Tony-Buzan-Usiamo La Testa Mnemo Tecniche

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  • 5/28/2018 Tony-Buzan-Usiamo La Testa Mnemo Tecniche

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    Da quandoscr issi l capitolo ntrodutt ivo sul cervel lolrcr fa prima edizione nglese i Usiamo a testa 1974),ler icerchen questo ampohannoportatoa nuoveed emo-zionanti scoperte. nvece di sottolineare,come feci allo-ra, che risul tat ip iu important ieranostat iconseguit i e l-I 'u l t imo secolo, otrei ora dire chesolo negl i u l t imi diecianni s i d registrato n veroe proprio progresso el l 'ambi-to degl istudisul cervel lo.Per quanto questo i tardopos-sa apparire traordinar io esi considera he a comparsasulla terra dell 'homo sapiens isale a tre milioni e mezzodi anni fa, d soloda cinquecento nni che l genere manoconosce 'ubicazione el cervel lo. mmaginiamoper unistantedi ignoraredove si t rovi i l nostro cervel lo; e unamicoci domandasse:

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    raggiungibi l i , e conoscenzecquisi te orr ispondono ut-taviaa nrenodell 'unopercentodi tutto quellochedovrem-nlo s.lpcrc.Proprio quando test n uso sembranodimo-strarcche a mente unziona n un determinatomodo, s iscoprcun nuovo test che prova esattamentel contrarioo si trovaun soggettol cui cervello unziona n modo com-plctamentc iverso.Crazie alle nostre ricercheci siamo resi conto che amcnte d infinitamentepiu complessa i quelloche aveva-mo precedentementeupposto,e cheun individuocon unamente < normale > ha potenzialie capacitdmaggiori diquel lo che pensavamo.Alcuni esempichiariranno il concetto.La maggiorpartedellediscipline cientif iche, nche eriguardanticampi diversi, ruota attorno allo studio dellamente. chimicihannoun particolarenteresseer e com-plesse trutture chimichecheesistono nteragiscono el-le nostrementi; i biologi sono sempre n lotta con Ie fun-zioni biologichedel cervello; fisici trovano paralleliconle loro ricerchesulle estremepossibil itddello spazio; gl ipsicologi tanno entandodi comprenderea mente n mo-do completoe trovano 'esperienzarustrante omese en -tassero i mettereun dito su una piccolagocciadi mercu-rio; matematiciche hanno elaboratomodelli per i pii so -f ist icat i omputere per 'universo nteroancoranon han-no trovato una formula per e operazioni he hanno uogonelle nostre menti, regolarmente,giorno dopo giorno.

    Quellochesiamo iuscitia scopriren questiultimi diecianni d che l nostro cervelloe diviso n due parti, ciascunadellequali svolgeattivitd mentali molto diverse; modellipotenziali del cervellosono risultati inoltre molto piu estesidi quanto si pensasse lla fine degli Anni Sessanta ab -biamo anchecapito che l cervelloha bisognodi tipi diali-menti molto differenti, se o si vuolemantenere n vita (v .fig. 2) .Nei laboratori della California, fra la fine degli AnniSessanta I'inizio degliAnni Settanta, urono avviatedelle4

    Figura 2. Prospetto frontale delledue parti del cervello e delle relativefunzioni .

    ricerche heavrebbero ambiato a storiadellanostracom-prensione el cervelloumano;quellestesseicerche vreb-bero condotto Roger Sperry, del California Institute ofTechnology,al Premio Nobel e avrebbero ecatoa RobertOrnstein fama mondiale per il suo lavoro sulle onde del tcervello e sulla specializzazione elle funzioni. I4'Furono proprio Sperrye Ornsteina scoprireche e du6"parti del cervello,o i nbstri due cervell i,collegatida unsistema traordinariamente omplesso i fibre nervose hia-mato Corpus Callosum, hanno a che fare con tipi diversidi attivitd mentale.Nella maggior parte dellepersone a parte sinistrade lcervello iguarda a ogica, l l inguaggio, l ragionamento,la consequenzialit it,'analisi e tutte quelleattivita cosid-dette

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    pacitedi confrontare e fantasticherie, a fisiognomica, lriconoscimentodi esempie di mappe.Successiveicerche imostrarono he,quando l sog-gettoveniva ncoraggiato sviluppare n'areamentale heavevaprecedentementeonsiderato ebole,questosvilup-po, inveceche sottrarre energiealle altre aree, sembravaprodurreun effetto sinergetico i miglior rendimentomen-tale n tut te le aree.La storia sembrava uttavia negareuna conclusione iquestogenere, n quanto, relativamente questoaspetto,le < grandi menti >> pparivano n maggiorparte piuttostosquilibrate:Einsteine altri grandi scienziati vevano uttele caratteristiche i individui n cui la partesinistradel cer-vello isultava ominante,mentre aleva sattamente[ con-trario per personalit i artistichecome Picasso C6zanne.Un' indaginepiu dettagl iata veloalcuneaffascinant iver i t i r :a scuolaEinstein ennebocciato n matematicatra le suevarieatt iv i td iguravano a passione er I 'arte,lo studiodel v iol ino, a prat icadel lavelae giochidi im -magihazione.A quei giochi di immaginazione insteindevemoltedel le uepiu important i ntuiz ioniscient i f iche. entreso -gnavaa occhiapert isu una col l ina n unagiornataest iva,immagino di cavalcare raggi del sole ino alle estremitirdel l 'universo , quandosi r i t rovo,< i l logicamente , di r i -torno sul lasuperf ic ie el sole,Einstein api che 'univer-so dovevaessere urvo e che e sueprecedenti onoscenzedi logica ovevano sserencomplete. numeri , e formu-le, e equazioni e parolecon cui egl i ivest i a nuova m-magineebberoper risultato a teoria della relativit ir, unasintesi ra parte destrae parte sinistradel cervel lo.Analogamente, grandi art ist i s i r ivelaronodotat i intuttee due e parti del cervello.Al postodi quadernid'ap-

    punt i con raccont idi fested'ubr iachie color i buttat i gi ubizzarramente el entativodi produrrecapolavori,si tro-varono annotazionidel t ipo:< Svegl ia l le seidi matt ina. Trascorso l l7o giorno6

    dipingendosei delle ultime serie.Mischiatequattro partid 'arancioa duedi gial lo per produrreuna combinazionedi colorechevorreimettere el l 'angolo uperiore in istrodel la elaper agire n opposizione isivaa strutture spi-ralenell 'angolo nferioredestro,e produrreun giustoequi-l ibr io nel l 'occhiodi chi guarda>. Si t rat ta di un chiaroc'sempio iquanto l 'at t iv i tAdel lapartesinistra el cervel-lo sconfini n queicampi checonsideriamo rerogativadellaparte destra.Oltre ai r isul tat idel le icerche i Sperrye Ornstein, l -I 'evidenzq perimentaleornita da un numerosempremag-gioredi studisul l 'argomento al fat to stor icochedimo-stracomemolte delle< grandi menti )) usarono effettiva-mente entrambe le sfere delle loro capacitir, 'es_e_mpiosupremodi quel loche un essere mano sarebben gradodi fare se e due parti del cervello'fossero viluppatesi -multaneamente costituito da L-eonardo a Vinci. Ai suoitempi fu indiscut ibi lmente'uomo piu dotato in tut te leseguent i iscipl ine: r te,scultura, is io logia, cienze ene-ral i , archi tet tura,meccanica, natomia, is icae nvenzio-ne. Invecedi separare e differenti areedelle suecapacitirlatent i ,Leonardo e combino. suoiquadernidi appunt isono i t t i d i f igure e di disegni r id imensional i ;ma forseancorapiu interessant ionogl i u l t imi progett ie studipe ri suoi grandi capolavol ip i t tor ic i , progett iche sembranospesso rchi tet tonic i , on e loro l inee ette,gl i angol i , ecurve, calcol i .Percidquandodiamo una descr iz ione inoi stessi omepersone otate n cert icampi e non in al-tri, ci stiamo imitando in realtira quelleareedellenostrepotenzialit ir heabbiamosviluppatocon successo,rascu-rando altrezoneche, seal imentate el lagiustamaniera,potrebberodare medesimi isul tat i .Le precedenti onsiderazioni anno particolare mpor-tanza quando si affronta il problema della memoria e sianalizzanoe ecnichepiir avanzate i organizzazione el -la mente,un campo n cui d essenzialesareentrambe eparti del cervello.

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    Il dottor David Samuelsdel Weizmann Institute ha cal-colatoche l numero di differenti reazionichimicheda cuidipendono e attivit i di basedel cervellovaria da cento-mila a un milione al minuto. Sappiamoche un cervellonor-malecontienecirca dieci miliardi di singolineuroni o cel-lule nervose.Questa ifra divenneancorapii sbalorditivaquando ci si reseconto che ogni neuronepuo interagirecon altri neuroni non in uno, ma in molti modi diversi:si calcolo che l numero di interconnessioni otevaessererappresentato a un dieci seguito da ottocento zeri. Pe rcomprendere uanto sia enormequestonumero o si pu oparagonarea un dato matematico elativo all'universo: unadelle piir piccole particelledell 'universo d l'atomo, men-tre I'entit irpiir grandedi cui abbiamo conoscenza I'uni-versostesso. l numero di atomi dell 'universod prevedi-bilmenteenorme:dieci, seguitoda un centinaiodi zeri. I lnumerodi interconnessionen un cervello a diventarepic-colo anchequestonumero (v. figg. 3 e 4) .Non molto tempodopo questa rima rilevazionel dot-tor Pyotra Anokin dell 'universitd i Mosca, che avevade -dicato diversi anni allo studio della capacitddel cervellodi elaborare nformazioni. resenoto che l numero dieciseguitoda ottocentozeri costituiva una valutazionemol-to inferiore a quella ealee che l nuovo numero da lui cal-colato era una stima cauta, data la relativa mperfezionedegli strumenti di misurazione n rapporto alla straordi-naria complessitd el cervello.La capacitddel cervellodimodellarsi, I 'esistenzai < gradidi l ibertd > in ogni partedel cervello, isultava,secondoAnokin,

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    Pianet i pi i r v ic ini :L472.000.000 km

    Terra:12.683km

    Sistemasolaree sue prossimit i

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    Figura6. L'atomo: una del lepiripiccole particelle conosciute,Sul-la punta del dito di una personaci sono miliardi di atomi, e nell'in-lero universo un numero pari a l0seguito da 100 zeri.

    che sembranocontraddire e leggi della scienza.Si trattadi casiall'apparenza ncredibili, ma generalmente ono suf-ficientemente ocumentatie, di conseguenza,rovano sem-pre maggiori consensi.Nonostante 'evidenza,molta gente imane scetticaeindividuanei risultatiche molti di noi conseguono na co -traddizione a quell'evidenza.Per risponderea questaobie,zione u diffuso un questionario ra persone i estrazionesocialediversa.Si volevacomprendere erch6questosorprendente r-gano d cosi poco utilizzato. Le domande sono elencatequidi seguito; a risposta ndicatacorrispondea quella orni-ta da almeno l novantacinqueper centodei soggetticheformavano il campione. Provate voi stessi rispondere.

    Vi d stato nsegnatoualcosa scuola ulcervello sul at-to che a comprensioneellesue unzioniavrebbe otutoesservi'aiutonell ' imparare, elmemorizzare,el pensareecc.?NO.Vi d stato nsegnatoualcosaulla unzione ellamemoria?NO .

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    Vi e stato nsegnato ualcosa ulle ecniche i memoria spe-ciali e avanzate2NO .Qualcosasul funzionamentodel vostro occhio mentreap -prendetee sul modo di utilizzarequestenozioni a vostrovan-taggio?NO .Qualcosasulla seriedelle ecnichedi studio e sul modo diuti l izzarlenelledifferenti discipl ine?NO ,Qualcosasulla natura della concentrazione sul modo di ,mantenerlaquando necessario?NO .Qualcosasulla motivazione, su come influisce sul le vostrecapacitde su come a si puo uti l izz4rea proprio vantaggio?NO .Qualcosasulla natura di parole chiave e concetti chiave esu come possonoesseremessi n relazionealla pratica de lprendereappunti, al l ' immaginazioneecc.?NO .Qualcosasul modo di pensare?NO .Qualcosasulla creativiti?NO .A questo unto a risposta ll'obiezioneriginaria o-vrebbe ssere hiara:se risultaticheconseguiamoonsononeppure l ivellodellenostreminimepotenzialitdperch onci d stata ornita nessunanformazione ucomeutilizzare e nosre capacitentrinseche.Questo aleanche er quellichesostengonohe testcon cui si misura l quoziente i intelligenza i un indivi-duo stabiliscono'(( intelligenzaura ) e per questo e-vonocorrisponderel vero. n realtd,a parte l fatto cheil punteggio el QI pud subire ambiamenti ignificativi

    sesolo 'individuo a unpo' di pratica, tudi ecenti an-no dimostrato he risultatidi questi estnon hannounvaloreassoluto.I gruppidi ricerca ell'universitd i Berkeley ullacrea-tivitirhanno iscontratohediversi oggetti onQI moltol3

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    alto sono privi di autonomia nel pensare nell 'agire,no nhannoalcun senso ell 'umorismo nd sono n grado di ap -prezzarlo; non sempre sono capaci di riconoscere a bel-lezza,mancanodi senso el relativoe sonopiuttosto rigi-di di fronte a cio ched nuovo, complesso, riginale;sonocomplessivamentemale informati, scarsamente lastici,poco astut i .Inoltre, quelli che ritengono che l QI sia n grado divalutare n modo esaurientee capacitir ntellettive ell 'uo-mo non si rendonoconto che l test dovrebbe enerecon-to di tre aspett i : ) i l cervel lo he vieneesaminato; ) i ltest stesso; ) i r isul tat i .Purtroppo i fautori del QI sono cosi ossessionati alteste dai risultati che rascurano a reale natura del cer-vello n esame.Non sono riusciti a comprendere he lorotestnon esaminano e effettive capacitdumane,ma misu-rano delle prestazioniumane che non sono state mai cu -rate o sviluppate.Le loro pretese ono simili a quellediun immaginario osservatore ella misuradei piedi femmi-ni l i in Oriente,al tempo in cui i p iedi venivanobendat i

    per mpedirne a cresci ta.l p iede ra avvolto n bende ll anascita cosi estava ino allo sviluppocompletodelladon-na. Questa rat ica erviva non fareal lungare piedi en -dendol icosi piu graziosi .Ritenere, ut tavia,come aceva 'osservatore r ienta-le, chequel lemisure ossero appresentat ivei dimensio-ni del corpo natural ie completamente vi luppate ra as-surdo,come d assurdo ensare he testdel QI misur inole natural i d imensionidel la mente.Le nostrementi,come piedidelledonneorientali,sonostate imitate dal modo in cui le abbiamomale addestra-te, impedendo l loro svi lupponaturale.Un altro esempiomolto convincente ellapotenzialit irdel cervello umano d offerto dal funzionamentoe dallosvi luppodel cervel lo i un neonato.Ben ontano dal l 'es-sereuna < piccolacosa ncapacee indifesa > come vieneconsiderato a molt i . i l neonatod una creatura traordi-t4

    naria per Ie suecapaciti di apprendimentoe di memoria;anche nei primi momenti di vita i l neonato rivela poten-zialit ir superiori a quelle dei pir) sofisticaticomputer.A parte rare eccezioni, bambini imparano a parlareentro due anni di vita e spesso ncheprima. Trattandosidi un eventonormale, non lo si considera on particolareattenzione,mentre un esamepiil approfondito rivelereb-be la sua estremacomplessith.Provatead ascoltare ualcunocheparla e ntanto fin-getedi non averenessuna onoscenza el l inguaggioe dipossedere n'informazione molto l imitata sugli oggettiesulle dee che a lingua discute. l compito vi apparirdar -duo e, a causadel modo in cui i suoni si mescolano raloro, sari diff icile distinguere ra parole differenti.Un bambinocheha mparatoa parlareha superato onsoltantoqueste ifficoltd ma anche e difficoltd di divide-re quel locheha senso a quel loche non ne ha. Quandosi t rova di fronte a suoni del t ipo: < Piccipiccipicci i lsuo-morinodimamma > ci s i chiede ome,per ui , d possibi levenirnea capo.

    La capacitirdi imparare il l inguaggio coinvolgeri ilbambino in processi l-rencludono un sotti le controllo eun' intr inseca omprensione i r i tmo, matematica,musi-ca, fisica, inguistica, elazionispaziali,memoria, ntegra-zione,creat iv i ta, agionamentoogicoe modo di pensare,a dimostrazionedel fatto che e parti destrae sinistrade lcervel lo avoranoassieme in dal l ' in iz io.l l let torechedubita ancoradel leproprie capacitd aa suo tempo imparato a parlaree a leggere.E lui stessouna dimostrazionedi quello che sosteniamo n questo i-bro, valea dire che l cervel lo capace i compit i nf in i ta-mentepiu complessi i quanto si d semprepensato.

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    Leggerecon maggioreefficienzae velocitir

    Problemi di lettura e di apprendimentoLettura e apprendimento:definizione- procedimentoFraintendimenti sulla lettura e sulla lettura veloceL'occhioPercezione el corso della ettura e dell 'apprendimentoEserciziper migliorare comprensionee velocith

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    Problemi di lettura e di apprendimentoNello spazio sottostantescrivete vostri problemi dilettura e di apprendimento.Siate sinceri con voi stessi.

    Quanto piir sareteprecisi, anto piu completesaranno epossibil itddi miglioramento.

    Scrivetea vostradefinizionedellaparola < leggere>.

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    Insegnantii lettura ecnica ell'apprendimentoan-no notatocome problemigenerali iano medesimi erogniclasse. lenchiamoui di seguito piircomuni, hie-dendoal ettoredi confrontarli onquellida ui indicati,aggiungendoventuali oci mancanti.

    RiconoscimentoLa conoscenza el ettoredei simboli alfabetici.Questomo -mento precorre 'aspetto fisico del leggere.AssimilazioneProcesso isico n cui la luce d ri flessadalla parola e ricevu-ta dal l 'occhio, per poi essererasmessa ia nervo ottico alcervel lo.Integrazione nlernaL'equivalente ellacomprensione i base.Si ri ferisce l pro-cedimentodi col legare utti gl i elementidel la nuova nfor-mazione con gli elementigid acquisiti appropriati .IntegrazioneeslernaPrevede nalisi, r i tica, valutazione, elezione rifiuto. Pro-cedimento n cui i l lettore accosta 'intero corpus delle sueconoscenze recedenti l le nuove nformazioni che sta rice-vendo, operando e corrette connessioni.RitenzioneIl depositodi basedellenozioni. L'immagazzinarepuo di -ventare n se stesso n problema.Molti lettori avranno at-to I'esperienza i presentarsi un esamedopo aver mma-gazzinaro a maggior parte delle nformazioni che venivanoloro richieste el corso della prova. L'immagazzinare,per-cid, non d sufficientedi per s6,e deveessere ccompagnatodalla capacitddi richiamare.Richiamo./memoriaLa capacitirdi estrarredal depositodelle nformazioni cioche d necessario, uando e necessario.ComunicazioneL'uso immediatoo eventuale el l ' informazione;ncludeun asottodivisionemolto importante, pensare.

    vistavelocitircomprensionetempoquanti t2rconlestoannotazioniri tenzioneet,lpaura

    iaticapigriz ianoiainteresseanal is icapaci tdcri t icamotivazionevalutazioneorganizzazioneregressione

    memonaimpazienzavocabolarioproblemi di pronunciacaratteri ipograf ic ist i le etterarioselezioneri f iutoconcentrazioneri lettura

    Ciascunodi questiproblemi d serio e, presosingolar-mente,puo impedire etturae apprendimento; onsideria-mo in pr imo luogovista,veloci td, omprensione,empo,quant i tae ambiente n cui si impara.Prima di esaminarne li aspetti isici d opportuno de -f in ire i l < leggere in modo preciso; l la luce di questadefinizione si capirirperch problemi relativi sono cosiuniversalmente i f fusi .

    Definizione del leggereLeggeree spesso efinito come (( I'atto di registrarequel lo che I 'autore di un l ibro intende oppure come< I'atto di assimilarea parolascritta>. Per essere iir pre-cisi potremmo dire che leggered la totale interrelazionedi un ndividuocon ' informazione imbol ica.E una def i-nizione hesi riferisce ll 'aspetto isivodell 'apprendimento

    e cont iene settepunt i seguent i :

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    La definizionedata prende n considerazionea mag-gior parte dei problemi elencati n precedenza.Mancanosoltantoquei problemiche, n un certo senso, ono ester-ni al procedimento i leggere, ome 'ambiente, 'etd, ecc.

    Perchd problemi esistonoOgni problemaderivadal l ' insegnamentonizialede lleggere.La maggior parte delle personeche ha oggi piudi venticinqueanni ha imparato a leggere econdo l me -todo alfabeticoo fonico. Altri sonostati educatisecondoi l metodo del < guardare-dire >.Il metodo fonico piu semplicensegna l bambino I'al-fabeto,suonidiversiper ognunadelle ettere, 'amalgamadei suoni n si l labe , inf ine, 'amalgama ei suoniper aformazionedelleparole.Da quel momento vengonodatial bambino ibr i progressivamenteiu dif f ic i l i , di sol i toin serie raduateda uno a dieci,chegli permettonodi pro-cedere econdaa suavelociti. Da questostadio n avanti

    il bambino diventaun let tore< si lenzioso .Il metododel< guardare dire > si basa ull 'usodi car-toncini su cui sono rappresentat i egl ioggett i cui nomisonoscr i t t ia grandi ettere l labase el le igure.euandoi l bambinoha acquistatoamil iar i tdcon e f iguree nomichevi sonoassociat i , i coprono e igure asciandon evi-denza oltanto e parole.Quando poi il bambino acquisi-sceun sufficiente ocabolario i base, rogredisceer mez-zo di una seriegraduatadi l ibri simile a quella util izzatadal bambinoeducato on l metodo onico. e diventaa suavolta un let tore< si lenzioso .Oltre a quest idue metodicheabbiamopresentato erl ineegeneral i , e esistono lmenoaltr i c inquantamoltosimi l i , prat icat i n tut to i l mondo.Il problemadi quest imetodi,comunque, on consistenel fatto che non sono adatti al conseguimento el loro Iobiett ivo,quantonel at to chesono nadeguat i insegna-))

    re a un bambinoa eggere elsenso ompleto el laparola.Seci soffermiamo ulladefinizione i

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    Movimenti dell 'occhio mentre leggeQuandosi chiede qualcunodi mostrare on I ' indiceil movimento e a velocitddegli occhi nel corsodella ettu-ra, costui sposteri i l dito seguendo na linea uniforme edritta da sinistraa destra, on un veloce altoalla fine dellal ineache iporta l di to al l ' in iz io del la ineasuccessiva.ltempo normalmente mpiegatoper ogni riga varia da unquarto di secondo un secondo.

    Figura 8. Movimenti presunl i del l 'occhio mentre egge.

    Questadescr iz ione omportadue error i : l mqvimen-to e la velocitir.Anche se 'occhio si muovesse lla velocitirdi una rigaal secondo, e parole sarebbero ette al ritmo di 600-700paroleper minuto (wordsper minute, wpm). Dato che anormale eloci t i r i let tura,anche ispettoa un testono nimpegnativo,d di 250 wpm, risulta che pur mettendo nconto velocitirpii basse i quelladi 600wpm, per lettorie possibile eggeree parolemolto piu rapidamentedi quan-to in realtd fanno.Se gli occhi si muovessero ulle etterestampatenellamanierauniforme ched statadescr i t ta, on avrebbero acapacitd i percepire lcunch, erche 'occhiopud distin-guere e cosesolosepuo fermarsisu di esse. eun oggetto

    z4

    d fermo, per vederlo 'occhio deveesseremmobile, cosicome deve muoversi se I'oggetto in movimento.A conferma di questobasta un sempliceesperimentofatto con I'aiuto di un amico. Chiedeteal vostro amicodi tenere l dito immobile di fronte agli occhi e di guar-darlo e fate attenzioneai suoi occhi mentre guardano 'og-getto:rimarranno mmobili. Segli chiedetenvece i muo-vere l di to in su, n giu, ai lat i e tut t ' intorno, e di guar-darlo, vedreteche muoverh gli occhi.Collegando utto cid all 'atto del leggere ovvio che,segli occhi devono issare e parolee questesono ferme,gli occhi dovranno fermarsi su ogni parola prima di pro-seguire. nveceche nel modo uniforme mostrato nella fi -gura 8, gli occhi si muovono a salti nterrotti da brevissi-me soste.

    nlovrnlcnlodell'occhio >

    parolc >

    Figura9. I l movimento di sostee sal t i degl i occhi durante l processodi lettura.

    I salti sono cosi veloci che quasi non impiegano em-po, mentre e soste anno da un quarto di secondo unsecondo mezzo.Una persona henormalmente egge naparola alla volta - e che torna sulleparole e sulle ette-re - d costrettadalla matematicaelementaredei movi-menti dell 'occhioa velocitir i letturaspessonferiori a 100wpm, e questosignifica che non sari in grado di capiremolto di quello che leggee neppuredi leggeremolto.

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    movtmenlodell'occhio >

    Parole >

    Figura 10. Il processo i letturadi un lettore ento.

    A primavistapotrebbe embrare heper l lettore en-to non ci sianopossibilite,ma l problema ud esserei-solto,e in diversemaniere:l. Il ritornosulleparole udessereliminato, ssendoau-satonel novantaper centodei casida stati di appren-sione he non sononecessari i fini dellacomprensio-ne. Per l restante i ecipercentodi parolechedevonoessereiconsiderate i rimandaal capitolo n cui vieneespostol metodosullo StudioOrganico.2. L'intervallo i ognisosta ud essereidottoa un quar-

    to di secondo, l minimo. Il lettore non deve emerechequestoempo ia roppobreve; 'occhio n gradodi registrareinque arolen uncentesimoi secondo.3. La sosta ud esserestesan mododacomprenderealletre alle cinqueparolealla volta.

    Questa oluzione otrebbe embrarempossibile e os-severoche a menteaffronta unaparolaalla volta. In realthla mentepuo fissare ltrettantobenegruppidi parole,pro-cedimento he dd sempreott imi r isul tat i .l l lettore ento deve fare un maggiore avoro mentaledi chi legge n manierapii veloce,perchddeveaggiungereil s igni f icatodi ogni parola al signi f icatodi ogni parolasuccessiva.l let toreeff ic iente, rocedendo on gruppidis igni f icato,deveoperaremeno addizioni .Un al tro vantaggio er l let tore eloce che suoioc -chi dovranno areun minor lavoro is icosul lesingole a-gine. l let tore entoarr iva a cinquecento osleper pagi-na, mentrequel loveloce uo l imitarsia centososte, idu-cendo n modo notevole 'at t iv i t i rmuscolare el l 'occhio.Una volta acquistat i i tmo e scorrevolezza,l let toreeff ic iente ogl ierh apidamentel s igni f icato,ir dove l let-tore ento,a causa el lecont inue nterruzioni r iprese elsuo procederea scatti, avrir facilmentea che fare con lanoia, a mancanza i concentrazione,a dispersione en-tale e la perdi tadel sensodel testo.

    E dunque l momentodi r ivedere lcune onsiderazio-ni comunemente ccettate:l. Le paroledevonoessereetteuna alla volta: sbagliato.Tutti noi siamodotati dellacapaciti di leggere ogliendoil significato i gruppidi paroleevitandodi fissarci ulleparole singole.Leggere on velocitirsuperiorea 500wpm d mpossibi-le: sbagliato.Possiamo aggruppareancheseiparoleper ogni sostae fare quattro sosteal secondo;questo

    significa chepotremo raggiungere elocitddi 1000wpm.ll lettorepiu velocenon d n gradodi valutare:sbaglia-lo. Il lettorepii velocecapirirmolto di piu, sardmag-eiormenteconcentratosulla materia e avrA considere-

    2.

    3.

    26Figura ll. I movimenti dell'occhio di un lettore efficiente.

    27

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    volmentepii tempo per riprendere e parti a suo giu-dizio pit importanti e piu interessanti.Velocitirpiu alteportano a concentrazioniminori: sba-gliato. Piir velocementeeggiamo,e maggioresari il no-stro mpegno e di conseguenzaa nostraconcentrazione.Le normali velociti di lettura sono naturali e quindisono e migliori: sbaglioto.Le velocitdnormali di let-tura non sononaturali.Sonovelocitdprodotteda un'e-ducazione nizialenel eggerencompleta,aggravata aun'inadeguata nformazionedi come unzionano 'oc-chio e il cervello alle varie velocitirpossibil i.

    Tecnicheavanzatedi letturaOltre ai consigligeneralidati sopra,alcuni ettori po -tranno trarre vantaggiodalle informazioni che seguono,informazioni che di solito vengonoesercitate on I'aiutodi un istruttore qualif icato:

    l. Tecniche i sussidio isivo.Quando bambini impara-no a leggere, eguono pesso on il dito la parola che eg-gono. Fino a poco tempo fa l i esortavamoa non farlo,considerandoloun errore. Oggi ci siamo resiconto che era-vamo noi a sbagliare non i bambini. L'aiuto dellemaninon rallentaaffatto il movimentodell 'occhiooffrendo in -vecevantaggi ncommensurabilinello stabil ire un'abitu-dine r i tmica e uniforme.Per megliocapire a differenza ra un movimento del-l 'occhio aiutato e uno non aiutato, si chiedaa un amicodi immaginareun'ampia circonferenza i circa renta cen-timetri di fronte a s6 e poi gli si chiedadi guardareco nlentezza attenzionequel circolo. I suoi occhi, nvecedimuoversi n un circolo perfettto, seguirannoun modellomolto pii somigliantea un rettangolo artrit ico (fig. l2).Si tracci poi nell 'aria un cerchio chiedendoall 'amico diseguire a punta del vostro dito mentre o muovete rego-28

    larmentesulla ineadella circonferenza. otreteosservareche gli occhi vi seguiranno uasiperfettamente disegne-ranno un circolo similea quellomostrato nella figura 13 ..

    5.

    Figura 12. I l movimentodicorrere la circonferenza di un qcchionon aiuta(onel entat ivodi per-un cerchio.

    Figura 13. I l movimentodi un occhioaiutatochepercorre a ci rconfe-renzadi un cerchio.

    Questosemplice sperimento d un'idea delgrandemi -glioramentocheun individuo pud ottenerenei propri ri -sultati segli vienedata una formazionedi basesulle un-zioni fisiche dell 'occhio e del cervello.Nel casodella lettura I'aiuto visivo pud essere ato,ol tre che dal di to indice,dal l 'uso di una pennao di un amatita. All ' inizio si avrd una sensazione i maggiore en -tezza,proprio perch6noi immaginiamodi leggeremolto piir29

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    velocemente i quantosuccede el la eal t i r .Ma la let turaguidata isul terddi fat to piu veloce.2. Messaa fuoco allargata. In aggiunta alle tecnichedisussidio is ivo l let tore uo provarea mettere fuocopi udi una riga al la volta. Non si t rat ta certodi una cosa m-possibi le r isul tapart icolarmente t i le quando l testoefaci leo quando si ha bisognodi un'ant ic ipazione unaricapitolazione.Questa ecnicamigliorerdanche e normaliveloci td i let tura.E molto importanteusare empre naguidavisivadurantequesto ipo di let tura,perch6senzaquesto pporto 'occhio enderd vagare, enza na dire-zione,sul lapagina.Si dovrebbero perimentareari mo-del l i d i a iuto vis ivo acendouso di movimentidiagonal i ,curvi e movimentidi d iscesa ul la pagina.3. Percezione d alta velocitd.Questoesercizio ichiededi sfogl iare e paginedi un volume o di una r iv ista l pi uvelocementeossibi le,entandodi vedere uantepiu pa-role al la volta. Questaprat icadi al lenamento ccrescerdla capacit i r i comprendere n gruppo sempre iu estesodi paroleper ogni sosta, otra essere ppl icata n casodiant ic ipazione ricapitolazione, abi tuerh a mentea tem-pi di let turapiu rapidi ed eff ic ient i .Questo ipo di condi-z ionamenti l l 'a l taveloci tdpuo essere aragonato l l 'at-to di guidare n autostrada l la veloci td i centotrenta hi -lometr i 'ora per la durata di un'ora. Immaginiamodiguidare questa eloci td di incontraremprovvisamenteun segnale tradale on I ' indicazione i ral lentare cin-quantachi lometr i 'ora. A qualeveloci td al lenteremmosequalcuno i coprissel cruscotto c i chiedessei prose-guire fino a raggiungerea velocitir ichiestadi cinquantachi lometr i 'ora? Sicuramente rr iveremo ottantachi lo-metr i , ma non di meno,e questoperchd a mented statacosicondizionata una veloci tdmaggiore, he un'anda-tura comunque ostenuta iventa< normale >. I precedentimodel l i< normal i ) sonopi i r o menodimenticat i n pre-30

    senza ei nuovi. Succedea stessa osacon l leggere: op oaver fatto praticacon alte velocitdci si troverd a leggereal doppio dellavelociti senzaneppurepercepire a diffe-renza.

    Pratica e motivazioniLa maggiorpartedel le etture iene ondottaa un r i t -mo rilassato quasisvogliato, d d proprio su questoaspet-to che ntervengonomolti corsi di lettura veloce.Agli stu-denti vengonoassegnati iversiesercizi compiti, e vienefatto loro intendere he dopo ogni esercizioa loro veloci-td migl iorerddi l0 o 20 wpm. Questomigl ioramento e-neralmente i verificae spessoaggiunge l centoper cen-to nel corsodi una sessione i lezioni .La cosa, ut tavia,e spesso ovuta non agli esercizi,ma al fatto c'he e moti-vazioni dello studentesono state mantenute vive passodopo passoper la durata del corso.Gl i stessimigl ioramenti otrebbero ssereaggiunt i e

    si garant isse ogni studente, l l ' in iz io del corso, l rag-giungimento i qualsiasi biet t ivodesiderato.l r isul tatoeguaglierebbemmediatamentequelli normalmente rag-giunt i al la f ine dei corsidi questo ipo, comepud succe-derea un individuo per nulla atleticoche corre cento metriin dieci secondinetti e salta una palizzatapiir alta di unmetro e mezzoquando d inseguitoda un toro. In questicasi a motivazioned il fattore pii importante e il lettoresi avvantaggerienormemente pplicandolocoscientementea ogni esperienza i apprendimento.Se si decidedi migliorare, risultati scadentisubiran-no un migl ioramentoautomatico.

    3r

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    Esercizicon il metronomoPer gli esercizi i lettura come per quelli di lettura adalta velocitir ud essere olto uti le un metronomo, o stru-mento chevieneusatodi solitoper segnareltempo in mu-sica.Se o facciamo unzionare a una velocith agionevo-le, ogni battito puo costituireun aiuto visivo indicando

    un singoloavanzamento.n questomodo si potrh mante-nere un ritmo regolaree uniforme ed evitare l consuetorallentamento he si verifica dopo aver niziato a lettura.Quando si troveri un ritmo adatto, la vostra velocitddilettura sard migliorata dall 'aggiunta saltuariadi un ulte-r iore batt i to al minuto.Il metronomo pud anche essere sato per ritmare gl iesercizidi percezione d alta velocitir,cominciandoconvelocitir entee accelerando ino a velocitdr ccezionalmentealte, in cui riescea < leggere ) una pagina ogni battito.

    Le informazionisui movimentidegliocchi,gli aiuti vi -sivi e e tecnicheavanzate i lettura dovrebberoesseremessein praticadal lettore n ogni situazione n cui d mpegnatoa leggere.Vedremo comequeste ecniche i sulteranno mol-to piir uti l i se applicatecongiuntamente lle tecnichecheesporremonei successivi apitoli, in specialmodo quellerelative al Metodo di Studio Organico.Alla fine di questocapitolo rovereteuna seriedi eser-cizi chevi saranno utili ai fini della ettura neidiversicampi.Dovrannoessere volti n sessioni uotidianedella duratadai cinqueai venti minuti, preferibilmenteprima di nor-mali lettureo prima di mettersia studiare.Nel corso delleprime settimanepotrd esserempiegatocon profitto un tem-po non superiore allamezz'ora giornaliera. Una volta rag-giunta una certa praticacon questiesercizi, i si potrd ri -peteresolo quando si sentirir a necessitir i un aggiorna-mento.

    ?' ,

    Velociti wpmLa formula per calcolare a velocitir n wpm d:

    wpm (velocitd)numero i pagineettex media elnumero i parole paginanumerodi minuti mpiegati ella ettura

    Esercizil Eserci tate movimentidel l 'occhio ul lapagina,muo-vendoli su piani verticali e orizzontali,poi diagonalmen-te da sinistra n alto verso, i l asso destra poi in ma -niera diametralmenteopposta. Aumentategradualmen-te la velocitddi giorno in giorno. L'obiettivo d quellodi esercitare li occhi a funzionarepii accuratamentee con maggiore ndipendenza.2. Leggetedi regola per cinque minuti da un libro che sa-petedi potercontinuarea util izzare.Trascrivete wpmdi volta in volta raggiunti nel grafico a pagina 35 .3. Esercitatevia sfogliare cento paginealla velocitirap -prossimativadi due secondiper pagina,muovendogl iocchi molto rapidame nte ullepagine. Due sessioni el-la durata di due minut i . )4. a) Esercitatevia leggere l piu velocemente ossibileperun minuto, senzapreoccuparvidella comprensione.b) Leggetedeterminati a capire per un minuto.c) Calcolatee trascrivete risultati in wpm su un gra-

    f ico simi lea quel lo a pagina35 .5. Scegliete n libro qualsiasi non impegnativo),preferi-bilmente uno cui siete nteressati. eggete, iprenden-do sempredal punto in cui vi eravate nterrotti, cer-

    33

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    cando di comprendere l piir possibile, enendo perdpresente he questiesercizi anno a che are in primoluogo con la velocitir.a) Leggeteper un minuto a una velocitirmaggiore di100wpm risp etto alla velocitirpitr alta di cui sietecapaci.b) Leggete unaveloci tdmaggiore i 100wpm r ispet-to ad a) .c) Leggete una velocitdmaggioredito a b).d) Leggete una velocitirmaggioredito a c).

    100wpm r ispet-100wpm rispet-

    e) Leggete una velocitirmaggioredi 100wpm rispet-to a d).f) Leggete entandodi capireper la durata di un mi -nuto dal punto raggiuntoalla fine di e). Calcolatee tra-scrivete wpm sul grafico.6. Esercizio I di alta velocitir.a) Usatequalsiasi ibro faci le.Cominciatedal l ' in iz iodi un capitolo.

    b) Leggete on aiuto vis ivo re r igheal la volta per unminimo di 200 wpm ogni c inqueminut i .c) Rileggeteino al punto n cui eravate rrivati n quat-tro minut i .d) Ri leggeten tre minut i .e) Ri leggeten due minut i .f) Proseguite al punto in cui eravatearrivati e legge-te percinqueminuti tentandodi comprendere omene lpunto b) .g) Leggete ercandodi capireper un minuto. Trascri-vete wpm sul grafico.7. Eserciz io di al ta veloci td.a) Usate qualsiasi ibro facile. Cominciatedall ' iniziodi un capitolo.b) Scorrete e pagineper un minuto, uti l izzando 'aiu-to visivo, e dedicandoquattro secondia pagina.34

    c) Leggetedall ' inizio a un minimo di 200 wpm ognicinqueminut i .d) Quando possibile ipetete 'esercizio.e) Come 6 g) .

    r c loci td\\ 'pm

    Modello di grafico per i vostri esercizi di lettura.

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    aaaaaa

    3La memoria

    Interrogativi sulla memoriaMemoria nel corso del periodo d'apprendimentoMemoria dopo il periodo d'apprendimentoTecniche e teoria del ripassoIl cervelloe I'invecchiamentoSistemi mnemonici

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    Test ILeggeteogni parola della lista che segue;una volta,velocemente nell 'ordine dato; per riuscirea leggere naparola dopo I'altra uti l izzateun cartoncino, con il qualecoprirete ogni parola dopo averla etta.anddill ibrolavoroetruonoepartenzadiiltardibiancoecarlaMohammed Al ilucediabi l i t iilpropriogradinoappunloecavalcatovolontirrempocasa

    Andate ora a pagina45 e cercatedi trascriverenellospazioappositoquante piu paro le ricordate; rispondetepoialle domande che seguono.

    39

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    Test 2A pagina46 roverete n graficoda riempire.Traccia-te una linea cherappresentia quantiti di informazioniche,secondo oi, la vostramemoria rattieneduranteunperiodod'apprendimento. a lineaverticalea sinistra n-dica l punto di inizio dell'apprendimento quellaa de-stra segnal punto n cui I'apprendimento a termine; alinea n basso appresentaa mancanza ssoluta i capa-citdmnemonicaispetto quelperiodo;a inea n altorap-presentaa perfettacapacitddi ricordare.Riportiamoora a titolo di esempiov. fig. l4) i graficicompilati da tre soggetti iversi. grafici si riferisconoaun valoredelsettantacinqueercentoperchd i ritienechela maggiorparte degliapprendimentin condizioninor-mali nonproduce omprensione possibilita i ricordareal centoper cento.

    Figura 14. Tre esempi di grafici che riproducono le condizioni dellamemoria durante un periodo di apprendimento.

    a punto nel tempo n cui punto nel tempo n cui ainizia I'apprendimento finiscc 'apprendimcntoA. Il soggettopensa che a sua memoria, in riferimento alle nuoveformazioni date, rimane costante durante il periodo di studio.40

    direzionedel tempo >1007o

    75%

    50%

    25%

    o% A puntoncl tcmpo n cui puntonel empon cui ainizial'apprendimento finiscel'apprendimentoB. Il soggetto ensa i ricordare i piirrelativamentel periodo nizia-le di studio che non a quello inale.

    100%75%

    5Oo/o

    25",6

    o% a punto nel tcmpo in cui punto nel tempo n cui ainizia I'apprendimento finisce 'apprendimcnto

    C. Il soggetto pensadi ricordare di piri relativamente al periodo finaledi studio che non a quello iniziale.

    o

    I

    N

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    06EI

    N

    E.dt

    G

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    t.direzionedel tempo >

    4l

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    Test 3A pagina47 troverete n graficoda riempirechepo-trir indicarvi come si comporta a vostra memoriadopoche l periodo di apprendimento stato completato.Lalineaverticalea sinistrasegnal punto in cui ha termineil vostroapprendimento; on ci sono ineeverticalia de-straperchd i ritieneche l < dopo > potrebbe nteressare

    un certoperiodo di anni La linea n basso appresentala mancanza i capacith i ricordare ispettoa quelperio-do; la linea n alto rappresenta na perfettacapaciti diricordare.I grafici della igura l5 indicano l giudiziodi tre per-sonesullapropriamemoriadopo I'apprendimento.Figura 15. Tre esempi di grafici che riproducono le condizioni dellamemoria dopo che un periodo d'apprendimento e stato completato.

    a punto nel tempo n cuifinisce 'apprendimento Igiorno

    A. Il soggetto ensa i averdimenticato uasi utto in un periododitempo molto breve.42

    1000/6

    7SYo

    5oo/o

    25o/o

    Oo/o a punto nel tempo n cuifinisce 'apprendimento

    B. Il soggettopensache la sua memoria sia costanteper un breveriodo e poi diminuisca con estrema rapiditi.

    100%

    75%

    50o/o

    25%

    o% a punto ncl temPo n cui I giornofinisce 'apprendimentoC. Il soggettopensache la sua memoria sia costante per un brevepe-riodo e poi diminuisca gradatamente, fissandosi a un certo livello.

    O6U

    No{6

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    direzionedel tempo >

    direzionedel tempo >direzione del temPo >

    43

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    Come nel casodel Test 2le alternativesono molte; sivada ora a pagina47 e si completi l grafico in modo cherispetti n manierapiir fedelepossibile uelloche, a giudi-zio del lettore, sembraesserel proprio modello normaleper quanto riguarda a possibil itddi dimenticare.Per lariuscitadell 'esercizio necessarioenerepresente he nul-la deveaccadere,n seguitoal vostro periododi apprendi-mento. che servada richiamo dell'informazione assimilata.Test 4

    Avetedi fronte una ista di parolecon accantodei nu -meri. Come per il Test I leggeteogni parola una volta,coprendolevia via con un cartoncino mentre scorrete alista. L'obiettivo di questoesercizio quello di ricordarea quali numeri sono accostatee parole:

    4 bicchiere9 pol t igl iaI orologio6 sedia

    l0 tappeto5 cartaE pietra3 arancio7 banana2 cielo

    Andateora a pagina48 e rispondete lle domandenel-l 'ordine r ichiesto.

    Risposteai test e altre domandeTest 1: risposte

    Nel risponderealle domande evitate di riguardare al ista or iginale.l. Trascr ivete, el l 'ordine,quantepiu parole possibi le.

    Quanteparoledall ' inizio della ista avete icordatopri-ma di commettere l primo errore?

    Riuscitea ricordaredelleparoleche apparissero ii diuna volta sulla lista? Scrivetequelleche ricordate.

    4. Quanteparole ra le ultime cinque iuscitea ricordare?

    Ricordatequalche ocedella ista che differisca n par-ticolare maniera dalle altre?

    Quanteparoledellaparte centraledella ista ricordateche non avetegiir trascritto nelle rispostealle doman-de precedenti?

    2.

    3.

    5.

    6.

    44 45

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    Test 2: risposteNel graf ico qui di seguito iprodotto tracciate, om enegliesempidella igura 14, a l ineache appresentaa vo-stra capacitddi ricordaredurante un periodod'apprendi-mento.

    Test 3: risposteRiempite l graf icosottostante, omenegl iesempi el-la f igura 15,cercando i r iprodurre l modo in cui r i tene-te che a vostramemoria funzioni dopo che un periododi apprendimento terminato.

    1 0%

    159"

    50'r,

    25,7

    ovo

    o

    o

    A punto nel tcmpo in cuiinir,a I 'apprcndimcnro punlo nel tempo in cui a[ iniscc I 'apprendimento ^ punto nel lempo in cuif inisce I 'apprcndimenlo

    dirc/ ionr'dcl tcmpo > direzione del tempo >

    46 47

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    Test 4: risposteTroverete i seguito na ser iedi numeri dal l ' l al 10 .Trascrivetea fianco di ogni numero la parola originaria-menteabbinata.I numeri non sonostaticompilati nell 'ordinepreceden-te. Evitatedi riguardarea lista inch6 o spazio ottostantenon sia stato r iempito al megl io.

    I

    Punteggio

    t0

    La memorianel corsodell'apprendimento. iscussione eiTest le2Il Test permette i capire l funzionamento ellame-moria duranteun periododi apprendimento, andoperscontato he a comprensioneimangasufficientementeo-stante le parolenella ista non erano< difficili >).In questo estquasi utti hanno seguenti isultati:siricordanoda duea otto paroleposteall'iniziodella ista;la maggiorpartedelleparolecheappaiono iir di unavol-ta (in questo aso il )), ( e ), < di >); una o duedelleultimecinqueparole; a parolao la fraseched fuori dallanorma in questo asoMohammed li). Sono nvece o-che e paroledellapartecentrale hevengono icordate.I risultatidi questo est dimostrano n maniera ingo-lareche a memoriae a comprensione on funzionanonel-la stessamanieracol passare el tempo:mentre utte le

    I ors 2 ore J ote 4 orei 5 orca punto ncl tcmpo n cui

    inizis I'apprcndimcntoFigura 16. Col passaredel tempo, la capaciti di ricordare le nozioniche vengono assimilate ende a peggiorare progressivlmente a menoche la mente non si conceda delle pause adeguate.

    dirczionc dcl lcmpo >

    48 49

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    )

    parolevengono apite, oltantoalcune ono icordate.Ladifferenza ra il funzionamento ellamemoriaequellodellacomprensione i permette i capirecomemai molte per-sone coprono i non riuscire ricordare uasinulla dopoore e ore di studio.La ragioneprincipale onsiste el fat-to che,con l passareel empo, a memoria endea peg-giorareprogressivamente,menoche a mentenon abbiadei brevi ntervallidi riposo.Cosi l grafico ichiesto el Test2 risulterd iir com-plesso ei semplici sempi ati. Sardprobabilmenten-

    chepiir complesso el graficocheavete racciatosul fun-zionamento ellavostramemoria urante l periododi ap-prendimento. a mediadeipunteggi isultantidal Test Iproduceun grafico similea quellodella figura 17.Dal grafico risulta chiaro che n circostanze ormalie n una situazione i comprensioneostante bbiamo atendenza ricordaremaggiormente ll'inizio e alla finedeiperiodidi apprendimento; ricordaremaggiormenteuellevocichesonoassociateer ripetizione, er senso, er rit-mo, ecc.;a ricordaremaggiormentee cose hesonosin-

    dirczionc dcl tempo >

    punti altidi memoriacurva di memoriaquando non sono presiintervalli per 2 orc

    curva di memoriaquando sono presiadeguari inrervalli.iposo

    curva di mcmoriaquando non sono presiintervalli e lo srudiocontinua per piitdi due ore

    a punto ncl tcmpo in cuiinizia I 'apprendimcnto I ora 2 orepunto nel tcmpo tn cui af inisce I 'apprendimento .6 punto nel tempo in cuiinizia I 'apprendimento I ora 2 orcpunto nel tempo in cui afinisce I'apprendimentoFigura 17. La memoria durante I'apprendimento. Il grafico raffiguracome ricordiamo di piri all'inizio e alla fine di un periodo di studio.La memoria i anche maggiore quando le coseda ricordare sono asso-ciate o legate(A, B e C) e quando le cose sono straordinarie o uniche (0).

    50

    Figura18. La memoria urante 'apprendimento cone senzanter-valli. l periododi studiocompresora '20e 40 minuti 0 l momentoin cui il ropportocomprensione-memoria migliore./r-..5l

    direzione del tempo >

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    golari o uniche; e a ricordareconsiderevolmente eno lenozioni che ncontriamo nella parte centraledi un perio-do di apprendimento.Se a capacitddi ricordare dovesse ssereenuta a unlivello accettabile, arebbenecessariorovare il punto incui la memoria e la comprensione unzionano n maggiorarmonia.Nellesituazioninormali i l punto si ritrova in unintervallo di tempo tra i venti e quarantaminuti. Un pe -riodo piu breve non di alla mente un tempo sufficienteper assorbire 'organizzazionee il ritmo della materia distudio e uno piir lungo dd per risultato un declino conti-nuo della quantitd di informazioni ricordate(v. fig. l8).Se la durata di un periodo di studio e di due ore- una ezione, a letturadi un libro, I 'ascoltodi una regi-strazione , d uti le organizzare revi intervall i nel corsodelledueore. In questomodo la curvadellamemoriapu dmantenersi lta e e si pud impedirediprecipitarenelle ul-time fasi dell 'apprendimento.Questi brevi intervall i ga -rantiranno otto momenti relativamentealti di memoria conquattro piccolecadutenel mezzo.Ognuno di questi ab -bassamenti ella memoria risulteri minore di quello chesi sarebbe erificatosenon fossero tati uti l izzati degli n-terval l i .Gl i interval l i ; nol tre, sono ut i l i come momentidi ri -poso. Annulleranno la tensionemuscolaree mentalech einevitabilmentesi accumuladurante periodi di concen-trazione.

    tlir s ; .8; .P d: i . - tr_voE:+.= .- c(

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    52

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    La memoria dopo un periodo di apprendimento.Discus-sione del Test 3 e risposteNel Test 3 si richiedeva l lettoredi riempireun grafi-co che ndicasse l funzionamentodella propria memoriadopo cheun periododi studioerastatocompletato.Sonostati dati esempi appresentativi el modo in cui diversepersonehanno risposto a questo test.C)ltrea quelleschematizzate egli esempi, e rispostegeneralmentencludevano: inee rette con precipitazionirepentine; ariazioniattorno alla flessione iu rapida,allozeropercento, o a percentuali omunquemolto basse; a-riazioni attorno una flessionemeno brusca; e variazionicon risal i tee f lessioni i var io grado (v. f ig. l9).La veriti sorprendente el problemae chenessuno egliesempimostrati precedentemente nessuna elle potesiprese n considerazione rano corretti.Hanno tutti trascurato n elemento articolarmente i-gnificativo: la capacitirdi ricordare dopo un periodo.distudio nizialmente umentae soltanto n seguitodiminui-sce,disegnando na bruscacurva concavache poi si am-morbidisce enzamai toccare 'estremitd nferioredelgra-f ico (v. f ig. 20).Quando si sarhverificato questobreve nnalzamentonon sarddifficile capirne a ragione:proprio nel momen-to in cui un periodo di apprendimentoha termine, i l cer-vello non ha ancoraavuto l tempo per integrare e nuoveinformazioni assimilate, pecialmentee ultime. Ha biso-gno di alcuni minuti per operare e interconnessioni ellanuova materia e poi < assorbirla>.La flessione he segue lla brevecurva n alto d moltobrusca nelle ventiquattro ore successive un periodo distudio di un'ora, almeno I'ottanta per cento delle nfor-

    mazioni dettagliate a perduta. Questaenormecaduta dellaquantitedi nozioni ricordatedeveessere reyenuta, que-sto d possibilese si uti l izzano ecnichedi ripassoadatte.

    54

    o

    I giorno

    Figura20. Il grafico ndicacome a memoria mana ubisca na les-sione erso 'alto perun breveperiodo opo 'apprendimento,er poidiminuire apidamentel'EO er centodei dettagli engono imentica-ti in ventiquattroore). NIMemoria e ripasso

    Se l ripassod ben organizzato, l grafico della figural8 ne risultamodificato e la memoriapud esseremante-nuta al pit alto ivelloraggiuntodopoche o studiod sta-to completato.Per ottenere uesto isultato d necessariointraprenderenpreciso rogramma i ripassi,mettendoliin pratica sempre oco prima che a memoriacominci adiminuire. Peresempio,l primo ripassodovrebbe vve-nire circa dieciminuti dopoun periododi apprendimentodi un'ora e dovrebbe uraredieci minuti. Il ripasso on-serverda memoriaper un giorno, quandodovrebbe o-pravvenire l successivoipassodi una durata compresa

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    Hr+: :d;f1$l[*iFi:$;;i*a=,fu$iilr+iilFF [5 A*;FgiE

    n',:=Ei;e::EE$:ai+ ; s +lai f is."EE: i f iF l33;x:rsg}*1liggf[f11:iEi:$fffiig1 ; sg;9YS::EFd'E*lE,= e=:q; H i

    r ig$gtglfiAif*rriE,=*:s= i;s;Hi liiFgFFiFliliiiFgF$Fiii

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    moria in generale.Qualunque nformazionenuova, se ra -scurata,non sari trattenuta a un livello conscioe non con-tribuiri alla formazione di nuove connessionimnemoni-che.La memoria d un procedimentoche si basasull 'asso-ciazionee sulla relazione;meno elementi i sononel < de -positodellamemoria >>,minore sarir a possibil itdper ele-menti nuovi di essere egistratie collegati.Per una personache ripassa, nvece, vantaggisonoenormi. Quanto piir il soggettocura il proprio corpus diinformazioni, tanto maggioresari Ia sua capaciti di assi-milare nozioni nuove e util izzarequelle gid acquisite.Almomento dello studio, la crescente uantiti delle cono-scenze suadisposizione li permetterir i assorbiremol-to piu facilmente e nformazioni nuove v. fig. 2l). I l pro-cedimentod molto simile a quello della palla di nevecherotola: quanto piir la palla di neve otola tanto piu rapi-damentesi ingrossa, ontinuando a rotolare per I'impetodella propria azione.

    Ripasso,capacith mentale ed etirSi rit iene normalmenteche punteggidel Ql, la capa-citd di ricordare, I 'abil ith nel cogliere rapporti spaziali,la velocitirpercettiva, a rapiditd di giudizio, I 'induzione,il collegamento i figure diverse, a memoria associativa,il l ivello e a prontezza ntellettuali, 'elasticit i semantica,I'intell igenza ormale e generale, cc.diminuiscanodopoaver raggiunto l loro apiqe n un'etd chevaria ra i diciot-to e i venticinqueanni (v. fie. 22). Nonostante a validitddi questidati, due importanti fattori devono essere resiin considerazione.

    l. Il declino dellecapacitirmentali nel corso dellavita oscil-la tra i l cinque e il dieci per cento. Se o si considerain rapporto alle enormi capacitirdel cervello isulterdinsignificante.58

    6

    o 25 50 75 10 0etd n anniFigura22. Il graf ico ndica risul tat istandarddel la valutazione el leattitudini mentali nelcasodel soggetto he nvecchia.Si ritieneche dopoaver raggiunto 'apicenel periodocompreso ra i dic iotto e i ventic in-que anni , approssimativamente,e att i tudini mental isubiscano n de -cl ino lento ma regolare.

    2. Le persone he hanno presoparteagli esperimenti hehanno dato per risultato queste ifre scoraggianti ra -no stateeducate n maniera radizionalee, nella mag-gior partedeicasi,non avevanoutil izzato ecniche de -guate per I'apprendimento, l ripassoe la memoria.La figura 22 mostra come questo ipo di < condizio-

    namento > mentaleavrebbedovuto mantenersi un livel-lo molto bassoper un numero crescente i anni. In altreparole e realicapacitd ntellettualidel soggetto arebberorimaste ( congelate n magazzino >>.Non d sorprendente59

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    cheuna mentecosi nutil izzatapeggiori eggermente opoventi, renta, quarant'annidi cattivo util izzo, o addirittu-ra di non util izzo; d sorprendente, emmai, che riescaafunzionare come funzionaSe,d'al t ra parte, a mente osse sata n modo cont i-nuativo e le sue capacitir osserosemprepii sviluppate,I'effetto sul grafico in rapporto all 'etd risulterebbe con-volgente.Un esempiod fornito da quellepersonegid an -zianeche rimangonoatt ivee intraprendent i i f iutandosi

    0 25 50 7:, 100etd n anni

    Figura 23. I graf ic i come quel lo riporlato al la f igura 22 sono basatisu stat ist iche i persone he hanno segui tometodi di apprendimentotradiz ional i . Un essere mano, per natura, tenderebbe migl iorare esuecapaci th on I 'eth se suoi metodi di apprendimento ssecondasse-ro e coadiuvasserol funzionamenlo nalurale del cervel lo.60

    E

    6

    di ammettereun peggioramentodovuto al passare eglianni. Molto spessoa loro capaciti di ricordare d totale,e il grado di comprensione ,assimilazione i conoscenzenuovesupera i gran ungaquel lodi ment i a l t ret tanto i -vaci , ma pi i r g iovani e con minore esperienza.Studiando l funzionamentodellamenteumanasi d er-roneamente i tenutoche l decl inoche sopraggiungeonI'et2r ia< naturale>> nevitabile. n realti uno studiopi uapprofondito dei soggetti saminatipermetterebbe i sco-prire che e capacitdmentalipotrebberoessere ccresciuteinveceche peggiorate.

    Sistemispecial i i memoria: mnemonica Test4)Fin dai tempi degl i ant ichigreci c i sono stat i casidiindiv idui che mpressionavano loro simi l i dando provedi memoriaveramente orprendenti.Costoro erano n gra-do di r icordareelenchi i cent inaia i nomi, pr ima in unordine, poi nel l 'ordine nversoe inf ine n qualsiasi rdi-ne; date e numeri ; nomi e facce.Erano anchecapacidiesibirsi n specialimpresemnemoniche omequelladi me-morizzare n modo perfetto intere aree del sapere.Nella maggior parte dei casiquesti soggetti utilizzava-no speciali enichedi memorizzazione, efinite mnemoni-che.Tradizionalmenteuesteecniche enivano onsideratealla stregua i semplici rucchi, e solo recentemente i d cam-biata opinione al riguardo. Ci si d resiconto che metodichedanno a possibilitirdi ricordarequalcosapiir facilmentee piir velocementeellostadio nizialee chepermettono oidi conservaree nozioni acquisite er un tempo piu lungodevono essere ualcosadi piu che semplici rucchi.Le attuali conoscenze ul modo in cui funziona a no-

    stramentedimostrano hequeste ecniche ono n effet t istrettamente ollegate i meccanismi i basedel cervello.Di conseguenza i d cominciatoa usarlee insegnarle elleuniversi t i r nel lescuole. onsiderandoleomeaiut i inte-6l

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    grativi nei procedimentidi apprendimentogenerale. ri -sultatiottenutinel campodellamemoriasono davverono -tevoli, e la gamma delle tecniched vasta.In questocapitolo i l lustrero a teoria di basedelle di-verse ecnichemnemonichee presenterd n sistemamoltosemplice he permettedi ricordare fino a dieci elementi.Assumiamoche dieci elementi iano sesuent i :

    I tavolo2 piuma3 gatto4 fogl ia5 ragazza6 arancia7 aulomobi le8 mati ta9 camicial0 pokerPer ricordarequeste oci d necessario isporredi qual-che sistema he ci dia la possibil itedi usare l potereasso-ciativo della memoria, in modo da mettere n relazionevari elementi on i numeri corr ispondent i .I l migl ior s istema quel lo del numero-r ima, n cui aogni numero corr isponde na parola n r ima.Le parole chiave n r ima sono:I Bruno2 bue3r e4 matto5 l ingue (6 dbi7 ghetteE risotto9 Giove

    l0 greci ,Per ricordare a prima lista di paroled necessariool -legarlen qualcheparticolaremanieracon e parolechiave

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    in rima con i numeri. Se 'associazioneunziona sara a-cile risponderea una domanda del tipo: < Quale parolae collegataal numero tre?>>.n primo luogo si ricorderiautomaticamentea parola chiave n rima con il numero,ciod< re ));successivamentei ripercorrerd l cammino del-I 'associazionee-gattoarrivando a ricordare a parola ri -chiesta v. fig. 24).La cosa mportante n questocome n ogni altro siste-ma mnemonicod di assicurarsihe a parolachiavee quellada ricordare siano associate n modo totale e certo. Pe rottenerequesto isultato, 'associazione eveavereuna opit delle seguenti onnotazioni:- Esagerata.L'immagine che risulta dall 'associazio-ne deve dare un'idea di eccezionalitd.- Assurda.L'elementocomico e umoristicostimola amemoria.- Sessuale. e l sesso uo in qualchemodo serviredaspunto, mettetecelo.- Volgare.Anche le coseoscene ono ricordate con ec-cezionale acil itd.- Sensuale.Stesso a so del sesso; sens ielementaridelcorpo contribuiranno a formare un'immagine ndelebile.-- Mobile. Un'immaginc che si muove rimane mpres-sa piu a lungo di una statica.- Colorata. Un colore bril lante e bizzarro non si di-mentica.- Fonlasiosa.La fantasia aiuta sempre.* Pura. I due elementidovranno essere ollegati conil minore util izzo di parole possibil i. legami roppo ela-borati. astratti o confusi sono un ostacolo.E importante,nel corsodel processo ssociativo, ve-re un'immaginementalemolto chiaradavantial nostrooc -chio inter iore.Per ottenere uesto isul tatod ut i le chiu-deregli occhi e proiettare I'immaginesulla parte nternadella palpebra.Proviamo a farlo con le dieciparole del nostro esempio:

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    num. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10Uod(\ o BRI.JNOIIITAVOLO PIUMA

    REIIICATTO

    MATTO

    IIFOGLIA RAC|AZZA ARANCIA MATITA CAMICIA

    GRECIIOKERBUE LINGUE DEI CHETTE RISOTTO CIOVEAUTOMOBILEoEFigura 24. I l sistemamnemonico numero-rima.

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    Parole chiave n rtma Parole col legatel0 greci - pokerSono stati gli antichi greci a inventare l gioco del po-ker; siatepure volgarinell ' immaginare hecosasi gio-cavano.Con un po' di praticaquestosistema ermetteredi ri -cordareelenchi ormati da dieciparolesemprediverse; eparolechiave n rima restanocostanti,mentre e associa-

    zioni cambiano.Come abbiamo gi?rdetto esistonomolti altri sistemimnemonici,altrettanto emplici facil ida usare.Sonopar-ticolarmenteutil i il Major System, he di la possibil itddiricordarepiir di mille elementi on l metodonumero-rimae il sistemanome-visoche aiuta a evitare 'imbarazzantee diffusa abitudinedi non riuscirea ricordare nomi e lefaccedelle persone ncontrate.

    Parole chiave e concettidel ricordareAbbiamo visto come a memoriad in primo luogo un

    procedimentoche si basa su associazioni collegamentie che n gran parte fa capo a parolee concettichiaveade-guatamententrodott i .I tre capitoli cheseguono onodedicati alleparole chia-ve e ai modelli di collegamento reativiche,a loro volta,hannostrettamente che are con Ia praticadel ricordaree la memoria. Quanto i stato esposto n questocapitolodovrir essereiesaminatodopo aver etto i capitoli seguenti'Il prospettodellapaginaa fiancovipermetterddi eser-ci tarvi col s istemamnemoniconumero r ima.

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    4Gli appunti

    A: PAROLE CHIAVEaaa

    Eserciziosulle parole chiave; risposte ipicheParole e concetti chiave per crearee ricordareLa memoria: differenze ra appunti tradizionali e ap-punti in forma di parole chiave.Al l 'avanguardia el campo degl iappunt i : dal leparolechiaveal le mappemental i

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    Esercizioe discussionelmmaginate che l vostro hobby sia eggere accontieche ne leggiatealmento cinque al giorno, prendendoap -punti in modo da non dimenticarli. mmaginatepoi di uti-l izzareun sistemadi archivio a schede he vi consentadiricordareesattamente gni racconto. A ciascuno orrispon-derd una scheda utore-titolo e una schedaper i capover-

    si. In queste schede-capoversoegistrateuna parola oespressione hiaveprincipalee una secondaria.Le paro-lelespressioni hiavesono presedirettamentedal testo , op-pure sono di vostracreazione:n ogni caso isultanopar-ticolarmenteefficaci nel riassumere l contenuto del rac-conto.lmmaginateancorache l vostro decimillesimo accontosia Kusa-Hibari di Lafcadi o Hearne, e che a vostra sche-da autore-titolo sia gid pronta.Leggeteora il racconto alla pagina seguente.Ai finidell 'esercizionseritenell 'appositospazioa pagina76 dueparoleo sequenze i parolecheesprimano ispettivamen-te I'idea principalee quella secondaria che siano atte astimolare a memorianell 'ambitodel capoverso tesso. a-vorate soltanto sui primi cinque capoversi.

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    Kusa-Hibar idi Lafcadio HeurneLa suagabbiae al taesattamenteue pol l ic ig iappone-si ed e arga uno e mezzo: a punta del mio mignolo riesceappena passare ttraversoa porticinadi legnochesi apreruotandosu un perno.Lui peroha una quant i tddi spazioa disposizione l l ' inte.rno el lagabbia,spazio er passeg-

    giare,saltare, olare.E cosipiccoloche,persino uardandomolto attentamente t t raversoe paret idi garzabruna, osi ntravede ppena.Devo sempre iraree r igirare a gab-bia parecchie oltee n piena uceprima di r iuscire sco-pr ire dov'd. Di sol i to o trovo che si r iposa n uno degl iangol isuperior i ,aggrappato testa n giu al suo soff i t todi garza.Provatea immaginare n gril lo grosso iu o menocomeunacomunezanzara, on e antennemolto piu lunghe delcorpo,e cosi in i da potersidist inguere ol tanto onlrolu-ce. l suonomegiapponese Kusa-Hibari,allodoladeipra-t i . I l suovaloredi mercato quivale recisamente dodicicentesimi, ciod molto piir del suopeso n oro. Dodici cen-tesimiper un cosinocosi nsigni f icante . . .Di giorno dorme,oppuremedita,quandonon d occu-pato con a fetta di melanzana rescao di cetriolocheognimattinabisogna acciare forza dentro a gabbia... enerlopul i to e dargl ida mangiare abbastanza roblematico: elo vedeste, otrestepensare he e assurdo arsi anta penaper una creaturacosi paradossalmenteiccola.Ma al t ramonto la sua anima nfini tesima i desta,eal lora a stanza i mpregna ian piano di una musicade -licatae rreale, ncredibilmente olce:un sotti legorgoglio,un tr i l lo argent ino omedi minut issimi ampanel l i let tr i -c i . Con I 'avanzare el l 'oscur i td l suono si fa ancorapi udolce, alvol ta aggiunge na ale ntensitd he a casa n-tera pare vibrare assieme questa isonanza atata. Al -tre volte, nvece, i assott ig l ia empre i i r f ino a diventareun f i lo di voce, l p iu impercett ib i le hesi possa mmagi-1)

    nare. Eppure,al ta o bassa he sia, quel lavoceconservauna forza di penetrazione he ha qualcosa i inquietan-tc. . . L 'atomo cantacosi per tutta la notte: acesoltantoal l 'a lba, quando e campanedel tempio annunciano lgiorno.E i l suo minuscolo antod un cantod'amore,un amo-re ndef ini to er qualcosa i invis ibi le sconosciuto. pra-t icamentempossibi le he n questa ua vita abbiamai v i-sto o conosc iuto ualcosa.Neppure suoiantenat i , ene-razioniegenerazionia, possono versaputoqualcosa ellavi ta notturna nei campi, del s igni f icato 'amore del can-to. Le loro uovasi schiudevanon un vasod'argi l la,nel labottegadi un mercante i insett i ,e da quel momento agabbiaera a loro unica abitazione.Ma lui canta l cantodel la sua razzacome o si cantavamil iardi di anni fa, edd un canto cosiperfettoche si direbbeconosca l signi f i -catodi ogni nota. Di sicuronon o ha mparatoda nessu-no: d un cantochevienedal lamemoriaorganica, na me -moria profondae vagacheappart iene mil ioni e mi l ionidi v i te, e la sua arva gid cantava ul lecol l ine, ra I 'erbabagnata al la ugiadanotturna.Al lora i l cantogl i recavaamore e morte. La morte e ormai dimenticata, esta ol-tanto I 'amore.Ed e per questo he canta:per una sposache non verra.Cosi, l suo desider io inconsciamenteetrospett ivo:il suogrido e rivol to al la polvere el passato, un r ichia-mo indir izzato l s i lenzio agl i dei aff incheconcedano ltempodi r i tornare.. .Cl i amantiumani anno esattamen-te lo stesso, enza aperlo.Dicono che a loro i l lusioneun ideale,e questo oro ideale,dopo tutto, non e che lsimbolodi un'esperienzael la azza, no spettro el lame -moria organica. l presente ei viv i ha benpocoda spart i -re con utto cio. . . Forseanche uesto tomoha un deale,o almeno un fondamentodi ideale. n ogni caso, l suominuscolodesider io costrettoa emettere nvano l su olamento.D'al tronde,non d certocolpamia. Mi avevano vver-

    t)

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    t i to che segl i avessi ato una compagna vrebbe essatodi cantaree sarebbemorto presto.Tuttavia, notte doponotte, l suo tr i l lo senza isposta,dolcee suppl ichevole,mi colpivacomeun r improvero.Al la f ine diventoun'os-sessione,na calamite, n tormentoper a mia coscienza.Ccrcaidi comprareuna emmina,ma a stagione ra roppoavanzata:.on c'eranopiu Kusa-Hibari n vendita,n6 ma-schin6 emmine. l mercante i insett iaveva iso neldire:< Sarebbe ovuto morire attorno al ventesimo iorno de lnono mese>. Era gi i r l secondo iornodel decimomese.Ma i l mercante i insett inon sapeva he o nel lo studioho una buona stufa, e che a temperatura i mantenevacostante l di sopradei ventigradi. Di conseguenza,a miaallodoladei prati cantaancoraadesso he siamovicini allaf ine del l 'undicesimomese,e sperodi mantenerlan vi taf ino al l ' in iz io del grande reddo. Comunque, utt i quel l idel lasuagenerazioneonoprobabi lmente id mort i : no npotrei rovargl iuna compagna 6peramorene per forza.E sedovessiiberar lo er consent irgl i i cercarselaa solonon sopravviverebbeeppure na notte, osse nche osifortunatoda sfuggire, urante l giorno,al le nsidienatu-ral i delgiardino,al le ormiche,ai centopiedi, gl ispaven-tosi ragni di terra.Ier isera, l vent inove el l 'undicesimo ese,mentre roseduto tavol inomi e presauna strana ensazione,om eun'impressione i vuoto nel lastanza.Al lora mi sonoac -corto che a mia al lodoladeiprat i taceva, ontrar iamenteal suo sol i to. Mi sono avvic inatoal la gabbiasi lenziosal 'ho trovatomorto vic inoa un pezzo i melanzana ecca,dura e grigiacome una pietra.Era evidente he non erastatonutr i to per tre o quattro giorni . Eppuresoltanto anotte precedenteaveva cantato cosi meravigliosamentebene.E io stupidoche o avevo redutopiu fel icedel sol i -to. Era i l mio al l ievoAki, che ama gl i insett i ,a nutr i r lotutt i i g iorni . Ma Aki e andato n campagna er una sett i -mana,e ' incar icodi prendersi uradel l 'a l lodola ei prat id passato d Hana, la cameriera.Non e molto sensibi le,1A

    Hana la cameriera.Diceche non d verochesi e dimenti-catadel piccol ino; l fat to e chenon c 'eranopiu melanza-ne. E non le e mai passato er a mentedi sost i tu ir le onuna fetta di c ipol la,o di cetr io lo . . .Ho r ivol to paroled ibiasimocontro Hana a cameriera. le i si e mostratado -verosamenteontr i ta.Ma la musica atataormai taceva,e il s i lenzio colmo di r improvero,e la stanza fredda,nonostante a stufa.E assurdo.. . o reso nfel ice na povera agazza cau-sa di un insettogrossoquanto metddi un granel lod'or-zo Lo spegnersi i quel l 'esistenzaosi nf in i tesimalemiha turbato piu di quanto r i tenessi ossibi le. . . erto, an-chesoltantopensare l le necessitdi una creatura per-sino e necessitdi un gri l lo - puo insensibi lmenteusci-tare un interesseel l ' immaginazione, n attaccamento icui s i d iv iene oscient i o l tanto uando l rapportosi spez-za.Epoi, nels i lenzio el lanotte, ' incantodi quel lavocedel icataavevaeserci tato u di me un potereenorme.Miparlava i un'esistenza inuscola, hedipendeva al lami avolontde dal mio piacere goist ico, uasipotessi largirefavor i comeun dio. E mi diceva hequel l 'atomodi larvanel lasuagabbietta, l 'atomo di larvadentro di me, era-no unit i per sempre el laprofondavast i tddel l 'essere.. .poi pensare quel lacreatur ina ffamatae assetata, ottedopo notte,giornodopo giorno,mentre pensier i el suodio e custode ranodediti a intessereogni . E comeavevacantatocoraggiosamenteino al la ine, nonostanteutto.Una f ine atroce, i era persinodivorato e zampe . . .Ch egl i dei concedano l perdonoa tutt i noi , soprattut toadHana la camerieraDopo tutto, perd,divorarsi e zampeper a fameno ne quanto di peggiopossaaccadere una creaturaperse-guitatadal dono del canto. Vi sono < gri l l i > umani ch e

    pur di cantaresarebbero ispost ia divorarsi l cuore.

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    Paroleo frasi chiave hesecondarien Kusu-Hibari: espr imono deeprincipal ie Ao

    I " capoverso2o capol 'erso3o capoverso4'capoverso5'capoverso

    campanel l ielettric iatomoAmored'amorele col l ineMorte

    principaleporta di legnopeso n or ooccupatoanlnlaAnrore

    sott i legorgogl iola casapare vibrareforza di penetrazioneal l 'albavi ta notturnamercanted'insett is igni icatoamore e morte

    secondariascoprrre ov'dmercatopenaal l 'albavl ta notturna

    capoverso anlmamusica

    principale secondarial o capovcrso2' ' capovcrso-l ' capoverso-l ' ' cnpoverso5' capoverso

    Qui di seguito roverete arolee frasi chiave ampio-ne r icavate agl i appul i t i d i student iche hannoeseguitoquestoeserciz ion precedenza. onfrontatele revemen-te con le vostre e analizzate risultati.Parolee frasi chiavesuggeri te agl i student i

    5" capoverso

    Di tutte e parole orni tedagl istudent i onostate cel-te, per ciascuna ezione, e seguent i :

    principalel' capoverso la sua gabbiaporta di legnosot ' l ' i t to i garzapiccolo nsetto2" capoverso gri l lopeso n or oanten eKusa-Hibari3" capoverso dorme

    secondariadue pol l ic i giapponesiruotando su un pernouna quanti ta di spazioscopri redov'e'al lodola dei prat idodic i centesimimercatoinsigni f icantemelanzana resca

    ln seguito i e chiesto gl i student i i spiegare erch6,nel l 'ambitodel l 'eserciz io,ranostate cel te ropr io quel-le paroleo frasie non al tre. n generee r isposte ontene-vano ocuzionidel genere: bel le mmagini )) , ( st imola-no la fantasia , ( descr i t t iva ), appropriata , < ut i leper r icordare ), (( evocatr ice e cosi via.Solo uno studente u cinquantaha capito l perche iquel lascelta: i f in i del l 'eserciz ioa ser ie ra un disastro.Per comprendernea ragione,bisogna mmaginare lmomento n cui , a qualche nnodi distanza al la ettura,andretea consultare uovamente li appunt i a l lo scopodi r icordare l racconto. mmaginate he alcuni amici v iabbianogiocatoun t i ro mancino e abbiano irato fuor idal l 'archiv io e schede-t i to lo i qualche acconto, f idan-dovi a r icordarne utoree t i to lo. Non avrete lcunospun-

    tenerlopul i to e dargl ida mangiare penaoccupato meditaassurdo piccola

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    to di partenza per capire a quale racconto e schede i ri -feriscano vi dovreteaffidare nteramente esse ffinchevi rest i tu iscanoe immagini giuste.Nel casodel lgparolechiavesopraselezionateroba-bi lmentesaretecostrett ia col legarle n un determinatomodo. ( Porta di legno>, ched un'espressioneenerica,acquisterd na sfumatura< gial la > nel momento n cu ileggerete scopriredov'd >. Le due espressionihe seguo-no, ( peso n oro )) e ( mercato>, confermerannoa vo -stra dea,aggiundendo n ul ter iore occodi intr igo e sug-gerendo n'attivitd criminale.Le tre paroleseguenti, oc-cupato )), (( pena > e < anima )), potrebbero ondurvi asupporre he uno deipersonaggi,orse 'eroestesso, i tro-va in di f f icol t i r . Cosi a tensione umentavia via che atramasi arricchisce ci si avvicina< all 'alba )),ovviamenteun momento mportante r iccodi suspense.e ul t imedu echiavi , amore > e < vi ta notturna >, potrebbero ggiun-gereun trat to romanticoo piccante l l ' interavicenda. lchecost i tu irebbe n incent ivoa passaren rassegnae re-stant iparolechiave,al la r icercadi ul ter ior iavventure demozioni Avrete cosi creato un raccontonuovo e inte-ressante, enza icordarvinul la di quel lo or iginale.Per qualche tranomotivo, paroleche al lora pareva-mo decisamente ff icacinon si sono dimostrate dattearichiamare lla memoria l racconto.Questosi spiega ren-dendo n considerazionea dif ferenza ra i due ordini diparolechiave,quel leper r icordaree quel leper creare,ei l modo in cui esse nteragiscono uandod trascorso ncerto assodi tempo.Una parolao espressionehiave unziona comeun im-buto che nghiotteun'ampiasferadi immaginipart icola-r i . Al l 'occorrenzaessa iemetteautomaticamente uel lestessemmagini . n genere i trat ta di un verboo di un so-stant ivo orte, c ircondato econdol casoda (al tr i ) agget-t iv i o avverbichiave v. f ig. 25).

    i l t l ()rnla/toncIn h rotl i r a

    la inlor rl l . l / i { i l r \crlg(t i lo rul(t i l l t l i (rrDcrllc rien)a..L nal lo.tc\\o ordinc In rlri \oi lo.rxl . i i lghiol t i tc

    Figura 25. Schema aff igurante e parolechiaveper ricordare.

    Una parolacreat iva unaparolapart icolarmentevo -catr ice, he st imola a formazione i immagini .Tuttaviaessa assai i i r generica i quanto non lo sia una parolachiaveper r icordare,che e inveceorientata n una dire-zioneben precisa.Parolecome trasudare >

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    Oltre al la di l ' f 'erenzara paroleper creare parolepe rr icordarc,e neccssarioonsiderarea naturadel leparolestesse onlc a natura del cc'rve' l lohe ne [a uso.Tutte lc parolc sono plrrr id irezional i ,l che signi l ' icasempl icemerttehe'c iascunai esse comeun piccolo en -tro da cui si d ip:rr tono urnerosissimiiccol iuncini .Ogniuncinosi appigl ia un'al t raparola, osiccheiascuna el ledue parole he compongono a nuovacoppiaacquista nsignificatoeggermenteiverso.A esempio a parola ( cor-rere )) si puo appigl iaren manieradif ferentenel l 'ambitodi espressioniual i ( corr-ereon e al i a i piedi > e < il ra -gionamentodevecorrereper forza >.

    Figura 27. Raff igurazionedel la pluridi rezional i t i di una parola.

    A corol lar io del la natura plur idirezionale el leparo-le, bisogna enerconto del fat to cheogni cervel lo diver-so da un altro. Come abbiamo ndicatonel pr imo capito-lo, il numero di col legamenti he l cervel lc ' in grado dieffet tuare entro di sd quasi l l imitato. Inol tre c iascunindividuoconduceuna vi ta molto diversa a quel ladegl i80

    altr i . (Anchcseduc pcrsone ivonoassiemea stessa spe-r icnza,essea vivono uttavia n modi af fat to diversi .' , ' ive n'cspcr icnz-ai cui B e protagonista,mentreB viveun'esperienzai cui ul e protagort ista.) el lo stesso odoi concett iche ciascuno i noi associa una parolaqual-s iasinon saranno gual ia quel l id i nessun l t ro. Persinouna parolascmf iccconrc ( fogl ia >) voca mmaginidi f -t 'crent i seconda i chi la leggc I 'ascolta.Una personail cui coloreprcf 'er i to i l vcrdepotra mmaginare l verdedel le ogl ic, mentrechi prcdi l ige I marronepenserA ll abel lezza el l 'autunno.Qualcuno he si sia er i to cadendoda un alberoassocera l la fogl ia a sensazioneel lapau-ra. Un giardiniere' otra provare utta una seriedi emo-zioni egate l p iacere i vcdercresceree fogl ie e al pen-sierodi doverle astrel lare uandocadono dal la pianta.Si potrebbe ont inuare l l ' inf in i to senza iuscircancoraa completarea sferadel leassociazionihcciascunettorepuo col legare l propr io concettodi fogl ia.Ogni cervello , per suanatura,nellostessoempocrea-t ivo e creatore i senso, lo d in manieraesclusiva lme-no quanto e immagini che crca per se stesso.Di conse-guenza l cervel lo ar ir ncl inea ( raccontarsi stor ie n-teressant i piacevol i , omcci accaden sogno,siaa occhiapert i s ia durante l sonno.A questo unto motiv i del al l imentodel leparolepe rcrearee per ricordarescelten Kusa-Hibarldovrebbero s-sere iu evident i .Nel t rovarsidi f ronte a ciascuna arolao espressionelur idirezionale,a mente a automaticamen-te raccolto piu ovvi i ra gl i uncinidi col legamento, uel l iche spiravano n maggiornumerodi immagini , oppureavevanomaggiorsenso.Percio a mentee stataguidatain direzione el lacreat iv i t i r iut tostoche del lamemoria 'I l racconto hesene d ricavato ra si nteressante, a be npoco val ido ai f in i di r icordare 'or ig inale.

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    l i igtrra2l l . Ral l igrrrazionc i ,, col legamenti hagl ial i> l ra una seriedi parolc chiavc.

    Le parolechiaveper r icordareavrebbero ostretto amentea effet tuare col legamenti iust i nel lagiustadire-zione,consentendoleosidi r icreare l raccorrto nchesequesto rastatodimenticato gl ief fet t id i ognial tro scopo.

    Figura29. l ) i rezi 'ne segui ta al legiusteass'c iazioni uand's i i fat-to uso di parole chiaveadal te a sl imolare a memoria.

    Appunti a chiavee appunt i t radiz ional iIl corpo centrale el lamemoriadi un individuo ha lamedesima atura chee al la basedi concett i h iave.No nsi t rat ta,comespesso i r i t iene,di un procedimentoette-rale,parolaper parola.Quandouna persona escr ive nl ibrocheha ettooppureun uogocheha vis i tato, on < ri -legge> gl i e lementi part i redal la propria memoria. Alcontrar io,s i espr ime ttraverso n sommario n forma diconcett i h iave,schizzando personaggi, li avvenimentie luoghipiu important ieaggiungendoia viadettagl i e-scr i t t iv i .Nel lo stessomodo ciascuna arolao espressionechiave iporta n superf ic ie n nterobagagl io i esperien-

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    ze e sensazioni. ensate esempio l l ' insieme i immagi-ni che nvadono a nostramentequando eggiamo a pa -rola < bambino >.In che modo, al lora, I 'accettazione i quest i at t i r i -guardant i a memoria n forma di concett ichiave nf lu i-sce ul l 'at teggiamentohe assumiamo ei confront i del lastrutturazione egl i appunt i?Siamocosiabituatia esprimerci ralmente per scrittofacendouso di parole,da esserciormati I 'errato pregiu-diz io secondo ui la t ip ica strutturaa periodie i l metodomigl ioreper icordare oncett i mmaginiverbal i .Di con-seguenzaa stragrandemaggioranza egl istudent i , per-sinodegl iuniversi tar i d al to ivel lo,ha sempre resoap -punt i seguendol comune metodo < letterar io>, sul ge -nere i quel lo iportatonel l 'esempiol lapagina 5. n essosono r iprodott i g l i appunt i d i uno studente niversi tar iogiudicat i< buoni > dal suo professore.Le ult imenovit i rnel campodei concett i h iaveb del lamemoriahannodimostrato ome n questo ipo di appunt iil novantaper centodel leparolesia rr i levante l lo scopodi r icordarequalcosa.Esaminando iu da vicino gl i ap -punt i radiz ional i ,a ci fra, chee gidspaventosamentel ta,saleulter iormente:l. Si perde emponel egistrare arole henon hannones-sun pesoai f in i del lamemoria perdi ta t imata:9090).2. Si perde empo nel r i leggere ueste tesse arole on -damentalmentenut i l i (perdi tast imata:90Vo).3. Si perde empo nel cercaree vereparolechiave,poi-chd di sol i to non sono contrassegnaten alcun modoe si confondonocon al tre parole nut i l i .4. I collegamentitra arolechiave ono nterrotti dallepa -role che e separano 'una dal l 'a l t ra.Come sappiamo,

    la memoria unzionaper associazioni qualunque n-terferenza ausata a parole nut i l izzabi l i ta le scopoindebol i rd col legamenti .5. Ogni parolachiaved separatan senso emporale al le83

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    parole che la seguono.Una volta let ta una parola oun'espressionehiave i vorrd almenoqualchesecon-do prima di passare l la parolaseguente. uanto pi uaumenta l per iododi tempo che ntercorre ra i col le-gamenti , anto piu diminuiscea possibi l i td i operarecol legamenti ppropriat i .6. Le parolechiave ono separaten senso paziale al ladistanza he edivide 'unadal l 'a l t ra ul la agina.Comeaccadc el casodel tempo, quanto piu aumenta a di-stanza ra ciascuna arola, anto piu si r iduce 'even-tualitdchesi possa erii icareun collegamento deguato.Un buon consigl io uo essere uel lodi eserci tarsi se-lezionare aroleed espressionihiave ra gl i appunt ipresiin precedenzaurante l t r i per iodidi studio.A questo ro -posito sard ancheut i le r iassumere uestocapitolo sottoforma di appunt i a chiave.Inol tresi potranno iprenderen considerazionearo-le chiave parolecreat ive l la ucedel le nformazioni or -ni te nelcapitolosul lamemoria, n part icolare el lasezio-ne dedicata l le ecnichemnemoniche.Nel lo stessomodo

    si potrh iesaminarel capitolo ul lamemoria l la ucedel leinformazioni orni teda questo apitolo,ponendoancorauna volta 'accento ui rapport ie e somigl ianzera tecni-che mnemoniche. oncett ichiavee concett icreat iv i .Il graf ico iepi logat ivo uggerisceoi un'al t ra mpor-tanteconsiderazione. el casodegl iappunt i n forma dichiave l r ipasso notevolmente gevolato,n quantocon-sentedi sciuparemeno tempo e di r icordare n manierapiu completa. col legamenti iu debol isi potranno nol-tre rafforzarepiu agevolmente urante a fase niz iale.lnf ine, i col legamentira parolee concett i h iavede -vono sempre ssere essi n risalto. Dovee possibile, me -gl io evi tare empl ic i isteo sequenze i parolechiave.Ne lcapitoloseguente arannoapprofondit i metodi che sonoall 'avanguardia elcampodeicollegamentira parolechia-ve e nel campo del la oro schematizzazione.84

    9a* -\.p- "r\--. \ - - - ?F---\-qy;rl+- *+* t., \ d;l/*--r-"l'-\"

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    MAPPE MENTALI PER RICORDARE E PENSAREIN MODO CREATIVO. Esercizio. Parola scritta e parola parlata: una storia lineareo Il cervello, una struttura basatasui contrastio Tecnicheavanzateper appunti e progetti

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    EsercizioDopo aver etto questo paragrafo, scrivetenello spa-zio che segue n discorsodi mezz'orasul tema dei viagginellospazio.Che abbiate inito o no, non concedetevi iudi cinque minuti; I 'esercizioverrd ripreso piir avanti ne lcorsodel capitolo.Annotate anche e difficoltir incontra-te durante la stesura.Appunti sui viaggi nello spazio:

    Dif f icol td incontrate:

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    Parola scritta e parola parlata: una storia lineareIn questiultimi secolisi era argamente iffusa la cre-denza secondocui la mente umana funziona in manieralineare, ramite un sistemadi liste. Questacredenzaeradovuta soprattutto al credito semprecrescente ccordatoai nostridueprincipalimezzi i comunicazione:inguapar-lata e lingua scritta.Nella ingua parlata a natura particolaredel tempo edello spazio i costringe pronunciare ascoltare na solaparola alla volta. Per questa agione a lingua parlataeraconsiderata ome un processoineareche ntercorreva rale persone er via diretta (v. f ig. 3l) .

    +-+_+_

    Figura 31. ll processo inearedel la comunicazione ra due persone.

    La linguascritta ravista,sepossibile,omeun pro-cesso ncorpiir ineare.Non soltanto 'individuoeraco-stretto ricevere li elementi tampati econdo n ordineconsequenziale,a persino caratteri rano racciati ulfoglio n sequenzei lineee righe.Una tale enfasi ellastruttura ineare i ripercuotevasuinormaliprocedimentii scrittura di annotazione.scuola raticamenteutti abbiamo mparato e mparia-mo ancora) prendereppuntiordinandolin frasio liste90

    A. Normale struttura ineare basatasulla frase.

    B. Tipica struttura a l ista basatasul l 'ordine di importanza degl i ele-menti ./- o\[- :

    Figura 32. Comuni esempi di appunti < buoni >> .

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    verticali.Probabilmente olti ettoriavranno reparatoil propriodiscorso i mezz'ora econdo nodi questi uemetodi, ome ndicato ella igura32.)Si rattadi un mododi pensareosi adicato ellanostranatura hesi d fattobenpoco per contraddirlo.Tuttavia,prove ecenti noppugnabilimostrano omeil cervello iadotatodi unaquantitidi dimensioni i granlunga uperiore comeesso roducamoltipii modellidiquantosi creda.Ci6 suggeriscea presenzai un viziodiforma all'internodelladicotomiaparolascritta-parolaparlata.La tesisecondo ui l cervello unzionerebbeecondoun andamentoinearen virtirdeimodellidi discorso heha sviluppato on tiene n considerazionea naturadel-I'organismo,omedel restoaccade i sostenitori ell'in-fallibilitddei estd'intelligenza. facile ilevare ome eparole,nelpassarea una persona ll'altra,seguano nandamentoineare,ma none questol punto.Pifrappro-priatad nvece nadomanda el ipo: < Chegenere i in-tima relazioneon e parolesi stabiliscera il cervello ichi parlae il cervello i chi ascolta? >

    Figura 33. i i la rele nterna del ta mente,e non i l sempl iceordine dipresenlazionedelle parole, a essere mportante ai fini di comprendereil nostro modo di enlrare in rapporto con le parole.92

    La rispostad che sicuramentel cervellonon si com-porta con le parolecome se e dovesse emplicemente r-ganizzaren listeo in l inee.Questo o si puo verificare en -sandoal modo in cui operano nostri processimentalimen-tre parliamo con qualcuno. Noteretecome, pur essendoil risultatoun'unica seriedi parole, a nostramenteospitiun complesso rocedimentodi classificazione selezione.Interecombinazionidi parolee di ideevengonomani-polatee collegate ra loro al fine di comunicareall 'ascol-tatore un determinato significato.A sua volta I'ascoltatorenon si pone di fronte a unalunga lista di parole come se si rrattasse i spaghettidamangiare. Al contrario, ciascunaparola viene recepitanel-I 'ambito del contesto ormato dalle parole che e circon-dano. Contemporaneamentehi riceve ornisceuna suaspecialenterpretazione quelleparole, enendoconto dellaloro natura pluridirezionalee dei propri personalimodel-Ii di informazione, per cui I 'intero processo erri sotto-posto ad analisi, codificazionie crit iche.Probabilmenteavretenotato comealcunepersone b-biano reazioni nconsultenei confronti di parolechea noiparevanopiacevolioppure nnocue.Ebbene, ali reazionisonodovuteal fatto cheesse olleganoa quelleparoleas -sociazionidiversedalle nostre. l saperloconsentiredi co