCitizens Commission on Human Rights65, Panepistimiou Str.105 64 Athens, Greece

CCDU HollandCitizens Commission on Human Rights Holland Postbus 36000 1020 MA, Amsterdam Holland Phone/Fax: 3120-4942510 E-mail: [email protected]

CCDU HungaryCitizens Commission on Human Rights Hungary Pf. 182 1461 Budapest, Hungary Phone: 36 1 342 6355 Fax: 36 1 344 4724 E-mail: [email protected]

CCDU IsraelCitizens Commission on Human Rights Israel P.O. Box 37020 61369 Tel Aviv, Israel Phone: 972 3 5660699 Fax: 972 3 5663750E-mail: [email protected]

CCDU ItaliaComitato dei Cittadini per iDiritti Umani ItaliaViale Monza 120125 Milano, ItalyE-mail: [email protected]

CCDU Japan Citizens Commission on Human Rights Japan 2-11-7-7F KitaotsukaToshima-ku Tokyo170-0004, JapanPhone/Fax: 81 3 3576 1741

CCDU Lausanne, SwitzerlandCitizens Commission on Human Rights Lausanne (Commission des Citoyens pourles droits de l’Homme – CCDH) Case postale 57731002 Lausanne, SwitzerlandPhone: 41 21 646 6226 E-mail: [email protected]

CCDU MexicoCitizens Commission on Human Rights Mexico (Comisión de Ciudadanos porlos Derechos Humanos – CCDH)Tuxpan 68, Colonia RomaCP 06700, México DFE-mail:[email protected]

CCDU Monterrey, Mexico Citizens Commission on Human Rights Monterrey,Mexico (Comisi”n de Ciudadanos por losDerechos Humanos – CCDH)Avda. Madero 1955 PonienteEsq. Venustiano Carranza Edif. Santos, Oficina 735 Monterrey, NL México Phone: 51 81 83480329Fax: 51 81 86758689 E-mail: [email protected]

CCDU NepalP.O. Box 1679Baneshwor Kathmandu, NepalE-mail: [email protected]

CCDU New ZealandCitizens Commission on Human Rights New Zealand P.O. Box 5257 Wellesley Street Auckland 1, New Zealand Phone/Fax: 649 580 0060 E-mail: [email protected]

CCDU NorwayCitizens Commission on Human Rights Norway (Medborgernes menneskerettighets-kommisjon,MMK)Postboks 8902 Youngstorget 0028 Oslo, Norway E-mail: [email protected]

CCDU RussiaCitizens Commission on Human Rights RussiaP.O. Box 35 117588 Moscow, Russia Phone: 7095 518 1100

CCDU South AfricaCitizens Commission on Human Rights South Africa P.O. Box 710 Johannesburg 2000 Republic of South Africa Phone: 27 11 622 2908

CCDU Spain Citizens Commission on Human Rights Spain (Comisi”n de Ciudadanos por losDerechos Humanos – CCDH) Apdo. de Correos 18054 28080 Madrid, Spain

CCDU Sweden Citizens Commission on Human Rights Sweden (Kommittén för MänskligaRättigheter – KMR) Box 2 124 21 Stockholm, SwedenPhone/Fax: 46 8 83 8518 E-mail: [email protected]

CCDU TaiwanCitizens Commission on Human RightsTaichung P.O. Box 36-127Taiwan, R.O.C.E-mail: [email protected]

CCDU Ticino, Svizzera Comitato dei cittadini per

i diritti dell’uomoCasella postale 6136512 Giubiasco, SwitzerlandE-mail: [email protected]

CCDU United KingdomCitizens Commission on Human Rights United Kingdom P.O. Box 188 East Grinstead, West Sussex RH19 4RB, United Kingdom Phone: 44 1342 31 3926 Fax: 44 1342 32 5559 E-mail: [email protected]

CCDU Zurich, SwitzerlandCitizens Commission on Human Rights Switzerland Sektion Zürich Postfach 1207 8026 Zürich, SwitzerlandPhone: 41 1 242 7790 E-mail: [email protected]

Uffici del CCDU nazionali

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1. “Achieving the Promise: Transforming MentalHealth Care in America,” The President’s NewFreedom Commission on Mental Health Report, 22 July 2003, p. 68.

2. Paper written by Allen Jones, Investigator in theCommonwealth of Pennsylvania Office of InspectorGeneral (OIG), Bureau of Special Investigations, LawProject for Psychiatric Rights, Internet address:http://www.psychrights.org, 20 Jan. 2004, p. 31.

3. Robert Whitaker, Mad in America: Bad Science, BadMedicine, and the Enduring Mistreatment of the MentallyIll (Perseus Publishing, Cambridge, Massachusetts,2002), pp. 227–228, citing L. Jeff, “The InternationalPilot Study of Schizophrenia: Five-Year Follow-UpFindings,” Psychological Medicine 22 (1992), pp. 131–145;Assen Jablensky, “Schizophrenia: Manifestations,Incidence and Course in Different Cultures, a WorldHealth Organization Ten-Country Study,” PsychologicalMedicine, Supplement (1992), pp. 1–95.

4. J.R. Ewalt, Foreword in Gryenebaum (ed.), ThePractice of Community Mental Health (Little, Brown &Co., Boston, 1970).

5. Peter Schrag, Mind Control (Pantheon Books, NewYork, 1978), p. 45.

6. Thomas Szasz, M.D., Cruel Compassion (John Wiley & Sons, Inc., New York, 1994), p. 160.

7. Steven Foley and Henry Sharfstein, Madness andGovernment (American Psychiatric Association Press,Washington, D.C., 1983), p. 25.

8. Dr. Dorine Baudin, “Ethical Aspects ofDeinstitutionalization in Mental Health Care,” FinalReport, Netherlands Institute of Mental Health andAddiction, Program No. BMH 5-98-3793, July 2001, p. 14.

9. Franklin Chu and Sharland Trotter, The MadnessEstablishment (Grossman Publishers, New York, 1974),pp. xi, xiii, 203–204.

10. Tony Jones and Adrian Bradley, “Sane Reaction,”Australian Broadcasting Corporation, 10 June 1999.

11. Rael Issac and Virginia Armat, Madness in the Streets(The Free Press, New York, 1990), p. 98.

12. Ibid., p. 156.

13. Vera Hassner Sharav, MLS, “Children in ClinicalResearch: A Conflict of Moral Values,” The AmericanJournal of Bioethics, Vol. 3, No. 1, 2003.

14. “Psychiatric Drugs—The Need to Be Informed,”Report on the Public Hearing on Psychiatric Drugs,presented by the NSW Committee on Mental HealthAdvocacy, Nov. 1981, p. 22, quoting Pam Gorring,Mental Disorder or Madness? (University of QueenslandPress, Australia, 1979).

15. Op. cit., Robert Whitaker, Mad in America, p. 144.

16. Ibid., p. 164.

17. Ibid., p. 256.

18. Ibid., pp. 257–258.

19. Ibid., pp. 253–254.

20. Op. cit., Allen Jones, p. 6.

21. Op. cit., Robert Whitaker, Mad in America, p. 286.

22. “Leading Therapy Classes by GlobalPharmaceutical Sales, 2003,” IMSHealth.com, 2004.

23. Op. cit., Robert Whitaker, Mad in America, p. 186.

24. Ibid., pp. 183, 186.

25. John H. Herrera, Ph.D., et al., “High PotencyNeuroleptics and Violence in Schizophrenics,” TheJournal of Nervous and Mental Disease, Vol. 176, No. 9,1988, p. 558.

26. Ibid.

27. Erica Goode, “Leading Drugs for Psychosis ComeUnder New Scrutiny,” The New York Times, 20 May 2003.

28. Op. cit., Robert Whitaker, Mad in America, p. 282.

29. Rosei Mestel, “New Schizophrenia Treatment atIssue,” Los Angeles Times, 26 Nov. 2003.

30. Op. cit., Erica Goode.

31. Ibid.

32. Robert Whitaker, “Forced Medication is Inhumane. …” The Boston Globe, 9 June 2002.

33. Michael McCubbin and David Cohen, The Rights of Users of the Mental Health System: The Tight Knot ofPower, Law, and Ethics, Presented to the XXIVthInternational Congress on Law and Mental Health,Toronto, June 1999.

34. “Compulsory Admission and Involuntary Treatmentof Mentally Ill Patients—Legislation and Practice in EU-Member States,” Final Report, Mannheim, Germany,15 May 2002, Introduction, pp. 2–8.

35. Op. cit., Robert Whitaker, “Forced Medication isInhumane. …”

36. “Diet Mulls Fate of Mentally Ill Criminals,” TheJapan Times, 8 June 2002.

37. Op. cit., Thomas Szasz, M.D. Cruel Compassion, p. 205.

38. Op. cit., Michael McCubbin and David Cohen.

39. Thomas Szasz, M.D., Liberation By Oppression(Transaction Publishers, New Brunswick, New Jersey2002), p. 127.

40. Nancy Wolff, Ph.D., “Courts as Therapeutic Agents:Thinking Past the Novelty of Mental Health Courts,”Journal of the American Academy of Psychiatry and Law,Vol. 30, 2002, pp. 431–437.

41. “The Role of Mental Health Courts is SystemReform” Judge David L. Bazelon Center for MentalHealth Law, Washington D.C, Jan. 2003.

42. Sam Hart, “Mind Control, The Shocking Truthabout Britain’s Mental Hospitals, Exclusive Survey,”The Big Issue, No. 412, 13–19 Nov. 2000.

43. Dr. Tana Dineen, Ph.D., Manufacturing Victims,Third Edition (Robert Davies Multimedia Publishing,Canada, 2001), p. 86.

44. Sydney Walker, A Dose of Sanity: Mind, Medicine andMisdiagnosis (John Wiley & Sons, Inc; New York, 1996),pp. 207, 225.

45. Loren Mosher, “Soteria and Other Alternatives toAcute Psychiatric Hospitalization: A Personal andProfessional Review,” The Journal of Nervous and MentalDisease, Vol. 187, 1999, pp. 142–149.

RIFERIMENTI Riferimenti

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RINGRAZIAMENTI PER LE FOTO: Copertina: Mark Peterson/Corbis; pagina 4: Wally McNamee/Corbis; pagina 6: Reuters/Corbis; pagina 7: Bettmann/Corbis;pagina 10: Peter Turnley/Corbis; pagina 13: The Sankei Shiimbun; pagina 12: Corbis; same pagina: Reuters News Media Inc./Corbis; same pagina: NewsPix (NZ);

same pagina: AP Wide World Photos; pagina 14: Peter Turnley/Corbis; pagina 16: Doug Menuez/Getty; pagina 17: Bill Ross/Corbis.

© 2004 CCHR. Tutti i diritti riservati. CITIZENS COMMISSION ON HUMAN RIGHTS, CCHR e il logotipo del CCHR sono marchi di proprietà del Citizens Commission on Human Rights International. Stampato negli U.S.A. Articolo N. 18905-12 ITALIAN

Il CCHR negli Stati Uniti è un ente non a scopo di lucro ed esentasse [501(c)(3)] a beneficio pubblico, riconosciuto dall’Internal Revenue Service.

NOTA IMPORTANTEPer Il Lettore

Di seguito vi sono alcuni fatti che smentiscono lapretesa di alcuni psichiatri di essere l’unicaautorità sul soggetto della salute mentale e sui

“disturbi” mentali:

1. I “DISTURBI” PSICHIATRICI NON SONOMALATTIE. Nella medicina esistono criteri precisi:per definire una condizione come malattia si devedimostrare ed accertare un gruppo prevedibile di sintomi e la loro causa o la comprensione della lorofisiologia (funzione). Brividi e lamentare un dolore osentirsi stanchi sono sintomi. La malaria e il tifo sonomalattie. L’esistenza delle malattie viene comprovatatramite riscontro oggettivo e test fisiologici.L’esistenza delle malattie mentali, invece, non è maistata provata tramite criteri medici.

2. GLI PSICHIATRI SI OCCUPANO SOLO DI “DISTURBI MENTALI”, NON DI MALATTIEACCERTATE. Mentre la medicina ufficiale cura lemalattie, la psichiatria riesce solamente ad occuparsi di“disturbi”. In assenza di una causa o di una fisiologiaconosciuta, un gruppo di sintomi, osservati in differentipazienti, viene definito come disturbo o sindrome. Il dott.Joseph Glenmullen dell’Università di Harvard, affermache in psichiatria “tutte le diagnosi sono solamentedelle sindromi (o disturbi), gruppi di sintomi che sisuppone siano in relazione l’uno con l’altro, non dellemalattie”. Come osserva il dottor Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria “Non esistono esamidel sangue o un altro tipo di esami biologici peraccertare la presenza o l’assenza di una malattia mentale, mentre invece tali esami esistono per la maggior parte delle malattie fisiche”.

3. LA PSICHIATRIA NON HA MAI STABILITOLA CAUSA DI ALCUN “DISTURBO MENTALE”.Enti leader nel settore della psichiatria, quali la WorldPsychiatric Association e il National Institute ofMental Health americani ammettono che gli psichiatri

non conoscono né le cause né le cure per i disturbimentali, e neppure che cosa causino ai pazienti i loro“trattamenti”. Sono solo in possesso di teorie e opinionicontrastanti sulle diagnosi ed i metodi e, anche inrelazione ad essi, mancano totalmente di qualsiasi basescientifica. Uno dei passati presidenti della WorldPsychiatric Association aveva dichiarato: “È passato iltempo in cui gli psichiatri consideravano di poter curareil malato mentale. In futuro il malato mentale dovràimparare a convivere con la sua malattia”.

4. LA TEORIA CHE I DISTURBI MENTALIDERIVANO DA UNO “SQUILIBRIO BIOCHIMI-CO” DEL CERVELLO È UN’OPINIONE NONDIMOSTRATA, NON UN FATTO. Una delleteorie psichiatriche prevalenti (vitale per la vendita difarmaci psicotropi) è che i disturbi mentali sianocausati da uno squilibrio biochimico nel cervello. Alpari di altre teorie psichiatriche, non esistono provebiologiche né di altro tipo a sostegno di ciò. Il ricerca-tore Elliot Valenstein, rappresentante di un nutritogruppo di esperti di medicina e biochimica, e autoredel libro Blaming the Brain, dice: “Non esistono testper accertare lo stato biochimico del cervello di unapersona mentre è in vita.”

5. IL CERVELLO NON È LA VERA CAUSA DEIPROBLEMI NELLA VITA. Le persone, nella lorovita, hanno esperienza di problemi e turbamenti chepotrebbero sfociare in problemi mentali, a volte moltogravi. Ma il dire che tali problemi siano causati da“disturbi cerebrali” incurabili, e che essi possanoessere alleviati solamente da pillole pericolose, è disonesto, dannoso e, spesso, letale. Tali farmaci sonospesso più potenti di un narcotico e in grado diportare qualcuno a commettere atti violenti o il suicidio. Essi mascherano la vera causa dei probleminella vita e debilitano l’individuo, negandogli l’opportunità di una vera guarigione e la speranza peril suo futuro.

Questa pubblicazione è stata resa possibile grazie ad una sovvenzione

dell’Associazione Internazionale degli Scientologist

Pubblicata come servizio pubblico dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani

LLAA CCRRIISSII DDEELLLLAA SSAALLUUTTEE MMEENNTTAALLEE –– RReessooccoonnttoo ee rraaccccoommaannddaazziioonnii sulla mancanza di scientificità e risultati nel campo della salute mentale

LLAA GGRRAANNDDEE FFRROODDEE –– LLaa ccoorrrruuzziioonnee nneell sseettttoorree ppssiicchhiiaattrriiccoo Resoconto e raccomandazioni sul monopolio della salute mentale

LL’’IINNGGAANNNNOO PPSSIICCHHIIAATTRRIICCOO –– LLaa rroovviinnaa ddeellllaa mmeeddiicciinnaa Resoconto e raccomandazioni sull’impatto psichiatrico nel sistemasanitario

PPSSEEUUDDOOSSCCIIEENNZZAA –– LLee ““ddiiaaggnnoossii”” ppssiicchhiiaattrriicchheeResoconto e raccomandazioni sui pericoli derivanti dalla mancanza di scientificità delle diagnosi psichiatriche

SSCCHHIIZZOOFFRREENNIIAA –– UUnn’’uuttiillee ““mmaallaattttiiaa”” ppssiicchhiiaattrriiccaa Resoconto e raccomandazioni sulle false asserzioni in merito ai disturbi mentali

UUNNAA RREEAALLTTAA’’ BBRRUUTTAALLEE –– ““TTrraattttaammeennttii”” ppssiicchhiiaattrriiccii ddaannnnoossii Resoconto e raccomandazioni su elettroshock e psicochirurgia

LLAA VVIIOOLLEENNZZAA SSEESSSSUUAALLEE –– AAggggrreessssiioonnee aa ddoonnnnee ee bbaammbbiinnii Resoconto e raccomandazioni sugli abusi sessuali all’interno del sistema della salute mentale

CCOONNTTEENNZZIIOONNEE MMOORRTTAALLEE –– LL’’aaggggrreessssiioonnee tteerraappeeuuttiiccaa ddeellllaa ppssiicchhiiaattrriiaa Resoconto e raccomandazioni sull’abuso dei sistemi di contenzionenelle strutture psichiatriche

PPSSIICCHHIIAATTRRIIAA –– CCoommee rreennddee iill mmoonnddoo sscchhiiaavvoo ddeellllaa ddrrooggaa Resoconto e raccomandazioni sull’aumento dell’uso di psicofarmaci

RRIIAABBIILLIITTAAZZIIOONNEE OO DDIIPPEENNDDEENNZZAA?? –– II pprrooggrraammmmii ddii rriiaabbiilliittaazziioonneeResoconto e raccomandazioni sul metadone e altri programmi diriabilitazione psichiatrici dalla droga

DDRROOGGAARREE II BBAAMMBBIINNII –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa ppuuòò ddiissttrruuggggeerree uunnaa vviittaa Resoconto e raccomandazioni sulle false diagnosi psichiatriche e lasomministrazione forzata di psicofarmaci ai bambini

DDAANNNNEEGGGGIIAARREE II GGIIOOVVAANNII –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa ppuuòò ddiissttrruuggggeerree llaa mmeennttee Resoconto e raccomandazioni sui pareri, valutazioni e programmipsichiatrici nelle scuole

IILL ““TTRRAATTTTAAMMEENNTTOO”” FFOORRZZAATTOO –– MMeettooddii ddii ccoonntteennzziioonnee ppssiicchhiiaattrriiccii Resoconto e raccomandazioni sul fallimento dei programmi di salute mentale

LLAA DDIISSTTRRUUZZIIOONNEE DDEELLLLAA CCRREEAATTIIVVIITTÀÀ –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa ppuuòò ddiissttrruuggggeerree ggllii aarrttiissttii Resoconto e raccomandazioni sull’impatto negativo che la psichiatria hasugli artisti e la società

DDIISSSSAACCRRAARREE IILL SSAACCRROO –– PPssiicchhiiaattrriiaa ee rreelliiggiioonnee Resoconto e raccomandazioni sull’influenza negative che la psichiatriaha sul sentimento religioso

LL’’EERROOSSIIOONNEE DDEELLLLAA GGIIUUSSTTIIZZIIAA –– CCoommee llaa ppssiicchhiiaattrriiaa hhaa iinnfflluueennzzaattoo llaa lleeggggee Resoconto e raccomandazioni sull’influenza psichiatrica e psicologicanei tribunali e nel sistema carcerario

AABBUUSSII SSUUGGLLII AANNZZIIAANNII –– CCuurraa oo ttrraaddiimmeennttoo?? Resoconto e raccomandazioni sui trattamenti psichiatrici destinati agli anziani

CCRREEAARREE IILL TTEERRRROORREE –– LLaa ffaabbbbrriiccaa ddeell ccaaooss ssoocciiaallee Resoconto e raccomandazioni sull’uso di strumenti psichiatrici nel terrorismo internazionale

CCRREEAARREE IILL RRAAZZZZIISSMMOO –– IIll ttrraaddiimmeennttoo ddeellllaa ppssiicchhiiaattrriiaa Resoconto e raccomandazioni sui programmi che istigano all’odiorazziale

CCOOMMIITTAATTOO DDEEII CCIITTTTAADDIINNII PPEERR II DDIIRRIITTTTII UUMMAANNIIUUnn ggrruuppppoo iinntteerrnnaazziioonnaallee ddii ttuutteellaa ddeeii ddiirriittttii uummaannii nneell ccaammppoo ddeellllaa ssaalluuttee mmeennttaallee

L ’istruzione è parte vitale di qualsiasi iniziativa rivolta e fermareil progressivo declino della società. Il CCDU si assume questaresponsabilità con particolare impegno. Grazie all’ampia diffu-

sione del sito internet del CCDU, dei libri, riviste ed altre pubbli-cazioni. Un numero sempre maggiore di pazienti, fami-liari, profes-sionisti, legislatori e infinite altre persone vengono a conoscenza dimolti aspetti oscuri e nascosti relativi alla psichiatria. Tutto questo è

qualcosa d’efficace che può essere fatto e viene fatto. Le pubbli-cazioni del CCDU, disponibili in 15 lingue, trattano vari argomentitra i quali: razzismo, istruzione, violenza sessuale, giustizia, riabili-tazione dalla droga, morale, anziani, religione e in molte altre aree espiegano qual è il ruolo di alcune correnti psichiatriche in talifenomeni.

La lista delle pubblicazioni include:

Comitato dei Cittadini per i Diritti UmaniAUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DEL PUBBLICO

ATTENZIONE: Nessuno deve interrompere l’assunzione di psicofarmaci senza ilconsiglio o l’assistenza di un medico competente.

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“È disonestà cercare di far credere che

somministrando delle cure coercitive ai

malati mentali li si aiuta e che non

operare tale coercizione equivale a una

‘omissione di trattamento’ ... Da sempre la

storia insegna a stare in guardia dai

benefattori che privano i loro beneficiati

della libertà”.

— Thomas SzaszProfessore emerito di psichiatria

Pubblicato dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani

Istituito nel 1969

IL “TRATTAMENTO”FORZATO

Metodi di contenzione psichiatriciResoconto e raccomandazioni sul fallimento

dei programmi di salute mentale

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