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UNA NUOVA FORTEZZA Approfondimenti 2011 1

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UNA NUOVA FORTEZZA

Approfondimenti

2011

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“UNA NUOVA FORTEZZA”

Approfondimenti

INDICE

Indice generalePREMESSA................................................................................................................................................................31. FIERE E CONGRESSI: UN PANORAMA INTERNAZIONALE E NAZIONALE E LA COLLOCAZIONE DI FIRENZE.......................................................................................................................5

1.1 L’attività espositiva e congressuale: i dati macro.......................................................................................51.1.1 – Le fiere: uno sguardo al mondo e all’Europa...............................................................................61.1.2 Le fiere in Italia....................................................................................................................................14

La Fiera di Milano...................................................................................................................................14La Fiera di Rimini....................................................................................................................................16La Fiera di Verona...................................................................................................................................17La Fiera di Roma.....................................................................................................................................18Il quartiere fieristico di Bologna...........................................................................................................19Uno sguardo alla restante offerta fieristica italiana............................................................................20

1..1.3 I congressi: il contesto internazionale............................................................................................231.1.4 I principali centri congressuali in Italia .........................................................................................30

Il Congressuale a Milano........................................................................................................................31Il Congressuale a Roma..........................................................................................................................33

1.2 Il settore fieristico e congressuale a Firenze ..........................................................................................341.2.1 Fiere e congressi nell’area fiorentina: l’attività di Firenze Fiera S.p.A........................................34

Il Fieristico................................................................................................................................................34Il Congressuale.........................................................................................................................................36L’uso degli spazi nella Fortezza da Basso............................................................................................43

2. L’IDEA FORZA DEL PIANO.......................................................................................................................482.1 Il polo fieristico congressuale della città: criticità e opportunità.........................................................482.2 Valorizzare il contesto urbano e restituire la Fortezza ad un uso integrato per la città...................51

3. I TEMI PRINCIPALI DEL PIANO..............................................................................................................543.1 Le demolizioni .............................................................................................................................................573.2 Nuovi spazi aperti.......................................................................................................................................583.3 Il restauro dei bastioni.................................................................................................................................593.4 Nuove architetture per le attività fieristiche e congressuali..................................................................60

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PREMESSA

La presente relazione presenta il progetto di recupero urbano e di recupero architettonico della

Fortezza da Basso e dell’ambito territoriale che lo circonda con l’obiettivo duplice di valorizzare la sua

funzione di polo espositivo e congressuale, consentendo al contempo una nuova fruizione del bene alla

città.

La relazione è organizzata in tre capitoli. Il primo presenta un’analisi del mercato fieristico-congressuale

con lo scopo di collocare la realtà fiorentina sullo scenario nazionale e internazionale. Dall’analisi

condotta emerge che la città, pur non avendo una vocazione fieristico-congressaule, è riuscita a creare

delle condizioni ottimali per una positiva iniziativa nel settore, senza peraltro esaurirne tutte le

potenzialità che proprio l’intervento sulla Fortezza potrebbe rendere attuali, con notevoli ripercussioni

economiche per la città.

Il secondo capitolo illustra l’idea forza del progetto. L’intervento sulla Fortezza non si limita ad

ottemperare alle disposizioni derivanti dagli esiti del contenzioso giudiziario, ma a disegnare un vero e

proprio intervento di recupero urbano di ampio respiro che potrebbe rappresentare una delle grandi

innovazioni del centro storico. L’idea forza del progetto è che la Fortezza debba tornare ad essere parte

della città, con le sue funzioni, ma anche con un uso pubblico delle sue piazze e dei suoi spazi verdi che

dovrebbero essere ampliati e qualificati, favorendo ad un tempo un consolidamento duraturo delle

strutture, gravemente compromesse da molti degli interventi che si sono susseguiti nel tempo. Al pari e

forse più di quanto accaduto con l’intervento sulle Murate, l’idea è di intervenire con un progetto che

riqualifichi l’intero ambito territoriale della città su cui la Fortezza si affaccia a cominciare dall’asse

viario che la collega con Piazza Indipendenza, San Marco, Santissima Annunziata, Piazza Beccaria.

Il terzo capitolo illustra i temi principali del progetto: le demolizioni in ottemperanza alle disposizioni

dell’autorità giudiziaria, ma anche in funzione di una razionalizzazione dell’intera area con la creazione

di nuovi spazi da destinare ad attività cittadine; il restauro dei bastioni come caposaldo degli interventi

conservativi del bene, ma anche per realizzare nuovi spazi coperti e vaste aree da destinare a verde

pubblico; il restauro e la riorganizzazione degli spazi esistenti ed in particolare del Padiglione Spadolini

in funzione di un miglioramento degli standard fieristici e congressuali; la realizzazione di un nuovo

spazio ad uso fieristico congressuale di circa ottomila metri quadri da destinare alle attività fieristiche e

congressuali caratterizzato da una forte componente di eco sostenibilità e da apparati tecnologici

avanzati. L’intero progetto è poi caratterizzato da un’attenzione particolare ai temi del risparmio

energetico inteso in senso lato.

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La relazione è accompagnata da altri documenti e relazioni tecniche, oltre che da disegni e tavole e da

una prima sommaria stima dei costi di realizzazione, dei tempi e delle modalità di esecuzione dei lavori

che consentiranno comunque lo svolgimento delle attività fieristiche e congressuali nel corso della

esecuzione dei lavori stessi.

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1. FIERE E CONGRESSI: UN PANORAMA INTERNAZIONALE E NAZIONALE E LA COLLOCAZIONE DI FIRENZE

Questa sezione è finalizzata ad offrire un quadro del mercato fieristico e congressuale internazionale,

con particolare riferimento all’Europa, e nazionale.

Si è cercato di evidenziare le caratteristiche del mercato, gli effetti della crisi, le politiche emergenti.

L’obiettivo è stato quello di collocare l’offerta fiorentina legata alla Fortezza da Basso in un giusto

contesto definendo obiettivi e strategie credibili, sempre tenendo conto della molteplicità di fattori che

determinano il successo o l’insuccesso delle attività sul mercato fieristico e congressuale.

Come vedremo, i risultati ottenuti in grandi realtà fieristiche (quelle tedesche, ad esempio, e in Italia,

Milano, ma anche Verona, Bologna, Rimini) sono il risultato di scelte strategiche che hanno coinvolto

molteplici punti di vista: interventi infrastrutturali, miglioramento dei servizi ricettivi e dell’offerta

turistica, qualificazione dell’offerta in termini di servizi. Emerge, in sostanza, che sviluppare e sostenere

una strategia forte per il sistema congressuale e fieristico significa agire su una molteplicità di elementi.

Nel nostro caso l’obiettivo non è quello di attribuire una vocazione fieristico-congressuale a Firenze, ma

semplicemente evidenziare l’insieme dei fattori che sono indispensabili per consolidare questo settore e

farlo risultare competitivo sui mercati. Oltre agli interventi strutturali, come vedremo, sono

indispensabili altre iniziative che interessano le aziende che operano nel settore che devono affrontare

numerose sfide, quali la definizione di obiettivi, l’individuazione degli strumenti e degli obiettivi per la

crescita, il miglioramento delle risorse umane, la forte motivazione e rimotivazione del personale. Allo

stesso tempo le amministrazioni locali devono creare le condizioni migliori di accoglienza a cominciare

dalla ricerca di quella sostenibilità della città che è tema fondamentale anche per altri settori, primo fra

tutti il turismo. E’ evidente, poi, che gli attori di questo percorso sono anche altri: imprenditori e

operatori del turismo, imprese della moda, Università e mondo della ricerca, che già molto danno al

comparto congressuale

La Fortezza da Basso e le altre sedi gestiti da Firenze Fiera SpA possono essere un asset importante

della vita economica di Firenze e l’intervento proposto muove proprio in questa direzione

.

1.1 L’attività espositiva e congressuale: i dati macro.

Presentiamo ora alcuni dati sulle fiere, sui congressi nel mondo, ed in Europa in particolare, ed in Italia.

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Si tratta di informazioni che vanno lette con la dovuta prudenza per le differenti modalità di raccolta

dei dati1, che rendono le comparazioni non facili ma che sono comunque utili per comprendere le

macrotendenze. Si esaminano poi alcune esperienze evidenziando in particolare le caratteristiche

dell’offerta in termini di strutture e servizi.

1.1.1 – Le fiere: uno sguardo al mondo e all’Europa

Dalle ricerche condotte da UFI, The Global Association of the Exhibition Industry, sulle sedi

espositive nel mondo con oltre 5.000 metri quadrati di spazi espositivi coperti, risultano 1.062 quartieri

espositivi per un totale di circa 27,6 milioni di metri quadri di superficie2.

Europa e Nord America seguite dall’Asia ne offrono il maggior numero. La superficie media dei

quartieri fieristici è di 30.000 metri quadri in Europa e Asia, tra i 20 mila e i 25 mila in America (Nord,

Centro, Sud), Medio Oriente e Africa e di 16 mila in Oceania. Sono 47 i siti di oltre 100 mila metri

quadri e di questi il 74,47% sono ubicati in Europa, otto dei quali in Italia. (Tabella 1).

Firenze, si colloca ben oltre la media europea e, in Italia, tra le prime città dopo i grandi centri che

hanno oltre 100 mila metri quadri.

1 A settembre del 2010 nel convegno promosso dalla Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, La situazione delle Fiere tra crisi e sviluppo, Renè Kamm, allora presidente dell’EMECA (European Major Exhibition Centres Association) segnalava la difficoltà di “tracciare confronti internazionali nel settore fieristico”. “Strutture diverse, diversi sistemi di contabilizzazione, fluttuazioni cicliche e, non ultime, dichiarazioni adattate alle esigenze di marketing” rendono difficile, se non impossibile delineare confronti tra i diversi paesi. Le note qui contenute utilizzano le fonti più autorevoli: quelle di EMECA, UFI, CFI, AUMA, AEFI, AFIDA oltre ad alcuni rapporti di Università e Istituti di ricerca. Si deve tener conto che i dati fanno sempre riferimento ad aggregati specifici, più o meno ampi di centri espositivi e non rivestono carattere di universalità.

2 UFI, The World Map of Exhibitions Venues and future trends, October 2007

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Tabella 1. Principali Centri espositivi del mondo (Dimensioni in mq.) Centro Sup. espositiveHanover Exhibition grounds 495 265Frankfurt/Main Exhibition grounds 345 697Fiera Milano 345 000China Import & Export Fair Complex Guangzhou 340 000Cologne Exhibition grounds 284 000Düsseldorf Exhibition grounds 263 888McCormick Place Chicago 248 141Feria Valencia 230 837Paris Expo Porte de Versailles 227 380Crocus Expo IEC Moskau 226 399Paris-Nord Villepinte 206 000The NEC Birmingham 201 634Fira Barcelona Gran Vía 200 000BolognaFiere 200 000IFEMA Feria de Madrid, Parque Ferial Juan Carlos I 200 000Orange County Convention Center Orlando 190 875Las Vegas Convention Center 184 456Munich (New Exhibition Center) 180 000Messezentrum Basel 162 000Berlin Exhibition grounds 160 000Nuremberg Exhibition grounds 160 000IMPACT Muang Thong Thani Bangkok 140 000VVC Moskau 132 700Georgia World Congress Center Atlanta 130 112SNIEC Shanghai 126 500Veronafiere 122 000Fiera del Levante Bari 120 000BVV Brno 119 281Reliant Park Houston 118 680Fiera Roma 118 300Fira Barcelona Montjuic 115 211Brussels Expo 114 445MTP Poznan 113 100Essen Exhibition grounds 110 000Nanjing International Expo Center 110 000Eurexpo Lyon 109 000Rimini Fiera 109 000Bilbao Exhibition Centre 108 000New China International Exhibition Center Beijing 106 800Stuttgart Exhibition grounds 105 200SZCEC Shenzhen Convention & Exhibition Center 105 000Geneva Palexpo 102 470Ernest N. Morial Convention Center New Orleans 102 230Leipzig Exhibition grounds 101 200Fiere di Parma 100 000Singapore Expo 100 000Jaarbeurs Utrecht 100 000

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Fonte: Auma, German Trade Fair Report 20093

Se prendiamo in considerazione questi spazi espositivi vediamo che l’Italia si colloca al 2° posto

(Tabella 2), mentre è al 4° posto per quanto riguarda gli spazi con oltre 5.000 mq.

Tabella 2. Capacità espositiva per Paese dei centri con oltre 100 mila mq di spazi

espositivi

PAESE SUPERFICIDE 2.305.250I 1.114.300US 974.494ES 854.048CH 788.300F 542.380RU 359.099SW 264.470PL 227.545UK 201.634TH 140.000CW 119.281SIN 100.000Fonte: Elaborazione su dati Association of the Germany Trade Fair Industry

Sempre UFI indicava nel 2009 circa 31.400 Fiere ed esposizioni nel mondo corrispondenti a 109

milioni di mq, così ripartiti nei sei continenti considerati:

Tabella 3. Numero di fiere annue e mq. venduti per aree geografiche

Area Geografica numero per anno Mq in milioniEuropa 13.700 53America del Nord 12.500 28Asia e Oceania 2.770 19,8America del Sud 1.200 4Medio Oriente 700 2,4Africa 500 1Fonte: Ufi Congress 30 ottobre 2009 – Stima mondiale

Il mercato asiatico è in forte espansione e la crescita di siti espositivi in termini di numeri e di metri

quadri è più alta che in Europa. Occorrerà però un discreto numero di anni perché questo equilibrio

possa alterarsi4.

3 Dati leggermente diversi, ma che s riferiscono al 2007, sono quelli contenuti in UFI, Word Map of Exhibition Venues (2007). Abbiamo optato per i dati più recenti proposti da AUMA.

4 I tassi di crescita indicati da UFI dal 2006 al 2010 degli spazi espositivi indicavano una crescita del +20% in Asia, el +13% in Europa, dell’8% in America. Il dato di crescita più alto è quello medio orientale (+38%), ma partendo da un dato complessivo di mq. molto inferiore a quello delle altre aree geografiche e un numero ridotto di località idonee.

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La Cina ha raggiunto i 3,5 milioni di mq di spazi espositivi distribuiti in circa 400 sedi per complessive

3500 esposizioni e fiere5 e rappresenta il vero punto di forza del continente asiatico. Per metri quadri

disponibili, come abbiamo visto, la Cina è al terzo posto nel mondo. Ciò nonostante, le criticità per

l’espansione del settore sono numerose e sono state indicate in un recente rapporto presentato da

Edward Liu (PBM Managing Director Conference & Exhibition Management Services Pte Ltd) in una

conferenza a Singapore6.

I dati degli altri paesi asiatici segnalano invece una situazione di marcata debolezza. Nel 2005 l’India

contava 64 esposizioni (27 a New Delhi e 10 a Mumbai) per 31 sedi di cui 20 non convenzionali. Nello

stesso anno la Thailandia contava 6 sedi espositive per complessivi 240 mila mq. e 168 esposizioni, tutte

a Bangkok. La Corea, infine, aveva nove sedi espositive per poco più di 175 mila mq.

Il mercato Latino Americano, nonostante la crescita di paesi come il Brasile resta in una posizione

secondaria. Da una stima condotta da AFIDA (Asociación Internacional de Ferias de América) per

l’anno 2010 il quadro è leggermente diverso da quello indicato da UFI nel 2009 (con riferimento al

2006). Infatti rimutano complessivamente 1479 eventi fieristici di cui l’88% in cinque paesi (Brasile, 402;

Messico, 401; Argentina, 293; Colombia, 170; Perù, 41). Il Brasile ha spazi venduti per 3.483.486 mq. e

il Messico per 1.633.031 mq.

Già nel 2007 Ufi prevedeva un incremento degli spazi espositivi in Europa, stimando per l’Italia un

incremento probabile di circa il 10% che avrebbe determinato il passaggio da una disponibilità di

2.104.792 mq a 2.319.310 mq, confermando al nostro paese il 4° posto nel ranking internazionale,

preceduto da Usa, Germania e Cina. Dunque il posizionamento dell’Italia sui mercati internazionali è

buono e rappresenta un dato significativo per l’economia del Paese.

Il mercato europeo resta dunque il più forte insieme a quello americano. Le aziende con il maggior

fatturato per vendite di spazi e servizi espositivi nel settore fieristico si concentrano in Europa (Tabella

4). Due di questi centri espositivi su ventitre si trovano in Italia: Fiera di Milano e Fiera di Bologna.

5 Di queste 2.340 si tengono a Pechino, Shangai e Guangzhou6 Liu ha segnalato i problemi legati alla scarsità di capitale umano von adeguate competenze nel settore, allo sviluppo

non equilibrato delle infrastrutture in Cina, ai bassi livelli di gestione, alla mancanza di regole chiare e regolamenti, alla mancanza di protezione dei diritti di proprietà intellettuale, ad una scarsa chiarezza sui prezzi. Altri hanno segnalato il problema non marginale della lingua.

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Tabella 4. Variazioni del ranking del fatturato delle Società del settore che vendono

oltre 100 milioni di euro

centro

paes

e 2009

Rank

2009 2008

Rank

2008 2007

Rank

2007Reed Exhibitions GB 720,10 1 891,00 1 842,00 1GL events F 581,40 2 605,70 2 633,50 2Messe Frankfurt D 423,80 3 440,20 4 423,60 3United Business Media GB 324,50 4 324,60 5 245,90 9Fiera Milano I 297,10 5 306,50 6 302,50 5VIPARIS F 285,30 6 300,40 7 Messe Düsseldorf D 255,50 7 496,00 3 354,20 4Koelnmesse D 229,00 8 191,70 14 200,60 12Deutsche Messe D 222,00 9 241,80 9 286,00 8Messe München D 215,20 10 243,30 8 299,40 7Comexposium F 195,00 11 226,00 11 dmg world media GB 192,40 12 226,20 10 299,60 6MCH Group CH 190,90 13 222,20 12 216,50 10Messe Berlin D 157,70 14 199,60 13 144,40 15Jaarbeurs Utrecht NL 152,00 15 145,70 18 108,50 21NEC Birmingham GB 139,00 16 n.a. 201,00 11NürnbergMesse D 132,70 17 153,20 17 125,00 20ITE Group GB 128,30 18 123,30 20 138,90 16Nielsen Business Media USA 125,60 19 171,80 16 170,00 14IFEMA Madrid E 116,50 20 186,60 15 170,60 13Fira Barcelona E 116,10 21 121,20 21 129,60 18RAI Amsterdam NL 108,20 22 119,90 133,30 17BolognaFiere I 105,00 23 134,00 19 128,50 19Fonte: Auma, German Trade Fair Report 20097

La distribuzione degli eventi espositivi in Europa vede l’Italia al 5 posto per numero di eventi 8 (Tabella

5).

Tabella 5. Distribuzione degli eventi espositivi in Europa

Paese

num.eve

nti %Francia 587 28,1%Spagna 377 18,0%Germania 254 12,1%Polonia 206 9,8%Italia 196 9,4%Finlandia 86 4,1%Repubblica Ceca 73 3,5%

7 Dati leggermente diversi, ma che si riferiscono al 2007, sono quelli contenuti in UFI, Word Map of Exhibition Venues (2007), che non alterano quanto riportato in questa tabella.

8 UFI, Euro Fair Statistics, 2009. Nell’introduzione al testo è specificato che “A seguito dei differenti livello di sviluppo e delle diversità i metodi di rilevazione possono variare leggermente da paese a paese e i dati presentati in questo rapporto sono responsabilità di ogni ente nazionale”. Dalla rilevazione è escluso il Regno Unito.

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Svezia 64 3,1%Russia 41 2,0%Portogallo 39 1,9%Repubblica Slovacca 32 1,5%Austria 28 1,3%Ucraina 26 1,2%Ungheria 25 1,2%Croazia 23 1,1%Paesi Bassi 18 0,9%Bulgaria 7 0,3%Danimarca 5 0,2%Romania 4 0,2%Norvegia 1 0,0%Fonte: UFI, Euro Fair Statistics, 2009

Le variazioni sulle vendite nel periodo 2003-2005-2009 (Grafico 1) evidenziano come il settore fieristico

abbia risentito della crisi globale e che a performance sostanzialmente in crescita sia seguito un periodo

di stagnazione o arretramento che ha interessato molte piazze europee. In generale i dati evidenziano

che la crisi economica ha inciso sul settore fieristico, determinando un calo generalizzato dei principali

indicatori in molti Paesi. L’AUMA, l’Associazione delle fiere tedesche, ha rilevato che per il 2009 tutte le

statistiche danno in calo il mercato fieristico tedesco, uno dei più forti al mondo, per metri quadri

venduti, numero dei visitatori, numero di espositori e, conseguentemente, fatturato9.

La crisi economica ha comunque segnato il mercato fieristico e ha creato condizioni nuove e una più

alta competitività, non sempre positiva perché giocata sul prezzo e solo in parte sul miglioramento della

qualità dei servizi.

Il Global Exhibition Barometer di UFI, un’indagine condotta su 173 aziende di 54 paesi, ci consente di

avere un quadro di quanto sta avvenendo in questo mercato10.

Complessivamente, un "bottom-out" per effetto della diminuzione del fatturato si è verificato durante la

prima metà del 2010 per circa 6 intervistati su 10, che ha però anche dichiarato un aumento del proprio

fatturato per il secondo semestre del 2010. L'utile operativo rispetto al 2008 e 2009 è di oltre il 10% per

4 intervistati su 10 e rimane stabile (tra -10% e +10%) sempre per 4 su 10. Più di 7 aziende su 10 si

aspettano un aumento del proprio fatturato nel primo semestre del 2011, ma 6 intervistati su 10

ritengono che la loro attività espositiva soffra ancora l'impatto della crisi economica. Vi sono differenze

significative tra le varie regioni del mondo.

La zona Asiatica e l’Oceania hanno risentito soprattutto nel 2009 degli effetti della crisi Il 74% degli

intervistati ha registrato un aumento del fatturato per il primo semestre del 2010 rispetto allo stesso

periodo dell’anno precedente, l'85% si aspetta una ripresa maggiore per il primo semestre del 2011.

9 AUMA, German Trade Fair Industry, Review 200910 UFI, Global Exhibition Barometer, Results of the survey conducted in December 2010 among UFI, SISO & AFIDA

Members, Report. 11 january 2011

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Nelle Americhe i dati sono pressoché analoghi anche se la maggior parte degli intervistati ritiene di

essere appena uscita dalla crisi che si concluderà effettivamente solo nel 2012.

Medio Oriente e Africa hanno avvertito meno il peso della crisi e le opinioni sulle tendenze non sono

molto diverse da quelle delle altre aree del mondo

L'Europa è l’area del mondo più duramente colpita dalla crisi nel 2009: ha dovuto affrontare anche un

percorso più lungo per il recupero ed ancora stenta a vedere l’uscita dal tunnel. Solo il 45% degli

intervistati ha sperimentato un aumento del fatturato per il primo semestre del 2010 e il 70% si aspetta

invece un aumento per il primo semestre del 2011. L’utile operativo dovrebbe essere stabile (tra -10% e

+10%) rispetto al 2009 per il 50% degli intervistati mentre il 77% degli intervistati ritiene che la crisi

economica ha ancora un impatto sulla propria attività e pensa che la vera uscita dalla crisi possa essere

prevista solo per il secondo trimestre del 2012.

Raffaele Cercola, Presidente della Associazione Esposizioni e Fiere Italiane segnala due tendenze

egualmente significative per il mercato fieristico in una fase che si appresta alla ripresa: una iper-

competizione globale rispetto sia ai competitor tradizionali, giocata sulla qualità dei servizi e sulla

trasformazione del prodotto fieristico, e una ipercompetizione con i nuovi mezzi di comunicazione a

partire dal presupposto che una componente fondamentale per la presenza di una azienda nella fiera è

proprio la volontà di comunicare.

Il Grafico 2 mette in evidenza per ciascuna area geografica quelli che sono avvertiti come fattori di

criticità per le attività più importanti del business nel settore per il 2011. Incertezza dell'economia

globale e stato dell'economia sono per tutte le aree del mondo gli elementi preponderanti. Ma è

significativo che la voce “sfide interne aziendali” occupi il terzo posto. Ciò significa che c’è una netta

percezione della necessità di rimuovere tutto ciò che all’interno dell’azienda ostacola i processi di

rinnovamento e che rinnovare l’impresa, modernizzarla, renderla più efficiente rispetto alle strategie di

mercato sono sfide imprescindibili per qualsiasi azienda che operi nel settore11

11 Tra queste sfide possiamo ad esempio indicare: la definizione di obiettivi degli obiettivi di crescita, strumenti e strategie per raggiungere obiettivi di crescita, migliorare la qualità delle risorse umane, motivare o ri-motivare il personale, attenzione alla struttura dei costi

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Grafico 2 - La percezione dei fattori di criticità per l’attività di business nel 2011 per

area geografica

1%

4%

11%

8%

14%

19% 19%

24%

3%

9% 9%8%

9%

21%

25%

3%

5%

3%

13%

16%

24%

2% 2%

12%

9%

21% 21%

16%

18% 18%

21%

12%

Altr

o

Inte

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Europa Am erica Asia/Pacifico Medio Oriente /Afr ica

Fonte: Elaborazione su dati UFI barometer 2010

La concorrenza locale nazionale è il quarto fattore di criticità in Europa. Alla fine del 2010 Renè

Kamm, allora presidente di Emeca, sosteneva che l’incremento dell’investimento in strutture espositive

determinava un eccesso di capacità ed una conseguente forte concorrenza tra i centri espositivi giocata

su una guerra dei prezzi e su pratiche emulative. Più che ad ulteriori investimenti in strutture l’invito era

ad una maggiore cooperazione e ad estendere la gamma di servizi, creando delle nuove ed efficaci

piattaforme di marketing. Un discorso che sul mercato italiano era già evidente nel 2005, al momento

dell’inaugurazione del nuovo polo espositivo di Rho-Pero della Fiera di Milano. Francesca Golfetto del

Cermes-Bocconi parlava allora di inasprimento della competizione e Luigi Castelletti della necessità di

pensare ad un sistema a più poli legato alla complessità e specificità del sistema produttivo italiano.

13

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1.1.2 Le fiere in Italia

I dati sulle principali sedi espositive europee vedono alcune significative presenze italiane: Fiera di

Milano, Fiera di Roma, Fiera di Verona, Bologna Fiere, Rimini Fiere. Si tratta delle principali sedi

fieristiche italiane con caratteristiche che vale la pena di esaminare. Sarà poi presentato un quadro della

restante offerta fieristica italiana.

In particolare saranno considerati:

La Fiera di Milano

La Fiera di Milano principale sede espositiva italiana per superficie, numero di esposizioni, espositori e

fatturato è una tra le più importanti del mondo. E' gestita da una Società per Azioni divenuta operativa

il 1° ottobre del 2000 e quotata sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana (segmento STAR)

dal 12 dicembre 2002.

Fiera Milano SpA è capofila di un gruppo di società che

• gestiscono spazi espositivi ed erogano servizi espositivi di base;

• erogano altri servizi a valore aggiunto;

• organizzano fiere e congressi.

La Fiera ospita una settantina di manifestazioni all'anno, di cui circa un terzo direttamente organizzate,

con trentamila aziende espositrici e può contare su strutture espositive ai vertici assoluti del mercato

fieristico internazionale. Il nuovo centro espositivo, denominato fieramilano, realizzato con un

investimento di 755 milioni di euro da Fondazione Fiera Milano, ha una superficie di 345 mila metri

quadrati lordi coperti e 60 mila all'aperto). Il nuovo quartiere si affianca al quartiere "storico" in città,

denominato fieramilanocity.

Il nuovo centro congressuale al centro di Milano è il fiore all’occhiello di Fiera Milano. A seguito dei

lavori di ampliamento del Milano Convention Centre (il cui termine è previsto a primavera 2011)

diventerà il centro congressi più grande d'Europa: sarà infatti in grado di ospitare fino a 18mila delegati

in spazi di grande flessibilità.

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La fiera conta otto padiglioni per complessivi 345.000 metri quadrati lordi espositivi coperti e

sessantamila all'aperto. Gli otto padiglioni sono composti di due grandi blocchi dotati di servizi per i

visitatori e gli espositori che sono descritti più avanti.

La Fiera mette a disposizione una molteplicità di servizi agli espositori. Ai visitatori e agli organizzatori

di eventi.

I servizi della Fiera di MilanoEspositori Visitatori OrganizzatoriAddobbi floreali Centro Servizi Comunicazione Allestimenti Parcheggi Pubblicità Assistenza Tecnica Ristorazione e catering (84 tra bar,

self-service e ristoranti, servizio di catering)

Promozione internazionale

Camera di Commercio di Milano

Servizi Internet (Catalogo on line, visita in fiera, sito specifico www.expopage.net)

Ospitalità e prenotazioni alberghiere

Complementi Stand Servizio Nursery (ludoteca e Nursery)

Organizzazione di eventi, serate, banchetti

Ferramenta Servizi per disabili Spazi congressuali Hologram - Promozione 3D

Servizi di segreteria in mostra (personale ed attrezzature)

Hostess

Definizione del layout espositivo e assegnazioni

Marketing & Media

Allestimenti unificati o particolari, segnaletica di indirizzamento

Moduli d'ordine on line Servizi di trasporto aggiuntivi Organizzazione

Registrazione e biglietteria visitatori, Posti Informazione in mostra (Certificati ISO 9001/2000)

Eventi

Edizione di brochure promozionali e cataloghi su carta e sul web,

Pagamenti on-line

Sondaggi operatori in mostra e fuori mostra.

Pubblicità Siti web dedicati Rimborso IVA Progettazione segnaletica Espositori Stranieri Decorazione mostra Ristorazione e catering Progettazione maglia espositiva Servizi logistici Top Customers & Sponsor Servizi tecnici Servizio Nursery Sicurezza e Regolamenti Tecnici Spazi congressuali Spazio Cultura Stampa digitale Foto e Video Telecomunicazioni

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Top Customers & sponsor

Per quanto riguarda il bilancio i ricavi delle vendite e delle prestazioni hanno subito una erosione

passando dai 306.535.000 di euro del 2008 ai 248.358 del 2010 (2009= 297.146), con una riduzione dei

costi operativi che, al netto di proventi diversi, lascia costante il Margine operativo lordo in un range

compreso tra i 20 e i 24 milioni di euro. Nel 2010 il risultato netto complessivo per l’esercizio è pari a

2.286 milioni di euro con un consistente recupero rispetto al 2009 quando il risultato aveva segnato una

perdita di 3.706 milioni di euro.

La Fiera di Rimini

Il nuovo quartiere fieristico di Rimini è stato inaugurato nel 2001 e sorge a nord della città. I numeri

sono assai significativi: 169 mila metri quadri di superficie utile, 109 mila di superficie espositiva lorda,

59 mila di servizi, 16 padiglioni monoplanari, condizionati e oscurabili, 20 sale convegni modulabili, un

centro operatori, tre sale stampa, 2 ristoranti, 3 free flow, 10 punti ristorazione, 160 mila mq. di aree

verdi). Organizzato su un unico livello, il quartiere è interamente cablato ed ha tre diversi ingressi

intercollegati da bus navetta che consentono lo svolgimento contemporaneo di più manifestazioni.

Posizionato nei pressi del casello Rimini Nord della A14 immediatamente a ridosso del Centro

cittadino. E’ dotato di una stazione ferroviaria interna sulla linea Milano-Bari e di un´elisuperficie.

Ciascun padiglione è largo 60 metri, alto 22, lungo 96 ed è collegato agli altri consentendo al visitatore

un percorso sempre al coperto. I padiglioni sono intercalati da spazi per i servizi di carico e scarico delle

merci. La Hall centrale è´ il crocevia del quartiere ed è caratterizzata da una grande rotonda con una

cupola in legno alta 20 metri. Nella hall centrale trovano spazio servizi agli espositori e al pubblico, aree

shopping, sale convegni, un business center e una press room.

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Anche la Fiera di Rimini mette a disposizione una molteplicità di servizi agli espositori, ai visitatori e

agli organizzatori di eventi.

Il preconsuntivo del 2010 si è chiuso con 77 milioni di euro di ricavi (-2% sui 78,6 milioni del 2009) con

un Utile Netto stimato in 1,7 milioni di euro (contro la perdita di circa mezzo milione del 2009). In

totale nel 2010, Rimini Fiera ha registrato 9.398 espositori (11.209 nel 2009), 1.691.892 visitatori

(1.895.980 nel 2009) e 1.089.400 metri quadri venduti (1.153.482 nel 2009), risentendo in maniera

moderata degli effetti della crisi economica.

La Fiera di Verona

Ente fieristico internazionale dal 1977, l'Ente Autonomo per le Fiere di Verona, denominazione

giuridica di Veronafiere, svolge e di sostiene attività dirette e indirette per l’organizzazione di

manifestazioni fieristiche, nonché l’organizzazione di attività congressuali e iniziative che promuovano

l’interscambio di beni e servizi e la loro commercializzazione a livello nazionale ed internazionale. Oggi

l'attività di Veronafiere è orientata principalmente al settore B2B (Business to Business).

La Superficie espositiva coperta complessiva è di 143.000 metri quadrati per 13 padiglioni; quella

scoperta di 157 mila per complessivi mq 300.000

Il quartiere espositivo è ubicato a pochi minuti dal centro della città, la stazione ferroviaria e l’entrata in

autostrada, mentre l’aeroporto Catullo è a circa 10 Km.

Un insieme di servizi a supporto di espositori e visitatori sono collocati in un apposito Centro Servizi

che comprende istituti bancari con copertura internazionale, uffici per il cambio, business meeting

point, centro trasmissioni fax e fotocopie, ufficio postale, telefonico e servizi di pubblica utilità (edicola

e tabacchi). Durante le manifestazioni a carattere internazionale i visitatori orientali possono usufruire

dell’area preghiera.

Un nuovo e moderno Centro Stampa è attrezzato con postazioni Pc, Internet e posta elettronica,

stampanti, fax e linee telefoniche. Tra gli altri servizi temporary offices, sale conferenze con servizio di

interpretariato, sale riunioni oltre un’ampia e diversificata offerta di ristorazione, dallo snack bar o self-

service, a ristoranti e vip lounge.

Gli espositori possono disporre di un centralino riservato, apparati ISDN e impianti di trasmissione per

la piena copertura cellulare. Oltre ai tradizionali mezzi di comunicazione (telefono e fax), l’Ente mette a

disposizione servizi Web e videoconferenza. Il quartiere di Verona è interamente cablato in tutti i

principali padiglioni e Centro Servizi. E’ in fase di completamento la copertura WiFi del quartiere.

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I fornitori fiduciari dell'Ente dispongono in loco delle attrezzature più opportune per assistere

velocemente e con i mezzi più adeguati gli espositori.

La Fiera ospita un Centro Congressi con 13 sale per complessivi 1.600 posti di cui seicento in un

Auditorium, spazi polifunzionali adatti e modulabili secondo le esigenze e che permettono di ospitare

anche 2.000 persone.

Nel 2010 la Fiera prevede di raggiungere, secondo i dati del preconsuntivo di dicembre, un fatturato di

88,8 milioni di euro (in crescita del 10% rispetto alle stime di inizio anno), un EBITDA pari a 11

milioni di euro, in linea con le previsioni e stabile sul 2009, e un utile netto di 1,5 milioni.

Nello stesso anno si sono svolte 55 manifestazioni, delle quali 39 a Verona e 16 all’estero. Sono stati

venduti più di 770 mila metri quadrati netti, sono stati ospitati oltre 1 milione e 200 mila visitatori, dei

quali 170 mila esteri (per le rassegne internazionali l’incidenza dei visitatori esteri ha avuto una media

pari al 30%, con punte superiori al 50% del totale, rispetto a una media nazionale del 10%), e più di 15

mila espositori, di cui 2600 esteri.

L’attività congressuale ha registrato 350 appuntamenti che hanno visto la presenza di 65.000 operatori.

Fiera di Verona sviluppa una politica di investimenti particolarmente significativa. Nel 2010, 14 milioni

di euro sono stati impiegati nell’acquisizione di partecipazioni strategiche, nell’impianto di

climatizzazione di uno dei padiglioni, nel potenziamento di infrastrutture e dei parcheggi, essenziali allo

svolgimento delle attività fieristiche.

La Fiera di Roma

La Fiera di Roma Srl è una società a socio unico, Investimenti Spa, società a prevalente carattere

pubblico con la Camera di Commercio di Roma, socio di maggioranza con il 57,007% e con la

partecipazione del Comune di Roma (22,565%), la Regione Lazio (10,161%). Sviluppo Lazio (10,161%)

e una minima presenza della Provincia di Roma (0,068%), dell'Azienda di Promozione Turistica

(0,027%), dell’Unione Industriale di Roma (0,007%), della Unione Agricoltori di Roma (0,003%).

Nella cittadella fieristica dotata di eccezionale flessibilità organizzativa, sono stati realizzati 14 padiglioni

già operativi attrezzati con le più avanzate tecnologie, per una superficie complessiva lorda di 390 mila

mq, di cui 30 mila di verde pubblico e 150 mila tra aree espositive coperte e centri direzionali, per 70

mila mq di area espositiva netta.

La Fiera è dotata di quattro accessi di cui tre, la Porta Est e la Porta Nord e la porta sud, dotati di hall,

casse-biglietterie e servizi già operativi per espositori e congressisti.

Da tutte le Porte si accede alla passerella pedonale meccanizzata coperta, sospesa a sei metri da terra, in

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modo da costituire un asse centrale attrezzato connesso a tutte le strutture ed i padiglioni espositivi. La

viabilità dei mezzi di servizio e di allestimento è sviluppata con sistema ad anelli progressivi con accesso

dai cargo est e ovest ed uscita dai cargo est ed ovest contrapposti. Ognuno dei 14 padiglioni è costituito

da una struttura monoplanare, priva di pilastri in campata, con un’altezza al punto di culmine di 16

metri (dimensioni in pianta: trasversale 72 mt.; longitudinale da 96, 120 e 144 mt.): suddivisi in 3

tipologie sono tutti accessibili a veicoli commerciali e industriali per il carico/scarico di materiali e

merci. L'area espositiva è all'avanguardia per soluzioni tecniche.

Le telecomunicazioni del quartiere fieristico sono organizzate secondo due direttrici: lato pubblico-

clienti e lato privato-uffici fiera. La prima direttrice è rivolta agli espositori, visitatori, partner e a tutti

gli operatori economici partners di Fiera Roma.

Tutti i padiglioni risultano interamente cablati, con accessi wireless in rete e punti di attacco per il

cablaggio a fibre ottiche. Tali caratteristiche consentono, ad esempio, la trasmissione di immagini su

grandi schermi al plasma ultrapiatti o via proiettori.

La seconda direttrice si appoggia direttamente sulla centrale di Fiera Roma, gestita da control-room al

servizio di tutte le zone uffici distribuite sull’asse attrezzato e nel centro direzionale.

Fiera di Roma è oggi al centro di una discussione molto accessa sul suo futuro anche in considerazione

di risultati economici tutt’altro che confortanti.

Il quartiere fieristico di Bologna

Il Quartiere fieristico di Bologna si estende su un'area complessiva di 375.000 mq, tra zone coperte ed

esterne e l'area totale dei servizi è di 36.000 mq. E’ strutturato in 18 padiglioni completamente cablati,

climatizzati e dotati di sistemi informatici, con 5 ingressi indipendenti che consentono di ospitare più

manifestazioni contemporaneamente. Nel 2009 ha raggiunto i 13.639 espositori (di cui Italiani 8.577 ed

Esteri 5.062) e 1.267.093 visitatori professionali (1.146.000 italiani).

La Fiera è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici dalla Stazione di Bologna ed è collocata nei

pressi dell’autostrada e dall’aeroporto di Bologna. Un'apposita fermata ferroviaria "Bolognafiere"

consente l'arrivo e la partenza di treni speciali in occasione delle manifestazioni con maggiore affluenza

di pubblico. Per chi viaggia in elicottero, un eliporto è situato sul tetto del padiglione 16-18. Va

ricordato che BolognaFiere è il primo quartiere fieristico con un casello autostradale dedicato che si

inserisce in un progetto globale finalizzato - assieme alla terza corsia dinamica - a snellire il traffico e a

garantire l'ingresso diretto in fiera, evitando la tangenziale. Flessibilità e mobilità sono garantite

all'interno da una rete di percorsi mobili e da un sistema di parcheggi con 14.500 posti auto coperti e

prenotabili in anticipo.

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Anche a Bologna si è puntato molto sui servizi che vanno dalla accoglienza e assistenza in loco e

segreteria organizzativa, fino alla posa in opera di impianti e forniture tecniche, passando per

l'allestimento degli stand, il noleggio di arredi, gli allestimenti floreali, il noleggio audiovisivi e computer,

la realizzazione di servizi fotografici, grafica e stampa, accoglienza e sicurezza per lo stand12. Anche ai

visitatori si offrono numerose opportunità la più importante delle quali è sicuramente la biglietteria on-

line e i numerosi punti di informazione, oltre ai consueti servizi bancari, sanitari, commerciali e di

pubblica sicurezza, utili alla permanenza nei padiglioni. La fiera è dotata di servizi Wi-Fi. Una vasta

gamma di servizi è anche proposta agli organizzatori di eventi. Il Fatturato Consolidato del 2009 è

risultato pari a 106.275.562 €

Uno sguardo alla restante offerta fieristica italiana

Non è semplice comporre un quadro generale dell’offerta fieristica nel nostro paese. Essa risulta

complessa e articolata su scala regionale e perfino locale. In questo breve paragrafo si segnaleranno le

sedi di maggior rilievo che svolgono un ruolo internazionale e nazionale.

12 Altri servizi sono specificatamente rivolti agli espositori, quali magazzino e movimentazione merci (logistica interna), trasporto e spedizione merci (logistica esterna), gestione formalità doganali, recupero dell’IVA, servizi commerciali, assistenza in fiera con interpreti qualificate, ricevimento operatori esteri e delegazioni, organizzazione di incontri commerciali, attività di promozione in Italia e all'estero, collaborazione con organismi economici e commerciali internazionali dattilografia, fotocopie, fascicolatura, stampe copie da computer e biglietti da visita, servizi di segretariato ICE.

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Le principali sedi fieristiche italianeDistribuzione regionale

Piemonte: Torino;Liguria: Genova;Lombardia: Milano, Bergamo, Riva del Garda, Cremona;Trentino A. Adige: Bolzano;Veneto: Longarone, Padova, Verona, Venezia;Friuli Venezia Giulia: Pordenone; Trieste, UdineEmilia Romagna: Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Ferrara, Cesena, Forlì, Faenza, Rimini;Toscana; Firenze, Carrara, Arezzo;Marche: Pesaro, Ancona-Civitanova;Lazio: Roma; Campania: Napoli;Puglia: BariSardegna: CagliariSicilia: Palermo

Sebbene dotata di poli di assoluta eccellenza il sud conta un numero ridotto di sedi fieristiche di rilievo,

mentre risulta particolarmente consistente l’area del nord, nella quale, oltre l’Emilia Romagna e il

Veneto, si segnala la Lombardia in cui i numerosi poli fieristici13 sono oscurati dal prestigio straordinario

della Fiera di Milano.

Senza voler entrare in una minuziosa presentazione delle sedi fieristiche preme qui evidenziare alcuni

elementi importanti ed utili rispetto agli obiettivi di questo documento.

Il primo elemento riguarda la struttura dimensionale. Buona parte delle sedi fieristiche hanno spazi al

coperto per le esposizioni inferiori ai 30.000 metri quadri pur collocate in spazi sensibilmente più

grandi. Una situazione peggiore di quella fiorentina che però utilizza anche spazi non propriamente

sorti per ospitare fiere. Tutte le sedi sono dotate di aree di parcheggio, generalemtne ampie, sia per i

visitatori che per gli espositori. Hanno una buona accessibilità, collocandosi lungo le direttrici stradali

più importanti.

L’altro elemento riguarda la specializzazione merceologica. Infatti, le sedi fieristiche più importanti si

specializzano sui mercati: Vicenza è sede di rilievo internazionale per l’oreficeria; Bolzano per la

frutticoltura e per l’edilizia sostenibile; Genova per il settore della cantieristica; Bologna per l’auto e la

tecnologia; ma anche per l’edilizia; Parma nel settore agro-alimentare, meccanico-alimentare,

antiquariato e nella meccanica specializzata; Padova nel settore del vetro e del mobile; Reggio Emilia 13 In Lombardia gli altri poli fieristici sono: Spazio Villa Erba, Malpensa Fiere, Lario Fiere, Villa Castelbarco, Brixia

Expo, TravagliatoCavalli, Fiera Millenaria di Gonzaga, Centro Fieristico Palabam di Mantova, Castello di Belgioioso,

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nella zootecnia; Verona nel settore agro-alimentare, nell’edilizia e nelle costruzioni. E’ chiaro che poi

ciascuna sede estende in altre direzioni la ricerca di nuovi mercati ed iniziative, ma mantenendo saldi

alcuni dei propri assett. Da questo punto di vista Firenze si caratterizza per il suo ruolo nella moda e nei

tessuti e per l’artigianato.

Molto importante è in tutte le realtà la ricerca di una versatilità degli spazi in modo da garantire una

flessibilità di utilizzo. Gli spazi fieristici sono spesso concepiti in modo da essere compatibili con eventi

congressuali di medie o anche grandi dimensioni.

Grande rilievo viene dato all’offerta di servizi per espositori e visitatori. Un’importanza sempre

maggiore assumono i servizi di comunicazione: telefonia, internet, wi-fi e quelli legati all’utilizzo delle

più moderne tecnologie audio-visive.

Le organizzazioni puntano molto sul rapporto tra sede fieristica e offerta turistico-ricettiva cittadina. In

questo ambito un significativo ruolo viene offerto dalla dimensione culturale della città che ospita la

sede fieristica, sottolineando ciascuna le particolarità e le eccellenze del proprio territorio. Un tema,

questo, che ricorre anche nell’altro settore dei congressi.

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1..1.3 I congressi: il contesto internazionale14

Dall’esame del numero dei congressi associativi nel mondo il dato che emerge è il predominio netto del

mercato europeo.

Tabella 6. Numero dei congressi nel mondo per area geografica (valori assoluti)

Anno Europa

Asia e Medio Oriente

Nord America

America Latina Africa

Oceania Totale

2000 2904 739 773 399 135 236 51862001 2926 801 695 413 145 207 51872002 3407 929 869 414 165 195 59792003 3555 885 871 509 175 203 61982004 4073 1250 959 561 195 236 72742005 4242 1314 949 673 236 220 76342006 4456 1462 975 731 223 247 80942007 4695 1563 1031 773 270 254 85862008 4727 1579 1054 809 301 245 87152009 4513 1491 916 860 314 200 8294Fonte: ICCA, The International Association Meetings Market – Statistics Report 2000-2009

Nel 2009 con i suoi oltre 4.513 congressi sugli 8.294 registrati da ICCA, l’Europa copre oltre il 54% del

totale mentre l’Asia e Medio Oriente ha superato l’America del Nord, rispettivamente con 18% e 11%

con l’America Latina che con il 10,4% del mercato è ormai molto vicina al nord America15.

14 L’analisi dei dati sui congressi nel mondo si è avvalsa per la parte internazionale dei dati ICCA e per la parte italiana dei dati OCI. L’ICCA considera esclusivamente gli eventi associativi di rilievo internazionale con oltre 50 partecipanti. ICCA lascia in secondo piano i Corporate Meetings. Da un punto di vista dell’analisi della domanda il dato non è perciò esaustivo. Diversamente l’OCI considera il complesso dei dati italiani sul turismo congressuale ed effettua anche stime di tendenza.

15 Nel decennio l’erosione del mercato europeo si è limitata al 2% e quello del mercato dell’America del Nord del 3%.

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Grafico 3. Numero dei congressi nel mondo per area geografica (valori percentuali)56

,0%

56,4

%

57,0

%

57,4

%

56,0

%

55,6

%

55,1

%

54,7

%

54,2

%

54,4

%

14,2

%

15,4

%

15,5

%

14,3

%

17,2

%

17,2

%

18,1

%

18,2

%

18,1

%

18,0

%

14,9

%

13,4

%

14,5

%

14,1

%

13,2

%

12,4

%

12,0

%

12,0

%

12,1

%

11,0

%

7,7%

8,0% 6,

9%

8,2%

7,7%

8,8%

9,0%

9,0%

9,3%

10,4

%

2,8% 2,7% 3,1% 3,1% 3,5% 3,8%4,0% 3,3% 3,3% 3,2% 2,9% 3,1% 3,0% 2,8% 2,4%

2,8%2,8%2,6% 2,8%4,6%

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Europa Asia e Medio Oriente Nord Am erica Am erica Latina Africa Oceania

Fonte: ICCA, The International Association Meetings Market – Statistics Report 2000-2009

Tra i paesi con il maggior numero di congressi16 nel 2009 l’Italia si posiziona al quarto posto17.

16 Sono stati considerati i paesi che nel 2009 hanno ospitato oltre 150 congressi. Questi paesi detenevano nel 2000 il 67% dei congressi e nel 2009 il 60%.

17 Nel decennio 2000-2009 Spagna, Italia e Regno Unito si sono alternate al terzo, quarto e quinto posto, insidiate talvolta dalla Francia, in un mercato sostanzialmente stabile.

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Tabella 7. Paesi con il maggior numero di congressiNazione 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009U.S.A. 538 468 571 587 620 648 645 651 637 595Germania 325 299 314 339 409 415 449 525 450 458Spagna 212 221 304 302 387 352 316 365 385 360Italia 243 278 293 317 329 324 323 350 350 350Regno Unito 321 231 310 323 315 389 390 368 381 345Francia 297 273 283 283 372 360 370 340 397 341Brasile 124 105 107 128 161 186 231 223 255 293Giappone 176 213 211 197 205 232 243 265 281 257Cina 83 79 130 81 229 226 255 264 262 245Austria 101 103 111 156 165 188 240 243 212 236Olanda 191 186 170 190 230 234 229 235 253 236Svizzera 106 117 154 170 169 193 189 205 204 214Canada 168 156 190 168 204 199 209 247 270 213Svezia 142 141 140 143 164 157 171 161 177 184Rep. di Corea 53 106 113 93 149 139 167 147 184 176Australia 207 165 168 166 189 186 207 212 197 169Portogallo 82 88 116 133 148 153 155 199 186 168Danimarca 88 111 136 102 109 110 126 118 128 151Fonte: ICCA, The Internarional Association Meetings Market – Statistics Report 2000-2009

Quello che invece risulta interessante è notare come questi paesi abbiano avuto un tasso di crescita più

basso di quello di Corea, Cina, Brasile da un lato e di Austria, Portogallo, Svizzera, dall’altro in

conseguenza della marcata crescita economica di questi paesi.

25

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Grafico 4. Tasso di crescita dei paesi che ospitano congressi (raffronto 2000-2009;

dato globale mondiale 59,9%)

-18,4%7,5%

10,6%14,8%

23,6%

26,8%29,6%

40,9%44,0%46,0%

59,9%69,8%

72%101,9%105%

133,7%

136,3%195,2%

232,1%

Australia

United KingdomU.S.A.

France

NetherlandsCanada

Sweden

GermanyItaly

Japan

MONDO

SpainDenmark

Switzerland

PortugalAustria

BrazilChina-P.R.

Republic of Korea

Fonte: Elaborazione su dati ICCA, The Internarional Association Meetings Market – Statistics Report

2000-2009

Per quanto riguarda le città solo il 2% ospita più di 100 incontri internazionali mentre il 78% ne ospita

meni di 25 (di queste il 48% meno di dieci). In valori assoluti 7 città ospitano oltre 100 eventi , 13 tra 75

e 100 e altrettante tra 50 e 75.

26

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Grafico 5 . Distribuzione degli eventi associativi internazionali nelle città

7; 2% 13; 4% 13; 4%38; 12%

110; 33%

148; 45%

>100 >75 <100 >50 <75 >25 <50 >10 <25 <10

Fonte: Elaborazione su dati ICCA, The Internarional Association Meetings Market – Statistics Report

2000-2009

Al primo posto troviamo Vienna seguita Barcellona, Parigi, Berlino, Singapore, Copenhagen,

Stoccolma18.

18 Questo dato va letto considerando che la modalità di rilevazione non è univoca per tutti i paese e ciò non garantisce l’obbligatorietà per gli operatori di segnalare gli eventi.

27

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Tabella 8. La distribuzione degli incontri internazionali nelle città1 Vienna 1602 Barcellona 1353 Parigi 1314 Berlino 1295 Singapore 1196 Copenhagen 1037 Stockholm 1028 Amsterdam 989 Lisbona 9810 Pechino 9611 Buenos Aires 9012 Seoul 9013 Budapest 8714 Madrid 8715 Praga 8616 Londra 8317 Istanbul 8018 San Paolo (Brasile) 7919 Bangkok 7620 Atene 7521 Brussels 7322 Kuala Lumpur 7223 Roma 6924 Hong Kong 6725 Taipei 6426 Rio de Janeiro 6227 Sydney, NSW 6128 Shanghai 5829 Tokyo 5830 Montreal, QC 5731 Zurigo 5732 Helsinki 5633 Dublino 5134 Oslo 5039 Milano 4364 Firenze 2691 Torino 1891 Venezia 18106 Bologna 16153 Verona 11Fonte: Elaborazione su dati ICCA, The Internarional Association Meetings Market – Statistics Report 2000-2009

Nel corso dell’ultimo decennio Vienna e Barcellona hanno sviluppato politiche a sostegno del turismo

congressuale che ne hanno favorito una crescita straordinaria.

Solo una città italiana, Roma, compare fra le 33 città con oltre 50 eventi ed è al ventitreesimo posto

28

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(sedicesimo in Europa)19. Milano si colloca al 39 posto seguita da Firenze al 64 posto con 26 congressi

internazionali20.

In uno studio commissionato da ENIC e realizzato da IRPET sono state messi in evidenza due

elementi che vale la pena di considerare. Il primo è che pur rimanendo una delle mete più importanti

per i congressi internazionali l’Italia sta perdendo competitività rispetto al passato. Il secondo che

manca un grande polo attrattore, come accade per l’Austria con Vienna, per la Spagna con Barcellona o

per la Francia con Parigi. Un ruolo che in qualche misura potrebbero coprire Roma e Milano. Il turismo

congressuale italiano dunque si ripartisce sul territorio nazionale con un livello di competitività interna

particolarmente elevato e che si è andato accentuando nel periodo 2008-200921.

Siamo in presenza di un numero significativo di eventi (grafico 6 e grafico 7) che ha subito una battuta

di arresto a partire dal 2008 per proseguire, sebbene con sintomi di ripresa nel 2009.

Grafico 6. Eventi congressuali in Italia (Serie storica 2004-2009)

109.792

106.224

102.519

111.139

107.232

112.617

2004 2005 2006 2007 2008 2009

19 Fino al 2004 Roma si collocava al 10° posto nel mondo a testimonianza della necessità di politiche attive e strategie forti nel settore se non si vuole perdere di posizioni

20 I dati si riferiscono ai congressi internazionali. Restano dunque esclusi dai confronti internazionali tutti le altre tipologie di evento, che invece saranno considerati successivamente per quanto riguarda le principali sedi congressuali italiane.

21 Enic, Irpet, Impatto dell’industria congressuale sul territorio di Firenze, novembre 2009.

29

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Grafico 7. Partecipanti e presenze congressuali in Italia (Serie storica 2004-2009)

18.852

35.540

29.850

20.872

17.714

20.657

19.246

20.635

33.581

32.182

35.222

30.291

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Partecipanti Presenze congressuali

Fonte: Rapporto OCI 2008 [I dati relativi al 2008 e 2009 vanno dal 1 luglio al 30 giugno dell’anno

successivo]

Il limite più significativo alla crescita del sistema congressuale italiano è rappresentato, oltre che dalle

caratteristiche della ricettività alberghiera e dal sistema infrastrutturale dei trasporti, dalla scarsa

possibilità di ospitare eventi dai grandi numeri. Il 71% dell’offerta è costituita da alberghi congressuali

in grado di ospitare in media poco più di 60 partecipanti ad evento.

Come ha rilevato lo studio ENIC-IRPET l’attività congressuale orientata alle fasce dimensionali più

basse (50-100 e 100-300 partecipanti per evento) è il terreno su cui si misurano alcune importanti realtà

italiane “minori”: Genova, Venezia, Perugia e, in qualche misura anche Firenze, che però ha un numero

di eventi internazionali che, come abbiamo visto, è di tutto rispetto.

1.1.4 I principali centri congressuali in Italia

Come si evince dalla tabella 8, Firenze su scala internazionale è la terza città italiana dopo Roma e

Milano, seguita da Torino, Venezia; Bologna e Verona.

I dati dell’OCI disponibili fino al 2009 segnalano una marcata crisi del settore nel corso del biennio

2008-2009 e alcuni segnali di ripresa nel secondo semestre del 2009. “Per effetto di questi andamenti-

leggiamo nel rapporto OCI - l’attività congressuale italiana registra, nell’ultimo anno (luglio 2008 –

30

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giugno 2009), andamenti sostanzialmente negativi per tutti gli indicatori: gli incontri organizzati nelle

aziende italiane si riducono del 3,52%, il numero totale di partecipanti a tali incontri fa registrare un

-9,68% ed il numero di presenze congressuali si assesta a -13,58%”22. Si tratta di una tendenza che è in

linea con quanto accade a livello internazionale.

Sempre i dati OCI ci consentono una lettura su più anni che evidenzia come nel 2007 fossimo in

presenza di una netta prevalenza di incontri regionali a fronte di un 4% degli incontri con valenza

internazionale, con il 92% degli eventi con un numero di partecipanti inferiore a 300. Nel 2008 si è

avuto un incremento degli incontri regionali a fronte di una contrazione di quelli a carattere nazionale

ed internazionale. Nel 2009 l'andamento negativo è stato generalizzato ed ha interessato tutte le

tipologie di eventi.

Ci soffermeremo ora sulle performance e sulle caratteristiche dei due principali centri di Milano e Roma

descrivendone le caratteristiche essenziali

Il Congressuale a Milano

Fiera Milano Congressi è una delle società del Gruppo Fiera Milano che dal 1994 si occupa

dell'organizzazione di congressi , convegni, conferenze ed eventi, attraverso la gestione in esclusiva di

tre centri congressuali e la predisposizione di tutti i servizi collegati. Fiera Milano Congressi è leader in

Italia, grazie alla capienza e flessibilità delle sale, ai supporti tecnologici, all'efficienza e all'ampia gamma

dei servizi. Da settembre 2006 fa parte dell'esclusivo ECCP – European Congress Center Partnership -,

l'associazione dei 9 principali centri convegnistici europei.

La crisi economica giunta al suo apice nel 2008 ha influenzato in maniera significativa l’attività

congressuale milanese sin dall’inizio del 2009: -12% di incontri, una flessione del 9% dei congressisti

ospitati con le presenze congressuali in calo del 7% (quest’ultimo dato segnala un andamento migliore

del resto d’Italia). Ulteriori perdite del numero di eventi (-2,41%) e del numero di partecipanti ospitati

nell’area milanese (-9,43%) sono previste per il secondo semestre 2009, mentre rimangono stazionarie

(+0,1%) le giornate di presenza congressuale. Sono gli alberghi a risentire di più della crisi, mentre le

strutture non alberghiere segnano un +4,84% che limita in parte la flessione complessiva dell’attività

congressuale milanese23.

22 Osservatorio Congressuale Italiano,L’attività congressuale italiana (2008-2008) [documento disponibile sul web]23 Osservatorio Congressuale Italiano,L’attività congressuale italiana (2008-2008)

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In questo contesto Fiera di Milano non ha mai abbandonato una strategia di forte posizionamento sui

mercati internazionali forte delle sue strutture e dei suoi progetti di crescita. Infatti ha a disposizione

alcune strutture di grande qualità ed ha in corso di completamento il Nuovo Centro Congressuale del

quartiere fieramilanocity che nascerà dall’ampliamento del MIC-Milano Convention Centre e sarà attivo

da primavera 2011 con un investimento di 64 milioni di euro. Gli eventi che vi avranno luogo potranno

ospitare fino a 18.000 delegati. Nel centro sorgeranno 1 auditorium da 1.500 persone, 1 plenaria da

4.500 posti, 64 sale modulari da 20 a 2.000 posti, con 54.000 metri quadrati espositivi a supporto.

Gli altri centri congressuali sono :

1. lo Spazio Villa Erba a Como ideale per eventi fino a 1.500 delegati, Il centro congressi Villa

Erba può inoltre contare su un'elevata ricettività alberghiera a prezzi competitivi e sulla

presenza di numerose ville storiche che possono ospitare raffinati eventi serali;

2. il Centro Convegni Stella Polare nel quartiere fieramilano di Rho composto da 9 sale modulari

da 81 a 728 posti e un auditorium da 1008 posti, nonché un'area espositiva collegata alle sale di

40mila mq. Alle sale del Centro Convegni vanno aggiunte 64 sale per riunioni distribuite nel

quartiere;

A queste due sedi si aggiunge il MoMeC (Montecitorio Meeting Center) a Roma24 con una location

esclusiva per incontri di lavoro, presentazioni, cocktail, convegni, corsi di formazione e cene di gala con

quattro uffici direzionali ed una sala riunioni, reception e segreteria, interpretariato, guardaroba,

catering, autonoleggio, addobbi floreali.

Già nel 2007 uno studio condotto da UILM/Camera di Commercio rilevava comunque un ridotto

numero di strutture congressuale e una non adeguata percezione da parte delle imprese del ruolo di

Milano come sedi di congressi25.

24 E’ questo un elemento molto interessante nella politica congressuale di Fiera di Milano volta ad essere sempre più non un semplice gestore di spazi, ma un vero e proprio organizzatore di eventi sul mercato italiano in grado di mettere a disposizione sedi prestigiose in diversi luoghi del paese.

25 IULM/Camera di Commercio, La competitività della destinazione Milano nel turismo, Secondo Rapporto Marzo 2007. Sarebbe auspicabile, considerato il rilievo della Lombardia nel settore un aggiornamento di quella ricerca ferma ai dati 2005.

32

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Il Congressuale a Roma

L’ andamento negativo dell’economia globale non risparmia neppure la capitale. Le strutture

congressuali romane infatti aprono il 2009 Il segno negativo interessa tutti gli indicatori: meno incontri,

meno partecipanti e meno presenze.

Nelle previsioni per il secondo semestre 2009 l’OCI indicava un miglioramento sia in assoluto, sia

rispetto agli andamenti del resto d’Italia: il numero di eventi cresce infatti del 6% e le presenze

congressuali aumentano del 4,18%.

Nel secondo semestre 2009, quindi, l’attività congressuale romana migliora e, globalmente, perde solo

in termini di partecipanti ospitati presso strutture congressuali alberghiere, che manifestano la

maggiore sofferenza. Molto bene invece le previsioni per tutte le strutture non alberghiere che

dovrebbero incrementare sostanziosamente la loro attività congressuale del 16,75%.

Dopo un semestre 2010 ancora marcatamente negativo un accenno di ripresa risulta nel secondo

semestre dell’anno. Nel periodo settembre-ottobre 2010, a detta degli operatori del settore, rispetto alla

drastica diminuzione verificatasi nel 2009 e al protrarsi del trend negativo nei primi mesi del 2010 si è

segnalato un buon segnale di ripresa, in un quadro ancora complessivamente in declino, come ha

dichiarato la FIAVET del Lazio.

Il suo presidente, Andrea Costanzo, fa comunque notare che la Capitale presenta ancora problemi

tecnici di notevole importanza: “La crescita del turismo congressuale nella città di Roma risulta

compromessa anche dall’inadeguatezza delle strutture che non consentono né di poter presentare

congrue offerte per congressi di grandi dimensioni né di offrire una logistica di facile fruibilità”. Il

segmento del turismo congressuale, con circa 2.300 tra meeting planner, Paco (Professional congress

organizer) e tour operator, coinvolge circa 10.000 operatori, per un giro d’affari tra aziende del settore e

dell’indotto di incalcolabile valore26.

L’offerta di Roma per gli eventi è molto ampia: oltre 200 centri congressi fino a 7.000 posti, spazi

espositivi fino a 70.000 metri quadrati, 169 hotel congressuali fino a 3.500 posti, 545 hotel da 3 a 5

stelle lusso, 20 castelli con spazi congressuali. Le sale alberghiere rappresentano il 66% circa dell’offerta

complessiva. Le sale congressuali non

alberghiere (sale in padiglioni fieristici, sale aziendali, aule universitarie, cinema, teatri, ecc) ammontano

al 17,77% (un valore prossimo alla quota nazionale) ed il pala congressi in senso stretto (sala principale

con capienza superiore a 300 posti) superano l’8% (valore più elevato del corrispondente dato italiano

pari al 5,13%). Un punto di forza del sistema romano è rappresentato dalla dotazione di residenze 26 I dati sono emersi durante il convegno “Congressi, eventi e turismo: il plus dell’offerta romana” organizzato da

Fiavet e Zètema presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis.

33

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storiche attrezzate per ospitare congressi: 8,12% del totale, una quota quasi quadrupla rispetto al dato

generale nazionale27.

La Fiera di Roma, nel nuovo polo fieristico di Ponte Galeria, mette a disposizione due moderne aree

congressuali: la Sala Plenaria (che utilizza il padiglione 9), capace di 5 mila posti a sedere, e il Centro

Convegni (nel padiglione 10) - con spazi modulabili fino a comporre 13 sale diverse. Gli spazi, grazie

alle pareti mobili, hanno una capienza variabile da 50 a 1.100 posti ed una capienza complessiva di 3400

posti distribuiti sui due livelli del padiglione 10 per rispondere ad ogni esigenza di massima flessibilità.

1.2 Il settore fieristico e congressuale a Firenze

In questo capitolo si esamineranno per somme linee, senza la pretesa di offrire un quadro completo, le

principali tendenze del mercato fieristico e del congressuale nell’area fiorentina. Si esaminerà in

particolare l’attività del principale soggetto che opera nel settore, Firenze Fiera SpA, e le strutture a sua

disposizione.

1.2.1 Fiere e congressi nell’area fiorentina: l’attività di Firenze Fiera S.p.A.

Il Fieristico

Il sistema fieristico della Provincia di Firenze ha il suo cardine in Firenze Fiera SpA, Società di gestione

a prevalente capitale pubblico, con una maggioranza di quote azionarie (57,6%) della Regione Toscana

(31,85%), della Provincia di Firenze (9,28%) del Comune di Firenze (9,22%), del Comune di Prato

(7,2%) e della Provincia di Pistoia (0,09%). Un’altra quota importante è detenuta dalla Camera di

Commercio di Firenze (28,66%). Firenze Fiere SpA è anche la società che gestisce le più importanti

attività congressuali, soprattutto a livello internazionale, nella città di Firenze.

Il fatturato del settore fieristico della società è diminuito tra il 2008 e il 2009 del 2,2% risentendo della

crisi così come è avvenuto nel resto d’Italia. Ciò nonostante il numero di eventi è passato da 20 nel

2008 a 22 nel 2009 mentre il numero di visitatori è sceso da 1.421.026 a 1.328.85928.

27 OCI (2009)28 Sui dati pesano alcuni fattori che è opportuno esplicitare: nel 2009 sono stati inclusi due eventi di natura religiosa che si

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Tabella 9. Fatturato netto per settore di attività di Firenze Fiera S.p.A. (2007-2009)

(in migliaia di euro)

2007 2008 2009Mostre indirette 6.604 7.304 7.143 Mostre dirette 1.668 1.715 1.926 Congressi 8.454 7.823 6.862 Fonte: elaborazione su dati Firenze Fiera SpA

I due grafici che seguono (8 e 9) mostrano l’andamento nel tempo del numero di eventi e del numero di

visitatori nel periodo 2007-2010. Si può notare come la variazione più significativa nel tempo sia quella

avvenuta nei mesi di maggio del 2009 e del 2010 che ha interessato sia il numero di eventi che i

visitatori mentre il numero di visitatori è sceso in maniera significativa nell’ottobre 201029.

Sostanzialmente si possono rilevare risultati costanti nel corso del tempo con un accentuarsi del ruolo

d due settori merceologici che sono cresciuti: quello dell’abbigliamento e degli accessori per la moda e

quello dei filati, merceria e tessuti, che sono poi il cardine delle attività di Pitti Immagine. E’ dunque il

settore della moda quello che qualifica il settore fieristico fiorentino al quale si affianca l’impegno

diretto di Firenze Fiera S.p.A nell’organizzazione della mostra dell’Artigianato. Ma è del tutto evidente

che esistono possibilità di crescita per quel settore, sia in termini di risposta alle richieste degli

espositori, che per nuovi eventi fieristici.

Grafico 8. Numero degli eventi. Serie storica 2007-2010

3

1

4

1

2 2

1 1 1 1 1 1

3

2 2 2

1

3

2

1 1

33 3

2

1

2

4

1

2

3

1

4

3

2

1

2

4

1 1

4

1

genna

io

febbr

aiomarzo

aprile

maggio

giugno

luglio

agosto

sette

mbre

ottobre

novembr

e

dicembre

2007 2008 2009 2010

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera S.p.A.è deciso poi di escludere dalle rilevazioni statistiche. Si ringrazia tutto il personale di Firenze Fiera SpA che ha messo a disposizione il materiale ed in particolare l’arch. Fabiani e la dott.ssa Sablich

29 In quest’anno sono venuti a mancare due eventi di rilievo: il Fitness e il Festival della Creatività , che nel 2010 è stata “ itinerante “ a Firenze.

35

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Grafico 9. Numero dei visitatori. Serie storica 2007-2010

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

450000

genn

aio

febbr

aiomarz

oap

rile

maggio

giugn

olugli

o

agos

to

sette

mbre

ottobr

e

nove

mbre

dicem

bre

2007 2008 2009 2010

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera S.p.A.

Analizzando il fatturato del biennio 2009-2010 emerge un tratto particolarmente importante. Il

fatturato del settore fieristico si concentra in quattro mesi l’anno per circa l’80% in entrambi gli anni.

Sono i grandi eventi legati a Pitti e alla fiera dell’artigianato a determinare i risultati di Firenze Fiere. Si

rende evidente la necessità di far crescere l’attività fieristica (e anche, come vedremo, quella

congressuale) sia mediante una iniziativa propria (l’organizzazione di eventi diretti) che, soprattutto,

offrendo possibilità di sviluppo a Pitti Immagine che poi significa adeguamento degli spazi della

Fortezza all’accresciuta esigenza del mercato fieristico ed una forte qualificazione dei servizi soprattutto

in alcune direzione legate alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica.

Il Congressuale

L’offerta congressuale dell’area fiorentina si caratterizza per il numero di alberghi molto inferiore al

valore medio nel resto d’Italia, mentre le residenze storiche e le sale congressuali non alberghiere hanno

un peso maggiore nell’area fiorentina che nel resto del territorio italiano.

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Grafico 10 . Ripartizione per tipologia di location dell’offerta congressuale fiorentina

59,17%

5,92%

11,24%

23,67%

Alberghi Pala congressi Residenze storiche Sale congressuali

Fonte: Elaborazione su dati OCI (2009)

L’offerta congressuale della provincia di Firenze è costituita per il 59% da alberghi congressuali, e per il

restante 41% da location esterne agli alberghi. Di questi il 6% circa è costituito da pala-congressi in

senso stretto, ovvero da strutture con sala avente una capienza superiore a 300 posti e possibilità di

sessioni parallele.

Le strutture si distribuiscono per dimensioni secondo quanto riportato nel grafico 11. Il dato più

evidente è che rispetto all’Italia nel suo complesso l’area fiorentina prevale per strutture di medie (50-

300 posti) e grandi (oltre 3.000 posti) dimensioni

37

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Grafico 11. Distribuzione delle location congressuali per numero di posti

4,73%

74,56%

16,57%

2,37% 1,78%

8,05%

61,12%

25,22%

4,40%1,21%

1-50 50-300 300-1.000 1.000-3.000 3.000+

Firenze Italia

Fonte: Elaborazione su dati OCI (2009)

Il sistema congressuale fiorentino ha registrato nel 2009 performance eccellente, in controtendenza con

quanto accade nel resto del paese. Il grafico 12 mette in evidenza che tutti gli indicatori per Firenze

risultano con segno più e in netta controtendenza con il dato nazionale. Soprattutto nel secondo

semestre del 2009 crescono sia il numero di incontri che i partecipanti e le presenze. Il sistema

congressuale fiorentino in questo periodo assume un ruolo leader ed aumenta la propria quota del

mercato congressuale italiano registrando variazioni positive per tutti gli indicatori di attività

congressuale.

38

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Grafico 12 - Raffronto tra l’andamento congressuale a Firenze e in Italia

4,43%

7,38%

13,18%

2,26%

9,72%

0,55%

-11,32%

-20,22%

-4,59%

-8,82%

-4,64%

-8,95%

2009 - 12009 - 22009 - 12009 - 2

FIRENZE ITALIA

Incontr i Partecipanti Presenze

Fonte: elaborazione su dati OCI (2009)

La stima del numero di eventi congressuali del CST mette in luce un dato interessante. Firenze vede

una prevalenza di eventi nelle strutture ricettive congressuali rispetto ai contenitori congressuali, mentre

nel resto della provincia due eventi su tre si tengono in questi ultimi. Il dato di Firenze è testimonianza

di un livello qualitativo alto delle strutture ricettive congressuali in grado di offrire con ogni probabilità

location adeguate e confortevoli.

Tabella 10 . Distribuzione degli eventi a Firenze e nel resto della Provincia per tipologia di strutturaTipologia di struttura Firenze Resto

ProvinciaTotale Provincia

Strutture ricettive congressuali 52,2% 35,0% 47,0%Contenitori congressuali 47,8% 65,0% 53,0%Fonte: elaborazione su dati CST (2010)

La stima sul carattere degli eventi congressuali nel 2010 mostra come la maggior parte degli eventi

espositivi abbia carattere Nazionale (37,2%) e locale (29,8%) mentre gli eventi internazionali sono pari

al 10,1%.

E’ interessante osservare come i contenitori congressuali a Firenze abbiano una durata media ad evento

di 1,9 giorni e che la stima dei partecipanti agli eventi congressuali nel 2010 sia di circa 850.152 unità dei

39

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quali oltre 687 mila a Firenze che hanno consentito al CST di formulare un numero complessivo di

pernottamenti pari a oltre 1.263.000.

L’attività congressuale di Firenze Fiere ha rappresentato nel 2009 una quota percentuale del bilancio

societario pari al 43% nonostante una riduzione del fatturato di settore del 12.2%.

L’andamento degli eventi congressuali nel triennio 2008 – 2010 vede dunque una riduzione del peso

economico dell’attività congressuale conseguenza di una consistente riduzione degli eventi congressuali

nello stesso triennio che è descritta nel grafico 13

Grafico 13. Andamento degli eventi congressuali per numero e partecipanti (2008-

2010)

2008 2009 2010

Eventipartecipanti

Eventi

Partecipanti

2008

258

166.621

2009

219

166.250

2010

210

151.250

40

Page 41: UNA NUOVA FORTEZZA - Provincia di Firenzeinnova.provincia.fi.it/fortezza/dwl/approfondimenti.pdf · La Fortezza da Basso e le altre sedi gestiti da Firenze Fiera SpA possono essere

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera SpA

Esaminando l’andamento degli eventi per carattere risulta che è consistente il calo degli eventi di

carattere regionale e locale (in linea con quanto accade a livello nazionale) a fronte di una buona tenuta

degli eventi nazionali e di un calo degli eventi internazionali che riporta alla situazione del 200830,

mentre migliore è la tenuta del numero di partecipanti il cui calo risulta semmai accentuato tra il 2009 e

il 2010.

Grafico 14. Andamento degli eventi congressuali per carattere (2008-2010)

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera SpA

In tutto il periodo considerato sono i settori della formazione (54, 26%) e del medico-scientifico (47,

22%) quelli più rappresentati. Ma se limitiamo la nostra attenzione ai congressi di rilievo internazionale

(Grafico 15) il settore medico scientifico è quello prevalente con 20 eventi che corrispondono al 69%

del totale degli eventi internazionali e a circa il 10% degli eventi complessivi31.

30 Si deve tener presente che per la natura dei Congressi Internazionali Associativi e per la loro modalità di programmazione i risultati conseguiti sono in parte effetto di programmazione effettuata negli anni precedenti.

31 Per tutti gli approfondimenti si rimanda allo studio ENIC-IRPET già citato.

31 3630

65

8274

162

101106

2008 2009 2010

Internazionale Nazionale Regionale

41

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Grafico 15. La distribuzione dei Congressi di Firenze Fiera per tipologia e carattere

degli eventi nel 2010

1 1

4

20

35

11

15

46

18

6

1097

38

5

2

9

18 18

Altro Econom icofinanziario

form azione giuridico inform aticotecnologico

m edicoscientifico

politicosindacale

socio culturale

eventi internazionali eventi nazionali eventi regionali

Fonte: elaborazione su dati Firenze Fiera SpA

Abbiamo visto come complessivamente il movimento congressuale veda un numero di partecipanti

compreso tra i 166 mila del 2009 e i 151 mila del 2010.

Nello studio ENIC-IRPET la stima dell’impatto economico del congressuale e del suo contributo allo

sviluppo della città ha portato i ricercatori ad individuare il valore aggiunto partendo dalla

composizione della spesa riportata nel grafico 16, Che determinano un impatto complessivo per la

toscana di 92 mln di valore aggiunto e unità lavorative pari a 1.931 di cui 86 mln e 1.808 unità lavorative

per l’area fiorentina32.

Grafico 16 . Ripartizione della spesa per Congressi (2008)

65.000 ; 60% 13.000 ; 12%

30.000 ; 28%

Spesa dei congressisti che pernottanoSpesa dei congressisti che non pernottanoSpesa per la produzione congressuale

32 Enic Istat (2009), cit. P. 20-21

42

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Fonte: Irpet Enic (2009)

Riportiamo di seguito il grafico elaborato da IRPET sull’impatto congressuale sul valore aggiunto

nell’area fiorentina per il 2008, che evidenzia come il maggior impatto ricada su alberghi e ristoranti e

sui servizi alle imprese. Un dato importante e significativo per l’economia dell’area fiorentina che, pur

con la dovuta cautela non può essere sottostimato. Il turismo congressuale, infatti, è caratterizzato da

un alto livello di spesa soprattutto nel settore alberghiero e della ristorazione. Inoltre è un veicolo

importante per il ritorno di immagine della città ospitante, soprattutto laddove si qualifichino i servizi e

l’accoglienza, offrendo valore aggiunto ad una città d’arte di rilievo internazionale come Firenze.

Grafico 17. Ripartizione della spesa per Congressi (2008)

35,9

20,7

10,7

5,9 5

8,1

Alberghi eristoranti

Servizi alleimprese

Servizi allepersone

Trasporti Commercio Altro

Fonte: Irpet Enic (2009)

L’uso degli spazi nella Fortezza da Basso

Analizzando l’occupazione degli spazi della Fortezza da Basso per Fiere e Congressi notiamo come essa

sia sostanzialmente costante nel corso del triennio, anche se le migliori performance sono quelle del

2009 (Grafico 18). Il Padiglione Cavaniglia e lo Spadolini sono quelli che raggiungono punte molto alte

di occupazione (intorno al 70%), mentre gran parte dei locali è occupata tra il 30 e il 50% nel corso

dell’anno. Ma è proprio il contrasto tra la percentuale di occupazione dei due padiglioni principali

rispetto agli altri a segnalare quella che possiamo indicare come una criticità: le dimensioni limitate degli

spazi adeguati agli eventi fieristici e congressuali. I locali più piccoli supportano i grandi eventi e solo

limitatamente possono essere usati per altre iniziative.

43

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I due grandi padiglioni si saturano e rendono impossibile sia lo sviluppo di nuove iniziative che il

potenziamento di quelle in essere che possono solo usufruire di spazi più piccoli.

Grafico 18. Percentuale di occupazione degli spazi della Fortezza per Fiere e

Congressi (anno 2008)

,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

CAVANIG

LINO

EX MAGAZZ

INO C

OMUNALE

LORENESE 1P

LORENESE P.T.

NUOVO S

PAZIO C

ASAMATTA

NUOVO S

PAZIO ZE

RODUE

NUOVO S

PAZIO ZE

ROSETTE

ARSENALE

PIA

NO TERRA

ARSENALE

1P

FURERIA P.T.

ARMERIA

-BASILI

CA P.T.

PADIGLIO

NE CAVANIG

LIA

PADIGLIO

NE DELL

E GHIA

IE

PADIGLIO

NE DELL

E NAZIO

NI

PADIGLIO

NE RASTR

IGLIA

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO TERRA

PADIG

LIONE S

PADOLINI P

IANO A

TTICO

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO IN

FERIO

RE

PADIG

LIONE S

PADOLINI C

AVEDIO

PADIG

LIONE S

PADOLINI S

CIVOLO

PIAZZA

LE C

ENTRALE

PIAZZA

LE N

.OVEST

POLVERIERA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

SCHERMA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE C

ANNONIERA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

ARCO

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE S

ALA VOLT

A

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

COLONNE

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

GROTT

E

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

OTT

AGONALE

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALE

TTA FI

FIERA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE M

ONUMENTALE

1°PIA

NO

RONDIN

O

SALA R

ONDA

TEATRO LORENESE

2008 2009 2010

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera S.p.A.

I grafici 11, 12, 13 mostrano l’occupazione degli spazi per Fiere e Congressi33 nei tre anni considerati. Il

2008 è l’anno più importante per i Congressi, mentre le Fiere hanno livelli di occupazione degli spazi

sostanzialmente coerenti nel corso degli anni, ma che confermano le riflessioni fatte in precedenza.

Anche per i Congressi i due padiglioni principali rivestono un ruolo strategico e sono gli unici che

mantengono costante un buon livello di occupazione nel triennio pur a fronte della marcata crisi del

settore. Se leggiamo questo dato alla luce della riduzione della marcata riduzione dei congressi locali e

regionali il quadro risulta ancora più chiaro. Una politica di crescita del settore fieristico e congressuale

e il suo mantenimento nella struttura della Fortezza da Basso necessita quantomeno di una rivisitazione

degli spazi che è fra l’altro imposta dagli obblighi di legge che prevedono la demolizione di alcuni

volumi (vedi relazione tecnica)

33 Per quanto riguarda le attività congressauli si deve tener conto che queste utilizzano anche gli altri due spazi di Villa Vittoria e Palazzo degli Affari.

44

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Grafico 19. Percentuale di occupazione degli spazi della Fortezza per Fiere e

Congressi (anno 2008)

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

CAVANIG

LINO

EX MAGAZZ

INO C

OMUNALE

LORENESE 1P

LORENESE P.T.

NUOVO S

PAZIO C

ASAMATTA

NUOVO S

PAZIO ZE

RODUE

NUOVO S

PAZIO ZE

ROSETTE

ARSENALE

PIA

NO TERRA

ARSENALE

1P

FURERIA P.T.

ARMERIA

-BASILI

CA P.T.

PADIGLIO

NE CAVANIG

LIA

PADIGLIO

NE DELL

E GHIA

IE

PADIGLIO

NE DELL

E NAZIO

NI

PADIGLIO

NE RASTR

IGLIA

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO TERRA

PADIG

LIONE S

PADOLINI P

IANO A

TTICO

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO IN

FERIO

RE

PADIG

LIONE S

PADOLINI C

AVEDIO

PADIG

LIONE S

PADOLINI S

CIVOLO

PIAZZA

LE C

ENTRALE

PIAZZA

LE N

.OVEST

POLVERIERA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

SCHERMA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE C

ANNONIERA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

ARCO

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE S

ALA VOLT

A

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

COLONNE

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

GROTT

E

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALA

OTT

AGONALE

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE SALE

TTA FI

FIERA

QUARTIE

RE MONUMENTA

LE M

ONUMENTALE

1°PIA

NO

RONDIN

O

SALA R

ONDA

TEATRO LORENESE

% Occupazione Congressi % Occupazione Fiere

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera S.p.A.

Grafico 20. Percentuale di occupazione degli spazi della Fortezza per Fiere e Congressi (anno 2009)

,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

CAVANIG

LINO

EX MAGAZZIN

O COMUNALE

LORENESE 1P

LORENESE P.T.

NUOVO S

PAZIO CASAMATT

A

NUOVO SPAZIO ZERODUE

NUOVO S

PAZIO ZEROSETTE

ARSENALE PIA

NO TERRA

ARSENALE 1P

FURERIA P.T.

ARMERIA-B

ASILICA P.T.

PADIGLIO

NE CAVANIG

LIA

PADIGLIO

NE DELLE

GHIAIE

PADIGLIO

NE DELLE

NAZIONI

PADIGLIO

NE RASTRIGLIA

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO TERRA

PADIG

LIONE SPADOLIN

I PIA

NO ATTIC

O

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO INFERIO

RE

PADIG

LIONE SPADOLIN

I CAVEDIO

PADIG

LIONE SPADOLIN

I SCIVOLO

PIAZZALE CENTRALE

PIAZZALE N.O

VEST

POLVERIERA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA SCHERMA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

CANNONIERA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA ARCO

QUARTIE

RE MONUMENTALE SALA VOLT

A

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA COLONNE

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA GROTTE

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA OTTAGONALE

QUARTIE

RE MONUMENTALE SALETTA FI

FIERA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

MONUMENTALE

1°PIA

NO

RONDIN

O

SALA RONDA

TEATRO LORENESE

% Occupazione Congressi % Occupazione Fiere

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera S.p.A.

45

Page 46: UNA NUOVA FORTEZZA - Provincia di Firenzeinnova.provincia.fi.it/fortezza/dwl/approfondimenti.pdf · La Fortezza da Basso e le altre sedi gestiti da Firenze Fiera SpA possono essere

Grafico 21. Percentuale di occupazione degli spazi della Fortezza per Fiere e

Congressi (anno 2009)

,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

CAVANIGLINO

EX MAGAZZIN

O COMUNALE

LORENESE 1P

LORENESE P.T.

NUOVO S

PAZIO CASAMATTA

NUOVO S

PAZIO ZERODUE

NUOVO S

PAZIO ZEROSETTE

ARSENALE PIANO TERRA

ARSENALE 1P

FURERIA P.T.

ARMERIA

-BASILIC

A P.T.

PADIGLIO

NE CAVANIG

LIA

PADIGLIO

NE DELLE

GHIA

IE

PADIGLIO

NE DELLE

NAZIO

NI

PADIGLIO

NE RASTRIGLIA

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO TERRA

PADIG

LIONE SPADOLINI P

IANO ATTICO

PADIGLIO

NE SPADOLINI P

IANO IN

FERIORE

PADIG

LIONE SPADOLIN

I CAVEDIO

PADIG

LIONE SPADOLIN

I SCIVOLO

PIAZZALE CENTRALE

PIAZZALE N.O

VEST

POLVERIERA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA SCHERMA

QUARTIE

RE MONUMENTALE C

ANNONIERA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA ARCO

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA VOLTA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALA COLONNE

QUARTIE

RE MONUMENTALE SALA GROTTE

QUARTIE

RE MONUMENTALE SALA O

TTAGONALE

QUARTIE

RE MONUMENTALE

SALETTA FIFIE

RA

QUARTIE

RE MONUMENTALE

MONUMENTALE

1°PIANO

RONDIN

O

SALA RONDA

TEATRO LORENESE

% Occupazione Congressi % Occupazione Fiere

Fonte: Elaborazione su dati Firenze Fiera S.p.A.

Particolare delicatezza riveste l’accessibilità. Per quanto attiene il Congressuale non c’è alcun dubbio che

la posizione della Fortezza, del Palazzo dei Congressi e del Palazzo degli Affari rappresenta un valore

aggiunto straordinario.

L’analisi sulla customer satisfaction condotta dall’Ufficio Marketing di Firenze Fiera vede l’accessibilità

al primo posto per quanto riguarda la valutazione delle strutture. Situata a poche centinaia di metri

dalla Stazione di Santa Maria Novella e dal centro storico della città, tutte le sedi sono raggiungibili con

facilità34. La raggiungibilità dall’uscita autostradale di Firenze Nord e di Firenze Sud, come pure

dall’aeroporto Galilei è buona. La posizione centrale e facilmente raggiungibile è considerata dal 40%

degli intervistati come un punto di forza. Desta dunque preoccupazione lo spostamento della stazione

da Santa Maria Novella alla nuova stazione Foster per l’Alta Velocità.

Il parcheggio della Fortezza risponde solo parzialmente alle esigenze congressuali ed in genere il

giudizio sull’uso dell’auto risulta particolarmente critico sia per gli indubbi problemi di traffico che per

le difficoltà di parcheggio.

L’analisi dei fattori di scelta (Grafico 22) è particolarmente interessante perché evidenzia un limite

nell’apprezzamento complessivo della città. Il giudizio medio su Firenze si attesta su 5,6 a metà strada

tra il sufficiente e buono. Solo il 12% lo considera un punto di forza e solo l’8% lo formula tra i fattori

34 Nell’analisi sulla Customer Satisfaction Il giudizio “In treno a Firenze” riporta il punteggio più alto (6,93 su un massimo di 8 punti)

46

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di scelta. Particolarmente critici i giudizi sul rapporto qualità prezzo degli alberghi e sull’arrivo in aereo

a Firenze.

Grafico 22 . Fattori di scelta (2010)

28%

35%

8%

29%

Non definito Sede conosciuta e collaudataAttrattività di Firenze e prestigio delle sedi Centralità della destinazione

.

Fonte: Firenze Fiera, Documento di Customer Stisfaction, (2010)

Giudizi lusinghieri sono quelli sulle strutture, sui servizi e sul personale con l’unica eccezione

rappresentata da strutture e arredi considerati vecchi e obsoleti che sono segnalati come problema dal

23% degli intervistati.

Molto probabilmente anche al settore fieristico (espositori e visitatori) si potrebbe applicare parte

dell’analisi condotta per il sistema congressuale. Pesano maggiormente sulle fiere il problema della

accessibilità e dei parcheggi, sia per le persone che per il carico e scarico delle merci. E’questo un

elemento di criticità considerevole: come abbiamo visto è un tema che è stato affrontato in maniera

decisa dagli altri centri fieristici che però sono più marginali rispetto alla città. Sul sistema fiere gioca un

ruolo straordinario il contesto della Fortezza che rappresenta dal punto di vista estetico un luogo

straordinario in cui si vive una esperienza unica.

Sicuramente c’è una esigenza per entrambi i settori di individuare nuovi spazi, soprattutto in

considerazione della prevista demolizione di almeno tre grandi volumi entro il febbraio 2012.

47

Page 48: UNA NUOVA FORTEZZA - Provincia di Firenzeinnova.provincia.fi.it/fortezza/dwl/approfondimenti.pdf · La Fortezza da Basso e le altre sedi gestiti da Firenze Fiera SpA possono essere

2. L’IDEA FORZA DEL PIANO

2.1 Il polo fieristico congressuale della città: criticità e opportunità

La Fortezza da Basso con i suoi annessi, il Palazzo dei Congressi e il Palazzo degli Affari è il cardine del

sistema fieristico e congressuale della Toscana e rappresenta un’indiscutibile risorsa per la città. Firenze

Fiera S.p.A. è la società che gestisce il quartiere fieristico-congressuale fiorentino, il sesto nella classifica

dei poli fieristici italiani con circa 65.000 mq. di superficie coperta suddivisi fra la Fortezza da Basso

(55.000 mq. di superficie coperta), il Palazzo dei Congressi (con una capacità congressuale di circa 1500

posti e un auditorium per 1000 ospiti) e il Palazzo degli Affari, moderna struttura polifunzionale di oltre

4.000 mq. con una capacità complessiva di 1800 persone. Il quartiere è sede di iniziative fieristiche

internazionali di straordinario valore (Pitti Uomo, Pitti Bambino, Mostra dell’Artigianato) e di

importanti convegni e congressi nazionali ed internazionali.

La Società di gestione è a prevalente capitale pubblico, con una maggioranza di quote azionarie (57,6%)

della Regione Toscana (31,85%), della Provincia di Firenze (9,28%) del Comune di Firenze (9,22%), del

Comune di Prato (7,2%) e della Provincia di Pistoia (0,09%). Un’altra quota importante è detenuta dalla

Camera di Commercio di Firenze (28,66%).

Il trasferimento dal Demanio dello Stato alla Regione della proprietà della Fortezza da Basso, che

conclude un lungo e complesso percorso politico e amministrativo, apre nuove opportunità alla

Toscana e all’azione di Firenze Fiera S.p.A.. Con questo trasferimento si determinano le condizioni per

uno scenario nuovo che impone l’aggiornamento delle linee strategiche nell’iniziativa di Firenze Fiera

SpA e dei soggetti pubblici proprietari, tenendo anche conto della possibilità di offrire alla città uno

spazio dal grande valore culturale, che può diventare una opportunità in più all’interno del processo

stesso di valorizzazione della struttura fieristica e congressuale. Apre inoltre una fase nuova nella

gestione del patrimonio immobiliare sia rispetto al mercato fieristico che alla tutela e conservazione del

medesimo.

Da tutto quanto esposto deriva la necessità di assumere un punto di vista strategico per le scelte che

riguardano la Fortezza da Basso.

La scelta che ormai data quarant’anni e che ha portato ad un passaggio senza ritorno, la consegna ai

soggetti locali del bene Fortezza da Basso, è un elemento indiscutibile. Assumere oggi una posizione

48

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che volesse rigettare l’uso della Fortezza per una destinazione diversa da quella fieristico-congressuale,

significherebbe caricare la città non di uno, ma di due problemi dei quali il primo, l’individuazione di

uno spazio per un nuovo polo espositivo, potrebbe forse essere semplice, ma il secondo, la destinazione

d’uso della Fortezza, sarebbe una impresa ardua nel momento in cui ci si misurasse con il problema

della gestione di questo straordinario bene. I quasi 90 mila metri quadri dell’area, infatti, hanno un costo

di gestione per la pura e semplice conservazione stimabile in decine di milioni di euro, assolutamente

insostenibile per la collettività. E’ dunque necessario confermare la scelta della Fortezza come sede di

un’attività di rilievo anche economico.

Semmai il tema è un altro ed è quello posto in più occasioni da autorevoli architetti e urbanisti, ma che

sta a cuore anche agli amministratori locali: quello di integrare la Fortezza con la città rompendo quella

secolare separazione che data dalla sua costruzione35. Nata contro la città e i suoi abitanti la Fortezza ha

sempre mantenuto questa caratteristica. Chi l’ha occupata ci si è quasi asserragliato dentro, ne ha fatto

un uso anche spregiudicato, ne ha fatto, insomma, altro da Firenze. Proprio a partire dall’esperienza

della Mostra dell’Artigianato e poi dalle attività legate alla moda si è aperto un percorso di cambiamento

che oggi può trovare un ulteriore sviluppo. Qualsiasi progetto oggi deve rispondere alla duplice

esigenza di rispondere alle esigenze fieristico-congressuali di Firenze e all’obiettivo di restituire anche ad

una fruizione pubblica la Fortezza di San Giovanni.

Del resto non è possibile fare altrimenti. Gli interventi che si rendono necessari ad un suo utilizzo non

possono prescindere da quelli che sono necessari alla salvaguardia di una delle opere più interessanti,

pur nella sua fragilità, dell’architettura militare italiana. Le manomissioni compiute nel corso dei secoli

hanno minato in maniera consistente le strutture. Ripristinare la sicurezza del bene può essere fatto

proprio a partire dal perseguimento dei due obiettivi appena indicati.

I dati che abbiamo presentato evidenziano che il potenziale fieristico-congressuale della città è altissimo.

Firenze può ambire a confermare e rafforzare il suo ruolo sia nel settore fieristico, in particolare nel

settore della moda, sia in quello congressuale, pur in presenza degli effetti della crisi che della marcata

competizione internazionale e nazionale. Può farlo se mette in atto iniziative che riguardano sia il

potenziamento e la razionalizzazione della struttura, che strategie di più vasta portata che interessano

l’insieme della città, anche tenendo conto della vocazione turistica della città.

Dall’analisi condotta emerge la possibilità di invertire la tendenza segnalata nello studio dell’IRPET

ovvero che “le possibilità di sviluppo siano solo in parte colte dalle istituzioni politiche e dagli attori

coinvolti nella filiera”36. Ci sono le condizioni e la volontà per un salto di qualità nella gestione del

settore. Per questo non è sufficiente attestarsi ad una pura e semplice difesa delle posizioni conquistate,

ma serve una nuova strategia che oggi è resa possibile proprio dall’assunzione da parte dei soggetti 35 A questo proposito si veda la Relazione storica36 ENIC- IRPET (2009).

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locali della proprietà della Fortezza. L’investimento che oggi è possibile realizzare sulla struttura può

rispondere almeno a questi obiettivi:

1. rimuovere le strutture oggetto di contenzioso giudiziario recuperando al contempo spazi

adeguati che consentano una migliore utilizzazione della Fortezza per le attività fieristiche, ma

che favoriscano anche interventi tesi alla salvaguardia del bene Fortezza e ad una sua

utilizzazione pubblica compatibile con la destinazione prevalente per il fieristico e il

congressuale;

2. intervenire sui padiglioni esistenti con una manutenzione straordinaria che ne garantisca una

migliore fruibilità anche utilizzando tecnologie innovative e perseguendo obiettivi di

sostenibilità ambientale;

3. realizzare un ampliamento degli spazi all’interno di un piano unitario di recupero urbano che sia

in grado di sostenere sia il settore fieristico che quello congressuale37, rispondendo così alle

richieste che provengono dagli operatori del settore, primi fra tutti Pitti Immagine e il

Convention Bureau, ma anche dalle imprese del turismo, consapevoli del peso che il segmento

congressuale ha sul complesso delle loro attività.

Giocano a favore del successo di questo progetto un insieme di fattori positivi che abbiamo cercato di

mettere in evidenza e che si possono così sintetizzare:

a) la consolidata esperienza nel settore fieristico e congressuale dei soggetti che vi operano a vario

titolo;

b) la buona tenuta, nonostante la crisi, sul mercato fieristico, anche per la forte sinergia con Pitti

Immagine;

c) il nuovo slancio che può derivare al congressuale da una marcata ripresa delle attività del

Convention Bureau;

d) l’attrattività di Firenze come città d’arte e di cultura38;

e) l’apprezzamento diffuso per le caratteristiche ambientali della Fortezza da Basso sia per il

fieristico che per il congressuale;

f) la presenza di un settore della moda apprezzato nel mondo;

37 Per il congressuale sono importanti più fattori: esistenza di una sala per le riunioni plenarie, sale modulari in numero adeguato, spazi espositivi).

38 Normalmente si ritiene che la fama della città può incrementare fino al 10% il numero di delegati, ma non è la prima motivazione della scelta. Nel caso di Firenze, la città è talvolta considerata troppo turistica e quindi sempre piena e poco incline ad accogliere i congressi.

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g) la buona accessibilità per il congressuale;

h) il generale apprezzamento per la qualità dei servizi e del personale

Questi fattori positivi sono contrastati da elementi di criticità di cui il primo è sicuramente

rappresentato dall’urgenza di interventi sulla struttura ormai non più differibili, non solo per i problemi

posti dal contenzioso giudiziario, ma per le stesse esigenze di sviluppo delle attività. Un punto assai

delicato è rappresentato dalla accessibilità. Lo spostamento dell’arrivo dell’Alta Velocità dalla Stazione

di Santa Maria Novella alla nuova stazione Foster può oggettivamente rappresentare un problema. Allo

stesso tempo i problemi connessi con la circolazione dei veicoli pubblici e privati va ridefinita in

funzione del potenziamento delle attività fieristico congressuali. E’ indispensabile perciò ragionare oltre

i limiti delle mura del forte assumendo nel progetto di recupero un punto di vista unitario che includa

anche l’area esterna della Fortezza da Basso, dal Piazzale Montebonello, alla piazza Bambini di Beslan,

al funzionamento del parcheggio sul lato nord.

Torna anche in questo caso il tema dell’arrivo in aereo a Firenze che, come abbiamo visto, rappresenta

un fattore critico per molti operatori. Ultimo, ma non per importanza, il tema della mobilità urbana.

Vale la pena di ripetere che il turismo congressuale, come le attività fieristiche attivano una filiera

complessa che va dai servizi di accoglienza, alla logistica, ai trasporti. Nel momento in cui si assume la

decisione di un intervento consistente in termini economici per il potenziamento del settore fieristico e

congressuale s deve avere la consapevolezza che la scelta è strategica e comporta una visione ampia dei

diversi problemi da affrontare.

Alcune scelte riguardano la capacità competitiva delle aziende che operano direttamente nel settore, il

loro impegno a definire piani industriali di medio periodo; la seconda riguarda le Amministrazioni

Locali che devono inquadrare il loro intervento in strategie globali coerenti.

2.2 Valorizzare il contesto urbano e restituire la Fortezza ad un uso integrato per la città

La relazione storica evidenzia l’importanza della Fortezza di San Giovanni, opera forse non tra le

migliori di Antonio da San Gallo il Giovane, ma certamente esempio importante di architettura militare

al quale si sono ispirate altre importanti fortificazioni italiane. Ha sicuramente pesato la destinazione

militare, interrotta alla fine del Settecento dalla trasformazione in casa di correzione, ma subito dopo

ripristinata. In realtà il progetto originario non fu mai realizzato e anzi, a partire dal 1600 l’area fu

riempita di molte costruzione peraltro di dubbia qualità. La storia recente della Fortezza è, almeno dalla

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seconda metà dell’ottocento, un susseguirsi di interventi parziali e casuali che hanno agito su porzioni o

zone del complesso senza tenere in alcun conto l’insieme. Le conseguenze sono state che il sistema dei

bastioni del Sangallo è stato smantellato per il 60% compresa la distruzione di gran parte delle strutture

murarie interne; che sono scomparsi i grandi piazzali liberi ed alberati, che non esiste alcun ordine o

gerarchia tra costruito, spazi aperti e percorrenze; solo il sopravvissuto nucleo centrale settecentesco

mostra elementi di pregio, che la struttura originaria versa in abbandono e che porzioni importanti,

come il bastione Strozzi, sono stati stravolti e manomessi.

Il lungo processo di deterioramento e stravolgimento ha evidentemente raggiunto il punto di non

ritorno e quindi prima di ogni altra considerazione va valutato che per conservare la fortezza occorre

che essa stessa, e quindi le sue poderose mura, siano percepite come un valore e questo è ancora più

valido per l’interno del monumento. Cioè è necessario ed indifferibile che la fortezza torni ad essere una

struttura unitaria dove l’interno e parte ed immagine dell’esterno. Per ottenere ciò occorre ripartire

dall’attuale irregolarità e casualità dell’assetto interno valorizzando le potenzialità del sistema ordinatore

originario; appunto quello dei cinque bastioni del pentagono del Sangallo, che come le altre logiche

presenti è frutto di una “serie”: serialità di contrafforti, di archi, di lesene, successione regolare di

bastioni.

La tav. 7 Periodizzazione della fasi di costruzione evidenzia come all’interno della Fortezza siano molto

pochi gli edifici realizzati prima del 1750 e come gran parte delle costruzioni siano invece state

realizzate tra il 1750 e il 1910. Tutti gli interventi si sono innestati in un radicale intervento sul bene che

ha portato alla demolizione del terrapieno e alla conseguente scomparsa dei bastioni. Quest’ultimo fatto

va tenuto presente per comprendere il senso di una parte della proposta progettuale per quanta riguarda

il consolidamento delle mura perimetrali, il cui profilo interno ed esterno è stato modificato nel corso

dei secoli indipendentemente da una valutazione sulle conseguenze.

In realtà solo l’accesso monumentale del mastio e il corpo centrale degli edifici (casamatta, arsenale,

armeria basilica, fureria, magazzino (abitazione), teatrino lorenese, palazzina lorenese) hanno un valore

storico architettonico significativo. Tra gli edifici meglio conservati e recentemente restaurati va

segnalato quello che ospita l’Opificio delle Pietre.

La Fortezza rappresenta anche un progetto di rivalorizzazione urbana un elemento forte per l’intera

città. Almeno tre assi di straordinaria importanza la collegano a punti nevralgici e significativi del

Centro Storico.

Il primo di questi assi è quello che la collega lungo la Via XXVII Aprile, passando per un altro

straordinario spazio urbano da recuperare e valorizzare, che è Piazza Indipendenza, con Piazza San

Marco per poi proseguire lungo Via Cesare Battisti fino alla Santissima Annunziata

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Il secondo è quello che da Via Valfonda conduce alla Stazione e poi a Santa Maria Novella e , lungo Via

Cerretani, al Duomo.

Il terzo asse percorre Via Faenza, interessando un insieme di luoghi molto importanti e da riqualificare:

Il Mercato di San Lorenzo e nei pressi il complesso di Sant’Orsola, San Lorenzo e piazza Madonna

degli Alddobrandini.

Si tratta di un tessuto urbano che complessivamente richiede uno straordinario sforzo di

riqualificazione al quale un intervento sulla Fortezza che contempli anche un suo nuovo rapporto con la

città può dare un contributo straordinario.

Valorizzare la Fortezza è un passaggio cruciale per quell’area urbana che gravita attorno agli assi che

abbiamo indicato. Unito ad altri inteventi che le amministrazioni locali si sono date come priorità,

sistemazione di Piazza Indipendenza, recupero dell’area di San Lorenzo, recupero del complesso di

Sant’Orsola, possono consentire quel salto di qualità che impedisca il degrado di un’area urbana vasta,

favorendone al contrario la ridefinizione di una identità e di un ruolo.

Alcuni interventi sulla Fortezza sono del resto indifferibili se non si vuole comprometterne la

conservazione. Nel progettare questi interventi si pone una grande occasione per garantire anche la sua

valorizzazione urbana con funzioni non solo ed esclusiamente economiche.

Il primo aspetto riguarda il ripristino della sicurezza della cinta muraria che richiede un consolidamento

interno dopo le manomissioni che ne hanno compromesso la stabilità. Ripristinare i bastioni significa

creare un grande spazio verde accessibile alla cittadinanza, dotato di alcuni servizi e attrazioni,

accessibile dai tre assi viari, garantendo un ruolo di snodo alla Piazza Bambini di Beslan,

pedonalizzando il traffico di superficie o, comunque, garantendo l’attraversamento in sicurezza. Il

ripristino dei bastioni con un adeguato contrafforte consentirebbe inoltre la creazione di nuovi spazi da

destinare alle attività fieristico congressuali, favorendo la demolizione di edifici così come prescritto in

sede giudiziaria, ma anche rimuovendo quelle situazioni non eccelse dal punto di vista architettonico

che caratterizzano alcuni edifici.

Le demolizioni potrebbero favorire la creazione di spazi da destinare sia agli eventi fieristici che ad altre

iniziative cittadine. Si verrebbero a creare delle vere e proprie piazze di dimensioni eccezionali che

consentirebbero lo svolgimento di iniziative di massa che oggi rappresentano una problematicità per il

Centro storico di Firenze.

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3. I TEMI PRINCIPALI DEL PIANO

La proposta progettuale discende direttamente dai contenuti indicati nell’art. 37.2 delle NTA del PRG

vigente, che indicano la necessità di “un progetto unitario di recupero che garantisca l'adeguamento

qualitativo e dimensionale degli spazi espositivi per manifestazioni altamente qualificate, liberando spazi

e strutture da destinare a verde pubblico ed attività culturali. Nella redazione del progetto suddetto, che

sarà esteso alla attrezzatura degli spazi sottostanti al rilevato ferroviario in corrispondenza di Viale

Belfiore, si terrà conto degli interventi in corso e dei progetti già predisposti.”

Al fine di rendere consoni i due opposti presupposti sopra espressi; cioè adeguare quantitativamente gli

spazi espositivi (maggiore superficie costruita) liberando nel contempo spazi da destinare a verde ed

attività culturali (maggiori aree libere), il Progetto Unitario di Recupero assume una linea guida che

corrisponde alla proposta di intervenire sul sistema dei bastioni con la ricostruzione di quelli demoliti e

destinando il volume interno ottenuto all’uso fieristico, ricreandone quindi la continuità originaria.

Questo è possibile assegnando alle superfici un doppio uso, o forse riassegnare, poiché i bastioni intesi

come superficie ma anche come volume, almeno in parte, esistono già.

Per ottenere il necessario aumento delle superfici utili si propone inoltre di legare alla superficie interna

della Fortezza un nuovo padiglione realizzato al di sotto del laghetto esistente sul viale Strozzi.

E’ interessante notare che già nel primo piano Poggi del 1865 è progettato un riutilizzo dell’area interna

rafforzato da un collegamento longitudinale proprio verso due esedre ellissoidali di cui una

rappresentata dal sedime dello specchio d’acqua attuale, lasciando integro il sistema dei bastioni che

diviene corollario di un nuovo scenario urbano.

In realtà tutta l’area del giardino ed il viale Strozzi è divenuta un grande terrapieno realizzato sul finire

dell’Ottocento con i detriti delle demolizioni delle mura e del centro storico. Infatti si innalza di oltre 6

mt rispetto al piano originario, riducendo drasticamente la percezione dell’imponenza della fortezza e

nel contempo facendo si che il piano del percorso pedonale intorno al laghetto sia di circa 3,5 m più

alto del piano interno della fortezza.

In sintesi il piano attuale della fortezza è a circa + 47,0 m, mentre il piano esterno è a circa + 44,5 m sul

lato ferrovia ed a circa + 50,5 sul lato di viale Strozzi.

Si propone quindi di sfruttare queste consolidate differenze di quota per realizzare un unico sistema che

utilizzando l’antica porta della Carra possa unificare tutto il piano interrato; dal padiglione Spadolini al

nuovo padiglione Lago e quindi, tramite le rampe di sicurezza, anche il parco di viale Strozzi. Si

inseriranno al piano interrato dello Spadolini delle apposite pareti mobili divisorie che consentiranno di

creare un corridoio centrale di transito per il nuovo padiglione Lago e si ristrutturerà l’accesso diretto

tra il suolo della fortezza ed l’interrato dello Spadolini per dargli maggiore importanza e qualità in

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riferimento all’aumento di superficie della parte interrata.

Oltre a qualificarsi come progetto unitario di recupero urbano la proposta tiene conto dei rilievi posti in

essere dall’ autorità giudiziaria e quindi risponde all’esigenza di ottemperare alle prescrizioni e agli

obblighi da esse derivanti al fine di ridefinire una condizione certa di diritto urbanistico.

In sintesi la proposta soddisfa inoltre alcuni obiettivi:

• la conservazione del bene Fortezza da Basso;

• il mantenimento delle funzioni economiche rendendola compatibile con il compendio

monumentale, come premessa indispensabile per la gestione del bene e per la sua stessa

conservazione;

• la sua destinazione ad uso pubblico con finalità culturali.

Per quanto riguarda il riferimento agli aspetti urbanistici si rinvia all’allegato doc. 3, Relazione Tecnico

Urbanistica. Qui interessa segnalare in funzione della presentazione del progetto solo alcuni elementi. I

problemi emersi a seguito delle notizie di reato effettuate dalla Polizia Giudiziaria, Nucleo Polizia

Edilizia del Comune di Firenze in data 9 gennaio 2007 e 15 marzo 2007 hanno interessato i seguenti

padiglioni provvisori situati all’interno e immediatamente a ridosso dell’esterno del compendio della

Fortezza da Basso:

Padiglione Ghiaie;

Padiglione Rastriglia;

Padiglione Cavaniglia;

Padiglione Cavaniglino;

Padiglione Rondinino;

Padiglione area raccolta dei rifiuti;

Padiglione Spadolini (piano secondo);

Padiglione Magazzini Firenze Fiera, lato Bastione Imperiale

Padiglione Reception (poi Accrediti), esterno alla Fortezza nel Viale Filippo Strozzi.

Il progetto unitario di recupero è quindi basato sulle seguenti proposte:

- ricostruzione dell’originario sistema dei bastioni ripristinando i tre terrapieni smantellati

tramite la realizzazione di nuovi volumi con tetto giardino dotati di un sistema di grandi lucernari che

assumeranno anche la funzione di lampade in carenza di luce naturale:

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bastione imperiale (demolizione magazzino bastione Imperiale edif.7);

bastione Strozzi (demolizione Sala della Ronda edif. 5);

bastione Cavaniglia (demolizione padiglione Cavaniglia edif. 2);

- recupero delle grandi aree libere interne :

demolizione del magazzino Tribunale e dei padiglioni provvisori Rastriglia e Ghiaie al fine di ripristinare

i grandi vuoti originari utili per attività culturali che richiedano grandi assembramenti di partecipanti;

- realizzazione di un nuovo padiglione ad uso fieristico e congressuale :

collocando una nuova struttura al di sotto del laghetto e del percorso pedonale che lo circonda

utilizzando il terrapieno esistente, senza variazioni di sagoma, funzione e o finitura;

- divisione dei percorsi :

il traffico meccanizzato, composto da vettori esclusivamente elettrici transiterà dalla porta S. Maria

Novella (lato ferrovia) utilizzando come parcheggio scambiatore attrezzato il piazzale Montelungo;

altresì tutto il traffico pedonale transiterà dalla porta Faenza (lato viale Strozzi) trovando la registrazione

subito all’ingresso nella prima parte del nuovo Bastione Cavaniglia. Un ulteriore percorso pedonale sarà

rappresentato dalla passeggiata panoramica s sui bastioni estesa per oltre un kilometro.

Il sistema espositivo della Fortezza si organizzerà quindi in due grandi organismi funzionali:

Il primo sarà disponibile per fiere ed esposizioni di minore entità e sarà basato, sul lato della ferrovia,

dall’unificazione e riorganizzazione degli edifici settecenteschi, (esclusa la palazzina lorenese) tramite

l’inserimento di una ramificata pensilina trasparente di collegamento estesa all’ex liceo Machiavelli,

divenuto padiglione Machiavelli. Questa porzione di fiera sarà espandibile di massimo ulteriori 4.000

mq tramite un padiglione temporaneo che occasionalmente potrà occupare parte della nuova piazza

interna ottenuta con la demolizione del padiglione Rastriglia e del Magazzino Tribunale, secondo una

precisa collocazione e disegno.

Il secondo sistema sarà rappresentato dai nuovi padiglioni nei bastioni Strozzi e Cavaniglia connessi

con il padiglione Spadolini e, tramite un ampio passaggio interrato, con il nuovo padiglione Lago;

riorganizzazione che richiederà la sostituzione dell’attuale scala di accesso al livello interrato con una di

maggiore importanza.

Si costituirà quindi un complesso di grandi superfici, con sale di vaste dimensioni adatto ad esposizioni

e congressi di alto livello che necessitano di spazi e sale di ampia estensione

Al centro rimarrà come cerniera a servizio di tutto il sistema, la palazzina Lorenese ed il magazzino

su due livelli realizzato nel volume del bastione Imperiale.

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Altresì le superfici interrate precedentemente realizzate come espansioni dello Spadolini (scivolo e

cavedio) saranno destinate ad essere ristrutturate come centrali tecnologiche di tutto il sistema

evitando di sacrificare parte dei preziosi nuovi volumi di superficie.

Un'unica nuova torre di collegamento verticale sarà posta in adiacenza al Bastione Imperiale; sul tetto

giardino sarà posta una stazione per aereostati stazionari (mongolfiere / dirigibili) ad uso turistico

capace di offrire una vista unica su Firenze che permetterà di riscoprire l’abbraccio che le colline verdi

ancor oggi offrono alla città.

Proseguendo lo scalone laterale alla Porta alla Campagna si realizzerà un ulteriore e naturale

collegamento con i bastioni; altresì sull’altro lato della casamatta si propone di inserire una gradonata

capace di essere utilizzata anche come cavea per eventi e spettacoli.

Sul padiglione Cavaniglia si riutilizzerà la scala interna alle mura, originale del Sangallo, come

collegamento tra il piano dei bastioni ed il padiglione stesso, completata da un nuovo ascensore per

avere un collegamento diretto tra percorso verde e padiglioni fieristici.

A questo si aggiungerà un percorso turistico che transitando dall’originaria porta del Mastio

(recentemente riscoperta ed accessibile dal livello interrato) consentirà di attraversare l’area

monumentale e di giungere allo scalone esterno settecentesco che ha storicamente rappresentato

l’accesso principale ai bastioni; riutilizzando come area di ristoro i locali del Mastio.

A completamento dei percorsi è inoltre possibile realizzare un passaggio pedonale che dal binario 16,

attraverso l’utilizzo dell’esistente varco della cannoniera, permetterà un ingresso diretto al piano

fieristico della Fortezza sul bastione Rastriglia, semplificando notevolmente la connessione stazione -

Fortezza.

3.1 Le demolizioni

Le mura della Fortezza e tutti gli edifici interni sono in classe 0 cioè vincolati; fanno eccezione l’ex

polveriera di forma ovoidale verso il bastione Strozzi classificata in classe 1, mentre il magazzino ex

tribunale ed il padiglione Spadolini sono classificati in classe 5 cioè non compatibili con il contesto.

Il progetto in variante prevede la demolizione e ricostruzione di volumi che comporta una riduzione di

volumi.

Il primo di questi è il Magazzino tribunale (circa 800+400 mq.), realizzato nel secondo dopoguerra e

composto da due parti di cui la prima verso il bastione Bellavista risulta abbandonata e pericolante

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mentre la parte più interna, è utilizzata come deposito dall’opificio delle pietre dure, ed è in buono

stato. Questo edificio non presenta particolari valori o caratteristiche architettoniche e la sua

demolizione è dunque possibile.

Il magazzino Porta Campagna di circa 340 mq è pericolante ed è stato realizzato nel periodo tra le due

guerre, anch’esso privo di particolari valori o caratteristiche architettoniche;

Il magazzino Bastione Imperiale (circa 850 + 210 mq) è stato realizzato come stalla dopo l’Unità

d’Italia. Il magazzino è addossato alle mura utilizzando lo spazio derivante dallo smantellamento del

bastione del 1500. E’ anch’esso senza particolare valore né significative caratteristiche architettoniche.

Dallo stesso edificio si estende verso l’interno della Fortezza una superfetazione di recente costruzione.

La Sala della Ronda misura circa circa 900 mq ed è stata realizzata nel periodo tra le due guerre ad uso

salone, con copertura in capriate in ferro e rivestimento in pietra. Al fine di realizzare il nuovo volume è

stato completamente stravolto il bastione cinquecentesco modificandone la sagoma, aprendo dei

finestroni posticci sulle mura e distruggendo completamente il sistema difensivo interno. La sala della

ronda rappresenta la maggiore distorsione operata sin qui del monumento originale; ne è prova il fatto

che è l’unico volume con una copertura sovrapposta alle mura e non accostata a queste.

Il padiglione Cavaniglia (circa 3.300 mq) è un volume recente(1994) destinato ad uso espositivo, con

copertura in travi in legno lamellare e facciata in vetro. Il nuovo volume ha però escluso la parte

centrale del vero e proprio bastione Cavaniglia che per conseguenza è stata abbandonata risultando il

retro del nuovo padiglione, incluse le superstiti strutture del sistema difensivo ideate dal Sangallo.

Complessivamente si arriva ad un totale di demolizioni pari a 11.850 mq.

3.2 Nuovi spazi aperti

Le demolizioni, oltre a rispondere agli obblighi di legge, determinano un dato molto interessante. Si

vengono a creare tre nuove grandi piazze il cui valore è particolarmente significativo. Il piazzale fronte

Opificio delle pietre dure di circa 11.000 mq.; la Piazza San Gallo sul lato di Porta Faenza di circa 8.000

mq. Il Piazzale Bastione Imperiale di 3.000 mq. Queste piazze rappresentano una straordinaria

opportunità per la città soprattutto considerata la penuria di grandi aree per eventi culturali e ricreativi

che oggi trovano spazio in alcuni luoghi della città creando non pochi problemi al patrimonio culturale

e ai cittadini residenti. La piazza di 11 mila metri quadrati sarebbe infatti più o meno equivalente a

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Piazza Santa Croce che ne Misura 13.000 e praticamente il doppio di Piazza Signoria e il triplo di Piazza

Santissima Annunziata.

Dunque le demolizioni proposte rappresentano un significativo elemento per quella che abbiamo

definito una operazione di recupero alla città della Fortezza.

3.3 Il restauro dei bastioni

Queste demolizioni richiedono però una compensazione che non vanifichi l’esperienza del settore

fieristico e congressuale, ma invece ne rafforzi le capacità e opportunità. L’intervento previsto cerca di

realizzare un equilibrio tra le sistemazioni ambientali, quelle conservative e quelle espositive attraverso

la risistemazione dei bastioni gravemente compromessi nel corso del XIX secolo e dunque limitando al

massimo nuove volumetrie invasive degli spazi della Fortezza. Il recupero dei bastioni consente di

creare delle aree verdi e un percorso in continuità lungo l’intero perimetro delle mura con accesso

dall’area monumentale, indipendente dallo svolgimento di eventi fieristico congressuali. Questo

intervento sui bastioni permette di creare degli spazi ulteriori collocati al di sotto dei bastioni in

ambienti ipogei accuratamente e tecnologicamente attrezzati. Il più importante di questi interventi è

quello sul Bastione Cavaniglia che completa il fronte principale della Fortezza e consente di creare un

Padiglione ipogeo di circa 5.100 mq. Il recupero dei bastioni sul fronte Piazzale Caduti nei Lager

consente la realizzazione di un magazzino di 7.600 mq. Infine il progetto prevede il collegamento con

una copertura leggera e trasparente dei locali attualmente occupati dal Liceo Machiavelli e degli edifici

storici con l’unica esclusione del Padiglione Lorenese (per il dettaglio si veda la tav 11, 11bis, 11 ter).

Tanto l’edificio del Liceo che l’ex magazzino/deposito/palestra saranno interessati da interventi di

adeguamento in funzione espositivo-congressuale.

Un intervento di recupero e restauro sarà invece effettuato sul Padiglione Spadolini, peraltro un edificio

di significative caratteristiche architettoniche.

Facendo riferimento alle piazza, quella più grande potrebbe ospitare in occasione dei più importanti

eventi espositivi o congressuali una struttura facilmente smontabile e di qualità per una superficie di

circa 4.000 + 2000 mq.

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3.4 Nuove architetture per le attività fieristiche e congressuali

L’intervento più interessante e significativo è quello che interessa l’area esterna alla Fortezza occupata

dal laghetto ottocentesco e dal percorso asfaltato che lo circonda. L’area è in realtà un grande

terrapieno realizzato dopo l’unità d’Italia in concomitanza con le demolizioni delle mura e del centro

storico e riutilizzandone i materiali. L’intervento ha innalzato di oltre 6 mt il piano originario, riducendo

drasticamente la percezione dell’imponenza della fortezza e nel contempo facendo si che il piano del

percorso pedonale intorno al laghetto sia di circa 3,5 m più alto del piano interno della fortezza. In

sintesi il piano interno della fortezza è a circa + 47,0 m,mentre il piano esterno (lato ferrovia) è a circa

+ 44,5 m ed a circa + 50,5 sul lato di viale Strozzi.

L’intervento previsto prevede la realizzazione di uno spazio ipogeo di circa 6.000 mq sotto il laghetto e

il giardino per un’altezza di 6 metri e cinquanta, compatibile sia con le esigenze congressuali che con

quelle fieristiche utilizzando tecnologie fortemente innovative per le trasformazioni funzionali alle due

destinazioni d’uso previste. Tra l’altro la realizzazione dell’opera sarà particolarmente curata dal punto

di vista dei consumi energetici, degli impianti di areazione e della sicurezza, anche in questo caso

utilizzando tecnologie innovative già sperimentate in interventi con le stesse caratteristiche (vedi la tav.

14 contenente i render e gli studi architettonici).

In sintesi, le scelte di progetto consentiranno di ottenere che le superfici pubbliche di grande estensione

(aree libere oltre i 4.000 mq) passino dagli attuali 28.800 mq a 46.400 mq. In particolare le grandi aree

libere al livello del suolo passeranno da 21.500 a 26.000 mq ed il parco sopraelevato, costituito dai nuovi

e vecchi bastioni, passerà da 7.300 mq a 20.400; con inoltre la disponibilità di un percorso verde di oltre

un chilometro.

Tutto ciò avverrà senza ridurre la superficie fieristica che può passare dagli attuali 50.000 mq (inclusi

edifici non autorizzati) a circa 70.000 mq, inserendo nel calcolo i circa 8.000 mq del nuovo padiglione

collocato sotto la superficie del lago esistente nel giardino di viale Strozzi.

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