AUTONOMIA IDRICA ISOLA D’ELBA LOTTO I: IMPIANTO DI DISSALAZIONE IN LOC. MOLA DA 80 L/S E OPERE
ACCESSORIE A TERRA E A MARE
PROGETTO DEFINITIVO PIANO PRELIMINARE DI GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAV O
A5 Codice Budget
G225-5509-001 G225-5509-002 G225-5509-003
Codice Commessa
AII0116 ARI0075 ARI0076
Centro di Costo
AI5318 AR5004 AI5001
Data
29/05/2017
L’Assistente Progettazione e DL
Geom. Gabriele Bertoni
Il Responsabile
Operativo Progettazione e DL
Ing. Antiniska Marchini
Il Project Manager
Ing. Camillo Palermo
Il Responsabile del
Progetto
Ing. Fabrizio Pacini
Il Progettista esterno
Dott.Ing. Nicola Croce
Il collaboratore esterno
Ing. Alessandra Galli
Il Dirigente
Programmazione e Gestione Investimenti
Ing. Fabrizio Pacini
1. PREMESSA ..................................................................................................................................... 3
2. VOLUMETRIE DI PROGETTO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO ................................. 3
3. PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE DEI MATERIALI PROVENIENTI DAGLI SCAVI ........ 4 4. DEPOSITO TEMPORANEO DEI MATERIALI DI SCAVO........................................................ 4
5. CARATTERIZZAZIONE PRELIMINARE DELLE TERRE ........................................................ 4
ALLEGATO:CERTIFICATI DELLE ANALISI DI LABORATORIO ............................................. 9
1. PREMESSA In fase di progettazione preliminare, nell’ambito della campagna di indagini geognostiche si sono svolte le analisi preliminari di caratterizzazione dei terreni ai sensi del Dlgs 152/2006 (Vedi paragrafo 2 e Allegato) . Dalle analisi svolte i terreni in oggetto risultano rientrare nei limiti di concentrazione della Tabella 1"B" Allegato 5 al Titolo V della Parte Quarta del Decreto Legislativo n. 152 del 03/04/06 (Concentrazione Soglia di contaminazione nel suolo e nel sottosuolo per siti ad uso Commerciale e Industriale). È pertanto applicabile la disciplina dell’Art.41 bis della L.98/2013 e s.m.. Visti i risultati della caratterizzazione chimica preliminare delle terre, il progetto definitivo in oggetto ha previsto il riutilizzo in sito di buona parte delle terre e rocce da scavo per riempimenti, sistemazioni e per il rialzamento della quota del piano campagna (relativamente all’area dell’impianto), così da limitare il più possibile le quantità da smaltire. Allo stato attuale non sono presenti sull’isola d’Elba impianti di smaltimento rifiuti, e sono attivi i seguenti impianti di stoccaggio e recupero inerti autorizzati:
- Bastiano inerti; - ELBA SCAVI; - PIASANI LAURO; - SALES
Questi impianti ad oggi sono in grado di ricevere solo piccoli quantitativi di terreno. Per massimizzare l’abbattimento dei costi di smaltimento, si è svolta anche una ricerca di eventuali progetti di bonifica in corso o di siti di riutilizzo delle terre per riempimenti, livellamenti ecc.. presenti sull’isola. Da tale analisi si evince che attualmente sono in corso di sviluppo a Portoferraio dei progetti di nuova edificazione che prevedono l’utilizzo di terre e rocce da scavo compatibili con le nostre. Tali progetti non sono ancora autorizzati e pertanto non possono essere ad oggi considerati utili per lo smaltimento sull’isola. Altra possibilità di riutilizzo è la discarica del Puppaio del Comune di Rio Marina, che salvo nullaosta del Parco, potrebbe ricevere le terre, come da accordi con il Vicesindaco di Rio Marina. All’interno del piano esecutivo di cui al paragrafo 3, l’impresa aggiudicatrice valuterà se le due prospettive suddette potranno essere percorribili. Per quanto detto, visti i tempi di appalto, aggiudicazione e progettazione esecutiva stimati in non meno di 12 mesi non è possibile definire ad oggi una destinazione di riutilizzo CERTO sull’isola. Si rimanda pertanto tale definizione al progetto esecutivo secondo quanto definito al successivo paragrafo 3. 2. VOLUMETRIE DI PROGETTO DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO Nella tabella si riportano le volumetrie attese dei volumi di terra scavati, riutilizzati in sito e smaltiti, secondo il computo del progetto definitivo in oggetto.
Scavi Demolizioni-
asfalti
Riutilizzo in sito Smaltimenti a
impianto recupero
Dissalatore 5.859,72mc 5.588,52 mc 271,20 mc
Camera intake e
locali tecnici
303,5 mc 303,5 mc 0 mc
Collettamenti a
terra
4.860,15 mc 257,25 mc 1057,75 mc 4.059,65 mc
TOTALE 11.023,37 mc 257,25 6.949,77 mc 4.330,85 mc
Per quanto detto in premessa, il computo metrico del progetto definitivo prevede che i materiali di risulta degli scavi e delle demolizioni, sia che siano classificati come terre e rocce da scavo o come i rifiuti, siano trasportati via nave e smaltiti sul continente. Si prevede per tanto “a favore di sicurezza” di produrre sempre un rifiuto: il materiale dovrà essere avviato a recupero o smaltimento con formulari e trasportato con mezzi autorizzati al trasporto rifiuti conto proprio. 3. PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE DEI MATERIALI PROVENIENTI DAGLI SCAVI Sarà onere dell’aggiudicatario redigere in fase di progettazione esecutiva e comunque prima dell’inizio dei lavori il “Piano esecutivo di gestione dei materiali provenienti dagli scavi” e valutare la possibilità del riutilizzo in altri siti ad uso commerciale ed industriale (ovvero compatibili con la caratterizzazione preliminare svolta) presenti sull’isola al momento della realizzazione o lo smaltimento di parte delle terre in impianti di stoccaggio e recupero inerti locali. La gestione del materiale scavato qualsiasi sia la sua destinazione, sia che esso venga riutilizzato nell’ambito del cantiere per riempimenti, livellamenti, ecc., sia che venga riutilizzato in altro sito o portato a impianto di trattamento per le operazioni di recupero o smaltimento, sarà definita come suddetto nel “Piano esecutivo di gestione dei materiali provenienti da scavo” , che impresa aggiudicataria redigerà ed eseguirà rispettandolo integralmente essendone responsabile. 4. DEPOSITO TEMPORANEO DEI MATERIALI DI SCAVO E’ ammesso il deposito temporaneo dei materiali in cantiere, sia per quelli destinati al riutilizzo diretto o in impianti autorizzati sia di quelli destinati a smaltimento nel cantiere medesimo o in altro sito. Il deposito deve essere eseguito tenendo rigorosamente separati i materiali destinati al riutilizzo da quelli destinati allo smaltimento o recupero in impianti autorizzati e quindi classificati come rifiuti. Le modalità di esecuzione dei depositi devono essere descritte nel piano esecutivo di gestione dei materiali.. Alcun deposito può avere una durata maggiore della durata del cantiere e comunque i depositi sono sottoposti a quanto previsto dal D.Lgs. n.152/06 art.183 comma aa). L’ultimazione dei lavori che l’IMPRESA richiede alla DL, potrà essere approvata soltanto quando tutti i materiali ed i rifiuti presenti in cantiere siano stati completamente allontanati. Nel caso di utilizzo dei materiali in siti diversi dal cantiere, valgono le disposizioni relative agli stoccaggi del DM 161/2012. 5. CARATTERIZZAZIONE PRELIMINARE DELLE TERRE A integrazione della relazione geologico-tecnica (vedi Elaborato A4), è stata realizzata come detto in premessa la caratterizzazione preliminare dei terreni superficiali prelevati dai sondaggi geognostici realizzati nelle aree interessate dalle opere. Sono stati realizzati due sondaggi geognostici, dei quali si riporta la stratigrafia relative ai metri campionati:
Sondaggio S1 (Piano di Mola) - 0.00 – 0.70 m: alterazione a suolo - 0.70 – 1.60 m: sabbie e limo molto compatti - 1.60 – 6.80: ghiaie sabbie e limo da alterazione di roccia Sondaggio S3 (Lido) - 0.00 – 2.60 m: sabbia marrone chiara con incluso ghiaia - 2.60 – 4.40 m: ghiaia e sabbia (grigio scuro) - 4.40 – 6.50 m: sabbia e ghiaia in matrice limosa - 6.50 – 7.80 m: limo leggermente argilloso con sabbie - 7.80 – 9.80 m: sabbie in abbondante matrice limosa - 9.80 – 10.20 m: ghiaie e sabbie Sui campioni ottenuti dalla quartatura dell’intera carota, nei primi 4 metri nel sondaggio S1 e dei primi 9 metri relativamente al sondaggio S3, sono state condotte le analisi chimiche secondo quanto previsto dal D.L. 152/06. i risultati analitici sono riportati in tabella 1, per i certificati di analisi si rimanda all’Allegato 1.
I terreni sono quindi conformi ai limiti previsti dal D.Lg. 152/2006 per quanto attiene la destinazione d’uso prevista dalla “tabella B”, mentre superano i limiti previsti relativamente al solo Arsenico per quanto riguarda la “tabella A”. I siti interessati dall’intervento sono oggetto di variante urbanistica con trasformazione della destinazione da “Aree a prevalente funzione agricola produttiva(e1 )” a “Aree pubbliche e di interesse comune(g1)”. La tabella di riferimento è pertanto la “B” .
ALLEGATO:CERTIFICATI DELLE ANALISI DI LABORATORIO