56
Anno XXIX - n o 1 Gennaio/Febbraio 2015 Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

VFV 1 2015 GEN FEB

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Dal Trentino un pupazzo anti-trauma in caso d'incidenti con bimbi coinvolti, ed è sempre la PAT che tornerà ad avere un'unica scuola VVF (perm/vol), non verranno invece aggregati i corpi in visione della fusione d'alcuni municipi. Uno speciale NUE 112, a che punto (non) siamo? Dalla Svizzera un articolo tecnico sul peso degli equipaggiamenti supplementari e il QR CODE per risalire alle schede di sicurezza delle auto. Mentre in Valle d'Aosta - con la firma d'un accordo - si restituisce il giusto peso ai distaccamenti VVFV, dal Viminale il Sottosegretario Bocci, di fatto, "certifica" che non impiegare i VVF volontari in calamità è la norma. Aggregati alle colonne mobili, invece, i soli mezzi di soccorso acquistati dalle onlus dei VVFV...ma con equipaggi VVF permanenti!

Citation preview

Page 1: VFV 1 2015 GEN FEB

Anno XXIX - no 1 Gennaio/Febbraio 2015

Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

Page 2: VFV 1 2015 GEN FEB
Page 3: VFV 1 2015 GEN FEB

ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALEDELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCOVOLONTARI (F.W.V.F.A.)

Direttore ResponsabileAntonio Ascanio MANGANOSegreteria EditorialeFabio MARANGONI

Comitato di DirezionePRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVEROPRESIDENTE D’ONORE: Gino GRONCHIVICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO,Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLOCONSIGLIERI NAZIONALI: Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI,Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN, Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO, Paolo CORBETTA, Giancarlo GIACHINOe Damiano LANDI.

Impaginazione e GraficaSATECO [email protected]

Editore incaricato, ufficio abbonamentiSede centrale Sicurezza Aziendale s.r.l.Via Palmieri, 47 - 20141 Milanotel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261Agenzie per l’ItaliaCEAT tel. 02/89.500.256DIFFUSIONE S.M. tel. 055 2590284Stampa:LITOGRAFIA STEPHAN – GERMIGNAGA (VA)

Abbonamenti:Gratuita a Comandi eDistaccamenti dei VV.F.

Sostenitori € 70,00Benemerito da € 70,00 in suUna copia € 8,00Arretrati € 10,50

L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari è estra-nea alla gestione economica della rivista. Gli articoli firmaticorrispondono al pensiero dell’articolista e non impegnanoné la Rivista né l’Associazione. La Redazione si riserva il dirit-to di rifacimenti e correzioni di quegli articoli che a sua discre-zione riterrà opportuno modificare. È vietata la riproduzioneanche parziale di articoli, fotografie, disegni qui pubblicati, Ilpersonale addetto alla raccolta di abbonamenti, non appar-tiene al Corpo Nazionale VV.F.

Garanzia di riservatezza per gli abbonatiL’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati fornitidagli abbonati e la possibilita di richiederne gratuitamente larettifica o la cancellazione, scrivendo a: Sicurezza Aziendalesrl - Via Palmieri, 47 -20141 Milano.Le informazioni costudite nell’archivio elettronico dell’Editoresaranno utilizzate al solo scopo di inviare la rivista o comuni-cazioni concernenti l’abbonamento (Legge 675/96 sulla tute-la dei dati personali).Pubblicità Inferiore al 70%Aut. Trib. Milano n. 855/89

2EDITORIALE DEL PRESIDENTE

4

7

22

23

24

GENNAIO/FEBBRAIO 2015

Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano

w w w . a n v v f v . i t

1

6

5

16

26

32

33

41

45

RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONENAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

46

CESOIE E PELUCHES

TRENTINO, SCUOLA UNICA PER PERMANENTI E VOLONTARI

CARLO GALIMBERTI, L’UOMO, IL POMPIERE, L’ATLETA

NUE 112 IN EUROPA: MODELLI E TENDENZE

IL POMPIERE APPESANTITO DAGLI EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARI

BUON VIAGGIO LUIGI CERRI

CORSO SULLA SICUREZZA STRADALE IN MEMORIA DI CAROTTA

AUTOMOBILI: SALVATAGGIO PIÙ RAPIDO GRAZIE A UN CODICE QR

ISTRUTTORI VOLONTARI

BREVISSIME

I VVF VOLONTARI NON “IDONEI” PER LE CALAMITÀ

VDA: FIRMATO ACCORDO, VVF VOLONTARI IN PRIMA RISPOSTA, SEMPRE

LA FRANCIA TENTA D’ARGINARE LA CRISI DEL VOLONTARIATO

LE AUTO IBRIDE DI EXPO NON FARANNO SOCCORSO

47CORPO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, C’È DEL VERO?

Page 4: VFV 1 2015 GEN FEB

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

Il presente editoriale è focalizzato sugli aggiornamenti relativi ad importanti inno-vazioni, frutto del lavoro svolto in questo mandato e con uno sguardo al futuro,messe in campo nell’ottica di crescita sia della struttura che dell’organizzazioneassociativa volte ad una sempre maggiore efficacia ed efficienza nei servizi ai socie nel funzionamento interno.

Nel triennio 2013-2015 il Consiglio Nazionale ha operato una serie di scelte, daltaglio moderno ed attuale, volte a migliorare il servizio offerto agli associati e adaumentare ulteriormente la già indiscussa rappresentatività posseduta sia a livel-lo locale che nazionale.

A tale proposito una delle ultime novità introdotte è stata il trasferimento dellaSede Nazionale in una nuova struttura adeguata alle rinnovate esigenze associa-tive, dotata di servizio multilingue (Inglese, Francese e Spagnolo), attrezzata perla gestione documentale e della corrispondenza e con segreteria specializzata nelsettore del volontariato dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile.

A questa innovazione si accompagna anche un’altra grande novità riguardante lafornitura, per ogni coordinamento regionale, sezione provinciale e delegazionecomunale costituite ed in regola con il tesseramento, di un proprio indirizzo diposta elettronica presso il dominio associativo anvvfv.org che potrà essere utiliz-zato quale strumento di comunicazione ufficiale sia tra soci che verso l’esterno eal quale verranno indirizzate le news relative all’attività associativa svolta, le cir-colari ministeriali e le comunicazioni di interesse e, in futuro, tutta quella docu-mentazione utile alle attività presso i distaccamenti e le sezioni di protezione civi-le.

Per qualsiasi necessità e supporto gli associati possono quindi da oggi contattare la Sede Nazionale all’indirizzo A.N.VV.F.V. Via P.Cavezzale 8, 10124, Torino, Telefono 011/8888.23, Fax 011/197.924.86. L’orario di apertura della Segreteria è dal Lunedì al Venerdìdalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 15.00 alle ore 18,30 mentre l’orario di ricevimento del pubblico è dal Lunedì al Venerdì dalleore 9.00 alle ore 12,30 e Lunedì e Martedì dalle 15.00 alle ore 18,30.

Eventuali comunicazioni via posta elettronica, ed indirizzate agli uffici associativi, possono essere poi inviate ai seguenti recapiti email:

-per la Sede Nazionale: [email protected]

-per l’Ufficio Amministrativo : [email protected]

-per l’Ufficio Patrimonio, Donazioni e Comodati : [email protected]

-per il Tesseramento: [email protected]

-per la Posta Certificata: pec: [email protected]

Si ricorda inoltre che aggiornamenti ed informazioni sono disponibili sul sito internet nazionale http://www.anvvfv.it

Roberto Mugavero

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 20152

www.anvvfv. i t

Page 5: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015

[email protected]

twitter@pompieri

https://www.facebook.com/pompieri.vfv

Si ringraziano: Matteo Cattani, Marco Torriani,Claudio Mignot, Simone Mainini, Tiziano Pojer, Roberto Zanin,

Massimo Barbon, Andrea Rabbolini e Andrea Cappello.

@pompieri

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

ED

ITO

RIA

LE

Lettori e pompieri,

mentre – è bene ricordarlo – le sole Organizzazioni Sindacali stannodiscutendo il NOSTRO nuovo regolamento, in incontri presieduti dall’Ing.Cosimo Pulito (Direttore Centrale per la Prevenzione e la SicurezzaTecnica…); apprendiamo che l’Amministrazione – dopo aver preso notadelle criticità segnalate dalle OO.SS. - provvederà alla stesura d’un nuovotesto (ormai abbiam perso il conto).

I colleghi dei nostri distaccamenti volontari, intanto, sono alle prese coiproblemi di sempre cercando di garantire un servizio il più professionale econtinuativo possibile. Un esempio di “agevolazione”: un nostro VFvolontario, per ottenere la patente di II categoria, deve fare un corso(diurno e feriale) di 4 settimane (144 ore tra teoria e guida). Non potrà(ovviamente?) guidare in soccorso gli automezzi per i quali la patente loabilità; per quello occorrerà la patente di III categoria. Senza nulla voler togliere al corso “ministeriale”, senz’altro più che benfatto (anche se fruibile solo da disoccupati), abbiamo visionato il programmad’un corso analogo previsto per i VVF volontari della Provincia Autonomadi Trento. Per ottenere la patente “C” e guidare i mezzi di quella categoriaanche in soccorso, i colleghi trentini frequentano 42 ore di lezioni, tutte inorario serale e prefestivo. Quasi tutte le lezioni vengono svolte in ambito“distrettuale” – quindi in luogo vicino alla propria residenza – e il personaledocente è quello della Scuola Provinciale Antincendi.

Prima di lasciarvi alla lettura della rivista, vorrei inviarvi a leggereattentamente l’articolo di pagina 32: il Sottosegretario Bocci – rispondendoper iscritto ad una interrogazione – ha ribadito che il dispositivo disoccorso messo in atto un anno fa per l’alluvione dell’Emilia fosse idoneo,sufficiente e conforme alle procedure (i VVF volontari locali non erano statiper nulla utilizzati). I nostri automezzi, invece, (quelli acquistati con risorselocali e relativi sacrifici) sono “autorizzati” all’impiego in calamità (consolo personale permanente). Questo non l’ha detto Bocci ma è accadutoveramente con la piattaforma aerea del distaccamento di Chiari (BS),“prelevata” e partita alla volta della Toscana dove imperversava ilmaltempo.

Buona lettura

PS: approfondiremo la cosa sul prossimo numero, vi anticipo che nelVaresotto, qualora i distaccamenti VVF volontari non abbiano almeno 5unità disponibili in sede, dovranno essere “allertati con ritardo” tale dagiungere sul target contestualmente o successivamente alla sq. permanente.Questo quanto disposto dal Comandante Provinciale, Ing. Paolo Maurizi,recentemente insediatosi. Provvedimento simile era stato preso dal collega,comandante a Livorno nel 2010, Alessandro Carraresi.

[...] Qualora la squadra di volontari, in presidio fisso, sia costituitada un numero di unità inferiore a n° 5 /(cinque), dovrà essere con-siderata ed utilizzata come “supporto” alle ordinarie squadre VF e,quindi, in caso di necessità (p.e. carenza personale e/o mancanzadi acqua,), attivata dopo l’invio delle ordinarie squadre di soccor-so competenti per territorio in modo tale che, salvo casi particola-ri, l’intervento dei vigili volontari possa essere contestuale o suces-sivo a quello dei colleghi permanenti. [...]

3

Page 6: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 20154

Dopo un lungo lavoro di studio e programmazione,è arrivato il peluche anti trauma, uno strumentofinalizzato ad alleviare il panico, il disagio o sem-

plicemente il disorientamento che un bambino in teneraetà si può trovare ad affrontare in caso di incidente.È scientificamente provato infatti, che un episodio par-ticolarmente ansiogeno, quale potrebbe essere un inci-dente stradale, può degenerare in seguito con reazionipost traumatiche da stress, con grosse ripercussioninell’ambito comportamentale nonché affettivo dei bam-bini. L’utilizzo di uno strumento come un peluche puòottenere lo scopo di distrarre momentaneamente ilbambino, permettendogli di sfogare o almeno arginare ildolore abbracciando il peluche ed inconsciamentedistendersi osservandone il viso, particolarmente rassi-curante grazie all’utilizzo di un sorriso molto ampio edocchi grandi, spostando poi l’attenzione tramite la fog-gia della “divisa” che indossa, che si richiama in modostilizzato a quella indossata dal/dai soccorritore/i, con iquali il bambino è costretto suo malgrado a confrontar-si.

Incidenti stradali con bambini coinvolti? Per fortuna accaderaramente ma, per alleviare lo stress ai bimbi coinvolti, laFederazione VVF Volontari del Trentino ha ideato e fattoprodurre un pupazzo/pompiere per arginare il dolore deipiccoli malcapitati.

L’immagine del Vigile del Fuoco che soccorre un bam-bino ha da sempre commosso l’immaginario collettivo,con questo piccolo contributo la Federazione dei CorpiVVF Volontari della PAT ha cercato di esprimere concre-tamente la volontà di miglioramento, di attenzione ai piùpiccoli, di vicinanza a chi si trova improvvisamente adover affrontare il dolore, non solo con l’interventomediante le attrezzature tecnologicamente più avanza-te, ma anche usando come risorsa un morbido pelucheda stringere e con cui interagire nel momento del pani-co. Il progetto del pupazzo Helliot è stato realizzato dal-l’artista Fulvio Bernardini, autore del fumetto “PompiereJunior”, che da anni segue il mondo dei VVF volontari elavora quotidianamente con bambini e ragazzi per larealizzazione dei suoi lavori.

CESOIE E PELUCHES

Page 7: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 5

IL TRENTINOTORNERÀ ADAVEREUN’UNICASCUOLA PERPERMANENTI EVOLONTARI.ESCLUSO INVECEL’ACCORPAMENTO DELLECASERME.

La Legge Provinciale 1 luglio 2011 n°9 aveva affian-cato, alla Scuola Provinciale Antincendi (SPA)un’apposita Scuola della Federazione dei Corpi VVFVolontari. Gli istruttori (volontari) di quest’ultimoorganismo avevano anche partecipato ad un corsopresso la SFO (Scuola Formazione Operativa - siveda foto) di Montelibretti – Roma. Recentemente l’Assessore provinciale Mellarini hadichiarato che le due scuole verranno accorpate:«Ci sarà – ha detto l’assessore – un’unica scuola diformazione per i permanenti e per i volontari, cheaccorperà le due attualmente in attività. Sarà unastruttura che porrà al centro la formazione comescelta strategica per fare del Trentino una terra dieccellenza anche in questo campo. Attraversoun’adeguata e costante formazione infatti, faremoancora meglio prevenzione e daremo più sicurezzaai cittadini e al territorio.».Il presidente della Federazione, Alberto Flaim, hainvece escluso che la fusione di alcuni Municipipossa invece portare all’accorpamento delle rispet-tive caserme di vigili del fuoco volontari. La LeggeProvinciale 24/1954 prevede infatti uno o più corpiVVF volontari per ciascun comune, oppure consor-ziarsi con municipi vicini. Alla domanda sull’even-tuale accorpamento delle caserme ha così risposto:«I nostri corpi comunali rispondono alle esigenzedel proprio territorio, anche in merito a tempi dirisposta, tempi molto inferiori alla media nazionale.Corpi di tipo comunale, come da nostra tradizionee nostra storia, riescono a dare massima attenzionein merito ad aspettative di sicurezza dei nostri citta-dini.».In merito alla fusione dei municipi di Ledro eComano, con caserme VVF restate separate, hadetto che non avrebbe avuto senso accorparle, l’u-nione non avrebbe portato ad alcun risparmio, anziavrebbe portato ad un finanziamento inferiore daparte della Provincia. «Cosa importantissima è laconoscenza del territorio ed il sentimento d’appar-tenenza dei nostri vigili al proprio territorio; perso-nale che deve sentirsi motivato alla risposta e cherischieremmo di perdere.».

Page 8: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 20156

Un uomo il cui successo sportivo, fatto di medaglieolimpiche e di innumerevoli titoli internazionali e nazio-nali, non poté piegare o scalfire la spirito indomito di unvigile del fuoco esemplare, non meno della sua straor-dinaria e storica levatura agonistica.

"Realizzatore intelligente e fortedella volontà e degli ordini dei suoi

Superiori – scrisse di lui il suoComandante all'indomani della tra-gica morte - trascinatore di uominicol mezzo infallibile dell'esempio,

sprezzava al massimo grado il peri-colo col quale amava cimentarsi al

metro delle sue doti eccezionali fisi-che e morali".

Richiamare all'evidenza le doti di uomo e di "pompiere",in una figura storica resa più famosa dai ripetuti titoliolimpici, compresa una medaglia d'oro e due d'argento,ha il merito e la funzione di rappresentare, alle genera-zioni che interpretano oggi il servizio di soccorso, i valo-ri intramontabili che accomunano l'impegno sportivo elo spirito di solidarietà.La pubblicazione del libro è iniziativa del GruppoSportivo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco diMilano, intitolato a Carlo Galimberti, stesura coordinatadal Direttore Ginnico Sportivo dott. Andrea Vivian.Carlo Galimberti un campione insuperato della pesisti-ca italiana, un eroe del soccorso, un maestro di profes-sionalità e di vita."Istruttore impareggiabile, sapeva improntare della suaforte personalità gli allievi ed infondere in essi il suoardore ed il suo slancio inesauribili".Un esempio, quindi, un modo di essere di cui oggi nonsolo celebriamo il ricordo, ma dobbiamo riconoscerel'immutato bisogno.

Carlo GalimbertiL’uomo – Il pompiere – L’atletaPgg. 84

Responsabile progetto: Andrea VivianAutori dei testi e ricerca storica: Francesco Bonacossa;Claudio Di Francesco; Attilio Rinaldo e SerenellaScanziani.

QR CODE: video sulla storia diCarlo Galimberti a questo link:https://youtu.be/JQMyNeAexXMChi fosse interessato all’acquistodel testo può rivolgersi al MuseoStorico VVF Milano:[email protected]

CARLO GALIMBERTIL’UOMOIL POMPIERE L’ATLETA

Page 9: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 7

NUMERO UNICO DI EMERGENZA 112IN EUROPA:MODELLI E TENDENZE

aumentata di oltre cinque punti percentuali a Cipro(24%, + 11), Belgio (48%, + 9) e Spagna (30%, + 9),seguita dalla Slovacchia (55%, + 8), Slovenia (30%, + 8)e Lettonia (28%, + 6). La conoscenza della funzionalitàeuropea èdiminuita di oltre quattro punti percentuali in Bulgaria(37%, -6) e Germania (17%, -4). Oltre un terzo degliintervistati (36%) che hanno viaggiato in un altro paesedell’UE almeno una volta negli ultimi 12 mesi, hannomostrato una maggiore consapevolezza del 112 rispet-to alle persone che non hanno viaggiato.Quattro intervistati su 10 (39%) che hann viaggiatoall’interno dell’UE almeno due voltenegli ultimi 12 mesi hanno correttamente identificato il112, ma diminuisce al 28% tra coloro che hanno viag-giato nell’UE una sola volta eancora al 23% tra coloroche non viaggiano inqualsiasi altro paese UE.Appena oltre la metà (51%) di tutti i cittadini dell’Unioneeuropea dicono che chiamano 112 in caso di emergen-za nel proprio paese. Gli stessi dicono anche che chia-merebbero un numero di emergenza nazionale.L’87% degli intervistati sono in grado di elencare alme-no un numero di emergenza corretto quando è statochiesto quale numero chiamare in caso di emergenzanel proprio paese. Di questi, 32% menziona il 112, il34% cita un numero di emergenza nazionale ufficiale eil 14% menziona il 112 e anche un numero nazionale.La quota di intervistati che chiama il 112 nelle propriearee del paese va dal 96% in Svezia al 2% in Grecia.La consapevolezza del 112 come un numero di emer-genza nazionale è aumentato nella maggior parte degliStati membri, aumentando più in Italia (35%, + 16),Belgio (49%, + 8) e Spagna (73%, + 8).Il 39% degli intervistati dicono che chiamano il 112 in un

Il Numero di EmergenzaEuropeo 112L’ultimo report dell’Eurobarometer Survey n. 368/2013in confronto al 2012, riporta che la maggior parte degliintervistati nell’Unione Europea non hanno familiaritàcon il 112 come un numero di emergenza europea:appena oltre un quarto (27%) sa identificare corretta-mente il 112 come il numero da chiamare ovunquenell’UE in caso di emergenza. In cinque paesi, il 50%degli intervistati identifica spontaneamenteil 112 come il numero da chiamare per servizi di emer-genza da qualsiasi parte dell’UE: Polonia (57%), Slovacchia (55%), Finlandia (54%),Lussemburgo (53%) e Repubblica Ceca (50%). Laconoscenza delle funzionalità europea del 112 è

NUE 112

A cura di Marco Torriani

Page 10: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 20158

contesto nazionale ma anche identificano il 112 come ilnumero di emergenza europea. Questo è un cambia-mento molto leggero rispetto ai 2012, quando il 38% dipopolazione di questo gruppo era in grado di identifica-re il 112 come numero tutta l’UE.

L’utilizzo del Numero diEmergenza Europeo 112Il 46% di chi ha chiamato un numero di emergenza diceche ha chiamato solo il 112, mentre il 52% afferma cheha chiamato un numero nazionale. Situazione invariatarispetto al 2012.Tuttavia, quando si risponde spontaneamente, il 35%degli intervistati che ha chiamato un numero di emer-genza, dice che ha chiamato solo 112, mentre 62%dice che hanno chiamato un numero nazionale.La quota di intervistati che ha chiamato solo il 112 in

caso di emergenza è stata più alta in Finlandia (96%) epiù bassa in Grecia (3%), Romania (98%) e Regno Unito(4%). Le informazioni sul numero di emergenza europeo112, nel (69%) non sono pervenute durante l’anno pre-cedente, mentre solo poco più di un quarto (28%) haincontrato qualche tipo di informazioni su di esso. InSlovacchia, Romania e Polonia la maggioranza degliintervistati ha ricevuto informazioni circa il numero diemergenza 112 negli ultimi 12 mesi. Ma in Grecia e inItalia solo il 9% degli intervistati ha visto o sentito tuttele informazioni. Il 63% delle persone che sono stateinformate circa il numero 112 hanno ottenuto informa-zioni tramite la televisione. Tuttavia, i giornali erano lafonte più comune di informazioni circa il 112 in quattroStati membri: Finlandia, Lussemburgo, Germania eAustria.

Il contesto legislativo europeo 1991 decisione del Consiglio del 29 luglio:Articolo 1, comma 1. Gli Stati membri assicurano l’introduzione del numero112 nelle reti telefoniche pubbliche, nelle future reti digi-tali integrate nei servizi nonché nei servizi pubblicimobili come numero unico europeo per chiamate diemergenza.

2002 direttiva del Parlamento del 7 marzo(Direttiva Servizio Universale): Articolo 26, comma 1. Gli Stati membri provvedono affinché... tutti gli utentifinali di servizi telefonici accessibili al pubblico, ed inparticolare gli utenti di telefoni pubblici a pagamento,possano chiamare gratuitamente i servizi di soccorsodigitando il numero di emergenza unico europeo 112.

2003 Raccomandazione della Commissionedel 25 luglio:Articolo 1. Gli Stati membri devono applicare le condi-zioni e i principi armonizzati definiti qui di seguito nellatrasmissione di informazioni di localizzazione ai servizidi pronto intervento per tutte le chiamate effettuate alnumero di emergenza unico europeo 112.A seguito dell’inadempienza di diversi stati europei, l’UEha proceduto nel:

2006 Avvio della procedura di infrazione2010 Richiestadi sanzioni per 40 milioni di euro

2011 Chiusura o temporanea sospensione della proce-dura di infrazione

NUE 112

La statua del Manneken-Pis è il simbolo di Bruxelles, viene spessovestito con uno dei suoi 654 costumi: il 12 febbraio (European 112Day) era vestito così.

Page 11: VFV 1 2015 GEN FEB

9VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015

La catena del Servizio 112 Fondamentale la conoscenza del Numero Unico diEmergenza. La società italiana attuale è talmente arre-trata sul tema “allertamento corretto dei sistemi diemergenza” al di là della presenza o meno di più nume-ri di emergenza, che qualsiasi modello scelto avrebbenecessità di una pesante campagna educativa e civicaa livello nazionale.

Utilizzare un dispositivo. Qualsiasi dispositivocomunicativo deve essere a dispo-sizione (e quindi facilmente fruibile) di qualsiasi utente,per accedere a una rete che supporti tutte le tipologiecomunicative oggi in essere (analogiche, digitali, web,social network, Voip ecc.).

Parlare con un operatore libero. L’immediato accessoa un punto di contatto che non sia solo risposta, macompleta gestione del bisogno di soccorso pubblico.Invio dei dati. Identificazione e localizzazione il più pre-cise possibili. Invio della risorsa idonea. Se i punti pre-cedenti sono ottimizzati al meglio l’abbattimento deitempi è ulteriormente ridotto, permettendo il raggiungi-mento dell’obiettivo e del risultato ovvero, l’intervento disoccorso e la contestuale risoluzione del bisogno disoccorso dell’utenza.

I modelli del Numero di Emergenza Europeo 112

PSAP significa Public Safety Answering Point ovveroPunto di Risposta di Pubblica Sicurezza/Soccorso.

• Modello PSAP Locale (modello 1): Le chiamatevengono indirizzate a un servizio locale. L’operatoreappartiene ad una disciplina. Vi sono più numeri diemergenza. La chiamata arriva solo ad un ente. Nelcaso il problema interessi gli altri enti viene trasferita.Costoso in quanto ogni variazione tecnologica richiedesoluzioni individuali. Esempi: Austria, Francia,Germania, Italia, Norvegia.

• Modello PSAP a due stadi (modello 2-3): Le chia-mate vengono indirizzate ad un PSAP di primo livello.L’operatore trasferisce la chiamata ad un operatore disecondo livello del servizio richiesto (PSAP2) che effet-tuerà per competenza istituzionale preposta, il dispac-cio e codifica di gravità oltre che tutta la gestione delsoccorso. Questo modello implica costi elevati perchécomporta la creazione diun’ulteriore struttura: il PSAPLaico. In generale, un superfluo passaggio in più nellarealtà italiana delle chiamate di soccorso. Esempi:U.K., Irlanda. La Romania ha adottato una “variante”(rif.3): gli specialisti dei PSAP2 supportano i Laici duran-te la chiamata al PSAP1.

• Modello Sala Operativa Integrata (modello 4): Tuttele discipline sono presenti in un’unica sala. La rispostapuò essere affidata anche a operatori laici ma nellamedesima sala è presente personale appartenente aglienti coinvolti. Modello estremamente efficace ed effi-ciente. È necessario aggiornare un minor numero diPSAP. L’addestramento è più complesso ma può avva-lersi di più figure professionali. Esempi: Spagna (alcune

NUE 112

Page 12: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201510

regioni), Belgio, Turchia. Da segnalare l’Awards ricevutonel 2013 dal “One Public Safety CommunicationCentre” nel Nord dei Paesi Bassi, basato su SalaOperativa Integrata e Interconnessa senza operatorilaici (descrizione sintetica in seguito).

• Modello Ricezione e Invio Combinati (modello 5):Un operatore laico altamente addestrato riceve le chia-mate e invia i mezzi di tutte le discipline. Efficiente: ènecessario aggiornare un numero minore di PSAP.Esempi: Finlandia, Svezia.

• Modello PSAP Interconnessi (variante): Tutti i PSAPusano la stessa tecnologia e sono interconnessi allastessa rete. Le chiamate possono essere indirizzate aqualunque operatore. È il più efficiente: tutti i PSAP uti-lizzano la stessa tecnologia. Esempi: Bulgaria,Repubblica Ceca, Svezia.

• Modello Integrazione Parziale: soccorso sanitario etecnico integrati in una centrale. Forze di polizia con ilproprio PSAP. Efficiente: è necessario aggiornare unnumero minore di PSAP. Esempi: Estonia,Lussemburgo. Da segnalare che la Provincia Autonomadi Trento ha iniziato una valutazione di attuazione di talemodello. La Regione Aosta ha un modello simile (senzaattivazione 112). A novembre 2012 il modello in usonella maggior parte dell’UE era il n.1. Nel 2013 si acqui-sisce il dato che il modello n. 4 con la varianteInterconnessione ha iniziato a imporsi con una previsio-ne di ampliamento in diversi paesi EU nei prossimi anni.L’attivazione del Numero di Emergenza Europeo 112segue lo stesso andamento. Il numero dei PSAP si ridu-ce di numero laddove i modelli n.4 e l’Interconnessioneoperano a regime. Se fino a 10 anni addietro l’EU impo-neva l’istituzione del Numero di Emergenza Europeo,negli ultimi 3-5 anni inizia a monitorare anche la moda-lità di attuazione, accoglimento e relativa gestionedella chiamata di emergenza e del soccorso.

Le maggiori tendenze inEuropa• Le centrali operative tendono a diminuire edaumentare di dimensioni: centrali più grandi tendonoa essere più efficienti ed a diminuire i tempi di risposta.La tendenza è quella di operare con il modello n. 4 el’interconnessione, con un bacino di utenza non inferio-re a un milione di abitanti.• Le centrali operative tendono a essere intercon-nesse: l’interconnessione rende i sistemi più sicuri e limette al riparo da malfunzionamenti.• Le centrali operative tendono ad avere una sala con-

NUE 112

Page 13: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 11

trollo: le sale di controllo e monitoraggio permettono diidentificare immediatamente i problemi e di risolverlitempestivamente.• Gran parte degli interventi richiede il coinvolgi-mento di più enti: Cresce l’esigenza di avere sale ope-rative integrate nelle quali la presenza di tutte le funzio-ni garantisce l’integrazione, la valorizzazione della com-petenza ed aumenta il coordinamento.• È più semplice affrontare sfide tecnologiche:i centri interconnessi che utilizzano la tecnologia sonopiù semplici da mantenere, ed in essi l’introduzione dinuove funzioni (eCall sistema di allarme e localizzazionedi incidenti stradali, NG112 – Next Generation 112ovvero l’utilizzo delle nuove applicazioni utente peraccedere al Numero Unico Europeo di Emergenza 112)è più rapida. Garanzia di continuità ognitempo.

• Gli operatori hanno un ruolo cruciale nel diminuirei tempi di risposta: in caso di emergenze di massa lapossibilità di aumentare gli operatori e di utilizzare per-sonale multilingue in loco ha un’estrema importanza.Tutto ciò pone le basi dell’obiettivo di rafforzare l’anellodebole della catena della sopravvivenza che è indiscu-tibilmente la chiamata di soccorso attraverso le tre fun-zioni universalmente riconosciute e valide sia in ambitosanitario, tecnico e di pubblica sicurezza:• Localizzazione, Valutazione, Gravità/Magnitudo• Invio del mezzo o risposta alternativa e contestua-le gestione dell’evento• Somministrazione delle Istruzioni Pre-Arrivo(IPA) “Il compito di chi risponde non è esclusiva-mentetecnico: sono necessarie competenze relazionaliper gestire gli aspetti emotivi del chiamante e tra-sformarlo nel primo soccorritore sulla scena. Talicompetenze hanno regole specifiche tra le qualispicca la necessità di presa in carico dell’intera

NUE 112

Page 14: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201512

anche le restanti forze che per compito istituzionale sioccupano di Soccorso Pubblico ed Emergenza (Enti eCorpi vari dello Stato o dell’amministrazione Provinciale/Regionale). Una organizzazione di questo tipo permet-te di utilizzare personale già parzialmente formato.Serve solo adottare procedure comuni di tipo operati-vo/organizzativo/gestionale. Gli spazi idonei sono facil-mente individuabili già presso una delle singole CentraliOperative degli enti sopra citati che meglio presentanole caratteristiche di fattibilità. Idem per i sistemi tecno-logici. Elevata complessità: la coesistenza di diversi Enti inun’unica sala operativa implica particolari dinamiche.Tuttavia procedure comuni possono essere adottate inquanto già operative sulcampo quotidianamente.Quante Centrali Uniche eInterconnesse e dove?L’argomento trova connu-bio anche nel recentedocumento “Riordino terri-toriale dello Stato”, dellaSocietà Geografica Italianaedito nel 2013, dove alcuniconcetti sonoda considera-re quando si “mette mano”a strutture operative di unacerta portata.“…Ciò che si dovrà evitare,in conclusione, è procederead accorpamenti che nesnaturino la rispondenza alterritorio, avulsi da un pro-gettoe con la sola, impro-babile motivazione dellaspending review. Il ridise-gno dei confini amministra-tivi di uno Stato è compitoserio che richiede medita-zioni profonde, il supportodi esperti del territorio e unfilo diretto e non mediato con la popolazione interessa-ta. Il mosaico politico-territoriale deve rispondere nonsolo a certi parametri statistici, ma essere anche esoprattutto compatto e omogeneo dal punto di vistageografico e storico-culturale, deve essere un territorioin cui la popolazione possa riconoscersi e avvertirlocome spazio vissuto.Se invece è il risultato di una sommaria esercitazionecartografica di chi, digiuno di geografia, è chiamato arispondere in fretta alle urla della piazza e a tacitarle conun esempio più formale che sostanziale – ma facilmen-te spendibile – dei tagli ai costi della politica, diventa

chiamata da parte di un’unica struttura: in nessunmomento il richiedente aiuto deve sentirsi dire:“…attenda che le passo…”

Una proposta per l’Italia in5 anniAl fine di evitare una riorganizzazione che preveda l’in-serimento di un livello aggiuntivo nella catena dell’emer-genza (nella fattispecie l’inserimento del Call CenterLaico quale terminale in entrata fra cittadinanza e siste-ma dell’emergenza), la proposta che segue, oltre cherifarsi alle tendenze ed evoluzioni evidenziate dall’EENA– European Emergency Number Association - qualeorgano consultivo della Commissione Europea, ha tro-vato consensi in alcuni lavori editi negli ultimi anni di cuisi allega la bibliografia (Bariona, Agostinis, Bozzetto,Torriani, Mozzarelli, De Vecchis e altri).

Il modello Centrale Unica e Interconnessa.le Centrali Operative sono presidiate dalle tre funzioni(Pubblica Sicurezza, Soccorso Tecnico Urgente,Soccorso Sanitario). L’operatore di uno degli enti cherisponde alla chiamata prende in carico la richiesta erimane in contatto continuo con l’utente; la presenzadegli operatori degli altri enti istituzionali favorisce l’ero-gazione di una risposta multidisciplinare. Nel tempo oltre alle tre funzioni citate potrebbero unirsi

NUE 112

Page 15: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 13

un nonsenso nel quale è difficile identificarsi, e il rime-dio si rivela peggiore del male. Quindi adeguare l’archi-tettura del ritaglio amministrativo alle esigenze delladomanda sociale…”.Interessante anche quanto espresso dal Prof. DavidAlexander: “…In tempi di recessione è facile tagliare ifondi della protezione contro i disastri (basta che non cisiano questi eventi per un certo periodo), e così trasfor-mare progresso in ‘retrogresso’. L’effetto è di doverspendere maggior denaro quando accade qualcosa digrave. In Europa, secondo alcune previsioni, abbiamo difronte lo spettro di una serie di insolite contingenze (…).Eppure si potrebbe ipotizzare che l’effetto cumulativodegli eventi più piccoli, i quali sembrano accadere in

Italia quasi ogni settimana, sia maggiore di quelli gran-di, ma insoliti. La politica europea sta cercando di adat-tarsi a questi problemi, ed altrettanto quella di alcunistati, soprattutto la Svezia, la Gran Bretagna ed i PaesiBassi, ma anche il Portogallo(…).La S.I.S. 118 nell’allegato n. 1 dei “Criteri e Standard delServizio 118” edito nel 2012 in merito all’impatto delNue 112 cita che in merito alle sperimentazioni in atto,non corrisponde una valutazione parallela e d’impattonelle centrali a più sfavorevole rapporto chiamate/popolazione e popolazione/soccorsi, e che gli studidovrebbero essere preliminari al fine di valutare i corret-

ti parametri che possono portare alla chiusura dellepiccole centrali insieme alla valutazione dei rapporticosto/beneficio che seguono all’introduzione di nuovionerosi sistemi gestionali, altrimenti risolti con fortirisparmi in altre realtà europee che si sono adeguateal112 ampiamente prima dell’Italia. Dovrebbe esserevalutato con un sistema dell’incident reporting e dinear miss le attività delle Centrali Nue 112 a digitaliz-zazione avanzata rispetto a quelle a bassa digitaliz-zazione, ai fini economici assicurativi, e non ultimo,della qualità deiservizi erogati in relazione ai presunti risparmi rag-giunti.

Un modello operativo interessante da imitare.Il nuovo “One Public Safety Communication Centre”(OPSCC) realizzato a Drachten nel Nord dei PaesiBassi gestisce un territorio di 3 provincie, 11.000kmq., 1,7 mln. di abitanti e 62 comuni. Ha in carico 7organizzazioni afferenti a Polizia, Vigili del Fuoco eSoccorso Sanitario. Riceve 350.000 chiamate all’an-no a cui si risponde al 90% in 10 secondi e al 98% in20 secondi. Le lingue parlate sono olandese, frisone,tedesco, inglese, francese.Cooperazione e condivisione delle informazioni sonola chiave centrale all’interno dell’ OPSCC. Tutte le organizzazioni utilizzano lo stesso sistemaoperativo. Questo garantisce efficacia ed efficienzaprevenendo errori comunicativi. Le informazioni sani-tarie e di polizia sono nascoste agli altri servizi diemergenza.L’OPSCC del Nord dei Paesi Bassi è il centro di coor-dinamento e di informazioni per tutte le forme di assi-stenza in emergenza nel Nord dei Paesi Bassi com-prese le Isole Wadden (Isole Frisone).Nel sistema GIS (Geographical Information System –Sistema Informatico Territoriale), dell’OPSCC, sonopermanentemente visibili i mezzi di soccorso e qualeè il loro stato operativo di servizio. Le informazionisulla localizzazione di un evento sono trasmessi digi-talmenteai mezzi di soccorso unitamente al percorso più velo-ce per il raggiungimento del luogo. Un dettaglioimportante è la collaborazione tra l’OPSCC sito inDrachten e quello sito in Apeldoorn.Essi sono tecnologicamente interconnessi e posso-no, in caso di malfunzionamento o altro tipo di avariagarantire l’operatività ognitempo. L’intentodell’OPSCC non solo incoraggia la cooperazione trai vari servizi di emergenza, ma prevede un risparmio

NUE 112

Page 16: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201514

di circa 2,5 mln annui.Questo nuovo OPSCC di Drachten è il modello perdecine di nuovi Public Safety Answering Point inEuropa. La struttura è stata progettata dall’arch. RenzoPavanello della BCT Architecten. La Weytec ha realizza-to l’interconnessione del sistema operativo.

ConclusioniSul nostro territorio nazionale, una/due Centrali Unichee Interconnesse per ogni territorio proposto dallaSocietà Geografica Italiana potrebbe essere un buonbilanciamento iniziale. Questo comporterà la chiusuradi tutte le Centrali Operative con relative diramazioni deisingoli Enti e Corpi vari dello Stato o dell’amministra-zione Provinciale/Regionale che sono preposti alSoccorso Pubblico ed Emergenza, con un buon rispar-mio economico e di spesa corrente e un indubbio van-taggio operativo, qualitativo e di valorizzazione dellecompetenze, di efficacia ed efficienza, oltre che di sod-disfacimento dell’utenza con importanti margini di sicu-rezza. Stante il panorama europeo attuale e le evoluzio-ni in atto, è auspicabile dirigere gli intenti e le attuazioniverso l’evoluzione, arrivando ad attivare le CentraliUniche Integrate e Interconnesse in Italia. Le modalitàsono già ampiamente indirizzate da quanto espresso inquesto contributo e confermate dagli studi e dalle realtàche hanno preceduto il nostro Paese. Le risorse, lecompetenze e le capacità di chi opera in prima lineasono da sempre presenti. Si tratta solo di armonizzarel’esistente, valorizzandolo. Il contesto amministrativolocale e nazionale non deve far altro che porsi a dispo-sizione per agevolarei processi attuativi preliminari, dimantenimento ed evoluzione. Esempi “importabili” inItalia da realtà che ante attuazione del Numero UnicoEuropeo di Emergenza 112 operavano con i medesimisistemi di emergenza, e si sono evoluti seguendo le ten-denze migliori, sono a disposizione. Il legislatore, il pro-grammatore, l’attuatore e gestore del Nue 112 in Italiadeve essere “in toto” il Ministero dell’Interno senzaintermediari Regionali o Aziendali. Questo comporterebbe l’unione della multidisciplina-rietà delle competenze già in fase progettuale per evol-vere verso una fase attuativa parallela e compatta.Di seguito una panoramica sintetica della realtà italiana.La situazione storico-cronologica italiana 2002 Direttivadel Viminale stabilisce che Polizia e Carabinieri si sud-dividano i territori. L’ente che riceve trasferisce la chia-mata ma l’intervista ricomincia da zero. Lamentele esegnalazioni ma nessuna azione correttiva.

2003Gruppo lavoro Ministero Innovazione Tecnologica conmandato a Innovazione Italia SpA (2005). Sperimentazione a Palermo, Salerno, Catanzaro (9 mln

Euro). Si limita a Salerno che prevede un telefono inC.O. dove le chiamate pertinenti per emergenza sanitaria vengono smistate da Polizia e Carabinieri. Fallimento e bocciatura dall’UE.

2006 - 2007UE mette in mora l’Italia. Deferimento alla Corte diGiustizia UE.

2008 Decreto Gentiloni. Progetto affidato a Polizia eCarabinieri. Non coinvolti 115 e 118.

2009 Corte di Giustizia UE condanna l’Italia a 10 mln/700Euro al giorno per non attivazione localizzazione e iden-tificazione chiamante. In seguito i Sen. Perduca ePoretti presentano interrogazione parlamentare. L’Aduc– Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatoriinizia a monitorare la situazione. Il governo decide diaffidare alla Protezione Civile la presentazionedi un pro-getto da presentare all’UE. Progetto Nue 2009 Integrato: prevede digitalizzazione di tutte leCentrali operative degli enti che si occupano di soccor-so pubblico al fine di garantire la localizzazione e iden-tificazione del chiamante. È comunque una piattaformaindispensabile anche per la funzionalità dei Call CenterLaici. Significa che il progetto Nue 2009 Integrato se attuatosu tutto il territorio nazionale non genera la necessità diistituire i Call Center Laici voluti dalla CommissioneSalute Stato/Regioni e Ministero Interno per garantire il“solo” vantaggio alle C.O. 118, affermando comunque illoro altro costo aggiuntivo a tutta la piattaforma.

2010Ministero Interni e Ministero Sviluppo economico: lechiamante al 112 vengono trasferite agli altri enti conlocalizzazione e identificazione via fax/mail. Piattaformeinformatiche non completamente armonizzate.Attivazione Call Center Laico interno alla C.O. 118 diVarese (mod. 2) secondo Accordo programma QuadroInterregionale per la sperimentazione a Varese,Ravenna, Palermo. Iniziali problematiche in occasionedi eventi complessi.

2011Temporaneamente sospesa l’infrazionecontro l’Italia. I provvedimenti intrapresi non sono suffi-cienti ma si considera la dichiarazione d’intenti. Emessala European Parliament Resolution Universal ServiceDirective: l’accesso al 112 deve essere libero attraversotutti i sistemi tecnologici in uso anche per i disabili.Inizia la riorganizzazione delle C.O. 118 in Lombardia.

NUE 112

Page 17: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 15

Le OO.SS. firmano protocollo d’intesa precedente allaDelibera Regionale IX/1964. Emanato il DisciplinareTecnico/Operativo per il funzionamento di tre CallCenter Laici Nue 112 nella Regione Lombardia.

2012La Società Italiana Sistema 118 emana i “Criteri eStandard del Servizio 118”. In merito alla riorganizzazio-ne delle C.O. 118 in alcune Regioni Italiane e all’argo-mento Nue 112 pongono “prudenza” ed attenta valuta-zione. A Riga e Santiago, Workshop EENA: documenta-te molte segnalazioni nei confronti dell’Italia con poten-ziale riapertura procedura d’infrazione. La telefoniamobile di nuova generazione accede al servizio di emer-genza solo con il 112. Le chiamate al 118 non sonolocalizzabili a causa di un ricorso vinto dalle compagnietelefoniche presso il TAR Lazio in ottemperanza allalegge sulla privacy. I Vigili del Fuoco di Varese median-te le loro rappresentanze Sindir- Ugl, Usppi e UglFederazione Nazionale Vigili del Fuoco inoltrano alMinistro dell’Interno una nota denunciante il fatto chetogliere ai cittadini la possibilità di chiamare direttamen-te i Vigili del Fuoco determina maggiori tempi di rispo-sta e che, proprio per questo, non è una previsione delladirettiva comunitaria ma una scelta su cui aprire al piùpresto una riflessione. 2013 Riga Workshop EENA:l’European Emergency Number Association consiglia imodelli 3-4-5 ma “predilige” le Centrali Uniche,Integrate e Interconnesse (mod. 4). a tutt’oggi… emer-gono problematiche a carico della sperimentazione inatto. Si aggiunge che si “possa mettere seriamente arischio la continuità di un servizio pubblico essenziale(...) con ripercussioni su valori fondamentali quali salu-te, ordine pubblico e la sicurezza su almeno tre milionidi abitanti serviti da tale centrale“ (ddg 2013/270 rif.Varese e 2014/16 rif. Milano). Costo annuo 3 Call Center Laici 10mln./500 Euro. AComo muore un cittadino che contattando il Nue 112riferisce l’indirizzo dove inviare il soccorso, il Call CenterLaico inoltra alla Centrale Operativa 118 un recapitodiverso. La C.O. 118 di Como invia il mezzo che giungenel luogo errato. La testata giornalistica “il FattoQuotidiano” espone la situazione facendo emergere laproblematica regionale e nazionale. I Vigili del Fuoco di Sondrio intervengono sugli argo-menti (Accorpamento Centrali Operative 118 e introdu-zione Nue 112) in quanto rilevano ritardi nei loro inter-venti di soccorso. La trasmissione Report di Rai 3 del16/12/2013 espone la situazione, evidenziandoorganizzazione illogica e dispendiosa. Viene ripresenta-ta il 02/02/14. Il Siulp di Milano segnala ritardi nei soc-corsi dopo l’attivazione del Nue 112 a Milano. Il Siulp diMilano e Brescia propongono la C.O. Unica Integrata

Sitografiawww.eena.org

www.nue112.euwww.112foundation.orgwww.ambulanceroom.itwww.emergencyroom.it

www.linkedin.comBibliografia

Flash Eurobarometer 368, February 2013, EuropeanCommission.

Mozzarelli F. “Il cambiamento organizzativo nell’ipotesidi integrazione del Numero Unico di emergenza

112 nella Centrale Operativa 118”, N&AMensile Italiano del Soccorso anno 22° Vol. 243

Marzo 2013.Legge Provinciale 1 luglio 2011, n. 9, “Disciplinadelle attività di protezione civile in provincia diTrento” (b.u. 5 luglio 2011, n. 27, suppl. n. 1).

“Il Riordino Territoriale dello Stato”. Riflessioni eproposte della Geografia Italiana. Società Geografica

Italiana Onlus - Roma 2013.A. Agostini “Brain Drain e Brain Waste: il prof.

David Alexander e l’analisi della risposta al terremotodell’Aquila”, N&A Mensile Italiano del Soccorso,

anno 20° Vol. 230 Dicembre 2011, 22-26.Torriani M. “Proposta di sperimentazione e attivazione

di una Centrale Operativa Interforze Nue 112a Brescia: spunti di riflessione”, Febbraio 2013,

www.nue112.euG. Di Domenica, A. Aranyi, “Il dimensionamentodelle Centrali Operative del 118: una riflessione.”N&A Mensile Italiano del Soccorso, anno 22° Vol.

250 Novembre 2013, 24-27.Società Italiana Sistema 118: “Criteri e Standard

del Servizio 118”, Allegato 1, luglio 2012.G. Machado, J. Paris “PSAPs Organization in Europe”,

EUESW 2013.

come soluzione. Interrogazione in IX CommissionePermanente Trasporti Poste e TLC del12/12/2013: viene considerata la possibilità diaprire a privati la gestione E-Call se lo Stato nonriuscirà a far fronte alle direttive imposte.Potenziale inserimento di ulteriore “anello di rispo-sta”. Si ripresentano problematiche al Nue 112Varese nella trasmissione dati al PSAP2 118Comoevidenziate dagli equipaggi dei mezzi disoccorso sanitario. Regioni quali Piemonte, FriuliVenezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana inizianoad accorpare le Centrali Operative 118 in misuradel 50%. Non attuano in contemporanea una pro-gettazione del Numero Unico Europeo diEmergenza. Le amministrazioni dello Stato inte-ressate quali Polizia di Stato, Carabinieri e Vigilidel Fuoco non pongono mano a una riorganizza-zione delle loro Centrali Operative.

(*) Infermiere Centrale Operativa Soccorso

Sanitario Urgenza Emergenza 118 - Brescia.

Membro Emergency Services Staff Network

dell’European Emergency Number

Association - EENA

NUE 112

Page 18: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015

Attualmente, per semplificare il padroneggiamento di unevento, i pompieri dispongono di un gran numero di elementidi equipaggiamento supplementari di cui si servono durantegli interventi. Ma, considerato la quantità di taliequipaggiamenti, bisogna restare attenti alsovrappeso che possono rappresentare per gliintervenienti.

16

EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARI

IL POMPIERE: UNA VERA E PROPRIABESTIA DA SOMA!

Articolo redatto in collaborazione con 118 Swissfire -Rivista Ufficiale della Federazione Svizzera Pompieri.

Page 19: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 17

EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARI

IL POMPIERE: UNA VERA E PROPRIABESTIA DA SOMA!

Itempi in cui il pompiere lottava contro il fuocovestito solo con un pantalone di tela, una giaccadi «plastica» Teled e un casco sono per fortuna

ormai lontani! Dall’equipaggiamento di protezioneindividuale all’apparecchio per la protezione dellarespirazione, l’equipaggiamento disponibile al gior-no d’oggi offre una protezione globale contro i vele-ni respiratori, il calore e le aggressioni meccanichenonché una buona protezione contro gli effetti deiprodotti chimici – almeno nei casi in cui non si entrain contatto prolungato con prodotti nocivi altamen-te concentrati.Il rovescio della medaglia è che il materiale per unaprotezione efficace e globale ha un peso: già soloconsiderando il materiale standard d’intervento incaso di incendio, l’equipaggiamento di protezioneindividuale completo e l’apparecchio per la prote-zione della respirazione, il carico che deve portareun pompieri raggiunge ben presto i 25 chili e questosenza contare attrezzi o apparecchi supplementari.In effetti, i pompieri dispongono attualmente di ungran numero di attrezzi e altri mezzi pratici ed effi-caci per padroneggiare un evento, specialmente incaso di incendio. Si tratta per esempio della termo-camera, dell’apparecchio di salvataggio a circuitochiuso, della maschera di evacuazione, dell’ottura-zione mobile taglia-fumo, dell’ascia, di un attrezzodivaricatore come per esempio un Halligan Tooloppure il TNT Tool, dei mezzi luminosi di marcaggio,delle corde, delle lampade portatili, ecc.Indipendentemente dall’utilità e dall’efficacia prova-ta di tutto questo materiale, e considerato appuntoil gran numero di possibilità offerte, è indispensabi-le porsi la domanda: cosa prendo con me?

Fattore peso e fattoretempo

In generale, bisogna sempre tener conto del fattoche maggiore è il peso che l’interveniente dovràportare, maggiore sarà lo sforzo fisico al quale saràsottoposto, con il relativo aumento del consumo diaria respirabile, rispettivamente di ossigeno, in unasituazione in cui questo consumo è già superiorealla norma considerato lo stress dovuto all’interven-to. Inoltre, ogni attrezzo o mezzo supplementareche viene trasportato diminuisce la libertà di movi-mento. Il pompiere, in queste condizioni, raggiungepiù rapidamente il limite delle proprie capacità.Senza contare il tempo utilizzato per equipaggiarsicon mezzi supplementari.

Quando ogni secondo conta

Si sa che, durante un incendio, il fattore tempo è deter-minante, specialmente in caso di salvataggio. In alcunesituazioni, al loro arrivo sul luogo del sinistro, ai pom-pieri restano solo alcuni minuti per evitare che l’incen-dio iniziale si trasformi in un’infiammazione totale del-l’edificio, causando così importanti danni. Inoltre, leprobabilità di sopravvivenza di eventuali persone espo-ste a veleni respiratori diminuiscono a ogni secondoche passa.

Il meno è spesso il meglio

Cosa significa concretamente? Gli attrezzi supplemen-tari di cui si dota una squadra, dipendono dalla situa-zione e dalla missione (cosa, dove, con quali mezzi).All’inizio di un intervento di spegnimento in un edificio,per esempio, il capo intervento affida generalmente allaprima squadra una missione doppia di spegnimento edi ricognizione, specialmente nel caso in cui si ignorase ci sono ancora delle persone all’interno del l’edificio.Durante la fase iniziale, generalmente il personale adisposizione non è sufficiente per poter affidare dellemissioni di spegnimento e di ricognizione a due squa-dre distinte. Attualmente, va praticamente da sé che

Per le missioni specifiche di ricognizione, la squadradispone inoltre di altri mezzi ausiliari. In caso di visibilità ridotta,i membri della squadra devonorestare insieme tenendosi alla condotta oppure auna fettuccia.

Se ci si aspetta a incontrare porte chiuse, macerieo altri ostacoli nello svolgimento della missione,possono rivelarsi preziosi degli attrezzi quali un’ascia,l’Halligan Tool, ecc.

Page 20: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201518

EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARI

so o con maschere di evacuazione che possono esserecollegate alla riserva di aria respirabile di un soccorritore.In questo modo, si è sicuri di poter fornire aria respirabi-le alle persone da evacuare nel caso in cui si dovessepercorrere una certa distanza in locali invasi dal fumo. Inluoghi in cui la profondità di penetrazione non è grande,come per esempio durante l’incendio di un appartamen-to, le eventuali persone da salvare possono essere por-tate all’aria libera in pochi secondi. In queste condizioni,un tale equipaggiamento è superfluo e costituisce soloun peso supplementare. Limitando al minimo il numero di pezzi di equipaggia-mento supplementare, la squadra conserva una maggio-re libertà di movimento e può dunque agire in modo piùrapido. L’utilizzo della termocamera riduce i tempi diintervento e le probabilità di sopravvivenza delle even-tuali persone da salvare aumentano.

questa prima squadra si equipaggi di una termocame-ra oltre che di una condotta sotto pressione destinataad assicurare la propria sicurezza. Anche in questocaso, il fattore tempo gioca un ruolo importante. Latermocamera aiuta a salvare le persone e gli animali edè utile per la valutazione dei pericoli e la tempestivalocalizzazione dei focolai.Inoltre, per garantire l’indispensabile collegamento conil capo intervento all’esterno, la squadra porta con séalmeno una radiotrasmittente.

Apparecchio di salvataggio: si o no?

Se il luogo dell’intervento ha una certa profondità dipenetrazione, è opportuno che i soccorritori si equi-paggino con apparecchi di salvataggio a circuito chiu-

Ogniequipaggiamentosupplementare riducela libertà dimovimento!

Gli apparecchi supplementari di cui si equipaggiauna squadra dipendono dalla situazione e dallamissione (cosa, dove, con quali mezzi?).

Limitando al minimo il numero di pezzi di equipaggiamentosupplementari, la squadra conserva unamaggiore libertà di movimento e può dunque agirepiù rapidamente. L’utilizzo della termocamera riducela durata dell’intervento.

Page 21: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 19

EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARI

Ricognizione,ricerca esalvataggio

Quando si interviene in luoghimolto vasti e con una grandeprofondità di penetrazione,come nei padiglioni, nei par-cheggi sotterranei o nelle galle-rie, può essere indicato l’ingag-gio di una squadra di ricogni-zione. Le vie di salvataggio e ipunti di prelievo dell’acquapossono essere marcati, peresempio, con bastoni luminosi,con nastri, con un pennarello ocon delle lampade lampeggian-ti. Questo materiale può facil-mente esser trasportato nelletasche laterali del pantaloned’intervento.

Per le missioni specifiche di ricognizione, la squadradispone inoltre di altri mezzi ausiliari. In caso di visibi-lità ridotta, i membri della squadra devono restareinsieme tenendosi alla condotta oppure a una fettuc-cia. Un bastone per ciechi è utile per controllare glispazi sotto i letti o i divani per esempio. Non caro efacile da trasportare, questo bastone telescopico èmolto efficace! Anche in questo caso, le persone tro-vate possono essere approvvigionate in aria respira-bile grazie agli apparecchi di salvataggio a circuitochiuso o a delle maschere di evacuazione. Se lasituazione permette di procedere a un salvataggio intutta tranquillità, si hanno a disposizione dei mezzi ditrasporto quali la coperta di salvataggio, lo spine-board, telo di salvataggio, ecc. Se invece si presume che la persona trovata sul luogodel sinistro è rimasta esposta per un lungo periodo adei veleni respiratori, deve essere evacuata senzaindugio dalla zona pericolosa procedendo a un salva-taggio d’urgenza, per esempio con l’ausilio di una fet-tuccia doppia. Poiché la sopravvivenza delle personeè una priorità, si procede al salvataggio d’urgenzaconsapevoli di eventuali danni collaterali.

Equipaggiamento per l’attacco interno: apparecchioPR, otturazione mobile taglia-fumo, ascia,corda di salvataggio, cassetta di tubi, tubi a matassa, ecc.

Page 22: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201520

Quando ci vuole...…ci vuole!

Se ci si aspetta a incontrare porte chiuse, macerie o altriostacoli nello svolgimento della missione, possono rive-larsi preziosi degli attrezzi quali l’Halligan Tool o il TNTTool, un piede di porco, un’ascia o una cesoia. Bisognatener conto tuttavia che questi attrezzi non sono parti-colarmente leggeri.

Pericoli invisibili

Oltre ai veleni respiratori, al calore e alle aggressionimeccaniche, il personale d’intervento può essere con-frontato ad altri pericoli quali gas o vapori che possonoessere tossici o esplodibili a secondo della sostanza dicui sono fatti. Un altro pericolo proviene dalla rarefa-zione dell’ossigeno. Se in un locale la presenza di ossi-geno scende al di sotto del 17%, ci sono pericoli per lasalute e si può rischiare perfino la morte. Il contrario èanche pericoloso: al di sopra di una concentrazione diossigeno superiore al 23% nell’aria, il rischio di incen-dio aumenta e l’olio, il grasso e i materiali oleosi o gras-si possono infiammarsi spontaneamente in modoimprovviso ed esplosivo. L’utilizzo di un apparecchio dimisura permette di rivelare in tempo utile questo gene-re di pericolo.

Squadra di ricognizione: apparecchi PR, termocamera,Halligan Tool, borsa di soccorso con apparecchidi salvataggio a circuito chiuso.

EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARI

Page 23: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 21

Fumo indesiderabile

Ci sono altre situazioni in cui l’obiettivo è per esempiomantenere dei locali al riparo dal fumo. Si può trattare diuna via di salvataggio come per esempio le scale oancora un locale in un appartamento. Un’otturazionemobile taglia-fumo impedisce tra l’altro la propagazionedel fumo in locali che non ne sono stati ancora invasi almomento dell’apertura della porta della zona satura difumo. Attualmente, sono disponibili sul mercato deiventilatori elettrici alimentati da accumulatori. Questiventilatori portatili sono particolarmente utili per la ven-tilazione difensiva o per l’evacuazione del fumo e deilocali invasi dal fumo, poiché possono essere utilizzatiall’interno degli edifici in quanto non emettono gasinquinanti.

Articolo di Claudio MignotCorpo pompieri e Centro di soccorso della regione di Morat

EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARIPOSSIBILI (elenco non completo)

• Termocamera

• Radiotrasmittente

• Apparecchio di salvataggio a circuitochiuso

• Maschera di evacuazione

• Mezzi di trasporto (coperta disalvataggio, Spineboard, ecc.)

• Bastone per ciechi

• Fettuccia doppia

• Corda

• Ascia

• Attrezzi divaricatori (Halligan Tool, TNTTool)

• Cesoia

• Mezzi di marcaggio (LED lampeggianti,bastoni luminosi, nastri, pennarelli)

• Otturazione mobile taglia-fumo

• Ventilatore elettrico

• Lampade portatili

• Apparecchi di misura Ex/Ox/ToxEquipaggiamenti: il meno possibile,ma tanto quantonecessario!

EQUIPAGGIAMENTI SUPPLEMENTARI

Page 24: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201522

BUON VIAGGIO LUIGICorbetta riunita per l’ultimo saluto aLuigi Cerri, tra i fondatori della nostraAssociazione Nazionale,capodistaccamento nonché custodedella caserma; ricoprì anche la caricadi consigliere comunale e, negli anni’70, dotò il territorio d’una ambulanzaVF. Si batté per i diritti dellacomponente volontaria del Corpo e,insieme ai consiglieri nazionalid’allora, contribuì all’apertura di circacento distaccamenti volontari nellaPenisola.

A cura di Simone Mainini

Domenica 1 febbraio ci ha lasciato Luigi Cerri classe1933, storico capo squadra dei vigili del fuoco volontaridel distaccamento di Corbetta e per 25 anni custodedella caserma di via della Repubblica.Luigi da sempre impegnato nel volontariato ha ricopertonegli anni 70 anche l’incarico di consigliere comunale delproprio comune, e fu proprio in quegli anni che con le suebattaglie riuscì a dotare il distaccamento di un’ambulan-za targata VF che venne donata dal comune al comandoprovinciale. Ma siamo solo all’inizio della sua brillantecarriera nel mondo dei vigili del fuoco perché nel 1972 fuuno degli storici fondatori dell’Associazione Nazionaledei Vigili del Fuoco Volontari che era composta dall’at-tuale Presidente d’Onore Gino Gronchi, e dal GeometraMauro Colombini di Inveruno.

Luigi un tipo molto sanguineo e coriaceo ha tra-scorso parecchi anni a combattere battaglie a favo-re del volontariato dei vigili del fuoco e se oggi sisono raggiunti molti traguardi lo dobbiamo soprat-tutto alla sua forza di volontà e caparbietà, caratte-ristiche che accomunavano il consiglio direttivodell’ANVVFV fin dalla sua nascita.In questo modo la componente volontaria è stataintegrata nell’ambito dei compiti istituzionali delCorpo Nazionale, e in oltre trent’anni il loro impegnoa portato all’apertura di oltre 100 distaccamentivolontari sparsi in tutta Italia e favorito la stesura dialcuni provvedimenti legislativi a favore dei VVFvolontari. La passione per i vigili del fuoco è statatrasmessa da Luigi al figlio Tiziano che dopo tre annitrascorsi come vigile volontario ha prestato servizioper anni come vigile permanente c/o il comandoprovinciale di Milano, e tuttora impegnato attiva-mente nel gruppo dei VVF in congedo.I vigili del fuoco volontari perdono un pezzo dellaloro storia ha ricordato Gino Gronchi durante l’o-melia con intercalare che non nascondeva l’emo-zione ha ricordato Luigi come un fratello, uniti pertante battaglie dei nostri ideali: «Ci amerai dall’altoe ci proteggerai; sei stato un esempio da seguireper tutti.».

Page 25: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 23

TRENTINO

CORSO SULLA SICUREZZA STRADALE IN MEMORIADEL VFV ROBERTO CAROTTAA dieci anni dalla morte, i Vigilidel Fuoco Volontari di Gardoloricordano Roberto con unagiornata di Caserme Aperte econ un corso sulla prevenzioneall'incidentisica stradale.

La notte del Capodanno del 2005 un normale,banale incidente, si trasforma in tragedia irrepara-bile. Un automobilista accosta sulla scena di un

incidente sulla via del Brennero, nel tratto urbano fra lacittà di Trento ed il sobborgo di Gardolo. Poco dopoviene travolto da un’auto e muore. La vittima, RobertoCarotta, non era diretta lontano. La sua casa, la suafamiglia e i suoi affetti sono a Gardolo. I suoi più cariamici sono vigili del fuoco volontari, Roberto, 27 anni,già un uomo ma ancora un ragazzo per entusiasmo, è illoro vicecomandante.Quella notte Roberto ha fatto quello che sentiva didover fare. Si è fermato per prestare soccorso a chi inquel momento poteva averne bisogno. Cosa normaleper lui e per quelli come lui che dedicano il loro tempolibero al servizio gratuito della propria comunità.Sono passati dieci anni da quella notte di dolore e diecianni dopo i VVF Volontari di Gardolo hanno voluto ricor-dare Roberto con una giornata di “Caserme Aperte” chesi è svolta sabato 10 gennaio scorso.Per non dimenticare e per promuovere la prevenzioneall'incidentistica stradale il Corpo di Gardolo in collabo-razione con ANVU Trentino (Associazione NazionalePolizia Locale) organizzeranno nei prossimi mesi alcuniincontri sulla sicurezza stradale presso le scuole mediedi Gardolo.Gli incidenti stradali in Italia sono la prima causa dimorte sotto i 40 anni, con 220 mila incidenti gravi ognianno e un bilancio di circa 5 mila morti e più di 310 milaferiti gravi. I fattori causali più fortemente associati agliincidenti stradali sono correlati ai comportamenti deiconducenti, al loro mancato rispetto delle regole delcodice della strada e, in particolare, a scorretti stili divita, come eccesso di velocità, guida distratta e perico-losa, utilizzo di telefoni cellulari alla guida, mancatorispetto della precedenza, della distanza di sicurezza e

assunzione dialcol o sostanzestupefacenti.La formazionealla prevenzionenon deve veniresolo dalleScuole Guida edagli enti com-petenti come laPolizia Localema deve farparte della vitadi tutti i giorni, infamiglia, a scuo-la e con gliamici. Se amatei vostri famigliari, i vostri amici e il prossimo ricorda-te di essere sempre responsabili quando guidate. Nell’ambito del progetto è stato anche realizzato unvideo, prodotto dai ragazzi dell'Alta FormazioneProfessionale di Trento e ha lo scopo di far rifletteresull'utilizzo dei telefoni cellulari alla guida. Lo spot èstato realizzato in collaborazione con ANVU(Associazione Professionale Polizia Locale d'Italia),Corpo dei VVF volontari di Gardolo e Lavis, CroceBianca di Trento e Corpo di Polizia Locale diTrento.nostri ideali: «Ci amerai dall’alto e ci proteg-gerai; sei stato un esempio da seguire per tutti.».

Inquadra questo QR CODEcol tuo smartphoneper visualizzare il video.

link: https://www.youtube.com/watch?v=IW532ZpQLBk

Page 26: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201524

AT T U A L I T À

Mercedes-Benz è la prima casa automobilistica a offrire ilsistema digitale di accesso a una scheda di soccorsospecifica del veicolo tramite codice QR. Rapidità esemplicità di accesso alle informazioni sul veicolo incaso d’incidente. L’etichetta autoadesiva del codice QRsi trova su tutte le vetture nuove Mercedes-Benz e smarted è anche applicabile a posteriori sui modelliprecedenti. La Federazione svizzera dei pompieri haaccolto positivamente l’innovazione e ne informa i soci.con risorse adeguate, azioni di prevenzione incisive eun'adeguata flotta antincendio, poichè non puo esseresufficiente contare solo e unicamente sul concorso dellaflotta aerea dello Stato

Salvataggio piùrapido grazie aun codice QR

Page 27: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 25

NIn caso d’incidente con auto seriamente dan-neggiata le forze di soccorso devono innanzitut-to liberare gli occupanti dal mezzo sinistrato.

L’operazione potrebbe rivelarsi pericolosa per tutti isoggetti coinvolti qualora non siano disponibili informa-zioni relative al veicolo. Per questo motivo un accessorapido alla scheda di soccorso è estremamente impor-tante per il personale preposto. La scheda contieneinfatti tutti i dettagli costruttivi specifici del veicolo, qualiad esempio la posizione degli airbag, della batteria e delserbatoio carburante, così da poter utilizzare ad esem-pio le cesoie di soccorso in totale sicurezza. Già oggitutte le case costruttrici mettono a disposizione le sche-de di soccorso per ogni modello di auto da loro prodot-ta.Daimler è il primo gruppo automobilistico in assoluto aoffrire per le autovetture di propria produzione il sistemadigitale di accesso a una scheda di soccorso specificadel veicolo tramite codice QR. «La nuova etichettaautoadesiva del codice QR fornisce in forma elettronicatutti i dati rilevanti del veicolo che possono agevolare leoperazioni di soccorso alle vittime di incidenti stradali»,spiega Stephan Müller, direttore After Sales Mercedes-Benz Cars presso la Mercedes-Benz Svizzera SA. «I

clienti Mercedes-Benz e smart svizzeri possono fareapplicare relative officine autorizzate il codice di soc-corso anche sulle auto più anziane (prodotte a partiredal 1990).» Dalla fine del 2013 l’etichetta con il codiceQR è infatti presente di serie su tutte le autovetturenuove Mercedes-Benz, mentre da gennaio di quest’an-no si ritrova anche su quelle a marchio smart. adeguataflotta antincendio, poichè non puo essere sufficientecontare solo e unicamente sul concorso della flottaaerea dello Stato che, in base al principio di sussidia-rieta sancito anche dalla legge 353/2000, deve garanti-re, con un numero ridotto di mezzi aerei rispetto aglianni passati, il supporto a tutte le Regioni d'Italia in unamateria che - e bene ricordarlo - e di competenza delleRegioni".

red/pc (fonte: DPC)

Per semplificarne l’individuazione, Mercedes-Benzha deciso di applicare un codice QR all’interno dello sportello delserbatoio e uno sul lato opposto, in corrispondenza del montante B.Robert Schmidli, direttore della FSP: «La Federazione svizzera deipompieri apprezza e sostiene gli sforzi compiuti da Mercedes-Benzper agevolare il lavoro delle squadre di soccorso stradale.»Scansionando il codice con uno smartphone o un tablet in presenzadi una connessione Internet è possibile accedere rapidamente allascheda di soccorso e, di conseguenza, a tutte le informazionidel veicolo rilevanti per la sicurezza.

Page 28: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201526

ISTRUTTORIVOLONTARIbene apertura ma le modalitàvanno riviste

La nostra Associazione Nazionale, nella persona delvicepresidente Parrinello, pur ritenendo un grossopasso avanti il recepimento delle istanze presentate alSottosegretario Bocci e concretizzate dalle direttive delCapo del Corpo Giomi, considera che lo svolgimen-to "tradizionale" del percorso formativo che porterebbeall'ottenimento della qualifica di "istruttore professiona-

A cura di Giuseppe Parrinello e Massimo Barbon

le", rende difficile l'individuazione di personale dispostoa frequentare tale corso (si tratterebbe di 5 settimanepresso le scuole della capitale). L'ANVVFV propone quindi di selezionare i discentitenendo conto del grado posseduto e della professio-nalità acquisita. Il periodo formativo andrebbe poi fra-zionato in settimane mai consecutive; una prima fase

Page 29: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 27

dovrebbe potersi svol-gere in modalità e-lear-ning e successive fasipratico-operative pres-so Poli Didattici eDirezioni Regionali.Andrà poi garantita lacopertura assicurativadei partecipanti, dalmomento chesi paventa il "nonrichiamo" in servizio equindi si tratterebbe diregime non previstodalle attuali norme.

Anche Massimo Barbon, presidente delCoordinamento Regionale Lombardia dellaANVVFV, ha inviato una missiva al direttore regio-nale VVF Pellicano, puntualizzando che:

«Se il Dipartimento, come noi, ritiene veramen-te necessario ed utile formare un nucleo diistruttori volontari, si deve forzatamente svolge-re il corso di formazione in giorni adatti alladisponibilità del ns personale; chiediamo quindidi rimodulare il calendario del corso sfruttandola modalità e-learning, già utilizzata con suc-cesso nel corso per CS volontari, i fine settima-na (sabato e domenica) e le strutture periferichedel Corpo Nazionale, Poli Didattici, DirezioniRegionale e Comandi Provinciali. Tutto ciò per-metterebbe una larga partecipazione e, di con-seguenza, la possibilità di selezionare il perso-nale più adatto a svolgere questa importante edelicata attività.»

Page 30: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201528

Page 31: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 29

Page 32: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201530

Page 33: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 31

Page 34: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201532

B R E V I S S I M E

ADDIO ALCORPOFORESTALEDELLO STATO?

MARINA E VVF:FIRMATOACCORDO

Secondo quanto annunciatodal Governo pare che la rispo-sta sia: sì. Il premier MatteoRenzi ha comunicato, parlandoall’inaugurazione dell’annoaccademico della Scuola supe-riore di polizia, che “per unasempre migliore integrazionetra le forze di polizia è difficileche dopo la riforma dellaPubblica amministrazione sianoancora cinque i corpi di polizia”.E sembra che il corpo candida-to ad esser cancellato sia proprio quello della Forestale.Ne ha parlato anche il ministro della PubblicaAmministrazione, Marianna Madia, che ha spiegatocome, con la riforma prevista, sia in agenda la riorga-

nizzazione del Corpo forestale dello Stato ed il suoeventuale assorbimento nelle altre forze. In Italia la pubblica sicurezza è affidata a 305 mila agen-ti divisi in cinque differenti corpi: Carabinieri (105 mila),Polizia (95 mila), Guardia di finanza (60mila), Polizia peni-tenziaria (38 mila), Corpo forestale dello Stato (7mila). Ieri poi è arrivato anche l’ok della commissione Affaricostituzionali del Senato alla riorganizzazione delCorpo. Critica però l’opposizione: per il leghistaRoberto Maroni, ex ministro dell’Interno ed attuale pre-sidente della Regione Lombardia, non sarebbe “una

buona idea, perché hanno unaloro storia, un senso di apparte-nenza peculiare, un’identità,una tradizione. Forzare una‘fusione a freddo’, finirebbesolo a demotivare chi ne faparte”. Plausi invece dal sin-dacato di polizia Sap: “biso-gna puntare - secondo il segre-tario Gianni Tonelli - all’unifica-zione delle forze dell’ordinepartendo dall’unificazione degliapparati logistici e centrali cheassorbono il 60% delle risorse”.

Il capo della polizia, Alessandro Pansa, invece apre aduna riforma complessiva del sistema di sicurezza chepunti ad una “revisione, razionalizzazione e moderniz-zazione della risorsa polizia”.

Marina Militare e Corpo Nazionale dei Vigili delFuoco hanno siglato un accordo per incrementare laconoscenza delle rispettive organizzazioni allo scopo diindividuare attività di collaborazione di comune inte-resse e di reciproco beneficio per valorizzare le rispet-tive capacità e metterle al servizio della collettività. Lacollaborazione è stata sottoscritta dal Capo di StatoMaggiore della Marina, ammiraglio di squadraGiuseppe De Giorgi e dal dottor ingegnere GioacchinoGiomi, Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.Verranno avviate attività di studio, ricerca, sperimen-tazione, formazione, addestramento congiunto eimpiego operativo, nell’ambito delle rispettive finalitàistituzionali, mettendo a disposizione il proprio persona-le e le strutture. La Marina Militare esprime le propriecapacità ed impiega i propri uomini e mezzi su una

gamma di attività ed operazioni che spaziano dal socia-le, all’umanitario, all’ambientale, allo scientifico ed intutti i settori d’interesse della collettività che unitamen-te alla funzione prettamente militare delineano le capa-cità dual-use in senso più ampio.Le attività di soccorso tecnico urgente e più in generaledi soccorso pubblico, unitamente a quelle di prevenzio-ne incendi e vigilanza antincendio, sono garantite nelnostro Paese dalle strutture operative del CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco dislocate su tutto il terri-torio nazionale, attive 7 giorni su 7, in tutto l’arco delle24 ore. [ricordiamo che nell’incendio del traghetto NormanAtlantic dello scorso 28 dicembre, erano stati impia-gati appena 8 VVF imbarcati su un rimorchiatore pri-vato…].

Page 35: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 33

I VVF VOLONTARINON “IDONEI” PER LE CALAMITÀ:LE LORO AUTOSCALE SI!

l Sottosegretario Bocci,rispondendo ad un’interrogazione,ritiene che il solo personalepermanente – impiegato in Emilianell’alluvione d’un anno fa – fosseidoneo e sufficiente, in quanto indetti scenari si fa ricorso aspecifiche professionalità. Mapurtroppo il mancato allertamentodei presidi volontari avviene anchein caso di “soccorso ordinario” (simandano permanenti da 35Kmpiuttosto che volontari locali!). Isindacati criticano invece l’inviodei VVF volontari piemontesi – conproprie piattaforme aeree –sull’emergenza maltempo inToscana. Ai colleghi di Chiari,nella bresciana, è invece stato“requisito” il solo automezzo(acquistato da consorzio dimunicipi) e inviato nel fiorentinocon personale permanente.

me alle procedure previste dalla " direttiva diparti-mentale". Il personale permanente impiegato (quellodelle colonne mobili giunte, oltre che dall'Emilia, daLombardia e Veneto) sarebbe risultato idoneo e suffi-ciente, in ogni fase dell'emergenza, al conseguimentodegli obiettivi operativi.

A distanza di 13 mesi dall'interrogazione presentatadall'On.le Gianluca Pini - in merito al mancato impiegodei VVF volontari del modenese sull'evento alluviona-le che stava colpendo i PROPRI territori - è giunta larisposta dell'On.le Gianpiero Bocci. Il Sottosegretario diStato per l'Interno, nel suo scritto, sostiene che ildispositivo di soccorso messo in atto fosse confor-

A cura della redazione

C O L O N N E M O B I L I E M A N C A T O A L L E R T A M E N T O

Page 36: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201534

Inoltre, l'impiego dei VVF volontari sarebbe stato limi-tato (nel senso di impedito? NdR) perché si sarebbefatto ricorso, come quasi sempre, a specifiche profes-sionalità. Il Sottosegretario ha poi concluso ritenendo che, in talicasi, è consolidata "best practice" operativa ilraddoppio temporaneo (di turno) del personalepermanente.

L'Onorevole Pini, nell'interrogazione, aveva sostenutoche: "....a questi volontari che hanno a disposizionemezzi e competenze (nella vita civile sono lavoratori, lau-reati, tecnici), sarebbe stato ordinato di permanere neidistaccamenti o di rientrarci, come accadde con il ter-remoto. Una situazione nota da un paio d'anni, tra l'in-differenza delle istituzioni e anzi una certa ostilità diquanti hanno «remato» e proclamato in senso contrarioall'impiego di questi vigili del fuoco (...)” se il Ministrointenda verificare le responsabilità circa il mancatoutilizzo dei volontari dei vigili del fuoco emiliani nelleultime due calamità che hanno devastato zone impor-tanti della regione. (al medesimo link della risposta delSottosegretario troverete anche il testo completo del-l'interrogazione).

Certi dell'impeccabile operato, anche in quell'ennesimacalamità, della componente professionale del CNVVF,riteniamo che i nostri distaccamenti VVF volontariLOCALI sarebbero stati visti dalla popolazione (qualo-ra fossero stati impiegati) come una pronta rispostadell'Amministrazione all'emergenza in corso, e chesia stata comunque un'assurdità lasciare questa com-ponente del Corpo inoperativa presso le propriecaserme di PROSSIMITÀ'.

In seguito alle mancate attivazioni dei presidi VVFvolontari, in occasione delle alluvioni d’un anno fa, ilvicepresidente nazionale ANVVFV Rolando Fagioli -accompagnato dai consiglieri Biddoccu e Di Maio -incontrò i rappresentanti VVFV dell'Emilia Romagna.Ne risultò una mancanza di razionalità nella rispostaantincendi e di soccorso, con l'attivazione di presidi

permanenti (distanti anche 35 Km) piuttosto che impie-gare risorse VVF volontari locali (distanti max 10 Km),anche in caso di soccorso "ordinario" e non di cala-mità.

Alla riunione erano presenti i distaccamenti volontaridi: Zocca, Luzzara, Fanano, Mirandola, Frassinoro,Casola Valsenio, Copparo, Pievepelago, in rappre-sentanza delle province di Modena, Reggio Emilia,Ravenna e Ferrara.

I problemi legati all'allertamento risultarono tra i più sen-titi da tutti: l'impiego delle partenze volontarie èlasciato alla discrezione dei capi turno di SalaOperativa 115. I distaccamenti volontari non sareb-bero "abilitati" ad effettuare interventi di incidentistradali, benché dotati di cesoia idraulica…I distaccamenti volontari non avrebbero territori dicompetenza assegnati, pertanto la discrezionalitàdella chiamata continua ad essere soggettiva e lagestione delle chiamate pare essere piuttosto "per-sonalizzata". A Ravenna il Comando Provinciale pre-vede che i VVF volontari neo-iscritti vengano affiancatialle squadre permanenti per circa tre mesi, ma in que-sto periodo pare che i vigili vengano utilizzati in man-sioni "diverse" dal soccorso. Vi sarebbero poi distaccamenti con scarse dotazioni divestiario e DPI (acquistati in molti casi dagli stessivolontari). Alcuni presidi devono, inoltre, sostenereoneri e spese ormai insostenibili (affitto dei locali eutenze, incluso il telefono), a Luzzara ad esempio, iVVF volontari sono costretti a racimolare 28.000€all'anno per far fronte alle spese di gestione della caser-ma. In alcuni casi, mezzi di soccorso riparati a spesedei volontari, sono stati "requisiti" per esigenze deicomandi provinciali.

Mentre andiamo in stampa ci arrivano, invece, due noti-zie (una buona e una cattiva). La buona è che duedistaccamenti VVF volontari (dell’astigiano e del nova-rese) sono stati aggregati alla colonna mobile delPiemonte ed inviati in Toscana per l’emergenza mal-tempo di questi giorni. Le cattive in realtà sono due: leorganizzazioni sindacali, unitariamente (CGIL, FNS,USB, CONAPO e CONFSAL) hanno criticato per iscrit-to l’invio di tale personale, ritenendo l’impostazionecome antieconomica. Le “sigle” – nello scritto indirizza-to ai vertici del Corpo e del Dipartimento VVF – diconodi non comprendere quale scelta operativa abbia fattopropendere la Direzione a formare una selezione di per-sonale differente da quello solo professionista normal-mente utilizzato, e per “mission”, chiamato a rispon-dere, e operare, in prima fase nei crateri emergen-ziali.

Omettono – i signori delle organizzazioni sindacali – cheesiste una precisa norma di legge che prevede l’impie-go di personale volontario in operazioni di emergenza al

C O L O N N E M O B I L I E M A N C A T O A L L E R T A M E N T O

il nostro retwit d’un pensiero del Coord.Ass.ni VVFV del Piemonte(Roberto Zanin)

Page 37: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 35

di fuori della propria area di competenza ed aggregatoa colonne mobili regionali (cfr art 10 punto 7 legge246/2000) e di cui si attende, da 14 anni, l’emanazionedel relativo decreto ministeriale. I mezzi richiesti dalCentro Operativo Nazionale per l’invio nel cratere emer-genziale sono stati acquistati, con contributi e fondieconomici vari, da Comuni con destinazione d’uso aidistaccamenti volontari interessati.

A proposito di quest’ultimo punto, ecco la secondabrutta notizia: il Comando Provinciale di Brescia ha“prelevato” (parrebbe proprio su “ordine” dellaDirezione Regionale e del Centro Operativo Nazionale)la piattaforma aerea (A-TRID Multitel) in servizio aldistaccamento volontario di Chiari e l’ha destinata all’e-mergenza maltempo fiorentina, con proprio personalepermanente. Si noti che l’automezzo fu acquistato nel2013 (si veda VFV n°1/2014 pag. 40) da un consorzio di11 municipi, a un costo di 175mila euro (ca. 45 cent adabitante) e ceduto in comodato d’uso gratuito (con unvero e proprio contratto) al Dipartimento VVF con la tipi-ca clausola “ad uso esclusivo del distaccamento VVFvolontari di” Chiari. Nessuno, per carità, avrebbe negato l’invio dell’auto-mezzo in aiuto alle popolazioni toscane messe in ginoc-chio dal vento, certo sarebbe stato più “carino” che abordo di quel mezzo vi fosse personale volontario delmedesimo distaccamento di provenienza.

Passi che (per strani motivi) non ci inviino in calamità –quando sarebbe proprio uno dei motivi principe perattuare i richiami in servizio – passi un po’ meno chenon ci facciano neppure uscire (per calamità, ma a volteanche per intervento ordinario) sui territori prossimi ainostri presidi. Ma che vengano a prendersi i nostri auto-mezzi, acquistati anche con sacrifici (e, in qualche caso,anche rinunciando a quel “soldo” tanto criticatoci), paredavvero troppo; c’è da augurarsi che si sia trattato sol-tanto d’un fraintendimento.

La piattaforma del distaccamento vol. di Nizza Monferrato a Calenzano (FI).

I VVF volontari del Trentino durante il terremoto emiliano.

Page 38: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201536

C O L O N N E M O B I L I E M A N C A T O A L L E R T A M E N T O

Page 39: VFV 1 2015 GEN FEB

37VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015

Page 40: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201538

C O L O N N E M O B I L I E M A N C A T O A L L E R T A M E N T O

Page 41: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 39

Prot. N. 54/2015

Torino, 10 Marzo 2015

Al Direttore regionale VV.F. Piemonte

Dott. Ing. Davide META

E p.c. Al Sottosegretario di Stato all’Interno

On.le Giampiero BOCCI

E p.c. Al Capo Dipartimento VVSPDC

Pref. Francesco Antonio MUSOLINO

E p.c. Al Capo Del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco

Dott. Ing. Gioacchino GIOMI

E p.c. Ai Comandanti Provinciali dei vigili del fuoco di Asti e Novara

E p.c. Ai Coordinamenti e Segreterie Nazionali

CGIL VVF, FNS CISL, UIL VVF,

USB VVF, CONFSAL VVF, CONAPO

Oggetto: “Emergenza maltempo Toscana”

Egregio Direttore,

siamo stati informati che, in occasione dell'evento emergenziale di cui all'oggetto, nella colonna mobile regionale, dai comandi di Novara e Asti , si è autorizzata anche la partenza di personale dei distaccamenti volontari.

Non comprendiamo quale scelta operativa abbia fatto propendere la Direzione a formare una selezione di personale differente da quello solo professionista normalmente utilizzato, e per

“mission”, chiamato a rispondere, e operare, in prima fase nei crateri emergenziali.

Questa “inedita organizzazione" inevitabilmente affianca tipologie differenti di lavoratori e, per correttezza procedurale, dovrebbe trovare l'accordo sindacale rientrando la stessa nella sfera dell'organizzazione del lavoro.

Page 42: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201540

Ciò premesso, riteniamo questa impostazione antieconomica in quanto ha impiegato personale che è oggettivamente eccedente rispetto alle necessità e alle richieste manifestate dal Ministero, aggravando, probabilmente, i costi totali di spesa in un momento nel quale tutte le indicazioni nazionali chiedono di contrarre i costi.

Al fine di evitare interpretazioni discordanti con la realtà è opportuno chiarire sin da subito che sia dal Comando di Asti che dal Comando di Novara le squadre di supporto, adibite alla conduzione

delle piattaforme aeree, erano formate da un capo squadra e un autista permanenti esperti, e che gli stessi risultano essere anche istruttori di guida iscritti all albo ministeriale, pertanto non era necessario avvalersi di personale diverso essendo gli stessi altamente specializzati.

Per quanto sopra chiediamo quindi urgentemente una delucidazione su tutta la vicenda.

Distinti Saluti

C O L O N N E M O B I L I E M A N C A T O A L L E R T A M E N T O

Page 43: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 41

VVF VOLONTARI LA BASE DEL DISPOSITIVO DI SOCCORSO

A cura della redazione

Page 44: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201542

VA L L E D ’ A O S T A / VA L L E E D ’ A O S T E

Page 45: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 43

Coriale e dal Presidente del Consiglio del personaleVolontario Cappelletti – salta all’occhio innanzitutto che laSala Operativa del 115 (come sarebbe la logica NdR),acquisite dall’utente le necessarie informazioni, allerteràimmediatamente il distaccamento VVFV comunale e, nelcaso di mancata ricezione, quello dei comuni vicini.

S’interverrà sulla norma affinché gli ispettori di ComunitàMontana – che coordinano gli interventi quando sonopresenti più distaccamenti sullo scenario incidentale –vengano scelti soltanto tra il personale operativo, colgrado di capo squadra conseguito da almeno 5 anni eprevio il superamento d’un corso di formazione atto adaccertare l’attitudine al comando e coordinamento.I corsi di formazione, per tutto il personale volontario, ver-ranno organizzati esclusivamente in orari e giorni compa-tibili con l’attività lavorativa dei VVF volontari e la forma-

Un anno fa i pompieri volontari valdostani s’erano impo-sti fermamente al trattamento loro riservato da quando,nel 2012, era stata abolita la figura del Direttore deiServizi Antincendi. Da allora il Consiglio del personalevolontario non aveva più la stessa considerazione pres-so il Comando Regionale dei VVF e, spesso, i volontarinon venivano neppure allertati al verificarsi d’una emer-genza nel proprio comune. All’assemblea annuale deivolontari il Comandante Regionale dei VVF SalvatoreCoriale era stato persino fischiato durante il suo inter-vento dal palco (ne avevamo parlato su VFV n°3/2014NdR). Ora gli animi sono più sereni e i 1383 vigili delfuoco volontari valdostani hanno ottenuto la considera-zione che chiedevano a gran voce.

Nell’accordo - firmato dal Presidente della RegioneAutonoma Rollandin, dal Comandante del Corpo VVF

Era stato il sindacato Conapo a paventare un possibileritorno al Corpo Nazionale VVF per la sola componenteprofessionale del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco(ca. 160 persone). Motivo della bagarre “richieste disat-tese” di natura contrattuale e previdenziale: secondo ilsindacato, infatti, la regionalizzazione non volle ricono-scere specificità lavorativa del personale e non avrebbegarantito stesse tutele previdenziali previste per i cuginidel Corpo Nazionale. Ora l’INPS s’è pronunciata met-tendo nero su bianco che il Corpo Valdostano VVF èassimilato a quello nazionale e le condizioni per la pen-sione sono le medesime del personale dipendente daRoma. Per le altre sigle (CGIL, CISL, SAVT e UIL) quel-lo della questione previdenziale “era un finto problema”.Il Presidente Rollandin ha dichiarato la questione risol-ta: «E’ chiaro che dovevamo attendere la risposta dell’Inpsper poterci esprimere su questa problematica ma oggi,con piena soddisfazione, possiamo dire che i problemilegati al trattamento previdenziale sono risolti» - hadetto Rollandin concordando con Elso Gerandin di Uvp,promotore dell’interpellanza, che l’idea di - «creare uncorpo valdostano è stata una buona idea, che ha datodelle risposte positive, apprezzate dalla comunità.».

I permanenti valdostani resteranno alle dipendenze della RegioneAutonoma

Page 46: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201544

zione potrà anche essere “esternalizzata” in caso d’im-possibilità – da parte del Comando – d’organizzare lelezioni in orari adeguati alle esigenze dei VVFV.

Il Comandante dei VVF e il Direttore dellaMotorizzazione Regionale - dando seguito a leggi eregolamenti degli anni 2009/10/11/12 – rilasceranno leprime patenti di servizio del Corpo Valdostano VVFanche al personale volontario che abbia effettuatoguide per almeno 6 mesi. I volontari verranno altresìdotati di tesserino di riconoscimento, al pari del perso-nale di ruolo.

Il Consiglio del personale volontario avrà finalmente unufficio presso il Comando Regionale dei VVF, questoanche per formalizzare che detta componente fa partea tutti gli effetti del Corpo VVF, ma anche per ragionipratiche. La sede definitiva degli organi direttivi del per-sonale volontario troverà posto nella caserma di Aostache verrà presto ristrutturata.

Nel documento si concorda sulla necessità di coinvolgi-mento del Consiglio dei VVF volontari per gli argomentidi loro competenza. Verranno calendarizzati incontriperiodici tra Presidente del volontari e Comandante (o

loro delegati). Incontri mirati sia agli aspetti organizzati-vi che amministrativi, ma vi saranno anche incontrimirati e preventivi nelle fasi di predisposizione di bilan-cio, impegni di spesa, formazione e manutenzionestraordinaria degli automezzi.

Saranno, infine, tre le figure professionali che gestiran-no l’ufficio volontari, tra questi un’addetta alla gestioneamministrativa ed un incaricato per la parte operativa. Aquest’ultimi farà riferimento il Consiglio dei volontari,fermo restando il ruolo del Comandante.In merito ai datori di lavoro, questi – sia pubblici che pri-vati – restano obbligati ad assicurare la disponibilità deipropri dipendenti per lo svolgimento del servizio, masolo i secondi riceveranno il rimborso degli emolumentiversati ai lavoratori.

VA L L E D ’ A O S T A / VA L L E E D ’ A O S T E

Seguici sui social network, e contribuisci allaredazione del nostro periodico inviando materiale a:[email protected]

facebook - pompierivfvtwitter@pompieri

da SX il Comandante del Corpo Valdostano VVF Coriale; il Presidente dei VVF Volontari Cappelletti e il Presidente della Regione Autonoma VDA Rolladin.

Page 47: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 45

LA FRANCIA TENTA D’ARGINARE LACRISI DEL VOLONTARIATO

B R E V I

Il dipartimento dell’Ariege conta su 49 pompieri profes-sionali, ripartiti in 4 centri di soccorso e ben 664 pom-pieri volontari. «Diciassette caserme funzionano unica-mente con pompieri volontari, ha dichiarato Didier

Marcaillou comandante del SDIS (ServiceDépartemental d’Incendie et de Secours) dell’Ariege,rammentando che «il numero necessario dei volontarida reclutare è di 100/150 per tutto il dipartimento».

In conferenza stampa, il tenente colonnello Marcaillouha confidato: «Purtroppo soltanto quando si ritrova adaver bisogno di noi, la gente è sensibile al nostro ope-rato. Nel pericolo e nella sfortuna, la cittadinanza com-prende l’utilità dei pompieri volontari».

Alcuni incontri informativi sono stati previsti nella regio-ne al sabato mattina, nei centri di Seix, Lavelanet,Saverdun e Auzat.

A Lavelanet, s’è presentato Anthony, addetto all’ammi-nistrazione nel Centro Ospedaliero di Val d’Ariège e haconeganto la propria candidatura al tenente PatriceFauconnet, comandante del Centro di Soccorso locale.Il giovane trentatreenne è già da considerarsi un pom-piere volontario anziano.

«Si, una persona è molto poco, troppo poco» - hannosottolineato i tenenti Pygmy Falcon e Marie-LaureSoucarre, che s’occupano dello sviluppo del volontaria-to pompieristico nel SDIS 09 - «Era, in fondo, il primoincontro da noi organizzato, siamo fiduciosi, molti altriaspiranti pompieri possono ancora avvicinarsi al nostrovolontariato venendoti a trovare.».

Nel 2014 si sono registrati 792 interventi di soccorsocontro i 685 del 2013, con un incremento del 16% (107uscite in più). Gli interventi più frequenti sono quelli disoccorso sanitario (malori, incidenti…) con 489 inter-venti. Il Centro di Soccorso di Lalevanet ha effettuato

660 interventi; di questi493 nel proprio territoriodi “prima partenza” e132 in rinforzo ad altri.Gli interventi rilevantidel 2014 – nel territoriodell’Olmes – sono due:le piogge torrenziali chehanno colpito l’alta valledell’Hers e l’incendiodella pensione familiareche ha provocato trevittime.

Ad un incontro direclutamento organizzatodai Sapeurs Pompiers diLavelanet, comunefrancese di circa 7milaabitanti nel dipartimentodell’Ariege, s’è presentatoun solo aspirante…decisamente poco.Fonte: Ariègenews.com

Page 48: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201546

LE AUTO IBRIDE DI EXPO NON FARANNOSOCCORSO

Ne ha acquistate 5 di Toyota Auris (con alimentazioneibrida) il Comando Provinciale dei vigili del fuoco mila-nesi e speravamo si seguisse l’esempio dei colleghi lon-dinesi che avevano attrezzato delle MINI Country Manper le Olimpiadi del 2012. Purtroppo non sarà così, ver-ranno utilizzate soltanto per servizi di trasporto dirigen-ti e funzionari nonché come navetta per il personale VVFche s’avvicenderà nei servizi per EXPO.

Si tratta di 5 autovetture marca Toyota, modello AurisTS Hybris Active Plus MY 14 ed erano apparse nelleofficine della centrale di via Messina nei mesi scorsi.Ora vestono la sobria livrea del Corpo Nazionale ma,apprendiamo, non verranno impiegate (almeno per ilperiodo EXPO) al soccorso.

Nel 2012 il London Fire Brigade aveva allestito proprio5 autovetture MINI Country Man e le aveva destinate aiservizi (di soccorso) legati alle Olimpiadi. Le macchinet-te erano infatti state attrezzate d’estintori per le diversecategorie d’incendio, nonché zaino di soccorso sanita-rio e Defibrillatore Automatico (DAE). Per via delledimensioni e la maneggevolezza erano state preferite,quali veicoli di primo impiego, per ridurre i tempi dirisposta.

Le “vetturette” erano state fornite in comodato d’usogratuito dalla BMW, per il periodo dei giochi appunto,ma si dimostrarono così versatili e maneggevoli che labrigade decise di dotarsene in pianta stabile. Durante leolimpiadi queste automobiline avevano risposto, inprima istanza, a ben 300 chiamate di soccorso, risol-vendo spesso alcuni sinistri sul nascere. Attualmentequesto tipo di veicolo costituisce meno del 5% dell’in-tera flotta antincendio dei VVF di Londra ma il numeropotrebbe raggiungere il 30% nei prossimi 10 anni.

Milano invece – in merito ad unità di soccorso rapido -dovrà aspettare (o soprassedere): le automobili ibride dinuovo acquisto sono state così distribuite: 1 al “dirigen-te Addetto” del Comando VVF; 1 al “FunzionarioEXPO”; un’altra al “Capo Reparto EXPO”, e le ultimedue per gli spostamenti interni al sito, del personale VVFe navetta. Anche un IVECO Massif – attrezzato tempofa, per impiego rapido urbano, con modulo FireXpress –non sembra aver ottenuto il successo sperato.

Page 49: VFV 1 2015 GEN FEB

47VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015

Per quanto ci riguarda, dovrebbe avvenire una vera epropria “trasformazione del Corpo nazionale dei Vigilidel fuoco nel Corpo nazionale della Protezione civile,salvo il trasferimento alle Regioni di tali funzioni allorchénon richiedano un esercizio unitario ... con contestualeriordino delle funzioni e dell’organizzazione delDipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblicoe della difesa civile del Ministero dell’Interno ... preve-dendo in ogni caso una direzione del nuovo Corpodistinta rispetto all’organizzazione del Ministerodell’Interno e a quella del Dipartimento nazionale dellaProtezione civile. Che sia un primo passo verso la regio-nalizzazione e il decentramento del soccorso tecnicourgente, così come avviene già in regioni e provinceautonome, oppure si tratta solo d’un falso? E’ tra l’altroprevisto lo scioglimento del Corpo Forestale dello Statoe di quello della Guardia di Finanza…ecco lo stralciodall’ipotetica “bozza”.

BOZZA RIORDINO FORZE DI POLIZIA ELABORATADAL GOVERNO Stralcio della Legge Delega (art. 4, 5 e 6) per riordino e accorpamento Forze statali di Polizia

Art. (3)

Principi generali e criteri direttivi della delega legislativaper il riordino delle funzioni di polizia, dei corpi di poliziadello Stato e per l’istituzione del Corpo nazionale dellaProtezione civile

1. Nell’esercizio della delega legislativa per il riordinodelle funzioni di polizia e dei corpi di polizia dello Statoil Governo oltre ad attenersi ai criteri e principi direttiviprevisti negli articoli 1 e 2, provvede a riordinare il siste-ma previsto dalla legge n. 181/1981 e successive modi-fiche e integrazioni e le norme del codice dell’ordina-

CORPO NAZIONALE DELLA

PROTEZIONE CIVILE

Da qualche tempo circola su vari siti internet una bozza dilegge delega attribuita al Governo e rilanciata da alcunetestate online, nella quale vengono descritte le linee guidadi un riordino delle forze di Polizia (sia ad ordinamento civileche militare) e una trasformazione del Corpo Nazionale deiVigili del Fuoco in un “Corpo Nazionale della ProtezioneCivile” con contestuale uscita dal Ministero dell’Interno. Neriportiamo un estratto, anche se nulla di ufficiale è statotrovato sul sito del Senato.A cura della redazione

Page 50: VFV 1 2015 GEN FEB

48 VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015

mento militare concernenti le funzioni di polizia e a rior-dinare tutte le funzioni di polizia svolte da tutti i corpi dipolizia statale e locale e anche delle Forze armate, atte-nendosi ai seguenti criteri e principi direttivi: a) trasferire in tutto o in parte dalle forze di polizia, anchead ordinamento militare, ad altre autorità amministrativestatali, anche ad ordinamento autonomo, le funzioni pre-cedentemente svolte, con il relativo personale e la rela-tiva dotazione finanziaria e infrastrutturale, che non con-sistano in funzioni di polizia o in funzioni di indispensa-bile supporto ad esse, prevedendo in ogni caso:

1) il trasferimento alle agenzie fiscali dei compiti nonattinenti a funzioni di polizia attualmente svolti dallaGuardia di Finanza in materia tributaria, catastale,doganale e di gestione amministrativa e finanziaria deibeni demaniali, fermi restando gli attuali livelli di tuteladella sicurezza economico-finanziaria e la salvaguardiadelle professionalità esistenti nella Guardia di Finanza;

2) il trasferimento alle regioni o alle Agenzie per la pro-tezione dell’ambiente e per i servizi tecnici o ai corpi dipolizia locale o agli enti locali delle funzioni amministra-tive e dei compiti di polizia amministrativa locale finorasvolti dal Corpo forestale dello Stato e dal Corpo delleCapitanerie di porto-Guardia costiera, fermo restando ilriordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente edel territorio, nonché nel campo della sicurezza e deicontrolli nel settore agroalimentare, con assorbimento

di quelle svolte dal Corpo forestale dello Stato in quelledelle altre forze di polizia e la garanzia degli attuali livel-li di presidio dell’ambiente e del territorio e la salva-guardia delle professionalità esistenti nel Corpo foresta-le dello Stato;

3) il trasferimento alle Prefetture e agli enti portualiovvero alle Regioni di alcune funzioni di polizia ammini-strativa svolte dal Corpo delle capitanerie di porto, circala gestione della navigazione da diporto e delle attivitàportuali, escluse le attività di vigilanza in mare;

4) il trasferimento al Corpo nazionale dei Vigili del fuocodelle funzioni in materia di protezione civile e di soccor-so pubblico, di prevenzione e soccorso in caso diincendi boschivi e di soccorso montano e sciistico fino-ra svolte dal Corpo forestale dello Stato e delle funzionidi soccorso alpino finora svolte dalla Guardia diFinanza, fermo restando la delega legislativa previstanel numero 5) alla contestuale trasformazione delCorpo nazionale dei Vigili del fuoco nel Corpo nazio-nale della Protezione civile, salvo il trasferimentoalle Regioni di tali funzioni allorché non richiedano unesercizio unitario;

5) il riordino dell’organizzazione centrale e periferica delCorpo nazionale dei Vigili del Fuoco, trasformato inCorpo nazionale della protezione civile, con conte-stuale riordino delle funzioni e dell’organizzazione del

Page 51: VFV 1 2015 GEN FEB

49VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015

Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblicoe della difesa civile del Ministero dell’Interno, delDipartimento della Protezione civile e degli enti pubblicistatali componenti del Servizio nazionale dellaProtezione civile e con incorporazione nel nuovo Corponazionale della Protezione civile delle funzioni, degli uffi-ci e del personale attualmente addetto alle funzioni disoccorso alpino finora svolte dalla Guardia di Finanza ealle funzioni di protezione civile nell’ambito deldisciolto Corpo forestale dello Stato in materia diprevenzione e di contrasto degli incendi, di soccorsomontano e sciistico e di soccorso in caso di calamitànaturali e del relativo personale, prevedendo in ognicaso una direzione del nuovo Corpo distinta rispettoall’organizzazione del Ministero dell’Interno e a quelladel Dipartimento nazionale della Protezione civile;

6) il trasferimento ai corpi di polizia locale di tutti i com-piti e le funzioni di polizia amministrativa locale e dellefunzioni di polizia di sicurezza di interesse esclusiva-mente locale finora esercitati dalle amministrazioni sta-tali e dalle forze di polizia dello Stato;

b) orientare le funzioni, la preparazione e l’organizzazio-ne dei corpi di polizia, in modo da preparare, aumenta-re, distribuire e pianificare le funzioni di tipo preventivoe di controllo di tutto il territorio della Repubblica, oltreche le funzioni di contrasto e di repressione;

c) riordinare, accorpare ed accentrare presso le ammi-nistrazioni centrali e periferiche del Ministerodell’Interno tutti gli organi, gli uffici, le funzioni, con lerelative risorse finanziarie, tecnologiche, logistiche e dipersonale, che sono meramente strumentali al coman-do operativo del personale e alla gestione di ogni forzadi polizia dello Stato e all’esercizio dei compiti e dellefunzioni di polizia e che finora erano collocati nell’ambi-to dell’organizzazione di ogni corpo di polizia delloStato o delle amministrazioni di altri organi statali o dialtri Ministeri, affidandone la gestione in via preferenzia-le soprattutto al personale civile dell’Amministrazionedell’Interno per i compiti non strettamente operativi,prevedendo le modifiche necessarie alla discipline del-l’organizzazione interna dei Ministeri e delle altre ammi-nistrazioni centrali o periferiche dello Stato e includen-do in ogni caso tra le funzioni spettanti al solo Ministerodell’Interno, nell’ambito del Sistema nazionale integratodi sicurezza istituito ai sensi dell’articolo 8, le seguenti:

1) la gestione, l’organizzazione e la didattica degli istitu-ti di formazione di base del personale chiamato a svol-gere funzioni di polizia, con esclusione della formazionedi tipo strettamente militare del personale dell’Arma deicarabinieri, con contestuale riordino, aggiornamento e

potenziamento dei percorsi didattici per l'istruzione, laformazione e l'aggiornamento del personale chiamato asvolgere compiti di polizia, delle materie insegnate edegli ordinamenti didattici dei vari corsi e il loro collega-mento con il resto dei corsi scolastici, universitari e diformazione, includendovi anche la promozione dellaconoscenza e della pratica delle norme costituzionali,internazionali e dell’Unione europea, la promozionedella coscienza civica, la conoscenza e l'addestramen-to all’uso delle armi e dei sistemi informatici e all'uso dirisorse e metodi nonviolenti nelle modalità del serviziooperativo e l’apprendimento di una deontologia profes-sionale che sia conforme alla primaria funzione preven-tiva spettante alle forze di polizia;

2) la gestione amministrativa e finanziaria del personaledi tutte le forze di polizia dello Stato, con esclusionedella gestione amministrativa e finanziaria e del perso-nale militare dell’Arma dei Carabinieri chiamato a svol-gere i compiti militari indicati nell’art. 4, comma 1, lett.a), b), h) e con esclusione dei procedimenti concernen-ti gli avanzamenti, le promozioni e le onoreficienze mili-tari e gli aspetti connessi con la disciplina militare delpersonale dell’Arma dei Carabinieri;

3) la gestione amministrativa e finanziaria dei contratti edegli appalti concernenti la gestione a qualsiasi titolo ogli acquisti dei beni mobili e immobili e dei servizi, inclu-si i mezzi di trasporto, le armi, le dotazioni logistiche etecnologiche e gli strumenti e i sistemi di comunicazio-ne messi a disposizione di tutte le forze di polizia delloStato e tutte le attività concernenti gli appalti e i con-tratti concernenti tali beni e servizi, con esclusione delmateriale di armamento e di comunicazione strettamen-te attinente alla mera difesa esterna dello Stato e deimezzi di trasporto, degli strumenti e degli armamenti indotazione alla nuova Arma dei Carabinieri per svolgerei compiti militari indicati nell’art. 4, comma 1, lett. a), b),h) della presente legge;

d) organizzare lo svolgimento delle funzioni amministra-tive spettanti allo Stato in materia di polizia amministra-tiva, di polizia di sicurezza e di polizia giudiziaria inmodo che esse siano esercitate da due soli corpi delloStato e che siano contestualmente accorpati nell’ambi-to di essi tutti i corpi dello Stato che attualmente svol-gono funzioni di polizia, prevedendo in particolare:

1) il riordino dell’Arma dei Carabinieri, quale Forzaarmata e corpo di polizia statale ad ordinamento milita-re e a competenza specializzata, secondo i principi e icriteri direttivi previsti nell’articolo 4 della presentelegge, con trasferimento ad essa di alcune funzioni dipolizia, inclusi il relativo personale e le rispettive dota-

Page 52: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201550

zioni, finora esercitate da altre forze armate e dal Corpodella Guardia di Finanza e con trasferimento alla Poliziadi Stato di alcune funzioni di polizia finora svoltedall’Arma stessa, inclusi il relativo personale e le rispet-tive dotazioni;

2) il riordino della Polizia di Stato, quale corpo di poliziastatale ad ordinamento civile e a competenza generaleresiduale rispetto a quelle che in base ai principi e cri-teri direttivi previsti dalla presente legge sono assegna-ti alla competenza esclusiva o prevalente dell’Arma deiCarabinieri o dei corpi di polizia locale, secondo i prin-cipi e i criteri direttivi previsti nell’articolo 5 della pre-sente legge, con trasferimento ad essa di alcune fun-zioni di polizia finora esercitate da altre forze armate edi alcune funzioni finora svolte dal Corpo della Guardiadi Finanza, inclusi il relativo personale e le rispettivedotazioni, e con trasferimento all’Arma dei Carabinieri dialcune funzioni di polizia finora svolte dalla stessaPolizia di Stato, inclusi il relativo personale e le rispetti-ve dotazioni;

3) lo scioglimento del Corpo della Guardia di Finanza,con trasferimento delle funzioni finora svolte dal Corpoe del relativo personale e dotazioni nell’ambito dellaPolizia di Stato o nell’ambito dell’Arma dei carabinieri,secondo le loro nuove competenze riordinate per effet-to della presente legge, escluse le funzioni di poliziaamministrativa che debbano essere trasferite alle agen-zie fiscali o ad altri organi, secondo i criteri e i principidirettivi previsti negli articoli 4 e 5 della presente legge;

4) lo scioglimento del Corpo di Polizia Penitenziaria, contrasferimento delle funzioni finora svolte e del relativopersonale e delle connesse dotazioni nell’ambito dellaPolizia di Stato riordinata per effetto della presentelegge, secondo i criteri e i principi direttivi previsti nel-l’articolo 5 della presente legge;

5) lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, contrasferimento delle funzioni finora svolte e del relativopersonale e delle connesse dotazioni nell’ambito dellaPolizia di Stato riordinata per effetto della presentelegge, escluse le funzioni di polizia amministrativa tra-sferite al nuovo Corpo nazionale della Protezione civileai sensi della lettera a) o alle Regioni o ad altri enti,secondo i criteri e i principi direttivi previsti nell’articolo5 della presente legge;

6) il trasferimento all’Arma dei Carabinieri o alla Poliziadi Stato delle funzioni di polizia amministrativa e di sicu-rezza svolte sulla terraferma o nel mare territoriale dalCorpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera dellaMarina militare, del connesso personale e delle relative

dotazioni, secondo i criteri e i principi direttivi previstinegli articoli 4 e 5 della presente legge, salvo il trasferi-mento ai corpi di polizia locale di eventuali funzioni dipolizia amministrativa locale;

7) l’inserimento nell’ambito del personale dei due corpistatali di polizia riordinati del personale dei corpi disciol-ti o ridotti che non sia stato trasferito a funzioni di pro-tezione civile o ad altre funzioni od amministrazioni pereffetto del riordino delle funzioni di polizia previste dalpresente articolo e la contestuale trasformazione dellostato giuridico del personale trasferito, salvo che il per-sonale ad ordinamento militare chieda ed ottenga, colconsenso dello Stato maggiore della Difesa, il trasferi-mento in una Forza armata diversa dall’Arma dei cara-binieri, nei cui ruoli vi siano vacanze di organico e pre-minenti interessi pubblici al trasferimento;

e) trasferire in tutto o in parte all’Arma dei Carabinieri,col consenso dello Stato maggiore della Difesa, il per-sonale militare appartenente ad altre forze Armate cheabbia esercitato funzioni di pubblica sicurezza e cherisulti eccedentario rispetto alle esigenze funzionali delcorpo militare a cui appartiene o delle altre Forze arma-te, anche nell’ambito del più generale riordino delleForze armate, fatte salve le esigenze di riqualificazione

Page 53: VFV 1 2015 GEN FEB

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 2015 51

professionale e di riclassificazione della carriera; f) prevedere in modo puntuale una complessiva ediversa organizzazione territoriale delle due forze dipolizia statali riordinate in modo da raggiungere leseguenti finalità: 1) assicurare un effettivo controllo generale di tutto ilterritorio della Repubblica, anche in concorso con icorpi di polizia locale, nell’ambito del Sistema integratodi sicurezza istituto ai sensi dell’articolo 8 della presen-te legge;

2) eliminare e prevenire sovrapposizioni o concorrenzatra i compiti e le funzioni svolte dalle due forze di poliziadello Stato e tra quelli svolti dai corpi di polizia locale,che comportino diseconomie, ritardi o lacune nell’effet-tiva e tempestiva tutela delle esigenze della sicurezzaindividuale e collettiva e nella prevenzione e nel contra-sto della criminalità; 3) tutelare a livello locale la popolazione rispetto a tutti itipi di esigenze e di pericoli connessi con l’ordine pub-blico la sicurezza;

4) assicurare un adeguato e specialistico svolgimentodelle diverse attività che devono essere esercitate inmodo unitario o che necessitano di particolari specializ-zazioni o che debbano essere impiegati per il manteni-

mento dei rapporti internazionali o comunitari o per irapporti tra le diverse articolazioni locali ovvero chedebbano essere impiegati per servizi organizzati a livel-lo interprovinciale o che dispongano di personale chedebba essere impiegato in modo rapido o flessibile incircostanze speciali o in circostanze straordinarie peresigenze operative connesse ad indagini o alle funzionidi polizia giudiziaria ovvero all’esigenza di provvedere aiproblemi di sicurezza di rilevanza locale acuta o dicarattere internazionale;

5) istituire a livello provinciale e locale di un'unica cen-trale operativa della Polizia e a livello comunale o sovra-comunale una rete capillare di comandi / commissariati/ stazioni di polizia che devono essere ovunque sempreoperativi 24 ore su 24;

6) prevedere un’adeguata ed uniforme dotazione tecni-ca, economica ed informatica di tutti i comandi territo-riali o i commissariati delle due nuove forze di poliziadello Stato in conformità ai nuovi compiti e alla nuovaorganizzazione;

7) prevedere un’organizzazione territoriale delle duenuove forze di polizia statali, in modo omogeneo tra diloro in via generale su base provinciale, salva l’eventua-le istituzione di strutture di livello interprovinciale, regio-nale o interregionale che siano strettamente indispen-sabili a livello sub- statale per svolgere funzioni di sup-porto o collegamento alle funzioni svolte dalle due forzedi polizia statali a livello provinciale, al fine di evitaresovrapposizioni di competenze e di favorire la gestioneassociata dei servizi strumentali;

g) prevedere contestualmente il cambio di stato giuridi-co e il trasferimento all’Arma dei Carabinieri del perso-nale, delle strutture e delle risorse afferenti alle funzionie ai compiti trasferiti all’Arma per effetto della presentelegge che in precedenza erano svolti dalla Polizia diStato, dal Corpo delle capitanerie di Porto- GuardiaCostiera e dalla Guardia di Finanza, e il trasferimentoalla nuova Polizia di Stato del personale di tutta laPolizia penitenziaria, del personale del Corpo forestaledello Stato non trasferito al nuovo Corpo nazionale dellaProtezione civile o ad altre amministrazioni statali oregionali, del personale del Corpo delle capitanerie diPorto- Guardia Costiera e della Guardia di Finanzaaddetto ai compiti trasferiti e del personale dall’Armadei Carabinieri addetto ai nuclei o comandi specializza-ti trasferiti per effetto della presente legge o non piùnecessario a svolgere i nuovi compiti dell’Arma;

h) prevedere il trasferimento ad altre amministrazionipubbliche, statali, regionali o locali, ovvero la dismissio-

Page 54: VFV 1 2015 GEN FEB

Inquadra questo QR CODE coltuo smartphone per visualizzarel’intero testo della BOZZA RIOR-DINO FORZE DI POLIZIA ELA-BORATA DAL GOVERNOStralcio della Legge Delega(art. 4, 5 e 6)

VFV GENNAIO/FEBBRAIO 201552

ne, la cessione o l’alienazione dei beni e delle risorsestrumentali, informatiche e tecnologiche che erano inuso alle forze di polizia dello Stato, nei casi in cui, pereffetto del riordino disposto in attuazione dalla presen-te legge o dell’evoluzione tecnologica od operativa, nonsiano più necessarie per finalità di polizia o per finalitàattinenti all’ordine pubblico o alla sicurezza o per altrefinalità pubbliche, anche al fine di ottenere riduzionidelle spese e dell’indebitamento delle amministrazionipubbliche;

i) prevedere l’abrogazione espressa di tutte le normelegislative e regolamentari che disciplinavano l’organiz-zazione dei corpi dello Stato disciolti e le connesse fun-zioni esercitate, salva la nuova disciplina in materia diordine pubblico e sicurezza riordinata dal codice ema-nato per effetto della delega legislativa prevista nell’ar-ticolo 2 e ferma restando la nuova disciplina delle fun-zioni nell’ambito dei corpi riordinati.

2. Ai fini della presente legge per funzioni di polizia siintende l’insieme delle seguenti funzioni, come megliodefinite dalle pronunce della Corte costituzionale e dallealtre norme statali vigenti, incluso il codice da emanarsiai sensi dell’articolo 2 della presente legge:

a) funzioni di polizia amministrativa; b) funzioni polizia di sicurezza, finalizzata alla preven-zione dei reati e alla tutela dell’ordine pubblico e dellasicurezza; c) funzioni di polizia giudiziaria.

Art. (4)

Principi specifici e criteri direttivi della delega legislativaper il riordino dell’Arma dei Carabinieri

1. Nell’esercizio della delega legislativa per il riordinodei corpi di polizia dello Stato il Governo, oltre ad atte-nersi ai criteri e principi direttivi previsti negli articoli 1,2, 3 e 5, e tenuto a prevedere il riordino dell’Arma deiCarabinieri, quale unica forza armata competente asvolgere anche funzioni di polizia e quale forza di poli-zia ad ordinamento militare e a competenza specializ-zata, secondo i seguenti criteri e principi direttivi:

a) attribuzione in via esclusiva all’Arma dei Carabinieri,in virtu del suo rango di Forza armata, di tutti i compitimilitari previsti dal codice dell’ordinamento militareemanato con decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 esuccessive modificazioni e integrazioni, la cui disciplinadeve essere contestualmente armonizzata con la pre-sente legge:

1) difesa della Patria, 2) salvaguardia delle istituzioni, 3) partecipazione ad operazioni militari in Italia e all’e-stero, anche nell’ambito di missioni dell’ONU, dellaNATO, dell’OSCE e dell’Unione europea, 4) polizia militare, 5) sicurezza militare, 6) polizia giudiziaria militare, 7) concorso all’eventuale mobilitazione delle Forzearmate, 8) sicurezza delle rappresentanze diplomatiche e con-solari italiane all’estero e degli uffici degli addetti milita-ri all’estero;

b) partecipazione di un contingente di personaledell’Arma, quale forza di polizia italiana a statuto milita-re, alla Forza di gendarmeria europea (EURGENDFOR)istituita dalle norme internazionali ratificate e rese ese-cutive con legge 14 maggio 2010, n. 84, posto alledipendenze del relativo Comando secondo le prioritadecise dai Ministri degli Stati partecipanti e concordatecol Governo;

c) attribuzione all’Arma in via esclusiva delle seguentifunzioni e compiti di polizia: 1) tutte le funzioni concernenti la sicurezza che atten-gono anche indirettamente alla difesa nazionale e allaprotezione dei confini nazionali, incluse quelle funzionidi vigilanza e di pattugliamento alle frontiere terrestri,ferroviarie ed aeree e di controllo operativo delle perso-ne, delle merci e dei natanti operate alle frontiere terre-stri, aeree e marittime, di tutela della sicurezza dellanavigazione, della sicurezza economico-finanziariadella Repubblica e di prevenzione della criminalita tran-snazionale, che erano finora svolte dalla Polizia di Stato,dalla Guardia di Finanza e dal Corpo delle Capitaneriedi Porto-Guardia costiera, mantenendo a quest’ultimoCorpo della Marina militare e alla Marina militare i com-piti tecnici ed operativi attinenti alla difesa nazionale,alla sicurezza della navigazione, alla vigilanza e al soc-corso nelle acque internazionali e alla difesa militare delmare territoriale della Repubblica rispetto alle minaccearmate e ad eventuali conflitti armati internazionali; [...]

link: https://app.box.com/s/jsyl6ecj71ntbaygqe7jjdvlyvw167dw

Page 55: VFV 1 2015 GEN FEB
Page 56: VFV 1 2015 GEN FEB