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UN ALTARE PER PITIGLIANO GIUSEPPE BARTOLOZZI E CLARA TESI Proposta progettuale di aggiornamento liturgico del vano presbiteriale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Piazza Gregorio VII, 58017 Pitigliano (GR) Progetto artistico Giuseppe Bartolozzi Clara Tesi Montignoso (MS) Progetto architettonico Corrado Lattanzi architetto via Cavour 6 Carrara (MS)

Un altare per pitigliano

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Volume di presentazione del progetto per gli arredi sacri della cattedrale di Pitigliano ideati da Giuseppe Bartolozzi e Clara Tesi. Progetto Architettonico di Corrado Lattanzi

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Page 1: Un altare per pitigliano

UN ALTARE PER PITIGLIANO GIUSEPPE BARTOLOZZI E CLARA TESI

Proposta progettuale di aggiornamento liturgico del vano presbiteriale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Piazza Gregorio VII, 58017 Pitigliano (GR) Progetto artistico Giuseppe Bartolozzi Clara Tesi Montignoso (MS) Progetto architettonico Corrado Lattanzi architetto via Cavour 6 Carrara (MS)

Page 2: Un altare per pitigliano

La chiesa cattedrale di Pitigliano ha origini molto antiche. Esistono notizie

di una pieve nell'abitato già dalla fine del XI secolo.

Nel 1276 vengono ricordate tre pievi: San Giovanni, Santa Maria e San

Pietro.

Quest'ultima, divenuta Collegiata, prese il titolo dei Santi Pietro e Paolo.

Nel 1509, per volontà di Niccolò III Orsini Conte di Pitigliano, vengono

eseguite le trasformazioni più importanti e nel XVIII secolo gli

adeguamenti barocchi, cui segue infine l'erezione a Cattedrale nel 1845

per l'impegno del Vescovo F. M. Barzellotti dopo che i Vescovi di Sovana

avevano ormai preso stabile residenza nel borgo pitiglianese.

La facciata è tripartita da quattro grandi lesene. Ai lati del

cinquecentesco portale in travertino, sormontato da stucchi

settecenteschi raffiguranti Cherubini che sorreggono la croce, si trovano

due nicchie con le statue in travertino di San Paolo, a destra, e San

Pietro, a sinistra.

Nel secondo ordine si trovano tre finestre con cornici in stucco e il terzo

ordine si chiude con il timpano dove è collocato un bassorilievo in

marmo di Carrara raffigurante “Maria Assunta con San Rocco e San

Francesco”.

Sul lato sinistro si trova la torre campanaria, in origine struttura

difensiva e infine campanile a tre ordini almeno dal 1726, data di fusione

delle campane.

La geometria degli interni corrisponde essenzialmente all'intervento del

1509 adeguato nel Settecento ai caratteri barocchi inserendo gli altari

laterali, l'altare maggiore e gli elementi decorativi dell'intero spazio

liturgico.

Il vano presbiteriale si sintonizza con le novità del Barocco romano e

l'altare maggiore si presenta come una poderosa macchina scenografica

dove le colonne libere diventano i sostegni di un colossale

baldacchino/corona che inquadra l'ancona ovale con San Pietro in Gloria

in forma di Cristo Benedicente.

La costruzione è impostata su un modulo ellittico e su basamenti

diagonalizzati; una soluzione tipica per gli interventi barocchi in vani

poligonali presistenti, ideata allo scopo di imprimere circolarità allo

spazio e proiettare la scena “dentro” l'area destinata ai fedeli: spettatori

e contemporaneamente partecipanti attivi della liturgia.

Il programma iconografico è completato dalle figure della Fede e della

Carità, dagli Angeli che sorreggono la corona del baldacchino – che

diventa la Volta Celeste del Paradiso –, dalle figure degli Evangelisti negli

angoli della volta e dalla Croce Gloriosa che definisce la cornice simbolica

del complesso apparato.

Si tratta di una macchina scenica destinata a glorificare l'immagine di

Cristo Fondatore, l'essenza divina della chiesa terrena, attraverso i suoi

simboli e le sue più importanti virtù.

Ai lati, in alto, sono collocate le due grandi tele realizzate tra il 1883 e il

1885 dal pittore mancianese Pietro Aldi su commissione del Capitolo

della cattedrale che voleva celebrare la presenza nel Tesoro della

preziosa reliquia del braccio di San Gregorio VII. La tela di destra

raffigura "La predestinazione del giovinetto Ildebrando", mentre quella di

sinistra "Enrico IV a Canossa".

STORIA

Planimetria della Chiesa

Pitigliano, vista satellitare con individuazione della Chiesa dei SS.Pietro e Paolo

Pitigliano, vista panoramica dell'abitato

Vista della facciata della

Chiesa di SS. Pietro e Paolo

dei SS.Pietro e Paolo

Vista interna della Chiesa

di SS.Pietro e Paolo, spazio

presbiteriale

Vista interna della Chiesa

di SS.Pietro e Paolo, arco

scenico

Proposta progettuale di aggiornamento liturgico del vano presbiteriale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Piazza Gregorio VII, 58017 Pitigliano (GR) Progetto artistico Giuseppe Bartolozzi Clara Tesi Montignoso (MS) Progetto architettonico Corrado Lattanzi architetto via Cavour 6 Carrara (MS)

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Madonna del Carmine

Cappella della

Madonna Addolorata

Cappella della

3

+0.34

+0.00

4

1

2

Stato di fatto:

planimetria e prospetto spazio presbiteriale

1. mensa

2. cattedra

3. ambone

4. organo

0 0.50 1.00

4

1

3

1.50 2.00 3.00 5.00 7.00 10.00

0.00

+0.34

+1.05

+0.13

+0.13

5

m.

Proposta progettuale di aggiornamento liturgico del vano presbiteriale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Piazza Gregorio VII, 58017 Pitigliano (GR) Progetto artistico Giuseppe Bartolozzi Clara Tesi Montignoso (MS) Progetto architettonico Corrado Lattanzi architetto via Cavour 6 Carrara (MS)

STATO DI FATTO

Page 4: Un altare per pitigliano

Giuseppe e Clara sono appassionati frequentatori dell'Alta Maremma,

delle terre dei “nostri Padri Etruschi” e visitano spesso la piccola

arroccata “capitale” di quella vastissima diocesi, Pitigliano, con una storia

bimillenaria che si articola tra nobiltà curiale e Granducato di Toscana.

Un luogo di confini: a seicento metri d'altezza tra roccia tufacea, cielo,

orizzonti interminabili, il Lazio della Roma dei Papi e la Toscana Medicea.

Un territorio che rispecchia l'animo dei due artisti, capace di compiere

quelle trasformazioni metamorfiche a loro care e nello stesso tempo

luogo di stabilità, di identità antichissime che permangono nei colori

della terra che si confondono con quelli del clima e della gente.

Nella Cattedrale hanno notato le discrasie tra la chiesa rinascimentale e il

vano presbiteriale con l'iperbolica macchina barocca dell'altare maggiore

e soprattutto la sequenza casuale di arredi liturgici giustapposti soltanto

per soddisfare le più recenti esigenze di culto. Il contrasto tra la

geometria stereometrica dell'ambiente poco illuminato e la vitale

complessità dell'altare e della sua “macchina” scenografica ricca di

allusioni e metafore, ha quindi attratto l'attenzione di Giuseppe e Clara

nel pensare ad elementi liturgici nuovi, vicini alle tematiche della luce,

delle forme naturali, delle relazioni tra i materiali.

La chiesa ha subito l'adeguamento liturgico post conciliare ma i "fuochi

liturgici" sono disposti casualmente, sia nelle forme che nelle posizioni o

nel sistema di reciprocità architettonica, decorativa e persino funzionale,

così da proporre un'immagine, anche ideologica, terribilmente confusa.

La mensa è stata spostata in avanti, verso i fedeli, ma non li abbraccia;

è realizzata con elementi di recupero, parte antichi, parte ricomposti, e

sembra quasi cader giù dai gradino del presbiterio.

L'ambone è costituito da un balaustro in marmo con leggio, totalmente

incongruo per caratteri, motivi stilistici e proporzioni.

Gli scranni del Vescovo e degli Officianti stavano sul lato destro del vano

presbiteriale e sono stati abbandonati per tre seggiolette posizionate

sopra i gradini dell'antico altare maggiore in seguito alle nuove norme

che tendono a porre gli attori della liturgia “vis a vis” con i fedeli.

IDEE E PROGETTO

1. mensa

2. cattedra

3. ambone

Ipotesi progettuale:

planimetria spazio presbiteriale scala 1:100

direttrici geometriche

4. nuova configurazione dei gradini con conseguente

ampliamento dello spazio presbiteriale

in chiesa tardobarocca

Esempio di modellazione dello spazio presbiteriale

5. cattedra ante Concilio Vaticano II

0.00

+0.34

+1.05

+0.13

limite spazio assemblea dei fedeli

2

1

3

4

2,18

1

,

2

4

0,95

1

.

0

51,75

0.65

1,50

0

,3

0

0,33

0

,

4

3

+0.13

5

Proposta progettuale di aggiornamento liturgico del vano presbiteriale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Piazza Gregorio VII, 58017 Pitigliano (GR) Progetto artistico Giuseppe Bartolozzi Clara Tesi Montignoso (MS) Progetto architettonico Corrado Lattanzi architetto via Cavour 6 Carrara (MS)

Page 5: Un altare per pitigliano

IDEE E PROGETTO

Dietro, ma troppo vicino – 170 cm tra gradini e mensa – c'è l'imponente

altare Barocco che, nella confusione funzionale, ci sorprende ancora per

forme e simbologia. Questo è ciò che hanno visto Giuseppe e Clara

quando sono entrati nella Cattedrale: uno spazio liturgico dove la

presenza rigogliosa dell'altare barocco, tutto curve e spigoli e bianchi e

colori dorati e soprattutto avvolgente nelle geometrie, nei fuochi e nei

rapporti proporzionali, confligge fortemente con gli arredi sacri disposti

per affastellate modifiche “di necessità”, con la scarsa illuminazione

che non esalta le forme e i volumi dello spazio e allontana, privandole di

forza e significato, le simbologie e la complessa iconografia che identifica

la devozione, con la stereometria dei tre gradini canonici, in pietra locale,

che interrompono le proiezioni dello spazio sacro verso i fedeli e ne

impediscono il superamento dell'arcoscenico.

Da qui nascono le idee progettuali: restituire unitarietà ai fuochi liturgici

realizzando un insieme di opere coerenti per la mensa, l'ambone, gli

scranni; restituire luce all'ambiente facendola scaturire dall'arredo sacro;

trovare soluzioni funzionali e proporzionali, per il vano presbiteriale non

molto profondo intervenendo sulla scala per proiettare in avanti i fuochi

liturgici creando soluzioni che richiamassero alla sostanza iconografica

della Cattedrale e alle sue tipicità storico-architettoniche.

Madonna del Carmine

Cappella della

Madonna Addolorata

Cappella della

3

4

+0.34

+0.00

2

1

Ipotesi progettuale:

prospetto spazio presbiteriale scala 1:100

1. mensa: marmo bianco Carrara, bronzo, luce

2. cattedra: marmo bianco Carrara, marmo rosso Verona, bronzo, luce

3. ambone: marmo bianco Carrara, marmo rosso Verona

4. nuovi gradini di accesso allo spazio presbiteriale e pavimentazione:

Fotomontaggio del nuovo spazio presbiteriale, ipotesi 2

pietra locale come da preesistenza

Proposta progettuale di aggiornamento liturgico del vano presbiteriale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Piazza Gregorio VII, 58017 Pitigliano (GR) Progetto artistico Giuseppe Bartolozzi Clara Tesi Montignoso (MS) Progetto architettonico Corrado Lattanzi architetto via Cavour 6 Carrara (MS)

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Madonna del Carmine

Cappella della

Madonna Addolorata

Cappella della

3

4

+0.34

+0.00

2

1

Ipotesi progettuale:

prospetto spazio presbiteriale

1. mensa: marmo bianco Carrara, bronzo, luce

2. cattedra: marmo bianco Carrara, marmo rosso Verona, bronzo, luce

3. ambone: marmo bianco Carrara, marmo rosso Verona

4. nuovi gradini di accesso allo spazio presbiteriale e pavimentazione:

pietra locale come da preesistenza

IL PROGETTO

Proposta progettuale di aggiornamento liturgico del vano presbiteriale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Piazza Gregorio VII, 58017 Pitigliano (GR) Progetto artistico Giuseppe Bartolozzi Clara Tesi Montignoso (MS) Progetto architettonico Corrado Lattanzi architetto via Cavour 6 Carrara (MS)

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Seguendo una successione di elaborati artistici, il percorso di progetto ha

seguito una serie di direttrici, sia per la forma che per la posizione che

per i materiali e la luce.

Tenendo conto della sensibilità degli artisti e dell'interpretazione che

intendono offrire del rinnovato spazio liturgico, in primo luogo sono state

indagate le relazioni proporzionali tra i nuovi elementi dell'arredo sacro,

la mensa, la cattedra - con gli scranni per gli officianti -, l'ambone.

Il dimensionamento e la posizione dipendono strettamente dalle

geometrie dell'altare barocco retrostante e dall'impegno formale e

sostanziale a non impedirne la visuale.

Le distanze tra la mensa e l'altare retrostante ma, soprattutto l'idea di

creare una relazione più stretta tra o spazio presbiteriale e i fedeli

spostando più avanti la mensa e rimodellando lo spazio per mezzo della

scala sono i motivi che suggeriscono la nuova forma dei gradini,

avvolgenti come le geometrie dell'altare barocco.

Lo spostamento in avanti della mensa e la sua riduzione, rendono molto

più agevole il movimento degli officianti e soprattutto permettono lo

spostamento della cattedra di fronte ai fedeli sul lato sinistro così come

indicato nelle più recenti dottrine liturgiche.

Un impegno specifico è stato poi rivolto alla totale reversibilità e facile

rimovibilità dell'intero intervento: i gradini preesistenti possono essere

smontati e i nuovi gradini occupano uno spazio ulteriore rendendo

possibile il mantenimento sia del pavimento del vano presbiteriale che di

quello dello spazio per i fedeli; la linea di posa più avanzata, inoltre, non

confligge con la geometria a riquadri del pavimento esistente.

La cattedra non è ideata per essere un "trono": i tre scranni sono

pressoché identici e quello centrale si differenzia solo per dettagli minimi

e per il rialzo di un gradino.

L'elemento scultoreo alle spalle non costituisce "schienale" ma piuttosto

"fondale" dell'insieme delle sedute, senza coprire la visione dell'altare e

delle sculture retrostanti che identificano la devozione della chiesa.

Il "drappo" rosso, simbolo della sede vescovile, è in smalto semilucido a

simulare un paramento in stoffa.

I materiali marmorei sono l'"Acqua Bianca", il Bardiglio imperiale delle

cave di Minucciano, altri marmi colorati o pietre dure per i dettagli.

La mensa è più piccola dell'attuale per alleggerire la visione dell'altare

retrostante pur offrendo un elemento nuovo di grande effetto: un

monolite di marmo bianco "Acqua bianca", con trafori di luce, castoni di

bronzo, vetro in fusione a cera persa e soprattutto un sottile basamento

arretrato dai bordi da cui scaturisce la luce che lo solleva dal suolo.

L'ambone ha una base retrostante che eleva il lettore di un gradino e

serve da sostegno alla struttura monolitica e traforata della "conchiglia";

questa base non è visibile di fronte per non ridurre l'effetto "leggero"

dell'elemento marmoreo sottile che sembra auttosostenersi.

I tre elementi dell'arredo sacro sono tutti proiettati in avanti, verso i

fedeli ma ciascuno incastona la figura umana, l'officiante, in uno dei

fulcri, dei fuochi, dell'altare maggiore.

DETTAGLI PROGETTUALI

2

2,70

2,31

0,82

0,11 0,60 0,11

0,41

1.28

1.00

0,14

0,26

0,80

0,48

Ipotesi progettuale:

piante e prospetti arredo presbiteriale scala 1:50

3 1

0.60

2,10

0,10 1,90 0,10

1. mensa: marmo bianco Carrara, bronzo, luce

2. cattedra: marmo bianco Carrara, marmo rosso Verona, bronzo, luce

3. ambone: marmo bianco Carrara, marmo rosso Verona

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AVVOLGERE LO SPAZIO - LA SCALA

0.00

+0.34

1

2

0

.

3

6

0

.

3

0

0

.

3

0

0

.

3

0

1

2

A

B

C

D

E

F G

H

I

L

M

N

scansione degli elementi di pietra necessari a comporre pedate, alzate e pavimentazione di progetto

4

A

B

C

D

E

F

G

H

I

L

M

N

dimensioni indicative nuovi elementi in pietra locale

0.00

+0.34

accesso allo spazio presbiteriale: sovrapposizione

4. nuovi gradini di accesso allo spazio presbiteriale e pavimentazione: pietra locale come da preesistenza

Ipotesi progettuale:

planimetria

pedate alzate

85x80x5 cm

85x80x5 cm

85x80x5 cm

85x80x5 cm

85x80x5 cm

85x80x5 cm

90x80x5 cm

90x80x5 cm

90x80x5 cm

90x80x5 cm

90x80x5 cm

85x80x5 cm

0.68

mq

0.68

0.68

0.68

0.68

0.68

0.68

0.72

0.72

0.72

0.72

0.72

mc

sezione A-A'

pavimentazione

0,30

0,36

0,04

0,02

1

2

A

B

C

D

E

F G

H

I

L

M

N

A1+A2

B1+B2

C1+C2

D1+D2

E1+E2

F1+F2

G1+G2

H1+H2

I1+I2

L1+L2

M1+M2

N1+N2

80x17x15 cm

80x17x15 cm

80x17x15 cm

80x17x15 cm

80x17x15 cm

80x17x15 cm

80x17x15 cm

90x17x15 cm

90x17x15 cm

90x17x15 cm

100x17x15 cm

100x17x15 cm

0.020

0.020

0.020

0.020

0.020

0.020

0.020

0.023

0.023

0.023

0.026

0.026

4.86

LASTRE MASSELLO

TOTALE MQ

TOTALE MCTOTALE MQ 8.36 0.26

13.22

A

A'

pedate

alzate

80x42x5 cm

mq

dimensione media

1

2

gradini preesistenti ( ) e gradini di progetto ( )

0 0.50 1.00 1.50 2.00 3.00 5.00 7.00 10.00

m.

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Nel corso di oltre una anno di riflessione artistica e progettuale, le opere

sono "maturate", si sono trasformate ed evolute.

La ricerca ha inteso coniugare la sensibilità artistica, il back ground, lo

stile, con la vocazione dello spazio e dell'ambiente.

I tre elementi di arredo sacro, pur continuando a mantenere tutti i motivi

della fonte di ispirazione artistica, il monolite, il traforo, la luce, i simboli,

si sono raffinati e adattati massimamente alle proporzioni del vano

presbiteriale e ai fuochi dell'altare maggiore - di cui non si deve mai

perdere la visuale e la vista - che diventano anche i fuochi della sacra

rappresentazione sostanziandosi nella posizione degli officianti o del

fulcro del nuovo altare.

Nelle immagini si confrontano alcune delle soluzioni elaborate.

RICERCA IPOTESI 1

IPOTESI 2

IPOTESI 3

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BOZZETTI

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