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Anno XXV- n o 4 Luglio/Agosto 2011 Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

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Il numero di luglio/agosto 2011 della rivista "VFV Tecnica Antincendio e Protezione Civile"

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Anno XXV- no 4 Luglio/Agosto 2011

Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano

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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALEDELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCOVOLONTARI (F.W.V.F.A.)

Direttore ResponsabileAntonio Ascanio MANGANOSegreteria EditorialeP.I. Fabio MARANGONI

Comitato di DirezioneCav di Gran Croce Gino GRONCHI(Pres. Naz. Ass. Naz. VV.F.VV.)Carlo Alberto COCCHI, Roberto MUGAVERO,Mauro COLOMBINI, Francesco BIANCALANI,Erminio CAPPARONI, Claudio DI MAIO, RolandoFAGIOLI, Luca GERARDI, Gian Carlo NICOLI,Gianluca RONDI, Massimiliano TOLOMEI,Domenico VOLONTERIO, Marco ZUCCATO(Consiglieri Naz. Ass. Naz. VV.F.VV)

Inviato di RedazioneFrancesco MAZZILLI

Impaginazione e GraficaSATECO [email protected]

Editore incaricato, ufficio abbonamentiSede centraleSicurezza Aziendale s.r.l.Via Palmieri, 47 - 20141 Milanotel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261Agenzie per lʼItaliaCEAT tel. 02/89.500.256CENTRO DIFFUSIONI TECNICHE tel. 02 204.79.80

Stampa:Reggiani spaBrezzo di Bedero (Va) Tel. 0332/549533Abbonamenti:Gratuita a Comandi eDistaccamenti dei VV.F.Sostenitori € 70,00Benemerito da € 70,00 in suUna copia € 8,00Arretrati € 10,50

LʼAssociazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontariè estranea alla gestione economica della rivista. Gliarticoli firmati corrispondono al pensiero dellʼarticoli-sta e non impegnano né la Rivista né lʼAssociazione.La Redazione si riserva il diritto di rifacimenti e cor-rezioni di quegli articoli che a sua discrezione riterràopportuno modificare. Eʼ vietata la riproduzioneanche parziale di articoli, fotografie, disegni qui pub-blicati, Il personale addetto alla raccolta di abbona-menti, non appartiene al Corpo Nazionale VV.F.

Garanzia di riservatezza per gli abbonatiLʼEditore garantisce la massima riservatezza dei datiforniti dagli abbonati e la possibilita di richiedernegratuitamente la rettifica o la cancellazione, scriven-do a: Sicurezza Aziendale srl - Via Palmieri, 47 -20141 Milano.Le informazioni costudite nellʼarchivio elettronicodellʼEditore saranno utilizzate al solo scopo di invia-re la rivista o comunicazioni concernenti lʼabbona-mento (Legge 675/96 sulla tutela dei dati personali).Pubblicità Inferiore al 70%Aut. Trib. Milano n. 855/89

2EDITORIALE

3EDITORIALE [A LATO]

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12UNA CORSA CONTRO IL TEMPO

16TIRA ARIA DI RIFORME, CHISSÀ SE SARANNO BUONE!

20REGOLAMENTI

23POMPIERI DEL GARDA , ADESSO SI

LUGLIO/AGOSTO 2011

Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano

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RIVISTA UFFICIALE DELLʼASSOCIAZIONENAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

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86eNEXT

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FOTO DI COPERTINA DI LUCA CANTONIPOMPIERI VOLONTARI E SOCCORRITORI DEL NUCLEO SAA (SPELEO ALPINO ACQUATICO) DEL

COMANDO VVF MILANESE, IMPEGNATI NEL SOCCORSO AD UN CANOISTA SUL NAVIGLIO GRANDE

I POMPIERI MILANESI TESTANO UN NUOVO CASCO

RECLUTAMENTO CREATIVO

SPACCARE E RIMUOVERE I CRISTALLIDEIVEICOLIORA ÈPIÙ SICURO

ONORIFICENZE

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302010 IN CALO GLI INCIDENTI SUL LAVORO

3640INCENDIO ALLO STADIO DI BRADFORD

46LA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA DELLA SICUREZZA:

26LA LOMBARDIA APPROVA LA MOZIONE IN FAVORE DEI VV.F.V.

PREVIDENZA

SANTʼANGELO LODIGIANO 120 ANNI DI VOLONTARIATO

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Con lo scopo di assumere a tempo indeterminato i vigili discon-tinui che prestano servizio presso i Comandi provinciali, si stan-no moltiplicando le iniziative che hanno come obiettivo lo scre-ditare i volontari dei nostri Distaccamenti facendoli apparirecome inefficienti e invocando così l’apertura di nuove sedi per-manenti. A pochi sfugge che questi intenti, di chiara marca sin-dacale, hanno poco da spartire con gli interessi della collettivitàin termini di costi, di copertura del territorio e di tempi di rispo-sta alle richieste di soccorso. Ma questo lo sanno solo gli “addet-ti ai lavori” che quasi mai sono coloro deputati a decidere ilnostro futuro.

In questa “guerra fra poveri”, figlia di una tradizione che perdecenni ha di fatto favorito gli sprechi e le inefficienze concentratesi per lo più nell’apparatostatale, non è una novità che i nostri Distaccamenti siano visti come una “pericolosa” distin-zione che di fatto ostacola il perseguire di intenti ormai non più giustificabili; da parte nostranon dobbiamo però pensare che sia sufficiente “comportarsi bene” per vederci riconosciuti idiritti di continuare a servire la collettività.

Di fronte all’immobilismo più assoluto nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, figlio di unasituazione politica fortemente latitante e con un Sottosegretario che in tre anni non abbiamo maiavuto l’onore di incontrare (a differenza dei suoi predecessori), positivi segnali di vitalità sor-gono fra le nuove leve del Consiglio nazionale e di molte Sezioni provinciali. Proprio in questocontesto sono state messe in cantiere alcune iniziative fra le quali la proposta di migliorare l’at-tuale Regolamento dei vigili del fuoco volontari costituito dal DPR 76/2004.

E’ indispensabile non lasciare nelle mani altrui il nostro destino gestito con fatica negli anni;pur avendo sempre lavorato al di fuori dei riflettori, condizione indispensabile per sperare direalizzare almeno una parte dei nostri progetti, ritengo doveroso percorrere nuove strade pursenza cedere a facili entusiasmi e continuare ad avvalersi dell’esperienza di chi, nei nostridistaccamenti e in Associazione, ci ha guidati sinora. Qualsiasi associazione, azienda, istitu-zione se vuole sopravvivere dovrà sapersi adeguare ai tempi creando un mix fra l’entusiasmo ele competenze dei giovani e l’esperienza di chi ha già i capelli bianchi.

Gino Gronchi

www.anvvfv.org

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Gentili Lettori e Pompieri,mandiamo in stampa

quest’edizione della nostra Rivista proprio nelpieno dell’estate, ma (grazie anche alle Poste)non potrete portarla in vacanza con voi, la leg-gerete al ritorno.

Nel mentre sarà stato (forse) nominato unnuovo Sottosegretario agli Interni con delegaai vigili del fuoco, dal momento che NittoFrancesco Palma è il nuovo Guardasigilli.Chissà se il nuovo inquilino troverà unmomento per fare due chiacchiere col nostroPresidente Gronchi (leggo qui a fianco che ilpredecessore non ha fatto in tempo...) e spe-riamo abbia almeno un po’ di “pompiere nel sangue”.

In questo quarto numero alcuni articoli interessanti, specialmente quelli a carattere tecnico-formativo.A tal proposito desidero ringraziare Giancarlo (il Geometra Moreschi nel CNVVF) per il documenta-rio inedito sul tragico incendio avvenuto all’interno di uno stadio del Regno Unito l’11 maggio del 1985(cinquantasei morti e 256 feriti). Un’opera unica di ricerca, traduzione, smembramento, senza alcunacongettura. A narrare quei concitati e drammatici momenti solo le risultanze ufficiali o comunque levalutazioni di chi, quell’evento, ha vissuto.

Un po’ di “freschezza tecnica” ci arriva anche dagli Svizzeri Clara, Claudio e Michael, i quali hannoanalizzato gli interventi di soccorso a “pericolanti” su bacini ghiacciati.

In merito a norme e regolamenti, abbiamo analizzato la nuova “Bozza di regolamento di servizio delCNVVF” e due proposte di riforma del DPR 76/2004. Un po’ di chiarezza anche sull’uso dell’unifor-me nelle manifestazioni ufficiali (e meno ufficiali).

Buon compleanno Sant’Angelo Lodigiano (120°) e santa Croce Camerina (1°). Bella l’APS di Cossato(un po’ meno belli i debiti fatti per comprarla). Il resto lo lascio scoprire a voi e ringrazio quanti hannovoluto contribuire alla scrittura di questo numero.

Serena Estate (o meglio, ben tornati).Ascanio

[email protected]

Hanno firmato quest’edizione di VFV:Giancarlo MORESCHI; Claudio MIGNOT, Michael WERDER; Clara RÜSI;Maurizio BERTOIA; Gianluca RONDI; Massimiliano TOLOMEI;Glauco BARTESAGHI; Corrado SCAPIN e Davide LANZONE.

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https: / / twitter.com/pompieri

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O N O R I F I C E N Z E

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Su proposta del Comitato di Amicizia Italo-Austriaco, il Presidente Nazionale Cav. di GranCroce Gino Gronchi è stato insignito della Gran

Croce dʼOro dellʼOrdine della Croce Nera dellaRepubblica Federale dʼAustria.Lʼimportante riconoscimento è stato attribuito per glioltre quarantʼanni di attività prestati con spirito di sacrifi-cio ed altruismo come Vigile del Fuoco Volontario ed èstato consegnato dal Colonnello dellʼEsercito AustriacoWilli Albel.

Alla cerimonia erano presenti il Capo del CorpoNazionale dei Vigili del Fuoco Alfio Pini, il Prefetto diVicenza Melchiorre Fallica, alcuni Sindaci dellʼAltoVicentino e circa un migliaio di cittadini stipati allʼinvero-simile, allʼinterno della chiesa di Valli del Pasubio(Vicenza).Alla cerimonia era presente anche una delegazione delCorpo Vigili del Fuoco Volontari di Vallarsa (ProvinciaAutonoma di Trento) col Comandante Mauro Stoffella,oltre ad un nutrito gruppo di VVF volontari della provin-cia Vicentina.

LA CROCE NERA AUSTRIACA

La Croce Nera Austriaca è stata fondata oltre ottantʼan-ni fa. La principale finalità del sodalizio è quella dicostruire luoghi di sepoltura dignitosi per i caduti dellegrandi guerre mondiali. Così definì lʼistituzione il defuntopresidente federale Dottor Thomas Klestil.

La ÖSK (ÖsterreichischeSchwarze Kreuz) è rico-nosciuta dalla leggeAustriaca quale associa-zione apartitica e acon-fessionale che persegueobiettivi di beneficienza.Lʼorgano di governo ècomposto da un presi-dente (LAbg. PeterRieser), un vicepresiden-te (Dr. Heinz Derfler). Trai consiglieri il Dr.Prof.Stefan Karner, Abg. NOMurauer Walter; il segre-tario è il colonnelloAlexander R. Barthou e iltesoriere: Frieda Mayer.La sede dellʼorganismo è Vienna ma lʼopera degli asso-ciati viene svolta anche fuori dai confini Austriaci. Unamaniera per mantenere e consolidare la pace tra i popo-li, dando memoria ai caduti dʼogni guerra.In Austria lʼassociazione si occupa di dare una sepoltu-ra degna a caduti di tutte le nazioni e fede religiosa; vit-time di persecuzioni razziali e politiche della secondaguerra mondiale. Viene eseguita regolarmente anche lamanutenzione delle tombe risalenti alla Grande Guerra.Allʼestero, lo sforzo della Croce Nera (ÖSK) è profusoaffinché i cimiteri di guerra non vengano dimenticati eche siano anzi valorizzati, per questo vengono presiaccordi con altri eserciti e governi. Quando non sʼaves-sero tracce delle spoglie dei soldati, il sodalizio sʼimpe-gna per lʼerezione di monumenti ai caduti.

In questo senso la ÖSK sʼimpegna da decenni inSlovenia, Croazia e nord Italia. Lʼimpegno è identicosullʼIsonzo, sul Kanaltal come in Alto Adige.Ultimamente il sodalizio ha preso contatti con la Polonia,lʼUcraina, lʼUngheria, la Romania e la Russia.

CROCE NERA AL PRESIDENTE

DELL’A.N.VV.F.VV.Gino Gronchi riceve lʼimportante

onorificenza AustriacaA CURA DI CORRADO SCAPIN

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O N O R I F I C E N Z E

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Le due amministrazioni comunali hanno infatti unani-memente deliberato di conferire lʼimportante ricono-scimento a Vigili del Fuoco e Genieri per la preziosa

opera di soccorso prestata durante la calamità che lo scor-so autunno ha colpito il Vicentino.In una splendida giornata di sole, circondati dalle maesto-se vette del monte Pasubio, la cerimonia è stata apertacon lʼalzabandiera ed è proseguita poi nella chiesa par-rocchiale.Qui, alla presenza del Prefetto di Vicenza MelchiorreFallica, dei Sindaci dellʼAlto Vicentino e di circa un migliaiodi cittadini stipati allʼinverosimile, allʼinterno della chiesa siè tenuta la cerimonia di consegna degli attestati diCittadinanza Onoraria al Comandante Provinciale dei Vigilidel Fuoco di Vicenza Ing. Paolo Maurizi ed al Comandante

del 3° Reggimento Genio FerrovieriCol. Luca Appolloni. Presente allacerimonia anche il PresidentedellʼANVVFV Gino Gronchi che,nellʼoccasione, è stato insignito dʼunaimportante onorificenza.I Sindaci dei due Comuni nei lorodiscorsi hanno ringraziato leIstituzioni e tutti coloro che hannoprestato con professionalità e abne-gazione la loro opera in soccorsodelle popolazioni duramente colpitedagli eventi calamitosi.Il Capo del Corpo Nazionale dei Vigilidel Fuoco Ing. Alfio Pini ha ribadito lacostante vicinanza del Corpo allapopolazione sia nei quotidiani inter-venti di soccorso che nella grandicalamità mettendo a disposizione unsistema complesso in grado di opera-re sinergicamente a livello nazionale.A prova di ciò giova ricordare cheassieme al personale permanente evolontario del Comando Provincialedi Vicenza hanno operato anche glispecialisti della sezione operativa diBelluno con le loro macchine movi-mento terra, anche loro presenti aquesta cerimonia.Alla cerimonia erano presenti anche iVigili del Fuoco Volontari di Vallarsa(Trento) con il loro ComandanteMauro Stoffella che nonostante lʼap-partenenza ad una diversa realtà pro-vinciale nel momento del bisognohanno dimostrato fattivamente la lorosolidarietà in favore delle popolazioniVicentine.

CITTADINANZA ONORARIA A

POMPIERI E GENIO-FERROVIERI

A parecchi mesi dalla terribile alluvione che lʼha colpita,la riconoscenza verso i soccorritori, da parte dellapopolazione dellʼAlto Vicentino è sempre viva. Per

questo motivo il 25 giugno a Valli del Pasubio (Vicenza)si è tenuta la cerimonia ufficiale per il conferimento

solenne della Cittadinanza Onoraria al Corpo Nazionaledei Vigili del Fuoco ed al 3° Reggimento Genio Ferrovieri

di stanza a Bologna, da parte rispettivamente deiComuni di Torrebelvicino e di Valli del Pasubio.

A CURA DI CORRADO SCAPIN

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Lʼintroduzione e lʼuso dellʼIn Car eCall per lo svi-luppo dellʼassistenza nelle emergenze stradali sal-verà molte vite e ridurrà le spese sociali attraversola tempestiva notifica e localizzazione degli inci-denti stradali e la conseguente immediata rispostadei servizi di emergenza.

C’èunʼurgente necessità di una soluzione Europea perpoter ridurre i quasi 40000 decessi annui, 3,3 milio-

ni di incidenti stradali allʼanno e un costo annuale riconducibi-le agli incidenti stradali pari ad oltre 180 miliardi di euro.Per questo motivo la Commissione Europea si è posta comeobiettivo la riduzione del 50% degli incidenti stradali ed haadottato lʼIn Car eCall, come la più alta priorità sul temadellʼeSafety.

FUNZIONAMENTO DEL SISTEMALʼIn Car eCall è un sistema attraverso il quale una chiamatadʼemergenza è generata sia manualmente dagli occupanti delveicolo, sia automaticamente attraverso lʼattivazione dei sen-sori montati sul veicolo (tipo quelli degli airbag).Quando attivato, il sistema di chiamata dʼemergenza dal vei-colo stabilisce una connessione voce direttamente con la cen-trale del 112 competente.Allo stesso momento, un elenco di informazioni dellʼincidentegià predefinite (Minimum Data Set), vengono inviate al mede-simo operatore di centrale operativa che riceve la chiamata,sempre attraverso il canale voce della chiamata al 112.

MINIMUM DATA SET (MDS)In caso di chiamata manuale (lʼutentepreme il pulsante di emergenza), o auto-matica (almeno due sensori che rileva-no un urto attivano il sistema), la centra-le operativa del 112 deve ricevere, attra-verso il proprio software di centrale, leseguenti informazioni:

• Lʼesatta collocazione temporaledella chiamata (data, ora e minuti)

• Lʼesatta localizzazione del veicolo(posizione GPS)

• Direzione di marcia del veicolo• Tipo veicolo (marca, modello,

colore ed eventuali mercipericolose trasportate)

• Indicazione di quali sensori sonostati attivati (tipo di urto frontale,ribaltamento,ecc.)

• Service Provider (nel caso lʼutenteabbia sottoscritto un appositocontratto aggiuntivo)

• Indicazione del paese diimmatricolazione del veicolo(lingua parlata dallʼutente)

• Veicoli speciali/user code• Tipo di chiamata (se manuale

o automatica)

ENTRO IL 2014 LE AUTOMOBILI

DOVRANNO CHIAMARE DA SOLE IL 112

La Commissione Europea ha fatto partire il progetto nel2009 e prevede che lʼattuazione termini entro il 2014.Molte aziende sono coinvolte con la tecnologia telematica peraffrontare i diversi aspetti del sistema eCall, inclusi i sistemi abordo dei veicoli, la trasmissione dei dati via wireless e soddisfa-re il requisito di sicurezza pubblica.La standardizzazione dei protocolli di comunicazione e del lin-guaggio umano sono alcuni degli ostacoli. Prototipi sono statitestati con successo tramite trasmissioni con GPRS e su reti cel-lulari. Allo stesso tempo, soluzioni proprietarie dellʼeCall che sibasano su SMS sono già state introdotte da case automobilistichecome BMW, PSA e Volvo.Quando il sistema sarà attivo e diffuso, ci si aspetta che venganoforniti altri servizi telematici, come avvisi di percorso e le informa-zioni sul traffico.Il progetto inoltre è sostenuto dallʼAssociation des ConstructeursEuropéens dʼAutomobiles (ACEA), un gruppo di interesse delleautorità europee di automobili, autobus e costruttori di camion edERTICO, unʼorganizzazione senza scopo di lucro promuoverelʼattuazione di sistemi di trasporto intelligenti e di servizi in Europa.Molte delle aziende stakeholder coinvolti con tecnologia telemati-ca appartengono a ERTICO o ACEA. Un vantaggio di questa ade-sione è la migliore definizione degli standard eCall in via di svi-luppo.In Nord America, è disponibile un servizio simile fornito da GMattraverso il proprio servizio OnStar.(Fonti: European Emergency Number Association (EENA) Italia eWikipedia.)

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La Giunta regionale dellaLombardia, su proposta dellʼas-sessore alla Sanità LucianoBresciani, ha approvato unadelibera che ridefinisce il sistemadellʼEmergenza Urgenza inLombardia e affida ad AREUtutte le competenze in tema dicoordinamento e direzione del-lʼattività di emergenza e urgenzaextraospedaliera.

Obiettivo del provvedimento, cheinteressa 2.400 tra medici e infer-

mieri dipendenti dal Sistema SanitarioRegionale e oltre 40.000 tra dipendentie volontari dei soggetti sussidiari (CroceRossa, ANPAS, ecc), è il miglioramentoulteriore del sistema dellʼemergenzaurgenza extraospedaliera dal punto divista qualitativo e quantitativo.“Ancora una volta - spiega lʼassessorealla Sanità Luciano Bresciani - RegioneLombardia investe con efficacia permigliorare lʼintero sistema sanitario intutti i suoi attori. Grazie a questa delibe-ra Areu avrà nuovi mezzi a disposizione e una presenza sem-pre più capillare ed efficiente sul territorio”.

LA NUOVA NORMATIVA DISCIPLINA I SEGUENTI AMBITI:- ridistribuzione dei mezzi che compongono la rete territorialedel soccorso con un conseguente miglioramento nella gestio-ne degli stessi, in particolare nei territori di confine interprovin-ciale;- sviluppo e potenziamento dellʼinfrastruttura tecnologica enuove funzionalità informatiche delle Centrali Operative(COEU) con il raggiungimento delle economie di scala previ-ste dalla delibera istitutiva dellʼAREU;

- ottimizzazione delle procedure di assegnazione delle aree dicopertura dei mezzi di base;

- ridefinizione dellʼattività e dellʼorganizzazione delle CentraliOperative;

- definizione e realizzazione di percorsi formativi omogenei estandardizzati per medici, infermieri, operatori tecnici e soc-corritori-esecutori e istruttori, con valorizzazione della risorsamedica e infermieristica a bordo dei mezzi su ruota;- sviluppo della telemedicina nel soccorso sanitario.

IL PROGETTO PREVEDE UN COMPLESSIVO POTENZIAMENTO DEI MEZZIDI SOCCORSO:- Mezzi di soccorso di base: + 39 unità;- Mezzi di soccorso intermedio: + 4 unità;- Mezzi di soccorso avanzato: + 2 unità.

118 LOMBARDIALE COMPETENZE PASSANO ALL’AREUED IL NUE112 DIVENTERÀ REGIONALE

Allʼinterno della definizione complessiva del Sistemaè di particolare rilevanza la realizzazione del progetto delNumero Unico Europeo 112, che prevede la diffusione sulterritorio lombardo di unʼorganizzazione del soccorsobasata su un numero unico per tutti i tipi di emergenze.

Il progetto, che sarà realizzato attraverso un accordo fir-mato dal presidente Roberto Formigoni e dal ministroRoberto Maroni, si basa sullʼattivazione di centrali opera-tive di primo livello, i ʻcall center laiciʻ (ovvero composti daoperatori non appartenenti alla Forze di PubblicaSicurezza, dellʻEmergenza Sanitaria e dei Vigili delFuoco), sul modello realizzato in via sperimentale aVarese, e la contestuale riorganizzazione delle CentraliOperative di secondo livello, che per il soccorso sanitariosono le centrali Operative 118.

(Fonte: Regione Lombardia)

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La ditta Sicor S.p.A. (fornitrice dei caschi da interven-to VFR 2000/2009 al CNVVF) ha messo a disposi-

zione del Comando Provinciale Milanese alcuni elmi deltipo EOM al fine di valutarne la rispondenza alle esigen-ze operative VVF.In seguito alla nota Prot. n. 15524 del 17/12/2010dellʼUfficio del Dirigente Generale Capo del CNVVF, ilComando Prov.le di Milano è stato autorizzato alla spe-rimentazione del casco in questione.Lʼelmo in oggetto è marcato CE costituisce un dispositi-vo di sicurezza di III categoria ed è rispondente allenorme UNI EN 397:2001 “Elmetti di protezione per lʼin-dustria”, UNI EN 443:1999 “Elmi per Vigili del Fuoco”(p.ti 5.6 “Resistenza alla fiamma” e 5.7 “Resistenza alcalore radiante”) ed UNI EN 12492:2003 “Caschi perAlpinisti”.Lʼelmo è predisposto per essere utilizzato con diversiaccessori quali cuffie antirumore, schermo facciale inpolicarbonato e a rete, dispositivo dʼilluminazione, para-nuca ignifugo rimovibile, etc..Inoltre, la maggior leggerezza e le dimensioni ridotterispetto allʼelmo già in dotazione al Corpo Nazionale,costituiscono particolare motivo di interesse ritenendoche lo stesso possa essere favorevolmente impiegatoper quelle tipologie dʼintervento, quali il soccorso a per-sona in metropolitana, laddove il personale operativo ècostretto ad operare in spazi particolarmente limitati.

CASCO PROTETTIVO PERLʼANTINCENDIO BOSCHIVO ED

I SERVIZI DI PROTEZIONE CIVILECERTIFICATO SECONDO LE NORMATIVE:

UNI EN 397:2001 “Elmetti di sicu-rezza industriali”EN 443:1997 “Elmi per Vigili delfuoco” (Punti 6.6 e 6.7)EN 12492 “Elmetti da alpinismo”

• Calotta in materiale termoplastico• Calotta interna in PU• Sottogola a regolazione rapida

con sistema antiscalzamentoautoregolante

• Sistema di ventilazione chiudibileprotetto da retina di acciaio paralapilli

• Predisposizione per lʼapplicazionedi occhiali protettivi

• Predisposizione per lʼutilizzocombinato di cuffie antirumoree di uno schermo facciale

• Sistema di connessione permaschera A/G dotate di aggancirapidi a 2 punti

UTILIZZO:Antincendio boschivo

Protezione civileAttività SAF (Speleo Alpinistico Fluviale)

Attività SAR (Search and Rescue)Attività di pubblico soccorso (118)

I POMPIERI MILANESI

TESTANO UN NUOVO CASCO

ELMO SICOR EOM(ELMO OPERATIVO MULTIFUNZIONALE)

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RECLUTAMENTO CREATIVOIn Virginia si registra un alto turnover, nelle

caserme delle aree rurali è sempre piùdifficile trovare nuovi pompieri volontari

ILpompiere volontario Bobby Simmons stava lavandosivia il nero dalla faccia dopo aver partecipato allʼestinzio-

ne dʼun incendio in una villetta, lʼaltro giorno, quando ha dichia-rato: “Sapete riconoscere dei vigili del fuoco volontari rispettoa dei permanenti? I volontari saranno i primi a sporcarsi.”.Le battute tra permanenti e volontari sono frequenti nellecaserme locali: i primi dicono che riconosci un volontario dagliadesivi appiccicati al casco. I volontari sostengono invece chequasi tutti i permanenti abbiano i baffi. Tuttavia è proprio veroche, nelle aree rurali, siano proprio i volontari a sporcarsi,anche perché sono la maggioranza della forza attiva.

Cʼè poco da scherzare nelle locali “Fire Stations” dal momen-to che, ogni anno, si perdono tanti volontari quanti se ne assu-mono. Per far fronte a questa situazione la “Virginia Fire ChiefAssociation” – col supporto delle contee di Bedford, Botetourte Roanoke – sta cercando il miglior modo di reclutare nuovivolontari, studiando le abitudini dei candidati (dove vivono,dove lavorano, dove mangiano).Lʼassociazione sta distribuendo volantini e manifesti, oltre adapplicare ovunque striscioni e sagome che raffigurano vigili delfuoco a grandezza naturale con uno slogan: “Do you havewhat it takes?” (Hai ciò che serve?).

La “Virginia Association” invierà i risultati dello studio al “USDepartment of Homeland Security” che ha dato un contributodi oltre 900mila dollari, lo scorso anno, al fine di sviluppare unpiano nazionale di reclutamento per nuovi volontari, ha dettoJimmy Carter (direttore esecutivo dellʼAssociazione deiComandanti).

“Per reclutare 50 volontari questʼanno, probabilmente ne per-

deremo altri 48 entro la fine dellʼanno,ha proseguito Carter. Durante il primoanno le reclute decidono se rimanere ono. Eʼ sempre per via della famiglia oper il lavoro, oppure dicono di non tro-vare più il tempo per rispondere allechiamate di soccorso, quindi lasciano”.In Virginia il numero dei vigili del fuocovolontari è calato: nel 2010 erano26.500; lʼanno prima 27mila e 27.600nel 2008. Questo secondo lo studio del“Virginia Department of Fire Programs”.I volontari erano il 63% della “ForzaAntincendio” totale negli anni analizzati.

I pompieri volontari sono ancora piùimportanti nelle zone rurali. Nei vigili delfuoco della Contea di Bradford, lʼ81%dei 264 uomini - che servono un territo-rio di 760 miglia quadrate – lo scorsoanno erano volontari. Il reclutamento, inquesta contea come in altre, è fatto in

maniera informale, col passaparola.Nella cittadina di Bedford abbiamo fatto volare uno striscionecon scritto: “WE NEED YOU” (abbiamo bisogno di te), ha rife-rito il vicecomandante dei pompieri locali Marci Stone. Per lacampagna in corso hanno anche raggiunto un accordo col ser-vizio di pizze a domicilio al fine di consegnare un volantinoinsieme allʼordine.

Lʼottantotto per cento dei 151 vigili del fuoco della Contea diBotetourt sono volontari mentre al “Roanoke County Fire &Rescue”, il 44% dei 283 uomini, sono volontari. Negli ultimianni, proprio la Contea di Roanoke, ha reclutato – e perdutoallo stesso tempo – 75 pompieri volontari, ha riferito RichBurch il comandante.Nella campagna di reclutamento del 2011 una coppia di vigilivolontari sposati sʼè impegnata a promuovere lʼattività dellacaserma rispondendo alle domande poste su Facebook (grup-po chiamato: Firefighters Justin & Becky). Stessa cosa acca-de su Twitter dove è possibile “seguire” i due sposi/pompieriche rispondono al nickname di “FFJustinBecky”.La stessa associazione dei comandanti ha organizzato uncorso di otto ore (sulla leadeship e motivazione del personale)per tutti gli ufficiali in servizio.

Jonathan Simmons, 19 anni, è uno dei pompieri volontari inter-venuti a nord di Fincastle, nella Contea di Botetourt, per lʼin-cendio dʼuna abitazione a due piani giusto qualche giorno fa.“Si prova un grande senso di realizzazione quando si arriva sulposto, la casa è in fiamme e le operazioni sono concitate e siriesce a risolvere la situazione.”. Anche il fratello trentacin-quenne di Jonathan è un pompiere volontario nella stessacaserma.

Il fratello minore però, non sa per quanto tempo sarà ancoravolontario nella caserma della Contea di Botetourt. Eʼ alsecondo anno dʼingegneria alla James Madison University,quando sarà laureato sarà costretto a spostarsi ovunque tro-verà un lavoro.

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Proprio su quellʼarticolo (inserito nella sezione ProceduredʼIntervento) avevamo scritto circa la possibilità di utiliz-zare nastro adesivo sui cristalli ancora integri prima di

procedere alla frantumazione:Se non è possibile fare altrimenti, “nastrare” (se è possibilefarlo rapidamente) il cristallo con tre o quattro strisce adesive(se piove non sarà possibile) e se la vittima è cosciente chie-derle di chiudere gli occhi;(da VFV n°6 – 2010 Lunotti Finestrini Parabrezza).

La ditta Inglese Packexe ha individuato la necessità di propor-re una soluzione efficace per il controllo dei cristalli di autovei-coli coinvolti in incidenti stradali.

Attualmente, i metodi adottati prevedono lʼimpiego di protezio-ni morbide e rigide (coperte e scudi) e comportano lʼinterventodi due o tre persone finalizzato a rompere il cristallo e a limita-re successivamente il rischio di lesioni provocate dal distaccodi frammenti di vetro.La necessità di realizzare un prodotto specifico è stata semprepresente, ma è stata riconosciuta soltanto adesso.

Lʼidea inizialeUn vigile del fuoco che lavorava part-time come imbianchino chiese aPackexe di adattare la dimensione dellaloro pellicola protettiva per moquette alcontrollo dei cristalli di autoveicoli coin-volti in incidenti stradali.Lo sviluppo del prodotto è iniziato con laformulazione di un adesivo esclusivo,abbastanza forte da fissare saldamentein posizione il cristallo in occasionedella rottura dello stesso. Si è successi-vamente provveduto ad adattare ladimensione del rotolo della pellicola perapplicarlo allʼintero autoveicolo.

Realizzazione dellʼintero sistemaPackexe SMASHPackexe richiedeva la progettazione diun distributore automatico per assicura-re lʼapplicazione efficace della pellicolada parte di una sola persona.Lʼesclusivo distributore automatico èdotato di rullini di materiale espanso cheseguono la sagoma del veicolo per assi-curarne la copertura omogenea e ridur-re al massimo la formazione di bollicinedʼaria. La pellicola è anche perforata perassicurarne la rapida applicazione edeliminare gli sprechi. I test effettuatihanno rivelato che la pellicola si appli-ca efficacemente anche in presenzadi pioggia e di vento. Lʼinvenzione deldistributore automatico, in attesa di bre-vetto, ha trasformato Packexe SMASHin un completo sistema di controllo deicristalli di autoveicoli.

Risultati straordinari dei test effettua-ti sul prodottoSuccessivi test eseguiti su Packexe hanno rivelato che la pel-licola irrobustisce il cristallo, che in alcuni casi non si è rottosotto pressione. I test di questa fase sono stati eseguiti dallaExeter Advanced Technologies allʼUniversità di Exeter, nelRegno Unito. I risultati hanno dimostrato che la robustezza delcristallo è quasi raddoppiata con lʼapplicazione di PackexeSMASH, con conseguente riduzione della rottura del cristallodi circa il 42%.

Packexe SMASH ha rimesso in discussione la modalità dicontrollo dei cristalli di autoveicoliUna volta progettato con successo un prodotto destinato alcontrollo dei cristalli di autoveicoli, Packexe ha provveduto avelocizzare lʼintera operazione. Grazie alle sue proprietàrafforzative, Packexe SMASH ha eliminato la necessità didover sempre ricorrere alla rottura e alla rimozione del cristal-lo. Il metodo consigliato attualmente è lʼapplicazione diPackexe SMASH su tutti i cristalli del veicoli ritenuti pericolosidalle squadre di soccorso quando raggiungono il luogo di unincidente stradale, che consente di immobilizzare i cristalli

SPACCARE E RIMUOVERE

I CRISTALLI DEI VEICOLI

ORA È PIÙ SICURONellʼultimo numero del 2010 di VFV avevamo scritto delle

corrette procedure dʼintervento per la rimozione di parabrezza,finestrini e lunotti. I frantumi di vetro sono un vero pericolo e

per i pazienti incarcerati e per i soccorritori; ora le cose cambiano.A CURA DELLA REDAZIONE

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prima di procedere allʼestrazione delle vittime dallʼabitacolo delveicolo.La ditta titolare del marchio, che ha sede a Exeter nel RegnoUnito, sʼè recentemente appoggiata ad un distributore Italiano.Alcune Unioni Distrettuali dei VVF Volontari della ProvinciaAutonoma di Trento, utilizzano questo sistema da quasi unanno.

Un filmato ed unʼampia galleria fotografica sullʼutilizzo delPackexe SMASH è visibile al link

http://www.packexesmash.com/en/in_action/un altro filmato su

http://www.youtube.com/watch?v=AemqMy41ytw

CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

ADESIVOPackexe SMASH è stato realizzato con l'utilizzo di un ade-sivo speciale, indicato per l'immobilizzazione del vetro, cheprotegge la squadra di soccorso e delle persone coinvoltenell'incidente dalle lesioni provocate dal distacco di fram-menti e polvere di vetro. L'adesivo immobilizza efficace-mente i cristalli in qualsiasi condizione atmosferica.

PERFORAZIONILa presenza di perforazioni ogni 100 mm consente di stac-care facilmente la pellicola di Packexe SMASH dal rotolo.Le squadre di soccorso hanno la possibilità di utilizzare pic-coli pezzi di pellicola Packexe SMASH per coprire le partidel veicoli più delicate, come i deflettori frangivento. La pel-licola perforata assicura l'applicazione precisa, con conse-guente riduzione degli sprechi.

RAFFORZAMENTO COMPROVATO DEL VETROI test eseguiti dalla Exeter Advanced Technologiesall'Università di Exeter, Regno Unito, durante il mese diluglio 2009, hanno dimostrato che la robustezza del vetroquasi raddoppia con l'applicazione di Packexe SMASH, conconseguente riduzione delle probabilità di rottura di circa il42%.

ELIMINAZIONE DELLA NECESSITÀ DI RIMUOVERE IL CRISTALLOUna volta progettato con successo un prodotto destinato alcontrollo dei cristalli di autoveicoli, Packexe ha provvedutoa velocizzare l'intera operazione. Grazie alle sue proprietàrafforzative, Packexe SMASH ha eliminato la necessità didover sempre ricorrere alla rottura e alla rimozione del cri-stallo. Il metodo consigliato attualmente è l'applicazione diPackexe SMASH su tutti i cristalli del veicoli ritenuti perico-losi dalle squadre di soccorso quando raggiungono il luogodi un incidente stradale per mettere in sicurezza i cristalliprima di procedere all'estrazione delle vittime dall'abitacolodel veicolo.

DISTRIBUTORE AUTOMATICOL'esclusivo distributore automatico della pellicola completa ilsistema Packexe SMASH, attualmente in attesa di brevetto.Dal design ergonomico e di facile utilizzo, Packexe SMASHpuò essere applicato in pochi secondi da una sola persona.L'intero sistema è stato progettato al fine di controllare evelocizzare l'operazione di applicazione.

DOPPI RULLINI DI MATERIALE ESPANSOI doppi rullini di materiale espanso seguono la sagoma delveicolo, assicurandone la copertura omogenea e la riduzio-ne della formazione di bollicine d'aria. La tecnologia che uti-lizza rotoli di gommapiuma assicura la perfetta adesionedella pellicola al cristallo e consente l'efficacia applicazionedi Packexe SMASH anche in presenza di vento. Quandopiove, il movimento e la pressione esercitata dai rullini con-sentono di eliminare le gocce d'acqua dal cristallo durantel'applicazione della pellicola.

Il Kit Packexe SMASH

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L’inverno 2009/2010 è stato lungo, freddo e nevoso. Su un gran numero di laghi e stagni si è formato uno stratodi ghiaccio: un vero e proprio invito a camminarvi sopra o a calzare i pattini e cominciare a volteggiare! Purtroppoil divertimento può rapidamente trasformarsi in una trappola mortale se le temperature salgono e lo strato di

ghiaccio si assottiglia non sopportando più il peso di una persona, nemmeno quello di un bambino.I bambini, in modo particolare, sentono una voglia quasi irresistibile di andare a camminare su un fiume o un lago ghiaccia-to, incapaci di poterne valutare il pericolo, a volte persino ignari di un eventuale rischio. Il ghiaccio formatosi sopporta a volteil peso di un bambino nelle vicinanze della riva, ma solo qualche metro più in là, lo strato è troppo sottile e costituisce un peri-colo mortale …

STRATI DI NEVE INGANNEVOLINon è solo il raddolcimento della temperatura che influenza la stabilità del ghiaccio. Altri fattori, come la tempera-tura del suolo, le correnti, le bolle di gas che risalgono alla superficie dai fondi melmosi e i buchi per la pesca rico-perti da una sottile lastra gelata, possono influenzare lo spessore dello strato di ghiaccio. Se sulla riva ci sonoalberi o cespugli, le lastre di ghiaccio si formano più lentamente. Uno strato di neve che ricopre il ghiaccio dà unsentimento di sicurezza, ma anche in questo caso le apparenze ingannano: la neve isola e conduce male ilfreddo, in questo modo il ghiaccio che si trova sotto la neve è, il più delle volte, molto più sottile del ghiaccioa diretto contatto con lʼaria fredda.

DIFFERENZE CANTONALIIn Svizzera, come per numerosi altri compiti, i salvataggi sui corsi dʼacqua e i laghi, incombono ai can-toni. Questi ultimi possono tuttavia delegarli ai comuni situati sulle rive dei punti dʼacqua. SulGreifensee e il Pfäffikersee nel cantone di Zurigo, per esempio, esistono dei servizi specifici cheassicurano il salvataggio lacustre in collaborazione con i pompieri. Inoltre la Polizia can-tonale di Zurigo è equipaggiata con una slitta concepita specialmente per isalvataggi sul ghiaccio. A seconda della resistenza del ghiaccio,un soccorritore può scivolare o pagaiare su questa slitta finoal punto in cui il ghiaccio ha ceduto. In altri cantoni, come peresempio a Berna, la Polizia cantonale ritiene che il salva-taggio sul ghiaccio incombe ai pompieri o agli altri organismidi salvataggio come per esempio la Società svizzera di salva-taggio (SSS).

Risparmio di tempo prezioso grazie al materiale prontoPer fortuna in Svizzera gli interventi di salvataggio sul ghiaccio sono molto rari, equando i pompieri devono intervenire, è per mettere in salvo degli animali intrappolati dalghiaccio che ha ceduto. Ciò non toglie che i pompieri dei comuni nei quali si trovano fiumio laghi gelati possono trovarsi confrontati in qualsiasi momento a un salvataggio di questotipo! Non si può mai essere certi che nessuno andrà su una superficie dʼacqua gelata, anche selʼaccesso ai corsi dʼacqua è vietato. Alcuni servizi di salvataggio, chiamati ad intervenire sulle super-fici dʼacqua gelate di una certa importanza, dispongono di slitte specialmente concepite a questo scopo.I pompieri di Thun, per esempio, sono equipaggiati con una scialuppa di salvataggio alla quale sono fissati deigalleggianti. Anche in assenza di equipaggiamenti speciali, ogni corpo pompiere possiede un minimo di materiale, comeper esempio delle scale, delle corde o dei giubbotti di salvataggio, che permettono di intervenire per un salvataggio sul ghiaccio.Martin Tschumi, responsabile del settore dellʼistruzione e della protezione contro le catastrofi presso i pompieri professionisti di Berna,dichiara che: «Il corpo pompieri dispone di attrezzature speciali come per esempio una slitta per il salvataggio sul ghiaccio e delle muteisolanti. Inoltre, allʼinizio dellʼinverno, verifichiamo il materiale previsto per i salvataggi sul ghiaccio e ci esercitiamo sporadicamente aquesto tipo di intervento con la polizia sanitaria di Berna che mette a disposizione i sommozzatori. Abbiamo informato inoltre la centra-

UNA CORSA CONTRO IL TEMPOLe apparenze possono ingannare: capita spesso di valutare male lo spessore di uno strato dighiaccio su un corso dʼacqua, un lago o uno stagno, e quindi anche la sua resistenza al carico.Soprattutto i bambini, affascinati dalla superficie ghiacciata, ignorano il pericolo. Se lo stratodi ghiaccio cede, inizia per i soccorritori una corsa contro il tempo – una corsa contro la morte!

DI CLAUDIO MIGNOT, MICHAEL WERDER E CLARA RÜSI - FOTO DI CLAUDIO MIGNOT E CHRISTINE WYSS - ILLUSTRAZIONE DI MANUEL KÄMPFER

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CON LA COLLABORAZIONE DI: 118 SWISSFIRE.CH“GIORNALE DEI POMPIERI SVIZZERI”

La persona in difficoltà viene assicurata conuna cintura di salvataggio e tratta a riva sulla

piattaforma di salvataggio, in posizione supina.

Quando si procede al salvataggio di una personavittima del cedimento del ghiaccio, la ripartizione delpeso del soccorritore riveste unʼimportanza capitale.

A questo scopo si possono utilizzare delle scale.

La persona accidentata si trovasottʼacqua: il pompiere crea unʼapertura

con la motosega per poterla salvare.

In questo caso lo strato di ghiaccio èsufficientemente spesso per poter sop-portare il peso dei sommozzatori. Unsommozzatore è già entrato in acqua eil secondo si prepara. Entrambi sonoassicurati con delle cime in modo dapoterli estrarre dallʼacqua in caso dinecessità. Inoltre la cima serve da filo diArianna per i sommozzatori.

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le dʼallarme della Polizia cantonale, della polizia sanitaria e dellaRega che i pompieri professionisti di Berna dispongono, sui loroveicoli, di materiale per il salvataggio sul ghiaccio.» Il fatto di averesempre pronto il materiale permette di guadagnare del tempo pre-zioso nel corso dellʼintervento, evitandoci di dover andare a cer-care il necessario in caserma. Oggigiorno, mezzi come le scale, lecorde da lanciare, i giubbotti di salvataggio e le motoseghe fannoparte dellʼequipaggiamento di ogni corpo pompieri. Martin Tschumiricorda tuttavia che le forze dʼintervento sono anchʼesse esposte adei pericoli, è per questo che raccomanda ai corpi pompieri localidi convocare sempre anche il centro di soccorso competente.

In caso di intervento, ogni minuto contaSe il ghiaccio cede sotto il peso di una persona, il tempo diventaun fattore decisivo per la vita o la morte. Poiché la conducibilitàtermica dellʼacqua è 27 volte superiore a quella dellʼaria, il corpodella persona in difficoltà si raffredda molto rapidamente. Già dopoqualche minuto di immersione, le membra diventano talmente rigi-de da non permettere più alla persona prigioniera di liberarsi dasola. Il contatto del corpo con lʼacqua ghiacciata causa forti dolo-ri: il corpo deve quindi fare appello a tutte le sue risorse per resi-stere e la mente deve cercare di evitare il panico. In ogni caso, sideve tentare di uscire dallʼacqua il più in fretta possibile. In unatale situazione la persona in difficoltà dovrebbe tenere i vestiti(tranne il cappotto e le scarpe) poiché offrono comunque un mini-mo di protezione contro il freddo. In caso di temperature vicine allozero, esiste inoltre il rischio di arresto cardiaco a causa dellasovreccitazione dellʼassieme dellʼorganismo.

Intervento: allarmare sempre anche il servizio di salvataggioAl messaggio «salvataggio sul ghiaccio», i pompieri professionistidi Berna, per esempio, intervengono con la sezione di salvataggio.Questʼultima è composta da un veicolo pioniere così come da unveicolo gru e da un totale di sette pompieri. Il servizio di salvatag-gio competente è anchʼesso allarmato regolarmente in caso diintervento. Per Berna e i dintorni della città, i sommozzatori formatiprovengono dalla polizia sanitaria di Berna.

Per i salvataggi sul ghiaccio, la sezione di salvataggio dispo-ne del seguente equipaggiamento:• slitta di salvataggio su ghiaccio• mute• canotto pneumatico (gonfiato e pronto allʼuso)

con corda galleggiante• picconi per il ghiaccio e pagaie• quattro paia di suole antiscivolo chiodate

da fissare alle scarpe• salvagente con corda di lancio di 25 metri• giubbotti di salvataggio• cordini da lanciare con corda galleggiante• sei scale in alluminio• delle assi e delle travi• due piattaforme di salvataggio in alluminio• motosega per tagliare lo strato di ghiaccio• barelle Ferno• attrezzi quali ancoraggi per ghiaccio e picconi per

ghiaccio• argano portatile motorizzato• 300 metri di corda statica.

Se i pompieri sono chiamati a intervenire per salvare una personacaduta in acqua in seguito alla rottura dello strato di ghiaccio,devono essere rispettati alcuni punti di importanza primordiale perpotersi assicurare il successo dellʼoperazione. Il soccorritore deveessere cosciente che la portanza del ghiaccio è insufficiente e chelui stesso si trova in grave pericolo.

Salvataggio a partire dalla rivaOgni volta che questo è possibile, bisognerebbe procedere al sal-vataggio a partire dalla terra ferma. Restando a riva, il soccorrito-re spinge verso la persona in difficoltà, o le lancia, dei mezzi di sal-vataggio quali assi, pertiche o scale. Lʼideale sarebbe avere adisposizione un salvagente con una corda. Queste misure posso-no essere utilizzate ovviamente solo se la persona da salvare èancora in grado di liberarsi con le proprie forze. Nel caso in cui ilpunto in cui il ghiaccio ha ceduto si trova vicino alla riva, lʼutilizzodi un veicolo con piattaforma di salvataggio può essere una buonasoluzione. Per poter utilizzare questa soluzione è tuttavia neces-sario disporre di un luogo sicuro per il veicolo e di una via dʼac-cesso carrozzabile sufficientemente stabile.

Salvataggio sul luogo dove il ghiaccio ha cedutoSe la persona accidentata non è in grado di estrarsi da sola, il soc-corritore deve portarle soccorso avventurandosi a sua volta sulghiaccio. In un tale caso bisogna assolutamente rispettare leseguenti misure.

1. Protezione personaleOgni soccorritore che si avventura sul ghiaccio deve indossare ungiubbotto di salvataggio e assicurarsi con una corda di salvatag-gio. Idealmente deve indossare una muta e della biancheria dilana o una tuta di sopravvivenza, in modo da proteggersi contro lʼi-potermia e lʼannegamento. Se la profondità dellʼacqua alla riva èsuperiore a 50cm o se la velocità della corrente supera 1m/s, tuttigli ausiliari a riva si equipaggiano con un giubbotto di salvataggio.Una seconda corda è fissata a riva e viene portata sul punto doveil ghiaccio si è rotto e serve ad assicurare la persona in difficoltà.Inoltre i soccorritori rimasti sulla riva devono indossare dei guantiimpermeabili allʼacqua. Tutti quelli che sanno per esperienza a chepunto è difficile manipolare delle corde avendo le dita bagnate egelate, non potranno che essere dʼaccordo.

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2. Avvicinarsi in posizione sdraiataNellʼavanzamento sul ghiaccio il rispetto della ripartizione del pesoè il principio più importante. Il soccorritore non deve in nessuncaso avvicinarsi alla persona da salvare restando in piedi. Anzi,deve pensare a ripartire il peso del corpo su una superficie piùvasta possibile. Per poterlo fare, la miglior cosa sarebbe quella disdraiarsi su una scala o nel canotto di salvataggio. In mancanzadi una scala è possibile utilizzare una grande asse o un tavolorovesciato. Inoltre la progressione viene facilitata dallʼutilizzo diramponi per il ghiaccio da tenere in mano, di suole antiscivolo o dipagaie speciali munite di gancio in caso di salvataggio con lʼutiliz-zo di un canotto. Quando si hanno a disposizione più scale, il soc-corritore può sdraiarsi sulla prima e far scivolare la seconda indirezione del luogo dellʼincidente. In seguito si piazza sulla secon-da scala e spinge in avanti la prima, e così di seguito.

3. Salvataggio sul luogo dove il ghiaccio ha cedutoQuando il soccorritore è arrivato sul luogo dellʼincidente, spinge lascala in modo che la persona in pericolo vi si possa aggrappare.Bisogna in questo caso assicurare la persona con una corda perimpedirle di andare a fondo se dovesse perdere conoscenza.Nella misura in cui è ancora in grado di farlo, la persona in diffi-coltà può in seguito tentare di estrarsi da sola dallʼacqua. In casocontrario è il soccorritore che deve farlo. Bisogna essere coscien-ti del fatto che i bordi del ghiaccio rotto sono molto taglienti e checostituiscono un importante rischio di ferite.

4. Non spostare inutilmente la persona tratta in salvoLe persone tratte in salvo soffrono di una forte ipotermia e dovreb-bero essere spostate il meno possibile. In caso di ipotermia, ineffetti, i vasi sanguigni si contraggono e il sangue si ritira dallaperiferia del corpo per concentrarsi verso il centro. In questo modolʼorganismo conserva il calore necessario per gli organi vitali eritarda la progressione dellʼipotermia. Vengono a crearsi in questomodo due zone: lʼinterno del corpo che è caldo e la periferia cheè fredda. Quando si sposta la persona, il sangue freddo viene tra-sportato dalla periferia verso lʼinterno del corpo, fenomeno chepuò causare la morte immediata del paziente. La persona acci-dentata dovrebbe dunque, nella misura del possibile, essere sal-vata in posizione supina.

La persona accidentata è sottʼacquaNel caso in cui una persona accidentata va a fondo, si può cerca-re di salvarla gettandosi in acqua. Se necessario, il buco nelghiaccio può essere allargato con una motosega. Di fronte a unatale situazione bisogna tuttavia essere coscienti che le possibilitàdi trarre in salvo la persona sono decisamente minori. Vannoassolutamente rispettati i seguenti punti:1. il soccorritore deve essere assicurato con una corda.Badare a che la corda non venga segata dai bordi taglienti delghiaccio;2. il soccorritore deve assolutamente essere equipaggiatocon unʼattrezzatura da sub e con una muta per lʼimmersione.

Un esercizio un poʼ diversoAnche se gli incidenti causati dal cedimento del ghiaccio sonopiuttosto rari, è necessario avere tutto il materiale pronto a dispo-sizione per poter guadagnare tempo in caso di intervento. Inoltre,unʼesercitazione pratica sulle acque gelate può contribuire allʼac-

quisizione di una buona esperienza per questo genere di salva-taggio. Qualcuno che ha già provato a trarre in salvo una personacercando di issarla su un canotto pneumatico durante una giorna-ta estiva, conosce le difficoltà di questa operazione, anche inassenza dei bordi taglienti del ghiaccio!

Lista di controllo• Distribuire il peso il più regolarmente e il più

ampiamente possibile.• Mai avvicinarsi alla persona accidentata restando in

piedi, ma strisciando. Utilizzare delle pertiche, dellecorde, delle slitte di salvataggio, delle scale, dei ramio delle imbarcazioni quali mezzi ausiliari. Formareuna catena di soccorritori può essere utile.Attenzione tuttavia: il bordo del ghiacciopuò cedere ancora.

• Tutti i soccorritori devono essere incordati edequipaggiati con un giubbotto di salvataggio.

• Dopo il salvataggio della persona accidentata,cominciare immediatamente a riscaldarlaprogressivamente utilizzando delle coperte calde etrasferirla, sempre in posizione supina, in un localecaldo (le braccia, e soprattutto le gambe, non devonomai trovarsi in una posizione più alta del cuoreper via del pericolo di morte già menzionatoprecedentemente e dovuto allʼipotermia).

• Se la persona in difficoltà è sparita sottʼacqua nelpunto dove in ghiaccio ha ceduto, si trovaprobabilmente sotto lo strato di ghiaccio.In questo caso il salvataggio è possibile solo conlʼintervento di un sommozzatore altamente formato.

Colore del ghiaccioIl colore del ghiaccio può fornire delle indicazioni concernenti lasua qualità e la sua stabilità. Indicazioni della Croce Rossacanadese:• ghiaccio blu chiaro: questo genere di ghiaccio

è il più solido;• ghiaccio bianco opaco o ricoperto di neve: questo

tipo di ghiaccio si forma quando la neve è saturadʼacqua e gela sopra uno strato di ghiaccio.Generalmente questo tipo di ghiaccio è due voltemeno solido di quello di colore blu chiaro;

• ghiaccio grigio: il colore grigio indica la presenzadʼacqua dovuta al disgelo.

Spessori di ghiaccio considerati sufficienti• Per una sola persona 5 cm• Per più persone

( Es: giocare allʼhockey su ghiaccio) 8 cm• Per le slitte 12 cm• Per i veicoli

(Es: unʼautomobile) 18 cm• Se si tratta di un corso dʼacqua, non

ci si dovrebbe avventurare sul ghiaccio seil suo spessore è inferiore a 15/20 cm

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Come si dice, ci avevano provato. Chi? Il Ministero degli Interni, ilDipartimento dei VVF, del soccorso pubblico ecc. e le stesse orga-nizzazioni sindacali. Si, perché dal momento che il ʻregolamento di

servizioʼ dovrebbe andare a regolamentare il solo personale permanente, lanostra componente (rappresentata dallʼANVVFV) non era stata neppurecontattata. Peccato che fu proprio lʼAssociazione ad accorgersi di un paio di“cosette” inserite – ancora una volta – per tarpare le ali al personale volon-tario. Difatti, in un testo rivolto al personale permanente, sʼera tentato diandare a stravolgere la norma che – da sempre – ci vede equiparati al per-sonale di ruolo e ad esso subordinato soltanto a parità di grado. Nella primabozza (bocciata lo scorso ottobre anche grazie alle indicazioni della nostraANVVFV) si “stabiliva” la ʻsovraordinazione del personale permanente aquello volontario, indipendentemente dalla qualifica rivestita.ʼNella nuova bozza – inoltrata in maggio dal prefetto Tronca alle OOSS e,ovviamente, non al nostro Ente Morale – detto tentativo di ʻriformaʼ è statoovviamente cassato ma ci sono alcuni passi che, tuttavia ci riguardanoanche se non ci sconvolgono. Si ribadisce che il “Rapporto di sovraordina-zione” si espleta anche nei confronti del personale volontario del CorpoNazionale e si stabiliscono – anche per i volontari – le regole di composi-zione delle squadre.

TIRA ARIA DI RIFORME,CHISSÀ SE SARANNO BUONE!

A CURA DI ANTONIO ASCANIO MANGANO

È stata presentata una nuova bozza per il “Regolamento diServizio del CNVVF” redatta a seguito delle osservazioniformulate dalla Sezione consultiva del Consiglio di Stato.

Il “Coordinamento Regionale Lombardia” dellʼANVVFV hamesso mano alla riforma del DPR 76-2004 ed altrettanto sta

facendo la Federazione Nazionale Coordinamento Discontinui.

La FNC propone una differenziazionedelle caratteristiche grafiche e stilisti-che delle divise e dei mezzi del persona-le volontario tali da differenziarle daquelle del personale permanente affin-ché se ne denoti l’appartenenza allacomponente volontaria del Corpo.

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ART. 66COMPOSIZIONE E FORMAZIONE DELLE SQUADRE

1. Le squadre sono composte da personale perma-nente e nei distaccamenti volontari da personalevolontario. Il numero delle squadre previste sul terri-torio provinciale viene definito dal Comandante pro-vinciale, sulla base delle direttive emanate dalDipartimento e della tipologia della sede a cui lesquadre appartengono.

2. Ai fini dello svolgimento dellʼattività di soccorso,vengono individuatele seguenti tipologie di squadre, la cui composizionee ambiti di intervento, sono dettagliate con provve-dimento del Dipartimento:

a) squadra tipo attrezzata per lʼeffettuazione dellageneralità degli interventi di soccorso, composta da5 unità, di cui un capo partenza con qualifica noninferiore a capo squadra ed un autista;

b) squadra di intervento finalizzata a particolarimanovre operative, costituita da unità di personalevariabile secondo le specifiche direttive delDipartimento;

c) squadra attrezzata per particolari tipologie di inter-vento di diversa complessità denominata “partenzaridotta”.

3. Le squadre composte da personale permanentepossono comprendere, in sostituzione di una unitàpermanente, un volontario. Tale sostituzione non puòriguardare il capo partenza e lʼautista. Nel caso didistaccamenti misti o temporanei, nei quali possonooperare personale permanente e volontario, la com-posizione può variare ma, in ogni caso, non può pre-vedere meno di tre unità permanenti di cui un capopartenza con qualifica non inferiore a capo squadraed un autista.

4. A supporto delle squadre di cui al comma 1, sonopreviste delle squadre attrezzate con mezzi per lʼef-fettuazione di specifiche manovre necessarie allʼin-tervento, quali, a titolo esemplificativo, autoscale,autobotti, autogrù, composte da 2 operatori, di cuiun autista, e, in caso di necessità, in sostituzione diuna unità permanente, un volontario.

Se, da una parte, è corretto regolamentare la composi-zione delle squadre; è possibile che detta norma (visteesperienze passate e/o ancora in corso) possa portaread ʻerrori interpretativiʼ.Un paio dʼesempi che potrebbero riguardarci: nel distac-camento volontario sono presenti (o raggiungibili ʻacampanaʼ) 4 membri dʼequipaggio (incluso un CSV);detta squadra non può considerarsi “squadra tipo” maprobabilmente “partenza ridotta”. Ergo, detta “partenzi-na” può comunque essere inviata (in primo impiego) suintervento di soccorso urgente, seppur accompagnatada una squadra completa (in arrivo da più lontanomagari)?E se in caserma ci fossero 6 vigili volontari pronti aduscire, ma non il CSV, che succederebbe? Potrebbero“muovere” ugualmente, oppure sarebbero relegati adinterventi minori col rischio (neppure troppo remoto) diallungare i tempi di risposta nellʼattesa di “squadre com-plete” in arrivo da più lontano?Certo basterebbe il buon senso ma – lʼesperienza inse-gna – il ʻbuon sensoʼ non sempre viene adoperato nellagestione del dispositivo di soccorso da parte delleʻnostreʼ sale operative.Per fugare ogni dubbio ed evitare screzi, si dispone(anche se si tratta ancora dʼuna bozza) che soltanto i VPpossono venir sostituiti da VV (temporanei) e non il CPo lʼautista.

Il “Coordinamento Regionale Lombardia” dellʼANVVFVha messo mano ad unʼipotetica riforma del DPR76/2004, il “documento” che al momento ci regolamen-ta.Nella bozza di riforma sono previste una serie di novitàin merito a qualifiche, gerarchia e compiti. Aggiunto ilVVS (vigile volontario di supporto), e lʼAVV (aspirantevigile volontario); nascerebbe inoltre la figura dellʼistrut-tore volontario. Si propone poi lʼestensione ai volontaridegli “scatti dʼanzianità” previsti per il personale perma-nente (coordinatore, qualificato, esperto). Viene poiinnalzata lʼanzianità minima per poter partecipare alconcorso di CSV (attualmente bastano 5 anni, la bozzadi riforma ne prevede 15).

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Chi è già abbastanza avanti nel proporre una “riformadel DPR 76” è la FNC (Federazione NazionaleCoordinamenti VVF Discontinui) che ha presentato lapropria bozza (tra lʼaltro ʻbenʼ documentata con riferi-menti normative e qualche ʻforzaturaʼ) ai vertici delCorpo Nazionale nonché ad alcuni parlamentari.Alcune proposte di modifica potrebbero tranquillamenteessere condivisibili, altre un poʼ meno ed altre ancoraservirebbero proprio a spezzarci le ali.Perfettamente condivisibile sarebbe, ad esempio, il ritor-no ai due “Elenchi Separati” (A=discontinui c/o i coman-di – B=volontari dei distaccamenti), suddivisione che

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Vengono (o verrebbero) conferiti ai CDV (CapiDistaccamenti Volontari) diversi poteri e viene (o verreb-be) data la possibilità, al CDV, dʼirrogare sanzioni disci-plinari ai componenti del distaccamento (al momentopuò farlo il solo comandante provinciale). Il CDV diver-rebbe poi “gerarchicamente superiore a qualsiasi quali-fica presente nel distaccamento” e, dal momento cheCapo Distaccamento può divenirlo anche un VV, ciòsignificherebbe che anche lʼFTAV potrebbe venir subor-dinato ad un “vigile semplice”, insomma una stranezza,ma si tratta soltanto d'una prima stesura.

ARTICOLO 15CAPO DISTACCAMENTO VOLONTARIO E VICE CAPODISTACCAMENTO VOLONTARIO1. Lʼincarico di Capo Distaccamento Volontario, siaper i distaccamenti volontari, sia per idistaccamenti misti, è attribuita dal competenteComandante Provinciale, sentito ilparere del personale operativo in servizio presso ildistaccamento stesso, ad uncomponente operativo del distaccamento.2. Lʼincarico di Vice Capo Distaccamento Volontario,sia per i distaccamenti volontari, siaper i distaccamenti misti, è attribuita dal competenteComandante Provinciale, sentito ilparere del personale operativo in servizio presso ildistaccamento stesso, ad uncomponente operativo del distaccamento.3. Nei distaccamenti misti le figure indicate nei punti 1e 2 collaboreranno con il CapoDistaccamento Permanente o il Capo Servizio nelcaso di Comando Provinciale.4. Lʼincarico di Vice Capo Distaccamento Volontario eCapo Distaccamento Volontario ha ladurata di 5 anni ed è rinnovabile.5. Il Capo Distaccamento Volontario, nellʼeserciziodelle sue mansioni e responsabilità, ègerarchicamente superiore a qualsiasi qualifica pre-sente allʼinterno del distaccamento.6. Il Vice Capo Distaccamento Volontario collaboracon il Capo Distaccamento Volontario elo sostituisce le sue mansioni in caso di assenza.7. Il Capo Distaccamento ha le seguenti responsabi-lità:a) Organizzazione dei servizi;b) Attività interna;c) Applicazione delle disposizioni del ComandoProvinciale;d) Custodia dei beni di proprietà dellʼAmministrazione;e) Applicazione di sanzioni disciplinari.

ARTICOLO 5QUALIFICHE1. Le qualifiche del personale volontario sono:a) Vigili del Fuoco:I. Vigile del Fuoco Volontario (VV);II. Vigile del Fuoco Volontario Qualificato (VVQ);III. Vigile del Fuoco Volontario Esperto (VVE);IV. Vigile del Fuoco Volontario Coordinatore

(VVC);V. Capo Squadra Volontario (CSV);VI. Capo Squadra Volontario Esperto (CSVE);VII. Capo Reparto Volontario (CRV);VIII. Capo Reparto Volontario Esperto (CRVE);IX. Funzionario Tecnico Antincendi Volontario

(FTAV);X. Vice Capo Distaccamento Volontario (VCDV);XI. Capo Distaccamento Volontario (CDV);b) Vigili del Fuoco Volontario di supporto:I. Vigile del Fuoco Volontario di supporto (VVS).c) Aspirante Vigile del Fuoco Volontario:I. Aspirante Vigile del Fuoco Volontario (AVV).2. Al personale volontario si applicano, in

quanto compatibili, le vigenti disposizioni inmateria di doveri, compiti e responsabilità,previste per il personale permanente di pariqualifica, limitatamente alle attività inerenti alsoccorso.

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non è stata prevista dal gruppo di lavoro lombardo dellaANVVF. Detto (ipotizzato) ritorno ai “quadri separati”servirebbe a velocizzare, ad esempio, lʼingresso di aspi-ranti volontari che verrebbero a rimpinguare i nostridistaccamenti. Inoltre verrebbe previsto un “tetto massi-mo numerico” per gli aspiranti VV candidati allʼingressonellʼelenco “A”, mentre non verrebbe posto alcun limiteagli ingressi di nuovi volontari nei distaccamenti.Altra proposta è quella di stabilire unʼunica qualifica(vigile temporaneo) per coloro che effettuano i solirichiami in servizio, mentre sono previsti i “gradi” per ilpersonale volontario dei distaccamenti ma verrebbe eli-minato il FTAV, in quanto considerato un inutile doppio-ne dellʼequivalente permanente. Anche i discontinuidella FNC vorrebbero, tra lʼaltro, i qualificati volontariʻsubordinati al personale permanente di ogni qualifica egradoʼ.

Eʼ previsto inoltre che a giudicare lʼidoneità psico-fisicadei candidati volontari siano le “Strutture Centrali delCorpo” e si chiede che le ore di formazione vengano, difatto, raddoppiate. Ma, a quanto sembra, 240 ore nonsono considerate sufficienti se si prevede, in aggiunta,“un tirocinio di almeno 40 giornate lavorative nellʼarco diun anno in aggregazione alle squadre di soccorso per-manenti”.

Nella bozza di riforma si “abolisce” inoltre la paga orariadei vigili volontari (solo quelli dei distaccamenti ovvia-mente) e la partecipazione agli interventi di soccorsonon verrebbe quindi più considerata alla stregua di“richiamo in servizio”.Unʼaltra nota colorita riguarda gli “Obblighi dei datori dilavoro del personale volontario”, questi (secondo il testodella riforma) avrebbero lʼobbligo di lasciare disponibili ipropri dipendenti iscritti negli elenchi del personalevolontario ma soltanto per i richiami in servizio (20gg).Paradossalmente il datore di lavoro non sarebbe piùobbligato (sempre che accada ancora…) a lasciar liberoil proprio dipendente al suono del cercapersone per par-tecipare allʼintervento di soccorso tecnico urgente con lasquadra del proprio paese.

Si propone inoltre una differenziazione delle caratteristi-che grafiche e stilistiche delle divise e dei mezzi del per-sonale volontario (quelli dei distaccamenti) tali da diffe-renziarle da quelle del personale permanente affinchése ne denoti lʼappartenenza alla componente volontariadel Corpo.Si noti, invece, che il personale “temporaneo” impiega-bile presso i comandi provinciali, indosserebbe lo stessovestiario ed equipaggiamento del personale permanen-te con unica eccezione delle mostrine a cui sarà aggiun-ta la dicitura “ vigile temporaneo”.

1. Suddivisione degli elenchi:a. Lista volontari impiegabili in servizio

temporaneo per le esigenze deicomandi provinciali

b. Lista Volontari impiegabili neidistaccamenti volontari

2. Inserimento di un limite massimo di iscrizioni alleliste per il personale volontario impiegabile per le esi-genze dei comandi provinciali

3. Selezione del personale volontario previo espleta-mento di prove preselettive presso le strutture centra-li del CNVVF

4. Aumento delle ore (da 120 a 240) per la formazionedegli aspiranti vigili volontari ed inserimento di unperiodo di tirocinio formativo.

5. Modifica dei corsi periodici di addestramento per ilpersonale volontario impiegabile per le esigenze deicomandi provinciali

6. Abrogazione delle figure dei CSV e CRV impiegabi-li in seno ai comandi provinciali (abrogazione degliartt. 14, 15)

7. Eliminazione della paga oraria per i volontari cheprestano servizio presso i distaccamenti volontari

8. Richiesta periodica di permanenza nelle liste ecancellazione automatica in caso di inattività

9. Abrogazione degli obblighi del datore di lavoro arilasciare i dipendenti (volontari) per espletare lʼattivitàdi soccorso tecnico urgente, salvo i casi di richiamotemporaneo.

10. Introduzione di elementi distintivi nei fregi e divisetra personale volontario e permanente

11. Istituzione di un concorso interno con cadenzaperiodica riservato al personale volontario

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La materia è controversa e per certi aspetti se dovessimointerpretare alla lettera lʼOdG del ComandanteProvinciale Milanese (pubblicata a pag 20), noi non

potremmo indossare lʼuniforme nemmeno quando siamo indistaccamento in attesa della chiamata.

Da dire però che:• Dopo la Legge 86/1990 la qualifica si

attribuisce sulla base della funzionericoperta (“È ormai irrilevante la qualificaformale della persona allʼinternodellʼamministrazione“, Cass. Pen. Sez.VI, 85/172198).

• Un rapporto di subordinazione o didipendenza con lʼEnte pubblico non è“condicio sine qua non” per lʼattribuzionedello status di pubblico ufficiale(Cass. Pen., sez. II, 90/186992);

• Secondo questʼultimo punto la veste diP.U. ci viene riconosciuta e come talinellʼesercizio delle funzioni possiamo

(a mio avviso) qualificarci come tali.

Infatti, è pubblico ufficiale colui checoncorre in modo sussidiario oaccessorio allʼattuazione dei fini dellapubblica amministrazione, con azioniche non possano essere isolate dalcontesto delle funzioni pubbliche(Cass. Pen., Sez. VI, 85/172191) einoltre sono pubblici ufficiali coloroche concorrono a formare la volontàdi una pubblica amministrazione.

Andrebbe poi chiarito che lʼesercizio difatto delle pubbliche funzioni, e senzache cioè ci sia stata una investitura for-male a mezzo del giuramento e questosolo se non previsto espressamente dauna norma di legge, è sufficiente a chesi riconosca lo status di pubblico uffi-ciale quando ci si trovi nelle condizionistabilite dallʼart.357 codice penale odagli artt.2699 e 2700 codice civile [fun-zioni amministrative], a patto che non sicommetta il reato di usurpazione dipubbliche funzioni (Cass. Pen. V sez.,84/163468).

Per quanto riguarda il nostro ruolo noisiamo a tutti gli effetti di Legge Vigili delFuoco Volontari e questo grazie alDecreto Prefettizio, quindi, senzaobbligo di giuramento, e concorriamoin modo sussidiario ed accessorio aifini della pubblica amministrazione(Ministero Interno – Corpo Nazionale) e

a formare la volontà di una pubblica amministrazione equindi lʼuso della DIVISA è ammesso oltre al fatto che ti vieneassegnata nominativamente e non la comperi al supermerca-to.

Troviamo inoltre altri riferimenti relativi ai Vigili del Fuoco chesi identificano anche come SOCCORRITORI. Precisiamo cheun soccorritore è un incaricato di pubblico servizio.

Il soccorritore, nella maggior parte degli Stati, è colui che èdeputato ad intervenire in caso di emergenze sanitarie, a svol-gere determinate procedure e a trasportare i pazienti nei pron-to soccorso degli ospedali seguendo i protocolli stabiliti dalleautorità sanitarie competenti, regionali o locali. Può prestareservizio, volontario o meno, in squadre sia dedicate al soc-corso sanitario sia come parte di altri servizi di emergenza,come ad esempio nei vigili del fuoco, nelle forze di polizia oancora nelle forze armate.

Premesso tutto ciò è da ritenersi SBAGLIATO nella sostanza

IN DIVISA SOLO NELLE MANIFESTAZIONI UFFICIALI

MA LA QUALIFICA DI VVF CI SPETTA

DA UNʼANALISI DI MASSIMILIANO TOLOMEI

Era stato il Capo del Corpo Nazionale, il 15 settembre dellʼanno scorso,a vietare lʼuso dellʼuniforme per la partecipazione a manifestazioni

“Non ufficiali”. Erano sorti dubbi, anche fra i nostri lettori e si pensavadi non poter più partecipare alla processione del proprio paese.

Ora il direttore regionale dei VVF della Lombardia ed il comandanteprovinciale Milanese hanno fatto un poʼ di chiarezza, anche se

sorgono nuovi dubbi sulla qualifica di vigile del fuoco.

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lʼODG che vede lʼattribuzione della qualifica di VIGILE delFUOCO alla sola componente PERMANENTE sulla base delfatto che solo a questʼultima è attribuita la funzione diPUBBLICO UFFICIALE. Come sopra dimostrato, le attribu-zioni di PUBBLICO UFFICIALE sono estese anche a chi con-corre al pubblico servizio quindi anche alla componenteVOLONTARIA.

Concordo quindi solo in parte con lʼODGe più precisamente:

1. sui documenti dʼidentità credo giustoNON indicare come professioneVIGILE del FUOCO in quanto nonavendo un rapporto diretto e

continuativo con lʼamministrazionequesto potrebbe essere anche oggettodi reato.

2. il partecipare a manifestazioni e/oeventi deve essere fatto in accordo colComando di appartenenza e previaautorizzazione.

Questo punto andrebbe dibattuto per chiarire un aspet-to legislativo importante e che spesso concorre a gene-rare entropia e un uso distorto della divisa da parte ditutti noi VOLONTARI.

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Giusto un anno fa (VFV n°4/2010) scrivemmo chequella di far transitare in

blocco i VdG nei ranghi dei VFV,così che assumessero la denomina-zione di VFVdG (Vigili del FuocoVolontari del Garda), ci pareva unʼi-dea un poʼ bizzarra.

In effetti il “DisciplinaredʼIntesa tra Ministero dellʼInterno -Dipartimento dei Vigili del Fuoco,Soccorso Pubblico e Difesa Civile elʼAssociazione “Gruppo Volontari delGarda”, sottoscritto in data14/04/2003” prevedeva proprio que-sto.

Ci lasciarono un po’ basiti lescelte che portarono all’utilizzo delledivise del Corpo Nazionale conappiccicato il distintivo dei VdG;

oppure le autopompe “con i colorimisti ed i loghi del CNVVF e delGruppo VdG”.

Con decorrenza 26 febbraio2011 in base allʼordine del Giorno n.78 del 23/02/2011 del “MinisterodellʼInterno Dipartimento dei Vigilidel Fuoco del Soccorso Pubblico edella Difesa civile ComandoProvinciale dei Vigili del Fuoco diBrescia” presso la sede deiVolontari del Garda è stato attivato ilPresidio dei Vigili del FuocoVolontari del Gruppo Volontari delGarda denominato “Presidio diCunettone”.

Per lʼattività di soccorso saràimpiegato il mezzo APS Stralis.“ Bisogna tenere in considerazio-ne – ha dichiarato Gianluca Rondi,Consigliere Nazionale dellaANVVFV - che lʼOdG in oggetto èfrutto di un lungo lavoro, infatti èdatata 2003 la prima convenzionefra VdG e Dipartimento VV.F. chepermetteva a questo gruppo di ope-rare senza avere mezzi e divise VF(anche se questo, per fortuna, non èmai avvenuto), grazie anche allʼotti-mo lavoro dellʼIng. Buffo, siamo riu-sciti ad ottenere che questi siano atutti gli effetti VV.F.V. con mezzi, divi-se e regole uguali alle nostre”.

POMPIERI?ADESSO SI

I Vigili del Fuoco “Volontari del Garda” divengono ufficialmenteuno dei distaccamenti del Comando Provinciale di Brescia.

Le uniformi, le autopompe, le regole dʼingresso e la formazione sono(adesso) quelle del Corpo Nazionale VVF, senza strani compromessi.

A CURA DELLA REDAZIONE (HA COLLABORATO GIANLUCA RONDI)

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LA REGIONE LOMBARDIA

APPROVA LA MOZIONE IN

FAVORE DEI VV.F. VOLONTARIDI GLAUCO BARTESAGHI

(PRESIDENTE DEL COORDINAMENTO REGIONALE ANVVFV)

Il 5 luglio scorso è stata presentata -ed approvata allʼuna-nimità dal Consiglio Regionale- una mozione del PartitoDemocratico per finanziare due aspetti molto importantidellʼattività dei distaccamenti volontari Lombardi del CorpoNazionale Vigili del Fuoco:

• Poter effettuare gratuitamente tutte le visitemediche presso le strutture pubbliche piùvicine alla residenza del Vigile volontario;

• Corsi di formazione

Di seguito potete leggere il testo ufficiale della mozione e ilcomunicato del PD;preme sottolineare che questo importante risultato è statoottenuto grazie al lavoro di tutto il CoordinamentoRegionale, con incontri presso la Regione con i ConsiglieriRegionali del PD per la definizione del provvedimento, finoal contatto con tutte le forze politiche per consentirne lʼap-provazione allʼunanimità.Il lavoro proseguirà ora per ottenere i finanziamenti neces-sari.

MOZIONE

Oggetto: sostegno dei Vigili del Fuoco volontari.Il Consiglio Regionale

Premesso che:- in Lombardia i Vigili del Fuoco volontari affiancano lʼatti-vità dei 2700 Vigili del Fuoco permanenti dislocati nei 39distaccamenti effettivi, al fine di garantire un servizio di pro-tezione e sicurezza alla popolazione;

- in Lombardia operano circa 1600 Vigili del FuocoVolontari dislocati in 56 distaccamenti volontari;

Considerato che:- per essere operativo ogni Vigile del Fuoco volontario devesuperare un corso di formazione di base, presso i ComandiProvinciali con istruttori permanenti dei Vigili del Fuoco;

- successivamente deve svolgere altri corsi di formazionespecialistici di base (ad es. per autisti);

- inoltre, per diventare Vigile del Fuoco volontario è neces-

sario possedere determinati requisiti psico-fisici, verificatiattraverso unʼapprofondita visita medica e da esami dia-gnostici specialistici;

- ciascun Vigile del Fuoco volontario ogni 3 anni è tenuto asottoporsi a visita medica con approfonditi esami-strumen-tali e di laboratorio, annessi al Libretto individuale sanitarioe di rischio;

- ciascun Vigile del Fuoco volontario, in possesso di paten-te di guida per automezzi con targa VF, ogni 5 anni è tenu-to a sottoporsi a visita medica per il rinnovo della stessa;

Rilevato che:- per quanto attiene i corsi di formazione, essi non sonosvolti in maniera adeguata per le esigenze del personalevolontario in servizio nei distaccamenti volontari, spessoper mancanza di risorse in quanto vengono a mancare ifondi per la retribuzione degli istruttori permanenti delCorpo;

- il Dipartimento Nazionale dei Vigili del Fuoco per le sud-dette visite mediche e relativi esami ha attivato una con-venzione con la direzione Sanità dellʼEnte Rete FerroviariaItaliana Gruppo Ferrovie dello Stato;

- in Lombardia lʼUnità sanitaria territoriale di RFI si trovaunicamente a Milano, presso la stazione Porta Garibaldi;ed è qui che converge tutto il personale volontario per sot-toporsi alle periodiche visite;

IMPEGNA LA GIUNTA- A destinare delle risorse, in accordo con la DirezioneRegionale dei Vigili del Fuoco e con lʼAssociazioneNazionale dei Vigili del Fuoco Volontari, per garantire lacopertura del fabbisogno dei corsi di formazione obbligato-ri che i Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco svolgonoper la componente volontaria;

- Ad attivare apposite convenzioni con tutte le Asl dellaRegione che prevedano che le visite mediche richiestepossano essere fatte nella Asl più prossima alla residenzadel Vigile del Fuoco volontario che opera nel distaccamen-to volontario, senza nessun esborso per il soggetto e al finedi evitare la trasferta a Milano con conseguenti disagi per itempi lavorativi.

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FONDO DI SOSTEGNOPER I FAMILIARI

DELLE VITTIME DI GRAVIINFORTUNI SUL LAVORO

SEGNALATO DA CARLO ALBERTO COCCHI

Il Ministero del Lavoro ha istituito un Fondo disostegno per le famiglie delle vittime di gravi infor-tuni sul lavoro, con lo scopo di fornire un tempesti-vo supporto ai familiari dei lavoratori, assicurati enon, vittime di gravi infortuni.

Le prestazioni sono erogate esclusivamente per infortuniavvenuti successivamente al 1° gennaio 2007 e cheabbiano comportato il decesso del lavoratore. Sono

quindi esclusi sia le malattie professionali che gli infortuniavvenuti precedentemente al 1° gennaio 2007 con decessosuccessivo a quella data.

Le risorse destinate dal Ministero a questo fondo, dalla suaistituzione nel 2007 (Legge 296/2006, Finanziaria 2007), sonocresciute dai 2.500.000 euro del 2007 ai 10 milioni di euro del-lʼanno in corso, che il Ministero ha erogato in forma di sussidioe di anticipo della somma erogata dallʼINPS, come rendita aisuperstiti, già prevista dal D.P.R. n. 1124 del 1965.

I soggetti beneficiari del fondo sono solo i seguenti fami-liari dei lavoratori deceduti:• coniuge;• figli legittimi, naturali, riconosciuti o riconoscibili,

adottivi fino al 18° anno di età;• fino al 21° anno di età se studenti di scuola media

superiore o professionale;• fino al 26° anno dʼetà se studenti universitari;• in caso di maggiorenni inabili finché dura lʼinabilità;

In mancanza di coniugi o figli:• genitori: naturali o adottivi se a carico del lavoratore

deceduto;• fratelli e sorelle se a carico o conviventi con il

avoratore deceduto.

Il compito dellʼerogazione dei fondi è attribuito allʼINAIL (in cuiè confluito lʼIPSEMA), previo trasferimento delle risorse daparte del Ministero del Lavoro.

I beneficiIl decreto prevede due tipologie di benefici:

1) prestazione una tantum a carico del Fondo.Lʼimporto è determinato dal numero dei componenti del nucleofamigliare superstite, dalle risorse disponibili del Fondo e dal-lʼandamento del fenomeno infortunistico.

Lʼimporto è fissato annualmente.

Per gli eventi occorsi dal 1 gennaio al 31 dicembre 2010 gliimporti fissati sono:

Nr.1 superstite - 5.000 euro per nucleo superstiti

Nr. 2 superstiti - 7.500 euro per nucleo superstiti

Nr. 3 superstiti - 10.000 euro per nucleo superstiti

Più di 3 superstiti - 15.000 euro per nucleo superstiti

Per gli eventi occorsi dal 1 gennaio al 31 dicembre 2011 lʼim-porto della prestazione, di cui allʼart. 1, comma 1 del DecretoMinisteriale 19 novembre 2008, è determinato secondo leseguenti quattro tipologie fissate con Decreto Ministeriale del15 marzo 2011 recante “Determinazione per lʼesercizio finan-ziario 2011, degli importi dei benefici del Fondo di sostegnoper le vittime di gravi infortuni sul lavoro”:

Tipologia A 1 superstite - 6.500 euro per nucleo superstiti

Tipologia B 2 superstiti - 10.500 euro per nucleo superstiti

Tipologia C 3 superstiti - 14.500 euro per nucleo superstiti

Tipologia D + di 3 superstiti - 22.500 euro per nucleo sup.

Hanno diritto alla prestazione una tantum sia i superstiti deilavoratori assicurati ai sensi del T.U. che quelli di lavoratori nonsoggetti ad obbligo assicurativo (militari, vigili del fuoco, forzedi polizia, liberi professionisti, etc.), oltre che i superstiti tutela-ti ai sensi dellʼassicurazione contro gli infortuni in ambitodomestico;

2) anticipazione della rendita dei superstiti -Lʼanticipazione è pari a tre mensilità della rendita annua, cal-colata sul minimale di legge per la liquidazione delle rendite.Tale anticipazione è prevista esclusivamente per i superstiti dilavoratori soggetti alla tutela assicurativa obbligatoria, ed èerogata unitamente alla prestazione una tantum. I benefici inquestione non sono soggetti a tassazione.In caso di provvedimento negativo per lʼerogazione della pre-stazione una tantum non è previsto ricorso amministrativo masolo ricorso al giudice ordinario.Lʼeventuale contenzioso giudiziario è a carico dellʼINAIL.Lʼerogazione dei benefici è subordinata allʼesito di un accerta-mento sommario e da una ispezione da parte del ServizioIspettivo dellʼIstituto e delle Direzioni Provinciali o Regionalidel Lavoro.Se successivamente allʼesito delle procedure ordinarie siaccerti la non riconducibilità dellʼevento ad infortunio sul lavo-ro, si provvederà al recupero degli importi indebitamente corri-sposti, ai sensi dellʼart. 2033 del codice civile.

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Ci ha lasciato dopo aver lottato per tre mesi con una grave malattia il collega CSV Emilio Sterni,avrebbe compiuto 55 anni il prossimo ottobre.

Abbiamo perso un Amico, un grande professionista, una per-sona speciale. Emilio ha operato fino all’ultimo con onore,umiltà e grande impegno presso il Distaccamento Volontariodi Lovere nel quale aveva iniziato nel 1989 quella che per luiera diventata una missione, un modo concreto di aiutare ilprossimo.

Persona sincera, schietta e diretta, solare e disponibile contutti si è sempre dato da fare sia negli interventi operativi siain tutte le attività del Distaccamento.Nel 2008 era diventato Capo Squadra, aveva frequentato consuccesso vari corsi: SAF, NBCR, ATP, patente nautica ed erain attesa di fare il TPSS.

E’ stato uno dei promotori nel 1998 del gemellaggio con icolleghi Sapeurs Pompiers de La Ricamarie, sempre attivonell’organizzazione della festa estiva che da 12 anni viene effettuata dal Distaccamento.

Ci mancherà moltissimo, ma siamo sicuri che sarà sempre al nostro fianco sulla partenza.

Ciao Emilio e grazie.

CSV Luca BaldassariVigili del Fuoco Volontari Lovere (BG)

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“Dopo il calo record di infortuni del 2009, inparte dovuto agli effetti della difficile con-giuntura economica, il 2010 ha registrato -

riferisce Sartori- unʼulteriore contrazione di 15.000denunce (per un totale di 775.000 complessive) a con-ferma del miglioramento ormai strutturale dellʼandamen-to infortunistico in Italia”.

“Solo dieci anni fa - spiega - gli infortuni erano oltre 1milione (1.030.000) e ben 1.452 i casi mortali.Ma nel 2010 cʼeʼ stata anche lʻapprovazione della legge

30 luglio 2010, n. 122, con la conse-guente incorporazione dellʼIspesl(Istituto superiore per la prevenzio-ne e la sicurezza del lavoro) edellʼIpsema (Istituto di previdenzaper il settore marittimo)“.

“Questo - precisa - ha finalmentepermesso la nascita del ʻPolo dellasalute e della sicurezzaʼ e il concre-to sviluppo di quel piano industriale,da noi fortemente voluto e condivisocon governo e Parlamento, il cuiobiettivo finale eʼ la realizzazioneeffettiva della tutela integrata e glo-bale del lavoratore”.

“Dopo un 2009 estremamente diffi-cile per tutte le economie - ricorda ilpresidente Sartori - avanzate, il2010 si eʼ dimostrato un anno diinversione del ciclo e di moderataripresa dellʼattivitaʼ economica, siapure con un trend molto differenzia-to a seconda delle aree geografichee dei settori economici considerati”.

“I nostri dati specchio dellʼandamen-to economico generale - sostiene -confermano questa analisi cauta-mente ottimista ed evidenziano siala soliditaʼ dellʼIstituto sotto il profilofinanziario, sia la sostanziale tenutadel portafoglio; con oltre 3.300.000(3.309.598) aziende iscritte possia-mo addirittura vantare un lieveincremento (+0,63%) rispetto al2009, segno che lʼinversione di ten-denza, seppur lentamente, eʼ giaʼiniziata”.

“Certo - ammette - il perdurare dellacrisi si fa sentire: la riduzione del

giro dʼaffari delle imprese ha prodotto una leggera dimi-nuzione (-0,18%) delle posizioni assicurative totali (percomplessive 3.796.933 ʻpatʼ) e una contrazione delleentrate per premi di oltre il 9% (9,12%).Tale contrazione risulta, peraltro, compensata dalladiminuzione delle rendite in gestione (852.425 unitaʼ,pari a -3,56% rispetto al 2009) dovuta in parte al miglio-ramento dellʼandamento infortunistico e in parte aglieffetti delle liquidazioni in capitale delle rendite di inabi-litaʼ comprese tra lʼ11% e il 15%“.Per cioʼ che riguarda gli aspetti qualitativi e di buon fun-

2010IN CALO

GLI INCIDENTI

SUL LAVORO“Per la prima volta dal dopoguerra, nel 2010, la soglia dei morti sul lavoro èscesa sotto i mille casi allʼannoʼʻ. Lo ha detto il presidente dell’Inail, MarcoFabio Sartori, presentando alla Sala della Lupa, a Palazzo Montecitorio, ʻIlRapporto annuale Inail 2010ʼ.

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zionamento dellʼIstituto, Sartoriricorda che “rispetto al 2009 eʼimportante evidenziare un notevolemiglioramento dei tempi previstidalla Carta dei servizi e la sostan-ziale tenuta dei livelli produttivi mal-grado un preoccupante calo del per-sonale a 9.577 addetti (-4,26%);vorrei ricordare che quattro anni falʼorganico ne prevedeva oltre12mila”.

“A garantire questo bilancio positivo- aggiunge - oltre allʼimpegno di tuttoil personale e del sindacato internohanno contribuito gli investimenti intecnologia, il potenziamento delcanale dei servizi on line e una stra-tegia di ottimizzazione delle risorseche ha consentito allʼInail di assorbi-re il turn over senza riflessi negativi sulla produzione. Lasintesi eʼ che con discrezione, costante impegno e con-sapevolezza delle grandi difficoltaʼ che ci aspettano,stiamo comunque facendo passi da gigante”. Cifre allamano, il confronto tra il 2009 e il 2010 conferma lʼanda-mento decrescente degli infortuni, anche se in misuramolto piuʼ contenuta rispetto al periodo 2008-2009, conuna contrazione dellʼ1,9% dei casi denunciati (da790.000 a 775.000) e un numero di decessi in diminu-zione (da 1.053 a 980, pari al 6,9%)“. .

“Complessivamente - afferma il presidente dellʼInail - nelperiodo 2001-2010, tenendo conto dellʼaumento dellʼoc-cupazione (+5,9%), il dato percentuale diventa eclatan-te con una flessione del 28,4%. Il positivo risultato del2010 - osserva - non era scontato, sia percheʼ il caloinfortunistico 2008-2009 (-9,7%) si presentava come lariduzione piuʼ alta dellʼultimo quindicennio, sia percheʼun terzo circa della diminuzione complessiva era dovutoalla grave crisi economica e occupazionale che colpivalʼItalia e il mondo intero”.

“Personalmente - assicura Sartori - temevo che, per unasorta di ʻeffetto-rimbalzoʼ, il 2010 evolvesse in una ripre-sa del fenomeno infortunistico con un riallineamento ailivelli piuʼ consolidati degli anni precedenti. Cosiʼ non eʼstato e la diminuzione degli infortuni nel 2010, pur in uncerto permanere della crisi, rappresenta un risultato diparticolare rilievo anche stimando che il calo ʻrealeʼ (alnetto dellʼeffetto della perdita di quantitaʼ di lavoro svol-ta) sia stato superiore allʼ1% per gli infortuni in generalee al 6% per quelli mortali”.

Lʼanalisi settoriale 2009-2010 mostra che eʼ lʼagricoltura

a conseguire il risultato migliore (-4,8%), seguita dallʼin-dustria (-4,7%) e dai servizi, in controtendenza, con unlieve aumento (pari allo 0,4%) le cui cause sono giaʼoggetto di approfondimento. Il 2010 fa registrare unadiminuzione sensibile dei decessi in tutti i rami di attivi-taʼ: agricoltura (-10,2%), industria (-9,7%) e servizi (-3,0%).

Scomponendo i settori, riduzioni molto elevate si verifi-cano nella metallurgia (-37,8%) e nel commercio (-26,3%), mentre il dato delle costruzioni (-6,1%) eʼ alli-neato al valore medio generale (-6,9%). In controten-denza il settore dei trasporti (+9,8%). Qualche ombraemerge però sul fronte dei lavoratori stranieri, e in parti-colare per le donne.

A fronte della sostanziale stabilitaʼ del numero di lavora-tori stranieri assicurati allʼInail (+0,8%), in termini diinfortuni il 2010 eʼ stato infatti un anno peggiore del pre-cedente (dai 119.240 infortuni del 2009 ai 120.135 del2010).Allʼincremento ha contribuito in maniera significativa lacomponente femminile (+6,8% contro il -1,2% deimaschi), circostanza legata alla progressiva e continuacrescita numerica di colf e badanti straniere (soprattuttodellʼEst europeo) che lavorano nel nostro Paese.Migliore la situazione per i casi mortali, che continuanoa diminuire (dai 144 del 2009 ai 138 del 2010, -4,2%).

Il settore piuʼ colpito eʼ quello delle costruzioni che copreil 12,5% del complesso delle denunce (poco piuʼ di15mila) e detiene il primato anche nel numero di deces-si (32), pur in forte diminuzione rispetto al 2009 (45).

Roma, 5 lug. - Adnkronos/Labitalia

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CASSAZIONE: PUNITO CHI TIENE

I CANI LEGATI ALLA CATENAGiro di vite della Cassazione contro chi dimostra insensibi-lità verso i propri cani e ritiene legati a catena nella corte. Sitratta di un comportamento che la Suprema Corte definiscesenza mezzi termini come un ʻʼinutile incrudelimento suipoveri animaliʼʻ. Lʼavvertimento arriva dalla terza sezionepenale che ha convalidato una multa di ben 5000 euro neiconfronti del proprietario di 3 cani che aveva tenuto legatigli animali con una catena corta a dei mezzi in disuso. Nelcaso di specie peraltro la catena troppo corta aveva ancheprovocato delle abrasioni al collo degli animali. Già in primogrado il Tribunale di Mondoviʼ aveva sanzionato il depreca-bile comportamento con una multa di 5.000 EuroRivolgendosi alla Suprema Corte il proprietario dei caniaveva tentato di difendersi adducendo a sua discolpa di tro-varsi in uno stato di necessità a causa di fratture che avevasubito e che gli rendevano difficili i movimenti. LaCassazione ha respinto il ricorso e con la sentenzan.26368/2011, ha rimarcato la gravità del comportamentofacendo anche notare che ʻʼa seguito di un sopralluogo erastato accertato che i tre cani erano legati corti alla catenatanto da presentare abrasioni al collo, che lʼunico riparo alleintemperie era costituito dalla pala di un trattoreʼʻ. Oltre allamulta il proprietario dei cani dovrà anche pagare 1000 euroalla cassa delle ammende per aver fatto perdere tempo allagiustizia.

CASSAZIONE: DATORE DI LAVORO RESPONSABILE

DELL’INFORTUNIO DEL DIPENDENTE IMPRUDENTELa Corte di Cassazione, con sentenza n. 14507 del 1° luglio 2011, ha ribadito, come già affermato da precedentegiurisprudenza, che è configurabile, ai sensi dellʼart. 2087 c.c., la responsabilità del datore di lavoro per lʼinfortuniosubito da un dipendente anche a fronte di una condotta imprudente di questʼultimo “se tale condotta è stata deter-

minata, o quanto meno agevolata, da un assetto organiz-zativo del lavoro non rispettoso delle norme antinfortunisti-che, assetto conosciuto o colpevolmente ignorato dal dato-re di lavoro, che nulla abbia fatto per modificarlo al fine dieliminare ogni fonte di possibile pericolo”. Lʼobbligo deldatore di lavoro di garantire la salute del lavoratore in quan-to bene primario e indisponibile sussiste, quindi, anche inrelazione alle condotte volontarie e di segno contrario deldipendente e, precisa la Suprema Corte, il risarcimento deldanno subito dal lavoratore per lʼinfortunio, dipendentedalla mancata predisposizione delle misure necessarie e atutelare lʼintegrità fisica dei dipendenti, va ricompreso nel-lʼampia accezione di credito di lavoro essendo tale danno diorigine contrattuale e strettamente connesso con lo svolgi-mento del rapporto di lavoro.

Fonte: Studio Cataldi – portale di informazione giuridica

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Nato il 23 giugno del 2010 dal Progetto del MinisterodellʼInterno chiamato “Soccorso in Italia in 20 minuti”,sposato dalla Sezione dellʼAssociazione Nazionale

Vigili Del Fuoco Volontari di Vittoria diretta da Carmelo Vispocon al seguito 40 vigili del fuoco ex ausiliari, ha coinvolto ilComune di Santa Croce Camerina con il Sindaco LucioSchembari e gli assessori Maurizio Allù e SalvatoreMandarà conseguentemente il Comando Provinciale dei VigiliDel Fuoco di Ragusa con lʼinizio delle basi di istituzione con ilComandante Gianfranco Scarciotta e con la ufficialità graziealla Squadra del Comandante Emanuele Carano .

I locali dove ha sede il distaccamento sono di un privato, checontattato dallʼamministrazione, ha ritenuto utile affittarli al finedi consentire lʼistituzione di una forza dello Stato (seppur subase volontaria), in un territorio che ne necessitava la presen-za.

Dal 23 giugno al 04 agosto 2010 la squadra del distaccamen-to volontario dei Vigili Del Fuoco di Santa Croce Camerina, halavorato in affiancamento alle squadre permanenti del

Comando di Ragusa, al fine di com-prendere al meglio le peculiarità tecni-che dellʼattività di soccorso tecnicourgente quotidiana.

Dal 05 Agosto 2010 il distaccamentoha ricevuto lʼautonomia operativa, ed halavorato nel territorio di Santa CroceCamerina, raggiungendo al 31 dicem-bre 2010 ben 535 interventi. Il 23 giu-gno 2011 ha compiuto il suo primo com-pleanno. LʼAmministrazione Comunalein sinergia con il Comando Provincialehanno voluto effettuare una piccola ceri-monia giorno 7 luglio 2011 dove sonostati consegnati degli Attestati di Meritoal personale volontario, nonché una par-ticolare pergamena dove la cittadinanzaha ringraziato tutti per il lavoro effettua-to sino ad allora, riuscendo a garantirelʼapertura del distaccamento h 24 365giorni lʼanno.

Testimoni dellʼevento oltre agli ammini-stratori locali, ai funzionari delComando, al Comandante Provinciale,diverse redazioni giornalistiche.Grande lʼentusiasmo dei presenti eanche di coloro che per motivo di lavoronon cʼerano.

In questi primi 6 mesi del 2011 il distac-camento volontario dei Vigili Del Fuocodi Santa Croce Camerina, ha svolto 500interventi distribuiti così:• 50 incidenti stradali che hannorisparmiato vite umane;• 150 tra dissesti statici, pali peri-colanti, rimozione ostacoli e animali

vaganti;• 100 tra auto in panne, allagamenti, prosciuga-menti e danni meteorologici causati dal vento;• 200 tra incendi di auto, casolari, cassonetti, abita-zioni, rifiuti e da un mese sterpaglie;

Lʼattività continua senza sosta, e la squadra oltre a muoversinel territorio di Santa Croce Camerina, opera in quello diVittoria, Acate, Comiso, Ragusa e non ultima Modica.

Il distaccamento conta su un nutrito numero di Vigili del FuocoVolontari tutti ex ausiliari che si aggira sulle 50 unità, ha unparco automezzi lusinghiero, una Land Rover con ModuloAntincendio, un APS OM 160, un APS OM 79, una Fiat Punto,e un carrello con motopompa.A questo gruppo formato da giovani di Vittoria, Ragusa, SantaCroce Camerina, si aggiungono altri provenienti da Modica eScicli, che con grandi sacrifici personali, raggiungono la loca-lità di Santa Croce Camerina distante mediamente circa 23 kme permettono di assicurare una presenza costante e un sup-porto notevole tutti i giorni dellʼanno.

PRIMO COMPLEANNO PER IL DISTACCAMENTO

VOLONTARIO DI SANTA CROCE CAMERINA

1000 INTERVENTI IN UN ANNO.

Impiegava quarantacinque minuti lʼautopompa di Ragusa a raggiungere lʼabi-tato di Santa Croce Camerina in caso di sinistro. Dodici mesi fa - dopo un per-corso accidentato durato anni, che proprio in queste pagine avevamo definito“Il calvario di Santa Croce” – grazie alla caparbietà di Carmelo Vispo, il distac-camento è divenuto operativo. In un anno dʼoperatività il presidio ha già effet-tuato oltre mille interventi di soccorso tecnico.

A CURA DELLA SEZIONE DELLʼANVVFV DI VITTORIA (RG)

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LE SETTE REGOLE ANTINCENDIO DEL FDNY

1 – Mai utilizzare prolunghe elettriche per collegaregrossi elettrodomestici (stufe, condizionatori, con-gelatori).Le prolunghe possono creare incendi in abitazione dasurriscaldamento dovuti a sovraccarico elettrico.2 – Mai fumare a letto prima di addormentarsi, spe-cialmente se avete assunto farmaci o bevuto alcoli-ci. Prima di gettare la sigaretta nella spazzaturabagnatela con acqua.Eʼ sette volte più probabile che un incendio si sviluppinellʼabitazione dʼun fumatore rispetto ad uno che nonfuma.

3 – Rimanete in cucina durante la cottura di pietan-ze sui fornelli e non indossate maniche troppo lun-ghe.Il 33% degli incendi in abitazione avviene a causa dipentole incustodite sul fuoco.4 – Installate ed eseguite regolarmente la manuten-zione di rivelatori di fumo che riducono del 50% lepossibilità di morire in caso dʼincendio. Per unamaggior protezione montate rivela fumo in ciascunpiano e nelle camere da letto.Il 70% dei morti in abitazione per incendio avviene acausa di rivelatori di fumo non funzionanti (o non pre-senti). La maggior parte dei deceduti sono bambini opersone anziane.5 – Pianificate e testate un “Piano dʼevacuazione” incaso dʼincendio. Non cercate di lottare da soli con-tro il fuoco. Uscite dallʼabitazione chiudendo laporta e chiamate i soccorsi da un posto sicuro.Il fumo ed il fuoco uccidono! Avete meno di tre minuti permettervi in salvo.6 – Tenete fuori dalla portata (e dalla vista) dei bam-bini fiammiferi e accendini. Vigilate continuamentesui vostri bambini.La morte di infanti per incendio si deve principalmente abambini che giocano con accendini e fiammiferi.7 – Mai lasciare candele accese senza controllo.La metà delle persone morte a causa di candele lascia-te accese in abitazione è più giovane di ventʼanni.

(Vademecum edito da Fire Department, City of New YorkBureau of Training, Fire Safety Education www.nyc/fdny.gov)

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DISTACCAMENT I

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Barasini[1] si nasce, non si diventa, recita una pagi-na Facebook realizzata per radunare iSantangiolini DOC. Probabilmente anche pom-

pieri (soprattutto se volontari) un poʼ ci si nasce, oppuredipende dal numero di autopompe giocattolo che si rice-vono da bimbi.

I ragazzi di Paolo Barbin (il capo squadra posto a capodel distaccamento) hanno organizzato – nel fine setti-mana del 12 giugno – una tre giorni di intensi festeggia-menti con tanto di dimostrazioni ginnico-pompieristiche,un convegno sul volontariato e lʼintitolazione della caser-ma a Battista Pasetti.

Gli uomini con casco e piccozza, dʼanni potrebbero attri-

buirsene anche più di 150 perchédocumenti comunali narrano di“Guardie del Fuoco” già nel 1860ma – per modestia forse o per scru-polo – i volontari barasini preferisco-no cominciare il conteggio a partiredal 1901; anno dʼapprovazione delprimo “Regolamento del Corpo deiPompieri”.Nonostante siano presenti sul terri-torio da così tanto tempo cʼè ancoraqualche giornalista locale che fa unpoʼ di confusione. Sarà che nellʼim-maginario collettivo quello del vigiledel fuoco è considerato un “mestie-re”, ma dare degli “ausiliari”[2] apersone che garantiscono il soccor-so tecnico urgente (in primo impiegoe non quali aiutanti) in SantʼAngeloed in altri 10 comuni del circondario,non è proprio carino.Anche il Sindaco, DomenicoCrespi, (forse per non scontentarenessuno) ha preferito ringraziare“questi uomini e queste donne checi aiutano al fianco dei professioni-sti”.

A far da padrone di casa, al fianco diBarbin, cʼera il ComandanteProvinciale dei VVF di Lodi, UgoDʼAnna che ha voluto rimarcare lʼe-quiparazione del personale perma-nente a quello volontario (a Lodi ilpersonale di ruolo cʼè soltanto nellacaserma centrale ed i i due distac-camenti di provincia sono retti dasoli volontari NdR) e ha voluto rin-graziare gli sponsor locali. Grazie a

questi ultimi è stato infatti possibile acquistare un nuovoautomezzo antincendio, ristrutturare la caserma e, addi-rittura, far partire in fretta un nuovo corso per aspirantivigili del fuoco volontari (pare di capire che saranno leaziende locali a pagare le ore di straordinario agli istrut-

SANT’ANGELO LODIGIANO120 ANNI (E ROTTI) DI

VOLONTARIATO POMPIERISTICO

Si sono svolti, con poco sfarzo ma con grandespirito di appartenenza ed eleganza, i festeggiamenti

per il“centoventennale” dei pompieri volontaridi SantʼAngelo Lodigiano. Gente semplice che,

oltre a tener viva una nobile tradizione, garantisceun servizio professionale H24 in tutto il circondario.

Note:

[1] Gli abitanti di Sant'Angelo Lodigiano sono chiamati barasini perchè unafamiglia modesta, di cognome Barasa, si oppose ai signorotti dell'epoca conrelativo successo.

[2] ausiliario ‹au· si·lià·rio› agg. (pl.m. -ri)Di quanto può esplicare funzioni di completamento, o costituire un aiuto incaso di emergenza o di necessità: servizio a.; forze, truppe a.; anal.: soldato a.(anche come s.m., f. -a: reparto di ausiliarie)

[da Il DEVOTO-OLI]

L’Ing. Ugo D'Anna ed il Prefettodi Lodi Peg Strano Materia.

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DISTACCAMENT I

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tori professionali del ComandoLodigiano).

Il presidente dellʼAssociazioneAmici dei Vigili del FuocoVolontari di SantʼAngelo - MarioVicini - ha sottolineato quando siadifficile, in questo momento, reperirei fondi necessari al sostentamentodella caserma.

A dare pregio alla manifestazionecʼerano il presidente Nazionale dellaANVVFV Gino Gronchi e il prefettodi Lodi Peg Strano, ma gli ospiti piùapplauditi sono stati gli Allievi VVFvolontari del Trentino (figura chenel Corpo Nazionale non esiste o,almeno, non esiste ancora, che per-mette di far avvicinare i giovani aiCorpi fin dallʼadolescenza) che hanno eseguito unamanovra con le scale. I SAF hanno poi srotolato un tri-colore dalla Torre del Castello e la cittadinanza ha potu-to assistere anche ad una manovra con uniformi eattrezzature dʼepoca grazie al supporto dei colleghivolontari di Canzo (Como).

È stata inoltre allestita una Pompieropoli, nei pressi del“Giardinone”, che è rimasta aperta tutta la settimanaprecedente i festeggiamenti. Ovviamente i pompieri diSantʼAngelo – organizzatori della manifestazione e del-lʼimmane lavoro che ci sta dietro – non hanno mai smes-so di rispondere ai propri cercapersone in caso dʼallar-me (nel 2010 hanno eseguito 460 interventi di soc-corso tecnico urgente).

Sono arrivati poi i riconoscimenti al valore per vigili delfuoco volontari in servizio, in congedo e alla memoria:Antonio Danelli, Gianni De Vecchi, GiuseppeCabrini, Gino Cabrini, Giuseppe Monti, StefanoRusconi, Giuseppe Bellani, Deris Bertolotti, ItaloBertolotti, Giuseppe Danelli, Antonio Locatelli,Giulio Mafessoni, Mario Maestri, Walter Nervetti,Antonio Polli, Francesco Ravarelli, Enrico Rozza,Cesare Rusconi, Giuseppe Tacchini, AngeloVitaloni, Sandro Vitaloni.

Sabato mattina invece, nel salone della Banca Popolaredi Lodi, sʼè tenuto il convegno dal titolo “Il volontariatonel soccorso”. Allʼincontro - oltre al Presidente Gronchie al Comandante DʼAnna – hanno partecipato: lʼasses-sore provinciale alla protezione civile Matteo Boneschi;il responsabile del 118 di Lodi Giorgio Beretta ed il pre-sidente della Croce Bianca di Milano Tresoldi.

Inaugurazione del Massif

Da sx. il Sindaco di Sant'Angelo Domenico Crespi,

la VFV Gilardi Daniela, il Comandante P. di Lodi

Ing. Ugo D'Anna ed il CSV Paolo Barbin.

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LA STORIALa storia dei Pompieri di SantʼAngelo ha inizio allʼepocain cui ai Comuni è affidato il compito di organizzare egestire il servizio antincendio.I primi documenti relativiallʼistituzione del Corpo risalgono al 1860, anno in cuinel bilancio comunale compare per la prima volta uncapitolo destinato alle “Guardie del Fuoco”.Nel 1871, ilconsiglio comunale, presieduto dal Sindaco Cav. Avv.Antonio Bassi, approvò un “Regolamento di polizia urba-na nel pericolo dʼincendio”, inviato a Roma per lʼappro-vazione da parte del Ministero dellʼInterno.Il servizioantincendio di SantʼAngelo nacque, sotto la presidenzadel sindaco Tommaso Colombo, nel decennio compresotra il 1890 e la fine del secolo, ma è con il primoRegolamento del “Corpo dei Pompieri”, risalente al1901, che si costituì la prima vera squadra di pompieri,organizzata e composta da un gruppo di dieci volontaritra muratori, fabbri e falegnami.

I pompieri dellʼepoca operavano con due pompe a manomontate su carri e si riunivano al suono delle campanedella chiesa.Il Comune di SantʼAngelo fornì, in base alledisponibilità finanziarie, due garage, adibiti a “Caserma”,in cui trovavano alloggiamento le pompe a mano, uncarro per il trasporto di materiali ed attrezzature, secchiin tela, picconi, corde, lanterne, scale e così via. Lerichieste di soccorso giungevano alla casa del custodecomunale, che chiamava individualmente i pompierirecandosi alle loro abitazioni e suonando una tromba;solo in unʼepoca successiva si provvedeva ad installareuna sirena che consentisse di allertare il personale.

Nel 1923, nacque un consorzio, comprendente anche icomuni limitrofi, ed i pompieri per la prima volta potero-no dotarsi di unʼautopompa FIAT 15 TER con pompaTamini.Nel 1935, al fine di rendere più pronto ed imme-diato il servizio di chiamata dei pompieri, una deliberasancì che a partire dal 1 luglio, si istituisse un servizio diguardia notturna, in cui i pompieri, a turno settimanale,restavano a disposizione presso la sede posta nelpalazzo municipale dalle ore 21 alle 7 del mattino suc-cessivo. Questo regolamento nel tempo subirà lievimodifiche, senza tuttavia cambiamenti sostanziali.

In data 7 febbraio 1936, XIV dellʼera fascista, i CiviciPompieri confluirono nel 52° Corpo Provinciale Pompieridi Milano; lʼAmministrazione comunale non ebbe piùquindi alcun compito di gestione diretta e controllo delCorpo, mentre beni, mezzi ed attrezzature furono tra-sferiti ai comandi.Con lʼinizio della Seconda GuerraMondiale anche i V.V.F si assoggettarono allo stato diemergenza bellica che gravava sullʼItalia. La Casermafu trasferita dalla sede comunale, allʼex orfanotrofioS.Giuseppe, lʼattuale Piazza De Martino, opportuna-

mente ristrutturato come una vera e propria casermamilitare, in cui il personale permanente fu affiancato davolontari originari del luogo. A quel tempo il personaleera chiamato a coprire turni di servizio di 24 ore, fermorestando lʼobbligo, da parte dei pompieri non di turno, direndersi reperibili e fornire lʼimmediata disponibilità arientrare in sede in caso di unʼeventuale chiamata. Lamilitarizzazione del corpo fu dettata dallʼesigenza dipoter fronteggiare i disastri provocati dai futuri bombar-damenti e, oltre ai volontari, arrivarono a SantʼAngelouna trentina di vigili del fuoco provenienti da varie zonedel Trentino; il personale era dotato di armamenti di tipoleggero, da utilizzare solamente per scongiurare atti disciaccallagio, la sirena fu trasportata sulla cima dellʼac-quedotto comunale ed aumentò il parco mezzi, che con-tava anche unʼautopompa S.P.A. C /30, un autocarro per

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trasporto vigili del fuoco, un furgone ed una motopompaBergomi, impiegati per dare soccorso e spegnere gliincendi provocati dagli incessanti e violenti bombarda-menti che si abbattevano su Milano, Lodi e S.Colombano. Gli interventi di soccorso erano innumere-voli, tutte le sere almeno una squadra si recava a Milanoper prestare servizio in città, intervenendo nello spegni-mento di incendi e nel soccorso di feriti intrappolati sottole macerie.

Al termine del conflitto, si assistette alla smobilitazioneed al ritorno ad un servizio a carattere puramente volon-tario, secondo la tradizione.

Nel 1954, i VV.F. Volontari di S. Angelo presero posses-so della nuova caserma di via Mazzini, occupata ancoraoggi, sorta su di unʼarea di 2.500mq ed in tale occasio-ne il Comando assegnò al Distaccamento la modernaautopompa O.M. Leoncino, un camioncino FIAT 1100adibito al trasporto materiali, una barca a remi ed unamotopompa trainabile.

Quelli che seguirono furono anni digrande fervore ed affiatamento, checonsentirono da un lato di mantene-re elevato il livello del servizio, dal-lʼaltro di affermarsi mediante la par-tecipazione a concorsi pompieristici.In seguito al distaccamento fu con-segnata lʼautopompa FIAT 640, mabisogna aspettare fino al 1974 per-ché si avesse a disposizione laprima autopompa con acqua abordo, lʼOM 150.

Nellʼanno 1978, grazie al coinvolgi-mento della comunità e a grossisacrifici compiuti dai vigili volontari,si raccolsero fondi che consentironodi equipaggiarsi con il primo impian-to di ricerca persone.

Nel 1982, per esigenze dʼintervento,si attrezzò il vecchio furgone ALFAROMEO (denominato carro fiam-ma), dotandolo di tutto il necessarioper intervenire sugli incidenti strada-li e venne consegnata lʼautopompaOM 79, mezzo di piccole dimensioniper interventi di soccorso in vicoli estrade stette.Nel 1990 la Comunitàdonò al Distaccamento un nuovocarro fiamma e nel 1991 si ebbelʼampliamento della caserma, con lacostruzione di una nuova autorimes-

sa e di nuovi spogliatoi destinati ad accogliere i 30 nuovivigili nel frattempo entrati in servizio.

Lʼistituzione della nuova Provincia di Lodi, nel 1996, fuaccompagnata da quella del Comando Provinciale diLodi, dal quale da allora dipende il Distaccamento diSantʼAngelo.Si assistette anche allʼassegnazione di nuovi mezzi, tracui unʼautopompa IVECO 190.Recentemente ilDistaccamento è stato dotato di unʼautopompa IVECOEUROFIRE, unʼautobotte MERCEDES ATEGO, in sosti-tuzione rispettivamente dellʼAPS IVECO 190 e dellʼABPIVECO 160, che affiancano lʼAPS OM79, il fuoristradaDEFENDER 90, il battello pneumatico corredato dimotore fuoribordo, il carro luce ed il carrello rimorchiabi-le attrezzato con motopompe ed attrezzature da impie-garsi in caso di allagamenti.Lʼarrivo di nuovi vigili volontari ha inoltre consentito disuperare le 40 unità, di organizzare il servizio su 4 turnie di effettuare ogni anno circa 450 interventi di soccor-so.

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Sabato 11 Maggio 1985 nellostadio di Bradford, il ValleyParade, si tiene la partita di

campionato Bradford City contro ilLincoln City.Eʼ la partita che dovrebbe consacra-re la vittoria del Campionato diTerza Divisione della Lega Ingleseda parte del Bradford City.

Al 40ʼ del primo tempo, su un risul-tato di 0-0, a tre file dal limite poste-riore del blocco G si nota una luceincandescente.Si ritiene che tutto inizi quando auno spettatore è caduto un fiammi-fero o una sigaretta o, anche, delsemplice tabacco che, passandonello spazio tra una seduta e lʼaltra,raggiunge i rifiuti sotto accumulatisi.Un testimone riferisce poi di averevisto carta o rifiuti in fiamme ad unaventina di centimetri al di sotto delletavole di calpestio.

Gli spettatori, inizialmente, sentonocalore provenire dal basso. Uno diloro corre a cercare un estintorenelle prossimità senza trovarlo.Anche un agente di polizia chiamaun collega per un estintore ma larichiesta non è compresa e viene

INCENDIO ALLO STADIODI BRADFORD

di Gian Carlo MoreschiSostituto Direttore Antincendi Capo

Comando Provinciale VVF di Genova

Lʼautore suggerisce di leggere questa “Relazione” soltanto dopo avervisionato il video che potrete trovare a questi links:

http://t.co/y0qE2Pyhttp://www.myspace.com/video/potfs/bradford/108030323

Ventisei anni fa una partitadi campionato della Legainglese si trasformò inun inferno a causa deldevastante incendio di unatribuna. Cinquantasei mortie duecentocinquantaseiferiti, il peggior incidenteda incendio avvenutonel Regno Unito.Tutto sembrerebbe scaturitoda un mozzicone lasciatocadere sotto gli spalti epensare che sarebbebastato un estintore alposto giusto.

Premessa dell’autore:

Un evento con molte vittime colpisce lʼimmaginario collettivo, resta nellamemoria di un territorio. Che sia una città, una nazione o il mondo intero.Vi è un forte coinvolgimento emotivo, soprattutto quando questo evento è“rappresentato” da immagini foto e/o video, potendo vederne lo sviluppo ei suoi effetti. Soprattutto i filmati, per questo impatto emotivo e per la capa-cità di risvegliare lʼattenzione, sono spesso usati nellʼattività formativa, siaquella per gli addetti antincendio nelle aziende che quella interna al Corpodei Vigili del Fuoco. Eʼ in questʼultimo ambito che si manifesta più forte ilrischio di analisi con lʼuso della “libera congettura”.Per evitare questo rischio ho ritenuto che un modo fosse quello di effet-tuare ricerche, fondamentalmente sul web, per lasciare “parlare” solo lerisultanze ufficiali o comunque le valutazioni di chi, quellʼevento, ha vissu-to.Il mio lavoro, quindi, si è “limitato” ad unʼopera di traduzione e, separandoin modo netto, con quanto la mia esperienza e la mia preparazione mi sug-gerivano.

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chiamata soltanto la CentraleOperativa dei Vigili del Fuoco.La chiamata parte alla 3 e 43 p.m.,tre minuti dopo il primo segnale difiamme.Nel frattempo le fiamme diventava-no più visibili e, quindi, la poliziadecide di iniziare ad evacuare le tri-bune.

Le fiamme iniziano a diffon-dersi rapidamente coinvolgendoanche la copertura in legno.Testimonianze descrivono una rapi-dissima diffusione delle fiamme econ condizioni di soffocamento per ilfumo.Quando mancano tre minuti alla finedel primo tempo anche lʼarbitro,informato da un guardialinee, inter-rompe la partita.

Il tetto della tribuna, inlegno, dotato di un telone con sigil-lature in asfalto e bitume, prende fuoco rapidamenteanche supportato dal forte vento. Dopo pochi minuti,circa quattro, la tribuna è completamente avvolta dallefiamme.

Tizzoni incendiati e parti fuse cadono sulle per-sone mentre il fumo sʼinsinua in un passaggio posterio-re dove molti spettatori cercano la fuga.Non ci sono estintori disponibili per paura di atti di van-dalismo.Gli spettatori cercano scampo nei corridoi posteriori overso il campo.

Molte delle porte sul retro sono bloccate e nonci sono addetti ad aprirle. Solo sette sono trovate spa-lancate o vengono forzate dagli spettatori in fuga o aper-te da chi era fuori.La gente schiacciata sulle porte bloccate è in preda alpanico.

Davanti alla tribuna alcuni bambini vengono lan-ciati oltre il muro per consentirgli di scappare.La maggior parte delle persone che decidono di scap-pare verso il campo, fortunatamente privo di recinzione,si salvano.

Si assiste ad azioni di aiuto da parte di chi giàera in salvo e da parte di poliziotti nei confronti di chi hadifficoltà a raggiungere il campo.Un uomo scavalca i sedili in fiamme per aiutare unospettatore in difficoltà.

Addirittura un giocatore si impegna nei salva-taggi così come lʼallenatore del Bradford City che avevala famiglia in tribuna; un altro giocatore effettua una rico-gnizione in alcuni locali per accertarsi che non ci sia piùnessuno.

Lʼirraggiamento è fortissimo e ci si proteggeanche da questo sollevando cappelli o cappotti.I capelli delle persone prendono fuoco.La gente scappata allʼesterno “assalta” le case vicine eun pub per poter chiamare casa a tranquillizzare i fami-liari.

Il bilancio finale è di 56 morti e 265 feriti. Dei 56 morti, 3sono stati trovati allʼinterno dei servizi igienici, 27 inprossimità dellʼuscita K, 6 in prossimità dei tornelli diingresso, 9 nel passaggio posteriore centrale alla tribu-na e 2 anziani seduti al loro posto.Alcuni sono morti schiacciati mentre cercavano di stri-sciare sotto i tornelli.Un anziano, che è riuscito a raggiungere il campo, èormai completamente avvolto dalle fiamme dalla testa aipiedi e, nonostante soccorso da più persone che gli spe-gneranno le fiamme, morirà poi in ospedale.La metà delle vittime ha unʼetà inferiore ai 20 anni osuperiore ai 70.Il più anziano, un ex presidente del club, 86 anni.

Eʼ il peggior incidente da incendio accaduto in uno sta-dio del Regno Unito, secondo solo per gravità, a quan-to accaduto allo Stadio Ibrox nel 1971. Quel giorno - apartita quasi conclusa e con un notevole flusso di spet-tatori in uscita – venne realizzata una rete; al boato deitifosi, alcuni tentarono di rientrare creando confusione e66 persone, di cui molti bambini, morirono nella calca.

Allo stadio di Bradford, i vigili del fuoco arrivano doposoli quattro minuti dalla chiamata, quando ormai il fuocoha coinvolto lʼintera tribuna e devono affrontare alte

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fiamme e fumo molto denso senza, ormai, possibilità disalvare qualcuno.

Lʼincendio lascia solo i resti dei sedili, delle luci e dellerecinzioni.

Alcune vittime vengono trovate ancora sedute ai loroposti coperte dal telone di copertura caduto.Le operazioni di recupero dei corpi delle vittime si pro-traggono sino alle 4 del mattino seguente.Di tale incendio rimane una dettagliata ripresa video inquanto lʼintera partita era seguita da una trasmissionetelevisiva.

Video:Il video è tratto dalla ripresa televisiva e visibile a questilinks:

http://t.co/y0qE2Pyhttp://www.myspace.com/video/potfs/bradford/108030323Compare, in sovraimpressione, anche la scansione del-lʼora e permette, quindi, di valutare la rapidità di svilup-po dellʼincendio.

Problematiche di prevenzione incendi:Lo stadio di Bradford fu oggetto di una sostanziale modi-fica nel 1911 a seguito della partecipazione alla 1^Divisione della squadra locale.Il nuovo progetto, per come realizzato, prevedeva unatribuna principale con 5.300 posti a sedere e 7.000 postiin piedi nello spazio opposto a questa.

La struttura della tribuna viene allora descritta come“gigantesca”.Uno stadio inusuale per quei tempi in quanto realizzatosu una collina e con le entrate alla tribuna poste a quotasuperiore di quella del campo.La tribuna è rimasta inalterata sino al 1985.

Nel 1981 uno scrittore inglese, nello scrivere un librosugli stadi inglesi, descrive la vista della partita dalla tri-buna come quella che si potrebbe vedere dalla cabina diun Sopwith Camel (aereo inglese biplano da combatti-mento del 1916). Tale paragone per le antiquate struttu-re dello stadio.Nello stesso libro segnala il rischio di accumulo dirifiuti sotto la tribuna a causa degli spazi liberi checi sono tra un sedile e lʼaltro.Alcuni lavori vengono effettuati nel 1984 ma il Club vienenuovamente avvertito da un organo tecnico locale dieffettuare lavori urgenti stante il “il rischio di incen-dio dato da una sigaretta gettata”.

Nel Marzo 1985 viene presentato un progetto per la rea-lizzazione della copertura in acciaio.Causa inadeguatezza dello Stadio alla Divisione cuidoveva essere promosso il Bradford City; fu anche pre-vista, oltre al rifacimento della copertura in legno conuna in acciaio, la sostituzione dei sedili in legno con unastruttura in calcestruzzo. Il tutto per una spesa comples-siva prevista di 400.000 Sterline Inglesi.

Considerazioni:Il video è estremamente interessante per la valutazionedel comportamento della folla in casi simili e ritengo cal-zante un passaggio dei Promessi Sposi che voglio cita-re:Nei tumulti popolari cʼè sempre un certo numero dʼuomi-ni che, o per un riscaldamento di passione, o per una

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persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o perun maledetto gusto del soqquadro, fanno di tutto perspinger le cose al peggio; propongono e promovono ipiù spietati consigli, soffian nel fuoco ogni volta che prin-cipia a illanguidire: non è mai troppo per costoro; nonvorrebbero che il tumulto avesse nè fine nè misura. Maper contrappeso, cʼè sempre anche un certo numerodʼaltri uomini che, con pari ardore e con insistenza pari,sʼadoprano per produr lʼeffetto contrario.

Sempre sugli aspetti di comportamento delle personesegnalo due situazioni, facendo riferimento al tempo insovraimpressione, al 15.46.54 un uomo che trascina unbambino per portarlo in salvo dalla tribuna in fiamme e,al 15.46.59, un uomo, stempiato e con i baffi, serio econcentrato in mezzo a molte più persone prese da undelirio di esaltazione.Entrambi avevano un obiettivo superiore a qualsiasialtra distrazione o coinvolgimento, cioè dovevano porta-re in salvo quelli che si può ragionevolmente considera-re siano i loro figli.

Già dai primi frame, cioè qualche minuto prima dellasospensione della partita si notano gli spettatori rivolge-re lo sguardo verso il punto di origine dellʼincendio(15.43.20).

Causa lʼimportanza della partita lo stadio era pieno in“ogni ordine di posti” e anche di più. Si nota gente sedu-ta su strutture non idonee (15.43.14).

Anche al 15.43.43 si nota un poliziotto in campo guar-dare con preoccupazione verso la tribuna.

Al 15.44.13 si vedono le prime fiamme.

Al 15.44.39 si vedono le fiamme ben inquadrate. Nienteche non possa essere spento o, quantomeno, contenu-to con lʼazione di due o più estintori. In molti comincianogià ad esultare.

Le persone che scavalcano il muretto (15.46.08) hannoi vestiti in fiamme o sciolti dal calore per lʼirraggiamento.Alcuni si spengono i capelli con le mani.

(15.47.15) Sullo sfondo alcune persone hanno i vestiti infiamme. I poliziotti che portano soccorso usano imper-meabili per proteggersi dallʼirraggiamento.

Un poliziotto si spegne i capelli in fiamme con le propriemani. Si vedono anche le fiamme (15.47.19).

(15.47.38) Lʼintera struttura è in fiamme.(15.48.14) Parti incendiate della struttura cadono anche

allʼinterno del campo.

Nel tentativo di soccorso sono impegnati non solo i poli-ziotti ma anche civili. Altri continuano a cantare cori dastadio.

(15.48.44) Una persona è totalmente avvolta dalle fiam-me. La buona volontà si scontra con una azione effica-ce. Lʼuso errato di giacche o simili per spegnere le fiam-me sono, in pratica, frustate su un corpo già martoriatodalle ustioni.

(15.49.14) Si sentono sirene di mezzi di soccorso in arri-vo.

Fonti:siti web tra cui Wikipediapresentazione .ppt utilizzata nei corsi NIA (NucleoInvestigativo Antincendi).

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PROPOSTA DI LEGGE PER LA SICUREZZA STRADALE

Prosegue bene la raccolta di firme a favore della proposta di legge popolare sullʼomicidio stradale fortemente volu-ta dallʼassociazione Lorenzo Guarnieri di Firenze e dal sindaco della città gigliata Matteo Renzi ed energicamentesostenuta dallʼAsaps, che per prima ha coniato questa nuova terminologia per fotografare una nuova fattispecie diomicidio.In 25 giorni sono state raccolte più di 20.000 firme certificate www.omicidiostradale.it con tanto di indicazione deldocumento dʼidentità dei firmatariLa proposta che è appoggiata anche dallʼassociazione Gabriele Borgogni e da altre associazioni a cui sta a cuorela sicurezza sulle strade, ha avuto molta visibilità grazie a Matteo Renzi, infatti molti portali di quotidiani e agenziehanno rilanciato lʼiniziativa sposata dal sindaco di Firenze a tamburo battenteChi vuole aiutarci in questa ambiziosa scommessa di giustizia a favore della sicurezza stradale può farlo firmandola proposta di legge sul portale www.omicidiostradale.it raggiungibile anche attraverso il portale www.asaps.itCi servono almeno 60.000 firme per certificare la sensibilità di tanta gente su questo argomento.Siamo sicuri che la tenacia di Stefano Guarnieri e di Stefania, papà e mamma di Lorenzo, col sostegno del sindacoRenzi, con lʼimpegno dellʼAsaps e delle altre associazioni impegnate sul versante della sicurezza sulle strade, potràfarci raggiungere questo auspicato e importante traguardo.Facciamoci sentire, facciamoci ascoltare!

Giordano BiserniPresidente Asaps

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BUROCRAZIA E SICUREZZA

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LA SEMPLIFICAZIONEBUROCRATICA DELLA

SICUREZZA:OPINIONI A CONFRONTO

È opportuno o no escludere il settore della sicurezzaantincendio dallʼondata di semplificazione? È giusto o noanteporre le esigenze della burocrazia statale, che riguar-dano aspetti di natura amministrativa, a temi di naturasociale, come la sicurezza e la salute dei cittadini?

DELLʼING. DAVIDE LANZONE

Gli interrogativi sono molteplici sullʼopportunità di inseri-re o escludere la “sicurezza” nellʼondata di semplifica-zione in atto dallʼattuale Governo. Le parole pronun-

ciate dai vari Ministri, interrogati dalle platee di vari convegniproprio sulla semplificazione burocratica dello Stato, sullʼop-portunità di procedere ad una forte deregulation rinunciando amolte leggi che ingessano la vita imprenditoriale del nostroPaese, hanno suscitato molte polemiche.

In particolare, il riferimento al D.Lgs 626, quando fu emessonegli anni ʻ90, ha determinato una sollevazione di scudi daparte di numerosi commentatori che hanno sottolineato comele norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro costituiscono unelemento di progresso molto importante di cui lʼEuropa si èfatta promotrice ed al quale anche i Paesi emergenti debbonoprogressivamente tendere affinché sia garantita, nella globa-lizzazione, una competitività regolata.

È stato anche sottolineato che i costi per la sicurezza sonoininfluenti rispetto ai costi in sofferenze, in vite umane edanche in valore economico che gli infortuni infliggono ai lavo-ratori ed al sistema nel suo insieme. Questi sono valutabili incirca trenta miliardi di euro per lʼanno 2009 durante il quale sisono avuti 790.000 infortuni di cui 1.050 mortali.

È opportuno osservare che, a fronte della suddetta polemica,la disciplina sulla sicurezza sui luoghi di lavoro contenuta neltesto unico emanato con D.Lgs 81/2008, integrato con il D.Lgs106/2009 noto come “correttivo”, non è stata minimamenteintaccata dalle recenti misure urgenti in materia di stabilizza-zione finanziaria e competitività economica previste dallalegge 30 luglio 2010, n. 122 che ha convertito il D.L. 78/2010.Circostanza questa che avvalora la precisazione della porta-voce di Tremonti secondo la quale il Ministro intendeva riferir-si alla giurisdizione europea e alla sua estensione eccessivarispetto allʼobiettivo sulla sicurezza del lavoro.

Dalla lettura dellʼart. 49, comma 4bis della legge riformula inte-ramente lʼart. 19 della legge 241/1990 sostituendo la dichiara-zione di inizio attività (DIA) con la segnalazione certificata diinizio attività (SCIA), si evince che fra le esclusioni esplicitefigurano le fattispecie in cui sussistano vincoli imposti dallanormativa comunitaria, fra le quali, come è noto, rientranoanche le disposizioni sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Ciò che meraviglia è il mancato inserimento fra le esclusionidel requisito relativo alla sicurezza antincendio che come ènoto è finalizzata a garantire la sicurezza della vita umana, laincolumità delle persone, la tutela dei beni e dellʼambiente dairischi di incendio.

Per tale requisito, quindi, limitandosi alla sola lettura dellalegge e salvo una diversa interpretazione ufficiale della norma,il procedimento finalizzato al rilascio del certificato di preven-zione incendi, per chi rientra nellʼelencate del D.M. dellʼ82,viene sostituito da una segnalazione dellʼinteressato che atte-sta il rispetto della normativa antincendio.

La scelta del legislatore, che non ha previsto il settore dellasicurezza antincendio tra le attività “escluse” dalle norme sullasemplificazione, non ha acceso il dibattito sui media e nelmondo politico al pari delle problematiche relative alla sicurez-za sui luoghi di lavoro, dobbiamo tener presente che lʼattivitàdi prevenzione nel campo antincendi è finalizzata ad evitare ilripetersi di eventi drammatici che possono determinare graviperdite sia in termini di vite umane che di beni materiali.

È necessario allineare la burocrazia italiana agli standard deiPaesi europei più efficienti senza peraltro sacrificare lʼeccel-lenza raggiunta dal nostro Paese in alcuni settori di tutela dellasicurezza.

Affinché le problematiche della sicurezza nel loro insieme nonintraprendano la deriva della semplificazione spinta è opportu-no che anche il settore della sicurezza antincendio vengariammesso fra le esclusioni esplicite al pari dei vincoli ambien-tali, paesaggistici, culturali, di difesa nazionale, di pubblicasicurezza, di immigrazione, asilo, cittadinanza e finanza.

Sarebbe un grave errore anteporre le esigenze di semplifica-zione della burocrazia statale, che attengono ad aspetti dinatura amministrativa, a problematiche di natura sociale, qualila sicurezza e la salute dei cittadini, che in un Paese modernodevono sempre ricevere la massima tutela.

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Ci sono quelli della dama, del subbuteo e del bur-raco. Quelli del lamento rumeno e del flamenco.Le guardie padane, i camperisti, i gommonauti.

Gli astrofili e i bocciofili. I cavalieri: Templari, del Tau,dellʼambiente. E poi gli amici: delle mamme e dei nonni,dei cani, dei gatti (vincono i primi sui secondi) e deglianimali estinti. Del Milan, di Totò e delle ville venete.Stefano Zamagni mette in fila le parole come se doves-se stenderle su una fune da equilibrista: «Su quasi 50mila candidati al cinque per mille — afferma il presiden-te dellʼAgenzia per le Onlus — non più di 30 mila soddi-sfano i criteri di “meritorietà sociale”che sono stati postialla base di questo strumento» . Per lʼesattezza: 30 milasui 43 mila inseriti questʼanno nellʼelenco dellʼAgenziadelle Entrate. Meno dello scorso anno, dellʼanno primaancora. Ma comunque tantissimi. Associazioni, onlus,enti. «Tutti impegnati in un modo o nellʼaltro nel sociale,sia chiaro. Ma con dei distinguo. Le associazioni sporti-ve, beh, non avrebbero titolo. Ci sono poi nomi che gri-dano vendetta e rischiano di fare male allʼintero mondodella solidarietà» .Il cinque per mille questʼanno compie sei anni. Lo stan-ziamento previsto dalla Finanziaria, e poi ritoccato allʼin-sù dopo le proteste del Terzo settore, è di 400 milioni.E gli italiani che scelgono di «finanziare» così la propria

associazione del cuore sono sem-pre di più: 15,4 milioni nel 2009 (il5,6%in più rispetto al 2008). Mentreil numero degli enti ammessi, dopo ilboom del 2008 (oltre 77 mila), èstato via via ridimensionatodallʼAgenzia delle Entrate.Dei 43 mila che questʼanno sonostati inseriti in elenco 97 sono enti diricerca sanitaria, 436 di ricercascientifica e dellʼuniversità. Seimilae 615 sono invece le associazionisportive dilettantistiche e oltre35.500 quelle di volontariato. Si vadalla Fondazione Milan al Circolodamistico di Aosta, dalle associazio-ni di bowling (quattro tra Roma ePalermo) ai gommonauti pordeno-nesi (1.421 euro nel 2009), dallebocciofile (16 da Bolzano a Pesaro)alla scuola portieri.it di Manzano(Udine) e alla Culla della trota diLanuvio (Roma). E ancora: laGuardia Padana (29.247 euro nel2009) ma anche le associazioni diimmigrati senegalesi (quattro, daCuneo ad Ascoli Piceno), lʼOrdotempli hierosolymitani equites tem-plares onlus di Roma (110 euro nel

2009) e pure i templari di Messina e Palermo, quindilʼassociazione carnevalesca bolognese Re Fagiolo (652euro), i gruppi micologici (sette sparsi in tutta Italia). Finoad arrivare allʼassociazione «Basta “m....”in mare» diRimini.I più sostenuti, dati 2009 alla mano, sono gli enti di ricer-ca scientifica (37,9 milioni allʼAirc) e le grandi Onlus (9,9a Medici senza Frontiere e 8 a Emergency). Ma quandoil contribuente mette una firma alla voce 5 per millesenza indicare lʼassociazione del cuore le donazionivengono poi ripartite proporzionalmente tra tutti. SpiegaZamagni: «Sia chiaro: la stragrande maggioranza sonomeritevoli, quelle intermedie sono però penalizzate.Ogni anno proponiamo la cancellazione di circa 600associazioni, nellʼultima riunione ne sono state depen-nate quaranta» . Il presidente per le Onlus mette lʼac-cento sulla necessità di un controllo preventivo: «È chequesto provvedimento non è ancora diventato leggeordinaria. Così che allʼultimo, questo o quellʼaltro gruppodi potere, riesce a far inserire quelle due righe...» .Lasciando spazio a qualche furbetto e trasformando ilcontribuente nellʼunico vero controllore.

Alessandra Mangiarotti(Corriere della Sera – 18 Giugno 2011)

Camperisti e gommonautiI «furbetti» del 5 per mille

Lʼagenzia del governo: due su cinque non meritano

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DI S TA C C A M E N T I

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COSSATO, I POMPIERI VOLONTARIMETTONO MANO AL PORTAFOGLIE ARRIVA LA NUOVA AUTOPOMPA

A distanza di tre anni, i VVF volontari di Cossato, nelBiellese, hanno inaugurato una nuova APS polivalente.Automezzo progettato dagli stessi volontari e finanziatoda amministrazioni e aziende locali ma anche da unʼau-totassazione dei singoli vigili.Resta ancora un “piccolo” debito da saldare.

A cura di Maurizio Bertoia

Il Distaccamento Volontario di Cossato è composto da 42Vigili Volontari; 4 C.S.V.; 1 C.R.V. (SERGIO CORDERO attualeCapo Distaccamento). Il Distaccamento opera per compe-tenza nel Comune di Cossato e in altri 13 Comuni (Bioglio;Brusnengo; Castelletto Cervo; Cerreto Castello; Giflenga;Lessona; Masserano; Mottalciata; Piatto; Quaregna;Valdengo; Vallanzengo e Valle San Nicolao).

Da Giugno 2004 data di apertura del Distaccamento ad oggisono stati compiuti 1516 interventi di vario genere, mentre dalinizio del 2011 alla data odierna sono 105.Lʼoperatività del Distaccamento è garantita da una squadra di6 unità presente in Sede pronta a intervenire su richiesta siadella Sala Operativa del Comando di Biella o direttamente dalrichiedente (per quanto riguarda i Comuni di competenza).

IL PROGETTO

Prende vita nella prima metà del 2008 durante una riunionecon i volontari è nato lʼambizioso progetto per lʼacquisto di unmezzo di soccorso in sostituzione dellʼormai obsoleto APS OM160 datato 1981 sono così iniziati i primi contatti per realizza-re il sogno denominato “Super City”: ovvero lʼacquisto daparte della Associazione AMICI DEI VIGILI DEL FUOCOVOLONTARI DI COSSATO Onlus, legata direttamente alDistaccamento, di unʼ APS: Auto pompa serbatoio.Per prima cosa sʼè provveduto a individuare la Ditta cui affida-re lʼallestimento del mezzo.

Dopo aver visionato vari preventivi, visto anche il periodo dicrisi che si stava delineando, i volontari hanno deciso di affi-dare la costruzione ad una azienda Piemontese, la sceltaè caduta su ARIS S.p.A. (Ditta con grandissima esperien-za nel settore militare ubicata a Lombardore alle porte diTorino).La medesima aveva già allestito altri mezzi perDistaccamenti di Vigili Volontari del Piemonte, dellaLombardia e per il Ministero dellʼInterno.

Dopo poco più di tre anni di lavoro, finalmente il Progetto è ter-minato e, il giorno dellʼinaugurazione, cittadini e autorità hannopotuto toccare con mano i risultati.

Risultati ottimi, considerando che il Distaccamento nato aGiugno 2004 dopo soli 7 anni ha raggiunto standard degnidi Distaccamenti con ben più lunga vita.

Durante la cerimonia Sergio Cordero ha voluto ringraziare tutticoloro che, con il loro contribuito, hanno permesso di raggiun-gere la cifra necessaria 187.000 €. Fondamentale lʼaiuto del-lʼaiuto di alcuni Istituti Bancari (Fondazione Cassa diRisparmio di Biella e Fondazione CRT), la Camera diCommercio di Biella. I Comuni di Cossato, Brusnengo,Mottalaciata. E le aziende: Bottega Verde, BalossinoBevande, Eurospin di Cossato, Filati Drago, Bon Prix,Filatura Cardata LACFIMI, Filati Buratti S.p.A., Fornaci diMasserano, Associazione Broadway Dance Academy.Non ultimi i singoli cittadini, che a volte anche se solo conpochi euro hanno reso possibile il Progetto.

Al termine della manifestazione, il capo distaccamento, ha rin-graziato il proprio personale: “Consentitemi un ringraziamen-to particolare che va ai miei Vigili Volontari di Cossato che,per anni e ancora adesso, si sono autotassati per raggiunge-re lʼobiettivo preposto. Oggi però abbiamo ancora una partedel mezzo da pagare (circa 29.000 €) e speriamo che, comein passato, qualcuno ci aiuti ad estinguere questo debito”.

“Non ci vuole un eroe per ordinare agli uomini diandare in battaglia; ci vuole un eroe per essere tracoloro che ci vanno” - H. Norman Schwarzkopf

ARISFIRE 3000 ALCUNI DATI TECNICI:Lʼautomezzo è stato allestito su Telaio IVECO EUROCAR-GO 140 E 25 attrezzato con un caricamento POLIVALEN-TE, cioè in grado di operare su qualsiasi tipo di intervento:

PROSCIUGAMENTI, INCENDI, INCIDENTI STRADALI,SOCCORSI A PERSONA, E QUANTʼALTRO

POSSA RICHIEDERE LʼOPERATO DELLA SQ. VVF

HA UN SERBATOIO DI 3000 LT DʼACQUA,UN SEBATOIO DI 50 LT DI SCHIUMOGENO E

UN ATTREZZATURA COMPLETA PER INTERVENTICON PRESENZA DI ELEMENTI BATTERIOLOGICI,

CHIMICI E RADIOATTIVI

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