Assemblea 2013 FederazioneSanità-Confcooperative “Assistenza Primaria. Ora più che mai”
Giuseppe Maria MilanesePresidente FederazioneSanità Confcooperative
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Da sistema universalistico
a privato
A mercato assicurativo obbligatorio
TAGLI PROGRAMMATI 3,5 MLD
DEBITO MEDICINALI con aziende farmaceutiche 2,5 MLD
Sospensione del rifornimento di medicinali di prima necessità.
GRECIA
SPAGNA
“L’Obamacare” COPERTURA SANITARIA
ASSICURATIVA anche ai 30 MLN di cittadini oggi
sprovvisti,
MA NON SI ARRIVERÀ
ad un sistema di welfare con copertura sanitaria OBBLIGATORIA e UNIVERSALE.
STATI UNITI
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REGNO UNITO
Aboliti i Primary Care Trusts
Creati i “Clinical Commissioning Groups”,
CONSORZI DI MEDICI cui sono attribuite senza limiti territoriali,
sia l’EROGAZIONE che la TUTELA
BRASILEUNIMED: la più grande esperienza cooperativa al mondo nel settore
sanitario e la maggiore rete di assistenza medica del Brasile, presente nell’83% del territorio
nazionale con 371 cooperative di medici che forniscono assistenza a più
di 17 milioni di clienti e a 73.000 imprese in tutto il Brasile
8,7 milioni di americani in 9 differenti stati156.853 dipendenti con 13.729 mediciRapporto ospedali centri medici 1:13
Giornate degenza:301 vs 1000Degenza media 3,2 vs 5,5
Spinta alle cure primarie, forte controllo del dato, obiettivi chiari e semplici e rapporto di
lavoro unico e paritario fra tutti gli attori.
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Un contesto complicato per la riorganizzazione dell’assistenza primaria
FEDERALISMO FISCALE
COMPOSIZIONE DELLA SPESA
CRISI DELLE RISORSE
DEOSPEDALIZZAZIONE
AUMENTO BISOGNI ASSISTENZIALI “A LUNGO TERMINE”
APPROPRIATEZZA DELLE CURE
SUSSIDIARIETA’
NUOVO PSN
CONVENZIONE DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE
NUOVO RUOLO ASSISTENZA INTEGRATIVA
NUOVI SERVIZI EROGATI DALLE FARMACIE
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Fondo nazionale Politiche sociali: -77,8% dal 2004 al 2013
Fondo per le politiche della famiglia: zero risorse per il 2013
Fondo per le politiche giovanili. È dal 2011 che non viene stanziato un euro
Le Regioni e fondi per le politiche sociali. Dal 2008 scesi del 53,3%
Solo Fondo per le non autosufficienze nel 2013: 275 mln
Gli economisti italiani aggiungono
“la fine delle Politiche Sociali”
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DESIDERIO DI PRIVATO?
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16,2% i familiari che prestano cure a persone anziane e disabili (Italia: prima in Europa). Pochi investimenti nei servizi all’assistenza a lungo termine (0,8% Pil rispetto al 2,3% della Gran Bretagna e 3,9% Svezia)
In Italia: 2 milioni 600 mila persone con disabilità *
di cui 2 milioni tra gli anziani
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Un sistema
solid
ale??
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Da oltre un decennio il sistema sanitario italiano è sottoposto a riforme che hanno come obiettivo la razionalizzazione delle risorse e il contenimento della spesa.
Il settore ospedaliero è stato oggetto di rilevanti cambiamenti legati agli indirizzi di programmazione nazionale e regionale che hanno determinato una riduzione del numero di strutture e dei posti letto complessivi, considerando anche il trasferimento di una parte delle attività dal regime ordinario al day hospital.
Gli indicatori mostrano una tendenza di assestamento verso questa riduzione dell’offerta ospedaliera.
Negli ultimi anni in tutte le regioni, con l’eccezione del Molise, l’offerta dei posti letto si è allineata con il valore medio nazionale pari a 3,7 posti letto ogni mille abitanti nel 2007.Pag. 21
UNO SGUARDO D‘ INSIEME
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Regno Unito
7,6
Francia 10,3
Germania 16,3
Italia 30,3
Regno Unito
8,2
Francia 5,7
Germania 8,2
Italia 18,6
TAC per milione di abitanti RMN per milione di abitanti
Fonte: OECD – Health Data – Anni 2007 e 2008.
LA COMPOSIZIONE DELLA SPESA
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SSN MERCATO
TERZO SETTORENO PROFIT
Integrazione Pubblico/Privato
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NO PROFIT
• Logiche integrative• Assistito e assistente terminali dell’azione• Proprietà dei soci lavoratori• Remunerazione tramite ristorno• Ristorno nasce da logiche “economiche”• Partecipazione allargata agli assistiti• Sistema integrato da differenti
professionalità• Ricerca dell’appropriatezza• Valutazione basata sull’ efficacia• Prevalenza di stimoli sociali con vincoli
economici e finanziari• Primum movens: lettura di un’esigenza
PROFIT
• Logiche sostitutive • Indici di redditività terminali dell’azione• Proprietà di capitalisti• Remunerazione tramite dividendo• Il dividendo nasce da logiche
“patrimoniali”• ?????????• Sistema mono tematico• Ricerca del profitto• Valutazione basata sull’efficienza• Prevalenza di stimoli economici e
finanziari con vincoli sociali• Primum movens: lettura di
un’opportunità
No-profit vs. Profit in sanità
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L’articolo 45 riconosce solennemente la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata e affida alle legge il compito di promuoverne e favorirne con i mezzi più idonei e con gli opportuni controlli il carattere e le finalità.L’art. 41 Cost. sancisce che
l'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
L’art. 118, co. 4, Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio
sussidiarietà.
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Si tratta di un PARTICOLARE “MERCATO” (asimmetria della domanda)
Differenziare la logica del capitale da quella del lavoro. (lavoratore e soggetto assistito non solo degli elementi di natura economica che consentano ritorni sul capitale investito, ma i beneficiari stessi dell’azione)
In sintesi un corretto utilizzo dello strumento cooperativistico consente allo Stato di usufruire dei vantaggi che esso stesso concede, e di conseguire in termini di pubblica utilità il bene “Salute” in MODO PIÙ VANTAGGIOSO ED EQUO.(struttura estremamente concorrenziale)
..quindi garantisce la MASSIMA ASSISTENZA a parità di risorse e il miglior risultato in termini di salute per gli assistiti, come anche di soddisfazione per gli stessi.
TRASPARENZA NELLA MISURAZIONE delle risorse e la loro trasformazione in output (prestazioni) ma anche in outcome (salute).
LA COOPERAZIONE IN SANITA’
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La geografia della cooperazioneCooperative ogni 10 mila abitanti per regione e provincia, 2011
Fonte: elaborazione Censis su dati Unioncamere
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Un modello che «tira»Andamento di cooperative e imprese
60.000
65.000
70.000
75.000
80.000
85.000
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
90,0
95,0
100,0
105,0
110,0
115,0
120,0
Numero di cooperative
Imprese+7,7%
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat e Unioncamere
Cooperative+14,2%
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Il miracolo occupazionale nella crisiOccupazione nelle cooperative e imprese
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat, Unioncamere e Censis (per il 2011)
Mercato lavoro-1,2%
Imprese-2,3%
Cooperative +8%
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Il contributo cooperativo per settori economici
Incidenza sul totale degli occupati nelle imprese, 2011 (val.%)
Fonte: elaborazione Censis su dati Unioncamere
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LA MISSION DELLA NOSTRA FEDERAZIONE
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COOPERAZIONE SOCIALE: DA FASE DI DIPENDENZA
DAL SISTEMA PUBBLICO …
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INNOVAZIONE
SVILUPPO
PROGETTAZIONE
NUOVI SERVIZI
NUOVO RUOLO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE
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LE COOPERATIVE IN SANITÀ SERVONO 100 MILIONI DI FAMIGLIE NEL MONDO…
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PESO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE CHE FA RIFERIMENTO A
CONFCOOPERATIVE
A Confcooperative aderiscono la maggioranza assoluta della cooperative sociali iscritte al registro imprese. Sono 5.993 (il 50,8% delle registrate) Nel complesso, la cooperazione sociale in Italia conta circa 11.800 cooperative iscritte al Registro imprese
Sono oltre 350 mila gli addetti occupati stabilmente nel settore.
Sono stimati in circa 7 milioni annui gli utenti, beneficiari dei servizi delle cooperative sociali
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PESO ECONOMICO E OCCUPAZIONALEIn termini di peso occupazionale, le cooperative aderenti a Confcooperative rappresentano il 64% dell’occupazione complessiva nelle cooperative sociali in Italia.
In termini di peso economico, il fatturato aggregato delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative è oltre 5,9 miliardi di Euro e rappresenta, con il 63%, la componente maggioritaria del fatturato aggregato realizzato dalla cooperazione sociale in Italia
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UNA RISPOSTA CONCRETA PER IL RINNOVO DELLA SANITÀ TERRITORIALE
LOGICA VETERO
SINDACALESISTEMA PRIVATO
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LE COOPERATIVE A SPECIALIZZAZIONE SANITARIA
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PRESA IN CARICO
CONTINUITA’
ASSISTENZIALE
Pz cronico (CCM)
Pz indifferenziato (MMG, PLS, Medici di continuità assistenziale:ostetrico-ginecologo,cardiologo,
psichiatra,odontoiatra; infermieri, altre figure professionali)
Pz non autosufficiente
(long-term care)
INTEGRAZIONE SANITARIA E SOCIO-
SANITARIA
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Incentivi allo sviluppo di sistemi di assistenza domiciliare integrata, per
spostare la spesa dall' ospedale al territorio, attraverso la realizzazione di
una rete di "assistenza primaria", oggi carente per non dire assente in molte
regioni.
Tale sviluppo potrà avvenire utilizzando anche la leva fiscale, ad esempio dando vantaggi alle imprese che si cimentino in questo difficile campo.
PROPOSTA 1
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ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI)
1. sinonimo di servizio di cure domiciliari modulato al suo interno su più livelli, differenziati per intensità assistenziale.
- assistenza infermieristica domiciliare;
- assistenza domiciliare programmata (ADP) dei MMG;
- assistenza domiciliare per particolari tipologie di utenza.
2. Compresenza di prestazioni sociali e prestazioni sanitarie, del più ampio sistema delle cure domiciliari, configurato come sommatoria di tutte le modalità di assistenza a domicilio.
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Popolazione over65 in ADI - Europa
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ASSISTENZA DOMICILIARE IN EUROPA(assisiti a domicilio su 1.000 pazienti di età superiore ai 65 anni), 2005
24
80 8796
120
140
170180
190 191
Italia
Fran
cia
Repu
bblic
a Cec
a
Germ
ania
Svez
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Paes
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si
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da
Dani
mar
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egia
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Assistenza Domiciliare Integrata: Anno 2007
Casi trattati
Italia 474.567 di cui 81,2% anziani
(3,27% anziani)
Lombardia 81.174 di cui 84.8% anziani (3,66% anziani)
Veneto 73.431 di cui 81.0% anziani (6,42% anziani)
Emilia Romagna 64.666 di cui 85.0% anziani (5,72% anziani)
Piemonte 24.300 di cui 71,8% anziani (1,77% anziani)
Lazio 51.877 di cui 79.7% anziani (3,88% anziani)
Abruzzo 12.705 di cui 80.7% anziani (3,66% anziani)
Campania 17.707 di cui 82.9% anziani (1,63% anziani)
Puglia 13.882 di cui 83.3% anziani (1,62% anziani)
Basilicata 6.774 di cui 75.6% anziani (4,32% anziani)
Calabria 13.071 di cui 77.9% anziani (2,76% anziani)
Sicilia 12.784 di cui 72.4% anziani (1,02% anziani)
Sardegna 5.228 di cui 68.4% anziani (1,20% anziani)
Ore per caso trattato
22 di cui 15 infermieristica
17 di cui 11 infermieristica
10 di cui 8 infermieristica
22 di cui 20 infermieristica
21 di cui 12 infermieristica
20 di cui 13 infermieristica
28 di cui 19 infermieristica
60 di cui 28 infermieristica
51 di cui 32 infermieristica
40 di cui 24 infermieristica
15 di cui 11 infermieristica
34 di cui 20 infermieristica
72 di cui 58 infermieristica
Fonte: Annuario Statistico del SSN, Anno 2007.
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Assistenza Domiciliare
Integrata
Consultorio
Prestazioni residenzialie semiresidenziali erogate a soggetti
non autosufficienti
Comunità Alloggio
Ospedale di Comunità
Centri di Salute mentale
RSA demenzeServizio di psicologia clinicaResidenze
assistenziali RSA disabili giovani /adulti
Centrodiurno
Specialisticaambulatoriale
Servizi per le Dipendenze Patologiche
(SERT)
RSAanziani
Nuclei Alzheimer
Assistenza Domiciliare
Programmata
Assistenza Domiciliare Infermieristica
Residenze di Riabilitazione Estensiva e Semiresidenziale
MMGMedici di continuità
assistenziale
PLS
Hospice
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Attività ambulatoriale territoriale:
MMG, PLS, specialisti
Prestazioni residenziali e semiresidenziali erogate
a soggetti non autosufficienti, non
assistibili a domicilio,
RSA anziani
RSA demenze
Residenze Assistenziali
Hospice
Centro Diurno
Assistenza Domiciliare
ADI, ADP, assistenza domiciliare infermieristica
Nuclei Alzheimer
Riabilitazione e Disabilità
Residenze di Riabilitazione Estensiva e
Semiresidenziale
Degenza in RSA disabili adulti gravi ed RSA disabili adulti Ospedale di Comunità
Salute Mentale: Centri di Salute Mentale, Servizio di Psicologia Clinica, Strutture
psichiatriche semiresidenziali e residenziali, Comunità
alloggio
Salute Donna, attività
consultoriale
Servizi per le Dipendenze Patologiche
(SERT)
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STATO DELL’ARTE assistenza domiciliare -> deve essere erogata da soggetti autorizzati e
accreditati percorso giuridico - amministrativo di autorizzazione e accreditamento ancora
incompletoCriticità del sistema vigente:
disomogeneità dei modelli di ADI nelle diverse ASL (cfr. bandi di gara per beni e
servizi)
coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale nei processi di presa in carico e
continuità assistenziale
responsabilizzazione dei soggetti erogatori esterni
sistema parcellizzato e non integrato
difficoltà di sostenibilità economica dei servizi strumenti efficaci di verifica per la
misurazione di outcome
Nessuna modalità di misurazione della soddisfazione del cittadino
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MMGG
Ente Accreditato
Controllo periodico appropriatezza e compatibilità di budget
UTENTE
CIP (problemi/bisogni assistenziali/obiettivi raggiungere)
BIP (prescrizione di interventi e relativo impegno economico)
PIA (pianificazione interventi prescritti)
Trasmissione CIP/BIP/PIA al CAD
Richiesta assistenza
CAD
Schema di flusso - MODELLO SPERIMENTALE
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Simulazione ASL Roma D – mese di Novembre
Nel mese di Novembre sono state eseguite 7.504 prestazioni nella ASL Roma D, nel corso di 6.291 accessi.Nella tabella sono elencate le prestazioni eseguite e riclassificate secondo il nuovo modello. Le prestazioni riclassificate sono state moltiplicate per i valori proposti, ottenendo una ipotesi di costo totale mensile.A questo costo va aggiunto il numero degli accessi moltiplicati per il relativo costo.
Metodo attuale
Fascia Pazienti Assistiti
Giornate Presa in Carico
Fatturato
Alta 17 438 € 34.265 Media 262 6470 € 224.368 Bassa 158 3289 € 42.211 Occasionale 238 4833 € 3.226
Costo totale 675 15030 € 304.069
Metodo sperimentale
Numero Costo
Prestazioni 7.504 € 237.942
Accessi 6.291 € 57.247
Costo Totale € 295.189
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ACCREDITAMENTO: attraverso una fase sperimentale che veda la promozione di forme avanzate di partenariato pubblico-privato non profit, per l’affidamento in gestione di servizi domiciliari complessi di cure primarie e anche di strutture residenziali, semiresidenziali e intermedie, in rete con i servizi domiciliari.
PROPOSTA 2
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Superare il sistema delle convenzioni per introdurre l’accreditamento inteso come strumento di regolazione del mercato sanitario.
“STATUS” di accreditato per essere inseriti come potenziali fornitori di prestazioni per conto e a carico del SSN.
Status cui si perviene sulla base della verifica e del monitoraggio di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private, con rinvio alla regolamentazione regionale, deputata a definire standard di qualità che costituiscono requisiti ulteriori per l’accreditamento delle strutture pubbliche e private autorizzate.
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Rivedere e valorizzare la posizione in tali sistemi dei Medici di Famiglia, che potrebbero rappresentare l’elemento di controllo del “territorio”, fino a poter gestire budget territoriali correlati all’assistenza. Realizzazione di una rete territoriale fra tutti i soggetti che si occupano di assistenza PRIMARIA, che avrebbe anche valenza di motore economico e sviluppo dell’occupazione
PROPOSTA 3
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DOPO IL DECRETO BALDUZZI…..
MODIFICA dell’attuale regime delle convenzioni per la medicina generale, la continuità assistenziale, la medicina dei servizi e l’emergenza sanitaria territoriale allo scopo di introdurre il principio della concessione di servizi complessi di assistenza primaria a strutture multi professionali, anche su base cooperativistica, in grado di assicurare la gestione integrata dei servizi stessi.
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SVILUPPO ASSISTENZA PRIMARIA
LA GRANDE OPPORTUNITA’ OCCUPAZIONALE
Se rapportiamo all’Italia i dati relativi all’Inghilterra e agli Stati Uniti, solo per l’assistenza domiciliare occorrono 32
addetti ogni 10.000 abitanti, cioè circa 193.000 unità, che di fatto si raddoppiano se si assicurano adeguate
dotazioni agli ambulatori e alle residenzialità.
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Favorire lo sviluppo della mutualità integrativa, come forma di gestione del risparmio privato destinato a fini sanitari con effetti di alleggerimento della pressione sulla spesa pubblica.
PROPOSTA 4
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MA OCCORRE…
Chiarezza nella definizione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria, salvaguardia dei soggetti più bisognosi tracciando una linea di demarcazione degli ambiti riservati alla funzione pubblica e di quelli demandati alla mutualità integrativa privata, allo scopo di eliminare le attuali sovrapposizioni degli ambiti di intervento e le conseguenti duplicazioni di finanziamento.
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Sanità integrativa e società di mutuo soccorso
Il sistema sanitario pubblico universalistico comincia a scricchiolare arretra e passa il testimone ad un sistema bi-polare nel quale saranno i cittadini e le loro organizzazioni ad affiancare il sistema pubblico per finanziare e gestire un secondo polo assistenziale complementare
La cooperazione e la mutualità raccolte in FederazioneSanità sono già attive nell’offerta di servizi
innovativi e nella gestione di coperture assistenziali integrative nell’area dell’assistenza extraospedaliera e
ritengono di essere le forze sociali più adatte per assecondare le trasformazioni in atto nel sistema, per
promuovere la crescita del secondo pilastro e per contribuire ad orientarlo fuori dalle insidie del mercato
profittevole.
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Avvicinare i servizi quanto più possibile alle comunità dove le persone vivono e desiderano essere assistite, adeguare i luoghi e i modi di erogazione delle prestazioni ai crescenti bisogni assistenziali del nostro tempo per il prevalere della cronicità, non autosufficienza e disabilità, creando luoghi istituzionali d'integrazione dei finanziamenti e delle azioni pubbliche, al fine di evitare o quantomeno ridurre l'attuale parcellizzazione degli interventi e una spesa a pioggia che non comporta alcun elemento di efficacia di efficienza
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DALL’INTEGRAZIONE UN NUOVO SOGGETTO
FederazioneSanità sta promuovendo la formazione di Consorzi Territoriali, secondo il criterio della maggiore prossimità all’assistito.
Il Consorzio Territoriale è l’aggregazione operativa delle Cooperative di settore esistenti nelle diverse regioni.
Il Consorzio si pone come interlocutore, in una logica di accreditamento, nei confronti delle Regioni, e come erogatore nei confronti degli assistiti.
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Centro Cap – Punto d’ascolto e di valutazione
Punti di Contatto di “fiducia”, presso i
quali l’Assistito potrà ottenere
tutte le Informazioni sui Servizi Socio
Sanitari Integrativi e le modalità di
accesso
Operatori Socio Sanitari - Centri di Diagnostica
Rete di operatori e di strutture
costituita da circa 20.000
professionisti e da circa 50 centri
diagnostici sanitari altamente
specializzati e distribuiti sul
territorio romano e laziale
Carta associativa Sistemi di Incasso e
Rendicontazione
Carta associativa finanziaria
Direzione del Consorzio Cap Programma la rete dei servizi Controlla l’offerta dei consorziati Controlla la qualità della rete dei
servizi Gestisce i centri di ascolto e di
valutazione Controlla le rendicontazioni
contabili
Punti di ContattoLe Farmacie
Rete in grado di garantire a tutti gli Assistiti un canale di accesso web ai
Servizi Socio Sanitari Integrativi
e Medico diagnostici
COMPITI
IL CONSORZIO CAP
LA RETE DEI SERVIZI CAP
VOCE AL CITTADINO
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In funzione delle diverse realtà distrettuali, il Consorzio potrà offrire:
servizi di Assistenza Domiciliare, gestione operativa di Presidi di Prossimità previsti dalla legge Balduzzigestione di residenzialità intermedie (ospedali di comunità, rsa, comunità terapeutiche per malati psichiatrici, centri diurni, strutture ex. Art. 26) servizi di distribuzione di farmaci e presidi, servizi preventivi all’interno delle farmacie, etc
I CONSORZI TERRITORIALI: UN’OFFERTA INTEGRATA OLTRE L’ADI
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I DECRETI SUI NUOVI SERVIZI IN FARMACIA
INFERMIERI IN FARMACIA (medicazioni, iniezioni intramuscolo) e FISIOTERAPISTI IN FARMACIA (rieducazione disabilità motorie, cognitive, viscerali etc)
AUTOANALISI (glicemia, colesterolo, tligriceridi, gravidanza etc) e ESAMI STRUMENTALI (pressione arteriosa, elettrocardiogrammi etc)
ATTIVITA’ CUP (prenotazione specialistica ambulatoriale)….in attesa ACN e ACR)
Con la cooperazione farmaceutica si può realizzare di fatto quell’ efficace azione sinergica, unica capace di rendere possibile tante attività dentro lo schema di una
farmacia e in un contesto complesso come quello delle prestazioni sanitarie.
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COSTITUZIONE DI UN “TAVOLO” DI LAVORO AD HOC CON INTERLOCUZIONE “CERTA” PER:
ISTITUIRE una cabina di regia ad hoc (NAZIONALE E REGIONALE) per definire le linee guida SULL’ASSISTENZA PRIMARIA
Considerare le specificità del SETTORE FAVORENDONE LO SVILUPPO ANCHE TRAMITE POLITICHE FISCALI (IVA!!!)
COMPLETARE il percorso legislativo (v. Decreto Balduzzi)
FAVORIRE i processi d’integrazione fra Sociale e Sanitario
VALUTARE i risultati dei servizi
INDIVIDUARE le risorse per la sostenibilità economica e finanziaria degli interventi
COSA CHIEDIAMO
Il patrimonio di esperienza e la capacità di supporto che vengono dalla cooperazione in ambito sanitario, alla luce delle dimensioni raggiunte, hanno oggi bisogno di una corretta regolamentazione che ne valorizzi la autentica identità.
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LA FINE DEL WELFARE STATE?
Per Cameron è il momento della “filantropia”
Il premier britannico si presenterà al prossimo appuntamento del G8 con una sua proposta per ridimensionare definitivamente la concezione del welfare state e far posto a quella che lui chiama filantropia. Con il massiccio ricorso a fondi a impatto sociale.
Si tratta in pratica di dimezzare il ruolo dello “Stato” per far posto a quella che lui non chiama “filantropia” cioè il ricorso a “fondi a impatto sociale” che deriverebbero dalle grandi accumulazioni di profitto.
Gli Uman Impact Fund sarebbero gestiti secondo criteri di redditività e basati sull’investimento in imprese ad alto impatto sociale.
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La cattiveria dei buoni è pericolosissima
Assemblea 2013 FederazioneSanità-Confcooperative “Assistenza Primaria. Ora più che mai”
Tragica gaffe del candidato repubblicano alla Casa Bianca. In una riunione di grandi elettori, avvenuta a porte chiuse, Romney si è lasciato andare a considerazioni sprezzanti nei confronti dei cittadini che usufruiscono dell’assistenza pubblica. «Parassiti» è il termine usato da Romney per i tanti che ricevono sussidi di disoccupazione, per i pensionati, per quelli che «credono di avere diritto al cibo, alla casa, alla sanità» e che non pagano le tasse. Si tratta del 47% dei cittadini che certo non saranno rimasti contenti delle parole del repubblicano. Le affermazioni di Romney sono state carpite tramite un video rimasto nascosto per cinque mesi
Assemblea 2013 FederazioneSanità-Confcooperative “Assistenza Primaria. Ora più che mai”
La Chiesa di Bergoglio? «Sarà una Chiesa dei poveri ma anche dei ricchi, perché i ricchi hanno il dovere di dare. Come cristiani i ricchi compiono il loro dovere dando ai poveri. Per cui la Chiesa di Bergoglio sarà aperta a tutti, un luogo dove tutti possono entrare, non c’è esclusività, non ci sono i potenti da una parte e i poveri dall’altra.
Assemblea 2013 FederazioneSanità-Confcooperative “Assistenza Primaria. Ora più che mai”