La chiesa universaleChiesa cattolica: due istanze: il papato
(Vaticano I) e il collegio episcopale (Vaticano II)
Chiese orientali: struttura sinodale-episco-pale: la chiesa universale è la comunione delle chiese locali che celebrano l’eucaristia con il loro vescovo.
Il vincolo giuridico: un concilio universale; Roma l’istanza ultima (non prima, non l’unica) cui appellarsi – arbitro delle questioni circa la comunione ecclesiale universale
Chiese della Riforma: nessun capo visibile, solo il capo invisibile, Gesù Cristo.
Chiesa Locale e Chiesa Universale
VescovVescovoo Collegio episcopaleCollegio episcopale
Le “radici”: Già il collegiocollegio dei DodiciDodici con/sotto Pietro Formano un gruppo di responsabili (un “ordo”) C’è un collegamento tra le varie comunità per
mezzo del legame tra gli apostoli. La questione dei “gentili” che si fanno cristiani
(circoncisione o no?). Dibattito aspro (Gal 2,11-16). Decisione solenne da parte dell’assemblea apostolica di Gerusalemme (At 15,28).
Dal II secolo:
La chiesa, tutta intera una, non e’ in piu’ frammenti separati ma
forma un tutto unico il cui legame e’ l’unione dei
vescovi. Cipriano di Cartagine
Come?: i Sinodi (“camminare insieme”) locali e regionali (ogni anno o due).
Oggi: riscoperta delle Conferenze episcopali.
LGLG 23: riscoperta del ministero episcopale colle-colle-gialegiale: l’unione collegiale appare anche nelle l’unione collegiale appare anche nelle mutue relazionimutue relazioni dei singoli vescovi con le dei singoli vescovi con le chiese particolari e con la Chiesa universalechiese particolari e con la Chiesa universale
Ogni vescovo ha una sollecitudine per la Chiesa universale:
rapporti di gemellaggiogemellaggio: scambio di presbiteri (fidei donum), teologi, aiuti materiali e spirituali.
Ogni vescovo è anello di collegamentoanello di collegamento: rappresentarappresenta i fedeli fedeli della sua diocesidella sua diocesi di fronte
alla Chiesa universale rappresenta la Chiesa universalerappresenta la Chiesa universale nella Chiesa
particolare.
Collegio episcopale presiedutoCollegio episcopale presieduto PapaPapa
LG 23:LG 23:
Pietro e i suoi successori sono il perpetuo perpetuo e visibilee visibile principio e fondamentoprincipio e fondamento
dell’unitàdell’unità sia per i vescovi
sia per la moltitudine dei fedeli.
Ministero “petrino” = successione personale (il papa è Petrus ipse = Leone Magno)
“Primato” = preminenza di Pietro nel collegio apostolico.
Che ministero svolge il vescovo di Roma?
“presiede nella caritàcarità” (Ignazio Antiochia) = la sua primazialità lo fa garantegarante della piena vitalitàpiena vitalità dei legami tra le chiese, perché si ascoltino, si aiutino, si interpel-lino a vicenda come chiese-sorelle
vigila sull’unitàunità e autenticitàautenticità della fedefede apostolica, come Pietro fu il primo con-fessore e il testimone autorevole cui far riferimento (1Cor 15,5).
Uno specchietto
riassuntivo:
è VERAVERA CHIESA ma non è TUTTATUTTA la CHIESA
EUCARISTIAEUCARISTIA e presidenza del PRESBITEROPRESBITERO PRESBITERIOPRESBITERIO
presieduto dal VESCOVOVESCOVO
COLLEGIO COLLEGIO EPISCOPALEEPISCOPALE presieduto dal vescovo di Romavescovo di Roma
COMUNITÀ ECCLESIALI DELLA RIFORMA
CHIESE APOSTOLICHE ORTODOSSE
il pluraleil plurale
patologicopatologico
““chiese”chiese”
Dato di fatto:
Unità professata eDivisioni sperimentate: esistono più
confessioni cristiane.
Cambio di atteggiamento oggi tra i cristiani:
da: eliminazione di chi deviaa: unificazione dei separati.
Eresie e scismiDivisione è nella interpretazione della verità
salvificaUna fazione nega all’altra la sostanziale fedeltà
alla tradizione
EresiaEresia = hairesis “scelta” = accentuazione di accentuazione di un aspetto particolare della veritàun aspetto particolare della verità a scapito dell’insieme delle verità.
Divisione: un gruppo rifiuta di riconoscere gli altri come una manifestazione autentica della stessa religione cristiana
negarenegare una verità del patrimonio di fede della Chiesa crea poi una fratturafrattura nella comunione.
ScismaScisma = “divisione” lacerazione del tessuto di comunione per la
disobbedienzadisobbedienza o la contrapposizionecontrapposizione alla legittima autorità in materia legittima autorità in materia disciplinaredisciplinare
la diversitàdiversità sfocia in divisionedivisione per la pretesa di un gruppo di cristiani di pensarsi come la “vera chiesa” in alternativaalternativa e in separazioneseparazione dalle altre
scisma moderato = la nostra fazione è quella che meglio rappresenta la realtà di Cristo
estremo = è l’unica legittima del cristianesimo! Dalle separazioni nascono le diverse confes-
sioni = “confessio”: convinzione di fede
Le divisioni storicheLe divisioni storicheOggi = 200 diverse comunità cristiane, più o meno
distinte fra loro (vedi prospetto).
Un processo di separazione già nel NT: I seguaci di Gesù = setta interna alla religione
ebraica che crede al suo Rabbi come Messia di Dio = separazione dal giudaismo ufficiale.
50 circa = polemiche tra i giudeo-cristiani e i non ebrei (pagani) che si convertono al cristianesimo; un compromesso all’assemblea apostolica di Gerusalemme, ma non da tutti accettato.
le divisioni interne alla comunità di Corinto:
1Cor 3,4-9:
Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini?
Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso. Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere.
Primi scismi dottrinali:
• la data di Pasqua• sulla disciplina (validità dei sacramenti) • e la vita ascetica (donatismo, novazianesimo)
Tre grandi fratture, dopo il riconoscimento pubblico della religione cristiana da parte dello stato romano:
dopo il Concilio di Calcedoniadopo il Concilio di Calcedonia (451): Motivo teologico: differenze sulla dottrina cristo-
logica (monofisimo-nestorianesimo). Così decisivo? Gli imperatori cristiani intervengono con le
legislazioni anti-ereticali per preservare l’unità ecclesiale, in quanto garante dell’unità imperiale.
Movente politico: si staccano le comunità del sud est dell’impero bizantino e dell’Egitto per una protesta contro l’imperatore (nel cui nome erano stati promulgati i decreti di Calcedonia!)
Nel sec. XX: dialoghi con esito positivo = “non sussistono differenze dottrinali riguardo a Cristo!”
Chi sono queste Chiese?Chiese vetero-orientaliChiese vetero-orientali o o pre-pre-
calcedonensicalcedonensi
Continuano a sussistere ancora oggi? Assiri Siriani Copti (d’Egitto) Malancari (Sud dell’India) Armeni Etiopi
Lo scisma di OrienteLo scisma di OrienteTra parte orientale e occidentale dell’Impero
Romano Preparato fin dall’VIII secolo Questioni politiche: nell’800 il papa consacra
imperatore il re franco Carlo Magno Rottura definitiva nel 1054: due questioni
teologiche: nell’Eucaristia va impiegato il pane azzimo? È legittima l’aggiunta latina al Credo: lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio?
Le chiese orientali negano le due coseDecretano la fine della comunioneSi definiscono “ortodosse” (della “retta dottrina”)
La interpretazione di V. Soloviev:
- C’è un’unica Chiesa di fatto;
- La divisione de jure è avvenuta per motivi politici;
- Il simbolo della divisione è il Filioque;
- La realtà della divisione è il Papa.
Lo scisma di occidenteLo scisma di occidenteMovimento di riforma del XVI sec: Martin Lutero Ulrico Zwingli Giovanni Calvino.Motivi: eliminare gli squilibri medievali rimasti nella
Chiesa (indulgenze – ambiguità nella pratica sacramentale)
Obiettivo: “Re-formare” = ricondurre la chiesa alla sua buona forma antica.
Circostanze politiche: i principi “protestanti” non rinnovare la Chiesa ma farne delle altre.
• sforzi religiosi e politici (dieta di Augusta 1530 e pace di Augusta 1555) non fermano le guerre di religione
Lo sbriciolamento progressivo delle chiese della riforma:
• ulteriori spaccature intestine al protestantesimo, nonostante gli sforzi unificatori (colloqui di Marburgo 1529)
Lutero e Calvino patroni di nuove confessioni: luterana e calvinista/riformata.
In Inghilterra: per motivi politici (Enrico VIII - 1534) si forma la Ecclesia anglicana.
Nel mondo anglosassone ci sono progressive frammentazioni: Metodisti, Pietisti, Battisti, Quaccheri, Esercito della Salvezza (vedi il prospetto)
tutte raccolte sotto il nome di Chiese libere
XX sec. = anche le divergenze etiche sono causa di scisma e di eresia etica.
Ad esempio all’inizio degli anni ’80 le organizzazioni mondiali protestantiorganizzazioni mondiali protestanti hanno escluso alcune delle loro chiese membre: le Comunità bianche del Sudafrica, che sostenevano l’apartheid.
In seguito ai due ultimi Concili Vaticani, altri due scismi:
Dopo il Vaticano I: la chiesa vetero-cattolica
Rifiutarono la definizione dell’infallibilità papale
1871: I. von Döllinger a Monaco 1873: T.H. Reinkens è il loro primo vescovo, 1889: l’Unione di Utrecht = riunione delle
chiese nazionali autonome da Roma.Dopo il Vaticano II: i seguaci del vescovo
ultra-tradizionalista Lefebvre (?)
Il plurale patologico: le chiese divise
Esasperazione degli Esasperazione degli aggettiviaggettivi confessionali confessionali: Cristiani ortodossi = conservano la fede rettafede retta
(tradizione) Cristiani evangelici = conformi alla regola del regola del
VangeloVangelo (solo la Scrittura – niente tradizione) Cristiani cattolici = vocazione all’universalitàuniversalità
(con Pietro = unun pastore e unun ovile)
• L’aggettivo confessionale pesa di più del sostantivo “cristiano”
• Era un aggettivo di “separazione”, non un “accento”
L’avvio del movimento L’avvio del movimento ecumenicoecumenico
Il termine “ecumenismo”:Oikuméne = “terra civilizzata - abitata”Nell’antichità le dottrine “ecumeniche” = quelle
vincolanti per tutti i cristiani.1919: l’arcivescovo luterano di Svezia Nathan Nathan
SoderblomSoderblom è il primo a utilizzare il termine in senso tecnico
“L’ecumenismo è l’impegno della cristianità lacerata a trovare vie per un superamento conciliante
delle divisioni”.dalla prima metà del sec. XX, s’intende per
ecumenismo la sintesi degli sforzi teologici, spirituali e organizzativi per conseguire l’unità visibile dei cristiani.
1910: data alla quale si fa di solito risalire la nascita del movimento ecumenico. In quell’anno a Edim-burgo si tenne la Conferenza delle società missio-narie, una riunione di associazioni protestanti che aveva lo scopo di coordinare l’attività missionaria delle Chiese protestanti, in seguito alla constatazione dei danni causati alla missione dalla divisione tra le Chiese.
• A Edimburgo non erano stati invitati né cattolici né ortodossi, tuttavia durante la seduta conclusiva un metodista inglese disse: «Aspetto con impazienza il giorno in cui avremo una conferenza nella quale ortodossi e cattolici romani potranno discutere con noi le questioni che riguardano il servizio di Cristo». Un’affermazione rivoluzionaria per l’epoca!
• Amsterdam 1948: Prima Assemblea del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC)
• Obiettivo = chiamare tutte le chiese a raggiun-gere l’unità visibile nell’unica fede e nell’unica Eucaristia.
• Nel frattempo = il CEC è un’espressione prov-visoria di quell’unità e il luogo di incontro e col-laborazione tra le chiese.
• Sede a Ginevra – comprende 314 chiese (anche nazionali) di diverse tradizioni
• Chiesa cattolica, non ne fa parte, ma dal 1965 ha contatti regolari con il CEC mediante un gruppo di lavoro congiunto.
Qual è il punto di avvio ufficiale dell’ecumenismo cattolico?
Ancora nello schema di preparazione di LG:
“la chiesa cattolica romana è è il corpo mistico di Cristo e solo quellasolo quella lo è ed ha il diritto di essere chiamata chiesa”
Schema definitivo al n. 8 di LG:
La Chiesa di Cristo sussistesussiste nella chie-sa cattolica…
storicamente si è conservata (per tutti i cristiani) nella chiesa cattolica la pienezza dei mezzi voluti da Cristo per la salvezza.
Parecchi elementi di verità e santifica-Parecchi elementi di verità e santifica-zionezione si trovano “fuorifuori dai confini visibili” della Chiesa cattolica
Le Chiese apostoliche ortodosse e le Chiese apostoliche ortodosse e le comunità ecclesiali della Riformacomunità ecclesiali della Riforma = “lo Spirito se ne serve come strumenti di strumenti di salvezzasalvezza”.”.
Decreto del Concilio Vaticano II sull’Ecume-nismo: Unitatis Redintegratio:mai usa = scisma/scismatici – eresie/ereticimai usa = scisma/scismatici – eresie/eretici
Quali sono gli elementi di congiunzione:
• accettano la Sacra Scritturaaccettano la Sacra Scrittura• fede amorosa nella Trinità Divina (il fede amorosa nella Trinità Divina (il
Grande Credo)Grande Credo)• il Battesimo e anche altri il Battesimo e anche altri
sacramentisacramenti• hanno l’episcopato, celebrano hanno l’episcopato, celebrano
l’eucaristial’eucaristia• coltivano la devozione alla Madre di coltivano la devozione alla Madre di
DioDio• esiste una vera unione nello Spirito esiste una vera unione nello Spirito
santificatore santificatore (ad es. i martiri)
Perché l’unica Chiesa di Cristo
non è ancora unita?
A partire dalla Scrittura:A partire dalla Scrittura: EfesiniEfesini 4,3…conservate l’unità dello
spirito per mezzo del vincolo della pace. 4 Un solo corpocorpo, un solo SSpiritopirito, come
una sola è la speranzasperanza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra
vocazione; 5 un solo SignoreSignore, una sola fedefede, un solo battesimobattesimo. 6 Un solo Dio Dio
PadrePadre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti
ed è presente in tutti.
Dal testo di Dal testo di Efesini Efesini si evincesi evince:
il Fondamento trinitarioFondamento trinitario dell’unità: un solo Dio PadreDio Padre di tutti, un solo Signore (Gesù), Signore (Gesù), un solo SSpiritopirito
Qui c’è unità: nella fede trinitaria
i MezziMezzi per raggiungere l’unità: una sola fedefede, un solo battesimo, battesimo, un solo corpocorpo (= Chiesa)
Qui non c’è ancora unità “piena”: nella modalità di esprimere la fede
Quali sono i nodi attuali nodi attuali dell’ecumenismo?
Tre domande non hanno ancora una soluzione soddisfacente (ma proposte di soluzione sì!)
è possibile l’intercomunione eucaristica? Comunità della Riforma = SI
perché la Cena è il mezzo per essere uniti Cattolici e Ortodossi = NO
perché l’Eucaristia è il segno che siamo già uniti; non si può andare alla mensa del Signore fino a quando l’unità non è pienamente fatta.
Gli impedimenti si vedono negli altri 2 punti.
I ministri di tutte le Chiese si trovano nella successione apostolica?
Sono ministri legittimi se collegati alle origini apostoliche.
Per Cattolici e Ortodossi = alle comunità della Riforma manca la continuità della catena di imposizione delle mani, ovvero la successione apostolica di ministero (da apostoli a vescovi e successori…)
Proposta dei gruppi di studio misti, composti dai teologi di varie confessioni:
Ci può essere un permanere complessivo nella tradizione apostolica per quelle chiese (come la luterana) che per motivi storici all’inizio hanno abbandonato la successione episcopale?
Esiste un ministero supremo dell’unità nella Chiesa?
riconoscimento del ministero petrinoIl rifiuto non è riferito al fatto (si riconosce una
parola speciale di Gesù per Pietro = Mt 16,18-19 e Gv 21,15-19)
ma al modo di esercizio delle funzioni del Vescovo di Roma.
Questione: Comporta solo un primato pastorale (primus
inter pares nella carità e custodia della fede)? Ciò non fa problema…
o anche un primato giuridico nei confronti degli altri vescovi? Ciò fa problema!
La soluzione chiede: Ai non cattolici: chiarire se la tutela dell’unità
comprende che si riconosca una competenza (autorità) per chi ne è responsabile?
Ai cattolici: cercare (insieme agli altri) i modi dell’esercizio fattivo del ministero petrino che rispettino i principi:
Della sussidiarietà (es. i sinodi continentali) Della cattolicità (rispettare e promuovere le
diverse tradizioni) Della colleggialità (sobornost - conciliarità).
Circa il ministero di Pietroministero di Pietro come ministero di unità
Giovanni Paolo IIGiovanni Paolo II, Ut unum sint, Ut unum sint (1995): auspica che
si possano cercare, evidentemente insieme,
le formeforme secondo cui questo ministero di Pietro, potrà realizzarerealizzare un servizio di amore
riconosciuto dagli uni e dagli altri. È un compito immenso che non posso portare a
buon fine tutto da solo (nn. 95-96)
Ma quale Ma quale
unità ecumenicaunità ecumenica?
C’è in gioco l’idea di Chiesa del C’è in gioco l’idea di Chiesa del futurofuturo
Non più conversione di una Chiesa all’altraconversione di una Chiesa all’altra (il proselitismo, l’uniatismo…)(il proselitismo, l’uniatismo…)
Non più il ritorno dell’eretico all’ovileil ritorno dell’eretico all’ovile… è via inadeguata = la riunificazione delle
chiese come ritorno delle diverse comunità ritorno delle diverse comunità in senso alla chiesa cattolica romanain senso alla chiesa cattolica romana pensata come l’unica e vera chiesa
confonde “unità” con “uniformità” l’essere uniti con l’essere tutti uguali
I passi fatti dal CEC per “discernere” I passi fatti dal CEC per “discernere” un modello condiviso un modello condiviso
di Chiesa “unica e unita”di Chiesa “unica e unita”
Primo periodoPrimo periodo = fusione di tutti in una fusione di tutti in una ipotetica nuova chiesa indivisaipotetica nuova chiesa indivisa.
New DelhiNew Delhi (1961) = forma di unione organica forma di unione organica a livello localea livello locale (i cristiani svizzeri, rumeni…).
NairobiNairobi (1975) = comunione conciliare di comunione conciliare di chiese locali (riformata, copta, cattolica…)chiese locali (riformata, copta, cattolica…)
CanberraCanberra (1991) = modello dell’unità dell’unità nella diversità riconciliatanella diversità riconciliata (già J. Ratzinger)
accordo necessarioaccordo necessario, esplicitoesplicito e completocompleto circa il nucleonucleo delle verità fondamentali: Scrittura – il Credo niceno-costantinopolitano
tolleranzatolleranza delle differenze circa le formeforme dottrinali:
sono riconosciute dalle altre chiese come spiegazioni e sviluppi legittimispiegazioni e sviluppi legittimi, anche se non vincolanti per tutti
Così ad esempio la dichiarazione congiunta cattolico-luterana sulla giustificazione (Augsburg 1999).
Mutuo riconoscimentoMutuo riconoscimento = tutte le chiese tutte le chiese saranno in grado di riconoscere in ciascuna saranno in grado di riconoscere in ciascuna delle altredelle altre, la chiesa una, santa, cattolica e la chiesa una, santa, cattolica e apostolica nella sua pienezzaapostolica nella sua pienezza.
l’umiltà di lasciarsi direlasciarsi dire (nel dialogo) ciò che la “mia” tradizione ha trascurato.
L’identità confessionale della singola chiesaL’identità confessionale della singola chiesa è per sua natura relazionalerelazionale: ciascuna Chiesa si vede riconsegnare dalle altre la propria riconsegnare dalle altre la propria identità confessionaleidentità confessionale non come patologica, ma nella fisiologia dell’unità.
Le differenze rimangono, ciò che non c’è più è il loro carattere “separante”.
Questa pienezza di comunione si esprimerà a si esprimerà a livello locale e universale in livello locale e universale in forme di vita e forme di vita e di azione conciliaridi azione conciliari (Canberra 1991)
Esempi di una comunione già realizzata di comunione già realizzata di diverse tradizioni riconciliatediverse tradizioni riconciliate: le Comunità ecumeniche di Taizé, Bose…
UnitàUnità non è uniformità monolitica, ma riccaricca DiversitàDiversità “legittima”“legittima” delle tradizioni locali =
inculturazioneinculturazione (riti, usanze, modelli organiz-zativi), pluralismopluralismo (lingue liturgiche, teologia)
per “promuovere” l’unità è necessario pro-muovere la diversità
per i vincoli visibilivincoli visibili dell’unità cattolica: una certa uniformità è necessarianecessaria affinché l’unitàl’unità non sia solo mistica, invisibile e non verificabile verificabile nella storia = i pastori e i sacramentinella storia = i pastori e i sacramenti
Il criterio di fondo: “Nelle cose necessarie uni-tà, in quelle secondarie libertà, in tutte carità”.
Le vie dell’ecumenismoLe vie dell’ecumenismo
L’ecumenismo spiritualeL’ecumenismo spirituale: la preghiera ecumenicapreghiera ecumenica
“La porta dell’ecumenismo potrà essere superata solo in ginocchio” (Y. Congar)
imparare a pregare nell’unità e non solo per l’unità
celebrazioni ecumeniche
L’ecumenismo dottrinaleL’ecumenismo dottrinale abbiamo bisogno di conoscere ed apprezzare il
“positivo cristiano” che c’è nelle altre confessioni (superare i luoghi comuni: es. i protestanti non hanno la confessione!)
metodologia del dialogo: nelle cose necessarie nelle cose necessarie unità, nelle secondarie libertà, in tutte caritàunità, nelle secondarie libertà, in tutte carità
i dialoghi teologici a livelli diversi (locale, nazio-nale, internazionale), in forma multilateraleforma multilaterale (CEC) o bilateralebilaterale.
Perché la ricezione è faticosa? = metodologia per superare i fattori non dottrinalii fattori non dottrinali delle sepa-razioni (etnia – maggioranza /minoranza).
l’ecumenismo pastoralel’ecumenismo pastorale
la comune testimonianzatestimonianza cristiana per il mondo:
Evangelizzazione in rete (specie nelle nazioni in cui ci sono più comunità confessionali)
Sforzo per la pace e la promozione dei diritti umani
questioni morali: ecologia, bioetica…
Per finire:
il poeta russo Viacheslaf Ivanoff, riferendosi al suo passaggio dall’ortodossia al cattolicesimo, scrive:
«Fu allora che mi sentii veramente ortodossomi sentii veramente ortodosso, nel pieno senso del terminepieno senso del termine; fu allora che ebbi
coscienza di possedere il tesoro che era mio fin dal mio battesimo. Tuttavia un sentimento
sempre più doloroso offuscava questa gioia, il timore cioè di non approfittare che parzialmente approfittare che parzialmente
di questo tesoro vivente di santità e di graziadi questo tesoro vivente di santità e di grazia, come se dovessi respirare con una parte sola respirare con una parte sola
dei miei polmonidei miei polmoni».