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Azienda Sanitaria Provinciale Enna VASCULAR ACCESS TEAM ISTRUZIONI PER LA CORRETTA GESTIONE DEGLI ACCESSI VASCOLARI Rev.0.0 10/10/2018 U.O.Q. Pagina 1 di 19 VASCULAR ACCESS TEAM ISTRUZIONI PER LA CORRETTA GESTIONE DEGLI ACCESSI VASCOLARI Nome/Funzione Data Firma Redazione Dott.ssa Giuseppina Prestifilippo Dirigente Medico Anestesia e Rianimazione PO Umberto I Enna Dott.ssa Giuliana Arena Dirigente Medico Anestesia e Rianimazione PO Umberto I Enna Dott.ssa Rosalia Lo Gerfo Direttore UOC di Direzione Medica Presidi Ospedalieri - Enna Infermiere Giovanni Iannello Blocco Operatorio PO Umberto I Enna Infermiere Fabio Guarneri Blocco Operatorio PO Umberto I Enna Infermiere Salvatore Giampiccolo Referente Aziendale Qualità Verifica Dott. Antonino Muratore Direttore UOC Chirurgia PO Umberto I Enna Dott. Sebastiano Savoca Responsabile UOC Anestesia e Rianimazione PO Umberto I Enna Approvazione Dott. Emanuele Cassarà Direttore Sanitario ASP Enna Adozione Dott. Antonino Salina Commissario Straordinario ASP Enna

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VASCULAR ACCESS TEAM

ISTRUZIONI PER LA CORRETTA GESTIONE DEGLI ACCESSI VASCOLARI

Nome/Funzione Data Firma

Redazione

Dott.ssa Giuseppina Prestifilippo Dirigente Medico Anestesia e Rianimazione PO Umberto I – Enna Dott.ssa Giuliana Arena Dirigente Medico Anestesia e Rianimazione PO Umberto I – Enna

Dott.ssa Rosalia Lo Gerfo Direttore UOC di Direzione Medica Presidi Ospedalieri - Enna

Infermiere Giovanni Iannello Blocco Operatorio PO Umberto I – Enna Infermiere Fabio Guarneri Blocco Operatorio PO Umberto I – Enna Infermiere Salvatore Giampiccolo Referente Aziendale Qualità

Verifica

Dott. Antonino Muratore Direttore UOC Chirurgia PO Umberto I – Enna Dott. Sebastiano Savoca

Responsabile UOC Anestesia e Rianimazione PO Umberto I – Enna

Approvazione Dott. Emanuele Cassarà Direttore Sanitario ASP Enna

Adozione Dott. Antonino Salina

Commissario Straordinario ASP Enna

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- SOMMARIO -

1. Premessa ........................................................................................................... 3

2. Scopi .................................................................................................................. 4

3. Modifiche alle revisioni precedenti ...................................................................... 4

4. Campo d‟applicazione ........................................................................................ 5

5. Definizioni ........................................................................................................... 5

6. Matrice delle Responsabilita‟/Attivita‟ ................................................................. 6

7. Descrizione delle attività ..................................................................................... 7

8 Riferimenti e Allegati ........................................................................................ 15

8.1 Riferimenti .......................................................................................................... 15

8.2 Allegati.............................................................................................................. 18

9 Indicatori/Parametri di Controllo ....................................................................... 18

10 Lista di Distribuzione ........................................................................................ 19

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1. PREMESSA

Il cateterismo venoso, sia esso periferico (CVP) o centrale (CVC) rappresenta uno dei

dispositivi fondamentali nel trattamento dei pazienti ospedalizzati che necessitano di cure a

medio e a lungo termine.

La mancanza di un accesso venoso adeguato comporta diverse conseguenze, tra le

quali:

rischio di complicanze flebitiche e trombotiche

ritardi nell'inizio della terapia

disagio e stress per lo stesso paziente

allungamento dei tempi di degenza

L‟impianto,inoltre, può determinare un serio rischio di complicanze infettive locali e

sistemiche,quali :

infezioni locali del sito,

CRBSI :Catheter-Related Bloodstream Infection(batteriemie correlate all‟uso di

cateteri vascolari)

trombo-flebiti settiche

endocarditi

altre infezioni metastatiche (es. ascesso polmonare, ascesso cerebrale, osteomieliti

ed endoftalmiti).

L‟incidenza di CRBSI varia in maniera considerevole a seconda del tipo di catetere, della

frequenza di manipolazione del catetere e dai fattori associati al paziente (malattie

preesistenti e gravità della malattia).

I cateteri venosi periferici sono i dispositivi più frequentemente usati per l‟accesso

vascolare. Sebbene l‟incidenza delle infezioni locali o sistemiche (BSI) associate a cateteri

venosi periferici sia in genere bassa, a causa della frequenza con la quale i cateteri vengono

manipolati , le complicanze infettive gravi determinano una considerevole morbosità annua.

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I cateteri venosi centrali ,CVC, invece sono frequentemente associati a CRBSI; le

piu' recenti indagini epidemiologiche hanno riportato una prevalenza delle infezioni

batteriemiche (BSI) di circa 0,5-0,8%, per un totale del 7% di tutte le infezioni ospedaliere.

La CRBSI è in genere causata o dai microrganismi presenti sulla cute in corrispondenza del

sito di inserzione che contaminano il catetere durante l‟inserimento e migrano lungo il

percorso cutaneo del catetere, o dai microrganismi delle mani degli operatori sanitari che

contaminano e colonizzano il connettore del catetere durante gli interventi assistenziali.

Contaminazione da infusione o disseminazione ematica da altri siti di infezione del corpo

sono più raramente coinvolte come causa di CRBSI.

La procedura descrive il percorso assistenziale nonche' le modalita' di inserimento e gestione

dei cateteri vascolari.

2. SCOPI

Realizzazione di un programma di interventi volti alla riduzione delle batteriemie

correlate all‟utilizzo dei cateteri vascolari (CRBSI = Catheter-Related Bloodstream Infection)

fino al raggiungimento del valore più basso possibile o l‟azzeramento (Targeting Zero).

Questo obiettivo puo' essere raggiunto attuando, in ciascuna delle fasi di impianto e

gestione dei cateteri venosi centrali, una serie strutturata di interventi e di procedure

assistenziali standardizzate , i cosidetti "bundle", (in genere da un minimo di 5 ad massimo

di 8 ) , applicate contemporaneamente da tutti gli operatori sanitari a tutti i pazienti secondo

la regola del " tutto o nulla" e verificati mediante una check list appositamente predisposta e

compilata .

3. MODIFICHE ALLE REVISIONI PRECEDENTI

Revisione data Motivo dell‟aggiornamento

00.00.00 10/10/18 Prima stesura della procedura

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4. CAMPO D’APPLICAZIONE

La procedura si applica presso l'ospedale Umberto I ai pazienti interni, ossia pazienti

ricoverati presso i presidi ospedalieri della ASP di Enna, che necessitano di un accesso

vascolare stabile, al fine di poter ricevere le terapia prescritte senza subire un

depauperamento progressivo del patrimonio venoso e al fine di ridurre al minimo possibile o

azzerare il rischio di infezioni correlate al cateterismo venoso.

La procedura si applica inoltre ai pazienti esterni, ossia pazienti sottoposti ad

assistenza domiciliare che necessitano di trattamenti farmacologici o supporto nutrizionale

per via parenterale di continuo o ad intermittenza, che afferiscono alla nostra struttura su

prescrizione del medico curante.

5. DEFINIZIONI

CVC Catetere Venoso Centrale

CICC Centrally Inserted Central Catheters Catetere Venoso Centrale ad Inserzione Centrale

PICC Peripherally Inserted Central Catheters Catetere Venoso Centrale ad Inserzione Periferica

FICC Femoral Inserted Central Catheters Catetere Venoso Centrale ad Inserzione Dalla Femorale

MIDLINE Catetere Venoso Periferico a Medio Lungo Termine

CRBSI Batteriemie Correlate all‟uso di Cateteri Vascolari

ICA Infezioni Correlate all'Assistenza

ECDC European Centre For Disease Prevention and Control

VAT Vascular Access Team

UO Unita' Operativa

ASS Ausiliario Socio Sanitario

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6. MATRICE DELLE RESPONSABILITA’/ATTIVITA’

Funzione Medico

VAT Infermiere

VAT Medico

U.O. Infermiere

U.O. ASS

Richiesta di accesso

vascolare R C

Indicazione all'impianto di

accesso vascolare R C

Pianificazione della

manovra R C

Consenso informato R C

Manovra di impiano PICC

/MIDLINE C/R R/C

Manovra di impianto CVC

/PORT /

PICC-PORT

R C

Gestione ordinaria

Intraospedaliera

dell'accesso vascolare

C R

Gestione ambulatoriale

dell'accesso vascolare C R

Preparazione degli spazi e

del materiale C R

Sanificazione ambiente

C R

R = Responsabile: persona fisica preposta dal Direttore U.O. per gestire un‟attività pianificata o di routine nell‟U.O. C = Coinvolto: persona attratta in una posizione o situazione che comporta responsabilità, rischi, danni.

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7. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ

DISPOSITIVI DI ACCESSO VENOSO

CVC: dispositivo vascolare la cui punta arriva in vena cava superiore. La

composizione del materiale può essere in silicone o poliuretano.

Rispetto al CVP (catetere venoso periferico) garantisce un accesso stabile e sicuro,

attraverso cui è possibile somministrare ampi volumi di soluzioni o farmaci che richiedono un

elevato flusso di sangue, come per esempio farmaci irritanti , vescicanti o nutrizioni

parenterali ad elevata osmolarita'.

Esistono diversi tipi di cateteri classificabili in funzione dell‟uso, della modalità di inserimento

e dei tempi di utilizzo.

In generale i cateteri sono definiti tunnellizzati se percorrono un tragitto sottocutaneo prima

dell‟accesso nella vena di grosso calibro; possono essere a punta chiusa o a punta aperta e

possono essere inseriti per un breve periodo oppure per un periodo medio-lungo.

I cateteri venosi centrali a breve termine CICC (Centrally Inserted Central Catheters)

,vengono lasciati in sito da 20 a 45 giorni (utilizzo ospedaliero). Per terapie a breve termine

come ultima scelta (per la maggiore probabilità di infezione ) si possono anche utilizzare i

cateteri venosi centrali ad inserzione dalla vena femorale FICC (femorally inserted central

catheters) per utilizzo ospedaliero.

Il tempo di permanenza dei cateteri a medio termine PICC ( Peripherally Inserted Central

Catheters ) è di oltre 6 mesi (utilizzo intra ed extraospedaliero).

I CICC totalmente impiantabili con reservoir o PORT, invece possono essere utilizzati per

terapie a tempo indeterminato (utilizzo intra ed extraospedaliero).

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CICC Centrally Inserted Central Catheters

Possono essere in silicone o poliuretano.

Si possono inserire dalla vena giugulare interna, dalla vena succlavia o dalla vena ascellare.

Il posizionamento avviene (tranne per la vena succlavia) in maniera ecoguidata.

I CICC possono venire tunnelizzati , con un exite site piu‟ lontano rispetto al luogo di

introduzione, per ridurre il rischio di infezione ( es. pazienti trachostomizzati).

CICC totalmente impiantabili con reservoir o Port: possono essere in titanio o in

plastica. Generalmente in silicone a punta aperta o chiusa (Groshong-port) inseriti

completamente sotto la cute e posizionati chirurgicamente.

Il Port può essere impiantato in diverse sedi:

- Torace: succlavia, giugulare,

- Arto Superiore: brachiale , basilica, cefalica .

L'accesso al PORT avviene mediante puntura percutanea con un ago non-coring, Ago

di Huber/Gripper (senza effetto biopsia). Il setto può essere perforato fino a 2000-3000 volte

circa.

L’Ago di HUBER è un ago speciale utilizzato per l‟accesso al Port, in quanto preserva

l'integrità del setto in silicone e garantisce l'efficienza anche dopo un alto numero di punture.

PICC: in poliuretano o silicone vengono introdotti attraverso l‟uso dell‟ecoguida al

terzo medio del braccio destro o sinistro dalla vena basilica, brachiale o cefalica fino a

raggiungere la vena cava superiore.

I cateteri venosi periferici (CVP, Midline e mini midline): sono realizzati con

materiale biocompatibile (teflon, poliuretano, silicone), assemblato in modi diversi secondo la

specificità.

Sono indicati per terapie a breve termine da 1 a 10 giorni per un utilizzo rigorosamente

intraospedaliero ad esclusione dei Midline che possono essere utilizzati anche in ambiente

extraospedaliero .

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Il Vascular Access Team (VAT)

Il VAT è composto da professionisti con esperienza nell‟utilizzo dell‟ecografo ,

nell‟inserimento eco-guidato e nella gestione di accessi venosi vascolari

La costituzione del Team, composto da personale medico-infermieristico, comporta

significativi vantaggi in termini di sicurezza, costo-efficacia e di efficienza:

- riduzione delle complicanze e dei costi legati all‟impianto, grazie alla adozione di una

tecnica standardizzata e condivisa, eseguita da personale con esperienza e training

specifici;

- attuazione di un servizio continuativo di “counselling” per la gestione routinaria degli

accessi venosi e per la gestione di eventuali complicanze infettive, trombotiche o

meccaniche;

- mantenimento di un attività culturale/formativa continua, finalizzata all‟aggiornamento

delle procedure e dei protocolli inerenti l‟impianto e la gestione degli accessi venosi;

- gestione caregiver per i pazienti extra-ospedalieri

Tra i compiti del VAT c‟è la formazione del personale di tutti i reparti dell‟ASP ENNA

attraverso corsi ed audit volti alla conoscenza e alla divulgazione dei BUNDLE. Nell‟ambito

di tali corsi verranno individuati dei professionisti 1 medico ed 1 infermiere per ogni reparto

che saranno responsabili della corretta applicazione dei BUNDLE e che saranno responsabili

della registrazione del monitoraggio e del rispetto delle direttive indicate.

I privileges rappresentano uno strumento fondamentale per lo sviluppo delle competenze

dei singoli professionisti e che, per questo, devono rappresentare la base per la

determinazione dei fabbisogni formativi dei singoli operatori coinvolti nel posizionamento e

gestione dei cateteri venosi centrali e periferici , la procedura di conferimento dei privileges

prevede tre livelli di autonomia: autonomo , autorizzato con supervisione, non autorizzato,

secondo la tabella qui di seguito riportata

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PRIVILEGES AUTONOMO PARZIALMENTE

AUTONOMO

NON

AUTORIZZATO

CRITERI SI/

NO CRITERI SI/NO

INSERIMENTO

CATETERI

VENOSI

CENTRALI E

PERIFERICI

ALMENO 50

INSERIMENTI

PER ANNO

CORSO TEORICO

PRATICO

GESTIONE

CATETERI

VENOSI

CENTRALI E

PERIFERICI

ALMENO 100

GESTIONI PER

ANNO

CORSO TEORICO

PRATICO

SELEZIONE DEI PAZIENTI.

Percorso Tracciabile della Prestazione: Pazienti Interni, Pazienti Esterni.

Modalità di accesso all’Ambulatorio Accessi Vascolari per i pazienti ricoverati

nell’ASP di Enna

Il medico dell‟U.O. che prevede la necessità di un Accesso Vascolare stabile compila in ogni

sua parte il modulo di richiesta per la “Valutazione del Patrimonio Venoso MODULO DI

RICHIESTA CICC-PORT-PICC-MIDLINE” (allegato 1) e la inoltra, corredata da esami

ematochimici recenti (emocromo e coagulazione) all‟Ambulatorio Accessi Vascolari

dell'U.O.di anestesia e rianimazione.

- Il personale in servizio presso l‟ambulatorio provvederà a programmare la data per

l‟effettuazione dell‟esame e ne darà comunicazione all‟U.O. proponente;

Il giorno dell‟esame il medico dell‟U.O. inoltrerà richiesta al reparto di Anestesia e

Rianimazione per “posizionamento C.V.C.” sul portale intranet “Dedalus” e, all‟orario

concordato, invierà il paziente insieme alla cartella clinica c/o l‟Ambulatorio Accessi

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Vascolari;

- Valutate attentamente le motivazioni della richiesta, gli esami ematochimici e le condizioni

del patrimonio venoso residuo del paziente, il Vascular Team provvederà ad impiantare

opportuno device o, qualora necessario, a programmare data per impianto di “port-a-cath”;

- Nel caso di impianto di Catetere Venoso Centrale, sia esso anche ad inserzione periferica

(PICC), il reparto dovrà formalizzare richiesta di Rx torace in 2 proiezioni e provvederà a

prelevare il paziente dall‟ambulatorio e ad accompagnarlo in Radiologia;

- Il Sanitario Impiantatore del device, una volta visionata la radiografia che ne attesta il

corretto posizionamento (non necessario in caso di Mid-Line o mini Mid-Line), provvederà a

compilare il referto sul portale intranet “Medoffice” e ad inserirne copia, corredata da

talloncino identificativo, in cartella clinica.

Modalità di accesso all’Ambulatorio Accessi Vascolari per

consulenza/complicanze

Il Vascular Team fornisce consulenza in caso di dubbi o complicanze occorse al

paziente portatore di Accesso Vascolare:

Se il problema è lieve richiedere suggerimenti/pareri telefonici;

In caso di persistenza del problema e/o valutazione dello stesso, inviare richiesta con

attivazione di consulto (tramite portale intranet “Dedalus”, previa telefonata);

Modalità di accesso all’Ambulatorio Accessi Vascolari per i pazienti esterni

Il medico di Medicina di Base o di A.D.I. che preveda la necessità di un Accesso

Vascolare stabile per un proprio assistito prescrive, con ricettario regionale, richiesta di

Visita Anestesiologica per “Valutazione del Patrimonio Venoso”, allegando breve

relazione anamnestica;

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Contatta telefonicamente l‟Ambulatorio Accessi Vascolari per la programmazione

dell‟intervento, descrivendo le necessità terapeutiche e le condizioni dell‟assistito oltre

che la terapia in atto;

Verifica la presenza od eventualmente prescrive gli esami ematochimici richiesti

(emocromo e coagulazione);

Il giorno dell‟intervento invia il paziente in Ambulatorio Accessi Vascolari munito di

documento di identità e tessera sanitaria, necessari al ricovero in Day Service

Il paziente (o il suo accompagnatore) provvederà al pagamento del ticket (se non

esente) presso il C.U.P. e, quindi si recherà in Ambulatorio, dove il Team effettuerà la

Valutazione del Patrimonio Venoso residuo e la scelta del device da impiantare;

Il dispositivo potrà essere impiantato solo in regime di ricovero, per cui il medico del

Vascular Team procederà all‟attivazione del PAC 465 (in caso di patologia tumorale) o

466 (in caso di patologia non tumorale);

Nel caso di impianto di Catetere Venoso Centrale, sia esso anche ad inserzione

periferica (PICC), il medico del Vascular Team richiederà Rx torace in 2 proiezioni;

Il Sanitario che Impianta il device, visionata la radiografia che ne attesta il corretto

posizionamento (non necessario in caso di Midline o mini Midline), provvederà a

compilare la scheda di impianto corredandola con l‟apposito talloncino identificativo e

ne consegnerà copia al paziente.

Modalità di accesso all’Ambulatorio Accessi Vascolari ai pazienti

domiciliarizzati per medicazione – rimozione device

Il paziente portatore di dispositivo vascolare stabile (sia centrale che periferico)

necessita di lavaggio dei lumi del catetere e di medicazione del device almeno ogni

7 giorni:

Il paziente provvederà a fare prescrivere dal proprio medico curante impegnativa per:

o “Irrigazione di catetere vascolare”

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o “Altra irrigazione di ferita, medicazione”

N.B.: per evitare il continuo ricorso al medico di medicina generale, fare inserire un

numero di prestazioni idoneo alla gestione di un accesso vascolare stabile (max 8

prestazioni);

Il paziente (o il suo accompagnatore) provvederà al pagamento del ticket (se non

esente) presso il C.U.P. e consegnerà la documentazione al sanitario presente in

ambulatorio, col quale programmerà il calendario degli incontri.

Qualora il paziente non necessiti più del dispositivo dovrà fare prescrivere al proprio

medico curante impegnativa per “rimozione Catetere Vascolare”, provvedere ad

autorizzare la ricetta presso il C.U.P. e programmare con il personale dell‟Ambulatorio

Accessi Vascolari la data per la rimozione.

PROACTIVE VASCULAR PLANNING

Criteri di scelta del Catetere

QUANDO DOBBIAMO POSIZIONARE UN ACCESSO VENOSO DOBBIAMO PORCI UNA

SERIE DI DOMANDE:

• In QUALE CONTESTO mi serve l‟accesso venoso

(intra-ospedaliero o extraospedaliero) ?

• Ho bisogno di un ACCESSO DI TIPO CENTRALE O PERIFERICO?

• Che TIPO DI TERAPIA devo somministrare?

(farmaci vescicanti, nutrizione parenterale, soluzioni iper-osmolari, acide, basiche etc.)

• Che TIPO DI PAZIENTE ho davanti (oncologico, settico, ematologico, dializzato,

etc.)?

La scelta del caterere piu‟ idoneo deve tener conto di tutte queste varianti.Ciò può essere

facilmente realizzato mediante un algoritmo (pro active vascular planning, allegato 9 ) che

tenga presente le caratteristiche di ciascun presidio per accesso venoso (centrale o

periferico; a breve, medio o lungo termine) e le complicanze ad esso potenzialmente

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associate, in modo da scegliere per ogni situazione clinica l‟accesso venoso che si associa

ad un minor rischio di complicanze e ad una migliore „performance‟ clinica, facendo in modo

che esso sia inserito al momento giusto nella fase clinica più appropriata

Centrale o periferico. Quale differenza?

Per definizione un catetere venoso è periferico quando la sua punta

indipendentemente dal sito di accesso non raggiunge la prossimità della giunzione tra vena

cava superiore e l‟atrio destro. Per questo motivo i cateteri venosi periferici possono essere

usati solo con farmaci e soluzioni aventi le seguenti caratteristiche:

- soluzione con pH tra 5-9

- farmaci con osmolarità < 500 600mOsM/l

- soluzioni nutrizionali con osmolarità < 800 900mOsM/l

- farmaci non vescicanti

Un catetere venoso lo si definisce “centrale” quando la sua punta viene posizionata in

prossimità della giunzione tra vena cava superiore e atrio destro.

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Il catetere venoso centrale consente quindi di:

- misurare la pressione venosa centrale

- infusione di soluzioni ipertoniche con osmolarità > a 700mOsM/l

- somministrazione di farmaci basici (pH > 9), acidi (pH <5), vescicanti o irritanti

sull‟endotelio del vaso.

8 RIFERIMENTI E ALLEGATI

8.1 RIFERIMENTI

- Decreto Assessoriale n. 1004/2016 Programma regionale per l‟azzeramento delle

infezioni CVC correlate “targeting zero"

- Bodenham A, " Association of Anesthesists of Great Britain and Ireland - Safe vascular

access 2016, Anesthesia 2016.

- APIC Guidelines 2015 " Guide to Preventing Central Line- Associated Bloodstream

Infection "

- Gorski, L. A., et al. "Intermittently Delivered IV Medication and pH: Reevaluating the

Evidence." Journal of Infusion Nursing38.1 2015: 27-46.

- Chopra V. Flanders S. Saint S. et al. The Michigan Appropiateness Guide for Intavenous

Catheter (MAGIC):Result from multispecialty panel using the RAND/UCLA

Appropiateness method . Ann Intern Med. 2015;163:S1-S39

- Loveday HP, " epic 3: National Evidence- Based Guidelines for Preventing in NHS

Hospitals in England" , Journal of Hospital Infections 2014; 86(S1);S1-S70.

- Marshall J, "SHEA/IDSA Practice Recomendation - Strategies to prevent Central Line –

Associated Bloodstream Infection " 2014 ;35(7);753-771.

- Infectious Diseases Working Party of the German Society of Hematology and Medical

Oncology." Annals of Oncology 2014: mdt545.

- López Briz E. et al. "Heparin versus 0.9% sodium chloride intermittent flushing for

prevention of occlusion in central venous catheters in adults (Review)." Cochrane

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8.2 ALLEGATI

1. Modulo di richiesta accesso vascolare CICC-PORT-PICC- MIDLINE

2. Consenso informato per il posizionamento CICC

3. Consenso informato per il posizionamento PICC

4. Consenso informato per il posizionamento Port-A-Cath Venoso

5. Consenso informato per l'impianto di un catetere periferico "MIDLINE"

6. Scheda di monitoraggio impianto PICC

7. Scheda di posizionamento CVC

8. Scheda di gestione ospedaliera/domiciliare del Catetere Venoso Centrale

9. Proactive Vascular Planning: criteri di scelta del catetere

10. Bundle per la prevenzione delle infezioni CVC correlate

a. Bundle per il posizionamento del catetere venoso centrale

b. Bundle per la gestione del catetere venoso centrale

11. Istruzioni per la corretta gestione degli accessi vascolari

9 INDICATORI/PARAMETRI DI CONTROLLO

Indicatore Corretta compilazione schede Impianto device

Numeratore Numero di schede impianto compilate correttamente

Denominatore Totale schede impianto

Valore atteso del 60% al 30 giugno 2019; Valore atteso dell'80% al 31 dicembre 2019

Indicatore Corretta compilazione schede Gestione device

Numeratore Numero di schede di gestione compilate correttamente

Denominatore Totale schede gestione

Valore atteso del 60% al 30 giugno 2019; Valore atteso dell'80% al 31 dicembre 2019

Indicatore Impianto device

Numeratore Numero di device impiantati

Denominatore Totale richieste impianti

Valore atteso del 80% al 30 giugno 2019; Valore atteso dell'90% al 31 dicembre 2019

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10 LISTA DI DISTRIBUZIONE

Direttore Medico di Presidio

Direttori/Responsabili delle UU.OO.

Medicina di base

Medicina specialistica

Direttori di Distretti Sanitari