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Coordinamento: cooperativa Il Mosaico via Anfiteatro Romano, 18 00041 Albano Laziale (Rm) tel. 06.932684024 e-mail: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA e-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 Domenica, 21 aprile 2019 generazione giovani a domenica di Pasqua è il giorno della gioia per eccellenza in cui tutti noi risorgiamo a vita nuo- va. Ma, cosa può insegnare la Risurrezione di Gesù alle giovani generazioni? Il Vangelo di Giovanni rap- presenta una precisa risposta a tale interrogativo e una sorta di Magna Carta per i giovani e non solo. Tra le poche righe in cui è raccontato l’episodio del- la Risurrezione è possibile scorgere almeno tre at- teggiamenti che i ragazzi dovrebbero imitare. Il pri- mo, è la curiosità e lo stupore degli amici di Gesù: Maria di Màgdala, che di buon mattino si recò al se- polcro e si stupì che la pietra era stata tolta; Pietro e il discepolo amato che di corsa, ma ognuno con il proprio ritmo, arrivarono e rimasero meravigliati dal non trovare Gesù. Il secondo, è il camminare insie- me: viaggiare fianco a fianco per giungere al sepol- cro; come nella fede anche nella vita quotidiana c’è bisogno di trovare persone con cui percorrere la stra- da. L’esempio sono i discepoli; non importa la velo- cità, ma la mèta da raggiungere. Il terzo è la testi- monianza: non aver timore di raccontare una preoc- cupazione o una bella notizia; in un mondo indivi- dualista, i giovani devono testimoniare l’essenza del- l’essere comunità, ossia del vivere in condivisione. Giorgio di Perna, incaricato giovani Ac Lazio L In un mondo egoista camminare insieme Il «Bambino Gesù»: la presidente Enoc narra i 150 anni di vita a pagina 2 Supplemento di ALBANO CERCARE GESÙ NELLA VITA a pagina 3 ANAGNI IL VESCOVO SPIEGA LA CROCE AI GIOVANI a pagina 4 CIVITA C. IL MISTERO PASQUALE a pagina 5 CIVITAVECCHIA SETTIMANA SANTA GIORNI INTENSI a pagina 6 FROSINONE LA BELLEZZA DI ESSERE AMABILI a pagina 7 GAETA SIAMO IL RACCONTO DELLA BONTÀ DI DIO a pagina 8 LATINA RIDARE SPERANZA ALLE COMUNITÀ a pagina 9 PALESTRINA L’ABBRACCIO AL NUOVO VESCOVO a pagina 10 PORTO S.RUFINA L’INVITO AI RAGAZZI A ESSERE SOLIDALI a pagina 11 SORA VERSO LA PRIMA VISITA PASTORALE a pagina 13 TIVOLI LA CELEBRAZIONE DELLA SPERANZA a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI ANDARE INCONTRO AL FUTURO a pagina 12 DI SIMONA GIONTA E MONIA NICOLETTI l Lazio possiede un arcipelago di unica bellezza, abitato già nella preistoria e raccontato da narratori e poeti. Le sue sponde hanno fatto da scenario anche all’Odissea. La zona tra San Felice Circeo, Ventotene e Ponza ha un qualcosa di magico e per tutto il prossimo anno sarà valorizzata al meglio: i luoghi del mare di Circe hanno vinto il titolo di “Città della cultura” della Regione Lazio per il 2019. Lorenza Bonaccorsi, assessore al Turismo e alle pari opportunità, ha commentato così il premio: «Non è un caso che il titolo di Città della Cultura 2019 sia andato ai tre comuni che meglio hanno saputo interpretare il nuovo modello di sviluppo del turismo. Il calendario di appuntamenti che si apprestano ad attivare punta su cultura, paesaggio naturale e tradizione gastronomica quali strumenti fondamentali per rilanciare un turismo sostenibile e diversificato, capace di offrire in ogni stagione nuove esperienze ed emozioni». Il prestigioso riconoscimento vedrà questi territori animarsi con un programma ricco di eventi. «Dare ulteriore lustro e visibilità alla nostra città attraverso questo ambizioso titolo ci rende particolarmente orgogliosi – afferma Giuseppe Schiboni, sindaco di San Felice Circeo –. L’obiettivo che stiamo perseguendo da tempo è la destagionalizzazione del luogo e il volano della cultura sarà sicuramente in grado di attivare le leve di una visione diversa del nostro paese». Anche se la prima immagine che viene in mente pensando a questi luoghi è il mare, Schiboni sottolinea: «Il Circeo non è solo mare, è ricco di storia millenaria, di un ambiente incontaminato e di risorse storiche e archeologiche che vogliamo ulteriormente valorizzare». «Ci siamo lanciati con entusiasmo nel progetto che ci ha visto insigniti del prestigioso titolo Città della cultura del Lazio 2019 – spiega il sindaco di Ponza, I Francesco Ferraiuolo –. Si è costituita, quindi, un’area, quella del mare di Circe, alla quale è stata riconosciuta dalla Regione una levatura culturale di eccellenza, che dà forma a un distretto turistico che valorizza la visibilità singola e d’insieme con i nostri partner di San Felice Circeo e Ventotene, anche in un’ottica di rete. Con le iniziative programmate pensiamo di incrementare l’economia con nuove correnti turistiche, specie nella bassa stagione». Gli fa eco il sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro: «Stiamo stringendo alleanze territoriali con diversi comuni nella prospettiva di un vero e proprio distretto turistico definito sul mare di Circe». Poi specifica: «Questa nomina è per l’isola una vetrina importante e consente di far conoscere le grandi potenzialità del territorio: dal museo archeologico a quello ornitologico fino all’attività di conservazione e documentazione della vita di confino e il carcere di Santo Stefano. La nomina a Città della cultura è un passo della candidatura di Ventotene a patrimonio dell’umanità Unesco a cui stiamo lavorando». Il premio è nato lo scorso anno e la prima edizione fu vinta da Colleferro. Il 12 aprile c’è stato il passaggio di consegne tra il comune a tradizione industriale e San Felice Circeo, con una cerimonia in mare, sulla nave Hipponion con le insegne del Mare di Circe, partita dal Porto di Ulisse di San Felice Circeo, e arrivata a Ponza e a Ventotene. «Dall’occupare gli spazi della cronaca per il tema dei rifiuti e dell’inquinamento siamo passati a un tema nobile come la cultura – ricorda Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro –. Per un anno abbiamo avuto la città piena di giovani, giornalisti, fotografi, disegnatori, illustratori. Abbiamo fatto la media, di un evento culturale ogni tre giorni. L’opportunità di avere il titolo per un anno è motivo di grande visibilità». Quale eredità ha lasciato? «Abbiamo imparato ad apprezzare noi stessi». Studio e servizio erardo Antonazzo è nato a Supersano (Le) il 20 maggio 1956. Ordinato sacerdote il 12 settembre 1981. Si è lau- reato in Sacra Teologia presso l’università Gregoriana, con specializzazione in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico. Rettore del Seminario vescovile di U- gento dal 1987 al 1995. È stato inca- ricato nella diocesi di Ugento per la Pastorale familiare e per quella gio- vanile ed assistente ecclesiastico del- l’Agesci. Nominato vescovo di Sora- Cassino-Aquino-Pontecorvo il 22 gen- naio 2013. Dal 2016 è membro del- la Commissione episcopale per l’e- cumenismo e il dialogo. G San Felice Circeo, Ventotene e Ponza hanno vinto il titolo 2019 «Città della cultura», indetto dalla regione Lazio per valorizzare una zona tra terra e mare Il porto dell’isola di Ponza Viaggio alla scoperta dei luoghi di Circe CON LA P ASQUA OGNUNO RICEVE LA VITA IN DONO GERARDO ANTONAZZO* un vero annuncio pasquale quello che papa Francesco ha consegnato al cuore dei giovani. Scrive infatti: «Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo… Accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare». Cristo vive, e la liturgia lo canta: «L’Agnello ha redento il suo gregge». Il Pastore, che ha dato la sua vita per noi, vince il duro duello con la morte: «Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello». Il discepolo che corre insieme a Pietro entrò nel sepolcro, e vide e credette. Il sepolcro trovato vuoto dà ragione alle parole con le quali Gesù aveva parlato di sé come il Pastore pronto a dare la vita, per poi riprenderla di nuovo (Gv 10,17). La Pasqua celebra la lode della Chiesa a Colui che libera il suo gregge dalla minaccia di ogni forma di morte. Gesù si rivela come Pastore affidabile perché il suo amore è credibile; è l’unico al quale possiamo consegnare la nostra vita, è l’unico capace di riconsegnarla purificata e redenta. La sua morte ci fa rinascere a vita nuova. Gesù porta a compimento la rivelazione della sua duplice missione: quella di pastore che guida e nutre le sue pecore, e quella di agnello che, immolato sull’altare della croce, dona la vita per salvare il suo gregge: «Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello» (Is 53,7). Gesù aveva consegnato agli apostoli il suo testamento: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,12–13). La vita di troppa gente oggi viene illusa da mercenari senza scrupoli, pronti a promettere per ingannare. Gesù merita la fiducia dell’uomo, perché ha pagato con la vita e ha confermato nel sangue l’affidabilità della sua rivelazione e delle sue promesse. È Lui l’eterna giovinezza della nostra vita. È la sua mano trapassata dai chiodi che ci tiene stretti per l’eternità. Agnello crocifisso, con il suo sangue ha scritto i nostri nomi in Cielo. È questa la verità e la novità di cui l’uomo ha sempre bisogno, è questo il fondamento della speranza che non delude. Gesù distrugge nella sua morte la menzogna e la falsità degli idoli terreni e delle promesse insensate. Con Gesù ognuno riceve l’opportunità di vivere una vita bella che, vincendo le tentazione di una bella vita sprecata nell’egoismo e nell’ingordigia dei propri istinti, può diventare incorruttibile perché spesa per amore degli altri. * vescovo di Sora-Cassino- Acquino-Pontercorvo È Plastica in mare Recupero al via resentati mercoledì scorso a Fiumicino da parte di Core- pla e Arpa Lazio i primi ri- sultati dell’attività di “Fishing for litter” realizzata nell’ambito del protocollo di intesa per ridurre la plastica in mare nel litorale la- ziale. Lo riporta una notizia pub- blicata nel sito della Regione La- zio. “Le zone di pesca dove i 12 pescherecci coinvolti hanno re- cuperato le plastiche vanno da Capo Linaro a Capo D’Anzio, per una distanza pari a 64 miglia ma- rine”. In quattro settimane è sta- ta raccolta una tonnellata di ri- fiuti. “Dopo aver separato nelle diverse frazioni il materiale rac- colto, la parte plastica è stata ul- teriormente selezionata e sarà in- viata a un centro di riciclo per va- lutarne la riciclabilità ed ottene- re nuova materia prima”. P Parole vive Chi è antiche origini Dal mito alla storia, sulle tracce di «Ulisse» lisse nell’Odissea vi incontra la maga Circe tra una fitta vegetazione e animali selvatici. Il mito narrato da Omero fa del Circeo il prota- gonista di un racconto che si perde nel tempo, così come la storia della sua città. San Felice Circeo ha origini antichissime che partono dagli uo- mini di Neanderthal. La presenza umana nel territorio a partire dal Pa- leolitico Medio è attestata con grotte e ripari sotto roccia esistenti lungo tutto il perimetro del Monte Circeo. La città è stata poi colonia romana, possedimento dei Templari durante il Medioevo, un feudo dei Caetani e, infine, roccaforte pontificia. Durante la seconda metà del ’500 papa Pio IV ordinò alla famiglia Caetani di costruire, lungo la scogliera del pro- montorio, quattro torri di difesa contro le continue scorrerie dei pirati saraceni: Torre Paola, Moresca, Cervia e Fico. Torre Paola è l’unica ad a- ver conservato la sua struttura, le altre furono distrutte dagli inglesi nel 1809. Sullo sperone roccioso che domina il paese, si trova l’acropoli co- struita probabilmente all’inizio del III secolo a.c. (S.G.) U gli auguri Con lo sguardo a Gesù a redazione di Lazio Sette desidera porgere a tutti i più cari e sentiti auguri di buona Pasqua, ringraziando per la strada fatta insieme ogni gior- no, prendendosi cura delle pa- role e dei fatti che raccontano i territori delle diocesi. I più ca- ri auguri vanno anche ai letto- ri che seguono l’inserto, punto di riferimento nel lavoro quo- tidiano. Un saluto speciale lo ri- volgiamo anche a coloro che chiamati a partecipare attra- verso il racconto di storie e te- stimonianze contribuiscono a costruire i contenuti delle pa- gine, che rappresentano un ser- vizio ai fedeli ed ai cittadini a cominciare dalla città più gran- de fino ad arrivare al più piccolo borgo del Lazio, tutti egual- mente importanti in quanto e- spressione di comunità attive. L

Viaggio alla scoperta - diocesiportosantarufina.it

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Page 1: Viaggio alla scoperta - diocesiportosantarufina.it

Coordinamento: cooperativa Il Mosaicovia Anfiteatro Romano, 1800041 Albano Laziale (Rm)tel. 06.932684024e-mail: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanepiazza Carbonari, 3 - 20125 Milanotel. 02.67801 - fax 02.6780483www.avvenire.it e-mail: [email protected]

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLAe-mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084

Domenica, 21 aprile 2019 generazione giovani

a domenica di Pasqua è il giorno della gioia pereccellenza in cui tutti noi risorgiamo a vita nuo-

va. Ma, cosa può insegnare la Risurrezione di Gesùalle giovani generazioni? Il Vangelo di Giovanni rap-presenta una precisa risposta a tale interrogativo euna sorta di Magna Carta per i giovani e non solo.Tra le poche righe in cui è raccontato l’episodio del-la Risurrezione è possibile scorgere almeno tre at-teggiamenti che i ragazzi dovrebbero imitare. Il pri-mo, è la curiosità e lo stupore degli amici di Gesù:Maria di Màgdala, che di buon mattino si recò al se-polcro e si stupì che la pietra era stata tolta; Pietroe il discepolo amato che di corsa, ma ognuno con ilproprio ritmo, arrivarono e rimasero meravigliati dalnon trovare Gesù. Il secondo, è il camminare insie-me: viaggiare fianco a fianco per giungere al sepol-cro; come nella fede anche nella vita quotidiana c’èbisogno di trovare persone con cui percorrere la stra-da. L’esempio sono i discepoli; non importa la velo-cità, ma la mèta da raggiungere. Il terzo è la testi-monianza: non aver timore di raccontare una preoc-cupazione o una bella notizia; in un mondo indivi-dualista, i giovani devono testimoniare l’essenza del-l’essere comunità, ossia del vivere in condivisione.Giorgio di Perna, incaricato giovani Ac Lazio

L

In un mondo egoistacamminare insieme

Il «Bambino Gesù»:la presidente Enocnarra i 150 anni di vitaa pagina 2

Supplemento di

◆ ALBANOCERCARE GESÙNELLA VITA

a pagina 3

◆ ANAGNIIL VESCOVO SPIEGA LA CROCE AI GIOVANI

a pagina 4

◆ CIVITA C.IL MISTERO PASQUALE

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIASETTIMANA SANTAGIORNI INTENSI

a pagina 6

◆ FROSINONELA BELLEZZA DI ESSERE AMABILI

a pagina 7

◆ GAETASIAMO IL RACCONTODELLA BONTÀ DI DIO

a pagina 8

◆ LATINARIDARE SPERANZAALLE COMUNITÀ

a pagina 9

◆ PALESTRINAL’ABBRACCIOAL NUOVO VESCOVO

a pagina 10

◆ PORTO S.RUFINAL’INVITO AI RAGAZZIA ESSERE SOLIDALI

a pagina 11

◆ SORAVERSO LA PRIMAVISITA PASTORALE

a pagina 13

◆ TIVOLILA CELEBRAZIONEDELLA SPERANZA

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETIANDARE INCONTROAL FUTURO

a pagina 12

DI SIMONA GIONTAE MONIA NICOLETTI

l Lazio possiede un arcipelagodi unica bellezza, abitato giànella preistoria e raccontato da

narratori e poeti. Le sue spondehanno fatto da scenario ancheall’Odissea. La zona tra San FeliceCirceo, Ventotene e Ponza ha unqualcosa di magico e per tutto ilprossimo anno sarà valorizzata almeglio: i luoghi del mare di Circehanno vinto il titolo di “Cittàdella cultura” della Regione Lazioper il 2019. Lorenza Bonaccorsi,assessore al Turismo e alle pariopportunità, ha commentato cosìil premio: «Non è un caso che iltitolo di Città della Cultura 2019sia andato ai tre comuni chemeglio hanno saputo interpretareil nuovo modello di sviluppo delturismo. Il calendario diappuntamenti che si apprestanoad attivare punta su cultura,paesaggio naturale e tradizionegastronomica quali strumentifondamentali per rilanciare unturismo sostenibile e diversificato,capace di offrire in ogni stagionenuove esperienze ed emozioni». Ilprestigioso riconoscimento vedràquesti territori animarsi con unprogramma ricco di eventi. «Dareulteriore lustro e visibilità allanostra città attraverso questoambizioso titolo ci rendeparticolarmente orgogliosi –afferma Giuseppe Schiboni,sindaco di San Felice Circeo –.L’obiettivo che stiamoperseguendo da tempo è ladestagionalizzazione del luogo eil volano della cultura saràsicuramente in grado di attivare leleve di una visione diversa delnostro paese». Anche se la primaimmagine che viene in mentepensando a questi luoghi è ilmare, Schiboni sottolinea: «IlCirceo non è solo mare, è ricco distoria millenaria, di un ambienteincontaminato e di risorsestoriche e archeologiche chevogliamo ulteriormentevalorizzare». «Ci siamo lanciaticon entusiasmo nel progetto checi ha visto insigniti del prestigiosotitolo Città della cultura del Lazio2019 – spiega il sindaco di Ponza,

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Francesco Ferraiuolo –. Si ècostituita, quindi, un’area, quelladel mare di Circe, alla quale èstata riconosciuta dalla Regione

una levatura culturale dieccellenza, che dà forma a undistretto turistico che valorizza lavisibilità singola e d’insieme con i

nostri partner di San Felice Circeoe Ventotene, anche in un’ottica direte. Con le iniziativeprogrammate pensiamo diincrementare l’economia connuove correnti turistiche, specienella bassa stagione». Gli fa eco ilsindaco di Ventotene, GerardoSantomauro: «Stiamo stringendoalleanze territoriali con diversicomuni nella prospettiva di unvero e proprio distretto turisticodefinito sul mare di Circe». Poispecifica: «Questa nomina è perl’isola una vetrina importante econsente di far conoscere legrandi potenzialità del territorio:dal museo archeologico a quelloornitologico fino all’attività diconservazione e documentazionedella vita di confino e il carcere diSanto Stefano. La nomina a Cittàdella cultura è un passo dellacandidatura di Ventotene apatrimonio dell’umanità Unescoa cui stiamo lavorando». Il premio

è nato lo scorso anno e la primaedizione fu vinta da Colleferro. Il12 aprile c’è stato il passaggio diconsegne tra il comune atradizione industriale e San FeliceCirceo, con una cerimonia inmare, sulla nave Hipponion con leinsegne del Mare di Circe, partitadal Porto di Ulisse di San FeliceCirceo, e arrivata a Ponza e aVentotene. «Dall’occupare gli spazidella cronaca per il tema dei rifiutie dell’inquinamento siamo passatia un tema nobile come la cultura– ricorda Pierluigi Sanna, sindacodi Colleferro –. Per un annoabbiamo avuto la città piena digiovani, giornalisti, fotografi,disegnatori, illustratori. Abbiamofatto la media, di un eventoculturale ogni tre giorni.L’opportunità di avere il titolo perun anno è motivo di grandevisibilità». Quale eredità halasciato? «Abbiamo imparato adapprezzare noi stessi».

Studio e servizioerardo Antonazzo ènato a Supersano

(Le) il 20 maggio 1956.Ordinato sacerdote il 12settembre 1981. Si è lau-reato in Sacra Teologia

presso l’università Gregoriana, conspecializzazione in Scienze Biblichepresso il Pontificio Istituto Biblico.Rettore del Seminario vescovile di U-gento dal 1987 al 1995. È stato inca-ricato nella diocesi di Ugento per laPastorale familiare e per quella gio-vanile ed assistente ecclesiastico del-l’Agesci. Nominato vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo il 22 gen-naio 2013. Dal 2016 è membro del-la Commissione episcopale per l’e-cumenismo e il dialogo.

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San Felice Circeo,Ventotene e Ponzahanno vinto il titolo2019 «Città dellacultura», indettodalla regione Lazioper valorizzare unazona tra terra e mare

Il porto dell’isola di Ponza

Viaggio alla scopertadei luoghi di Circe

CON LA PASQUAOGNUNO RICEVELA VITA IN DONO

GERARDO ANTONAZZO*

un vero annuncio pasqualequello che papa Francesco haconsegnato al cuore dei

giovani. Scrive infatti: «Cristovive. Egli è la nostra speranza e lapiù bella giovinezza di questomondo… Accanto a te c’è ilRisorto, che ti chiama e ti aspettaper ricominciare». Cristo vive, e laliturgia lo canta: «L’Agnello haredento il suo gregge». Il Pastore,che ha dato la sua vita per noi,vince il duro duello con la morte:«Morte e vita si sono affrontate inun prodigioso duello». Il discepoloche corre insieme a Pietro entrònel sepolcro, e vide e credette. Ilsepolcro trovato vuoto dà ragionealle parole con le quali Gesù avevaparlato di sé come il Pastorepronto a dare la vita, per poiriprenderla di nuovo (Gv 10,17).La Pasqua celebra la lode dellaChiesa a Colui che libera il suogregge dalla minaccia di ogniforma di morte. Gesù si rivelacome Pastore affidabile perché ilsuo amore è credibile; è l’unico alquale possiamo consegnare lanostra vita, è l’unico capace diriconsegnarla purificata e redenta.La sua morte ci fa rinascere a vitanuova. Gesù porta a compimentola rivelazione della sua duplicemissione: quella di pastore cheguida e nutre le sue pecore, equella di agnello che, immolatosull’altare della croce, dona la vitaper salvare il suo gregge:«Maltrattato, si lasciò umiliare enon aprì la sua bocca; era comeagnello condotto al macello» (Is53,7). Gesù aveva consegnato agliapostoli il suo testamento:«Nessuno ha un amore più grandedi questo: dare la sua vita per ipropri amici» (Gv 15,12–13). Lavita di troppa gente oggi vieneillusa da mercenari senza scrupoli,pronti a promettere per ingannare.Gesù merita la fiducia dell’uomo,perché ha pagato con la vita e haconfermato nel sanguel’affidabilità della sua rivelazionee delle sue promesse. È Lui l’eternagiovinezza della nostra vita. È lasua mano trapassata dai chiodiche ci tiene stretti per l’eternità.Agnello crocifisso, con il suosangue ha scritto i nostri nomi inCielo. È questa la verità e lanovità di cui l’uomo ha semprebisogno, è questo il fondamentodella speranza che non delude.Gesù distrugge nella sua morte lamenzogna e la falsità degli idoliterreni e delle promesse insensate.Con Gesù ognuno ricevel’opportunità di vivere una vitabella che, vincendo le tentazionedi una bella vita sprecatanell’egoismo e nell’ingordigia deipropri istinti, può diventareincorruttibile perché spesa peramore degli altri.

* vescovo di Sora-Cassino-Acquino-Pontercorvo

È

Plastica in mareRecupero al via

resentati mercoledì scorso aFiumicino da parte di Core-pla e Arpa Lazio i primi ri-

sultati dell’attività di “Fishing forlitter” realizzata nell’ambito delprotocollo di intesa per ridurre laplastica in mare nel litorale la-ziale. Lo riporta una notizia pub-blicata nel sito della Regione La-zio. “Le zone di pesca dove i 12pescherecci coinvolti hanno re-cuperato le plastiche vanno daCapo Linaro a Capo D’Anzio, peruna distanza pari a 64 miglia ma-rine”. In quattro settimane è sta-ta raccolta una tonnellata di ri-fiuti. “Dopo aver separato nellediverse frazioni il materiale rac-colto, la parte plastica è stata ul-teriormente selezionata e sarà in-viata a un centro di riciclo per va-lutarne la riciclabilità ed ottene-re nuova materia prima”.

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Parole vive

Chi è

antiche origini

Dal mito alla storia, sulle tracce di «Ulisse»lisse nell’Odissea vi incontra la maga Circe tra una fitta vegetazionee animali selvatici. Il mito narrato da Omero fa del Circeo il prota-

gonista di un racconto che si perde nel tempo, così come la storia dellasua città. San Felice Circeo ha origini antichissime che partono dagli uo-mini di Neanderthal. La presenza umana nel territorio a partire dal Pa-leolitico Medio è attestata con grotte e ripari sotto roccia esistenti lungotutto il perimetro del Monte Circeo. La città è stata poi colonia romana,possedimento dei Templari durante il Medioevo, un feudo dei Caetanie, infine, roccaforte pontificia. Durante la seconda metà del ’500 papaPio IV ordinò alla famiglia Caetani di costruire, lungo la scogliera del pro-montorio, quattro torri di difesa contro le continue scorrerie dei piratisaraceni: Torre Paola, Moresca, Cervia e Fico. Torre Paola è l’unica ad a-ver conservato la sua struttura, le altre furono distrutte dagli inglesi nel1809. Sullo sperone roccioso che domina il paese, si trova l’acropoli co-struita probabilmente all’inizio del III secolo a.c. (S.G.)

U

gli auguri

Con lo sguardo a Gesùa redazione di Lazio Settedesidera porgere a tutti i più

cari e sentiti auguri di buonaPasqua, ringraziando per lastrada fatta insieme ogni gior-no, prendendosi cura delle pa-role e dei fatti che raccontanoi territori delle diocesi. I più ca-ri auguri vanno anche ai letto-ri che seguono l’inserto, puntodi riferimento nel lavoro quo-tidiano. Un saluto speciale lo ri-volgiamo anche a coloro chechiamati a partecipare attra-verso il racconto di storie e te-stimonianze contribuiscono acostruire i contenuti delle pa-gine, che rappresentano un ser-vizio ai fedeli ed ai cittadini acominciare dalla città più gran-de fino ad arrivare al più piccoloborgo del Lazio, tutti egual-mente importanti in quanto e-spressione di comunità attive.

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Oggi la prima di due puntate per raccontare il cammino fatto dall’ospedale pediatrico«Bambino Gesù» in 150 anni vita. Si iniziacon l’intervista alla presidente Mariella Enoc

Ancora un mese per partecipare al concorso «Tuttixtutti»

DI AURELIA DAMIANI

è poco più di un mese di tempoper partecipare al concorso«Tuttixtutti» 2019, con cui la

Conferenza episcopale italiana mette inluce i migliori 10 progetti sociali,premiandoli con fondi fino a 15mila euro.Le candidature vanno inviate al sitowww.tuttxtutti.it entro il prossimo 31maggio. Nel bando è richiesto anche diorganizzare un incontro formativo sulsostegno economico alla Chiesa(www.sovvenire.it/incontriformativi),spiegando ai fedeli da dove vengono ifondi e come ognuno sia chiamato alla

corresponsabilità economica, con la firma8xmille e le Offerte per i sacerdoti. Le operedella “Chiesa in uscita” fanno dunque daponte, contribuendo anche allaformazione dei fedeli, che tuttoraconoscono poco il Sovvenire, cioè ilsistema nazionale che dà risorse alle operedella Chiesa, dalla condivisione allaripartizione trasparente dei fondi. Il 30giugno prossimo è prevista laproclamazione dei vincitori. «È una grandeopportunità per le parrocchie, che possonovedersi riconosciuti contributi rilevanti periniziative solidali – spiega MatteoCalabresi, responsabile del ServizioPromozione Cei – In otto anni abbiamocontribuito a creare oratori di qualità eposti di lavoro». Tra i premiati della scorsaedizione anche fedeli e parroci del Lazio:sul podio, dietro alla parrocchia dei Ss.Pietro e Paolo, a Catania, prima con unpiano di accoglienza per le famiglie indifficoltà, e quella del Sacro Cuore di

Pesaro, premiate rispettivamente con 15mila e 12 mila euro, si è affermata lacomunità di Santa Maria della Fiducia, aRoma. Si è vista riconoscere 10 mila europer la “Casa della Misericordia”, «presidiocon cibo, abiti, farmaci e sportello lavoro,in zona Casilina dove – ha spiegato ilparroco, don Gerardo Di Paolo – il 30%degli abitanti vive al di sotto della soglia dipovertà, meno di 9.500 euro l’anno».Nono posto invece per i corsi diinformatica e robotica avviati nellaparrocchia del Sacro Cuore di Gesù diGrottaferrata (Roma). Altri progetti natinelle nostre diocesi sono al centro anchedell’attuale campagna nazionale 8xmilledella Cei. Gli spot tv in onda in questesettimane sono stati girati infatti anche alCentro diurno per persone disabili natonella parrocchia San Michele, guidata dadon Mimmo Ricci, a Caprarola (inprovincia di Viterbo e in diocesi di CivitaCastellana), all’asilo multietnico “Il piccolo

mondo” nel quartiere Aurelio dellaCapitale, mentre la troupe Cei ha filmato ifedeli della parrocchia romana di SanFrumenzio ai Prati Fiscali che hannopartecipato ai corsi di formazione dellaCaritas diocesana di Roma per i volontariimpegnati nell’assistenza notturna ai senzadimora. Il primo intervento (sostenuto con31 mila euro dalle nostre firme) hasignificato riabilitazione e più autonomiaper tanti giovani con disabilità cognitiva epsichiatrica. Quanto al nido della Caritasdi Roma per le famiglie in difficoltà, offremensa, servizi alla maternità e lungo–orario fino alle 18.30, un aiuto in più perchi lavora o cerca un impiego rispetto allachiusura alle 16 degli asili comunali.Infine, i corsi per l’assistenza notturna a chidorme in strada hanno nel tempo portatoquesto servizio fraterno, fatto anche diconsegna di pasti caldi o coperte ad esseresempre più un incontro e un primo passoverso il reinserimento e la dignità restituita.

’C

Palidoro: dalla poliomeliteallo sviluppo della robotica

Nelle sedi romane,in quelle di Palidoroe di Santa Marinellasi concentra ben il 42% di tutti quanti i ricoveridei bimbi del Lazio,mentre il 30% sul totaledei pazienti provieneda altre aree del Paese

«Per un medicola cura è carità»

DI SIMONE CIAMPANELLA

offerenza e speranza, sono leparole della Pasqua. Sentimentivissuti nella carne e nell’anima

dalle persone malate. La comunitàdell’ospedale pediatrico «BambinoGesù» conosce bene queste realtà,fin da quando – 150 anni fa – la suagrande famiglia ha iniziato a viverleogni giorno accanto ai bambini. La

Spresidente Mariella Enoc haraccontato questa grande avventuraa Lazio Sette.Qual è il patrimonio culturale escientifico del «Bambino Gesù»?Dagli albori della pediatria siamopassati all’alta complessità chirurgicae trapiantologica dei nostri giorni,allo studio delle malattie rare, alsequenziamento del genoma deibambini. Una storia affascinante ecarica di speranza. Mi piacericordare che tra le malattie cheaffliggevano le prime quattrobambine ricoverate nella sedeoriginaria di Roma in via delleZoccolette, nel 1869, c’era la clorosi,una forma di anemia e carenza diferro provocata dalla malnutrizione.Oggi questa malattia è scomparsa.Possiamo considerarla un simbolodella nostra missione, guarire ibambini, trovare una cura per lemalattie ancora senza nome.Come rimanere fedeli alla storia?Dobbiamo continuare a investiresulla formazione e sulla ricerca.Amo ripetere sempre una frase di unfamoso cardiochirurgo: per un

medico, per un ospedale come ilnostro, la principale forma di caritàè la scienza. Se vogliamo restarefedeli allo spirito di questa grandeopera di carità che è il BambinoGesù, dobbiamo continuare apuntare sulla ricerca esull’eccellenza.Perché la scelta di sedi distaccate?Una scelta dovuta un po’ alla storia,un po’ alla necessità concreta. SantaMarinella fu donata dalla reginaElena di Savoia nel 1921. Palidoro fuconsegnata all’ospedale da Paolo VInel 1978. Quelle che sembravanosedi distaccate, sono presto diventatiluoghi di cura strategici, che cihanno consentito di rispondere aibisogni crescenti del territorio e diconcentrare alcune attività dieccellenza che necessitavano di spaziadeguati, penso ad esempio a tuttala neuro-riabilitazione. Oggi il temadegli spazi si ripropone, e stannonascendo nuove sedi, mentrePalidoro e Santa Marinellaandranno a svilupparsi ancora.Questo cosa comporta?Abbiamo previsto un grande polo

per la neuro-riabilitazione pediatricacon il potenziamento dei servizi diaccoglienza e assistenza sanitaria.Un piano di sviluppo che si inseriscenel quadro di una riorganizzazionecomplessiva, che prenderà il via neiprossimi mesi e che prevede, tra lealtre cose, l’apertura a Roma, neipressi del Gianicolo, di un centroper le cure palliative pediatriche.Quali ricadute per il territorio?Il «Bambino Gesù» rappresenta unpunto di riferimento non solo per icomuni su cui si trovano le suediverse sedi, ma anche per tutto ilLazio e le altre regioni italiane. Danoi si concentra il 42% di tutti iricoveri di minori laziali, mentre il30% sul totale dei pazienti provieneda fuori regione. Il futuro dellanostra presenza prevede lariorganizzazione dell’assistenzaattraverso la creazione di percorsiintegrati per patologie ad altacomplessità, e lo sviluppo di retiassistenziali che coinvolgano le Asl, ipediatri di libera scelta, le scuole, iservizi territoriali e le associazioni.(1. segue)

a sede di Palidorodell’Ospedale pediatrico

Bambino Gesù è collocata nelcomprensorio sulla riva del mare,in località Torre di Palidoro, nelcomune di Fiumicino, dove vennefucilato Salvo D’Acquisto, il“volontario” martire per salvare gliostaggi rastrellati dai nazisti.Qui, dal 1959, la Poa (Pontificiaopera di assistenza) curava nei suoitre padiglioni i bambini affetti daparalisi spastica e poliomielite,allora in Italia molto frequenti.Dopo la scoperta del vaccino diSabin e debellata la poliomielitel’opera aveva bisogno di trovare unanuova vocazione.Nel 1978, un “rescritto” di PapaPaolo VI assegnava all’ospedalel’attività fino allora affidata allaPoa. I locali furono riconvertiti e nelgiro di pochi mesi apriva un centroper le deformità vertebrali e unoper la cura del diabete infantile, ilprimo specificamente riconosciutodalla Regione Lazio. Già nei dueanni successivi la sede veniva dotatadi nuove attività chirurgiche:otorinolaringoiatria e oculistica. Dopo la metà degli anni Ottantainiziano le attività di chirurgiagenerale, endocrinologia eodontoiatria infantile. Negli anniNovanta con una nuovaristrutturazione l’ospedale potenzial’offerta della neuroriabilitazione.Nel 2000 si avvia il laboratorio dirobotica e analisi del movimento.Nel 2015 si inaugura l’Astrotac unmacchinario diagnostico di ultimagenerazione che annulla o riducesignificativamente l’uso

dell’anestesia nei bambini. Gliambienti in cui è collocata lastrumentazione sono trasformati inuna base spaziale per trasportare ipiccoli pazienti in un immaginarioviaggio tra le stelle durante l’esame.Palidoro si attesta come centro diriferimento pediatrico per il litoralee l’Italia centro–meridionale.Un’eccellenza internazionale per lagestione dei casi di elevatacomplessità, la valutazione deideficit motori, la verifica deirisultati delle terapie, la ricercascientifica, lo sviluppo di brevetti edi nuove tecnologie avanzate, comei primi esoscheletri pediatrici. Durante il Giubileo dellamisericordia, il 17 dicembre 2015, ilvescovo di Porto–Santa Rufina, GinoReali, nel cui territorio ha sedePalidoro, ha aperto una dellequattro porte sante della diocesinella cappella dell’ospedale.Il 5 gennaio 2018 papa Francescoha visitato il suo ospedale sul mare,la prima volta che un pontefice si èrecato a Palidoro. Nella sua visitapapa Bergoglio ha incontrato i 120bambini ricoverati, donando aognuno un regalo. È stata unasorpresa per le famiglie, le qualihanno raccontato la semplicità e ladiscrezione con cui il Papa si èintrattenuto con loro. Inquell’occasione papa Francesco hatoccato con mano la coesione el’atmosfera familiare del personale.Un vero luogo di speranza cheall’eccellenza medica uniscel’umanità nell’accompagnare lasofferenza e la speranza deibambini e dei loro cari. (S.Cia.)

L

a sede di Palidoro dell’ospedalepediatrico Bambino Gesù ospita

122 letti di ricovero ordinario, più cir-ca 40 letti tra day hospital, day sur-gery e chirurgia ambulatoriale. Lastruttura comprende un pronto soc-corso con rianimazione e terapia in-tensiva. Sono invece cinque le unitàdi degenza dedicate alla pediatriamultispecialistica, cardiologia e arit-

mologia, endocrinologia, neurologiae neuroribilitazione. L’ospedale di-spone di due reparti multidisciplina-ri di chirurgia pediatrica, ortopedia etraumatologia, oftalmologia, urolo-gia e otorinolaringoiatria. Ampia l’at-tività ambulatoriale che comprendetutte le specialità pediatriche. Ci so-no poi un centro prelievi e punto diraccolta sangue, un laboratorio e un

servizio di diagnostica per immaginiaperto a pazienti esterni. Nel 2018 cisono stati quasi 30mila accessi alpronto soccorso e oltre 10mila accessiin day hospital. Le procedure inter-ventistiche e chirurgiche sono state11mila con 8500 ricoveri ordinari, dicui 300 circa dedicati alla riabilita-zione. Oltre 500mila sono state le pre-stazioni ambulatoriali. (S.Cia.)

LNel 2018 oltre 500mila visite ambulatoriali

L’iniziativa del «Sovvenire»premierà i dieci migliori progettisociali delle parrocchie italianeNegli anni scorsi Lazio tra i primi

L’ingressodella sededi Palidorodell’ospedalepediatricoBambino Gesù

i numeri di Palidoro

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 21 aprile 2019

Assistenza notturna a Roma (foto di F. Zizola)

La presidente Enoc stringe le mani a una piccola paziente

Quella tecnica in serra per coltivare anche su Martenquinamento ambientale, cambiamenticlimatici, sovrappopolazione,progressivo esodo dalle campagne. Oggi

è essenziale sviluppare metodi alternativi diproduzione alimentare che noncompromettano i pochi ecosistemi ancorafunzionanti. «Ferrari farm» lo ha fatto, hasviluppato un innovativo impianto dicoltivazione idroponica unica in Europa.Nel 2015 è stata ambasciatrice dellaRegione Lazio a Italia Expo. Il progettonasce da un’idea di Giorgia Pontetti,ingegnere elettronico ed aerospaziale con lapassione per la terra. «Ho iniziato a lavorarecome imprenditrice da quando eroall’università e, avendo mio padre comesocio, abbiamo creato un’aziendainnovativa, la G&A Engineering, centro diricerca privato e azienda operante nelsettore degli apparati speciali per difesa espazio, www.gaengineering.com».

Durante una conferenza Giorgia Pontettirimane colpita dalla relazione di un collega.Se andassimo su Marte, avremmo lanecessità di coltivare e l’unico modosarebbe l’idroponica, ovvero coltivare fuoriterra. Inizia così la sua bella avventura.Sviluppa impianti con ambiente asettico edermetico a gestione completamentecomputerizzata. Questa modalità, «in serre che sono piùpulite di una sala operatoria», consente dicoltivare prescindendo completamentedall’ambiente esterno, dal suoinquinamento, nonché dai mutamenticlimatici, evitando così qualsiasitrattamento fitosanitario. Ne esce unprodotto pulito, privo di metalli pesantiincluso il nichel e i contaminanti opatogeni. La lavorazione dell’aziendaavviene attraverso una linea ditrasformazione proprietaria che mantiene

inalterate le proprietà organolettiche enutrizionali della materia prima.«L’idroponica in serre sterili, ermetiche ecompletamente computerizzate è il futuro– commenta l’imprenditrice – perchéconsente la coltivazione in ogni posto delmondo anche dove la coltivazionetradizionale non è possibile, riducendo iconsumi e gli inquinamenti, riportando laproduzione in ambito anche urbano, peri–urbano, senza inquinare il pianeta e noistessi». L’alto livello raggiunto, haintrodotto l’azienda nella ricerca eproduzione sperimentale per lo “spacefarming” (agricoltura spaziale).Accanto alla produzione per così direestensiva, «Ferrari farm» offre la possibilitàdi una rivoluzione negli stili di vita,rivolgendosi ai singoli cittadini perchédiventino essi stessi produttori nei loroambienti. «Abbiamo brevettato RobotFarm

una serra elettrodomestico. Stando dentrole dimensioni di una lavatrice puoi coltivaredirettamente in cucina senza necessità dipollice verde». Nell’ultimo Maker Faire aRoma, l’ingegnere ha presentato la prima“vertical farm” idroponica con l’obiettivo diportare la coltivazione a km 0.«Nel Ferrari Farm – spiega la Pontetti –coltiviamo anche in pieno campo conmetodo biologico certificato, rispettando lanatura e quindi senza ricorrere a nessunodei trattamenti comunque ammessi dalregolamento della Comunità europea. Ilnostro motto è biologicamente differenti».Ferrari Farm è anche un agriturismo con ilbrand Locanda Colle Cerqueto, la primastruttura ad essere certificata 5 Girasoli dellaRegione Lazio. Info sul sitowww.ferrarifarm.com. (30. segue. Si precisache l’edizione scorsa corrispondeva alla 29esimapuntata, ndr)

I

La passione per la terra e le capacitàdell’ingegnere Giorgia Pontettihanno permesso di realizzare unimpianto idroponico unico in Europa

Oltre l’ostacolo. Storie di startupdi Simone Ciampanella

La sede di «Ferrari farm»

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Il vescovo Reali a Ladispoli per la Messadi Pasqua con gli studenti della «Melone»

«Siate solidali,sempre apertia conoscere» Il vescovo saluta alcuni studenti

Formare cittadini europeiell’offerta didatticadell’Istituto comprensivo

“Corrado Melone” di Ladispoliampio spazio è dato alla culturadell’incontro, alla conoscenzadell’altro, delle sue ragioni e dellasua storia. In particolare, l’istitutoorganizza dei gemellaggi con altrescuole europee. Durante questa primaveraarriveranno nella città del litoralegli studenti del “Collège SimonVinciguerra” di Bastia in Corsica,in Francia, quelli del “Roelof vanEchten College” di Hoogeveen nelDrenthe, in Olanda, quelli della“Adolf Reichwein Schule” diHeusenstamm in Hessen, inGermania, e del “Colegiu NationalRadu Negru” di Fagaras a Brasov,in Romania.Per una settimana ognuno deglistudenti proveniente da questescuole, sarè ospitato da altrettantefamiglie degli studentiladispolani. Stessa cosa, quandosarà il ragazzo italiano ad andarein una delle altre scuole nei Paesieuropei.

N

il progetto

Nel giorno senza tramontoorelle e fratelli,la Risurrezione di Gesù Cristo è la

ragione della nostra fede, l’amore diDio. È un amore sempre nuovo che cimeraviglia, ci sorprende, ci inquieta.È il mistero di un Padre e di un Figlioche scelgono di soffrire assieme, dimorire, perché gli altri figli noi e tut-ta la creazione possano vivere il gior-no senza tramonto.Festeggiamo, togliamo il lievito vec-chio per essere pasta nuova. Immi-schiamoci con gli altri, non abbiamopaura perché il Signore è con noi, persempre e dovunque.Fermiamoci accanto ai più fragili,e raccontiamo con parole e operecome siamo davvero figli dell’uni-co Padre.Cristo, nostra Pasqua, accompagnitutte le nostre famiglie e il mio au-gurio con la pace e la serenità delgiorno in cui la luce ha vinto per sem-pre le tenebre.

Gino Reali, vescovo

S

DI SIMONE CIAMPANELLA

vostri genitori e i vostri insegnantidedicano ogni giorno della loro vitaalla vostra crescita, cari ragazzi. Voi

cercate di rispondere con l’affetto verso diloro e con l’impegno quotidiano. Ma ilSignore ci chiede di più, ci chiede di essereluci splendenti per tutti gli altri». Conqueste parole il vescovo Reali ha salutatolunedì scorso gli alunni dell’Istitutocomprensivo Corrado Melone diLadispoli. Alcune classi hanno partecipatoalla Messa per la Pasqua organizzata dallascuola in collaborazione con la parrocchiadi Santa Maria del Rosario, dove ha sedel’istituto. Assieme al presule hanno

I«celebrato il parroco don Alberto Mazzola,il rettore del seminario di Anagni donEmanuele Giannone, che collabora con laparrocchia, e gli altri sacerdoti della città.A partire dal Vangelo il vescovo ha invitatoi ragazzi ad avere coraggio anche neimomenti di difficoltà. «Non dobbiamopeccare, ma quando ci capita, comeaccaduto a Pietro quando dice di non

conoscere Gesù durante le ore dellapassione del Signore, dobbiamo saperchiedere perdono». Non conta quanto si èpiccoli, fragili o peccatori, bisogna sapersuperare i propri limiti, «perché il Signorepunta su di noi».Per questo è importante camminareassieme agli altri, la strada non va battutain solitaria, ma bisogna sapersi appoggiareai compagni ed essere a nostra voltadisponibili nei loro confronti quando cene sia bisogno. «Immaginate il tempodella scuola come un tempo di grazia. Tra ibanchi nascono quelle amicizie che ciaiutano a crescere, a fare le prime scelte.Sono anche quei rapporti che spesso ciaccompagnano tutta la vita. Miraccomando, coltivate il desiderio diconoscere e lo spirito di carità che vi rendeaperti agli altri. Questo è uno degliinsegnamenti che la Pasqua ci offre, viverecon e per gli altri».Alla fine della celebrazione il dirigentescolastico, Riccardo Agresti, ha salutato anome di tutti gli insegnati e gli studentiper la bella preghiera. «Ringrazio tutti iragazzi per la serenità con cui hannopartecipato alla Messa, e poi un altrograzie lo rivolgo al nostro grande amico, ilvescovo, per il dono che ci ha fatto dellasua presenza. Auguri a tutti».

Con i giovani verso LisbonaDI ANNA MOCCIA

i sono istantanee che sifissano nel cuoreprima ancora di essere

scattate. Attimi da ricordareper sempre. Come quellemostrate dai giovani delladiocesi di Porto–SantaRufina che hanno presoparte alla Gmg di Panama eche sabato 13 aprile hannocondiviso con gli animatoripastorali e i loro coetaneitutta la bellezza e la pienezzadi quell’incontro.Erano circa un centinaio ipartecipanti alla Giornatadiocesana della gioventù,promossa dalla Pastoralegiovanile. Un pomeriggio difesta iniziato con il vescovoReali, che ha pregato edialogato insieme ai ragazzidel territorio. Nella primaparte dell’appuntamento

l’equipe di pastoralegiovanile, guidata da padreAurelio D’Intino, ha animatola giornata con canti e bans,coinvolgendo tutti i presenti.È seguito un momento dipreghiera, presieduto dalvescovo, con una primariflessione sull’esortazioneapostolica post–sinodale“Christus vivit” di papaFrancesco. Un’edizionespeciale del documento, acura della Pastorale giovanilee del Centro missionariodiocesano, è stata poiconsegnata a tutti ipartecipanti.Durante la seconda parte delpomeriggio, invece, labellezza e l’emozione dellaGmg di Panama sono stateraccontate dai giovani dellaparrocchia San Francescod’Assisi di Marina diCerveteri: «A Panama siamo

stati accolti come figli. Lefamiglie si alzavanoprestissimo per prepararci lacolazione, ci hanno fattosentire a casa», ha raccontauno dei ragazzi. «Abbiamoconosciuto gente da tutto ilmondo, ho scambiato la miamaglietta con quella di unragazzo messicano», ha dettoun altro. «È stato bellissimovedere così tante personeinsieme, unite dalla fede», haconcluso una ragazzamostrando felice una dellefoto della veglia. Terminata la condivisione, igruppi si sono riuniti perraccogliere idee esuggerimenti che possanofavorire una maggiorecollaborazione in vista di unnuovo specialeappuntamento: la prossimaGmg che si terrà a Lisbonanel 2022.

C

Santa Marinella

Giovedì Santo La Messa allaresidenza Orsini

Santa Marinella c’è unaconcentrazione di case religiosededicate all’accoglienza di malati e

anziani. Da alcuni anni il vescovo Realidecide di celebrare qui la Messa InCoena Domini. Una scelta segnata daldesiderio di mostrare alle personel’affetto diocesi e alle religiose lariconoscenza per le loro opere.Giovedì scorso la cena del Signore èstata celebrata nella residenza Orsini,gestita dalle Suore ospedaliere dellamisericordia. L’istituto è stato fondatoall’inizio dell’Ottocento dallanobildonna romana Teresa Orsini DoriaPamphilj. Il loro carisma è espresso consemplicità nelle costituzioni dellacongregazione: «Infermarsi con gliinfermi, per sovvenire Gesù, penantenelle sue membra»«Questa casa è il centro della diocesiquesta sera», ha detto il vescovo durantel’omelia. Le celebrazioni principalidell’anno liturgico sono presiedute dalvescovo nella cattedrale. Ma è la suapresenza in preghiera assieme ai fedeli adare l’unità della diocesi. Il luogo in cuila celebrazione avviene diventa dunqueil cuore dell’azione liturgica della Chiesaparticolare. Non solo per questo.

Nell’istituzionedell’Eucaristia di cuisi fa memoria ilGiovedì Santo, Gesùdice che chi vuoleessere più grandedegli altri deveesserne prima ditutto servo. «L’operadelle consacratetestimonia questostile di vita, perciòquesta sera il gesto

della lavanda dei piedi, che oraricorderemo assieme, trova in questacasa il cuore della carità di tutta la nostraChiesa di Porto–Santa Rufina». Con ilvicario foraneo don Salvatore Rizzo e ilparroco del Carmelo, don JohnCastaneda, il vescovo ripete allora ilgrande insegnamento d’amore di Cristo.Nella sala piena, gli ospiti, il personale ei parenti accompagnano il rito cantando«Saremo suoi amici, se l’amore sarà connoi», e nel suono si forma l’immagine diuna famiglia, unita e solidale. (S.Cia.)

A

gli auguri

Consiglio regionale. Agli amministratorila richiesta di avere generosità e giustizia

a nostra preghiera intendeoggi raggiungere tutte ledonne e gli uomini della

nostra regione ed unirsi alle loropreghiere; in particolare intenderaccogliere le invocazioni dei malati edei poveri e sostenere le speranze deigiovani e della famiglie». Con questeparole il vescovo Reali ha salutato ilConsiglio regionale del Lazio nellaMessa per la Pasqua celebrata allaPisana martedì scorso, la sede delconsiglio ricade nel territorio diPorto–Santa Rufina. Al suo arrivo ilvescovo è stato accolto dal vicepresidente Devid Porrello e dall’ex–presidente Daniele Leodori,dimissionario per il nuovo impegnoistituzionale di vice–presidente dellaRegione Lazio.È una tradizione consolidata questapresenza del vescovo durante imomenti forti dell’anno, che vederaccolti nell’aula conferenza irappresentanti politici e il personale.L’animazione liturgica e la

preparazione della Messa sono stateassicurate dalla parrocchia di PonteGaleria, con il suo parroco padreManuele Solofa.Nell’omelia il vescovo ha invitato ameditare la strada del Vangelo perrimanere fedeli alla missione affidata,il racconto dell’ultima suggerisce laforma di questa fedeltà. A tavola idiscepoli discutono chi fra loro sia ilpiù grande, Gesù fa capire che tale èchi si fa piccolo, chi più serve i suoifratelli. È il servizio che caratterizzal’operato dei discepoli di Cristo: «Noicristiani dobbiamo esercitare ogniforma di guida e di governo nellasocietà, per assicurare il bene ditutti». Per questo conclude il vescovo«un’intenzione speciale di preghiera èpresentata al Signore per quanti sonostati scelti a guidare la vita pubblicadel nostro paese, ai diversi livelli: pertutti chiediamo generosità diimpegno, equità e giustizia, fortezza ecapacità di collaborazione». (S.Cia)

La lavanda dei piedi

Tra i molti sacerdoti presentiil parroco don Mazzolae il rettore del Seminariodi Anagni, don GiannoneIl preside Agresti ringraziail «nostro grande amico»e i ragazzi per la loro serenità

Chiesa fraternaè stata una grandepartecipazione alla

Messa crismale nellacattedrale dei Sacri Cuoridi Gesù e Maria.Mercoledì alla Stortac’erano oltre centopresbiteri riuniti assiemeper rinnovare lepromesse sacerdotali.Con loro fedeli e religiosee alcuni gruppi di ragazziprossimi alla Cresima. Ilvescovo Reali ha invitatoi sacerdoti, e attraverso diloro tutta al comunità, atenere a cuore tre aspettiimportanti della vitacristiana: la fraternità, lacapacità di saperraccogliere le differenzealtrui come ricchezze e ladisponibilità a unreciproco servizio.

’CMessa crismale

Suor Alessandra Smerilliconsigliera in Vaticano

apa Francesco hanominato consigliere

di Stato della Città delVaticano suor AlessandraSmerilli, docenteordinario di economiapolitica all’università«Auxilium» di Roma. Ladiocesi di Porto–SantaRufina si unisce alla gioiadella preside, Pina delCore e della comunitàaccademica, per questainaspettata nomina.Smerilli è tra gli espertidel Consiglio nazionaledel terzo settore, istituitopresso il ministero dellavoro e delle politichesociali.

P

la nominaPer approfondireGugielmo Marconi

l Parco della Scienza Guglielmo Marconi di SantaMarinella per l’International Marconi Day orga-

nizza un programma che inizierà il 24 aprile con l’i-naugurazione da parte del sindaco Pietro Tidei dellamostra fotodocumentaria al Castello di Santa Severa,in collaborazione con Ari sezione Civitavecchia e l’as-sociazione dell’aeronautica Ladispoli-Cerveteri, e l’e-sposizione del modello del monumento a Marconi,realizzato dai soldati italiani (II guerra mondiale), nelcampo di prigionia in Galles, che sarà poi donato dal-la figlia del soldato che costruì il monumento al Co-mune e collocato nel parco della scienza. Tra le varie iniziative proposte si terranno due con-vegni. Il 26 aprile alle 10 nella sala del Nostromo delcastello si rifletterà sul tema “Dalle onde di Marconiallo spazio”, sarà presente la principessa Elettra Mar-coni. Il 3 maggio invece, sempre al castello di SantaSevera nella Sala Innovation Lab, si ragionerà de “Ilparco della scienza Giuglielmo Marconi al servizio delturismo”. Per informazioni c’è il sito www.santama-rinella.rm.gov.it.

Marino Lidi

I

Mensa aperta nelle festeurante le festività per laPasqua, la curia diocesana

rimarrà chiusa al pubblico fino agiovedì, 25 aprile, compreso. Ilcentro Caritas diocesano “SantiMario Marta e figli” di Ladispolisospenderà i servizi degli ufficidurante i soli giorni di festa, lamensa invece rimarrà sempreaperta. Per informazioni c’è il sitowww.diocesiportosantarufina.it.

D

avvisi 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 21 aprile 2019

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