Padoval ’ i m P r o n t ad e l l a n a t u r a
L’Horto medicinale e la diffusione del sapere botanico
21 aprile - 30 giugno 2010
università degli studi di Padova
biblioteca dell’orto botanicocentro di ateneo Per le biblioteche
centro di ateneo Per i musei centro di ateneo orto botanico
P a d o v al ’ i m P r o n t ad e l l a n a t u r a
L’Horto medicinale e la diffusione del sapere botanico
l’abbandono di una farmacologia astratta a favore di un
sapere botanico più concreto e sperimentale apre la stra-
da che condurrà alla creazione dell’orto botanico nel
1545. la mostra ripercorre una rotta, che partendo da
dioscoride e galeno, viene tracciata da Pietro d’abano
mentre insegna a Padova tra il 1307 e il 1315.
la diffusione dei testi di botanica medica è lenta fino alla
metà del Xv secolo: l’introduzione in europa della stam-
pa a caratteri mobili segna una svolta nello sviluppo del
sapere botanico. la natura lascia la sua «impronta» nella
scienza e nell’iconografia: il torchio tipografico «impri-
me» non solo i caratteri delle opere botaniche, ma anche
immagini delle piante studiate. Padova, l’impronta della natura racconta, attraverso quattro secoli di preziosi volu-
mi, l’evoluzione degli studi e della rappresentazione del
mondo vegetale. sono esposti incunaboli, antichi volumi,
erbari stampati tra il Xv e il Xvii secolo e manoscritti
del settecento. le illustrazioni testimoniano una ricerca
sempre più raffinata che porta a tavole di grande valore
artistico. centro di irradiazione della botanica moderna è
l’orto botanico di Padova, espressione del metodo basato
sull’osservazione diretta della natura: la sua fondazione e
la trasmissione del suo modello sono ripercorse attraverso
libri e documenti. completa la mostra una sezione sulle
tecniche e gli strumenti per la composizione e la stampa.
21 aprile - 30 giugno 2010sale espositive del centro di ateneo per i musei
via orto botanico 15, Padova
orario: tutti i giorni 9 - 12 e 15 - 18
Ingresso liberoinformazioni e prenotazioni su eventi e visite guidate:
www.bibliorto.cab.unipd.it
tel. 049 8272117, fax 049 8272116
Eventi21 aprile, ore 15
Dimostrazione di acquerello botanico con maria rita stirpe:
i partecipanti sono invitati a portare pennelli e colori ad
acquerello. Per informazioni: [email protected]
15 maggio, ore 9.30
Pani, briciole, molliche fra streghe, santi, lucciole e folletti di
antonio todaro
20 maggio, ore 15
Il carattere della stampa di sandro berra
26 maggio, ore 15
La biblioteca e l’orto botanico di luigino curti
9 giugno, ore 15
Presentazione del volume Il Fondo Marsili nella Biblioteca dell’Orto Botanico di Padova a cura di alessandro minelli
25 giugno, ore 15
Liquirizia: le virtù dell’antica radice dolce di eugenio ragazzi
tutti gli eventi si terranno presso l’aula emiciclo in via
orto botanico 15.
comune di Padova Provincia di Padova
con il patrocinio di
con la collaborazione di
con il contributo di
BIBLIOTECA NAZIONALEMARCIANA
Biblioteca dell’Orto Botanicovia orto botanico 15, Padova
tel. 049 8272117, fax 049 8272116
www.bibliorto.cab.unipd.it
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Pietro d’Abano: una nuova filosofia della naturaPietro d’abano (1250-1315?) associa il testo di dioscoride a quello di
galeno, unendo l’approccio olistico a quello materialistico, introducen-
do un modello di farmacologia che non era praticata nel medio evo.
apre una nuova strada per un cambiamento che negli anni porterà alla
necessità dello studio delle piante dal vero e alla creazione dell’orto
botanico.
Teodoro di Gaza: quando tradurre è innovare teodoro di gaza (1415?-1475) studia medicina a Ferrara, dove insegna
greco. le sue traduzioni di testi scientifici fanno conoscere in occidente
per la prima volta le opere zoologiche di aristotele e quelle botaniche
di teofrasto. Queste sue traduzioni influenzano notevolmente lo svi-
luppo delle scienze biologiche nei secoli Xv e Xvi.
Dalla Grecia a Venezia: Manuzio e la stampa dei classicinell’iniziare la stampa dei classici greci a venezia, aldo manuzio
(1449-1515) unisce il proposito commerciale alla volontà di diffonde-
re il testo originale dei classici, in contrapposizione all’interpretazione
moderna, cristiana e araba. importantissima è la realizzazione dei suoi
caratteri greci che sono di modello anche per Firenze e per gli editori
delle edizioni successive.
Leoniceno: lo sviluppo della botanica medicale inesattezze dovute alle traduzioni, alle copie scritte a mano e alle
errate attribuzioni portano nicolò leoniceno (1428-1524) a denunciare
lo stato di degrado della medicina, in particolare quella terapeutica, per
tornare a una purezza classica. nonostante il gran numero di critiche, il
suo lavoro aiuta lo sviluppo della botanica medica nella dimensione che
porterà alla creazione degli orti botanici universitari.
Le piante dal vivo: un ritratto di nome erbariocon la stampa nel 1530 di Herbarum vivae eicones di otto brunfels (1488-
1534), il nuovo modello per l’iconografia botanica diventa la copia dal
vero. l’erbario di leonhard Fuchs (1501-1566) è pubblicato nel 1542;
i disegni sono particolareggiati per evitare problemi di identificazione.
le illustrazioni fanno da modello per gli erbari successivi di turner
e dodoens.
L’Orto Botanico: laboratorio verdenel 1545 viene fondato l’orto botanico di Padova per permettere agli
studenti di medicina di ricevere un insegnamento pratico, oltre che te-
orico, per il riconoscimento delle droghe vegetali e per evitare frodi e
sofisticazioni, spesso pericolose. l’orto botanico di Padova diventa poi
modello per le altre università europee che successivamente seguiranno
questa strada e fonderanno altri orti botanici.
I semi dell’Orto germogliano in Europanel 1590 viene fondato l’orto botanico di leida e il prefetto è il botanico
carolus clusius (1526-1609), che giunge a leida nel 1593. la conoscenza,
la reputazione e i contatti internazionali permisero a clusius di orga-
nizzare una collezione di piante molto vasta. clusius era in contatto con
giacomo antonio cortuso, prefetto dell’orto botanico di Padova dal
1590 al 1603, con il quale scambiò semi e campioni di piante.
Dal ritratto all’oggetto: gli erbari secchiverso la metà del cinquecento, in concomitanza con la nascita dei primi
orti botanici, un medico di bologna, luca ghini, intuendo che nessun
disegno può essere più preciso della pianta stessa, sviluppa un metodo di
essiccazione che sarà chiamato Hortus siccus e che nel settecento tournefort
definirà, più semplicemente, Herbarium.
L’impronta dell’Orto: la Bibliotecala biblioteca dell’orto botanico viene istituita nel 1835 dal prefetto an-
tonio bonato, con l’acquisto e la successiva donazione del fondo librario
del prefetto precedente giovanni marsili. la biblioteca conta oggi circa
20.000 volumi tra opere antiche e moderne che testimoniano non solo lo
sviluppo in europa della botanica e delle scienze naturali dal Xv secolo,
ma anche l’arte e la tecnica dell’illustrazione, il paesaggio e i giardini, gli
usi e costumi, la farmacopea colta o popolare, la storia dell’orto botanico.
Dalle erbe ai farmaci: il tocco dello spezialesino alla nascita dell’industria farmaceutica, i medicamenti erano pre-
parati nelle spezierie, antenate delle farmacie, a partire dai semplici (erbe
medicinali). bilance, mortai e alambicchi popolavano il laboratorio del far-
macista, impegnato a preparare la teriaca, panacea monopolio della sere-
nissima, e altri medicamenti che dalle piante traevano efficacia terapeutica.