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GIOVEDÌ 18 APRILE 201310 CRONACA

Acrobati e chefLa pizza premiai suoi maestriConclusi i mondiali che hanno riunito 500campioni del forno da ogni parte del mondo

Margherita Portelli

II Meno di duecento chilometri:ecco la distanza che separa Par-ma dalla pizza più buona delmondo. Dopo migliaia di golosiassaggi, infatti, i giurati del«Campionato mondiale dellapizza» ieri sera hanno decretatoil vincitore della competizioneculinaria che ha radunato a Par-ma più di cinquecento pizzaiolida tutto il mondo.

Medaglia al gustoLa «medaglia d’oro» del gu-

sto è andata a Leone Coppola,pizzaiolo alla «Vecchia Ottocen-to» di Gavirate, in provincia diVarese.

A conclusione della cena digala che ieri sera ha radunato alPalacassa centinaia di persone -fra cui anche il consigliere co-munale Marco Bosi in rappre-sentanza dell’amministrazione -sono stati premiati i pizzaioli chenei tre giorni di contest e acro-bazie si sono distinti in ognunadelle dieci categorie di gara: clas-sica, in teglia, napoletana stg,senza glutine, in pala, HeinzBeck, a due, velocità e larghezza,stile libero individuale, acroba-zie a squadre.

In teglia o classicaPrima classificata della cate-

goria in teglia si è piazzata unadonna straniera, l’americanaLaura Meyer, che sforna pizze aSan Francisco, mentre un fran-cese, Gregory Edel, si è guada-gnato la seconda posizione del-la categoria principale, pizza

classica; d’oltralpe anche piz-zaiolo e cuoco che hanno trion-fato in coppia nella gara pizza adue: Pascal Poupon e OlivierPerrot.

L’ospite d’eccezione della se-rata è stato Emanuele Filibertodi Savoia, che ha premiato i piz-zaioli vincitori ma ammirata èstata anche la conduttrice tele-visiva Eleonara Daniele.

Molto soddisfatto si è dettoMassimo Puggina, presidente di«Pizza New» e promotore della

manifestazione giunta alla ven-tiduesima edizione, che que-st’anno si è svolta alle Fiere diParma in contemporanea con ildebutto del «Pizza WorldShow».

Un positivo bilancio«Al termine di questa inten-

sa tre giorni non possiamo chetracciare un bilancio molto po-sitivo – ha spiegato l’organiz-zatore -. Il Campionato si è ri-confermato il più importanteevento legato al mondo dellapizza su scala nazionale e in-ternazionale. La scelta di Par-ma è stata senz’altro vincente,per quanto Salsomaggiore, illuogo che ci ha ospitato fino alloscorso anno, sia sempre statoall’altezza. Quest’anno, infatti, inumeri sono stati da record, siaper quanto riguarda i parteci-panti alla gara, sia in termini diaffluenza (che si attesta a quasi20 mila visitatori, ndr). In que-sti giorni abbiamo anche avutorilevanti presenze legate almondo della ristorazione edell’intrattenimento. Siamosoddisfatti e non ci resta chedarci appuntamento al 2014».

Serata di gala al PalacassaLa serata di gala, che ha visto

radunati al Palacassa centinaiafra pizzaioli e addetti ai lavori,si è infatti conclusa con un ar-rivederci all’anno prossimo,con la seconda edizione del«Pizza World Show» e la ven-titreesima edizione del «Cam-pionato mondiale della piz-za». �

Impasto e fantasia nelle immagini alcuni momenti della gara dove si sono scontrati i pizzaioli. Alcentro la foto ricordo della squadra del Parma Basebal allo stand del Molino Grassi.

Il futuro dell'evento

E adessoc o l l a b o ra recon Parigie Las Vegas

II Non ancora una fiera, ma unastart-up. E, come tale, Pizza Wor-ld Show aveva bisogno di fiduciada parte delle aziende espositri-ci.

Così è stato: hanno risposto intanti, circa 60, tra cui nomi leaderdel mercato mondiale. «Abbia-mo avuto la presenza di grandiaziende - osserva Roberto Gia-comin di Fiere di Parma, brandmanager di Pizza World Show –che hanno creduto nel progettononostante fossimo soltanto al-la prima edizione».

Il marchio Fiere di Parma hafatto il resto, fungendo da ga-ranzia di qualità: «Sicuramente ilknow how e l’esperienza accu-mulate con Cibus ci hanno aiu-tato – sottolinea Giacomin -. Alleaziende siamo riusciti a garan-tire nuovi sbocchi di mercato,soprattutto in termini di export.L’obiettivo è diventare un puntodi riferimento dell’intera filiera,dalla farina alla pizza surgela-ta».

Dopo le prove generali perfet-tamente riuscite di quest’anno,all’orizzonte c’è la prossimaedizione, in programma dal 7 al9 aprile 2014. Intanto, il PizzaWorld Show entra nel gothadelle fiere legate alla pizza, gra-zie alla calendarizzazione sti-pulata con gli altri due avveni-menti più importanti al mondo:«Ci siamo incontrati con gli or-ganizzatori di Pizza Expo di LasVegas e di Parizza di Parigi –annuncia il referente di Fiere diParma - per sottoscrivere unaccordo che impedisca di so-vrapporre i tre appuntamen-ti».

Se il Pizza World Show ha at-tirato gli addetti ai lavori, il Cam-pionato Mondiale della Pizza, al-la sua XXII edizione trasferitosi aParma da Salsomaggiore Terme,ha richiamato l’attenzione delgrande pubblico: sono stati qua-si ventimila gli ingressi sulle tregiornate. �

Anche Emanuele Filiberto di Savoia in fiera per i mondiali. Ricordando la Margherita inventata a Napoli in onore della sua antenata

Andrea Del Bue

L a pizza, per Emanuele Fi-liberto di Savoia, testimo-nial del XXII Pizza World

Championship, è una questionedi famiglia: è infatti alla sua tri-snonna, la regina Margherita,che è dedicata la pizza più fa-mosa nel mondo. L’aneddotodel 1889, che riferisce del cuocoRaffaele Esposito che sforna aNapoli, in onore della regina, lapizza tricolore con il verde del

basilico, il bianco della mozza-rella e il rosso del pomodoro, èspesso stato tramandato oral-mente anche in casa Savoia.Questa storia Emanuele Filiber-to l’ha sentita più volte. Lo rac-conta il principe, seduto sulbaule di un’automobile, col por-tellone posteriore alzato, al ri-paro dal sole in uno spiazzoesterno delle Fiere. «Sin da pic-colo - ricorda -, mi hanno par-lato di questa bella storia rela-tiva al nome della pizza mar- Principe all'opera Emanule Filiberto prepara la pizza.

«La stranezzaè che in Europa simangiano 8 chilidi pizza all'anno.Negli Usa ben 10»

PIZZA WORLD SHOWSAPORITA KERMESSE

gherita». Allora era in esilio, aGinevra, in Svizzera: la XIII di-sposizione provvisoria della Co-stituzione italiana, prima del2002, non permetteva il rientroin Italia dei discendenti maschidei Savoia. «La mia famiglia citeneva moltissimo a trasmetter-mi le tradizioni italiane, cercan-do di farmi avvicinare il piùpossibile a quello che conside-riamo il nostro Paese – osserva,occhiali da sole sugli occhi -.Quindi, non si poteva prescin-dere dai piatti tipici italiani, tracui ovviamente la pizza». Sin dabambino, mette le pani in pa-sta: «Sì, so fare la pizza, ma an-che altri piatti – rivela -: cucinoper le mie figlie». Durante lafiera, una dimostrazione prati-ca: promosso a pieni voti. Nem-meno a dirlo, la pizza con cui è

si è misurato è la margherita,sotto l’occhio attento di uno deiguru dei pizzaioli italiani, ilmaestro Graziano Bertuzzo.Durante la mattinata di ieri,Emanuele Filiberto si è ancheintrattenuto negli stand del Piz-za World Show: «Visitare unafiera monotematica sul mondodella pizza è molto interessante- assicura, prima di sciorinaredati, a conferma che il suo in-teresse non si è fermato ad unacomparsata -. In Europa ognipersona consuma, in media, 8chilogrammi di pizza all’anno –spiega -; in America, sembrastrano, di più: si arriva a 10 chi-li. E’ la dimostrazione che unprodotto semplice come la piz-za ha un impatto mondiale in-credibile, con un indotto im-pensabile». �

Il tricolore in tavolaper un piatto da regina

La classifica

� PIZZA CLASSICALeone Coppola - Gavirate (VA)� PIZZA IN TEGLIALaura Meyer - San Francisco (Ca-lifornia, Usa)� PIZZA IN PALAGianni Calaon - Padova� PIZZA NAPOLETANA STGFausto Ruocco - Orzinuovi (Bre-scia)� PIZZA SENZA GLUTINELuigi Apicella - Biella� PIZZA PIU’ LARGADaniele Pasini - Bologna� PIZZAIOLO PIU’ VELOCEGiuseppe Amendola - ReggioEmilia� STILE LIBERO (acrobatico)Giuseppe Lapolla - Potenza� TROFEO HEINZ BECK (primipiatti in pizzeria)Mara Mancosu - Milano� PIZZA A DUEPascal Poupon (pizzaiolo) e Oli-vier Perrot (cuoco) - Francia

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