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Valutazione di contesto e valutazione delle competenze: possibili intrecci di percorsi riflessivi Donatella Savio, Università di Pavia

Valutazione delle competenze e valutazione di contesto · bambini in merito agli apprendimenti attesi e a quelli ottenuti, ... la valutazione del percorso compiuto dal bambino e che

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Valutazione di contesto

e valutazione delle

competenze:

possibili intrecci di percorsi riflessivi

Donatella Savio, Università di Pavia

La valutazione

secondo le Indicazioni 2007

Da “ L‟organizzazione del curricolo”: “la valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curricolari: attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine. Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo.

Alle singole istituzioni scolastiche spetta poi la responsabilità dell’autovalutazione , che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola , ai fini del suo continuo miglioramento…”

La questione

Assessment: valutazione degli apprendimenti acquisiti

dal soggetto cui è rivolto il processo di

insegnamento/apprendimento

Educational evaluation: valutazione della qualità di

contesti, progetti, programmi educativi nonché dei

processi di insegnamento

Quali intrecci possibili?

Valutazione degli apprendimenti:

sommativa

1. Sommativa (anni ’60)

La docimologia studia i metodi di misurazione delle prestazioni scolastiche ponendosi problemi di

→ verificare la riproduzione di conoscenze

→ definizione delle conoscenze da misurare

→ oggettività e standardizzazione dei metodi

(questo risultato misurato dove si colloca rispetto alla “norma”?)

Valutazione degli apprendimenti:

formativa e autentica

2. Formativa (dagli anni ’90)

Muta l‟idea di relazione educativa e di apprendimento -si

riscopre Dewey (1933;1939); costruttivismo-

→ accento sull‟apprendimento più che sull‟insegnamento,

sulla costruzione per ricerca e scoperta più che sulla

riproduzione di conoscenze

→ l‟allievo è al “centro”, con i suoi interessi e i suoi percorsi

personali di attivo costruttore di conoscenze e

competenze (Orientamenti ‟91)

Valutazione degli apprendimenti:

formativa e autentica

La valutazione intesa come:

- momento cruciale del processo formativo → il soggetto,

auto-valutando il suo percorso di apprendimento, riflette e

prende coscienza di cosa e come apprende riprogettando

ricorsivamente la propria storia formativa

- descrizione non solo delle conoscenze, ma anche delle

dimensioni emotive/sociali e delle strategie cognitive di

apprendimento personali → profili di competenza

- strumento per riflettere su e riprogettare le strategie di

insegnamento

Valutazione degli apprendimenti:

formativa e autentica

Inoltre:

si sottolinea che i test di profitto sono decontestualizzati, non si dice nulla del contesto della “prova”; si sa che è fuori dal momento dell‟apprendimento e dalla vita vera, cioè inautentico.

si pone il problema di descrivere cosa e come il soggetto sa trasferire e generalizzare le conoscenze di cui dispone in contesti di vita reali (= competenze)

“L’enfasi è posta sulla riflessione… L’intento è quello di coinvolgere gli studenti in compiti che richiedono di applicare le conoscenze nelle esperienze del mondo reale. La valutazione autentica scoraggia le prove “carta e penna” sconnesse dalle attività di insegnamento e di apprendimento che al momento avvengono… c’è un intento personale, una ragione a impegnarsi, un ascolto vero…” (Winograd & Perkins, 1996)”

Valutazione formativa e autentica:

una sfida per la professionalità

Cogliere comportamenti /competenze in atto in contesti autentici implica saper

→ proporre e vedere la vita vera a scuola, ciò che per i bambini è “vita vera” = i problemi autentici

(Per la Scuola dell‟infanzia ambito privilegiato è il gioco)

→ definire con precisione i comportamenti/competenze per saperli cogliere nei processi messi in atto per affrontare i problemi autentici

→ attrezzarsi con strumenti osservativi ad hoc

→ utilizzare i dati dell‟osservazione per riflettere sulle strategie d‟insegnamento, sul curricolo e ri-progettarlo

Valutazione formativa e autentica:

una sfida per la professionalità

Saper

→ promuovere l‟auto-riflessione formativa nel bambino

Lumbelli (1990) propone la tecnica del rispecchiamento: con un atteggiamento di accettazione piena e acritica e di curiosità autentica l‟insegnante riprende verbalmente ciò che il soggetto fa o dice con l‟effetto di promuovere in lui

→ l‟espressione libera e autentica di ciò e di come pensa

→ la prosecuzione del discorso / processo

→ il vedere “da fuori” il proprio discorso /processo, coglierne le lacune, provare a correggerle…

Valutazione formativa e autentica:

una sfida per la professionalità

Con l‟osservazione e il “rispecchiamento” si tratta

ribaltare il paradigma della valutazione sommativa:

la centratura è sul “quel” bambino, sul suo sapere e

pensare, non sul sapere dell‟insegnante

salta la categoria del giusto/sbagliato: qualsiasi cosa

“quel” bambino dica/pensi/ faccia è utile per

l‟insegnante, gli permette di cogliere il pensiero

autentico del bambino

Valutazione formativa e autentica:

una sfida per la professionalità

le domande sono da bandire: bloccano, orientano

le risposte quindi impediscono al bambino di

riflettere sul suo autentico flusso di pensiero,

all‟insegnante di coglierlo

come e cosa “quel” bambino pensa è la verifica

della qualità dell‟intervento educativo: dice se ha

promosso gli apprendimenti previsti, dà

informazioni su come riprogettarlo

Valutazione formativa e autentica:

una sfida per la professionalità

La valutazione F/A implica una professionalità docente che interpreta l‟insegnamento/apprendimento come un processo d‟indagine; l‟insegnante è un ricercatore pratico riflessivo (Schon, 1983) che:

valuta in modo formativo e autentico per conoscere dove certi bambini sono rispetto a certi apprendimenti

su queste basi, progetta e propone un certo curricolo come ipotesi d‟intervento (se…allora) per promuovere quegli apprendimenti in quei bambini

valutando contestualmente in modo formativo e autentico quei bambini in merito agli apprendimenti attesi e a quelli ottenuti, valuta il curricolo, riflette sulla sua efficacia e su come riprogettarlo

Educational evaluation

Nasce negli anni ‟60 negli Stati Uniti a partire da

esigenze politiche e amministrative; negli anni

‟80 si precisa come ambito disciplinare e di

ricerca trasversale; negli anni „90 approda in

Italia.

E‟ “raccolta sistematica e interpretazione di dati

che conduce come parte integrante del

processo ad un giudizio di valore che mira

all‟azione” (Beeby, 1977)

Educational evaluation

Mira a fornire dati sull‟efficacia di un servizio, di un

progetto, di un intervento educativo per

stabilire se mantenerlo → sommativa, realizzata da

un valutatore esterno per amministratori, politici, utenti

ristrutturarlo e reindirizzarlo → formativa, realizzata

da un valutatore esterno per gli operatori dei servizi;

se è realizzata dagli stessi operatori

↓↓↓↓↓

autovalutazione/ self-educational evaluation

La self-educational-evaluation e

l‟insegnante ricercatore pratico riflessivo

L‟autovalutazione è una auto-riflessione su “quello che si fa, sul perché lo si fa e sul come si potrebbe farlo meglio” (Schön,1983)”; perciò è una strategia cruciale di una professionalità insegnante interpretata come ricerca

Tra gli strumenti dell‟auto-valutazione dell‟insegnante c‟è l‟ la valutazione formativa e autentica del bambino

↓↓↓

L‟ insegnante ricercatore pratico riflessivo è la professionalità che fa da sfondo e intreccia la valutazione formativa autentica del bambino e la self-educational-evaluation

La Self-educational-evaluation è

autovalutazione formativa e

autentica

Consiste nel guardare dall‟esterno la prassi in cui si è quotidianamente coinvolti →autenticità

Prelude e consente la riflessione sulla qualità e

sul senso educativo del proprio fare (come e

perché si fa quel che si fa) → riflessione

Promuove crescita professionale in termini di

consapevolezza e progettualità educativa intenzionale (come si potrebbe fare meglio) → formazione e riorientamento

Self-educational-evaluation:

strumenti

Per “guardarsi dall‟esterno” occorre attrezzarsi con strumenti

ad hoc che

forniscano una “guida per l‟occhio”= dicano quali aspetti

del contesto è importante guardare per poterne valutare la

qualità;

forniscano una proposta di qualità con cui confrontarsi =

dicano come quegli aspetti devono essere per fare la

qualità educativa del contesto;

↓↓↓

aiutino a svelare le pedagogie latenti (Becchi, 1978)

AVSI (Auto Valutazione della

Scuola dell‟Infanzia), la struttura

Scala A. L‟ esperienza educativa

A1 Le esperienze relazionali e sociali

A2 Le attività educative

A3 Le routine

A4 Spazi

A5 Tempi

Scala B. Le attività professionali

B1 Promuovere l‟esperienza educativa

B2. socializzare l‟esperienza

educativa

Scala C. Gli adulti e i loro rapporti

C1 L‟organizzazione del lavoro

C2 Rapporti in rete

Scala D. Le garanzie

D1 Testi programmatici

D2 Il personale

D3 La struttura

D4 I servizi all‟utenza

AVSI (Auto Valutazione della

Scuola dell‟Infanzia)

Scala B.1 Promuovere l‟esperienza educativa

Item 4. Valutare

Per valutazione si intende “l’accertamento intersoggettivo di una o più dimensioni formative di un contesto, di un progetto, di un’azione didattica ma anche di un sistema scolastico e l’indicazione della loro misurabile distanza da espliciti livelli considerati ottimali da un gruppo di riferimento, in vista di un’incidenza concreta sull’esperienza educativa”.

AVSI (Auto Valutazione della

Scuola dell‟Infanzia)

Scala B.1 Promuovere l‟esperienza educativa

Item 4. Valutare

La valutazione anzitutto del contesto educativo, ma anche

dei programmi e dei progetti è un’operatività complessa

che ha forti punti di connessione – ma non coincide – con

la valutazione del percorso compiuto dal bambino e che

parte dalla predisposizione di strumenti e metodi e dalla

discussione circa i giudizi di valore impliciti in ogni atto

valutativo. Si tratta di una competenza professionale che

va costruita tenendo conto anzitutto delle finalità formative

del contesto.

AVSI (Auto Valutazione della

Scuola dell‟Infanzia)

Scala B.1 Promuovere l‟esperienza educativa Item 4. Valutare

1. Gli insegnanti non svolgono alcuna pratica di valutazione del contesto ,

dei programmi, dei progetti, ma si limitano ad apprezzamenti impressionistici

Anche la valutazione del percorso del bambino avviene in modo estemporaneo e sulla base di impressioni

3. La valutazione del contesto educativo, dei programmi e dei progetti è

stata introdotta nella scuola, ma stenta a decollare a causa di una serie di fattori quali una mancanza di sistematicità nell‟approccio, il ricorso a procedure non rigorose, la resistenza di alcuni gruppi di docenti

Gli insegnanti si confrontano maggiormente sulla valutazione del percorso del bambino, ma in modo estemporaneo e sulla base di obiettivi prefissati in astratto

AVSI (Auto Valutazione della

Scuola dell‟Infanzia)

Scala B.1 Promuovere l‟esperienza educativa Item 4. Valutare

5. La valutazione del contesto educativo, dei programmi e dei progetti e

del percorso del bambino è prassi collaudata per gli insegnanti.

Per valutare gli insegnanti si appoggiano a un organo di garanzia -commissione di qualità staff di presidenza - che ha il compito di proporre momenti di autovalutazione e di concreta analisi della realtà scolastica

7. Periodicamente, a cadenza regolare, gli insegnanti organizzano

momenti di autovalutazione e di valutazione del contesto, dei programmi e dei progetti, anche in vista di una concreta ricaduta sulla scuola e sulla sezione delle analisi circa il lavoro svolto.

A tale operazione si salda la valutazione del percorso del bambino in quella particolare sezione, ai fini della promozione delle sue opportunità di crescita

AVSI (Auto Valutazione della

Scuola dell‟Infanzia)

Scala B.1 Promuovere l‟esperienza educativa Item 4. Valutare

9.

Procedure sistematiche di valutazione del contesto coinvolgono

inoltre non solo i docenti ma tutti gli operatori scolastici e gli utenti,

secondo modalità concordate e collaudate e con strumenti

scientificamente affidabili.

L‟analisi delle ricadute sulla pratica formitava dei processi

autovalutativi è oggetto periodico confronto nel gruppo docente.

L‟analisi dei risultati delle valutazioni e autovalutazioni è utilizzato

non solo per correggere la prassi, ma anche per ridefinire gli

obiettivi

GAQUIS (Griglia di Analisi della

Qualità Intrinseca della Scuola), la

struttura

Area 1 La gestione della scuola

1.A Aspetti organizzativi

1.B La professionalità docente

1.C La progettualità

Area 2 La struttura e le risorse

Area 3 I rapporti interni alla scuola

3.A I rapporti tra le persone

3.B Rapporti con le famiglie

3.C Rapporti con gli alunni

Area 4 I rapporti con la società e con gli ordini di scuola

GAQUIS (Griglia di Analisi della

Qualità Intrinseca della Scuola)

Scala B.1 La professionalità docente

Item 12 Valutazione di contesto e di processo

Valutare la qualità di un servizio educativo significa

interrogarsi non soltanto sugli esiti dell’attività di

insegnamento-apprendimento ma anche sui contesti

in cui tali esperienze avvengono e sulle modalità in

cui tali processi si articolano nella consapevolezza

delle variabili ecologiche in gioco

GAQUIS (Griglia di Analisi della

Qualità Intrinseca della Scuola)

Scala B.1 La professionalità docente

Item 12a Valutazione di contesto e di processo

Le azioni di valutazione della qualità di un contesto educativo devono promuovere la professionalità del corpo docente e, più in generale, di tutte le figure che operano nella scuola, partendo da reali necessità di riflessione sul proprio fare nel quotidiano. Si vanno così innescando processi di crescita anzitutto interni al servizio che mirano a coinvolgere gli utenti interni in una autoanalisi che via via si apre in maniera consapevole e mirata al confronto con altri attori sociali e alla progettazione di un piano di miglioramento da rivedere sistematicamente

GAQUIS (Griglia di Analisi della

Qualità Intrinseca della Scuola)

Scala B.1 la professionalità docente

Item 12a Valutazione di contesto e di processo

La scuola istituisce al suo interno una apposita commissione o organismo di garanzia, espressione del collegio dei docenti, che riflette sulla modalità di valutazione del contesto, utilizzando strumenti di autoanalisi di comprovata affidabilità e validità scientifica o elaqborando, secondo procedure corrette e rigorose, specifici criteri ope3rativi di analisi.

Tali criteri, discussi, presentati e approvati in sede di collegio, opportunamente tarati e provati in situazione e tali strumenti costituiscono un punto di riferimento per l‟intera scuola e un‟occasione di miglioramento progettuale del servizio. I criteri così elaborati o gli strumenti che si è deciso di “provare” vengono utilizzati per ripensare ogni anno ai singoli aspetti del piano dell‟offerta formatiova e alla carta dei servizi e per aprire un confronto con tutti coloro che lavorano a sdcuola e con gli utenti oltre che con esperti sul tema della valuatazione di contesto

Si documenta sistematicamente il lavoro svolto

GAQUIS (Griglia di Analisi della

Qualità Intrinseca della Scuola)

Scala B.1 la professionalità docente

Item 12b Valutazione dei processi formativi

Ai docenti in particolare compete una riflessione mirata

sui processi di insegnamento-apprendimento in cui

essi sono parte attiva; tale riflessione parte certo dal

singolo ma si realizza compiutamente nel gruppo e in

occasioni specifiche di confronto in cui si discutono

dati ed elementi raccolti con modalità rigorose.

GAQUIS (Griglia di Analisi della

Qualità Intrinseca della Scuola)

Scala B.1 la professionalità docente

Item 12b Valutazione dei processi formativi

All‟interno di una serie di organismi, espressione del Collegio (commissione qualità, commissioni per disciplina, consigli di classe), e nel Collegio si riflette sull‟articolazione dei processi formativi, sull‟elaborazione degli aspetti fondamentali del contratto educativo con gli studenti, sugli obiettivi formativi trasversali delle diverse discipline.

Si valuta periodicamente l‟impatto di tali strategie nei Consigli di classe facendo ricorso a metodologie di ricerca di comprovata affidabilità, supportate da adeguati corsi di formazione.

I risultati delle discussioni collegiali e delle valutazioni condotte sono noti e sono condivisi da tutti gli insegnanti della scuola che li traducono nel loro lavoro quotidiano e che sistematicamente documentano e puntualizzano quanto si sforzano di attuare.