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VOLUME V CONTINUAZIONE DEL DIARIO TRENTINO SECOLARESCO, E MONASTICO (2 agosto 1801-12 ottobre 1809) 1 2 agosto 1801 Li due d'Agosto, giorno di domenica, correndo il Perdono detto d'Assisi, e della Porziuncola, fuvvi al solito molto concorso di fedeli cristiani per confessarsi e comunicarsi, e per acquistare la santa Indulgenza. Io in Santa Maddalena di Trento ho sentito quel vice piovano raccomandar dall'altare dopo l'Evangelio della Messa cantata li poveri tempestati 2 del Banale, ed esibirsi d'andare anche alle case de' parrocchiani a pigliare delle limosine. Ieridì fu proclamato capitano della prima Compagnia della Guardia urbana di Trento il sig. Niccola Battistoni botteghiero in Trento, per l'ostinata rinuncia del sig. Conte Girolamo Malfatti, che non volle più tenerla. Anche il Foresti rinunciò la sua Compagnia. 21 agosto 1801 Li 21 d'agosto leggo, che l'arcivescovo, ed elettore di Colonia e vescovo principe di Münster, Gran Maestro dell'ordine Teutonico in Mergentheim nella Franconia, Duca di Westfalia, e d'Angaria, Massimiliano Francesco Saverio Arciduca d'Austria, figlio della defunta Maria Teresa, e Zio di Francesco secondo, nato gli 8 dicembre 1756, eletto arcivescovo per impegno, è morto in Vienna improvvisamente li 27 luglio 1801, fu seppellito nella tomba solita de' PP. Cappuccini, ed ha lasciata la facoltà di circa 18 milioni di fiorini. Basta. Fu eletto arcivescovo nel 1784. Morì perché troppo grasso. 23 agosto 1801 Li 23 d'agosto, domenica siamo stati in quindici alla solita processione del Duomo per il voto della città, dopo la quale cantò la s. Messa il sig. piovano. Fu accompagnata dalla Guardia urbana, che sbarò più volte. Ieridì fuvvi bisbiglio in Trento, perché un prete andò dicendo, che sovrastava un gran flagello alla città, ed era per cadere molto presto. Non dico altro, perché le relazioni sono assai varianti. 25 agosto 1801 Li 25 leggo, che nel giorno duodecimo del corrente agosto ha fatto il suo primo ingresso in Firenze il primo re d'Etruria Lodovico figlio di Ferdinando Duca di Parma, nato li cinque di luglio 1773, dopo, che in di lui nome ne pigliò il possesso ai due dello stesso agosto il sig. marchese Conte Cesare Ventura ministro plenipotenziario del medesimo re, cui dovranno darsi questi titoli: Sua Maestà Lodovico I, infante di Spagna, re dell'Etruria, e principe ereditario di Parma, Piacenza, Guastalla ecc. ecc. felicemente dominante. 9 settembre 1801 Li nove di settembre, giorno di mercoledì siamo stati in 15 alla solita processione votiva del Duomo per la liberazione dai francesi del 1703. Fummo di ritorno alle undici, ed un quarto, e mezzo. Cantò la Messa in s. Maria il piovano del Duomo. 1 *Tovazzi, Continuazione del diario trentino secolaresco, e monastico, Trento BSB, MS 69, pp. 2068-2433. Dal 16 marzo 1806, alla fine, il Diario fu continuato dal P. Vincenzo Maria Keller di Cles, compito affidatogli dal P. Provinciale Giuseppe Antonio Dusini di Cles. 2 *Colpiti dalla grandine.

VOLUME V CONTINUAZIONE DEL DIARIO TRENTINO ......Trento furono in procinto di fare la sacra rappresentazione dell'adorazione dei tre Santi Re Magi, nel Duomo di Trento; ma non la fecero,

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  • VOLUME V

    CONTINUAZIONE DEL DIARIO TRENTINO SECOLARESCO, E MONASTICO

    (2 agosto 1801-12 ottobre 1809)1

    2 agosto 1801 Li due d'Agosto, giorno di domenica, correndo il Perdono detto d'Assisi, e della Porziuncola, fuvvi al solito molto concorso di fedeli cristiani per confessarsi e comunicarsi, e per acquistare la santa Indulgenza. Io in Santa Maddalena di Trento ho sentito quel vice piovano raccomandar dall'altare dopo l'Evangelio della Messa cantata li poveri tempestati2 del Banale, ed esibirsi d'andare anche alle case de' parrocchiani a pigliare delle limosine. Ieridì fu proclamato capitano della prima Compagnia della Guardia urbana di Trento il sig. Niccola Battistoni botteghiero in Trento, per l'ostinata rinuncia del sig. Conte Girolamo Malfatti, che non volle più tenerla. Anche il Foresti rinunciò la sua Compagnia. 21 agosto 1801 Li 21 d'agosto leggo, che l'arcivescovo, ed elettore di Colonia e vescovo principe di Münster, Gran Maestro dell'ordine Teutonico in Mergentheim nella Franconia, Duca di Westfalia, e d'Angaria, Massimiliano Francesco Saverio Arciduca d'Austria, figlio della defunta Maria Teresa, e Zio di Francesco secondo, nato gli 8 dicembre 1756, eletto arcivescovo per impegno, è morto in Vienna improvvisamente li 27 luglio 1801, fu seppellito nella tomba solita de' PP. Cappuccini, ed ha lasciata la facoltà di circa 18 milioni di fiorini. Basta. Fu eletto arcivescovo nel 1784. Morì perché troppo grasso. 23 agosto 1801 Li 23 d'agosto, domenica siamo stati in quindici alla solita processione del Duomo per il voto della città, dopo la quale cantò la s. Messa il sig. piovano. Fu accompagnata dalla Guardia urbana, che sbarò più volte. Ieridì fuvvi bisbiglio in Trento, perché un prete andò dicendo, che sovrastava un gran flagello alla città, ed era per cadere molto presto. Non dico altro, perché le relazioni sono assai varianti. 25 agosto 1801 Li 25 leggo, che nel giorno duodecimo del corrente agosto ha fatto il suo primo ingresso in Firenze il primo re d'Etruria Lodovico figlio di Ferdinando Duca di Parma, nato li cinque di luglio 1773, dopo, che in di lui nome ne pigliò il possesso ai due dello stesso agosto il sig. marchese Conte Cesare Ventura ministro plenipotenziario del medesimo re, cui dovranno darsi questi titoli: Sua Maestà Lodovico I, infante di Spagna, re dell'Etruria, e principe ereditario di Parma, Piacenza, Guastalla ecc. ecc. felicemente dominante. 9 settembre 1801 Li nove di settembre, giorno di mercoledì siamo stati in 15 alla solita processione votiva del Duomo per la liberazione dai francesi del 1703. Fummo di ritorno alle undici, ed un quarto, e mezzo. Cantò la Messa in s. Maria il piovano del Duomo.

    1 *Tovazzi, Continuazione del diario trentino secolaresco, e monastico, Trento BSB, MS 69, pp.

    2068-2433. Dal 16 marzo 1806, alla fine, il Diario fu continuato dal P. Vincenzo Maria Keller di Cles, compito affidatogli dal P. Provinciale Giuseppe Antonio Dusini di Cles.

    2 *Colpiti dalla grandine.

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    12 settembre 1801 Li dodici di settembre, giorno di sabato al mezzodì fu terminata la palizzata, fatta nel gran vaso della Fersina dai possessori del Bolgaro3, dopo molte contraddizioni del Magistrato civico. In queste Tempore autunnali molti chierici trentini sono andati a Bressanone per farsi ordinare da quel buon vescovo, perché in Trento non c'è alcun vescovo. Uno di essi fu Simone Roner suddiacono andato a prendere il diaconato, ed il presbiterato. 20 settembre 1801 Li 20 ho veduto una lettera venuta a Trento dall'Italia bolognese con questa soprascritta: Al cittadino Fra Domenico Jelico Minore Conventuale. Questi però è sacerdote non giovine, né dotto a sufficienza. In Roveredo si processa contro i falsificatori delle cedole monetarie; in Trento poi contro le donne impudiche. In Negrano di Povo da signori, e signore si tengono commedie in tempo di notte; cui fansi presenti molti di Trento utriusque sexus, ed anche sacerdoti venerabili, malgrado la lontananza, la strada ripida, e l'ora notturna. L'ultima fu tenuta li 29 settembre. 5 ottobre 1801 Ai cinque, lunedì, d'ottobre li trentini hanno cominciato le vendemmie, che furono abbondanti. Nella sera è capitato a questo nostro convento un Religioso sacerdote della nostra Provincia de' Recolletti, o sia Riformati di Colonia, nato nel 1768, inviato verso Roma, perché dal nuovo Governo francese furono soppressi tutti quei conventi situati sulla sinistra del Reno. 21 ottobre 1801 Li 21 ottobre li PP. Filippo, e Sisinnio furono dichiarati lettori teologi. 28 ottobre 1801 Li 28 ottobre ho letto a stampa un avviso, che per festeggiare l'ingresso degli austriaci nel Tirolo meridionale, alcune Compagnie di signori, e signore di Telve produrranno in scena quattro rappresentazioni teatrali. Così la stampa. Io per altro avrei scritto il Ritorno piuttosto che l'Ingresso; ed in vece di commedie avrei proposto delle orazioni. 10 novembre 1801 Li dieci di novembre, martedì, pervenne a Trento, e smontò appresso i Padri Agostiniani di san Marco il Paccanaro di Trento ristauratore e Generale de' nuovi Gesuiti, lodato sopra al 29 novembre 1800. Venne dall'Ausugio4, dove celebrò la santa Messa nella chiesa nostra di Borgo. Partì di nuovo per Padova li 13 novembre. Ma vedi sotto. Nello stesso ottobre circa li 18 fu in Trento ritornando dall'Ungheria, dove fu circa due anni, il Padre maestro Niccola Maria Ciani di Trento Agostiniano, professore primario dell'università di Pisa, per dove s'è istradato. Mi ha favorito d'una sua visita. Nel foglio 91 della Gazzetta trentina de' 17 novembre, martedì, fu inserita questa data in fine. Trento 17 novembre. Ai 95 del corrente ebbimo la buona sorte di veder qui capitato da Padova il reverendissimo Padre Niccolò Paccanari nativo di questa città, superiore generale della nuova Compagnia della Fede di Gesù, che riscosse dappertutto distinti contrassegni di stima ed ossequio, come non meno l'ammirazione di questi RR. PP. Agostiniani a s. Marco, dove alloggiò. In seguito riprese egli dopo sue soli giorni di dimora la strada d'Italia per incamminarsi alla volta di Roma. Tanto e non più la detta Gazzetta. Il lodato Generale ha fatto fare un officio solenne per li suoi morti nella chiesa parrocchiale di san Pietro li 17 di novembre, nel qual giorno sono stato a celebrarvi anch'io la santa Messa. Io per altro non ho inteso da chi abbia

    3 *Bolghera. 4 *Valsugana. 5 Falla certamente dovendo dire ai 10.

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    ricevuto distinti contrassegni di stima, ed ossequio, e nella sera soltanto dei dieci ho inteso, che giunto è a Trento da un nostro Religioso, che lo ha veduto smontare a s. Marco nella stessa sera. Nel venire andò a celebrare nella nostra chiesa di Borgo dopo le undici, essendo a tavola li Religiosi. Nel ritorno poi celebrò a s. Anna. In una disputa col nostro P. Vicario Geremia di Borgo commise al suo segretario di rispondere. Disputò eziandio in s. Marco col canonico francese, che sta là da parecchi anni. Un cherico borghigiano, che aveva stabilito di farsi di lui seguace, ora è di sentimento affatto contrario. Nel giugno del 1802 si ha fatto di lui discepolo il sig. Benedetto Lenzi da Strigno giovine garzone del droghiero sig. Antonio Pedrotti di Trento. 18, 20, 21 novembre 1801 Ne' giorni dicidotto, 20, e 21 sono stato nella Casa di correzione a visitare Martino Spessata6, uomo celibe di circa 35 anni, e di professione parolaro, incatenato perché furioso, ed impazzito. Egli ha detto più volte, ch'è invasato da uno spirito maligno, da cui fu sopraffatto con un colpo nel petto ritornando dal Duomo alla sua casa. Nel terzo giorno solamente ho conseguito di farlo dire Gesù mio misericordia molto stentatamente; negli altri non avendo detta veruna parola. Nel giorno quarto disse due parole, cioè a tutti, a tutti molto chiaramente, e non altro. Nel giorno 4 dicembre non ho potuto farlo fare alcun segno... 24 novembre 1801 Nella sera de' 24 novembre cominciammo a scaldare il nostro refettorio. Cessammo li 12 marzo di mattina. 30 novembre 1801 Nel giorno 30 ed ultimo di novembre venne in convento la prima neve, ma poca, e di poca durata. In questo sacro Avvento predicano: Trento nel Duomo, il P. Pietro Paolo annualista. Aldeno, il P. segretario Vitantonio, che diede gli esercizi ai preti ed al popolo. Povo, il P. Provinciale Giovanni Evangelista. Cognola, il P. lettore Sisinnio Maria, 4 domeniche. Gardolo, il P. lettore Filippo, anche le tre feste natalizie. Civezzano, il P. Guardiano Gioseffantonio, 4 domeniche. Roncegno, il P. Massimo. Rovereto, annualista il P. Giangiuseppe. Trento, s. Maria, don Vincenzo Angeli Altrove altri. Lomaso, il P. Guardiano Gio. Damasceno. Bleggio, il P. Francesco Maria. Stenico, il P. Giannantonio Terlago, il P. Regalato, Missione ed esercizi dai 12 ai 27 dicembre. 6 dicembre 1801 Li sei, domenica di sera venne la seconda neve. 15-16 dicembre 1801 Li 15 e 16 martedì, e mercoledì nel castello di Trento vi fu concorso alle pievi di Cavalese, e Coredo. Leggo in data di Roma 2 maggio 1801, che allora quel nostro converto di s. Francesco a Ripa fu detto spiantatissimo, e che non dava altro cibo ad ogni Religioso per ciaschedun giorno, fuorché

    6 Spessata di nazione torinese. È guarito in questo mese di agosto 1802 per intercessione di Maria

    Santissima apparsagli, dopo che fu pregata dalle sorelle.

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    sette oncie scarse di pane, una piccola e malcondita minestra, e circa tre oncie di carne, e pura acqua per bevanda. 17-18 dicembre 1801 Nelle notte dai 17 ai 18 cadde la terza neve, ma poca. Nella domenica quarta d'Avvento furono fuori di convento tutti ad una stessa ora 17 frati nostri per necessità, cioè in: Aldeno, due. Povo, due. Civezzano, due Gardolo, due. Duomo, due. S. Chiara, due. Cognola uno, per mancanza di compagno. Terlago, uno. Suffragio, due. In casa Schrechia assistendo ad un moribondo, uno. Nell'infermeria un chierico infermo. In convento furonvi quattro sole Messe. 25 dicembre 1801 Nella sera oscura de' 25, festa del ss. Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, alcuni dilettanti di Trento furono in procinto di fare la sacra rappresentazione dell'adorazione dei tre Santi Re Magi, nel Duomo di Trento; ma non la fecero, perché il Duomo si trovò troppo pieno di gente d'ogni sesso, e condizione, e tutto scomposto, bisbigliato, e profanato, malgrado l'esservi su le porte dei soldati di guardia. La gente montò fino su gli altari. Andarono dunque a farla nella casa di monsignor decano Conte Manci, e fu ripreso il campanaro del Duomo Giovanni Chemelli interessato per tal funzione. Per altro già parecchi anni, cioè nel 1783, fu proibito il cantare la Messa nella notte del ss. Natale alle parrocchie di Trento, col pretesto de' disordini, che nascevano in tal tempo. In vece però fu conceduto l'andare di notte alle commedie profane. Oh tempora. oh mores! 26 dicembre 1801 Nella sera di santo Stefano hanno cominciato le commedie profane in Trento alcuni comici italiani colla licenza del Magistrato consolare. Gli accennati comici sacri sono stati in seguito anche in altre case, in differenti sere; anche dai PP. Cappuccini, e dalle Clarisse; e da noi nella sera dell'Epifania.

    ANNO DI GESÙ CRISTO SIGNOR NOSTRO 1802. 1 gennaio 1802 Nel primo giorno alle Fradaglie non fuvvi la solita solennità, perché ora sono nel monastero delle Orsoline, per causa della passata guerra. Fuvvi bensì a s. Maddalena una solennità con predica del nostro Padre Guardiano. 2 gennaio 1801 Nella sera dei due cominciò a nevicare, e nella mattina seguita fuvvi molta neve. 4 gennaio 1802 Nella mattina dei quattro, un poco avanti le sei nevicando fu veduto un gran lampo, cui seguì un gran tuono, cosa insolita in questa stagione.

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    6 gennaio 1802 Nel giorno sesto ha nevicato, ma poco; poi ha piovuto. 11 gennaio 1802 Nel giorno undecimo ha nevicato dalla mattina sino alla sera, ed è rimasta la neve alta, tanto che fu d'uopo il fare le rotte7 per le strade. 15 gennaio 1802 Circa li quindici l'Adige menò ghiaccioni, li molini restarono fermi per il ghiaccio, ed il freddo fu intensissimo. 19 gennaio 1802 Nel giorno19 ripigliarono il loro moto i molini; ma poco. 7 febbraio 1802 Nel giorno settimo di febbraio nevicò tutto il giorno. 11 febbraio 1802 Nel giorno undecimo ha piovuto, e nevicato. 13 febbraio 1802 Nel giorno tredicesimo ha nevicato. 15, 16, 25 febbraio Ha pur nevicato li 15, assai li 16, assai li 25. Predicatori vescovili della Quaresima 1802 Aldeno, Garniga, e Cimone festivo, don Gelmini Giambattista Primissario di Ravina. Avio, don Valle Matteo curato di Pannone. Banale, il proprio parroco Antonio Fontana. Vedi Ferrar. voce Praedicator, num. 29. Besenello, e Mattarello, don Girardi Dominico cappellano della Casa di Dio. Rinunziò. Blegio, o s. Croce, don Valdagni Antonio di Pergine. Brentonico, don Ballisti Francesco di Brentonico. Calavino, don Valle Tommaso cappellano di Calavino. Cavedine, don Speranza Stefano curato di Brione. Civezzano, e Cognola festivo, Zambaiti Padre D. Luigi della Congregazione Somasca. Condino, don Boninsegna Giovanni, curato di Becceca. Corredo, e Smarano, don Armanini Giovanni cappellano in Sarca. Denno, e Vigo, don Cattoni Salvadore curato di Termone Livo, don Bertagnoli Giacomo di Fondo. Lizzana, ed Isera festivo, Macchioni P. Luigi Minore Conventuale, Guardiano di Riva. Malé, don Leonardi Leonardo dal Vò. Rinunziò. Mori, don Zanchetta Francesco di Verona. Ossana, don Visintainer Filippo curato di Celadizzo. Pergine, don Cattoni Bernardino di Cavedine. Povo, e Villazzano festivo, don Gasperi Gio. Maria curato di Aldeno. Rendena, don Bonomi Gio. Battista di Caldes. Revò, e Clotz8, don Conci Romedio di Malé. Sarnonico, Fondo e Romeno, don Benvenuti Pietro da Cusiano, curato di Celentino.

    7 *Cammini fra la neve. 8 *Cloz.

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    Taio, e Torri9, don Chizzola Luigi di Mori, Fu Filippino in Mantova l'anno 1793 d'anni 29. Tassullo, don Ebli Antonio cappellano di Revò, nipote del parroco Ebli. Terlago, e Baselga festivo, don Somalvigo Primo di Trento. Tione, don Boni Domenico curato dei Ragoli. Val di Bono, don Colombarola Carlo di Avio. Val di Ledro, don Marani Pietro curato di Biacesa. Vigolo, e Calceranica, don Nella Vincenzo curato di Dimaro. Villa Lagarina, don Scrinzi Bartolommeo di Lizzana. S. Zeno, e Dambel, don Giuseppe Brutti di Rendena già parroco di Marcaria sul Mantovano. Così ho scritto li 19 gennaio 25 gennaio 1802 Li 25 di gennaio dopo l'Avemmaria ho veduto un editto di monsignor Vicario generale capitolare Simone Albano Zambaiti canonico, dato in Trento li 18 gennaio 1802, con cui ordina, che tutti gli ecclesiastici sacerdoti, e chierici, tanto secolari che Regolari, con tutta la diligenza intervengano avanti e dopo il mezzodì agli esercizi spirituali, che verranno dati nella chiesa de' PP. della Congregazione di s. Filippo Neri di Trento, dai sei ai 13 inclusive di febbraio, da un sabato all'altro, nelle ore che verranno indicate, e ciò per comando dell'ill.mo, e rev.mo Capitolo. Aggiungo a questo che tal comando è stato suggerito dal sig. canonico arcidiacono Gianfrancesco Conte di Spaur, e che l'esercitante sarà il sig. arciprete di Revò don Romedio Ebli di Ambio10 settuagenario. Noi non potremo andarvi tutti, né a tutte le ore. Furono infatti tenuti dalla sera dei sei sino alla mattina dei tredici termini inclusivi, dalle 10 e mezza di mattina, e dalle 4 e mezza di sera. Li nostri Religiosi sonovi stati diligentemente mattina, e sera, ora due, ora quattro, ed ora sei, con grande incomodo, perché in tutti i giorni o che piovette, o che nevicò, e quindi le strade furono tristissime. Il ritorno al convento fu sempre tardivo. In Trento nel corso de' due mesi precedenti, ed anche nel secondo giorno di questo, furonvi commedie, veglioni, e festoni. 3 marzo 1802 Li tre di marzo, mercoledì delle Ceneri, il P. Serafino da Lodi Cappuccino predicando nel Duomo di Trento ha pubblicato l'indulto di poter mangiar carne in tutta la corrente Quaresima, eccettuati soltanto li venerdì, e sabati, il mercordì delle Ceneri, il mercordì delle Tempore, ed il giovedì Santo. Oh tempora! oh mores! 9 marzo 1802 Li nove di sera fu da me il signor Conte Girolamo Salvetti, e mi pregò di voler fare l'inventario dell'archivio dell'Orfanotrofio di Trento. Ciò mi chiese a nome anche del sig. Leopoldo Ciurletti, e del signor barone Sigismondo Trentini ministro del detto Luogo pio. Dovetti contra mia voglia condiscendere, acne per ubbidire al nostro Padre Provinciale sopravvenuto e preventivamente officiato11. Nella sera poi de' tredici, giorno di sabato dal detto sig. Ciurletti mi fu mandato il detto archivio in quattro casse su di un carro, accompagnato dal gastaldo Giovanni Betti12. 14-15 marzo 1802 Li 14 2 15 soffiò un vento così gagliardo, e freddo, che dovemmo riscaldare il refettorio li 15 e 16.

    9 *Torra. 10 *Dambel. 11 *Pregato di insistere. 12 *Vedi Tovazzi Giangrisostomo OFM, Monumenta orphanotrophii tridentini sive hospitalis et

    fraternitatis sanctae Mariae de Misericordia descripta, 1802, 2 voll. pp. 1-812; 813-1220. Continuazione del P. Vincenzo Maria Keller OFM (1783-1814), pp. 1200-1302: Trento, BSB MS 12-14.

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    19 marzo 1802 Li 19 venerdì li Padri Carmelitani Scalzi delle Laste hanno solennizzata in quest'anno la festa di san Giuseppe loro protettore principale. Cantò la Messa il sig. Provicario generale Giuseffantonio de Menghin, e fece il panegirico il nostro P. Vitantonio da Cles segretario provinciale. 29 marzo 1802 Li 29 marzo, lunedì, ho letto, e pubblicato alla mensa comune la circolare del nostro P. Ilario da Monte Magno Commissario generale data in Araceli di Roma li 17 febbraio 1802, colla quale ingiunge, che per il defunto Papa Pio sesto, nella benemerenza presso la nostra Religione nemini secundo, ciaschedun fratello laico dica cento Pater Ave, e Requiem, ogni coro dica l'officio de' morti, e canti una Messa de Requiem coll'assoluzione, ed esorta a far ancora di più. Mise tal circolare così tardo, perché soltanto in tal tempo anche in Roma furono fatte l'esequie solennissime alla venuta delle ceneri portate dalla Francia. Noi cantammo la Messa li 30 marzo, nel qual giorno cantolla per lo stesso Papa eziandio la chiesa cattedrale di Trento. 2 aprile 1802 Li due fu in Trento monsignor Carlo Rodolfo barone de Buol di Scharfenstein vescovo di Coira residente in Merano, nato in Insprugg li 30 giugno 1760, e fatto vescovo li 12 settembre 1794. Volgarmente si dice Puel. Venne qua con sua sorella per veder Trento. Pregato non ha voluto tener Ordinazioni, scusandosi, che posdomani vuol essere in Merano. I chierici trentini sono andati altrove per essere ordinati, giacché qui non c'è alcun vescovo. Fu pregato dai chierici, da monsignor decano, e dal signor Provicario. Le di lui scuse furono pretesti. 4 aprile 1802 Li quattro domenica di Passione dopo il vespro siamo stati alla solenne processione della santa Spina. Uscì dal Duomo alle quattro in punto, e noi fummo di ristorno al convento alle cinque ed un quarto. Uffiziò monsignor decano Manci. Le strade furono suttissime, il cielo sereno, ed il tempo ottimo. 13 aprile 1802 Li tredici, martedì Santo dalle 2 sino alle tre siamo stati nel Duomo ad adorare Gesù Cristo Signor nostro sacramentato in numero 19. Il signor Provicario Menghin fu a pigliare gli Oli santi a Bressanone; e con essi fu di ritorno in Trento nella notte venendo il venerdì Santo, nel quale furono distribuiti in Trento. 19 aprile 1802 Li 19, lunedì, festa seconda di Pasqua, giunse a Trento il cardinale Luigi Ruffo Scilla napolitano, che fu nuncio apostolico in Vienna. Egli nacque li 25 agosto 1750, fu creato arcivescovo di Apamea in partibus infidelium gli undici d'aprile 1785, e cardinale prete li 23 febbraio 1801. Fu più giorni nella canonica di Mezzo Todesco13 invitatovi da monsig. Giangiacomo barone Piccini arciprete, prelato domestico, e referendario Papale, canonico, e Preposito di Trento. Qui a Trento si fermò soltanto al pranzo nella locanda dell'Europa, dove fu complimentato d'ordine del Capitolo da monsig. decano Manci, e dal canonico barone Buffa, che gli regalarono de' commestibili. Partì dopo il vespro per Roveredo. Ebbe due carrozze. Moltissimi trentini furono in Bressanone a farsi ordinare chierici, e sacerdoti. Là furonvi Ordinazioni nel sabato Sitientes, nel lunedì pasquale, e nella domenica in Albis. Tale distanza da un Ordine all'altro costò molto agli ordinati.

    13 *Mezzocorona.

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    Predicatori nostri quaresimali 1802 Arco nella collegiata, il P. Guardiano Amando di Covalo Albiano, li PP. Ferdinando e Prosdocimo. Borgo, il P. Guardiano Gioseffantonio di Cles. Cavalese, il P. lettore Filippo da Metztodesco14. Cles, il P. Guardiano Pietro Paolo da Roncegno. Castelnuovo, il P. Attanasio da Sardagna. Drone, il P. Vicario Gasparo da Campo. Gardolo, il P. Provinciale Gio. Evangelista da Stenico Garduno, il P. Vicario Patrizio da Vigol Baselga. Levico, il P. lettore Illuminato da Cles. Lomaso, il P. Regalato da Cares. Mechel, il P. Mariano da Bordiana. Mezzo Lombardo, il P. Guardiano Ilario dai Bampi15. Mezzo Tedesco, il P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Moena, e Pradazzo, il P. Eusebio da Pinedo16. S. Michele adigino, il P. Guardiano Romedio da Cles. Noriglio, il P. Giangiacomo da Tiarno. Pinedo, il P. Anacleto da Casezzo. Pressano, e Verla, il P. Francesco Maria da Panchiato17. Ravina, e Romagnano, il P. Ciriaco da Lazzise. Meano, il P. segretario Vito Antonio di Cles. Roncegno, il P. Giacomantonio di Borgo. Roveredo a s. Marco, il P. Vigilio da Fondo. Strigno, il P. Guardiano Pietro Damiano di Borgo. Tenno, il P. Accursio da Preghena. Telve, il P. Vicario Geremia di Borgo. Tesaro, il P. Daniele da Enno18. Torcegno, il P. Massimo da Volano. Zambana, il P. Vicario Giorgio da Cles. Trento a s. Maria predicò il P. Stanislao Galvagni di Trento Vicario de'n Cappuccini, benché tal

    pulpito sia stato dato al prete Vincenzo Angeli con doppiezza. 9 aprile 1802 Nel venerdì dopo la domenica di Passione in Bronzolo sotto Bolgiano è accaduto un accidente, che parmi notabile. Un uomo per altro dimorante in Leuffers19 trovò in Bronzolo il suo padre povero, da cui pregato di qualche sussidio, gli fece dar da bere da un oste come fosse stato un estraneo con una maniera dispregevole. Poi andò alla stalla a trovare li suoi giumenti, da uno de' quali fu gravemente ferito nella faccia, restò subito impazzito, e così pochi giorni dopo spirò. Quel Religioso, che me lo ha raccontato, lo ha sentito in Bolgiano dal chirurgo, che trattò col ferito. 28 aprile 1802 Li 28 mercoledì alle dieci di mattina il signor don Giuseppe Fontanari di Trento, figlio del fu maestro Giorgio sartore, ha celebrato in questa nostra chiesa, e congiunta in matrimonio con un villazzanese una figlia di Domenico Fontanari suo zio, abitante sul maso della mensa vescovile

    14 *Mezzocorona. 15 *Frazione di Civezzano. 16 *Piné. 17 *Panchià. 18 *Denno. 19 *Laivez.

  • 9

    in Mesiano, parrocchia del Duomo. Chiese la licenza non solamente dal piovano del Duomo, ma eziandio da quello di s. Maria Maddalena; ed è notabile, che questo secondo, Padre Vincenzio Maccani da Cles francescano Conventuale gliela concesse a patto, che il sacerdote congiungente non sia un frate. 2 maggio 1802 Li due di maggio, domenica seconda dopo Pasqua nel Duomo di Trento ha fatto il panegirico della Dolorata il P. Stefano Bellesini di Trento, Agostiniano. Dopo il vespro poi fu fatta la solita solenne processione. Noi partimmo dal convento alle quattro, e fummovi di ritorno alle sei, ed un quarto. Uffiziò monsig. decano Manci. La musica fu accompagnata dai suonatori della Guardia urbana. 4 maggio 1802 Li 4 di maggio, martedì, in questo nostro convento di s. Bernardino fu finalmente rimesso il lodevole costume di difendere pubbliche tesi stampate. Li difendenti furono li chierici F. Luigi da Cles, e F. Benedetto da san Lugano. Presidente il P. lettore Sisinnio Maria da Sanzeno. Argomentanti il canonico Gio. Battista barone Trentini; il Provicario professore dogmatico Giuseppe Antonio di Menghin, il P. Domenico Battisti preposito de' Filippini e pubblico repetitore. Il sig. don Giuseppe Donati prof. di morale e rettore del seminario. Tutti bravi. 10 maggio 1802 Nella sera dei dieci ha tuoneggiato fortemente, tempestato, e piovuto. 12 maggio 1802 Nel giorno 12 circa le undici di mattina fu sentito un gagliardo tremoto20 in Trento, ed in Pergine, Arco. Vedi sotto. 15 maggio 1802 Nel giorno 15 ha piovuto, nevicato sino in Sardagna, e vicino a Povo, e Margone, con freddo straordinario. 18 maggio 1802 Nel giorno 18, martedì nel castello di Trento vi fu concorso alle parrocchie austriache vacanti. Li concorrenti furono pochi. 19 maggio 1802 Nel giorno 19 fuvvi pure concorso alle parrocchie trentine vacanti. Li concorrenti furono molti. 12 maggio 1802 [sic] Nel detto giorno 12 alle dieci e mezza di mattina fu sentita una forte scossa di terremoto ondulatorio anche in Milano, che durò due minuti secondi. Viene scritto, che fece dei guasti a Crema, Caravaggio, Chiari, ed altri luoghi vicini. 23 maggio 1802 Li 23 da una lettera di Roma imparo, che là ora vi è carestia de' vittuali più grande di quella, che fuvvi in tempo de' francesi, ed anche della recente Repubblica romana. 16-23 magio 1802 [sic] Dai sedici sino ai 23 di questo in Trento la Guardia urbana celebrò l'anniversario della sua instituzione colla licenza del Capitolo reggente del principato. Fece cantare una Messa solenne,

    20 *Terremoto.

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    tirò al bersaglio, ballò in maschera, fece illuminare le contrade ecc. Venne perciò a Trento molta gente italiana, e tedesca. La pioggia disturbò qualche giorno li idee formate. 17 giugno 1802 Li diciassette, festa del Corpus Domini, siamo stati alla solita processione solennissima del Duomo, in numero 19. Partimmo dal convento alle sei, e mezza, e fummovi di ritorno alle nove, e tre quarti. Dissimo basso l'officio tutto, e di seguito sino a Terza inclusive. Poi fatta la sacra Comunione fu celebrata la Messa conventuale. Furonvi anche gli altri Regolari, cioè li PP. Cappuccini, PP. Conventuali, e PP. Agostiniani. Fuvvi pure la Guardia urbana con isfarzo. Ella suonò parecchi stromenti, e fece più sparate. Vi furono due agnelli fattucchiati21. Cantò la Messa ed uffiziò monsignor decano Conte Manci. Il tempo fu bellissimo. 26 giugno 1802 Li 26 sabato festa di san Vigilio siamo stati alla processione, e Messa solenne di san Vigilio nel Duomo. Partimmo dal convento alle otto e quasi tre quarti, e vi fummo di ritorno alle undici, e quasi tre quarti. Uffiziò monsignor decano Manci, ed intervennero tutti li Regolari, ed anche la Guardia urbana. Il Duomo fu pienissimo; ed il tempo bellissimo. Nella sera furono fatti li soliti fuochi artificiali. 3 luglio 1802 Nella sera de' 3 di luglio ho ricevuto dall'imprial regio Officio Circolare di Roveredo con data de' 24 giugno 1802 quest'ordine diretto al rev.do Padre Provinciale de' Francescani. Trento. Siccome ne' conventi de' Cappuccini non si trova niun sacerdote, che parli la lingua tedesca, e sia quindi capace di assistere gl'infermi nello spedale militare di Roveredo, perciò l'ecc. Governo ordina con suo decreto de' 2 corrente di eccitare il M. R. P. Provinciale de' Francescani a destinare uno del suo Ordine, che vaglia a prestare questa spirituale assistenza. S'attende dunque sollecitamente dal Padre Provinciale una dichiarazione in proposito. Bar. Pizzini. Rosmini Num. 3270 militare 275, senza socrizione del segretario. 9 luglio 1802 Nel giorno di venerdì li nove di luglio, intorno alle quattro di sera, si appiccò il fuoco ad un luogo posto appresso alla casa molinara di Andrea Bommassaro detto Barbazza, tra san Francesco, e san Bernardino fuori di Trento, dove stava della paglia e della carrezza22, e si fece un grande incendio. Essendo però tostamente accorsa la Guardia urbana a suono di tamburo, e la cittadinanza colla campana a martello, fu estinto presto. Bruciò soltanto quel luogo, contiguo ad un fenile pieno da una parte, e dall'altra ad un luogo, dove stava molta materia combustibile, cioè vallania23 ecc. Li nove di luglio, venerdì, dal seminario di Trento, ch'è ancora nel palazzo Wolchenstein furono distribuiti li premi. Tavole del 1802 pubblicate in Trento 15 maggio. Convento di Trento Guardiano P. Gioseffantonio Vicario P. Gaudenzio P. Agostino P. Filippo lettore

    Convento di Arco Guardiano P. Amando Vicario P. Gasparo P. Crescenzio, morì entro l'anno 1802 P. Ciriaco P. Tommaso

    21 *Adobbati... 22 *Carice per fare il letto al bestiame. 23 *Vallonea, specie di quercia usata per estrarre coloranti.

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    P. Sisinnio lettore P. Ignazio P. Crisostomo P. Cesario confess. P. Regalato P. Giovanni Antonio

    Studenti P. Benedetto F. Luigi F. Arcangelo F. Giovanni Pio F. Vincenzo Maria

    Fratelli F. Feliciano F. Abbondanzio F. Gervasio F. Vincenzo F. Lorenzo F. Pietro F. Nazario

    Curia Evangelista Ministro Vito Antonio segretario

    Infermeria P. Pietro Antonio 17 maii P. Bernardo cieco F. Salvadore F. Placido

    Domestici Domenico servo invalido Giacomo servo ragazzo di sagrestia

    P. Giacomantonio P. Bonaventura P. Emmanuele

    Fratelli F. Umile F. Leone F. Serafino F. Modesto F. Marcello Terziario

    Convento di Borgo Guardiano P. Pietro Damiano Vicario P. Geremia P. Attanasio P. Gerardo P. Massimo P. Simon Pietro P. Giuseppe primierino

    Fratelli F. Mattia dai 25 agosto F. Constantino

    Convento di Pergine Guardiano P. Daniele Vicario P. Prosdocimo P. Gio. Maria P. Cipriano P. Raffaele P. Illuminato lettore P. Wenceslao P. Gregorio

    Chierici F. Clemente

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    F. Prospero F. Biasio F. Mansueto Terziario

    F. Maurizio F. Basilio

    Fratelli F. Abbondio F. Masseo F. Ruffino F. Luca F. Bartolommeo F. Pacifico Cappelletto servo

    Convento di Roveredo Guardiano P. Pietro Paolo Vicario P. Michelangelo P. Isidoro P. Carlo Felice P. Celestino P. Giangiacomo P. Accursio P. Giuseppe Andrea

    Fratelli F. Angelo, morì a Trento li 26 dic. 1802 F. Donato F. Raimondo F. Gio. Battista Terziario , morì a Trento li

    14 giugno 1802

    Convento di Cles Guardiano P. Lorenzo Vicario P. Stefano, maestro P. Paolo P. Mariano P. Niccolao P. Anacleto P. Vigilio lettore

    Chierici F. Candido F. Lodovico F. Antonio F. Casimiro

    Fratelli F. Santo F. Valentino F. Pasquale F. Gioachino F. Domenico Terziario

    Convento di Mezzolombardo Guardiano P. Romedio Vicario P. Giorgio P. Ubaldo P. Fortunato P. Francesco Felice P. Pietro Antonio dal 5 settembre P. Francesco Maria

    Fratelli F. Benigno F. Giosafatte

    Convento di Campo Lomaso Guardiano P. Damasceno Vicario P. Patrizio P. Davide lettore P. Giuseppe Maria

    Studenti F. Cirillo F. Bernardino F. Pietro Alcantara

    Fratelli

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    F. Mattia sino ai 24 agosto F. Felice F. Leonardo Terziario

    F. Egidio F. Giuseppe F. Mauro F. Michele Terziario

    Convento di Cavalese Guardiano P. Ilario Vicario P. Lattanzio P. Giacinto P. Ippolito P. Eusebio

    Studenti P. Leonardo P. Giambattista F. Saverio F. Alberto

    Fratelli F. Vitale F. Silverio F. Marco F. Cosmo F. Gio. Maria Terziario

    10 luglio 1802 Li dieci, sabato, fu portato a questa nostra sagrestia il cartello stampato della Curia ecclesiastica sede vacante, che dicasi nella santa Messa l'orazione ad petendam pluviam, essendo un caldo eccessivo, e lungo, e secca la terra 12 luglio 1802 Nella notte de' dodici ai tredici ha piovuto bene. Così pure ne' giorni 13 e 14 e successe del fresco non picciolo. Negli ultimi giorni di luglio le Fradaglie sono ritornate dalle madri Orsoline al loro conservatorio. 7 agosto 1802 Li 7 d'agosto cominciammo a dire nella santa Messa la colletta ad petendam pluviam. 8 agosto 1802 Gli otto domenica, correndo il Perdono d'Assisi fuvvi gran concorso a questa nostra chiesa di san Bernardino, ed anche a quella di s. Maddalena, officiata anche dai nostri Terziari. 10 agosto 1802 Li 10 agosto la parrocchia di Melombardo24 venne al ss. Crocifisso di Trento processionalmente per implorare la necessarissima pioggia. Il caldo è propriamente eccessivo.

    24 *Mezzolombardo.

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    12 agosto 1802 Li dodici furono in Trento più processioni forestiere per la pioggia. 15 agosto 1802 Li 15, domenica, e festa dell'Assunzione di Maria Santissima il Duomo di Trento con tutta la città fu processionalmente alla chiesa di s. Maria Maggiore portandovi la sacra Immagine della ss. Vergine detta del coro, e di s. Luca. V'intervennero anche i Regolari. Cantò la santa Messa monsignor Vicario Zambaiti. Fu fatta per ottenere dal Cielo la necessarissima pioggia. Per lo stesso fine la valle di Cavedine ai dieci fu processionalmente alla nostra Madonna delle Grazie nella campagna di Arco. Ma fu composta da soli preti, e circa 800 uomini, senza veruna donna. I preti pranzarono nella canonica di Arco pregata dai sindaci di Cavedine. 16 agosto 1802 Li 16, festa di san Rocco, e giorno di lunedì, li trentini hanno fatto la solita processione al romitorio di san Rocco nel dosso di Castelliero. Per impetrare la pioggia furono fatte delle pubbliche orazioni nelle quattro chiese parrocchiali di Trento, e poi li 16 agosto lunedì nella chiesa de' PP. Agostiniani, li 17 nella chiesa della ss. Trinità dai PP. dell'Oratorio, li 18 ivi dai PP. di s. Francesco, li 19 nella chiesa della Confraternita della Morte, li 29 in quella della Confraternita dell'Annunziata, li 21 nella chiesa di s. Pietro dai Divoti di s. Pietro, li 22 domenica nella chiesa delle Madri Orsoline. A voce fu insinuato a noi Riformati, ai PP. Cappuccini, ed alle Clarisse di fare lo stesso in questa settimana. 19 agosto 1802 Li 19, giovedì noi bernardinisti abbiamo fatta la detta funzione mattina, e sera, senza concorso. 21 agosto 1802 Li 21, sabato, una processione di fanciulle tutte vestite di bianco, e con un fazzoletto bianco sulla testa, vennero da s. Maria Maggiore, fece la Via Crucis, ed ascoltò la santa Messa in questa nostra chiesa che pregati cantammo noi gratis all'altare della Madonna di san Luca. La cantammo dell'Assunta con Gloria, e Credo e colla giunta dell'orazione ad petendam pluviam soltanto. 22 agosto 1802 Li 22, domenica in Trento fu fatta la solita processione del voto della città per la liberazione dal contagio del 1630, ed ho inteso, che fu stabilito allora il giorno 19 d'agosto da festarsi, perché in tal giorno non morì veruno. Oggidì inter Missarum solemnia ho sentito pubblicare dal piovano di s. Maddalena un proclama rapporto al corso de' tronetti, che cesserà nell'ultimo giorno del corrente. Il proclama è della Reggenza capitolare. Vuolsi, che sieno accettati sino al detto giorno per li pagamenti delle cose commestibili, e si vieta il serrare le botteghe, ed osterie. Sono nati dei disturbi per questo bando de' tronetti. La cancelleria vescovile con data de' 21 ha ordinato un altro rotolo per impetrare la pioggia durante sino alla domenica de' 29 agosto. Sarà dunque li 23 al Suffragio, li 24 alla Congregazione Mariana presso le Madri Orsoline, li 25 le Madri di s. Chiara, li 26 li PP. Cappuccini, li 27 noi Riformati, li 28 la Congregazione Mariana nella chiesa delle Madri Orsoline, li 29 la Compagnia de' Cinturati in s. Marco. Sono parecchi giorni, che la terra vedesi coperta di una densa caligine cagionata dalla siccità, e dal calore del sole. L'aria è infuocata.

  • 15

    26 agosto 1802 Li 26, giovedì mattina è venuta a questa nostra chiesa di s. Bernardino una processione di fanciulli, e fanciulle della parrocchia di s. Maria Maggiore, la quale fece celebrare una Messa, e l'ascoltò. Innanzi d'entrare in chiesa fece la Via Crucis, facendo ogni stazione i fanciulli, e poi le fanciulle separatamente. Sul mezzogiorno cominciò a piovere, e piovette circa tre ore pacificamente. Dopo alcuni tuoni cessò la pioggia, e la caligine, e successe del fresco. 27 agosto 1802 Li 27 in Trento fuvvi del bisbiglio per il bando de' tronetti, oggidì ridotti a sette carentani per alcuni mesi, cioè fino ai 31 marzo Non vedesi ora altra moneta. Li mercanti obbligati a prendere gli accennati tronetti non vogliono dare ai compratori quel di più, che non esige la merce in moneta, e crescono il prezzo della merce. Per questo il Magistrato consolare ha fatto stampare alcune cedole picciole con questa inscrizione:

    Soldi uno I.

    Magistrato consolare di Trento

    Un'altra di soldi 5. Fuvvi pericolo di tumulti contra il Magistrato e quindi furono accresciute le guardie. 27-28 agosto 1802 Li 27 e 28, venerdì e sabato in Trento furono aperte le beccarie, e tanti hanno mangiato carne colla scusa, che pel bando de' tronetti non potevano aver altro dai botteghieri. La beccaria dovette stare aperta tutto il giorno ultimo di agosto e ricevere i tronetti pieni. La Guardia civica impedì li disturbi, che potevano nascere. Dispiacque molto ai cittadini, che dal Magistrato fu assai impicciolito il pane; ma tale diminuzione durò poco. I viglietti del Magistrato cessarono ai tre di settembre. 9 settembre 1802 Li nove, giovedì mattina di settembre, in Trento fu fatta la solita processione a s. Maria. Li nostri frati partirono dal convento alle nove e ritornaronvi alle undici e mezza in punto. Anche in questa settimana furono ordinate delle preci per ottenere la pioggia in più chiese della città sino ai dodici. Nella sera dei nove il Signor Iddio finalmente ci ha dato una buona pioggia con molti lampi, e con tuoni spaventosi. 12 settembre 1802 Nella notte, e nel giorno dodicesimo ha nuovamente piovuto. Ho sentito pubblicare dall'altare, che sono state perdute parecchie cedole monetarie da diversi. Così ho inteso più altre volte anche negli anni scorsi. Il pubblico lagnasi molto di così fatta

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    moneta e perché viene ricevuta malvolentieri, e perché riesce assai malcomoda, specialmente per li poveri. Nella notte precedente al giorno ventesimo ha piovuto bene. 22-23 settembre 1802 Ne' giorni 22 e 23 fu il concorso di 40 preti per la parrocchia di Lomaso nella Giudicaria minore; la quale toccò a don Filippo Visintainer di Cles. Il vescovo di Verona nelle sue lettere patenti scrive Veronae C. M., forse per accennare la parte soggetta alla Cesarea Maestà dell'imperatore de' Romani, oppure Veronae Cisalpinae Maioris. 1 ottobre 1802 Nel giorno primo di ottobre, venerdì sera, li Padri Minori Conventuali da s. Trinità di Trento finalmente sono ritornati al loro convento di san Francesco fuori delle mura di Trento, restaurato, e quasi rinnovato. Presentemente sono pochi, cioè il P. Guardiano Bernardino Borghese da Mechel, il P. Domenico Gelici da Cavalese, Fra Francesco Bernardi da Cognola, ed il Padre Vincenzio Maccani da Cles Vicario parrocchiale de' Padri Somaschi a s. Maddalena. Vedi sotto al 25 luglio 1803. 2 ottobre 1802 Li due di mattina il signor barone Ignazio Trentini è partito da Trento infermo per Pavia col suo fratello canonico Giambattista, col prete Tommaso Spregner, col chirurgo Giangirolamo Concini, e con un servidore. Tornarono li 16 ottobre. 3 ottobre 1802 Li tre domenica del ss. Rosario li nostri Religiosi hanno predicato in Aldeno, Cognola, e Villa Montana25. In questi giorni, ed in altri dello scaduto settembre li molinari della Busa di san Bernardino, colla licenza del Magistrato consolare hanno resa men erta la strada, che porta alla detta Busa levando il selciato, e con mine cavando del cengio sotto la nostra Via Crucis. 5 ottobre 1802 Li cinque i trentini hanno dato principio alla vendemmia generale, avendo già vindemiati gli orti, e le Giare ai due e tre, secondo il solito. Il tempo fu suttissimo sino agli ultimi giorni, ne' quali piovette alquanto. L'uva fu buona e sana e copiosa. Tavole nostre pubblicate li 4 ottobre 1802

    Convento di Trento Guardiano P. Davide Vicario P. Gaudenzio P. Agostino P. Grisostomo P. Filippo lettore P. Ignazio P. Cesario confessore P. Gasparo P. Gio. Antonio

    Studenti P. Cirillo

    Convento di Arco Guardiano P. Lorenzo Vicario P. Regalato P. Damiano P. Paolo P. Cipriano P. Tommaso P. Bonaventura P. Vigilio lettore di logica

    Chierici Fra Saverio F. Candido

    25 *Villamontagna.

  • 17

    P. Benedetto P. Arcangelo Maria Fra Aloisio Fra Vincenzio Maria

    Fratelli F. Feliciano F. Abbondanzio F. Santo F. Vincenzio F. Lorenzo F. Pietro F. Nazario F. Ladislao Terziario novizio

    Infermeria P. Bernardo F. Salvadore F. Placido F. Mattia

    F. Lodovico F. Antonio F. Casimiro

    Fratelli F. Umile F. Leone F. Serafino F. Gaetano novizio F. Marcello Terziario

    Convento di Borgo Valsugana Guardiano P. Massimo Vicario P. Attanasio P. Pietro Paolo P. Fortunato P. Simon Pietro P. Innocenzio P. Illuminato lettore di filosofia P. Giuseppe

    Chierici F. Clemente F. Maurizio F. Basilio F. Alberto

    Fratelli F. Mattia usque ad 10 nov. F. Biasio F. Prospero F. Modesto F. Mansueto Terziario

    Convento di Pergine Guardiano P. Daniele Vicario P. Amando P. Sisinnio lettore teologia P. Gio. Maria P. Raffaele P. Gerardo P. Gregorio

    Studenti P. Bernardino F. Pietro Alcantara P. Gio. Pio sacerdote

    Fratelli F. Abbondio F. Masseo F. Ruffino F. Gervasio F. Luca F. Pacifico

    Convento di Roveredo Guardiano P. Giangiuseppe Vicario P. Michelangelo P. Giuseppe Antonio

    Convento di Cles Guardiano P. Vito Antonio Vicario P. Prosdocimo, maestro P. Mariano

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    P. Carlo Felice Pino P. Isidoro P. Celestino P. Accursio P. Giuseppe Andrea

    Fratelli F. Angelo, morì a Trento li 26 dic. 1802 F. Constantino F. Valentino F. Raimondo F. Michele Terziario

    P. Ippolito P. Stefano P. Emmanuele P. Carlo Felice bresimano P. Giuseppe Maria

    Fratelli F. Bartolommeo F. Gioachino F. Pasquale

    Novizi chierici F. Carlantonio Pisetti F. Ambrosio Battisti F. Leopoldo F. Francesco Keller F. Floriano Piz F. Domenico Terziario

    Convento di Mezzolombardo Guardiano P. Geremia Vicario P. Niccolao P. Ubaldo P. Francesco Felice P. Pietro Antonio P. Giangiacomo P. Francesco Maria

    Fratelli F. Benigno F. Giosafatte F. Felice F. Leonardo Terziario F. Valerio Terziario novizio

    Convento di Campo Lomaso Guardiano P. Anacleto Vicario P. Ciriaco P. Giacomantonio P. Gio. Damasceno P. Wenceslao P. Romedio

    Fratelli F. Egidio F. Giuseppe F. Donato F. Mauro

    Convento di Cavalese Guardiano P. Giorgio Vicario P. Ilario P. Lattanzio lettore di morale P. Patrizio P. Giacinto P. Eusebio

    Studenti di morale F. Leonardo F. Gio. Battista

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    Fratelli F. Vitale F. Silverio F. Marco F. Cosmo F. Gio. Maria Terziario

    11 Ottobre 1802 Gli undici, giorno di lunedì, dopo una Messa solenne cantata dal P. Cesario, in questa nostra chiesa di san Bernardino ha fatto la sua solenne professa26 della nostra santa Regola come chierico Fra Casimiro Gerio da Pergine, essendo presente anche la di lui madre, una di lui sorella, il di lui maestro don Giacomo Mariotti. Fui presente anch'io. Egli terminò l'anno del suo noviziato ai sei in Mezzo Lombardo. Fu vestito in Cles. 16 ottobre 1802 Li sedici, sabato, li nostri Padri Filippo, e Giannantonio sono andati in Garniga, mandati dall'officio spirituale per predicarvi, e per sopire le differenze tra quel popolo per il nuovo curato. Vi predicarono mattina, e sera ne'giorni festivi de' 17 e 18. Il popolo non vuole il mandato dal dinasta27, protestando, che piuttosto starà sena Messa, e senza Sacramenti, anche in morte, e ciò specialmente le donne. 22 ottobre 1802 Li 22 giorno di venerdì in questa nostra chiesa di san Bernardino ho dato il nostro abito terziariale a fra Ladislao di Sardagna, detto Antonio de' Gasperi, nato li 29 settembre 1780. 23 ottobre 1802 Li 23 comparve un altro per essere vestito, e nel giorno 24 due altri sono venuti ad insinuarsi d'essere accettati. 3 novembre 1802 Li 3 novembre si presentò un altro del territorio calceranicano, cioè di Centa per essere vestito nostro chierico. De' laici non parlo altro. Li 3 pure dopo il vespro coll'aspersione dell'acqua santa cessò il demonio di travagliare su la porta di questo nostro convento la Pontalta di Povo, presente il di lei marito Giovanni. Quest'uomo si ha precipitato li 20 luglio 1803. 6 novembre 1802 Li sei, giorno di sabato sereno, circa le undici sono venuti a Trento molti soldati austriaci pacificamente, ed hanno preso il possesso della città, loro ceduto gentilmente dalla Guardia civica. 7 novembre 1802 Li sette, domenica circa le undici di mattina, è giunto a Trento il sig. Conte Bissingen governatore del Tirolo come commissario dell'imperatore capo dell'impero, cioè commissario provisorio28.

    26 *Professione dei voti solenni. 27 Conte Francesco di Lodrone. 28 Ferdinando Ernesto Conte di Bissingen governatore del Tirolo 11 settembre 1802. Carlo Maria

    Edler di Schenk secretario.

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    8 novembre 1802 Gli otto, lunedì, il detto commissario invitò a pranzo nel castello alcuni canonici, e diede una graziosa udienza al nostro P. Provinciale, e P. lettore Filippo. Il detto commissario si nomina Ferdinando Ernesto Conte di Bissingen. 12 novembre 1802 Li 12 venerdì, e festa di san Diego cominciammo a scaldare il refettorio. Finimmo li 3 marzo 1803. Ma poi fu riscaldato li 6 marzo. Finimmo li 15 marzo. 13 novembre 1802 Li 13 di mattina si vide la prima neve in questo nostro convento, la quale sparì presto. Alla porta nobile del castello di Trento stanno sempre due guardie austriache. 23 novembre 1802 Li 23 novembre leggo nella Gazzetta di Trento foglio 89, in data di Parigi 10 novembre quanto segue: Sono alcuni mesi che in Lione erasi stabilita una società sotto il nome di Padri della Fede di Gesù. Questa Congregazione, ch'ebbe la sua origine in Alemagna, e che riconosce per capo un certo Baccanari, segue le instruzioni de' Gesuiti, e conta fra i suoi membri alcuni individui di quest'Ordine. Informatone il Governo ordinò la di lei dissoluzione. Così ivi. Vedi sopra al 10 novembre 1801. 1 dicembre 1802 Nel primo di dicembre venne la seconda neve, che sparì presto. 4 dicembre 1802 Nel quarto giorno, sabato sono andati a Povo li nostri Padri Amando e Regalato Vicari di Pergine ed Arco per fare una quasi Missione, chiamati dal parroco Domenico Ricci. 7 dicembre 1802 Li sette dicembre nella Gazzetta trentina foglio 93, fu avvisato, che il Conte Teodoro Terlago Tabarelli dimorante in Trento, si lusinga d'avere, mediante le laboriose ed indefesse sue ricerche, ritrovato il modo di far pervenire le lettere ai rispettivi uffizi di posta senza il solito mezzo d'uomini, o di cavalli; e ciò per il corso postale di qualunque Stato. Asserisce, che tal posta nuova potrà essere perenne; che le lettere potranno partire, ed arrivare ogni momento; che le inondazioni non le ritarderanno; che un mercadante potrà per così dire tener un dialogo col suo corrispondente distante poche poste, giacché lo stesso riceverà nello stesso giorno risposta ad ogn'una delle molte sue repliche. Ma che l'esecuzione di una tal operazione ricerca spese non indifferenti. Suppone che la sua invenzione dovrebbe riportare allo Stato de' vantaggi considerabili, e che potrebbero impedirla i riflessi economici delle spese. Così l'avviso. Chi viverà potrà vedere, se si verificherà sì, o no un così fatto bene. Il medesimo Conte nacque da Tommaso Tabarelli, ha per moglie Teresa contessa Melchiori, senza figliuoli. 16 dicembre 1802 Li sedici dicembre il sig. Bernardino Manci segretario aulico di Trento dal nuovo Governo austriaco provisorio fu privato della segreteria, con suo danno sommo ed indicibile. Così ho inteso; ma fu falso. 17 dicembre 1802 Li 17 venerdì ha nevicato grossamente dalla mattina sino al merigio. La neve si fermò, e cominciò il freddo.

  • 21

    19 dicembre 1802 Li 19 domenica di sera finì la Missione povana, benché li povani abbiano pregato e strapregato il parroco, che a spese loro la facesse continuare ancora parecchi giorni, e per tal fine gli abbiano presentato una lettera di monsignor Vicario generale. Ma egli duro né pur volle aprire in loro presenza la lettera Predicatori nostri avventuali. Trento, a s. Maria Maggiore, il P. Custode Giuseppe Antonio. Aldeno, Il P. Gio. Antonio stando in Roveredo. Villazzano, il P. lettore Filippo, anche nella festa di santo Stefano. Cognola, il P. Gasparo la prima domenica, e poi il P. Ignazio Gardolo, il P. Davide la prima domenica; nella seconda e terza e nella festa della Concezione il

    P. Gasparo, perché il P. Guardiano Davide s'è ammalato. Volano, il P. diffinitore Carlo Felice da Trento. Calavino, e Vezzano, il P. Romedio stando a Campo. Altrove altri. In Pergine ha cominciato una Missione il signor don Vincenzo Angeli; ma dovette intermetterla,

    essendosi ammalato. Ritornò da Trento a Pergine per terminarla, ma l'infermità non glielo permise.

    Ne' passati giorni un prete di Trento Simon Poli ha dato cinquemila crosoni al Conte Prospero Sardagna tutti d'argento in specie, valutati soltanto dodici troni l'uno, mentre altri li valutano sedici troni, a patto, che il Conte dia ogni anno il nove per cento, e che morendo esso prete, anche subito subito, il capitale tutto sia del Conte senza verun obbligo. Li detti crosoni a troni 12 l'uno fanno 60.000 troni, ossia 12.000 fiorini, ed a troni 16 per cento fanno troni 80.000, ossia fiorini 16.000. Dunque li fiorini 12.000 portano il censo di annui fiorini 1.080. Il prete ha 67 anni di età. 21 dicembre 1802 Li 21 martedì dopo il pranzo li nostri Padri Davide Guardiano e Giuseppe Antonio Custode sono partiti di qui per Calavino a farvi una Missione. Ritornarono li 7 gennaio. Nella notte oscurissima de' 20 ai 21 dicembre venne dal nostro convento di Pergine a questo il fallito Dorighi detto Lesca di Trento. Partì poi nella sera de' 22 per Riva. ed oltra, perché gli fu detto, che non era sicuro in convento, essendo già stato presentato memoriale alla Curia ecclesiastica per estrarlo. Ma fu fermato in Verona e ricondotto a Trento. Avanti la festa del santo Natale di nostri Signore Gesù Cristo sono venuti a Trento da Venezia de' commedianti, specialmente per divertire i militari, che ne' passati giorni si divertirono nel palazzo del Conte Gervasio Alberti al Duomo. 26 dicembre 1802 Nella sera de' 26, giorno di domenica il soprallodato commissario Bissingen è partito da Trento per Insprugg, a pigliare, come fu detto, la sua famiglia, e poi passare a Venezia. Fu aspettato in vano alla commedia. Egli stava in Trento molto volentieri, tanto che ricusò di andare a Venezia. Ed il Magistrato consolare scrisse all'imperatore perché lo lasciasse qui sempre. 27 dicembre 1802 Li 27 da una donna di Civezzano mi fu confermato l'orrendo caso accaduto negli scorsi giorni qui a Trento: cioè che un putto civizzanese bislacco trovandosi all'osteria della Corona in Trento una sera molto tarda, e volendo andare a Civezzano, ne fu dissuaso dallo stalliero, ed egli giurò di voler andarvi quand'anche venisse accompagnato da due diavoli. Partì dunque, ed alla porta dell'Aquila trovò due in forma di signori, li quali seguitaronlo, finché accortosi che avevano le corna, e le gambe cavalline, tremando giunse ad un capitello della Madonna, dove inginocchiatosi la pregò li liberarlo, ed essi sparirono. Così ho inteso. Così pure da un uomo di Civezzano il primo gennaio 1803.

  • 22

    28 dicembre 1802 Li 28 ha prima piovuto e poi nevicato sino alla notte grossamente. 31 dicembre 1802 Li 31 venerdì dopo il pranzo anticipato il nostro P. Giannantonio di Moena è andato in Garniga per farvi da curato sino ai tre del prossimo gennaio, accompagnato da un ambasciatore straordinario della Repubblica di Garniga, e ad istanza di questi Padri Somaschi, nominatamente dal Padre Luigi Zambaiti di Trento, perché ieridì cacciato dispettosamente dal popolo è partito da Garniga don Antonio Cont di Pedersano curato intruso cola forza sbiresca da sua eccellenza Conte Francesco di Lodrone dinasta. Dicesi, e fu detto più e più volte, che specialmente le donne abborrirono il detto curato, e che da loro fu battuto e bastonato (ma questo da altri si nega). Che li garnigani protestarono di non voler ascoltare la di lui Messa, e di morire anche senza sacramenti piuttosto, che riceverli da lui. Ch'egli acquistò degli amici, e dei voti simoniacamente, e con regali. Un curato ha detto in presenza mia nell'agosto, che non solamente è indegno della cura d'anime, ma eziandio del sacerdozio. Egli trattò aspramente li garnigani, perché si vide spalleggiato dalla potenza dinastica. Ora il Conte Francesco è partito per Vienna. Per altro sembra molto strano, che un soggetto tale venga tollerato dall'Officio spirituale. Questa ha paura del dinasta. Il P. Gio. Antonio è ritornato al convento nella sera de' 4 essendo capitati in Garniga i due Somaschi iersera; de' quali è confessore il solo P. Sola. Dopo il ritorno di essi a Trento il paese restò senza verun sacerdote, onde per far battezzare un fanciullo convenne portarlo in un altro paese. Fu chiesto per supplimentario il su detto P. Gio. Antonio; ma il P. Guardiano si ha giustamente scusato. Predicatori nostri quaresimali del 1803. Trento nel Duomo il P. Antonio Maria Basilisco da Rovigno della Provincia veneta, col F.

    Marino. Gardolo, il P. Guardiano Davide da Tiarno. Meano, il P. lettore Filippo da Metztodeco. Ravina, e Romagnano, il P. Gasparo da Campo. Albiano, il P. Gio. Antonio da Moena. Borgo, il P. Giuseppe Maria da Pradazzo Cavalese, il P. Pietro Paolo da Roncegno Cles, il P. Guardiano Vito Antonio di Cles Castelnuovo, il P. Guardiano Massimo di Volano S. Felice di Garduno, il P. Pietro Damiano Levico, il P. lettore Sisinnio Maria da Sanzeno Lomaso, il P. Giuseppe Antonio da Cles Mechel, il P. Giangiacomo da Tiarno Mezlombardo, il P. Francesco Maria da Panchiato29 Meztodesco, il P. Ignazio da Trento Moena, e Pradazzo, il P. Vicario Ilario dai Bampi30. S. Michele ad Adige, il P. Geremia da Borgo. Noriglio, niun Frate. Nomi, il P. Carlo Felice. Pinedo, il P. Romedio da Cles. Pressano, e Verla, il P. Stefano da Sfruzzo31. Roncegno, Il P. Vicario Attanasio da Sardagna.

    29 *Panchià. 30 *Frazione di Civezzano. 31 *Sfruz.

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    Roveredo s. Maria, il P. Guardiano Giagiuseppe da Canzolino. Strigno, il P. Mariano. Tenno, il P. lettore Vigilio da Fondo. Telve, il P. Amando. Tesaro, Il P. Eusebio. Roncegno, il P. Damasceno. Tesino, il P. Giuseppe primierino32. Riva, il P. Vicario Pietro Regalato da Cares. Volano, il P. Accursio. Zambana, il P. Niccolao. Nago, niun Frate. Teresine di Roveredo, il P. Vicario Michel Angelo.

    ANNO DI GESÙ CRISTO SIGNOR NOSTRO 1803 1 gennaio 1803 Nel primo giorno di gennaio le così dette Fradaglie di Trento, nella loro chiesa di s. Maria della Misericordia hanno celebrato la loro solita festa principale del ss. Nome di Gesù. Dopo il vespro vi predicò, e fece un panegirico il nostro padre lettore Filippo da Meztodesco33. 2-3 gennaio 1803 Li due domenica è ritornato a Trento il sig. Conte di Bissingen, ed oggidì tre partì per Roveredo e Venezia. Fu nel castello ed al teatro, ed in chiesa. D'ordine del pubblico fu illuminata la Contrada Lunga e Larga. In Venezia sarà imperial regio commissario plenipotenziario, e capo organizzatore di quel Governo. Al pranzo di casa Alberti gli ha fatto una sinfonia la ex Guardia nazionale, che non volle alcun regalo. 4 gennaio 1803 Li quattro, martedì alle 7 di sera è giunto a Trento il signore Strobele successore del Conte Bissingen nel commissariato provisorio di Trento. Fu incontrato all'Avis dal sig. vice cancelliere Alberti, e da più altri. È assai vecchio, e quindi avrà per cooperatore un suo figiuolo. Venne da Insprugg. 18 gennaio 1803 Nella notte de' 17 ai 18 ha nevicato notabilmente, ma la neve sparì nello stesso giorno. Anche in un'altra notte della settimana scorsa nevicò qualche poco. Il Conte di Bissingen anche stando in Venezia ha della giurisdizione sopra i trentini (falso), li quali ora si divertono con festoni e festini, e commedie. Il di lui successore Strobele parla bene italiano. La stagione non sembra invernale; ma è umida. 27 gennaio 1803 Nella notte de' 26 ai 27 ha nevicato notabilmente. 28 gennaio 1803 Nel giorno 28 ha nevicato dalla mattina sino alla sera. Fu da me un Fontanario di Costa Savina per il dottore Giangaspero Baldo. Dopo questo è seguito è seguito un freddo tanto intenso, che si gelarono le acque, e l'Adige menò ghiaccio.

    32 *Da Primiero. 33 *Mezzocorona.

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    4 febbraio 1803 Nella notte venendo li quattro di febbraio ha nevicato non poco. 5 febbraio 1803 Nel dì quinto il vento fece volare la neve posta su li tetti delle case. Predicatori vescovili della Quaresima del 1803 Aldeno, Garniga, e Cimone festivo, don Luigi Chizzola di Mori. Avio, don Francesco Zanchetta veronese. Banale, Gio. Battista Santi di Riva d'anni 40. Besenello, e Mattarello, don Giacomucci (Giacomuzzi Bartolomeo?). Bleggio, o s. Croce, don Giuseppe Valentini curato di Poia Brentonico, don Salvadore Cattani curato di Termone sua patria d'anni 44. Calavino, don Giacomo Leonardi curato di Vezzano Cavedine, don Giacomo Faccioli da Besagno di Mori. Non predicò infermo. (Don Bernardino

    Cattoni di Cavedine). Civezzano, e Cognola festivo, don Gio. Battista Gelmini. Condino, don Carlo Torresanelli cappellano di Banale. Corredo, e Smarano, don Gio. Batta Barisella cappellano di Corredo. Denno, e Flavone, don Francesco Sluca curato di Samoclevo. Livo, don Vincenzo Nella curato d'Imaro34. Lizzana, e Isera festivo, don Gio. Battista Walter curato di Noriglio, d'anni 50. Malé, don Pietro Casna di Cagnò curato di Cagnò. Mori, don Innocenzo Turini di Roveredo. Dal Vò. Ossana, il proprio parroco Giuseppe Brutti. Pergine, don Bartolommeo Scrinzi di Roveredo. Povo, e Villazzano festivo, don Andrea Bonmassar premissario di Povo. Rendena, don Bartolommeo Floretta curato di Pinzolo. Revò, e Clotz35, don Romedio Conci di Malé. Sarnonico, Fondo e Romeno, don Gio. Giuliani cappellano di Fondo. Spor, e Vigo, don Alessandro Oliva curato di Spor Minore. Taio, e Torri36, don Niccolò Concini di Tueno. Tassullo, don Pietro Benvenuti curato di Celentino. Terlago, e Bsaelga festivo, don Tommaso Valle cappellano di Calavino. Val di Bono, don Gio. Antonio Zanotti di Riva d'anni 34. Val di Ledro, P. Tommaso Ramboni lucchese, Girolimino dell'Inviolata di Riva, richiesto dai

    ledrini. Vigolo e Calceranica, don Andrea Bernardi cappellano di Borgo. Villa Lagarina, P. Don Luigi Zambaiti Somasco. S. Zeno, e Dambel, don Gio. Batta Bresadola di Piazzola di Rabbi d'anni 34. Così ho scritto li 22 gennaio. 2 febbraio 1803 Li due di febbraio ho inteso, che in Vigolo di Vattaro ultimamente sia succeduto questo caso. Una mattina portando il parroco ad un infermo il sacro Viatico, una donna svegliò il suo marito, e lo stimolò, che andasse ad accompagnarlo. L'uomo le rispose, che dormì tre mesi anche Gesù Cristo, e che perciò voleva dormire anch'esso. Un'altra volta gli fece istanza, che andasse, ed ebbe la medesima risposta. Egli dorme ancora, ronfando, benché sia stato scosso, ed eccitato ad alzarsi dal signor parroco, da parecchi sacerdoti, anche Cappuccini missionari, ed altri. Così ho

    34 *Da Dimaro. 35 *Cloz. 36 *Torra.

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    inteso. Altri dicono, che è succeduto ciò in Padergnone, ed altri altrove. Dicono, che asserì l'uomo aver dormito tre mesi Gesù Cristo Signor Nostro quando nella passata estate non mandò pioggia, sebbene supplicato. 14 febbraio 1803 Li 14 febbraio continua il freddo intenso. Ma finora non si gelarono le ampolle della chiesa. 17 febbraio 1803 Li 17 febbraio pranzò, cenò e dormì in questo nostro convento il sig. Giuseppe Malachielli di Salò d'anni 84, parone della barca corriera del lago di Garda, venuto a Trento per impetrare qualche gratificazione dal Governo, ed anche di essere custode della barca principesca, detta Peotta, giacente oziosa nella Rocca di Riva. Ottenne trenta fiorini. Il Conte Graziadei gli fece dare i pranzi nella Ca di Dio, ed il consigliere Schreck il letto all'ospitale di s. Pietro. 20 febbraio 1803 Li 20 ho veduto a stampa la patente di monsignor Zambaiti, che coll'autorità della nunziatura apostolica di Vienna concede con data degli undici febbraio l'uso della carne nella seguente Quaresima, eccettuato il mercoledì delle Ceneri, il mercoledì delle Tempore, il mercoledì, giovedì, venerdì santo, e tutti li venerdì e sabati. Addio Quaresima. Ora in Trento si fa carnevale, maschere, festoni, balli, colla licenza del sig. commissario Strobele. Ho inteso, che nell'Italia la neve di questo febbraio fu alta straordinariamente, ed impedì la strada, cosicché a grande stento han potuto andar eziandio li cavalli, e cocchi. Così a Bassano, Mantova ecc. Ho pure inteso, che il famoso appaltatore del tabacco nello Stato veneto fu Girolamo Manfrini di Zara; ch'è morto improvvisamente; che vive un di lui figlio; e che si trattò da gran principe, con dispiacere di tutti; ch'essendo assai meschino cominciò a fare della roba colla dote della sua moglie Zarina. Fu dunque falsa la voce, che fosse nativo di Volano mia patria, dove sta una famiglia di Manfrini oriondi da Manfrino Villetta della cura d'Origlio37 sopra Volano. 23 febbraio 1803 Li 23 mercoledì delle Ceneri nel Duomo di Trento il Padre predicatore ha pubblicato la licenza della carne senza tenere la carta nelle mani; ed ha raccomandato l'augustissimo nostro sovrano. Noi abbiamo suonato sulla mezzanotte come prescrive il nostro cerimoniale per dar segno del principio della Quaresima; cosa intermessa38 dacché cui fu vietato dal vescovo Pietro Vigilio il dire il Mattutino nella mezza notte. Così ha ordinato il P. Guardiano. Dai molinari fu creduto un segno di morte. 24 febbraio 1803 Li 24 nuovamente il detto predicatore ha raccomandato l'augustissimo sovrano. 25 febbraio 1803 Li 25 venerdì il detto predicatore ha nuovamente ingiunta una Salve Regina per il nostro augustissimo sovrano, benché non sia stato ancora pubblicato ministerialmente il di lui diritto sovrano sopra Trento. Raccomandò anche al solito un'Avemmaria per gli altri divoti, che la dimandano. Fece lo stesso anche li 27-28 febbraio, primo marzo. Li 2 non predicò per male sopraggiuntogli. Così pure li tre. Predicò ai quattro. 5 marzo 1803 Li cinque nevicò, e piovette insieme sino al mezzogiorno. Sui vicini monti restovvi la neve.

    37 *Noriglio. 38 *Interrotta, sospesa.

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    6 marzo 1803 Li sei, domenica seconda di Quaresima piovette la mattina, ed anche dopo il pranzo. Il Padre predicatore del Duomo cominciò la predica alle nove, un'ora innanzi del solito, e dovette accorciarla, e poi pubblicò il proclama dell'Imperatore Francesco secondo dato in Vienna li 4 febbraio 1803 con cui ha unito alla Contea sua del Tirolo i due principati di Trento, e Bressanone, chiamati da lui distretti39. Fu presente con molta uffizialità S E. il signor Strobele di Pusteria commissario imperial regio provisorio di Trento. Furonvi molti canonici etc. Furono sparati de' mortari ecc. Fu poi cantata una Messa solenne col Te Deum. Distribuito del pane ai poveri dal Magistrato consolare ecc. Il tempo fu piovoso, ed impedì lo sparo più copioso de' mortaretti ecc. Il principato di Trento durò anni 776, cioè anni 775, mesi 9, giorni 6. In detto giorno sesto dovemmo riscaldare il refettorio. Finimmo li 15. Nel medesimo fu qui il P. F. Maturino di Monaco predicatore e confessore Riformato, andante a Roma come dimesso con moltissimi altri dal duca di Baviera, che abolisce le Religioni. Partì per Roveredo con un Fra Bernardo Terziario gli otto. 10 marzo 1803 Li 10 ho inteso dallo stampatore Monauni che dee mostrare tutto tutto ciò, che vuole stampare al nuovo governo politico. 16 marzo 1803 Li 16 mercoledì cominciammo anche qui a Trento il dire et Rege nostro Francisco nel Canone della santa Messa, ed il Regem nostrum nell'orazione compietale pro Territorio, secondo l'ordine del nostro P. Provinciale, ed il comandamento di Clemente XIII dell'anno 1761. 27 marzo 1803 Li 27 domenica di Passione siamo stati alla solita processione del Duomo per la santa Spina di Gesù Cristo Signor nostro. Partimmo dal convento alle tre e mezzo, e fummovi di ritorno alle cinque ed un quarto. Officiò monsignor decano Manci. Noi a stento fummo tredici, essendo venuti anche li predicatori di Romagnano, Gardolo, e Meano. Il tempo fu crudetto, ma sutto. 30 marzo 1803 Li trenta di marzo, mercoledì, furono in Trento tutte le superiorità del fu principato di Trento, cioè li giudici, Vicari, sindici ecc. a giurare fedeltà al re Francesco secondo nelle mani del commissario Strobele. 1 aprile 1803 Il primo dura tuttavia sui monti del Perginasco la neve rossa. Su altri pure dura eziandio bassa, ma bianca. Divenne rossa dopo una pioggetta nello scorso mese. Ha del rosso anche la neve del Monte Vigolano. L'imprimatur non più dassi dalla Curia ecclesiastica di Trento, ma dal commissario regio aulico. Quindi avendo il nostro P. lettore Filippo presentate le sue tesi per la stampa, il sig. Provicario generale fece loro questa soscrizione, ed il commissario soggiunse l'imprimatur. Leggo così: Nihil obstat, ut praedictae Positiones typis edantur. Sig.m 25 Martii 1803. I. A. de Manghin Provic. Geñlis Capitularis.

    Imprimatur de Strobl C. A.

    5 aprile 1803 Ai cinque martedì Santo li nostri Religiosi sono stati nel Duomo a fare la solita ora di adorazione al ss. Sacramento dalle 2 sino alle tre.

    39 *Vedi Compendiun diplomaticum V, n. 1098.

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    8 aprile 1803 Gli otto di mattina, essendo il venerdì Santo nella sagrestia del detto Duomo furono distribuiti gli Oli Santi, portati da Bressanone dal signor provicario Menghino. 10 aprile 1803 Li dieci, domenica di Pasqua, li PP. Conventuali hanno benedetta la loro chiesa, ed hanno cominciato a celebrarvi la santa Messa. Fecero campanò. 24 aprile 1803 Li 24 domenica seconda dopo Pasqua, nel Duomo di Trento la mattina ha fatto il discorso della Dolorata il nostro P. Amando da Covalo Vicario di Pergine: e dopo le quattro di sera fu fatta la solita solenne processione per la città, cui sono intervenuti anche li nostri Religiosi con tutti gli altri. Il tempo fu bello, e buono, benché nella mattina abbia sventato, piovuto, e tempestato. Li nostri furono 19 e li Cappuccini 21 essendovi li padri vocali intervenuti al Capitolo ne' giorni avanti, nel quale fecero Ministro il P. Stanislao Galvagni di Trento Vicario attuale di Trento. 1 maggio 1803 Nel primo giorno di maggio, essendo la domenica terza dopo Pasqua, e correndo la festa del nostro san Simonino protettore di Trento, fu fatta la solita solenne processione dalla parrocchia di s. Pietro, alla quale intervennero li canonici della cattedrale, i cleri delle quattro parrocchie, tutti li Regolari, il Magistrato consolare ecc. Anche noi fummo più numerosi del solito, essendo qui tutti li Padri capitolari per eleggere un Provinciale nuovo. Fummo 26. 4 maggio 1803 Li quattro, mercoledì, furono tradotti da Trento a Insprugg tutti li catenati della Casa di Correzione di Trento, situata oltre l'Adige nel fu convento di san Lorenzo. 11-12 maggio 1803 Gli 11 e 12 in questo nostro convento furono difese le tesi teologiche sotto il P. Filippo dai PP. Cirillo e Benedetto e dai fra Luigi e Vincenzo. Tutti hanno fatto molto bene. Gli argomentanti furono otto: il canonico baron Eyerle; il canonico Trentini; il provicario Menghini, il prof. Maistrelli; il prof. Gerloni, il P. Battisti; l'abate Lupi Francesco; il prof. Battisti. Tavole nostre fatte nel maggio 1803 pubblicate in Trento li 13 di sera.

    Convento di Trento Guardiano P. Davide Vicario P. Cesario P. Agostino P. Grisostomo P. Gaudenzio letterario P. Filippo lettor P. Ilario confess. P. Francesco Maria

    Studenti P. Bernardino P. Gio. Pio

    Chierici P. Aloisio sac. F. Vincenzo Maria

    Convento di Arco Guardiano P. Lorenzo Vicario P. Niccolò, maestro P. Gio. Evangelista P. Pietro Damiano P. Paolo P. Cipriano P. Tommaso P. Regalato P. Gio. Battista P. Benedetto

    Fratelli F. Umile F. Leone F. Serafino F. Lorenzo

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    F. Gio. Francesco F. Carlantonio F. Teodoro

    Fratelli F. Feliciano F. Abbondanzio F. Santo F. Vincenzo F. Pietro F. Modesto F. Nazario F. Cosmo

    Novizi chierici F. Floriano li 16 maggio F. Leopoldo li 16 maggio F. Gio. Pietro li 17 maggio F. Teodoro li 17 maggio F. Giacomo

    Infermeria P. Ignazio F. Salvadore F. Placido F. Valentino 29 settembre

    Novizi chierici

    F. Ambrosio da Sovero F. Epifanio da Roncone F. Massenzio da Lasino F. Ferdinando F. Crescenzio Caumo F. Apollinare Zorzi Novizio laico: F. Gaetano da Viarago

    Convento di Borgo Valsugana

    Guardiano P. Massimo Vicario P. Attanasio P. Pietro Paolo P. Fortunato P. Simon Pietro P. Innocenzio P. Vigilio lettore P. Giuseppe primierino

    Chierici P. Saverio sacerdote F. Lodovico F. Antonio F. Candido

    Fratelli F. Giuseppe F. Prospero F. Claudiano novizio F. Mansueto Terziario

    Convento di Pergine Guardiano P. Daniele Vicario P. Ciriaco P. Gio. Maria P. Amando P. Geremia lettore P. Bonaventura P. Gregorio

    Chierici F. Francescantonio F. Sisto F. Urbano

    Fratelli F. Abbondio F. Masseo F. Ruffino F. Gervasio F. Luca F. Pacifico

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    Convento di Roveredo Guardiano P. Giangiuseppe Vicario P. Michel Angelo P. Carlo Felice P. Isidoro P. Celestino P. Giuseppe Andrea P. Eusebio P. Giuseppe Maria

    Fratelli F. Mattia F. Valentino F. Raimondo F. Donato F. Michele Terziario

    Convento di Cles Guardiano P. Vito Antonio Vicario P. Prosdocimo P. Ippolito P. Illuminato lettor P. Emmanuele P. Carlo Felice da Bresimo P. Giovanni Antonio

    Chierici, studenti F. Clemente P. Alberto sacerdote F. Maurizio F. Casimiro

    Fratelli F. Marco F. Gioachino F. Pasquale F. Domenico Terziario

    Convento di Mezzolombardo Guardiano P. Accursio Vicario P. Raffaele P. Sisinnio lettore P. Francesco Felice P. Pietro Antonio P. Mariano

    Studenti P. Cirillo P. Arcangelo P. Pietro Alcantara F. Basilio

    Fratelli F. Benigno F. Giosafatte F. Felice F. Costantino li 27 giugno F. Leonardo Terziario F. Marcello Terziario

    Convento di Campo Lomaso Guardiano P. Anacleto Vicario P. Patrizio P. Ubaldo P. Giacomantonio P. Giacinto P. Giangiacomo P. Romedio

    Fratelli F. Egidio F. Biasio F. Mauro F. Lucio Terziario

    Convento di Cavalese Guardiano P. Stefano Vicario P. Giorgio, maestro

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    P. Lattanzio P. Gerardo P. Damasceno P. Wenceslao P. Leonardo

    Novizi chierici F. Angelo F. Sisto F. Gio. Francesco F. Carlantonio F. Urbano F. Floriano

    14 maggio 1803 Li 14 cominciarono gli esercizi spirituali in questo nostro convento 29 chierici secolari per prepararsi alle Ordinazioni, mandati dalla Curia ecclesiastica. Loro assiste il nostro P. Guardiano Davide. Vanno tutti in biblioteca, dove furono poste delle panche, ed un crocifisso grande. Nello stesso giorno 14 sabato nella nostra chiesa sopra la cappella detta del sepolcro, in una nicchia fatta apposta, fu collocata la statua di s. Veronica col sudario nelle mani, donataci ultroneamente dal sig. Niccolao Volani, e dalla sig. Margarita Buoninsegni di lui moglie, ambi pittori di Trento40. Tale statua di legno fu prima nell'altare di legno della Dolorata del Duomo, ora lapideo. 15 maggio 1803 Nel giorno 15 domenica quinta dopo la Pasqua, e terza di maggio, il nostro P. Provinciale Giuseppe Antonio da Cles ha terminato il suo ottavario di discorsi per le anime de' defunti nella chiesa del Carmine di Trento. 16 maggio 1803 Li sedici ha piovuto, e nevicato sul monte povano, ha soffiato del vento, e fatto gran freddo. La neve fu in Sardagna, sopra la villa. 17 maggio 1803 Li 17 martedì alle otto in punto la processione di Trento rogazionale fu nella nostra chiesa, e vi cantò la Messa della feria. Nel giorno avanti perché il tempo fu piovoso, non è uscita dal Duomo. 26 maggio 1803 Li 26 giovedì in Montagnaga di Pinedo per la Madonna di Caravaggio hanno predicato in tedesco il nostro P. lettore Filippo, ed in italiano il nostro parimente lettore Sisinnio. Fuvvi un grandissimo concorso di gente divota, che ricevette anche li Sacramenti della Penitenza, ed Eucaristia. Nel medesimo giorno fu portato alla nostra sacrestia l'ordine di dire la colletta ad petendam serenitatem, dopo, che sono cessate le pioggie. 9 giugno 1803 Li nove giugno, festa del Corpus Domini fu fatta la solita solenne processione in Trento. Li nostri Religiosi num. 21 partirono dal convento alle sei e mezza, e furonvi di ritorno vicino alle dieci. Dissero a voce bassa tutto l'officio, e di seguito Mattutino, Lodi, Prima, e Terza. Poi

    40 Fu levata, e ristituita ai Volani li 7 agosto 1804, come indecente.

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    fecero la santa Comunione, ed assistettero alla Messa conventuale. Andarono senza mantello. Il tempo fu sereno, e buono. In Trento sono assai frequentate le commedie. Una sera furono raccolti per la prima donna circa 1.000 fiorini, tra' quali dodici zecchini d'oro. Per altro il dare la licenza delle commedie apparteneva al Magistrato consolare. Ora la dà il commissario imperiale. In questi giorni furono incamerate le entrate de' canonici di Trento. 13 giugno 1803 Li tredici nella loro chiesa di s. Francesco ristabilita li Padri Conventuali hanno solennizzato la festa del gloriosissimo taumaturgo sant'Antonio detto da Padova, dopo d'avervi eretto un altare in vece della cappella, che fuvvi avanti la guerra. Panegiricovvi41 il P. Davide 42 nostro Guardiano. Leggo, che nel Ledro fanno una Missione cinque Religiosi Paccanaristi, cioè della Fede di Gesù, predicando quattro volte al giorno, una per li putti, una per le putte, una per li maritati, ed una per tutti. La cominciarono ai nove, festa del Corpus Domini, e la finiranno li 19. Il P. Finelli veneto è capo e segretario del P. Paccanaro 26 giugno 1803 Li 26 domenica e festa di san Vigilio li nostri Religiosi sono andati alla processione del Duomo. Partirono dal convento alle otto e tre quarti; e ritornarono alle dodici in punto. Uffiziò monsignor decano Manci; e per quanto mi fu detto sull'orchestra cantarono due teatrali. Nella sera furono fatti li soliti fuochi artificiali. Li suddetti missionari fecero molto bene. Leggo particolarmente, che conchiusero la pace tra il sig. dottore Degara ed il signore Sforza, rotta già 10 anni con iscandalo di tutto il Ledro, e quindi li processi grandi, e grossi furono bruciati sul cimitero, fu fatto campanò, e cantato nella chiesa parrocchiale l'inno Te Deum. Ora predicano in Riva col titolo di esercizi spirituali ad istanza della plebe, ed onta della nobiltà, che ha impegno coi comici. Ho veduto un libriccino di tesi filosofiche difese dai nostri Religiosi in Bolgiano li 27 del corrente giugno in lingua tedesca. Furono scritte nella latina; ma Insprugg le volle nella tedesca, e di molte ne ammise soltanto 34. 30 giugno 1803 L'ultimo di giugno li comici finirono le loro diaboliche funzioni in Trento. 3 luglio 1803 Li tre di luglio, domenica, in san Pietro di Trento fu solennizzata al solito la festa della Madonna di Caravaggio, per opera della buona putta Maria Vincenzi. Predicovvi la quarta volta il P. Davide nostro Guardiano, ed officiò il canonico barone d'Eyerle. 6 luglio 1803 Li sei cominciammo a dire nella santa Messa la colletta ad petendam pluviam. 9 luglio 1803 Li nove, sabato, avanti del giorno, da una donna sconosciuta fu portato alla nostra porta un fanciullo nato di fresco. Fu veduta da un uomo che ha dormito ivi. Nello stesso giorno fu dato principio ad aprire il muro della città di rimpetto alla chiesa di s. Francesco per farvi una porta. Di ciò fu parlato anche quando presso la detta chiesa venne fatto il cimitero comune. In vicinanza di quel luogo fuvvi una porta, la quale venne chiusa intorno al 1450, come si ha da una lettera di Papa Niccolò quinto, che sta negli Annali francescani del padre Waddingo all'anno 1451, n. 68 del registro.

    41 *Vi fece il panegirico. 42 *Degara.

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    12 luglio 1803 Li dodici il Conte Girolamo Malfatti fu in procinto di fare un duello a pistola con un ufficiale militare. Fu però impedito, ma con grande strepito, e bisbiglio della Contrada. 14 luglio 1803 Li quattordici il Signor Iddio ci graziò con una buona pioggia. 10 luglio 1803 [sic] Li dieci del corrente, giorno di domenica, nel palazzo del Conte Pio di Wolchenstein furono distribuiti li premi agli scolari del liceo vescovile. Furono tre soli per iscuola ex profectu litterario per annum. Gli scolari furono 84. Li premiati furono in Poesi Giuseppe Antonio Ricci di Trento. Alfonso Paoli di Mezlombardo. Antonio Steffenelli di Fondo. In Rethorica Aloisio Antonio Cloch di Trento. Giuseppe Albertini di Calavino. Michele Mendini da Val di Non. In suprema gram. Antonio Salvoti da Mori. Gio. Maria Lupi di Trento. Giacomo Ricci di Trento. In media gram. Francesco Voltolini di Trento. Gio. Claudio Ciani di Trento. Gius. de Vigili da Mezlombardo. Girolamo Conte de Pompeati di Trento. In infima gram. Francesco Alessandrini di Trento. Simone Zucchelli di Trento. Gio. Batta Zini di Cavareno. In principiis. Andrea Chilovi di Trento. Giorgio Zaiotti di Trento. Damiano Garbari di Trento. I logici furono 26. I fisici 28. Li primi tre logici furono Giuseppe Menghini da Val di Non. Giacomo Refatti da Pergine. Niccolò Boccagni da Val di Ledro. I primi tre fisici Giovanni Battista Scarpari da Storo. Pietro Casagrande da Pergine. Leonardo Ricci di Trento. De' teologi, e canonisti non so il numero; bensì che non furono pochi. 24 luglio 1803 Li 24 domenica li nostri Padri sono stati in Aldeno, in Sardagna, ed in Gardolo a supplire per li signori curati, e fare le loro veci. Uno di essi predicò in s. Maria di Trento; un altro disse la Messa prima in s. Bartolommeo di Villazzano, ed un altro la Messa ultima al Suffragio di Trento. Il confessore delle monache fu a loro servizio spirituale in s. Chiara. Tutti ebbero compagni. Due furono infermi. Gli altri servirono in convento. Poco più, o poco meno succede a questo convento di s. Bernardino anche in altri giorni festivi, e feriali. 25 luglio 1803 Li 25 lunedì mattina dal Governo provisorio austriaco di Trento per mezzo del colonnello Prugger, fu intimata la soppressione totale del convento di san Francesco di Minori Conventuali43, ed al Collegio di s. Maria Maddalena de' chierici Regolari Somaschi, entrambi di Trento, dal barone Giovanni di Schluga44. Li Conventuali sono il P. Bernardino Borghese da Mechel Guardiano d'anni 65, il P. Francesco Viganoni di Roveredo d'anni 67, il P. Domenico Ielico da Cavalese d'anni 58, il P. Vigilio Ioas di Trento d'anni 29, il P. Vincenzo Maccani da Cles d'anni 52, P. Gaetano Marchetti di Trento, F. Francesco Bernardi da Cognola laico vecchio, oltre gli assenti. Li Somaschi poi il P. Gioachino Sola da Pavia Preposito d'anni 61, il P. Francesco Gasperini da Roveredo d'anni 79 e mezzo, il P. Agostino Bertoldi da Cles d'anni 53, il P. Aloisio quondam Giovanni Aloisio Zambaiti di Trento d'anni 35, il P. Giuseppe Lazari di Trento d'anni 34. Fra Giacomo Menegotti di Bedollo laico d'anni 79, maestro di gramatica. Era Vicario parrocchiale per gli stessi PP. Somaschi a s. Maddalena il P. Vincenzo Maccani da Cles francescano Conventuale. Il P. Borghese Guardiano dovette consegnare subito subito tutto il danaro, ed anche quel poco che per l'uso cotidiano teneva in tasca. Tale intimazione fu fatta ad una stessa ora in ambidue i luoghi, con questo che gl'individui restino secolarizzati. Nella lettera di soppressione furono detti ex Religiosi. Cominciarono li Francescani ad abitare il detto convento dopo d'averlo rifatto

    43 Il capitale de' conventuali fu trovato di fiorini 31.000, oltre la chiesa, e convento. 44 Più avanti è scritto Slugen.

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    nel primo giorno dell'ottobre scaduto ex dictis supra al primo ottobre 1802. Né gli uni, né gli altri sono compassionati da' trentini. Il Padre Sola fu nostro Riformato nella Provincia di Milano nel 1777, lettore teologo, e predicatore quotidiano. Diventò Somasco ad istanza del P. Generale de' Somaschi, e con consenso del P. Commissario Bonaventura di Piacenza, perché l'imperatore austriaco minacciò la soppressione de' Frati mendicanti. Il detto padre venne a Trento per esser anche piovano; ma il P. Maccani troppo ha indugiato il ritorno al suo convento, benché s'avesse in esso fatte due buone, e belle camerine. 30 luglio 1803 Li 30 sabato d'ordine del sig. Commissario Strobele furono sigillati gli archivi del vescovo, e del Capitolo di Trento. 31 luglio 1803 Li 31, domenica, li nostri Padri sono stati a supplire per li signori curati di Aldeno, Sardagna, e Cognola: a dire la Messa prima in Ravina, ed a s. Bartolommeo di Villazzano; a dire l'ultima al Suffragio di Trento, e la conventuale a santa Chiara. 1 agosto 1803 Nel primo di agosto con un carro furono condotti nel castello di Trento i libri del convento di san Francesco. Nel medesimo giorno il sig. Antonio Fedrigoni botteghiero di Trento ci ha mandato una galleda d'olio affinché in ogni martedì per tutto un anno accendiamo a s. Antonio nostro la lampada. 6 agosto 1803 Li sei agosto, sabato, il sig. don Giovanni Putzer da Taufers, professore di sacra Scrittura nel seminario di Trento fu onorato da sua maestà Francesco secondo con una croce d'oro per avere assistito ai soldati ammalati al tempo della guerra. Gli fu appesa al collo dal sig. Gio. di Strobl commissario aulico, e vice presidente del Governo dell'Austria Superiore, alla presenza dell'imperial regia delegazione politica, del capo console, e d'un altro console invitati apposta. 14 agosto 1803 Li 14, domenica li nostri Padri sono stati a servire in Villa Montana45, Gardolo, Aviso, Ravina, Villazzano, Suffragio, s. Chiara. Così poco più, poco meno fanno ogni festa. 21 agosto 1803 Li 21 domenica in Trento fu fatta la solita processione e funzione del voto della città. Furonvi anche li Padri Conventuali, benché sia stata loro intimata la soppressione. Li nostri invitati per le nove ed un quarto dovettero aspettare molto nel Duomo e furono di ritorno alle undici e mezza. Furono 17 in numero. 26 agosto 1803 Li 26 venerdì alcuni uomini lavaronesi cominciarono a cavare de' sassi sul nostro monte per fare de' ripari alla Fersina, mandati dal Magistrato consolare, che ci chiese licenza di permettere tal cava. 28 agosto 1803 Li 28 agosto sono partiti da questo nostro convento li due roncognini46 Bartolommedi, che vi vennero nel giornom 13 per avere ammazzato uno andato per rubar loro de' persici. Sono andati nelle giurisdizioni de' Conti di Lodrone.

    45 *Villamontagna. 46 *Da Roncogno.

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    6 settembre 1803 Li sei di settembre il P. Gioachino Sola da Pavia Preposito de' Padri Somaschi a s. Maddalena di Trento, mi ha detto che in breve la sua Religione terrà Capitolo generale in Amelia città dell'Umbria per eleggere un Generale; e che egli per dispensa di Pio VII potrà mandarvi il suo voto sigillato senza portarvisi personalmente, attese le turbolenze moderne cagionate delle guerre, e dalle mutazioni di Governo. 9 settembre 1803 Li nove, giorno di venerdì, in Trento fu fatta dal Duomo la solita processione a Santa Maria Maggiore colla Messa votiva solenne per il voto provinciale fatto nel 1703 per la liberazione dall'assedio de' francesi. Vi furono tutti li Regolari, anche li francescani. Cantò la Messa il sig. don Battista Bonetti di Molveno cappellano del Duomo. Negli ultimi di questo mese d'ordine dell'imp. regia provisoria delegazione in publico-politicis di Trento nel castello di Trento furono posti in pubblico incanto li graspati, ch'erano di ragione della Camera, Mensa, e Capitolo di Trento, cioè li graspati delle decime di Centa, Contorna, Povo, Mar, Sopramonte, Fornas47, Campotrentino, Muralta, Mesiano, s. Bartolommeo, Villazzano, Grezzi di Mattarello, Albere, Lamar, Paradiso, Aquila, Pedigaza, Padergnone, Pian di Sarca, Cavedine, masi dodici di Sarca. 2 ottobre 1803 Li due domenica e festa del ss. Rosario i nostri Padri furono a predicare in Meano, Gardolo, Cognola, Mattarello, Aldeno e per accidente in Terlago. In Aldeno fu fatta una solennità straordinaria, e molto sfarzosa, per cui fu stampato un sonetto intitolato: Solennizzandosi mirabilmente in Aldeno li 2 ottobre dell'anno 1803 il giorno glorioso, e trionfante della Beatissima Vergine del ss. Rosario sonetto umiliato al merito singolare dell'illustre e reverendo signor don Giovanni Maria de' Gaspari curato degnissimo dello stesso luogo... In attestato del più giusto, ed esultante piacere B. L. In Trento, presso Simone Girolamo Battisti, con lic. de' sup. 4 ottobre 1803 Li quattro, festa del nostro Serafico padre s. Francesco nel Duomo di Trento per solennizzare il giorno nomastico di sua maestà nostro sovrano fu cantata una Messa da monsignor Conte Manci decano, coll'intervento del signore Strobele commissario regio, del Consiglio aulico, del Magistrato civico, della soldatesca. ed anche di due nostri Religiosi. Li soldati fecero strepito coi loro moschetti, e le campane del Duomo col loro suono, anche nella sera precedente. Nella detta Messa fu cantato anche il Credo. 10 ottobre 1803 Li dieci, lunedì, dai trentini si diede principio alle vendemmie. Li due primi giorni sono per li così detti orti, e Ghiare. 5 ottobre 1803 [sic] Li cinque di mattina cessarono di cavare sassi nel nostro monte gli uomini lavaronesi, perché disgustati dal Magistrato, che diede ad altri la fabbrica de' muri, già promessa ai lavaronesi. 24 ottobre 1803 Li 24 ottobre, giorno di lunedì, circa le sette di mattina li Padri Minori Conventuali hanno risegnato il loro convento di s. Francesco al Governo austriaco di Trento, che vi metterà de' soldati. Sono stati tutti secolarizzati. Tal giorno fu travagliato da vento crudo, e gagliardo, non però continuo.

    47 *Fornace.

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    25 ottobre 1803 Li 25 ottobre di mattina lui padri Somaschi hanno risegnato il loro Collegio al suddetto Governo, e restarono tutti secolarizzati. Frattanto avranno 48 carantani al giorno, e li Conventuali 45. L'esecutore imperiale rapporto ai Somaschi fu un certo Slugen, e rapporto ai Conventuali un certo Prugger. 29 ottobre 1803 Li 29 ottobre, sabato di sera è arrivato a Trento il signor Conte Giovanni Nepomuceno di Welsperg nuovo presidente di questo governo trentino. Fu incontrato solennemente dai deputati del Magistrato consolare a Gardolo. 1-4 novembre 1803 Ne' primi quattro primi giorni ha predicato alla Morte di Trento il nostro P. Francesco Maria da Panchiato48. E ne' seguenti altri quattro giorni al Suffragio il sig. don Andrea Bonmassar Barbazza di Trento, primessario di Povo d'anni 30. 6 novembre 1803 Nel giorno sesto, essendo domenica, li Padri Filippini cominciarono a fare da parrochi in s. Maria Maddalena di Trento. Nello stesso giorno in Trento li commedianti ripigliarono le loro diaboliche azioni. 8 novembre 1803 Nella mattina dell'ottavo giorno sul Cantone di Trento un botteghiero Conta sarte, ha commesso un delitto micidiale49 con una donna di Torchio, per cui fu subito carcerato. Nello stesso giorno mi fu detto, che ora ogni lettera, che va fuori dello Stato austriaco dee pagarsi alla posta sedici carentani. 9 novembre 1803 Nella sera de' nove fu messo il fuoco nel fornello del nostro refettorio. Cessò li 20 marzo. 14 novembre 1803 Nel giorno 14 in Trento una donna roveretana arrabbiata ha dato ad una sua serva criminalmente con un'arma un taglio. 15 novembre 1803 Nel giorno 15 in Trento è morta una giovine per aver preso una pozione