Download ppt - La Finanza Verde

Transcript
Page 1: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

1Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La Finanza VerdeLa Finanza VerdeSoggetti all’obbligo:

ProduttoriE Importatori

di energiaelettrica

Soggetti all’obbligo:Distributori di energia

Elettrica e gas

Soggetti all’obbligo:Impianti di

Settori sottoposti allaDirettiva 2003/87/CE

MERCATI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2

CERTIFICATI VERDI

CERTIFICATIBIANCHI

CERTIFICATI NERI

Page 2: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

“ nella gestione dell’inquinamento e delle esternalità, le negoziazioni di mercato tra le parti fanno tendere verso un equilibro socialmente

ottimale a prescindere da chi possieda il diritto di proprietà”

Nuovo approccio economico

Modifica il concetto di rispetto ambientale:

PERCHE’ VINCOLO OPPORTUNITA’ IMPRENDITORIALE

Assegnazione iniziale del diritto di

proprietà agli inquinanti

MERCATOMERCATO COME

Il Teorema di CoaseIl Teorema di Coase

Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07 2

Page 3: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

CASO 1 Diritto di proprietà del lago alla FABBRICA

Se Cf < Bi

La FABBRICA CEDE il diritto di proprietà agli ABITANTI del lago

La FABBRICA NON CEDE il diritto di proprietà agli ABITANTI del lago

Se Cf > Bi

INQUINAMENTOINQUINAMENTO

USO USO EFFICIENTE EFFICIENTE

RISORSERISORSE

CASO 2 Diritto di proprietà del lago agli ABITANTI

Se Ca > Bc Gli ABITANTI CEDONO il diritto di proprietà alla

FABBRICA

INQUINAMENTOINQUINAMENTO

Se Ca < Bc Gli ABITANTI NON CEDONO il diritto di

proprietà alla FABBRICA

USO USO EFFICIENTE EFFICIENTE

RISORSERISORSE

Bi: Benefici acquisiti dalla fabbrica derivanti dall’inquinamento

Cf: Costo/opportunità dell’inquinamento, costo di ciò che sarebbero disposti a pagare gli abitanti del lago alla fabbrica per la conservazione del lago per altri utilizzi (es. uso sportivo)

Bc: Benefici acquisiti dagli abitanti per la conservazione del lago per altri utilizzi (es. uso sportivo)

Ca: Costo/opportunità dell’inquinamento, costo di ciò che sarebbe disposta a pagare la fabbrica per poter inquinare

Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07 3

Page 4: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

4Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La Finanza VerdeLa Finanza VerdeSoggetti all’obbligo:

ProduttoriE Importatori

di energiaelettrica

Soggetti all’obbligo:Distributori di energia

Elettrica e gas

Soggetti all’obbligo:Impianti di

Settori sottoposti allaDirettiva 2003/87/CE

MERCATI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2

CERTIFICATI VERDI

CERTIFICATIBIANCHI

CERTIFICATI NERI

Page 5: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

5Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

““i Certificati Verdi”i Certificati Verdi”

Page 6: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

6Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Sono stati introdotti per la prima volta in Italia attraverso il Decreto Bersani del 16 marzo 1999, n.79

• Prima dell’utilizzo dei CV le fonti rinnovabili godevano di un altro tipo di incentivazione: il CIP6/92

I Certificati Verdi in ItaliaI Certificati Verdi in Italia

Page 7: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

7Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il Cip è il Comitato Interministeriale dei Prezzi • La deliberazione CIP del 29 aprile 1992, n. 6, ha generato

disposizioni in materia di energia elettrica prodotta da impianti alimentati da:

fonti rinnovabili

fonti assimilate a quelle rinnovabili

Il CIP6/92 in ItaliaIl CIP6/92 in Italia

Page 8: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

8Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Definizioni:

– Per fonti rinnovabili si intendono sole, vento, risorse idriche, risorse geotermiche, maree, moto ondoso, e trasformazione dei prodotti vegetali o dei rifiuti organici e inorganici.

– Per fonti assimilate a quelle rinnovabili, si intendono la cogenerazione, impianti che utilizzano calore di risulta, fumi di scarico, scarti di lavorazione e/o di processi, fonti fossili prodotte esclusivamente da giacimenti minori isolati.

– Per fonti convenzionali si intendono in generale i combustibili fossili ed altre fonti che non rientrano nelle precedenti categorie

Il CIP6/92 in ItaliaIl CIP6/92 in Italia

Page 9: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

9Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il provvedimento definisce il prezzo di cessione per gli impianti di nuova realizzazione ed entrata in servizio (dal 30 gennaio 1991) utilizzanti fonti rinnovabili o assimilate.

• La metodologia di formazione dei prezzi di cessione si basa sul concetto di costo evitato – mancato costo che l’Enel avrebbe dovuto sostenere per la produzione dell’energia generata dall’impianto.

Il CIP6/92 in ItaliaIl CIP6/92 in Italia

Page 10: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

10Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il prezzo di cessione è formato da una componente di costo evitato e da una componente di incentivazione:

Il CIP6/92 in ItaliaIl CIP6/92 in Italia

Page 11: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

11Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• L’acquisto dell’energia prodotta dagli impianti CIP6 è stata garantita fino al 2000 dall’Enel in qualità di soggetto monopolista, a condizioni stabilite in apposite convenzioni

• Dal 2000 in poi, il compito è stato affidato al Gestore del Sistema Elettrica (GSE), società nata in seguito del Decreto Bersani. Al GSE è stato successivamente affidata la gestione del Conto Energia.

• Allo scadere di tutte le convenzioni, il CIP6 scomparirà e gli impianti potranno richiedere soltanto la qualifica come Impianti Alimentati da Fonti Rinnovabili (IAFR) e non più come fonti assimilate ed ottenere i Certificati Verdi

Il CIP6/92 in ItaliaIl CIP6/92 in Italia

Page 12: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

12Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Perché il CIP6/92 non funziona?

La maggior parte dei finanziamenti ottenuti sono andati alle fonti assimilate e non alle rinnovabili

TIPO DI INCENTIVAZIONE

GWh RITIRATI NEL 2002GWh

RITIRATI NEL 2003

GWh RITIRATI NEL 2004

GWh RITIRATI NEL 2005

1) Energia CIP6 49.751 50.351 52.382 50.296

-di cui assimilata 41.177 40.722 42.227 40.463

-di cui rinnovabile 8.574 9.629 10.155 9.833

2) Mini idro n.62/02 2.899 2.395 3.064 0

3)Eccedenze delibera n.108/97

1.450 1.136 1.218 966

Totale 54.100 53.882 56.664 51.262

Page 13: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

13Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Riferimenti normativi:

» D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79 (Decreto Bersani)» D.M. 11 novembre 1999» D.M. 18 aprile 2002

I Certificati Verdi in Italia: I Certificati Verdi in Italia: la normativala normativa

Page 14: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

14Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il D. Lgs. 79/99 (Decreto Bersani), all’articolo 11, introduce l’OBBLIGO, a partire dal 2002, per chi produce ed importa energia elettrica da fonti non rinnovabili, di immettere nella rete nazionale, nell’anno successivo per ogni anno, una quota minima di energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, tramite impianti entrati in esercizio o ripotenziati successivamente al 1° aprile 1999.

• 2002-2003 la quota è pari al 2% dell’energia elettrica da fonti non rinnovabili prodotta o importata nell’anno precedente, eccedente i 100 GWh.

• 2004-2006 la quota si incrementa dello 0,35%.

I Certificati Verdi in Italia: I Certificati Verdi in Italia: la normativala normativa

Page 15: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

15Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• La certificazione della produzione da fonti rinnovabili viene effettuata dal GSE (Gestore del Servizio Elettrico) attraverso l’emissione dei certificati verdi.

• Possono ottenere la qualifica IAFR dal GSE quegli impianti che sono entrati in esercizio, o che entreranno in esercizio, in data successiva al 1 aprile 1999, a seguito di:

– Potenziamento/ripotenziamento;

– Rifacimento;

– Riattivazione;

– Nuova costruzione;

– Incremento dell’alimentazione da biomasse oppure da combustibili, anche gassosi, derivati dai rifiuti, degli impianti termoelettrici esistenti.

I Certificati Verdi in Italia: I Certificati Verdi in Italia: la normativala normativa

Page 16: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

16Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Fonte: GSE

Andamento Impianti IAFRAndamento Impianti IAFR

Page 17: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

17Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Una volta che l’impianto è stato qualificato IAFR, il GSE emette il Certificato Verde, corrispondente ad un quantitativo di energia pari a 50 MWh, su comunicazione del produttore circa la produzione da fonte rinnovabile dell’anno precedente, o relativamente alla producibilità attesa nell’anno in corso o nell’anno successivo.

• Il certificato emesso è valido per un anno e può essere richiesto per 12 anni dalla data di entrata in funzione dell’impianto stesso.

• I produttori e importatori soggetti all’obbligo, entro il 31 marzo di ogni anno, a partire dal 2003, trasmettono al GSE i certificati verdi relativi all’anno precedente per l’annullamento.

• Se i soggetti all’obbligo avranno più certificati verdi di quanti non siano necessari per adempiere all’obbligo, potranno vendere la parte eccedente. Nel caso opposto in cui non fossero sufficienti, dovranno acquistarli per non risultare inadempienti:

MERCATO

I Certificati Verdi in Italia:I Certificati Verdi in Italia: la normativala normativa

Page 18: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

18Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Schema di funzionamento dei Certificati Verdi

GSEqualifica

IAFRemette Quota di CV

1 CV = 50 MWh

MERCATO

I produttori e gli importatori di energia, entro il 31 marzo di ogni anno devono cedere i CV per l’annullamento dell’obbligo

Se i soggetti all’obbligo avranno meno CV di quanti siano necessari per adempiere all’obbligo, potranno

acquistare la parte eccedente dal GSE o da altri soggetti che ne hanno in

eccedenza

Se i soggetti all’obbligo avranno più CV di quanti non siano necessari per adempiere

all’obbligo, potranno vendere la parte eccedente

Page 19: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

19Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Un’operazione comune nel mercato consiste nel vendere in anticipo i Certificati Verdi relativi alla produzione futura di energia elettrica. Tale operazione permette di ottenere un anticipo dei ricavi futuri ed accedere più agevolmente ai finanziamenti.

• Quasi tutte le operazioni vengono effettuate senza avere la disponibilità fisica dei certificati verdi. Infatti il GSE può emettere CV solo a consuntivo o sulla producibilità attesa dell’anno corrente o di quello successivo.

Interazione CV-Mercato ElettricoInterazione CV-Mercato Elettrico

Page 20: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

20Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Interazione CV-Mercato ElettricoInterazione CV-Mercato Elettrico

Page 21: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

21Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il GSE:– qualifica gli impianti IAFR;

– emette i certificati verdi su richiesta del produttore;

– gestisce un registro dei conti proprietà sui quali vengono registrati i passaggi di proprietà dei certificati;

– annulla i certificati presentati dai soggetti all’obbligo del 2%;

– può emettere certificati allo scoperto con l’obbligo di riacquistarli entro 3 anni;

– emette a suo favore e colloca sul mercato (attraverso la sede di negoziazione del GME) i certificati verdi speciali relativi agli impianti CIP6

Il ruolo del GSE e le prospettive del mercatoIl ruolo del GSE e le prospettive del mercato

Page 22: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

22Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il GSE, seguendo i criteri indicati all'art. 9 del D.M. 11/11/99 e all'art. 6 del D.M. 18/3/2002, ha stabilito il prezzo di offerta, riferito al kWh, dei propri certificati verdi (prezzo di riferimento) per l'anno 2006.

• Il valore è pari a 12,53 €cent/kWh

• Il prezzo di riferimento negli anni precedenti è stato: Anno 2005: 10,92 €cent per kWh

Anno 2004: 9,739 €cent per kWhAnno 2003: 8,24 €cent per kWh

Anno 2002: 8,418 €cent per kWh

Prezzo di riferimento dei CVPrezzo di riferimento dei CV

Page 23: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

23Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Ripartizione dei CV emessi per fonte durante l’anno 2005 (Fonte GSE)

Ripartizione CV emessi per fonte nell’anno 2005Ripartizione CV emessi per fonte nell’anno 2005

Page 24: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

24Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Domanda e offerta dei CVDomanda e offerta dei CV

Consuntivi e previsioni obbligo di produzione rinnovabile (fonte: GSE)

Page 25: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

25Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il GSE permette la vendita di tutti CV “privati”;

• L’offerta “privata” non è ancora sufficiente a coprire la domanda, rendendo necessaria parte dei certificati verdi a disposizione del GSE;

• Appena l’offerta “privata” coprirà la domanda dei soggetti all’obbligo, il GSE non venderà più CV sul mercato

Domanda e offerta dei CVDomanda e offerta dei CV

Page 26: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

26Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• La vendita dei certificati verdi da parte dei proprietari IAFR permette di ottenere un reddito aggiuntivo a quello derivante dalla vendita di energia elettrica.

• Il prezzo del certificato verde non è differenziato per fonte di produzione mentre i costi di produzione variano per tipologia di impianto. Il vantaggio per alcuni produttori sarà maggiore.

Domanda e offerta dei CVDomanda e offerta dei CV

Page 27: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

27Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

I vantaggi del mercato organizzato

• La costituzione dei depositi in conto prezzo e l’interscambio informativo tra GSE e GME conferisce, alla sede di negoziazione organizzata dal GME, caratteristiche di:– trasparenza– sicurezza a vantaggio della liquidità del mercato stesso.

• I produttori ricevono il controvalore dei certificati venduti dopo non più di 3 giorni lavorativi successivi alla sessione di mercato.

• Gli acquirenti trovano i CV acquistati sul proprio conto proprietà presso il Registro GSE.

La sede di negoziazione del GMELa sede di negoziazione del GME

Page 28: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

28Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

L’incentivo è diverso a seconda della tecnologia e tipologia dell’impianto.

Il valore dell’incentivo è regolato e viene adeguato annualmente.

I costi sono sostenuti direttamente da tutti gli utenti (componente A3 della bolletta).

Il CV non è differenziato per tecnologia e tipologia di fonte.

Il prezzo del CV si formerà con regole di mercato

I costi dei CV sono sostenuti dai produttori e importatori di energia da fonti convenzionali

CV e CIP/6 a confrontoCV e CIP/6 a confronto

CVCIP6

Page 29: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

29Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La finanza verdeLa finanza verdeSoggetti all’obbligo:

ProduttoriE Importatori

di energiaelettrica

Soggetti all’obbligo:Distributori di energia

Elettrica e gas

Soggetti all’obbligo:Impianti di

Settori sottoposti allaDirettiva 2003/87/CE

MERCATI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2

CERTIFICATI VERDI

CERTIFICATIBIANCHI

CERTIFICATI NERI

Page 30: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

30Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

“I Certificati Bianchi”

Page 31: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

31Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il GME, in base ai decreti 20 luglio 2004 del Ministero delle Attività Produttive, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, emette, a partire dai risparmi conseguiti nell’anno 2005, i titoli di efficienza energetica (CB), in favore di tutti i distributori di energia elettrica e gas, delle società controllate dai distributori medesimi e delle società operanti nel settore dei servizi energetici (ESCO).

• L’idea è quella di mettere in moto soggetti interessati alla realizzazione di interventi (le ESCO) ponendo degli obblighi su pochi soggetti ben individuati (i distributori di energia elettrica e gas).

• I due Decreti sono caratterizzati da uno schema simile di cui si descrivono di seguito i punti salienti.

I Certificati BianchiI Certificati Bianchi

Page 32: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

32Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Al fine di conseguire gli obiettivi di riduzione i distributori possono:

Realizzare direttamente interventi di razionalizzazione energetica presso gli utenti,

Avvalersi di una società di servizi a loro collegata,

Acquistare i diritti di riduzione dei consumi da una ESCO.

I certificati associati a tali diritti, detti titoli di efficienza energetica (TEE) o certificati bianchi, saranno rilasciati dal GME a distributori ed ESCO e saranno contrattabili

• sia in sede bilaterale • sia in un’apposita borsa, gestita dal GME stesso.

I Certificati BianchiI Certificati Bianchi

Page 33: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

33Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Il GME apre un conto proprietà per ciascun operatore che viene depositato su un registro

Sul conto proprietà vengono depositati i titoli emessi (a seguito della certificazione dei risparmi conseguiti da parte dell’AEEG)

L’operatore può accedere al Registro via web e:

• Controllare la sua situazione sul conto proprietà • Inserire i contratti bilaterali

I Certificati BianchiI Certificati Bianchi

Page 34: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

34Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• I CB hanno un valore pari ad un tep e si distinguono in tre tipologie:

– Tipo I, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi finali di energia elettrica;

– Tipo II, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi di gas naturale;

– Tipo III, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi diversi da quelli di cui ai punti 1 e 2.

Classificazione dei Certificati BianchiClassificazione dei Certificati Bianchi

Page 35: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

35Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• I distributori di energia elettrica e di gas naturale possono conseguire gli obiettivi di incremento di efficienza energetica anche acquistando i relativi titoli da altri soggetti.

• Il mercato dei Certificati Bianchi consente:– L’acquisto di titoli da parte dei distributori che, attraverso i loro progetti,

ottengono dei risparmi inferiori al loro obiettivo annuo e pertanto devono acquistare sul mercato i titoli mancanti per ottemperare all’obbligo

– La vendita di titoli da parte dei distributori che raggiungono risparmi oltre l’obiettivo annuo e che possono realizzare dei profitti vendendo sul mercato i titoli in eccesso

– La vendita di titoli ottenuti da progetti autonomi da parte delle ESCO che, non dovendo ottemperare ad alcun obbligo, hanno la possibilità di realizzare dei profitti sul mercato.

Il mercato dei Certificati BianchiIl mercato dei Certificati Bianchi

Page 36: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

36Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Il mercato dei Certificati BianchiIl mercato dei Certificati Bianchi

Page 37: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

37Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

I principali problemi relativi alla diffusione degli investimenti di razionalizzazione energetica riguardano:

– Gli investimenti per risparmiare energia non possono generalmente competere con investimenti per incrementi o miglioramenti produttivi

– Carenza di nozioni e di strumenti finanziari

– L’investimento in risparmio energetico viene considerato troppo rischioso per le difficoltà legate alla previsione, anche nel breve-medio termine, dell’andamento dei prezzi dei combustibili e dell’energia elettrica

– Difficoltà di attribuzione di certi risparmi a certi investimenti

I principali problemiI principali problemi

Page 38: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

38Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Le aziende di distribuzione che non ottempereranno ai propri obblighi possono acquistare titoli di efficienza energetica rilasciati dal GME alle ESCo

• Si creerà un mercato nel quale i titoli saranno contrattati, avranno un prezzo e saranno acquistati da coloro che non avranno potuto attuare i progetti e rispettare gli obiettivi

• Alle imprese che non sono in possesso dei titoli corrispondenti all’obiettivo annuo ad esse assegnato l’AEGG applica sanzioni, maggiori agli investimenti necessari a compensare le inadempienze

• Gli interventi realizzati, certificati mediante i titoli di efficienza rilasciati dal GME, potranno essere conteggiati, ai fini del soddisfacimento degli obblighi, per cinque anni

I Certificati BianchiI Certificati Bianchi

Page 39: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

39Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

I distributori coinvoltiI distributori coinvolti

Page 40: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

40Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

ObiettiviObiettivi

AnnoDecreto elettrico [MTep]

Decreto gas [MTep]

2005 0.1 0.1

2006 0.2 0.2

2007 0.4 0.4

2008 0.8 0.7

2009 1.6 1.3

• I decreti ministeriali 20 luglio 2004 determinano obiettivi quantitativi nazionali di miglioramento dell’efficienza energetica per il quinquennio 2005-2009.

• La ripartizione avviene solo tra i distributori con almeno 100.000 clienti finali.

1 tep = 4.545 kWh (considerando 1 kWh = 2.200 kcal)

Page 41: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

41Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

ObiettiviObiettivi

Per l'anno 2005 l'Autorità ha stabilito un risparmio totale di:

97.854 tep di energia elettrica

57.519 tep di gas naturale

Tra gennaio 2005 e fine di maggio 2006 l’Autorità ha certificato il conseguimento di un risparmio energetico complessivo pari a 286.837 tep,

richiedendo al GME l’emissione di titoli di efficienza energetica così ripartiti:

- 214.244 di tipo I (attestanti la riduzione dei consumi di energia elettrica) [75%]; - 62.826 di tipo II (attestanti la riduzione dei consumi di gas naturale) [22%];

- 9.767 di tipo III (attestanti la riduzione dei consumi di combustibili solidi, liquidi e di altri combustibili gassosi) [3%].

Nel complesso, il numero di TEE di cui è stata richiesta l’emissione al GME è dunque risultato ampiamente superiore (il 184%) rispetto alla somma degli obiettivi assegnati dai due decreti

ministeriali.

Page 42: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

42Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

I risultati ottenuti sono estremamente positivi e più che incoraggianti anche se bisogna considerare che per il 60% sono stati conseguiti grazie al contributo di interventi realizzati prima dell’entrata in vigore del meccanismo e a fronte di un significativo potenziale di miglioramento nell’efficienza d’uso dell’energia in tutti i settori del Paese.

ObiettiviObiettivi

Page 43: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

43Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Gli utenti finali non sono direttamente inclusi nel meccanismo e non è stata concessa la possibilità di effettuare interventi in proprio e di rivendere ai distributori i relativi titoli.

• Gli utenti, avvalendosi dell'opera del proprio energy manager, siano essi del settore industriale, del terziario o della Pubblica Amministrazione, possano avviare azioni concordate con distributori ed ESCO, spuntando condizioni migliori per la realizzazione di interventi di miglioramento dell'efficienza energetica, o addirittura, qualora ne abbiano le capacità organizzative, tecniche e finanziarie, dar vita ad una ESCO.

• L’utente è il beneficiario del risparmio energetico ed economico corrispondente all’intervento.

• Sarà possibile realizzare interventi ad un costo inferiore a quanto previsto in assenza del meccanismo.

Vantaggio per gli utenti finaliVantaggio per gli utenti finali

Page 44: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

44Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Meccanismo di funzionamento dei decreti nel caso più generale Meccanismo di funzionamento dei decreti nel caso più generale di intervento effettuato da parte di una ESCOdi intervento effettuato da parte di una ESCO

AEEG Distributore

Borsa del GME

ESCO

GME

UtenteRicavi da minori consumi

Presenta CB

Sanzioni se inadempienti

Acquista CB

Effettua l’investimento

Rate da contratto

Rilascia CB

Page 45: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

45Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Interventi di risparmio energetico

Page 46: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

46Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Schede tecniche AEEG per la valutazione standardizzata o analitica dei risparmi energetici connessi ad alcuni interventi

Page 47: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

47Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Page 48: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

48Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Page 49: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

49Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Page 50: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

50Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Le ESCo sono nate negli USA ad inizio anni 80 per poi diffondersi anche nei paesi europei (Germania, Belgio, Francia) sia come società private, sia come filiali di compagnie elettriche o agenzie pubbliche che offrono un’ampia gamma di servizi nell’ambito dell’uso razionale dell’energia.

• La direttiva CEE n. 76/93 autorizza l’utilizzo di questa forma contrattuale in tema di risparmio energetico

• ESCO si occupa di tutte le fasi che compongono lo schema del FTT ( Finanziamento Tramite Terzi):– Diagnosi energetica e fattibilità tecnica-economica– Progettazione– Installazione– Manutenzione– Copertura finanziaria

E.S.Co. (Energy Services Company)E.S.Co. (Energy Services Company)

Page 51: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

51Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Si propone ad un soggetto terzo sia pubblico che privato procedendo ad un’analisi dello "stato energetico" delle strutture e delle attività del soggetto stesso.

• Individua e valuta le opportunità di risparmio energetico e propone uno scenario di soluzioni e di interventi quando i risparmi ipotizzati consentono di procedere in un’operazione finanziariamente compatibile con l'attività d’impresa

• Concorda un contratto che garantisce prestazioni prestabilite e solleva il cliente dai rischi tecnici legati all’investimento

• Finanzia il progetto rientrando dell’investimento con i risparmi ottenuti dal cliente con la riduzione dei consumi

• Si assume la responsabilità della gestione energetica

• Il profitto della ESCo è legato al risparmio energetico conseguito con la realizzazione del progetto.

• La differenza tra la bolletta energetica pre e post intervento migliorativo spetta alla ESCo, in toto o pro-quota fino alla fine del periodo di pay-back previsto.

• Allo scadere dei termini contrattuali, l’utente potrà beneficiare totalmente della maggiore efficienza del proprio impianto, ne diventerà proprietario e potrà, quindi, scegliere se mantenere la gestione affidata alla ESCo, a condizioni da negoziare, o se assumerla in proprio.

Cosa fa una ESCOCosa fa una ESCO

Page 52: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

52Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Quella ottimale viene concordata dalle parti in relazione alle caratteristiche specifiche dell’intervento da effettuare, tuttavia le modalità di seguito elencate vengono ad essere utilizzate più frequentemente:

– “ Shared Savings”: sulla base dei risultati forniti dallo studio di fattibilità, le parti si accordano sulla ripartizione della quota di risparmio (per es. 70% alla Società di servizi e 30% all'utente). Naturalmente la contrattazione delle quote si basa su una serie di fattori quali: la durata del contratto, il pay back previsto, il rischio assunto e il capitale impegnato

– “ First out o cessione globale limitata”: l’utente riconosce alla Società di servizi il 100% dei risparmi conseguiti, fino alla restituzione del capitale investito, comprensivo degli oneri finanziari e dei profitti

– “ Guaranteed Savings”: è una forma di leasing in cui la Società garantisce all’utente che alla scadenza del contratto il livello dei risparmi conseguiti non sarà inferiore all’ammontare dell'investimento, comprensivo degli interessi.

Modalità di ripartizione dei risparmiModalità di ripartizione dei risparmi

Page 53: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

53Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Intervento progettato e finanziato direttamente dalla ESCo

• Investimento complessivo: 1.433.414 €, che è recuperato da ESCo sui risparmi conseguiti nei 5 anni di durata del contratto

• Risparmio di energia primaria derivante dall'intervento di miglioramento dell'efficienza energetica quantificato in 400.000 € (30 % dei consumi prima dell'intervento)

• Il contratto sancito tra le parti prevede che ESCo si occupi della conduzione, manutenzione e delle eventuali riparazioni necessarie all'impianto per il periodo di durata del contratto

• Alla fine dei 5 anni l'impianto di cogenerazione diventerà di proprietà dell'ospedale che si approprierà di tutti i benefici

Esempio di installazione di un impianto diEsempio di installazione di un impianto dicogenerazione presso un ospedalecogenerazione presso un ospedale

Page 54: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

54Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Valore TEP risparmiato probabile: 100 euro/TEP (15-20% del costo energia evitata)

I meccanismi dei certificati bianchiI meccanismi dei certificati bianchi

Page 55: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

55Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La finanza verdeLa finanza verdeSoggetti all’obbligo:

ProduttoriE Importatori

di energiaelettrica

Soggetti all’obbligo:Distributori di energia

Elettrica e gas

Soggetti all’obbligo:Impianti di

Settori sottoposti allaDirettiva 2003/87/CE

MERCATI PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2

CERTIFICATI VERDI

CERTIFICATIBIANCHI

CERTIFICATI NERI

Page 56: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

56Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La direttiva 2003/87/CE: La direttiva 2003/87/CE: “I Certificati Neri”“I Certificati Neri”

Istituisce un sistema per lo scambio di emissioni dei gas ad effetto serra nella Comunità Europea e modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio

Page 57: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

57Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

• Il 25 Aprile del 2002 con la decisione 2002/358/CE la Comunità Europea ha approvato il protocollo di Kyoto impegnandosi a ridurre dell’ 8% le emissioni di gas serra rispetto a quelle del 1990

• Con la Direttiva 2003/87/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea si istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni di gas a effetto serra nella Comunità, al fine di promuovere la riduzione di dette emissioni secondo criteri di efficacia dei costi ed efficienza economica.

Page 58: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

58Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Campo di applicazione della direttivaAttività Gas serra

Attività energetiche• Impianti di combustione di una potenza calorifica di combustione di oltre 20 MW (esclusi gli impianti per rifiuti pericolosi o urbani)• Raffinerie di petrolio• Colorerie

• Biossido di carbonio

• Biossido di carbonio• Biossido di carbonio

Produzione e trasformazione dei metalli ferrosi• Impianti di arrostimento o sinterizzazione di minerali metallici compreso i minerali solforati• Impianti di produzione di ghisa o acciaio compresa la relativa colata continua di capacità superiore a 2,5 tonnellate all’ora

• Biossido di carbonio

• Biossido di carbonio

Industria di prodotti minerali• Impianti destinati alla produzione di cemento in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni rotativi la cui capacità di trasformazione supera 50 tonnellate al giorno• Impianti per la fabbricazione del vetro compresi quelli destinati alla produzione di fibre di vetro con capacità di fusione di oltre 20 tonnellate al giorno• Impianti per la fabbricazione di impianti ceramici mediante cottura, in particolare tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle, gres, porcellane, con una capacità di produzione di oltre 75 tonnellate al giorno e/o con una capacità di forno superiore a 4 mc con una densità di colata per forno superiore a 300 kg/mc

• Biossido di carbonio

• Biossido di carbonio

• Biossido di carbonio

Altre attività• impianti industriali destinati alla fabbricazione:

a) di pasta per carta a partire dal legno o da altre materie fibrose

b) di carta e cartoni di capacità di produzione superiore a 20 tonnellate al giorno

• Biossido di carbonio• Biossido di carbonio

Page 59: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

59Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Campo di applicazione della direttiva

• I gas ad effetto serra sono:– Biossido di carbonio (CO2)

– Metano (CH4)

– Protossido di azoto (N2O)

– Idrofluorocarburi (HFC)

– Perfluorocarburi (PFC)

– Esafluoruro di zolfo (SF6)

• Per il periodo 2005-2007 il sistema considera la sola CO2 e non gli altri cinque gas ad effetto serra regolati dal Protocollo di Kyoto.

Page 60: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

60Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Principali definizioni

• “quota di emissioni”: il diritto di emettere una tonnellata di biossido di carbonio equivalente per un periodo determinato, valido unicamente per rispettare le disposizioni della direttiva e cedibile conformemente alla medesima

• “emissioni”: il rilascio nell’atmosfera di gas ad effetto serra a partire da fonti situate in un impianto

Page 61: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

61Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Obblighi

• La direttiva prevede un duplice obbligo per gli impianti da essa regolati presenti nell’allegato I visto precedentemente:

– la necessità per operare di possedere un permesso all’emissione in atmosfera di gas serra;

– l’obbligo di rendere alla fine dell’anno un numero di quote (o diritti, o certificati neri) d’emissione (emission trading) pari alle emissioni di gas serra rilasciate durante l’anno

Page 62: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

62Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Le quote di emissione

• Le quote d’emissioni vengono rilasciate dalle Autorità Nazionali competenti all’operatore di ciascun impianto regolato dalla direttiva sulla base di un Piano di Allocazione Nazionale; ogni quota dà diritto al rilascio di una tonnellata di biossido di carbonio equivalente.

• L'autorizzazione contiene:– Il nome e l'indirizzo del gestore;– La descrizione delle attività e delle emissioni dell'impianto;– La metodologia e la frequenza del controllo;– Le disposizioni in tema di comunicazione delle emissioni;– L'obbligo di restituire, nei primi quattro mesi di ogni anno, quote di

emissioni pari alle emissioni complessive dell'anno precedente

1 quota = 1 tonn di CO2eq

Page 63: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

63Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Il Piano di Allocazione Nazionale (PNA)

Il Piano di Allocazione Nazionale viene redatto in conformità a diversi criteri previsti dalla direttiva stessa:

Coerenza con gli obiettivi di riduzione nazionale, Coerenza con le previsioni di crescita delle emissioni, Coerenza con il potenziale di abbattimento e con i principi di

tutela della concorrenza

• Ciascuno Stato membro deve elaborare un piano nazionale nel rispetto dei criteri citati nel punto precedente e deve indicare le quote che intende assegnare per il periodo definito e il modo in cui ritiene di assegnarle a ciascun impianto

Page 64: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

64Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Assegnazione e rilascio delle quote di emissione

Almeno il 95% delle quote del primo triennio sono assegnate agli impianti a titolo gratuito. Per il quinquennio che inizia il 1° gennaio 2008, gli Stati membri assegneranno il 90% delle quote a titolo gratuito.

• Gli Stati membri garantiscono la libera circolazione delle quote nella Comunità europea. Essi provvedono inoltre affinché entro il 30 aprile di ogni anno, i gestori degli impianti restituiscano un numero di quote pari alle emissioni totali prodotte nell'anno precedente. Tali quote restituite vengono successivamente cancellate.

Una volta rilasciate, le quote possono essere vendute o acquistate; tali transazioni possono vedere la partecipazione sia degli operatori degli impianti coperti dalla direttiva, sia di soggetti terzi (e.g. intermediari, organizzazioni non governative, singoli cittadini); il trasferimento di quote viene registrato nell’ambito di un registro nazionale

• La resa delle quote d’emissione è effettuata annualmente dagli operatori degli impianti in numero pari alle emissioni reali degli impianti stessi.

• Le emissioni reali utilizzate nell’ambito della resa delle quote da parte degli operatori sono il risultato del monitoraggio effettuato dall’operatore stesso e certificato da un soggetto terzo accreditato dalle autorità competenti.

Page 65: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

65Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Sanzioni

La mancata resa di una quota d’emissione prevede una sanzione pecuniaria di 40 Euro nel periodo 2005-2007 100 Euro nei periodi successivi.

Le emissioni oggetto di sanzione non sono esonerate dall’obbligo di resa di quote.

Page 66: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

66Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La direttiva in Italia

• L’Italia è stata condannata (sentenza 18 maggio 2006) per il mancato recepimento della direttiva 2003/87/CE che istituisce il sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra

• Il termine ultimo per il recepimento della direttiva 2003/87/CE era fissato al 31 dicembre 2003. Non avendo ricevuto alcuna comunicazione dal nostro Paese, la Commissione ha dapprima richiesto spiegazioni ed ha poi emanato, nel luglio 2004, un parere motivato (secondo passo della procedura).

• La difesa del nostro Paese, basata sull'emanazione del Dl 273/2004 e dei relativi decreti ministeriali con cui si è data una parziale attuazione del provvedimento dell’UE, non è stata accettata dalla Corte di Giustizia in quanto anche tali provvedimenti, comunque, sono giunti oltre il tempo massimo stabilito nel parere motivato.

Page 67: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

67Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La direttiva in Italia

Il 17 ottobre 2006, sono stati definiti, con un accordo tra il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo Economico, i criteri per l’elaborazione della versione finale del Piano nazionale di assegnazione delle quote di CO2 alle imprese industriali italiane per il periodo 2008-2012.

Il Piano prevede un taglio di 16 milioni di tonnellate di CO2 assegnate, passando così dalle 225 annue del periodo 2005-2007 alle 209 annue per il periodo 2008-2012. Le quote saranno assegnate ai singoli impianti in modo da favorire l’impiego delle tecnologie più efficienti

Le imprese del settore termoelettrico potranno utilizzare i “crediti” derivanti dai progetti di cooperazione internazionale, nell’ambito del Clean Development Mechanism e di Joint Implementation del Protocollo di Kyoto, nella misura del 25% rispetto alla quantità assegnata.

Page 68: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

68Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

La direttiva in Italia

L’Unione Europea il 15 maggio 2007 ha bocciato il piano italiano di emissioni insieme a quello di altri 18 Paesi (compreso la Germania) ed ha chiesto al nostro Governo di abbassare le emissioni di CO2 di 13,2 milioni di tonnellate, cioè dalle 209, proposte dall’Italia, a 195,8 milioni di tonnellate annue nel periodo 2008-2012, ossia il 6,3% in meno.

Ciò significa che se non riusciremo ad abbassare le emissioni di CO2 dovremo pagare delle sanzioni di decine di milioni di euro ogni anno.

L’approvazione della Commissione dovrà considerarsi automatica una volta che l’Italia abbia apportato gli opportuni cambiamenti.

Page 69: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

69Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Dal 2 aprile 2007 è attiva anche in Italia la “Borsa delle emissioni”

Il Mercato delle Unità di Emissione è organizzato dal GME (Gestore del Mercato Elettrico) e rappresenta la sede di negoziazione delle unità di emissione dei gas ad effetto serra

Il Mercato consentirà agli operatori in possesso di un conto proprietà presso il Registro Nazionale, organizzato e gestito dall’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e del Territorio), o presso gli altri Registri europei, di ricercare sul mercato la controparte negoziale e di scambiare permessi di emissione secondo regole certe e predefinite, garantendo:

- concorrenza tra gli operatori; - anonimato degli scambi; - trasparenza delle transazioni; - efficienza nella formazione dei prezzi; - sicurezza delle transazioni

Page 70: La Finanza Verde

D.4 La Finanza Verde

70Fonti Rinnovabili di Energia Prof. Claudia Bettiol A.A. 2006-07

Dal 2 aprile 2007 è attiva anche in Italia la “Borsa delle emissioni”

La “Borsa delle emissioni” italiana è un mercato con consegna “a pronti” delle unità di emissione (mercato “spot”), con un lotto minimo di offerta di 500 unità.

Le sessioni di mercato sono giornaliere (dalle 9 alle 16 di tutti i giorni lavorativi) e gli scambi sono in contrattazione continua.


Recommended