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Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 27 settembre 2012 alle ore 13.30 Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 a pagina 2-6 leggi Primo piano Welcome Day, in Legacoop 1.000 nuove cooperative in due anni Si è svolto a Genova l’appuntamento con i nuovi associati. Poletti: “Diamo spazio all’iniziativa giovanile” Legacoop Generazioni Start-up e formazione al via il confronto con i Ministeri Si è svolto il 26 settembre, presso le scuderie Aldo- brandini di Frascati, il se- condo incontro con il Ministro dello Sviluppo Eco- nomico e delle infrastrut- ture, Corrado Passera e le delegazioni giovanili delle associazioni di rappresen- tanza imprenditoriali per approfondire il tema delle “start up”. Un incontro for- temente voluto dal Ministro Passera per ascoltare le proposte dei giovani im- prenditori Settori ANCPL Workshop “Project Bond, un’opportunità per le infrastrutture” “Project Bond, un’opportu- nità per le infrastrutture Ita- liane”. Era questo il tema al centro di un workshop svoltosi il 19 settembre a Roma presso la sede di Le- gacoop, che ha rappresen- tato un’occasione per riflettere, insieme ai princi- pali attori della filiera inte- ressata ai project bond, sulle loro potenzialità effet- tive e sulle caratteristiche che gli investimenti devono avere per essere finanziati da tale strumento. Territori Alto Adige-Südtirol Appalti pubblici? Un corso per le cooperative Le gare di appalto ad evi- denza pubblica diventano sempre di più una consoli- data prassi dell’Ente pub- blico per acquistare beni e servizi ed effettuare lavori tramite terzi. Anche per le cooperative diventa quindi cruciale partecipare alle gare e formulare le offerte in maniera corretta. Per farlo occorre avere un’ade- guata preparazione e per questo motivo Legacoop- bund e Coopservizi hanno predisposto un’offerta. Imprese Cantina Tollo Dal “Gambero Rosso” tre bicchieri al Cagiolo, un premio alla qualità La forza di Cantina Tollo è l’impegno dei suoi soci. Lo dimostra l’assegnazione del Tre Bicchieri del Gam- bero Rosso al Cagiolo Montepulciano d’Abruzzo Doc, emblema della vo- lontà della cantina di pro- durre grandi vini che siano accessibili ad ogni consu- matore. La mission di Can- tina Tollo, cooperativa aderente a Legacoop, è in- fatti portare la cultura del vino a tutti i livelli, facen- dola crescere. Sondaggio Osservatorio SWG Immagini di un Paese guidato dai giovani La riforma del sistema co- stituzionale e la lotta al- l’evasione fiscale. Anno XXIII - N. 35 - 28 settembre 2012 Note Brevi Centro Studi Le nuove cooperative negli anni della crisi (2007-2011) Il Centro Studi ha elaborato e diffuso la Nota Breve nu- mero 9.

WelcomeDay,inLegacoop 1.000nuovecooperativeindueanni · Unagiornataperaccogliereinuoviassociati. Leimpresenateedentratenell’associazione ancheinquestimesidicrisi.Perchésono quasi1.000,ormai,lecooperativedecollate

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Nota della redazioneQuesto numero è stato chiusoil 27 settembre 2012 alle ore 13.30

Segreteria di Redazione:Anna ColomberottoTel. 06-844.39.372Fax 06-844.39.402

Organo ufficialedella Lega Nazionaledelle Cooperative e Mutue

Settimanale di notizie a curadell’Ufficio Stampa di LegacoopDirettore Responsabile:Massimo Tognoni

Registrazione al Tribunale di Roman. 00503/90 del 6-08-1990

a pagina 2-6 leggi

Primo piano

Welcome Day, in Legacoop1.000 nuove cooperative in due anni

Si è svolto a Genova l’appuntamento con i nuovi associati. Poletti: “Diamo spazio all’iniziativa giovanile”

LegacoopGenerazioniStart-up e formazionealvia il confrontocon iMinisteriSi è svolto il 26 settembre,presso le scuderie Aldo-brandini di Frascati, il se-condo incontro con ilMinistro dello Sviluppo Eco-nomico e delle infrastrut-ture, Corrado Passera ele delegazioni giovanili delleassociazioni di rappresen-tanza imprenditoriali perapprofondire il tema delle“start up”. Un incontro for-temente voluto dal MinistroPassera per ascoltare leproposte dei giovani im-prenditori

SettoriANCPLWorkshop “ProjectBond, un’opportunitàper le infrastrutture”“Project Bond, un’opportu-nità per le infrastrutture Ita-liane”. Era questo il tema alcentro di un workshopsvoltosi il 19 settembre aRoma presso la sede di Le-gacoop, che ha rappresen-tato un’occasione perriflettere, insieme ai princi-pali attori della filiera inte-ressata ai project bond,sulle loro potenzialità effet-tive e sulle caratteristicheche gli investimenti devonoavere per essere finanziatida tale strumento.

TerritoriAlto Adige-SüdtirolAppalti pubblici?Uncorsoperle cooperativeLe gare di appalto ad evi-denza pubblica diventanosempre di più una consoli-data prassi dell’Ente pub-blico per acquistare beni eservizi ed effettuare lavoritramite terzi. Anche per lecooperative diventa quindicruciale partecipare allegare e formulare le offertein maniera corretta. Perfarlo occorre avere un’ade-guata preparazione e perquesto motivo Legacoop-bund e Coopservizi hannopredisposto un’offerta.

ImpreseCantinaTolloDal “Gambero Rosso”trebicchierialCagiolo,unpremioallaqualitàLa forza di Cantina Tollo èl’impegno dei suoi soci. Lodimostra l’assegnazionedel Tre Bicchieri del Gam-bero Rosso al CagioloMontepulciano d’AbruzzoDoc, emblema della vo-lontà della cantina di pro-durre grandi vini che sianoaccessibili ad ogni consu-matore. La mission di Can-tina Tollo, cooperativaaderente a Legacoop, è in-fatti portare la cultura delvino a tutti i livelli, facen-dola crescere.

SondaggioOsservatorioSWGImmagini di unPaese guidatodai giovaniLa riforma del sistema co-stituzionale e la lotta al-l’evasione fiscale.

Anno XXIII - N. 35 - 28 settembre 2012

Note BreviCentro StudiLenuovecooperativenegli anni della crisi(2007-2011)Il Centro Studi ha elaboratoe diffuso la Nota Breve nu-mero 9.

Una giornata per accogliere i nuovi associati.Le imprese nate ed entrate nell’associazioneanche in questi mesi di crisi. Perché sonoquasi 1.000, ormai, le cooperative decollatenegli ultimi due anni. Un numero considere-vole, una direzione giusta perché per supe-rare le difficoltà che lo appesantiscono ilnostro Paese, come ha spiegato il presidentePoletti, dovrà imparare sempre più “a spin-gere e supportare i giovani a rischiare e inve-stire creando nuove forme d’impresa”.Il 21 settembre, venerdì scorso, è ritornato aGenova il Welcome Day di Legacoop. Unagiornata dedicata a presentare ai nuovi arri-vati i servizi che l’associazione mette loro adisposizione e ad allacciare relazioni utili percrescere. Una giornata arricchita anche dallapresentazione di un’indagine SWG sui gio-vani e la cooperazione e conclusa dal con-fronto tra il presidente nazionale GiulianoPoletti e il coordinatore di Generazioni Lega-coop Lucio Valente.Le nuove cooperative che tra luglio 2010 edagosto 2012 hanno aderito a Legacoop sono,per l’esattezza, 968. Per quanto riguarda isettori di attività, il primo posto va alle coope-rative sociali (285), seguite a ruota dalle coo-perative di servizi (270), poi da quelle diproduzione e lavoro (156) e, a maggiore di-stanza, da quelle agroalimentari (74), di abi-tanti (56), della pesca (34), turistiche (30),editoriali (24) e culturali (18). La regione cheregistra il maggior numero delle cooperativeneo aderenti è la Sicilia (155) seguita, nelleprime posizioni, dall’Emilia Romagna (105),dal Lazio (98), dalla Sardegna (92) e dallaLombardia (75).“La stragrande maggioranza delle coopera-tive neo-aderenti” -sottolinea ancora Ferrari-“sono costituite da giovani che sono attrattidall’impresa cooperativa. Da questo punto divista sono significativi alcuni dati che emer-gono da un’indagine che abbiamo commis-sionato ad SWG e che diventerà unostrumento di lavoro per progettare modalità

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PROGETTO

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Welcome Day, in due annientrate a Legacoop 1.000 nuove imprese

Appuntamento a Genova con i nuovi associati per presentare servizi offerti da Legacoop.In sette storie il ritratto di una cooperazione capace di garantire ai giovani nuove opportunità

Durante il Welcome Day è stato presen-tato anche il progetto “UP – Radici per ilFuturo”, un network ideato da LegacoopLiguria che coinvolgerà numerosi partnercooperativi provenienti da diverse regionieuropee. “Oggi in Italia e in Liguria i prin-cipali esclusi dalle dinamiche economi-che e sociali sono proprio le giovanigenerazioni – spiega il presidente di Le-gacoop Liguria, Gianluigi Granero -. Col-legando le iniziative a livello nazionale elocale vogliamo alimentare un circolo vir-tuoso di idee e progetti in grado di con-tribuire al rilancio economico, sociale eculturale della città e della regione”.“Occorre amplificare la capacità di Ge-nova e della Liguria – prosegue Granerocommentando il progetto UP– ad attrarretalenti. Occorre portare da noi le idee, lepersone che le elaborano, i talenti chenelle tante realtà europee proliferano efarli incontrare con i giovani del nostro

territorio. Vogliamo trasformare Genova ela Liguria in una piattaforma d’incontro econtaminazione tra talenti per combat-tere il mostro della disoccupazione”.Un progetto che in Liguria Legacoop stasviluppando su diverse fasi. Grazie al-l’accordo con l’associazione studentescauniversitaria AIESEC per offrire l’opportu-nità di realizzare incontri e stage. Con lanuova alleanza con l’Università di Genovache permetterà di agevolare l’inseri-mento lavorativo dei laureati anche at-traverso forme cooperative di autoimprenditorialità. Con il lancio anche inLiguria di “Generazioni”, una specifica ar-ticolazione dei giovani cooperatori. E cre-ando un sistema di coaching basato sulladisponibilità di manager cooperativi afare da coach a giovani talenti. Fino allapromozione di un bando per il sostegnoalla creazione di nuove imprese coope-rative innovative.

UP, dalla Liguria un progettoper l’occupazione giovanile

ancora più efficaci di promozione della formadi impresa cooperativa tra i giovani”. Macome vedono i giovani le cooperative?In un campione rappresentativo di giovaninella fascia di età tra i 18 ed i 34 anni il 54%ha fiducia nelle cooperative ed il 50% ritieneche nelle cooperative ci sia più onestà emag-giore attenzione alla legalità rispetto alle im-prese di capitale,mentre il 45% pensa che ilruolo delle cooperative nella vita economicadel Paese sia destinato a diventare più im-portante ed il 39% ritiene che il vantaggiomaggiore di lavorare in cooperativa sia rap-presentato dal clima interno all’impresa.I giovani sembrano avere le idee chiare anchesu funzioni, ruolo e missione delle impresecooperative: il 32% ritiene che la funzioneprincipale di un’impresa cooperativa sia darelavoro (e il 24% di costruire un’alternativa alsistema vigente), il 24% afferma che il ruolodelle cooperative nel mercato sia quello direnderlo più equo ed equilibrato (seguito daun 12% che indica l’esigenza di renderlo

anche più responsabile e da un altro 12%che vuole un’offerta di qualità). Per quanto ri-guarda la missione delle cooperative nel ter-ritorio, il 36% indica come obiettivoessenziale quello di creare nuove opportunitàdi lavoro, seguito da un 25% che lo individuanell’abbassare i prezzi per i consumatori. Inol-tre, il 66% dei giovani riterrebbe utile la na-scita di nuove cooperative per i servizi allapersona, il 63% per i servizi alla comunità, il57%per la formazione,gli studi medici e la ri-cerca applicata, il 53% per attività legate allatecnologia ed i newmedia, il 52%per gli studilegali.I risultati dell’indagine evidenziano che il 32%del campione sarebbe seriamente intenzio-nato, avendone la possibilità, ad avviareun’attività imprenditoriale (più precisamente,il 29% sicuramente sì, ed il 3% è già titolare)ed il 49%mostra un generico interesse.Se siconsidera solo il 32% dei seriamente inten-zionati, i soggetti propensi ad avviare un’im-presa in forma cooperativa sarebbero il 6%.

Il che significa, considerando tale percentualesul totale della popolazione in età 18-34,700.000 nuovi cooperatori potenziali.Queste aspiranti ‘nuove leve’ sono per il 69%maschi, con prevalenza (53%) della fasciad’età 25-34, degli occupati (45%), del livelloscolare medio (52%), residenti in maggio-ranza al Sud (34%) e al Nordovest (31%). Lascelta del tipo di attività da parte dei potenzialinuovi cooperatori vede, in testa alle prefe-renze, la distribuzione alimentare (29%), lacultura e spettacolo (27%), la produzioneagro-alimentare (26%), seguiti dalla produ-zione e manifattura (23%), i servizi (22%) e ilsociale (21%).Il Welcome Day si è concluso con un “dia-logo” che ha visto protagonisti Giuliano Po-letti, presidente Legacoop, e Lucio Valente,coordinatore di Generazioni Legacoop, il net-work dei cooperatori under 35. “Al giornod’oggi è necessario sottolineare il vantaggiocollettivo del ‘fare insieme’ – ha sottolineatoPoletti – l’impresa cooperativa è un luogo

STORIE

I 66 Ormeggiatori del porto di Genova,“sorpresi” dall’ambiente e dai valori trovati a Legacoop

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È la cooperativa di ormeggiatori più granded’Italia e ogni giorno contribuisce a far funzio-nare il porto di Genova e a garantirne la sicu-rezza. Sono nati nel ’93 e solo un anno fasono entrati in Legacoop. E quel che han tro-vato è stato più di quel che si aspettavano:“Siamo rimasti sorpresi dall’ambiente che ab-biamo trovato” ammette il presidente Ales-sandro Serra.E dai servizi, e dalla condivisionedei valori. Insomma, un matrimonio che fun-ziona.La cooperativa Antichi ormeggiatori del Portodi Genova conta 66 soci. Si occupa di or-meggio, disormeggio di tutte le tipologie dinavi che scalano il porto; movimento dellenavi lungo banchina e da una banchina adun’altra; assistenza alle navi in entrata e uscitapresso i bacini di carenaggio; sostituzione in-tegrale o parziale di equipaggio su ogni tipo dinave e/o natante; movimentazione e traino dinatanti e piccole unità galleggianti con o senza

equipaggio. Di tutto ciò che fa funzionare ilporto, insomma.“Dal 94-95 tutti gruppi attivi sul territorio na-zionale – spiega Serra – sono organizzati incooperativa, perché è la forma più idonea,veste appropriata per aziende di questo tipo”.La crisi è arrivata anche qui,ma picchiamenoche altrove: si parla di una flessione attornoal 6%. “Già avevamo aderito all'associazionenazionale dei Gruppi in Italia – racconta il pre-sidente – avevamo relazioni su tutto il territo-rio nazionale”. Ma, fino al giugno dell’annoscorso, erano rimasti fuori dalle associazionicooperative.“Negli ultimi anni è poi maturata la convin-zione che potesse essere utile anche confluirein Legacoop – racconta Serra – avvertendocome necessario l'ausilio di una associazionedi ‘peso’ e al tempo stesso così affine a noiper i valori che esprimeva”. E il rapporto parefunzionare: “Assemblee su redazione verbali,

regolamenti, stesura dei piani finanziari: inquesto si è concretizzata subito l'attività disupporto di Legacoop. Senza contare – pro-segue il presidente - il confronto con Lega-coop Bruxelles: ormai tutte le decisioni cheriguardano attività nei porti vengono prese a li-vello europeo, essere in Legacoop ci ha per-messo di essere rappresentati anche a livellocontinentale”.

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dove poter essere protagonisti nelle decisionie dove le opportunità di sviluppo imprendito-riale sono condivise a beneficio di molti”.In merito al tema intergenerazionale, Polettiha poi evidenziato come i giovani siano de-tentori di nuove competenze da promuoverein modo positivo. “La crisi - ha spiegato – haprodotto l’urgente necessità di mescolare inmaniera dinamica le diverse esperienze ge-nerazionali e per superare i crescenti livelli didisoccupazione bisognerà spingere e sup-portare i giovani a rischiare ed investire cre-ando nuove forme di impresa, perché, comericordava Edmondo Berselli, ‘sostenere la plu-ralità delle forme di impresa nella diversitàmigliora la società’”.“Ai primi posti tra i problemi più sentiti tra igiovani in questo momento ci sono la disoc-cupazione ed il lavoro precario – ha sottoli-neato Lucio Valente, coordinatore diGenerazioni Legacoop – e uno degli obiettividi Generazioni è far capire ai giovani che lacooperazione può essere un ottimo stru-mento per affrontarli, perché al suo interno visono giovani con cui condividere esperienzee che lo hanno già utilizzato”.Generazioni è ilcoordinamento nato a seguito del 38°Con-gresso con l’obiettivo di approfondire le que-stioni generazionali valutando le opportunità ele problematiche che i giovani affrontano nelleimprese cooperative e nelle strutture asso-ciative.“La questione generazionale è oramai un pro-blema presente inmaniera trasversale in tuttigli ambiti – ha sottolineato – dalle impreseprivate a quelle pubbliche, dall'istruzione allapolitica ed è un preciso dovere di noi giovaniaffrontare questo problema ed impegnarciper risolverlo”. Generazioni, inoltre, è ungruppo composto da giovani cooperatori pro-venienti da tutta Italia e farne parte permettead ogni membro di conoscere realtà differentidalle proprie, ha spiegato Valente, poiché siha la possibilità di creare relazioni e rapportilavorativi che in altre situazioni difficilmente sipotrebbero attivare. “Per questo siamo quioggi – ha concluso – per dare il benvenuto ainuovi giovani cooperatori, invitarli a condivi-dere questa esperienza e contribuire alla rea-lizzazione di un progetto di cambiamento, inun luogo di discussione e cooperazione dovele idee dei singoli si rafforzano nel contributodegli altri”.

STORIE

ITI, il ‘sapore’ del caffèdell’antimafia

È il ‘caffè dell’antimafia’. Un’azienda(ri)nata nel 2009, dopo essere stata con-fiscata ai fratelli Graviano di Brancaccio.Un’azienda che ha faticato, e non poco,per riuscire ad avere unmercato, tra clientiche sparivano – a partire dal bar dell’As-semblea regionale – e ingiunzioni disfratto. Ma che oggi, dando da lavorare a10 persone, chiude in attivo. Grazie anchee soprattutto, come spiega il presidenteGiacomo Moscato, al sostegno concretodi Legacoop e delle sue strutture.ITI Caffè è a livello nazionale la prima coo-perativa di produzione e lavoro che nasceda una società confiscata. “Siamo impe-gnati – spiega Moscato – in una sorta diriscatto sociale, che è fondamentale so-prattutto nella nostra terra”. Fondamen-tale e difficile: “Ci sono stati diversi attiintimidatori, prima in azienda e poi duepersonali direttamente a me – ricorda ilpresidente - la situazione è veramente pe-sante, ma grazie alla Legacoop Palermo eSicilia si trova il coraggio e la forza per an-dare avanti”.Un sostegno concreto, quello che è venutodall’associazione, non solo ideale: “Lega-coop – spiega Moscato – ha creato quellarete che spesso le istituzioni tardano adattivare, e siamo riusciti sia ad avere ac-cesso al credito, cosa le banche difficil-mente garantiscono, e poi tutta una seriedi autorizzazioni a livello burocratico. Sonostati 3 anni di buon fatturato e abbiamochiuso in attivo, però le potenzialità sonoenormi, quindi l’impresa deve crescereassolutamente”.A ITI Caffè lavorano oggi alcuni degli ex di-pendenti: alcuni, infatti, non sono stati au-torizzati dal Tribunale a costituire lacooperativa. Le difficoltà, come si diceva,non sono mancate: “Quando l'azienda èrientrata in un contesto di legalità – ricordail presidente – molte commesse sono ve-

nute meno. Prima erano obbligati dallamafia e compravano il caffè, poi senten-dosi liberi hanno smesso di comprarlo.C'erano grossi gruppi, come hotel e vil-laggi, e anche il bar dell'Assemblea re-gionale. Segnali brutti. Legacoop è stataanche in questo senso importante, ci hapermesso di recuperare commessenuove”.Problemi l’ITI ne ha avuti anche con lasede. “Due giorni dopo la nostra costitu-zione – racconta Giacomo Moscato – ci èstato intimato uno sfratto per morosità,dopo che per anni i proprietari alla mafianon chiedevano neanche l’affitto”. Oggil’impresa si sta per trasferire in un beneconfiscato, sempre a Palermo, risolvendocosì anche questo problema. Ma il se-gnale più incoraggiante viene dai clienti.“C'è una risposta da parte del cittadinopalermitano e siciliano – spiega il presi-dente – che ora sta più attento nell'acqui-sto del prodotto che noi produciamo,preferendo comprare un caffè che oltreche essere di buona qualità, ha un valoredi riscatto sociale. Produciamo cialde,caffè sia quello da supermercati, sia quelloda bar, cioccolatini, chicchi di caffè rico-perti di cioccolato fondente, e così via. Esempre più persone preferiscono soste-nere un'azienda che ha fatto un percorsodi legalità, fa differenza l'acquisto del pac-chetto ITI Caffè e non quello di un altroproduttore”.

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SIRBANA E ACANTHUSE le alghe spiaggiate diventanoun business per l’agricoltura

Come trasformare un problema in un’oppor-tunità. È la parabola messa in atto da duegiovani cooperative sarde, Sirbana e Acan-thus, entrate in Legacoop, la prima a luglio,la seconda già dall’aprile scorso. La UE hamesso fuori gioco le torbiere come bacinoper approvvigionarsi di substrati per vivai eagricoltura? Loro han pensato di sostituirlecon la posidonia che dal mare si riversa sullespiagge e, finora, era un problema e un costoper il turismo.Le due coop, attive in ambito agricolo, sonoassolutamente complementari. Sirbana, conuna sessantina di dipendenti, si occupa direcupero ambientale. Ultimamente è impe-gnata nell’introduzione di specie autoctonelungo le strade. Acanthus riunisce invecequattro agronomi e una biologa e si occupadi progettazione e ricerca, sempre in ambitoverde. Insomma, il braccio e la mente. In-sieme per un progetto innovativo e interes-sante.“Con l'avvento di una serie di leggi europee– spiega il presidente di Sirbana VittorioCadau – le torbiere verrannomeno nel 2013.Nasce così il progetto di ricerca ‘Spiagge’.Obiettivo: il riutilizzo della posidonia spiag-giata, partendo da un concetto semplice.Oggi la posidonia spiaggiata è per molti co-muni costieri un costo, un danno dal punto divista turistico, perché va spostata dallaspiaggia e stoccata, il tutto con un costomolto elevato”. Perché allora non trasfor-marla in substrato vegetale, al posto dellatorba, facendola diventare fonte di ricchezza?“Oggi siamo in una fase di sperimentazione

molto avanzata – racconta Cadau – neiprossimi due anni dovremmo riuscire anchea dare origine a una linea di prodotto biolo-gico da inserire anche nella commercializza-zione interna oltre che per il consumo delleaziende florovivaistiche che noi rappresen-tiamo, oltre dieci”. Il progetto è stato portatoavanti grazie al sostegno di soggetti chevanno da Legacoop Sardegna all'Universitàdegli Studi di Sassari. Unica assente, per ora,la Regione.“Ci hanno cercato anche dal Mo-lise – spiega il presidente di Sirbana – il pro-getto è fermo da un anno in Regione ma da

Cagliari per ora niente”.Il progetto comunque prosegue: “Abbiamoeffettuato finora analisi dal punto di vista chi-mico-fisico – spiega Giovanni Barmina, pre-sidente di Acanthus – verificando che ilnumero di macroelementi rimanemolto ele-vato. Le analisi microbiologiche, invece, sonoancora in atto, anche per vedere che non sisviluppino batteri dannosi. Ci vuole tempo enon avendo molti soldi a disposizione è dif-ficile, ma l’idea è buona, i risultati ci confor-tano e speriamo che anche la Regione siaccorga di noi”.

STORIE

Il Consorzio ponente apre la stradaall’autoimprenditorialità

C'è la crisi, ci sono migliaia di giovani allaricerca di un lavoro che dia senso al per-corso di studi da loro intrapreso e di sti-moli per guardare con fiducia al futuro.Ma c'è anche chi a questi giovani prova adare una risposta, accompagnandoli sullastrada dell'autoimprenditorialità. È quelloche fa il Consorzio Ponente, nato nel2011 a Palermo con un obiettivo preciso:dare un'opportunità a tanti talenti che al-trimenti faticherebbero ad emergere.Ma che cosa fa nel concreto il Consorzio?A spiegarcelo, in occasione del WelcomeDay di Genova, è stato il presidente Mas-similiano Lombardo. “Ponente parte daun'idea: c'è bisogno di nuova imprendi-torialità, soprattutto in una città come Pa-lermo, dove ci sono tanti giovani chevorrebbero avviare un'attività ma spessonon sanno da dove partire. Ponente sipropone allora come incubatore d'im-presa: attraverso la nostra esperienza econ il sostegno di Legacoop, cerchiamodi metterli in condizione di creare la loroazienda”.“Una grande nave”, la definisce Lom-bardo, che in poco più di un anno di atti-vità ha già imbarcato 15 soci e aiutato anascere tre cooperative. “Abbiamo dei ra-gazzi che stanno dando vita a una coo-

perativa che si occupa di fotovoltaico edenergie rinnovabili, altri che hanno fon-dato una cooperativa editoriale conl'obiettivo di mettere in piedi un'agenziastampa per case editrici e di organizzareun festival dell'editoria. E poi c'è una coo-perativa che si occupa di scambi e mobi-lità europea”.“In un momento in cui la disoccupazioneè ai livelli che conosciamo – aggiungeLombardo – Ponente riesce a dire a tantiragazzi 'unitevi: fare impresa comporta ri-schi che comunque si possono sostenere,noi vi diamo la possibilità di mettervi con-trovento'”. Come? Studiando bandi, of-frendo supporto nei rapporti con lebanche, dando una mano su comunica-zione, questioni legali e fiscali. Con grandiambizioni: “Entro la fine dell'anno vo-gliamo arrivare a sei cooperative, dar vitaa una cooperativa per la gestione di unaradio, e un'altra per l'apertura di unostello, per cercare di portare imprendi-toria, ma anche opportunità per l'interacittà di Palermo”. E un sogno:“Creare unacooperativa di professionisti, coinvol-gendo giovani che oggi fanno stage pa-gati, quando va bene, 300 euro al mese,e convincendoli che unire le forze e met-tersi in proprio conviene”.

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FUSO.COMSull’Appennino parmensespunta la coop di comunità

Sostenere una comunità che negli anni hasaputo mantenersi vivace, sottraendola airischi del declino e dello spopolamento, cuisi trova esposta a causa del progressivovenir meno di servizi pubblici fondamentali.“Fuso.com”, cooperativa di comunità costi-tuita lo scorso 1° agosto a Scurano, piccolafrazione di Neviano degli Arduini, sull'Ap-pennino parmense, nasce con obiettivi im-portanti. Ma tutt'altro che fuori portata.“La cooperativa è neonata - spiega il presi-dente Gianluca Rivieri - ma figlia di un pro-getto avviato circa due anni fa. Prima dicostituirci ci siamo chiesti: 'È fattibile? Ilprogetto sarà credibile un domani?'. Siamoarrivati alla data del 1° agosto dopo innu-merevoli incontri, durante i quali abbiamocercato di focalizzare l'attenzione su tuttoquello che la cooperativa avrebbe potutofare per Scurano, tirando fuori di volta involta nuove idee”.Credibilità perseguita e ottenuta, dal mo-mento che i soci fondatori sono ben 25: “Cisono esercenti, artigiani locali, il commis-sario della Croce rossa, il presidente dellapro loco, figure professionali come il veteri-nario, aziende agricole.Altri hanno già fattorichiesta di entrare: la nostra vuole essereuna cooperativa in evoluzione”. Nel frat-

tempo i primi passi sono incoraggianti:Fuso.com ha partecipato al bando dellaProvincia di Parma per il sostegno alle coo-perative di comunità, ottenendo supportonella stesura del business plan.“Nelle prossime settimane prenderemoparte anche al bando europeo per acquisirelocalmente la gestione della piscina provin-ciale e, in particolare, del Parco del MonteFuso, che dà il nome alla nostra coopera-tiva. Il parco è un recinto faunistico di 45ettari, fino a oggi gestito dalla cooperativaScauro, di proprietà della Provincia. Allagara ci presentiamo ben attrezzati: abbiamo

persone altamente qualificate per la ge-stione della fauna e della flora, e ancheguide volontarie”.Quello che manca a Scurano, invece, sonole strutture per accogliere i turisti, ma anchesu questo la cooperativa è già attiva. “C'èun problema di ricettività. Stiamo lavorandoper andare a utilizzare o adattare fabbricatigià esistenti, Fuso.com è nata anche conquesta finalità. Se oggi arrivasse un pullmancon 50 turisti non sapremmo dove metterli:ci stiamo adoperando per fare in modo chegià dalla prossima primavera questo pro-blema non esista più”.

STORIE

Sourceland, la squadra non si arrendee continua come cooperativa

“Avevamo creato una squadra, erano piùdi tre anni che lavoravamo tutti insieme, equando l'azienda è entrata in ristruttura-zione abbiamo deciso di organizzarci. Lanostra è un'esperienza in cui il capitaleumano, in un momento di crisi, non si di-sperde, ma, al contrario, fa impresa e di-venta responsabile del proprio futuro”.Rileggendola così, attraverso le parole delproject manager e consigliere d'ammini-strazione Vitandrea Marzano, la storiadella cooperativa Sourceland di Bari sem-brerebbe una delle sempre più frequentivicende di workers buyout.Se non fosse che in questo caso nonsiamo di fronte a un gruppo di dipendentiche, fallita l'azienda per cui lavoravano,decidono di acquisirla e rifondarla: i 14soci di Sourceland provengono infatti daincarichi dirigenziali svolti per diversotempo all'interno di grande holding delMezzogiorno entrata in una fase di diffi-coltà a causa della recessione econo-mica.“Abbiamo iniziato costruendo un labora-torio – racconta Marzano – e valorizzandole nostre competenze, in particolarequelle dei più giovani, per non subire lacrisi finanziaria del gruppo e dare vita auna realtà cooperativa interna che col

tempo si è svincolata, diventando infinecompletamente autonoma”. Risultato?Un'azienda capace di ritagliarsi in brevetempo un ruolo di primo piano nel settoredel facility management, delle consulenzeaziendali e anche della gestione di pro-getti di valorizzazione ambientale.“Operiamo prevalentemente in Puglia,anche se realizziamo le commesse piùgrandi attraverso un network nazionale,in partnership con altre imprese. Alleaziende,ma anche anche ad enti pubblicie fondazioni, offriamo un tipo di serviziointegrato: facciamo consulenza strate-gica, ma curiamo anche comunicazionee marketing e sviluppiamo iniziative dicooperazione internazionale in segmentidi mercato ad alto valore aggiunto”. Conun progetto caratterizzante: “Abbiamo ot-tenuto in concessione per 19 anni la ge-stione di un'area parco di circa 200 ettariin Salento, su cui stiamo concentrandocompetenze che vanno dalla cultura al-l'arte, all'educazione ambientale, alla frui-zione turistica”. La sfida? “Dimostrare cheesiste un modello di gestione in cui so-stenibilità ambientale ed economica nonsono in conflitto, per un tipo di strutturache molto spesso è considerata un costoper la collettività invece che una risorsa”.

Pieve di Scurano

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IL PUNGIGLIONE“In Legacoop per avereuno spazio di confronto”

Ci sono realtà che aderiscono a Legacoopsin dal momento della loro costituzione ealtre che invece aspettano qualche annoprima di entrare a farne parte. Appartienea questa seconda categoria “Il Pungi-glione”, cooperativa mista di Monterotondo(RM), vissuta come “indipendente” perbuona parte dei suoi 21 anni di storia, du-rante i quali ha saputo costruire un forteradicamento sul territorio. Poi, pochi mesifa, la svolta.“In questi ultimi tre anni - spiega la presi-dente Claudio Bonfini - è maturata fortel'esigenza di avere uno spazio di confrontopiù strutturato, anche con le altre coope-rative, in cui fosse possibile ragionare dicooperazione sociale non solo in termini diservizi, ma anche di strategia, di visionepolitica, di modalità di relazione con il ter-ritorio”.Sin dalla nascita, nel 1991, Il Pungiglione siconfigura come cooperativa mista. “Perquel che riguarda la parte A, ci occupiamodi servizi alla persona, abbiamo centridiurni rivolti alle persone con disabilità esempre per i disabili offriamo un servizio diinserimento al lavoro. Ma in questo mo-mento particolare è nato anche un nuovoservizio rivolto alle nuove forme di svan-taggio: con la crisi si sono create nuovecondizioni di vulnerabilità, e anche un lau-reato dopo un anno e mezzo senza occu-pazione diventa un persona fragile”.

Un'azione svolta “sia facilitando il rapportotra domanda e offerta, anche con leaziende profit del territorio, sia accogliendoi disoccupati al nostro interno, in partico-lare se abbiamo necessità di nuove figureprofessionali per i servizi di giardinaggio edi cucina che gestiamo”.Una formula che nel tempo ha funzionatocosì bene che da Monterotondo la coope-rativa ha allargato il proprio raggio di atti-vità alle vicine province di Viterbo e Rieti,crescendo in modo considerevole anche intermini di organico. “Nel 1991 eravamouna trentina. Da subito facemmo in modoche il Comune di Monterotondo ci affidasse

con un convenzione la manutenzione ditutte le aree verdi pubbliche. Adesso lacooperativa è cresciuta, conta in tutto ot-tanta lavoratori, di cui venti con disabilità osvantaggio: sono rappresentate tutte le ca-tegorie previste dalla Legge 381, dai dete-nuti agli ex tossicodipendenti, alle personecon ritardo mentale”. Il segreto di questosuccesso? “Cerchiamo di creare un sensodi partecipazione alla vita della cooperativa:in un primo momento ci spostiamo noi, peresportare il nostro modello, poi formiamole persone sul territorio e facciamo sì chepossano continuare a lavorare in autono-mia”.

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Audizionesustart-upe formazionecon iMinistri PasseraeProfumo

Si è svolto il 26 settembre, presso le scude-rie Aldobrandini di Frascati, il secondo in-contro con il Ministro dello SviluppoEconomico e delle infrastrutture, CorradoPassera e le delegazioni giovanili delle as-sociazioni di rappresentanza imprenditorialiper approfondire il tema delle “start up”. Unincontro fortemente voluto dal ministro perascoltare le proposte dei giovani imprendi-tori, focalizzato sul tema della formazione, alquale ha preso parte anche il Ministro del-l’Istruzione Francesco Profumo.Generazioni, il coordinamento nazionale deigiovani cooperatori under 35 di Legacoop,ha partecipato all’iniziativa con una delega-zione composta da: Lucio Valente, coordi-natore nazionale,Valentina Fiore,RobertoGrassi, Andrea Laguardia, Massimi-liano Lombardo, Tatiana Marchisio,Marta Micheli, Giorgio Nanni, MatteoPellegrini, Federica Protti, Matteo Ra-gnacci, Andrea Rapisardi, MattiaStella, Paolo Scaramuccia, FrancescaZarri.Tutte le associazioni hanno sottolineato l’esi-genza di individuare strumenti che possanogarantire un forte collegamento della scuolae dell’università con il mondo del lavoro, atale riguardo Generazioni, a nome di Lega-coop, ha ribadito la necessità di garantire atutti il diritto allo studio, ed ha presentato al-cune proposte:

L’Introduzione di meccanismi di studio-lavoro, mettendo a disposizione pressoimprese posizioni part-time per studentiche dimostrino la necessità di doversimantenere agli studi universitari. In que-sto modo si garantirebbe la possibilità diarrivare al termine del percorso di studianche agli studenti con scarse risorseeconomiche. Possono essere utili stru-menti, le convenzioni e le forme di de-contribuzione e defiscalizzazione,meccanismi legali e trasparenti. Inoltre,tramite il recupero di normative esistenti

che la cooperazione ha dimostrato disaper tramutare in buone pratiche, di-sponibili e replicabili, si permetterebbeal sistema di auto sostenersi limitandoal massimo anche le possibili degene-razioni.Work Experience, e cioè migliorare lepossibilità occupazionali dei giovani lau-reati. Troppo spesso i corsi di laurea chedovrebbero preparare lo studente almondo del lavoro in ambiti specifici, nonraggiungono il proprio scopo a causa ditirocini o stage poco utili o fini a sestessi. La situazione non è differenteanche al termine di percorsi post lauracome i master, a volte estremamentecostosi. Ricordiamo che come rivelal’Eurostat l’Italia occupa gli ultimi postinon solo nella classifica mondiale delleuniversità, ma anche per quanto ri-guarda la percentuale di giovani con unmaster che trovano lavoro. Anche inquesto caso molto si può fare. Esistonoesperienze già attive in cui vengono or-ganizzati progetti di sviluppo innovativoper un periodo variabile (ad esempio da6 a 18 mesi) in cui un tirocinante vieneretribuito senza costi per le aziende chesi impegnano, al termine del tirocinio, al-l’assunzione per un minimo di 24 mesicon Contratto a tempo determinato o in-determinato previa esclusione dellastessa da ogni altro beneficio di legge.Anche in questo caso soluzioni legali etrasparenti.Attualmente si privilegiano le necessitàformative dell’azienda rispetto a quelledel lavoratore. Per noi le due necessitàdevono andare di pari passo attuandopersonalizzazioni dei percorsi formativisulla base delle esigenze dell’impresaed anche e soprattutto della persona(budget formativo per ogni lavoratore,spostando i “soldi dall’impresa al lavo-ratore”).In quest’ottica riteniamo inoltre che fa-vorire gli scambi interaziendali, possamigliorare la crescita professionale dellavoratore. Si potrebbero prevederesgravi contributivi e fiscali per le aziende

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che decidono di adottare questi stru-menti.Abbiamo avviato progetti mirati alla dif-fusione della cultura cooperativa nellescuole secondarie. Il Progetto “Bellaco-pia” ne è un esempio. Attraverso la co-stituzione di una cooperativavirtuale, è stato consentito agli studentidi sperimentare come si fa impresamantenendo sempre l’attenzione suivalori della mutualità e della soli-darietà . Il progetto, che presenta evi-denti utilità a favore di uno scambiofruttuoso tra lezioni scolastiche ed espe-rienze lavorative, è stato diffuso in molteregioni italiane come l’Emilia Romagna(ogni anno 50 gli istituti superiori e 80le classi coinvolte), la Liguria (ogni anno8 istituti superiori per un totale 8 pro-getti) e che vede la partecipazione dioltre 1700 studenti all’anno per un to-tale di 80 progetti di impresa coopera-tiva potenzialmente realizzabile. Sipotrebbe stimolare l’adozione di progettisimili garantendo agli studenti il ricono-scimento di crediti formativi.Crediamo sia fondamentale prevedere

in tutti i corsi di studi universitari dei verie propri momenti formativi dedicati al-l’educazione e al fare impresa attraversole forme previste dal codice civile, com-presa pertanto la forma cooperativa .Chiediamo esplicitamente che la formacooperativa venga inserita dove assentee affrontata con più attenzione nei pro-grammi universitari delle facoltà di Eco-nomia e Giurisprudenza. Capita spessoinfatti che in alcuni corsi universitari lacooperazione non venga trattata con ildovuto approfondimento.

Il Ministro Passera ha evidenziato come unodegli aspetti determinanti per il successodelle nuove imprese è il forte legame di que-ste con il territorio e la comunità dove svol-gono l’attività. Il rendersi conto del ruolo chele imprese hanno e del loro impatto positivoo negativo, ha sottolineato, è la vera re-sponsabilità sociale di impresa. Generazioniha quindi voluto portare all’attenzione delministro il modello delle cooperative di co-munità, che ha risposto un sincero inte-resse.Il ministro Profumo ha poi evidenziato lelinee guida su cui intende muoversi: la ra-

zionalizzazione dei corsi di laurea; portare laricerca nelle imprese e nella pubblica am-ministrazione consentendo il dottorato al difuori dell’università, presso imprese e entipubblici; la possibilità di svolgere tirocini for-mativi all’estero all’interno del Progetto Era-smus; portare testimonianze imprenditorialinelle scuole.Legacoop, insieme a Confcooperative, ha ri-badito al ministro Passera la necessità di in-serire nel report sulle start up e nel prossimoDecreto Sviluppo, la forma cooperativa tra imodelli imprenditoriali per la creazione distart up, ricordando come dal modello di im-presa cooperativa siano state mutuate moltesoluzioni adottate proprio nel rapporto delministero.Il prossimo incontro con il Ministro dello Svi-luppo Economico affronterà il problema delcredito per le start up, e Generazioni, ha giàavviato un gruppo di lavoro per approfondireil tema e portare ancora una volta le proprieproposte.Sarà possibile seguire il dibattito e poter par-tecipare ai gruppi di lavoro, sul Blog di Ge-nerazioni Legacoop generazioni.legacoop.it.

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Workshop “ProjectBond,opportunitàper le infrastrutture”

“Project Bond, un’opportunità per le infra-strutture Italiane”. Era questo il tema al cen-tro di un workshop svoltosi il 19 settembrea Roma presso la sede di Legacoop, che harappresentato un’occasione per riflettere,insieme ai principali attori della filiera inte-ressata ai project bond, sulle loro potenzia-lità effettive e sulle caratteristiche che gliinvestimenti devono avere per essere fi-nanziati da tale strumento.Sono intervenuti all’incontro, in rappresen-tanza delle Associazioni promotrici dell’ini-ziativa, Carlo Zini, Presidente ANCPL,Mario Lupo, Presidente AGI e MassimoSchintu, Direttore AISCAT e ha visto inol-tre la partecipazione dell’Onorevole Lu-cianoViolante, Presidente Italiadecide. Haintrodotto i lavori Franco Bassanini, Pre-sidente Cassa Depositi e prestiti S.p.A.L’Avvocato StefanoMaria Zappalà e l’Av-vocato Umberto Mauro, dello Studio le-gale Norton Rose, hanno analizzato lemisure per lo sviluppo infrastrutturale intro-dotte dal Decreto Liberalizzazioni e discussosulle eventuali opportunità per l’Italia. Oltreai dirigenti delle cooperative e delle impreseaderenti ad ANCPL, AGI ed AISCAT, hannocontribuito al dibattito:Guy Chetrit, Princi-pal Advisor Epec presso European Inve-stment Bank BEI, Carlo Marcone,avvocato struttura tecnica di missione MIC,Massimo Pecorari, Managing DirectorUnicredit, Guenzi Giancarlo, Chief Finan-cial Officer Atlantia, Dario Foschini, Am-ministratore Delegato CMC, Rita Finzi,Direttore Progetti Speciali CCC.Di seguito, una sintesi degli interventi diCarlo Zini, Franco Bassanini e LucianoViolante

Carlo Zini, Presidente ANCPL“La necessità di colmare il gravissimo gapinfrastrutturale che penalizza il Paese nelconfronto con gli altri partner avanzati” -haspiegato Carlo Zini, Presidente ANCPL-“appare ancora più urgente alla luce dellacrisi che ha colpito la nostra economia”. “Ilgrave ritardo infrastrutturale del nostroPaese” -ha proseguito- “è il frutto di sceltedi politica economica che da anni continuaa penalizzare la spesa per gli investimenti

pubblici a fronte di un progressivo aumentodella spesa corrente. Le risorse per nuoveopere pubbliche sono calate del 44% negliultimi 4 anni e rappresentano, ormai, solol’1,4% del bilancio dello Stato”.La crisi che stiamo vivendo, ha spiegatoZini, coinvolge tanto la sfera pubblica -in-capace, come detto, di sostenere un livelloaccettabile di spesa per nuove infrastrut-ture- quanto la finanza privata, alle presecon un fortissimo credit crunch, che rendein molti casi impossibile portare avanti qual-siasi iniziativa infrastrutturale. In questocontesto, un tassello importante, su cui ilGoverno nutre molte aspettative, è rappre-sentato dai project bond che costituisconouno strumento in grado di reperire finan-ziamenti destinati alle infrastrutture senzagravare sul debito pubblico. “Anche nelcontesto europeo sono previste analogheforme di finanziamento delle infrastrutturepubbliche mediante capitale privato” -hasottolineato Zini- “in particolare, con la re-cente iniziativa “Project bond 2020”, laCommissione europea sta orientando gli in-vestitori istituzionali verso il finanziamentoa lungo termine di progetti infrastrutturali ri-levanti nei settori del trasporto, dell’energiae della banda larga attraverso l’emissione diobbligazioni da parte delle società di pro-getto per finanziare i relativi progetti infra-strutturali con un sistema di garanzie dellaBEI”.“Sul mercato, il project financing, l’utilizzodella finanza di progetto per la realizzazionedi opere di dimensione medio/grande” -haraccontato- “è in costante crescita e rap-presenta, negli ultimi anni, tra il 30% e il40% di questo segmento di mercato”. Tut-tavia, accanto a questi dati incoraggiantisullo sviluppo di questo mercato, emergeche dallo scoppio della crisi la difficoltà diaccesso al credito da parte dei privati, rap-presenta una delle principali cause che ral-lentano -e talvolta impediscono- l’effettivarealizzazione delle opere messe in gara. “Ilricorso ai project bond” -ha precisato Zini-“può quindi costituire un’opportunità perdifferenziare le fonti di finanziamento ed es-sere un importante volano per attrarre ca-pitali privati anche stranieri. Naturalmentela disponibilità dei finanziatori sarà tantomaggiore quanto più stabile sarà il quadronormativo di riferimento e quanto più altasarà la qualità dei progetti e la credibilitàdelle loro previsioni”.

ANCPL>> ANCPL

>> ANCD

>> Inforcoop

>> Turismo

>> Credito

>> Pesca

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Franco Bassanini, Presidente CassaDepositi e prestiti S.p.A.“La domanda per investimenti in infrastrut-ture in Europa è ingente -ha sottolineatoFranco Bassanini, Presidente Cassa De-positi e prestiti S.p.A.- “e la commissioneEuropea stima che entro il 2020 sarà di1.500-2.000 miliardi di euro. La necessitàdi aumentare gli investimenti in Europa -haspiegato- è essenziale per la crescita eco-nomica e per favorire il risanamento fiscale.I bilanci pubblici sono sotto pressione ed ilfinanziamento degli investimenti infrastrut-turali con risorse pubbliche incontra limiticrescenti”.Bisogna trovare strumenti per attirare capi-tali privati e risparmio di lungo periodo, hadetto Bassanini, per far fronte alla carenzadi capitale di rischio e di credito bancario ingrado di soddisfare la domanda di infra-strutture. “La copertura di futuri investimentiin infrastrutture” -ha spiegato- “necessitaquindi di nuove fonti di finanziamento e perfronteggiare la contrazione delle forme tra-dizionali di finanziamento, l’UE ha sviluppatonuovi strumenti finanziari: sul fronte del-l’equity il Fondo Marguerite, InfraMed e sulfronte del debito la Project Bond Initia-tive e ad Aprile del 2011 la CommissioneEuropea, in collaborazione con la BEI, haavviato una iniziativa, la EU 2020 ProjectBond Initiative, per l’introduzione di stru-menti finanziari innovativi per le infrastrut-ture strategiche, pienamente operativa dal2014-2015, e che prevede l’allocazione, daparte della CE e della BEI, di risorse finan-ziarie da utilizzare per l’emissione di garan-zie ovvero la concessione di debitosubordinato a favore di società di progettoche intendono emettere obbligazioni per ilfinanziamento di opere infrastrutturali nelsettore dell’energia, dei trasporti e delle te-lecomunicazioni”.“La Cassa Depositi e Prestiti è molto inte-ressata allo sviluppo dello strumento” -haspiegato Bassanini- “e sta partecipando at-tivamente, insieme a BEI e KFW, alla valu-tazione e possibile strutturazione di ProjectBond. È abilitata a finanziare sotto qualsiasiforma le infrastrutture e quindi potrebbesottoscrivere e garantire le obbligazioni, maquest’ultima ipotesi è in fase di studio e va-lutazione”. I project bond sono uno stru-mento senz’altro utile ed il Governo hacompiuto passi rilevanti nella giusta dire-

zione, ha precisato,ma non possono essereintesi come la panacea dei ritardi italianinelle infrastrutture. Necessita di altre mi-sure come, ad esempio, la defiscalizzazioneed ulteriori semplificazioni. La concreta ap-plicazione dello strumento non può pre-scindere dal contesto generale nel quale leopere sono ideate, progettate e realizzate.“L’effettivo decollo dello strumento” -ha di-chiarato in conclusione- “presuppone in-nanzitutto l’esistenza di buoni progetti enecessita di una cornice regolamentare in-ternazionale ed europea che favorisca gliinvestimenti infrastrutturali”.

Luciano Violante, Presidente Italiade-cide“Il problema prioritario da risolvere” -ha di-chiarato l’On. Luciano Violante, Presi-dente Italiadecide, “è su come si fanno legrandi opere infrastrutturali e i condiziona-menti che ne inficiano la fattibilità come l’in-certezza dei tempi, delle regole e dellegaranzie. Bisogna distinguere quindi tra laforma e la sostanza”. L’utilità dell’incontro dioggi, ha detto Violante, è quella di comin-ciare a stabilire le battaglie per cominciarea cambiare il vasto contesto di riferimentoed affrontare in modo radicale le questioni.“Abbiamo i mezzi e le intelligenze idoneeper costruire un buon lavoro” -ha sottoli-neato- “bisogna cominciare con qualcheesperimento su grandi opere e sgombrareil campo da tutto ciò che ne ostacola la rea-lizzazione”. In pratica, occorre analizzare ilcontesto, i desideri e i bisogni delle popo-lazioni locali; inoltre, in uno stato modernoe democratico, chi investe deve poter valu-tare, e quindi prevedere, le conseguenzedelle scelte fatte, mentre l’incertezza dellanormativa non offre questa opportunità edè quindi necessario risolvere le strettoie bu-rocratiche e rendere possibile prevedere icosti, conoscere le regole ed i vantaggi diun progetto. “Chiedo quindi di creare altreoccasioni di incontro come questa” -haconcluso Violante- “per un’interlocuzionesolida che non sia fatta da destinatari discelte passivi, e per provare a sperimentarela fattibilità dell’utilizzo dei project bond edaltre forme di finanziamento su esempi diprogetto di grandi opere,mettendo insiemei soggetti interessati ed interloquendo inmodo adeguato per creare un ponte per ilfuturo, avvieremo inoltre all’interno dei

gruppi di lavoro che Italiadecide coordinainsieme ad Astrid e Res Pubblica, momentidi approfondimento sulle questioni oggi di-scusse per poter offrire al Governo proposteadeguate”.

Cambiamentodellaculturaeriformadelmercatodel lavoro

“Il cambiamento della cultura aziendale conla riforma del mercato del lavoro”. Questo iltema della giornata di studio promossa daAncd che si terrà a Roma, mercoledì 3 ot-tobre 2012, ore 10.30, presso Legacoop(Via G. A. Guattani, 9).

Programma dei lavori:

Ore 10,30 Apertura - Sergio Imolesi, Di-rettore Generale Ancd Conad

ore 10,45 Relazione introduttiva -MaurizioCasanova, Politiche RisorseUmane e Sindacali Ancd Conad

ore 11,00 Intervento - Prof. Carlo Del-l’Aringa, Professore ordinario diEconomia Politica presso la Facoltàdi Economia e Commercio dell’Uni-versità Cattolica di Milano

ore 11,45 Intervento - On. Cesare Da-miano, già Ministro del Lavoro edella Previdenza Sociale del 2° Go-verno Prodi e Capogruppo del Par-tito Democratico nella CommissioneLavoro della Camera

ore 12,30 Dibattitoore 13,00 Conclusioni - Camillo De Be-

rardinis, Presidente Ancd Conad

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Sicurezzasul lavoro:nuovi strumenti piùefficaci

Si è tenuto il 25 settembre, a Roma, il se-minario “Sicurezza sul lavoro: nuovi stru-menti per una formazione davveroefficace”, organizzato da Inforcoop e alquale hanno partecipato istituzioni, enti, sin-dacati, imprese. Nell’ambito del seminario èstato presentato il prodotto finale di forma-zione alla sicurezza realizzato nel corso delprogetto europeo H&S “Training programfor health and safety in the cleaning indu-stry”, finanziato nell’ambito del programmaLeonardo da Vinci – Trasferimento dell’In-novazione. È stato proiettato il promo delnuovo videocorso multilingue “Nino in theworld of cleaning” realizzato da Oltremodo,una s.r.l. a maggioranza cooperativa costi-tuita da Colaser, Doctor Pixel e alcune per-sone fisiche, per ideare e realizzare prodottiinnovativi di formazione e offrire servizi dicomunicazione ad enti, istituzioni ed im-prese impegnate sul fronte della responsa-bilità sociale e partner tecnico del iniziativaper la realizzazione del prodotto finale. Il vi-deocorso è stato implementato nel corsodei 3 anni del progetto e sperimentato consuccesso in Italia, Spagna e Portogallo, gra-zie all’apporto di tutti i partner europei coin-volti: Inforcoop l’Ente di Formazione diLegacoop Nazionale; Anjaf AssociazioneNazionale d’Azione Familiare- Portogallo;Apshstdc Ong Nazionale per la salute,l’igiene, la sicurezza sul lavoro; Coceta l’Or-ganizzazione di rappresentanza delle im-prese cooperative spagnole; Esferal’Organizzazione di rappresentanza delleimprenditrici dell’economia sociale spa-gnola, insieme ai partner Foncoop, il FondoParitetico Interprofessionale Nazionale perla formazione continua nelle imprese coo-perative che avrà un ruolo particolarmenterilevante per la valorizzazione dei prodottidel progetto, e Legacoop Servizi, l’Associa-zione Nazionale Cooperative di Servizi chegarantirà il coinvolgimento e la diffusionedelle informazioni alle imprese di servizi as-sociate.“L’obiettivo generale del progetto” -ha spie-gato Graziano Gozzi, Presidente Infor-coop- “è stato mettere a disposizione diagenzie formative ed imprese metodologiee strumenti formativi innovativi per la Sa-

lute e la Sicurezza dei lavoratori ed inoltreadattare e “mettere a sistema” un innova-tivo prodotto multimediale di formazione, in-centrato sul D.Lgs. n. 81/08, che comunicacon chiarezza ed efficacia le informazioninecessarie sui comportamenti operativi inmateria di sicurezza e riduzione del rischionel settore dei servizi ed in particolare nellavoro di pulizie”. In questi anni sono stateanalizzate le esperienze e le procedure diformazione per la sicurezza sul lavoro in Eu-ropa ed adattato e integrato il prodotto “Leavventura di Olga e Nino” precedentementerealizzato da Oltremodo. “Ogni contenuto ècommentato e sottotitolato oltre che nellelingue dei partner - italiano, spagnolo eportoghese – anche in inglese, lingua uffi-ciale del progetto, in francese, rumeno,russo e arabo” -ha spiegato Arianna Feli-cetti, Presidente di Oltremodo. “La sceltadel francese, del rumeno, del russo e del-l’arabo è stata dettata dalla necessità edalla volontà di far migliorare l’efficacia delpercorso formativo nei confronti dei lavora-tori immigrati che prestano la loro opera nelsettore delle pulizie”. “Sono stati inseritiinoltre” -ha raccontato- “ulteriori moduli ri-guardanti il rischio biologico, sulle lavora-trici madri e lo stress da lavoro correlatoche hanno aumentato la coerenza del pro-dotto. Il protagonista “Nino” non è solo unacaricatura,” -ha sottolineato- “ma un per-sonaggio in cui ritrovarsi nei tratti umani. Lostile comico ed interattivo utilizzato attra-verso il registro narrativo dell’“edutain-ment”, ha permesso di superare leresistenze nella fruizione di contenuti sen-sibili creando complicità e coinvolgimentoed i test somministrati ai fruitori per la veri-fica dell’apprendimento hanno dato ottimirisultati. L’interesse ora è che sia divulgatoin tutte le aziende”.Il nuovo promo del videocorso in inglese,con sottotitoli in italiano, è disponibile al se-guente link https://www.wuala.com/doc-torpixel/H&S/?key=JmzXnik79kcx.“Il modello” -ha spiegato ElisabettaMaggi, Inforcoop- “sarà messo a sistemaattraverso il suo utilizzo nei percorsi forma-tivi da parte di tutte le agenzie di formazioneappartenenti alle reti dei partner di progettoanche in modalità FAD. Inforcoop trasferirài prodotti a tutte le organizzazioni socie cheli promuoveranno sul proprio territorio”. Inparticolare, ha sottolineato Maggi, le im-prese aderenti alle Associazioni Legacoop

Servizi, Coceta ed Esfera appartenenti alsettore pulizie saranno invitate ad utilizzareil percorso formativo. APSHTDC e ANJAFutilizzeranno il prodotto direttamente inquanto providers di formazione e lo pro-muoveranno attivamente presso le impresedel settore. Foncoop, in quanto struttura pa-ritetica, riconoscendo gli strumenti prodottiquali metodologie efficaci amplierà enor-memente le potenzialità del trasferimentodel prodotto.È inoltre seguita una tavola rotonda coordi-nata da Angelo Algieri, responsabile uffi-cio sicurezza, ambiente, qualità e cameredi commercio Legacoop, durante la qualesono intervenuti Lorenzo Fantini, Mini-stero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Di-visione III Promozione della Salute eSicurezza sui luoghi di lavoro, FabrizioBolzoni, Responsabile del settore Igiene,Servizi integrati ed Ambiente Legacoop Ser-vizi, Adriano Papale, INAIL ex ISPESL rap-presentanza europea OSHA, ClaudiaVillante, ISFOL Agenzia Nazionale Leo-nardo da Vinci, TommasoMinerva, Diret-tore del Centro e learning Università deglistudi di Modena e Regio Emilia.I partecipanti hanno discusso su come po-tenziare l’efficacia della formazione alla si-curezza adattandola alle diverse esigenzedegli utenti, hanno parlato degli strumentiinnovativi e delle buone pratiche in uso.“Il Testo Unico sulla sicurezza parla di pro-cesso per innalzare la conoscenza e di at-tività formativa effettiva” ha ricordatoLorenzo Fantini, Ministero del Lavoro edelle Politiche Sociali “è quindi fondamen-tale la verifica finale di apprendimento at-traverso un atteggiamento non formalisticoed utile per recuperare le parti non com-prese”.“Legacoop Servizi associa aziende leadernel settore dei servizi integrati e delle puli-zie impegnate economicamente nella for-mazione,” ha sottolineato FabrizioBolzoni, Responsabile del settore Igiene,Servizi integrati ed Ambiente Legacoop Ser-vizi, “inoltre la Scuola Nazionale Servizi èuna fondazione atta a sviluppare cultura einnovazione per far crescere il settore. Inparticolare, sta lavorando sulla certifica-zione delle competenze della figura del“Capo cantiere nel settore delle pulizie” giàcodificata in Umbria, garantita e ricono-sciuta”.Claudia Villante, ISFOL Agenzia Nazionale

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Leonardo daVinci, tutor del progetto ha infinericordato che l’informazione veicolata nel vi-deocorso può essere utile anche per attivitàextra lavorative, perché le informazioni con-segnate ai fruitori possono servire per esem-pio anche alle attività domestiche o di vitaquotidiana delle persone ed ha invitato i par-tecipanti a collaborare nuovamente alla pros-simo progetto in programmazione cheriguarderà il tema dellamobilità dei lavoratori,“Erasmus for all”.

Le potenzialità dell’Appenninoin un convegno a Pennabilli

Presso il Museo Naturalistico di Pennabilli(RN) si è tenuto, il 19 settembre, il convegno“Oltre i confini: il valore dell’Appennino peruscire dalla crisi” organizzato dal ConsorzioTerre Alte, Legacoop Turismo e AITR.Dopo i saluti del Sindaco di Pennabilli Lo-renzoValenti e del Commissario del ParcoNaturale Sasso Simone e Simoncello CarloZaia, il Presidente del Consorzio Terre AlteAldo Cucchiarini ha tenuto la relazioneprincipale in cui sono stati denunciati i seriproblemi dell’Appennino dovuti alle politi-che turistiche, alle sottovalutazioni da partedelle amministrazioni locali ma sono stateanche dimostrate le grandi potenzialità delterritorio che propone ricchezze e attrattive.Paola Ragazzini e Lucia Silvi hanno pre-sentato i risultati della ricerca condotta perconto di Link Associati per l’Osservatoriodella Regione Emilia Romagna. La ricercadimostra come nell’Appennino alcuni im-prenditori, in particolare cooperativi, stiamocompiendo scelte innovative, sia attraversogli attrattori identitari (patrimonio naturali-stico, storico monumentale, produzioni tipi-che, cucina tradizionale ecc.) sia attraversoquelli artificiali (parchi avventura, pratichesportive emergenti).Maurizio Davolio, Responsabile di Lega-coop Turismo e Presidente di AITR, ha co-ordinato la successiva tavola rotonda, cheha permesso un approfondito scambio diesperienze e di opinioni; vi hanno parteci-pato alcuni dirigenti cooperativi ( il Coordi-natore di ACI Turismo LanfrancoMassari,Giancarlo Ciaroni, Riccardo Vannini,Lodovico Patelli, Andrea Quadrifoglio,Teodoro Bolognini, Alessandra Amori)

sia amministratori e dirigenti pubblici (gliAssessori al Turismo della Provincia di Ri-mini Fabio Galli e di Pesaro Urbino Tarci-sio Porto, Venerio Brenaggi per laRegione Emilia Romagna) e anche il re-sponsabile di WWF Turismo Roberto Fur-lani.Dal confronto sono emerse le potenzialitàdell’Appennino, che pur tra difficoltà sta di-ventando un territorio ricco di iniziative e diattività, dopo decenni di declino della vil-leggiatura tradizionale e le crisi del turismosciistico.Le cooperative vi giocano un ruolo fonda-mentale, come dimostrano le esperienzedel Consorzio Itaca in Umbria, del Consor-zio Terre Alte che opera nelle quattro regionilimitrofe (Marche, Umbria, Toscana, EmiliaRomagna) e della cooperativa Atlantide.Dal convegno è emersa la proposta di ela-borare un documento in cui ipotizzare la in-dividuazione di un territorio appenninicoomogeneo fra le quattro regioni, favorendoprocessi di integrazione e di rete, e cer-cando anche, in collaborazione con le am-ministrazioni pubbliche, di superare i confinigeografici che oggi costituiscono un intral-cio e producono difficoltà aggiuntive.

Maurizio Davolio al talk showdi “L’Agenzia di Viaggi”

Maurizio Davolio, nella sua qualità di Pre-sidente di AITR, Associazione Italiana Turi-smo Responsabile, ha preso parte al talkshow, organizzato il 22 settembre ad Assisi,in occasione della cerimonia della conse-gna dei Premi Turismo Responsabile 2012e Turismo Cultura UNESCO 2012, durante ilWTE,World Tourism Expo.L’iniziativa è stata promossa dal quotidiano“L’Agenzia di Viaggi” e ha consentito di pre-miare in particolare il tour operator venetoKia Ora Viaggi, specializzato nei viaggi nelPacifico, e TEAR, operatore brasiliano chepropone viaggi esperienziali e a stretto con-tatto con le popolazioni locali.Al talk show hanno preso parte, oltre a Da-volio, il giornalista cinese Lawrence Lo,che propone in Cina la Dieta Mediterranea;e i dirigenti di Trenitalia e Alitalia, che hannopresentato le iniziative legate alla CorporateSocial Responsibility delle due imprese na-zionali di trasporto.Davolio si è soffermato sull’accordo fra AITR

e Rete Ferroviaria Italiana per l’utilizzo dellestazioni impresenziate e ha presentato unvideo sull’educazione al turismo nella na-tura rivolta ai ragazzi e prodotto dalla Re-gione Emilia Romagna in collaborazionecon AITR.Nell’occasione è stato assegnato anche,per la prima volta, il premio al Turista Re-sponsabile, vinto da Michela Fornasiere diPordenone per il viaggio “Sicilia a impattozero”.Il giornalista Andrea Lovelock ha presen-tato i risultati di una ricerca sulla sensibilitàambientale dei viaggiatori, realizzata in col-laborazione con Trenitalia.

Il commissario europeo Barnierrisponde all’appello di Euricse

Buone notizie per il Credito Cooperativo eu-ropeo. Dopo l’EBA – l’autorità bancaria eu-ropea – anche la Commissione Europea,nella persona del Commissario al mercatointerno Michel Barnier, risponde positiva-mente all’appello lanciato lo scorsomarzo daEuricse in cui si chiedeva maggiore atten-zione da parte delle istituzioni comunitariealle banche cooperative e locali. L’Appello(scarica qui l’Appello) sottolineava il ruolo chequesti istituti svolgono come fattore di diver-sificazione del mercato del credito e a so-stegno dell’economia reale, opponendosicosì a una visione eccessivamente semplifi-cata e omologante sostenuta anche dalle piùrecenti normative internazionali come Basi-lea 3.Nella sua risposta (scarica qui il testo inte-grale della risposta), il Commissario Barnierriconosce, a nome dell’Unione Europea,“chele banche di credito cooperativo (…) più dialtri tipi di banche, hanno fornito una prote-zione importante durante la crisi finanziaria ehanno continuato a erogare credito all’eco-nomia reale”. Pertanto la Commissione è“convinta che un panorama bancario euro-peo diversificato, con banche di diverse di-mensioni, modelli di business, e strutture digovernance sia un punto di forza e non di de-bolezza. Per questo motivo, durante le ne-goziazioni riguardanti gli accordi di Basilea III,ha sempre tenuto conto dell’impatto sullebanche di credito cooperativo”.Tra i provvedimenti già presi in questo senso

CREDITO

TURISMO

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Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio

Settori

“ad esempio, c’è la possibilità di escluderele esposizioni intra-gruppo e di esentare i re-quisiti patrimoniali per singoli istituti quandoquesti sono parte di un gruppo all’internodello stesso Stato Membro. Questa misuracontribuirà a far sì che le banche cooperativenon si trovino in una posizione di svantaggiocompetitivo rispetto ad altri tipi di banche”.La regolamentazione più severa che le ban-che europee stanno conoscendo in questoperiodo “non deve avvenire alle spese diquelle banche che non hanno causato lacrisi, né alle spese della competitività e del-l’equità del nostro mercato unico. Io sonoconvinto che ciò sia riconosciuto nella nostraproposta di CRD 4 e continueremo a tenerebene amente questo obiettivo durante le ne-goziazioni in corso.”Soddisfatto dall’importanza e dalla convin-zione della risposta Carlo Borzaga, presi-dente di Euricse, che attribuisce il successodell’Appello non solo al fatto “che sia statosottoscritto da un numero consistente e qua-lificato di esponenti del mondo cooperativoe della ricerca” ma anche e “soprattutto alfatto che i suoi contenuti si alimentano aun’attività di ricerca e di divulgazione che Eu-ricse ha portato avanti con grande impegno”.“Attraverso indagini, conferenze scientifichee, non ultimo, cantieri di confronto e scam-bio con i practictioners del settore, si è ge-nerata una conoscenza scientificamenteaffidabile e anche attivabile al fine di orien-tare le politiche di sviluppo”.Vista la rilevanza degli interlocutori e i conte-nuti delle loro dichiarazioni, la risposta di Bar-nier è stata commentata in via ufficiale ancheda Giovanni Ferri – professore di econo-mia politica all’Università di Bari - e da Ser-gio Gatti – direttore di Federcasse, entrambico-firmatari dell’Appello.Euricse riconosce che c’è ancora strada dafare,ma si può affrontare con la consapevo-lezza che i risultati ottenuti con l’Appello sulruolo del credito cooperativo per la ripresaeconomica dell'Europa siano “una confermache, se ben alimentati, gli appelli sono tut-t’altro che inutili per migliorare la qualità el’efficacia del policy making”.Questi successi sono in parte frutto dellaConferenza “Promoting the understanding ofCooperatives for a better world” organizzatada Euricse il marzo scorso a Venezia, i cui ri-

sultati complessivi sono già stati raccolti inuna pubblicazione e saranno proprio neiprossimi giorni messi a disposizione di stu-diosi, policy makers e associazioni di settore.Al contempo rappresenteranno un docu-mento importante per tirare le somme diquesto 2012, anno internazionale delle Coo-perative: il mondo cooperativo si riunirà infattia Manchester a fine ottobre per mettere sultavolo obiettivi raggiunti nel 2012 e – anchegrazie al lavoro di Euricse – le prime propo-ste per gli sviluppi futuri del movimento.

Missione Lega Pescaa Sinop in Turchia

Si è conclusa il 25 settembre la missione diLega Pesca sul Mar Nero, in Turchia, nellaProvincia di Sinop mirata a rafforzare la coo-perazione nel settore della pesca e realiz-zata nell’ambito del progetto “Italian andTurkish fishermen are working together inharmony”, finanziato dall’Unione Europea.Lega Pesca, attraverso la ONG Halieus, haattivato un vasto partenariato con attorichiave come, tra gli altri, la facoltà di pescadell’Università di Sinop, la municipalità diGuzelkent ed i direttorati provinciali del Mi-nistero di agricoltura e pesca di Sinop e Tur-keli.Obiettivo del progetto è quello di supportarel’armonizzazione della filiera ittica locale aglistandard dell’Unione Europea in termini disicurezza alimentare, sicurezza in mare esostenibilità della pesca, attraverso l’infor-mazione e la formazione dei produttori pri-mari, dei rivenditori e di tutti gli operatoridella filiera ittica. Si sono poste così le basiper lo sviluppo di partnership di lungo ter-mine tra gli attori della pesca italiani e turchi,sulla base di valori e procedure condivise,che vanno dal rispetto dei principi dellapesca sostenibile alla salvaguardia del fon-damentale ruolo socio-economico svoltodalla piccola pesca artigianale nelle comu-nità costiere del Mediterraneo.Sul campo per Lega Pesca insieme aMas-simo Bellavista, responsabile per gli in-terventi formativi, e Gabriele Verginelli,esperto di Halieus, una delegazione di pe-

scatori calabresi, capitanata da SalvatoreMartilotti, Responsabile di Lega Pesca Ca-labria, che ha partecipato a incontri e scam-bio di buone pratiche con i pescatori dellecittà di Guzelkent e Sinop. Intensa l’attività di“job training” rivolta ai pescatori locali, in cuisono state trasferite competenze e miglioripratiche della realtà cooperativa della pescaitaliana in materia di sicurezza alimentare,sicurezza a bordo e sostenibilità delle me-todologie di pesca. Un’attività che ha garan-tito il coinvolgimento di tutta la filiera itticaartigianale locale, dalla piccola pesca allostrascico e circuizione, organizzazione coo-perativa e relativa asta, fino ai mercati aldettaglio e agli stabilimenti di conservazionee trasformazione del prodotto.

Duemesididivietoassolutodicatturadelpescespada

Dal 1 ottobre al 30 novembre scatta nei mariitaliani il divieto assoluto di cattura del pescespada, sia come “cattura bersaglio” dellaflotta che esercita la pesca con i palangariche come“cattura accessoria” di altri sistemidi pesca. E’ il quinto anno di divieto stagio-nale di cattura, attuato a livello nazionale dal2008 in linea con le raccomandazioni del-l’ICCAT, Convenzione internazionale per laconservazione dei tunnidi dell’Atlantico. Sitratta dello stesso Organismo internazionaleche nel corso degli ultimi anni ha impostouna rigida regolamentazione della pesca deltonno rosso nel Mediterraneo e che, quantoal pesce spada, ha già stabilito l’arrivo di unulteriore periodo di divieto assoluto di catturaa partire dalla campagna di pesca 2013.A fronte di un nuovo esempio delle crescentilimitazioni delle attività cui i pescatori sonochiamati, in nome del giusto, sacrosanto econdiviso obiettivo della tutela delle risorse edella biodiversità, Lega Pesca coglie l’occa-sione per richiamare l’attenzione su un prin-cipio sacro dell’economia ecologica, che nondovrebbe mai essere dimenticato: il princi-pio che richiede la doppia sostenibilità, am-bientale e socioeconomica, delle misure digestione, secondo cui la tutela delle risorsedeve andare di pari passo con la tutela del la-voro.

PESCA

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Primo piano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio

Primopiano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio

15Territori

Appalti pubblici, come affrontarli?Uncorsoper lecooperative

Le gare di appalto ad evidenza pubblicadiventano sempre di più una consolidataprassi dell’Ente pubblico per acquistarebeni e servizi ed effettuare lavori tramiteterzi. Anche per le cooperative diventaquindi cruciale partecipare alle gare e for-mulare le offerte in maniera corretta. Perfarlo occorre avere un’adeguata prepara-zione e per questo motivo Legacoopbunde Coopservizi organizzano per le coopera-tive associate un corso di formazione e diapprofondimento su tale argomento.Il corso intende fornire ai partecipanti co-noscenze sia teoriche che pratiche attra-verso l’intervento di esperti locali enazionali. Verranno trattati casi pratici everrà consegnata apposita documenta-zione. Sono previste 5 giornate di forma-zione nei giorni 27 settembre 2012, 4 e 5ottobre 2012 e altre due mezze giornateconclusive.Tutti i moduli del seminario si svolgerannoin parte attraverso lezioni frontali, in partetramite workshop.Il primo appuntamento, dedicato all’in-quadramento normativo sul tema degli ap-palti e a una panoramica sugli strumentidi affidamento dei servizi, vedrà tra gli altri,la partecipazione del dott. ThomasMathà, Presidente dell’ ACP - Agenziaprocedimenti e vigilanza per contratti pub-blici di lavori, servizi e forniture della Pro-vincia autonoma di Bolzano.

Convegnosullecooperativesocialia20annidalla Legge381/91

“A 20 anni dall’adozione della Legge381/91: come è cambiata la cooperazionesociale in Lombardia”. Questo il tema delconvegno che si svolgerà l’8 ottobre a Bre-scia, presso la Camera di Commercio (ViaEinaudi, 23).

Programma

9.30 Registrazione dei partecipanti

9.45 InterventiAndrea Gibelli, Assessore Indu-stria e Cooperazione Regione Lom-bardiaFrancesco Bettoni, PresidenteCamera di Commercio di Brescia

“Evoluzione delle cooperative sociali”Alessandro Ronchi, FunzionarioDG Industria e Cooperazione Re-gione LombardiaProf. Luca Fazzi, Docente di socio-logia generale Università di Trento

Testimonianze:Cesira Pedrini Cooperativa SocialeSoggiorni CERGiovanni B. Zoccatelli Coopera-tiva di BessimoAnna Paola Cova Cooperativa An-niversatiMatteo Tebaldini CooperativaCRESCO

Conclusioni“I problemi attuali e gli scenari fu-turi della cooperazione sociale”Massimo Minelli Presidente diConfcooperative FedersolidarietàLombardiaSabina Bellione Presidente di Le-gacoop Sociali Lombardia

Spending review, primorisultato per la cooperazione

La cooperazione sociale veneta mette asegno i primi risultati, dopo la levata di scudicontro l’applicazione “alla veneta” dellaspending review nel settore sociosanitario.Pochi giorni fa, infatti, Legacoop, Federso-lidarietà-Confcooperative, Agci e Compa-gnia della Opere del Veneto avevanodenunciato a una sola voce la linearità deltaglio del 5% imposto dalle aziende sanita-rie regionali alle cooperative di tipo A e B el’interpretazione disomogenea della leggeda parte delle ULSS.Rispondendo alle loro richieste di ascolto,dunque, a seguito di un incontro delloscorso mercoledì di Legacoop e Federsoli-darietà Veneto con il segretario regionalealla Sanità Domenico Mantoan e alcuniconsiglieri veneti, i rappresentanti della Re-gione hanno assunto formalmente l’impegno

LOMBARDIA

VENETO

ALTO ADIGE-SÜDTIROL>> Alto Adige-Südtirol

>> Lombardia

>> Veneto

>> Emilia Romagna

>> Lazio

>> Campania

>> Basilicata

>> Puglia

>> Sicilia

>> Padova

>> Parma

>>Modena

>> Forlì-Cesena

>> Imola

>> Pesaro

>> Latina

Territori

a considerare con attenzione le pesanti con-seguenze di una tale riduzione dei costi, siasul piano della qualità dei servizi per gli utenti,sia su quello occupazionale per il sistemacooperativo. Complessivamente, infatti, la ri-duzione - se applicata - porterebbe inVenetoa 1500 posti di lavoro in meno nelle coope-rative, al decurtamento dello stipendio per ifortunati che non rimarranno disoccupati e alconseguente calo della qualità e della quan-tità dei servizi offerti, a tutto danno dell’utenza.La Regione si è ora impegnata a fare inmodo,con un prossimo provvedimento di Giunta,che i tagli non penalizzino i servizi gestiti inregime di accreditamento, valorizzando, oltrealle strutture accreditate, anche i contratti cheprevedono l’inserimento lavorativo delle per-sone svantaggiate e dei soggetti deboli.«Siamo molto soddisfatti per l’apertura e ladisponibilità accordataci» commenta LorisCervato, responsabile settore sociale Lega-coop Veneto.In attesa del provvedimento, l’indicazione perle cooperative sociali venete è quella di nonaccettare nessuna modifica peggiorativa deicontratti in essere chiesta dalle ULSS.

Seminario“Innovazioneericambiogenerazionalenellecooperative”

“Innovazione e ricambio generazionale nellecooperative: il caso Unisol Brasile e IndacoArgentina”. Questo il tema del seminariopromosso da Generazioni Emilia Romagnae Alma Graduate School, che si terrà ve-nerdì 5 ottobre, alle ore 17.30, presso AlmaGraduate School (Villa Guastavillani - Viadegli Scalini 18, Bologna)ProgrammaSaluti Alfredo Montanari, Direttore del-

l’Alma Graduate SchoolInterventi• Giorgio Prodi, Dipartimento di

Economia Istituzioni Territorio Uni-versità degli Studi diFerrara

• José Abelli, INDACO Argentina• Gilson de Jesus Gonçalves, UNI-

SOL BrasileModera• Roberto Cardinale, Generazioni

Legacoop Emilia-Romagna

Garamensescolastiche; revocareil bando; rischiocaosnelle scuole

Nel mese di Agosto è stato pubblicato ilnuovo bando per la gestione delle mensescolastiche, il precedente era stato ritiratodopo l’azione legale da parte delle imprese,che attualmente gestiscono il servizio edopo le contestazioni di Legacoop e dellealtre associazioni di categoria. Con il nuovobando si è scelto di non risolvere il pro-blema principale, cioè la scelta di adottareun metodo di calcolo che avvantaggia chiriesce a presentare un forte sconto sulprezzo medio del pasto a discapito dellaqualità del prodotto fornito.Inoltre eliminando molte categorie di ali-menti biologici, si rischia di mandare in crisimolte aziende agricole del territorio che,grazie alle forniture per le mense scolasti-che hanno creato, in questi anni, migliaia diposti di lavoro.La gestione delle mense delle scuole, erauno dei fiori all’occhiello della nostra città,un modello utilizzato a livello nazionale cheha garantito livelli di fornitura eccelenti intutte le scuole.I tempi imposti dalla gara, porteranno al-l’assegnazione dei lotti durante l’anno sco-lastico (inizio 2013), questo comporterà ilcaos nella gestione delle mense scolasti-sche. La scelta saggia e responsabile do-veva essere quella della proroga deicontratti attuali fino a fine anno scolastico eprevedere il cambio durante la pausa estivadel prossimo anno.In sintesi il nuovo bando di gara contiene glistessi elementi negativi del precedente riti-rato nelmese di Giugno:Diminuizione della qualità dei pasti forniti,Esclusione delle aziende agricole produtticidel nostro territorio,Possibilità di partecipare alla gara peraziende improvvisate non specializzate nelsettore,Diminuizione dell’occupazione.“La Giunta Alemanno prova a risolvere unpasticcio con un altro pasticcio, dopo avereritirato un bando che conteneva molti errorine ha pubblicato un altro che contiene glistessi errori e che, calcolati i tempi di as-segnazione, creerà il caos nelle scuole. –dichiara Andrea Laguardia Presidente

Legacoopservizi Lazio - Si vuole far pagare,anche in questo caso, la necessità di ri-sparmio della pubblica amministrazione aicittadini e alle imprese. Sostanzialmente èuna gara al massimo ribasso, il cui risultatosarò un inevitabile peggioramento dellaqualità dei pasti serviti nelle scuole, con il ri-schio di far entrare sul mercato aziende im-provvisate. Da tempo abbiamo denunciatoil rischio di infiltrazioni della criminalità or-ganizzata nel settore dei servizi, favorita dalmassimo ribasso.In questo periodo, dove il lavoro diminuisce,il Comune invece di adottare politiche cheprovino ad invertire la tendenza negativa,introduce elementi nel mercato che pena-lizzano le imprese sane. Chiediamo l’im-mediata revoca del bando e l’aperturadi un tavolo tecnico con la Giunta perverificare la possibilità di prorogare icontratti in essere fino alla chiusuradell’anno scolastico.Chiediamo che la Commissione Scuolaconvochi al più presto un’ audizione delleassociazioni di rappresentanza delle im-prese, per poter illustrare nel dettaglio tuttii problemi che questa gara contiene. Siamosempre disponibili al dialogo e alla ricercadelle soluzioni migliori per la salvaguardiadei servizi che le nostre cooperative svol-gono e per aiutare l’economia del nostroterritorio che subirebbe un altro colpo inquesto periodo di crisi.”

Legacoopal Salone Internazionaledell’Alimentazione“CiboeDintorni”

‘Stato generale dell’agricoltura: enogastro-nomia d’eccellenza e dieta mediterranea’,questo il titolo del convegno che ha avviatoi lavori dell’11° Salone Internazionale del-l’Alimentazione Cibo e Dintorni che si èsvolto il 24 e 25 settembre a Salerno e acui ha partecipato anche Legacoop Cam-pania, rappresentata dal Vice Presidente,Massimo Pelosi. Cibo e Dintorni è unamanifestazione diventata nel tempo unpunto di riferimento di importanti buyers eun appuntamento imprescindibile per lepiccole e medie imprese del compartoagroalimentare che vogliono aprirsi a nuovimercati, nazionali ed internazionali.Infatti, quest’anno, oltre a numerosi Paesi

CAMPANIA

LAZIO

EMILIA ROMAGNA

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Territori

europei, anche il Giappone è sbarcato a Sa-lerno con la partecipazione di Aeon GlobalMerchandising Co. LTD, nuovo partnercommerciale della manifestazione e gruppoglobale con il maggior reddito di funziona-mento nel settore della vendita al dettagliodel Giappone nel 2011. Le attività sonostate suddivise in due momenti fondamen-tali, da una parte gli incontri tra domanda eofferta per gli operatori e dall’altra l’esposi-zione rivolta al pubblico. Tra le cooperativeaderenti a Legacoop ha partecipato il Con-sorzio Terra Orti che, in collaborazione conla Provincia di Salerno, ha animato lo standdedicato alle produzioni di punta del territo-rio salernitano.Secondo Pelosi: “La situazione economicaitaliana è complessa e difficile, con intericomparti produttivi trainanti fermi, maquello dell’agroalimentare fa registrare an-cora una certa tenuta e per quanto riguardal’export, addirittura, è cresciuto dell’8,5%nel 2011”. “Un dato che ci impone di pun-tare sulla produzione italiana per valoriz-zarla, rafforzando i produttori ancheattraverso l’export, con un’attenzione alprodotto tipico che non si può più conside-rare solo di nicchia”.”Come COOP - spiegaPelosi – abbiamo già da tempo riservatogrande attenzione a questo aspetto, utileanche sul mercato domestico. Con la lineadi prodotti ‘Fior Fiore’, infatti, abbiamo in-trapreso un impegnativo lavoro di ricerca eselezione di tesori gastronomici italiani, conun prezzo accessibile, tanto che le venditevanno in controtendenza rispetto all’anda-mento generale dei consumi che diminui-sce. Dalla Campania, ad esempio, sonostati selezionati la mozzarella di bufala e lapasta di semola di Gragnano”. “Questo ter-ritorio – prosegue Pelosi – da questo puntodi vista, è una miniera di gusti, sapori e tra-dizioni. La dieta mediterranea ne è unesempio, universalmente riconosciuto manon abbastanza valorizzato e promosso. Ladecisione dell’Unesco, di inserire la dietamediterranea nella lista dei beni immate-riali dell’umanità, è un’opportunità unicadella quale non riusciamo ad approfittare:si continua a parlare di chilometro zero, difarmer’s market senza prestare attenzioneal mercato reale, senza sfruttare l’appealdell’Italia con i prodotti della sua gastrono-mia e della sua cultura”. “Il ruolo delle am-ministrazioni locali è fondamentale, inquesto senso – conclude Pelosi – anche

perché occorre salvaguardare le produzioniagricole campane che sono penalizzate dal-l’eccessiva parcellizzazione, rafforzandole efacendone crescere il numero in grado dipoter reggere la concorrenza sui mercati in-ternazionali. Da questo punto di vista, però,purtroppo è ancora molto il lavoro da fare”.

Tagli suservizi sanitari,l’ACI incontraTripaldi

Si è tenuto nella mattinata di giovedì 20 set-tembre l’incontro tra i responsabili del set-tore sociale di Legacoop, Confcooperativeed Agci di Basilicata e il direttore del dipar-timento Salute, Sicurezza e Solidarietà so-ciale, Domenico Tripaldi, in merito allarichiesta inoltrata a fine agosto dall’ACI diBasilicata all’assessore Martorano e rela-tiva alle modalità di applicazione dell’art. 15comma 3 - lett.a), della legge 7 agosto2012, n. 135.L’articolo della norma riguarda la riduzionedel 5% degli importi e delle connesse pre-stazioni relative a contratti in essere di ap-palto di servizi e di fornitura di beni e servizistipulati da aziende ed enti del servizio sa-nitario nazionale.Le questioni poste riguardano la diversità dicomportamento a livello regionale delleaziende sanitarie e l’applicazione automa-tica e unilaterale, in alcuni casi, del tagliosugli importi delle fatture presentate senzariduzione delle connesse prestazioni, deter-minandosi una situazione di grave dannoper le imprese cooperative coinvolte.I tagli delle risorse determinati dalla Legge135/12 (spending review) rischiano di ap-portare anche nel mondo cooperativo, par-ticolarmente nei segmenti “labourintensive” quali quelli dei servizi e servizi so-ciali, fino ad oggi elemento di tenuta e svi-luppo di opportunità di lavoro, preoccupantiperdite occupazionali. Il taglio infatti si as-somma alla mancanza di riconoscimentodegli adeguamenti contrattuali ed Istat edai maggiori costi per oneri finanziari soste-nuti a causa dei ritardi nei tempi di paga-mento. In considerazione del preoccupantestato dell’arte si rileva la necessità di mag-giori chiarimenti e indicazioni per le stazioniappaltanti, che attualmente stanno tenendo,in alcuni casi, atteggiamenti difformi alla

lettera della norma ed incomprensibilmentepenalizzanti nei confronti delle imprese. Aconclusione dell’incontro il Direttore del Di-partimento si è impegnato ad individuareinsieme con l’Assessore alla Salute unapossibile linea d’intervento che possa tenerconto delle istanze riportate.

Al “WelcomeDay” lepugliesi“PazLab, “RHV Ing”e “Sourceland”

“Una ghiotta occasione per fare rete, perconoscere e farsi conoscere”. La delega-zione di giovani cooperatori pugliesi hacommentato così l’evento organizzato daLegacoop, a Genova, il 21 settembre 2012.Legacoop Puglia ha partecipato al “Wel-come Day”, ovvero l’appuntamento di ben-venuto alle nuove cooperative, giunto allaseconda edizione, invitando tre giovani coo-perative del settore Servizi. Si tratta di “Pa-zLab, “RHV Ing” e “Sourceland”, gestite da“ragazzi intraprendenti, preparati – ha pre-cisato il presidente di Legacoop Puglia,Carmelo Rollo -, con l’entusiasmo di chi,nonostante le contingenti difficoltà del mo-mento, crede nelle proprie capacità, con ilsupporto di un’organizzazione, qual è Le-gacoop, prezioso strumento in un percorsodi crescita economica e per il territorio”.Tre cooperative pugliesi a Genova, dunque.Tre giovani realtà imprenditoriali in ascesa,forti di un’idea innovativa e di un bagaglio diesperienze pregresse, nonostante la gio-vane età, che hanno trovato nell’associa-zionismo di stampo mutualistico la formamigliore di sviluppo e progresso. A rappre-sentare, a Genova, la cooperativa leccese“Paz Lab”, laboratorio creativo di comuni-cazione, è stato il trentunenne presidenteMatteo Serra. Per “RHV Ing” (ReHardWa-reIng) di Rutigliano (Ba), società coopera-tiva di servizi informatici, che rigenera,altresì, computer in disuso, è intervenutol’amministratore unico, Tommaso Roma-gno. I due project manager della coopera-tiva “Sourceland” di Noci (Ba), ElenaPalma e Vitandrea Marzano, hanno te-stimoniato la propria realtà, impegnata nelfacility management, nella gestione dieventi e nella progettazione (ndr è anche af-fidataria delle residenze artistiche del Parcodi Cannole, in provincia di Lecce).

PUGLIABASILICATA

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Primopiano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio

Territori

In una sala al settimo piano del Grand HotelSavoia, i ragazzi hanno girato incuriositi tratotem e banchetti allestiti da tutte le orga-nizzazioni di Legacoop, fatto incetta di vo-lantini e brochure informative, e colloquiatocon i responsabili dei diversi settori. Grandeinteresse e curiosità ha, altresì, suscitato undinamico “speed dating”, animato da PhilTaylor, storico collaboratore di Legacoop.Si è trattato di un evento che ha offerto aicooperatori la possibilità di conoscere i re-sponsabili delle strutture di sistema Lega-coop, intavolando discussioni e avendo lapossibilità di creare e scambiare contattiutili per potenziali collaborazioni o partner-ship.Il “Welcome day” ha suscitato consensi daparte dei cooperatori: “un evento dinamicoe uno spazio aperto di confronto per racco-gliere informazioni utile al lavoro di tutti”. Lagiornata di benvenuto alle giovani coopera-tive non è stata un mero evento celebrativodi Legacoop ma una piattaforma operativa,di scambio di idee e progettualità. Un’occa-sione di lavoro che ha dimostrato ai parte-cipanti, ai collaboratori delle diverseorganizzazioni e ai media intervenuti al-l’evento, quanto il mondo della coopera-zione sia vicina ai giovani, vero motore dicrescita, di cambiamento e sviluppo.

Quindici cooperativealWelcome Day di Legacoop

Sono 15 le cooperative siciliane che oggi,21 settembre, prendono parte al Welcomeday, la giornata organizzata a Genova daLegacoop nazionale a favore delle nuoveimprese aderenti all’organizzazione. Un mo-mento di incontro con i responsabili nazio-nali degli uffici Legacoop e delleassociazioni di settore ma anche con lemaggiori società del mondo cooperativo: daUnipol a Banca Etica, Cooperfidi, Coopfond,Cooperfactor, Cfi, e Foncoop.A rispondere all’invito di Legacoop sonostate coop provenienti da Agrigento, Pa-lermo, Ragusa, Siracusa e Trapani e ope-ranti in tutti i settori: dall’agricoltura alsociale, all’ambiente. E ancora: da quellesorte su beni e/o da aziende confiscate allamafia a cooperative familiari, socio sanita-rie, di servizio, fino a quelle di nuova “ge-

nerazione” formate da giovani ed aderential neocostituito dipartimento Generazioni diPalermo.Storie di impresa ma anche, anzi prima ditutto, storie di vita.Scommesse di una Sicilia dove la disoccu-pazione tocca le punte più alte del Paese edove sempre di più “l’unione in cooperativafa la forza”, nel senso di capitale umano efinanziario . “Per le coop – dice FilippoParrino presidente di Palermo che guideràla delegazione siciliana - sarà un’occasioneper confrontarsi direttamente con chi gesti-sce nazionalmente i servizi, presentando leproblematiche che lecooperative neo aderenti stanno affron-tando, con le proprie specificità territoriali esettoriali”. Questo l’elenco completo dellecoop: Conca d’Oro Caffè, Libero Sole,Ariel,Movimento&Postura, Cultura Attiva, Secur-pol, Consorzio Ponente e Bond of Union,dalla provincia di Palermo; I frutti della Valledei Templi da Canicattì, in provincia di Agri-gento; Coop Family e Coop D Managingdalla provincia di Ragusa; Le Buone Terre eBeppe Montana-Libera da Terra dalla pro-vincia di Siracusa; Futuro Sociale, dalla pro-vincia di Trapani.

RiformadelLavoro;oltre100iscrittial seminariodi formazione

Grande partecipazione, lo scorso 20 set-tembre, al seminario di formazione apertoai cooperatori e ai consulenti del lavoro, or-ganizzato da Legacoop Sicilia, dai Centri diassistenza Tecnica dell’organizzazione edall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Pa-lermo, per analizzare e comprendere tuttele novità introdotte dalla Riforma del mer-cato del Lavoro (legge 92/2012),approvatalo scorso giugno. Centodieci gli iscritti traconsulenti del lavoro e amministratori dicooperative che hanno preso parte allagiornata di studio, cercando risposte aidubbi interpretativi della nuova normativa,soprattutto in materia della flessibilità in en-trata.“Le novità introdotte dalla riforma sonotante ed ancora non completamente atten-zionate dalle imprese cooperative – diceAngela Maria Peruca, Responsabile AreaAssistenza tecnica e finanziaria di LegacoopSicilia – Per questo, insieme all’Ordine deiConsulenti del Lavoro abbiamo pensato di

organizzarequest’appuntamento: un seminario gratuitoe valido anche ai fini della formazione con-tinua obbligatoria per consulenti del lavoroche ha riscosso grande attenzione da partedegli utenti”.Relatori del seminario sono stati:VincenzoBarbaro, presidente dell’Ordine dei Con-sulenti del Lavoro di Palermo che ha illu-strato “Le novità sulla flessibilità in entratae la riforma degli ammortizzatori sociali”;Massimiliano Marinelli, prof. OrdinarioDiritto del Lavoro dell’Università di Palermoche ha relazionato “sulla flessibilità inuscita”; Carlo Marignani, responsabile Uf-ficio Politiche del Lavoro, relazioni indu-striali, previdenza di Legacoop Nazionale,che è invece entrato nel dettaglio delle “no-vità della riforma per il settore della coope-razione”. Ha coordinato e concluso i lavori:Angela Maria Peruca mentre l’introduzioneè stata affidata ad Elio Sanfilippo, presi-dente di Legacoop Sicilia.Il seminario sarà seguito da altre giornatedi approfondimento organizzate da Lega-coop Sicilia e dall’Ordine dei consulenti delLavoro di Palermo, sui temi: “Ammortizza-tori sociali” e “Politiche attive del lavoro”.

Ritardi pagamenti P.A.;allarme di Legacoop Sociali

“La cooperazione sociale in Sicilia è al col-lasso. Tra le sole cooperative aderenti aLegacoop, circa 3000 operatori rischianodi perdere il lavoro ma in pericolo è la te-nuta stessa della rete assistenziale”.Il grido d’allarme è di Legacoop Sociali cheha raccolto e analizzato i dati trasmessidalla proprie cooperative, circa 280 con4500 addetti e 100 milioni di fatturatocomplessivo l’anno. La situazione è cata-strofica con ritardi nei pagamenti di al-meno un anno e, in alcuni casi, risalentianche al 2009 e 2010.I casi più eclatanti in Sicilia orientale dove,ad esempio, la Coop Luigi Sturzo con 170dipendenti, vanta pagamenti per 880 milaeuro a partire dal marzo 2011; mentre aRagusa la coop Beautiful Days che gesti-sce una comunità per disabili psichici hacrediti per centinaia di migliaia di euro.L’allarme non risparmia comunque nes-suna provincia dell’isola. A Palermo, adesempio, dal 2009 ad oggi la Coop Le-

SICILIA

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Primopiano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio

Territori

vante (comunità alloggio per minori) at-tende pagamenti per circa 100 mila euroda diversi comuni dell’hinterland. “Siamo aun punto di non ritorno.– dice Angela Maria Peruca, responsa-bile di Legacoop Sociali Sicilia- Per que-sto Legacoop Sociali Sicilia ha datomandato ai propri legali di verificare i pre-supposti per avviare una class action neiconfronti delle amministrazioni pubblicheper abbandono di minori e incapaci e perla mancata attuazione dei servizi socialiessenziali”. “C’è – aggiunge Peruca – unpatrimonio di esperienza ed una rete assi-stenziale che rischia di sbriciolarsi da unmomento all’altro”. Secondo Peruca daverificare c’è “l’utilizzo delle risorse daparte dei Comuni” mentre a rendere “an-cora più grave la situazione è la difficoltàdi accesso al credito mentre misure varatea sostegno del settore come le anticipa-zioni pro soluto dell’Ircac, non sono ancorastate attivate”.

Il Ministro Severino al carcere;plauso alle cooperative sociali

Lo scorso lunedì 17 settembre Il ministrodella Giustizia Paola Severino ha visitatola casa circondariale Due Palazzi di Pa-dova e ha evidenziato il ruolo delle coope-rative impegnate nella struttura carceraria.In particolare ha elogiato il lavoro dellacooperativa sociale Giotto che da anni, conil consorzio Rebus, si occupa dell’attivitàlavorativa dei detenuti in carcere. Il mini-stro ha puntualizzato come dare un’occu-pazione alle persone che stannoscontando una pena, non solo le preparial rientro graduale in società, ma aumentianche la sicurezza di tutti i cittadini: i de-tenuti che, una volta liberi, riescono a rein-serirsi lavorativamente, presentano infattiun tasso di recidiva molto inferiore aglialtri.La Severino si è detta poi molto amareg-giata per l’inumana situazione di sovraf-follamento in cui sono costretti asopravvivere i ristretti, nelle celle delle pri-gioni italiane.

28settembre, convegno“Occhioallacooperazione”

“Occhio alla cooperazione. L’immagine e ilruolo delle cooperative di Parma”. Questo iltema al centro del convegno, promosso daLegacoop Parma, che si terrà venerdì 28settembre, alle ore 15.30, presso la Saladelle Feste Palazzo Sanvitale, Sede diBanca Monte Parma (p.le Sanvitale 1,) pro-gramma:Introduce

Andrea Volta Presidente Lega-coop ParmaTavola rotondaPartecipano:Federico Pizzarotti Sindaco di ParmVincenzo Bernazzoli Presidente Provin-

cia di ParmaAndrea Zanlari Presidente Camera di

Commercio ParmaMassimo Fabi Direttore Generale AUSL

ParmaCesare Azzali Direttore Unione Parmense

IndustrialiAndreaVolta Presidente Legacoop ParmaAntonio Costantino Presidente Ge.S.In. -

Pro.Ges.Modera Stefano Catellani giornalista eco-

nomicoInterviene Enzo Risso Direttore SWGConclude Paolo Cattabiani Presidente Le-

gacoop Emilia-Romagna

PianoStrutturaleComunale;laposizionedellecooperative

Pubblichiamo, di seguito, una nota diffusa il14 settembre, daMauro Veronesi, presi-dente AGCI Modena; Gaetano De Vinco,presidente Confcooperative Modena;Lauro Lugli, presidente Legacoop Mo-dena, in merito al Piano Strutturale Comu-nale.

“Il documento di indirizzi per il Piano Strut-turale Comunale (PSC) che l’assessore allaProgrammazione, gestione del territorio einfrastrutture ha illustrato alla Giunta co-munale di Modena, ha il pregio di avviare

una riflessione, certamente resasi neces-saria dal perdurare di una crisi che ha mo-dificato profondamente il quadro dellaevoluzione dei bisogni della popolazione edella città, dei suoi assetti sociali, del suosviluppo produttivo e commerciale, del suosistema di welfare e relazioni. Ma quel do-cumento contiene anche indicazioni di pro-spettiva che necessitano di chiarimenti e diuna discussione che ne sciolga i punti con-troversi, soprattutto se il PSC non vuoleporsi come strumento di imbalsamazionedella città, ma piuttosto come fattore di ri-presa e rilancio del territorio e di chi ci abita.Come movimento cooperativo, da sempreconvinti sostenitori della pianificazione, con-dividiamo la preoccupazione che il PSC fac-cia proprio l’obiettivo strategico di puntaresulla qualità, prima ancora che sulla quan-tità di quanto sarà edificato. Così come tro-viamo apprezzabile la riproposizione delvalore dell’edilizia sociale come parametroper l’utilizzo di nuovo territorio da destinarealla soddisfazione di una domanda di casea basso costo, che la crisi non ha sicura-mente azzerato. Altrettanto condivisibile inquesta chiave di lettura è l’affermazionedella volontà di operare perché le norme delPSC agevolino il recupero, la trasformazionee la rigenerazione del tessuto edilizio, pre-vedendo procedure semplificate e incentiviper i proprietari.E tuttavia nell’accettare la sfida, da questeprime indicazioni non possiamo non se-gnalare che i tempi che trascorreranno daqui alla piena operatività di questo stru-mento, che forse risente eccessivamentedel clima depressivo del momento generaledel nostro Paese, sono tali da poterne ve-dere i primi effetti solo tra 4-5 anni, troppirispetto alla drammaticità della crisi che ri-chiede risposte immediate, soprattutto peril settore edilizio non da oggi in grave crisitale da generare una grande riduzione deiposti di lavoro sia nel settore specifico chenell’indotto. Questo problema, che deve es-sere di tutti e non soltanto delle imprese delsettore, non è rinviabile alla conclusione diun confronto che sarà doverosamente ap-profondito e ampio. Il tentativo di ricomporreesigenze espansive, suffragate dalla do-manda di case e presente sul territorio, dicui le cooperative di abitazione sono dasempre percettori, con il freno al consumodel territorio, puntando al progressivo in-

PADOVA

PARMA

MODENA

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Territori

cremento della densità insediativa associataa “processi di riqualificazione urbanistica esostituzione edilizia”, non scioglie un inter-rogativo di fondo che riguarda i costi di que-sti interventi, costi che - noi diciamo -devono essere coerenti, e in linea, con lepossibilità e potenzialità di una larga fasciadi popolazione, fatta di giovani, anziani, im-migrati, lavoratori a reddito fisso e precari,che fino a ora hanno trovato sfogo esclusi-vamente nelle opportunità offerte dai PEEP,i cui alloggi sono immessi sul mercato acirca 1.600 euro/mq.Non vogliamo sottrarci alla responsabilità diconsegnare ai nostri figli e nipoti una “Mo-dena che rimane Modena” , come affermal’assessore Giacobazzi, e nella quale sia fa-vorita “la mobilità ciclo-pedonale, il tra-sporto pubblico, che abbia a cuore i bisognidi quanti soffrono di difficoltà motorie” ecc.,ma abbiamo il dovere urgente di elaborareproposte, idee, e norme che facilitino sulpiano economico l’accesso al bene casa,un bene che non può essere visto sempli-cemente come un oggetto speculativo, incontrasto con la tutela dell’ambiente e delterritorio.Le nostre cooperative già da qualche annosi sono fatte paladine, negli interventi resi-denziali realizzati a Modena, della certifica-zione energetica adoperandosi per ilcontenimento dei consumi e la costruzionedi complessi capaci di esaltare gli aspetti disocializzazione. C’è dunque affinità e asso-nanza tra noi e le indicazioni poste sul ta-volo dall’Assessore, le quali però nondevono lasciare indeterminata la specifica-zione delle modalità e dei contenuti attra-verso i quali ci si propone di rilanciare lariqualificazione urbanistica, che – a nostroparere – non può scostarsi più di tanto dallepossibilità della reale domanda di case e re-sidenzialità espresse da quanti costitui-scono il corpo vivo della città.Ben venga dunque la consultazione annun-ciata e la costruzione di un tavolo di appro-fondimento che coinvolga i vari soggetti eprotagonisti interessati. Noi ci presenteremoportando il patrimonio di indicazioni e sug-gerimenti che ci consegna la larga base so-ciale che rappresentiamo, ma ancherivendicando l’esigenza di darci un orizzontetemporale per la definizione del PSC, chenon sia sfasato rispetto alla urgenza impo-sta dalla crisi”.

La “SettimanadelBuonVivere”ospita lakermessediBellacoopia

Nella cornice del Teatro Verdi di Cesena, nelvivo degli eventi della settimana del BuonVivere, si è svolta il 25 settembre la finalis-sima regionale Bellacoopia, l’appuntamentopromosso da Legacoop Emilia-Romagnaper le scuole della regione.Il concorso, che è giunto quest’anno allasua quinta edizione, parte dai progetti deglistudenti che hanno partecipato alle sele-zioni dei concorsi provinciali per eleggere leidee di nuove cooperative che hanno messoal primo posto la sostenibilità, declinata neisuoi tre aspetti fondamentali: ambientale,sociale ed economica. Questi i numeri del-l’edizione 2012 dei concorsi per le scuole diLegacoop in Emilia-Romagna: circa 1500studenti provenienti da oltre 50 istituti sco-lastici della Regione, 74 progetti di neo coo-perative.La giuria composta da Marisa Parmi-giani, segretario generale di Impronta Eticae Paolo Tamburini, responsabile serviziocomunicazione ed educazione alla sosteni-bilità per la Regione Emilia-Romagna ha se-lezionato i progetti di cooperativa che sisono dimostrati in grado di produrre valoresociale ed utilizzare l’ambiente come valorestrategico: una sfida attualissima non soloper le imprese virtuali, come quelle di Bel-lacoopia.Nell’anno in cui tutto il mondo festeggia lacooperazione, oltre alla premiazione dei fi-nalisti, la Rete regionale Bellacoopia, ha ri-tenuto importante soffermarsi con i ragazzisui principi cooperativi.Nel corso della mattinata gli studenti, sud-divisi in piccoli gruppi di lavoro, sono staticoinvolti all’iniziativa “Bellatutti”, un vero eproprio laboratorio di idee e spunti creativiper cercare di rappresentare in una foto iprincipi della cooperazione. 21 scatti per

esprimere ed interpretare, attraverso im-magini, scritte e fantasiosi materiali discena il significato attuale che ciascun prin-cipio riveste.Al termine della presentazione delle foto-grafie è avvenuta l’attesissima consegnadei premi per i progetti finalisti del ConcorsoBellacoopia. Sono intervenuti alla premia-zione l’Assessore alle Politiche giovanili delComune di Cesena,MatteoMarchi, il pre-sidente di Legacoop, Giuliano Poletti, ilpresidente ed il direttore di Legacoop ForlìCesena,Mauro Pasolini e Monica Fan-tini.Al primo posto il progetto “Code” presen-tato dalla 3°H del Liceo artistico “Chierici” diReggio Emilia, un’idea di cooperativa chemette insieme professionalità tecniche epsicosociali capaci di ridurre la vulnerabi-lità territoriale che emerge drammatica-mente nel caso di calamità naturali. Lagiuria ha premiato il progetto per la capacitàdi individuare una risposta ad un bisognoattuale nel territorio, coniugando sicurezzae sostenibilità, senza dimenticare l’impor-tanza della dimensione sociale in situazionidi traumi collettivi, quali le calamità natu-rali. I vincitori portano “a scuola” una lava-gna interattiva multimediale.Secondo classificato il progetto “Energypark” della 4° F dell’IPSIA “Don Magnani” diSassuolo (MO), che ha proposto un parcocittadino in grado di produrre energia. Unasoluzione ritenuta innovativa e sostenibileper garantire un’offerta ambientale e socio-ricreativa ai cittadini in un periodo di diffi-coltà per le amministrazioni locali e con unelevato potenziale di comunicazione e sen-sibilizzazione della cittadinanza. La classe4° F ha vinto un computer portatile convideo-proiettore.Terzo classificato il progetto della 4° CTMdell’Istituto professionale industria e arti-gianato “Alberghetti” di Imola con il progetto“Free Energy Gym”, una palestra ad alto ri-sparmio energetico, che coniuga benes-

FORLÌ-CESENA

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Territori

sere, divertimento e sostenibilità attraversouna soluzione tecnica applicabile ed eco-nomicamente sostenibile. Il premio asse-gnato è stato un computer portatile.Menzione di partecipazione, infine, per glialtri finalisti. La 4° D dell’ITC “Molari” diSant’arcangelo di Romagna ha vinto unamacchina fotografica reflex con il progetto“Bio FIRE”; una video camera digitale cia-scuna per le classi 2°F del liceo Ginnasio“Luigi Galvani” di Bologna con il progetto“0Koop” e 4° TIM dell’IPS “Callegari” di Ra-venna con il progetto “La cupola”; unamacchina fotografica digitale ciascuna perle classi 4° F TGA dell’istituto “Giordani” diParma con il progetto “Cosmopolitan lan-guage” e la 4° A Scienze sociali del Liceo“Morgagni” di Forlì con il progetto “Lo spar-tito della memoria”.

Partiti per Londrai vincitori di Experiment XI

E’ iniziato il viaggio a Londra dei vincitori diExperiment, il progetto promosso da Lega-coop Imola per promuovere i valori dellacooperazione tra gli studenti delle quarteclassi degli istituti scolastici superiori delterritorio. A realizzare su carta i migliori bu-siness plan, nel corso dell’undicesima edi-zione del progetto, sono stati quattro gruppiprovenienti dal liceo scientifico tecnologicodell’istituto “F. Alberghetti” di Imola (GiuliaBonfant,Andrea Chiarini,Alice Franzoni, Si-mone Innorta e Alberto Zirondelli, prof. Giu-lia Balducci), dall’Ipia “F. Alberghetti” diImola (Enrico Baccianti, Giovanni De Maio,Peter Lupo, Simone Rocchi e Davide Russo,prof. Alda Sommariva), dall’istituto tecnicoagrario “G. Scarabelli” di Imola (Matteo Ba-bini, Tommaso Beltrani, Lorenzo Grisoni,Carlo Mongardi e Dario Polidori, prof. GloriaBandoli) e dall’istituto professionale per i

servizi commerciali e turistici “Cassiano daImola” (Sabrina Bianco, Martina D’Ovidio,Matteo Errani, Elena Fascinelli, Elisa Valdrèe Federica Zuffa, prof. Laura Martoni).Du-rante il viaggio i ragazzi, accompagnati daipropri insegnanti e da rappresentanti di Le-gacoop Imola, trascorreranno due giorni emezzo a Londra prima di trasferirsi a Man-chester, dove i momenti più significativi ri-guarderanno la presentazione delCo-operatives Uk, la visita a una coopera-tiva di giovani e l’ingresso al museo di Ro-chdale, prima del rientro previsto nella nottetra venerdì 28 e sabato 29 settembre. Sullepagine de “Il Resto del Carlino”, ogni giornoviene pubblicato il diario di bordo quotidianodei ragazzi e una foto dal viaggio.

Accordo per favorirel’inserimento dei disabili

Per rafforzare le azioni di collocamento mi-rato, in particolare di disabili psichici e in-tellettivi, è stato firmato un protocollod’intesa tra Provincia di Pesaro e Urbino,Comune di Pesaro, Asur Marche AreaVasta 1, associazioni datoriali e di rappre-sentanza delle cooperative sociali, fra cuiLegacoop Marche, sindacati dei lavoratorie associazioni dei disabili. L’accordo pre-vede l’utilizzo di una delle opportunità of-ferte dalla legge 68/99, quella delcoinvolgimento delle cooperative sociali ditipo B per l’inserimento lavorativo di questepersone.Attraverso un accordo tra Centro per l’im-piego, azienda soggetta all’obbligo di as-sunzione e cooperativa sociale, il disabileassunto dall’azienda privata potrà svolgere,all’interno della cooperativa, un periodo,fino a 12 mesi, prorogabili di altri 12, di for-mazione e adattamento allo specifico la-voro che andrà poi a svolgere nell’impresa.Le strutture ospitanti si faranno carico deglioneri retributivi, previdenziali e assistenzialia fronte di commesse loro affidate dal da-tore di lavoro. Altra possibilità sarà l’as-sunzione diretta da parte delle cooperativesociali di quei disabili che presentano par-ticolari caratteristiche e difficoltà di inseri-mento nel ciclo lavorativo ordinario, anchequi a fronte di commesse da parte dell’im-presa che era obbligata all’assunzione.“Grazie alla capacità di dialogo e collabo-

razione - ha detto l’assessore al Lavoro eFormazione della Provincia di Pesaro e Ur-bino, Massimo Seri -, questo territorio èriuscito sempre a tutelare i soggetti più de-boli. Non basta un protocollo a risolvere ilproblema, ma il nostro scopo sarà quellodi dargli concretezza, individuando con leimprese e il mondo del no profit le soluzionipiù adatte”. “La sinergia con le cooperativesociali – ha aggiunto il responsabile dellePolitiche del lavoro della Provincia pesa-rese, Flavio Nucci – è stata già avviatacon successo in Lombardia e Veneto, sonocerto che darà buoni frutti”. Soddisfattol’assessore ai Servizi sociali del Comune diPesaro, Gerardo Coraducci: “E’ la spintaverso un obiettivo che in questo periodoera rimasto un po’ fermo, porterà nuoveopportunità di lavoro”. La necessità di fa-vorire l’integrazione tra mondo delle im-prese e mondo del no profit è stataevidenziata dal direttore generale di Con-findustria Pesaro e Urbino, Salvatore Gior-dano. “Suggerisco di fare un lavoro didiffusione di quanto le cooperative svol-gono come service per le aziende, è im-portante comunicare quello che si è ingrado di offrire per facilitare questo incon-tro”. E’ stato d’accordo anche GianfrancoAlleruzzo, presidente della cooperativasociale “Labirinto” e vicepresidente di Le-gacoop Marche, “Sarebbe importante co-noscersi meglio tra imprese e cooperativedi tipo B, per offrire servizi, lavorare in-sieme. Può essere un momento di rilancioe scambio positivo per tutti”. Commenti po-sitivi anche da Simona Ricci, segretarioprovinciale Cgil Pesaro e Urbino, da PaoloPierella dell’Asur Marche Area Vasta 1, inrappresentanza del direttore Maria Ca-palbo, eMarcello Secchiaroli del Coor-dinamento territoriale disabilità.

PESARO

IMOLA

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Territori

Difesa della “buona”cooperazione sociale

Il presidente di Legacoop Latina, EmilianoScinicariello, interviene in merito alla di-scussione politica sorta sulla gestione di treasili nido comunali a Latina, nello specificol’Asilo Nido “La Giostra”, e quelli di Via Bu-dapest e Via Aniene.“Non condivido affatto nel merito le critichemosse dal PD di Latina, che vede particolar-mente attivi in tal senso il Capogruppo Con-siliare De Marchis e la consigliera Zuliani,poiché prive di coerenza e di conoscenzadelle dinamiche del terzo settore e di alcuniaspetti normativi che lo regolano.Tali criticheappaiono piuttosto un attacco al sistemadella cooperazione sociale e, più in generale,

al sistema della coopera-zione.Una prova dell’incoerenzasta nell’attenzione “a cor-rente alternata” che i con-siglieri del PD prestano

verso un principio fondamentale nella ge-stione di servizi educativi: la continuità didat-tica. In un articolo del 27 luglio u.s.pubblicato da un quotidiano locale la consi-gliera Zuliani difendeva questo principio, la-mentando per questo l’esternalizzazione delservizio educativo dell’Asilo Nido LA GIO-STRA (oggi gestito da Astrolabio). Ma lestesse educatrici de LA GIOSTRA, dipendenticomunali, non avrebberomai accettato di la-sciare un contratto da dipendente pubblicoper passare in carico ad una cooperativa so-ciale, e per questo sono state destinate adaltro servizio educativo pubblico. E se il costodi gestione di un asilo nido “esternalizzato”è più basso, la motivazione risiede soprat-tutto nel costo più alto del contratto di un di-pendente pubblico rispetto ad un operatoredi cooperativa sociale, non già nella piùbassa qualità (tutt’altro!) del servizio offerto onel minor numero di operatori messi a di-sposizione. Poi, appena qualche giorno fa,

Astrolabio viene accusata, sempre dal PD, diaver licenziato le dipendenti degli asili nidodi Via Aniene e Via Budapest lasciandoli “indote” alla cooperativa subentrante. Ciò èstato fatto in ragione della continuità didatticache il bando stesso chiede di garantire, ma– guarda caso – stavolta la difesa della con-tinuità didattica viene meno e parte l’attaccoalla cooperativa che licenzia.Quanto alla questione del presunto monopo-lio nella gestione degli asili nido di Latina,poiché tre su sei sono attualmente gestitidalla Cooperativa Astrolabio, ritengo tale ac-cusa quanto meno risibile, poiché già sa-rebbe stato improprio parlare di monopoliose il bando per la gestione dei tre asili fossestato unico, ma i bandi sono stati addiritturatre! E la cooperativa socialeAstrolabio era ri-sultata assegnataria di uno solo dei tre e se-conda negli altri due. Se poi alla CooperativaMinerva, risultata prima in due casi, sono ve-nute a mancare le condizioni per assumerealle stesse condizioni precedenti le operatricidei due asili nido, e si trattava semplice-mente della corretta applicazione del con-tratto collettivo previsto per il settore, ilproblema non è certo di chi è in grado di os-servare i contratti.Ma se proprio si deve par-lare di monopolio nella gestione di servizi,invito il consigliere De Marchis a verificarecon attenzione se vi siano in città esempi, enon soltanto nel settore sociale, ben più ma-croscopici di quello citato e magari a porre lostesso tipo di attenzioni su quegli esempi.Legacoop comprende le legittime preoccu-pazioni dei consiglieri del PD di Latina per ilfatto che con l’avvicendamento nella ge-stione poteva venir meno la continuità didat-tica, cosa che è avvenuta solo per La Giostrae non per cause imputabili a chi è suben-trato, o che sarebbe stato corretto avvisarel’utenza di questa novità con il dovuto anti-cipo, e nella fattispecie i genitori dei piccoliutenti. Ma la polemica politica, in tal caso,deve rimanere tale e riguardare esclusiva-mente le parti politiche. Sarebbe però im-portante non far passare il concetto, perchéquesto è il rischio, che la scelta di affidare un

servizio sociale ad una cooperativa sia unascelta “al ribasso”. Sono molte le coopera-tive sociali che da decenni operano sul terri-torio comunale e provinciale e che sidistinguono per il livello qualitativo dei serviziofferti, per l’applicazione corretta del CCNLdi settore, per la continuità del rapporto con-trattuale con i propri soci lavoratori anche aldi là dell’acquisizione o la perdita di un de-terminato servizio.Ovviamente ciò è possibilealle cooperative che operano su una piùampia gamma di servizi e su un territorio nonlimitato ad un solo comune. Per questoAstrolabio, per fare un primo esempio, rie-sce a sostenere la corretta applicazione deicontratti collettivi.Legacoop intende difendere un modello diwelfare che da circa vent’anni è il modello diriferimento per l’intera Unione Europea,quello che vede coinvolte le cooperative so-ciali. Scegliere di affidare un servizio socialead una cooperativa significa delegare in que-sto soggetti imprenditoriali che non hanno ilfine del lucro, e che il nostro ordinamentogiuridico individua come “ONLUS di diritto”,dotati di personale – soci lavoratori per lo più– di elevate capacità professionali, semprepronti ad investire nella formazione e nel mi-glioramento delle proprie professionalità.Il problema dell’Amministrazione Comunale,dunque, secondo Legacoop, non sta nell’af-fidare un servizio sociale ad una cooperativao gestirlo direttamente,ma sta piuttosto nel-l’individuare con criteri di trasparenza e dioggettività il soggetto a cui affidare tale ge-stione. Invito pertanto gli amministratori co-munali tutti a fissare criteri selettivi checonsentano di gestire il servizio in modo ade-guato e “senza sorprese”, piuttosto che de-cidere se esternalizzare o meno, poiché lerecenti cronache provinciali hanno sollevatocasi di cooperative e consorzi a cui sono statiassegnati servizi con “disinvoltura”, e chesono finiti per motivi diversi sotto inchiesta.Tutto ciò nuoce alla buona cooperazione so-ciale.

LATINA

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23Imprese

Dal “GamberoRosso” tre bicchierial Cagiolo, unpremioalla qualità

La forza di CantinaTollo è l’impegno deisuoi soci. Lo dimo-stra l’assegnazionedel Tre Bicchieri delGambero Rosso alCagiolo Montepul-ciano d’AbruzzoDoc, emblema dellavolontà della cantinadi produrre grandivini che siano ac-cessibili ad ogni

consumatore.La mission di Cantina Tollo, cooperativaaderente a Legacoop, è infatti portare lacultura del vino a tutti i livelli, facendo cre-scere al contempo anche i propri soci, at-traverso una formazione costante attuatacon l’affiancamento di uno staff di agro-nomi. La dimostrazione concreta di questoimpegno è il premio assegnato al Cagiolo,vino simbolo del “Vigneto Avanzato”, pro-getto fortemente voluto da Cantina Tollo conil quale è stata introdotta la retribuzione adettaro lavorato e non più a quintale prodotto,portando così in vigneto la cultura dellaqualità.Un progetto che ha cambiato radicalmentela filosofia produttiva di tutti i soci, permet-tendo di ottenere una costanza qualitativaeccezionale, come dimostra il premio ap-pena conquistato: “Il Tre Bicchieri al Ca-giolo” spiega il Presidente Tonino Verna“è per noi soprattutto la conferma che ilpercorso intrapreso è corretto e la dimo-strazione di quanto i nostri soci si impe-gnino per mantenere alto il livelloqualitativo. La nostra realtà però non vedequesto come un punto di arrivo ma comeuna partenza per nuove sfide. Per il futuroil nuovo impegno sarà infatti produrre viniche rispettino sempre più questi parametri:sostenibilità ambientale, sobrietà, sicurezzae salute”.“Saper conciliare gli opposti” sembra dun-que essere la filosofia di Cantina Tollo. Unavera sfida che i soci di Cantina Tollo raccol-gono, e vincono, ogni giorno.

Tutti aperti i negoziaModena, Ferrarae inPuglia

Pubblichiamo, di seguito, il testo del comu-nicato stampa diffuso il 22 settembre daCoop Estense in merito allo sciopero procla-mato dalle organizzazioni sindacali“Lo sciopero proclamato dalle OrganizzazioniSindacali non ha impedito il normale svolgi-mento dell’attività di tutta la rete di venditaCoop Estense in Emilia e in Puglia (17 iper-mercati e 37 supermercati), avendo i lavo-ratori scelto di aprire i loro negozi.L’adesione allo sciopero è stata contenuta enon ha ostacolato gli altri dipendenti nel rag-giungimento di questo risultato. Un risultatoottenuto senza il ricorso a soluzioni straordi-narie o risorse aggiuntive - come strumen-talmente insinuato da parte di alcunirappresentanti sindacali - non solo per l’im-possibilità della cooperativa di organizzarsidato il brevissimo preavviso, ma semplice-mente per gli impedimenti di legge che il Sin-dacato ben conosce. Invitiamo quindichiunque non ritenesse vera questa affer-mazione, a partire dal Sindacato stesso, adenunciare Coop Estense davanti alla magi-stratura.La scelta fatta dalla stragrandemaggioranzadei lavoratori di non aderire alla mobilitazionedimostra come tra di essi abbiano prevalsosenso di responsabilità e fiducia verso lacooperativa.Anche dai dipendenti il segnaleè stato chiaro: la volontà di proclamare unosciopero in un momento così delicato è as-solutamente inopportuna e solo attraversoun confronto responsabile è possibile rag-giungere una intesa sul contratto integrativo.Confronto che Coop Estense da tempo stasollecitando, come dimostrano i ripetuti invitial Sindacato - compreso quello avanzato aRoma il 19 settembre davanti alle segreterienazionali - fatti nella convinzione che l’unicavera soluzione sia sedersi al tavolo delle trat-tative.Coop Estense, quindi, non può che ribadirenuovamente la propria volontà a riprendere alpiù presto il dialogo, nell’intento di riuscire acostruire condizioni contrattuali e organizza-tive in grado di permettere maggiori salari econtestualmente soddisfare l’imperativodella missione cooperativa: la difesa dei red-diti dei Soci”.

COOP ESTENSECANTINA TOLLO

Primopiano Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio

>> Cantina Tollo

>> Coop Estense

>> Unicoop Firenze

>> Alce Nero

>> Koinè

>> Coop Edificatrice

>> Gesco

>> Coop Lombardia

>> Coop Reno

>> Boorea

>> Terotec

>> Le Rondini

>> Altromercato

>> Coop Utopia

>> Librerie.Coop

Imprese 24

Raccolti 100milaeuroperaiuti ai terremotati

100milaeuro, questo il bilancio finale dellacampagna di solidarietà promossa dalla coo-perativa a sostegno delle popolazioni colpitedal terremoto in Emilia (dati al 17 settembre).Di questi, più del il 50% sono il risultato delleoltre 15milatrecento donazioni dei soci eclienti che con generosità hanno risposto al-

l’appello a sostegnodell’Emilia, promossodalle Cooperative diConsumatori del Di-stretto Tirrenico, di cuifa parte anche UnicoopFirenze. Tutti soldi che,con i fondi raccoltidalle cooperative, an-

dranno a sostegno della costruzione di unprogetto d’interesse sociale in Emilia.La vendita delle T-shirt dell’orgoglio, prodotteda un’azienda carpigiana con il logo realiz-zato dal grafico carpigiano Orisandro Pappa-lardo, hanno permesso di raccogliere altri1500 euro: per ogni maglietta, costo 5 euro,1,50 euro sono andati ai comuni più colpitidal terremoto.A questi poi si aggiungono i 27mila euro, ri-sultato della vendita lo scorso giugno, nei ne-gozi Unicoop Firenze, del “Parmigiano dellasolidarietà”, frutto dell’iniziativa di Coop conil Consorzio del Parmigiano Reggiano, cheandranno a sostegno delle imprese casea-rie colpite dal sisma.Ben 19mila euro, ricavodella vendita del “Grana dal bollino verde” lascorsa metà di luglio, andranno ai comunidel Mantovano e dell’Emilia più colpiti dal ter-remoto. In tutto 46mila euro, un altro aiutoconcreto della cooperativa per la ricostru-zione e la ripresa economica di una grandeRegione.

Banane, all’uomo Del MonteCoop ha detto no

All’uomo Del Monte Coop ha detto no. Aquello di Dole invece ha detto sì. Sono quat-tro (anche Chiquita e Fyffes, oltre alle due giàcitate) le multinazionali che si occupano del-l’enorme business delle banane nel mondo.Rompere il loro monopolio è quasi impossi-

bile: «Queste multinazionali hanno costruitonel tempo un esclusivo mercato della logi-stica dai vari paesi produttori» spiega Gian-luca Schiassi di Coop Italia. In sostanza ilcommercio di banane da Ecuador, Colombia,Costarica, Panama,Repubblica Dominicana,Africa è completamente in mano loro. La ra-gione è semplice: prima le multinazionaliavevano in mano enormi appezzamenti pro-duttivi insieme a tutto il sistema logistico diraccordo con il mercato globale. Oggi, perconvenienza, le piantagioni sono state ingran parte dismesse e nelle loro mani restala logistica.Per Coop Italia però sono indispensabili icontrolli sulla condizione sociale e di lavorodei produttori presso cui acquista. E’ proba-bilmente l’unica catena della grande distri-buzione in Italia a fare questo lavoro. Fra le“quattro multinazionali delle banane”, qual-cuna impediva letteralmente lo svolgersi deicontrolli. La più flessibile e disponibile alle ri-chieste di Coop è stata invece l’americanaDole.Adesso, secondo gli accordi sottoscritti,funziona così: Dole mette a disposizione diCoop la sua rete logistica, Coop si occupadel rapporto con i produttori, attraverso unprogetto che ha sancito anche la nascita diRsu aziendali locali.Accanto a quella in collaborazione con Dole,Coop ha creato altre due filiere delle banane.Una dal Costarica con una famiglia italiana,gli Orsero, responsabile sociale della pianta-gione. «C’è una rappresentanza sindacaledei lavoratori, e stiamo operando per con-trollare anche gli interventi sociali della co-munità» dice Schiassi. E infine c’è la filieradella Colombia, creata completamente exnovo con “Uniban”, una cooperativa che uni-sce 250 produttori di banane, primo espor-tatore colombiano. «E’ una struttura che ciassomiglia dice Schiassi: abbiamo fatto ve-rifiche, interviste con i lavoratori, esiste unsindacato forte e con loro stiamo comin-ciando a fare un lavoro davvero notevole».

Aperto il nuovo InCoop di Pontea Ema (FI) con tante novità

La novità assoluta è nel reparto gastrono-mia dove è presente anche una friggitriceche consente di preparare pranzo o cenacompleti pronti per te: si possono prenotarepiatti, anche per telefono, cucinati apposta,

e portarli a casa. Poi si possono acquistaretanti prodotti freschi di produttori locali: olio,vino, formaggio di filiera cortissima. E al mo-mento di pagare, ecco le casse dedicate achi ha il cestino ed ha più fretta. Sono dav-vero tante le innovazioni del nuovo InCoopPonte a Ema (via del Crocifisso, 38 – Bagnoa Ripoli) che ha aperto al pubblico giovedì20 settembre. In contemporanea il vecchiopunto di via Chiantigiana (Ponte a Ema) hacessato l’attività di vendita (mercoledì 19 ore13).Il nuovo punto vendita si colloca al pianoterra di un centro commerciale che ospitaaltre tre superfici di medie dimensioni: unbar e un punto vendita di articoli sportivi alato dell’InCoop e uno di abbigliamento alpiano superiore.Come gli altri InCoop della rete di vendita diUnicoop Firenze è pensato per risponderealle esigenze di spesa quotidiana di chi vivein città, ma con alcune caratteristiche parti-colari. E’ uno spazio studiato per una spesaveloce, sia per la famiglia che per i single, haun assortimento esteso, costruito in modocomplementare fra prodotti sfusi e confe-zionati, con una forte presenza di questi ul-timi. Ma soprattutto viene in supporto di tutticoloro che hanno poco tempo (o voglia) perprovvedere ai pasti quotidiani.L’organizzazione dello spazio è simile aglialtri InCoop. Una grande piazza dei freschial centro con le“isole”: ortofrutta, latticini,gastronomia, forneria, carni e pesce frescoconfezionato.Questo il percorso: appena entrati, a destra,si trova l’ortofrutta confezionata, la verdurapronto consumo e le insalate pronte; segueil reparto forneria/gastronomia e il banco ro-sticceria, ricco di piatti da asporto. Si prose-gue con la macelleria polleria confezionatepoi dalla parte opposta della piazza troviamoil banco dei latticini. In uscita dalla piazza c’èun ricco assortimento di generi vari e sur-gelati pensato per una spesa completa oltread un piccolo “pronto soccorso” di non ali-

UNICOOP FIRENZE

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mentari pensato per soddisfare esigenzeimprovvise.Il centro commerciale è dotato di tre ampiparcheggi davanti all’entrata e sulla coper-tura dell’edificio, per un totale di 225 postiauto.Apertura settimanale: dal lunedì al sabatoore 7,30-20,30.

AMacfrut debutta la gamma difrutta e verdura biologiche

Arriva sul mercato del biologico fresco lafrutta e la verdura a marchio Alce Nero. Ilbattesimo si tenuto a Cesena nel corso diMacfrut 2012, la maggior rassegna orto-frutticola del Bacino del Mediterraneo, il 27settembre.Forte di trent’anni di esperienza nel biolo-gico e grazie all’esperienza di Brio - dal2011 socio del gruppo - Alce Nero presentainfatti a Cesena una linea a completa di or-tofrutta biologica in cui spicca una serie diprodotti “top” che, per caratteristiche sen-soriali e qualitative, rappresentano un’of-ferta di qualità molto superiore a quantodisponibile in commercio in questo mo-mento. Frutta e verdura che saranno resiancora più distintivi grazie ai nomi che ne ri-chiamano le caratteristica principale.Presente dal 1978 nel settore del biologicoconfezionato (sono oltre 250 le referenzeattualmente commercializzate nei negozispecializzati e nella grande distribuzione),Alce Nero amplia così il raggio delle oppor-tunità riservate a chi sceglie i suoi prodotti.Per farlo, può contare su un partner di rico-nosciuta qualità ed esperienza come la ve-ronese Brio, una delle più importantiaziende di produzione e commercializza-zione di ortofrutta biologica non solo in Ita-lia ma anche in Europa. Fondata nel 1993e di proprietà della Cooperativa La Prima-

vera, Brio oggi riunisce infatti più di 100bio-agricoltori italiani. Con tutti gli altri socidi Alce Nero (come Conapi, La Cesenate,Finoliva, Pastificio Felicetti, Coop Sin Fron-teras e Libera Terra Mediterraneo) condi-vide l’impegno non solo ad una produzioneagricola rispettosa dei ritmi e delle risorsedella natura - così come codificato nei di-sciplinari dell’agricoltura biologica - maanche per una ricerca continua della qua-lità e del gusto migliori.La presentazione della gamma ortofrutta diAlce Nero si è svolta giovedì 27 settembrepresso la Sala Delegazioni della fiera di Ce-sena.Erano presenti Lucio Cavazzoni, presi-dente Alce Nero & Mielizia SpA; AndreaBertoldi, amministratore delegato di BrioSpA; Enrica Tiozzo, Client Business Par-tner The Nielsen Company; TommasinoFusato, Direttore Commerciale Brio SpA;Roberto della Casa, dell’Università di Bo-logna.

Ad Arezzo, spettacolosull’impresa collettiva

Il 2012 è stato dichiarato dall’ONU “AnnoInternazionale delle Cooperative” per met-tere in risalto il “contributo che le coopera-tive danno allo sviluppo socio-economico,in particolare riconoscendo il loro impattosulla riduzione della povertà, l’occupazionee l’integrazione sociale”. Le cooperativeKoinè, Beta e Materiali Sonori, per questaricorrenza, hanno pensato di “raccontare”al nostro territorio la storia della coopera-zione, i valori costitutivi,ma anche la grandeattualità della forma cooperativa come levadi sviluppo sociale ed economico.Il 28 settembre ad Arezzo presso il TeatroMecenate (via Dante, accanto alla ScuolaMedia F. Severi, quartiere Tortaia) si terrà unevento promosso dalle cooperative socialiKoinè e Beta con un programma strutturatoin due parti: un convegno nel pomeriggio euno spettacolo serale, un unico tema: il va-lore della cooperazione nella storia e l’at-tualità del modello cooperativo.Alle ore 16,30 si terrà il convegno “LeCooperative, leve di sviluppo”Saranno presenti

Giuseppe Fanfani, Sindaco di ArezzoRoberto Vasai, presidente della Provincia

di ArezzoGiuseppe Salvini Segretario generale

della Camera di Commercio di ArezzoFabio Fabbri, Storico, docente UniTre

Roma, autore del libro “L’Italia coopera-tiva. Centocinquant’anni di storia e dimemoria. 1861-2011”

Paolo Peruzzi, Direttore Generale Koinècooperativa sociale

Fabrizio Barca, Ministro per la CoesioneTerritoriale

Giuliano Poletti, Presidente LegacoopConduce Claudio Repek, giornalistaAlle ore 21. 00 andrà in scena lo spettacolo“Senza Padrone frammenti narrativi sul-l’impresa a proprietà collettiva.Con la produzione artistica della coopera-tiva Materiali Sonori e i testi di GiampieroBigazzi e la partecipazione di: Canti Er-ranti“La scandalosa forza rivoluzionaria del pas-sato”, così Pier Paolo Pasolini rappresen-tava la necessità dell’uso trasgressivo e nonconsolatorio della memoria. Andare indie-tro nel passato è utile solo se è utile al pre-sente, ce ci serve a scoprire le angolaturepiù alternative al conformismo del presente,se si vuole ancora cambiare il presente.“Senza padrone” è uno spettacolo strano,una sorta di ricordo collettivo, una “lezione”condotta da allievi e non da insegnanti.Un insieme musicale cosmopolita, dalla vo-cazione rock e “world”, voci importanti, unacomponente consistente di percussioni (ilritmo comune che scandisce il lavoro!), unavoce che racconta. Non è uno storico, nonè un attore, non è un poeta. Racconta.Un insieme di frammenti narrativi. Interval-lati o commentati da musiche. E da canzoniper lo più legate alla tradizione (rivisitata)del canto sociale italiano. E da culture del

ALCE NERO

KOINÈ

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mondo. Sapori antichi e globali.Racconta pezzi di storia delle cooperative.Frammenti di una lunga marcia, straordi-naria, emozionante. Piena di passione.Strumenti con cui costituire la reciprocità ela socialità. Con cui fare impresa. Fram-menti parziali, non certo conclusivi.Anzi, vo-lutamente parziali. Partigiani. Dove ci sonosolo le piccole immense presenze del mo-vimento cooperativistico e dove non ci sonoi marchi miliardari, le finanziarie, le sca-late…

Mostra “Maestri del Novecento: laceramicanell’artecontemporanea”

Grande successo di pubblico e di criticaanche quest’anno per la mostra della Coo-perativa Edificatrice. Nella cornice deglieventi della sagra muggiorese, sabato 13settembre si è svolta l’inaugurazione del tra-dizionale appuntamento con l’arte promossodalla Cooperativa Edificatrice con il Patroci-nio del Comune di Muggiò, dedicato que-st’anno alla ceramica e una ricca selezione diartisti che si sono cimentati in questa tecnicadal Novecento a oggi. Al cospetto di un nu-meroso pubblico il presidente AntonioMa-rucci ha introdotto l’esposizione insieme alsindaco Pietro Zanantoni e il curatore dellarassegna, Vittorio Amedeo Sacco.“Una nuova mostra che si inserisce nel per-corso artistico di alto livello che la Edificatricepersegue ormai da decenni – ha esorditoMarucci – .Dopo l’incontro con l’arte, schivae potente allo stesso tempo, del ceramistaCarlo Zoli, abbiamo voluto proseguire nellaconoscenza della ceramica e proporre unacollettiva che ne raccontasse sfumature e in-terpretazioni. Così come nel 2010 con lamostra titolata “Cassinari, Morlotti, Sironie…”, presentiamo oggi una collettiva di ar-tisti di alto profilo. Nel 2010 si è indagato frale sfumature della pittura del ’900, oggi siscoprono le evoluzioni della ceramica, di ce-

ramisti ma anche di pittori conquistati daquesta materia. Oltre quaranta grandi nomiselezionati per esplorare il mondo espressivodella ceramica attraverso una rassegna daitorni originali della produzione artistica lungotutto il ’900 fino ai giorni nostri e opere createappositamente per questo evento. Come lerealizzazioni di Sandra Baruzzi, due opere inferro e ceramica sulla che ci toccano moltoda vicino, raccontando dell’urbanesimo mo-derno e delle forme dell’architettura e del-l’abitare contemporaneo, della città inmovimento e in evoluzione”.Ha quindi preso la parola il sindaco Pietro Za-nantoni, esprimendo la soddisfazione per larodata collaborazione con la Edificatrice inoccasione della sagramuggiorese,“una par-tecipazione che impreziosisce un momentocosì importante per la città ormai da decenni.In questa mostra si parla di arte dagli inizi delNovecento e non possiamo dimenticare cheall’epoca la Edificatrice c’era già. Un fil rougeche fa da collante nel tempo. Quindi grazieper tutto quello che fate e avete fatto perMuggiò e che spero farete anche in futuro.Diamoci già appuntamento all’anno pros-simo per questa collaborazione di cui siamocontentissimi”. Guardando le opere esposte,il sindaco ha voluto poi regalare ai presentiun piccolo cammeo su Emilio Tadini, pittoreche avutomodo di conoscere personalmentenegli anni passati, “un uomo dalla cultura in-finita che incuteva un certo timore a primavista,ma che si è rivelato nel tempo una per-sona davvero aperta e disponibile, e che halavorato anche con la ceramica, come hoscoperto con piacere oggi trovando espostoun suo piatto”.Accanto a quest’opera inconsueta di Tadini,la mostra si compone di altre sorprese eopere originali, “chicche” potremmo dire,cercate e raccolte dal curatore Vittorio Ame-deo Sacchi per raccontare sotto questo titolocosì importante, come lui stesso ha intro-dotto, “un materiale e una tecnica che vieneda molto lontano, un materiale da medita-zione, alchemico, che attraverso il gesto e latecnica trasformala materia in variegateopere di valore, anche emozionale”.“Si trattadi una forma espressiva talmente affasci-nante e duttile che chi la incontra difficil-mente l’abbandona – ha continuato – . Perquesta esposizione siamo partiti dai maestri,nati a inizio secolo, come Treccani, Mastro-ianni, Tadini… fino ad arrivare ad artisti piùvicini a noi che hanno fatto e stanno conti-

nuando un percorso straordinario. I più anti-chi hanno trattato la ceramica come una tela,trasportando il dipinto su piatto; nell’ultimoperiodo del Novecento si è lavorato invecepiù la materia in maniera tridimensionalecome abbiamo voluto testimoniare con opereanche realizzate appositamente per questaoccasione”. L’inaugurazione è stata l’occa-sione per introdurre questi ceramisti, più co-nosciuti al mondo degli addetti ai lavori cheal grande pubblico.Molti di questi hanno vo-luto prendere parte anche personalmente al-l’evento di sabato 13 settembre.Al centro Pasolini sono intervenuti CarloZoli, Guglielmo Marthyn, Primo For-menti, ElioTorrieri e la stessaSandra Ba-ruzzi, che ha preso la parola per ultima,regalando una riflessione di chiusura al-l’evento: “L’arte è nutrimento dell’anima, vacondivisa e praticata, vissuta in occasionicome questa. Ha un valore culturale che ar-ricchisce se stessi e la propria anima.Quindigrazie a chi ha reso possibile tutto questo, laEdificatrice e l’amministrazione, per lo scam-bio e la condivisione nel centro della città, perquesta contaminazione virtuosa fra spunti elinguaggi. La stessa che ho voluto rappre-sentare anche nelle mie opere, ispirandomialle finalità della Edificatrice, alla città e allearchitetture, che contengono le persone,contengono la vita. Le architetture dello spa-zio sono anche architetture delle nostreanime. Nelle architetture ci si incontra, ci siama e ci si odia, e così si crea un linguaggiocontemporaneo di contaminazione che au-menta la capacità di comunicare e condivi-dere la bellezza”.

Farepiù; a viaPoggioreale il primoristorante territoriale a km zero

Diventa ristorante territoriale, l’unico con pro-dotti a “chilometro zero” Farepiù, aperto treanni fa come mensa aziendale dal gruppo diimprese sociali Gesco in via Nuova Poggio-reale (Napoli). Per inaugurare il nuovo corso diFarepiù, Gesco ha organizzato, il 18 settem-bre, un aperitivo aperto a tutti.Farepiù resterà fedele ai principi dell’ecoso-stenibilità e della massima vicinanza al pro-duttore, che sono stati alla base del suosuccesso come mensa aziendale. Dal 2009il marchio Farepiù è sinonimo di qualità dei

COOP EDIFICATRICE

GESCO

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prodotti, convenienza per il consumatore etrasparenza nella relazione tra il produttore eil cliente, oltre che di attenzione al mangiarsano usando ingredienti genuini tipici dellacucina mediterranea e a basso impatto am-bientale.Ristorante e tavola calda, Farepiù forniràanche nuovi servizi: consegna a domicilio,banqueting e catering per l’organizzazione difeste,pranzi, cene e altri eventi, personal chef.La tavola calda è aperta dalle ore 12.30 alle15.00,ma si prevede di aprirla a breve anchenegli orari serali, allo scopo di farne un’attivitàriqualificante per il quartiere di Poggioreale.Farepiù utilizza sempre prodotti di prima qua-lità preferendo quelli di stagione; offre gratisl’acqua in quanto bene comune; accetta tic-ket restaurant; mette a disposizione sul sitowww.gescosociale.it e sui suoi canali Face-book e Twitter il menù del giorno.Resta l’aspetto sociale della gestione, conl’impiego di personale proveniente da situa-zioni di disagio e in regime di reinserimentolavorativo.

Oltre 2.000 i partecipantial concorso fotografico “Acqua”

Queste poche righe per declinare il senso diuna ricerca fotografica emersa dalla produ-zione dei molti partecipanti al concorso(2.188 appunto!) che Coop Lombardia de-dica al tema dell’acqua.Nei fatti e nella storia, il compito tradizional-mente assegnato alla fotografia è la docu-mentazione del presente, insieme allaregistrazione di eventi che, non appena ven-gono fissati dalla macchina, entrano a farparte di ciò che, secondo Roland Barthes, “èstato”. Il tempo della fotografia sembrerebbeessere necessariamente quello della storia.Apparentemente consapevoli di questa ca-ratteristica, diversi fotografi hanno operatocon l’intenzione di documentare e fissare un

soggetto che richiama la nostra attenzionesotto diversi profili:– acqua come iniziazione primordiale, sotto

forma del rituale della purificazione, prin-cipio vitale inteso come rigenerazione

– acqua che dalla sorgente in cui nasce,di-venta prima torrente e poi fiume in unprocesso di continua

– acqua nella forma di pioggia che rendefertile la terra

– acqua che si fa immagine e si riferiscealle forme astratte delle nuvole e dellaneve

– acqua nella sua versione più dolorosa edrammatica: le inondazioni, lo sciogli-mento dei ghiacciai

– acqua nel senso della sua mancanza: lasiccità.

E ancora, l’acqua declinata in tutte quelleforme legate alla contemporaneità: la filoso-fia, l’architettura, la legalità, la religione, l’eco-nomia, la pace e la letteratura.È interessante notare come il tema propostoabbia scatenato questa necessità di abbina-mento. L’assenza di corporeità dell’acqua neimpedisce la sua descrizione come puro ele-mento e la bellezza di queste fotografie, pro-babilmente, risiede in una sola qualità: è unacerta idea della trasparenza, o meglio dellasua rappresentazione sotto forma di senti-mento.Una caratteristica che avvicina l’acqua al lin-guaggio delle immagini, che sono trasparentiper definizione

Uncontributodi8.000Euroalla FondazioneMontecatone

Giovedì 20 settembre presso la Sala delleStagioni di LegaCoop Imola, Coop Reno haconsegnato un contributo di 8.000 euroalla Fondazione Montecatone onlus.Alla cerimonia di consegna sono intervenuti:Roberto Visani, Vice Sindaco Comune diImolaGiulio Cicognani, Presidente FondazioneMontecatone onlus

Mario Cifiello, Presidente Consiglio di Ge-stione di Coop RenoSergio Prati, Portavoce Coordinamento delleCooperative Imolesi e Presidente LegacoopImola.Il contributo sarà finalizzato alla ricerca avan-zata per l’applicazione delle cellule staminalinel trauma spinale e nelle malattie neurode-generative.L’iniziativa di Coop Reno nasce da un uso ori-ginale dei famosi “Cataloghi del Colleziona-mento” presenti in diverse catenecommerciali, dove i clienti accumulano puntiper ricevere in cambio i premi corrispondentinel catalogo,ma a fine campagna, i punti nonutilizzati, vengono di solito azzerati; CoopReno ha invece pensato di recuperare i puntiaccumulati sulle carte “Socio Coop”e non uti-lizzati dai soci, trasformandoli a fine campa-gna in progetti di solidarietà.Per evitare la dispersione dei punti non utiliz-zati dai soci, Coop Reno aveva già promossoiniziative volte al benessere della società:neglianni passati il recupero dei punti era, infatti,servito per l’acquisto di defibrillatori da do-nare alla comunità attraverso la consegna alleistituzioni locali e ad associazioni di volonta-riato, successivamente Computer portatili de-stinati alle scuole dei Comuni della Provinciadi Bologna, Ferrara e Rovigo; nel 2009 avevasostenuto il progetto dell’Azienda USL di Bo-logna “Mai Soli: mantenere la continuità te-rapeutica e assistenziale nel rapportoospedali - territorio”, e quello dell’AziendaOspedaliera di Ferrara, che l’ha utilizzato perl’acquisto di attrezzature per la realizzazionedi un “Percorso Oncologico Nutrizionale”, peri pazienti affetti da neoplasie solide o emato-logiche. Nel 2010 i contributi sono stati de-voluti all’A.N.T. per il progetto “ANT: ProgettoFamiglia di Emergenza Sociale”; all’IstitutoRamazzini per il progetto: promozione delladiagnosi precoce ed informazione sui rischicancerogeni ambientali e professionali; e

COOPRENO

COOP LOMBARDIA

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all’A.D.O. per il progetto: assistenza domici-liare oncologica e per il sostegno delle attivitàassistenziali dell’Hospice “Casa della solida-rietà” di Ferrara e dell’Hospice “Le Onde e ilMare” di Codigoro. Lo scorso anno alle se-zioni A.I.L. di Bologna, Ferrara e Rovigo.Il Presidente del Consiglio di Gestione di CoopReno sottolinea “Questo è un piccolo esem-pio del modo con cui la cooperativa con con-tinuità è impegnata socialmente nei territoridove è presente.Ogni anno investiamo in at-tività sociali nei comuni dove operiamo rite-nendo in questo modo di ristornare alterritorio, parte dell’utile della nostra gestionecaratteristica”.Per l’anno prossimo i contributi verranno do-nati ad Ageop Bologna, Vola nel Cuore Fer-rara eAss. Italiana Sclerosi Multipla di Rovigo.La cooperativa di consumatori CoopReno - costituitasi alla fine del 1988 - ha ini-ziato l’attività nel 1989 gestendo i primi 6punti vendita della ex Coop Emilia Veneto.Successivamente con l’incorporazione dicooperative più piccole e l’acquisizione o rea-lizzazione di nuovi punti vendita ha raggiuntol’attuale dimensione. In pochi anni infatti,sono notevolmente accresciuti: il giro d’affari,il numero dei supermercati, gli addetti ed isoci.Attualmente conta oltre 74.000 soci, circa800 dipendenti e 37 supermercati. Nel 2011la cooperativa ha avuto ricavi per oltre156.000.000 di euro, dalla gestione caratte-ristica.La Fondazione Montecatone OnlusÈ un soggetto no profit, nato nel 1998 con fi-nalità di ricerca scientifica e di solidarietà so-ciale.Attua e persegue tale scopo attraverso lo svi-luppo della ricerca scientifica in campo me-dico, clinico-tecnologico, tecnico e dellaprevenzione, con specifico riferimento alle pa-tologie di natura traumatica o degenerativadel sistema nervoso centrale e periferico.Lo persegue altresì attraverso l’assistenza so-ciale e socio-sanitaria da realizzarsi con il so-stegno e la realizzazione di progettisocio-riabilitativi che si concretizzano anchetramite l’acquisizione, conferimento, dona-zione e/o gestione di strutture abitative estrutture di altro tipo che possano ospitareprogetti riabilitativi o di accoglienza.Infine promuove ed attua iniziative di alto va-lore sociale (progetti rivolti ai pazienti) e scien-tifico (convegni, ricerche, ecc..).

28 settembre workshop“Fare Cooperazione”

Venerdi 28 settembre 2012 a partire dalle17:00, presso l’Aula Magna dell’Universitàdi Modena e Reggio Emilia in via Allegri aReggio, Boorea, in collaborazione con CoopConsumatori Nordest, Ccpl e Gvc, organizza“Fare cooperazione. La comunità, le im-prese e la cooperazione internazionale”,un workshop sulla storia e sul senso delleattività e delle relazioni di solidarietà e coo-perazione internazionale che da anni la cittàdi Reggio Emilia e le sue articolazioni so-ciali realizzano in tutto il mondo.Reggio Emilia, gli enti locali, le associazioni,le imprese, il volontariato, vantano infattiuna lunga e straordinaria tradizione di soli-darietà e cooperazione internazionale. Inquesto tessuto di grande ricchezza e vitalità,le cooperative vogliono riaffermare la lorodistintività, e rafforzare il ruolo della re-sponsabilità sociale come guida e motoredelle trasformazioni che investiranno il no-stro territorio e le sue relazioni con il restodel mondo.L’iniziativa si svolge in collaborazione conLegacoop Reggio Emilia, Reggio nel Mondo,Reggio Children, Unieco e Coopselios, egode del patrocinio di Comune di ReggioEmilia e Università di Modena e ReggioEmilia.Nell’ambito del workshop sarà proiettato,alla presenza dell’autore, il film “Ad Haiti“,il film-reportage di Paolo Bonacini, direttoredi Telereggio, sugli interventi realizzati incampo agricolo e sociale nella isola carai-bica, grazie ai fondi donati dal mondo coo-perativo, dalle istituzioni e da migliaia direggiani, a seguito del devastante terremotodel 2010.

Programma:Saluti Luigi Grasselli - ProRettore Univer-sità di Modena e Reggio EmiliaProiezione del film di Paolo Bonacini ,Te-lereggio,“Ad Haiti”, alla presenza dell’au-tore

IntervengonoGiovanni Catellani - Assessore alla Cul-

tura del Comune di Reggio EmiliaMarco Pedroni - Coop Consumatori Nor-

destPatrizia Santillo - GVCAdriano Milelli – UniecoSabrina Bonaccini - CoopseliosConclusioniLucio Caracciolo - direttore della rivista

LimesPresiedeIldo Cigarini - presidente di Boorea

Il 19 ottobre aBologna convegnosul partenariato pubblico privato

In occasione della XXIX assemblea annualedell’ANCI i problemi dei servizi di gestione,valorizzazione e riqualificazione energeticadel patrimonio dei Comunisaranno affrontati il prossimo 19 ottobre, aBologna, in un convegno focalizzato a indi-viduare le forme possibili del PartenariatoPubblico Privato, ritenendola, come dice ilsottotitolo dell’iniziativa “Una cooperazionestrategica per affrontare la crisi”. Il conve-gno, che si svolgerà dalle ore 10,00 alle ore13,30 presso la Fiera di Bologna, Padi-glione 15, è svolta con il coordinamentoscientifico di Terotec, una associazione dielaborazione tecnica sui patrimoni pubbliciche vede la presenza tra gli associati di im-portanti consorzi e cooperative aderenti aLegacoop, ed avrà il seguente svolgimento.10.00 Presentazione della Ricerca ANCIComuniCare - UniCredit“Federalismo demaniale e valorizzazionedel patrimonio immobiliare dei Comuni”Dott. Giuseppe Rinaldi Amministratore

Unico ANCI ComuniCare

10.30 Relazioni di inquadramentoIng.VincenzoAlbonico Presidente AGESIDott. Roberto Giovannini Coordinatore

Area Project Financing ANCI Comu-niCare

Avv. Andrea Mascolini Direttore UfficioLegale e Legislativo OICE

11.15 Dibattito - Per un’agenda delle prio-rità di lavoro

Coordina:Prof. Arch. Silvano Curcio Docente Uni-

TEROTEC

BOOREA

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Imprese

versità di Roma La Sapienza, Diret-tore TEROTEC

Partecipano:Ing.VincenzoAlbonico Presidente AGESIDott. Norberto Cursi Responsabile Area

Settore Pubblico UniCredit Corpo-rate Banking

Dott. Tommaso Dal Bosco ResponsabileDip. Patrimonio, Urbanistica, Infra-strutture e Politiche per la casaANCI

Dott. Luca Dondi Responsabile Servizi Im-mobiliari e Strategie Urbane Nomi-sma

Dott. Gabriele Giacobazzi Past PresidentOICE

Dott.Nicoletta Gozo Coordinatrice nazio-nale Progetto “Lumière” ENEA

Arch. Rosario Manzo Membro Cabina diregia “Piano Città” Agenzia del De-manio

Dott. Valter Menghini Coordinatore Fondo“Kyoto”, Credito Agevolato e Sup-porto all’Economia Cassa Depositi ePrestiti

Dott. Franco Tumino Presidente TEROTEC

Spicca il volo la nuova realtàveronese del commercio equo

Dopo 20 anni di commercio equo - le duecooperative di commercio equo veronesi siuniscono neLE RONDINI –momento pubblicodi festa domenica 30.9 alla manifestazioneNaturalmente Verona.Il primo ottobre sancisce per la CooperativaLa Rondine e per la Cooperativa El Ceibo laconclusione del loro percorso di fusione.Dopo la firma dal notaio di giovedì 20 set-tembre, a partire dal 1 ottobre inizieranno adoperare ufficialmente come LE RONDINI SOCCOOP.Il percorso che ha portato all’unione delle duerealtà si è concretizzato grazie principalmentealla volontà e all’impegno dei circa 230 vo-lontari e 2200 soci.Le cooperative hanno deciso di festeggiarlodomenica 30 settembre alla manifestazioneNaturalmente Verona, un evento che que-st’anno si terrà nella nuova cornice dell’ExAr-senale.La Rondini sarà presente con uno stand di 90mq, all’interno del quale il pubblico sarà invi-

tato a conoscere il tema“cibo e territorio” svi-luppato attraverso gli alimentari di commer-cio equo di Asia –America Latina –Africa edeconomia solidale italiana, i valori insiti in oliodi argane, aloe vera e in tanti prodotti di arti-gianato, abbigliamento, bigiotteria, bombo-niere del Sud del mondo.Sarà anche l’occasione per presentare ilnuovo logo delle RONDINI.All’interno dellamanifestazione verranno pro-posti anche alcuni eventi:• sabato 29 settembre dalle 17.00 – (la-

boratorio / degustazione adulti) - Percorsodi benessere equo solidale: l’olio diArgana servizio della tua bellezza.

• domenica 30 settembre ore 10.30 – (la-boratorio bambini dai 6 agli 11 anni) – Ilprofumo del pane speziato – Percorso in-terattivo alla scoperta delle spezie delcommercio equo e solidale e del pane.

• domenica 30 - dalle 16 alle 17.30 - La-boratorio di cucina per adulti - In bocca algusto, sapori di equità – Lezione aperta edegustazione animata di piatti a base diprodotti del mondo equo e solidale a curadello chef Davide Piva.

• domenica 30 settembre – dalle 18.30alle 20.00 - Aperitivo-incontro-musica-“Fusion Happy Hour. Festeggiamo in-sieme la FUSIONE! Rondine + Ceibo =LE RONDINI - Aperitivo e musica da vivo.Presso il nostro stand

Il commercio equo vuole vincere la sfida allacrisi che sta compromettendo le economiedegli stati di tutto il pianeta.Attraverso campagne informative, comequella attuale promossa dal Consorzio Altro-mercato “Io.equo – Coltiviamo un’altra eco-nomia, vuole far conoscere il modelloeconomico del commercio equo e solidale,basato sulla sostenibilità non solo economica,ma anche sociale e ambientale, come mo-nito a ripensare il sistema vigente oggi piùche mai in profonda crisi.Anche le organizzazioni di commercio equopresenti a Verona vogliono testimoniare sulterritorio la vivacità e l’attivismo del movi-mento e sono convinte di poterlo fare megliounendo sforzi, esperienze e valori che lehanno sempre accompagnate.Le due cooperative hanno avuto nel 2011 unfatturato complessivo di circa 1.230.000euro di prodotti del commercio equo e del-l’economia solidale italiana (economia carce-raria – Libera contro lemafie etc), gestiscono7 botteghe del mondo e attività di informa-

zione ed educazione con 9 dipendenti e circa230 volontari.Un’ottantina i laboratori educativi svolti nellescuole nel 2011 e numerosi gli eventi di sen-sibilizzazione messi in piedi dai volontari.Molto buono anche il lavoro a Verona e pro-vincia riguardante la distribuzione dei prodotti(come referenti di Altromercato) in negozi esupermercati. I prodotti si possono oggi tro-vare presso un centinaio di punti vendita.Buono anche il lavoro di sensibilizzazione e divendita svolto attraverso una quarantina digruppi d’appoggio (principalmente parroc-chiali) con circa 100 bancarelle svolte nel2011.7 i Gas – gruppi di acquisto solidale- che siriforniscono regolarmente dei prodotti equosolidali.6 le collaborazioni con ristoranti aderenti alprogetto Circolo del cibo che danno valore aiprogetti di commercio equo attraverso la cu-cina di qualità che ha a cuore la terra, la bio-diversità, i diritti dell’uomo, la trasparenzadella filiera, i prodotti di qualità.Ambedue le cooperative sono iscritte adAgi-ces (assemblea generale del commercioequo italiana) e sono socie del Consorzio CtmAltromercato (per cui sono anche referenti perla distribuzione di prodotti in negozi e super-mercati).Sono iscritte all’elenco regionale delle orga-nizzazione di commercio equo.

AlSalonedelGusto,conisuoivaloriasostegnodell’economiasolidale

Dal 25 al 29 ottobre,Altromercato sarà pre-sente al Salone del Gusto di Torino (padi-glione Sicilia, stand 3D 074) con la suanuova linea di prodotti “Solidale Italiano”:biscotti, mandorle, olive e birre tutte nate in

LE RONDINI

ALTROMERCATO

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Imprese

cooperative carcerarie e terre Liberate dallacriminalità organizzata.“Solidale Italiano” di Altromercato nascedalla volontà di una delle maggiori organiz-zazioni mondiali di Commercio Equo e So-lidale di mettere le proprie expertise e ilproprio bagaglio di valori al servizio di re-altà produttive italiane che offrono speranzae opportunità di lavoro alle persone che vi-vono in contesti difficili e che altrimenti ri-marrebbero isolati dal mercato.“Solidale Italiano” – spiega Guido VittorioLeoni, presidente del Consorzio Ctm Altro-mercato - “rappresentava per noi unagrande sfida. Quando siamo nati, più davent’anni, il mondo era diviso in Nord e Sud:da una parte i ricchi e dall’altra i poveri.Oggi è tutto molto più complesso e ci sonosacche di profondo Sud anche nel nostroNord, in cui molte persone si trovano aimargini. E in un momento di crisi questa si-tuazione non può che acuirsi per i più de-boli. Con “Solidale Italiano” noi vogliamoproprio offrire una nuova opportunità a que-ste persone”.IL Salone del Gusto diventa così L’occasioneper far conoscere al grande pubblico pro-dotti di grande qualità, realizzati artigianal-mente nel quadro dei valori che da sempreindirizzano L’attività di Altromercato.Contemporaneamente al Salone del Gusto,Torino sarà animata da Terra Madre, Lagrande kermesse ideata da Slow Food, cheda anni offre un’importante vetrina interna-zionale a coloro che nel mondo si impe-gnano perché il cibo venga prodotto nelrispetto delle risorse e dei ritmi della naturae della biodiversità. Altromercato, che so-stiene modelli di produzione e consumo inLinea con questi principi, parteciperà al-l’evento attraverso La presenza di esponentidi due realtà produttrici di zucchero: La coo-perativa Manduvirà, dal Paraguay, protago-nista della nuova campagna di raccoltafondi di Altromercato “Sosteniamo Mandu-virà” e PFTC dalle Filippine, che produceMascobado uno zucchero di canna daigrandi aromi. Parteciperanno poi la coope-rativa Quali dal Messico che produce e tra-sforma l’amaranto, uno “pseudocereale”ricco di proteine e privo di glutine e PARC,dai territori occupati in Palestina, storicoproduttore del buonissimo cous cous inte-grale di Altromercato. Dal Sud Africa Altro-mercato ha invitato Heiveld, produttore diRooibos, detto anche tè rosso africano; i

Satere Mawè, raccoglitori di bacche di Gua-ranà del Brasile e Taliouine, una coopera-tiva che produce il prezioso zafferanomarocchino.

LaregioneMarcheraddoppiaipostidellaComunitàAcquaviva

La Comunità residenziale terapeutica Ac-quaviva di Cagli (Pu) è l’unica nelle Marcheche si occupa dei minori con problemi disalute mentale. La struttura, gestita dallacooperativa sociale Utopia, è l’unica cheoffre questo servizio nella regione e riceveutenti da tutto il Centro Italia. Sabato 29 set-tembre, alle ore 10, sarà inaugurata lanuova sede, in via Fontetta 61. La RegioneMarche, infatti, ha autorizzato il raddoppiodei posti della comunità, che passa da 10 a20 utenti. La cooperativa sociale Utopia hacosì costruito una nuova struttura trasfe-rendo la comunità da una zona montana,abbastanza isolata, al centro abitato di Cagli(Pu) dove l’integrazione tra utenti e contestoterritoriale sarà più facile. L’Utopia è nataalcuni anni fa come “spin off” della coope-rativa sociale Labirinto di Pesaro, usu-fruendo dei fondi dell’iniziativa “Fertilità”che, per l’appunto, promuoveva la nascitadi nuove cooperative sotto la supervisione diuna cooperativa “tutor”. Labirinto, che èsocio sovventore di Utopia, ha promossoquesta esperienza, innovativa anche nelmetodo. Non si tratta, infatti, di un servizioappaltato dall’Asur a una cooperativa ma diuna struttura di cui la cooperativa Utopia ètitolare e per la quale è la cooperativastessa che ha affidato ai Servizi di salutementale dell’Asur il servizio di supervisione.“L’autorizzazione al raddoppio dei posti daparte della Regione, che sarà rappresentataall’inaugurazione dall’assessore alla Sanità,Almerino Mezzolani - afferma Roberto Ma-rinucci, presidente della cooperativa Utopia

- testimonia il livello di eccellenza raggiuntodalla struttura”.Il programma dell’inaugurazione che sisvolgerà in via Fontetta 61Sabato 29 settembreOre 10.00 Saluti delle autoritàOre 10,15 Taglio del nastroOre 10,30 Presentazione struttura e testi-

monianzeDott. Leonardo Badioli, Direttore Asur

Dsm UrbinoDott. Maurizio Pincherle, Primario neu-

ropsichiatria – Asur MacerataTestimonianze di educatori ed ospiti della

comunitàOre 12,00 ConclusioniAlmerino Mezzolani - Assessore regio-

nale alla SanitàOre 15.00 Tornei sportivi in collaborazione

con Associazioni di volontariato,aperti a tutti i giovani dell’AmbitoTerritoriale Sociale di Cagli.

Domenica 30 settembre pomeriggioOre 17.00 Festa con Musica, Giochi, Pesca

di BeneficienzaPremiazione tornei sportivi, buffet.

La Comunità Residenziale Terapeuticaper Minori “Acquaviva”La Comunità terapeutica ha lo scopo di ri-spondere alla specifica domanda di ricoveroin ambito residenziale per pazienti in etàevolutiva con problematiche psichiatriche.Nell’indicare gli obiettivi, ci pare importantesottolineare che, nel trattamento del gio-vane in età evolutiva, occorra attuare unastrategia preventiva rispetto alla cronicizza-zione. Cronicizzazione non solo dei sintomidella patologia, ma dall’assunzione dellaconvinzione di “essere malato” e di non po-tersi mai liberare dalla patologia. Essenziale,nelle finalità, è pertanto il reinserimento delgiovane nel proprio contesto socio-affettivoe, quando questo sia troppo compromesso,la creazione di un nuovo contesto che siaadatto al vissuto del soggetto. La sofferenzamentale nel soggetto in età evolutiva siesprime, prevalentemente, sul versante delcomportamento e dell’agito, spesso conti-nuo e distruttivo, rendendo poco agevole iltradizionale approccio psichiatrico. La ca-renza di spazi specifici per la messa a puntodi processi diagnostici e “trattamenti” pro-lungati costringe ragazzi in età evolutiva a“migrare” dai servizi pediatrici a quelli della

COOPUTOPIA

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Imprese

neuropsichiatria infantile fino a quelli dellapsichiatria adulta. Nell’ambito dei disturbipsicopatologici dell’adolescenza, la nostraComunità terapeutica rappresenta unastruttura flessibile e dinamica, in grado dipromuovere una funzione non soltanto con-tenitiva, ma soprattutto trasformativa e ca-pace di effettuare un lavoro attento alladimensione interna, coniugandolo con la re-altà esterna. E’ proprio a fronte di questaesigenza e per la parallela carenza dellaprogrammazione sanitaria italiana riguardoad un “trattamento” multidimensionale mi-rato alle problematiche psichiatriche adole-scenziali, che è nata l’idea di attivare la“Comunità Acquaviva”, Comunità terapeu-tica per minori, che è ora in grado di ospi-tare fino a 20 utenti in età adolescenziale ogiovanile. La fascia di età che riteniamo es-sere la più idonea è compresa tra i 13 e i16-17 anni. La Comunità ha lo scopo di ri-spondere alla specifica domanda di ricoveroin ambito residenziale per pazienti in etàevolutiva e si pone come struttura interme-dia, possibile punto di passaggio tra il rico-vero ospedaliero e il regime di trattamentoambulatoriale.

SaraFarnettipresentail libro“Tuttoquellochesai sul ciboè falso”

Venerdì 28 Settembre, alle ore 18.00,presso gli spazi di Librerie Coop della Galle-ria del Centro Commerciale LungoSavio, Via A.C.Jemolo,110 a Cesena siterrà la presentazione del libro di Sara Far-netti “Tutto quello che sai sul cibo è falso”in cui si spiega che saper mangiare è comesapere vestirsi.Moderatore dell’incontro Emilio Gelosi(Resp.le Comunicazione Legacoop Forlì- Ce-sena)La presentazione è parte dell’Edizione 2012della settimana del BuonVivere, l’evento na-zionale sul Benessere Equo e Solidale che

va in scena dal 24 al 30 settembre a Forlì-Cesena.Saper mangiare è come sapersi vestire: bi-sogna scegliere cosa ci sta bene e cosamet-tere (addosso, nel piatto o nel carrello dellaspesa). Nulla è proibito: gli alimenti comune-mente ritenuti nemici della linea (dall’uovofritto alle patatine al cioccolato) possono di-ventare alleati, esattamente come un acces-sorio può essere completamente sbagliatoo, se ben portato, può diventare un tocco distile. Sara Farnetti, nutrizionista esperta inmalattie del metabolismo, rivoluziona il con-cetto stesso di dieta. Non esistono infatti ali-menti che fanno ingrassare, è il mix dei cibiche associamo a ogni pasto a liberare gli or-moni che determinano l’accumulo di grassonelle diverse zone del corpo. Imparare ad ab-binare i cibi nel modo giusto, dunque, è lachiave per una dieta equilibrata e sana.Gra-zie a linee guida semplici, ricette e trucchi,questo libro – un’educazione alimentare e divita che innesca una rivoluzione invisibile,portando risultati con disciplina, ma senzafatica – ci spiega come confezionare, libe-randoci da pregiudizi alimentari mortificanti econtroproducenti, una dietasu misura. Per modellare ilnostro corpo proprio dove neha bisogno, farci stare meglioe trasformare, senza stravol-gerlo, il nostro stile di vita.Sara Farnetti è specialista inMedicina Interna e PhD in Fi-siopatologia della Nutrizione edel Metabolismo all’UniversitàCattolica di Roma. Cura il re-gime alimentare di diversipersonaggi internazionalidello spettacolo e dello sport.È autrice di numerose pubblicazioni scienti-fiche e divulgative sui temi dell’educazionealimentare e dell’aspetto funzionale della nu-trizione umana, collabora con diversi quoti-diani e periodici, e presta le sue conoscenzeper trasmissioni radiofoniche e televisive,come La prova del cuoco, Decanter, Bal-lando con le stelle eMiss Italia.

LIBRERIE.COOP

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Note Brevi

Le nuove cooperative negli annidella crisi (2007-2011) (I)

In questa nota vengono analizzate le coope-rative nate negli anni della crisi 2007-2011.L’obiettivo è quello di quantificare i nuovisoggetti, nonché la loro distribuzione setto-riale e territoriale.Alla presente nota seguiràun’altra nella quale verranno forniti ulterioridati riguardanti il volume della produzione el’occupazione delle cooperative considerate.La costituzione di nuove cooperative neglianni 2007-2011 è stata molto consistente.Complessivamente, nel periodo esaminato,si sono costituite 39.375 strutture coopera-tive1. L’ammontare di nuove cooperative ap-pare di per sé rilevante,ma acquista ancorapiù significato se “pesata” sul numero dellecooperative esistenti nel nostro Paese.

Se infatti si considera che l’insieme dellecooperative italiane oscilla tra le 80.000imprese attive registrate nella Banca datiUnioncamere e le 84.000 conteggiate dalMinistero dello Sviluppo Economico2,quelle nate anni 2007-2011 corrispondonocirca al 48% della totalità delle cooperativeitaliane.

È necessario precisare che i dati presentatisono aggregati e non permettono, a questolivello di analisi, ulteriori approfondimenti.Occorre altresì tener conto che il dato delleiscrizioni nel registro delle imprese è com-prensivo anche di soggetti che, sebbenegiuridicamente nuovi, in realtà possono de-rivare da operazioni straordinarie come, peresempio, fusioni tra soggetti già esistenti.Per ovviare a tali problematiche e per de-scrivere con maggior dettaglio le nuovestrutture cooperative abbiamo fatto riferi-

CENTRO STUDI LEGACOOP

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Elementi rilevanti

1) Per la prima volta vengono forniti dati re-lativi alle dinamiche demografiche dellatotalità delle cooperative italiane.Vengonoconsiderate non solo le nuove cooperativeed i consorzi aderenti a Legacoop, matutte le strutture italiane che si sono costi-tuite nel quinquennio.

2) La costituzione di nuove cooperative rag-giunge complessivamente le 39.375 so-cietà, pari a circa il 48% della totalità dellecooperative esistenti. Di queste vengonoapprofonditi i dati relativi a 23.591 sog-getti, che al 01/09/2012 sono stati censitidalla banca dati Aida.

3) Nella Nota vengono forniti ulteriori dati re-lativi alla forma giuridica, allo stato giuri-dico, alla distribuzione settoriale eterritoriale dei nuovi soggetti.

4) Dalla descrizione delle nuove strutture persettore ed area geografica emerge checirca il 60% delle nuove cooperative è at-tivo nel settore dei servizi e nella coopera-zione sociale, e le due aree del Centro edel Sud concentrano la maggior quota dinuovi soggetti (55% del totale). Dellenuove strutture, inoltre, circa l’86% risultaessere un’impresa ancora attiva.

Grafico I: Nuove cooperative iscritte nel registro delle imprese anno per anno

1Tab. I: Nuove cooperative e consorzi per stato giuridico (al 01/09/2012)

anno di costituzione

Forma Giuridica 2007 2008 2009 2010 2011 Totale

Cooperativa 6.226 5.897 5.220 4.721 1.082 23.146

Ditta attiva 4.766 4.915 4.675 4.467 1.067 19.890

Ditta in liquidazione 719 530 339 170 12 1.770

Ditta inattiva 738 447 202 81 3 1.471

Altro 3 5 4 3 15

Consorzio 120 114 114 75 22 445

Ditta attiva 105 98 105 74 21 403

Ditta in liquidazione 7 4 4 1 16

Ditta inattiva 8 12 5 1 26

Totale complessivo 6.346 6.011 5.334 4.796 1.104 23.591

Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida

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Note Brevi 33

mento alla Banca Dati Aida sui bilanci dellesocietà italiane.Dai dati forniti da Aida risultano essere23.591 i nuovi enti cooperativi, costituitisinel quinquennio 2007-2011 (tab. I).Di questi 23.146 (98%) sono cooperative e445 (2%) sono consorzi. Si sottolinea chequesti dati sono sottostimati per due ordinidi motivi: il primo attiene alla non comple-tezza dei dati per il 2011; il secondo è at-tribuibile al fatto che alcuni nuovi soggettipossono non aver ancora depositato un bi-lancio.Nella tabella seguente (tab. I) vengono ri-portati anche gli stati giuridici al01/09/2012 dei nuovi soggetti considerati.

Dai dati emerge che delle 23.146 nuovecooperative circa l’86% (19.890 coopera-tive) risulta essere un’ impresa ancora at-tiva. Per i consorzi tale percentuale sale al91%.In linea con i dati Unioncamere si riscontrauna maggior consistenza di nuovi soggettinel biennio 2007-2008.Nelle tabelle II e III vengono analizzati i datidelle nuove strutture per settore. Circa il60% delle nuove cooperative è attivo nelsettore dei servizi (9.060 cooperative, com-prensive anche di quelle operanti nel com-parto trasporto e magazzinaggio) ed inquello della cooperazione sociale (4.901). Ildato, comunque consistente, delle coope-

rative censite nel settore delle costruzionirisente sia della presenza di alcune coope-rative edilizie (a causa di un’errata attribu-zione del codice Ateco) che della presenzatra di esse di un numero rilevante di im-prese attive nell’impiantistica.Analogamente alle cooperative circa il 63%dei consorzi è attivo nei servizi e nella coo-perazione sociale.I dati presentati ci forniscono, inoltre, un ul-teriore elemento di riflessione se si consi-dera anche lo stato giuridico: per lecooperative i due settori dell’agricoltura epesca e quello della cooperazione socialesono quelli con la più alta incidenza di im-prese, nate nel quinquennio 2007-2011,

Settori Totale Ditta attiva Ditta in liquidazione Ditta inattiva Non classificateN. % N. % N. % N. %

sul totale sul totale sul totale sul totale

Agricoltura e Pesca 1.571 1.449 92,2 58 3,7 64 4,1 0 -

Attività manifatturiere 1.166 985 84,5 121 10,4 59 5,1 1 0,1

Costruzioni 2.123 1.866 87,9 151 7,1 105 4,9 1 0,0

Commercio 782 692 88,5 51 6,5 39 5,0 0 -

Cooperazione sociale 4.901 4.438 90,6 215 4,4 246 5,0 2 0,0

Trasporto e magazzinaggio 2.855 2.235 78,3 389 13,6 229 8,0 2 0,1

Altri servizi 6.205 5.314 85,6 491 7,9 392 6,3 8 0,1

Abitazione 1.709 1.504 88,0 109 6,4 95 5,6 1 0,1

Non classificate 1.834 1.407 76,7 185 10,1 242 13,2 0 -

Totale 23.146 19.890 85,9 1.770 7,6 1.471 6,4 15 0,1

Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida

Tab. II: Nuove cooperative (2007-2011) per settore e stato giuridico (al 01/09/2012)

Tab. III: Nuovi consorzi (2007-2011) per settore e stato giuridico (al 01/09/2012)

Settori Totale Ditta attiva Ditta in liquidazione Ditta inattivaN. % N. % N. %

sul totale sul totale sul totale

Agricoltura e Pesca 37 35 94,6 0 - 2 5,4

Attività manifatturiere 9 9 100,0 0 - 0 0,0

Costruzioni 22 20 90,9 1 4,5 1 4,5

Commercio 12 10 83,3 1 8,3 1 8,3

Cooperazione sociale 143 129 90,2 4 2,8 10 7,0

Trasporto e magazzinaggio 29 28 96,6 0 - 1 3,4

Altri servizi 112 99 88,4 6 5,4 7 6,3

Abitazione 47 42 89,4 3 6,4 2 4,3

Non classificate 34 31 91,2 1 2,9 2 5,9

Totale 445 403 90,6 16 3,6 26 5,8

Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida

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Note Brevi 34

ancora attive al 01/09/2012 (rispettiva-mente 92,2% e 90,6%). Il comparto deltrasporto e magazzinaggio, invece, si ca-ratterizza con quasi il 22% di nuove im-prese che risultano già inattive.I consorzi mediamente riportano una per-centuale più elevata di strutture ancora at-tive, eccetto quelli operanti nel compartodel commercio (17% di consorzi inattivi).Dal punto di vista della distribuzione terri-toriale si nota che ben 12.723 società, parial 55% del totale, nasce nelle due aree delCentro e del Sud (grafico II).

A livello regionale si segnala il dato delLazio con 3.954 nuove cooperative3, se-guito dalla Lombardia (3.327), dalla Cam-pania (3.006), dalla Sicilia (2.336) e dallaPuglia (2.326). Complessivamente queste5 regioni registrano il 65% delle nuovecooperative.

Per quanto attiene alle nuove strutture con-sortili si segnala l’area del Centro con 134nuovi consorzi, mentre a livello regionale sidistinguono l’Emilia-Romagna e la Lom-bardia entrambe con 68 nuove strutture.

1 Dati Unioncamere relativi all’iscrizione nel regi-

stro delle imprese.

2 Censis, Primo rapporto sulla cooperazione.

3 Di queste il 62% (2.460 cooperative) è attivo

nei servizi (1.761) e nella cooperazione sociale

(699).

Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condi-zione: mettere in evidenza che il testo riprodotto ètratto da Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Notesono disponibili anche in inglese in www.cslega-coop.coop.

Grafico III: Nuovi consorzi 2007-2011 per areaGrafico II: Nuove cooperative 2007-2011 per area

Fonte: elaborazioni su dati Centro Studi Legacoop e Aida

Immagini di un Paeseguidato dai giovani

La riforma del sistema costituzionale e lalotta all’evasione fiscale. E poi… tagli aglisprechi della Pubblica Amministrazione, ri-duzione delle tasse e… tanto sviluppo.Queste le scelte dei giovani italiani se fos-sero loro a guidare il Paese.Scontenti dell’attuale sistema politico e de-siderosi di contrastare chi evade le tasse,ma anche di combattere gli sperperi dellaPubblica Amministrazione e di ridurre lapressione fiscale che grava sulle spalle deicittadini. I giovani di oggi, se potesseroscendere in campo, avrebbero le ideechiare sul programma politico da realizzare,con delle differenze a seconda della fasciad’età d’appartenenza. I giovanissimi (18-24anni) metterebbero come primi punti la ri-forma costituzionale e la lotta all’evasionefiscale,mentre i giovani più “maturi” (fino ai34 anni) punterebbero il dito in primis con-tro la Pubblica Amministrazione sprecona,ma, si impegnerebbero anche per applicareuna significativa riduzione delle tasse.C’è un aspetto, però, sul quale i ragazzi diogni età si trovano d’accordo: l’Italia do-vrebbe dare molto più spazio agli interventi

per la crescita e lo sviluppo.Questi, in sintesi, gli ambiti politici e socialinei quali i giovani del nostro Paese si con-centrerebbero di più se fossero segretari diun partito, secondo l’ultima rilevazione del-l’Osservatorio SWG.Cosa accadrebbe, dunque, se, al postodegli attuali leader politici ci fossero lenuove generazioni? Quali sarebbero le loropriorità?Il sistema politico italiano, innanzitutto, con-vince poco i giovanissimi, tanto che, se fos-sero loro a trovarsi in prima linea nellagestione di un partito, metterebbero comeprima voce dell’agenda politica (44%) la ri-forma costituzionale, modificando l’attualeruolo delle Camere e riducendo drastica-mente il numero dei parlamentari. Quattro18-24enni su dieci, poi, concentrerebberoil proprio impegno sulla lotta contro l’eva-sione fiscale.Ma se i giovanissimi auspicano soprattuttoun cambiamento forte in termini politici, gliintervistati tra i 25 e i 34 anni si schieranoin primo luogo contro gli sprechi della Pub-blica Amministrazione (45%) e vorrebberointervenire più pesantemente anche sulfronte della riduzione delle tasse.Crescita e sviluppo, invece, sono due pa-role che rientrerebbero nei programmi po-litici degli intervistati di entrambe le fascedi età (27%). Evidentemente, sia i ragazziin età universitaria, sia coloro che sono alleprime importanti esperienze lavorative siscontrano con ambienti formativi e profes-sionali troppo statici e poco disposti a pun-tare sulle risorse più giovani.I giovanissimi, poi, si dimostrano più sensi-bili al tema della giustizia e punterebberocon più convinzione ad una riforma del si-stema giudiziario (18% contro il 6% dei 25-34enni), ma anche ad un maggiorecontrollo degli immigrati che entrano nelnostro Paese (17% contro il 10% dei 25-34enni).Il possibile programma politico dei giovaniitaliani prosegue con il tema della riduzionedel debito pubblico e la diminuzione o l’abo-lizione dell’Imu.In fondo alla classifica delle azioni da met-tere in atto troviamo infine la lotta alla cor-ruzione, il desiderio di modificare la recenteriforma del mercato del lavoro elaborata dalministro Elsa Fornero e la volontà di modi-ficare l’attuale legge elettorale.

OSSERVATORIO SWG

35Sondaggio

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Nota informativa:Dati tratti dall’Osservatorio SWG. L’indaginequantitativa è stata condotta mediante unarilevazione con tecnica mista, ovvero intervi-ste telefoniche con metodo CATI (ComputerAssisted Telephone Interview) e intervisteonline con metodo CAWI (Computer Assi-stedWeb Interview), su un campione com-plessivo 600 soggetti di età compresa tra18 e 34 anni residenti in Italia rappresenta-tivi dell’universo di riferimento in base ai pa-rametri di zona di residenza, sesso ed età.Le interviste sono state somministrate nelperiodo che va dal 7 all’11 settembre 2012.I metodi utilizzati per l’individuazione delleunità finali sono di tipo casuale, come per icampioni probabilistici. Gli intervistati conmetodo CAWI sono stati estratti dal panelproprietario di SWG.Tutti i parametri sonouniformati ai più recenti dati forniti dall’ISTAT.I dati sono stati ponderati al fine di garantirela rappresentatività rispetto ai parametri dizona, sesso, età e livello scolare. Il margined’errore statistico dei dati riportati è dl 4% aun intervallo di confidenza del 95%.