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VITTORIA QUONDAMATTEO psicologa psicoterapeuta – presidente APS Il Fiore del Deserto- Esperta in adolescenti con disagio LISTEN TO THE CHILD – JUSTICE BEFRIENDS THE CHILD” -

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VITTORIA QUONDAMATTEO psicologa psicoterapeuta – presidente APS Il Fiore del Deserto- Esperta in adolescenti con disagio

LISTEN TO THE CHILD – JUSTICE BEFRIENDS THE CHILD” -

Metodologia dell’intervento

Avvertenze fondamentali

Linee guida ad indirizzo metodologico: la Carta di Noto (AA.VV, 2011b), le Linee

Guida della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza

(SINPIA, 2007), il Protocollo di Venezia del 2007 e le Linee Guida Nazionali

(AA.VV, 2011a)

ridurre il più possibile la quantità di audizioni;

assicurare la serenità della persona da ascoltare;

rendere espliciti gli scopi del colloquio;

audio e/o videoregistrare i colloqui e utilizzare uno specchio unidirezionale;

evitare il ricorso a domande suggestive;

far riferimento a protocolli di intervista riconosciuti dalla letteratura internazionale.

Fasi operative

Invio. Richiesta e conferimento dell’incarico da parte del P.M.

Analisi del fascicolo. Assunzione delle informazioni necessarie per organizzare l’ascolto.

Accordo. Successivamente alla nomina, la consulente concorda e organizza con la P.G l’ascolto di

Giulia (contatto e accordo, tempi, modalità, etc.). Contatto e convocazione degli adulti di riferimento,

motivo del contatto e tipologia di attività

Accoglienza delle forze dell’ordine. Accoglienza dei referenti istituzionali

Accoglienza presunta vittima/testimone. L’arrivo della persona minorenne da ascoltare viene

sempre previsto qualche minuto dopo l’arrivo della P.G.

Accoglienza degli adulti (genitori o figure esercenti la potestà genitoriale o collocatari).

Ascolto della persona minorenne. Utilizzo dei protocolli di intervista investigativa: la Step Wise

Interview e l’intervista cognitiva. La procedura ascolto si articola in fasi ben definite preceduta da

un’iniziale fase di familiarizzazione

Dimissioni. Vengono congedati la persona minorenne e tutte le figure convocate

Elementi utili per l’osservazione:

Quali sono gli elementi che ritengo utili osservare?

La comunicazione verbale e non verbale

La persona minorenne

La consulente di parte

La relazione e il setting

L’intervista investigativa Perché una tecnica:

diminuire il possibile effetto traumatico (aspetto terapeutico); garantire il diritto di essere informate/i; ottenere il massimo di informazioni in merito all’evento oggetto

della notizia di reato; ridurre gli effetti di contaminazione del colloquio sul ricordo

dell’evento salvaguardare la genuinità della testimonianza; mantenere l’integrità del processo investigativo; diminuire la quantità di ascolti; trasformare la vulnerabilità in fattori protettivi di sviluppo come

la resiliency e l’empowerment.

Il ruolo cruciale dell’attività di raccolta delle prime dichiarazioni

Modalità di conduzione dell’intervista:

Evitare la cosiddetta “vittimizzazione secondaria”

Evitare la contaminazione delle prime dichiarazioni

L’ascolto come possibile fonte di errore non fonte di prova nella raccolta delle dichiarazioni

Le ricerche

Durante l'ultimo decennio, una notevole quantità di ricerca è stata condotta sulle modalità di conduzione dell’intervista dei bambini testimoniLe capacità dell’intervistatore, la struttura stessa dell’intervista condotta, le domande formulate, il rapporto che si costruisce con

la persona minorenne

influenzano direttamente il racconto e la disclosure(rivelazione) della presunta vittima

Errori da non commettere.

adottare ipotesi rigidamente costituite;

connotare negativamente l’indagato;

porsi in veste autorevole e intimidatoria;

colpevolizzare il bambino;

mostrare imbarazzo, disgusto, pena, fastidio;

interrompere il bambino.

Il questioningTipologia domanda Descrizione

Domande aperte (open questions) fonte di informazione più credibile, risposte più lunghe, più dettagliate e più precise (evitare interruzioni e promuovere un «silenzio forzato»)

Domande dirette o chiuse (closed questions)

prevedono alternative di risposta prestabilite.

Domande di follow-up Domande che esplicitano molte informazioni Domande finalizzate alla spiegazione di eventi Domande su pensieri ed emozioni

devono essere utilizzare per l’approfondimento

Domande wh-questions specificano il come, il chi, il dove o il perché dell’evento indagato

Implicazioni suggestiveEsempi generali di domande Implicazioni suggestive

Che cosa è successo tra te e zio? Presuppone che qualcosa sia successo

Che cosa ti ha fatto zio? Presuppone che lo zio abbia fatto qualche cosa

Lo zio ti ha toccata? Guida il minore a pensare che ci si aspetta che sia stata toccata

In che modo lo zio ti ha toccata? Presuppone che lo zio l’abbia toccata

Dove lo zio ti ha toccata? Presuppone che lo zio l’abbia toccata

É vero che lo zio ti ha toccata tra le gambe? Presuppone che lo zio l’abbia toccata e inoltre guida il minore rispondere affermativamente

Lo zio ti ha toccata quando eri vestita o quando eri nuda? Domanda che esclude altre possibilità e inquina altamente il ricordo

Il papà ti ha toccata fuori o dentro le mutandine? Domanda che esclude altre possibilità e inquina altamente i ricordo

La ripetizione delle domande

La ripetizione della domanda può indicare di non credere nella risposta che il bambino ha dato;

La maggior parte del tempo gli intervistatori ripetono domande per confermare una risposta precedente ;

I bambini tentano in generale di rispondere alle domande degli adulti, anche quando sembrano non avere senso.

Modalità specifiche di monitoraggioTipologia Descrizione

Inviti espressioni che favoriscono risposte ampie e libere

Facilitatori espressioni come “Uh, Okay” che tendono a incoraggiare il procedere della risposta

Ancore: servono per specificare il momento in cui l’evento si è verificato attraverso il riferirsi a eventi esterni all’evento stesso

Sequenza “a imbuto” si tratta di una sequenza di domande che in maniera graduale riducono il livello di apertura delle domande

Intonazione della voce neutra serve a non porre l’accento su parole specifiche

Protocolli di ascolto: Finalità e requisiti

Massimizzare le informazioni da raccogliere

Minimizzare le possibili fonti di stress al bambino e le possibili contaminazioni nel recupero del ricordo

Avere una conoscenza approfondita della psicologia giudiziaria, della psicologia della testimonianza e della psicologia dell’età evolutiva

Avere una preparazione consolidata nell’utilizzo di specifici protocolli di intervista investigativa.

I protocolli di intervista

Intervista cognitiva (sviluppata da Geiselman e Fisher, 1992),

Intervista strutturata (Koehnken, Thurer e Zorberbier, 1994),

Step Wise Interview o Intervista Graduale (Yuille, 1991, 1993, 2009),

NICHD, Protocol for investigative interviews of alleged sex abuse victim (Orbach et al., 2000),

Protocollo per le interviste videoregistrate (Cheung, 1997),

Memorandum of Good Practice (Mazzoni, 2010, tr.it.),

Procedure dell’APSAC (American Professional Society on the Abuse of Children, 1997),

Procedure della National Institute of Child Health and Human Development (Lamb, et al.,

2007).

Massimizzare la qualità e la quantità di informazioni ricevute; Minimizzare l’impatto

dell’investigazione sul bambino; Proteggere l’integrità del processo investigativo.

L’Intervista graduale o Step WiseInterview (Yuille, 1990)

Largamente diffusa nel sistema legale e tra le agenzie di tutela dei minori in Canada, negli Stati Uniti e nel Regno Unito e in altre nazioni, è un esempio di tecnica sviluppata specificatamente per l’intervista investigativa con il bambino.

La versione originale dell’Intervista graduale (Yuille, 1990) includeva i seguenti passaggi (per una rassegna, vedi Yuille, Marxsen e Cooper, 1999):

1.Introduzione; 2.Costruzione del rapporto; 3.Stabilire le regole dell’intervista (opzionale); 4.Accertarsi che il bambino dica la verità; 5.Introdurre l’argomento di interesse; 6.Fase della narrazione libera; 7.Fase delle domande generali; 8.Fase delle domande specifiche (opzionale); 9.Conclusione dell’intervista.

Step Wise Interview

Step Descrizione

Pianificazione organizzazione dell’attività

Introduzione accoglienza

Costruzione del rapporto mettere a proprio agio il bambino, mettendolo

nella condizione di potersi esprimere

liberamente

Regole dell’intervista

Chiedere il ricordo di due eventi specifici

ciò che è importante per l’intervista è ciò che

il bambino ritiene di ricordare bene, che può

dire che non è sicuro, che può dire che non sa,

che può dire di no”

Chiarire la necessità di dire la verità

(facoltativo):

questo passaggio prevede che il bambino

riconosca la differenza tra verità e fantasia

Introdurre l’argomento di interesse: viene chiarito il motivo dello svolgimento

dell’intervista.

Fase di raccolta delle informazioni: la raccolta dei dati si articola “a imbuto. Narrazione libera, Domande aperte, Domande specifiche

Chiusura il bambino viene ringraziato per la sua

partecipazione e lo si aiuta a riacquistare un

tono dell’umore neutro e positivo.

Linee guida per l’intervista graduale del bambino (Yuille, 2009)

1. Introduzione:

questo passaggio esiste semplicemente per garantirel’integrità dell’intervista: il consulente deve assicurarsiche l’ora, la data e il luogo dell’intervista sianoregistrati e che vengono annotate le identità e i ruoli ditutti i presenti.

Linee guida per l’intervista graduale del bambino (Yuille, 2009)

2. Costruzione del rapporto:

Questo passaggio ha come obiettivo di mettere aproprio agio il bambino con il consulente, mettendolonella condizione di potersi esprimere liberamente. Inquesto passaggio, il consulente può valutare delbambino il livello linguistico e il livello di complessitàconcettuale.

Linee guida per l’intervista graduale del bambino (Yuille, 2009)

3. Regole dell’intervista:

Questo passaggio viene omesso per i bambini piùpiccoli (minori di 6 anni). In generale le regoleriguardano “il fatto che ciò che è importante perl’intervista è quello che ritiene di ricordare bene, che ilbambino può dire che non è sicuro, che può dire chenon sa, che può dire di no”. Chiedere il ricordo di dueeventi specifici.

Linee guida per l’intervista graduale del bambino (Yuille, 2009)

4. Chiarire la necessità di dire la verità (facoltativo):

Questo passaggio prevede che il bambino riconosca ladifferenza tra verità e fantasia. Questo passaggio èmolto discusso in quanto e controverso in quantochiedere al bambino di “dire la verità rappresenta unconcetto complesso per il bambino.

Linee guida per l’intervista graduale del bambino (Yuille, 2009)5. Introdurre l’argomento di interesse:

Viene chiarito il motivo dello svolgimentodell’intervista. Alcune formule per introdurrel’argomento sono: “sai come mai ti trovi qui oggi? O“c’è qualcosa di cui vorresti parlare con me oggi?”.

Linee guida per l’intervista graduale del bambino (Yuille, 2009)

6. Fase di raccolta delle informazioni:

la raccolta dei dati si articola “a imbuto”, ossia a partireda domande aperte, ampie e generiche che favorisconola narrazione libera dei fatti, per continuare condomande sempre aperte ma via via sempre menogeneriche per terminare infine con domande chiuse.

Linee guida per l’intervista graduale del bambino (Yuille, 2009)

7. Chiusura:

questo ultimo passaggio richiede che il bambino vengaringraziato per la sua partecipazione e lo si aiuta ariacquistare un tono dell’umore neutro e positivo.

Bibliografia

Cuzzocrea, V. (2013), L’ascolto protetto delle persone minorenni prima e dopo la ratifica della Convenzione di Lanzarote, in Processo Penale e Giustizia, n. 2.

Patrizi, P., Cuzzocrea, V., (2012). Una giustizia per minorenni: risorse normative e modelli d’intervento in Patrizi, P. (a cura di), Manuale di Psicologia Giuridica Minorile, Carocci, Roma.

De Leo G, Scali M., Caso L. (2005), La Testimonianza. Problemi, metodi e strumenti nella valutazione dei testimoni, Il Mulino, Bologna, p. 81

Grazie per l’attenzione