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1 Se rifletto, imparo Un approccio al metodo di studio per le difficoltà di apprendimento Alessandro Antonietti Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione (SPAEE) Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano - Brescia

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Se rifletto, imparo

Un approccio al metodo di studio per le difficoltà di apprendimento

Alessandro Antonietti

Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione (SPAEE)

Università Cattolica del Sacro Cuore – Milano - Brescia

Apprendimento non è meccanico

ma richiede di pensare

Riflettere su come

li si elabora

Elaborare (analizzare, confrontare,

valutare ecc.)

i contenuti

Apprendimento auto-regolato

1) elaborazione del progetto di azione – anticipazione (preparazione)

2) realizzazione dell’azione (attuazione)

3) riflessione e valutazione

Il ciclo dell’autoregolazione secondo Zimmerman

1- Preparazione •  Analisi del compito

•  Definizione degli obiettivi –  Strutturati gerarchicamente –  Obiettivi vicini come mezzo per i lontani

•  Convinzioni motivazionali –  Autoefficacia –  Fiducia personale

2- Realizzazione •  Auto-osservazione (monitoraggio)

•  Auto-controllo – Auto-istruzioni –  Immagini mentali

3- Riflessione

•  Auto-valutazione – Rispetto a standard – Rispetto a prestazione precedente – Rispetto a prestazioni altrui

•  Attribuzione

Dal metodo di studio…

… al metodo di apprendimento

D.

•  Definisco: ambito, ruolo, obiettivi

I •  Identifico: strutture, schemi

A •  Agisco: procedure, strategie, piani

R •  Rifletto: vissuti, esiti

io •  Io: motivazione, attribuzione, autoefficacia

LESTRATEGIEComelopossofare? Èunastrategiacheconosco? Èunastrategiapreferenziale?Èunastrategiaapprendibile? Saràunastrategiaefficace?

Comelostofacendo?Èunastrategiacheconosco?Èunastrategiapreferenziale?Èunastrategiaapprendibile? Lastrategiastafunzionando?

Comel’hofa<o?Èunastrategiacheconoscevo?Èunastrategiapreferenziale?Hoappresounastrategia?Lastrategiaèstataefficace?

LERISORSECheabilitàdevoa@vare?Inchegradol’abilitàèmodificabile?Devosviluppareuna(nuova)abilità? Chi/checosamipuòaiutare?Dovemifacilita?Quandomifacilita?Quantotempohoadisposizione?

Cheabilitàstoa@vando?Inchegradol’abilitàèmodificabile?Devosviluppareuna(nuova)abilità? Chi/checosamistaaiutando?Ilcontestomistafacilitando?Ilmomentomistafacilitando?Quantotempohoadisposizione?

Cheabilitàhoa@vato?Inchegradol’abilitàèmodificabile?Hoimparato/miglioratoun’abilità?Chi/checosamihaaiutato?Ilcontestomihafacilitato?Ilmomentomihafacilitato?Quantotempohoimpiegato?

LEDIFFICOLTÀÈfacile/difficile? ChelimiIho? Cheostacoliincontrerò?Checosamidistrarrà?ChecosamidemoIverà?Cheerroricomme<erò?

Èfacile/difficile? ChelimiIho? Cheostacolistoincontrando? Checosamistadistraendo?ChecosamistademoIvando?Cheerroristocomme<endo?

Èstatofacile/difficile?ChelimiI(personali)horiscontrato?Cheostacolihoincontrato?Checosamihadistra<o?ChecosamihademoIvato?Cheerrorihocommesso?

ILPROCESSOAchevelocitàdevoprocedere?Cheandamentoavrò?Qualesaràilpuntocruciale?Checosafaròbene?

Stoprocedendoallagiustavelocità?Cheandamentostoavendo?Qualeèilpuntocruciale?Checosastofacendobene?

Hoprocedutoallagiustavelocità?Cheandamentohoavuto?Qualeèstatoilpuntocruciale?Checosahofa<obene?

L’ESPERIENZASOGGETTIVAMièfamiliare? Chesforzofarò? Mistancherò? Miincuriosisce?Mipiacerà? Saròsoddisfa<o?Mitroveròamioagio?Misentocapace?Raggiungeròl’obie@vo?Checosaimparerò?

Mièfamiliare? Chesforzostofacendo? Mistostancando? Mistaincuriosendo? Mistapiacendo?Mistasoddisfacendo? Mistotrovandoamioagio?Misentocapace?Storaggiungendol’obie@vo? Checosastoimparando?

Mièsembratofamiliare?Chesforzohofa<o?Misonostancato?Mihaincuriosito?Mièpiaciuto?Sonosoddisfa<o?Misonotrovatoamioagio?Misentocapace?Horaggiuntol’obie@vo? Checosahoimparato?

E adesso i DSA/BES (e gli studenti che faticano a imparare)

Approccio prevalente: -  locale -  esercitativo - tattico -  delegante

Alternativa: -  olistico -  strategico -  (co)responsabilizzante - autonomizzante

Il caso degli strumenti (compensativi) a supporto dell’apprendimento

Oltre un’impostazione tecnica-deterministica

Un’impostazione riflessiva

Per . dislessia . autismo - disabilità intellettiva . ADHD

si suggeriscono strumenti didattici a base visiva (immagini, video, mappe …)

Come usarli?

Decodifica di messaggi uditivi e visivi in soggetti con difficoltà di attenzione

Rosa Angela Fabio, Alessandro Antonietti, Paola Tiezzi

400 studenti frequentanti . scuola primaria (classi III e IV) . scuola secondaria di primo grado (classi II e III) Scala SDAI e SCOD + colloquio con insegnanti WISC-R 56 soggetti: - 14 controlli di 8-10 anni - 14 con problemi attentivi di età 8-10 anni - 14 controlli di 12-14 anni - 14 con problemi attentivi di 12-14 anni

Documentari, della durata di 7 minuti ciascuno, che raccontano, rispettivamente, di una tigre, di un castoro, di un alce e di un rinoceronte (National Geographic Channel) Due nella modalità solo audio Due nella modalità video+audio L'ordine dei contenuti solo video e video+audio era randomizzato Presenza di giocattoli attraenti (distrattore) vs assenza dei giocattoli Ogni documentario prevedeva domande di rievocazione libera e rievocazione guidata

8-10 anni 12-14 anni 8-10 anni 12-14 anniMedia 4,2 5,6 4,5 6,1

Deviaz. Std. 1,05 1,45 1,45 2,07Media 5,3 7,5 5,5 6,7

Deviaz. Std. 0,73 1,4 1,56 2,3Media 2,4 3,7 3,2 4,7

Deviaz. Std. 1,28 0,91 1,37 1,73Media 3,3 4,5 4,1 5,6

Deviaz. Std. 0,73 1,16 1,41 1,74

Medie e deviazione standard del numero di item corretti nella rievocazione libera

Video +

Audio

Audio

Con distrattore

Senza distrattore

Con distrattore

Senza distrattore

"ADHD" CONTROLLI

8-10 anni 12-14 anni 8-10 anni 12-14 anniMedia 6,1 7,3 7,1 8,3

Deviaz. Std. 1,59 1,39 2,71 1,59Media 7,3 9,1 7,7 9,1

Deviaz. Std. 1,41 0,98 0,91 1,54Media 4,1 5,6 6,6 7,1

Deviaz. Std. 0,55 1,74 1,74 1,36Media 4,1 5,8 6,1 7,6

Deviaz. Std. 0,66 1,09 2,17 1,44

Medie e deviazione standard del numero di item corretti nella rievocazione guidata

Video +

Audio

Audio

Con distrattore

Senza distrattore

Con distrattore

Senza distrattore

"ADHD" CONTROLLI

1223 studenti frequentanti la scuola secondaria di primo grado (classi II e III) Scala SDAI e SCOD + colloqui (studente, genitore, insegnante) WISC-R 84 soggetti: - 29 controlli di 12-14 anni - 27 con problemi attentivi di 12-14 anni - 28 con problemi attentivi e difficoltà di apprendimento di 12-14 anni

STUDENTI SANNO SFRUTTARE I BENEFICI?

InG.Dettori&D.Persico(Eds.)Fosteringself-regulatedlearningthroughICT(pp.54-70).Hershey,PA:IGIGlobal,2011

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Per ogni presentazione è stata predisposta

una condizione testo e una condizione audio

4 condizioni sperimentali (2 argomenti x 2 condizioni)

Il liuto rinascimentale (simile a un mandolino con il manico piegato all’indietro) ha un manico dove ad intervalli regolari sono posti dei legacci di budello, chiamati tasti che servono a meglio individuare l’esatta posizione delle dita sul manico per produrre le diverse note.

“Tali tasti periodicamente devono

essere sostituiti. Per farlo, come

prima cosa ponete con delicatezza

il liuto su un tavolo o su altra

superficie piatta e pulita.”.

Risultati di apprendimento

Apprendimento: Ricordo

0

1

2

3

4

5

6

7

Text Audio Testo Audio

Apprendimento: Transfer – Troubleshooting

0

1

2

3

4

5

6

7

Text Audio Testo Audio

Autoregolazione implicita: richiesta delle immagini

Numero totale di immagini richieste

0

1

2

3

4

5

6

7

8

text audio Testo Audio

Richiesta di immagini “critiche”

Testo: 18% Audio: 43%

Ricordo Trouble shooting

Testo Numero totale di immagini richieste

-.12 .49 *

Audio Numero totale di immagini richieste

-.34 .61 **

Correlazione tra la richiesta di immagini e i risultati di apprendimento

Autoregolazione implicita: movimenti oculari

38

Autoregolazione esplicita self-report

40

Gli studenti cambiano strategia secondo le condizioni di apprendimento (nella condizione Audio:

. chiedono più immagini, soprattutto quelle critiche . le guardano più spesso e più a lungo)

E ciò si traduce in miglior apprendimento Vi è però consapevolezza solo parziale del rapporto tra strategia e apprendimento

Necessità di sviluppare capacità autoregolative nell’uso degli strumenti didattici/compensativi

Approccio riflessivo

DEFINIRE Perché usi lo strumento? ______________________________________________________________________________________________________ Come lo strumento ti aiuterà? ______________________________________________________________________________________________________ Che cosa dovrai cercare di raggiungere attraverso l'uso dello strumento? ______________________________________________________________________________________________________

IDENTIFICARE A che cosa dovrai prestare attenzione quando userai lo strumento? __________________________________________________________________________________________________________ Quali sono le difficoltà o i rischi che incontrerai? __________________________________________________________________________________________________________ Che abilità dovrai sfruttare? __________________________________________________________________________________________________________

AGIRE Quali strategie puoi adottare? __________________________________________________________________________________________________________ Con quale criterio scegli la strategia da seguire? __________________________________________________________________________________________________________ Che strategia decidi di seguire? __________________________________________________________________________________________________________

RIFLETTERE Hai raggiunto gli obiettivi? ____________________________________________________________________________________________________________ Che cosa dovrai tenere presente la prossima volta? ____________________________________________________________________________________________________________ Come ti sei trovato? ____________________________________________________________________________________________________________ Che cosa hai imparato riguardo te stesso? ____________________________________________________________________________________________________________

Diversi stili personali di riflessione

Margaret S. Archer La conversazione interiore

METARIFLESSIVI Riflettono sulla propria riflessività Automonitoraggio Introspettivi Orientati a sé Fanno precisazioni, distinguo Impulsivi Iperemotivi

Sono critico Trovo sempre qualche cosa che non va Pongo e mi pongo domande Cerco di cambiare Trovo difficile arrivare a una condizione soddisfacente Mi adatto con difficoltà Non mi curo delle difficoltà Non mi curo di che cosa gli altri pensano di me

RIFLESSIVI AUTONOMI Riflessione solitaria Accrescono conoscenza di sé Autocorrezione Si impegnano per il cambiamento Sanno come funzionano gli ambienti Conoscono risorse e vincoli Strategici Cercano di “addomesticare” le situazioni

Nessuno mi conosce meglio di me stesso Conosco i miei limiti Sono sufficientemente sicuro di me stesso Quando serve mi affido a chi è esperto Riesco a capire da me gli errori che faccio Mi assumo le mie responsabilità Sono indipendente Sono severo con me stesso Non mi curo molto del mio benessere e degli svaghi La mia rete sociale non è molto estesa

RIFLESSIVI COMUNICATIVI Iniziano riflessione sul piano intrapersonale e poi la portano su quello interpersonale Esternalizzano processi riflessivi e deliberativi Barriera tra sé e altri permeabile in entrambi le direzioni

Quando sorge un problema tendo a parlarne con gli altri Quando devo prendere una decisione ne discuto con altri Non mi fido molto delle mie decisioni Tengo molto agli altri

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[email protected]

UNIVERSITA’ CATTOLICA DI MILANO

SERVIZIO DI PSICOLOGIA DELL'APPRENDIMENTO E DELL'EDUCAZIONE

(S.P.A.E.E.)

www.spaee.it