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viaggio alle origin della vita - Maestra Giovanna · 2016-01-24 · vita. Stagni e laghi prosciugandosi permisero alle alghe di trasformarsi in piante terrestri. Pian piano si formarono

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Circa 20 miliardi di anni fa tutto l’Universo era

concentrato in un unico punto dello spazio, che esplose e

provocò il cosiddetto Big Bang.

La nostra storia comincia tantissimi anni fa, in un luogo

lontanissimo.

Quasi 5 miliardi di anni fa in un punto indefinito del

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Cosmo, il nostro Sole stava nascendo e solo una debole

luce rischiarava ciò che ruotava intorno.

Nello spazio volavano a velocità altissime frammenti di

roccia, pulviscolo, nubi di molecole e pianeti in

formazione. Tra questi c’era anche la Terra

All’inizio la Terra era una palla di gas caldissimi e di

rocce fuse che ruotava intorno al sole.

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La palla, all’esterno, cominciò a raffreddarsi

lentamente. La materia incandescente usciva da spaccature

nella crosta: nacquero i Vulcani.

I vulcani eruttavano lava in continuazione, l'aria era

priva di ossigeno, e nessuna forma di vita era possibile.

Infatti la superficie terrestre era bombardata dai raggi

ultravioletti del sole. Il magma incandescente che usciva

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dalle bocche dei vulcani, a contatto con l'aria fredda,

si solidificò e formò la crosta terrestre. Il vapore

acqueo dei vulcani formò le nuvole e si mise a piovere

per molto tempo creando gli oceani.

Così nell'acqua dei mari e degli oceani, al riparo delle

radiazioni del sole si svilupparono le prime forme di

vita. Erano organismi molto semplici formate da una sola

cellula (erano perciò organismi unicellulari). Avevano

forme diverse e respiravano con piccole proboscidi. Si

muovevano per mezzo di ciglia o di sottili filamenti ed

erano talmente piccoli che non si potevano vedere ad

occhio nudo. Quando si scontravano, si moltiplicavano

perché la cellula si divideva in due parti.

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SPUGNE, MEDUSE E CORALLI

Nell' era paleozoica nel mare vivevano già meduse, vari

organismi pluricellulari e, ancorati sul terreno, spugne

coralli e stelle marine. Le alghe producevano bolle di

ossigeno molto piccole. Le meduse sono animali molto

antichi che vivono ancora oggi. Hanno il corpo molle e

sono senza occhi, si muovono con i tentacoli, sfruttando

la spinta dell'acqua. Quando una medusa ti tocca con un

tentacolo ti pizzica e la sua puntura irrita e dà molto

bruciore. I coralli vivono ancorati sul fondo del mare,

sono duri e spesso di colore rosso, sono costruiti

da piccoli organismi invertebrati. Anche le spugne sono

animali molto antichi che abitano sul fondo del mare, si

nutrono grazie a dei fori che permettono loro di

assorbire l'acqua e il nutrimento.

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I MOLLUSCHI

Molti anni dopo la comparsa degli esseri pluricellulari

comparvero i molluschi che avevano un capo, gli occhi e

alcuni avevano anche una conchiglia esterna che li

proteggeva da eventuali attacchi. Sarebbe stato bello

vedere i molluschi preistorici, come il calamaro gigante

o il polpo, muoversi nel mare! Però noi ci accontentiamo

di immaginare questi animali attraverso i fossili che

sono stati ritrovati dagli studiosi.

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I CROSTACEI

Milioni di anni fa, negli oceani apparvero i primi

animali protetti da una corazza esterna e per questo

furono chiamati crostacei. Questi animali erano forniti

di piccole zampette che permettevano loro di muoversi sul

fondo del mare. Sulla coda potevano avere dei pungiglioni

per la difesa. Avevano anche delle speciali pinze per la

presa. I discendenti di questi crostacei sono i granchi,

i gamberi e le aragoste.

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GLI INSETTI

Intanto anche sulla terraferma si stava sviluppando la

vita. Stagni e laghi prosciugandosi permisero alle alghe

di trasformarsi in piante terrestri. Pian piano si

formarono così foreste con alberi di notevoli dimensioni.

I primi abitatori della terraferma furono gli scorpioni,

i millepiedi ed i ragni discendenti dei crostacei marini.

Ben presto alcuni animaletti impararono a volare: si

trattava dei primi insetti che grazie alle ali e alla

loro leggera corazza conquistavano ogni ambiente.

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I PESCI

Una grande novità fu rappresentata dai primi pesci che

apparvero sulla Terra nell'era Paleozoica. Erano animali

nuovi, perché possedevano uno scheletro interno (erano

perciò VERTEBRATI). Lo scheletro dei pesci era di

cartilagine, un tessuto molto flessibile che permetteva

loro di muoversi con agilità. Dai pesci deriveranno tutti

gli altri vertebrati, uomo compreso. Avevano un capo con

due occhi e una bocca provvista di denti. Si muovevano, non più trasportati dalla corrente, ma per mezzo delle pinne di

cui era dotato il loro corpo e si riproducevano per mezzo di uova,

che deponevano nell'acqua in grande quantità.

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PRIME PIANTE TERRESTRI

Circa 400 milioni di anni fa alcune alghe cominciarono a

popolare la Terra, preparando cosi l'arrivo all'aria

aperta anche degli animali, un centinaio di milioni di

anni dopo. Le piante "pioniere", scoperte in una roccia

sedimentaria della costiera del Galles, risultano simili

alle attuali Epatiche, simili ai muschi

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GLI ANFIBI

Circa 400 milioni di anni fa i mari si abbassarono e così

alcuni pesci dovettero imparare a respirare con i polmoni

e vivere sulla terraferma. Le loro pinne si trasformarono

in zampe però non erano ancora adatte a sostenere il peso

del loro corpo perché erano posizionate lateralmente.

Erano chiamati anfibi perché uscivano ed entravano

nell'acqua continuamente. Vivevano nelle paludi, si

riproducevano per mezzo di uova molli e gelatinose che

deponevano nell'acqua.

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Era secondaria i primi rettili e i dinosauri

I RETTILI

Nell'era mesozoica troviamo i primi rettili. Questi

animali avevano il corpo rivestito da dure squame e

potevano vivere lontano dall'acqua, perché la loro pelle

non correva più il rischio di essiccarsi. Sapevano

respirare bene con i polmoni e avevano imparato a

proteggere le loro uova con un guscio resistente. I primi

rettili avevano gli arti ancora abbastanza corti e si

muovevano lentamente, quasi strisciando sul terreno.

I Dinosauri

Molti milioni di anni fa esisteva uno straordinario

gruppo di animali, chiamati dinosauri, che vissero per

quasi 150 milioni di anni e poi scomparvero dalla Terra

nel più misterioso dei modi.

Molti erano dei giganti, ma alcuni, molto più piccoli

avevano grosso modo le dimensioni di una gallina.

Alcuni erano pacifici e si cibavano solo di piante, altri

invece erano feroci divoratori di carne, dotati di enormi

denti affilati.

I dinosauri erano dei rettili, come i coccodrilli e le

lucertole di oggi. Avevano una pelle squamata e

deponevano le uova. I dinosauri avevano lunghe zampe

ripiegate al di sotto del corpo, che gli permettevano di

muoversi agevolmente.

All’epoca dei dinosauri vivevano molti altri rettili che

nuotavano nel mare e volavano nel cielo.

Lo stegosauro aveva delle placche dorsali per regolare la

temperatura corporea. Quando questo rettile si trovava in

pericolo, il sangue fluiva alle placche rendendole di un

colore rosso porpora che metteva il nemico in fuga. I

dinosauri sono vissuti 300 milioni di anni fa; ai giorni

nostri sono stati trovati ancora molti scheletri di

questi animali nei deserti americani.

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I DINOSAURI ERBIVORI

I dinosauri furono i dominatori della terra per un lungo

periodo. I dinosauri più grandi come il brontosauro, lo

stegosauro e il triceratopo, erano prevalentemente

erbivori. Quando il brontosauro si muoveva, la terra

tremava a causa del suo enorme peso, infatti si dice che

il brontosauro era il dinosauro più grosso di quel tempo.

Come molti altri erbivori il brontosauro, lo stegosauro e

il triceratopo erano quadrupedi. Lo stegosauro e il

triceratopo sul corpo avevano una robusta corazza come

difesa dai nemici. I dinosauri avevano le zampe, non più

di lato, ma dritte sotto il corpo, così potevano rimanere

ben sollevati da terra. Quando siamo andati al Parco

della Preistoria e abbiamo visto il brontosauro ci siamo

spaventati per la sua grandezza: infatti occupava

un'intera collina! lo scheletro interno che poteva

sorreggere il peso del loro corpo. I dinosauri avevano le

zampe diritte sotto il corpo così potevano rimanere

sollevati da terra.

I DINOSAURI CARNIVORI

I dinosauri carnivori invece erano generalmente bipedi e

si muovevano velocemente sulle zampe posteriori. La scena

rappresenta un tirannosauro che azzanna uno Stegosauro

mentre altri due dinosauri carnivori, con l'acquolina in

bocca, aspettano il loro turno per mangiare. Il

Tirannosauro era alto cinque metri, aveva una bocca

enorme con dei denti molto aguzzi, alti venti centimetri.

Quando correva tutti gli animali scappavano perché il

rumore dei suoi passi rimbombava per tutta la foresta.

Questa scena è un po' triste, perché lo Stegosauro muore.

Chissà se i nostri compagni hanno provato le nostre

stesse sensazioni mentre disegnavano questa sequenza…

I DINOSAURI ACQUATICI

Alcuni grossi rettili si adattarono lentamente alla vita

acquatica, fino ad abbandonare la terraferma. Le loro

zampe si trasformarono in pinne e la coda si appiattì per

fungere da timone. I mari si popolarono di questi

dinosauri che si nutrivano generalmente di altri animali

acquatici.

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I dinosauri volanti

Gli Pterosauri Il nome significa “rettili alati” e

furono gli unici rettili a conquistare il cielo ed erano

in grado di volare grazie ad una membrana alare sorretta

dal quarto dito della mano allungato ed irrobustito.

Gli pterosauri più evoluti furono gli pterodattili che

raggiunsero le dimensioni simili a quelle di un piccolo

aeroplano, ma i più antichi, erano dotati di una lunga

coda con funzioni di timone. Gli Pterosauri erano

animali perlopiù costieri e, per questo, ciò di cui si

cibavano erano prevalentemente costituito da pesci che

catturavano volando sul pelo dell'acqua o con

immersioni. Non tutti si alimentavano però in questo

modo mondo: in alcuni casi il nutrimento era costituito

da frutta, insetti (per le specie più piccole), forse

plancton o addirittura da carcasse di altri animali. I

Pterosauri hanno vissuto sul nostro pianeta per più di

100 milioni di anni, un lasso di tempo che ha fornito le

condizioni necessarie alla comparsa di numerose specie

(finora ne sono state scoperte circa 120) assai

differenti tra loro: si va da quelle poco più grandi di

un tordo, 12 cm, fino a quelle con aperture alari di

diciotto metri. Per la conformazione ossea di questo

animale preistorico, molto leggera, ad apertura alare di

dodici metri doveva corrispondere un peso relativamente

basso che si aggirava solo attorno ai cento chili.

L'Archaeopteryx è l'uccello più antico che si conosca ed

è importante perchè mostra come gli uccelli si siano

evoluti dai rettili. Lo scheletro, si presenta molto

simile a quello dei piccoli dinosauri viventi nello

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stesso periodo, tipico dei rettili, ma la contemporanea

presenza delle penne fa di questo essere il classico

anello mancante tra uccelli e rettili.

In realtà Archaeopteryx non sapeva volare molto bene, ma

era un buon arrampicatore sugli alberi e un buon

corridore a terra come gli altri dinosauri di piccola

taglia e si nutriva di insetti, pesci e vermi.

L'Archaeopteryx era un animale preistorico lungo 30-60

cm, con una lunga coda sostenuta da vertebre (un

carattere questo propprio dei rettili), le zampe con tre

dita separate e dotate di artigli, mascelle provviste di

numerosi denti.

L'Eudimorphodon era uno pterosauro con un corto collo e

una lunga coda, un'apertura alare di circa 80 cm.e le

ali eraAveva la coda, che costituiva circa la metà della

lunghezza totale dell'animale e che terminava con una

formazione di pelle a forma di diamante, che

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probabilmente serviva da timone durante il volo.no

sostenute dal quarto dito della mano molto sviluppato, e

dal lungo braccio. Aveva 114 denti, di due forme

diverse: quelli anteriori erano lunghi e appuntiti,

quelli posteriori a cuspidi, un tipo di dentatura adatta

ad una dieta carnivora.

Si presume che l'Eudimorphodon si lanciasse da alte

colline per volare sfruttando le correnti ascensionali,

simile a un aliante moderno e che catturasse al volo i

pesci di cui si cibava.

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I PRIMI MAMMIFERI

Quando i dinosauri scomparvero, i mammiferi cominciarono

ad evolversi e a differenziarsi in famiglie. Il primo

mammifero era grande come un topo e si cibava di insetti,

vermi, uova.

Mentre gli attuali mammiferi sono Vivipari, cioè il loro

piccolo si sviluppa nel ventre della madre, i mammiferi

primitivi deponevano le uova! Erano

Cioè ovipari. Il nostro ornitorinco è ancora oggi il solo

ad essere così!

Allattavano i piccoli alla schiusa delle uova ed erano

dotati di mammelle

(da qui appunto il nome Mammiferi).

I primi mammiferi furono quasi tutti marsupiali:

ospitavano i piccoli in una tasca esterna, posta sul

ventre della madre (come i canguri dei nostri giorni).

I primi mammiferi placentati furono quelli che hanno

avuto maggiore diffusione sulla Terra: i piccoli non si

sviluppavano nel marsupio, ma appunto nella placenta,

all’interno del corpo della madre.

I mammiferi, disponendo di una temperatura interna sempre

costante, di gran capacità di movimento e grande

articolazione delle mascelle, che consentiva loro di

cibarsi con facilità, ereditarono la Terra.

L’HYRACOTHERIUM, mammifero erbivoro, non più grande di un

cane, può considerarsi l’antenato del cavallo, aveva

quattro dita al posto degli zoccoli.

L’Indricotherium, un tipo di rinoceronte senza corna, fu

il più grande mammifero terrestre conosciuto. Lungo otto

metri, pesava più di 2000 Kg (come quattro elefanti)

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I primi mammiferi carnivori, chiamati Creodonti, avevano

corpo allungato, zampe corte e dotate di artigli.

Nonostante le dimensioni del cervello fossero ancora

ridotte, erano già sufficientemente sviluppati da avere

una dentatura di 44 denti, utili per uccidere e per

masticare. Un gran numero di predatori, alcuni dei quali

raggiunsero le dimensioni di un lupo e perfino di un

leone.

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I felini con i denti a sciabola erano temibilissimi:

conficcavano i loro giganteschi canini nella gola della

vittima ed aspettavano che morisse dissanguata, per poi

mangiarla. Anche l’uomo dovette scontrarsi con loro.

I MAMMUTH

Le dimensioni del Mammuthus meridionalis erano notevoli anche

rispetto alle specie attuali di elefanti; gli esemplari adulti

raggiungevano infatti 4.50 metri di altezza e 6 metri di lunghezza

ed un peso di circa 7 tonnellate, circa il doppio di un elefante

asiatico. L'aspetto era simile a quello degli elefanti viventi

fatta eccezione per le zanne (dette difese) più lunghe e per una

diversa inclinazione del dorso. Caratteristici sono anche i grossi

denti molari, tre per quadrante, costituiti da strette lamelle di

avorio utili alla triturazione di grandi quantità di vegetali. Il

terzo molare diviene funzionale solo quando il primo è usurato,

mantenendo costante la superficie utile alla masticazione.

wikipedia

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I primati

Tra le specie di mammiferi che 70 milioni di anni fa si affermarono sulla Terra, riveste speciale importanza quella dei primati. Dopo 50 milioni di anni i primati

si differenziarono in due tronconi: uno dette origine alle grandi scimmie (scimpanzé, gorilla, orangutan); l'altro agli ominidi.

I primati hanno mani e piedi adatti ad una salda presa ai rami degli alberi, con

il pollice opponibile alle altre dita. Hanno dita provviste di unghie e terminanti

con polpastrelli sensibili al tatto. Hanno un cervello abbastanza sviluppato, occhi disposti frontalmente e vista acuta e tridimensionale che permette loro di

valutare esattamente le distanze e di percepire i colori. Comunicavano tra loro mediante grida vocalizzi e segni. Si nutrivano di vegetali, (bacche, frutta e

germogli) e di piccoli animali quando riuscivano a catturare.

Immagine Guida Atlas

Gli ominidi

Con il passare del tempo, la temperatura aumentò, le piogge diminuirono le

foreste rigogliose e fitte si ridussero e molte regioni dell’Africa si inaridirono

trasformandosi in savane, cioè grandi distese povere di alberi e ricoperte da arbusti bassi.

immagine tratta da Guida Atlas

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Il cibo qui era costituito soprattutto di radici e semi coriacei, cioè duri e

resistenti, di piccoli insetti e di molluschi. Nella savana vivevano molti

mammiferi pericolosi. Era importante poterli avvistare per

tempo e fuggire: le specie di scimmie (antropomorfe) che

riuscirono a rizzarsi sulle due zampe posteriori potevano vedere più

lontano e fuggire, se era necessario. Camminando sulle zampe posteriori

e grazie a quelle anteriori libere, le scimmie impararono, inoltre, a

compiere delle azioni di cui gli altri animali erano incapaci, come

afferrare oggetti, sollevarli da terra e portarli con sé. L’organizzazione di

queste funzioni comportò lo sviluppo

del cervello e delle sue aree funzionali. Questa specie di scimmie

vengono chiamate dagli scienziati OMINIDI immagini tratte da Guida

Atlas classe terza

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Immagine tratta da guida Atlas