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Creative audiovisual writing and reading Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento in collaborazione con ICBSA-MIBACT a.s. 2020-2021 Studenti: classe quarta liceo sez. C Tutor esterno: prof. A. G. Stasi Referente del progetto e tutor interno: prof. G. Benedetti Creative audiovisual writing and reading Progetto a cura di A.G.Stasi Premessa Il progetto Creative audiovisual writing and reading intende sviluppare un progetto formativo di scrittura e lettura creativa dell’audiovisivo per insegnanti e studenti da parte dell’istituzione preposta alla tutela, valorizzazione e conservazione del patrimonio audiovisivo nazionale, l’ICBSA del MIBAC fornendo una proposta di ricerca didattica sui temi inseriti nel protocollo di intesa tra MIUR e MIBAC ( maggio 2014) tesi a “ creare occasioni di accesso al sapere attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura, al fine di sviluppare una società della conoscenza”. Il progetto si inserisce altresì nelle indicazioni programmatiche delle Conclusioni del Consiglio Europeo

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Creative audiovisual writing and readingPercorso per le competenze trasversali e l’orientamento in

collaborazione con

ICBSA-MIBACTa.s. 2020-2021

Studenti: classe quarta liceo sez. CTutor esterno: prof. A. G. StasiReferente del progetto e tutor interno: prof. G. Benedetti

Creative audiovisual writing and readingProgetto a cura di A.G.Stasi

Premessa

Il progetto Creative audiovisual writing and reading intende sviluppare un progetto formativo di scrittura e lettura creativa dell’audiovisivo per insegnanti e studenti da parte dell’istituzione preposta alla tutela, valorizzazione e conservazione del patrimonio audiovisivo nazionale, l’ICBSA del MIBAC fornendo una proposta di ricerca didattica sui temi inseriti nel protocollo di intesa tra MIUR e MIBAC ( maggio 2014) tesi a “ creare occasioni di accesso al sapere attraverso la messa a sistema di istruzione e cultura, al fine di sviluppare una società della conoscenza”.

Il progetto si inserisce altresì nelle indicazioni programmatiche delle Conclusioni del Consiglio Europeo del 21 Maggio 2014 relative al patrimonio culturale come risorsa strategica per un'Europa sostenibile; poiché indica una strada e un percorso formativo, per meglio identificare e rendere accessibile alle nuove generazioni, il valore del patrimonio culturale audiovisivo conservato.

Alternanza Scuola Lavoro- Progetto Erasmusplus

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L’esperienza di Alternanza Scuola/lavoro 2019/2020 si inserisce quindi in una progettualità triennale che è parte del progetto Creative audiovisual writing and reading, il cui scopo prevede la realizzazione di una documentazione audiovisiva dell’intero processo didattico che coinvolgerà sia studenti che docenti di alcune classi di licei romani. Tale documentazione, editata in un corso audiovisivo narrativo e interattivo, sarà la base per un allargamento e verifica ulteriore della proposta didattica che andrà a coinvolgerà altre realtà formative internazionali. I risultati entreranno a far parte di una Comunità di Pratica mediante la creazione di una piattaforma web.

Formazione al linguaggio audiovisivo riprodotto.Il motivo, che sostanzia il progetto, risiede nel tentativo di

fornire una risposta alle richieste che l’ICBSA ha ricevuto negli anni da parte di insegnanti, e istituzioni scolastiche; di indicare come orientarsi nella rapporto con una realtà audiovisiva complessa: ciò ci ha reso consapevoli che la formazione al rapporto di lettura, nei riguardi del patrimonio culturale audiovisivo, dovrebbe comprendere un lavoro di alfabetizzazione in cui vanno considerati vari aspetti del problema.

Dobbiamo considerare “formativa” anche la realtà audiovisuale nella quale il mondo giovanile in particolare e noi tutti siamo immersi. Non è ininfluente l’insieme delle forme audiovisive nelle quali quotidianamente siamo esposti. Continuamente veniamo coinvolti da una molteplicità di stimoli basati sulla riproducibilità del reale che ci informano, rappresentano, intrattengono, prefigurando una sorta di formazione indiretta di competenze linguistiche audiovisuali basata su una Koiné, linguaggio comune praticato, di cui non sono ancora stati definiti gli elementi distintivi.

Grazie agli sviluppi tecnologici del digitale l’audiovisivo riprodotto è elemento non solo ricettivo, di lettura, e di comunicazione di un pubblico vastissimo, ma è strumento quotidiano di un uso attivo, di scrittura, al di là di professionalità tecnico artistiche specifiche, intendendo con questo termine scrittura la possibilità di costruire forme espressive e comunicative percepibili, duplicabili, trasmissibili e condivisibili in tempo reale; ciò avviene in particolare nelle nuove generazioni con l’uso di smartphone.

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Siamo in presenza di una dialettica linguistica vissuta inconsapevolmente, che interviene nelle modalità conoscitive ed espressive senza che vi sia un chiaro quadro di riferimento. Chi pensa, scrive, produce il linguaggio audiovisivo è un sistema produttivo e dell’informazione, che ha logiche diverse da un progetto formativo audiovisivo di base, progetto questo, non ancora pienamente presente nella scuola.

Proporre corsi che trasmettano acriticamente tecniche professionali (sceneggiatura, regia, montaggio etc.) riferite a modalità narrative presenti nel mercato, può trarre in inganno, prefigurando il linguaggio delle immagini in movimento solo come intrattenimento e comunicazione progettati da blockbuster o canali specializzati in prodotti seriali televisivi. E il web assimila e diffonde questi usi prevalenti di modo che i ragazzi li acquisiscono come apparentemente naturali e identitari per una cultura giovanile.

Le nuove generazioni schiacciate da un presente comunicativo e di intrattenimento dei media e dei social, corrono il rischio di non sviluppare le capacità per una visione di una memoria storica audiovisiva. Poiché il rapporto con il “bene culturale” non è solo questione di trasmissione di nozioni e informazioni tecniche su oggetti materiali inanimati, o rielaborazioni digitali di un mondo virtuale, esso necessita di uno sguardo in grado di vedere nessi tra passato e presente, dato questo che è la base di ogni identità in formazione.

Principi metodologici e teorici della didatticaL’impostazione della proposta didattica che veniamo a

presentare si basa su una ricerca svolta grazie a Tullio De Mauro dal 1993 al 2013 presso l’università “La Sapienza di Roma con il “Laboratorio di immagine e scrittura creativa” ideato e condotto da A.G.Stasi e Mery Tortolini, divenuto modulo didattico presso la facoltà di Scienze Umanistiche per diciotto anni, metodo esplicitato in una serie di testi saggistici, convegni e lavori multimediali.

La metodologia è stata poi applicata all’audiovisivo presso l’ICBSA, e praticata in varia guisa, da oltre 150 studenti delle scuole medie superiori romane nell’ambito dell’Alternanza Scuola lavoro per oltre cinque anni nel laboratorio suoni e immagini in movimento.

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Creative Audiovisual writing and reading 2019/2020

La scuola si raccontaIl volto di una formazione possibile.

L'ideaIl progetto La scuola si racconta nasce dall'esigenza di porre in evidenza le relazioni esistenti, tra l'immagine e narrazione che della scuola si è fatto e l’esigenza che questa fondamentale istituzione del paese ha di proporre una sua immagine del presente, con i conflitti e le contraddizioni, ma anche con le sue enormi possibilità, poiché in gioco c’è la formazione delle nuove generazioni.

L’oggetto del racconto, dinamica e conflitto che nell’ambito dell’esperienza Alternanza Scuola Lavoro si è evidenziata è la DISTANZA tra alunni e docenti, distanza di due mondi che convivono a volte rischiando di ignorarsi. Distanza di ruoli, distanza generazionale, distanza acuita, da un punto di vista del linguaggio da un mondo di immagini e rete di comunicazioni dei ragazzi in gran parte estraneo ai docenti. Il problema non è solo l’uso di strumenti di comunicazione informatica o social. In gioco c’è un “modo di pensare e vedere la realtà in tutti i suoi aspetti”. La formazione sembra trovare un suo spazio nei reality e nei talent che sono una rappresentazione riduttiva e troppo spesso fuorviante della realtà di una vita in formazione.

Possiamo provare allora a mettere in scena il racconto di queste due realtà, docenti e studenti, attori protagonisti di un confronto che tutti ci forma. Dare al racconto una dignità che vada oltre l’intrattenimento, ma che serva a pensare, maturare e possibilmente, cambiare: La scuola si racconta.

Il progetto che prosegue la sperimentazione del laboratorio suoni e immagini in movimento dell’ICBSA, intende fornire sia attraverso i documenti audiovisivi conservati presso l’ICBSA, sia attraverso il lavoro di Alfabetizzazione al linguaggio delle immagini elaborato in anni di lavoro dal Laboratorio, una prima risposta all’esigenza di un uso consapevole e creativo di strumenti audiovisivi considerati come mezzi per pensare, esprimere, e documentare la realtà.

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Sono previsti due moduli:

Modulo 1

– Un worshop con due classi di Licei e Istituti Superiori nel laboratorio Suoni e immagini in movimento condotto da Annio Gioacchino Stasi che proporrà oltre che una introduzione al linguaggio delle immagini in movimento la produzione di una “lettera alla scuola” un raccontare e raccontarsi attraverso la realizzazione di un video in cui raccontare la propria esperienza come alunni e insegnanti nella scuola di oggi.

Il workshop si divide in due sezioni una storico-teorica e una pratica. Gli argomenti proposti sono la base di una proposta formativa anche per gli insegnanti. Il linguaggio utilizzato nella didattica sarà consono al gruppo classe o al corso formativo. Lo scopo è quello di introdurre i partecipanti ad una esperienza che mediante un approccio diretto, la realizzazione di un breve cortometraggio, consenta di mettere a fuoco i problemi inerenti la visione critica sul mondo delle immagini e suoni riprodotti in cui siamo immersi.

Il laboratorio fornisce indicazioni storiche sull’evoluzione degli strumenti di riproduzione audiovisiva, sulla storia del cinema, sull’uso di telecamere e registratori audio. Elementi di drammaturgia narrativa, nello specifico nel racconto per immagini sia di taglio documentaristico che di fiction. Offre infine indicazioni sul piano organizzativo e operativo per realizzare in tutte le sue fasi un breve filmato.

Ogni laboratorio ha come compito finale la realizzazione di un progetto: cortometraggio ideato con il gruppo-classe e con gli insegnanti. In tal modo la discriminazione delle forme audiovisive informative e rappresentative a cui siamo esposti avviene mediante una scoperta individuale e collettiva di una propria espressione. Il mezzo audiovisivo è strumento per un’indagine che supera il concetto di “intrattenimento” ma sviluppa un concetto immersivo in cui ogni studente è posto in un confronto diretto con la storia raccontata di eventi e fatti pregnanti attraverso il linguaggio delle immagini di cui è protagonista.

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Parte teorica:Prima lezione

Storia della riproduzione del suono e dell’immagine. Dalla camera ottica di Caravaggio, alla lanterna magica di Athanasius Kircher. La Black Maria di T. Alva Edison. Dal Phonoautograph di Bell e Tainter, al grammofono di Emil Berliner. Lo studio del movimento dell’immagine e dell’immagine in movimento. L’effetto PHi, permanenza della percezione sulla retina (Wertheimer e la teoria della Gestalt). Nascita della fotografia, il dagherrotipo e la pittura. Dall’impressionismo all’impressione chimica su pellicola. Lumier e Melies, nascita del cinema.

Seconda lezione

Guardare e vedere. Dall’osservazione alla visione. Il movimento dell’immagine nel tempo e nello spazio. Inquadratura e sequenza, nascita della grammatica visiva. Il gioco dell’apparizione e della sparizione. Campi e piani, la corsa fantasma, il carrello e la panoramica, campo e controcampo. Il primo piano e il volto. Il

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movimento dell’attore nell’inquadratura. La scansione temporale: il prima e poi, il mentre, nascita del montaggio alternato. Il montaggio delle attrazioni.Terza lezione

La realtà nell’immagine, l’immagine nella realtà. Naturalismo e realismo, deformazione e generi letterari. Documentario e fiction. Persona e personaggio. La composizione narrativa per immagini. Metodi di realizzazione di una fiction e di un documentario.

Parte pratica:Prima lezione

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La ricerca di una idea/immagine. Appunti visivi e scritti. Il conflitto da narrare. Associazioni visive, l’immagine interna, condensazione e sviluppo. Seconda lezione

Il tempo narrativo, la dinamica drammaturgica nella scena, nella sequenza, nell’atto. Costruzione classica in tre atti. Sperimentazioni: cinema e linguaggio musicale, il movimento delle parti nella storia. Il flashback e il flash forward.Terza lezione

Il rapporto tra scrittura e immagine nel linguaggio audiovisivo. Soggetto, trattamento, scaletta e sceneggiatura nella fiction e nel documentario.L 'intervista: persone e personaggi.

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Quarta lezione

Inquadrare, piani e campi. L'uso della luce. La registrazione audio. Sopralluoghi, piano delle riprese. Il montaggio. Costruire il tempo del racconto. Scaletta girato e scelta sequenze. La grammatica del montaggio: montaggio alternato, parallelo. Il montaggio delle attrazioni. Colonna sonora. il Leit motiv,

( 6 incontri per un totale di 30 ore)

Modulo 2

n. 1 incontro sul linguaggio delle immagini – a cura di A.G.Stasi(ore 6)Rassegna di film sul mondo della scuola: 4 proiezioni.(12 ore)n 1 incontro con la scrittrice Valeria Parrella a cura di A.G.Stasi e Maria Francesca Gagliardi.(ore 2)

- La rassegna di film destinati a tre classi di Licei romani ha come tema centrale il racconto della scuola. La rassegna fornirà esempi su la visione, sia essa realista o da commedia o drammatica con il quale registi, sceneggiatori, scrittori, hanno saputo evidenziare conflitti, storture o qualità della scuola. Il percorso sarà introduttivo al Workshop- Laboratorio dell’anno successivo.

- Un incontro con la scrittrice Valeria Parrella, premio Campiello opera prima (2003), finalista premio Strega (2005), autrice de Lo spazio bianco diventato film per la regia di Francesca Comencini, in concorso alla 66 edizione del festival di Venezia autrice del romanzo Almarina (2019) centrato su un particolare rapporto tra docente e studente di un laboratorio di scrittura da lei tenuto presso il carcere minorile di Nisida.

Rassegna film- Diario di un maestro, Vittorio De Seta (1975), Bruno Cirino.

Versione cinematografica 135’. RAI Bavaria Film.Trasmesso sul

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primo canale RAI in quattro puntate. Con ascolti record. Il soggetto è tratto dal libro autobiografico Un anno a Pietralata di Albino Bernardini.

In una scuola dell'estrema periferia romana, un giovane insegnante, nuovo dell'ambiente, invece di disinteressarsi della sua aula semivuota, decide di affrontare il problema del mancato rispetto dell'obbligo scolastico non in maniera burocratica, ma cercando per il quartiere i bambini che non frequentano le lezioni e dando a queste un assetto assolutamente atipico, quasi rivoluzionario per i programmi dell'epoca. Tra i 100 film italiani da salvare.

Tutto assume le vesti del vero, non del rappresentato, non di ciò che è messo in scena, ma della scena vera che si fa racconto. De Seta con Diario di un maestro reinventa la televisione, lavorando attorno ad un’ipotesi che ancora, all’epoca, non era stata sperimentata. Un racconto che non è sceneggiato, non è fiction, non è cinema verità, non è neorealismo, non è cinema di poesia nella accezione pasoliniana, è una cosa ancora differente che assume le forme di un corpo organico che sembra respirare al ritmo della vita che accelera e rallenta, diventando vita stessa, umanamente commovente nella sua esposizione dei sentimenti, limpidamente politico nella affermazione di una nuova prospettiva che avrebbe dovuto guidare i percorsi scolastici.

- La scuola, è un film del 1995, diretto da Daniele Luchetti. Sceneggiatura di Stefano Rulli, Sandro Petraglia. Tratto da due libri di Domenico Starnone (Ex Cattedra e Sottobanco), ha inaugurato un mini-filone di film a tema scolastico. Con Silvio Orlando, Anna Galiena.

1995 - David di Donatello ,Miglior film a Daniele Luchetti, 1996 - Nastro d'argento Nomination Regista del Miglior Film a Daniele Luchetti, Nomination Migliore sceneggiatura a Daniele Luchetti, Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Domenico Starnone, Nomination Miglior attore protagonista a Silvio Orlando,Nomination Migliore attrice protagonista a Anna Galiena - Globi d'oro Miglior sceneggiatura a Daniele Luchetti, Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Domenico Starnone, Nomination Miglior film a Daniele Luchetti, Nomination Miglior attore a Silvio Orlando.

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- La classe - Entre les murs (Entre les murs) è un film del 2008 diretto da Laurent Cantet, vincitore della Palma d'oro come miglior film al 61º Festival di Cannes. Questo premio non veniva vinto da un film francese da 21 anni. È uscito nelle sale italiane il 10 ottobre 2008. Il titolo originale Entre les murs significa «Tra le mura».

Racconta l'esperienza di un insegnante alle prese con la difficile classe di una scuola media. È tratto da un libro semi-autobiografico dell'insegnante François Bégaudeau, che interpreta anche il ruolo principale nel film.

Il film, evidentemente anti-tradizionalista, non è stato fatto all'insegna delle spese: al contrario, come già detto, si sono presi per girare le scene dei ragazzi e dei professori volontari e anche le persone che interpretano il ruolo dei genitori nel film (li si vede al colloquio con il professore) sono realmente i genitori dei ragazzi, come si vede scritto al termine dei titoli di coda del film. Le riprese sono iniziate subito dopo la fine dell'anno scolastico e sono durate sette settimane. Per dare naturalezza alle scene, come se fossero riprese di un documentario, sono state girate in tempo reale, senza interruzioni. Nella classe erano presenti tre videocamere ad alta definizione, delle quali una seguiva l'insegnante François, mentre altre due erano puntate sui ragazzi, una su quello che stava parlando e una su quello che aveva la battuta successiva. Il regista controllava il tutto su tre monitor e dava indicazioni ai cameraman su come muoversi e chi inquadrare. Anche l'insegnante teneva d'occhio gli operatori e cercava di impostare il ritmo della scena e delle battute in modo che si accordasse con i movimenti delle videocamere.

- Ombre di luce, 2011, Massimo D’Orzi, Il Gigante produzione, con Annio Gioacchino Stasi, Mery Tortolini, Francesca Rubini, Elena Gerosi, Giulia De Gaetano, Riccardo Montesi, Devis Torelli. Presentato nella sezione Racconti di confine del Laura film Festival (2011)

La realtà universitaria vista per la prima volta dall'interno. Un originale corso di scrittura svela immagini e pensieri di un gruppo di studenti mentre l'ultima contestazione dell'Onda scuote un'Università giunta al suo capolinea. Il racconto collettivo, composto insieme ai due docenti, racconta della

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sparizione di una donna e della ricerca intrapresa per ritrovarla. Appare e scompare anche il movimento di contestazione mentre seguiamo l'intenso dialogo tra i due docenti e gli studenti. Un rapporto fatto di silenzi, immagini, parole scritte e domande. Domande incalzanti nel corso di esami in cui si chiede del perché muoia il desiderio di conoscenza, e risposte appassionate di ricerca su come si possa reagire ritrovando una voce, uno sguardo, la mano che disegna il volto sconosciuto di una donna scomparsa.

Totale ore 20

Evento a cui parteciperanno tutte le classi coinvolte nel progetto da tenersi presso la fiera della piccola e media editoria “Più liberi, più libri”, in cui verranno mostrati i video prodotti durante il “laboratorio” e si esporrà il progetto Erasmusplus Creative audiovisual Wrtiting and Reading.

2 ore

Le classi del Modulo 1 possono partecipare anche al modulo 2 per un totale di 50 ore.

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