■ Marco Sansiviero
C on l’approssimarsi delle imminenti elezioni amministrati-
ve i cittadini di Centola saranno chiamati ancora una volta
ad esprimere il proprio consenso per dare vita alla compagine
che governerà il nostro Comune nel prossimo quinquennio.
Il Movimento “Il Paese che Vorrei”, in vista di questo impor-
tante appuntamento, vuole mettere a disposizione della colletti-
vità le proprie risorse, le proprie energie e le proprie idee per la
costruzione di un percorso politico-amministrativo nuovo, con-
creto e fattivo, che speriamo riesca a ridare fiducia e speranza
ai cittadini del Comune di Centola.
Siamo convinti che una nuova proposta amministrativa per il
nostro comune potrà essere seria solo se sarà capace di mettere
al centro della discussione, del confronto e dell’azione politica
tutte le problematiche legate al turismo, in quanto è dal turismo
che dipendono le sorti di tutti: siano essi imprenditori, lavora-
tori dipendenti, artigiani, professionisti, commercianti, giovani,
pensionati, cittadini comuni. Si renderà necessario, anzi indi-
spensabile, che la futura amministrazione lavori insieme ai
cittadini, fianco a fianco con gli imprenditori e di concerto con
le associazioni per dare vita ad una nuova stagione di parteci-
pazione e condivisione d’intenti.
Questo è l‟unico modo per superare le gravi difficoltà del
momento e le sfide che saremo chiamati ad affrontare se vo-
gliamo che Palinuro ritorni a giocare un ruolo di traino e di
primo piano nello scenario turistico cilentano, riappropriandosi
di quella leadership e di quella fama di “Perla del Cilento” che
un tempo gli apparteneva.
Tutto ciò si può raggiungere solo attraverso la partecipazione
attiva delle associazioni di categoria, e grazie alla creatività
delle singole frazioni. Scelte e decisioni, dunque, non dovranno
essere più privilegio assoluto ed esclusivo della politica alla
quale spetterà invece il compito di tracciare le linee guida per
lo sviluppo e di coordinare le azioni d’intervento.
La nostra proposta, che in grandi linee viene qui presentata,
ha quindi l’obiettivo di promuovere l’affermazione di un siste-
ma turistico integrato e moderno, con elevati e diffusi standard
di qualità, che sia capace di esaltare l’estrema diversificazione
dell’offerta che il nostro territorio propone, dalla costa all’in-
terno.
Il ciclo turistico cominciato negli anni „60 produce oggi risul-
tati assai deludenti perché non è mai stato accompagnato nel
tempo da un’adeguata valorizzazione dei luoghi, dalla promo-
zione e commercializzazione dei territori e da un costante e
progressivo percorso di formazione volto alla qualificazione
delle figure professionali (e quindi alla qualità dei servizi e
dell’accoglienza). Ciò che è puntualmente mancato nelle passate amministrazioni è
stato il senso della partecipazione che, unitamente all’egocentri-
smo di taluni nostri politici, ha avuto la conseguenza di un insuffi-
ciente coinvolgimento del tessuto produttivo, del mondo delle
Associazioni e della cittadinanza intera.
Ciò che invece è mancato nel corso di quest‟ultima amministra-
zione è stata l’azione di governo da parte di un’amministrazione
che in quanto a coinvolgimento del tessuto imprenditoriale vanta
un record assoluto in termini di presenza tra le proprie fila di ope-
ratori turistici.
E‟ corretto dunque immaginare per il futuro che l‟azione pubbli-
ca riprenda a svolgere, di concerto con tutti gli attori coinvolti,
l’indispensabile compito di fare da volano per una filiera turistica
che pensi i propri investimenti intorno ad un disegno generale di
sviluppo CONDIVISO con tutte le forze in campo: imprenditori,
lavoratori, forze sociali, associazioni e cittadini.
E’ proprio per queste ragioni che, il punto di partenza della
nostra azione (se i cittadini daranno forza alle nostre proposte at-
traverso il loro consenso elettorale), sarà innanzitutto la costituzio-
ne di un GRUPPO TURISMO, costituito dalle rappresentanze
del mondo dell’associazionismo (operatori turistici, commercian-
ti, operatori portuali e della pesca, operatori culturali, pro-loco,
etc.). Il gruppo così costituito avrà la responsabilità di concorrere,
di concerto con l’Amministrazione Comunale nelle figure del Sin-
daco, e degli Assessori competenti, al disegno generale di svilup-
po ed alla definizione delle scelte di indirizzo strategico che ri-
guardano la gestione, la fruizione, la qualità e la promozione
dell’intera offerta turistica del Comune di Centola.
In una logica partecipativa ed in una visione d‟insieme è assolu-
tamente indispensabile superare il modello chiuso, frammentario e
poco soddisfacente di intervento scoordinato e non programmato
sino ad oggi portato avanti dalle varie amministrazioni.
(Segue a pagina 5)
IL TURISMO AL CENTRO DELL’AZIONE POLITICA
Una nuova stagione di partecipazione e condivisione d’intenti
affinché Palinuro ritorni ad essere nuovamente “La Perla del Cilento”
Per entrare in contatto con il movimento
Facebook:
http://www.facebook.com/movimentoilpaesechevorrei
Recapiti telefonici:
3476564709 - 3471846054
Centola, 29 gennaio 2012
2 Il Paese che vorrei
2 milioni per lo sviluppo della costa il tempo dei veti e delle opportunità mancate è finito!
■ Raffaele Greco
I n ballo ci sono quasi 2 milioni di euro, e niente
scuse! Due milioni di euro per cominciare a cam-
biare il volto al Comune di Centola e della costa del
Cilento creando nuove fonti di reddito e posti di la-
voro. Da dove arrivano? Dall’Europa! Sgombriamo
così il campo dalle castronerie dei professorini e tut-
tologi che negli anni si sono ricoperti di vessilli ed
incarichi mentre le opportunità offerte dai fondi
strutturali europei se le sono fatte scivolare addosso
o le hanno perse senza risponderne, politicamente
s’intende, di fronte ai cittadini.
Anche questa volta, badate, le capacità dei nostri
fenomeni della politica locale sono messe alla pro-
va: i due milioni non ci cadranno addosso ma biso-
gna essere bravi ad andarseli a prendere.
POSTILLA: il tema dei fondi europei mai richie-
sti, per non parlare di quelli ottenuti, non spesi e
persi, dovrebbe indurre tutti, da solo, a farsi delle
domande sul perché questo comune non riesce a
ripartire.
Non c’è tempo da perdere: entro il 20 marzo
2012, questi soldi, o ce li prendiamo o li perdia-
mo.
I fondi in questione sono quelli del FEP 2007-
2013, il Fondo Europeo per la Pesca. La misura è la
4.1, destinata a finanziare Piani di Sviluppo Locale
in grado di mettere in moto le economie delle aree
costiere favorendo gli investimenti delle imprese
della pesca e del turismo in sinergia con gli enti lo-
cali.
Gli interventi programmabili sono numerosi, tra l’al-
tro, il finanziamento, ripeto, fino a due milioni di
euro, è a fondo perduto (insomma, i soldi ce li rega-
lano!). Quello che si può fare rende estremamente
appetibile il boccone: possono essere programmati,
infatti, la messa in rete dei nostri prodotti della pe-
sca e dell’agricoltura, la valorizzazione delle attività
extra-alberghiere, la costruzione di imbarcazioni per
l’attività di pesca-turismo e mezzi navali per visite
guidate, attività di promozione dell’offerta turistica,
ricreativa e culturale del territorio, l’attivazione di
corsi di formazione per i giovani nel settore della
pesca e del turismo, l’attivazione di scambi e coope-
razione tra gli operatori locali e forestieri della pesca
e del turismo.
Questi sono solo pochi esempi degli interventi che
il bando FEP consente di realizzare.
Insomma, il piatto è ricco sì, ma per abbuffarci
dobbiamo essere bravi!
Ed essere bravi significa, prima di tutto, uscire
dall’isolamento istituzionale che ci ha tenuti fuori
dalle scelte che contano negli ultimi anni e che ha,
almeno per il momento, compromesso lo sviluppo
locale.
Come intervenire? Già da due settimane in quel di
Agropoli e Castellabate gli amministratori di quei
territori si stanno attrezzando per dare vita ad una
bozza di accordo e sottoscrivere, come richiesto nel
bando FEP misura 4.1, l’accordo di partenariato per
creare il Gruppo di Azione Costiera (detto più sem-
plicemente GAC) che deve occuparsi della elabora-
zione e presentazione del Piano di Sviluppo Locale.
Dubito, e mi auguro con tutto il cuore qualcuno mi
smentisca, che qualcuno dei Nostri abbia già preso
parte ai lavori!
Il Gruppo di Azione Costiera è un passaggio ob-
bligato per avere il finanziamento: si tratta di una
aggregazione di enti locali, imprese della pesca e del
turismo nonché altri soggetti privati attivi sul territo-
rio nel settore ambientale, economico, culturale e
sociale, chiamati ad una cooperazione costruttiva
per elaborare il Piano di Sviluppo Locale.
Non c‟è tempo da perdere, il 20 marzo 2012 è vi-
cino, e questa è una delle ultime occasioni per offri-
re al territorio un barlume di speranza per il rilancio
economico e produttivo. Il mio è un appello accora-
to ad amministratori, imprenditori, operatori del tu-
rismo e della pesca a prendere parte ai lavori per
l’accordo di partenariato ed elaborazione del piano.
Il tempo delle scuse, del benaltrismo, dei veti, il
tempo dell’inettitudine, è finito. Le opportunità in
tutti questi anni ci sono passate davanti agli occhi e,
in troppi casi, un pò per l’incapacità, un pò per i veti
interessati di pochi podestà le abbiamo perse. Con
ricadute gravissime per tutta l’economia locale. Ora,
3
■ Antonio Fedullo
D opo mesi di silenzio e di giochi sottobanco,
finalmente vengono allo scoperto gruppi e
gruppetti capitanati da faccendieri vari che in nome
di un famigerato rinnovamento, organizzano incontri
per riscuotere consensi e reclutare nuove leve da
inserire nelle liste da presentare nell’imminente
campagna elettorale. La scelta del candidato “tipo”
avviene secondo un criterio ormai ben collaudato:
famiglia e parentela numerosa, purché poi non
pensi con il proprio cervello. Il solito comitato d‟affari è già in piena attività:
amministratori ed ex amministratori, il medico, l’av-
vocato, il tecnico, il faccendiere, il professionista in
genere, il prestanome, lo speculatore edilizio. Una
sorta di P2 locale che fa e disfà liste, organizza
gruppi e gruppetti, determina maggioranze, per poi
rapportarsi con “ambienti” extra comunali, per in-
vestimenti speculativi, soprattutto nel settore edili-
zio, che vanno a incidere negativamente sull’intera
collettività.
Questa tornata elettorale è diversa dalla altre. Il
cittadino onesto pretende un reale cambiamento,
vuole un vero rinnovamento della politica. I gruppi
costituiti ad hoc hanno poca credibilità. Servono per
ingannare l’elettore e raccogliere qualche consen-
so, ma alla fine l’imbroglio viene scoperto. Infatti,
qualcuno di questi quando si costituì, inneggiava al
totale rinnovamento delle liste: “tutti nuovi, tutti
nuovi”, oggi (sostengono) “tutti nuovi, ma il candi-
dato Sindaco un politico d’esperienza che in caso di
vittoria sa dove mettere le mani”. Così sono inizia-
ti i primi scontri e le prime defezioni.
In tutto ciò gli ex DC del PD e gli ex DC dell‟UDC
sono i veri artefici di una regia occulta di gruppi e
gruppetti, per bloccare la nascita di una vera alterna-
tiva. Litigano litigano, ma alla fine troveranno l’in-
tesa per la scelta del loro candidato Sindaco. Nel
frattempo, però, inciuciano anche con esponenti del-
la fazione politica avversaria (si fa per dire), per
raggiungere un accordo elettorale così per poter
completare (in caso di vittoria) il processo di spar-
tizione del territorio, iniziato negli anni ‟70-‟80 e
continuato negli anni ’90 con l’approvazione di un
P.R.G. truccato che tutela solo interessi speculativi
privati, penalizzando, ancora una volta, i cittadini e
l’economia sana e produttiva.
Intanto il nostro comune continua ad arretrare. Il
declino del turismo e di Palinuro è ormai inarresta-
bile. C’è urgente bisogno di politiche adeguate che
invertano la rotta. Perciò non possiamo più riaffi-
darci ad una componente politica, irresponsabile e
affaristica, che per quindici anni ininterrotti ha am-
ministrato a proprio piacimento, causando gran par-
te dello sfascio del nostro comune. E neppure all’at-
tuale maggioranza amministrativa che tra vicissitu-
dini interne e defezioni varie è morta prima di na-
scere. Scontri violenti ed accuse reciproche su inte-
ressi privati da tutelare tra Sindaco e componenti di
maggioranza che sono sfociate nelle dimissioni di
alcuni, passati poi all’opposizione, e di altri invece,
defilati furbescamente, pensando cosi di essere im-
muni da responsabilità su quanto sia avvenuto in
questi ultimi anni. Un’amministrazione retta, molto
spesso, con il solo voto di un componente eletto tra
le file della minoranza.
In cinque anni se ne sono viste di tutti i colori. Im-
piegati comunali contro il Sindaco, senza esclusione
di colpi: esposti e denunce reciproche. Risale a po-
chi giorni fa l’ultimo round tra Sindaco e tecnico
comunale. Uno scontro senza precedenti, uno spetta-
colo indecente. Per cinque anni è stata paralisi totale
anche delle ordinarie attività amministrative. Una
simile amministrazione in simili condizioni che cosa
poteva realizzare? che cosa si poteva attuare in un
clima cosi avvelenato? non era meglio dare subito le
dimissioni?
Intanto è trascorso inutilmente altro tempo prezio-
so. La crisi avanza anno dopo anno. Il turismo, unica
fonte di sostentamento, è in forte recessione. La sta-
gione turistica è ridotta ai minimi storici, insuffi-
ciente per assicurare la sopravvivenza delle imprese
e soddisfare i primari bisogni dei nostri concittadini.
Pochi anni fa, un quotidiano pubblicò i dati di una
statistica, nella quale Centola risultava, assieme ad
altri comuni della Provincia di Salerno, con il
più basso reddito pro capite. Molte sono le
(Segue a pagina 5)
ALCUNI DI ESSI FURONO ELETTI CIRCA MEZZO SECOLO FA
DOPO I DISASTRI CAUSATI ASPIRANO AD UNA NUOVA RIELEZIONE
Il Paese che vorrei
4 Il Paese che vorrei
IL PAESE POSSIBILE, UNA FIABA REALE…
■ Aniello D’Angelo
C on l’approssimarsi della nuova tornata eletto-
rale, che vedrà una nuova classe dirigente, per
il comune di Centola, per i prossimi cinque anni, c’è
un rischio di negatività che dovrebbe essere immu-
nizzata sul nascere: il rischio endemico dello scolla-
mento, da parte della maggioranza delle persone,
verso una politica attiva e partecipata, di una respon-
sabilità delegata ad altri, con le inevitabili lamentele
per ciò che non risponde alle aspettative.
La crescita di un territorio è, senza dubbio, l‟unio-
ne delle forze e delle competenze, a servizio del be-
ne comune, libera da campanilismi e personalismi,
con l’obiettivo unico della crescita e dello sviluppo,
in ogni ambito sociale.
Affinché questo possa realizzarsi, c‟è un punto di
partenza comune, a mio parere, rappresentato dal
concetto di legalità, prerogativa essenziale per uno
sviluppo oggettivo, senza tornaconti di parte.
Nei discorsi di circostanza elettorale si sente spes-
so ripetere questi concetti, mentre la storia registra
azioni contrarie e conseguenti arretratezze, che im-
prigionano un territorio in una fase di stallo econo-
mico e culturale.
Le amministrazioni che si sono avvicendate, in
questo ultimo trentennio, hanno visto l’impegno di
persone che si sono spese con ogni loro energia, per
un decollo dignitoso di questo territorio; a loro va un
merito ed un plauso, pur tra tante difficoltà derivanti
da una crescente crisi economica nazionale, che ve-
de i comuni sempre più soli, nell’affrontare le emer-
genze, con le proprie risorse economiche.
Nonostante ciò, non sempre lo sforzo è risultato
sufficiente, per aumentare il livello di crescita eco-
nomica e culturale di questo territorio, in modo pro-
porzionale alle sue potenzialità naturali.
Tanto, dovrebbe far emergere una coscienza col-
lettiva di uno sforzo maggiore e partecipato, che ab-
bia come scopo primario lo sviluppo e la rinascita di
un motore trainante come Palinuro, per le realtà ter-
ritoriali che gravitano intorno.
Perché ciò si realizzi, è necessario ripartire da un
concetto di legalità che accomuna l’intera comunità
sociale, che in tal modo mira a difendere la propria
terra da eventuali speculazioni o conquiste, da parte
di forze illegali.
Partecipazione e legalità potrebbero essere un otti-
mo timone (tanto per restare in tema), per un inizio
di ripresa e risalita, verso un benessere che si riflette
su molti e non su pochi.
La partecipazione, gratuita e disinteressata, potreb-
be essere l’espressione più completa di tutte le fasce
sociali, delle competenze e dei bisogni di ognuno,
per la realizzazione di una gestione comunitaria del
proprio territorio.
Una politica attiva, fatta di cittadini protagonisti, che
hanno a cuore la crescita del futuro, per le genera-
zioni a venire.
Una politica che sia espressione delle donne
(troppo assenti e schiacciate da una immagine di-
storta di maschilismo di potere), dei giovani, degli
operai, dei pescatori; prima che dei grandi imprendi-
tori economici.
Una politica che dia voce alle categorie più svan-
taggiate; che trovi la sua ricchezza nelle idee che
vivono sommerse e soffocate, delle intelligenze si-
lenziose e dell’arte soffocata.
Una politica che abbia il coraggio di guardare
avanti e non affossarsi solamente nella propria me-
moria storica, pur se preziosa.
Una politica che segua il passo delle grandi sfide
innovative di una globalizzazione inevitabile; che
trovi il coraggio di rimettersi in gioco, forse già in
ritardo, rispetto a realtà territoriali confinanti.
C‟è una sfida necessaria da mettere in atto, lontana
da ogni personalismo ed illegalità: è la sfida dell’u-
nione di tutte le forze e di tutte le competenze, per
una “cordata di salvataggio”, per evitare che la nave
affondi, inesorabilmente.
5 Il Paese che vorrei
IL TURISMO AL CENTRO DELL’AZIONE POLITICA
E‟ per questa ragione che intendiamo collocare al centro
della nostra proposta turistica alcuni temi-chiave: il ruolo
dell’impresa, la qualità dell’accoglienza e dei servizi ad essa
collegati, la programmazione, la formazione e la messa in rete
delle informazioni, prevedendo, a questo fine, un complesso di
interventi mirati ad ottenere la nascita di un Sistema Turistico
Locale Coordinato in grado di formulare proposte autonome
ma al tempo stesso legate al territorio cui facciamo parte, con-
vinti del fatto che la moderna competizione turistica si fonda
sul concetto di “Destinazione” che, nel nostro caso, non può
prescindere dal territorio del Parco Nazionale del Cilento.
Premesso che le iniziative da noi individuate dovranno fare i
conti con una grave crisi economica, ma soprattutto con una
situazione di bilancio comunale vicina al dissesto finanziario,
riteniamo comunque che le fonti di finanziamento necessarie
per realizzare i singoli interventi siano varie in quanto diverse
sono le Istituzioni Pubbliche alle quali attingere (Regione,
Provincia, Camera di Commercio, Ente Parco, etc.).
Seppur diverse sono le fonti di finanziamento, non
per questo deve essere frammentata la progettualità (come sino
ad oggi è stato puntualmente fatto). I diversi fondi a disposi-
zione dovranno essere utilizzati secondo una logica di coordi-
namento e di redditività sia in termini di valore aggiunto
apportato che di ricchezza prodotta a vantaggio del territorio.
Per incrementare la nostra competitività è necessario
aprirsi al mercato, riposizionare la nostra immagine e rivedere
la nostra proposta in termini di prodotto e offerta, ripartendo
dalla corretta individuazione dei tratti distintivi e dai punti di
forza del nostro territorio, dalla nostra storia e dalla nostra
cultura. Noi abbiamo cos’ individuato, e proponiamo, 9 aree
tematiche d’intervento:
1) I servizi e l’offerta turistica
2) La natura e l’ambiente
3) La subacquea
4) L’enogastronomia
5) La cultura ed il mito
6) Il congressuale
7) La promozione, la comunicazione e l’internet
8) Gli eventi
9) La formazione
E’ da questi 9 punti strategici che partiranno le nostre
proposte concrete per rilancio turistico di Palinuro e dell’intero
Comune di Centola, attraverso un confronto ed una discussio-
ne aperta a tutte le forze sane che vorranno concorrere insieme
a noi a riempire di contenuti ogni singola area tematica.
Con le straordinarie bellezze ambientali e naturalisti-
che che la natura ci ha regalato, è da stupidi rinunciare al be-
nessere che potrebbe derivare da una gestione intelligente,
organizzata e, soprattutto, sostenibile delle risorse di cui di-
sponiamo.
Siamo convinti che il nostro territorio ce la possa an-
cora fare e per questo ci impegneremo affinché quello che oggi
può apparire come un sogno irraggiungibile, diventi presto una
splendida realtà.
persone ridotte a vivere sulla soglia di povertà, giovani
costretti ad emigrare, chiusura di attività commerciali,
fallimento di importanti strutture turistiche. Una politica
irresponsabile che ha ricondotto l’intero comune alle
condizioni economiche e sociali degli anni ’40. Palinu-
ro, un’importante centro internazionale, per la sua voca-
zione turistica, per l’inestimabile patrimonio storico, cul-
turale ed ambientale; per anni spinta propulsiva dell’inte-
ro comprensorio, oggi ridotta tra le ultime località turisti-
che del Cilento.
L‟alibi della crisi non li giustifica. Località turistiche,
non molto lontane da noi: Acciaroli prima Castellabate
poi, hanno dimostrato come si fa turismo, pur non aven-
do le potenzialità possedute dal nostro paese.
Intanto, in questo triste scenario, i nostri politicanti,
aspirano ad una nuova rielezione: chi da Sindaco chi da
consigliere comunale, convinti di aver governato bene,
nonostante lo sconquasso amministrativo di cui si sono
resi responsabili. Bella faccia tosta!
L‟attuale Sindaco, insieme a qualche altro consi-
gliere, fu eletto la prima volta nel lontano 1975, cir-
ca mezzo secolo fa. Ininterrottamente si è alternato
tra maggioranza e opposizione: prima assessore,
poi Sindaco, poi Consigliere comunale, ancora Sin-
daco, poi consigliere comunale, oggi ancora Sinda-
co. Beh! dopo circa 37 anni, quale artefice di fatti e
misfatti, della vita politico-amministrativa del co-
mune di Centola, non può venirci a raccontare che
non ha responsabilità dello sfascio amministrati-
vo, del nostro territorio e della nostra economia. E
come pure di tutti gli altri, della passata amministra-
zione, (ex Sindaco in testa) che pur ricoprendo im-
portanti incarichi istituzionali alla Provincia, alla
comunità Montana, al Parco Nazionale del Cilento e
Vallo di Diano, al Consorzio degli acquedotti del
Cilento, all’ASL ecc… ecc… non sono stati capaci,
o meglio sono stati molto più attenti a curare ben
altri interessi, anziché quelli della nostra cittadinan-
za. A questo punto è d’obbligo una riflessione: per-
ché dovremmo continuare ancora a votarli? Ci diano
una risposta. Approfitto, per rinnovare l‟appello alle associazioni
culturali, alle associazioni di categoria, ai comitati, a tutti
quei raggruppamenti e a quelle persone che non si identi-
ficano più con i maneggioni della politica locale, per
avviare un nuovo percorso politico-amministrativo unita-
rio, per rilanciare il nostro paese e contrastare i disegni
speculativi che questi si apprestano a rimettere in moto.
(segue dalla prima pagina) ■Marco Sansiviero
DOPO I DISASTRI CAUSATI
(Segue da pagina 3) ■ Antonio Fedullo
6
IL PAESE CHE VORREI…
“Per una NUOVA proposta politica alle prossime elezioni amministrative”
Vorrei un paese dove i sindaci e gli amministratori di ieri e di oggi, veri responsa-
bili del decadimento attuale, capiscano che è arrivata l’ora di farsi da parte per consentire
così il rinnovamento e la rinascita del nostro comune, attraverso un nuovo Sindaco ed una
nuova amministrazione.
Vorrei un paese dove ognuno possa esprimere il proprio voto liberamente e senza
essere sottoposto a ricatti.
Vorrei un paese dove la legalità rappresenti il principale valore a difesa del territo-
rio, contro le aggressioni e le infiltrazioni della criminalità organizzata.
Vorrei un paese dove il turismo ritorni ad essere l’elemento trainante per lo svilup-
po e la crescita.
Vorrei un paese dove tutte le associazioni possano svolgere le proprie attività in
piena autonomia e senza continui condizionamenti politici.
Vorrei un paese in cui ognuno possa esprimere liberamente il proprio pensiero sen-
za essere sottoposto alla diffamazione di chi vigliaccamente, nascondendosi dietro l’anoni-
mato, diffama attraverso volantini anonimi, condizionando così il libero svolgimento della
vita democratica della nostra comunità.
Vorrei un paese dove i bambini abbiano una scuola moderna e sicura per studiare.
Vorrei un paese dove i giovani, per lavorare e realizzarsi, non siano costretti ancora
oggi ad emigrare.
Vorrei un paese in cui le donne diventino le vere protagoniste della vita politica e
amministrativa.
Vorrei un paese in cui le risorse culturali e ambientali siano valorizzate e tutelate, al
fine di farle diventare un bene prezioso e imprescindibile per lo sviluppo economico, socia-
le e culturale.
Vorrei un paese in cui vi fossero adeguate strutture pubbliche sufficienti a soddisfa-
re le esigenze di tutti coloro che desiderino praticare attività sportive, ricreative e culturali.
Vorrei un paese di pace, un paese unito, un paese moderno, ma al tempo stesso for-
temente legato ai valori della propria tradizione.
Il Paese che vorrei