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A distanza di cinque anni dal varo della prima parte del Progetto Zonazione Viticolada parte di Veneto Agricoltura, lo scenario economico mondiale ha offerto nuovi spunti di riflessione anche ai produttori di vino ed ha reso sempre più dicotomico e polare il confronto tra i vini di territorio ed i vini da vitigno, dando a questi ultimi un van- taggio comunicativo che appare quasi incolmabile. (continua alla pagina seguente) In questo numero i Consorzi di tutela dei nuovi progetti di zonazione si presentano: Arcole, Bianco di Custoza, Lessini Durello, Montello e Colli Asolani, Soave, Terradeiforti e Valpolicella. Le nuove Carte delle Unità di Pedopaesaggio. Veneto viticolo un pianeta “terroir” Supplemento al numero 5/05 di "Veneto Agricoltura" Direttore responsabile: Mimmo Vita - direzione, redazione e amministrazio- ne: V.le Università, 14 Agripolis 35020 Legnaro, Padova - tel. 049 8293770 - fax 0498293754 - email: [email protected] - Autorizzazione Tribunale di Padova 1641 del 26/3/99 - Grafica / editing: Dettoquesto 3483142079 - Stampa: stabilimento Tipografico Fabbiani S.p.A. La Spezia - Redazione: Antonio De Zanche, Piera Cavini, Riccardo Pastore zonazione Veneto Veneto

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Page 1: VVenenetoeto zonazi one - Veneto Agricoltura

A distanza di cinque anni dal varo della prima parte del“Progetto Zonazione Viticola” da parte di VenetoAgricoltura, lo scenario economico mondiale ha offertonuovi spunti di riflessione anche ai produttori di vino ed hareso sempre più dicotomico e polare il confronto tra i vini diterritorio ed i vini da vitigno, dando a questi ultimi un van-taggio comunicativo che appare quasi incolmabile.

(continua alla pagina seguente)

In questo numero i Consorzi di tutela dei nuovi progetti di zonazione si presentano:

Arcole, Bianco di Custoza, Lessini Durello, Montello e Colli Asolani, Soave,Terradeiforti e Valpolicella. Le nuove Carte delle Unità di Pedopaesaggio.

“Veneto viticolo un pianeta “terroir”

Supplemento al numero 5/05 di "Veneto Agricoltura"Direttore responsabile: Mimmo Vita - direzione, redazione e amministrazio-ne: V.le Università, 14 Agripolis 35020 Legnaro, Padova - tel. 049 8293770- fax 0498293754 - email: [email protected] - AutorizzazioneTribunale di Padova 1641 del 26/3/99 - Grafica / editing: Dettoquesto3483142079 - Stampa: stabilimento Tipografico Fabbiani S.p.A. La Spezia- Redazione: Antonio De Zanche, Piera Cavini, Riccardo Pastore

zonazioneVenetoVeneto

La zonazione vitivinicola del Veneto

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(da copertina)Ci si chiede allora: con quali argomenti possiamo sostenere l’estensionedell’esperienza di zonazione ad altre importanti zone viticole venete per lavalorizzazione dei loro vini la cui notorietà è legata solo o prevalentemen-te al nome di un territorio? E’ necessario partire dal problema della uni-formizzazione delle culture: dallo stesso modo in cui ci vestiamo, agli stes-si film a cui assistiamo, agli stessi cibi che consumiamo. Ma la realtà è poipiù complessa di quella che appare a prima vista. Il nostro lavoro ripartedunque dalla convinzione che la scoperta dei territori viticoli attraverso lazonazione apra una nuova via per lo sviluppo della società e rappresentiun modello economico, sociale ed ambientale inedito che conferisce alterritorio una nuova forza. Inoltre la valorizzazione del territorio non èincompatibile con la mondializzazione del mercato: anzi è vero il contrarioperché essa consente a potenziali nuovi consumatori che vivono lontanidai luoghi di produzione, di poter conoscere a costi contenuti, le singola-

rità, le differenze e, in fondo, gli uomini e le culture che un vino trasmetteattraverso la sua origine.Per questi motivi crediamo che il lavoro di zonazione del territorio sia unmodello economico vitale ed efficace che consente alle nuove generazio-ni di viticoltori, artigiani ed imprenditori di guidare lo sviluppo locale di unazona, che il territorio sia uno spazio di espressione della creatività e dellacapacità degli uomini di produrre ricchezza, che rappresenti una rispostaconcreta alla perdita di punti di riferimento per produttori e consumatori;e in un mondo dove la mondializzazione è essenzialmente organizzazio-ne, spesso impersonale, il territorio è orientamento all’uomo. E infine laconoscenza approfondita del territorio è rispetto per la terra: nel rapporto- ad un tempo scientifico e amorevole - con la natura ed il paesaggio vi èuna garanzia per la conservazione dell’ambiente attraverso la difesa dellerisorse naturali che ne sono parte integrante.

Il Veneto viticolo un pianeta “terroir”

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Ma la contrapposizione tra vini di vitigno e vini di territorio si elide nel con-fronto tra le rispettive qualità organolettiche. La qualità di un vino non è undato immutabile, assoluto ma va riferita al momento storico in cui vienevalutata, unitamente al contesto ambientale e culturale dove si colloca lasua produzione. Chiosando Levy-Strauss tale concetto si potrebbe sem-plificare in “buono da bere, buono da pensare”. L’esperienza che il gruppo di lavoro guidato da Veneto Agricoltura ha fattonel corso del primo ciclo di zonazioni, può essere riassunta in una consta-tazione che rende molto attuale il parallelismo tra qualità organolettica eterritorio. Attraverso gli studi di zonazione si è infatti evidenziata una cono-scenza ancora inadeguata delle risorse ambientali da parte di non pochiviticoltori nelle diverse zone indagate e dalla rimozione delle criticità pedo-climatiche che limitavano l’espressione genetica dei vitigni si è ottenutoun generale miglioramento delle caratteristiche organolettiche dei vini.

Solo con il miglioramento della qualità a prezzi contenuti, cosa che puòessere ottenuta solo da una diffusione mirata ed efficace dei risultati dellazonazione, è possibile contrastare la forza dei competitori del NuovoMondo.

Queste premesse generali, ma confortate dai risultati concreti finora otte-nuti, consentiranno nei prossimi anni di sviluppare una strategia produtti-va e comunicativa di ambienti delimitati e ben caratterizzati all’internodelle Doc dove le peculiarità vocazionali si fonderanno con aspetti origi-nali del paesaggio e della cultura per dare origine a vini che non potrannoessere imitati altrove.

Attilio Scienza

o viticolo un pianeta “terroir”

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Fare il punto e tracciare la rotta per il prossimo futuro: si possono sin-tetizzare così gli obiettivi dell’incontro plenario sulla zonazione viticoladelle aree DOC che si è tenuto lo scorso Novembre 2005 con il patro-cinio di Veneto Agricoltura. Un appuntamento fortemente voluto da tutti gli attori coinvolti - dallaRegione, ai Consorzi - e che si è svolto all’insegna della condivisione diinformazioni e dello scambio sinergico di dati ed esperienze, confer-mando la centralità della partecipazione allargata di tutti per la riuscitadi questo progetto. Un momento di consultazione incrociata, soprattutto tra le vecchie e lenuove zonazioni, da cui è emerso uno stato dell’arte attraversato dafermenti positivi. È in fase di definizione la “logica editoriale” dei primi Manuali d’Uso delTerritorio (da stamparsi entro il 2006) che avranno il compito di racco-gliere, commentare e rendere fruibili i dati delle zonazioni completate.Per quanto riguarda le “nuove zonazioni”, è pronto un dettagliato pianooperativo, articolato in azioni e interventi da condividere con i Consorzi.Fortemente condiviso da tutti è l’impegno di sviluppare un alto livello dicollaborazione come condizione di efficienza per tutto il progetto: unottimo assetto organizzativo ed operativo fra i vari soggetti coinvoltiche permetta di sviluppare e far funzionare gli strumenti di analisi edivulgazione previsti.Un impegno, insomma, all’altezza delle grandi aspettative che laRegione Veneto ripone sulla zonazione come leva essenziale della poli-tica di valorizzazione del sistema vitivinicolo. Gli artefici principali di questa ricerca dell’eccellenza, sono stati indivi-duati nei Consorzi. Se l’obiettivo di fondo del lavoro fin qui svolto, èstato essenzialmente l’innalzamento della “qualità media” dei vini di uncerto territorio, ora un passo avanti va fatto per favorire l’emergere disingole diversità, o micro-eccellenze da promuovere come fiore all’oc-

chiello della produzione. Ne consegue che il Manuale d’uso del territo-rio, dovrà anche essere fortemente “declinato” per esaltare le specifici-tà delle singole realtà, all’interno di una generale valorizzazione di unterritorio più ampio. Di qui il ruolo decisivo dei Consorzi e soprattutto la necessità di crearedei NLD, Nuclei di Divulgatori Leader: tecnici che pur operando in areediverse abbiano il compito di testare e promuovere procedure comuniche funzionino da paradigma per tutte le aree DOC.

Una logica di condivisione che all’unanimità è stata riconosciuta comela strategia da seguire anche per promuovere e far conoscere la zona-zione. Molti gli interventi che hanno sottolineato la necessità di coordi-nare sotto una stessa regia tutti gli strumenti di divulgazione e comuni-cazione ai pubblici interni ed esterni. Una sinergia che, pur nel rispettodei target, dei “media” e dei linguaggi diversi, riduca il rischio di even-tuali divaricazioni di contenuti e di messaggi: dalla trasmissione dei datiai soci, agli incontri “zonali”, passando per l’intensificazione dei rappor-ti con la stampa e la clientela più fidelizzata per trasmettere “il valore”della zonazione. Particolare importanza è stata riconosciuta alla diffusione del Manualeanche nelle scuole e negli istituti specialistici. Un suggerimento impor-tante che ben si integra con l’impostazione iniziale data al progettoche, proprio nel mondo della scuola e della formazione tecnico-scien-tifica vedeva un target essenziale per favorire fra i giovani un processodi conoscenza e valorizzazione del proprio territorio. “Visibilità e valo-re” i termini più ricorrenti per definire gli obiettivi della comunicazione.Un’enfasi che tiene conto dei benefici che la zonazione può produrreanche in termini di “valorizzazione paesaggistica”, e che necessita diuna qualità di immagine all’altezza dell’eccellenza che si prefigge.

La Zonazione a convegno: coesione, visibilità e valore.

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La DOC Arcole dal settembre 2000 delimita un’area che comprende 20comuni (alcuni per intero, altri solo in parte) situati nei territori più a suddelle province di Verona e di Vicenza. Una fascia che si estende peroltre 2500 ettari di vigneto con più di 1500 aziende viticole che confe-riscono le loro uve alle Cantine Sociali di S. Bonifacio, di Colognola aiColli, di Monteforte e dei Colli Berici.La recente istituzione di una DOC mira a mettere a profitto le potenzia-lità di sviluppo qualitativo e produttivo dell’area. Un progetto ambizio-so, ma che può contare su ottime basi di partenza: da un lato la note-vole peculiarità del suolo, composto da un’alta percentuale di sabbiadovuta ai fenomeni alluvionali dell’Adige, dall’altro la presenza diimportanti strutture di trasformazione e commercializzazione.Al Consorzio di tutela di Arcole il merito di aver riconosciuto nella zona-zione uno strumento per il miglioramento della qualità, ma anche per ilraggiungimento di una posizione unica e distintiva nel mercato. IlConsorzio, infatti, ha fortemente creduto nella valenza strategica di“censire” la vocazione viticola del territorio per adottare le tecniche col-turali più appropriate ad esaltare la resa qualitativa dei vigneti, ma ha

sottoscritto anche la necessità di ottenere vini che nella loro ricchezzaorganolettica siano il più possibile espressione del territorio. Una diver-sificazione che, a livello di comunicazione e di marketing, crea una visi-bilità di cui può beneficiare l’intero indotto vitivinicolo locale.Nel 2003 il Consorzio di tutela, di concerto con le tre strutture coope-rative di trasformazione, ha avviato il progetto per lo studio sistematicodel comprensorio viticolo. La determinazione dell’attitudine viticola delle differenti zone ha classi-ficato i fattori naturali che incidono sulla qualità dell’uva e individuatoquali peculiarità ambientali meritino di essere valorizzate per produrreun vino superiore. Conclusi i primi due anni di attività, il progetto si prefigge ora di racco-gliere i dati di altre due annate, avviando nel contempo un’indaginepedologica finalizzata alla stesura di una Carta dei suoli, che forse per-metterà di allargare la DOC anche in territori, finora non analizzati, madalle ottime potenzialità.

Numero totale di soci iscritti al Consorzio 170Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 6Cantine sociali presenti nella DOC 4 Superficie vitata della DOC (ha) 4.000 Produzione vino DOC (hl) 13.000

Arcole: il gusto del territorio.

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Arcole

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La zona di produzione del "Bianco di Custoza DOC" si sovrapponequasi completamente con la parte meridionale del "Bardolino DOC" ecomprende, tutto, o in parte, il territorio dei Comuni diSommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio,Peschiera del Garda, Castelnuovo Veronese, Sona, Bussolengo,Pastrengo e Lazise. Il territorio di origine si estende sull’anfiteatro morenico meridionale dellago di Garda, la zona gode di un clima temperato, mitigato dalla vici-nanza del più grande e del più caldo lago italiano, con piovosità com-plessiva annua di 700-800 mm. A livello agronomico si avvantaggiadella presenza di terreni leggeri, profondi, ricchi di scheletro, in gradodi riscaldarsi rapidamente a fine inverno e di creare favorevoli condizio-ni di coltivazione delle piante.Le produzioni vitivinicole più significative della denominazione sono ilBianco di Custoza DOC, il Bianco di Custoza Superiore DOC, il Biancodi Custoza Spumante DOC e il Bianco di Custoza Passito DOC. I viti-gni utilizzati sono il Trebbiano, la Garganega, il Tocai, il Cortese, ilMalvasia, il Rieseling, il Pinot bianco e il Chardonnay. Sono idonei allaproduzione solo i vigneti collinari e pede-collinari esposti a sud e sud-ovest e i territori morenici di natura prevalentemente calcarea, ghiaio-so-sabbiosa, con esclusione dei terreni umidi. La resa massima delle

uve non deve essere superiore a 150 q.li per ettaro di vigneto a coltu-ra specializzata. La resa massima del vino ammessa è del 65%.Con il progetto di zonazione si intende studiare la vocazionalità del ter-ritorio al fine di determinare la migliore combinazione tra vite edambiente. La zonazione permetterà di acquisire dati importanti per indi-viduare strategie di produzione adatte ai microambienti, che permetta-no di esaltare le caratteristiche organolettiche dei nostri vitigni e miglio-rarne gli standard qualitativi.

Numero totale di soci iscritti al Consorzio 494Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 66Cantine sociali presenti nella DOC 3 Superficie vitata della DOC (ha) 1.200 Produzione vino DOC (hl) 117.000

Bianco di Custoza: una nuova intesa tra vite e ambiente.

Custoza

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Istituita nel 1987, “Lessini Durello” è una DOC interprovinciale cheabbraccia la zona alto collinare a cavallo tra Verona e Vicenza nell'areadei Monti Lessini. La produzione è storicamente dedicata ai vini bian-chi, tranquilli e spumanti. La superficie vitata attuale è pari a 530 ha, per una produzione annuadi 85.000 q di uva. Le aziende interessate alla coltivazione del Durellosono circa 500 mentre una decina sono le aziende che imbottigliano.Fiore all’occhiello della DOC è il Durello (o, localmente, Durella), un viti-gno autoctono di antichissima origine, che si presta alla spumantizza-zione, sia attraverso la classica rifermentazione in bottiglia, sia attraver-so il metodo Charmat. Attualmente viene vinificato secondo il discipli-nare di produzione DOC che prevede una percentuale minima di uveDurello pari all'85% e un 15% massimo di Garganega, Trebbiano diSoave o nostrano, Pinot bianco, Pinot nero e Chardonnay.Il Consorzio di tutela della DOC da quattro anni è impegnato nella valo-rizzazione produttiva e socio-economica della zona ed ha promossoiniziative volte soprattutto a riqualificare il ruolo del Lessini Durello nel-l’ambito degli Spumanti Veneti, a rilanciare la viticoltura di qualità incollina e a richiamare l’attenzione sulle prerogative enologiche e turisti-co-gastronomiche del territorio.Interventi mirati, ma accomunati dagli obiettivi di allineare la produzio-ne con le nuove esigenze qualitative del mercato e di mettere a profit-to a pieno le potenzialità della denominazione finora inespresse.

Da qui, nel 2001-2002 il varo di un progetto di Zonazione, uno studiodelle superfici vitate, che prendendo in esame le macroaree produttive,permettesse di fornire i dati e le conoscenze necessarie per definire unnuovo disciplinare di produzione, più rispondente alle ambizioni di svi-luppo del territorio. Il primo obiettivo è stato affidato ad gruppo di tecnici locali, coordinatie diretti dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano: moni-torare i vigneti e ottenere una mappa delle vocazionalità del Durello edel Pinot nero (altra varietà di grande interesse per il territorio). Una atti-vità di ricerca affiancata da uno studio pedologico che ha consentito diconoscere la composizione dei suoli presenti nella zona.

Numero totale di soci iscritti al Consorzio 489Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 7Cantine sociali presenti nella DOC 4 Superficie vitata della DOC (ha) 600 Produzione vino DOC (hl) 27.000

Lessini Durello: la conquista di nuovi territori di qualità.

Lessini Durello

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La zona DOC “Montello e Colli Asolani” si sviluppa a nord ovest dellacittà di Treviso, nella prima fascia collinare pedemontana. L’area è rap-presentata da due fasce pedecollinari e collinari molto lunghe orienta-te in senso est-ovest, unite da una zona di pianura e dai colli delMercato Vecchio di Montebelluna e di Caerano San Marco. L’idrografiaè caratterizzata a nord dal Fiume Piave e nella parte meridionale dalCanale del Bosco, che corre ai piedi del Montello.Il substrato superficiale dei terreni ubicati nella zona del Montello ècostituito in prevalenza da argille ferrettizzate di colore bruno rossastroscuro mentre i terreni situati all’interno dell’area dei Colli Asolani sonocostituiti prevalentemente da argille limose con livelli di sabbia e sche-letro variabili a seconda della zona.L’attenzione per i problemi della qualità dei vini va di pari passo con lavalorizzazione delle caratteristiche associate alle antiche e collaudatetradizioni vitivinicole dell’area Montelliana ed Asolana, vocate da sem-pre alla viticoltura, grazie alla particolare costituzione del terreno e allafortunata esposizione climatica: due elementi fondamentali che hannogenerato condizioni idrogeologiche ottimali per la coltura dei grandivigneti di Prosecco, Cabernet, Merlot e Bianchetta che disegnano pen-dii e pianure dell’area DOC.

Nella provincia di Treviso e in particolare nell’areale del Montello e deiColli Asolani, si sta assistendo in questi ultimi anni ad una progressivaevoluzione della viticoltura, legata a traguardi enologici sempre piùqualificati e legati al territorio.La crescente attenzione e la maggior consapevolezza dei produttoridella zona sui compiti di tutela, di promozione e valorizzazione dellavitivinicoltura, propri del Consorzio, sono testimoniati dall’aumento delnumero di adesioni e della superficie iscritta verificatosi negli ultimianni. Le produzioni vitivinicole maggiormente rappresentative del territoriosono il Prosecco, tranquillo, frizzante e spumante e i vini rossi ad uvag-gio bordolese “Rosso del Montello e Colli Asolani”, a seguire il Merlot,il Cabernet, Franc e Sauvignon, lo Chardonnay e il Pinot nero, a cui daalcuni anni si stanno affiancando due varietà autoctone, la Bianchettaed il Carmenere, e l’Incrocio Manzoni bianco.

Numero totale di soci iscritti al Consorzio 32Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 26Cantine sociali presenti nella DOC 1 Superficie vitata della DOC (ha) 473 Produzione vino DOC (hl) 38.454

Montello e Colli Asolani

Montello e Colli Asolani: una qualità consapevole.

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Il comprensorio del Soave rappresenta una delle realtà vitivinicole piùimportanti non solo in ambito regionale, ma anche a livello nazionale.Un ruolo importante accreditato da una lunga storia di riconoscimenti:prima zona tipica di vini pregiati in Italia (delimitata nel 1931 e ricono-sciuta con Regio decreto nel 1936) e prima area DOC (1968) e DOCG(1988) in Veneto.Un passato che si confronta con un presente altrettanto glorioso. IlSoave è il comprensorio più attivo nella produzione di vini bianchi ori-ginali italiani: le aziende viticole sono 3500, gli ettari vitati 6500, la pro-duzione annua raggiunge i 500.000 ettolitri, le bottiglie commercializza-te sono 55.000.000. Questa grande tradizione vinicola è stata accompagnata negli anni daun’intensa attività di studio e ricerca, tra cui la prima zonazione realiz-zata nel Veneto, avviata nel 1996 dal Consorzio di tutela in collabora-zione con l’Istituto Sperimentale per la viticoltura di Conegliano.

I progetti di ricerca finora realizzati hanno consentito di raccogliere unanotevole mole di dati e informazioni, che richiedono ora un’ulterioreattività di elaborazione e di comunicazione, nonché un approfondimen-to su temi specifici, a supporto delle strategie di sviluppo della zona.La vitivinicoltura del Soave è impegnata da un decennio nel definire unanuova idea di Soave, puntando a produrre un vino che sia riconosciu-to come il “Classico bianco d’Italia” per antonomasia. In quest’ottica laconoscenza e la valorizzazione delle specificità territoriali vengonoconsiderate elementi di primaria importanza strategica. La zonazione èstata una prima tappa importante, che ha gettato le basi per un nuovoambizioso progetto: proporre una differenziazione dell’offerta verso l’al-ta qualità, analoga alla tradizione transalpina dei cru. Non esiste infatti un unico Soave, ma diversi modi di intendere questovino, ognuno legato alla natura del territorio, alla sua storia, alla suacomponente umana. Si tratta quindi di definire e razionalizzare questa(bio)diversità, capendone le ragioni e riconducendola a forme meglioorganizzate di produzione e di valorizzazione.Un’altra caratteristica di questo comprensorio è la sua proposta pae-saggistica. L’entità della superficie vitata, che si estende in modosostanzialmente uniforme, induce a definire il Soave come il “vignetopiù grande d’Europa”, un vigneto ubicato in un’area collinare di parti-colare pregio naturalistico. Un territorio, quindi, che va salvaguardatoben sapendo quanto questa componente rappresenti oggi un surplusimprescindibile all’interno dell’offerta del “prodotto vino”. Di qui il pro-getto di fotografare lo stato attuale del territorio “visibile” e di tracciarele direttive per consentire la sua sostenibilità.

Numero totale di soci iscritti al Consorzio 2.380Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 70Cantine sociali presenti nella DOC 10Superficie vitata della DOC (ha) 6.500Produzione vino DOC (hl) 520.000

Soave: un classico che ha ancora molto da dire.

Soave

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Terradeiforti: la tradizione come strategia.

La Terradeiforti è una striscia di territorio lunga 25 km e larga in media 2,5km racchiusa a ovest dalla Catena montuosa del Baldo e a estdall’Altopiano della Lessinia, solcata dal fiume Adige, guardata a nord dalmedioevale Castello di Sabbionara d'Avio (Castelbarco) e a sud dal siste-ma di Fortificazioni d' epoca austro-ungarica (ca. 1850) con il Forte diRivoli a dominare la Chiusa veneta: da qui il nome di "Terradeiforti". LaValle è stata modellata (l'ultima volta ca. 75.000 anni fa) dal grande ghiac-ciaio atesino che esaurì la sua azione erosiva proprio a Rivoli, lasciando-vi un magnifico anfiteatro morenico; il resto lo hanno fatto l'Adige primae l'uomo poi, con gli ordinati vigneti a pergola trentina (semplice in colli-na e doppia in fondovalle), ora alternati alle spalliere. Il clima è al tempostesso sub-mediterraneo per l' influenza del vicino Lago di Garda e sub-continentale per il sistema montano che lo caratterizza. I terreni sono perlo più di natura calcareo dolomitica, adatti ai bianchi, con fasce pede-montane più scure, vocate ai rossi. Nelle zone di esondazione dell' Adigela composizione limoso-sabbiosa consente di trovare viti centenarie fran-che di piede (Enantio). Tutta la zona è prevalentemente coltivata a vigne-to, con appezzamenti anche di kiwi e di olivo. I 1.250 ha di superfice totale consentono una produzione di uva di circa20.000 tonnellate e una resa di circa 150.000 hl/anno, per un valore paria 18 milioni di euro. Il 60% è destinato al mercato interno e il rimanente40% è avviato all' esportazione (il 35% in Paesi UE ed il 65% in Paesiextra UE). Circa 100.000 hl sono marchiati DOC.Le produzioni vitivinicole più significative sono: Enantio e Casetta (Foiatonda) fra gli autoctoni, cui andrebbero annoverati anche il Moscatogiallo, il Marzemino, il Lagrein e il Teroldego, i bordolesi Cabernet France Sauvignon e il Merlot. Le varietà più presenti e di maggiore redditività

sono però i bianchi Chardonnay e soprattutto il Pinot grigio. Per le con-dizioni di mercato è stato proprio quest'ultimo, infatti, a scongiurarel'abbandono delle campagne assicurando un ricambio generazionale frai viticoltori.Una terra, quindi, forte soprattutto di molte possibilità, che ha convintoil Consorzio ad investire nella zonazione come principale strumentostrategico per impostare una politica di territorio che migliori l’interazio-ne fra vitigno e ambiente, e permetta una politica di marketing più deci-sa, verso un mercato, quale quello del vino, sempre più orientato allaqualità e alla specializzazione.Di qui la decisione di coinvolgere il maggior numero delle realtà produt-tive nel territorio, con le quali il consorzio ha voluto condividere la scel-ta della zonazione passo per passo, presentandola come un’opportuni-tà da non perdere per riqualificare l’intero indotto.

Numero totale di soci iscritti al Consorzio 111Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 17Cantine sociali presenti nella DOC 2Superficie vitata della DOC (ha) 22Produzione vino DOC (hl) 1.800

Terradeiforti

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La zona del vino Valpolicella si divide in tre parti di cui la più anticaviene definita “classica”. Una terra rigogliosa e piacevole con un pae-saggio che è stato definito il “giardino di Verona”. Questo nucleo origi-nario si è poi esteso ulteriormente e oggi la zona di produzione del vinoValpolicella comprende la fascia collinare veronese che va dall’Adigealla Valpantena alla valle di Cazzano di Tramigna. I terreni dellaValpolicella in genere, si possono distinguere in terreni rossi e bruni sudetriti o su marne di età cretacea, terreni compatti rossi su calcarieocenici e terreni compatti rossi su basalti. In tutta la Valpolicella il clima è complessivamente mite e si avvicina aquello cosiddetto «mediterraneo» (presenza del cipresso e dell’olivo).La piovosità annua è compresa fra gli 850 (fino a 100 m. s.l.m.) e i 1000mm nella parte montuosa. La somma delle temperature medie dalprimo di aprile al 30 settembre (periodo vegetativo della vite), si aggirafra i 4000 gradi nel fondovalle ed in pianura ed i 3500 nelle posizioni piùelevate.I vini della denominazione, ottenuti dalle uve dei vitigni autoctoniCorvina, Rondinella e Corvinone, sono il Valpolicella, il Recioto dellaValpolicella (vino dolce prodotto con uve sottoposte ad appassimento)e l’Amarone della Valpolicella (ottenuto da fermentazione prolungata).

Nella zonazione saranno coinvolti tutti gli attori della filiera vitivinicola, iproduttori e le cantine. Il Consorzio di tutela garantirà l’assidua presen-za sul territorio dei propri tecnici, i quali seguiranno i vigneti sperimen-tali, le vendemmie e le microvinificazioni fino alle degustazioni dei viniottenuti.Tutto questo al fine di rilevare la vocazionalità: lo studio del territorioviticolo e della stretta correlazione tra i vitigni autoctoni e l’ambiente dicoltivazione, inteso sia nella componente pedologica che in quella cli-matica. La zonazione è uno strumento al servizio del viticoltore e delvinificatore, utile quanto indispensabile per compiere le scelte operati-ve migliori, per ottenere il massimo risultato in termini di qualità, inizian-do dall’impianto di un nuovo vigneto e terminando con l’apertura dellabottiglia.

Numero totale di soci iscritti al Consorzio (pari al 81,11% dei produttori totali) 1923Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 125Cantine sociali presenti nella DOC 8 Superficie vitata della DOC (ha) 5.762,80 Produzione vino DOC (hl) 373.855

Valpolicella: nel giardino di Verona fiorisce l’eccellenza.

Valpolicella

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elle

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roge

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el 2

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Bia

nco

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alp

olic

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ILIE

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LLIN

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I: 1

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i col

linar

i su

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2-

Rili

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ollin

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u ca

lcar

i mar

nosi

. 3

- R

iliev

i col

linar

i su

aren

arie

cal

care

e.

4 -

Rili

evi c

ollin

ari s

u su

bst

rato

vul

cani

co b

asic

o. 5

- R

iliev

i col

linar

i su

sub

stra

to c

alca

reo-

mar

noso

fram

mis

to a

tuf

i bas

altic

i. 6

- R

iliev

i col

linar

i su

sub

stra

to c

alca

reni

tico

fram

mis

to a

tuf

i bas

altic

i. 7

- Fr

ane

anti-

che.

8-

Dep

ositi

col

luvi

ali.

9-

Fond

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le d

i rie

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imen

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o. P

IAN

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ELL

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IGE

: 10

- S

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fici a

ntic

he d

el c

onoi

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fluvi

ogla

cial

e. 1

1-

Sup

erfic

i ter

razz

ate

rece

nti.

12-

UR

BA

NIZ

ZAT

O.

12

Page 13: VVenenetoeto zonazi one - Veneto Agricoltura

Terr

ad

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1 -

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i.2

- Fa

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he.

3 -

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ne a

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he.

4-

Sup

erfic

i dei

con

oid

i ant

ichi

inci

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. 5

- S

carp

ate

dei

con

oid

i ant

ichi

. 6

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flo

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e co

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i te

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7–

Con

oid

i re

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IAN

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: 8-

Sup

erfic

i dei

ter

razz

i gla

cial

i. 9

- S

uper

fici d

ei t

erra

zzi

fluvi

ali p

iù e

leva

ti. 1

0-

Sup

erfic

i dei

terr

azzi

fluv

iali

inte

r-m

edi.

11-

Sca

rpat

e d

ei t

erra

zzi.

12-

Sup

erfic

i allu

vio-

nali

rece

nti.

13-

Sup

erfic

i allu

vion

ali a

ttua

li. A

NFI

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A-

TR

I MO

RE

NIC

I CO

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IA-

LE A

TE

SIN

O:

14-

Vers

anti

rego

lari

natu

rali

e sc

arp

ate

eros

ive.

15

- Ve

rsan

ti p

reva

lent

emen

te a

ntro

pic

i (gr

ado-

natu

re).

16-

Vers

anti

ond

ulat

i a

pro

filo

natu

rale

. 17

-S

uper

fici d

i rac

cord

o fr

a i r

iliev

i mor

enic

i e le

pia

ne f

lu-

viog

laci

ali.

18-

Terr

azzi

sub

pia

negg

iant

i ril

evat

i su

llep

iane

fluv

iogl

acia

li in

tern

e. 1

9-

Pia

ne fl

uvio

glac

iali.

20

-In

cisi

oni a

“V

” e

gran

di s

carp

ate

eros

ive.

PIA

NA

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U-

VIO

NA

LE

RIS

ALE

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PLE

NI-

TAR

DIG

LAC

IALE

WU

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: 21

- P

orzi

oni

apic

ali

dei

con

oid

i. 22

- FI

UM

EA

DIG

E. 2

3-

UR

BA

NIZ

ZAT

O, C

AV

E, S

PIA

NA

ME

NT

I .

13

Page 14: VVenenetoeto zonazi one - Veneto Agricoltura

Mo

nte

llo

e C

olli

Aso

lan

i

Ca

rta

de

lle

Un

ità

di

Pe

do

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esa

gg

io d

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rea

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C M

on

tello

e C

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Aso

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i.Le

gend

a: R

ILIE

VI C

OLL

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RI S

U C

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ME

RAT

O D

EL

MO

NT

ELL

O: 1

- S

uper

fici s

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ond

ulat

e. 2

-Ver

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i com

ple

ssi c

on d

olin

e sp

arse

. 3-

Vers

anti

com

ple

ssi c

on v

alle

cole

e d

olin

e sp

arse

. 4-V

ersa

nti

com

ple

ssi c

on v

alle

cole

. 5-

Sup

erfic

i com

ple

sse,

reg

olar

i e in

tens

amen

te c

arsi

ficat

e. 6

- S

uper

fici c

omp

less

e on

dul

ate

inte

nsam

ente

car

sific

ate.

7-

Acc

umul

i col

luvi

ali a

l pie

de

di v

ersa

nte.

8-

Valle

cole

a “

V”.

9-

Terr

azzi

di e

rosi

one

fluvi

ale.

10

- S

carp

ate

di e

rosi

one

fluvi

ale

(pen

den

za 2

0-45

%).

11-

Sca

rpat

e d

i ero

sion

e flu

vial

e (p

end

enza

50-

80%

). 12

- Fo

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alle

di r

iem

pim

ento

com

ple

sso.

RIL

IEV

I P

RE

ALP

INI

SU

SC

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LIA

RO

SS

A: 1

3-

Vers

anti

rego

lari.

14

- Ve

rsan

ti co

n va

lleco

le. 1

5-

Acc

umul

i col

luvi

ali a

l pie

de

di v

ersa

nte.

16

- Va

lleco

le a

“V

”. R

ILIE

VI C

OLL

INA

RI S

U M

AR

NE

CA

LCA

RE

E:1

7-

Vers

anti

com

ple

ssi (

pen

-d

enza

5-1

5%).

18-

Vers

anti

com

ple

ssi (

pen

den

za 1

5-40

%).

19 -

Ver

sant

i com

ple

ssi (

pen

den

za >

40%

). 20

- S

uper

fici c

omp

less

e, o

ndul

ate.

21

- A

ccum

uli c

ollu

vial

i al p

ied

e d

i ver

sant

e. 2

2-

Valle

cole

a “

V”.

23

.- F

ond

oval

li d

i rie

mp

imen

to c

omp

less

o. R

ILIE

VI

CO

LLIN

AR

I S

U A

RE

NA

RIE

E C

ALC

AR

EN

ITI:

24-

Vers

anti

com

ple

ssi (

pen

den

za 1

5-35

%).

25-

Vers

anti

com

ple

ssi (

pen

den

za >

35%

). 26

- A

ccum

uli c

ollu

vial

ial

pie

de

di v

ersa

nte.

PIA

NU

RA

DE

L P

IAV

E:

27-

Sup

erfic

i del

con

oid

e an

tico

di M

onte

bel

luna

. 28

- D

epre

ssio

ni in

terc

onoi

de.

29

- S

uper

fici t

erra

zzat

e an

tiche

. 30

- S

uper

fici d

el c

onoi

de

rece

nte

di N

erve

sa.

31-

Sup

erfic

i ter

razz

ate

rece

nti.

CO

NO

IDI

DE

I C

OR

SI

D’A

CQ

UA

PR

EA

LPIN

I: 32

- C

onoi

di p

edec

ollin

ari a

ntic

hi (p

end

enza

1-1

0%).

33-

Con

oid

i ped

ecol

linar

i ant

ichi

(pen

den

za 8

-15%

). 34

- P

orzi

oni m

edio

-ap

i-ca

li d

ei c

onoi

di r

ecen

ti (p

end

enza

1-5

%).

35-

Por

zion

i med

io-a

pic

ali d

ei c

onoi

di r

ecen

ti (p

end

enza

5-1

5%).

36-

Por

zion

i dis

tali

e te

rmin

ali d

ei c

onoi

di r

ecen

ti (p

end

enza

<1%

). 37

- S

carp

ata

di v

alli

fluvi

ali i

ncas

-sa

te. 3

8-

Are

e in

tere

ssat

e d

a re

cent

e at

tività

dep

osiz

iona

le. 3

9-

Fond

oval

le d

i rie

mp

imen

to a

lluvi

onal

e. P

IAN

UR

A D

EL

TO

RR

EN

TE

MU

SO

N: 4

0-

Are

e in

tere

ssat

e d

a an

tica

attiv

ità d

epos

izio

nale

. 41

- Fo

ndov

alle

di r

iem

pim

ento

allu

vion

ale.

42

– C

AV

E.

14

Page 15: VVenenetoeto zonazi one - Veneto Agricoltura

Bia

nc

o d

i C

ust

oza

Ca

rta

d

ell

e

Un

ità

d

iP

ed

op

ae

sag

gio

de

ll’a

rea

DO

C B

ian

co

di

Cu

sto

za.

Lege

nda:

AN

FIT

EAT

RI

MO

RE

NIC

I:1

- R

iliev

i cos

titui

ti d

a d

epos

iti m

ore-

nici

. 2

- S

uper

fici

di

racc

ord

o fr

a i

rilie

vi m

oren

ici

e le

pia

ne f

luvi

ogla

-ci

ali.

3-

Terr

azzi

su

bp

iane

ggia

nti

rilev

ati s

ulle

pia

ne fl

uvio

glac

iali

inte

r-ne

. 4

- P

iane

flu

viog

laci

ali.

5-

Are

eid

rom

orfe

a

dep

ositi

la

cust

ri.

6-

Pia

ne r

etro

mor

enic

he o

ndul

ate.

7-

Sol

chi v

alliv

i del

le p

iane

fluv

iogl

acia

-li

inte

rne.

8-

Inci

sion

i a “

V”

e gr

and

isc

arp

ate

eros

ive.

P

IAN

UR

A

AL

LU

VIO

NA

LE

: 9

-P

orzi

oni

apic

ali

dei

con

oid

i an

tichi

.10

- P

aleo

alve

i o d

epre

ssio

ni d

i ori-

gine

tor

rent

izia

. 11

- A

mp

ie c

onoi

di

ghia

iose

. 12

- S

uper

fici

dep

osiz

io-

nali

orig

inar

ie

del

te

rraz

zo.

13-

Por

zion

i in

tern

e d

el t

erra

zzo.

14

-P

iane

allu

vion

ali r

ecen

ti. 1

5-

UR

BA

-N

IZZ

ATO

, C

AV

E,

SP

IAN

AM

EN

TI.

16-

FIU

ME

MIN

CIO

.15

Page 16: VVenenetoeto zonazi one - Veneto Agricoltura

I vini DOC del Veneto sono in grado di proporsi al mercato utilizzando unnuovo strumento: la Zonazione Viticola, promossa dalla Regione Veneto e daVeneto Agricoltura. Il progetto attua la mappatura dei principali comprenso-ri viticoli tracciando per un ognuno un quadro completo delle interazioni travitigno e terroir. Un intervento per rendere i nostri vini DOC sempre piùapprezzati in Italia e all’estero.

In Veneto i vini DOC stanno crescendo di valore.

TerradeifortiBardolino

Custoza Valpolicella

Soave Breganze

Colli BericiValodobiadene

Montello Colli Asolani

ConeglianoLison Pramaggiore

www.venetoagricoltura.org zonazioneVenetoVeneto

La zonazione vitivinicola del Veneto