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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA CORSO DI LAUREA TRIENNALE INTERFACOLTÀ IN MEDIAZIONE LINGUISTICA E CULTURALE PROVA DI TRADUZIONE COMMENTATA: I COMUNICATI STAMPA DEL PORTALE DI SESTO PER L’UNESCO Relatore: Prof.sa Paola CATENACCIO Tesi di laurea di: Marta LORUSSO Matr. Nr. 712380 ANNO ACCADEMICO 2008-09

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA

CORSO DI LAUREA TRIENNALE INTERFACOLTÀ IN MEDIAZIONE

LINGUISTICA E CULTURALE

PROVA DI TRADUZIONE COMMENTATA:

I COMUNICATI STAMPA DEL PORTALE DI SESTO PER L’UNESCO

Relatore:

Prof.sa Paola CATENACCIO

Tesi di laurea di:

Marta LORUSSO

Matr. Nr. 712380

ANNO ACCADEMICO 2008-09

Indice

Introduzione ........................................................................................................ 1

1 Materiali della traduzione .............................................................................. 2

1.1 Collocazione dei materiali ............................................................................ 2

1.2 Comunicazione istituzionale e marketing territoriale .................................... 4

1.3 L’identità di Sesto ........................................................................................ 6

2 Analisi a livello lessicale .................................................................................. 8

2.1 Introduzione all’analisi dei testi tradotti ........................................................ 8

2.2 L’ostacolo lessicale ...................................................................................... 10

2.3 Lessico generico .......................................................................................... 11

2.4 Termini tecnici ............................................................................................. 14

2.5 Termini culturalmente connotati ................................................................... 16

2.6 Nomi propri ................................................................................................. 23

3 Analisi a livello sintattico ............................................................................... 28 3.1 Interventi sulla sintassi del periodo ............................................................... 28

3.2 Il soggetto: esplicitazione e posizione ........................................................... 32

3.3 Gli elementi periferici alla frase ................................................................... 38

3.4 Semantic vs communicative translation ........................................................ 40

4 Testo dei comunicati stampa con traduzione a fronte .................................. 43

Conclusione ......................................................................................................... 60

Bibliografia ......................................................................................................... 63

1

Introduzione

Il presente lavoro di traduzione è scaturito dalla volontà di rendere una sezione del

portale di Sesto San Giovanni fruibile a un pubblico internazionale, in seguito alla

candidatura del comune nelle liste del Patrimonio Mondiale dell’Umanità

dell’UNESCO. Si è proceduto, infatti, a tradurre in lingua inglese, qui utilizzata

come lingua franca, alcuni dei comunicati stampa pubblicati sul sito comunale e

relativi alle iniziative di maggiore rilievo promosse dall’amministrazione sestese.

Si intende pertanto procedere in questa sede all’esame dei testi tradotti, al fine di

evidenziare le questioni ritenute di maggiore risalto del lavoro traduttivo svolto e

giungere all’esplicitazione del metodo seguito.

A un primo capitolo introduttivo, quindi, dedicato alla presentazione dei materiali su

cui si è lavorato e alla loro collocazione, segue l’analisi delle scelte lessicali di

particolare rilievo e la riflessione sulle strategie utilizzate di volta in volta per rendere

nella lingua d’arrivo termini e concetti che presentavano più difficoltà a essere

tradotti.

Il terzo capitolo, invece, si sofferma sulle differenze fra la sintassi italiana e quella

inglese che hanno reso necessaria la riorganizzazione nel testo di arrivo degli

elementi presenti nella frase e dei rapporti fra le frasi stesse.

Infine, i testi completi dei comunicati stampa su cui si basa l’intera analisi sono

consultabili nell’ultimo capitolo con traduzione in inglese a fronte, in modo da

renderne più agevole il confronto.

2

CAPITOLO 1

MATERIALI DELLA TRADUZIONE

1.1 Collocazione dei materiali

Nel 2006 il Comune di Sesto San Giovanni ha deciso di candidare l’intero perimetro

della città alla lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO,

l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, nella

categoria del “paesaggio culturale evolutivo”. Con questa espressione si intende un

paesaggio nato a seguito di insediamenti umani per un’esigenza sociale, economica,

amministrativa o religiosa e sviluppatosi in associazione e in risposta all’ambiente

naturale circostante. In questo tipo di paesaggio, storia e tradizione sono

indissolubilmente legate al territorio, che, tuttavia, non ha ancora arrestato il proprio

processo evolutivo.1 E’ proprio questa l’immagine che Sesto ha di sé e che vuole

comunicare all’esterno.

Così, in occasione di tale evento, è stata creata all’interno del sito internet del

comune una sezione denominata “Sesto San Giovanni per l’UNESCO” e suddivisa a

sua volta in diverse aree tematiche, fra cui quella intitolata “La città si mobilita”. Al

suo interno, come dichiarato nel sito stesso, viene presentato un resoconto sintetico

delle principali iniziative di partecipazione e di adesione alla candidatura, realizzate

1 Definizione tratta dal portale UNESCO <http://portal.unesco.org>: “[…] the organically evolved landscape, a landscape that results from an initial social, economic, administrative, and/or religious imperative and has developed its present form by association with and in response to its natural environment.” “A living landscape is one that retains an active social role in contemporary society closely associated with the traditional way of life and in which the evolutionary process is still in progress. At the same time it exhibits significant material evidence of its evolution over time.”

3

dall’amministrazione con l’eventuale coinvolgimento di associazioni ed enti pubblici

o privati al fine di salvaguardare il patrimonio storico della città e di promuovere gli

spazi industriali già recuperati, trasformandoli progressivamente in sedi simboliche

di questa mobilitazione generale.

Attraverso la candidatura, quindi, Sesto San Giovanni si è affacciata sul panorama

internazionale, affiancando il valore del proprio patrimonio a quello di territori di

ogni parte del mondo. Così, non solo è stato necessario creare uno spazio online

dedicato alla descrizione degli eventi relativi alla mobilitazione, ma è stato essenziale

anche rendere tali informazioni consultabili e comprensibili al più vasto pubblico

internazionale attraverso la traduzione dei materiali in lingua inglese.

In tale contesto si colloca il presente lavoro di traduzione, che ha riguardato nello

specifico i comunicati stampa relativi alle iniziative promosse dall’amministrazione

comunale nel periodo che va da gennaio a maggio 2008.

In particolare, tale attività è stata svolta nell’ambito di un progetto di collaborazione

fra il Comune di Sesto San Giovanni e l’Università degli Studi di Milano per la

traduzione in lingua inglese della sopracitata sezione del portale comunale “Sesto

San Giovanni per l’UNESCO” con lo scopo di promuovere a livello internazionale

l’operato dell’ente pubblico in materia di salvaguardia e valorizzazione del

patrimonio territoriale.

4

1.2 Comunicazione istituzionale e marketing territoriale

Oltre agli obiettivi sinora espressi, si è dovuta tenere particolarmente presente

nell’affrontare la traduzione dei comunicati stampa la collocazione di tale tipologia

testuale nella sfera della comunicazione istituzionale. Con questo termine ci si

riferisce all’attività comunicativa delle istituzioni, nel caso analizzato delle pubbliche

amministrazioni, che mettendosi in relazione con la società di cui fanno parte, che si

tratti di individui o di altri enti, intendono trasmettere all’esterno la propria

personalità e i propri valori fondanti. Infatti, tra le caratteristiche principali di questo

tipo di comunicazione emerge la promozione dell’immagine dell’amministrazione

che avviene per lo più conferendo conoscenza e visibilità a eventi di importanza

locale, regionale, nazionale e internazionale. Ciò risulta evidente se si osserva il

corpus di comunicati stampa analizzati per la traduzione, i cui argomenti spaziano

dalla presentazione di opere teatrali, concerti, libri e mostre alla comunicazione dei

progetti di urbanistica in atto e delle misure adottate per salvaguardare l’ambiente.

L’intero lavoro, quindi, si inserisce in una più ampia strategia istituzionale di

promozione intesa come momento di condivisione di identità e senso di

appartenenza, ma anche come momento in cui le politiche di sviluppo si uniscono a

una politica di marketing territoriale. Quest’ultima non si riduce a un’attività di

pubblicità, ma mira ad aumentare il valore immateriale di un territorio al fine di

attirare soggetti economici e produttivi, tendendo a sviluppare iniziative che

producano un’attrazione locale adeguata a competere con i territori contigui, ma,

come nel nostro caso, anche con quelli lontani. Ciò che deve essere promosso è il

valore di un’identità condivisa nella storia, nelle radici culturali, nella natura sociale

5

e nelle trasformazioni economiche,2 la coscienza diffusa di un patrimonio comune di

tradizioni e di opportunità. Infatti, ogni territorio acquista una propria immagine e

identità la cui rappresentazione costituisce il primo degli strumenti di promozione

sfruttati dalla comunicazione istituzionale.3 È, infatti, solo attraverso un’adeguata

attività comunicativa che ogni iniziativa di marketing assume la dovuta rilevanza,

poiché, come sostiene Gelosi:

“valorizzare significa da una parte creare valore, ma dall’altra darne conoscenza, darne

visibilità[…].”4

Di conseguenza, la diffusione delle informazioni sui progetti di sviluppo costituisce

un altro mezzo per promuovere il territorio, il quale, fornendo alla propria domanda

l’insieme delle informazioni qualitative e quantitative sulle proprie caratteristiche,

crea un “patrimonio d’immagine”, che migliora la percezione che il mercato ha di

alcune sue componenti e inevitabilmente attribuisce loro valore.5 Strettamente legata

a tale strategia è, inoltre, quella di dare visibilità all’efficacia delle politiche sociali

ed economiche precedentemente adottate.6

2 C. GELOSI, Comunicare il territorio. Il nuovo ruolo delle amministrazioni nella comunicazione istituzionale, FrancoAngeli, Milano, 2004, pp.24-25. 3 Ivi, p.29. 4 Ivi, p.80. 5 S. ROLANDO (a cura di), Teorie e tecniche della comunicazione pubblica. Dallo Stato sovraordinato alla sussidiarietà, Etas Libri, Milano, 2001, p.373. 6 C. GELOSI, Comunicare il territorio. Il nuovo ruolo delle amministrazioni nella comunicazione istituzionale, FrancoAngeli, Milano, 2004, p.32.

6

Tuttavia, il fulcro del sistema di marketing territoriale risiede nell’evidenziazione

degli elementi di competizione.7 Infatti, come afferma Ierardi:

“È come se ogni luogo cercasse la sua vocazione e si specializzasse poi in essa.”8

Infatti, non è possibile considerare il marketing territoriale come un insieme di

tecniche che se applicate a una determinata area produrranno indistintamente

determinati effetti. Al contrario, è necessario individuare la vision del territorio

stesso, da sviluppare, incentivare e comunicare.9 Ecco, quindi, che ritorna il concetto

di identità di un’area geografica, che costituisce proprio quell’elemento di

differenziazione rispetto agli altri territori che è e che deve essere sottolineato nel

contesto comunicativo istituzionale.

1.3 L’identità di Sesto

Quanto detto vale a maggior ragione se si intende perseguire una strategia di

internazionalizzazione, come quella messa in atto dal comune di Sesto San Giovanni.

Attraverso l’analisi dei comunicati stampa tradotti, infatti, emerge facilmente

l’immagine che la città ha voluto veicolare di se stessa. Sesto viene così

rappresentata come la “città delle fabbriche”, un luogo peculiare per il suo imponente

passato industriale che ha visto svilupparsi su tutto il suo territorio aziende dalle

7 Ivi, p.30. 8 S. ROLANDO (a cura di), Teorie e tecniche della comunicazione pubblica. Dallo Stato sovraordinato alla sussidiarietà, Etas Libri, Milano, 2001, p.371. 9 Ivi, p.375.

7

grandi dimensioni come le acciaierie Falck, la Marelli, la Campari o la Breda. Il

patrimonio industriale, quindi, è al centro dell’opera di valorizzazione di questo

comune milanese che costruisce la propria identità attorno a una tradizione operaia e

sindacalista e che concepisce il proprio territorio come un “museo diffuso” in cui

ogni spazio conserva la memoria di un passato significativo.

Oltre a far leva sulla storia recente che la caratterizza, Sesto pone l’accento sulla

singolarità delle trasformazioni avvenute e ancora in atto in tutta l’area, a partire

dalla riconversione delle ex zone industriali in luoghi di cultura e incontro, come nel

caso dello Spazio MIL o del Carroponte, o in aree verdi, come il parco Falck.

Dalle iniziative promosse dall’amministrazione comunale sestese, inoltre, traspare il

forte desiderio della città di inserirsi in un contesto non solo regionale, ma anche

nazionale e internazionale. Si veda a tal proposito la partecipazione alla B.I.T., Borsa

Internazionale del Turismo, o l’adesione alla rete di città europee in trasformazione

TRACE.

L’identità che ne scaturisce è, dunque, quella di un comune dal valore storico e dal

costante rinnovamento, che ritiene di meritare di essere tutelato e valorizzato a livello

mondiale.

Pertanto, ora che l’intento comunicativo di promozione dei comunicati stampa presi

in esame è stato esplicitato e che le ragioni del lavoro di traduzione risultano chiare,

è possibile procedere con l’analisi lessico-grammaticale dei materiali.

8

CAPITOLO 2

ANALISI A LIVELLO LESSICALE

2.1 Introduzione all’analisi dei testi tradotti

Prima di addentrarci nel commento lessicale dei testi tradotti, risulta necessario

individuare tutti gli elementi coinvolti nell’atto comunicativo del comunicato stampa,

i quali sono passibili di trasformazione al momento della traduzione. Per fare ciò mi

riferisco al modello di comunicazione di Jakobson (1958) rielaborato a partire dallo

schema di Shannon e Weaver (1949), che intende la comunicazione come

trasmissione di un messaggio da parte di un emittente ad un destinatario attraverso un

codice comune, veicolato da uno strumento di contatto (canale), entro un determinato

contesto1. A questi sei elementi (emittente, destinatario, messaggio, codice, canale,

contesto) si aggiunga quello del rumore, presente nello schema originale di Shannon

e Weaver, che interferisce con la piena realizzazione dell’atto comunicativo.

Applicando tali nozioni al corpus da tradurre, l’emittente può essere identificato nella

figura del Comune di Sesto San Giovanni sia nel testo originale (o “prototesto”

secondo la definizione di Osimo) sia in quello tradotto in lingua inglese

(“metatesto”)2. In egual modo il messaggio, ovvero il contenuto dei comunicati

stampa, rimane invariato nel passaggio da una versione all’altra. Al contrario, il

destinatario ne risulta inevitabilmente modificato. Infatti, se il prototesto era stato

ideato per essere fruito da un pubblico fortemente eterogeneo, ma accomunato dalla

1 R. JAKOBSON, Saggi di Linguistica Generale, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 2002 (Traduzione dall’inglese a cura di Luigi Heilmann e Letizia Grassi), p.185. 2 B. OSIMO, Manuale del traduttore, guida pratica con glossario, Editore Ulrico Hoepli, Milano, 2004.

9

conoscenza, perlomeno passiva, dell’italiano, il metatesto si rivolge a un lettore

modello ancora più composito identificato nel pubblico internazionale. Anche il

codice, quindi, sul quale si basa la comprensione e che è rappresentato dalla lingua e

dalla cultura a cui questa fa riferimento, deve necessariamente adattarsi al

destinatario. E’ proprio questo l’aspetto più rilevante dell’atto del tradurre, che ne

costituisce anche la principale difficoltà. Infatti, se il contesto e il canale, ovvero il

testo scritto, sotto forma di comunicato stampa, all’interno del portale di un comune

milanese, non subiscono cambiamenti in quanto la traduzione prodotta è destinata a

essere pubblicata nella stessa forma e nelle medesime circostanze dell’originale

testuale, il codice, invece, nel suo modificarsi trascina con sé la possibilità di una

perdita di significato. E’ qui che entra in gioco il concetto di rumore che corrisponde

in questo caso a ciò che Osimo ha denominato “residuo comunicativo”3. Per tradurre

il testo, infatti, bisogna innanzitutto interpretarlo e in questa prima decodifica

potrebbero andare perse alcune informazioni. Inoltre, una volta prodotto il testo in

lingua inglese, i destinatari potrebbero darne un’interpretazione che si distacca

ulteriormente non solo dalle intenzioni dell’emittente, ma anche da quelle del

traduttore che fa da intermediario fra di essi.

Per ottenere il successo della comunicazione è dunque opportuno procedere

all’analisi del prototesto tanto a livello grammaticale quanto a livello funzionale, per

produrre un metatesto che non tradisca il significato del testo originale. Allo stesso

tempo, tuttavia, è necessario adattare la traduzione prodotta non solo alle strutture

grammaticali della lingua di arrivo, ma anche alla cultura dei soggetti identificati

come destinatari, senza perdere di vista gli specifici obiettivi del lavoro traduttivo. A 3 B. OSIMO, La traduzione saggistica dall’inglese, guida pratica con versioni guidate e glossario, Editore Ulrico Hoepli, Milano, 2007, pp.7-9.

10

partire da queste considerazioni è scaturita la scelta del metodo di traduzione, che

viene esplicitato in un commento articolato dei testi tradotti.

2.2 L’ostacolo lessicale

Come suggerisce Taylor, la scelta di trattare il lessico come campo di studio a se

stante nell’analisi delle traduzioni, è dettata solamente da ragioni pratiche di

comodità e non risponde in nessun modo alla realtà linguistica. Infatti, non è facile

separare il lessico dalla grammatica, poiché è solo attraverso la combinazione delle

parole sulla base di regole grammaticali che si dà forma a una lingua.4

Inoltre, nell’analizzare le scelte lessicali si deve tenere presente che, contrariamente

alla norma, il lavoro di traduzione è stato svolto verso l’inglese a partire dalla mia

lingua madre, l’italiano. Considerando che il processo di traduzione prevede una

prima fase di decodifica del testo fonte e una successiva di ricodifica nella lingua

ricevente, risulta evidente che l’ostacolo a livello lessicale è stato riscontrato

principalmente in quest’ultimo passaggio di trasposizione del significato. Tale

difficoltà deriva in primo luogo dalla natura delle parole stesse, che Taylor definisce

con l’aggettivo “slippery” con l’ambivalente significato di “ingannevole” e “che

sfugge alla presa, scivoloso”. In questo senso le parole sono spesso ambigue, perché

polisemiche (portatrici di più significati), legate a particolari collocazioni

(combinazioni tipiche o abituali di lessemi) o “sensibili” al registro linguistico. Egli

fa, inoltre, distinzione fra “parole” e “termini”, sottolineando la fatica di trovare per

le prime il giusto equivalente nella lingua d’arrivo, mentre, almeno in teoria, i 4 C. TAYLOR, Language to language, A practical and theoretical guide for Italian/English translators, Cambridge University Press, 1998, pp. 21-22.

11

termini avrebbero un unico significato e un solo corrispondente corretto nella lingua

ricevente.5 Tuttavia, vedremo che nella pratica, nonostante questa distinzione, la

traduzione dei termini tecnici non è automatica come si potrebbe pensare.

Altrettanto problematica si è inoltre rivelata la resa di parole che fanno riferimento a

realtà ambientali, istituzionali o culturali tipiche dell’area geografica della lingua del

testo di partenza, compresi i nomi propri di personaggi e luoghi o i titoli di progetti

ed opere.

In primo luogo, però, è opportuno soffermarsi sulla più vasta categoria di parole

lessicali generiche.

2.3 Lessico generico

I lessemi che designano realtà generiche e comuni a entrambe le aree linguistiche

potrebbero sembrare privi di particolari insidie per un traduttore, ma spesso si

rivelano i più complessi da trasporre per diversi motivi.

Innanzitutto, come già accennato, la quasi totalità delle parole lessicali è polisemica.

Ciò significa che lo stesso vocabolo può assumere più significati fra loro differenti a

seconda del contesto e questo avviene per il lessico di entrambe le lingue, di modo

che i diversi significati di un unico termine di partenza a volte trovano tutti

corrispondenza in un unico termine nella lingua d’arrivo, mentre in altri casi si deve

ricorrere a vocaboli della lingua ricevente diversi a seconda del significato inteso nel

testo originale. Tutto questo viene ulteriormente complicato dalla sinonimia, che, al

5 ivi, p.22.

12

contrario, si verifica nel caso in cui più parole abbiano il medesimo significato e che

può portare a commettere errori facendo credere che i sinonimi siano intercambiabili.

In realtà, spesso questi differiscono fra loro, se non per sottili sfumature di senso,

almeno per modo di impiego e frequenza d’uso.

Per orientarsi nel labirinto di significati Newmark propone con il nome di

“componential analysis” una valida tecnica per la traduzione degli elementi lessicali

che consiste nell’analizzare le loro diverse componenti di senso che dovranno poi

essere trasferite nel metatesto6. In questo modo la perdita di senso da una lingua

all’altra viene ridotta sostanzialmente e la scelta del lessico da utilizzare per la

traduzione diventa più mirata e consapevole, soprattutto se ponderata tenendo conto

del contesto in cui è inserita la parola.

Si prenda ad esempio il caso seguente:

(1)

In questo caso il predicato “racconta” non corrisponde all’azione del narrare, propria

di una persona. Al contrario, il suo significato va scomposto nel modo seguente:

“racconta” →“è una narrazione”

→“ha come argomento”.

Ecco perché il verbo “to tell”, legato al senso di “riferire”, sarebbe stato fuori luogo.

6 P. NEWMAN, Approaches to translation, Phoenix ELT, 1995, pp.27-30.

Il testo racconta la vita di Nicola […]. The book is about the life of Nicola […].

13

Inoltre, è utile ai fini di un buon risultato distinguere per ogni parola il suo significato

concreto da quello figurativo, da quello tecnico e da quello colloquiale, oltre al suo

significato primario da quelli secondari. A tal proposito si consideri questo esempio:

(2)

[…] sindacalisti che hanno dedicato impegno

e motivazione ai propri valori e alla loro

diffusione.

[…] trade unionists who firmly believed in

their values and where highly committed to

their dissemination.

La parola “diffusione”, derivante dal linguaggio della chimica e qui utilizzata in

senso figurato nel contesto della circolazione di idee, trova nel Ragazzini 2008 la

possibilità di essere tradotta con “diffusion” in prima istanza e con “dissemination”

solo in seguito. Tuttavia, il primo significato di “diffusion” nel Longman Dictionary

of Contemporary English (2000) è legato alla propagazione di un gas, mentre

“dissemination” si riferisce univocamente alla diffusione di idee e di informazioni,

risultando il termine più adatto a trasmettere il concetto espresso nel prototesto.

Per giungere a una buona traduzione, infine, Newmark suggerisce di stabilire il

grado di frequenza d’impiego di una parola: primario (basato sulla frequenza d’uso

nella lingua moderna), secondario, che ricorre in alcune collocazioni o in una sola

occasione7. Infatti, non avrebbe senso utilizzare nel metatesto una parola poco usata

nella lingua ricevente per tradurne una del prototesto che è invece di uso comune

nella lingua di partenza e in aggiunta si comprometterebbe la comprensione del testo

da parte dei lettori. Tale osservazione ci conduce a trattare dei termini tecnici.

7 Ivi, p.27.

14

2.4 Termini tecnici

La teoria descrive i “termini” come monosemici, quindi non ambigui, e indipendenti

dal contesto. Di conseguenza, essi sarebbero facilmente traducibili con un termine

equivalente nella lingua d’arrivo. Questa considerazione potrebbe risultare veritiera

in un approccio alla traduzione fortemente orientato alla riproduzione fedele del

significato dell’originale, strutture semantiche e sintattiche permettendo. E’ quella

che Newmark chiama traduzione semantica in opposizione alla traduzione

comunicativa, che si concentra invece più sull’effetto che vuole produrre sul lettore.

Nel mio caso ho ritenuto inevitabile dover tenere ben presente il destinatario del

metatesto nel trasferire da una lingua all’altra i termini più specifici. Infatti, se per

precisione avrei dovuto tradurre un termine scientifico con un termine altrettanto

specifico, spesso ho sentito l’esigenza di allontanarmi dall’originale per rendere il

concetto più comprensibile al pubblico ideale. Questo avviene perché in alcune

occasioni il termine in italiano, pur essendo specifico, è ampiamente utilizzato e di

facile comprensione anche per i non specialisti del settore, mentre l’equivalente

inglese risulterebbe oscuro alla maggior parte dei destinatari. La decisione riguardo

al termine da impiegare appare ancora più complessa se si prende in considerazione

il fatto che il metatesto è destinato a essere pubblicato su un sito internet i cui utenti

sono in potenza estremamente eterogenei.

Ecco perché, ad esempio, in un comunicato stampa in cui ci si riferiva al

disinquinamento della falda acquifera, si è preferito tradurre quest’ultimo termine

con il trasparente “underground water” piuttosto che con il corrispondente termine

derivante dalla geologia “aquifer”, tanto specifico da non apparire nemmeno sul

Longman Dictionary of Contemporary English (2000):

15

(3)

La nuova società, PROARIS, ha lo scopo di

disinquinare la falda acquifera […].

[...] a new company, PROARIS, whose

objective is to free underground water from

chemical pollutants [...].

In altri punti si è invece optato per la traduzione tecnica del termine, seguita però da

una breve spiegazione. Si veda a titolo di esempio la traduzione di

“teleriscaldamento”, un concetto nuovo e poco conosciuto anche al pubblico

generalista italiano:

(4)

[…] utilizzando l’acqua di falda, fonti

rinnovabili, ed energie alternative in genere

con lo scopo di sviluppare il

Teleriscaldamento.

It employs underground water, renewable

sources and alternative energy to develop

district heating, a heating system that consists

of distributing steam or hot water to the

houses through a pipeline laid underground.

La posizione del termine alla fine della frase ha permesso di chiarificarne il

significato con una perifrasi appositiva, necessaria per poter fornire al lettore tutti gli

strumenti per la comprensione del testo nella sua interezza.

In altri casi, infine, la resa del termine tecnico nella lingua d’arrivo non solo non

sarebbe stata funzionale, ma avrebbe addirittura generato l’incomprensione. Si è

scelto quindi di sostituire la dicitura tecnica con un concetto più generale,

allontanandosi dalla stesura originale in nome dell’efficienza. Così:

16

(5)

La Regione Lombardia […] ha individuato nel

Comune di Sesto il soggetto pubblico in grado

di provvedere alla messa in sicurezza della

falda.

[...] the Municipality of Sesto was put in

charge of setting up a plan for the safe

management of the water.

Qui “provvedere alla messa in sicurezza della falda” è stato tradotto con il meno

preciso, ma più chiaro “setting up a plan for the safe management of the water”, che

letteralmente significa “predisporre un piano di sicurezza per la gestione dell’acqua”.

2.5 Termini culturalmente connotati

La categoria di vocaboli dalla traduzione più controversa è sicuramente rappresentata

da quelli che fanno riferimento a realtà tipiche del paese associato alla lingua di

partenza e che non sempre trovano equivalenti nella cultura d’arrivo. In particolare,

nel corpus preso in considerazione tali termini sono principalmente legati alle

istituzioni e alle relative cariche istituzionali, essendo l’emittente dei comunicati

stampa proprio un ente comunale.

Per tradurre questo tipo di termini Newmark propone diversi procedimenti da

utilizzare a seconda delle circostanze: la trascrizione della parola in lingua originale,

la traduzione letterale in caso di termini trasparenti, il calco in occasione di

istituzioni importanti, la traduzione riconosciuta da un corpo ufficiale della lingua di

partenza, l’equivalente nella cultura di arrivo, l’apporto di informazioni

supplementari all’interno del testo, in nota o in parentesi, la combinazione di due o

17

tre delle tecniche precedenti e l’eliminazione del termine se di importanza marginale

nel testo8.

Nel mio caso la scelta della tecnica di traduzione è stata ponderata non solo in

relazione alla natura del termine, ma anche alla sua posizione nel contesto. In tal

modo, alcuni vocaboli che ricorrono più volte all’interno del prototesto sono stati resi

in maniera diversa in base alla loro collocazione, e, allo stesso tempo, la medesima

locuzione inglese è stata utilizzata per designare concetti affini ma diversamente

espressi in italiano. Si prenda in considerazione il termine “Comune”, che si riferisce

all’ente amministrativo del territorio sestese, e che ho quindi equiparato al termine

“Amministrazione Comunale” traducendo entrambi con “Municipality of Sesto”

(esempi (6)a. e (6)b.), ma che, laddove era inteso come soggetto di azione politica,

ho sostituito con il più generale “local government” (esempio (6)c.).

(6)

8 Ivi, pp.75-76

a. La Regione Lombardia […] ha

individuato nel Comune di Sesto il

soggetto pubblico in grado di provvedere

alla messa in sicurezza della falda.

b. La mostra è stata organizzata

dall’Amministrazione Comunale […].

c. […] il Comune ha costituito un’apposita

società in partnership con A2A.

a. [...] the Municipality of Sesto was put

in charge of setting up a plan for the

safe management of the water.

b. The exhibition was organized by the

Municipality of Sesto [...].

c. [...] the local government has signed a

special partnership with A2A [...].

18

Dalla realtà comunale, tipicamente italiana, derivano, inoltre, il ricorrente concetto di

“Consiglio comunale” e le diverse cariche di “sindaco”, “vicesindaco” e “assessore”

per la cui resa mi sono attenuta alle traduzioni standardizzate rispettivamente di

“town council”, “mayor”, “deputy mayor” e “councillor”:

(7)

a. Nel maggio 2007, infatti, il Consiglio

Comunale ha approvato l’adesione alla

società PROARIS […].

b. “Quello dell’energia pulita – ha concluso

il Sindaco Giorgio Oldrini – è

sicuramente il tema del futuro[…].”

c. Ci è stato chiesto di ospitare questa

prima riunione – ha dichiarato il

vicesindaco Demetrio Morabito – […]”.

d. “Il teleriscaldamento – ha proseguito

l’Assessore Di Leva – […]”.

a. In May 2007, the town council accepted

to purchase a share in PROARIS [...].

b. “Clean energy –concluded the mayor,

Giorgio Oldrini – is certainly the

challenge of the future [...].”

c. “We have been asked to host this first

meeting – declared the deputy mayor,

Demetrio Morabito - [...]”.

d. “District heating – continued the town

councillor Di Leva – [...]”.

Questi termini possono essere definiti come equivalenti culturali, esattamente come

“Ministry of the Environment” per “Ministero dell’ambiente”, “Ministry of the

Interior” per “Ministero degli interni” e “Ministry of National Heritage and Culture”

per “Ministero per i beni e le attività culturali”, tutti concetti che trovano una

sostanziale corrispondenza nel passaggio fra le due culture:

19

(8)

a. Nel dicembre 2005 il Comune ha

presentato al Ministero

dell’Ambiente un progetto

preliminare […].

b. La mostra è stata organizzata

dall’Amministrazione comunale per

celebrare il “Giorno della memoria”

in collaborazione con il Ministero

degli Interni austriaco […].

a. In December 2005 the Municipality

submitted to the Ministry of the

Environment a preliminary project

[…].

b. The exhibition was organized by the

Municipality of Sesto to celebrate the

International Day in memory of the

victims of the Holocaust in

cooperation with the Austrian

Ministry of the Interior [...].

c. Attraverso la firma di una

convenzione con il Ministero per i

Beni e le attività culturali, l’ISEC

viene riconosciuto come Archivio

Economico Territoriale […].

c. Through the signature of an

agreement with the Ministry of

National Heritage and Culture, ISEC

has been recognized as Territorial

Economic Archive [...].

Più peculiare della divisione amministrativa italiana è invece l’idea dell’ente

Provincia che si è deciso di esplicitare con l’espressione “provincial council”:

(9)

Costituito nel 2003 per iniziativa della

Provincia di Milano, “Milano città del

progetto” è un’esperienza unica in Lombardia

e rara in Italia di collaborazione tra

organizzazioni museali e mondo dell’impresa

[…].

Founded in 2003 on the initiative of the

provincial council of Milan, “Milano Città del

Progetto” is a unique experience in Lombardy

– and a rare one in Italy - of collaboration

between museum organizations and the

corporate world.

20

Ancora più problematica è stata però la resa di “Regione Lombardia”, che se tradotto

con “Lombardy Region” sembra perdere il senso di ente amministrativo in favore di

una connotazione meramente geografica, pur comparendo fra i significati di “region”

quello di “divisione amministrativa di un paese, di un territorio o di una città”9.

Tuttavia, non si è ritenuto adeguato trascrivere il termine lasciandolo nella lingua

originale, poiché questo procedimento non sarebbe stato chiarificatore nei confronti

di un pubblico anglofono privo di conoscenze relative alla cultura del territorio.

(10)

Per quanto riguarda i termini associati alla sede del comune, che spesso compaiono

nei comunicati per specificare il luogo in cui si sono svolti gli incontri ufficiali, non è

stato necessario attuare una trasposizione dettagliata, dato che tali informazioni si

sono classificate come periferiche e di nessuna utilità al lettore modello. Infatti, si è

deciso di eliminare per intero l’indicazione che la presentazione del libro

“Dall’oratorio alla fabbrica” si è svolta in sala consiliare (esempio (11)a.), mentre in

un comunicato successivo la stessa “Sala Consiglio” è stata sostituita con il termine

più generale di “town hall” (la sede del comune) per trasmettere l’informazione che

9 Random House Webster’s College Dictionary, Random House, 2001, s.v. Region.

Giovedì 21 febbraio, nel nuovo polo fieristico

di Rho, presso lo stand della Regione

Lombardia, la provincia di Milano ha invitato

il Sindaco Giorgio Oldrini […].

On Thursday 21st of February, at the stand of

the Lombardy Region in the new fair centre in

Rho, the provincial council of Milan invited the

mayor of Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini

[…].

21

l’evento ha avuto luogo nell’edificio comunale, senza specificarne il sito preciso che

avrebbe solamente reso il metatesto più confuso (esempio (11)b.).

(11)

a. Presentazione libro “Dall’oratorio

alla fabbrica” in Sala Consiliare.

b. Martedì 18 marzo si è svolto in Sala

Consiglio l’incontro pubblico dal

titolo: “Il Parco Falk e il sistema del

verde” […].

a. Presentation of the book “Dall’oratorio

alla fabbrica” (“from the parish youth

club to the factory”) Ø.

b. On Tuesday 18th of March a public

meeting entitled “The Falck park and the

system of public green spaces” took

place in the town hall.

Infine, in alcuni casi ho fatto ricorso al procedimento che Newmark chiama through-

translation, ovvero la traduzione letterale del termine resa possibile dalla sua

trasparenza. Ne è un esempio l’espressione “Territorial Economic Archive” per

“Archivio Economico Territoriale” (si riveda l’esempio (8)c.), oppure “Unitary

Technical Department” per “Direzione tecnica unitaria”, termine italiano che si è

preferito aggiungere in parentesi accanto al calco per mostrarne la derivazione:

(12)

Il progetto, messo a punto dalla Direzione

Tecnica Unitaria del Comune con il supporto

di CAP, è il primo del suo genere mai

approvato in Italia […].

Designed by the Unitary Technical

Department (Direzione tecnica unitaria) with

the help of CAP (a waterworks management

company), the project is the first of its kind to

have ever been approved in Italy.

22

E’ possibile, infatti, che si mettano in atto contemporaneamente due o tre strategie di

traduzione per la stessa parola, ad esempio accostando alla trascrizione in lingua

originale la traduzione letterale corrispondente e a volte anche una definizione sotto

forma di perifrasi appositiva o in parentesi. Quest’ultima alternativa rappresentata

dall’inserimento di informazioni supplementari all’interno del metatesto non è vista

in modo particolarmente favorevole da molti traduttori, poiché tende ad allungare

eccessivamente il testo e a comprometterne la naturale scorrevolezza. Tuttavia, in

diverse occasioni si è ritenuto necessario fornire più elementi di comprensione al

pubblico internazionale in relazione a termini fortemente radicati nella cultura

italiana come “sindacato cattolico” o “carosello”, che altrimenti avrebbero generato

perplessità nel destinatario:

(13)

a. Il libro ripercorre la storia del

sindacato cattolico […].

b. Il tutto arricchito da una raccolta di

foto storiche dall’Archivio Pirelli, i

Caroselli[…].

a. The book traces the story of the

Catholic trade union (which was

inspired by the principles of Pope

Leo XIII’s Rerum Novarum

encyclical, and framed itself as an

alternative to the Socialist trade

union influenced by Marxism) […].

b. A further point of interest in the

festival were a collection of historical

photos from the archives of the tyre

producer Pirelli, commercials from

the 1970s television programme

Carosello […].

23

2.6 Nomi propri

Un discorso a parte nell’ottica della traduzione meritano i nomi propri che si

riferiscono a persone, luoghi ed aziende. Infatti, a differenza dei nomi comuni, essi

non rimandano a una classe di oggetti ma a una specifica entità concreta, che se non

è conosciuta al lettore non può essere compresa. Così, un nome proprio

estremamente evocativo per il pubblico italiano può essere altrettanto privo di

significato per quello internazionale. Per questo il procedimento più adeguato è

apparso essere quello di riportare il nome senza modifiche, compensando

l’impossibilità della traduzione linguistica con indicazioni che aiutino a delinearlo

meglio. Ad esempio, laddove sono state citate personalità italiane che nel prototesto

non avevano motivo di essere ulteriormente connotate, nel metatesto si è dovuto

approfondire e spiegare il ruolo che queste ricoprivano all’interno del contesto:

(14)

Voci e presenze d’eccezione come Nicoletta

Braschi (la “fatina” di Benigni), Andrea

Brambilla, Eugenio Finardi, grandi “firme”

del teatro come Arturo Cirillo, Eugenio

Allegri e la Compagnia del Teatro

Filodrammatici, outsiders come Ulderico

pesce e i Tetes de Bois, autori da best sellers

come Andrea Vitali, il nostro ultimo grande

narratore, Michele Serra e Stefano Benni.

The event saw the participation of exceptional

guests such as the actress Nicoletta Braschi

(Benigni’s “little fairy” and wife), the comic

actor Andrea Brambilla, the singer-songwriter

and musician Eugenio Finardi, big names of

the theatre such as the actor and director

Arturo Cirillo, the actor and playwright

Eugenio Allegri and the “Teatro

Filodrammatici” theatre company, outsiders

such as the actor and playwright Ulderico

Pesce and the band Tetes de Bois, best-selling

authors such as Andrea Vitali, our last great

storyteller, Michele Serra and Stefano Benni.

24

Allo stesso modo, a parte per i nomi delle principali città, come Milano, che sono

stati naturalizzati nella lingua d’arrivo, per i restanti nomi di paesi, città, regioni e

fiumi si è reso necessario specificare la loro collocazione nella geografia italiana,

spesso tramite parentesi esplicative, ma anche attraverso l’aggiunta di aggettivi quali

Southern/Northern (meridionale/settentrionale):

(15)

Il testo racconta la vita di Nicola, figlio di un

contadino del Metapontino (MT) […].

The play is about the life of Nicola, a farmer’s

son from the Metapontino area (Matera, a

town in the Southern Italian region of

Basilicata) […].

Nell’occasione in cui, invece, il riferimento a luoghi specifici non era essenziale

affinché il concetto principale fosse inteso, si è optato per l’omissione dei nomi

propri e per la loro sostituzione con un’espressione generica. Si veda a tal proposito

la frase finale del comunicato stampa riguardante lo spettacolo teatrale “Storie di

scorie”:

(16)

[…] nel contempo denuncerà la situazione di

alto rischio in cui vivono oggi i depositi

nucleari di Latina, della Casaccia di Roma, di

Caorso ecc.

[…] while at the same time denouncing the

present state of high risk of other parts of Italy

where nuclear waste is stored.

Inoltre, numerosi comunicati stampa analizzati descrivono eventi che si svolgono in

luoghi peculiari della realtà sestese, come lo Spazio MIL che non può e non ha

25

bisogno di trovare una traduzione nella lingua ricevente. Al contrario, ho ritenuto che

l’area denominata Carroponte richiedesse una minima spiegazione del suo nome,

dato che ha un significato specifico legato al suo passato e alla sua struttura, che è

oltretutto utile alla comprensione del testo in cui è inserito:

(17)

Termine lavori di copertura del palco del

Carroponte.

Covering of Carroponte stage completed

(Carroponte is the old gantry of the Breda

iron and steel company now used as site of

cultural events).

Trattando di nomi propri, non si può evitare di considerare quelli delle aziende che

tanto caratterizzano il patrimonio industriale del comune di Sesto, ma che

necessitano anch’essi di essere contestualizzati nel passaggio alla cultura ricevente.

La principale difficoltà è stata qui nel riassumere in poche parole la natura di imprese

che nel tempo hanno diversificato e trasformato la propria attività. Per fare ciò ho

proceduto a documentarmi sulla storia di alcune di tali industrie, attraverso l’uso

della risorsa di internet, cercando il più possibile di affidarmi a siti web ufficiali. Il

ricorso alle fonti online è stato indispensabile anche per la traduzione degli acronimi,

nomi formati unendo le lettere o sillabe iniziali di più parole ad indicare enti, società

e organizzazioni. In alcuni casi i siti ad essi dedicati ne fornivano già una traduzione

ufficiale in lingua inglese alla quale mi sono attenuta. Altrimenti ho ritenuto

adeguato trasporre nella lingua d’arrivo la dicitura estesa delle sigle o la descrizione

del campo di interesse di ogni associazione, perseguendo sempre l’obiettivo di

rendere il testo accessibile a un lettore che non condivide la stessa cultura

26

dell’emittente. Bisogna, tuttavia, tenere presente che a volte le traduzioni ufficiali

offerte dai siti web degli enti stessi non sono le più trasparenti. Basti pensare alla

versione inglese del portale dell’Università degli studi di Milano, in cui compare la

dicitura “University of Milan”, la quale risulta troppo generica, poiché a Milano vi

sono anche altre università con cui la Statale potrebbe essere confusa. Per questo si è

mantenuta nel metatesto la formula italiana in conformità alla politica dell’università:

(18)

La rassegna DocuCity, giunta quest’anno alla

seconda edizione, è stata ideata all’interno del

corso di laurea dell’Università degli studi di

Milano, polo di mediazione linguistica e

culturale di Sesto San Giovanni […].

The film show DocuCity, which is this year at

its second edition, was conceived within the

programme in Language Mediation and

Intercultural Communication at Università

degli studi di Milano […].

Infine, all’interno di questa categoria è opportuno discutere della resa dei nomi dei

progetti e delle iniziative, così come dei titoli delle opere, che possono essere

considerati nel loro insieme dei nomi propri. Per questo motivo nella quasi totalità

dei casi ho mantenuto i titoli originali apportando in parentesi la traduzione letterale.

Eccone degli esempi:

(19)

a. “Opera notte”

b. Un appassionato pubblico ha potuto

assistere alla proiezioni di alcuni

spezzoni del documentario “Piccolo

diario di Sesto”[…].

a. “Opera notte” (“night opera”)

b. A passionate audience had the occasion

to attend the projection of some clips

of the documentary film entitled

“Piccolo diario di Sesto” (“A little

diary of Sesto”) […].

27

Fa eccezione il titolo della pièce “Madre coraggio” che, ispirandosi al capolavoro di

Brecht “Madre coraggio e i suoi figli”, è stata direttamente tradotta in lingua inglese

sul modello della traduzione del titolo dell’opera originale “Mother Courage and Her

children”:

(20)

a. “Madre coraggio”

b. Lo spettacolo […] è tratto dall’opera

di Bertold Brecht “Madre Coraggio

e i suoi figli”.

a. “Mother Courage”

b. The staging of the play, drawn

from the work “Mother Courage

and Her Children” by Bertold

Brecht, […].

28

CAPITOLO 3

ANALISI A LIVELLO SINTATTICO

3.1 Interventi sulla sintassi del periodo

Abbiamo visto quanto sia importante comprendere a fondo il significato di un’unità

lessicale per poterla tradurre con il giusto corrispondente, tuttavia tale procedimento

non è sufficiente a produrre un buon metatesto. Occorre, infatti, lavorare ad un

livello più ampio rispetto alle singole parole, per poterle collocare nel modo migliore

all’interno della frase e nel rispetto delle regole grammaticali della lingua d’arrivo. È

bene concentrarsi, dunque, sulla sintassi, quell’aspetto della grammatica riguardante

l’ordine delle parole1, che non segue gli stessi schemi nella lingua inglese e in quella

italiana, obbligando il traduttore a mettere in pratica delle strategie di adattamento.

La semplificazione sintattica è una di queste e figura anche fra i cosiddetti

“universali traduttivi” (universals of translation) (Baker 1996), ovvero quei tratti

che sono stati identificati come ricorrenti nei testi tradotti, indipendentemente dalle

lingue coinvolte2. In particolare, nel caso della lingua inglese:

“Il testo tradotto risulta subire un processo di semplificazione della struttura sintattica nel

passaggio da una lingua a un’altra.”3

1 K. BALLARD, The Frameworks of English, Palgrave, 2001, p.71. 2 G. GARZONE, “Osservazioni sull’assetto del testo italiano tradotto dall’inglese”, in G. Garzone, A. Cardinaletti (a cura di), L’italiano delle traduzioni, Milano, FrancoAngeli, 2005, p.35. 3Ivi, p.36.

29

La sintassi italiana, infatti, rispetto a quella inglese tende a far maggior uso di lunghi

periodi e strutture ipotattiche.

Di conseguenza, si è proceduto più volte a riformulare la ripartizione dei periodi per

rendere la lettura del metatesto più agevole e si è sentito il bisogno di “spezzare”

enunciati troppo lunghi. Si prenda in considerazione il seguente esempio:

(1)

Il testo racconta la vita di Nicola, figlio di un

contadino del Metapontino (MT) che ha

lavorato come addetto alle pulizie nel deposito

nucleare della Trisaia della Rotondella (MT)

dove negli anni ’60 arrivarono 84 barre di

uranio radioattivo provenienti dagli USA delle

quali 64 sono ancora conservate nel deposito

nucleare della Casaccia, a 25 chilometri a

nord-est di Roma.

The play is about the life of Nicola, a farmer’s

son from the Metapontino area (Matera, a

town in the Southern Italian region of

Basilicata), who used to work as a cleaner in

the nuclear storage site of Trisaia, in the small

town of Rotondella (Matera). Here, in the

60’s, 84 bars of radioactive uranium arrived

from the US. Of these 64 are still stored in the

Southern Italian Lucania region, others have

been recycled and others still are stored in the

nuclear waste storage site of Casaccia, 25

kilometres North-East of Rome.

Risulta qui evidente che nel passaggio all’inglese il lungo enunciato necessita di una

rielaborazione a livello della struttura del periodo. A tale scopo si è deciso di

suddividerlo in più parti, considerando anche il fatto che la contestualizzazione dei

termini geografici ha comportato un’ulteriore prolungamento delle frasi.

In altri casi ad essere “spezzate” sono state frasi unite per asindeto o tramite

numerosi coordinatori, come nell’esempio seguente:

30

(2)

La nuova struttura, che è costata poco meno di

100mila euro, è larga 27 metri e profonda 16,

è stata progettata per proteggere il

palcoscenico dalle intemperie e consentire lo

svolgimento di spettacoli anche con il cattivo

tempo, richiama dal punto di vista

architettonico la struttura metallica e

industriale del Carroponte e sarà ricoperta con

un telo rosso che ricorda l’illuminazione

notturna della zona, nonché il passato

siderurgico della città.

The new structure, which cost just under 100

thousand Euros, is 27 metres wide and 16

metres deep and was designed to protect the

stage from weather wear and to allow the use

of the stage for performances even in bad

weather. From the architectural point of view

it recalls the metal industrial structure of the

Carroponte and will be covered with a red

tarpaulin that is reminiscent of the night

lighting of the area and of the iron and steel

past of the town.

Si noti che la prima coordinazione per asindeto è stata sostituita nel metatesto con

una coordinazione tramite congiunzione (“and”) e che successivamente si è deciso di

interrompere il periodo con un punto per dare più “respiro” al testo e riportarlo a una

struttura più comune alla lingua ricevente. Questo processo rispecchia la cosiddetta

law of standardisation di Toury, o normalizzazione, ovvero la tendenza ricorrente

nella traduzione a orientarsi verso scelte linguistiche il più possibile vicine alla

convenzionalità della lingua d’arrivo4.

La medesima “legge” è stata seguita anche nel caso opposto, in cui si è proceduto ad

accorpare due periodi. Si prenda l’esempio di:

4Ivi, p.35.

31

(3)

Nel maggio del 2007 il Consiglio Comunale

ha approvato l’adesione alla società PROARIS

di proprietà A2A.

PROARIS è specializzata nel campo della

produzione combinata di energia elettrica,

calore e freddo tramite l’utilizzo e il recupero

delle energie ottenute da sistemi di

cogenerazione, utilizzando l’acqua di falda,

fonti rinnovabili ed energie alternative in

genere con lo scopo di sviluppare il

Teleriscaldamento.

In May 2007, the town council accepted to

purchase a share in PROARIS, an A2A-owned

company specialized in the field of combined

production of electricity, heating and

refrigeration through the use and the recycling

of energy coming from cogeneration systems.

It employs underground water, renewable

sources and alternative energy to develop

district heating, a heating system that consists

of distributing steam or hot water to the

houses through a pipeline laid underground.

In questo caso, il primo periodo si mostrava di dimensioni sproporzionatamente

ridotte rispetto al successivo e presentava la possibilità di essere facilmente unito a

quello seguente, eliminando la ripetizione del nome “PROARIS”. Si è deciso, quindi,

di far proseguire la prima frase aggiungendovi la seconda in apposizione. Tale

fusione, tuttavia, ha comportato la scissione della seconda, ma in questo modo si

sono ottenuti due periodi più equilibrati rispetto ai due asimmetrici del testo di

partenza.

Un altro intervento che è stato messo in atto sulla struttura sintattica nel passaggio

dal prototesto al metatesto è quello dell’esplicitazione, individuato anch’esso come

universale traduttivo e consistente nella propensione a “esprimere in modo chiaro,

diffuso o didascalico ciò che nell’originale era implicito, presupposto o abbreviato.”5

Si veda l’esempio seguente:

5 Ibidem.

32

(4)

Per questo progetto innovativo, unico in Italia,

il Comune ha costituito una apposita società in

partnership con A2A.

La nuova società, PROARIS, ha lo scopo di

disinquinare la falda acquifera, producendo

congiuntamente calore pulito ed energia

elettrica, prima del rilascio dell’acqua

purificata.

For this innovative project the first and only

one in Italy, the local government has signed a

special partnership with A2A, an Italian

provider of local utilities.

The partnership has resulted in the creation of

a new company, PROARIS, whose objective

is to free underground water from chemical

pollutants and to exploit the energy deriving

from the process of water purification to

produce heating and electricity.

Nella traduzione inglese si è preferito rendere chiara la relazione logica tra le due

frasi attraverso il verbo “to result” ed esplicitare la fase della stipulazione

dell’alleanza, prima della creazione della nuova società.

3.2 Il soggetto: esplicitazione e posizione

“Com’è noto l’inglese, disponendo di esigue marche morfologiche verbali, sopperisce a tale

carenza con l’obbligo di esprimere il soggetto e con la rigidità nell’ordine delle parole.

L’italiano al contrario si qualifica come Lingua a Soggetto Nullo (NSL), visto che la flessione

verbale mette a disposizione tratti morfematici di persona e di numero che facilitano

l’individuazione del soggetto nella proposizione.”6

6 G. GARZONE, “Osservazioni sull’assetto del testo italiano tradotto dall’inglese”, in G. Garzone, A. Cardinaletti (a cura di), L’italiano delle traduzioni, Milano, FrancoAngeli, 2005, p.41.

33

Tale differenza, se può mettere in difficoltà nel caso della traduzione dall’inglese

all’italiano, poiché si deve scegliere quando è opportuno omettere il soggetto e

quando è bene esplicitarlo, nel caso opposto della traduzione verso l’inglese non

risulta di particolare ostacolo. Infatti, l’elemento mancante è stato facilmente

deducibile dal contesto e dalla forma verbale corrispondente ed è stato reso nella

maggior parte dei casi con un pronome personale.

La posizione del soggetto rispetto al verbo, invece, ha rappresentato il principale

motivo di intervento sulla struttura sintattica della frase e ha richiesto lo sforzo di

rielaborazione maggiore in fase di traduzione. Infatti, come sottolinea Giusti:

“È noto che in inglese il soggetto sia sempre preverbale e che questo causi numerosi problemi al

parlante italiano che gode di una certa libertà di posizione del soggetto.”7

Infatti, se la sequenza soggetto-verbo-complemento oggetto (SVO) è una tipica

clause structure inglese per una frase dichiarativa non marcata, al contrario in

italiano il soggetto è frequentemente posto dopo il predicato. Tale posizione

postverbale dipende sia dal tipo di predicato (verbi inaccusativi), sia dalla struttura

informativa della frase, in quanto le informazioni nuove vengono poste a destra8. Per

ovviare a questa divergenza fra le due grammatiche si sono trovate soluzioni

differenti per ogni situazione.

Si prenda ad esempio la frase seguente: 7 G. GIUSTI, “Interferenza dell’inglese sulla posizione del soggetto in italiano: alcune considerazioni sulle traduzioni italiane di Harry Potter”, in A. Cardinaletti, G.Garzone (a cura di), Lingua, mediazione linguistica e interferenza, FrancoAngeli, 2004, p.155. 8 Ivi, p.159.

34

(5)

Dal 4 al 13 gennaio, presso lo Spazio MIL di

Sesto San Giovanni, è andata in scena “Opera

Notte”, un progetto della compagnia teatrale

Dionisi.

From January 4th to January 13th 2008, the

experimental show “Opera Notte” by the

“Compagnia Teatrale Dionisi” went on stage

at Spazio M.I.L. in Sesto San Giovanni.

Qui, il soggetto è stato semplicemente fatto precedere al verbo secondo le regole

grammaticali inglesi. Si noti che il locativo, che in italiano è posto prima del verbo, è

invece postverbale nel testo in inglese, come osserva anche Giusti nel suo studio

sulla posizione del soggetto nelle traduzioni dall’inglese all’italiano.

Si consideri ora la frase seguente:

(6)

[…] a Scanzano Jonico, paese dove è nato e

dove suo padre ha un’azienda agricola, dovrà

nascere il deposito unico di scorie nucleari

italiane.

[…] the national site for nuclear waste storage

will be in Scanzano Jonico, the little town

where he was born and where his father runs a

farm.

Come nell’esempio (5) il soggetto inglese è stato riportato nella posizione preverbale

obbligatoria. Tuttavia, tale traduzione potrebbe non risultare totalmente

soddisfacente in termini di information structure. Facendo riferimento alla linguistica

pragmatica, con questo termine si indica la successione in cui le informazioni

vengono espresse all’interno di una proposizione. In particolare, Halliday distingue il

“tema”, descrivendolo come l’elemento della frase che in inglese è posto in prima

35

posizione, nonché il punto di partenza del messaggio, il “noto”, dal “rema”, ciò che è

nuovo e dunque più rilevante e che tende a occorrere alla fine della frase.9

Applicando questa teoria all’esempio (6) si può notare che nel testo originale

l’informazione posta in ultima posizione è la nascita del deposito nucleare, mentre

nella traduzione inglese diventa il luogo in cui sorgerà tale deposito. Questo

cambiamento del rema risulta inevitabile se si considera che per lasciare invariata la

struttura informativa nel metatesto si sarebbe dovuto ricorrere a strutture sintattiche

marcate laddove nel prototesto erano assenti, rischiando di conferire troppa enfasi a

componenti della frase che originariamente ne erano sprovvisti.

In altre occasioni, invece, si è riusciti a mantenere l’ordine originale delle

informazioni tramite la riformulazione parziale dell’enunciato. Si veda questo

esempio:

(7)

Nella frase italiana il soggetto segue il verbo e occupa la posizione rematica. La sua

traduzione inglese, attraverso un extraposition del soggetto e l’uso di un anticipatory

it, permette di mantenere l’informazione di rilievo, ovvero la creazione di una

società, alla fine della frase, senza tradire il significato del prototesto.

Una soluzione traduttiva alternativa è stata poi quella di volgere all’attivo una frase

passiva, di modo che il soggetto grammaticale italiano, posposto alla forma verbale,

9 P. H. FRIES, Relations and functions within and around language, Continuum, 2002, pp.118, 121,125.

Da questa considerazione è nata la volontà di

realizzare con A2A una società […].

It was therefore decided, together with A2A, to

set up a company [...].

36

diventasse nella versione inglese il complemento oggetto, che per natura si colloca

dopo il predicato. Si veda a proposito questo esempio:

(8)

In rete […] viene presentato l’inventario dei

materiali d’archivio riordinati dalla

Fondazione ISEC.

The website […] presents the inventory of the

archive materials organized by the ISEC

foundation.

In un’altra occasione, invece, ho sostituito la forma verbale passiva con un existential

there, cosicché in posizione di complemento figurasse l’informazione più rilevante:

(9)

Nel corso del Festival sono stati organizzati

laboratori di stampa a mano su tessuto e visite

ai capannoni dell’azienda Vetro Balsamo […],

During the Festival there were laboratories of

handprint on fabrics and visits to the

warehouses of Vetro Balsamo (a glass bottle

manufacturer) […].

Così facendo si è ovviato anche al problema di dover spostare un soggetto tanto

complesso in posizione tematica.

In due casi, inoltre, per riprodurre il medesimo effetto della stesura originale ho fatto

ricorso a delle frasi pseudo scisse:

(10)a.

In Europa […] si sta producendo un radicale

cambiamento urbanistico, economico, sociale

e culturale che porta a nuovi modi di pensare e

vivere il tessuto urbano.

In Europe […] what is happening is a radical

urban, economic, social and cultural

transformation that leads to new ways of

thinking and living the ‘fabric’ of the city.

37

In tal modo, infatti, si evita di porre l’alto carico di informazioni, costituito dagli

elementi di pre- e postmodificazione del soggetto “transformation”, prima del verbo.

Esaminiamo ora il secondo caso:

(10)b.

Sull’intento politico-ideologico prevale qui

l’intento realistico di Brecht, che rappresenta

la mentalità degli oppressi e le sue terribili

contraddizioni.

Over the political-ideological purpose what

prevails in the play is the realistic purpose of

Brecht, who presents the perspective of the

oppressed and its terrible contradictions.

La strutturazione originale della frase avrebbe perso di enfasi se fatta risalire alla

sequenza soggetto-verbo-complemento. Per questo motivo ho proposto di usare una

pseudo-cleft sentence per riprodurre l’andamento e la forza espressiva della

proposizione nella lingua di partenza.

Infine, solo in una situazione la sintassi inglese accetta, al pari di quella italiana, il

soggetto in posizione postverbale, ovvero in caso di discorso diretto seguito da

verbum dicendi, a condizione che il soggetto sia un’espressione referenziale e non un

pronome10. Eccone un esempio:

(11)

10 G. GIUSTI, “Interferenza dell’inglese sulla posizione del soggetto in italiano: alcune considerazioni sulle traduzioni italiane di Harry Potter”, in A. Cardinaletti, G.Garzone (a cura di), Lingua, mediazione linguistica e interferenza, FrancoAngeli, 2004, p.161.

“Quello dell’energia pulita – ha concluso il

Sindaco Giorgio Oldrini – è sicuramente il

tema del futuro […]”

“Clean energy – concluded the mayor, Giorgio

Oldrini – is certainly the challenge of the future

[…]”.

38

Ulteriori modifiche all’ordine delle parole sono state necessarie ogni volta che il

soggetto italiano figurava separato dal suo predicato a causa di una subordinata, in

quanto la lingua inglese non tollera facilmente che degli elementi si frappongano tra

soggetto e verbo. Si veda a tal proposito il seguente periodo:

(12)

Nicola, avendo scoperto illeciti da parte

dell’Enea, è stato licenziato.

Having discovered some serious irregularities

and offences committed by Enea (…), Nicola

is sacked.

Il soggetto è stato così riportato accanto al verbo, dislocando la subordinata in

posizione iniziale.

3.3 Gli elementi periferici alla frase

Se si analizzano le differenze sintattiche fra il testo italiano e quello inglese, non si

possono escludere dall’indagine i costituenti circostanziali alla frase che:

“siano essi informazione data o informazione nuova, tendono a essere all’interno o alla fine

della frase inglese, mentre in italiano sono spesso inseriti all’inizio della frase, alla sinistra del

soggetto.”11

Tale affermazione trova la sua realizzazione negli esempi seguenti in cui l’avverbio

temporale è stato dislocato a seguito del processo traduttivo:

(13)a.

11 G. GIUSTI, “La struttura informativa della frase e il focus nell’italiano delle traduzioni”, in G. Garzone, A. Cardinaletti (a cura di), L’Italiano delle traduzioni, FrancoAngeli, 2005, p.111.

Oggi, dopo la realizzazione del primo pozzo

pilota, viene dato avvio al progetto.

After the realization of the first pilot well, the

project started off today.

39

(13)b.

Dopo la firma, avvenuta lo scorso mese di

novembre, che ha sancito la nascita di TRACE

[…].

After the signature that sanctioned the birth of

TRACE last November […].

Le espressioni di luogo, tuttavia, meritano una distinzione, in quanto più volte

costituiscono gli elementi necessari a completare il significato di verbi inglesi come

to go on stage o to take place, i quali richiedono che immediatamente dopo venga

specificato dove si svolge l’azione. In tal modo i locativi hanno seguito la forma

verbale a cui sono associati nella sua dislocazione all’interno del periodo prodotta dal

passaggio alla lingua inglese:

(14)

a. Dal 4 al 13 gennaio, presso lo Spazio

MIL di Sesto San Giovanni, è andata

in scena “Opera Notte”, un progetto

della compagnia teatrale Dionisi.

b. Martedì 18 marzo si è svolto in Sala

Consiglio l’incontro pubblico dal

titolo: “Il Parco Falck e il sistema del

verde”[…].

a. From January 4th to January 13th 2008,

the experimental show “Opera Notte”

by the “Compagnia Teatrale Dionisi”

went on stage at Spazio M.I.L. in Sesto

San Giovanni.

b. On Tuesday 18th of March a public

meeting entitled “The Falck park and

the system of public green spaces” took

place in the town hall.

40

3.4 Semantic vs. communicative translation

A questo punto risulta opportuno riflettere sull’approccio alla traduzione che è stato

messo in atto e, alla luce delle considerazioni finora espresse, esplicitare i criteri

generali che sono stati seguiti.

La tradizionale distinzione dei metodi di traduzione si basa sulla scelta fra la

traduzione “letterale” o “fedele” e quella “libera”, ma questi termini risultano vaghi e

inoltre appaiono poco significativi se si tiene in considerazione che in un testo spesso

le due tecniche si alternano e si sovrappongono. Tale conflitto è stato nel tempo

riformulato e fatto risalire all’opposizione fra la traduzione orientata alla lingua di

partenza e quella focalizzata sulla lingua d’arrivo, che Newmark riformula attraverso

le nozioni rispettivamente di traduzione semantica e traduzione comunicativa, come

già accennato nel capitolo precedente. Egli considera semantica una traduzione che

segue maggiormente il testo originale, incline quindi ad essere più complessa e

difficoltosa da leggere, a causa della sua specificità. Al contrario, quella

comunicativa mira al trasferimento dello scopo del messaggio iniziale piuttosto che

alla riproduzione del suo preciso contenuto, risultando più generica e sfociando

nell’ipotraduzione.12 D’altra parte, però, Newmark riconosce che i due metodi

possono confluire in diverse situazioni, per cui uno non esclude e non si pone

necessariamente in antitesi all’altro.

Per quanto riguarda il presente lavoro, l’approccio iniziale è stato fortemente

orientato alla fedeltà rispetto al prototesto, ma si è dovuto in seguito adeguare alle

esigenze del destinatario del metatesto. Infatti, si è cercato di rispettare al meglio la

stesura originale, tenendo conto del fatto che l’emittente del testo è un’istituzione

12 P. NEWMAN, Approaches to translation, Phoenix ELT, 1995, p.39.

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pubblica che gode dunque di una certa autorità. Seguendo questa logica si è cercato,

ad esempio, di tradurre le citazioni di figure istituzionali, quali il sindaco e gli

assessori, in modo da modificarle il meno possibile, sintassi permettendo. Come

afferma Newmark, infatti, in caso di citazione questa dovrebbe essere tradotta in

modo più letterale rispetto al resto del testo e la sua traduzione dovrebbe essere

facilmente riconoscibile se paragonata all’originale.13

Inoltre, come si deduce dall’analisi sintattica, ci si è impegnati ove possibile a

rendere il medesimo effetto stilistico del testo di partenza, nonostante il comunicato

stampa non faccia parte di una tipologia testuale particolarmente focalizzata sulla

funzione poetica, come potrebbe esserlo un’opera letteraria, ma si è soprattutto

cercato di trasferirne la forza comunicativa.

Infatti, come suggerisce Salmon, ciò che sostiene Pinker a proposito della

riformulazione intralinguistica, può valere anche per la traduzione interlinguistica:

“Come molti linguisti, dubito che sia possibile alterare le parole di un locutore – inclusa la

maggior parte della struttura grammaticale e sintattica – senza cambiarne materialmente il

significato.”14

D’altronde la tendenza del testo tradotto a ricalcare la strutturazione del testo fonte a

livello lessicale, sintattico, macro strutturale e discorsivo è designata col termine

“discourse transfer” e figura tra i principali “universali traduttivi” individuati.15

13 Ivi, p.148. 14 L. SALMON, “Su traduzione e pseudotraduzione, ovvero su italiano e pseudoitaliano” in G. Garzone, A. Cardinaletti (a cura di), L’italiano delle traduzioni, Milano, FrancoAngeli, 2005, p.27. 15 G. GARZONE, “Osservazioni sull’assetto del testo italiano tradotto dall’inglese”, in G. Garzone, A. Cardinaletti (a cura di), L’italiano delle traduzioni, Milano, FrancoAngeli, 2005, p.35.

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In aggiunta, si deve mettere in conto che la traduzione è stata svolta a partire dalla

mia lingua madre verso una lingua straniera. Ciò ha reso più difficoltoso il tentativo

di distaccarsi dall’originale e più immediato l’istinto di riprodurre le strutture della

lingua di partenza.

Accanto al rispetto del prototesto, tuttavia, si è tenuta costantemente presente nel

lavoro traduttivo la necessità di rendere il metatesto chiaro e ben scritto, esigenza che

ha portato in più punti a produrre una traduzione maggiormente comunicativa. Di qui

la sostituzione di termini specifici con concetti più generici e la rielaborazione della

struttura dei diversi periodi all’interno del testo, che costituiscono quella

semplificazione lessicale e sintattica facente parte degli universal features of

translation definiti da Baker.

Ciononostante, lo stesso intento funzionale di rendere un testo così culturalmente

connotato comprensibile a un pubblico internazionale ha condotto in più punti a delle

soluzioni più vicine al metodo di traduzione semantica, attraverso il consistente uso

di parentesi esplicative, sebbene questo sia andato a discapito della scorrevolezza e

dell’eleganza stilistica auspicata.

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CAPITOLO 4

TESTO DEI COMUNICATI STAMPA CON TRADUZIONE A FRONTE

“Opera notte” Concerto spettacolo allo Spazio MIL 4 - 11 gennaio 2008 Dal 4 al 13 gennaio, presso lo Spazio MIL di Sesto San Giovanni, è andata in scena “Opera Notte”, un progetto della Compagnia Teatrale Dionisi. Si è trattato di un concerto che racconta la notte fra divertimento e spunti poetici attraverso sonorità rock, pop e teatro: è uno spettacolo sperimentale che diventa una vera e propria opera rock. Lo spettacolo è stato scritto da Renata Ciaravino che ne parla come di “un’idea viscerale di teatro, un pop raffinato, declinato con parole contemporanee per contemporanei. Un sacrificio, un incontro d’amore, qualcosa che puoi capire, qualcosa che puoi condividere, qualcosa dentro cui puoi piangere. Ricapitolare nell’atto della rappresentazione le vite che hai vissuto di notte, nell’ombra, quelle che hai incrociato, quelle che vorresti vivere e non puoi più perché deprivato di coraggio, quelle che non possono più tornare…”.

“Opera notte” (“night opera”) Show concert at Spazio MIL January 4th – 13th 2008 From January 4th to January 13th 2008, the experimental show “Opera Notte” by the “Compagnia Teatrale Dionisi” went on stage at Spazio M.I.L in Sesto San Giovanni. Part entertainment, part poetry, “Opera notte” is a celebration of the night, through rock and pop sounds and through theatre performance: it is an experimental show that turns into a real rock opera. The show has been written by Renata Ciaravino, who describes it as “a visceral idea of theatre and refined pop music, put in contemporary words for a contemporary audience. A sacrifice, a love encounter, something you can understand, something you can share, something for which you can cry. The performance is the lives you have lived at night, under cover of darkness, and of the lives you have crossed, those you would like to live, but you can’t, because you no longer have the courage it takes and those that cannot come back any more…”.

Spettacolo teatrale “Storie di scorie” allo Spazio MIL 15 gennaio – 2 febbraio L’intento di “Storie di Scorie” di e con Ulderico Pesce, presentato allo spazio MIL dal 15 gennaio al 2 febbraio ad un folto e partecipe pubblico è quello di ricostruire prevalentemente l’avvento dell’industria nucleare italiana, il pericolo che ancora oggi rappresenta e le modalità tecniche del funzionamento di una centrale atomica. Il testo racconta la vita di Nicola, figlio di un contadino del Metapontino (MT) che ha lavorato come addetto alle pulizie nel deposito nucleare della Trisaia di Rotondella (MT) dove negli anni ’60 arrivarono 84 barre di uranio radioattivo provenienti dagli USA delle quali, 64 sono ancora conservate nel deposito lucano, altre riprocessate, altre ancora sono conservate nel deposito nucleare della Casaccia, a 25 chilometri a nord-est di Roma. Nicola, avendo scoperto illeciti da parte dell’Enea è stato licenziato. Successivamente è partito volontario per la Bosnia dove ha respirato

The play called “Storie di scorie” (“waste stories”) on stage at Spazio MIL January 15th - February 2nd 2008 “Storie di Scorie”, which means “ waste stories”, a play written and performed by Ulderico Pesce was presented to a large and interested audience at Spazio M.I.L. from January 15th to February 2nd. The event is a re-enactment of the beginning of the Italian nuclear industry, with a focus on the hazard it continues to represent today and on practical aspects related to the running of a nuclear plant. The play is about the life of Nicola, a farmer’s son from the Metapontino area (Matera, a town in the Southern Italian region of Basilicata), who used to work as a cleaner in the nuclear storage site of Trisaia, in the small town of Rotondella (Matera). Here, in the 60’s, 84 bars of radioactive uranium arrived from the US. Of these 64 are still stored in the Southern Italian Lucania region, others have been recycled and others still are stored in the nuclear waste storage site of Casaccia, 25 kilometres North-East of

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polvere di proiettile all’uranio e si è ammalato. Tornato in Italia ha fatto domanda alle Poste Italiane ed è stato assunto come postino a Saluggia (VC). La piccola casa che ha preso in affitto è sulla Dora Baltea, la finestra si affaccia proprio sul deposito nucleare del luogo. A novembre del 2003 decide di tornare in Lucania per partecipare alla protesta contro il decreto 314 emanato dal Governo, secondo il quale a Scanzano Jonico, paese dove è nato e dove suo padre ha un’azienda agricola, dovrà nascere il deposito unico di scorie nucleari italiane. Nicola sarà tra gli organizzatori della protesta contro il decreto e comincerà ad informare la popolazione sul pericolo del deposito nucleare della Trisaia di Rotondella dove ha lavorato anni prima e nel contempo denuncerà la situazione di alto rischio in cui vivono oggi i depositi nucleari di Latina, della Casaccia di Roma, di Caorso ecc.

Rome. Having discovered some serious irregularities and offences committed by Enea (the Italian National Agency for New Technologies, Energy and the Environment) Nicola is sacked. He sets off to become a volunteer in Bosnia where he inhales some depleted uranium ammunition dust and falls ill. Once back in Italy, he applies for a job in the Italian Post Office and he is taken on as a postman in Saluggia (near Vercelli, in the Northern Italian region of Piemonte). The small house he has rented is by the Dora Baltea river and its window looks right over the local nuclear storage site. In November 2003 he decides to go back to Lucania to take part in the demonstration against a law passed by the Italian Government (Leg. Dec. 314) which establishes that the national site for nuclear waste storage will be in Scanzano Jonico, the little town where he was born and where his father runs a farm. Nicola is among the organizers of the protest against the decree and starts to inform the population of the hazards related to the nuclear waste storage in Trisaia, where he had worked some years earlier, while at the same time denouncing the present state of high risk of other parts of Italy where nuclear waste is stored.

Presentazione libro “Dall’oratorio alla fabbrica” in Sala Consiliare 18 gennaio 2008 "Dall’oratorio alla fabbrica" è un libro scritto da Costantino Corbari con il contributo di personaggi ben noti a Sesto per il loro impegno politico e sociale, come Antonio Pizzinato e Giovanni Bianchi. Il libro ripercorre la storia del sindacato cattolico nelle aziende di Sesto San Giovanni dal dopoguerra a oggi.

Un compendio di testimonianze, racconti, aneddoti di quei delegati e di quei sindacalisti che hanno dedicato impegno e motivazione ai propri valori e alla loro diffusione.

Presentation of the book “Dall’oratorio alla fabbrica” (“From the parish youth club to the factory”) January 18th 2008

“Dall’oratorio alla fabbrica” is a book written by Costantino Corbari with the contribution of personalities that are well-known in Sesto for their political and social commitment, such as Antonio Pizzinato and Giovanni Bianchi. The book traces the story of the Catholic trade union (which was inspired by the principles of Pope Leo XIII’s Rerum Novarum encyclical, and framed itself as an alternative to the Socialist trade union influenced by Marxism) in the factories of Sesto San Giovanni from the post-war period until today.

The book collects statements, stories and anecdotes by delegates and trade unionists who firmly believed in their values and where highly committed to their dissemination.

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Ambiente, la lezione di Sesto: come trasformare l'inquinamento della falda in acqua pulita ed energia rinnovabile 18 gennaio 2008

Per questo progetto innovativo, unico in Italia, il Comune ha costituito una apposita società in partnership con A2A.

La nuova società, PROARIS, ha lo scopo di disinquinare la falda acquifera, producendo congiuntamente calore pulito ed energia elettrica, prima del rilascio dell’acqua purificata. Il Comune di Sesto San Giovanni, ha conosciuto in questi anni una riconversione del suo territorio tra le più vaste e radicali realizzate in Italia. Alla fine degli anni novanta venne completata la dismissione dei grandi impianti industriali (Marelli, Breda, Falck, ecc.). Tra i temi preliminari alla riconversione si impose allora quello della bonifica dei suoli e delle acque di prima falda. Nell’ottobre del 2005 la Regione Lombardia, dopo che i privati proprietari dei suoli non erano riusciti a raggiungere un accordo per la bonifica, ha individuato nel Comune di Sesto il soggetto pubblico in grado di provvedere alla messa in sicurezza della falda. Nel dicembre 2005 il Comune ha presentato al Ministero dell’Ambiente un progetto preliminare per la messa in sicurezza di emergenza che, dopo aver ricevuto l’approvazione del Ministero, si è trasformato in progetto definitivo di bonifica approvato nel luglio del 2006. Oggi, dopo la realizzazione del primo pozzo pilota, viene dato avvio al progetto. Il progetto, messo a punto dalla Direzione Tecnica Unitaria del Comune con il supporto di CAP, è il primo del suo genere mai approvato in Italia e prevede la realizzazione di due linee di pozzi per il pescaggio dell’acqua di falda profonda tra i 45 e gli 80 metri, per un numero di 15 pozzi e una portata totale di 575 litri al secondo. L’acqua pescata, una volta depurata dagli inquinanti presenti (Tetracloroetilene, Cromo VI e Cloroformio), avrebbe potuto essere immessa, senza alcun utilizzo, nel vicino fiume Lambro. Si è invece deciso di ottimizzare il progetto, utilizzando l’acqua per un impianto di cogenerazione. Da questa considerazione è nata la volontà di realizzare con A2A una società che si occupasse appunto di gestire, sviluppare e utilizzare questa

Environment, the lesson of Sesto: how to obtain clean water from the polluted underground waters and to exploit the process to produce renewable energy. January 18th 2008

For this innovative project, the first and only one in Italy, the local government has signed a special partnership with A2A, an Italian provider of local utilities. The partnership has resulted in the creation of a new company, PROARIS, whose objective is to free underground water from chemical pollutants and to exploit the energy deriving from the process of water purification to produce heating and electricity. Over the last few years Sesto San Giovanni has experienced one of the most extensive and drastic urban reconversions in Italy. In the late Nineties the dismantlement of the large industrial plants which used to characterise the urban landscape of the town (Marelli, Breda, Falck, ecc.) was completed. Among the actions to be taken prior to the reconversion, the drainage of the soil and of the first water layers attracted special attention. In October 2005, as the private owners of the lands failed to reach an agreement on the drainage issue, the Municipality of Sesto was put in charge of setting up a plan for the safe management of the water. In December 2005 the Municipality submitted to the Ministry of the Environment a preliminary project for an emergency plan, which, after being approved by the Ministry, was transformed into a final drainage plan and passed in July 2006. After the realization of the first pilot well, the project started off today. Designed by the Unitary Technical Department (Direzione tecnica unitaria) with the help of CAP (a waterworks management company), the project is the first of its kind to have ever been approved in Italy. It provides for the realization of two lines of wells for the pumping up of the water from an aquifer located at a depth of 45 to 80 metres. The project involves the construction of 15 wells in all and will provide an overall waterflow of 575 litres per second. The pumped-up water, once purified of the pollutants present in it (Tetraclhoroethylene, Chromium VI and Chloroform), could simply have been discharged into the nearby Lambro river without further utilization. On the contrary, it was decided to optimize the project by using the water for a cogeneration system. It was therefore decided, together with A2A, to

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fonte di energia pulita. Nel maggio del 2007, infatti, il Consiglio Comunale ha approvato l’adesione alla società PROARIS, di proprietà A2A. PROARIS è specializzata nel campo della produzione combinata di energia elettrica, calore e freddo tramite l’utilizzo e il recupero delle energie ottenute da sistemi di cogenerazione, utilizzando l’acqua di falda, di fonti rinnovabili ed energie alternative in genere con lo scopo di sviluppare il Teleriscaldamento. “Il teleriscaldamento – ha proseguito l’Assessore Di Leva – costituisce un valido strumento per ridurre le emissioni dannose alla salute dei cittadini e dell’inquinamento atmosferico ed è per questo che abbiamo deciso di proseguire con determinazione su questa strada. Con l’adesione a PROARIS, infatti, avremo la possibilità concreta di intervenire nelle politiche energetiche della città e governarle al meglio”. Utilizzando tecnologie di avanguardia sia tecniche che ambientali, quali le pompe di calore ad acqua di falda, si ottiene un notevole risparmio energetico ed una consistente riduzione delle emissioni inquinanti rispetto alle tecnologie tradizionali. A2A ha infatti una notevole esperienza nell’utilizzo di questa innovazione tecnologica. “Quello dell’energia pulita – ha concluso il Sindaco Giorgio Oldrini – è sicuramente il tema del futuro: di fronte all’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio e dei suoi derivati, all’inquinamento crescente e alla necessità di trovare nuove fonti pulite e rinnovabili, credo che il Comune di Sesto San Giovanni e A2A possano tracciare una strada importante per un futuro migliore”.

set up a company that would manage, develop and use this source of clean energy. In May 2007, the town council accepted to purchase a share in PROARIS, an A2A-owned company specialized in the field of combined production of electricity, heating and refrigeration through the use and the recycling of energy coming from cogeneration systems. It employs the water flowing underground, renewable sources and alternative energy to develop district heating, a heating system that consists of distributing steam or hot water to the houses through a pipeline laid underground. “District heating – continued the town councillor Di Leva – represents an effective instrument to reduce the emissions that are detrimental to the citizens’ health and air’s health. This is why we have decided to continue persistently on this way. Thanks to the participation in PROARIS we will have a real chance to intervene in the energy policies of the city and to manage them in the best possible way”. The use of state-of-the-art technologies and environmental techniques, such as water-air heat pumps, instead of traditional technologies, produces considerable energy conservation and a substantial reduction in polluting emissions. A2A, in fact, has a remarkable experience in this innovation. “Clean energy –concluded the mayor, Giorgio Oldrini – is certainly the challenge of the future: confronted with the skyrocketing of the price of oil and of its by-products, increasing pollution and the need to find new clean and renewable resources, the Municipality of Sesto San Giovanni and A2A have made an important step to open a path towards a better future”.

"Le immagini dell’inimmaginabile - immagini e memoria di Mauthausen" Mostra allo Spazio MIL 22 gennaio - 22 febbraio 2008

Sono state 2.377 le persone che hanno visitato la mostra fotografica dei lager di Mauthausen, Gusen ed Ebensee, durante il suo mese di permanenza allo Spazio MIL dal 22 gennaio al 22 febbraio 2008.

La mostra è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale per celebrare il “giorno della memoria” in collaborazione con il Ministero degli Interni austriaco, la Provincia di

“Images of the unimaginable – pictures and memories of Mauthausen” Exhibition at Spazio MIL January 22nd – February 22nd 2008

The number of people that visited the photographic exhibition about the concentration camps of Mauthausen, Gusen and Ebensee during its month of display at Spazio MIL, from January 22nd to February 22nd 2008, has reached the figure of 2,377.

The exhibition was organized by the Municipality of Sesto to celebrate the International Day in memory of the victims of the Holocaust in cooperation with the Austrian

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Milano, l’Associazione Ventimila Leghe, l’Arci Milano, l’Aned e l’Anpi di Sesto.

La mostra raccoglieva fotografie scattate dal servizio d’informazione statunitense al momento della liberazione e istantanee realizzate dalle stesse SS allo scopo di propaganda e documentazione.

Il pubblico ha mostrato interesse e partecipazione all’iniziativa: un dato interessante è rappresentato dalla presenza delle 35 scuole provenienti da Sesto, Milano, Cinisello Balsamo, Vittuone e Rho per un totale di circa 1.000 studenti appartenenti prevalentemente a istituti superiori, ma anche a qualche scuola media e a una classe di quinta elementare. Lo stesso Ministero Austriaco ha accolto i dati relativi alla partecipazione alla mostra con sorpresa e favore: il numero di affluenze alla mostra del MIL, infatti, è molto superiore al numero di visitatori della stessa esposta a Vienna l’anno scorso. E’ un segnale importante, una risposta che rivela sensibilità e coinvolgimento da parte della collettività.

Ministry of the Interior, the provincial council of Milan, “Ventimila Leghe” cultural association, Arci Milano (an independent association for social and civil promotion), Aned (the National Association of Italian political deportees from Nazi concentration camps) and Sesto’s Anpi (National Association of Italian Partisans).

The exhibition collects photographs taken by the US Intelligence Service at the moment of the liberation and snapshots realized by the SS themselves as propaganda and documentation.

The public showed interest and participation in the project: particularly worthy of note was the presence of 35 schools coming from Sesto, Milano, Cinisello Balsamo, Vittuone and Rho, for a total of around 1,000 students, belonging mainly to high school institutes, but also to middle schools and in one case a class of fifth-graders.

The Austrian Ministry itself welcomed the data related to the participation in the exhibition, which exceeded expectations: the number of visitors to the exhibition at MIL is much higher than the number of visitors to the same exhibition displayed in Vienna last year.

It is an important signal, a feedback that reveals sensitivity and involvement on the part of the local community.

Una rete europea delle città in trasformazione: primo incontro a Sesto San Giovanni 24 - 25 gennaio 2008

Dopo la firma, avvenuta lo scorso mese di novembre, che ha sancito la nascita di TRACE, i comuni capofila si riuniranno a Sesto San Giovanni giovedì 24 e venerdì 25 gennaio per la prima riunione tecnica che dovrà definire i programmi, l’organizzazione e i finanziamenti partendo dalle linee finanziarie contenute nel programma europeo di riconversione Urban II. In Europa, nei suoi territori e più concretamente nelle sue città, si sta producendo un radicale cambiamento urbanistico, economico, sociale e culturale che porta a nuovi modi di pensare e vivere il tessuto urbano. Questo cambiamento rappresenta un importante stimolo alle amministrazioni comunali perché attuino

Network of European cities in transformation: first meeting in Sesto San Giovanni January 24th – 25th 2008

After the signature that sanctioned the birth of the TRACE urban network last November, its main member municipalities will meet in Sesto San Giovanni on Thursday 24th and Friday 25th of January for the first technical meeting aimed at defining the programmes, the organization and the financial backing of the project, which arises from the financial policy contained in the European reconversion programme known as Urban II.

In Europe, and more specifically in its metropolitan areas, what is happening is a radical urban, economic, social and cultural transformation that leads to new ways of thinking and living the ‘fabric’ of the city. This change

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politiche di sviluppo mirate al miglioramento della qualità di vita dei propri cittadini. Intorno alle grandi capitali e alle grandi città europee stanno emergendo città intermedie la cui trasformazione sta generando forte impatto economico, urbanistico e sociale. In questo contesto è nata TRACE, rete di città europee in trasformazione. “Ci è stato chiesto di ospitare questa prima riunione – ha dichiarato il vicesindaco Demetrio Morabito – anche in considerazione della straordinaria esperienza di trasformazione urbana in atto a Sesto. Il contributo del nostro settore urbanistico alla rete si giova dell’esperienza acquisita sul campo, dei rapporti con l’organizzazione Audis e di quelli con il mondo universitario”. La rete europea TRACE è attualmente composta dalle amministrazioni di Barakaldo, Getafe, Hospitalet de Llobregat (Spagna), Gante (Belgio), Liepaja (Lettonia), Nanterre (Francia), Salford (Regno Unito), Maribor (Slovenia), Vasteras (Svezia), Sesto San Giovanni

represents an important incentive for local councils to carry out development policies aimed at the improvement of their citizens’ quality of life.

In Europe, around the big capitals and the largest European cities, middle-sized towns are emerging. Their transformation is producing a significant impact on the local economy, town planning and society. Within this framework, in November 2007, TRACE was born as a network of European cities in transformation.

“We have been asked to host this first meeting – declared the deputy mayor, Demetrio Morabito – also because of the extraordinary experience of urban transformation that is under way in Sesto. The contribution to the network of our town planning sector takes stock of the experience gained in the field, of the relationship with Audis (association of urban abandoned areas) and with the academic world”.

The European network TRACE currently consists of the administrations of Barakaldo, Getafe, Hospitalet de Llobregat (Spain), Gent (Belgium), Liepaja (Latvia), Nanterre (France), Salford (United Kingdom), Maribor (Slovenia), Vasteras (Sweden) and Sesto San Giovanni.

“L’istruttoria” Spettacolo teatrale allo Spazio MIL 27 gennaio 2008

Ottimo successo di pubblico allo spettacolo allestito presso lo spazio MIL dal Teatro Filodrammatici. L’evento è inserito nel calendario delle manifestazioni organizzate per il “Giorno della Memoria” dall’Amministrazione Comunale. Dal 20 dicembre 1963 al 20 agosto 1965 si svolse a Francoforte un processo contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz. Peter Weiss, scrittore e drammaturgo tedesco di origine ebraica, assistette a molte sedute e da quelle testimonianze e accuse nacque quest’opera.

Il testo è diviso in canti, ciascuno evocazione di un luogo, di un nome, di una tortura, di un orrore. È un vero e proprio processo con un giudice, un rappresentante dell’accusa e uno della difesa, gli accusati (che impersonano figure reali) e i testimoni anonimi. Il Teatro Filodrammatici allestisce L’istruttoria in forma oratoriale, riducendo l’opera per sette

“L’istruttoria” (“The preliminary investigation”) Theatrical performance at Spazio MIL January 27th 2008 Big success of the play staged at Spazio MIL by the “Teatro Filodrammatici” theatre company. The event is included in the calendar of events organized by the Municipality of Sesto on the occasion of the International Day in memory of the victims of the Holocaust.

From December 20th 1963 to August 20th 1965, a trial against a group of SS and of Auschwitz concentration camp officials took place in Frankfurt. Peter Weiss, a German writer and playwright of Jewish origin, attended numerous court sessions and wrote the play on the basis of the testimonies and charges featured in the trial.

The text is divided into cantos, each of which evokes a place, a name, a torture or an atrocity. It is a real trial with a judge, prosecution and defence attorneys, defendants (who personify real characters) and anonymous witnesses.

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attori, mantenendo però la struttura del processo, ma soprattutto la scrittura di Weiss, la sua immediatezza che la rende a tutti gli effetti non solo un semplice "pezzo" teatrale ma una reale testimonianza per non dimenticare.

The “Teatro Filodrammatici” theatre company stages “L’istruttoria” in an oratorio form, reducing the cast to seven actors, while preserving the structure of the trial and most importantly Weiss’s peculiar writing style, characterised by a directness that makes it to all intents and purposes not only a simple play, but a real testimony lest we forget.

Renzo Piano in Consiglio comunale a Sesto San Giovanni per presentare ufficialmente la proposta di piano integrato di intervento relativa alle aree Falck 28 gennaio 2008

Lunedì 28 gennaio alle 20.30, nell’aula consigliare del Comune di Sesto l’architetto Renzo Piano, ideatore del masterplan per la riconversione delle aree ex industriali della Falck, ha presentato il progetto depositato lo scorso 22 dicembre. “Crediamo – ha dichiarato il Sindaco Giorgio Oldrini – che un progetto di questa estensione e complessità debba essere discusso il più ampiamente possibile e in maniera trasparente. Tutti i sestesi hanno il diritto di conoscere le proposte in campo e di esprimere la loro opinione. Per questo motivo abbiamo organizzato – e organizzeremo anche nel prossimo futuro – una serie di incontri pubblici per parlare di questa storica riconversione”.

Renzo Piano at the town council in Sesto San Giovanni to officially present his plan of intervention concerning the Falck area

January 28th 2008

On Monday 28th of January, at 8.30 p.m., in the council chamber of the Municipality of Sesto San Giovanni, the architect Renzo Piano, creator of the master plan for the reconversion of the ex-industrial Falck area, presented to the municipality and the general public the project filed on December 22nd.

Mayor Giorgio Oldrini stated: “We think that a project of this scope and complexity should be discussed as fully and transparently as possible. All the citizens of Sesto have the right to be informed about the project and to express their opinion. This is why we have scheduled – and we will schedule also in the near future – a series of public meetings to talk about this memorable reconversion”.

Mostra sul progetto di Renzo Piano per le aree ex Falck a Villa Visconti d’Aragona 12 febbraio - 15 aprile 2008

Dal 12 febbraio al 15 aprile 2008 è stata allestita, presso la sala degli affreschi di Villa Visconti d’Aragona, la mostra sul progetto di Renzo Piano per le aree ex Falck. I numerosi cittadini intervenuti hanno potuto così prendere visione del plastico dell’intero progetto e di alcune tavole illustrative della proposta elaborata dal professionista

Exhibition of Renzo Piano’s Falck reconversion project at Villa Visconti d’Aragona February 12th – April 15th 2008 From February 12th to April 15th 2008 at the “sala degli affreschi” (“hall of frescos”) of Villa Visconti d’Aragona, an exhibition concerning Renzo Piano’s project about the reconversion of the ex Falck area was open for public viewing. Numerous citizens attended it, taking the opportunity to look over the plastic model of the whole project and some descriptive tables.

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“Vado al MIL" Rassegna teatrale allo Spazio MIL 21 febbraio - 14 giugno 2008 La rassegna, accolta con entusiasmo dal pubblico, è stata presentata dal Teatro Filodrammatici in collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni. Impegno civile, comicità e musica d’autore, scritture e riscritture per il teatro: ecco le cifre della rassegna. Dieci appuntamenti hit allo Spazio MIL rappresentativi della scena contemporanea. Voci e presenze d’eccezione come Nicoletta Braschi (la “fatina” di Benigni), Andrea Brambilla, Eugenio Finardi, grandi “firme” del teatro come Arturo Cirillo, Eugenio Allegri e la Compagnia del Teatro Filodrammatici, outsiders come Ulderico pesce e i Tetes de Bois, autori da best sellers come Andrea Vitali, il nostro ultimo grande narratore, Michele Serra e Stefano Benni. Tutti a comporre un cartellone di contenuti e suggestioni, un mosaico di parole, musica, stupore e sorrisi.

Theatrical festival “Vado al MIL” (“I’m going to the MIL”) at Spazio MIL February 21st – June 14th 2008 The festival, greeted with enthusiasm by the public, was presented by the “Teatro Filodrammatici” theatre company in association with the Municipality of Sesto San Giovanni. Civil commitment, humour and art music, scripts and rewritings for the theatre: these are the key features of the festival. Ten hit rendezvous at Spazio MIL that are representative of the contemporary performing art scenario. The event saw the participation of exceptional guests such as the actress Nicoletta Braschi (Benigni’s “little fairy” and wife), the comic actor Andrea Brambilla, the singer-songwriter and musician Eugenio Finardi, big names of the theatre such as the actor and director Arturo Cirillo, the actor and playwright Eugenio Allegri and the “Teatro Filodrammatici” theatre company, outsiders such as the actor and playwright Ulderico Pesce and the band Tetes de Bois, best-selling authors such as Andrea Vitali, our last great storyteller, Michele Serra and Stefano Benni. All these artists feature in a programme at the same time thoughtful and charming, a mosaic of words, music, wonder and smiles.

Sesto porta il progetto per le aree Falck alla B.I.T. 21 febbraio 2008

Sesto San Giovanni ha partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo, la tradizionale fiera che da ventotto anni ospita migliaia di espositori per parlare di offerte turistiche. Giovedì 21 febbraio, nel nuovo polo fieristico di Rho, presso lo stand della Regione Lombardia, la Provincia di Milano ha invitato il Sindaco Giorgio Oldrini a intervenire al dibattito su “Il Patrimonio Metropolitano” per presentare il progetto dell’architetto Renzo Piano e tutto il processo di trasformazione in atto nella nostra città. Anche Sesto, quindi, ha avuto la possibilità di parlare di sé e delle sue potenzialità in uno dei più importanti palcoscenici del turismo. Pur non avendo un carattere prettamente turistico, infatti, la città di Sesto sta cercando di rilanciare il turismo culturale, storicamente trascurato e poco stimolato, attraverso esperienze come il nascente Progetto Piano e la candidatura della città nelle

Sesto presents the Falck area project at B.I.T. February 21st 2008 Sesto San Giovanni took part in the International Tourism Exchange, the traditional fair that in the last twenty-eight years has hosted thousands of exhibitors from the tourism industry. On Thursday 21st of February, at the stand of the Lombardy Region in the new fair centre in Rho, the provincial council of Milan invited the mayor of Sesto San Giovanni, Giorgio Oldrini, to take part in the debate about “metropolitan heritage” in order to present the project of the architect Renzo Piano and the whole process of transformation under way in Sesto. Sesto had the opportunity to speak about itself and its potential in a key tourism arena of the future. Even if tourism is not one of its distinctive features, the town of Sesto is trying to revive cultural tourism, historically neglected and little encouraged, through experiences such as the recent Piano project and the candidacy of

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liste del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Il Settore Turismo della Provincia mostrerà nell’occasione un estratto della sua guida sul Nord Milano, un opuscolo turistico le cui prime pagine sono dedicate proprio a Sesto e agli obiettivi che il progetto dell’architetto Renzo Piano intende realizzare sul territorio. Durante il dibattito si è discusso anche del Sistema Turistico, il noto progetto di promozione e integrazione del turismo locale a cui finora hanno aderito i territori abbiatense e magentino, a cui verranno invitati ad aderire i Comuni che vorranno concorrere per ottenere i finanziamenti da parte della Regione Lombardia. “E’ un appuntamento importante” dice Giorgio Oldrini “a cui Sesto desidera rispondere per ribadire la sua nuova identità e il nuovo posto che vuole occupare nel panorama delle città turistiche lombarde. E’ anche un’opportunità di dialogo e di scambio con le altre istituzioni, un’occasione di alto valore comunicativo per conoscere e farsi conoscere.”

the town in the list of the Unesco World Heritage sites. The department of tourism of the provincial council presented for the occasion an extract of a tourist guide devoted to Northern Milan, a brochure whose first few pages are devoted to Sesto and to the objectives that the project of the architect Renzo Piano wants to realize on the territory. One of the topics of the debate was the Tourist System, the well-known project of promotion and integration of local tourism. At the moment it includes the areas of Abbiategrasso and Magenta, which will soon be joined by other municipalities, which will thereby be able to apply for funds from the region of Lombardy. “It is an important appointment” says Giorgio Oldrini “in which Sesto wants to participate in order to reinforce its new identity and the new position that it wants to hold in the scene of the Lombard tourist towns. It is also an opportunity for dialogue and exchange with other institutions, an occasion of high communicative value to get to know other cities and situations and to become better known by others”.

“DocuCity” Proiezione di spezzoni documentaristici su Sesto San Giovanni al polo universitario 3 marzo 2008 La rassegna DocuCity, giunta quest’anno alla seconda edizione, è stata ideata all’interno del corso di laurea dell’Università degli studi di Milano, polo di mediazione linguistica e culturale di Sesto San Giovanni, con la collaborazione di CESPI (Centro Studi Politica Internazionale) e CTU (il Centro televisivo multimediale del polo universitario). Scopo dell’iniziativa è documentare le città contemporanee recuperando e conservando, presso la biblioteca universitaria, filmografia difficilmente proposta dai circuiti tradizionali. Il materiale reperito è poi commentato da docenti ed esperti, in proiezioni aperte alla cittadinanza. All’interno della rassegna, il 3 marzo, un appassionato pubblico ha potuto assistere alla proiezione di alcuni spezzoni del documentario "Piccolo diario di Sesto" del cineasta sestese Carlo Pozzi. Il suo lavoro ci racconta le grandi industrie e il lavoro operaio su cui si è basata la storia della nostra città, un importante documento dei luoghi, delle lotte e dei cambiamenti a partire dal periodo pre bellico ai giorni nostri.

“DocuCity” Documentary clips about Sesto San Giovanni at the university campus March 3rd 2008 The film show DocuCity, which is this year at its second edition, was conceived within the programme in Language Mediation and Intercultural Communication at Università degli studi di Milano, which is taught at the Sesto San Giovanni campus, in cooperation with CESPI (Centre of International Politics Studies) and CTU (the multimedia television centre of the university campus). The initiative aims at documenting contemporary cities by collecting and keeping in the university library a filmography hardly offered by the traditional circuits. Once the material is collected, professors and experts will comment on it during projections that are open to the citizens. Within the context of the film show, on March 3rd, a passionate audience had the occasion to attend the projection of some clips of the documentary film entitled “Piccolo diario di Sesto” (“A little diary of Sesto”) by Carlo Pozzi, a film maker from Sesto. The film is about Sesto’s industries and the labour and toil of the workers on which the history of our town is based. As such, it is a key document testifying to the struggles and the changes that have taken place in Sesto from the pre-war years until today.

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“Madre Coraggio” Spettacolo teatrale allo Spazio MIL 8 marzo 2008 Lo spettacolo, proposto dall’Amministrazione Comunale in occasione della Giornata internazionale della Donna e rappresentato dal Teatrino dell’Allodola, è tratto dall’opera di Bertold Brecht “Madre Coraggio e i suoi figli”. L’opera è ambientata in Polonia, Svezia e Germania tra il 1624 e il 1636. Racconta le disavventure di una vivandiera, Anna Fierling, che cerca di guadagnare qualcosa dalla guerra rifornendo gli accampamenti militari; l’unica cosa che otterrà, però, sarà la perdita dei suoi tre figli. Scritto proprio alla vigilia della seconda guerra mondiale il testo risulta essere una denuncia di tutte le guerre e degli orrori che esse provocano. Sull’intento politico-ideologico prevale qui l’intento realistico di Brecht, che rappresenta la mentalità degli oppressi e le sue terribili contraddizioni. Il numeroso pubblico intervenuto ha mostrato attento interesse alla rappresentazione riservando un commosso e caloroso consenso agli artisti.

The play “Mother Courage” on stage at Spazio MIL March 8th 2008 The staging of the play “Mother Courage”, drawn from the work “Mother Courage and Her Children” by Bertold Brecht, was organised by the municipality of Sesto on the occasion of the International Women’s Day and was performed by the “Teatrino dell’Allodola” theatre company. The play is set in Poland, Sweden and Germany between 1624 and 1636 and it is about the misadventures of a female sutler, Anna Fierling, who supplies the camps with victuals to earn a living in time of war. But the only thing she will obtain will be the loss of her three children. Written just on the eve of World War II, the text turns out to be a denunciation of any war and of the atrocities it causes. Over the political-ideological purpose, what prevails in the play is the realistic purpose of Brecht, who presents the perspective of the oppressed and its terrible contradictions. The numerous audience that participated showed a lively interest in the performance, giving the artists their touched and warm approval.

Come far nascere e crescere il Parco Falck: se ne discute in sala Consiglio

18 marzo 2008

Come progettare, costruire e mantenere un parco urbano di oltre 450mila metri quadri? Il progetto per le aree Falck di Sesto San Giovanni firmato dall’architetto Renzo Piano prevede la realizzazione di un polmone verde di grandi dimensioni. Il nuovo parco, firmato dall’architetto paesaggista francese Michel Corajoud, grand maître della Scuola nazionale superiore di paesaggio di Versaille e docente all'Istituto d'architettura dell'Università di Ginevra, è una sorta di “risarcimento ambientale” ad una città che, per quasi 100 anni, ha vissuto attorno alle grandi aziende siderurgiche e meccaniche. La sua realizzazione e il suo mantenimento necessitano di politiche capaci di garantire la vivibilità del parco e la sua sostenibilità anche dal punto di vista economico. Martedì 18 marzo si è svolto in Sala Consiglio l’incontro pubblico dal titolo: “Il Parco Falck e il sistema del verde”, dedicato appunto al nuovo polmone del nord Milano e delle sue relazioni con il territorio.

How can a Falck park be established and developed?: an issue for debate at the town hall March 18th 2008 How to plan, build and maintain an urban park of over 450 thousand square metres? The project for the Falck area of Sesto San Giovanni, signed by the architect Renzo Piano, plans the realization of a large green area. The new park has been designed by the French landscape architect Michel Corajoud, grand maitre of Versailles national school of landscape architecture and teacher at the Institute of Architecture of the university of Geneva. The park is a sort of “environmental compensation” to a town that for nearly 100 years has lived around large mechanical and iron and steel factories. Its realization and its maintenance need a policy able to guarantee that the park will be liveable and sustainable, also from an economic point of view. On Tuesday 18th of March a public meeting entitled “The Falck park and the system of public green spaces” took place in the town hall. The debate was precisely about the planned new green area of the North of Milan and its relations with the territory.

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Il patrimonio industriale di Sesto San Giovanni alla rassegna regionale di urbanistica 1 - 4 aprile 2008

Il patrimonio industriale di Sesto San Giovanni alla decima Rassegna Urbanistica Regionale organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica dal 1 al 4 aprile all’Acquario civico di Milano. La Rassegna Urbanistica 2008 è la manifestazione sui piani e progetti per la Lombardia che si propone di porre a confronto le esperienze dei nuovi piani territoriali e urbanistici, progetti, programmi e politiche di sviluppo urbanistico, in particolare esperienze di pianificazione e programmazione maturate in applicazione della nuova legge regionale sul governo del territorio, ma anche di analizzare obiettivi perseguiti e limiti riscontrati attraverso dibattiti e confronti sulle prospettive per il prossimo futuro. Il Comune di Sesto ha partecipato con una serie di pannelli sul tema “Progetti per la tutela e la valorizzazione dei beni storico-documentali: dagli itinerari della memoria al riconoscimento del paesaggio culturale evolutivo” . Questa “visita virtuale” ha sintetizzata l’evoluzione della città e ha illustrato i progetti di valorizzazione dell’archeologia industriale e i progetti di recupero inseriti nell’ambito del progetto Falck.

Il percorso ha evidenziato come la decisione di presentare la candidatura a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco rappresenti di fatto il punto di arrivo di un percorso politico e progettuale iniziato diversi anni fa, dopo la chiusura delle grandi industrie, finalizzato alla tutela della memoria della “città delle fabbriche”.

In una fase epocale di trasformazione economica, sociale e culturale, la storia urbana di Sesto, segnata dall’onnipresenza della fabbrica, ha condotto a concepire il tema della salvaguardia della memoria attraverso un’idea di “museo diffuso” su un territorio che, nella sua interezza, si è deciso di candidare a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco.

Sesto San Giovanni’s industrial heritage at the regional review of town planning April 1st - 4th 2008

The industrial heritage of Sesto San Giovanni at the tenth regional review of town planning, organized by the National Institute of Town Planning from April 1st to April 4th at the civic aquarium of Milan.

The Review of Town Planning 2008 is an event about the plans and the projects for the region of Lombardy, which aims at comparing the experiences of the new territorial programmes and town planning, projects, programmes and policies of urban development, with special regard for experiences of planning and programming that took shape through the enforcement of a new regional law about the management of the territory. It intends also to analyze the objectives pursued and the limits found, through debates and comparisons concerning the prospects for the near future.

The Municipality of Sesto took part in the event with a series of panels on the following topic: “Projects for the safeguard and the promotion of the historical-documental heritage: from the routes of memory to the recognition of an organically evolved landscape”.

This “virtual tour” summed up the evolution of the town and illustrated the industrial archeology projects and the plans for recovery included in the Falck project.

It highlighted how the decision to submit the nomination for inclusion in the Unesco World Heritage List represents the point of arrival of a political and planning journey which started several years ago, after the closure of the major industries, and which was aimed at protecting the memory of the “town of factories”.

In an epoch-making period of economic, social and cultural changes, the urban story of Sesto, marked by the omnipresence of the factory, has led to conceive the topic of the safeguard of memory through the idea of “extended museum” on an area that, as a whole, it was decided to nominate for inclusion in the Unesco World Heritage List.

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In linea il sito dello Spazio MIL 7 maggio 2008 Una nuova risorsa si rende disponibile per la conoscenza e la valorizzazione della storia e del patrimonio industriale di Sesto San Giovanni. Si tratta del sito dello Spazio MIL, in linea all’indirizzo www.spaziomil.it. Al suo interno si trovano materiali, strumenti e informazioni sulle iniziative che l’Amministrazione comunale, insieme alla Fondazione ISEC – Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea, stanno realizzando per salvaguardare la memoria della città e trasformare gli spazi dell’industria ormai abbandonati in luoghi di produzione culturale. Una delle sezioni del sito si occupa di recuperare la topografia storica del recente passato sestese. La città delle fabbriche. Viaggio nella Sesto San Giovanni del ‘900 è un percorso concepito come museo all’aperto, composto da infrastrutture, manufatti industriali e abitazioni operaie. Un itinerario che permette al visitatore di ripercorrere i luoghi più significativi della storia della città ritrovando edifici, brani di paesaggio industriale oppure, dove la trasformazione è già avvenuta, informazioni e immagini capaci di evocare le principali vicende di un passato ormai nascosto. Nel sito il percorso diventa virtuale, attraverso una mappa interattiva che permette di navigare nella città e nella sua storia e di sostare in alcuni punti, visualizzandone le schede descrittive corrispondenti. Un’altra importante sezione del sito riguarda l’Archivio Giovanni Sacchi, che si appresta a dare nuovi strumenti alla ricerca dedicata alla storia del design. In rete, oltre alla descrizione dello spazio prossimamente aperto al pubblico, viene presentato l’inventario dei materiali d’archivio riordinati dalla Fondazione ISEC. Modelli e pezzi in lavorazione, disegni, prodotti, ma anche fotografie e manifesti, oltre alla documentazione cartacea, forniranno agli studiosi un punto di vista privilegiato per approfondire il processo di ideazione e realizzazione di un prodotto, nonché cogliere l’evoluzione di una figura professionale, servendosi di un luogo in cui le mani del modellista sestese hanno dato forma a numerosi e significativi oggetti. Nella bottega di via Sirtori, Giovanni Sacchi ha infatti realizzato più di 20.000 pezzi, dando un apporto fondamentale allo sviluppo del design italiano. I suoi modelli sono stati uno strumento indispensabile per la definizione del progetto, e più generazioni di designer e architetti ne hanno fatto uso. Nizzoli, Zanuso, Castiglioni, Sottsass,

The website of Spazio MIL now online May 7th 2008 A new resource to increase the awareness of and to promote the history and the industrial heritage of Sesto San Giovanni is now available. It is the website of Spazio MIL, online at www.spaziomil.it. Here you can find materials, tools and information about the initiatives that the Municipality of Sesto in association with the ISEC foundation (institute for contemporary history) is realizing to safeguard the memory of the town and to transform the by now disused industrial areas into places of cultural production.

One of the website sections concerns the recovery of the historical topography of Sesto’s recent past. “The town of factories. A journey in the 20th-century Sesto San Giovanni” is a course conceived as an open-air museum made up by infrastructures, manufactured articles and working-class houses. An itinerary that allows the visitor to go over the most meaningful places of the town history by finding buildings, excerpts of industrial scenery or, where the transformation has already happened, information and pictures able to evoke the main events of a by now hidden past. In the website the route becomes virtual through an interactive map that enables us to sail in the town and in its history and to stop at specific places and visualize the corresponding descriptive files.

Another important section of the website concerns the Giovanni Sacchi archives, which are going to provide new tools for research into the history of design. The website, besides the description of the space that will soon be open to the general public, offers an inventory of the archive materials organized by the ISEC foundation. Models and pieces in the course of manufacture, drawings, but also photographs and posters, besides the paper documentation, will provide scholars with a privileged point of view to study in depth the process of invention and creation of a product and also to catch the evolution of a professional figure, by using a place where the hands of the model designer of Sesto, Giovanni Sacchi, shaped so many of his epoch-making objects.

In the workshop of via Sirtori, Giovanni Sacchi realized more than 20,000 pieces, giving a fundamental contribution to the development of Italian design. His models were an essential

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Thun sono soltanto alcuni degli illustri progettisti che hanno trovato in Giovanni Sacchi l’interlocutore ideale con il quale confrontarsi per affinare i propri progetti. Dopo il riconoscimento nel 1998 del premio Compasso d’oro alla carriera, Giovanni Sacchi ha continuato a coltivare un sogno, quello di uno spazio dedicato ai suoi modelli e di una scuola in cui poter mettere a disposizione dei giovani le conoscenze acquisite in cinquant’anni di attività. Il Comune di Sesto San Giovanni ha risposto a queste speranze acquisendone l’archivio e l’intera bottega, con tanto di attrezzature e macchinari, per dare vita al progetto – a cura di Alberto Bassi – dell’Archivio Giovanni Sacchi, che diventerà un centro di ricerca per gli studiosi, di workshop per gli studenti e di esposizioni temporanee in grado di valorizzare il patrimonio conservato. In attesa dell’apertura della sede presso lo Spazio MIL, una consistente anticipazione dei materiali a disposizione si trova nella pubblicazione on line dell’inventario.

instrument for the definition of the project and several generations of designers and architects used them. Nizzoli, Zanuso, Castiglioni, Sottsass, Thun are only some of the famous designers that found in Giovanni Sacchi the ideal interlocutor to confront themselves with, in order to refine their own projects.

After being awarded in 1998 the Compasso d’oro (“golden compass”, an industrial design award), Giovanni Sacchi continued to cherish the dream of a place dedicated to his models and of a school where he could put the knowledge gained in 50 years of activity at young people’s disposal. The Municipality of Sesto San Giovanni responded to his wish by acquiring his archives and his whole workshop, complete with equipment and machines, in order to set up the project of the Giovanni Sacchi archives. The Archives, organised by Alberto Bassi, will become a centre of research for scholars, of workshop for students and of temporary exhibitions capable of promoting the heritage they preserve. Waiting for the opening of the centre at Spazio MIL, a considerable preview of the materials that are available can be found in the online publication of the inventory.

“Babel Trio” Serata musicale a Il Maglio presso lo Spazio MIL 8 maggio 2008 Il Maglio è un nuovo ristorante che, in armonia con l’attività culturale del teatro adiacente, propone un cartellone di serate musicali nei giorni di giovedì, venerdì e sabato. I suoi nuovi, ampi e suggestivi spazi evocano le quinte di un teatro bohemien di altri tempi, con splendidi drappi di velluto rosso e cristalli leggeri. Un lungo bancone in legno rimanda a dense serate fumose e lo splendido palcoscenico è dedicato alle esibizioni dal vivo e ai dj-set.

Giovedì 8 maggio, è stata la volta del Babel Trio. I concertisti hanno intrattenuto il pubblico presentando una raffinata selezione del loro repertorio jazzistico.

“Babel Trio” jazz band Music evening at Il Maglio restaurant at Spazio MIL May 8th 2008 Il Maglio is a new restaurant which, in harmony with the cultural activity of the contiguous theatre, offers a programme of music nights every Thursday, Friday and Saturday. Its new, wide and suggestive rooms evoke the wings of a bohemian theatre of bygone times, with wonderful red velvet cloth and light crystals. A long wooden counter recalls nights enveloped in thick smoke and the magnificent stage is used for live performances and dj-sets.

On Thursday 8th of May it was Babel Trio’s turn. The performers entertained the audience presenting a refined selection of their jazzy repertoire.

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Firmata convenzione tra Fondazione ISEC e Ministero per i Beni e le attività culturali che riconosce all’ISEC il ruolo di Archivio Economico Territoriale 9 maggio 2008 Attraverso la firma di una convenzione con il Ministero per i Beni e le attività culturali l’ISEC viene riconosciuto come Archivio Economico Territoriale, diventando referente privilegiato delle imprese dell’area milanese per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione dei fondi documentari, fotografici e bibliografici. La presenza di un archivio economico territoriale è di fondamentale importanza per la salvaguardia della cultura di impresa del territorio, che è uno degli obiettivi che la città si è assegnata attraverso il percorso di tutela e valorizzazione del patrimonio industriale materiale e immateriale.

Le finalità dell’ISEC sono la tutela e la promozione della memoria storica della vita economica e produttiva del territorio, dalle prime forme di industrializzazione al sorgere delle grandi imprese. Per fare ciò l’ISEC acquisisce da terzi, in deposito o in proprietà, documenti o archivi storici e svolge servizi archivistici. L’ISEC presta inoltre consulenza e assistenza archivistica, collabora nella formazione professionale e valorizza il patrimonio archivistico con convegni e giornate di studio, con la pubblicazione di monografie, saggi, ricerche e inventari in una propria collana e con l’organizzazione di mostre, anche on line, come quelle dedicate alla Breda e alla Marelli sul sito della Fondazione.

L’ISEC ha salvato negli anni un patrimonio fondamentale per la storia di importantissime imprese come Breda, Marelli, Bastogi, per citarne solo alcune, rendendone gli inventari consultabili on line. Sono inoltre in corso di catalogazione e quindi di prossima pubblicazione on line gli archivi di: Acciaierie e ferriere lombarde Falck, Essiccatoi Boltri, Innocenti Santeustachio, Italtel, Riva e Calzoni, Società farmaceutica A. Angiolini.

Agreement signed between the ISEC Foundation (institute for contemporary history) and the Ministry of National Heritage and Culture awarding ISEC the role of Territorial Economic Archive. May 9th 2008 Through the signature of an agreement with the Ministry of National Heritage and Culture, ISEC has been recognized as Territorial Economic Archive, thus becoming the privileged point of reference for businesses in the area of Milan as regards the recovery, the safeguard and the promotion of documentary, photographic and bibliographic materials. The presence of a territorial economic archive is of primary importance for the safeguard of the local business culture, which is one of the goals that the town set itself within a more general process of protection and promotion of its material and immaterial industrial heritage. ISEC’s goals are the protection and the promotion of the historical memory of the local economy and production, from the first forms of industrialization to the rising of the big companies. In order to do that, ISEC is given in trust or purchases from third parties documents or historical records and performs archive services. Moreover, ISEC offers archive consultancy and assistance, contributes to vocational training and promotes the archival heritage through congresses and study days, through the publication of monographs, essays, research and inventories in a collection of its own and through the organization of exhibitions, also online, such as those dedicated to the firms of Breda (steelworks and engeenering industry) and Marelli (designer and producer of hi-tech systems and components for the automotive sector) on the Foundation website. Over the years ISEC archived and thus preserved crucial documents of key companies such as Breda, Marelli and Bastogi (a company that originally managed the railways of Southern Italy and that today is a property company), to mention just some of them, by making their inventories available for online consultation. Moreover, other archives are in the process of being classified and published online: among these are the ones of Acciaierie e ferriere lombarde Falck (steelworks and ironworks), of Essiccatoi Boltri (dryers), of Innocenti Santeustachio (engineering industry), of Italtel (metalworking), of Riva e Calzoni (steelworks) and of the pharmaceutical company A. Angiolini.

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Festival dei Musei di Impresa allo Spazio MIL 16 -18 maggio 2008 Da venerdì 16 a domenica 18 maggio 2008 allo Spazio MIL si è svolto il “Festival dei Musei di Impresa”: una kermesse di incontri, visite guidate, proiezioni multimediali, spettacoli teatrali e laboratori. Una mostra ha illustrato con foto e manifesti la nascita e lo sviluppo del Sistema museale “Milano Città del Progetto”, che comprende: il Museo Kartell di Noviglio, il Museo Zucchi Collection di Milano, il Museo Scooter & Lambretta di Rodano, il Museo Alfa Romeo di Arese, lo Spazio Iso Rivolta di Bresso. A questi si aggiungono due partner trasversali: la Fondazione ADI per il Design Italiano (che detiene la Collezione Storica Premio Compasso d’Oro) e la Fondazione FAAR-Centro Studi CSAR (impegnata in iniziative formative di ricerca scientifica nell’ambito del design).

Costituito nel 2003 per iniziativa della Provincia di Milano, “Milano Città del Progetto” è un’esperienza unica in Lombardia e rara in Italia di collaborazione tra organizzazioni museali e mondo dell’impresa, che promuove la “cultura del progetto” protagonista della storia industriale del territorio, attraverso iniziative volte a favorire la conoscenza delle proprie collezioni, poco note e accessibili.

Il “Festival dei Musei d’Impresa” è promosso da Provincia di Milano/Settore beni culturali, arti visive, musei con la collaborazione del Comune di Sesto San Giovanni e del Teatro Filodrammatici, nell’ambito di “Fai il Pieno di Cultura. Incontri e spettacoli in luoghi straordinari”, iniziativa promossa da Regione Lombardia/Culture, Identità, Autonomie della Lombardia, che fonde le tre manifestazioni “Una notte al museo”, “Open day delle biblioteche”, “Oltre il palcoscenico”.

Nel corso del Festival sono stati organizzati laboratori di stampa a mano su tessuto e visite ai capannoni dell’azienda Vetro Balsamo per assistere alla lavorazione industriale del vetro.

Festival of corporate museums at Spazio MIL May 16th -18th 2008 “The festival of corporate museums” took place from Friday 16th to Sunday 18th of May 2008 at Spazio MIL: an event featuring meetings, guided tours, multimedia projections, theatrical performances and laboratories. Photos and posters illustrated the birth and the development of the museum system known as “Milano Città del Progetto” (“Milan, city of the project”), which includes the following Milanese museums: Kartell Museum of Noviglio, the Zucchi Collection Museum of Milan, a collection of wooden blocks used for the production of hand-printed fabrics; the museum of Scooter & Italian motor scooter Lambretta of Rodano, the museum of the Italian car manufacturer Alfa Romeo of Arese and Spazio Iso Rivolta of Bresso, a collection of motorcar and motorcycle models. In addition to them, two indirect partners participate in the project: ADI Foundation for Italian Design (which holds the Historical Collection of the Compasso d’Oro Award, an industrial design award) and FAAR Foundation-CSAR Study Centre (engaged in formative activities of scientific research in the field of design). Founded in 2003 thanks to an initiative of the provincial council of Milan, “Milano Città del Progetto” is a unique experience in Lombardy – and a rare one in Italy - of collaboration between museum organizations and the corporate world. It promotes that “project culture” which has always been the protagonist of the local industrial history, through initiatives aimed at advertising especially those companies’ collections that are little known and difficult to find. The “Festival of corporate museums” is promoted by the provincial council of Milan/Sector of cultural heritage, visual arts and museums in collaboration with the Municipality of Sesto San Giovanni and the “Teatro Filodrammatici” theatre company, within the initiative “Fai il Pieno di Cultura. Incontri e spettacoli in luoghi straordinari” (“Fill up with culture. Meetings and shows in amazing places”) promoted by the Lombardy Region/Cultures, Identities and Autonomies of Lombardy and which unites the three events “Una notte al museo” (“One night at the museum”), “Open day of libraries” and “Oltre il palcoscenico” (“Beyond the stage”). During the Festival there were laboratories of handprint on fabrics and visits to the warehouses of Vetro Balsamo (a glass bottle manufacturer) which made it possible for participants to watch

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Il tutto arricchito da una raccolta di foto storiche dall’Archivio Pirelli, i Caroselli di Gino Bramieri dall’Archivio Edison, documentari sulle produzioni e la storia delle aziende in mostra e una presentazione multimediale sui musei d’impresa in Europa.

the industrial production of glass.

A further point of interest in the festival were a collection of historical photos from the archives of the tyre producer Pirelli, commercials from the 1970s television programme Carosello performed by the famous comic actor Gino Bramieri from the Edison Archives, some documentaries on the production and the history of the companies on display and a multimedia presentation on corporate museums in Europe.

Termine lavori di copertura del palco del Carroponte 26 maggio 2008

Sono stati completati i lavori per la copertura del palco del Carroponte di via Granelli. La nuova struttura, che è costata poco meno di 100mila euro, è larga 27 metri e profonda 16, è stata progettata per proteggere il palcoscenico dalle intemperie e consentire lo svolgimento di spettacoli anche con il cattivo tempo, richiama dal punto di vista architettonico la struttura metallica e industriale del Carroponte e sarà ricoperta con un telo rosso che ricorda l’illuminazione notturna della zona, nonché il passato siderurgico della città. “Questa copertura – ha dichiarato l’Assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Amato – è stata studiata per inserirsi coerentemente nel contesto della struttura industriale del Carroponte e dare anche visivamente il senso di una continuità con lo spazio esistente. Crediamo che, nell’ottica di una valorizzazione ulteriore di uno spazio di per sé già molto bello ed evocativo, permetterà un utilizzo ancora più intenso di questa arena all’aperto”. “La mancanza di una copertura del palco in caso di pioggia – ha concluso l’Assessore alla Cultura Monica Chittò – poteva costituire un handicap per lo svolgimento di manifestazioni in caso di maltempo. Con la nuova copertura del palco saremo in grado di offrire agli operatori culturali di Sesto e non solo uno spazio adeguato e protetto e alla città di Sesto un luogo di incontro e di festa ancora più bello e funzionale”.

Covering of Carroponte stage completed (Carroponte is the old gantry of the Breda iron and steel company now used as site of cultural events) May 26th 2008 The covering of the Carroponte stage in via Granelli has been completed. The new structure, which cost just under 100 thousand Euros, is 27 metres wide and 16 metres deep and was designed to protect the stage from weather wear and to allow the use of the stage for performances even in bad weather. From the architectural point of view it recalls the metal industrial structure of the Carroponte and will be covered with a red tarpaulin which is reminiscent of the night lighting of the area and of the iron and steel past of the town. “This cover – stated the councillor responsible for public works, Vincenzo Amato – has been studied to fit in consistently in the context of the industrial structure of the Carroponte and to give, also visually, an idea of continuity with the existing space. We think that, in the perspective of a further enhancement of a place that is already beautiful and very evocative in itself, the cover will allow an even more intense use of this open-air arena.” “The absence of a stage cover in case of rain – concluded the councillor for culture, Monica Chittò – could be an handicap for the performance of the shows in case of bad weather. Thanks to the new stage cover we will be able to offer to Sesto’s performing artists - and not only to them - a suitable and protected place, and to the town of Sesto an even more beautiful and functional place for meetings and celebration.”

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"40 anni dopo" Rievocazione in musica di un anno formidabile al Carroponte 30 maggio 2008 Una lunga kermesse musicale all’aperto al Carroponte, organizzata dalla Provincia di Milano in collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni nell’ambito della rassegna “Suoni e Visioni”, per rivivere quarant’anni dopo il mitico anno 1968. Sul palco si sono esibite, tra il tripudio del foltissimo pubblico, alcune delle personalità musicali che caratterizzarono quel periodo in Italia e all’estero.

“40 years later” Recalling through music of an extraordinary year at Carroponte May 30th 2008 A long open-air music kermis, organized by the provincial council of Milan in cooperation with the Municipality of Sesto San Giovanni, took place at the Carroponte on the occasion of the “Sounds and Visions” festival in order to relive the legendary year 1968 forty years later. Some of the music personalities that characterized that period in Italy and abroad performed amid a numerous and jubilant audience.

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Conclusione

Il presente lavoro aveva l’obiettivo di produrre una traduzione adeguata di un corpus

di comunicati stampa emanati da un ente amministrativo con intento promozionale e

destinata ad un pubblico internazionale.

La prima necessità è stata pertanto quella di stabilire il contesto in cui si situa il

materiale tradotto in stretta connessione con la funzione dell’atto comunicativo

stesso. Infatti, la collocazione dei testi in un’area del portale di Sesto San Giovanni

dedicata alle iniziative relative alla sua candidatura a patrimonio mondiale

dell’Unesco è indissolubilmente legata alla volontà dell’amministrazione comunale

di promuovere la propria immagine all’estero, secondo una tattica di marketing

territoriale propria della comunicazione istituzionale che tende a costruire e veicolare

una certa identità della città. Nel caso specifico, Sesto si presenta come un paesaggio

caratterizzato da una forte tradizione industriale e da una singolare trasformazione

urbana, auspicando attraverso tale strategia di internazionalizzazione alla

valorizzazione e alla diffusione della conoscenza del proprio patrimonio al di là dei

confini nazionali.

Partendo da queste osservazioni riguardanti lo scopo del lavoro svolto, è stata

sottolineata l’importanza di tenere costantemente in considerazione il destinatario

della traduzione, che, insieme al cambiamento del codice linguistico, ha comportato

la necessità di interventi di adattamento della struttura lessicale e sintattica dei testi.

A questi due livelli risalgono, infatti, le principali difficoltà riscontrate in fase di

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elaborazione del metatesto, il superamento delle quali è stato illustrato attraverso

l’analisi delle scelte attuate e la loro giustificazione.

In questo modo, dopo aver preso in esame l’ostacolo rappresentato dalla polisemia di

alcune parole di lessico generico, superabile attraverso la scomposizione delle

componenti di senso e la distinzione del significato primario da quelli secondari, si è

dimostrato che anche i termini tecnici, sebbene monosemici, non sono di traduzione

immediata. Al contrario, essi vanno resi in modo tale da essere compresi dal pubblico

eterogeneo e non specializzato a cui ci si rivolge, adottando di volta in volta strategie

diverse, come la generalizzazione del concetto o la spiegazione del termine mediante

una perifrasi appositiva. Ci si è soffermati, in seguito, a riflettere su quella categoria

di parole culturalmente connotate che è massicciamente presente nel corpus di testi

utilizzato, dal momento che i comunicati fanno riferimento a una realtà territoriale

locale. Per questi termini, accanto all’utilizzo di traduzioni standardizzate e ufficiali è

stato, in diverse circostanze, necessario aggiungere informazioni contestualizzanti in

parentesi o in apposizione, mentre si è proceduto a generalizzare e ad omettere

termini peculiari della cultura emittente quando considerati di importanza marginale.

Lo stesso criterio è stato seguito per i nomi propri, mentre i titoli di opere e

manifestazioni nella maggioranza dei casi sono stati mantenuti in lingua originale

con una traduzione letterale fra parentesi.

Non essendo poi possibile prescindere dalle strutture grammaticali nel commentare

la traduzione effettuata, si è dimostrato come gli interventi messi in pratica sulla

sintassi del periodo siano, in realtà, procedimenti comuni alla maggior parte delle

traduzioni, indipendentemente dalle lingue coinvolte. Infatti, sono stati individuati

nel metatesto prodotto gli “universali traduttivi” della semplificazione sintattica,

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della normalizzazione e dell’esplicitazione. Inoltre, è stata sviluppata la questione

della posizione del soggetto all’interno della frase e si è fatto notare come

l’obbligatorietà di porre il soggetto inglese in posizione preverbale abbia comportato

in alcuni casi l’utilizzo di strutture sintattiche marcate o il volgimento di frasi passive

alla forma attiva, con l’intento di rispettare l’ordine delle informazioni del testo

originale.

Così, per mezzo di esempi specifici tratti dai comunicati stampa tradotti si sono

individuate le costanti dell’approccio alla traduzione adottato, le quali sono spesso

risultate conformi a quelle generali del comportamento traduttivo.

Si è giunti in conclusione all’individuazione del metodo di traduzione che è stato

seguito e che corrisponde all’impiego congiunto di due procedimenti. Infatti, da una

parte ci si è orientati verso una traduzione “semantica”, cercando di rispettare il più

possibile il testo originale, ma fornendo anche maggiori spiegazioni al lettore dove

ritenuto necessario. Dall’altra parte, invece, è stata seguita un’impronta più

“comunicativa” ogni volta che si è scelto di sacrificare la fedeltà al prototesto per

semplificarlo e renderlo più scorrevole, privilegiando così il successo della

comunicazione.

Infine, bisogna considerare che il commento che è stato sviluppato nel presente

elaborato si sofferma sui principali problemi sorti in fase di traduzione senza la

pretesa di essere una trattazione completa del processo traduttivo messo in atto. Non

essendo stato possibile effettuare un’analisi dettagliata di ogni comunicato stampa, si

è infatti preferito rilevare i tratti comuni alla traduzione dell’intero corpus e

supportarne l’illustrazione con degli esempi appropriati.

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Siti internet

Il portale del cittadino: Comune di Sesto San Giovanni, <http://www.sestosg.net>.

UNESCO, <http://portal.unesco.org>.