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Page 1: Il contesto sopranazionale...Nel 1982, la Scuola dello sport, allora diretta dal Dott. Mario Vivaldi, decise di affiancare alla sua tradizionale attività di formazione la produzione

re la redditività delle società sportive e la sostenibilità degli impianti;qualificare e valorizzare tutti i profili coinvolti in questo specificosettore.

Il contesto sopranazionale

Nel quadro strategico denominato ET 2020 l’Unione Europea hasottolineato lo stretto collegamento esistente tra istruzione e for-mazione e le politiche del lavoro e l’occupazione. La Scuola dellosport, in linea con le politiche europee ha istituito, dal 1999,l’Osservatorio delle Professioni e degli Operatori dello Sport (OPOS)i cui obiettivi sono:

• mettere in relazione e integrare le banche dati esistenti a livelloeuropeo sull’occupazione sportiva, utilizzando le nomenclaturerecentemente definite dall’Osservatorio Europeo dell’Occupa-zione nello Sport (EOSE);

• elaborare analisi statistiche sulle agenzie formative e le profes-sioni in relazione con lo sport in Europa;

• sviluppare studi comparativi e qualitativi sulle organizzazionisportive e su quelle allo sport collegate che creano occupazione;

• condurre analisi quantitative sul mercato del lavoro nel settoredelle attività sportive con lo scopo di favorire il dialogo tra idecision maker.

Tali informazioni si rendono utili, tra l’altro, per la progettazione e l’e-rogazione della formazione permanente a favore dei diversi operatorisportivi. La Scuola dello sport è inoltre parte attiva di due dei princi-pali network europei del settore dello sport: l’European Observatoireof Sport and Employment (EOSE) e l’European Network of SportScience, Education & Employment (ENSSEE).L’ENSSEE ha per missione di incoraggiare una sempre maggiore coo-perazione a livello europeo tra le organizzazioni di Scienze dello sportche si occupano di istruzione, formazione, ricerca e occupazione. Larete ENSSEE riunisce oltre 200 organizzazioni operanti nel settoredello sport. L’EOSE è stato costituito nel 1994 nell’ambito dell’ENSSEEe risponde all’esigenza degli organismi di formazione di tutta Europadi comprendere le attese del mercato del lavoro, le abilità richieste ela pianificazione dei percorsi formativi. Entrambi i network s’interes-sano sia delle attività lavorative del settore dello sport sia di quelle adesso correlate. L’obiettivo principale è favorire un dialogo a livelloeuropeo e nazionale tra occupazione e formazione.

Il numero 100 della rivista di SDS-Scuola dello Sport

Nel 1982, la Scuola dello sport, allora diretta dal Dott. Mario Vivaldi,decise di affiancare alla sua tradizionale attività di formazione laproduzione di una rivista di cultura sportiva, SdS-Scuola dello sportcon l’obiettivo di seguire l’evoluzione delle conoscenze in materia diallenamento e scienza dello sport e di informare gli operatori sporti-vi. SdS-Scuola dello sport apparve con un numero unico nel febbraio1982, a metà tra due Olimpiadi particolari, quelle di Mosca e di LosAngeles, che verranno ricordate come i Giochi olimpici del boicot-taggio. In esse le rappresentative italiane ottennero prestazioni digrande risalto occupando per due volte la quinta posizione nellaclassifica (non ufficiale) delle Nazioni partecipanti. Anche se agevo-late dalle assenze di competitori importanti, queste posizioni erano,soprattutto, frutto del lavoro di allenatori e ricercatori del nostroPaese. Tra i quali non va dimenticato l’apporto dell’allora Istituto dimedicina dello sport diretto dal prof. Venerando, al quale è intitolatooggi l’attuale Istituto di medicina e scienza dello sport. Fino dai suoi primi numeri la rivista non si limitò a pubblicare articoliil cui obiettivo fosse quello di arricchire le conoscenze utili ai tecniciimpegnati nel lavoro necessario per ottenere vittorie nei Giochi olim-pici o nei grandi eventi internazionali. Essa colse immediatamente la

sfida di indicare un modello anche per la pratica sportiva giovanile. Siposero così all’attenzione di un pubblico più largo di allenatori, istrut-tori, dirigenti e genitori, problematiche, come quella della specializza-zione precoce o della selezione e promozione del talento che, anchese legate al problema più generale dello sviluppo delle capacità fisi-che delle giovani generazioni e al ruolo che in esso hanno la scuola el’educazione fisica, sono ancora oggi di vitale importanza per il per-corso che porta i giovanissimi atleti al futuro atleta olimpico. Fin dai suoi primi numeri, SdS-Scuola dello sport si definisce come unveicolo essenziale per la formazione continua degli allenatori e deglieducatori sportivi. Siamo in un momento, infatti, in cui nelleFederazioni sportive nazionali si sviluppava il processo che dovevaportare a un sistema di formazione degli allenatori codificato e orga-nizzato, mentre gli Istituti superiori di educazione fisica mostravanouna vocazione sopratutto orientata all’inserimento professionale inambito scolastico, pur non trascurando le problematiche della praticae dell’insegnamento sportivo, senza però porsi il problema della for-mazione permanente e dell’aggiornamento degli operatori già formati. Dopo il numero del febbraio 1982 e il numero zero del novembre1982, la Rivista parte ufficialmente nel 1983, caratterizzandosi subi-to per alcuni elementi distintivi: la spiccata natura internazionale,l’interdisciplinarietà, la trasversalità rispetto ai vari sport e lo sforzodi integrare e collegare, con articoli divulgativi di elevato rigore egeneralmente di immediata applicazione, ricerche di campo condot-te per lo più dagli studiosi di punta del contesto italiano. Tra i qualierano in prima linea i giovani ricercatori del Dipartimento di fisiolo-gia e biomeccanica dell’Istituto di medicina dello sport diretto dalprofessore Dal Monte, tra i quali vi era Marcello Faina. Viene cosìofferta al pubblico italiano, anche grazie alla pubblicazione dellerelazioni presentate ai Seminari e ai Convegni internazionali orga-nizzati dalla Scuola dello sport in collaborazione con l’Istituto e lealtre strutture del Coni, un’opportunità, allora non scontata, diosservare la lenta accumulazione di risultati scientifici, spesso “pic-coli” e “locali” insieme all’evoluzione delle concezioni metodologichee teoriche sulle discipline sportive.Leggere SdS-Scuola dello sport significava allora e significa ancoraoggi, soprattutto cogliere l’evoluzione delle tematiche del dibattitoscientifico e metodologico nello sport e il loro impatto sul nostroPaese. Anche se è difficile stabilire se sia stata SdS-Scuola dello sporta determinare il dibattito su alcuni temi o se invece non sia stataproprio essa a raccoglierli dalla pratica del campo e dalla letteraturainternazionale, proponendoli all’attenzione generale. Nel 1985, anno in cui la rivista si dà un restyling, provocato da unrinnovamento della linea grafica della Scuola dello sport, SdS-Scuoladello sport riparte dal numero 1 della nuova serie, arrivata con questaedizione al numero 100. Nuova serie non significa però cambiamentodi obiettivi e di contenuti della rivista. In essa continuano a essere inprimo piano sempre nuovi temi e nuovi orizzonti che si aprivano allo-ra alla scienza dello sport e alla teoria e metodologia dell’allenamen-to. Così mentre non viene meno il dibattito sulle capacità coordinati-ve, sulle capacità fisiche e sullo sviluppo della prestazione giovanile,affiorano temi come i risultati degli studi sui modelli di prestazionenei vari sport, i problemi dell’allenamento della tecnica sportiva, com-paiono le problematiche dello stretching e della fatica muscolarelocale. Ma soprattutto SdS-Scuola dello sport inizia a estendere l’at-tenzione al di fuori dell’ambito delle problematiche al centro dell’inte-resse degli allenatori e degli studiosi della prestazione. Essa si apre,quindi, a contenuti legati a un approccio sociologico, psicologico emanageriale o, più in generale, delle scienze sociali al fenomenosportivo, che poi ritroveremo con relativa frequenza a partire daglianni ’90, anche in virtù dell’apporto di Alberto Madella. Dagli indici èfacile ricostruire i temi più vivi dell’evoluzione del dibattito sportivonegli oltre trent’anni di vita di SdS-Scuola dello sport: così la donnaatleta viene in primo piano nel 1988, con un articolo di MarcelloFaina (pubblicato anche su Leistungssport, la “consorella” tedesca di

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SdS-Scuola dello sport con la quale sono stretti rapporti reciproci dicollaborazione); nel decennio ’80-90 si ritorna più volte sul tema del“bambino sportivo”, che ripropone le problematiche dell’attività fisicain età prescolare e della prima età scolare. Negli stessi anni vi è unacrescita ulteriore dell’interesse per le problematiche della metodolo-gia dell’insegnamento delle tecniche sportive, argomento di solitolasciato agli educatori fisici, che viene invece tradotto anche nel lin-guaggio degli allenatori. Come sarà confermato nel 1991 dalla pub-blicazione di uno specifico supplemento al numero 22, dedicato inte-ramente alla tecnica sportiva che riunì i principali articoli pubblicatifino ad allora dalla Rivista su questo tema.

Sarà in quegli anni che SdS-Scuola dello sport pubblica per la primavolta un articolo del “decano” della teoria dell’allenamento, LevMatveev, nel momento in cui la discussione sull’attualità e l’efficaciadei modelli generali di periodizzazione dell’allenamento, propostiagli allenatori per condurre la loro azione pratica, comincia a viva-cizzarsi, con un dibattito che riaffiorerà con maggiore vigore allafine del 1990 e nei primi anni del nostro secolo, e che continuaancora oggi (cfr. l’articolo di John Kiely, in questo numero). Sempre negli anni ’90 la rivista approfondisce il tema dell’allena-mento in altitudine, i problemi della cronobiologia e della crono-psicologia (dal jet lag ai ritmi circadiani) con un numero “quasi”monotematico, mentre sempre più spesso sono proposti articolitesi a rivedere il rapporto tra preparazione fisica e preparazionetecnico-tattica. Restano in primo piano e si approfondiscono iltema dell’attività sportiva giovanile e quello della selezione e pro-mozione del talento – anche qui con un numero speciale sulla pra-tica sportiva giovanile, pubblicato in occasione della ConferenzaNazionale dedicata alla pratica sportiva giovanile del maggio del1994.Superallenamento, problematiche della lotta al doping e gestionedell’alimentazione, specie per quanto riguarda l’integrazione alimen-tare, sono altri temi che trovano un’accelerazione importante a par-tire dal nuovo millennio. Quest’ultimo è caratterizzato, oltre che da

un continuo progresso delle conoscenze sui modelli di prestazionedei diversi sport grazie ai progressi nella match analysis permessidalle nuove tecnologie, soprattutto dall’ingresso nella rivista delleproblematiche del marketing e del management sportivo inauguratee portate avanti attraverso contributi di numerosi Autori italiani estranieri. Viene così riconosciuta la centralità delle problematichegestionali, organizzative e di comunicazione per l’ulteriore sviluppodelle prestazioni e del sistema sportivo, che del resto restano unacomponente non indifferente dell’attività formativa attuale dellaScuola. Nel 2004 Calzetti e Mariucci diventa il nuovo editore per la rivista, mala filosofia e l’ispirazione della rivista restano inalterate, anzi, l’evolu-zione e la diffusione della pratica delle attività fisiche nel Paese, ilboom del fitness e del wellness spingono a introdurre nuove proble-matiche, come quelle legate al rapporto tra attività fisica e salute, o itemi legati proprio al mondo della fitness. I “nuovi” temi non snatu-rano però la vocazione originale della rivista, che è quella di restaresia luogo di conoscenza, di informazione e di dibattito sulle temati-che e l’evoluzione della teoria e metodologia dell’allenamento a livellonazionale e internazionale, sia elemento di congiunzione tra praticadi campo, nuove tecnologie e sviluppi della scienza dello sport. Ciòsignifica informazione sulle nuove tecnologie che hanno ampliato ein parte rivoluzionato la ricerca in campo biomeccanico, i sistemi dicontrollo dell’allenamento, la match analysis, ecc. e sulle conoscenzeche provengono alla medicina dello sport e alla teoria e metodologiadell’allenamento da nuove frontiere della scienza dello sport. Chesono poi quelle aperte dagli sviluppi attuali delle neuroscienze, dellabiologia molecolare, della genetica, dell’epigenetica, della scienza del-l’alimentazione. Ma vuole dire anche capacità di affrontare da pro-spettive nuove e diverse tutte le tematiche tradizionali della Rivista,che sono in continua evoluzione. La rivista, quindi, continua a mante-nere oggi come allora la sua vocazione interdisciplinare, internazio-nale e trasversale ai vari sport e, soprattutto, anche grazie alle nuovetecnologie informatiche, il suo ruolo di sostegno all’attività formativadella Scuola dello sport, espressa dal Piano formativo 2014 che rap-presenta oggi l’evoluzione naturale di quella che quarantotto anni fasi chiamava Scuola centrale dello sport.

La biblioteca sportiva nazionale

Oltre alla sua attività formativa la Scuola dello sport contribuisce allavalorizzazione della cultura sportiva italiana offrendo servizi di docu-mentazione e ricerca bibliografica. In tale settore si colloca laBiblioteca Sportiva Nazionale del Coni, costituita nel 1940 da BrunoZauli, al cui ampliamento dette un notevole contributo Giulio Onesti,con la più ampia e esaustiva raccolta italiana, specializzata nellosport e nell’educazione fisica, composta da circa 40.000 volumi, tracui un fondo antico, che comprende la storia e la storiografia dellosport attraverso documenti che vanno dall'età rinascimentale al XIXsecolo ed un settore dedicato alle pubblicazioni periodiche. La raccolta di periodici della Biblioteca, che assomma oltre 2200testate, di cui 200 correnti, conserva e colleziona la maggior partedelle riviste e dei quotidiani sportivi italiani, dal primo numero delloSport Illustrato alla raccolta della Gazzetta dello Sport, al Littoriale/Corriere dello Sport. La Biblioteca, grazie alla convenzione con ilMinistero per i Beni e le attività culturali e all’attuazione del progettodi catalogazione partecipata nell’ambito del Servizio bibliotecarionazionale, ha reso accessibile via Internet il Catalogo del propriopatrimonio librario; è quindi possibile consultare il Catalogo in lineanel Servizio Bibliotecario Nazionale tramite il sito Internet del PoloSBN del Comune di Roma all’indirizzo http: //opacapitolino. caspur.it/search. php? id_bib=BS.

Per ulteriori informazioni sull’attività della Scuola dello sport consultare ilsito www.scuoladellosport.coni.it

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