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L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 1

INDICE

1 INTRODUZIONE.................................................................................................. 2

2 L'INFERTILITA': ASPETTI STORICO/SCIENTIFICI .................................... 3

2.1 Infertilità primaria e secondaria .............................................................. 3

2.2 La frequenza dell'infertilità ....................................................................... 3

2.3 Epidemiologia .............................................................................................. 6

2.4 Definizione di infertilità e sterilità........................................................... 7

2.5 Fattori predisponenti la infertilità ........................................................... 8

2.5.1 Età ..................................................................................................................................8

2.5.2 Problemi di peso...........................................................................................................9

2.5.3 Contraccezione...........................................................................................................10

2.5.4 Frequenza del coito ...................................................................................................10

2.5.5 Fumo ............................................................................................................................10

2.5.6 Infezioni .......................................................................................................................12

2.5.7 Droghe .........................................................................................................................12

2.5.8 Altri fattori ....................................................................................................................13

2.6 Eziologia ...................................................................................................... 14

2.6.1 Fattore Cervicale ........................................................................................................15

2.6.2 Fattore uterino ............................................................................................................16

2.6.3 Fattore tubarico ..........................................................................................................16

2.6.4 Cause ormonali ..........................................................................................................16

2.6.5 Cause immunologiche ...............................................................................................17

2.6.6 Cause genetiche ........................................................................................................17

3 L'INFERTILITA': ASPETTI PSICOLOGICI................................................... 19

3.1 Fattori psicologici nell'eziopatogenesi dell'infertilità. .................... 19

3.2 Le conseguenze psicologiche dell'infertilità. .................................... 21

3.3 Il counseling psicologico nell'infertilità............................................. 24

4 LE STRATEGIE DI COPING NELL'INFERTILITA' ..................................... 26

5 CONCLUSIONI .................................................................................................. 29

6 BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA ..................................................................... 30

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1 INTRODUZIONE

L’infertilità, a differenza di altre condizioni patologiche in cui è noto l’agente

eziologico, è espressione di fattori maschili e/o femminili diversi, spesso asintomatici

da un punto di vista clinico. Essa può creare una condizione di forte disagio emotivo,

psicosociale e sessuale che contribuisce al suo stesso mantenimento. Per avere una

visione globale di un fenomeno così complesso, occorre pertanto utilizzare una chiave

di lettura che sia psicosomatica ma anche somatopsichica.

Partendo da questi presupposti, attraverso una rassegna della letteratura più recente

sull'argomento, si è trattata la problematica dell'infertilità femminile nelle sue differenti

sfaccettature dando maggior rilievo agli aspetti psicologici e alle principali strategie di

coping messe in atto dalle coppie per affrontare la diagnosi di infertilità nel miglior

modo possibile.

Nella prima parte della tesi, dopo un excursus storico-scientifico del concetto di

sterilità, sono stati trattati gli aspetti più strettamente medici dell'infertilità (fattori

predisponenti, eziologia, diagnosi).

Nella seconda parte si esplorano, da un punto di vista psicologico, le reazioni

individuali e di coppia connesse all'infertilità. Si è centrata, poi, l'attenzione sulla

consulenza psicologica nell'infertilità, evidenziando nello specifico il counselling

sessuologico con coppie infertili.

La terza e ultima parte riguarda più nel dettaglio le strategie di coping utilizzate

nell'infertilità di coppia e le differenze di genere riscontrate nell'utilizzo di questi

meccanismi.

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2 L'INFERTILITA': ASPETTI STORICO/SCIENTIFICI

La definizione di infertilità, proposta dall’O.M.S. e dall’A.F.S., trae origine da un

lavoro di M.J. Whitelaw pubblicato nel 1960 che dimostrava, sulla base di uno studio

condotto in una popolazione omogenea degli Stati Uniti, come circa il 56% delle coppie

sane concepiva entro il 1° mese di rapporti sessuali, il 78% entro il 6° mese e ben l’86%

delle coppie concepiva entro il 12° mese.

2.1 Infertilità primaria e secondaria

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) e l’American Fertility

Society (A.F.S.), per “infertilità primaria” si intende l’incapacità di una coppia di

concepire dopo 12/24 mesi di rapporti regolari non protetti (questo intervallo di tempo

deve essere ridotto a 6 mesi nelle coppie più anziane, in quanto sia nella donna che

nell’uomo la fecondità raggiunge l’apice intorno ai 24 anni e declina gradualmente

dopo i 32 anni di età).

Viene definita affetta da “infertilità secondaria” una coppia che è stata in grado

precedentemente di procreare un bambino e, pur essendo in età riproduttiva ed avendo

rapporti sessuali non protetti da più di 12 mesi dal termine dell’amenorrea puerperale,

non ha avuto un ulteriore successo riproduttivo.

2.2 La frequenza dell'infertilità

Non è facile trovare dati statistici attendibili sulla frequenza dell'infertilità nel mondo e

nei singoli Paesi.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che l'infertilità colpisce circa 80 milioni

di persone nel mondo e che almeno una coppia su dieci (cioè il 10% delle coppie)

soffre di infertilità primaria o secondaria.

Molti ritengono però che l'incidenza dell'infertilità sia maggiore, soprattutto nel mondo

industrializzato, e che riguardi il 20% delle coppie. I motivi di questa tendenza sono

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vari. Per quanto riguarda le donne incide sicuramente il fatto di rimandare la ricerca di

un figlio a un'età avanzata, cioè a dopo i 35 anni, quando le probabilità di concepire

sono diminuite. Un altro motivo è il grande aumento delle malattie a trasmissione

sessuale, che possono causare infiammazioni che a loro volta possono causare infertilità

sia nelle donne che negli uomini.

In Italia si calcola che circa il 15% delle coppie che cercano un figlio non riesca ad

averne. In base a questi dati si ritiene che ogni anno 50.000-60.000 nuove coppie si

aggiungano al piccolo esercito delle coppie infertili già esistenti.

Sia nell'uomo che nella donna la fertilità raggiunge l'apice tra i 20 e i 25 anni, ma dopo

questa età le cose procedono diversamente per i due sessi.

La fertilità maschile è più stabile e tende a conservarsi col passare degli anni: un uomo

di 80 anni può essere ancora fertile e concepire un figlio. Invece nella donna la fertilità

resta stabile fino ai 30 anni ma dopo questa età inizia a diminuire, con un primo netto

calo sopra i 35 anni e un calo drastico dopo i 40. Infatti, l'età media della menopausa

sono i 51 anni ma già sopra i 44-45 anni le probabilità di avere un figlio sono molto

basse, per non dire nulle; esistono naturalmente delle eccezioni, ma sono casi rarissimi

In un articolo apparso su PLoS Medicine il 18 Dicembre 2012, dal titolo “National,

Regional, and Global Trends in Infertility Prevalence Since 1990: A Systematic

Analysis of 277 Health Surveys” e’ riportato il risultato di uno studio sulla prevalenza

globale della infertilità primaria e secondaria tra le donne nel 2010. Le figure

successive mostrano sinteticamente i risultati dello studio condotto con queste regole

definite nello stesso articolo:

“We accessed and analyzed household survey data from 277 demographic and reproductive health surveys using a consistent algorithm to calculate infertility. We used a demographic infertility measure with live birth as the outcome and a 5-y exposure period based on union status, contraceptive use, and desire for a child. We corrected for biases arising from the use of incomplete information on past union status and contraceptive use. We used a Bayesian hierarchical model to estimate prevalence of and trends in infertility in 190 countries and territories.”

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Infertility prevalence is indexed on the female partner; age-standardized prevalence among women aged

20–44 y is shown here

Figura 1: Prevalence of primary infertility among women who seek a child, in 2010.

Infertility prevalence is indexed on the female partner; age-standardized prevalence among women aged

20–44 y is shown here.

Figura 2: Prevalence of secondary infertility among women who have had a live birth and seek

another, in 2010.

I risultati del test, riportati nell’articolo sono stati:

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“In 2010, among women 20–44 y of age who were exposed to the risk of pregnancy, 1.9% (95% uncertainty interval 1.7%, 2.2%) were unable to attain a live birth (primary infertility). Out of women who had had at least one live birth and were exposed to the risk of pregnancy, 10.5% (9.5%, 11.7%) were unable to have another child (secondary infertility).

Infertility prevalence was highest in South Asia, Sub-Saharan Africa, North Africa/Middle East, and Central/Eastern Europe and Central Asia.”

Infertility as the percent of women who seek a child and as the percent of all women of reproductive age.

The solid line represents the posterior mean, and the shaded area the 95% uncertainty interval.

Figura 3: Prevalence of primary and secondary infertility in 2010, by the female partner's age.

2.3 Epidemiologia

La sterilità è un problema che coinvolge un grandissimo numero di coppie al mondo.

Da indagini demografiche effettuate in paesi in via di sviluppo e da analisi statistiche

svolte su campioni di popolazione in Inghilterra e in Francia risulta che circa il 6% di

tutte le donne sposate, alla fine della loro vita riproduttiva, non hanno mai avuto un

figlio.

Da altri dati riportati in letteratura si ricavano risultati notevolmente diversi, con

percentuali che raggiungono anche il 30%. Probabilmente questa apparente disparità è

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legata: alla modalità di raccolta dei dati (indagini su popolazioni campione, censimenti,

tasso di natalità, indagini demografiche e sanitarie); al campione di popolazione

prescelto; a interferenze razziali, geografiche e socioculturali.

Da uno studio compiuto nel 1989 al Dipartimento di igiene e salute della Johns

Hopkins University è emerso che persino la diversità delle definizioni date al termine

sterilità può produrre risultati differenti. Tali risultati sono destinati poi a cambiare

notevolmente se lo stesso numero di pazienti, considerati infertili secondo le varie

definizioni, viene studiato per una durata di tempo maggiore di quella che definisce la

sterilità, in relazione ai concepimenti spontanei che possono insorgere, i quali, pur non

negando il periodo di sterilità pregresso, tuttavia negano quello attuale. In definitiva,

una percentuale compresa tra il 10% e il 15% di coppie sterili rispetto al totale dei

matrimoni è ammessa come la più rispondente ai dati globalmente osservati. Di queste

coppie sono recuperabili solo il 50-60%; ciò significa che quattro-cinque coppie su 100

sono votate a una sterilità definitiva. Si tratta di percentuali severe che spiegano

l'enorme interesse suscitato dal problema sterilità.

2.4 Definizione di infertilità e sterilità

Per infertilità si intende l'incapacità di portare a termine una gravidanza in una donna in

grado di concepire. Per sterilità si intende l'incapacità biologica da parte di un uomo o

di una donna di contribuire al concepimento, a causa di una precisa patologia

irreversibile. Tale distinzione si rileva anche in lingua francese, mentre nel lessico

inglese viene utilizzata solo la parola infertility, circostanza che ha portato anche nella

lingua italiana una sovrapposizione di termini. La differenza tra i due termini spesso

viene elusa anche in ambito formale dalle autorità sanitarie, all’interno di progetti

ministeriali, dal personale medico, utilizzando i due termini come se fossero sinonimi

tra loro.

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2.5 Fattori predisponenti la infertilità

Numerosi sono i fattori che influenzano in maniera causale la capacità riproduttiva: i

principali tra questi sono l'età, il peso, l'utilizzo di metodi contraccettivi, la frequenza

del coito. La letteratura medica sottolinea inoltre il ruolo significativo di fattori sociali

dovuti a fenomeni complessi come lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età

tardiva, l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative,

l’inquinamento, etc, etc.

2.5.1 Età

La correlazione tra età e diminuzione della capacità riproduttiva delle coppie è un dato

ormai accertato. In fig. 1 è riportata la curva che esprime la percentuale di coppie sterili

in funzione dell'età della donna. La progressione della curva presenta un incremento

lento, anche se non trascurabile, fino ai 35 anni, e un'ascesa rapida dopo questa età.

Circa una coppia su sette sarà quindi sterile tra i 30 e i 34 anni; tale rapporto diventerà

di uno a cinque dai 35 ai 39 anni e di uno a tre dopo i 40 anni e prima dei 44 anni.

Questi dati sono confermati da studi effettuati su popolazioni in via di sviluppo che non

praticano la contraccezione, in cui l'età media dell'ultima maternità si situa intorno ai 40

anni. L'evoluzione dei costumi che si è registrata nell'ultimo trentennio del 20° secolo

con l'inserimento della donna nel mondo del lavoro e la maggiore diffusione della

pratica contraccettiva sono stati responsabili della tendenza a posticipare l'epoca del

primo concepimento e quindi della possibilità di incorrere in problemi di sterilità.

Da un'analisi effettuata nel 1970 negli Stati Uniti l'età ideale di una donna per il

concepimento del primo figlio era stata calcolata pari a 22 anni. Attualmente questo

evento viene programmato, in media, tre anni più tardi. Anche per l'uomo è stata

dimostrata una diminuzione di fertilità con il trascorrere dell'età, con un massimo di

potenzialità tra i 24 e i 25 anni.

Un altro elemento e’ dovuto alla riduzione del numero di ovociti correlata all'età.

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Nell’articolo di Szafarowska, Jerzak, comparso in Aprile 2013 nella rivista Ginekol

Pol; intitolato: Ovarian aging and infertility; si stabilisce che:

“Age-related decrease in the number of oocytes, as well as disturbed neuroendocrine function of the ovary and lesions in the uterus, contribute to reduced fertility. Decreasing number of ovarian follicles is accompanied by reduction of their quality including mainly abnormalities of the nucleus (dispersed chromatin, decondensation of chromosomes and abnormalities connected with the spindle apparatus). This results in failed reproduction due to abnormal gametogenesis, fertilization process, early development of the embryo and

abnormal implantation”.[Szafarowska, Jerzak, 2013]

2.5.2 Problemi di peso

Il peso (sia l’obesità che l’eccessiva magrezza), può condizionare la fertilità. I dati

epidemiologici confermano che l’obesità e l’eccessiva magrezza sono causa, entrambe,

del 6% dell’infertilità primaria, ovvero del 12% dell’infertilità totale. Questo vuol dire

che, nella maggior parte dei casi (il 70%) se il peso torna normale, anche la fertilità

viene recuperata. Ma perché il peso influenza l’infertilità? Una spiegazione sta nel fatto

che un’alterazione nella produzione degli ormoni steroidei interferisce con la

regolazione centrale (ipotalamica-ipofisaria) del ciclo e questo può determinare una

riduzione numerica delle mestruazioni fino all’amenorrea. Nelle riserve di grasso del

corpo è presente un ormone (androstenedione) che può dare origine all’estrone in modo

continuativo. La presenza continuativa e non ciclica, come nella norma, di estrone

determina un’alterazione della regolazione centrale delle mestruazioni. Più si ingrassa e

più aumenta la quantità di androstenedione, fino a scompensare la funzione

riproduttiva. Le donne obese hanno quindi un eccesso di estrogeno, mentre, al

contrario, le donne sottopeso hanno un deficit di estrogeno, ma entrambe le condizioni

portano a cicli riproduttivi irregolari. Nelle donne obese si osserva, inoltre, l’alterazione

metabolica dell'insulinoresistenza, che è spesso associata alla sindrome dell’ovaio

policistico (le ovaie presentano una micropolicistosi dei follicoli: i follicoli continuano

a produrre estrogeni in modo costante senza permettere il verificarsi delle condizioni

che portano all’ovulazione).

Le donne sottopeso (con meno del 22% di grasso corporeo) soffrono, invece, di una

condizione nota come amenorrea ipotalamica dovuta a un’alterazione della regolazione

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centrale del ciclo per cause psicogene (anoressia mentale) o per un’intensa attività

sportiva. Anche in questo caso recuperare almeno il 90% del peso-forma significa

tornare a essere fertili, anche se in una percentuale più bassa rispetto alle donne obese.

2.5.3 Contraccezione

L'adozione di un metodo contraccettivo possiede un effetto negativo sulla fertilità della

donna, in quanto riguarda l'età di esposizione al rischio di gravidanza. Ogni metodo

contraccettivo infatti, al di là di eventuali effetti diretti sulle strutture riproduttive,

favorisce l'ipofertilità della coppia in rapporto diretto con il trascorrere del tempo.

Sebbene numerosi studi abbiano evidenziato una riduzione della fecondabilità dopo la

sospensione dei contraccettivi ormonali, l'effetto appare transitorio; anzi numerosi dati

hanno sostenuto la completa assenza di effetti sull'esito delle gravidanze dopo

sospensione di questi contraccettivi. L'interferenza potenziale sulla fertilità dei

dispositivi intrauterini dipende fondamentalmente da un effetto diretto sul tratto

genitale: il rischio di sterilità tubarica appare incrementato da 1,5 a 2 volte per le

portatrici di dispositivi che hanno rapporti sessuali con un solo partner, e il rischio

aumenta proporzionalmente con il numero dei partner. Il diaframma, il preservativo, e

gli spermicidi non hanno effetti diretti sulla fertilità e hanno un effetto protettivo nei

confronti delle malattie sessualmente trasmesse.

2.5.4 Frequenza del coito

Il declino della fertilità con gli anni è in parte legato alla riduzione della frequenza dei

rapporti sessuali. Uno studio effettuato nel 1953 da J. MacLeod ha dimostrato una

stretta associazione tra frequenza del coito e concepimento, con massimo di risultati

nelle coppie che avevano una frequenza di quattro rapporti settimanali. Non si deve

dimenticare, però, che un'eccessiva frequenza può tradursi in una minore chance di

concepimento nei casi in cui è già presente un'alterazione dei parametri seminali.

2.5.5 Fumo

“Cigarette smoke is a reproductive hazard associated with pre-mature reproductive senescence and reduced clinical pregnancy rates in female smokers. Despite an

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increased awareness of the adverse effects of cigarette smoke exposure on systemic health, many women remain unaware of the adverse effects of cigarette

smoke on female fertility”. [Fertility and Sterility]

Fumare rende meno fertili. Le fumatrici hanno tassi di infertilità

più alti, una fecondità (possibilità di concepire per ciclo) ridotta, e

impiegano più tempo a concepire. Secondo un articolo comparso

nel Dec 2012; su Fertility and Sterility del Practice Committee of

the American Society for Reproductive Medicine dal titolo

“Smoking and infertility: a committee opinion”:

“Approximately 30% of women of reproductive age and 35% of men of reproductive age in the United States smoke cigarettes. Substantial harmful effects of cigarette smoke on fecundity and reproduction have become apparent but are not generally appreciated”.

Il fumo, è dannoso per le ovaie femminili, e la gravità del danno dipende da quante

sigarette e da quanto tempo una donna fuma: è, cioè, direttamente correlata alla dose di

fumo assunta (in ogni caso, occorre tener presente che lo standard di riferimento delle

ricerche è in genere di 20 o più sigarette al giorno, ma effetti negativi per la fertilità

sono stati riscontrati anche con 10 sigarette al giorno). La riduzione della fertilità nelle

donne fumatrici sembra essere dovuta all’interferenza delle sostanze tossiche contenute

nel fumo con la maturazione degli ovociti. La nicotina (o meglio la cotinina, il suo

metabolita) e il benzopirene, un noto cancerogeno, che vengono assorbiti attraverso il

fumo vanno a finire anche nel liquido follicolare e nelle cellule granuloso-luteiniche

(nell’ovaio). Secondo un articolo comparso in Oct 2011; su Gynecologie Obstetriquet

Fertilite’ dal titolo “Effects of cigarette smoking on female reproduction: from oocyte

to embryo (Part I)”:

“Cigarette smoking is associated with lower fecundity rate, adverse reproductive outcomes and higher risk of IVF failure. Over the last decades, prevalence of smoking among women of reproductive age has increased. The aim of this work was to focus on the knowledge of the effects of cigarette smoking on all reproductive stages, from oocyte to embryo. For each reproductive functions human clinical and experimental studies were analysed in order to find hypothesis and explanations for effects observed. All reproductive functions are targets of

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smoke compounds and cigarette smoking impairs ovarian reserve, sexual steroids synthesis, Fallopian tubes functions and embryo development, leading to reduced fecundity. Some of smoke compounds were identified in ovarian tissue, in uterine

fluid and in the embryo, suggesting direct toxicity”. [Dechanet, Brunet, Anahory, Hamamah, Hedon, Dechaud, 2011].

Il fumo, inoltre, ha conseguenze negative anche sull’andamento della gravidanza e sul

benessere del feto e del neonato. L’esposizione alla nicotina durante la vita fetale,

avrebbe un effetto negativo sulla regolazione della respirazione nel sonno nel neonato,

causandone la morte improvvisa (SIDS-sindrome della morte improvvisa del neonato).

Purtroppo, però, benché la correlazione tra fumo e infertilità sia indubitabile, è quasi

impossibile valutarne l’importanza in senso assoluto.

2.5.6 Infezioni

Anche le flogosi (infiammazioni) dell’apparato genitale femminile costituiscono un

grave problema per la riproduzione. Responsabili sono le infezioni causate da malattie a

trasmissione sessuale come la Sifilide o la Gonorrea, e ancora più insidiosa, perché

asintomatica e diffusissima, la Chlamydia (causata da un microorganismo). Queste

infezioni, che si localizzano nella cervice uterina e nella vagina, rendono spesso

dolorosi i rapporti sessuali, alterano l’equilibrio chimico della vagina e hanno un effetto

tossico sugli spermatozoi. La Chlamydia è responsabile di circa il 50% delle

infiammazioni pelviche: il rischio è quindi maggiore rispetto alle altre malattie veneree

ed inoltre, essendo la Chlamydia molto più diffusa, si contrae più frequentemente.

2.5.7 Droghe

Indipendentemente dal loro grado di pesantezza, tutte le droghe affettano la fertilità, sia

degli uomini che delle donne, pregiudicando la produzione di spermatozoi e l’equilibrio

ormonale maschile e femminile. Le conseguenze nocive delle droghe, inoltre, possono

manifestarsi a distanza di mesi dalla loro assunzione: consumare stupefacenti prima del

concepimento, infatti, pur non avendo conseguenze immediate, può provocare danni al

feto. Tutte le droghe, inoltre, danneggiano la libido ed il desiderio sessuale.

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2.5.8 Altri fattori

Molti altri fattori, legati allo stile di vita, alle abitudini alimentari, ad un problema di

salute, ad una sovraesposizione ad alcuni elementi ambientali, alla noncuranza rispetto

ad alcune fondamentali regole igieniche, ecc., ecc., possono determinare in modo

casuale problemi di infertilità: Problemi tiroidei – disordini della tiroide causanti sia

ipotiroidismo che ipertiroidismo possono interrompere il ciclo mestruale e causare

infertilità. Disordini dell’alimentazione - anoressia, bulimia, il seguire una dieta con

l’introito di pochissime calorie od una dieta strettamente vegetariana, possono causare

infertilità per la mancanza di importanti micronutrienti come la vitamina B12, zinco,

ferro ed acido folico. Caffeina – un eccessivo uso di caffeina può ridurre la fertilità

femminile. Esercizio fisico – vari studi sembrano associare problemi dell’ovulazione

con un esercizio fisico superiore a 7 ore alla settimana. Un’attività fisica notevole può

anche rendere difficile la fecondazione in vitro. Cancro e suoi trattamenti – alcuni

tumori, in particolare quelli dell’apparato genitale femminile possono causare

infertilità. Così anche le terapie radianti e la chemioterapia. Nell’articolo “The

Psychosocial Impact of Cancer-Related Infertility on Women: A Review and

Comparison” apparso nel Clinical Journal of Oncology Nursing Volume 17, Number 2 / April

2013 si analizza:

“the psychosocial impact of treatment-related infertility or the possibility of infertility on young women with cancer in contrast to the general population. Literature on the subject of female infertility among the general population and treatment-related female infertility among young women with cancer was identified and examined in the context of what is known about the psychosocial impact of infertility among the general population. Women whose fertility was affected by cancer treatment were likely to experience negative emotional reactions, which can strain their relationships. Additional concerns included receiving inadequate information about

infertility, enduring distress, and feeling uncertainty regarding fertility status. Cancer can affect fertility directly by involving reproductive organs and indirectly by suppressing reproductive function or delaying reproduction because of time spent receiving cancer treatment. In the past 25 years, pregnancies occurring in women older than 35 years have increased. Consistent with the general population, women whose fertility was affected by cancer treatment could experience negative emotional reactions and go through a period of difficulty in their relationships. Cancer survivors may face additional difficulties, which impose emotional burdens

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including concerns about lack of information regarding infertility, feeling forced to compromise fertility in favor of more aggressive anticancer treatments, uncertainty

regarding their fertility status, and enduring distress. [Penrose et al., 2013].

Varie condizioni mediche possono essere associate ad una ritardata pubertà o ad

amenorrea. Così la Sindrome di Cushing, l’HIV\AIDS, le malattie dei reni o il diabete.

Problemi immunologici – comuni problemi immunologici evidenziati dalla positività

agli anticorpi anti-fosfolipidi od altri ancora, possono comportare il deposito di

sostanze precipitate a livello placentare, causando quindi una scarsa funzionalità della

placenta stessa portando spesso all’aborto precoce. Rischi ambientali – molti pesticidi

possono danneggiare gli ovociti materni; possono provocare inoltre aborto. Anche

l’ossido di etilene (usato nella sterilizzazione chimica dello strumentario chirurgico), il

cloruro di vinile (usato dall’industria plastica) e composti metallici come manganese,

arsenico ed il nickel hanno gli stessi effetti. Vari farmaci, soprattutto antinfiammatori

non steroidei (FANS) come l’aspirina, sembrano essere correlati ad una diminuzione

della fertilità in quanto inibenti l’ovulazione. Lo Stress della vita quotidiana è uno dei

fattori tutti moderni che incidono sulla fertilità della coppia. In alcuni casi si è notato

che in compresenza di soggetti non sterili era proprio lo stress ad incidere sulla fertilità:

se alle problematiche quotidiane si aggiunge poi anche lo stress da concepimento è un

circolo vizioso. Nella fattispecie lo stress inibisce la produzione di determinati ormoni

che sono funzionali al concepimento. Nella donna ad esempio è facile notare come lo

stress influisca sulla capacità di riprodursi, basta vedere come si modifica il ciclo

ovarico e mestruale in presenza di forti stress esterni, sia fisici che psicologici. È noto

infine come fattori geografici, socioeconomici, culturali ed etnici condizionino lo

sviluppo demografico della popolazione mondiale. Più difficile è stabilire la loro

influenza nel determinare la sterilità.

2.6 Eziologia

Affinché una donna sia fertile, si devono verificare contemporaneamente diverse

condizioni. Se anche solo una di esse non è verificata, oppure non si verifica per il

periodo di tempo necessario, la gravidanza non può iniziare, oppure può avere termine

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 15

prima del parto. Volendo identificare la causa di una mancata gravidanza in una donna,

possiamo riconoscere differenti fattori responsabili:

Fattore cervicale

Fattore utero-tubarico

Fattore ormonale

Fattore immunologico

Infertilità inspiegata

Cause genetiche

Figura 4: Percentuale d’incidenza di alcune cause d’infertilità.

La figura precedente mostra le percentuali d’incidenza di alcune cause più comuni.

2.6.1 Fattore Cervicale

è dovuto alla produzione di muco cervicale non idoneo alla penetrazione degli spermatozoi e/o anticorpi da parte della mucosa endocervicale. Le cause che stanno alla base del fattore cervicale possono essere:

Anatomiche

• Interventi sul collo dell’utero • Sinechie cervicali

Funzionali

• Muco cervicale ostile • Muco cervicale acido

Infiammatorie

• Endocerviciti

Immunologiche

• Produzione di anticorpi antispermatozoi.

Cause comuni d’infertilità

Mancanza di ovulazione

Patologia tubarica e pelvica

Altri problemi rari

Infertilità inspiegata

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 16

La diagnosi di fattore cervicale è solitamente effettuata attraverso il Cervical Score ed il Post Coital Test.

2.6.2 Fattore uterino

È una condizione in cui una alterazione dell’utero impedisce il concepimento. Le patologie principali sono:

Alterazioni congenite

Sinechie uterine

Neoformazioni uterine Endometrite

La diagnosi di alterazioni uterine viene solitamente effettuata attraverso uno studio combinato fra isteroscopia, isterosalpingografia, laparoscopia. Sono esami di ausilio l’ecografia e l’isterosonografia.

2.6.3 Fattore tubarico

Condizione di sterilità dovuta all’occlusione delle tube. Nelle donne sterili si ritiene che abbia un’incidenza del 15-40%. Le cause più comuni di fattore tubarico sono:

Malattia infiammatoria pelvica o PID Gravidanza extrauterina Endometriosi tubarica

Malformazioni tubariche

Sterilizzazione tubarica

La diagnosi si effettua solitamente attraverso lsterosalpingografia e laparoscopia.

2.6.4 Cause ormonali

Mancanza di ovulazione

Insufficiente funzione del corpo luteo

Alterata recettività della mucosa cervicale o endominale all'azione

dell'estradiolo e/o del progesterone

Alterati rapporti interormonali LH/FSH-E/P

Iperprolattinemia

La maggior parte delle disfunzioni del ciclo ovulatorio è imputabile ad un'alterazione dei controlli ormonali che presiedono alle varie fasi dello stesso; in un certo numero di casi, invece, vi è un'inadeguata risposta dei tessuti e/o organi bersaglio ai vari ormoni, i cui livelli plasmatici sono peraltro normali.

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 17

2.6.5 Cause immunologiche

Presenza di anticorpi anti-embrione

Presenza di anticorpi anti-sperma

Tra i motivi più comuni di una scarsa o nulla capacità a concepire possiamo annoverare le cause immunologiche. Queste ultime sono per lo più dovute alla presenza di anticorpi anti-sperma (nel muco cervicale, negli altri tratti dell'apparato riproduttivo, nel siero) o anti-embrione.

2.6.6 Cause genetiche

La compromissione della funzionalità riproduttiva, per la presenza di anomalie

cromosomiche (situate sui cromosomi) o geniche (situate sui geni), si manifesta con

quadri clinici di vario grado: dall'impossibilità a iniziare una gravidanza sino

all'abortività ripetuta. Le alterazioni cromosomiche di numero e di forma a carico degli

autosomi (cromosomi dall'1 al 22) o dei cromosomi sessuali (X e Y), possono

comportare difetti della funzionalità riproduttiva perché disturbano la formazione dei

gameti maschili e femminili, senza però avere effetti evidenti sulle altre funzioni o

strutture dell'individuo. Le alterazioni genetiche possono intervenire tra l'altro proprio

durante la formazione dei gameti, cioè nel corso della loro meiosi. I gameti femminili

sono maggiormente sottoposti a errori rispetto a quelli maschili. Un errore nella

gametogenesi femminile comporta però solo una riduzione numerica degli ovociti

prodotti.

Nella donna esiste la sindrome di Turner per la quale invece di due cromosomi sessuali

XX, ne è presente solo uno; queste ragazze sono di bassa statura e non hanno le

mestruazioni dopo la pubertà perché le ovaie sono assenti o piccolissime, pertanto non

potranno avere figli da propri ovociti. Anche la menopausa precoce è originata da

difetti a carico del cromosoma X, che regola i complicati meccanismi ovarici. Essere

portatori di queste alterazioni cromosomiche oltre a diminuire la fertilità può favorire la

trasmissione di tali difetti nel prodotto del concepimento in forme a volte più gravi che

nel genitore. Le più importanti alterazioni cromosomiche sono le cosiddette

traslocazioni Robertsoniane per il ruolo che hanno nell'abortività. Solo l'indagine del

cariotipo sulla coppia può rivelare la presenza di questo danno, che non fa sentire i suoi

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 18

effetti sull'individuo portatore, ma che attraverso i processi della meiosi e della

fecondazione conduce alla costituzione di un numero anormale di cromosomi

nell'embrione. Accanto ai quadri d’infertilità dovuti ad anomalie vistose dei cromosomi

vi sono anche quelli dovuti a piccole alterazioni nei geni. Un esempio è la fibrosi cistica

in cui l'alterazione di un gene nel maschio può portare alla mancata formazione dei

dotti spermatici con conseguente azospermia ostruttiva, e nei casi più gravi una serie di

altri problemi specie respirarori.

Il DNA presente nelle cellule è una molecola complessa e delicata e può essere

danneggiata irreparabilmente da elementi esterni. Questi possono essere agenti fisici,

chimici e biologici in grado di indurre modificazioni sia a livello cromosomico che

genico. Se il danno si ha quando la cellula è allo stadio di gamete (ovocita o

spermatozoo), potrebbe non avvenire la fecondazione. Il danno, pertanto, si trasmetterà

al prodotto del concepimento.

Le anomalie dei cromosomi possono essere scoperte eseguendo sia sulla donna sia

sull'uomo il cosiddetto cariotipo, cioè un'indagine che mediante un semplice prelievo di

sangue permette di vedere il numero e la forma dei cromosomi (corredo cromosomico).

Questo esame è utile anche per tutte le coppie che, pur non avendo problemi di fertilità,

desiderano conoscere la possibilità di trasmettere eventuali anomalie cromosomiche ai

figli. In particolare ciò è consigliabile quando nelle famiglie si sono verificati casi di

bambini malformati o con ritardo mentale, oppure casi di parenti che hanno presentato

aborti ripetuti.

Le malattie geniche invece sono individuabili solo studiando quelle piccolissime

porzioni di cromosomi che si chiamano geni. Per questo sono necessari particolari

esami sul sangue detti di "biologia molecolare". Questi si eseguono quando sorge il

sospetto che un individuo possa essere portatore di una ben precisa malattia; oppure

nella famiglia di origine si sono manifestate malattie particolari come la Fibrosi Cistica,

la Distrofia muscolare e il Favismo, oppure quando la coppia proviene da aree

geograficamente a "rischio" per certe malattie.

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 19

3 L'INFERTILITA': ASPETTI PSICOLOGICI

“E' ormai abbastanza diffusa presso la comunità scientifica la consapevolezza delle

difficoltà psicologiche che accompagnano la condizione di infertilità, riconosciuta

come una "crisi di vita" che coinvolge, su diversi piani esistenziali, sia l'individuo che

la coppia, dando luogo a vissuti di frustrazione, stress, senso di inadeguatezza e

perdita. Gli studiosi, tuttavia, sono lontani dal

consenso nel determinare il contributo che i fattori

psicologici possono apportare all'infertilità, per ciò

che riguarda l'eziologia, le conseguenze e

l'eventuale risoluzione. Alcuni autori sostengono

l'ipotesi secondo cui disturbi emozionali cronici e

problemi psicosociali giocano un ruolo

fondamentale nel determinare l'infertilità in almeno

la metà dei casi; altri ipotizzano che la stessa

esperienza dell'infertilità, associata alle lunghe

indagini diagnostiche e all'intrusività dei

trattamenti possano provocare un forte disagio

psicosociale e sessuale e contribuire al

mantenimento, se non al peggioramento,

dell'infertilità; altri ancora ritengono che non si

possa operare una netta separazione tra cause ed

effetti, tra fattori somatici e psichici, in quanto essi interagiscono tra loro in un

complicato intreccio di variabili”.[Scatoletti, 1996]

Il problema degli aspetti psicologici dell'infertilità pone una vasta serie di domande alle

quali si è tentato di rispondere fin dagli anni '30. Dalla letteratura recente sul rapporto

tra fattori psicologici e infertilità emergono tre linee di studio centrali che riguardano:

1) i fattori psicologici nell'eziologia dell'infertilità;

2) l'impatto dell'infertilità sul funzionamento psicologico;

3) le strategie di adattamento all'infertilità (coping strategies).

3.1 Fattori psicologici nell'eziopatogenesi dell'infertilità.

Sebbene il problema dell’infertilità di origine psicologica sia stata oggetto di un gran

numero di studi, molte domande basilari rimangono senza risposta, incluso se i fattori

psicologici giochino un ruolo causale in alcuni casi di infertilità e, se sì, quale sia la

natura di questi fattori. Alcuni autori sostengono l'ipotesi secondo cui disturbi

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 20

emozionali cronici e problemi psicosociali giocano un ruolo fondamentale nel

determinare l'infertilità in almeno la metà dei casi. Altri ipotizzano che sia la stessa

esperienza dell'infertilità, associata alle lunghe indagini diagnostiche e all'intrusività dei

trattamenti a provocare un forte disagio psicosociale e sessuale e a contribuire al

mantenimento, se non al peggioramento, dell'infertilità. La ricerca tradizionale ha

riservato grande interesse nell'identificare quali componenti e predisposizioni

psicologiche possano essere chiamate in causa nell'eziologia dell'infertilità. Gli studi

del passato riguardavano soprattutto il tentativo di delineare la personalità della donna

infertile. Negli ultimi anni è stato sollevato il problema del rigore metodologico nella

maggior parte delle ricerche più datate, che consideravano le coppie infertili come un

gruppo omogeneo, indipendentemente dalla durata dell'infertilità e dal diverso

momento dell'iter diagnostico e terapeutico che i soggetti stavano attraversando.

Recentemente, studi più rigorosi hanno tentato di stabilire se le coppie infertili

differiscono dalle coppie fertili e se le coppie con infertilità organica differiscono da

quelle con infertilità inspiegata o funzionale, in riguardo di una varietà di caratteristiche

psicologiche. Da questi test tuttavia non sembrano emergere risultati chiari e univoci

sulle caratteristiche di personalità e sugli atteggiamenti motivazionali della donna

infertile. Sembra piuttosto emergere una scarsa considerazione per eventuali disturbi

relazionali della coppia preesistenti, che potrebbero influire sulla fertilità. Tuttavia ciò

non esclude che anche nelle infertilità organiche e funzionali non siano implicati,

tramite meccanismi psicosomatici, fattori emozionali, come nelle disendocrinie, nello

spasmo delle tube, nell'ovaio policistico, nelle alterazioni della motilità uterina,

nell'alterazione del biochimismo cervicale e nell'oligospermia. La componente psico-

emozionale può incidere sulla fertilità con meccanismi diversi, ad esempio attraverso il

sistema neurovegetativo e neuroendocrino, creando disfunzioni acute e croniche, o

attraverso le funzioni gonadiche incidendo sulla regolarità del ciclo, il trasporto

dell'ovulo e sul suo impianto. Gli studiosi ultimamente sottolineano come le

componenti somatiche e quelle psicologiche siano inseparabili, presupponendo una

multifattorialità di cause nella eziopatogenesi dell'infertilità.

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 21

In definitiva, la dimostrazione di una relazione causale tra disturbi psicologici ed

infertilità resta il più delle volte non determinabile a causa della difficoltà di dimostrare

in maniera credibile se i problemi psicologici siano la causa o l’effetto dell’infertilità.

3.2 Le conseguenze psicologiche dell'infertilità.

Gli studi sulle conseguenze psicologiche dovute all'infertilità conducono a delle

conclusioni più omogenee. Pochi dubbi ci sono sugli effetti e sulle conseguenze

psicologiche dell'infertilità, in termini di ansia, stress psicosociale, frustrazione,

disadattamento coniugale, etc. Naturalmente, lo stress emozionale che consegue una

diagnosi di infertilità può a sua volta avere un effetto sulle funzioni biologiche,

particolarmente sull'equilibrio endocrino e sulle funzioni sessuali, tale da creare un

circolo vizioso. L'equilibrio di coppia viene messo a dura prova, sia nell'ambito della

comunicazione, sia in quello fisico/emozionale. Si tratta di un momento molto delicato

che necessita contemporaneamente di ripensarsi a livello individuale e a livello di

coppia senza che uno dei due riesca a fare da base stabile all'altro, come è possibile in

altri momenti di passaggio. La diagnosi di sterilità provoca sempre forti emozioni, dalla

sorpresa al rifiuto, passando attraverso la rabbia o la delusione, comportando anche

ansia, vergogna e isolamento.

La letteratura clinica ha mostrato come in tali circostanze prevalga un senso di

incapacità e un sentimento di vuoto che si riversano inevitabilmente nella sfera sessuale

producendo insoddisfazione e depressione. Menning (1980) descrive una serie di

reazioni che vanno dalla sorpresa e shock iniziali, al rifiuto, alla collera, all'angoscia, ai

successivi sensi di colpa, di dolore, e di perdita. Numerosi studi successivi hanno

rivelato la presenza di disturbi psichiatrici in coppie o donne che richiedono un consulto

presso cliniche che si occupano di fecondazione assistita.

Una ricerca proveniente da Taiwan (Chen et al., 2004) ha studiato un campione di 112

donne che attendevano di sottoporsi ad un ciclo di fecondazione assistita e ha valutato

la presenza di disordini psichiatrici. I risultati hanno mostrato una percentuale molto

alta di problematiche psichiatriche (40.2%) in queste donne, soprattutto per quanto

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 22

riguarda i disturbi d’ansia. Le critiche rivolte a questo studio sono state soprattutto

quelle di non avere preso in considerazione un gruppo di controllo e quella di non poter

conoscere la direzionalità di questi disturbi, cioè se sono dovuti allo stress di non potere

avere figli o se presenti già in precedenza.

“Results: Of a total of 112 participants, 40.2% had a

psychiatric disorder. The most common diagnosis was

generalized anxiety disorder (23.2%), followed by major

depressive disorder (17.0%), and dysthymic disorder (9.8%).

Participants with a psychiatric morbidity did not differ from

those without in terms of age, education, income, or years of

infertility. Women with a history of previous assisted

reproduction treatment did not differ from those without in

depression or anxiety”. [Chen et al., 2004]

Risultati molto simili sono stati trovati in uno studio condotto in Iran (Ahmad Ali

Noorbala et al., 2009) e presentato nel “Journal of Reproduction and Infertility”, che ha

evidenziato, su un campione di 150 donne fertili e 150 infertili, una percentuale più alta

tra le donne infertili di problematiche psichiatriche (44% infertili, 28,7% infertili).

“Results: Noticeably, 44% of the infertile and 28.7% of fertile women were suffering

from psychiatric disorders. The highest scores among infertile women upon SCL-90-R

assessment were for paranoid ideation and depression, interpersonal sensitivity and the

lowest scores were for psychoticism and phobic anxiety. Interpersonal sensitivity,

depression, phobic anxiety, paranoid ideation and psychoticism scales were

significantly more prevalent in infertile than fertile women (p<0.05). Additionally,

emotionally unstable personality disorder was more prevalent among infertile than

fertile women, based on Eysenck Personality Questionnaire (p<0.001). Conclusion:

The higher prevalence of psychiatric disorders in infertile women demands serious

psychological support and attention by the medical team. Developing a rapid and

reliable screening instrument for identifying patients at greater need for psychological

support and the inclusion of counseling and supportive psychotherapy in the general

therapeutic framework of infertility are of great importance”. [Ahmad Ali Noorbala et al., 2009]

Un più esaustivo studio di un centro per l’infertilità di Tabriz (Iran) del 2008 (Farzadi e

Ghasemzadeh) ha ricercato la presenza di depressione in donne infertili, incrociando

poi i risultati con un questionario che valuta la pressione familiare e le cognizioni

irrazionali sull’infertilità dei parenti. I risultati sono stati molto significativi. Su 193

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 23

donne infertili il 72% sembravano mostrare tratti depressivi ma nello stesso tempo

avevano un punteggio molto elevato al questionario, cioè erano molto pressate dalla

propria famiglia riguardo al problema dell’infertilità.

Figura 5: Forest plot of prevalence rate of depression among infertile couples by year.

“Results: Overall prevalence rate of depression among infertile couples was 0.47 (95%

CI: 0.40, 0.55). The prevalence rate of depression was 0.44 (95% CI: 0.32, 0.56)

during 2000 to 2005 and 0.50 (95% CI: 0.43, 0.57 during 2006 to 2011. The

prevalence rate of depression was 0.46 (95% CI: 0.39, 0.53) among women and 0.47

(95% CI: 0.40, 0.54) among men.

Conclusion: Not only the prevalence of depression in infertile couples was high but

also had increasing growth in recent years. Furthermore, despite many studies

conducted addressing the prevalence of depression in infertile couples, there is

however a remarkable diversity between the results. Thus, one can hardly give a

precise estimation of the prevalence rate of depression among infertile couples in Iran

now.” [Farzadi e Ghasemzadeh]

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 24

“Le informazioni disponibili suggeriscono quindi che l'infertilità ha un impatto sul

funzionamento psicologico, coniugale e sessuale, e sembra che l'esperienza

dell'infertilità possa essere più o meno patogena in relazione ad una quantità di fattori,

individuali e di coppia, cognitivi ed emotivi, medici e sociali. In particolare alcune

coppie mostrano di adattarsi e di saper far fronte alla crisi di infertilità, attivando nuove

risorse, meglio di altre (Edelmann, 1986). In tal senso la ricerca sta rivolgendo la sua

attenzione allo studio delle modalità messe in atto dalle coppie infertili nell'affrontare la

loro condizione, al fine di differenziare le modalità più adattive da quelle

potenzialmente patogene e di poter quindi intervenire nell'indirizzare le coppie verso

risposte più adattive.” [Scatoletti B.]

3.3 Il counseling psicologico nell'infertilità

Quando una coppia vive la difficoltà o l’impossibilità di avere un figlio si confronta con

una situazione difficile che può generare forti stress, aumentando le possibilità di una

crisi coniugale e personale. Nell’ottica femminile, manifestare difficoltà procreative

significa sentirsi deprezzate ed escluse dal mondo fertile. I sentimenti associati alla

condizione di sterilità certe volte fanno sì che la donna finisca con l'isolarsi dai rapporti

sociali. Quando sempre più amiche mettono al mondo un figlio, la donna sterile trova

conferma della propria convinzione. Molte delle donne sterili detestano che si facciano

domande sui progetti per mettere su famiglia. Alcune mentono, affermando di aver

scelto di non aver avuto figli. Altre si giustificano dicendo di non essere ancora pronte,

per ragioni economiche o di lavoro. Le donne considerano come una specie di offesa

vedere che altre donne riescono ad avere figli con grande facilità e spesso senza

nemmeno "meritarli".

In risposta a questi fenomeni, senza intervento di sostegno alcuno, si ha frequentemente

la rottura della coppia e ancor più un progressivo disinteresse reciproco sia sul piano

affettivo che individuale: è questa una condizione che necessita aiuto psicologico, che

non deve porsi soltanto come contenimento dell’ansia e della frustrazione sviluppata

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 25

ma anche come efficace mezzo di prevenzione delle sequele psicologiche e

psicosessuali.(Link e Darling, 1986)

Gli obiettivi della consulenza alla coppia infertile sono principalmente tre:

1) Accurato esame della situazione psicologica e relazionale (sia di coppia che

individuale).

2) Cercare di minimizzare l’impatto degli eventi medici e fisici che la coppia dovrà

affrontare, attraverso l’informazione costante e il totale accoglimento dei sentimenti di

tristezza, colpa etc.

3) Identificare le situazioni a rischio, selezionando per ogni singola coppia il

trattamento adeguato.

Sono adeguati quindi svariati approcci terapeutici: terapia sessuale e di coppia; gruppi

di sostegno; tecniche di rilassamento; terapie cognitive-comportamentali; etc.

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 26

4 LE STRATEGIE DI COPING NELL'INFERTILITA'

“Infertility and its treatment are severe

stressors and many women undergoing

fertility treatment experience significant

emotional distress. The existing literature

indicates that several factors may influence

emotional reactions to infertility and fertility

treatment, including coping strategies and

sense of controllability”. [Gourounti, et al., 2012]

Il coping rappresenta la capacità della persona a reagire ed affrontare situazioni

emotivamente negative e difficili. Questa capacità dipende molto dal tipo di soggetto

esposto alla situazione. Ogni persona risponde alle avversità in maniera variabile e

soggettiva dovuta al tipo di carattere di ognuno. Tutti sono in grado di variare la propria

capacità di fronteggiare una situazione. Questo dipende da una serie di fattori che

possono cambiare a seconda del momento e dell’evento da affrontare.

Nell’articolo: Strategies for coping with infertility, pubblicato in Psychology and

Psychotherapy (1989) si afferma la necessità di affrontare la risposta di un individuo

anche in termini di risorse intrapersonali ed interpersonali:

“Cognitive models of coping point to the use by individuals of appraisal-focused,

problem-focused and emotion-focused coping, as well as the need to consider an

individual's coping response in terms of their intrapersonal and interpersonal

resources. This cognitive approach was applied to organizing findings from research

into the experience of infertility. At least nine coping strategies are identified that can

be employed by couples. Discussion also raises several research questions about the

personal crisis of infertility that need to be further investigated”.[ Callan, Hennessey, 1989]

Lazarus ha definito il coping come uno sforzo cognitivo e comportamentale che

l’individuo compie per far fronte a un evento stressante, sottolineando che lo sforzo di

coping (o fronteggiamento dell’esperienza stressante) non è direttamente proporzionale

alla riuscita dello stesso e che, pertanto, tale termine è adoperato sia in riferimento ad

un processo adattivo che in riferimento ad un processo disadattivo. Il coping ha due

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 27

funzioni fondamentali: cambiare la difficile relazione con l’ambiente e modificare lo

stato emozionale del soggetto.

“Coping is capable of mediating the emotional outcome, that is, it changes the

emotional state from the beginning to the end of the encounter”. [Lazarus R.S. 1993]

Molte ricerche si sono incentrate sulle peculiari strategie di adattamento a cui fanno

ricorso le coppie per affrontare l’infertilità. Dinanzi ad una diagnosi d’infertilità, gli

uomini e le donne reagiscono non in ugual modo, mettendo in atto strategie di coping

cognitive e comportamentali differenti, per fronteggiare la situazione. Da alcuni studi

(Jensen et al., 1991) è emerso che l’impiego di strategie di coping attive è associato a

livelli più bassi di severità del dolore, di depressione e di inabilità funzionale, rispetto

all’impiego di strategie passive. Inoltre le strategie di coping, siano esse passive o

attive, interagiscono tra loro nel determinare risultati positivi.

“This article reviews the empirical research which has examined the relationships

among beliefs, coping, and adjustment to chronic pain. Although preliminary, some

consistent findings are beginning to emerge. For example, patients who believe they

can control their pain, who avoid catastrophizing about their condition, and who

believe they are not severely disabled appear to function better than those who do not.

Such beliefs may mediate some of the relationships between pain severity and

adjustment. Although coping strategies appear to be associated with adjustment in

chronic pain patients, methodological problems limit conclusions regarding the

strength and nature of this association.” [Jensen et al, 1991].

Nel Giugno del 2012 e’ stato pubblicato su Reproductive BioMedicine Online (Vol 24,

Pages 670-679), uno studio del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Atene su

137 donne con problemi di fertilità sottoposti a fecondazione in vitro per valutare

l'associazione tra la percezione di controllabilità dell’infertilità e le strategie di coping

al disagio psicologico. La bassa percezione di controllabilità personale è stata associata

con l'uso frequente di non attuare la propria capacità di reazione, mentre una alta

percezione di controllabilità è stato associato positivamente.

“The study aimed to examine: (i) the association between perception of infertility

controllability and coping strategies; and (ii) the association between perception of

infertility controllability and coping strategies to psychological distress, applying

multivariate statistical techniques to control for the effects of demographic variables.

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 28

This cross-sectional study included 137 women with fertility problems undergoing IVF

in a public hospital. All participants completed questionnaires that measured fertility-

related stress, state anxiety, depressive symptomatology, perception of control and

coping strategies.

Pearson’s correlation coefficients were calculated between all study variables,

followed by hierarchical multiple linear regression. Low perception of personal and

treatment controllability was associated with frequent use of avoidance coping and

high perception of treatment controllability was positively associated with problem-

focused coping.

Multivariate analysis showed that, when controlling for demographic factors, low

perception of personal control and avoidance coping were positively associated with

fertility-related stress and state anxiety, and problem-appraisal coping was negatively

and significantly associated with fertility-related stress and depressive symptomatology

scorse”. [Gourounti, Anagnostopoulos, Potamianos, Lykeridou, Schmidt, Vaslamatzis, 2012]

Questo studio ha mostrato che la percezione di bassa controllabilità è associata con un

basso coping, e che la sensazione di controllabilità del problema infertilità è

strettamente connesso allo stress psicologico.

“The findings of this study merit the understanding of the role of control perception

and coping in psychological stress of infertile women to identify beforehand those

women who might be at risk of experiencing high stress and in need of support This

study showed that low perception of controllability was associated with avoidance

coping.”. [Gourounti, et al., 2012]

Questi risultati sono utili per capire come far fronte allo stress psicologico delle donne

infertili e per identificare in anticipo quelle donne che potrebbero essere a maggior

rischio di forte stress, quindi bisognose di un adeguato sostegno.

“In addition, the study demonstrated that perception of infertility controllability and

coping strategies were related to psychological stress. Therefore, healthcare

professionals should enhance the implementation of interventions and support services

for infertile women undergoing fertility treatment in order to enhance sense of control

and alter coping skills of those women believed to be at risk”. [Gourounti, et al. 2012]

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 29

5 CONCLUSIONI

L'infertilità non è mai solo un problema di natura biologico-somatica, ma trascina con

sé anche problematiche psicologiche. Non potere avere figli causa una sensazione di

vuoto nella propria vita: l’infertilità può portare ad una grave crisi esistenziale sia

nell’individuo che nella coppia. Troppe volte la maternità diviene un’esigenza così

preponderante da diventare un’ossessione, ulteriormente aggravata dalla pressione

sociale e familiare che circonda la donna, incanalando e costringendo la vita verso

questo obiettivo da conquistarsi ad ogni costo.

L’intento di un intervento psicologico è quello di aiutare il singolo e la coppia a

riconoscere ed accettare le componenti emotive che vengono scatenate da questa

situazione ed affrontare insieme le eventuali conflittualità esistenti nell’ambito della

coppia.

Per una donna è importante saper riconoscere quando si è in crisi e saper chiedere aiuto:

smettere di nascondere le emozioni, lo stress, le paure e condividere con i professionisti

la propria situazione per riuscire a viverla al meglio.

L'obiettivo del lavoro psicologico deve essere centrato sul sostenere il singolo e la

coppia nella difficile elaborazione della condizione che sta vivendo e nel

riconoscimento e nell’accettazione del percorso che s’intraprende.

L’Infertilità Femminile:

Aspetti Psicologici e Principali Strategie di Coping

Pag. 30

6 BIBLIOGRAFIA - SITOGRAFIA

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Sitografia

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed

PubMed è una banca dati biomedica accessibile gratuitamente on line, sviluppata dal National Center for Biotechnology Information (NCBI) presso la National Library of Medicine (NLM). PubMed contiene circa 16 milioni di citazioni di articoli scientifici, di ambito biomedico o di scienze affini, dagli anni '50 del Novecento ad oggi. Le citazioni provengono da MEDLINE (la prima banca dati della NLM) e da altre banche dati dedicate alle scienze della vita; gli abstract, disponibili dal 1975, sono presenti per il 76% degli articoli. Grazie al software Entrez, PubMed permette l'accesso ad articoli a testo pieno disponibili gratuitamente on line. Le riviste indicizzate sono circa 1/6 dell'intera produzione mondiale in ambito biomedico, anche se provengono principalmente dall'area statunitense (40%) e sono per lo più pubblicate in lingua inglese (88%).

http://www.in-psicoterapia.com/

IN Psicologia Psicoterapia Psichiatria e’ una rivista online di Psicologia Psicoterapia Psichiatria, attualità scientifica, articoli e applicazioni psicoterapeutiche. E’ nata come progetto editoriale con l’intento di consolidare ed ampliare un’esperienza che ha preso le mosse, nel 1986, con la rivista “Lo Psicologo” e che è proseguita con la successiva “IN formazione psicologia

http://www.journals.elsevier.com/reproductive-biomedicine-online

Reproductive BioMedicine Online covers the formation, growth and differentiation of the human embryo. It is intended to bring to public attention new research on biological and clinical research on human reproduction and the human embryo including relevant studies on animals. It is published by a group of scientists and clinicians working in these fields of study. Its audience comprises researchers, clinicians, practitioners, academics and patients. Context:The period of human embryonic growth covered is between the formation of the primordial germ cells in the fetus until mid-pregnancy. High quality research on lower animals is included if it helps to clarify the human situation. Studies progressing to birth and later are published if they have a direct bearing on events in the earlier stages of pregnancy.

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http://www.amsciepub.com/loi/pr0

Psychological Reports is a bimonthly academic journal covering research in psychology and psychiatry. It was established by Robert and Carol H. Ammons in 1949.

http://www.ons.org/Publications/CJON/

The Clinical Journal of Oncology Nursing (CJON) is an official publication of the Oncology Nursing Society (ONS) and is directed to the nurse caring for patients with or at risk for cancer. CJON is a vehicle to advance the mission of ONS, which is to promote excellence in oncology nursing and quality cancer care. The CJON mission is twofold: (a) to provide practical information necessary to care for patients and their families across the cancer continuum and (b) to develop publication skills in oncology nurses.

http://www.plosmedicine.org/

PLoS Medicine is a weekly medical journal covering the full spectrum of the medical sciences. It began operation on October 19, 2004, as the second journal of the Public Library of Science (PLOS), a non-profit open access publisher. All content in PLOS Medicine is published under the Creative Commons "by-attribution" license. To fund the journal, the publication's business model requires in most cases that authors pay publication costs. The journal was published online and in a printed format until 2005 and is now only published online. The journal's chief editor is Virginia Barbour.

http://www.fertstert.org/

Fertility and Sterility is an international journal for obstetricians, gynecologists, reproductive endocrinologists, urologists, basic scientists and others who treat and investigate problems of infertility and human reproductive disorders. The journal publishes juried original scientific articles in clinical and laboratory research relevant to reproductive endocrinology, urology, andrology, physiology, immunology, genetics,contraception, and menopause. Fertility and Sterility encourages and supports meaningful basic and clinical research, and facilitates and promotes excellence in professional education, in the field of reproductive medicine.

http://www.thepractitioner.co.uk/

The Practitioner is a PubMed indexed general medical review monthy journal with subscribers throughout the world. The Practitioner and this website are also used by doctors preparing themselves to work in the UK.

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http://www.elsevier.com/journals/gynecologie-obstetrique-and-fertilite/1297-9589#

Gynécologie obstétrique et fertility est le mensuel scientifique d'information et de formation destiné aux gynécologues obstétriciens et aux biologistes de la reproduction. La revue publie des éditoriaux, faits et arguments, articles originaux en langue française, mises au point pratiques et une information actualisée ayant trait à l'obstétrique et à la gynécologie et aux différentes spécialités développées à partir de ces deux pôles : médecine de la reproduction, médecine maternelle et foetale, de l'endocrinologie à la chirurgie, la cancérologie, ou la sexualité, la psychosomatique...

http://onlinelibrary.wiley.com/journal/10.1111/(ISSN)2044-8341

Psychology and Psychotherapy: Theory Research and Practice (formerly The British Journal of Medical Psychology) is an international journal with a focus on the psychological aspects of mental health, psychological problems and their psychotherapeutic treatments. Its aim has been to bring together the psychiatric and psychological disciplines and this is reflected in the composition of the Editorial Team. The traditional orientation of the Journal has been towards psychodynamic and interpersonal approaches, which have defined its core identity, but we now additionally welcome submissions of original theoretical and research-based papers of any theoretical provenance provided they have a bearing upon vulnerability to, adjustment to, assessment of, and recovery (assisted or otherwise) from psychological disorders. The Journal thus aims

to promote theoretical and research developments in the fields of subjective psychological states and dispositions, interpersonal attitudes, behaviour and relationships and psychological therapies (including both process and outcome research) where mental health is concerned.

http://www.painjournalonline.com/

PAIN is the official publication of the International Association for the Study of Pain (IASP). PAIN publishes original research on the nature, mechanisms, and treatment of pain and provides a multidisciplinary forum for the dissemination of research in the basic and clinical sciences. The Editor-in-Chief of PAIN is Francis J. Keefe, PhD, Pain Prevention and Treatment Research Program, Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, Duke University, Durham, NC, USA.

http://informahealthcare.com/loi/pob

The Journal of Psychosomatic Obstetrics & Gynecology is a quarterly medical journa lcovering research in obstetrics, gynecology and psychosomatics that was established in 1982. The journal is published on behalf of the International Society of Psychosomatic Obstetrics and Gynaecology. (IPSOG).

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http://www.thelancet.com/journals/lancet/issue/current

The Lancet publishes a weekly journal and six monthly specialty journals in the fields of global health, diabetes and endocrinology, oncology, neurology, respiratory medicine, and infectious diseases. All Lancet journals are published online and in print.

http://www.psychosomaticmedicine.org/

Psychosomatic Medicine is a peer-reviewed medical journal published nine times per year by the American Psychosomatic Society. It covers "experimental and clinical studies dealing with various aspects of the relationships among social, psychological, and behavioral factors and bodily processes in humans and animals."[1] It was established in 1939.The journal is widely cited – the 2010 Impact Factor was 3.974 (11th among 71 psychology journals and 25th among 126 psychiatry journals). The 5-year Impact Factor is 4.690 (8th among psychology journals and 21st among psychiatry journals).

http://humupd.oxfordjournals.org/

Human Reproduction Update, first published in 1995, aims to provide invited, comprehensive, authoritative, up-to-date critical and balanced reviews covering all areas of human reproduction including reproductive physiology and pathology, endocrinology, andrology, gonad function, gametogenesis, fertilization, embryo development, implantation, pregnancy, genetics, genetic diagnosis, oncology, infectious disease, surgery, contraception, infertility treatment, psychology and counselling, ethics and social issues. These papers are peer-reviewed to the highest editorial and scientific standards. Human Reproduction Update is published on behalf of the European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE).

http://www.journals.elsevier.com/molecular-and-cellular-endocrinology/

Molecular and Cellular Endocrinology was established in 1974 to meet the demand for integrated publication on all aspects related to the biochemical effects, synthesis and secretions of extracellular signals (hormones, neurotransmitters, etc.) and to the understanding of cellular regulatory mechanisms involved in hormonal control. The journal is fulfilling this aim by publishing full-length original research papers, rapid papers, invited reviews, At the Cutting Edge essays, and book reviews.

http://www.jri.ir/en/Default.aspx

The Journal of Reproduction and Infertility is a peer-reviewed quarterly published by Avicenna Research Institute (ARI). This quarterly journal is one of the most outstanding scientific journals in Iran based on the reviews made by the Commission for Medical Journals affiliated to Iran Ministry of Health and Medical Education. The journal used to be published in the Persian language with English abstracts from January 2000to October 2009 but it has been fully published in English afterwards.The main scope of JRI is to publish genuine basic and clinical studies, in the field of reproduction, fertility and infertility.

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http://www.journals.elsevier.com/social-science-and-medicine/

Social Science & Medicine è una rivista accademica che copre le scienze sociali, la ricerca sulla salute, l'antropologia, l’economia, la geografia, la psicologia, l’epidemiologia, la politica sociale, la sociologia e l'assistenza sanitaria, la politica, la pratica e l'organizzazione. E' stata fondata nel 1967 ed è pubblicata da Elsevier.

http://humrep.oxfordjournals.org/

Human Reproduction features full-length, peer-reviewed papers reporting original research, clinical case histories, as well as opinions and debates on topical issues. Papers published cover the clinical science and medical aspects of reproductive physiology and pathology, endocrinology, andrology, gonad function, gametogenesis, fertilization, embryo development, implantation, pregnancy, genetics, genetic diagnosis, oncology, infectious disease, surgery, contraception, infertility treatment, psychology, ethics and social issues. The highest scientific and editorial standard is maintained throughout the journal along with a rapid rate of publication.

http://www.tandfonline.com/toc/usmt20/current#.UeO3w6xQAoo

The Journal of Sex and Marital Therapy is one of the top independent journals in the field. Under the prestigious leadership of R. Taylor Segraves, M.D. - one of the world’ foremost experts in sex and marital therapy -- JSMT is an active and contemporary forum reflecting the most viable developments emanating from the U.S. and abroad. JSMT continues to break new ground with innovative research and clinical writing, and the editor is committed to showcasing the most far-reaching traditional and contemporary thinking from all sources. You will read about therapeutic techniques, outcome, special clinical and medical problems, and the theoretical parameters of sexual functioning, and marital relationships.