Upload
others
View
2
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
A distanza di cinque anni dal varo della prima parte del“Progetto Zonazione Viticola” da parte di VenetoAgricoltura, lo scenario economico mondiale ha offertonuovi spunti di riflessione anche ai produttori di vino ed hareso sempre più dicotomico e polare il confronto tra i vini diterritorio ed i vini da vitigno, dando a questi ultimi un van-taggio comunicativo che appare quasi incolmabile.
(continua alla pagina seguente)
In questo numero i Consorzi di tutela dei nuovi progetti di zonazione si presentano:
Arcole, Bianco di Custoza, Lessini Durello, Montello e Colli Asolani, Soave,Terradeiforti e Valpolicella. Le nuove Carte delle Unità di Pedopaesaggio.
“Veneto viticolo un pianeta “terroir”
Supplemento al numero 5/05 di "Veneto Agricoltura"Direttore responsabile: Mimmo Vita - direzione, redazione e amministrazio-ne: V.le Università, 14 Agripolis 35020 Legnaro, Padova - tel. 049 8293770- fax 0498293754 - email: [email protected] - AutorizzazioneTribunale di Padova 1641 del 26/3/99 - Grafica / editing: Dettoquesto3483142079 - Stampa: stabilimento Tipografico Fabbiani S.p.A. La Spezia- Redazione: Antonio De Zanche, Piera Cavini, Riccardo Pastore
zonazioneVenetoVeneto
La zonazione vitivinicola del Veneto
(da copertina)Ci si chiede allora: con quali argomenti possiamo sostenere l’estensionedell’esperienza di zonazione ad altre importanti zone viticole venete per lavalorizzazione dei loro vini la cui notorietà è legata solo o prevalentemen-te al nome di un territorio? E’ necessario partire dal problema della uni-formizzazione delle culture: dallo stesso modo in cui ci vestiamo, agli stes-si film a cui assistiamo, agli stessi cibi che consumiamo. Ma la realtà è poipiù complessa di quella che appare a prima vista. Il nostro lavoro ripartedunque dalla convinzione che la scoperta dei territori viticoli attraverso lazonazione apra una nuova via per lo sviluppo della società e rappresentiun modello economico, sociale ed ambientale inedito che conferisce alterritorio una nuova forza. Inoltre la valorizzazione del territorio non èincompatibile con la mondializzazione del mercato: anzi è vero il contrarioperché essa consente a potenziali nuovi consumatori che vivono lontanidai luoghi di produzione, di poter conoscere a costi contenuti, le singola-
rità, le differenze e, in fondo, gli uomini e le culture che un vino trasmetteattraverso la sua origine.Per questi motivi crediamo che il lavoro di zonazione del territorio sia unmodello economico vitale ed efficace che consente alle nuove generazio-ni di viticoltori, artigiani ed imprenditori di guidare lo sviluppo locale di unazona, che il territorio sia uno spazio di espressione della creatività e dellacapacità degli uomini di produrre ricchezza, che rappresenti una rispostaconcreta alla perdita di punti di riferimento per produttori e consumatori;e in un mondo dove la mondializzazione è essenzialmente organizzazio-ne, spesso impersonale, il territorio è orientamento all’uomo. E infine laconoscenza approfondita del territorio è rispetto per la terra: nel rapporto- ad un tempo scientifico e amorevole - con la natura ed il paesaggio vi èuna garanzia per la conservazione dell’ambiente attraverso la difesa dellerisorse naturali che ne sono parte integrante.
Il Veneto viticolo un pianeta “terroir”
2
Ma la contrapposizione tra vini di vitigno e vini di territorio si elide nel con-fronto tra le rispettive qualità organolettiche. La qualità di un vino non è undato immutabile, assoluto ma va riferita al momento storico in cui vienevalutata, unitamente al contesto ambientale e culturale dove si colloca lasua produzione. Chiosando Levy-Strauss tale concetto si potrebbe sem-plificare in “buono da bere, buono da pensare”. L’esperienza che il gruppo di lavoro guidato da Veneto Agricoltura ha fattonel corso del primo ciclo di zonazioni, può essere riassunta in una consta-tazione che rende molto attuale il parallelismo tra qualità organolettica eterritorio. Attraverso gli studi di zonazione si è infatti evidenziata una cono-scenza ancora inadeguata delle risorse ambientali da parte di non pochiviticoltori nelle diverse zone indagate e dalla rimozione delle criticità pedo-climatiche che limitavano l’espressione genetica dei vitigni si è ottenutoun generale miglioramento delle caratteristiche organolettiche dei vini.
Solo con il miglioramento della qualità a prezzi contenuti, cosa che puòessere ottenuta solo da una diffusione mirata ed efficace dei risultati dellazonazione, è possibile contrastare la forza dei competitori del NuovoMondo.
Queste premesse generali, ma confortate dai risultati concreti finora otte-nuti, consentiranno nei prossimi anni di sviluppare una strategia produtti-va e comunicativa di ambienti delimitati e ben caratterizzati all’internodelle Doc dove le peculiarità vocazionali si fonderanno con aspetti origi-nali del paesaggio e della cultura per dare origine a vini che non potrannoessere imitati altrove.
Attilio Scienza
o viticolo un pianeta “terroir”
3
Fare il punto e tracciare la rotta per il prossimo futuro: si possono sin-tetizzare così gli obiettivi dell’incontro plenario sulla zonazione viticoladelle aree DOC che si è tenuto lo scorso Novembre 2005 con il patro-cinio di Veneto Agricoltura. Un appuntamento fortemente voluto da tutti gli attori coinvolti - dallaRegione, ai Consorzi - e che si è svolto all’insegna della condivisione diinformazioni e dello scambio sinergico di dati ed esperienze, confer-mando la centralità della partecipazione allargata di tutti per la riuscitadi questo progetto. Un momento di consultazione incrociata, soprattutto tra le vecchie e lenuove zonazioni, da cui è emerso uno stato dell’arte attraversato dafermenti positivi. È in fase di definizione la “logica editoriale” dei primi Manuali d’Uso delTerritorio (da stamparsi entro il 2006) che avranno il compito di racco-gliere, commentare e rendere fruibili i dati delle zonazioni completate.Per quanto riguarda le “nuove zonazioni”, è pronto un dettagliato pianooperativo, articolato in azioni e interventi da condividere con i Consorzi.Fortemente condiviso da tutti è l’impegno di sviluppare un alto livello dicollaborazione come condizione di efficienza per tutto il progetto: unottimo assetto organizzativo ed operativo fra i vari soggetti coinvoltiche permetta di sviluppare e far funzionare gli strumenti di analisi edivulgazione previsti.Un impegno, insomma, all’altezza delle grandi aspettative che laRegione Veneto ripone sulla zonazione come leva essenziale della poli-tica di valorizzazione del sistema vitivinicolo. Gli artefici principali di questa ricerca dell’eccellenza, sono stati indivi-duati nei Consorzi. Se l’obiettivo di fondo del lavoro fin qui svolto, èstato essenzialmente l’innalzamento della “qualità media” dei vini di uncerto territorio, ora un passo avanti va fatto per favorire l’emergere disingole diversità, o micro-eccellenze da promuovere come fiore all’oc-
chiello della produzione. Ne consegue che il Manuale d’uso del territo-rio, dovrà anche essere fortemente “declinato” per esaltare le specifici-tà delle singole realtà, all’interno di una generale valorizzazione di unterritorio più ampio. Di qui il ruolo decisivo dei Consorzi e soprattutto la necessità di crearedei NLD, Nuclei di Divulgatori Leader: tecnici che pur operando in areediverse abbiano il compito di testare e promuovere procedure comuniche funzionino da paradigma per tutte le aree DOC.
Una logica di condivisione che all’unanimità è stata riconosciuta comela strategia da seguire anche per promuovere e far conoscere la zona-zione. Molti gli interventi che hanno sottolineato la necessità di coordi-nare sotto una stessa regia tutti gli strumenti di divulgazione e comuni-cazione ai pubblici interni ed esterni. Una sinergia che, pur nel rispettodei target, dei “media” e dei linguaggi diversi, riduca il rischio di even-tuali divaricazioni di contenuti e di messaggi: dalla trasmissione dei datiai soci, agli incontri “zonali”, passando per l’intensificazione dei rappor-ti con la stampa e la clientela più fidelizzata per trasmettere “il valore”della zonazione. Particolare importanza è stata riconosciuta alla diffusione del Manualeanche nelle scuole e negli istituti specialistici. Un suggerimento impor-tante che ben si integra con l’impostazione iniziale data al progettoche, proprio nel mondo della scuola e della formazione tecnico-scien-tifica vedeva un target essenziale per favorire fra i giovani un processodi conoscenza e valorizzazione del proprio territorio. “Visibilità e valo-re” i termini più ricorrenti per definire gli obiettivi della comunicazione.Un’enfasi che tiene conto dei benefici che la zonazione può produrreanche in termini di “valorizzazione paesaggistica”, e che necessita diuna qualità di immagine all’altezza dell’eccellenza che si prefigge.
La Zonazione a convegno: coesione, visibilità e valore.
4
La DOC Arcole dal settembre 2000 delimita un’area che comprende 20comuni (alcuni per intero, altri solo in parte) situati nei territori più a suddelle province di Verona e di Vicenza. Una fascia che si estende peroltre 2500 ettari di vigneto con più di 1500 aziende viticole che confe-riscono le loro uve alle Cantine Sociali di S. Bonifacio, di Colognola aiColli, di Monteforte e dei Colli Berici.La recente istituzione di una DOC mira a mettere a profitto le potenzia-lità di sviluppo qualitativo e produttivo dell’area. Un progetto ambizio-so, ma che può contare su ottime basi di partenza: da un lato la note-vole peculiarità del suolo, composto da un’alta percentuale di sabbiadovuta ai fenomeni alluvionali dell’Adige, dall’altro la presenza diimportanti strutture di trasformazione e commercializzazione.Al Consorzio di tutela di Arcole il merito di aver riconosciuto nella zona-zione uno strumento per il miglioramento della qualità, ma anche per ilraggiungimento di una posizione unica e distintiva nel mercato. IlConsorzio, infatti, ha fortemente creduto nella valenza strategica di“censire” la vocazione viticola del territorio per adottare le tecniche col-turali più appropriate ad esaltare la resa qualitativa dei vigneti, ma ha
sottoscritto anche la necessità di ottenere vini che nella loro ricchezzaorganolettica siano il più possibile espressione del territorio. Una diver-sificazione che, a livello di comunicazione e di marketing, crea una visi-bilità di cui può beneficiare l’intero indotto vitivinicolo locale.Nel 2003 il Consorzio di tutela, di concerto con le tre strutture coope-rative di trasformazione, ha avviato il progetto per lo studio sistematicodel comprensorio viticolo. La determinazione dell’attitudine viticola delle differenti zone ha classi-ficato i fattori naturali che incidono sulla qualità dell’uva e individuatoquali peculiarità ambientali meritino di essere valorizzate per produrreun vino superiore. Conclusi i primi due anni di attività, il progetto si prefigge ora di racco-gliere i dati di altre due annate, avviando nel contempo un’indaginepedologica finalizzata alla stesura di una Carta dei suoli, che forse per-metterà di allargare la DOC anche in territori, finora non analizzati, madalle ottime potenzialità.
Numero totale di soci iscritti al Consorzio 170Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 6Cantine sociali presenti nella DOC 4 Superficie vitata della DOC (ha) 4.000 Produzione vino DOC (hl) 13.000
Arcole: il gusto del territorio.
03
Arcole
5
La zona di produzione del "Bianco di Custoza DOC" si sovrapponequasi completamente con la parte meridionale del "Bardolino DOC" ecomprende, tutto, o in parte, il territorio dei Comuni diSommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio,Peschiera del Garda, Castelnuovo Veronese, Sona, Bussolengo,Pastrengo e Lazise. Il territorio di origine si estende sull’anfiteatro morenico meridionale dellago di Garda, la zona gode di un clima temperato, mitigato dalla vici-nanza del più grande e del più caldo lago italiano, con piovosità com-plessiva annua di 700-800 mm. A livello agronomico si avvantaggiadella presenza di terreni leggeri, profondi, ricchi di scheletro, in gradodi riscaldarsi rapidamente a fine inverno e di creare favorevoli condizio-ni di coltivazione delle piante.Le produzioni vitivinicole più significative della denominazione sono ilBianco di Custoza DOC, il Bianco di Custoza Superiore DOC, il Biancodi Custoza Spumante DOC e il Bianco di Custoza Passito DOC. I viti-gni utilizzati sono il Trebbiano, la Garganega, il Tocai, il Cortese, ilMalvasia, il Rieseling, il Pinot bianco e il Chardonnay. Sono idonei allaproduzione solo i vigneti collinari e pede-collinari esposti a sud e sud-ovest e i territori morenici di natura prevalentemente calcarea, ghiaio-so-sabbiosa, con esclusione dei terreni umidi. La resa massima delle
uve non deve essere superiore a 150 q.li per ettaro di vigneto a coltu-ra specializzata. La resa massima del vino ammessa è del 65%.Con il progetto di zonazione si intende studiare la vocazionalità del ter-ritorio al fine di determinare la migliore combinazione tra vite edambiente. La zonazione permetterà di acquisire dati importanti per indi-viduare strategie di produzione adatte ai microambienti, che permetta-no di esaltare le caratteristiche organolettiche dei nostri vitigni e miglio-rarne gli standard qualitativi.
Numero totale di soci iscritti al Consorzio 494Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 66Cantine sociali presenti nella DOC 3 Superficie vitata della DOC (ha) 1.200 Produzione vino DOC (hl) 117.000
Bianco di Custoza: una nuova intesa tra vite e ambiente.
Custoza
6
Istituita nel 1987, “Lessini Durello” è una DOC interprovinciale cheabbraccia la zona alto collinare a cavallo tra Verona e Vicenza nell'areadei Monti Lessini. La produzione è storicamente dedicata ai vini bian-chi, tranquilli e spumanti. La superficie vitata attuale è pari a 530 ha, per una produzione annuadi 85.000 q di uva. Le aziende interessate alla coltivazione del Durellosono circa 500 mentre una decina sono le aziende che imbottigliano.Fiore all’occhiello della DOC è il Durello (o, localmente, Durella), un viti-gno autoctono di antichissima origine, che si presta alla spumantizza-zione, sia attraverso la classica rifermentazione in bottiglia, sia attraver-so il metodo Charmat. Attualmente viene vinificato secondo il discipli-nare di produzione DOC che prevede una percentuale minima di uveDurello pari all'85% e un 15% massimo di Garganega, Trebbiano diSoave o nostrano, Pinot bianco, Pinot nero e Chardonnay.Il Consorzio di tutela della DOC da quattro anni è impegnato nella valo-rizzazione produttiva e socio-economica della zona ed ha promossoiniziative volte soprattutto a riqualificare il ruolo del Lessini Durello nel-l’ambito degli Spumanti Veneti, a rilanciare la viticoltura di qualità incollina e a richiamare l’attenzione sulle prerogative enologiche e turisti-co-gastronomiche del territorio.Interventi mirati, ma accomunati dagli obiettivi di allineare la produzio-ne con le nuove esigenze qualitative del mercato e di mettere a profit-to a pieno le potenzialità della denominazione finora inespresse.
Da qui, nel 2001-2002 il varo di un progetto di Zonazione, uno studiodelle superfici vitate, che prendendo in esame le macroaree produttive,permettesse di fornire i dati e le conoscenze necessarie per definire unnuovo disciplinare di produzione, più rispondente alle ambizioni di svi-luppo del territorio. Il primo obiettivo è stato affidato ad gruppo di tecnici locali, coordinatie diretti dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano: moni-torare i vigneti e ottenere una mappa delle vocazionalità del Durello edel Pinot nero (altra varietà di grande interesse per il territorio). Una atti-vità di ricerca affiancata da uno studio pedologico che ha consentito diconoscere la composizione dei suoli presenti nella zona.
Numero totale di soci iscritti al Consorzio 489Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 7Cantine sociali presenti nella DOC 4 Superficie vitata della DOC (ha) 600 Produzione vino DOC (hl) 27.000
Lessini Durello: la conquista di nuovi territori di qualità.
Lessini Durello
7
La zona DOC “Montello e Colli Asolani” si sviluppa a nord ovest dellacittà di Treviso, nella prima fascia collinare pedemontana. L’area è rap-presentata da due fasce pedecollinari e collinari molto lunghe orienta-te in senso est-ovest, unite da una zona di pianura e dai colli delMercato Vecchio di Montebelluna e di Caerano San Marco. L’idrografiaè caratterizzata a nord dal Fiume Piave e nella parte meridionale dalCanale del Bosco, che corre ai piedi del Montello.Il substrato superficiale dei terreni ubicati nella zona del Montello ècostituito in prevalenza da argille ferrettizzate di colore bruno rossastroscuro mentre i terreni situati all’interno dell’area dei Colli Asolani sonocostituiti prevalentemente da argille limose con livelli di sabbia e sche-letro variabili a seconda della zona.L’attenzione per i problemi della qualità dei vini va di pari passo con lavalorizzazione delle caratteristiche associate alle antiche e collaudatetradizioni vitivinicole dell’area Montelliana ed Asolana, vocate da sem-pre alla viticoltura, grazie alla particolare costituzione del terreno e allafortunata esposizione climatica: due elementi fondamentali che hannogenerato condizioni idrogeologiche ottimali per la coltura dei grandivigneti di Prosecco, Cabernet, Merlot e Bianchetta che disegnano pen-dii e pianure dell’area DOC.
Nella provincia di Treviso e in particolare nell’areale del Montello e deiColli Asolani, si sta assistendo in questi ultimi anni ad una progressivaevoluzione della viticoltura, legata a traguardi enologici sempre piùqualificati e legati al territorio.La crescente attenzione e la maggior consapevolezza dei produttoridella zona sui compiti di tutela, di promozione e valorizzazione dellavitivinicoltura, propri del Consorzio, sono testimoniati dall’aumento delnumero di adesioni e della superficie iscritta verificatosi negli ultimianni. Le produzioni vitivinicole maggiormente rappresentative del territoriosono il Prosecco, tranquillo, frizzante e spumante e i vini rossi ad uvag-gio bordolese “Rosso del Montello e Colli Asolani”, a seguire il Merlot,il Cabernet, Franc e Sauvignon, lo Chardonnay e il Pinot nero, a cui daalcuni anni si stanno affiancando due varietà autoctone, la Bianchettaed il Carmenere, e l’Incrocio Manzoni bianco.
Numero totale di soci iscritti al Consorzio 32Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 26Cantine sociali presenti nella DOC 1 Superficie vitata della DOC (ha) 473 Produzione vino DOC (hl) 38.454
Montello e Colli Asolani
Montello e Colli Asolani: una qualità consapevole.
8
Il comprensorio del Soave rappresenta una delle realtà vitivinicole piùimportanti non solo in ambito regionale, ma anche a livello nazionale.Un ruolo importante accreditato da una lunga storia di riconoscimenti:prima zona tipica di vini pregiati in Italia (delimitata nel 1931 e ricono-sciuta con Regio decreto nel 1936) e prima area DOC (1968) e DOCG(1988) in Veneto.Un passato che si confronta con un presente altrettanto glorioso. IlSoave è il comprensorio più attivo nella produzione di vini bianchi ori-ginali italiani: le aziende viticole sono 3500, gli ettari vitati 6500, la pro-duzione annua raggiunge i 500.000 ettolitri, le bottiglie commercializza-te sono 55.000.000. Questa grande tradizione vinicola è stata accompagnata negli anni daun’intensa attività di studio e ricerca, tra cui la prima zonazione realiz-zata nel Veneto, avviata nel 1996 dal Consorzio di tutela in collabora-zione con l’Istituto Sperimentale per la viticoltura di Conegliano.
I progetti di ricerca finora realizzati hanno consentito di raccogliere unanotevole mole di dati e informazioni, che richiedono ora un’ulterioreattività di elaborazione e di comunicazione, nonché un approfondimen-to su temi specifici, a supporto delle strategie di sviluppo della zona.La vitivinicoltura del Soave è impegnata da un decennio nel definire unanuova idea di Soave, puntando a produrre un vino che sia riconosciu-to come il “Classico bianco d’Italia” per antonomasia. In quest’ottica laconoscenza e la valorizzazione delle specificità territoriali vengonoconsiderate elementi di primaria importanza strategica. La zonazione èstata una prima tappa importante, che ha gettato le basi per un nuovoambizioso progetto: proporre una differenziazione dell’offerta verso l’al-ta qualità, analoga alla tradizione transalpina dei cru. Non esiste infatti un unico Soave, ma diversi modi di intendere questovino, ognuno legato alla natura del territorio, alla sua storia, alla suacomponente umana. Si tratta quindi di definire e razionalizzare questa(bio)diversità, capendone le ragioni e riconducendola a forme meglioorganizzate di produzione e di valorizzazione.Un’altra caratteristica di questo comprensorio è la sua proposta pae-saggistica. L’entità della superficie vitata, che si estende in modosostanzialmente uniforme, induce a definire il Soave come il “vignetopiù grande d’Europa”, un vigneto ubicato in un’area collinare di parti-colare pregio naturalistico. Un territorio, quindi, che va salvaguardatoben sapendo quanto questa componente rappresenti oggi un surplusimprescindibile all’interno dell’offerta del “prodotto vino”. Di qui il pro-getto di fotografare lo stato attuale del territorio “visibile” e di tracciarele direttive per consentire la sua sostenibilità.
Numero totale di soci iscritti al Consorzio 2.380Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 70Cantine sociali presenti nella DOC 10Superficie vitata della DOC (ha) 6.500Produzione vino DOC (hl) 520.000
Soave: un classico che ha ancora molto da dire.
Soave
9
Terradeiforti: la tradizione come strategia.
La Terradeiforti è una striscia di territorio lunga 25 km e larga in media 2,5km racchiusa a ovest dalla Catena montuosa del Baldo e a estdall’Altopiano della Lessinia, solcata dal fiume Adige, guardata a nord dalmedioevale Castello di Sabbionara d'Avio (Castelbarco) e a sud dal siste-ma di Fortificazioni d' epoca austro-ungarica (ca. 1850) con il Forte diRivoli a dominare la Chiusa veneta: da qui il nome di "Terradeiforti". LaValle è stata modellata (l'ultima volta ca. 75.000 anni fa) dal grande ghiac-ciaio atesino che esaurì la sua azione erosiva proprio a Rivoli, lasciando-vi un magnifico anfiteatro morenico; il resto lo hanno fatto l'Adige primae l'uomo poi, con gli ordinati vigneti a pergola trentina (semplice in colli-na e doppia in fondovalle), ora alternati alle spalliere. Il clima è al tempostesso sub-mediterraneo per l' influenza del vicino Lago di Garda e sub-continentale per il sistema montano che lo caratterizza. I terreni sono perlo più di natura calcareo dolomitica, adatti ai bianchi, con fasce pede-montane più scure, vocate ai rossi. Nelle zone di esondazione dell' Adigela composizione limoso-sabbiosa consente di trovare viti centenarie fran-che di piede (Enantio). Tutta la zona è prevalentemente coltivata a vigne-to, con appezzamenti anche di kiwi e di olivo. I 1.250 ha di superfice totale consentono una produzione di uva di circa20.000 tonnellate e una resa di circa 150.000 hl/anno, per un valore paria 18 milioni di euro. Il 60% è destinato al mercato interno e il rimanente40% è avviato all' esportazione (il 35% in Paesi UE ed il 65% in Paesiextra UE). Circa 100.000 hl sono marchiati DOC.Le produzioni vitivinicole più significative sono: Enantio e Casetta (Foiatonda) fra gli autoctoni, cui andrebbero annoverati anche il Moscatogiallo, il Marzemino, il Lagrein e il Teroldego, i bordolesi Cabernet France Sauvignon e il Merlot. Le varietà più presenti e di maggiore redditività
sono però i bianchi Chardonnay e soprattutto il Pinot grigio. Per le con-dizioni di mercato è stato proprio quest'ultimo, infatti, a scongiurarel'abbandono delle campagne assicurando un ricambio generazionale frai viticoltori.Una terra, quindi, forte soprattutto di molte possibilità, che ha convintoil Consorzio ad investire nella zonazione come principale strumentostrategico per impostare una politica di territorio che migliori l’interazio-ne fra vitigno e ambiente, e permetta una politica di marketing più deci-sa, verso un mercato, quale quello del vino, sempre più orientato allaqualità e alla specializzazione.Di qui la decisione di coinvolgere il maggior numero delle realtà produt-tive nel territorio, con le quali il consorzio ha voluto condividere la scel-ta della zonazione passo per passo, presentandola come un’opportuni-tà da non perdere per riqualificare l’intero indotto.
Numero totale di soci iscritti al Consorzio 111Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 17Cantine sociali presenti nella DOC 2Superficie vitata della DOC (ha) 22Produzione vino DOC (hl) 1.800
Terradeiforti
10
La zona del vino Valpolicella si divide in tre parti di cui la più anticaviene definita “classica”. Una terra rigogliosa e piacevole con un pae-saggio che è stato definito il “giardino di Verona”. Questo nucleo origi-nario si è poi esteso ulteriormente e oggi la zona di produzione del vinoValpolicella comprende la fascia collinare veronese che va dall’Adigealla Valpantena alla valle di Cazzano di Tramigna. I terreni dellaValpolicella in genere, si possono distinguere in terreni rossi e bruni sudetriti o su marne di età cretacea, terreni compatti rossi su calcarieocenici e terreni compatti rossi su basalti. In tutta la Valpolicella il clima è complessivamente mite e si avvicina aquello cosiddetto «mediterraneo» (presenza del cipresso e dell’olivo).La piovosità annua è compresa fra gli 850 (fino a 100 m. s.l.m.) e i 1000mm nella parte montuosa. La somma delle temperature medie dalprimo di aprile al 30 settembre (periodo vegetativo della vite), si aggirafra i 4000 gradi nel fondovalle ed in pianura ed i 3500 nelle posizioni piùelevate.I vini della denominazione, ottenuti dalle uve dei vitigni autoctoniCorvina, Rondinella e Corvinone, sono il Valpolicella, il Recioto dellaValpolicella (vino dolce prodotto con uve sottoposte ad appassimento)e l’Amarone della Valpolicella (ottenuto da fermentazione prolungata).
Nella zonazione saranno coinvolti tutti gli attori della filiera vitivinicola, iproduttori e le cantine. Il Consorzio di tutela garantirà l’assidua presen-za sul territorio dei propri tecnici, i quali seguiranno i vigneti sperimen-tali, le vendemmie e le microvinificazioni fino alle degustazioni dei viniottenuti.Tutto questo al fine di rilevare la vocazionalità: lo studio del territorioviticolo e della stretta correlazione tra i vitigni autoctoni e l’ambiente dicoltivazione, inteso sia nella componente pedologica che in quella cli-matica. La zonazione è uno strumento al servizio del viticoltore e delvinificatore, utile quanto indispensabile per compiere le scelte operati-ve migliori, per ottenere il massimo risultato in termini di qualità, inizian-do dall’impianto di un nuovo vigneto e terminando con l’apertura dellabottiglia.
Numero totale di soci iscritti al Consorzio (pari al 81,11% dei produttori totali) 1923Numero di soci vinificatori iscritti al Consorzio 125Cantine sociali presenti nella DOC 8 Superficie vitata della DOC (ha) 5.762,80 Produzione vino DOC (hl) 373.855
Valpolicella: nel giardino di Verona fiorisce l’eccellenza.
Valpolicella
11
Le
Ca
rte
de
lle
Un
ità
di
Pe
do
pa
esa
gg
ioLo
stu
dio
del
le c
arat
teris
tiche
ped
olog
iche
di u
n co
mp
rens
orio
viti
colo
è g
ener
alm
ente
il p
unto
di p
arte
nza
di u
no s
tud
io d
i zon
azio
ne. L
a zo
nazi
one
vitic
ola
si b
asa
infa
tti s
ulla
def
iniz
ione
del
l’int
eraz
ione
tra
la v
ite e
l’am
bie
nte
e un
o d
ei f
atto
ri am
bie
ntal
i più
sig
nific
ativ
i da
cono
scer
e è
cert
amen
te il
suo
lo.
La C
arta
del
le U
nità
di P
edop
aesa
ggio
è la
pre
mes
sa f
ond
amen
tale
di u
no s
tud
io p
edol
ogic
o, il
prim
o st
rum
ento
che
con
sent
e al
gru
pp
o d
i lav
oro,
in t
emp
i rag
ione
volm
ente
rap
idi,
di i
nqua
dra
re il
ter
ritor
io, d
i circ
oscr
i-ve
re le
zon
e d
i rea
le in
tere
sse
vitic
olo,
di i
ndiv
idua
re le
uni
tà c
arto
graf
iche
sul
le q
uali
imp
osta
re il
pia
no s
per
imen
tale
del
la z
onaz
ione
e p
rose
guire
lo s
tud
io d
ei s
uoli.
In
que
sto
num
ero
pre
sent
iam
o le
Car
te d
elle
Uni
tà d
i Ped
opae
sagg
io d
elle
4 D
OC
il c
ui p
roge
tto
di z
onaz
ione
è in
izia
to n
el 2
005:
Bia
nco
di C
usto
za,
Mon
tello
e C
olli
Aso
lani
,Te
rrad
eifo
rti e
Val
pol
icel
la.
Le C
arte
son
o st
ate
real
izza
te d
al C
entr
o A
groa
mb
ient
ale
del
l’AR
PAV
di C
aste
lfran
co.
Va
lpo
lic
ella
Ca
rta
de
lle
Un
ità
di
Pe
do
pa
esa
gg
io d
ell’a
rea
DO
C V
alp
olic
ella
.Le
gend
a: R
ILIE
VI
CO
LLIN
AR
I: 1
– R
iliev
i col
linar
i su
calc
ari d
uri.
2-
Rili
evi c
ollin
ari s
u ca
lcar
i mar
nosi
. 3
- R
iliev
i col
linar
i su
aren
arie
cal
care
e.
4 -
Rili
evi c
ollin
ari s
u su
bst
rato
vul
cani
co b
asic
o. 5
- R
iliev
i col
linar
i su
sub
stra
to c
alca
reo-
mar
noso
fram
mis
to a
tuf
i bas
altic
i. 6
- R
iliev
i col
linar
i su
sub
stra
to c
alca
reni
tico
fram
mis
to a
tuf
i bas
altic
i. 7
- Fr
ane
anti-
che.
8-
Dep
ositi
col
luvi
ali.
9-
Fond
oval
le d
i rie
mp
imen
to c
omp
less
o. P
IAN
UR
A D
ELL
’AD
IGE
: 10
- S
uper
fici a
ntic
he d
el c
onoi
de
fluvi
ogla
cial
e. 1
1-
Sup
erfic
i ter
razz
ate
rece
nti.
12-
UR
BA
NIZ
ZAT
O.
12
Terr
ad
eif
ort
i
Cart
a delle U
nit
à di
Pedopaesa
ggio
dell’a
rea D
OC
Vald
adig
e.
Lege
nda:
VE
RS
AN
TI
DE
LLA
VA
LLE
DE
LL’A
DIG
E:
1 -
Vers
anti
mol
to r
ipid
i.2
- Fa
lde
det
ritic
he.
3 -
Acc
umul
id
i fra
ne a
ntic
he.
4-
Sup
erfic
i dei
con
oid
i ant
ichi
inci
sed
ai c
orsi
d’a
cqua
. 5
- S
carp
ate
dei
con
oid
i ant
ichi
. 6
-D
ebris
flo
ws
e co
noid
i te
rraz
zati.
7–
Con
oid
i re
cent
i.P
IAN
A A
LLU
VIO
NA
LE D
ELL
A V
ALL
E D
ELL
’AD
IGE
: 8-
Sup
erfic
i dei
ter
razz
i gla
cial
i. 9
- S
uper
fici d
ei t
erra
zzi
fluvi
ali p
iù e
leva
ti. 1
0-
Sup
erfic
i dei
terr
azzi
fluv
iali
inte
r-m
edi.
11-
Sca
rpat
e d
ei t
erra
zzi.
12-
Sup
erfic
i allu
vio-
nali
rece
nti.
13-
Sup
erfic
i allu
vion
ali a
ttua
li. A
NFI
TE
A-
TR
I MO
RE
NIC
I CO
NN
ES
SI A
LL’A
PPA
RAT
O G
LAC
IA-
LE A
TE
SIN
O:
14-
Vers
anti
rego
lari
natu
rali
e sc
arp
ate
eros
ive.
15
- Ve
rsan
ti p
reva
lent
emen
te a
ntro
pic
i (gr
ado-
natu
re).
16-
Vers
anti
ond
ulat
i a
pro
filo
natu
rale
. 17
-S
uper
fici d
i rac
cord
o fr
a i r
iliev
i mor
enic
i e le
pia
ne f
lu-
viog
laci
ali.
18-
Terr
azzi
sub
pia
negg
iant
i ril
evat
i su
llep
iane
fluv
iogl
acia
li in
tern
e. 1
9-
Pia
ne fl
uvio
glac
iali.
20
-In
cisi
oni a
“V
” e
gran
di s
carp
ate
eros
ive.
PIA
NA
ALL
U-
VIO
NA
LE
RIS
ALE
NT
E
AL
PLE
NI-
TAR
DIG
LAC
IALE
WU
RM
: 21
- P
orzi
oni
apic
ali
dei
con
oid
i. 22
- FI
UM
EA
DIG
E. 2
3-
UR
BA
NIZ
ZAT
O, C
AV
E, S
PIA
NA
ME
NT
I .
13
Mo
nte
llo
e C
olli
Aso
lan
i
Ca
rta
de
lle
Un
ità
di
Pe
do
pa
esa
gg
io d
ell’a
rea
DO
C M
on
tello
e C
olli
Aso
lan
i.Le
gend
a: R
ILIE
VI C
OLL
INA
RI S
U C
ON
GLO
ME
RAT
O D
EL
MO
NT
ELL
O: 1
- S
uper
fici s
omm
itali
ond
ulat
e. 2
-Ver
sant
i com
ple
ssi c
on d
olin
e sp
arse
. 3-
Vers
anti
com
ple
ssi c
on v
alle
cole
e d
olin
e sp
arse
. 4-V
ersa
nti
com
ple
ssi c
on v
alle
cole
. 5-
Sup
erfic
i com
ple
sse,
reg
olar
i e in
tens
amen
te c
arsi
ficat
e. 6
- S
uper
fici c
omp
less
e on
dul
ate
inte
nsam
ente
car
sific
ate.
7-
Acc
umul
i col
luvi
ali a
l pie
de
di v
ersa
nte.
8-
Valle
cole
a “
V”.
9-
Terr
azzi
di e
rosi
one
fluvi
ale.
10
- S
carp
ate
di e
rosi
one
fluvi
ale
(pen
den
za 2
0-45
%).
11-
Sca
rpat
e d
i ero
sion
e flu
vial
e (p
end
enza
50-
80%
). 12
- Fo
ndov
alle
di r
iem
pim
ento
com
ple
sso.
RIL
IEV
I P
RE
ALP
INI
SU
SC
AG
LIA
RO
SS
A: 1
3-
Vers
anti
rego
lari.
14
- Ve
rsan
ti co
n va
lleco
le. 1
5-
Acc
umul
i col
luvi
ali a
l pie
de
di v
ersa
nte.
16
- Va
lleco
le a
“V
”. R
ILIE
VI C
OLL
INA
RI S
U M
AR
NE
CA
LCA
RE
E:1
7-
Vers
anti
com
ple
ssi (
pen
-d
enza
5-1
5%).
18-
Vers
anti
com
ple
ssi (
pen
den
za 1
5-40
%).
19 -
Ver
sant
i com
ple
ssi (
pen
den
za >
40%
). 20
- S
uper
fici c
omp
less
e, o
ndul
ate.
21
- A
ccum
uli c
ollu
vial
i al p
ied
e d
i ver
sant
e. 2
2-
Valle
cole
a “
V”.
23
.- F
ond
oval
li d
i rie
mp
imen
to c
omp
less
o. R
ILIE
VI
CO
LLIN
AR
I S
U A
RE
NA
RIE
E C
ALC
AR
EN
ITI:
24-
Vers
anti
com
ple
ssi (
pen
den
za 1
5-35
%).
25-
Vers
anti
com
ple
ssi (
pen
den
za >
35%
). 26
- A
ccum
uli c
ollu
vial
ial
pie
de
di v
ersa
nte.
PIA
NU
RA
DE
L P
IAV
E:
27-
Sup
erfic
i del
con
oid
e an
tico
di M
onte
bel
luna
. 28
- D
epre
ssio
ni in
terc
onoi
de.
29
- S
uper
fici t
erra
zzat
e an
tiche
. 30
- S
uper
fici d
el c
onoi
de
rece
nte
di N
erve
sa.
31-
Sup
erfic
i ter
razz
ate
rece
nti.
CO
NO
IDI
DE
I C
OR
SI
D’A
CQ
UA
PR
EA
LPIN
I: 32
- C
onoi
di p
edec
ollin
ari a
ntic
hi (p
end
enza
1-1
0%).
33-
Con
oid
i ped
ecol
linar
i ant
ichi
(pen
den
za 8
-15%
). 34
- P
orzi
oni m
edio
-ap
i-ca
li d
ei c
onoi
di r
ecen
ti (p
end
enza
1-5
%).
35-
Por
zion
i med
io-a
pic
ali d
ei c
onoi
di r
ecen
ti (p
end
enza
5-1
5%).
36-
Por
zion
i dis
tali
e te
rmin
ali d
ei c
onoi
di r
ecen
ti (p
end
enza
<1%
). 37
- S
carp
ata
di v
alli
fluvi
ali i
ncas
-sa
te. 3
8-
Are
e in
tere
ssat
e d
a re
cent
e at
tività
dep
osiz
iona
le. 3
9-
Fond
oval
le d
i rie
mp
imen
to a
lluvi
onal
e. P
IAN
UR
A D
EL
TO
RR
EN
TE
MU
SO
N: 4
0-
Are
e in
tere
ssat
e d
a an
tica
attiv
ità d
epos
izio
nale
. 41
- Fo
ndov
alle
di r
iem
pim
ento
allu
vion
ale.
42
– C
AV
E.
14
Bia
nc
o d
i C
ust
oza
Ca
rta
d
ell
e
Un
ità
d
iP
ed
op
ae
sag
gio
de
ll’a
rea
DO
C B
ian
co
di
Cu
sto
za.
Lege
nda:
AN
FIT
EAT
RI
MO
RE
NIC
I:1
- R
iliev
i cos
titui
ti d
a d
epos
iti m
ore-
nici
. 2
- S
uper
fici
di
racc
ord
o fr
a i
rilie
vi m
oren
ici
e le
pia
ne f
luvi
ogla
-ci
ali.
3-
Terr
azzi
su
bp
iane
ggia
nti
rilev
ati s
ulle
pia
ne fl
uvio
glac
iali
inte
r-ne
. 4
- P
iane
flu
viog
laci
ali.
5-
Are
eid
rom
orfe
a
dep
ositi
la
cust
ri.
6-
Pia
ne r
etro
mor
enic
he o
ndul
ate.
7-
Sol
chi v
alliv
i del
le p
iane
fluv
iogl
acia
-li
inte
rne.
8-
Inci
sion
i a “
V”
e gr
and
isc
arp
ate
eros
ive.
P
IAN
UR
A
AL
LU
VIO
NA
LE
: 9
-P
orzi
oni
apic
ali
dei
con
oid
i an
tichi
.10
- P
aleo
alve
i o d
epre
ssio
ni d
i ori-
gine
tor
rent
izia
. 11
- A
mp
ie c
onoi
di
ghia
iose
. 12
- S
uper
fici
dep
osiz
io-
nali
orig
inar
ie
del
te
rraz
zo.
13-
Por
zion
i in
tern
e d
el t
erra
zzo.
14
-P
iane
allu
vion
ali r
ecen
ti. 1
5-
UR
BA
-N
IZZ
ATO
, C
AV
E,
SP
IAN
AM
EN
TI.
16-
FIU
ME
MIN
CIO
.15
I vini DOC del Veneto sono in grado di proporsi al mercato utilizzando unnuovo strumento: la Zonazione Viticola, promossa dalla Regione Veneto e daVeneto Agricoltura. Il progetto attua la mappatura dei principali comprenso-ri viticoli tracciando per un ognuno un quadro completo delle interazioni travitigno e terroir. Un intervento per rendere i nostri vini DOC sempre piùapprezzati in Italia e all’estero.
In Veneto i vini DOC stanno crescendo di valore.
TerradeifortiBardolino
Custoza Valpolicella
Soave Breganze
Colli BericiValodobiadene
Montello Colli Asolani
ConeglianoLison Pramaggiore
www.venetoagricoltura.org zonazioneVenetoVeneto
La zonazione vitivinicola del Veneto