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1IDENTIFICAZIONE Titolo: ANTROPOMETRIA ED ERGONOMIAAnno scolastico: 2014/2015Scuola secondaria di primo gradoAlunni destinatari: Classi IIIperiodo 20 aprile 2 maggio
PREREQUISITI 1. Comprensione di un testo.2. Eseguire operazioni matematiche di base.3. Eseguire regole e procedimenti formali;4. Conoscere le caratteristiche delle figure piane e solide.5. Saper rappresentare graficamente un oggetto applicando
regole delle proiezioni ortogonali e forme elementari diassonometria e di quotatura dei disegni.
Standard di riferimento normativoIndicazioni nazionali per il curricolo - dl 16 novembre 2012
Conoscenze1. Acquisizione di termini, concetti, principi teorici e linguistici del tema affrontato;2. Conoscenze tecniche di base del rilievo;3. Eseguire misurazioni e rilievi grafici o fotografici sullambiente scolastico;4. Conoscere tecniche di base sul metodo di quotatura dei disegni.5. Conoscere gli strumenti di misura e loro utilizzo;6. Conoscere la riproduzione del disegno alle varie scale di riduzione;7. Leggere e interpretare semplici disegni tecnici ricavandone informazioni qualitative e
quantitative.
Abilit1. Uso del pensiero logico, intuitivo, creativo e pratico;2. Riconoscere, analizzare e descrivere gli strumenti utilizzati,3. Applicare le procedure esecutive corrette:4. Capacit di analisi di fatti e prodotti tecnologici;5. Riconoscere immagini, disegni e schemi grafici di oggetti presi in esame;6. Organizzare ed eseguire un processo ed analizzarne i risultati;7. Impiegare gli strumenti e le regole del disegno tecnico nella rappresentazione di oggetti o
processi;8. Produrre schede sintetiche in riferimento agli argomenti trattati
Competenze1. Acquisire un metodo di lavoro autonomo e proficuo applicando regole e principi;2. Eseguire un processo correttamente applicando regole e principi;3. Orientarsi nella scelta degli strumenti e usarli correttamente;4. Riflettere sui contesti e i processi distinguendone le caratteristiche e analizzarne i metodi
operativi.5. Analizzare ed elaborare i dati desunti dai processi applicati e cogliere i vantaggi e gli
eventuali problemi rilevati;6. Interagire con i coetanei e con gli adulti;7. Risolve vere i problemi che di volta in volta si incontrano;
Obiettivi specifici di apprendimento:
21. Acquisizione dei linguaggi attraverso cui si esprime e comunica la cultura tecnologica.2. Acquisizione degli strumenti logici e pratici per lo sviluppo delle capacit operative per
interventi tecnologici.3. Sviluppo di competenze tecnico-operative in relazione allet ed al profilo personale degli
allievi.4. Acquisizione degli strumenti logici e pratici per lo sviluppo delle capacit operative per
interventi tecnologici.5. Apertura ai problemi relativi allinterazione tra uomo e ambiente costruito.6. Utilizzare le competenze acquisite nel relazionarsi e nel coordinarsi con gli altri.7. socializzare e cooperare
Fase attiva di sviluppo
LEZIONE 1 - (2 Ore)1. Test di valutazione dei prerequisiti ed eventuale recupero. (15 min.)2. Introduzione allargomento mediante proiezione di una breve video-animazione Introduzione
allargomento mediante proiezione di una breve video-animazione(https://youtu.be/_rkj0y1wrd0) seguita da una lezione frontale supportata dalla proiezione dislides che descrivono levoluzione storica della misura in rapporto alle proporzioni del corpoumano con richiami al concetto di grandezza fisica; (30 min.)
3. seguita da una lezione frontale supportata dalla proiezione di slides che descrivonolevoluzione storica della misura in rapporto alle proporzioni del corpo umano con richiami alconcetto di grandezza fisica; (30 min.)
4. Linsegnante presenta agli alunni una serie di strumenti di misura: riga millimetrata, rollinametrica, distanziometro laser; (15 min.)
5. Introduzione ai principi di base e metodologie di rilievo metrico; (30 min.)6. Lezione partecipata con approfondimento su strumenti e metodi di misurazione, scala di
rappresentazione, ricerca del valore attendibile, analisi e considerazioni. (30 min.)
LEZIONE 2 - (2 Ore)1a) Esercitazione di gruppo:
1. Linsegnante forma gruppi di massimo 4 alunni (i gruppi saranno costituiti da alunni dialtezza diversa); (5 min.)
2. consegna ai gruppi di uno strumento di misura e di una tabella relativa a studiantropometrici riferiti al rapporto medio et-altezza; (5 min.)
3. i componenti dei gruppi misurano reciprocamente la propria altezza e redigono una tabelladove riportano le misure rilevate e la media delle altezze confrontano i risultati con i datitabellari; (15 min.)
4. Analisi e considerazioni sul lavoro svolto. (20 min.)5. Lezione frontale relativa ai principi ergonomici in riferimento allambiente scolastico e alla
normativa di riferimento; (25 min.)6. Consegna agli alunni di uno schema proporzionale del corpo umano in cui sono definiti i
segmenti di riferimento necessari al dimensionamento di un arredo; (5 min.)
LEZIONE 3 - (2 Ore)2a) Esercitazione:
1. ogni alunno schematizza un manichino disegnato secondo lo schema proporzionale adisposizione; (15 min.)
2. elaborazione grafica di un arredo: sedia o banco, tramite disegno in proiezione ortogonaleopportunamente quotato; (40 min.)
3. Verifica finale (30 min)4. Discussione sugli artefatti scheda sintetica elaborata dai gruppi (30 min.)5.
Tempi: 6 ore
3Modalit di verifica:
Le verifiche saranno di tipo formativo, attraverso osservazioni sistematiche. Controllo dei compiti svolti a casa e in classe; Analisi degli interventi degli alunni durante le lezioni, per controllare il livello generale di
comprensione degli argomenti svolti; Le verifiche saranno di tipo sommativo, al termine dellunit di apprendimento, per
valutare i processi cognitivi degli alunni.
La valutazione verr effettuata attraverso:
l'osservazione del comportamento; la misurazione della qualit e quantit del lavoro scolastico individuale, per gruppi e
collettivo; la somministrazione di questionari.
Nella valutazione sommativa si terr conto: dei comportamenti; della qualit di partecipazione al processo educativo messi in atto dagli allievi.
Criteri di valutazione
Conoscenze tecniche e tecnologiche; Conoscenza di dati, termini, fatti e procedimenti; Capacit di utilizzare strumenti e materiali di uso comune; Analisi della realt tecnologica in relazione con luomo e l'ambiente; Capacit di osservare, analizzare e sintetizzare fenomeni e fatti; Capacit di descrivere elementi, tecniche e processi; Capacit di esprimere giudizi e formulare ipotesi di soluzioni; Capacit di eseguire regole e procedimenti formali; Comprensione ed uso dei linguaggi specifici; Capacit di riferire esperienze operative; Progettazione, realizzazione e verifica di esperienze operative; Documentare adeguatamente il percorso didattico;
La misurazione delle prestazioni sar effettuata secondo la seguente codifica
Pieno e completo raggiungimento dell'obiettivo Obiettivo conseguito a ottimo livello Obiettivo conseguito a buon livello Complessivo raggiungimento dell'obiettivo Raggiungimento dell'obiettivo in modo essenziale Raggiungimento parziale dell'obiettivo Raggiungimento molto parziale dell'obiettivo Mancato raggiungimento dell'obiettivo
10987654
1 3RIF. descrittori griglia di valutazione pag 18
4CONCETTO DI MISURAZIONE, INTRODUZIONE STORICA
I primi sviluppi dei concetti relativi alle misure sono stati di tipo antropometrico infatti le
principali unit di misura erano rapportate a parti del corpo umano. Luomo ha misurato ci
che lo circondava con se stesso (piedi, braccia, dita, palmi, ecc.), tuttavia tali unit erano
estremamente eterogenee in quanto cambiavano nel tempo ed erano diverse da regione a
regione e anche da citt a citt.
Solo in epoca recente, nella seconda met dell800, questo sistema ha raggiunto un livello
di astrazione pressoch globale passando a misure standardizzate con lintroduzione del
Sistema Internazionale di misura.
I primi studi mirati sui rapporti proporzionali riferiti al corpo umano risalgono agli antichi
Egizi, che usavano come unit di misura i riquadri di una griglia quadrettata sovrapposta al
corpo(fig.1): laltezza totale poteva variare da 18 a 23 quadretti, un piede doveva misurare
tre quadretti e cos via.
Il primo ad avviare un processo sistematico sullessere umano finalizzato alla ricerca
delle proporzioni e dei rapporti numerici ideali del corpo umano fu Policleto. I suoi studi
e teorie furono riportate in un trattato chiamato Canone, in cui standardizz la
rappresentazione della figura virile eretta e nuda (fig.2). Si trattava quindi di un'applicazione
all'anatomia umana di un modulo: a partire da una misura (la testa o il dito) si calcolava col
metodo della proporzione le misure di tutto il resto del corpo.
Sulla "quadratura" dell'uomo insistettero poi Vitruvio nel De architectura e dopo di lui gli
artisti del Rinascimento, in particolare Leonardo da Vinci, autore dell Uomo vitruviano che
si pu considerare come ulteriore sviluppo del canone policleteo (fig.3).
fig.1 fig.2 fig.3
5E interessante la lettura del testo riportato da Leonardo da Vinci sul disegno:
Vetruvio, architetto, mette nella sua opera d'architectura, chelle misure dell'omo sono dalla naturadisstribuite in quessto modo cio che 4 diti fa 1 palmo, et 4 palmi fa 1 pie, 6 palmi fa un chubito, 4 cubiti fa 1homo, he 4 chubiti fa 1 passo, he 24 palmi fa 1 homo ecqueste misure son ne' sua edifiti. Settu apri tanto legambe chettu chali da chapo 1/14 di tua altez(z)a e apri e alza tanto le bracia che cholle lunge dita tu tochi lalinia della somita del chapo, sappi che 'l cientro delle stremita delle aperte membra fia il bellicho. Ello spatiochessi truova infralle gambe fia triangolo equilatero.Tanto apre l'omo nele braccia, quanto ella sua altezza. Dal nasscimento de chapegli al fine di sotto del mento il decimo dell'altez(z)a del(l)'uomo. Dal di sotto del mento alla som(m)it del chapo he l'octavo dell'altez(z)adell'omo. Dal di sopra del petto alla som(m)it del chapo fia il sexto dell'omo. Dal di sopra del petto alnasscimento de chapegli fia la settima parte di tutto l'omo. Dalle tette al di sopra del chapo fia la quartaparte dell'omo. La mag(g)iore larg(h)ez(z)a delle spalli chontiene ins [la oct] la quarta parte dell'omo. Dalgomito alla punta della mano fia la quarta parte dell'omo, da esso gomito al termine della isspalla fia laoctava parte d'esso omo; tutta la mano fia la decima parte dell'omo. Il membro virile nasscie nel mez(z)odell'omo. Il pi fia la sectima parte dell'omo. Dal di sotto del pi al di sotto del ginochio fia la quarta partedell'omo. Dal di sotto del ginochio al nasscime(n)to del membro fia la quarta parte dell'omo. Le parti chessitruovano infra il mento e 'l naso e 'l nasscimento de chapegli e quel de cigli ciasscuno spatio perse essimilealloreche 'l terzo del volto.
Lindividuazione del modulo, che sia esso dito, palmo, piede o cubito, introduce uno dei
concetti fondamentali utilizzati nello studio del mondo che ci circonda, il concetto di
grandezza fisica [G]. La valutazione quantitativa della grandezza fisica si attua attraverso
la sua misurazione, ovvero quando si pu contare quante volte la grandezza fisica contiene
lunit di misura o campione di riferimento (modulo) al quale attribuito il valore unitario.
Essa esprimibile con unespressione del tipo:
G = n U
dove
G la misura della grandezza fisica; n un numero reale che indica quante volte contenuta lunit di misura nella
grandezza fisica;
U lunit di misura.
Approfondimento su strumenti e metodi di misurazione: il rilievo diretto.
Si intende per rilievo diretto una serie di operazioni di misurazione a diretto contatto con i
manufatti da documentare, e quindi immediatamente verificabili nei loro valori metrici; si
usano strumenti semplici come righe millimetrate, fettucce o rolline metriche che vengono
stesi lungo gli oggetti da riprodurre per misurare le lunghezze e per impostare allineamenti
(livelli, fili a piombo, ecc.).
6I punti del rilievo:
In un processo di rilievo necessario individuare i punti che definiscono le porzioni che si
vogliono misurare, essi devono essere individuati e ben definiti pertanto necessario che
corrispondano a punti ben identificabili che fissano inequivocabilmente la dimensione di ci
che si va a misurare. Per effettuare la misura delle lunghezze ci si pu avvalere di due
metodi: il metodo delle misure parziali e il metodo delle misure progressive. Buona regola
quella rilevare sia le misure parziali, sia per verifica quelle progressive a partire da uno 0
fissato. Con il metodo delle misure progressive per ogni parte da misurare viene letta la
distanza sulla rollina da un punto O detto origine. Operativamente: posto lo zero della rollina
ad un estremo della parte da misurare, leggere i valori metrici progressivamente, mentre
con il metodo delle misure parziali si misura la distanza relativa per ogni coppia di punti. Il
metodo delle misure parziali comporta la lettura della distanza reciproca dei punti, dunque il
valore metrico di ogni singola parte. Per la verifica generale conveniente rilevare anche la
misura totale, la somma delle distanze dovr corrispondere alla misura totale. Per quanto
riguarda la misurazione degli angoli utilizziamo il metodo della triangolazione, esso si si
basa sul principio dellindeformabilit del triangolo. Date le misure dei lati ci sar infatti una
sola configurazione che corrisponde alle misure date.
Gli errori di misura:
Durante un processo di misurazione possibile commettere degli errori, essi possono
essere di diverso tipo: abbiamo errori di tipo strumentale quando sono legati allutilizzo di
strumenti poco precisi o non adatti alla misura che si deve effettuare oppure errori
soggettivi, provocati dalla poca abilit o dalla negligenza delloperatore. Un modo semplice
per limitare lerrore quello di ripetere pi volte la stessa misura individuando il valore
medio della somma di tutte le misure rilevate che definiamo valore attendibile.
Avremo quindi:
Va = (m1 + m2 + m3 + + mn) / n
dove
Va il valore attendibile; (m1 + m2 + m3 + + mn) la somma di tutte le misure rilevate; n, il numero di ripetizione delle misure.
7Gli strumenti:
per rilevare le lunghezze si usano strumenti diversi scelti in funzione della dimensione degli
oggetti che vogliamo misurare:
la riga millimetrata misura lunghezze dellordine del centimetro e decimetro;
la rollina metrica misura lunghezze dellordine di metri e decine di metri.
Gli strumenti quindi vengono scelti in rapporto alla dimensione della lunghezza da misurare,
esempi: per un oggetto di piccole dimensioni utilizzeremo la riga millimetrata, (fig.4), per
grandi dimensioni utilizzeremo la rollina metrica(fig.5).
fig.4 fig.5
Procedimento operativo:
Le misure rilevate vengono annotate su un taccuino sul quale riportato uno schizzo
(eidotipo) del manufatto, opportunamente quotato ovvero ad ogni elemento di cui
costituito sono associate le indicazioni numeriche delle dimensioni che lo compongono,
larghezza, lunghezza ed altezza. Ci necessario per ricavare la rappresentazione esatta
in un secondo momento. Uno dei vantaggi di questo metodo che eventuali errori di
misurazione possono essere accertati in corso dopera e quindi vi si potr subito porre
rimedio ripetendo la misura. Nelle operazioni di rilievo opportuno essere almeno in tre
persone in quanto due effettuano le misure ed il terzo le annota.
La riduzione in scala
Ridurre in scala l'operazione fondamentale per la rappresentazione del territorio o di
qualsiasi oggetto , anche di grosse dimensioni che vogliamo riportare su carta.
Possiamo esemplificare il concetto con un semplice esempio: abbiamo una scatola di
dimensioni pari a: larghezza = 40 cm, lunghezza = 50 cm, altezza = 20 cm, vogliamo
rappresentarla in assonometria monometrica su un foglio A4 le cui dimensioni sono 29,7
cm x 21cm. Ci rediamo conto subito che riportare loggetto nelle sue dimensioni reali sul
8foglio A4 impossibile, per risolvere il problema operiamo una riduzione di scala, ovvero,
moltiplichiamo tutte le dimensioni della scatola per un fattore di riduzione pari a 0,2, le
dimensioni saranno: larghezza = 40 x0,2 = 8 cm, lunghezza = 50 x 0,2 =10 cm, altezza =20
cm. x 0,2 = 4 cm. In altre parole abbiamo diviso tutte le dimensioni per 5. Le dimensioni
ottenute saranno in rapporto di scala pari a 1:5, ci significa che ogni centimetro misurato
sul disegno corrisponde a 5 centimetri misurati sulloggetto reale. Loperazione di riduzione
in scala mantiene inalterate le proporzioni originali (fig.6), quindi il processo pu essere
ripetuto al contrario in tale caso si ha un aumento di scala.
fig.6
91a Esercitazione: impariamo a misurare
formiamo gruppi di massimo cinque alunni;
1. consegna di uno strumento di misurazione: rollina metrica;
2. impostiamo gli allineamenti, gli alunni si appoggiano con le spalle ad una parete
dellaula, il punto per definire laltezza misurato alla base di una squadretta
poggiata sulla testa dellalunno(fig.6);
3. gli alunni misurano le reciproche altezze e le riportano su una scheda;
4. gli alunni fanno la media delle altezze rilevate;
5. gli alunni confrontano i risultati con dati tabellari;
fig.6
Osservazioni:Gli alunni confrontano laltezza media rilevata con quella riportata in tabella in funzione
dellet, analisi e considerazioni.
TABELLA 1:ETA ALTEZZA
10
LergonomiaIl termine Ergonomia deriva dalle parole greche ergon (lavoro) e nomos (regola).
Lergonomia quella scienza che si occupa dell'interazione tra gli elementi di un sistema
(umani e d'altro tipo) e la funzione per cui vengono progettati nonch la teoria, i principi, i
dati e i metodi che vengono applicati nella progettazione allo scopo di migliorare la
soddisfazione dell'utente e l'insieme delle prestazioni del sistema. Lobiettivo principale
dellergonomia quindi quello di migliorare lambiente in cui luomo vive e lavora attraverso
luso di tecnologie idonee.
Ad esempio, analizzando linterazione tra lalunno e lambiente scolastico si rileva che lo
studente nella maggior parte del tempo rimane seduto, in questa posizione il corpo
soggetto a continue sollecitazioni dovute alla forza di gravit, considerando che il peso
esercita una compressione maggiore nei punti principali di appoggio, schiena, base delle
anche e coscia, se la sedia non ben progettata e dimensionata dopo qualche tempo
insorgono dolori che determinano un continuo cambiamento di postura. Una postura
scorretta tende a determinare disequilibri nelle catene muscolari provocando asimmetrie e
cambiamenti nelle funzioni di movimento determinano conseguenze negative soprattutto a
lungo termine, ad esempio, quando si mantiene una posizione lateralizzata, o molto curva in
avanti per leggere o scrivere, si ha una maggiore sollecitazione di una serie di muscoli con
conseguente diminuzione della loro elasticit, un funzionamento non equilibrato delle
catene muscolari e fasciali, determina linsorgenza di disturbi temporanei come quelli
muscoloscheletrici localizzati a schiena, spalle, collo, braccia, ma anche vere e proprie
patologie come scoliosi, cifosi e lordosi. (fig. 7) importante rilevare come alcuni aspetti riferiti allorganizzazione dello spazio e alla
corretta progettazione deli arredi possono determinare linsorgere di tali patologie.
In particolare: gli ingombri di visuale inducono ad una posizione lateralizzata (a), uno
schienale perfettamente verticale comporta lo spostamento in avanti del corpo (b), nello
stesso modo uno schienale eccessivamente inclinato determina la retroversione del
busto(c). (fig. 8)fig. 7 Fig. 8
11
La normativaLa ricerca scientifica ha dimostrato come alcuni problemi legati alla sicurezza e alla salute
sono risolvibili grazie allapplicazione dei principi ergonomici; ci ha introdotto sia a livello
internazionale che nazionale ladozione di standard normativi che forniscono le direttive
finalizzate alla realizzazione di impianti ed artefatti tecnicamente corretti, sicuri e
standardizzati. In Italia, per quanto riguarda lambito scolastico si fa riferimento alle NORME
UNI EN 1729 (Ente Nazionale Italiano dUnificazione) in cui sono definiti gli standard per la
realizzazione degli arredi: sedie e banchi.
Le norme fissano le dimensioni delle sedie e dei banchi scolastici anche in relazione alla
crescente diffusione dell'utilizzo di PC nella didattica. Gli arredi scolastici a norma sono
progettati in modo che gli studenti possano appoggiare le braccia mantenendo le spalle
rilassate sia che si trovino dinanzi ad un monitor sia che siano alle prese con i pi
tradizionali quaderni a righe o quadretti.
Linsegnante fornisce una tabella con gli standard di riferimento secondo la normativa
vigente: tabella UNI 1729-1:2006
UNI 1729-1:2006 - tabella dimensionale banchi da scuola
Classe di statura cm. 80- 95 altezza seduta 21 banco altezza 40; Classe di statura cm. 93-116 altezza seduta 26 banco altezza 46; Classe di statura cm. 108-121 altezza seduta 31 banco altezza 53 ; Classe di statura cm. 119-142 altezza seduta 35 banco altezza 59 ; Classe di statura cm. 133-159 altezza seduta 38 banco altezza 64 ; Classe di statura cm. 146-176,5 altezza seduta 43 banco altezza 71 ; Classe di statura cm. 159-188 altezza seduta 46 banco altezza 76 ; Classe di statura cm. 174-207 altezza seduta 51 banco altezza 82 ;
UNI 1729-1:2006 - standard per la realizzazione degli arredi: sedie e banchi
gli spigoli devono essere arrotondati con un raggio minimo di 2mm. Le superfici devonoessere lisce, le estremit rivestite per evitare di generare schegge taglienti;
ogni sedia o banco a norma deve superare una serie di prove di laboratorio tra le qualiquelle di stabilit, di resistenza, di durata e durto.
in relazione all'altezza dello studente (da 80 cm per i bambini fino ai due metri per iragazzi), le norme assegnano agli arredi scolastici delle vere e proprie "taglie" perfavorire l'adozione di una corretta postura contribuendo allo sviluppo psicofisico dibambini e ragazzi.
Per una corretta postura, la norma prescrive che lo schienale debba avere n'inclinazionecompresa tra i 95 e i 110, questo indipendentemente dalla statura dello studente.
12
2a Esercitazione: stabiliamo la misura dei segmenti utili per il progetto di un posto dilavoro; sedia-banco.
1a fase: ogni gruppo definisce le proporzioni del corpo di un ragazzo in funzione dellaltezza
media riportata in tabella secondo il canone di Policleto (fig. 2) stabilendo i rapporti
proporzionali in base allaltezza media rilevata h = 1,56 m utilizzando un rapporto di scala
1:5 e individua le dimensioni di alcuni segmenti del corpo necessari al dimensionamento di
un posto di lavoro, sediabanco, i segmenti saranno cos individuati:
1) piede-ginocchio;
2) ginocchio-anca;
3) anca-base delle scapole;
4) braccio-avanbraccio-mano.
2a fase: ogni alunno schematizza un manichino disegnato secondo le proporzioni definite in
fig. 2, e lo rappresenta nelle viste frontale e laterale;
13
3a Esercitazione: disegniamo il nostro posto di lavoroOgni alunno rappresenta sinteticamente, in proiezione ortogonale, una sedia o un banco
secondo gli standards di riferimento e ai dati costruttivi forniti dallinsegnante:
Dati costruttivi:sedia
1) Struttura in tubolare di acciaio a sezione tonda mm 30;
2) Puntali allettati antitraccia alla base, mm 33.
3) piano schienale in multistrato h 38 cm, seduta 35cm x 35cm, mm 19 di spessore,
larghezza raggio di raccordo interno 6.10 cm.
tavolo1) Struttura in tubolare di acciaio a sezione tonda mm 30;
2) Puntali allettati antitraccia alla base mm 33.
3) Piano di scrittura di dimensioni L 60 cm x P 50 cm x H 2 cm
4) Sottopiano 18mm di spessore e supporto angolare 12x12 mm, s 1.2mm.
14
Verifica prerequisiti domande flash e item strutturati
1. Trova la risposta corretta:
2. Tutti i corridori sono tenaci; nessuna persona tenace superba
Significa che:
A. a) Alcuni superbi sono tenaci
B. b) Nessun corridore tenace
C. c) Nessun corridore superbo
D. d) Alcuni superbi sono corridori
RISPOSTA C: segue chiaramente dalle due premesse
3. Affinch lespressione 2+3x7-5 dia come risultato 30 si pu inserire una coppia di parentesi. Qual lespressione giusta?
A. (2+3)x7-5
B. (2+3x7)-5
C. 2+(3x7-5)
D. 2+3x(7-5)
RISPOSTA: A
4. La seguente moltiplicazione in colonna errata perch
46,5x
3,8=
3720
1095-
146,70
RISPOSTA: B
5. Sei in via Garibaldi, con il tuo scooter devi raggiungere piazza Palombo rispettando i sensi dimarcia indicati in mappa (freccette azzurre).
1) Con la penna traccia sulla mappa ilpercosso seguito.
2) indica i nomi delle strade.
errato il primo risultato parziale errato il secondo risultato parziale errata la somma dei risultati parziali errata la posizione della virgola
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6. quale dei seguenti oggetti non pu corrispondere a quello rappresentato in pianta?
RISPOSTA - Figura 2
7. Quante facce ha loggetto rappresentato in pianta e sezione?
RISPOSTA - 16
8. A quale delle figure corrisponde allo sviluppo della figura piana disposta a sinistra?
RISPOSTA - Figura D
Figura 1 Figura 2 Figura 3 Figura 4 Figura 5
4 6 12 8 20
Figura A Figura B Figura C Figura D
16
Verifica finale
1) L uomo vitruviano : Punti 1A. un testo a carattere decorativoB. un disegno tecnico ad uso costruttivoC. un disegno di Leonardo da Vinci
2) Laffermazione: le scale si usano perch ci consentono di rappresentare sul foglio qualsiasioggetto ridotto secondo opportuni rapporti : vera falsa
3) Metti in ordine di grandezza le seguenti scale: 1:500, 1:5000, 1:1000, 1:50. Punti 0,5.............................; .............................; .............................; .............................;
Risposta attesa: 1:50, 1:500, 1:1000, 1:5000
4) Se riporto sul disegno lindicazione di 1:50, cosa vuol dire? Punti1
................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................................Risposta attesa: Questa indicazione ci dice che la misura 1 sulla carta corrisponde a 50 nella realt, la misurasulla carta va moltiplicata per 50 per ottenere la misura reale.
5) Cosa esprimiamo con il disegno tecnico? Punti 0,5A. esprimiamo emozioniB. esprimiamo informazioniC. esprimiamo informazioni ed emozioni
Risposta attesa: B
6) Con quale strumento misuro le dimensioni dellaula? Punti 1A. Con la riga millimetrataB. Con la rollina metricaC. Con la fettuccia da sarto
Risposta attesa: B
7) Laffermazione: il disegno tecnico comunica dati attraverso il linguaggio grafico! : Punti 0,5 vera falsa
Risposta attesa: vera
8) Il termine Ergonomia deriva dalle parole greche: Punti 1A. ergo (quidi) e homo (uomo).B. ergon (lavoro) e homo (uomo).C. ergon (lavoro) e nomos (regola).
Risposta attesa: B
9) Laffermazione: alcuni problemi legati alla sicurezza e alla salute sono Punti 0,5risolvibili grazie allapplicazione dei principi ergonomici!, : vera falsa
Risposta attesa: vera
10) Le NORME UNI EN 1729 (Ente Nazionale Italiano dUnificazione) forniscono: Punti 1
A. i materiali per la realizzazione di impianti ed artefatti tecnicamente corretti, sicuri e standardizzati.B. Le misure per la realizzazione di impianti ed artefatti tecnicamente corretti, sicuri e standardizzati.C. le direttive finalizzate alla realizzazione di impianti ed artefatti tecnicamente corretti, sicuri e
standardizzati.
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Risposta attesa: C11) riporta su un foglio lampiezza dellangolo formato da due pareti non ortogonali, Punti 2
avendo a disposizione solo una rollina metrica. Descrivi in modo sintetico leregole e principi che applichi e le operazioni che esegui.
................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................
..........................................................................................................................................................Risposta attesa: Utilizzo il metodo della triangolazione che si basasul principio dellindeformabilit del triangolo.Date le misure dei lati ci sar infatti una sola configurazione checorrisponde alle misure date. Posti due punti: A e B giacentirispettivamente sulle due semirette a e b, misuro le rispettive distanzedallorigine O e la distanza tra distanza tra A e B, costruisco il triangoloformato dai segmenti OA, OB e AB.
12) Facendo riferimento alla figura 1, considerata che laltezza della persona, Punti 2 pari a 1,90 m determina quale la luce minima di un vano di passaggiodescrivendo in modo sintetico le operazioni che esegui, regole e principiche applichi.
Fig.1
Risposta attesa: 0.59 60
Risposta attesa: facendo riferimento ai rapporti proporzionali altezza e larghezza in figura, ricavo ladimensione di un modulo , la testa, dividendo laltezza nota (1,90 m) in otto parti, quindi moltiplico il risultatoper 2.5: 1,90m / 8 = 0,2375m x 2.5 = 0,5937 0,60m
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
..........................................................................................................
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..........................................................................................................
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GRIGLIA DI VALUTAZIONE1 3 / 10 INSUFFICIENZA
GRAVISSIMALalunno rivela assoluto disinteresse per la disciplina;Lalunno non ha conseguito alcun obbiettivo disciplinare;Conoscenze gravemente lacunose, gravissime carenze di connessioni ed errori logici;.Non conoscenza degli argomenti trattati.Non comprensione di un testo, analisi non corretta;Lalunno non padroneggia le abilit di base.Non partecipa alle attivit svolte dalla classe;.Non sa analizzare problemi e situazioni e non espone in modo articolato;
4 / 10 INSUFFICIENZAGRAVE
Non aderenza alla traccia;Mancata acquisizione degli elementi essenziali con difficolt di procedere nelle applicazioniComprensione ed analisi dei concetti molto parziale o superficiale;Effettua sintesi imprecise;Conosce gli argomenti in maniera frammentaria e superficiale;Applica principi, regole e procedure in modo occasionale e parziale;
5 / 10 INSUFFICIENZANON GRAVE
Conosce gli argomenti in maniera incompleta;Ha compreso i concetti in maniera insicura;Applica principi, regole, procedure solo se guidato;Analizza problemi e situazioni solo se guidato;Non ha assimilato pienamente tutti gli schemi motori di base;Impegno saltuario;E' in grado di articolare e sintetizzare discorsi solo se guidato;Mette in relazione i concetti in modo elementare;
6 / 10 SUFFICIENZA Numero sufficiente di nozioni e/o informazioni, considerazioni non approfondite e rielaborate,ma comunque sensate, ed espresse nel rispetto fondamentale della lingua;Capacit di applicazione degli elementi essenziali anche se in presenza di qualche errore;Conosce gli argomenti in maniera completa, ma limitata agli elementi essenziali;Ha compreso i concetti e li esprime con sufficiente sicurezza, autonomo nella sintesi;Applica principi, regole, procedure autonomamente, pur con qualche incertezza;Analizza problemi e situazioni autonomamente, ma con qualche incertezza;E' in grado di esporre autonomamente argomenti semplici;Mette in relazione i concetti in modo chiaro e semplice;
7 / 10 DISCRETO orientamento critico e apprezzabile propriet terminologica, rispetto delle strutturemorfologiche-sintattiche;Interpretazione, corretta sostanzialmente. resa con propriet terminologica e linearitdiscorsiva ;Capacit di applicazione dei contenuti e delle procedure senza difficolt e con intuizione;.Conoscenza abbastanza completa degli argomenti proposti e li esprime con discretasicurezza.
8 / 10 BUONO Rielaborazione critica dei dati, rigore discorsivo, sicurezza concettuale, correttezza formale;Capacit di cogliere i connettivi sintattici e le strutture grammaticali;Possesso di conoscenze approfondite con capacit di analisi e di sintesi;Conoscenza precisa degli argomenti trattati e rielaborazione personale dei contenuti;Ha un buon controllo delle proprie abilit e partecipa a tutte le attivit;Conosce gli argomenti in maniera completa e approfondita e li esprime con buon grado disicurezza;Applica autonomamente principi e procedure, mette in relazione i concetti con competenza eautonomia;con autonomia in grado di esporre argomenti con competenza lessicale.
9-10 / 10 OTTIMO Personalizzazione dei contenuti, collegamenti funzionali, organicit del discorso;Padronanza delle strutture morfologiche e sintattiche, espone argomenti con competenza esicurezza;Capacit di applicare con facilit e senza errori i principi appresi in problemi anche complessi;Possesso di ottime capacit intuitivo-sintetiche, di osservazione, astrazione ed estrapolazione.Conosce bene le proprie capacit ed in grado di effettuare delle scelte autonome;.Partecipa attivamente ai lavori di gruppo;Ha acquisito una conoscenza completa e coordinata, esprime con ricchezza linguistica elessicale;Sa applicare autonomamente principi e procedure in situazioni nuove anche complesse;Sa scomporre autonomamente problemi anche complessi .
9-10 / 10 ECCELLENTE Conoscenze ampie, approfondite e rielaborate, arricchite da ricerca e riflessione personale;padronanza e eleganza nelle tecniche;disinvoltura nel costruire proprie strategie di risoluzione, capacit di sviluppare e comunicarerisultati di una analisi in forma originale e convincente;Padronanza piena delle strutture morfologiche e sintattiche, espone argomenti concompetenza e sicurezza;Capacit di rielaborare in modo autonomo gli argomenti proposti, arricchiti da conoscenzepersonali, e di individuare nessi problematici.