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Dimostrazione delle proprietà di Laplace
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IAS: trasformata di Laplace
Eugenio Montefusco
14 gennaio 2015
1 Trasformata di Laplace
Definizione. Sia f :�−→�, diremo che f è trasformabile se, per λ ∈�, vale
e−λt | f (t )| ∈ L1(0,+∞)
e si definisce trasformata di Laplace di f la seguente funzione
L( f )(s) =∫ +∞
0f (t )e−st dt =
∫�
f (t )e−st H(t )dt s ∈� con ℜ(s) >λ
La precedente definizione è ben posta, infatti, risulta
|L( f )(s)| ≤∫ +∞
0|e−st f (t )|dt ≤
∫ +∞
0e−ℜ(s)t | f (t )|dt ≤
∫ +∞
0e−λt | f (t )|dt <+∞
e in particolare abbiamo provato che
‖L( f )‖L∞ ≤ ‖e−λt u(t )‖L1
cioè L( f ) ∈ L∞(D), dove D è il dominio {s ∈� : ℜ(s) >λ}.Per familiarizzare con la definizione or ora proposta calcoliamo alcune trasformatedi Laplace.
Esempi.1. Sia f (t ) ≡ 1, allora segue che
L(1)(s) =∫�
e−st H(t )dt =∫ +∞
0e−st dt =
[−e−st
s
]+∞0
= 1
sℜ(s) > 0
si noti che la richiesta ℜ(s) > 0 è essenziale per la convergenza dell’integrale, seℜ(s) < 0 non avremmo a che fare con una funzione L1(0,+∞) visto che la parte realedell’esponenziale complesso divergerebbe.2. Sia f (t ) = e iωt , con ω ∈�, abbiamo che
L(e iωt )(s) =∫ +∞
0e−(s−iω)t dt =
[−e−(s−iω)t
s − iω
]+∞0
= 1
s − iωℜ(s) > 0
1
analogamente vale
L(e−iωt )(s) = 1
s + iωℜ(s) > 0
Dalle precedenti trasformate e ricordando che
cos(ωt ) = e iωt +e−iωt
2sin(ωt ) = e iωt −e−iωt
2i
otteniamo anche
L(sin(ωt ))(s) = ω
s2 +ω2 L(cos(ωt ))(s) = s
s2 +ω2 ℜ(s) > 0
3. Si consideri la funzione
f (t ) ={
t t ∈ [0,1]
1 t ∈ (1,+∞)
allora abbiamo che
L( f )(s) =∫ 1
0te−st dt +
∫ +∞
1e−st dt =
[− te−st
s
]1
0= 1
s − iωℜ(s) > 0
Definizione. Diremo che f ha ordine esponenziale λ ∈� se esistono M , t0 > 0 taliche
| f (t )| ≤ Meλt ∀t ≥ t0
Dalla definizione segue che se λ è ordine esponenziale per f allora ogni µ > λ èancora ordine esponenziale per f , quindi possiamo chiamare ascissa di convergenzaassoluta la quantità
λa( f ) = inf{λ :λ è ordine esponenziale per f
}
Teorema 1.1 Sia f trasformabile, alloraL( f )(s) esiste ed è ben definita in D = {ℜ(s) >λa( f )} ⊆�Dimostrazione. Per definizione di ascissa di convergenza assoluta abbiamo che| f (t )| ≤ M1eλt per t ≥ t0 per ogni λ>λa( f ), dunque vale che
| f (t )| ≤ Meλt t ≥ 0
allora segue ∫ τ
0
∣∣e−st f (t )∣∣dt ≤ M
∫ τ
0e−(x−l a)t dt = M
1−e−(x−λ)τ
x −λdove x =ℜ(s), da cui otteniamo che∫ +∞
0
∣∣e−st f (t )∣∣dt ≤ M
1
x −λil che significa che la trasformata di Laplace di f è ben definita.
2
Corollario 1.2 Sia f trasformabile, allora∣∣L( f )(s)
∣∣−→ 0, per ℜ(s) −→+∞.
Esempi.1. Se f (t ) = eat , con a ∈�, allora abbiamo che
L(eat )(s) =∫ +∞
0e−st eat dt = e−(s−a)t
−(s −a)
∣∣∣∣+∞0
= 1
s −aℜ(s) > a
2. Se f (t ) = t troviamo che
L(t )(s) =∫ +∞
0te−st dt =− te−st
−s
∣∣∣∣+∞0
+ 1
s
∫ +∞
0e−st dt = 1
sL(1)(s) = 1
s2 ℜ(s) > 0
3. Ragionando per induzione è facile provare che
L(t n)(s) = n!
sn+1 ℜ(s) > 0
Osservazione 1.3 Come è evidente dalla definizione, la trasformata di Laplace è unoperatore lineare che agisce sullo spazio delle funzioni trasformabili. Quindi la li-nearità di L permette di ottenere la trasformata di un qualsiasi polinomio, infatti sep(t ) = a0 +a1t + . . .+an t n , allora
L(p)(s) =n∑
k=0
ak k !
sk+1
Notiamo, però, che se f (t ) = e−t 2 =∑+∞k=0
(−1)k t 2k
k !segue
L
(n∑
k=0
(−1)k t 2k
k !
)=
n∑k=0
(−1)k
k !L(t 2k ) =
n∑k=0
(−1)k
k !
(2k)!
s2k+1= 1
s
n∑k=0
(−1)k (2k) · . . . · (k +1)
s2k+1
e le somme parziali ottenute non convergono, mostrando che in generale non valelo scambio tra l’operazione di serie e la trasformata di Laplace.
Il teorema che segue fornisce delle ipotesi sufficienti allo scambio tra le due opera-zioni.
Teorema 1.4 Se f (t ) = ∑+∞n=0 an t n converge per t ≥ 0 ed esistono α,k > 0 tali che
|an | ≤ kαn/n! per n ≥ n0, allora
L( f )(s) =+∞∑n=0
ann!
sn+1 ℜ(s) >α
Esempio. Consideriamo la funzione
f (t ) = sin(t )
t=
+∞∑n=0
(−1)n t 2n
(2n +1)!
3
Siccome |an | = 1/(2n+1!), le ipotesi del precedente teorema sono soddisfatte, quindiotteniamo che
L
(sin(t )
t
)(s) =
+∞∑n=0
(−1)n
(2n +1)!L(t 2n)(s) =
+∞∑n=0
(−1)n
2n +1
1
s2n+1 = arctg
(1
s
)ℜ(s) > 1
in cui abbiamo usato l’identità
arctg(x) =∫ x
0
dt
1+ t 2 =∫ x
0
+∞∑n=0
(−1)n t 2n =+∞∑n=0
(−1)n x2n+1
2n +1|x| < 1
2 Principali proprietà della trasformata di Laplace
Teorema 2.1 (di Lerch) Funzioni distinte in L1(0,+∞) hanno trasformate differenti,cioè L è iniettivo sulla classe delle funzioni trasformabili.
Esempio. Consideriamo la funzione f (t ) = Ha(t ) = H(t−a) =χ(a,+∞)(t ) e calcolia-mone la trasformata di Laplace. Ricordando la definizione abbiamo
L(Ha)(s) =∫ +∞
0e−st Ha(t )dt =
∫ +∞
ae−st dt = e−as
sℜ(s) > 0
Dal precedente calcolo segue anche che
L(χ(a,b))(s) =∫ +∞
0e−stχ(a,b)(t )dt = e−as −e−bs
sℜ(s) > 0
inserire commento
Teorema 2.2 Sia f una funzione trasformabile e a > 0, allora se L( f )(s) ha dominio{ℜ(s) >λ}, vale che
L( f (t ))(s −a) =L(eat f (t ))(s) ℜ(s) >λ+a
Dimostrazione.
Esempi. Dai precedenti esempi proposti segue che
L(t neat )(s) = n!
(s −a)n+1 ℜ(s) > a
questo, in particolare, può essere riletto nel seguente modo
L−1
(1
(s −a)n+1
)= t neat
n!
4
Gli esempi visti precedentemente implicano anche che
L(eat cos(ωt )
)(s) = (s −a)
(s −a)2 +ω2 ℜ(s) > a
L(eat sin(ωt )
)(s) = ω
(s −a)2 +ω2 ℜ(s) > a
Teorema 2.3 Sia f una funzione trasformabile e a > 0, allora se L( f )(s) ha dominio{ℜ(s) >λ}, vale che
L(Ha(t ) f (t −a))(s) = e−asL( f (t ))(s) ℜ(s) >λ
Dimostrazione.
Esempio. Il precedente risultato implica che, siccome
e−2s
s2 +1= e−2s
L(sin(t ))(s)
vale
L−1
(e−2s
s2 +1
)= H2(t )sin(t −2)
Veniamo ora ad enunciare e provare un risultato decisamente utile
Teorema 2.4 Sia f una funzione trasformabile, allora seL( f )(s) ha dominio {ℜ(s) >λ}vale che
d n
dsn L( f (t ))(s) =L((−1)n t n f (t )
)(s) ℜ(s) >λ, n ∈�
Dimostrazione.
Esempio. Il precedente teorema permette di calcolare rapidamente alcune trasfor-mate, per esempio
L (t cos(ωt )) (s) =− d
dsL (cos(ωt )) (s) =− d
ds
( s
s2 +ω2
)= s2 −ω2
(s2 +ω2)2
L (t sin(ωt )) (s) = 2ωs
(s2 +ω2)2
Osservazione 2.5 Si noti che la trasformata di Laplace risulta essere derivabile unnumero arbitrario di volte, senza necessità di una qualche maggiore regolarità dellafunzione trasformabile f .Si noti che, i particolare, abbiamo provato che
f (t ) =−1
tL−1
(d
dsL( f )(s)
)
5
Teorema 2.6 Sia f trasformabile e di classe C 1(0,+i n f t y), allora segue che
L(
f ′(t ))
(s) = sL(
f (t ))
(s)− f (0)
Dimostrazione.
Osservazione 2.7 Si noti che nel precedente enunciato non si avanza alcuna richie-sta sulla trasformabilità di f ′.
Esempio. Applichiamo il precedente teorema alla funzione f (t ) = sin2(ωt ), ovvia-mente vale
f ′(t ) = 2ωsin(ωt )cos(ωt ) =ωsin(ωt )
da cui segue che
L (ωsin(ωt )) (s) = sL(sin2(ωt )
)(s)− sin2(0) = sL
(sin2(ωt )
)(s)
ovvero
L(sin2(ωt )
)(s) = ω2
s(s2 +ω2)
Osservazione 2.8 Il teorema precedente implica la seguente identità
L(
f ′′(t ))
(s) = sL(
f ′(t ))
(s)− f ′(0)
= s(sL
(f (t )
)(s)− f (0)
)− f ′(0)
= s2L
(f (t )
)(s)− s f (0)− f ′(0)
valida per funzioni trasformabili di classe C 2(0,+∞).
3 Alcune applicazioni
Una delle principali applicazioni della trasformata di Laplace riguarda la soluzionedei problemi di Cauchy per equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti ono. Analizziamo con un esempio il funzionamento della procedura.Consideriamo il seguente problema di Cauchy{
u′′(t )+u(t ) = 1
u(0) = a u′(0) = b
con a,b ∈�. Applichiamo l’operatore della trasformata di Laplace ad ambo i mem-bri dell’equazione ottenendo
L(u′′(t )
)(s)+L (u(t )) (s) =L (1)(s)
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ricordando i risultati precedenti possiamo scrivere che
s2L (u(t )) (s)− su(0)−u′(0)+L (u(t )) (s) = s2
L (u(t )) (s)− sa −b +L (u(t )) (s) = 1
s
da cui otteniamo
L (u(t )) (s) = 1+bs +as2
s(1+ s2)= 1
s+ b
1+ s2 + (a −1)s
1+ s2
ricordando alcune trasformate calcolate nelle pagine precedenti possiamo scrivereche
L (u(t )) (s) =L (1)(s)+bL (sin(t )) (s)+ (a −1)L (cos(t )) (s)
l’iniettività dell’operatore implica che
u(t ) = 1+b sin(t )+ (a −1)cos(t )
ovviamente u risolve l’equazione e verifica le condizioni iniziali, cioè è l’unica solu-zione del problema di Cauchy.
da completare...
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