Transcript

liihWpiano SA8AT0.OTTOBRI 2006

I

L'AMORE CONIUGALE

«L'amore coniugale rivelamassimamente la sua vera natura enobiltà quando è considerato nellasua sorgente suprema, Dio, che è"Amore", che è il Padre "da cui ognipaternità, in cielo e in terra, trae ilsuo nome"... Per mezzo dellareciproca donazione personale, loropropria ed esclusiva, gli spositendono alla comunione delle loropersone, con la quale siperfezionano a vicenda, percollaborare con Dio alla generazionee alla educazione di nuove vite». ;

METODI NATURALI

«La Chiesa è coerente con se stessa,sia quando ritiene lecito il ricorso aiperiodi infecondi, sia quandocondanna come sempre illecitol'uso dei mezzi direttamentecontrari alla fecondazione, anchese ispirato da ragioni che possanoapparire oneste e gravi. Infatti, i duecasi differiscono completamentetra di loro: nel primo caso i coniugiusufruiscono legittimamente diuna disposizione naturale;nell'altro caso essi impediscono losvolgimento dei processi naturali».

RAGIONE E UBERAVOLONTÀ

«Una retta e onesta pratica diregolazione della natalità richiedeanzitutto dagli sposi che acquistino eposseggano solide convinzioni circa iveri valori della vita e della famiglia, eche tendano ad acquistare unaperfetta padronanza di sé. Il dominiodell'istinto, mediante la ragione e lalibera volontà, imponeindubbiamente una ascesi, affinchè lemanifestazioni affettive della vitaconiugale siano secondo il retto ordinee in particolare per l'osservanza dellacontinenza periodica».

HUMANAEVITAE40 ANNI DOPO

L'interrogativo delPontefice: «Come maimolti fedeli trovanotanta difficoltà a

comprendere ilmessaggio della Chiesa,che illustra la bellezzadell'amore coniugale?» Papa PaoloVI

L'amore tra gli sposi, un «sì» nella veritàBenedettoci: escludere il dono della vita significa negare la verità del matrimoniol'interventoProcreazioneresponsabile e ritminaturali di fertilità nelmessaggio del Papaper l'anniversariodell'enciclica di PaoloVIPubblichiamo il testo integrale del messaggioinviato dal Papa a monsignor Livio Melina,preside del Pontifìcio istituto "Giovanni Pao-lo II" per studi su matrimonio e famiglia

I o appreso con gioia che il Pontificioistituto di cui Ella è preside e

I l'Università Cattolica del SacroCuore hanno opportunamente organizzatoun congresso internazionale in occasionedel 40° anniversario di pubblicazionedell'enciclica Humanae vitae, importantedocumento nel quale è affrontato uno degliaspetti essenziali della vocazionematrimoniale e dello specifico cammino disantità che ne consegue. Gli sposi, infatti,avendo ricevuto il dono dell'amore, sonochiamati a farsi a loro volta dono l'uno perl'altra senza riserve. Solo così gli atti propried esclusivi dei coniugi sono veramente attidi amore che, mentreli uniscono in unasola carne, costruiscono una genuinacomunione personale. Pertanto, la logicadella totalità del dono configuraintrinsecamente l'amore coniugale e, grazieall'effusione sacramentale dello SpiritoSanto, diventa il mezzo per realizzare nellapropria vita un'autentica carità coniugale.La possibilità di procreare una nuova vitaumana è inclusa nell'integrale donazionedei coniugi. Se, infatti, ogni forma d'amoretende a diffondere la pienezza di cui vive,l'amore coniugale ha un modo proprio dicomunicarsi: generare dei figli. Cosi essonon solo assomiglia, ma partecipa all'amoredi Dio, che vuole comunicarsi chiamandoalla vita le persone umane. Escludere questadimensione comunicativa medianteun'azione che miri ad impedire laprocreazione significa negare la veritàìntima dell'amore sponsale, con cui sicomunica il dono divino: «se non si vuoleesporre all'arbitrio degli uomini la missionedi generare la vita, si devononecessariamente riconoscere limitiinvalicabili alla possibilità di dominiodell'uomo sul proprio corpo e sulle suefunzioni; limiti che a nessun uomo, siaprivato sia rivestito di autorità, è lecitoinfrangere» {Humanae vitae, 17). È questo ilnucleo essenziale dell'insegnamento che ilmio venerato predecessore Paolo VI rivolseai coniugi e che il servo di Dio GiovanniPaolo II, a sua volta, ha ribadito in molteoccasioni, illuminandone il fondamentoantropologico e morale.A distanza di 40 anni dalla pubblicazionedell'enciclica possiamo capire meglioquanto questa luce sia decisiva percomprendere il grande "sì" che implical'amore coniugale. In questa luce, ì figli nonsono più l'obiettivo di un progetto umano,ma sono riconosciuti come un autenticodono, da accogliere con atteggiamento diresponsabile generosità verso Dio, sorgenteprima della vita umana. Questo grande "sì"alla bellezza dell'amore comportacertamente la gratitudine, sia dei genitorinel ricevere il dono di un figlio, sia del figliostesso nel sapere che la sua vita ha origineda un amore così grande e accogliente. Èvero, d'altronde, che nel cammino dellacoppia possono verificarsi delle circostanzegravi che rendono prudente distanziare lenascite dei figli o addirittura sospenderle.Ed è qui che la conoscenza dei ritmi naturali 'di fertilità della donna diventa importanteper la vita dei coniugi. I metodi di

osservazione, che permettono alla coppia dideterminare i periodi di fertilità, leconsentono di amministrare quanto ilCreatore ha sapientemente iscritto nellanatura umana, senza turbare l'integrosignificato della donazione sessuale. Inquesto modo i coniugi, rispettando la pienaverità del loro amore, potranno modularnel'espressione in conformità a questi ritmi,senza togliere nulla alla totalità del dono disé che l'unione nella carne esprime.Ovviamente ciò richiede una maturitànell'amore, che non è immediata, macomporta un dialogo e un ascolto reciproco

e un singolare dominio dell'impulsosessuale in un cammino di crescita nellavirtù. In questa prospettiva, sapendo che ilcongresso si svolge anche per iniziativadell'Università Cattolica del Sacro Cuore, miè pure caro esprimere particolareapprezzamento per quanto codestaistituzione universitaria fa a sostegnodell'Istituto internazionale PaoloVI diricerca sulla fertilità e infertilità umana peruna procreazione responsabile (ISD, da essadonato al mio indimenticabilepredecessore, Papa Giovanni Paolo II,volendo in questo modo offrire una

éé' RAPPORTO CHE PARTECIPAALL'AMORE DEL CREATORE

La possibilità di procreare una nuova vitaumana è inclusa nell'integrale donazionedei coniugi. Se ogni forma d'amore tendea diffondere la pienezza di cui vive, l'amoreconiugale ha un modo proprio dicomunicarsi: generare dei figli. Così essonon solo assomiglia, ma partecipaall'amore di Dio.

Famiglia, matrimonio,educazione sono alcunitra i temi centralidel pontificatodi Benedetto XVI

risposta, per così dire, istituzionalizzataali appello rivolto dal Papa PaoloVI nelnumero 24 dell'Enciclica agli "uomini discienza". Compito dell'ISI, infatti, è di farprogredire la conoscenza delle metodichesia per la regolazione naturale della fertilitàumana che per il superamento naturaledell'eventuale infertilità. Oggi, «grazie alprogresso delle scienze biologicne emediche, l'uomo può disporre di semprepiù efficaci risorse terapeutiche, ma puòanche acquisire poteri nuovi dalleconseguenze imprevedibili sulla vita umananello stesso suo inizio e nei suoi primi stadi»

NÉ TECNICA NÉ RAGIONESOLO GLI OCCHI DEL CUORE

La tecnica non può sostituire lamaturazione della libertà, quando è ingioco l'amore. Anzi, come ben sappiamo,neppure la ragione basta: bisogna che sia ilcuore a vedere. Solo gli occhi del cuoreriescono a cogliere le esigenze proprie di ungrande amore, capace di abbracciare latotalità dell'essere umano.

{Istruz. Donum vitae, 1). In questaprospettiva, «molti ricercatori si sonoimpegnati nella lotta contro la sterilità.Salvaguardando pienamente la dignità dellaprocreazione umana, alcuni sono arrivati arisultati che in precedenza sembravanoirraggiungibili. Gli uomini di scienza vannoquindi incoraggiati a proseguire nelle lororicerche, allo scopo di prevenire le causedella sterilità e potervi rimediare, in modoche le coppie sterili possano riuscire aprocreare nel rispetto della loro dignitàpersonale e di quella del nascituro» {Istruz.Donum vitae, 8). È proprio questo lo scopoche TISI Paolo VI ed altri Centri analoghi,con l'incoraggiamento dell'autorità .,ecclesiastica, si propongono. Possiamochiederci: come mai oggi il mondo, edanche molti fedeli, trovano tanta difficoltà acomprendere il messaggio della Chiesa, cheillustra e difende la bellezza dell'amoreconiugale nella sua manifestazionenaturale? Certo, la soluzione tecnica anchenelle grandi questioni umane appare spessola più facile, ma essa in realtà nasconde laquestione di fondo, che riguarda il sensodella sessualità umana e la necessità di unapadronanza responsabile, perché il suoesercizio possa diventare espressione diamore personale. La tecnica non puòsostituire la maturazione della libertà,quando è in gioco l'amore. Anzi, come bensappiamo, neppure la ragione basta:bisogna che sia il cuore a vedere. Solo gliocchi del cuore riescono a cogliere leesigenze proprie di un grande amore,capace di abbracciare la totalità dell'essereumano. Per questo il servizio che la Chiesaoffre nella sua pastorale matrimoniale efamiliare dovrà saper orientare le coppie acapire con il cuore il meraviglioso disegnoche Dio ha iscritto nel corpo umano,aiutandole ad accogliere quanto comportaun autentico cammino di maturazione.Il Congresso che state celebrandorappresenta perciò un importantemomento di riflessione e di cura per lecoppie e per le famiglie, offrendo il frutto dianni di ricerca, sia sul versanteantropologico ed etico che su quelloprettamente scientifico, a proposito diprocreazione veramente responsabile. Inquesta luce non posso che congratularmicon voi, augurandomi che questo lavoroporti frutti abbondanti e contribuisca asostenere i coniugi con sempre maggiorsaggezza e chiarezza nel loro cammino,incoraggiandoli nella loro missione adessere, nel mondo, testimoni credibili dellabellezza dell'amore. Con questi auspici,mentre invoco l'aiuto del Signore sullosvolgimento dei lavori del congresso, a tuttiinvio una speciale benedizione apostolica.

Benedetto XVI

Così PaoloVI arginò il naufragio morale»

DA MILANOANTONELLA MARIANI

P aoloVI «tentato nel de-serto, sfidato dai fariseie sottoposto a una

grande prova». Ma, come Ge-sù, il Papa non si fece «sedur-re» da tutti coloro che - e furo-

notanti—cercavano di strap-pargli un'enciclica più «loro».Cosi monsignor MichelSchOoyans, professore emeri-to di Filosofia politica all'uni-versità di Lovanio in Belgio, e-sordisce nel suo ultimo libro,che l'editore Cantagalli pub-blicherà nei prossimi giorni:raccontando che la HumanaeVitae costituì per Paolo VI unlungo e doloroso travaglio, nPapa ascoltò esperti e com-missioni, laici e clero, fu sotto-posto a mille pressioni da par-te di chi, già dalla fine degli an-ni Cinquanta, spingevaperchéla Chiesa riformasse le sue po-sizioni in materia di controllodelle nascite e di demografia«A PaoloVI - scrive Schooyans

Schooyans: l'enciclicafu il puntodi resistenza decisivonella complessaquestione bioetica

in "Laprofeziadi Paolo VI.L'EnciclicaHumanae Vi-tae" - vienequasi intima-to di seguire ilparere dellamaggioranzadelifT Com-missioni e dei loro esperti»:quello che in molti si aspetta-vano erailriconoscimento del-la liceità morale del ricorso al-la contraccezione, cioè dellaseparazione, nell'unione co-niugale, dei fini procreativo e u-nitivo».Paolo VI aspetterà cinque an-ni a pronunciarsi e il 25 luglio19681'Humanae Vitae fu pub-

blicata scate-nando, comescriveSchooyans,«un bel putife-rio». L'encicli-ca, in realtà, hail valore di unaautenticapro-fezia: già 40

anni fa il testo appariva il pun-to di resistenza decisivo sullacomplessa questione dellabioeOca. «Se PaoloVI avesse ce-duto sul tema della contracce-zione - continua l'autore -, a-vrebbe aperto la porta a unnaufragio in campo morale, a-vrphhp rinp srnnfpssatn la ra-gione, capace nel suo retto u-so di discernere il vero dal fai-

. , ? .- ' ••:.

so, il bene dal male».Ed è proprio laragione che por-ta, prima ancora della fede, «agiustificare la posizione di Pao -lo VI sulla contraccezione»: è lamedicina a dire che la pillolaormonale non fa bene alla sa-lute; sono gli psicologi a direche l'aborto può essere causadi disturbi gravi per la donna;sono le statistiche governativea mostrare come la banalizza-zione della contraccezionenon faccia diminuire il nume-ro degli aborti; sono le rivistedei consumatori a mettere in e-videnza che i preservativi nonsono affidabili. Dunque, se-condo monsignor MichelSchooyans, «l'adesione all'en-ciclica HumanaeVìtae è ragio-

nevole: essa afferma con co-raggio chel'eticaedonistanonè buona per l'uomo».I fatti stanno lì a dimostrarlo, eil docente belgali elenca: il crol-lo della fecondità e il conse-guente invecchiamento dellapopolazione, le pressioni eu-genetiche sulle gravidanze, l'ir-rompere di correnti favorevo-li ali eutanasia... Tutti temi digrande attualità, tanto chemonsignor Giampaolo Cre-paldi, segretario del PontificioConsiglio Giustizia e Pace, nel-la introduzione al libro, sostie-ne che «le tematiche della vitaoccupano un posto centralenella moderna 'questione so-ciale"».PaoloVIloavevagiàin- ,tuito 40 anni fa.

Recommended