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Virginia Woolf Londra 25 gennaio 1882- Rodmell 28 marzo 1941

Virginia Wolf Londra 25 gennaio 1882- Ouze 28 marzo 1941 · 2020. 1. 20. · della Woolf (pensiamo a La signora Dalloway, Orlando, Gita al Faro, Le onde) e che si trasformeranno con

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Virginia Woolf

Londra 25 gennaio 1882- Rodmell 28

marzo 1941

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I primi anniVirginia Stephen nasce da uno dei più grandisaggisti e storiografi della Londra vittoriana deltempo e da una modella. Al 22 di Hyde ParkGate vive la tripla famiglia di sir Leslie Stephene Julia Prinsep Stephen: entrambi vedoviprovenienti da un primo matrimonio, hannoinsieme quattro figli, che vanno ad aggiungersiai quattro nati dalle precedenti unioni. VirginiaAdeline è la settima. Circondata dall’affetto deigenitori e dei fratelli, cresce in un ambienteintellettualmente stimolante, a contatto conalcuni dei maggiori pensatori come H James eT. S.Eliot. Tuttavia, mentre i ragazzi seguono ilpercorso rigoroso che conduce da Eton aCambridge, le sorelle Virginia, Vanessa e laloro sorellastra Stella Duckworth restano a casa,istruite da precettori. Questo non impedisce alleragazze di saccheggiare la biblioteca paterna e

di formarsi grazie anche all’aiuto dei genitori.

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I fratelli Stephen-Duckworth

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I traumi della giovinezza

Nonostante l’iniziale serenitàfamigliare , Virginia è costretta adaffrontare ben presto eventitragici: la morte prematura dellamadre, quella della sorellastraStella e del padre. A questo siaggiungono gli abusi sessuali daparte dei fratellastri George eGerald che ebbero risvoltinegativi anche sulla nonaccettazione della propriafemminilità. In età adulta Virginiaè una donna sofferente dimalinconia e di psicosidepressiva, condizione cheinfluisce molto sulla sua scrittura.

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Il Bloomsbury Group“Il Bloomsbury Group” è promanazione esviluppo, a sua volta, di uno dei circolipiù esclusivi dell’università diCambridge ovvero la “Società dellaConversazione”, detta anche “Societàdegli Apostoli”, viva già nel 1905. LaSocietà si avvia a diventare BloomsburyGroup quando i giovani fratelli Stephen,Vanessa, Virginia, Thoby e Adrian,iniziano un ciclo di incontri i giovedì sera“At Homes” al 46 di Gordon Square, aBloomsbury. Altri partecipanti al grupposono: Thoby Saxon Sidney-Turner, CliveBell, Litton Strachey, DesmondMacCarty, John Maynard Keynes,Leonard Wolf, E. M. Forster. Ipartecipanti alle riunioni sono eccentrici eanticonformisti. Virginia rappresenta, conla sorella Vanessa, il nucleo femminile. ABloomsbury si parla di arte, letteratura,sesso, si ama la sregolatezza, soprattuttosessuale. Virginia scrive nei suoi diari chele riunioni furono, in qualche modo, uninput per la sua arte di scrittrice.

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Il Bloomsbury Group

Idee nuove, una primavera del pensiero in cui sbocciano Virginia e Vanessa Woolf, Edward Morgan

Forster, John Mainard Keynes, Roger Fry. Una compagine di inclinazioni, dalla letteratura alle arti

figurative, dall’economia alla politica; una decina di personalità diversissime unite nell’intento di voler

liberare l’arte e la vita dalle catene dell’ipocrisia e del perbenismo dell’epoca vittoriana. Dirompente la

portata della rivoluzione di queste menti illuminate, capaci di sostenere principi allora indicibili: il

libero amore, l’accettazione piena dell’omosessualità, il ruolo della donna nell’arte e nella società, la

necessità di emancipazione della classe lavoratrice. Una élite al di sopra delle élite spaventate da ogni

progresso che osasse prendere sostanza oltre la forma.

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Leonard e Virginia

Nel 1912 Virginia sposa LeonardWoolf, autore e giornalistasocialista. “… il matrimonio deiWolf fu un matrimonio riuscito,che superò gli ostacoli, ipettegolezzi, gli amori irregolaridi Virginia, la sua malattia e tuttoil resto. Tra Leonard e la moglienon ci fu un vero rapportoconiugale, ma una reciproca stimacostruì un’unione più solida dimolte altre … Ciò non impedì allacoppia di amarsi ed essere felice.”D. Kotnik, Virginia Wolf. LaMinerva di Bloomsbury, Rusconi,1999.

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Un marito attento e affettuoso

Leonard, già appartenente alBloomsbury Group, amaprofondamente Virginiasostenendola sia nella scritturadelle sue produzioni sia durantele fasi depressive. La coppia èlegata da una complicitàprofonda, intellettuale edestetica. E’ in effetti grazie alsostegno ed agliincoraggiamenti del marito cheVirginia riesce a concentrare isuoi sforzi; mentre le riunionidel gruppo di Bloomsbury sisvolgono nel nuovo domicilioconiugale ,completa il suoprimo romanzo nel 1913, Lacrociera, pubblicato nel 1915.

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La crociera (1915)

E’ una vicenda di amore e morte, sviluppata fuori dai canoni del tardo

romanticismo. Rachel e Terence, i due innamorati si rincorrono, quasi senza

sfiorarsi. La Woolf nelle pagine di questa "opera prima" anticipa i temi della

narrativa che caratterizzerà successivamente le sue opere della maturità, dalle

relazioni tra uomo e donna alla puntualizzazione di alcune tematiche femminili che

risulteranno quasi sempre centrali nel testo, insieme al tema della morte e a quello

dell’ artista in rapporto con il mondo. Rachel - forse un alter ego della scrittrice - fa

parte di un tipo di donna divergente, che non accetta compromessi con la realtà

neanche per amore. Nel libro si intravede una sorta di viaggio di formazione

interiore nel personaggio di Rachel destinato ad interrompersi bruscamente. Lo

stile della Woolf è caratterizzato da forme di dialogo intervallato da brevi, vivide

descrizioni di pensieri interiori dei personaggi. Attraverso questo stile innovativo è

in grado di comunicare un ritratto sincero e realistico di tutte le emozioni che

emergeranno successivamente nel corso del libro, come la perdita del desiderio, lo

appagamento, la nostalgia, la tranquilla felicità e una disperazione silenziosa con la

morte in agguato. Per uno strano presagio, la Wolf attribuirà a Rachel, nell’agonia

della morte , l’incubo di un annegamento.

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L’avventura della conoscenza

La crociera contiene già in nuce i principali filoni di riflessione che la

scrittrice svilupperà nell’arco della vita attraverso le tante storie chenarrerà. Il plot del libro è un mero pretesto per avere un punto di partenzaprivilegiato, un escamotage per osservare i personaggi nel loro agire e‘spiare’ i loro moti interiori. A dominare il romanzo quindi non sono gliaccadimenti che vi si descrivono, ma l’incessante flusso mentale deiprotagonisti, quei monologhi interiori che saranno punti fissi nella poeticadella Woolf (pensiamo a La signora Dalloway, Orlando, Gita al Faro, Leonde) e che si trasformeranno con sempre maggior forza in pagine distraordinaria bellezza. Secondo R. Bertinetti, ne L’avventura dellaconoscenza, “La crociera consente di individuare un cardine dell’interaavventura intellettuale di Virginia Wolf: la convinzione che la speranza didominare il caotico fluire dell’esistenza risiede proprio nella completa,totale accettazione del disordine.”

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La Hogarth PressNel 1917 Virginia e il marito Leonard fondano la

Hogarth Press, che svolge un ruolo fondamentale

sulla scena letteraria inglese del periodo tra le due

guerre. La politica editoriale dei Wolf è rivolta a

scrittori nuovi e stranieri. Accanto ai loro libri nel

catalogo della Hogarth Press ci sono opere di T. S.

Eliot, Katherine Mansfield, Sigmund Freud, Rainer

Maria Rilke, Italo Svevo. Nel 1919 Virginia pubblica

Notte e giorno, in cui l’eroina, giovane prigioniera di

una famiglia di letterati, ricorda la sorella Vanessa.

Nella forma il libro rimane fedele alle convenzioni

chiuse della costruzione del personaggio.

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La camera di Jacob (1922)Nel 1922 pubblica La camera di Jacob, primo

racconto destrutturato, impressionista, evocante la

morte di un giovane, il cui modello sembra essere il

fratello Thoby, scomparso prematuramente a causa

di un febbre tifoidea. In questa opera non vi è il

“narratore onnisciente” che racconta , passo dopo

passo, gli eventi. Quella del narratore resta, in

questo primo romanzo “sperimentale”, come una

voce fuori campo, che commenta. L’intreccio è

saltato. Il frammentato itinerario del giovane Jacob

Flanders si dipana in una serie di sequenze, di

scorci rapidi ,evocanti gli anni dell’infanzia in

un’Inghilterra provinciale, fino a quelli

dell’università a Cambridge e al viaggio in Grecia,

passando per Parigi e l’Italia, fino alla precoce

morte in guerra. Il libro è accolto come un

manifesto di rottura delle regole del romanzo

psicologico tradizionale.

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Mrs Dalloway (1925)

L’opera, del 1925 racconta la giornata di Clarissa Dalloway, moglie frivola di undeputato occupata dai preparativi di un ricevimento cui sarà presente il Primo Ministro .Esce di casa per comprare dei fiori e percorre le strade di Londra, sfiorando le vite ditanti londinesi. Tra questi c’è Septimius Warren Smith, ferito della Grande guerra, mezzopazzo in giro per Londra. Da quel momento le vite di Clarissa e quella di Septimiussembrano legate da un filo sottile. “ Sin dalle prime frasi Virginia Wolf ci indica che MrsDalloway è un tuffo in quel mare di sensazioni, ricordi,timori e sobbalzi del cuoreformato dalla congiunzione dei grandi fiumi del tempo:passato,presente e futuro”. R.Bertinetti, Virginia Wolf. L’avventura della conoscenza, Jaca Book,2018. Virginia èpassata alla storia come creatrice dello stream of consciousness, meno potente nelleprime opere, ma sviluppato magistralmente in Mrs Dalloway, del 1925, e Gita al faro del1927. Quella di Wolf è una poetica dell’impressione, piccoli elementi, movimenti,sguardi, inflessioni, si uniscono per creare un preciso quadro. La scrittrice indaga ogniaspetto dell’esistente, passando dall’esteriore all’interiore, come in un gioco di specchi.“Mrs. Dalloway” è giocato sulla dialettica tra morte-rifugio e morte-limite, dalla qualeClarissa riesce a liberarsi in virtù della sua concezione del tempo e di una totale fusionecon quei “momenti” che le assicurano una provvisoria salvezza, mentre Septimius,terrorizzato dal contrasto tra visione interiore e realtà esteriore, preferisce sopprimersinon credendo nella possibilità di conciliare la bellezza di una privata utopia con lafreddezza delle convenzioni che dominano il mondo.” ibidem

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Marleene Gorris, Film “ Mrs Dalloway”,

1997

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Gita al faro (1927)

Il romanzo comincia con la descrizione di Mrs. Ramsay, signora prodiga di affetto e di cure

per il marito e per i figli, sempre attenta alle esigenze degli altri, che incarna il ruolo di madre.

Del resto, sembra che questo personaggio sia ispirato a Julia Duckworth, genitrice di Virginia

Woolf , che morì nel 1895, divenendo il primo e più grande lutto che afflisse la vita della

tormentata scrittrice. Mrs. Ramsay è intenta a leggere una storia al piccolo James, nella

grande casa al mare alle isole Ebridi, al largo della Scozia. Attraverso la tecnica dello interior

monologue la mente di Mrs Ramsay si muove, per associazioni, da un aspetto ad un altro della

sua famiglia e di se stessa, scoprendo sfumature nascoste a uno sguardo meramente

raziocinante sulla realtà. Emerge, così, il suo orgoglio per le innumerevoli qualità di Andrew

(il maggiore) e di James, e delle piccole Prue e Cam, il suo ardente desiderio di non veder mai

crescere i figli perché non perdano la gioia della fanciullezza, nonché le differenze profonde

fra sé e il marito. Mr Ramsay, infatti, ispirato a sua volta a Leslie Stephen, il padre filosofo e

letterato di Virginia Woolf, non sopporterebbe di sentir profferire certi illogici pensieri alla

consorte , la sgriderebbe sicuramente, se dicesse di desiderare un’eterna infanzia per la loro

prole. Polo femminile e maschile, Mrs Ramsay e Mr Ramsay rappresentano istinto e ragione,

natura e cultura, intuizione e attenzione ai fatti. Allo stesso tempo antitetici e complementari, i

due personaggi riproducono in una certa misura i tradizionali stereotipi sull’identità della

donna e dell’uomo, pur nella loro complessità.

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The Window, Time passes, The Lighthouse

Se la prima sezione del libro (“TheWindow”) ci presenta la dimensione felicedella famiglia Ramsay e dei loro amiciBriscoe e Tansley alle Ebridi, la seconda(“Time Passes”) ci fa amaramente scoprirele tante tragedie che col tempo ne segnanole vicende: la morte della signora Ramsay,prima di tutto, ma anche di Andrew,caduto in guerra, e di Prue, dopo il parto.Solo nell’ultima, intitolata “TheLighthouse”, il cerchio si chiude e unresiduo di senso nell’apparente caoticitàdegli eventi viene offerto dalla gita al faro,compiuta dal vedovo Mr Ramsay e dagliormai cresciuti James e Cam. Questopiccolo evento acquisisce un significatoaltamente simbolico, perché nella primaparte del romanzo le attese di James, inparticolare, erano state disilluse dalmancato svolgimento della gita a causa delmaltempo e del diniego del padre.

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Il faro di Godvrey in Cornovaglia, sulla

baia di St Ives

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The lighthouse

In ricordo dei loro cari perduti, l’andare verso il faro diventa al tempo stessoun modo per ricordarli e per salvare allo scorrere inesorabile del tempoalmeno una possibilità, un’opportunità di mantenere collegati il passato e ilpresente, di colmare un piccolo, grande vuoto. Tentativo di elaborazione dellutto, la gita è infine anche un rito di passaggio, da una generazione adun’altra, che ne riceve l’eredità. Nel mostrarci la casa vuota dei Ramsay alleEbridi durante le diverse stagioni, Virginia Woolf descrive i tanti, minuti eimpercettibili cambiamenti che avvengono fra le sue mura. Lo scricchioliodei cardini di porte debolmente mosse dal vento che si insinua dalle fessuredelle finestre, il tessere laborioso di ragni negli angoli più sperduti, il posarsidella polvere sugli oggetti quotidiani, lo scolorirsi delle pareti e il mutare deifasci di luce che penetrano dalle persiane al cambiare delle stagioni: tutto èvivo e in movimento, nonostante appaia immobile e silenzioso a un primosguardo. Proprio come i personaggi, come le donne e gli uomini che l’hannoabitata e l’abiteranno, la casa esiste in un incessante flusso, simile a quellodella coscienza umana, che in questa opera, influenzata dagli studipsicoanalitici di Freud e dal mutare della concezione del tempo in sensobergsoniano, ha trovato una delle sue più alte espressioni.

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Orlando (1928)

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Virginia e Vita

La sera del 14 dicembre del 1922, a casa

di suo cognato Clive Bell, Virginia

Woolf incontra Vita Sackville-West,

giovane aristocratica inglese con la

passione per il giardinaggio e la scrittura.

Tra Vita, la cui bisessualità era di

pubblico dominio, soprattutto dopo la

fuga in Francia con Violet Trefusis, altra

giovane aristocratica aspirante scrittrice,

e Virginia nasce una breve e intensa

storia d'amore che si concretizza nella

pubblicazione di Orlando, il sesto

romanzo della Woolf. Atto finale del loro

rapporto e ultimo esorcismo contro i

tradimenti e l'allontanamento di Vita,

tanto da essere definito da Quentin Bell,

nipote di Virginia Woolf, come “la più

lunga e affascinante lettera d'amore in

letteratura”, Orlando è pubblicato l'11

ottobre del 1928.

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Vita Sackville-WestIl romanzo è dedicato proprio allaSackville-West .”Vita è l’androginoprotagonista del racconto: giocando conla fluida identità di genere della suaamica, la nostra scrittrice si diverte acreare un personaggio che si muovesenza difficoltà tra un sesso e l’altro,sfidando con la sua stessa esistenza lenorme del vivere sociale…In questocaleidoscopio, vengono fuori molte dellequalità di Vita, ma anche molti dei suoivizi: Orlando è intraprendente, libero,curioso, ma è anche ingenuo, viziato,violento e desideroso di piacere. ComeVita, anche Orlando , ama di pensare diessere a cavallo del mondo.” E. Munafò,“Virginia e Vita tra le pieghe delcarteggio”.

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Orlando è Vita

La trama dell’opera si snoda attraverso i secoli, dal regno della ReginaVergine fino agli anni ’20 del Novecento, seguendo le avventure delgiovane Orlando, un nobile inglese dalla bellezza androgina, delicata efemminea, estremamente sensibile, amante della solitudine e della poesia.Fin qui si potrebbe trattare di un semplice romanzo storico, privo diparticolare interesse. Se non fosse per il fatto che, questa prima parte dellasua vita da uomo, è destinata non a finire, bensì a trasformarsi. Dopo avertrascorso più di cent’anni senza invecchiare, il giovane si sveglia, dopomesi di sonno, nel corpo di una splendida donna, sembianze che manterràdal 1700 sino al termine del libro. La grande innovazione di questoromanzo, non sta tanto nella trama, quanto nella capacità unica dell’autricedi narrare, attraverso il punto di vista sia maschile sia femminile, tutte leesperienze della vita, partendo dai sentimenti più intimi, come l’amore, irapporti famigliari, il senso del decoro e dell’orgoglio, la sessualità,passando per la politica, l’avventura, lo scontro con le convenzioni sociali econ la rigida morale rimasta bigotta e indifferente allo scorrere del tempo.

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Film “Vita and

Virginia” di Chanya

Button, 2018

La grandezza di questo romanzo sta nel

punto di incontro che la Woolf ha

trovato fra l’uomo e la donna, spesso

considerati come due nature

estremamente differenti e inconciliabili.

Nel personaggio di Orlando ella ha

condensato gli opposti, ha mescolato le

differenze, fino a ottenere, quasi come

attraverso un esperimento, un composto

perfettamente amalgamato e omogeneo.

Ha espresso le qualità e le

caratteristiche tipicamente femminili nel

giovane Orlando, e i tratti decisi e a

volte freddi della mascolinità, nella

donna che nasce dal fanciullo. Due

aspetti che la Woolf fa percepire come

elementi di una crescita personale, di

un’esperienza di vita completa, come se

il cambio di sesso del protagonista

rappresentasse semplicemente una sorta

di maturazione intima.

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Scrivi sempre a mezzanotteLettere d’amore e desiderio

Il testo è la raccolta delle lettere che Virginia e Vita si

scambiano con continuità tra il 1922 e il 1941. In

tutto si tratta di 136 lettere, di cui 78 indirizzate da

Virginia a Vita, e 58 da Vita a Virginia. L’ampio

carteggio tra le due donne andrà avanti per vent’anni:

in esso le dichiarazioni appassionate si alternano a

improvvise ritrosie , i rimbrotti alle ironie. Il loro

amore, scrive Nadia Fusini nel suo saggio Due donne

in amore “si tramuta in gelosia e abbandono e

trapassa in tradimento e in rimpianto, ma non finisce

mai. Le due donne si incontrano, si separano, si

scrivono, smettono di scriversi, riprendono a

scriversi, e sempre la tenerezza, l’amicizia, la

nostalgia riemergono, e tornano la luce e l’incanto”.

Virginia a Vita.”Creatura carissima, era molto bella la

lettera che hai scritto alla luce delle stelle a

mezzanotte. Scrivi sempre a quell’ora, perché il tuo

cuore ha bisogno del chiaro di luna per liquefarsi.”

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Una stanza tutta per sé (1928)

Una stanza tutta per sé, il saggio

che Virginia Woolf fonda su due

conferenze tenute a Cambridge

nell’ottobre 1928, è un testo nato

per essere esposto davanti a un

pubblico. Il testo assume il passo

del racconto e dell’analisi della

condizione culturale della donna,

che sarà ripresa , discussa e

approfondita dal movimento

femminista. Una stanza tutta per

sé e cinquecento sterline annue di

rendita sono le condizioni minime

necessarie per la donna che scrive.

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