Viaggio Naturalistico Nel Fiume Piave e Nel Museo Di Archeologia e Scienze Naturali Di Montebelluna

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Relazione naturalistica sul fiume Piave e il museo di archeologia e scienze naturali di Montebelluna

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  • Viaggio

    naturalistico nel

    fiume Piave e nel

    museo di

    archeologia e

    scienze naturali di

    Montebelluna

    Di Peruzzo Matteo IH

  • Il viaggio per arrivare da Mirano a Bigolino e poi al Museo di Montebelluna. Si partiti da Mirano alle 7.45 circa, siamo passati vicino a Noale, Scorz, Treviso e Montebelluna. Siamo arrivati a Bigolino alle 9.00 circa. Qui, una guida ci ha guidato lungo il la riva del Piave fino a un parco. Abbiamo ripercorso la stessa strada per arrivare al paese di Montebelluna a 12.00 ca., dove in una villa c il museo di archeologia e di storia naturale, si mangiato al sacco, e alle 14.00 cominciata la visita al museo. Qui prima una signora ci ha fatto lezione sullambiente del Veneto, poi un biologo ci ha spiegato i

    reperti esposti nelle vetrine del museo. Il tempo in mattinata era piovoso e ventoso con una temperatura molto bassa, mentre di pomeriggio il tempo stato nuvoloso e poi cambiato diventando soleggiato con un rialzo delle temperature

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    Visita al Piave presso Bigolino

    (Valdobiadene) Peruzzo Matteo IH

    20 marzo 07

    Il Piave stato usato dalluomo, come via di

    comunicazione, serviva per il trasporto di materiali, merci e persone. Il Piave un fiume di carattere torrenziale, quindi ha una portata irregolare; per questo la flora e la fauna hanno dovuto adattarsi a questo fiume instabile, per esempio il pioppeto-saliceto che cresce sulle rive del fiume ha delle caratteristiche fondamentali per la sopravvivenza: radici forti per ancorarsi, crescita rapida, semi che si diffondono per via onomafila. Questo bosco ripariale, perch viene usato dalle colonie di animali per ripararsi, questo bosco ha sentito linfluenza delluomo, infatti nel

    bosco ripariale nascono piante alloctone come palme, bamb e nespoli giapponesi che non sono adatti per questo ambiente, anche i pini neri sono piante alloctone piantate volontariamente dalla guardi forestale. Ambiente acquatico Quando il Piave straripa e poi si ritira crea delle anse acquatiche, dove le piante acquatiche sopravvivono perch la luce arriva sino ai fondali, mentre pesci come le trote muoiono per la

    mancanza di O2. Le colonie di aironi nidificano vicino al campanile, abbiamo lairone cenerino,

    lairone rosso, il tarabuso, il tarabusino e la gazzetta. Questi uccelli vivono lungo il bosco per non essere soggetti agli attacchi dei predatori. Una particolarit di questi uccelli che la femmina sceglie il maschio che ha il nido al centro della colonia perch il pi protetto. Lairone cenerino e lairone rosso

    hanno cambiato colore e predano in ambienti diversi.Il tarabuso e il tarabusino cercano, invece, prede

    diverse nello stesso ambiente.

    Figura 1 una ansa acquatica

    Figura 2 una zona del fiume Piave, si puo veder il bosco pioppeto-saliceto

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    I pesci hanno un colore grigio sopra per mimetizzarsi e bianco sotto il corpo per attirare i pesci pi piccoli. I pesci vedono a colori e questo lo sappiamo perch nelle acque limpide sono colorati perch sono molto territoriali nel confronto della stessa specie, mentre nelle acque torpide hanno colori poco colorati sia per mimetizzarsi e perch sono poco visibili agli individui della stessa specie. Il Piave nella zona del Bigolino raccoglie sia lacqua piovana ma anche lacqua delle risorgive,

    sono dei fiumi sotterranei che quando trovano una sacca di argilla riaffioriscono. Lacqua di un fiume

    di risorgiva pi limpida e pi

    calda circa 10 C. In certi punti del Piave si posso incontrare le sabbie mobili che sono delle sacche di fango che per hanno molta acqua, che diluisce il fango, per questo si sprofonda. In una conca si visto la stratificazione dei sedimenti del Piave durante la sua storia, con questa stratificazione si pu fare una lettura del clima: infatti se ci sono punti dove si sono stratificati pietre grandi, allora si avuto un lungo periodo caldo e di forte erosione, mentre se i ciottoli sono piccoli si avuto un lungo periodo freddo e con poca

    acqua. Tra il Piave e il pese c un dislivello di 6/7

    metri, perch il fiume scava nei propri sedimenti. In un fossato si trovato una larva di libellula, dei tricotteri e la larva di una mosca, e degli asellus in accoppiamento, ed infine lastuccio di una larva di tricottero. Sono bioindicatori gli efemerotteri e plecotteri, che vivono in acque meno inquinate.

    Immagini della fauna:

    Figura 3 un boschetto di

    bamb, una specie alloctona

    sulla riva del Piave: queste piante sono fuggite dalle case

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    Plecottero

    I plecotteri appartengono alla

    sottoclasse degli insetti pterigoti. Gli

    adulti sono terricoli e caratterizzati da

    quattro ali di aspetto membranoso e da

    due filamenti sottili a uncino (cerci) posti

    all'estremit dell'addome; gli individui in

    fase giovanile sono acquatici e respirano

    per mezzo di tracheobranchie. Presenti

    sul fondo di ruscelli e fiumi d'acqua

    dolce, i giovani sono la fonte principale

    di cibo per trote e altri pesci.

    Larva di tricottero

    I tricotteri sono insetti con metamorfosi

    completa; il ciclo vitale comprende gli

    stadi di larva, pupa, ninfa e imago.

    Mentre larve e pupe sono acquatiche, gli

    adulti sono terrestri. Le larve costruiscono

    astucci utilizzando frammenti di vegetali e

    minerali, tenuti insieme da una secrezione

    serica. Le larve si impupano all'interno

    dell'astuccio, che abbandonano solo

    quando si schiudono.

    Tarabuso

    Il tarabuso (Botaurus lentiginosus) appartiene alla stessa famiglia

    degli aironi e delle garzette ma, a differenza di questi,

    caratterizzato da una silhouette tozza e da zampe e collo corti.

    Quando si sente minacciato, si immobilizza tra le canne, protendendo

    il collo e il becco verso l'alto, in modo da confondersi meglio con

    l'ambiente circostante.

    Airone bianco

    Lairone bianco (Leucophoyx thula o Egretta thula) si distingue per un piumaggio

    candido, sul quale spiccano il becco, le lunghe zampe di colore nero e le dita

    gialle. Lo si pu osservare mentre si muove lentamente nelle acque basse di laghi

    e stagni e nei campi irrigati, alla ricerca di molluschi, piccoli crostacei e pesci. Tra

    la fine del XIX e linizio del XX secolo questo uccello, come molti altri membri della

    famiglia degli ardeidi, fu ampiamente cacciato per le sue eleganti piume,

    impiegate come ornamento per copricapi femminili; si salv dallestinzione dopo

    essere stato dichiarato specie protetta.

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    Gambero di fiume

    Molto simili per forma e dimensioni

    alle aragoste, questi crostacei

    decapodi, detti "gamberi di fiume",

    sono ben pi adattabili dei loro

    parenti marini: infatti vivono

    indifferentemente nei ruscelli, negli

    stagni e perfino in tane terrestri. In

    alcune zone agricole della Spagna

    sono talmente diffusi da essere

    addirittura considerati infestanti.

    Trota iridea

    Pur esistendo trote anadrome che

    compiono migrazioni tra il mare e le

    acque dolci, la maggior parte delle

    specie di questi salmonidi, fra cui la

    trota iridea, vive esclusivamente nei

    laghi e nei fiumi freddi dell'Europa e

    del Nord America.

    Museo di archeologia e storia

    naturale a Montebelluna

    Vengono spiegati gli ambienti del Veneto. Un ecosistema si divide in biocenosi: comunit di organismi viventi, indipendentemente dalla classificazione; il biotopo il territorio. Nei corsi di risorgiva nasce molta vegetazione, a differenza di quello alpino. La maggior parte del Veneto dovrebbe essere ricoperta da latifoglie eliofile. Le alpi non sono sempre esistite, sono nate dallorogenesi causata dalla placca africana.

    Le alpi sono modificate dal ghiaccio e dallacqua. Nellecosistema alpino troviamo

    la stella alpina (protetta), la genziana (protetta). La fauna composta dal gallo forcello, che ha bisogno di un ambiente poco fitto, per questo ce ne sono pochi; la marmotta, scomparsa nel bellunese

    introdotta 2 anni fa. La zona prealpina composta da faggiete, ha un sottobosco povero. La faggieta cambia per altitudine. Il castagno parte dalla zona prealpina fino a quella collinare, non convive con il faggio. Nelle zone prealpine c il capriolo, il

    cinghiale che onnivoro, ed molto invasivo. I tricotteri sono dei bioindicatori, assieme ai licheni e ai gamberi dacqua dolce e la

    planaria. Nei fiumi si pu trovare la trota marmorata che vive lungo i fiumi, la trota fario, lungo i fiumi di risorgiva, la trotta iridea un incrocio. Nella zona collinare c il castagno, c pi

    sottobosco composto da liliacea, anemoni, fiori di stecco. In queste zone vive il picchio

    rosso, il gufo comune, il pettirosso, la volpe e la faina. Ci sono anche scoiattoli, il tasso, la puzzola.

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    Trota fario

    Un esempio di specie anadroma

    costituito dalla trota fario. I pesci

    anadromi compiono migrazioni fra le

    acque dolci e i mari; questa non

    comunque una condizione stabile per le

    trote fario, di cui si conoscono anche

    popolazioni insediate in laghi o torrenti. In

    conseguenza della migrazione, la tipica

    colorazione a macchie rosse su fondo

    scuro si schiarisce nei pressi degli estuari

    e in acque salate, diventando argentea a

    macchie scure.

    Anemone bianco

    Anemone nemorosa o anemone

    bianco la variet di questa specie

    pi diffusa in Europa. Le sue

    caratteristiche sono fiori bianchi

    solitari e foglie profondamente incise.

    Gufo comune

    Il gufo comune un rapace

    notturno diffuso nei boschi di

    Europa, Asia e Africa. Appartiene

    all'ordine degli strigiformi, che

    comprende due famiglie di uccelli:

    gli strigidi e i titonidi.

    Faina

    La faina una specie del genere Mustela,

    che comprende mammiferi carnivori di

    piccole dimensioni diffusi soprattutto alle

    alte latitudini. Ha una folta pelliccia di

    colore grigiastro, con una macchia pi

    chiara sul collo. In Italia presente nelle

    regioni peninsulari e assente dalle isole.

    Il topo guercino un parente del ghiro. I pipistrelli popolano case abbandonate e campanili e alberi cavi. La fascia delle risorgive ha le piante carnivore come la drosera, e pesci come lo scazzone, il vairone, lo spinarello. Il beccaccino un uccello con un becco molto lungo per catturare gli animaletti. Il ciuccia capre molto raro e anche la raganella. La biscia dacqua un serpente innocuo, si nutre

    di pesciolini e rane. Il tritone si divide in campestre e crestato sono degli anfibi che vanno in letargo sotto il fango. La zona di pianura dovrebbe essere ricoperta di boschi, per ci sono campi e vigneti. C

    per anche qui la biocenosi. Ci sono le lepri che hanno come predatore il falco di palude e il fagiano che stato liberato dalluomo. Ci sono rettili, il riccio, la rondine, la civetta che caccia lungo le siepi e il merlo che assieme al toporagno e al riccio si ciba di insetti dannosi per il raccolto. La zona lagunare, ha le barene che stanno sparendo, perch un ambiente fragile,

    sono colonizzate da erbacce, che

    hanno bisogno di acqua salmstra e calore. Qui si trova il tarabuso. Nel museo ci sono degli errori che per negli anni passati erano giusti. Un organismo coloniale composto da organismi della stessa specie che si dividono i compiti e condividono una parte del corpo: es. barriera corallina.

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    Puzzola

    La puzzola un piccolo mammifero

    classificato nella famiglia dei mustelidi

    insieme ad animali quali la martora, la

    faina e la lontra. Nota per la sua arma

    difensiva di tipo olfattivo, che consiste

    nell'emissione di una sostanza

    maleodorante in caso di pericolo, si

    nutre prevalentemente di rettili e di

    piccoli roditori.

    Piante carnivore: Drosera rotundifolia

    Le piante del genere Drosera sono tra le specie

    vegetali carnivore pi conosciute. Esse

    catturano l'insetto con il secreto viscoso dei loro

    tentacoli, quindi lo avvicinano con questi ultimi

    al corpo della foglia e lo digeriscono.

    Spinarello

    Piccolo pesce d'acqua dolce diffuso nei corsi

    d'acqua e negli stagni dell'emisfero boreale,

    lo spinarello vanta un complesso rituale di

    corteggiamento. Nella stagione riproduttiva,

    il maschio prepara un riparo per le uova,

    costruendo una sorta di nido con frammenti

    di alghe, tenuti insieme da una secrezione

    collosa prodotta dai reni.

    Lallucigenia un animale a phylum a fondo

    cieco; abbiamo i suoi fossili ma non sappiamo dove era posizionato il capo, la coda ecc. Lopabinia un altro fossile, lungo 15 cm, si

    pensa che nuotasse o strisciasse e si pensa, inoltre, che si nutrisse di alluci genie. Un esempio di simbiosi il paguro che si inserito in una spugna, dove la spugna protegge il paguro, mentre il paguro pulisce i

    filtri della spugna. La parola nematode significa

    bocca con lame

    taglienti. Il Loa-loa entra attraverso ferite o bevendolo, e si instaura sotto locchio.

    Il dinofilozia, pu ostruire un vaso sanguigno, il sangue si ferma e

    ostruisce la circolazione, ingrossamento degli arti. Nel rene del capodoglio il parassita non uccide subito lospite, ma lo consuma lentamente. La sanguisuga un verme metamerico, fa un

    forellino nella pelle, si nutre di sangue e pu crescere molto; la sanguisuga ha un enzima che riesce a coagulare il sangue succhiato. Si passati dalla parte

    tradizionale del museo,

    cio con le vetrine, alla

    parte moderna dove il

    visitatore pu essere pi

    vicino al reperto, cera labiente marino e gli ambienti del Veneto. Nematode tricocefalo

    Un esemplare femmina del

    Beccaccino comune

    Gallinago gallinago una specie

    di beccaccino che ha imparato a

    vivere nelle zone umide e

    paludose. In questo ambiente va

    a caccia di insetti, lumache e

    piccoli crostacei, che cattura con il

    suo becco lungo e affilato.

    nematode Trichuris trichiura, fotografato con un ingrandimento di due volte e mezzo rispetto alle dimensioni naturali. La specie, nota anche come tricocefalo, vive da parassita nell'intestino dell'uomo, con la porzione assottigliata infissa nella mucosa del

    cieco. L'infezione avviene per ingestione delle uova.