Branding, vita e conflitti del marchio: il punto di vista legale
Avv. Luca Egitto LL.M27 Maggio 2014
!!!Il fine predominante dell’attività di branding è quello di • costituire, • sviluppare e • consolidare un significato e una identità commerciale intorno al marchio, quale cuore ideologico del prodotto.
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!!Nella sessione di oggi analizzeremo il ciclo di vita del marchio dal punto di vista legale soffermandoci su • nascita • crescita • circolazione • conflitti • consacrazione • estinzione del brand.
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Definizione e norme applicabili
!Il sistema di regole concernenti il marchio in Italia è racchiuso nel d.lgs. 30/2005, noto come Codice della Proprietà Industriale (“CPI”), tra gli articoli 7 e 30. Queste norme ci offrono anche lo spunto per dare una definizione di marchio .
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Cos’è un marchio?
!Un marchio è un segno che contraddistingue i beni e servizi di un impresa da quelli di un'altra impresa. !Come primo elemento differenziale quindi dobbiamo domandarci se quanto sarà rappresentanto dal marchio sarà concretamente venduto come bene o servizio o comunque come indicatore d’origine commerciale o industriale.
!in caso negativo (per esempio nel caso di associazioni, ONLUS, squadre di calcio amatoriali etc.) la registrazione del marchio è inutile e persino improduttiva di effetti, decorso un determinato periodo di tempo (come vedremo in seguito). !!
Definizione
Un marchio è tutelato solo se registrato? !
NO! L’art. 2571 c.c. e l’art. 12 CPI ci dicono che anche un marchio di fatto (ossia non registrato) può essere tutelato, ma a condizione che si dimostri che il marchio sia stato concretamente utilizzato e che sia noto, quanto meno localmente. Questi due pre-‐requisiti non sono richiesti nella tutela del marchio registrato che quindi risulta più robusta e agevole.
!Esiste quindi una prima fase di vita primordiale del marchio, precedente alla registrazione
La vita del marchio prima della registrazione
Che requisiti deve avere il marchio per poter essere
registrato? !Dev’essere un segno, rappresentabile graficamente e in grado di distinguere i prodotti di un impresa dagli altri, essere quindi “distintivo”.
La registrazione
CPI -‐ ART. 7. OGGETTO DELLA REGISTRAZIONE 1. Possono costituire oggetto di registrazione come marchio d'impresa tutti i segni suscettibili di essere rappresentati graficamente, in particolare le parole, compresi i nomi di persone, i disegni, le lettere, le cifre, i suoni, la forma del prodotto o della confezione di esso, le combinazioni o le tonalità cromatiche, purchè siano atti a distinguere i prodotti o i servizi di un'impresa da quelli di altre imprese.
La registrazione
Il marchio di cui si chiede la registrazione dev’essere un segno, ossia capace di trasmettere un significato alle persone vi entrano in contatto. !Non necessariamente quindi deve trattarsi di una «comunicazione» in senso tradizionale, percepibile con la vista: il significato del marchio può veicolarsi infatti anche con suoni (es. Intel) o profumi/odori («the smell of fresh cut grass” per le palle da tennis della società olandese Vennootschap Onder Firma Senta Aromatic Marketing)
La registrazione
Il marchio che voglio registrare dev’essere anche distintivo, ossia «idoneo a distinguere» i prodotti o servizi di un impresa da quelli di un’altra impresa. Il marchio deve esprimere un significato distintivo, individuando la provenienza imprenditoriale del prodotto/servizio. L’effetto suggestivo quindi deve riguardare l’impresa che esprime il prodotto/servizio e non (o quanto meno solo) il prodotto/servizio in quanto tale.
La registrazione
Il marchio dev’essere infine rappresentabile graficamente, ossia capace di essere riprodotto dentro un documento così da cristallizzarsi nell’immaginario collettivo e nella documentazione amministrativa da mettere a disposizione del pubblico e delle autorità competenti. !Nel caso dei marchi esclusivamente cromatici (es: Orange) occorre inserire nella domanda di registrazione il rispettivo codice Pantone, in quelli musicali la sequenza di note e ritmo del suono da registrare, in quelli olfattivi occorrerà inserire una descrizione dell’effetto olfattivo.
La registrazione
In conclusione, posso registrare come marchio, in particolare • le parole (compresi i nomi di persone) • i disegni • le lettere • le cifre • i suoni • la forma del prodotto o della confezione di esso • le combinazioni o le tonalità cromatiche
La registrazione
Ritratti di persone, nomi e segni notori • Non posso registrare come marchio il ritratto di una
persona senza il suo consenso. • Posso registrare il nome di una terza persona diverso dal
mio solo se tale uso non sia lesivo della fama ed onorabilità di tale persona.
• Posso usare come marchio il nome di una persona celebre, oppure i segni olimpici, i simboli notori in ambito letterario, artistico, sportivi o scientifico solo con il consenso dei rispettivi aventi diritto.
La registrazione
Marchi di forma !Posso registrare come marchio la forma di un prodotto (ad esempio il coltello Opinel o la bottiglia di Coca Cola)? Sì, se è percepito come marchio, se è distintivo della mia impresa e se (i) la sua forma non è imposta da una qualche funzione tecnica (per esempio una curvatura inevitabile per installare il prodotto su un altro prodotto, in tale caso tale forma deve restare disponibile per tutti i produttori), e (ii) se tale forma non è tutelabile o tutelata dai diritti sul design, perché in questo caso avrei doppia protezione che nel caso del marchio può diventare eterna (mentre le forme individualizzanti, anche se inizialmente tutelate dal design, dopo la scadenza del diritto su tale design, devono potere essere fruibili liberamente).
La registrazione
Tipi di marchio e di registrazione Posso registrare il marchio • per una o più classi di prodotti o servizi, secondo una classificazione
convenzionale (c.d. Classificazione di Nizza) • come marchio come marchio denominativo, ossia nella sua sola componente
letterale, oppure come marchio complesso, ossia come combinazione dell’elemento letterale e di quelle grafico (logo).
• a livello nazionale, presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi www.uibm.gov.it • a livello comunitario, con unica domanda depositata presso l’Ufficio per
l’Armonizzazione del Mercato Interno valida per tutti i 27 paesi della UE www.ohim.eu
• a livello internazionale, mediante estensione internazionale della domanda nazionale, attraverso l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (una divisione delle nazioni unite) www.wipo.int
La registrazione
!Per registrare un marchio devo accertarmi che non vi siano impedimenti assoluti alla sua registrazione, impedimenti che possono essere rilevati dall’organo incaricato di ricevere ed esaminare la domanda di registrazione (in Italia www.uibm.gov.it )
Impedimenti assoluti alla registrazione
Il primo degli impedimenti assoluti è la mancanza di capacità distintiva, come per esempio nel caso di denominazioni generiche o descrittive (ad esempio «Euro-‐car» per una carrozzeria) o di uso comune: non sarebbero recepiti come indicatori dell’origine commerciale del prodotto contraddistinto dal marchio. !
Impedimenti assoluti alla registrazione
Descrittività
Capacità distintiva
Il primo caso di conflitto nella vita del marchio può insorgere già dal deposito della domanda di registrazione, quando potrebbero emergere degli impedimenti relativi, ossia delle situazioni patologiche non assolute, ma specifiche di diritti anteriori di terze parti, che possono quindi opporsi alla registrazione attivandosi presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi o presso l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno (www.ohim.eu ).
!Questi impedimenti sono • la mancanza di novità per conflitto con marchio anteriore • il conflitto con un anteriore diritto sul nome, ritratto o segno notorio
• violazione di diritto d’autore di terze parti
Primo conflitto :impedimenti relativi alla registrazione
Per non incorrere nel principale impedimento relativo alla registrazione, ossia la mancanza di novità, il marchio deve soddisfare il fondamentale requisito della novità previsto dall’art. 12 CPI.
!Il marchio è nuovo se non confligge con anteriori diritti di terze parti su segni distintivi come il marchio di fatto, marchio registrato, ditta, ragione sociale, nome a dominio.
!Nel caso in cui il marchio/segno distintivo anteriore sia identico al marchio di cui chiedo la registrazione e sia stato registrato/utilizzato per il medesimo tipo di prodotti o servizi, la novità del mio marchio è esclusa automaticamente, dovendosi ritenere presunto un effetto confusorio per il pubblico in caso di compresenza sul mercato dei due marchi.
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Non è nuovo il marchio identico ad un altro marchio (registrato o di fatto) o segno distintivo (ragione sociale, ditta, nome a dominio) già utilizzato (o registrato) per prodotti identici;
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Non è nuovo il marchio identico ad un altro marchio o segno distintivo (ragione sociale, ditta, nome a dominio) già utilizzato (o registrato) per prodotti simili, se a causa di tale similitudine sussiste il pericolo di confusione presso il pubblico;
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Non è nuovo il marchio simile ad un altro marchio o segno distintivo (ragione sociale, ditta, nome a dominio) già utilizzato per prodotti identici, se a causa di tale similitudine sussiste il pericolo di confusione presso il pubblico.
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Non è nuovo il marchio simile o identico
a un precedente marchio registrato per prodotti anche
non affini quando quest’ultimo marchio goda di rinomanza (es. Gucci, Bayer) e quando l'uso di quello successivo senza giusto motivo trarrebbe indebitamente vantaggio dal carattere distintivo o dalla rinomanza del segno anteriore o recherebbe pregiudizio allo stesso.
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Esempio 1 (marchio anteriore identico registrato per prodotti identici)
Marchio anteriore: Miss Venezia registrato nelle classi 25 (abbigliamento) e 41 (servizi per l’intrattenimento) Marchio oggetto delle domanda di registrazione: Miss Venezia, per le classi 25 e 41
!!http://www.uibm.gov.it/attachments/35_2014.pdf
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Esempio 2 (marchi identici, prodotti affini) Marchio anteriore: Sunmaster (varie classi tra cui la 9) !Marchio oggetto delle domanda di registrazione: Sunmaster (varie classi tra cui la 9)
!
!http://www.uibm.gov.it/attachments/Opposizioni/03-‐2014.pdf
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Esempio 3 (marchio simile/prodotti identici) !Marchio anteriore: Euflux per prodotti farmaceutici !Marchio oggetto delle domanda di registrazione: Flux per prodotti farmaceutici !!!http://www.uibm.gov.it/attachments/27_2014.pdf
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Esempio 4 (marchio simile o identico a un precedente marchio -‐ registrato per prodotti anche non affini – dotato di rinomanza) Marchio anteriore: The Bridge Marchio oggetto delle domanda di registrazione: Messina Bridge !!https://oami.europa.eu/copla/trademark/data/003469343/download/CLW/OPP/2008/IT/000841777_20080925
La novità del marchio e la sua conflittualità con i segni anteriori
Dopo la registrazione il marchio conosce un periodo di sviluppo !• della sua capacità distintiva e !
• delle sue potenzialità di sfruttamento economico.
Vita del marchio
Cosa significa “avere capacità distintiva”?
!Significa essere in grado di individualizzare, caratterizzare, distinguere un prodotto e la sua impresa dagli altri prodotti di altre imprese. Tale requisito non sussiste quando la denominazione è utilizzata nel linguaggio comune per individuare categorie o tipologie prodotti (es. «Vermentino di Maremma») oppure per descrivere le caratteristiche del prodotto o servizio. !Per esempio il marchio «Oro» depositato da Saiwa (relativamente ai prodotti «Oro» Saiwa) è stato dichiarato nullo perché ritenuto esclusivamente descrittivo «dell'eccellenza della qualità dei prodotti contrassegnati» (Cass. n. 5099 del 05.03.2014). Leggendo “oro”, il consumatore non pensa a Saiwa.
Vita del marchio
Acquisto ed incremento di capacità distintiva !In alcuni casi la descrittività del marchio non distrugge la capacità distintiva (impedendo la registrazione) ma la riduce drasticamente, rendendo il marchio «debole» (è debole l’intensità con cui i consumatori associano mentalmente il marchio all’ompresa). !Tuttavia, una denominazione banale o comune può, a seguito di uso intensivo e “personalizzato” di un impresa, acquisire con il tempo (e, appunto, l’uso) capacità distintiva.
Vita del marchio
Acquisto ed incremento di capacità distintiva !L’uso, la pubblicità e l’affermazione di un marchio già dotato di una sua capacità distintiva aumentano quest’ultima incrementando la «forza» del marchio. !L’acquisizione progressiva di capacità distintiva è spesso denominata acquisizione di «secondary meaning» ossia di un significato intrinseco del marchio, che lo rende distintivo.
Vita del marchio
Acquisto ed incremento di capacità distintiva !L’acquisizione di «secondary meaning» e di ulteriore capacità distintiva sono conseguenza, il più delle volte, degli investimenti in pubblicità e marketing che consentono di aumentare la visibilità assoluta del marchio. !La corrispondenza diretta tra investimenti pubblicitari e riconoscimento di secondary meaning è ormai talmente forte presso i Tribunali da consentire di accertare la distintività e la rinomanza di un marchio in base a dati esclusivamente numerici (investimenti pubblicitari, numero di pubblicazioni coinvolte, numero di utenti si un sito, etc) e prescindendo da una vera e propria verifica del grado di familiarità effettivamente esistente tra il pubblico di riferimento e il marchio.
Vita del marchio
Rinomanza del marchio Cosa significa per un marchio essere dotato di «rinomanza»? Significa beneficiare di una diffusa conoscenza presso il pubblico conseguente all’utilizzo nello spazio e nel tempo del marchio. La rinomanza di un marchio consente a questo (i) di godere di una più ampia tutela in una situazione di conflitto e (ii) di rendere più redditizio lo sfruttamento economico del marchio stesso.
Vita del marchio
Rinomanza del marchio
!!!!!!!!! Tutela contro marchi solo parzialmente simili
Vita del marchio
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1,3
2,5
3,8
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In altre parole, maggiore è la capacità distintiva e rinomanza del marchio e maggiore è la possibilità di tutela nei confronti di marchi anche solo parzialmente simili (Wind e Havaianas hanno prevalso sui marchi indicati a fianco, per esempio). !!!!
Vita del marchio
Diritti conferiti dalla registrazione !Un titolare di una registrazione di marchio può essenzialmente monopolizzare l’uso dello stesso marchio, nei limiti della propria registrazione, e in particolare può vietare a terzi di usare un segno (marchio, ditta, insegna, nome a dominio) che rispetto al proprio marchio risulti privo del requisito della novità previsto dall’art. 12 CPI sopra analizzato.
Conflitti del marchio
!Diritti conferiti dalla registrazione
!Pertanto un titolare di una registrazione di marchio può vietare a terzi di usare un segno (marchio, ditta, insegna, nome a dominio) !(i) identico al marchio registrato, per prodotti identici (in questo caso l’effetto confusorio è dato per scontato) !(ii) identico al marchio registrato, per prodotti simili, se a causa di tale similitudine sussiste il pericolo di confusione, anche consistente in una associazione (per esempio ritengo i due marchi erroneamente imparentati o collegati o riconducibili alla stessa casa madre) presso il pubblico; ! …
Conflitti del marchio
!Diritti conferiti dalla registrazione !
Pertanto un titolare di una registrazione di marchio può vietare a terzi di usare un segno (marchio, ditta, insegna, nome a dominio) !!(iii) simile al marchio registrato, per prodotti identici, se a causa di tale similitudine sussiste il pericolo di confusione, anche consistente in una associazione, presso il pubblico; !(iv) identico o simile al marchio registrato di rinomanza, per prodotti anche non affini, se tale utilizzo comporta un indebito vantaggio per il terzo o pregiudica la capacità distintiva del marchio registrato. In altre parole, nel caso di marchi dotati di rinomanza, l’ordinamento ritiene vi sia interferenza anche quando il marchio successivo, simile o identico, sia oggetto di domanda di registrazione per beni diversi da quelli per cui è registrato l’anteriore marchio dotato di rinomanza (quando il successivo marchio trarrebbe un ingiusto vantaggio da tale rinomanza o danneggerebbe la capacità distintiva del marchio anteriore).
Conflitti del marchio
Circolazione del diritto: come vedremo di seguito, una parte importante del business legato a un marchio è legato alla circolazione dei diritti connessi alla registrazione, mediante cessione o licenza. !Trasferimento del marchio: il marchio può essere trasferito per la totalità o per una parte dei prodotti o servizi per i quali è stato registrato. Licenza di marchio: il marchio può essere oggetto di licenza anche non esclusiva per la totalità o per parte dei prodotti o dei servizi per i quali è stato registrato e per la totalità o per parte del territorio dello Stato. Esiste un industria basata integralmente su questa modalità di sfruttamento: il merchandising.
Le altre vite del marchio
In cosa consiste un accordo di licensing? Si tratta di un contratto di licenza di marchio, ossia di un contratto in virtù del quale il titolare di una registrazione di marchio concede a un soggetto terzo il diritto di utilizzare il marchio e di esercitare i diritti connessi alla registrazione (uso sulle confezioni, sui prodotti, in pubblicità, nelle attività promozionali, etc.) per una o più classi di registrazione (ad esempio, se il marchio è registrato in classe 18 – calzature – e 25 – abbigliamento – il titolare può scegliere di licenziare il marchio a una società per la classe 18 e ad un’altra per la classse 25 oppure di concedere entrambe le classi allo stesso licenziatario).
Le altre vite del marchio
Licensing La licenza inoltre può • essere concessa per uno o più dei territori interessati dalla registrazione del marchio
(naturalmente questo presuppone che il marchio sia comunitario o internazionale, è più difficile concepire una partizione territoriale intranazionale),
• essere esclusiva per territorio e/o classe (ossia il licenziante si impegna a non concedere lo stesso territorio e/o classe ad altri licenziatari) o non esclusiva,
• prevedere il diritto di sublicenza, anche mediante il sistema di «master license» con cui il titolare del marchio concede ad un licenziatario una licenza esclusiva su molte o su tutte le classi entro un determinato territorio affinchè questi concede una serie di licenze particolari, classe per classe, o prodotto per prodotto, a più sublicenziatari nel territorio di esclusiva
• Prevedere, o meno, che il licenziante si astenga dall’esercitare i diritti di marchio nel territorio del licenziatario, per la durata del contratto di licenza.
Le altre vite del marchio
Il franchising Altra modalità di sfruttamento del marchio, sebbene non esclusivamente basata su questo, è il contratto di franchising (affiliazione commerciale) «fra due soggetti giuridici, economicamente e giuridicamente indipendenti, in base al quale una parte concede la disponibilità all’altra, verso corrispettivo, di un insieme di diritti di proprietà industriale o intellettuale relativi a marchi, denominazioni commerciali, insegne, modelli di utilità, disegni, diritti di autore, know-‐how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica e commerciale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di affiliati distribuiti sul territorio, allo scopo di commercializzare determinati beni o servizi» (art. 1 l. 129/2004). Esempi di franchising sono, tra i tanti, Tecnocasa o Intimissimi http://it.intimissimi.com/custserv/custserv.jsp?pageName=Franchising ). In questi casi la concessione del diritto di utilizzazione del marchio fa parte di un più ampio fascio di diritti, che comunque vedono spesso il marchio come elemento principale (perché contraddistingue i prodotti venduti, la pubblicità dei locali commerciali, l’insegna e, talvolta, il nome a dominio).
Le altre vite del marchio
Il marchio non è un elemento unico e isolato ma fa parte della più grande famiglia dei “segni distintivi”, entro la quale si muovono i meccanismi di conflitto e coesistenza che abbiamo illustrato sopra. !ART. 22. UNITARIETÀ DEI SEGNI DISTINTIVI 1. E' vietato adottare come ditta, denominazione o ragione sociale, insegna e nome a dominio di un sito usato nell'attività economica o altro segno distintivo (1) un segno uguale o simile all'altrui marchio se, a causa dell'identità o dell'affinità tra l'attività di impresa dei titolari di quei segni ed i prodotti o servizi per i quali il marchio è adottato, possa determinarsi un rischio di confusione per il pubblico che può consistere anche in un rischio di associazione fra i due segni. [omissis] !L’esempio più eclatante di questo principio è che è vietato adottare come nome a dominio una denominazione corrispondente a un marchio registrato.
Le altre vite del marchio
La conseguenza di questo principio è anche la possibilità di sfruttare il marchio su più piattaforme e con le modalità più disparate, dando luogo così a nuove forme di sfruttamento e di conflitto tra marchi.
Le altre vite del marchio
Il marchio nell’era digitale !
Sono usi di marchio l’uso come nome a dominio, come metatag, come adwords, come denominatore dell’account di un social network e come parola chiave dentro un online marketplace. Tutti questi usi sono riservati al titolare del marchio, in virtù del monopolio che la legge gli riserva e della teoria dell’unitarietà dei segni distintivi. Tuttavia, sono altrettanti gli abusi che il titolare del marchi può subire a causa della vitalità dell’ecosistema digitale.
Le altre vite del marchio
Il marchio nell’era digitale : nuovi conflitti ➢Registrazione di nome a dominio corrispondente a marchio
registrato : costituisce violazione dei diritti sul marchio registrato e comporta la riassegnazione del nome a dominio al titolare del marchio registrato
➢Uso del marchio come metatag o in qualsiasi altra tecnica di search engine optimization senza autorizzazione del titolare: costituisce violazione dei diritti sul marchio registrato, io cui titolare può chiedere l’interruzione di tale uso e il risarcimento del danno
Le altre vite del marchio
Il marchio nell’era digitale : nuovi conflitti ➢Registrazione di nome a dominio corrispondente a marchio
registrato: costituisce violazione dei diritti sul marchio registrato e comporta la riassegnazione del nome a dominio al titolare del marchio registrato
➢Uso del marchio come metatag o in qualsiasi altra tecnica di search engine optimization senza autorizzazione del titolare: costituisce violazione dei diritti sul marchio registrato, se ha su questo degli effetti pregiudizievoli
Le altre vite del marchio
Il marchio nell’era digitale : nuovi conflitti !➢ Uso del marchio nel sistema AdWords di Google; in questo caso si utilizza un
marchio registrato per pubblicizzare, attirando il traffico di Google, un prodotto o marchio diverso, senza autorizzazione del titolare del marchio registrato: costituisce violazione dei diritti sul marchio
https://support.google.com/adwordspolicy/answer/6118?hl=it !
➢ Uso del marchio su online marketplaces come eBay Ali Baba per reclamizzare prodotti in vendita o sugli stessi prodotti in vendita, senza autorizzazione del titolare del marchio: costituisce violazione dei diritti sul marchio
➢ Uso del marchio come denominazione dell’account twitter o facebook
Le altre vite del marchio
Il marchio nell’era digitale : nuovi conflitti – alcuni esempi
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Le altre vite del marchio
Il marchio nell’era digitale : nuovi conflitti – alcuni esempi
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Le altre vite del marchio
Il marchio nell’era digitale : nuovi conflitti – alcuni esempi
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Le altre vite del marchio
Un marchio può potenzialmente durare in eterno, se usato costantemente e se la sua registrazione è rinnovata ogni dieci anni, alla sua scadenza. Il marchio di seguito è stato costantemente rinnovato e usato dal 1876: è il primo marchio mai registrato nel Regno Unito.
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Le altre vite del marchio
!Convalidazione
!!Un marchio lesivo di diritti di terzi, per esempio privo di novità perché interferente con un marchio anteriore e che sia stato registrato e tollerato per cinque anni dalla registrazione da parte del titolare del marchio anteriore è convalidato: il titolare del marchio anteriore, pertanto, non potrà più fare nulla per impedire al titolare del marchio successivo di usare il marchio inizialmente invalido.
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Le altre vite del marchio
Perdita di capacità distintiva !
Può accadere che un marchio, inizialmente dotato di capacità distintiva, la perda, diventando così un segno «volgarizzato». In tale ipotesi la comunità non lo usa più per distinguere un prodotto ma casomai per descrivere un intera categoria di prodotti (es: “Scotch”). La volgarizzazione del marchio, se sottoposta a un giudice, potrebbe comportare la decadenza di questo marchio per perdita di capacità distintiva.
Scomparsa del marchio
Nullità del marchio Un marchio può essere dichiarato nullo da un giudice che ha riscontrato la presenza di quegli impedimenti che, se presenti al momento del deposito della domanda, avrebbero causato il mancato accoglimento della stessa (mancanza di novità, deposito in mala fede, mancanza di capacità distintiva, etc). Di fronte a una sentenza che dichiara nullo un marchio l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi cancella la registrazione
Scomparsa del marchio
Decadenza per non uso Un marchio mai utilizzato per un periodo di 5 anni dalla data di registrazione decade: in tale ipotesi, se vi è una sentenza che accerta la decadenza, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi cancella la registrazione del marchio. !
Mancato rinnovo della registrazione Il mancato rinnovo alla scadenza dei dieci anni comporta il venire meno della registrazione di marchio.
Scomparsa del marchio
Perdita di capacità distintiva !
Può accadere che un marchio, inizialmente dotato di capacità distintiva, la perda, diventando così un segno «volgarizzato». In tale ipotesi la comunità non lo usa più per distinguere un prodotto ma casomai per descrivere un intera categoria di prodotti (es: “Scotch”). La volgarizzazione del marchio, se sottoposta a un giudice, potrebbe comportare la decadenza di questo marchio per perdita di capacità distintiva.
Morte del marchio