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1 Ufficio Diocesano Per la Pastorale della Famiglia TREVISO AGGIORNAMENTO PER SPOSI E FAMIGLIE 6 Aprile 2014 Le radici del Matrimonio Rinascere a vita nuova nel Matrimonio I I l l l l u u m mi i n n a a t t i i d d a a l l l l a a m mo o r r e e d d i i C C r r i i s s t t o o CELEBRAZIONE

Ufficio Diocesano Per la Pastorale della Famiglia TREVISO 3 ILLUMINATI.pdf · Sono qui a lodarti, qui per adorarti, qui Per dirti che tu sei il mio Dio E solo Tu sei Santo, sei meraviglioso,

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Ufficio Diocesano Per la Pastorale della Famiglia TREVISO

AGGIORNAMENTO PER SPOSI E FAMIGLIE

6 Aprile 2014

Le radici del Matrimonio Rinascere a vita nuova nel Matrimonio

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CELEBRAZIONE

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Traccia per la celebrazione Ci si raduna all’esterno della Chiesa e si entra insieme cantando. All’ingresso viene presentato un vaso con l’acqua benedetta con cui ognuno si segna facendo memoria del proprio battesimo. In chiesa o altro luogo viene preparato l’ambone o un leggio su cui porre la il libro della Parola e il porta cero su cui verrà posto il Cero pasquale. Le cinque piaghe vengono mostrate con i grani di incenso segno delle 5 piaghe di Cristo

Saluto: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Introduzione: Arriviamo alla conclusione del nostro percorso con una celebrazione di luce. Siamo chiamati a lasciarci accendere dalla luce dell’Amore di Cristo per poterla portare al mondo

Iniziamo col canto Come tu mi vuoi http://www.youtube.com/watch?v=xGyPC-nqcLY

Canto iniziale: Come tu mi vuoi Eccomi Signor, vengo a te mio re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò. Se tu lo vuoi Signore manda me e il tuo nome annuncerò.

Come tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò. Questa vita io voglio donarla a Te per dar gloria al Tuo nome mio re. Come tu mi vuoi io sarò, dove Tu mi vuoi io andrò. Se mi guida il tuo amore paura non ho, per sempre io sarò come Tu mi vuoi.

Eccomi Signor, vengo a Te mio Re, che si compia in me la tua volontà. Eccomi Signor, vengo a te mio Dio, plasma il cuore mio e di te vivrò Tra le tue mani mai più vacillerò e strumento tuo sarò.

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1. In attesa dello Sposo Il nostro olio

Introduzione all’adorazione eucaristica

Ci lasciamo raggiungere dalla voce che grida: Ecco lo Sposo! Andategli incontro! Gli sposi sono portatori di una luce non propria che hanno acceso nel giorno del battesimo e che nel matrimonio diventa segno vivo della presenza amante del Signore sposo dell’umanità. Lasciamoci avvolgere della sua luce per diventare profumo che invita l’umanità alle nozze.

Dopo l’ingresso accogliamo Gesù Eucaristia in mezzo a noi col canto Canto: Sono qui a lodarti – Morning Star Luce del mondo nel buio del cuore Vieni ed illuminami, Tu mia sola speranza di vita, Resta per sempre con me.

Sono qui a lodarti, qui per adorarti, qui per dirti che tu sei il mio Dio E solo Tu sei Santo, sei meraviglioso, degno e glorioso sei per me.

Re nella storia e Re nella gloria Sei sceso in Terra fra noi Con umiltà il tuo trono ai lasciato Per dimostrarci il tuo amore

Sono qui a lodarti, qui per adorarti, qui Per dirti che tu sei il mio Dio E solo Tu sei Santo, sei meraviglioso, degno e glorioso sei per me.

Non so quanto è costato a te Morire in croce li per me. (4X) Sono qui a lodarti, qui per adorarti, qui Per dirti che tu sei il mio Dio E solo Tu sei Santo, sei meraviglioso, degno e glorioso sei per me. (3X)

Non so quanto è costato a te Morire in croce li per me. (2X) Sono qui a lodarti, qui per adorarti, qui Per dirti che tu sei il mio Dio

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Preghiera dialogata: Tu nostro Dio ci hai chiamati per nome

Il nostro cammino di coppia e famiglia ci ha condotti fino a qui. Alla tua presenza ci mettiamo in ascolto della Parola. Ti offriamo la nostra quotidianità per testimoniare e vivere il Tuo amore.

Questa relazione con Te rappresenta l’olio che alimenta il nostro amore e profuma il “noi” della nostra coppia e della nostra famiglia

Ti ringraziamo della Tua presenza, che ritroviamo nei gesti e attenzioni dell’altro, nell’amore gratuito che ci scambiamo, nel dono della vita che abbiamo ricevuto e della grandezza della fecondità che hai donato ai nostri corpi.

O Spirito Santo, guida i nostri pensieri e le nostre azioni, donaci la capacità di discernere la tua volontà, con la tua Parola infondi nella nostra coppia e famiglia il gusto dell’attesa e la certezza dell’incontro.

Signore, ti ringraziamo per il dono del Battesimo che ora meditiamo e per alcuni aspetti riscopriamo come uomini, donne, sposi e genitori. Un dono che abbiamo custodito e alimentato, fatto crescere e germogliare.

Grazie per il dono del tempo, come luogo nel quale sperimentiamo e viviamo la tua vicinanza e premura, attraverso il coniuge, i figli, e gli amici che ci hai posto accanto in questo cammino.

Accoglienza e acclamazione alla Parola di Dio: (cantando viene portato e intronizzato il libro della Parola)

Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra, così ogni mia parola non ritornerà a me senza operare quanto desidero, senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata, ogni mia parola, ogni mia parola. (rip)

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La Parola di Dio ci consegna il Volto dello Sposo. In tutta la Bibbia si respira quest’aria nuziale, il sogno di Dio di sposare tutta l’umanità.

a) In ascolto della Parola(Mt 25,1-13)

Le 10 vergini 1Allora il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma

non presero con sé l’olio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. 5Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzò un grido: «Ecco lo sposo! Andategli incontro!». 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: «Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono». 9Le sagge risposero: «No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene». 10Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: «Signore, signore, aprici!». 12Ma egli rispose: «In verità io vi dico: non vi conosco». 13Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.

b) In ascolto della Parola: (Gv 1,1-18Prologo di Giovanni) La vita era la luce degli uomini

1In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. 4In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. 6Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. 9Veniva nel mondo la luce vera, quella che

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illumina ogni uomo. 10Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 11Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. 12A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. 14E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. 15Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». 16Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. 17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

2. L’arrivo dello Sposo

Ogni giorno La Parola di Dio bussa per entrare concretamente nella nostra vita. Il Verbo si fece carne… e continua a farlo attraverso la nostra vita e i nostri SI.

La Parola prende carne in noi… viene consegnato ad ogni coppia un rotolino con un brano della Parola di Dio, lo leggiamo e ci chiediamo in quali dimensioni della nostra vita entra questa Parola e come la illumina (vita, relazioni, coscienza, impegni), cosa ci sta dicendo, quali impegni suggerisce: ci sentiamo sposi? Siamo chiamati come coppia e famiglia a diventare volto di Dio, a dargli carne e tempo

Tempo di silenzio, ascolto attivo e operoso e confronto in coppia

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3. Incontrare lo Sposo Il cero

Viene portato il cero, segno di Cristo risorto Sposo dell’umanità, partendo dal fondo della Chiesa accompagnato dai bambini: durante questo gesto si canta Come l’aurora verrai (Gen Verde) Come l’aurora verrai le tenebre in luce cambierai tu per noi, Signore come la pioggia cadrai sui nostri deserti scenderai scorrerà l’amore.

Tutti i nostri sentieri percorrerai tutti i figli dispersi raccoglierai chiamerai da ogni terra il tuo popolo in eterno ti avremo con noi

Re di giustizia sarai le spade in aratri forgerai ci darai la pace lupo ed agnello vedrai insieme sui prati dove mai tornerà la notte

Dio di salvezza tu sei e come una stella sorgerai su di noi per sempre. E chi non vede, vedrà chi ha chiusi gli orecchi sentirà, canterà di gioia.

Come l’aurora verrai. correrò da te

Oppure Figlia di Sion (con riferimento al brano delle vergini) http://www.youtube.com/watch?v=ddXc-3EAyiA

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4. Accesi dalla sua luce per essere luce all’ombra dell’Onnipotente

Ora le coppie, a cui si uniscono i figli raccolti attorno al cero, si avvicineranno al Cero pasquale accompagnati dal canto dell’Exultet in italiano, baceranno il cero e accenderanno il bastoncino d’incenso che hanno ricevuto poco prima. L’incenso è il segno del dono che porteremo con noi per profumare ed accendere il nostro quotidiano Il gesto può essere accompagnato dal canto dell’Exultet…

Proclamazione e canto dell’Exultet (scaricabile da You tube 11 min) http://www.youtube.com/watch?v=X_L7nVwBzZs

Il testo dell’Exultet che si legge ancora oggi nel corso della veglia pasquale discende da una redazione duecentesca fissata da papa Innocenzo III. A sua volta, questo si fonda su una tradizione più antica, rimasta pressoché invariata nel corso dei secoli.

EXULTET Esulti il coro egli angeli, esulti l’assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.

Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.

Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, e questo tempio tutto risuoni per le acclamazioni del popolo in festa.

[E voi, fratelli carissimi, qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce, invocate con me la misericordia di Dio onnipotente. Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito, nel numero dei suoi ministri, irradi il suo mirabile fulgore, perché sia piena e perfetta la lode di questo cero]

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. In alto i nostri cuori. Sono rivolti al Signore. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio. E’ cosa buona e giusta.

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E’ veramente cosa buona e giusta esprimere con il canto l’esultanza dello spirito, e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente, e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.

Egli ha pagato per noi all’eterno Padre il debito di Adamo, e con il sangue sparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna della colpa antica.

Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello, che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.

Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri, dalla schiavitù dell’Egitto, e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.

Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato con lo splendore della colonna di fuoco.

Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo dall’oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo, li consacra all’amore del Padre e li unisce nella comunione dei santi.

Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro.

(Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti.) O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!

Davvero era necessario il peccato di Adamo, che è stato distrutto con la morte del Cristo. Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!

(O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.

Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno, e sarà fonte di luce per la mia delizia.)

Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,

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lava le colpe, restituisce l’innocenza ai peccatori, la gioia agli afflitti.

(Dissipa l’odio, piega la durezza dei potenti, promuove la concordia e la pace.)

O notte veramente gloriosa, che ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo creatore!

In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode, che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri, nella solenne liturgia del cero, frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.

(Riconosciamo nella colonna dell’Esodo gli antichi presagi di questo lume pasquale che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio. Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore, ma si accresce nel consumarsi della cera che l’ape madre ha prodotto per alimentare questa preziosa lampada.)

Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero, offerto in onore del tuo nome per illuminare l’oscurità di questa notte, risplenda di luce che mai si spegne.

Salga a te come profumo soave, si confonda con le stelle del cielo. Lo trovi acceso la stella del mattino, questa stella che non conosce tramonto: Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti fa risplendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen Benedizione finale Canto finale: Come fuoco vivo

Gen Rosso, Gen Verde Come fuoco vivo si accende in noi un’immensa felicità

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che mai più nessuno ci toglierà perché tu sei ritornato.

Chi potrà tacere, da ora in poi, che sei tu in cammino con noi, che la morte è vinta per sempre, che ci hai ridonato la vita?

Spezzi il pane davanti a noi mentre il sole è al tramonto: ora gli occhi ti vedono, sei tu! Resta con noi.

Come fuoco vivo... E per sempre ti mostrerai in quel gesto d’amore: mani che ancora spezzano pane d’eternità.

Come fuoco vivo... EXULTET PASQUALE: significato (Da Wikipedia) «Rinuncerei a tutta la mia musica pur di aver composto l'Exultet» (Mozart)

L'Exultet è un canto liturgico proprio della Chiesa cattolica che viene cantato la notte di Pasqua nella solenne Veglia Pasquale, da un diacono o un cantore. Con esso si proclama la vittoria della luce sulle tenebre, simbolizzata dal cero pasquale che viene acceso, ed annuncia la risurrezione di Cristo ed il declamante invita tutta l'assemblea a gioire per il compiersi della profezia del mistero pasquale, ripercorrendo nel canto i prodigi della storia della salvezza. Dal punto di vista stilistico si tratta di un preconio, ovvero, secondo l'etimologia latina di praeconium (da praeco -onis, «banditore»), di un testo poetico di annuncio solenne o di encomio e lode solenne. Per questo motivo viene chiamato anche preconio pasquale (praeconium paschale) o laus cerei. Si conoscono numerose versioni, sia testuali che musicali. Se ne hanno testimonianze sin dalla fine del IV secolo, benché il testo si sia consolidato e uniformato nell'attuale versione solo nella seconda metà del XII sec. da papa Innocenzo III. Il manoscritto è composto di due parti, una scritta, letta dal celebrante o dal chierico, ed una illustrata con figure simboliche, disposte al contrario per poter essere seguite dai fedeli durante la lettura. Il testo è suddiviso in due parti:

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un prologo, comune a tutte le versioni e un prefazio che varia secondo la tradizione romana, ambrosiana o beneventana. Il nome "Exultet" non è altro che la parola iniziale del testo liturgico, che, proprio per la sua specificità collegata alla Resurrezione del Cristo, viene individuato e ricordato proprio con il suo verbo iniziale che invita i fedeli tutti ad esultare per il compimento del Mistero Pasquale. Descrizione L'Exultet veniva scritto su un lungo rotolo di pergamena che il diacono-cantore faceva scorrere giù dal pulpito mentre ne narrava il contenuto. La caratteristica di questo strumento di divulgazione del culto religioso sta nel fatto che il testo è scritto nel senso di lettura del cantore, mentre le immagini miniate che precedono ciascuna "quartina" sono incise (e poi dipinte), sullo stesso lato del rotolo, ma nel verso opposto a quello della parte scritta. In tal modo, mentre la pergamena veniva fatta scorrere giù dal pulpito, anche i fedeli che non conoscevano il latino colto potevano seguire la storia vedendo le illustrazioni, quasi l'Exultet fosse come un moderno fumetto, se non addirittura un antesignano dei cartoni animati, solo che li ha anticipati di oltre mille anni. L'efficacia di questo metodo è tuttavia piuttosto discutibile, e in ogni caso i rotoli più recenti (come quelli conservati nella Concattedrale di Troia) non presentano il ribaltamento testo/immagine. Il ‘lucernario’ che apre la Veglia pasquale ha questo significato: i gesti e i testi dicono il grande rendimento di grazie per la luce, per i doni del creato, per la redenzione e implorano la protezione di Dio per la notte che viene. L’apertura vuole sottolineare che “la luce di Cristo, risorto nella gloria, dissipa le tenebre del nostro cuore e del nostro spirito”. Il cero pasquale acceso al fuoco benedetto, proprio in virtù del suo significato, deve essere di cera, non di plastica, per rappresentare una degno guida al popolo. Come il popolo d’Israele era guidato nel deserto da una colonna di fuoco, così oggi il popolo della nuova alleanza cammina al seguito del Risorto. Il canto dell’EXULTET, annuncio della Pasqua, evidenzia, liricamente, l’azione di grazie. Ascoltando questo canto meraviglioso si capisce perché il cero è acceso ogni volta che viene celebrato un battesimo o il rito delle esequie: “…risplenda la luce che mai si spegne… Lo trovi acceso la stella del mattino, quella stella che non conosce tramonto. Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti, fa risplendere sugli uomini la sua luce serena…”. (http://www.santamariadellaneve.org/Pasqua%202011/triduo%20pasquale/veglia_pasquale.

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