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 9 il Fat to Quot idiano MART EDÌ 7 APRILE 2015 Acquisti on line è boom: ma uno su quattro non si fida ACQUISTI online ? Dicono sì15 mi- lioni di italiani, a partire dagli abitanti del Nord-Est, i più entusiasti, ma an- cora oggi 1 acquirente su 4 rinuncia allo shopping digitale per paura del- le truffe. "Il commercio elettronico è una grande opportunità di crescita - spiega il presidente dell Antitrust Giovanni Pitruzzella all  Ad nkronos - Tuttavia nasconde molte insidie per i consumato ri: l Antitrust ha fatto de- cine di provvedimen ti p er sanziona- re prat iche commerci ali scorret te e continuerà a non abbassare la guar- dia". L a posta in gioc o è alta, il fat- turato cresce: nel 2013 era di 11,27 miliardi, nel 2014 si è attestato a 13,3 miliar di (i l 20% i n più a nnuo ). Ri- spetto al primo ann o in cui sono di- sponibili rilevazioni, il 2006, le ven- dite web sono più che triplicate (era- no a 4,1 miliardi). Gli acquirenti onli- ne son o pas sati in tre ann i da 9 a 15 milioni. L Antit rust, cheha messo a pun to un decalo go su gli acq uisti onl ine che arriverà anche a 5.000 istituti scolastici superiori, ha eleva- to multe da record, come la stangata da 5 milioni con cui a gennaio scorso ha colpito Telecom, Wind, Vodafone e H3g per s ervizi web non ric hiesti ma pagati ugualmente dai clienti. di Virginia Della Sala P ubblicare foto, selfie, pensieri, teorie, stati danimo, video, tweet. Comunicare dove ci si trova e con chi, la mu- sica asco ltat a, i libr i lett i, i film  visti, i programmi televisivi pre- feriti, le scuole frequenta te, gli sport praticati, le ricette cucina- te. Contare i Like ricevuti, i  mi piacea una pag ina , i gru ppi frequentati, gli eventi presiedu- ti, i sondaggi vota ti, i rist oran ti recensiti . Addirittur a ricostrui- re g li spostament i de ll'ultimo anno. Fa r conosce re agli alt ri tut to que sto non basta e così Twitter ha pe nsato di lancia re Periscope, unapplicazione gra- tuita che ha pagato 100 mil ioni di dollari e che perme tte ditra- smet terevideo in dire tta con lo smartphone. Si scarica la app, si ac ced e co n le c re den zi ali di Twitter, si acquisiscono i follo- wer, si attiva la videocamera e si mostra il vide o nel momen to stesso in cui lo si registra. NAVIGANDO per qua lche ora su Periscope, si inc ont ra Ar- noud. È francese, ha vent anni e suona la chitarra nella penom- bra della sua camera. Angie, in-  vece, mostra ai suoi follower un tr amo nt o a New Yor k, d al 50 esimo piano del suo app arta- mento di Manhattan:  Non me ne andrò mai da qui, sussurra ai suoi contatti. Lucrezia cucina un tacchin o ripieno e David si addormen ta con la teleca mera accesa. Decine di utenti aprono il loro frigo davanti allobiettivo e, in Italia, Fiorello ha esibito le suppellettili siciliane della mamma. J-Ax ha trasmesso i suoi dietro le quinte, Ren zi lin- te rvent o al la direzion e Pd e il cardina le Angelo Scola lomelia di Pasqua. Dopo una sola se tti- manadal lancio, Perisc ope ave-  va già registrato una media, de- stinat a a cre scer e, d i 17 mila streami ng al giorno. Su Peri- scope spiega al Fatto Vincenzo Cosenza , strate gist e respons a- bile della sede romana di Blog- Meter (società di analis i delle conv ers azi oni in ret e e dell e in- terazi oni sui social media) le trasmissioni sono immediate e poco pensate. Si preme un tasto e si va i n onda: è la r isp osta di- gitale alla voglia di assistere alla normalità della vita, di sapere cosa fan no gli alt ri. E a nch e a quella di mostrare la propria. Il sito Youno w, ad ese mpio, ha cento milioni di visitatori al me- se: i te enageraccendono la tele- came ra del comp uter o del te- lefono, inquadrano la loro ca- meretta e raccontano cosa han- no fatto a scuola o, se mpli ce- mente, ballano e canta no. E mentre i social network cercano di diventare internet, ovvero di offrire ai propri utenti qualsiasi cosa si possa desiderare sul web, trattenendoli il più possibile sul- le piattaforme, spiega Cosenza, ci si deve chie der e se le nuo ve applic azioni soddisf ano un bi- sogno rea le o se, invece , contri - buiscano a crearlo ricorrendo alle debolezze degli utenti. I so- cial networ k si evolvon o insie- me all a tecn olog ia - spie ga Co- senza -. Oggi abbiamo telefoni molto potenti, che riescono a process are l e immagini in tem- po rea le. I serv er hann o svi lup- pato tecnologie che facilitano lo streaming in diretta ed è chiaro che lintento di Tw itter sia a tti- rare sulla piatta forma nuovi utenti, soprattutto quelli abitua- ti allimmediatezza delle imma- gini. E anche quelli affetti dallansiada social . AndrewPr- zybylski delluniversità di Oxford e i ri cercat ori dell'Uni-  versità californiane di Rochester e di Essex hanno dimostrato che esi ste una for ma diansia leg ata a i s oc ia l ne twork e ch e co rr i- sponde allaumento de lla Fomo (Fear of missing out), la p aura di essere tagliati fuori da eventi so- ciali, da lla vita degl i altri e dalle nuove tendenze. I SOCIAL network soddisfano il bisogno di connessione insito in ognuno. È possibi le però che con il tempo scemi l effetto no-  vitàe subent ri leffetto noia. Tradotto: Periscope non dura pe r sempr e e proba bi lme nt e cambier à forma. Prima, si po- teva girare il filmino della prima comunione dei nipoti o scattare foto e creare diapositive spiega Enrico Menduni, professore or- dinari o di Media e comunica - zione all'Uni versit à Roma Tre - Si invitavano i parenti per pran- zo e, dopo il caffè, quando erano tra mort iti per il trop po cib o, si proiettava il filmino a tradimen- to. Adesso, tutto è immediato: trasmissione e visuali zzazi one sono simultanei. E gli editori e le aziende han no pe rso il lor o ul- timobaluardo: que llo del la tra- smissio ne in di retta . Youtube ha aperto la strada al cambia- mento e con la diffusione dei vi- deo è aumentato il bisogno d i mostrarsi e raccontarsi. È sco mpar so anche laspetto ro- mantico di chi creava queste tec- nologie: non cè più il genio in- compreso di Steve Jobs, né luni- cità di Bill Gates. Non è più l era del nerd solitario Zuckerberg: le app sono prodott i aziendali. Nascono in officine creative, ma seguono le regole del profitto. PORTOVESME Alcoa, nessuna sorpresa nell uovo di Pasqua: Lottiamo per il pane Twitter&video: tutti pazzi per la diretta tra ansia e mark eting LA NUOVA APP, PERISCOPE, PER GLI ESPERTI GENERA LA PAURA DI ESSERE ESCLUSI . SCOLA L HA USATA PER L OMELIA LIVE ITALIA di Alex Corlazzoli Q uest a non è una Pa squa come le altre. Avrei voluto essere a casa a festeggiare con la mia famiglia come quando la-  voravo, invece sono qui con gli altri opera i a fare una rivolu- zione per il pane. Sono passati undici mesi da quan do i lavo - ratori dellAlco a, l a multi na- zionale dellalluminio ameri- ca na, han no pia nt ato le lor o tende davanti ai cancelli chiusi della ditta. Da quel 5 maggio 2014 non hanno smesso di pre- sidiare lazienda, di difendere il lor o lav oro, di at ten der e una buona notizia da Roma dove da mesi è aperta una trattativa con Glencore, il colosso svizzero delle materie prime, interes sa- to ad acqui sire lo sta bili ment o del Sulcis. IN GIOCO ci sono le vite di 435 persone, fuori dalla fabbrica dal dicembre 2012. Loro non mol- la n o. Si s on o or ga ni zz at i in squa dre, per ess erc i gi orno e notte.E hanno chiesto alle loro mogli di trascorrere la Pasqua al pre sidi o, di pra nza re s ott o il tendone. Per una volta sono gli uomini a preparare il pranzo e le donne sedut e al tavolo a di- scu tere ancora un a volta di la-  voro. I sostantivi che vanno per la maggiore sono: speranza, mobilità, Glencore. A qualcuno scapp a uno sguard o allo scher- mo d ella tel evi sion e c he tra- smette la benedizione pasquale di P apa Fra ncesco. Lo stesso  volto, quello di Bergoglio che ci accoglie davanti allingresso del presidio dove un eloquente str isc ione chi ari sce le rag ioni della protesta: Continua la lot- ta per il lavoro e il territorio. Unarea, quella del Sulcis, mes- sa in ginocch io dalla chiusura di fabbriche come lEuroallu- mina; dalle aziende dellindotto dellAlcoa e dalle saracinesc he abb ass ate de i commerc ian ti che con laumento della dis oc- cupazione, hanno visto calare le  vendite di alimentari e vestia- rio. SIAMO qui perché credia mo nell a comp eti tiv ità di questo stabilimento. Dopo mesi di stallo, spiega Elvio Muscas, 55 ann i di cui35 difonderia ora sembra che siamo alla stretta fi- na le : entr o giugno il gov er no dovrebb e chiudere la trattativa con Glencore che a 300 metri da qui controlla la Portove sme srl che lavora il piombo, lo zinco e i pani di cadmio. Non ci muovia- mo finché non vedremo il pr i- mo cartellino timbrato. Il cont o all a rov escia è iniziat o: Alcoa spiega Daniela Pi ras, segreta rio generale della Uilm Sulcis ha dichiar ato uffic ial- mente che se entro quel mese la tratta tiva non verrà defini ta mett erà in atto il piano di di- smissione. Ne ssuno in rea lt à  vuole pensare a quel giorno. Lo si capisce dal la rabbia che tira fuori Simone Loi ap pena sente parlare di smantellamento: Non permett eremo a nessuno non solo. Questarea industriale potrà rip artire se il  Piano Sul- cische prevede una riqualifica- zione del porto, prende rà gam- be. LO SA BENE Manuel Contu, 39 anni, carropontista: Nessuno  venga qui a fare passerelle e campagne elettorali, noi aspet- tiamo soloi fatti . Li attendono anche le mogl i: Ho un a carto- libreri a ma la chiuder ò presto. Nessuno spende più. Noi rac- c on ta Susa nn a, ma dr e di un 16enne non a bbia mo più se- renità. Il porced du è pronto. Sul tavolone allingres so del presi- dio sono spuntati pecorino e Cannonau. Ci sono persino un uovo di Pasqua e una colo mba. Ma prima di sedersi a tavola El-  vio e Pierpalo Pinna, 55 anni, mi prendon o per mano: Scrivilo: questa è la provincia più povera dIta lia . Sono i pensi ona ti che mantengono i figli. Qui regna la pau ra. N on era i l sogno della nostra vita lavorare in fonderia, ma c era e resta so lo que llo. Se lAlcoa non riapre scoppi a una bomba sociale. Alcoa, la Pasqua in tenda VITE SOSPESE Sotto il tendone degli operai che presidiano i cancelli da 11 mesi. I 435 che non mollano: Il governo chiuda l accordo con Glencore I l Garan ti  s ta non garantisc e lo stipendio e dopo un anno è già cris i: i gior nal isti del quot idian o calabres e sono in sciopero delle firme e lamentano 5 mesi di arretrat i. Gli esterni n on sono pagat i da novembre ed era pure l unico compenso dal giorno in cui il gior nale è sbarcatoin edicola. Il gior nal e diretto da Piero Sansonetti, ex direttore di Calabria Ora, fallito dopo una bancarotta fraudolenta (per la quale l editore Piero Citrigno sarà presto proces - sat oa Cose nza) , dove va pa gare i gior nal istigrazie alla sottosc rizione del contratto di so lidarietà di- fensiva nella misura del 40 per cento della riduzio- ne dell ora rio di lav oro, scon giura ndo il lic enzia - mento di 23 lavoratori. Ma non è accaduto nulla di tutt o ciò . Come dir e ch e  l impresa folle e teme- raria che Sans onet ti avev a deca ntat o durante la presentaz ione romana a bordo del Barcone della Roman a Nuoto, in realt à aveva tuttoun altrosen- so. GIORNALISTI PROTEST ANO Garantista sì, ma non sugli stipendi La nuova applicazi one l egat a a Twitter, Periscop e e il twitt della Diocesi di Milano LaPress e ESISTERE IN STREAMING di toccare un bullone dello sta- biliment o, siamoqui anche per questo. Lui, rappresentante del Cub, ha 35 anni, una compagna con la quale convive e un futuro incerto dav ant i, ma non si ras- segna. Imma gina la riapert ura dei cancel li e vuole pensar e che con gli altri 434 tornerà a lavo- rare: In tavolo con il ministero dello Sviluppo precisa Simone abbiamo chiesto che ne l caso lazienda dovesse riaprire, per la forza lavoro, si attinga da quel serbatoio, dai licenziati. Gli occhi degli operai e del sin- da ca to son o punt at i sulla Re- gione e su Palazzo Chigi. La questione cruciale è legata al co- sto dellenergia: La scorsa set- timana racconta Piras si è concluso lite r per la boni fic a del suolo e delle acque ma il no- do resta quello delle condizi oni energetiche che vanno garantite affin ché Glencor e possa firma- re il contra tto. Non chiedi amo tariffe agevolate ma clausole già in atto nel resto dellEuropa. Ma

Twitter & Video - Il Fatto Quotidiano

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7/21/2019 Twitter & Video - Il Fatto Quotidiano

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9il Fatto Quotidiano MARTEDÌ 7 APRILE 2015

Acquisti on lineè boom: ma uno suquattro non si fida

ACQUISTI online? Dicono sì 15 mi-lioni di italiani, a partire dagli abitantidel Nord-Est, i più entusiasti, ma an-cora oggi 1 acquirente su 4 rinunciaallo shopping digitale per paura del-le truffe. "Il commercio elettronico èuna grande opportunità di crescita -spiega il presidente dell’Antitrust

Giovanni Pitruzzella all’ Ad nkron o s -Tuttavia nasconde molte insidie per iconsumatori: l’Antitrust ha fatto de-cine di provvedimenti per sanziona-re pratiche commerciali scorrette econtinuerà a non abbassare la guar-dia". La posta in gioco è alta, il fat-turato cresce: nel 2013 era di 11,27

miliardi, nel 2014 si è attestato a 13,3miliardi (il 20% in più annuo). Ri-spetto al primo anno in cui sono di-sponibili rilevazioni, il 2006, le ven-dite web sono più che triplicate (era-no a 4,1 miliardi). Gli acquirenti onli-ne sono passati in tre anni da 9 a 15milioni. L’Antitrust, che ha messo a

punto un decalogo sugli acquistionline che arriverà anche a 5.000istituti scolastici superiori, ha eleva-to multe da record, come la stangatada 5 milioni con cui a gennaio scorsoha colpito Telecom, Wind, Vodafonee H3g per servizi web non richiestima pagati ugualmente dai clienti.

di Virginia Della Sala

Pubblicare foto, selfie,pensieri, teorie, statid’animo, video,tweet. Comunicare

dove ci si trova e con chi, la mu-sica ascoltata, i libri letti, i film visti, i programmi televisivi pre-feriti, le scuole frequentate, glisport praticati, le ricette cucina-te. Contare i L i ke ricevuti, i  “mipiace” a una pagina, i gruppifrequentati, gli eventi presiedu-ti, i sondaggi votati, i ristorantirecensiti. Addirittura ricostrui-re gli spostamenti dell'ultimoanno. Far conoscere agli altritutto questo non basta e cosìTwitter ha pensato di lanciarePeriscope, un’applicazione gra-tuita che ha pagato 100 milionidi dollari e che permette ditra-smetterevideo in diretta con losmartphone. Si scarica la app, siaccede con le credenziali diTwitter, si acquisiscono i follo-wer, si attiva la videocamera e simostra il video nel momentostesso in cui lo si registra.

N AV I G A N D O per qualche orasu Periscope, si incontra Ar-noud. È francese, ha vent’anni esuona la chitarra nella penom-bra della sua camera. Angie, in- vece, mostra ai suoi follower untramonto a New York, dal 50esimo piano del suo apparta-mento di Manhattan:  “Non me

ne andrò mai da qui”, sussurra aisuoi contatti. Lucrezia cucina

un tacchino ripieno e David siaddormenta con la telecameraaccesa. Decine di utenti apronoil loro frigo davanti all’obiettivoe, in Italia, Fiorello ha esibito lesuppellettili siciliane dellamamma. J-Ax ha trasmesso isuoi dietro le quinte, Renzi l’in-tervento alla direzione Pd e ilcardinale Angelo Scola l’omeliadi Pasqua. Dopo una sola setti-mana dal lancio, Periscope ave- va già registrato una media, de-stinata a crescere, di 17 milastreaming al giorno. “Su Peri-scope – spiega al Fa t to VincenzoCosenza, strategist e responsa-bile della sede romana di Blog-Meter (società di analisi delle

conversazioni in rete e delle in-terazioni sui social media) – letrasmissioni sono immediate epoco pensate. Si preme un tastoe si va in onda: è la risposta di-gitale alla voglia di assistere allanormalità della vita, di saperecosa fanno gli altri. E anche aquella di mostrare la propria”. Ilsito Younow, ad esempio, hacento milioni di visitatori al me-se: i teenageraccendono la tele-camera del computer o del te-lefono, inquadrano la loro ca-meretta e raccontano cosa han-no fatto a scuola o, semplice-mente, ballano e cantano. Ementre i social network cercanodi “diventare internet, ovvero dioffrire ai propri utenti qualsiasi

cosa si possa desiderare sul web,trattenendoli il più possibile sul-le piattaforme”, spiega Cosenza,ci si deve chiedere se le nuoveapplicazioni soddisfano un bi-sogno reale o se, invece, contri-buiscano a crearlo ricorrendoalle debolezze degli utenti. “I so-cial network si evolvono insie-me alla tecnologia - spiega Co-senza -. Oggi abbiamo telefonimolto potenti, che riescono aprocessare le immagini in tem-po reale. I server hanno svilup-pato tecnologie che facilitano lo

streaming in diretta ed è chiaroche l’intento di Twitter sia atti-rare sulla piattaforma nuoviutenti, soprattutto quelli abitua-ti all’immediatezza delle imma-gini”. E anche quelli affettidall’ansiada social. AndrewPr-zybylski dell’università diOxford e i ricercatori dell'Uni- versità californiane di Rochestere di Essex hanno dimostrato cheesiste una forma diansia legata

ai social network e che corri-sponde all’aumento della Fomo(Fear of missing out), la paura diessere tagliati fuori da eventi so-ciali, dalla vita degli altri e dallenuove tendenze.

“I SOCIAL network soddisfanoil bisogno di connessione insitoin ognuno. È possibile però checon il tempo scemi l’effetto ‘no - vità’ e subentri l’effetto noia”.

Tradotto: Periscope non duraper sempre e probabilmentecambierà forma. “Prima, si po-teva girare il filmino della primacomunione dei nipoti o scattarefoto e creare diapositive – spiegaEnrico Menduni, professore or-dinario di Media e comunica-zione all'Università Roma Tre -Si invitavano i parenti per pran-zo e, dopo il caffè, quando eranotramortiti per il troppo cibo, siproiettava il filmino a tradimen-to. Adesso, tutto è immediato:trasmissione e visualizzazionesono simultanei. E gli editori e leaziende hanno perso il loro ul-timobaluardo: quello della tra-smissione in diretta”. Youtubeha aperto la strada al cambia-

mento e con la diffusione dei vi-deo è aumentato il bisogno dimostrarsi e raccontarsi. “Èscomparso anche l’aspetto ro-mantico di chi creava queste tec-nologie: non c’è più il genio in-compreso di Steve Jobs, né l ’uni -cità di Bill Gates. Non è più l’eradel nerd solitario Zuckerberg: leapp sono prodotti aziendali.Nascono in officine creative, maseguono le regole del profitto”.

P O RTOV E S M E

Alcoa, nessuna sorpresa nell’u ovodi Pasqua:“Lottiamo per il pane”

Twitter&video: tuttipazzi per la direttatra ansia e marketingLA NUOVA APP, PERISCOPE, PER GLI ESPERTI “GENERA LA PAURA

DI ESSERE ESCLUSI”. SCOLA L’HA USATA PER L’OMELIA LIVE

I TA L I A

di Alex Corlazzoli

Questa non è una Pasquacome le altre. Avrei voluto

essere a casa a festeggiare con lamia famiglia come quando la- voravo, invece sono qui con glialtri operai a fare una rivolu-zione per il pane”. Sono passatiundici mesi da quando i lavo-ratori dell’Alcoa, la multina-zionale dell’alluminio ameri-cana, hanno piantato le lorotende davanti ai cancelli chiusidella ditta. Da quel 5 maggio2014 non hanno smesso di pre-sidiare l’azienda, di difendere illoro lavoro, di attendere unabuona notizia da Roma dove da

mesi è aperta una trattativa conGlencore, il colosso svizzerodelle materie prime, interessa-to ad acquisire lo stabilimentodel Sulcis.

IN GIOCO ci sono le vite di 435persone, fuori dalla fabbrica daldicembre 2012. Loro non mol-lano. Si sono organizzati insquadre, per esserci giorno enotte.E hanno chiesto alle loromogli di trascorrere la Pasqua alpresidio, di pranzare sotto iltendone. Per una volta sono gli

uomini a preparare il pranzo ele donne sedute al tavolo a di-scutere ancora una volta di la- voro. I sostantivi che vanno perla maggiore sono: speranza,mobilità, Glencore. A qualcunoscappa uno sguardo allo scher-mo della televisione che tra-smette la benedizione pasqualedi Papa Francesco. Lo stesso volto, quello di Bergoglio che ciaccoglie davanti all’ingresso delpresidio dove un eloquentestriscione chiarisce le ragionidella protesta: “Continua la lot-ta per il lavoro e il territorio”.Un’area, quella del Sulcis, mes-sa in ginocchio dalla chiusuradi fabbriche come l’Euroallu-

mina; dalle aziende dell’

indotto

dell’Alcoa e dalle saracinescheabbassate dei commerciantiche con l’aumento della disoc-cupazione, hanno visto calare le vendite di alimentari e vestia-rio.

“SIAMO qui perché crediamonella competitività di questostabilimento. Dopo mesi distallo, – spiega Elvio Muscas, 55anni di cui35 difonderia – orasembra che siamo alla stretta fi-nale: entro giugno il governodovrebbe chiudere la trattativacon Glencore che a 300 metri daqui controlla la Portovesme srlche lavora il piombo, lo zinco e ipani di cadmio. Non ci muovia-

mo finché non vedremo il pri-mo cartellino timbrato”.Il conto alla rovescia è iniziato:“Alcoa – spiega Daniela Piras,segretario generale della UilmSulcis – ha dichiarato ufficial-mente che se entro quel mese latrattativa non verrà definitametterà in atto il piano di di-smissione”. Nessuno in realtà vuole pensare a quel giorno. Losi capisce dalla rabbia che tirafuori Simone Loi appena senteparlare di smantellamento:“Non permetteremo a nessuno

non solo. Quest’area industrialepotrà ripartire se il  ‘Piano Sul-cis’ che prevede una riqualifica-zione del porto, prenderà gam-be”.

LO SA BENE Manuel Contu, 39anni, carropontista: “Nessuno venga qui a fare passerelle ecampagne elettorali, noi aspet-tiamo soloi fatti”. Li attendonoanche le mogli:  “Ho una carto-libreria ma la chiuderò presto.Nessuno spende più. Noi – rac-conta Susanna, madre di un16enne – non abbiamo più se-renità”. Il porced du è pronto. Sultavolone all’ingresso del presi-dio sono spuntati pecorino eCannonau. Ci sono persino unuovo di Pasqua e una colomba.Ma prima di sedersi a tavola El- vio e Pierpalo Pinna, 55 anni, miprendono per mano: “Scrivilo:questa è la provincia più povera

d’

Italia. Sono i pensionati chemantengono i figli. Qui regna lapaura. Non era il sogno dellanostra vita lavorare in fonderia,ma c’era e resta solo quello. Sel’Alcoa non riapre scoppia unabomba sociale”.

Alcoa, la Pasqua in tenda

VITE SOSPESE

Sotto il tendone degli

operai che presidiano

i cancelli da 11 mesi.

I 435 che non mollano:

”Il governo chiuda

l’accordo con Glencore”

I l Garan ti s ta non garantisce lo stipendio e dopo

un anno è già crisi: i giornalisti del quotidiano

calabrese sono in sciopero delle firme e lamentano

5 mesi di arretrati. Gli esterni non sono pagati da

novembre ed era pure l’unico compenso dal giorno

in cui il giornale è sbarcato in edicola. Il giornale

diretto da Piero Sansonetti, ex direttore di Calabria

Ora, fallito dopo una bancarotta fraudolenta (per la

quale l’editore Piero Citrigno sarà presto proces-

sato a Cosenza), doveva pagare i giornalistigrazie

alla sottoscrizione del contratto di solidarietà di-fensiva nella misura del 40 per cento della riduzio-

ne dell’orario di lavoro, scongiurando il licenzia-

mento di 23 lavoratori. Ma non è accaduto nulla di

tutto ciò. Come dire che   “l’impresa folle e teme-

raria” che Sansonetti aveva decantato durante la

presentazione romana a bordo del Barcone della

Romana Nuoto, in realtà aveva tuttoun altro sen-

so.

GIORNALISTI PROTESTANO

Garantista sì, manon sugli stipendi

La nuova

ap p l i c a z i o n e

l egat a

a Twitter,

Pe r i s c o p e

e il twitt della

Diocesi

di Milano

LaPress e

ESISTERE IN STREAMING

di toccare un bullone dello sta-bilimento, siamoqui anche perquesto”. Lui, rappresentante delCub, ha 35 anni, una compagnacon la quale convive e un futuroincerto davanti, ma non si ras-segna. Immagina la riaperturadei cancelli e vuole pensare checon gli altri 434 tornerà a lavo-rare: “In tavolo con il ministerodello Sviluppo– precisa Simone– abbiamo chiesto che nel casol’azienda dovesse riaprire, per laforza lavoro, si attinga da quel

serbatoio, dai licenziati”

.Gli occhi degli operai e del sin-dacato sono puntati sulla Re-gione e su Palazzo Chigi. Laquestione cruciale è legata al co-sto dell’energia: “La scorsa set-timana – racconta Piras – si èconcluso l’iter per la bonificadel suolo e delle acque ma il no-do resta quello delle condizionienergetiche che vanno garantiteaffinché Glencore possa firma-re il contratto. Non chiediamotariffe agevolate ma clausole giàin atto nel resto dell’Europa. Ma