AUSILI E SUSSIDI IN FISIOTERAPIA PEDIATRICA
ASPETTI GIURIDICI
SAVIGLIANO 31 MAGGIO 2011 AVV. MAURA ACCHIARDI
SOGGETTI COINVOLTInel procedimento di erogazione degli ausili
Medico specialistaPrescrizioneCollaudo(DM 332/99)
Professionista sanitario
Proposta Addestramento
Verifica efficacia( DM 741/94)
Tecnico abilitatoCostruzione Adattamento
Addestramento(DM 665/94 e DM 332/99)
RIFORMA DELLE PROFESSIONI SANITARIA
DM istitutivi dei profili sanitari
Legge 42/1999 abolizione mansionario – definizione campo attività
Legge 251/2000 autonomia professionale – art. 1
Legge 43/2006 istituzione ordini professionali
DPCM 25/01/2008 accesso alla dirigenza
Codici deontologici
RIFORMA DELLE PROFESSIONI SANITARIA
Riconoscimento specifici ambiti di
Autonomia Professionale
CONSEGUENZE SUL PIANO GIURIDICO
RESPONSABILITA’
PROFESSIONALE
RAFFORZAMENTO
POSIZIONE
DI GARANZIA
APPLICAZIONE
PRINCIPIO AFFIDAMENTO
INVALICABILITA’ DEI
CONFINI PROFESSIONALI
INAPPLICABILITA’
ART 1228 C.C.
Responsabilità per fatto
dell’ausiliario
Passaggio dalla mansione alla professione
dal prestare assistenza al medico, al prestare assistenza al paziente
Articolo 1228 codice civileResponsabilità per fatto dell’ausiliario
“Salva diversa volontà delle parti, il debitore che, nell’adempimento dell’obbligazione, si vale dell’opera di terzi, risponde anche dei fatti
dolosi o colposi di costoro”
PRINCIPIO DELL’AFFIDAMENTO
Ciascun professionista deve poter fare affidamento sul corretto assolvimento dei compiti professionali da parte degli altri componenti dell’èquipe, salvo rispondere in
concorso di quegli errori evidenti e facilmente rilevabili in base alle conoscenze professionali
possedute.Tale principio non si applica al “primario” e al
capo-èquipe che hanno funzioni di coordinamento e controllo Cass. Pen. n. 24360/2008
Cassazione Penale n. 9638/2000:
“Gli operatori di una struttura sanitaria sono tutti portatori ex lege di
una posizione di garanzia, espressione dell’obbligo di solidarietà
costituzionalmente imposto ex articoli 2 e 32 della Carta
Fondamentale, nei confronti dei pazienti, la cui salute essi devono
tutelare contro qualsivoglia pericolo che ne minacci l’integrità”.
Cassazione Penale n. 447/2000
“Gli operatori sanitari di una struttura sanitaria sono tutti ex lege
portatori di una posizione di garanzia nei confronti dei loro pazienti
affidati, a diversi livelli, alle loro cure e attenzioni e, in particolare,
sono portatori della posizione di garanzia che va sotto il nome di
posizione di protezione, la quale è contrassegnata dal dovere
giuridico di provvedere alla tutela di un certo bene giuridico contro
qualsivoglia pericolo atto a minacciarne l’integrità
POSIZIONE DI GARANZIA
La posizione di garanzia comporta l’applicabilità della norma di cui
all’Art. 40, comma 2, del Codice Penale, ai sensi del quale:
“Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale
a cagionarlo”
POSIZIONE DI GARANZIA
AUTONOMO OBBLIGO DI INFORMARE E DIACQUISIRE IL CONSENSO INFORMATO
OBBLIGHI PREVISTI DAI CODICI DEONTOLOGICI.
L’ACQUISIZIONE DEL CONSENSO INFOMATO, PREVIA ADEGUATA INFORMAZIONE, E’ PARTE INTEGRANTE DELLA
PRESTAZIONE SANITARIA. IL PROFESSIONISTA CHE OMETTE QUESTA DOVEROSA INFORMAZIONE LEDE IL
DIRITTO DI AUTODETERMINAZIONE DEL PAZIENTE ED E’ TENUTO A RISARCIRE I DANNI INDIPENDENTEMENTE
DALL’ESITO FAVOREVOLE DELL’INTERVENTO
RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE
La violazione degli obblighi e doveri professionali
è fonte di responsabilità
Responsabilità civile
responsabilità penale
responsabilità amministrativa
responsabilità disciplinare
responsabilità deontologica-disciplinare
Responsabilità dirigenziale
CIVILE PENALE DISCIPLINARE
funzione di
REINTEGRAZIONE
RISTORO
funzione
REPRESSIVA
DETERRENTE
funzione di
AUTOTUTELA
RISARCIMENTO
DANNO
in forma specifica
o per equivalente
PENA
pecuniaria - detentivaSANZIONE
DISCIPLINARE
RESPONSABILITA’
OGGETTIVO
DOLO: secondo l’intenzione: l’evento è stato preveduto e voluto
dall’agente come conseguenza
della sua azione od omissione
Condotta
attiva/omissiva
Antigiuridica
Cosciente e Volontaria
Nesso di causalita’
DANNO/EVENTO lesione di un interesse
giuridicamente apprezzabile
e tutelato dall’ordinamento
SOGGETTIVO
COLPA: contro l’intenzione
l’evento si è verificato per negligenza,
imprudenza, imperizia (colpa generica)
o per inosservanza di leggi, regolamenti
ordini disciplinari (colpa specifica)
PRETERINTENZIONE: oltre l’intenzione
evento più grave di quello
voluto dall’agente
ELEMENTI DELLA RESPONSABILITA’
RESPONSABILITÀ CIVILETRASFERIBILE
PRECONTRATTUALE
Art. 1337 c.c.
CONTRATTUALE
Art. 1218 c.c.
EXTRACONTRATTUALE
AQUILIANA
Art. 2043 c.c.
Violazione dell’obbligo
di comportarsi secondo
buona fede
nello svolgimento
delle trattative
Violazione di un
dovere specifico
derivante da un
rapporto obbligatorio
Violazione del principio
del neminem laedere
Art. 2059 c.c.
danno non patrimoniale
morale biologico esistenziale
Art. 1223 c.c.
danno patrimoniale
danno emergente lucro cessante
(perdita subita) (mancato guadagno)
RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
ARTICOLO 2043 CODICE CIVILE
PRINCIPIO DEL NEMINEM LAEDERE
QUALUNQUE FATTO DOLOSO O COLPOSO, CHE CAGIONI AD ALTRI UN DANNO INGIUSTO
OBBLIGA COLUI CHE HA COMMESSO IL FATTO ARISARCIRE IL DANNO
Responsabilità professionale
Art. 1176 c.c.Diligenza nell’adempimento
“Nell’adempiere l’obbligazione il debitore deve usare la diligenza del buon padre di famiglia .
Nell’adempimento delle obbligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale la diligenza deve valutarsi con riguardo alla natura dell’attività esercitata”
Art. 2236 c.c. Responsabilità
del prestatore d’opera
“Se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d’opera non risponde dai danni, se non in caso di dolo di colpa grave”
RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE
Caratteristiche peculiari
OBBLIGAZIONE DI MEZZI
non ha per oggetto un risultato ma un
COMPORTAMENTO DILIGENTE
DILIGENZA
SPECIFICA
DEL
DEBITORE
QUALIFICATOMODELLO DEL BUON PROFESSIONISTA
PARAMETRI
NORME DEONTOLOGICHE,
LEX ARTIScomplesso delle regole
tecnico-scientifiche e
di esperienza
che definiscono la c.d.
“buona pratica sanitaria”
RESPONSABILITA’ DEL FISIOTERAPISTA
CASSAZIONE PENALE N. 859/1998
“Incombe sul fisioterapista, nell’espletamento della sua attività professionale, un obbligo
di accertamento delle condizioni del paziente traumatizzato prima di compiere manovre riabilitative che possono rivelarsi
dannose, sicchè in mancanza di idonea documentazione medica lo stesso
fisioterapista ha il dovere di assumere tutte le informazioni richiste dal
trattamento che si accinge a praticare”
LIMITI
I LIMITI DELLA RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE SONO DEFINITI DALLE:
• COMPETENZE PREVISTE PER I MEDICI
• COMPETENZE DELLE ALTRE PROFESSIONI SANITARIE
CHE RAPPRESENTANO ANCHE UN
LIMITE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE
LEGGE 42/1999, ART. 1, COMMA 2: “…..fatte salve le competenze previste per le professioni mediche e per le altre
professioni del ruolo sanitario per l’accesso alle quali è richiesto un diploma di laurea, nel reciproco rispetto delle
specifiche competenze professionali”
RESPONSABILITA’ PENALE
• REATI COMUNI: CHE POSSONO ESSERE COMMESSI DA CHIUNQUE
• REATI PROPRI: POSSONO ESSERE COMMESSI SOLO DA CHI POSSIEDE UNA DETERMINATA QUALITA’ O STATUS
I PROFESSIONISTI CHE OPERANO IN UNA STRUTTURA SANITARIA PUBBLICA SONO:
- INCARICATI DI PUBBLICO SERVIZIO (ART. 358 C.P.)
- PUBBLICI UFFICIALI , quando sono anche titoloridi poteri autoritativi e certificativi (ART.357 C.P.)
ART. 323 C.P.ABUSO DI UFFICIO
Salvo che il fatto costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio,
in violazione di norme di legge o regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un
interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la
reclusione da sei mesi a tre anni
ART. 323 C.P.ABUSO DI UFFICIO
TUTELA DELL’IMPARZIALITA’ E DEL BUON ANDAMENTO DELLA P.A. (ART. 97 COST.)
DIVIETO DI INGIUSTIFICATE
PREFERENZE O DI FAVORITISMI
(CASS. PEN. N. 25162/2008)
ILLECITA STRUMENTALIZZAZIONE DELL’UFFICIO
DEVIAZIONE DELL’ATTIVITA’ DAI FINI ISTITUZIONALI
ART. 323 C.P.ABUSO DI UFFICIO
ELEMENTO SOGGETIVO
Cassazione Penale n. 25162/2008:
“…nel delitto di abuso di ufficio, per la configurabilità
dell’elemento soggettivo, è richiesto che l’evento
costituito dall’ingiusto vantaggio patrimoniale o dal
danno ingiusto sia voluto dall’agente e non
semplicemente previsto ed accettato come possibile
conseguenza della propria condotta, per cui deve
escludersi la sussistenza del dolo, sotto il profilo
dell’intenzionalità, qualora risulti, con ragionevole
certezza, che l’agente si sia proposto il raggiungimento
di un fine pubblico, proprio del suo ufficio”.
ART. 323ABUSO DI UFFICIO
ELEMENTO SOGGETIVO
Cassazione Penale n. 708/2003:
“Nel reato di abuso d’ufficio, l’uso dell’avverbio
intenzionalmente per qualificare il dolo implica la
sussistenza del reato solo quando l’agente si
rappresenta e vuole l’evento di altrui danno o di
vantaggio patrimoniale proprio o altrui come
conseguenza diretta e immediata della sua condotta
e come obiettivo primario perseguito, e non invece
quando egli intende perseguire l’interesse pubblico
come obiettivo primario”.
OBBLIGO DI INFORMAZIONE
ART. 4, C. 4, D.M. 332/99
“LA PRESCRIZIONE E’ INTEGRATA DA UNA ESAURIENTE
INFORMAZIONE AL PAZIENTE ED EVENTUALMENTE A CHI LO
ASSISTE SULLE CARATTERISTICHE FUNZIONALEIE
TERAPEUTICHE ….DEL DISPOSITIVO”
ART. 23 CODICE DEONTOLOGICO FISIOTERAPISTI
“LA PERSONA ASSISTITA O COLUI CHE ESERCITA LA LEGALE
RAPPRESENTANZA SULLO STESSO, DEVE ESSERE
DEBITAMENTE INFORMATO
SU TUTTI GLI ASPETTI RIGUARDANTI LA TERAPIA
CONSIGLIATA PRIMA DI INIZIARE LE CURE
CONCLUSIONE
.
NON E’ QUESTIONE DI
“AN”, MA DI “QUOMODO”