La sicurezza nella manutenzione
degli impianti fotovoltaici su
coperture
ATTI Seminario
In partnership con
Venerdì 24 giugno
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1Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Seminario
La sicurezza nella manutenzione
degli impianti fotovoltaici su coperture
108° edizione
Venerdì 24 Giugno 2011
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2Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Schema di un impianto fotovoltaico
Pu
nto
di co
nse
gn
a in
BT
Pu
nto
di co
nse
gn
a in
MT
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3Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Dal realizzo al … utilizzo
Un impianto fotovoltaico va sottoposto a:
Collaudo con misure elettriche (verifica iniziale)
- Moduli fotovoltaici
- Cavi
- Quadri e scatole di derivazione
- Inverter
Verifiche periodiche (manutenzione)
- Porre rimedio agli inconvenienti rilevati dall’esame a
vista/misure/prove
- Eseguire operazioni richieste dal costruttore
dell’inverter
- Pulire i moduli con acqua
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4Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
La sicurezza elettrica
La corretta progettazione ed installazione di un
impianto elettrico sono necessarie ma non sufficienti
per garantire la funzionalità e la sicurezza
dell’impianto stesso.
La gestione dell’impianto elettrico, ovvero l’insieme
delle operazioni necessarie per l’uso corretto
dell’impianto, deve essere condotta da personale
addestrato in relazione alle relative mansioni.
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5Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Sicurezza negli impianti fotovoltaici
Un impianto fotovoltaico presenta due differenze sostanziali
rispetto un norma impianto elettrico che sono:
• È in corrente continua 600V o maggiore;
• Non è possibile mettere fuori tensione il generatore di giorno.
(per questo vanno considerati “sotto tensione” i lavori di
costruzione, ispezione e manutenzione del campo
fotovoltaico)
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6Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Sicurezza negli impianti fotovoltaici
Nel complesso la corrente continua è meno pericolosa della
corrente alternata e gli impianti fotovoltaici possono risultare
più o meno sicuri in funzione della tensione; del sistema di
sicurezza previsto dall’inverter; dal collegamento a terra o
meno di un punto del sistema.
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7Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Lavori elettrici sotto tensione
Tutti i quadri e le scatole dell’impianto fotovoltaico, lato c.c,
devono riportare un avviso che indichi la presenza di parti
attive anche dopo l’apertura dei dispositivi di sezionamento
dell’inverter.
Pericolo
Doppia
alimentazione
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8Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Impianti e apparecchiature elettriche
(Titolo III Capo III D.Lgs. 81/08)
Art. 82 - Lavori sotto tensione
E’ vietato eseguire lavori sotto tensione.
Sono ammesse deroghe solo se, nel
rispetto delle norme di buona tecnica
vigenti,:
- sono adottate idonee procedure e
attrezzature
- la tensione non supera i 1000 V in c.a.
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9Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Dispositivi di protezione individuale (DPI)
(Titolo III Capo II art. 74... D.Lgs. 81/08)
Il decreto stabilisce la funzione di sicurezza relativa
ai DPI, responsabilizzando i Datori di Lavoro
all’adozione dei DPI più idonei in relazione ai rischi
non eliminabili.
I lavoratori sono tenuti all’utilizzo e alla cura dei DPI
messi a loro disposizione.
La legge obbliga il costruttore alla marcatura
del prodotto e al rilascio delle relative istruzioni
d’uso.
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10Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Attrezzature per lavori elettrici
sotto tensione a contatto
In base al tipo di lavoro elettrico (con o senza tensione)
dovranno essere impiegati attrezzi di lavoro diversi.
Quando si valuta di intervenire sotto tensione, gli attrezzi
di lavoro impiegati dovranno essere idonei, ovvero
conformi alla norma CEI EN 60900, secondo le seguenti
indicazioni essenziali :
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11Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Ruoli del personale elettrico:
CEI 11-27 (in breve)
QUALIFICA DEL
PERSONALE
PER LAVORI
ELETTRICI
•RESPONSABILE IMPIANTO (RI)
•PREPOSTO AI LAVORI (PL)
•PERSONA ESPERTA (PES)
•PERSONA AVVERTITA (PAV)
•PERSONA COMUNE (PEC)
•PERSONA IDONEA AI LAVORI SOTTO TENSIONE IN BT (PEI)
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12Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Lavoro elettrico sotto tensione
Profili professionali
Il datore di lavoro individua e conferisce l’idoneità per
lavori sotto tensione alle Persone Idonee (PEI) da
Lui individuate e comunque in possesso di attitudini
e conoscenze derivanti dall’esperienza e da una
formazione specifica (PES o PAV) .
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13Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Metodo di lavoro:
CEI 11-27 (in breve)
•FORMAZIONE ED INFORMAZIONE
•VALUTAZIONE DEL RISCHIO
•SCELTA DI MISURE PREVENTIVE
•PIANO DI LAVORO (per lavori complessi)
•PIANO DI INTERVENTO (per lavori complessi)
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14Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Competenze degli operatori elettrici:
CEI 11-27 (in breve)
AZIENDE INSTALLATRICI E NON INSTALLATRICI
(a cura del datore di lavoro )
LAVORATORE
ELETTRICO
DIPENDENTE
•Istruzione
•Esperienza
•Attitudine
•Esperienza
•Attitudine
•PES
•PAV
•Idoneità
sotto tensione
Formazione:
•Struttura interna
•Organizzazione
esterna
Formazione teorica
•Livello 1A PES
PAV
•Livello 2A:
Idoneità sotto tensione
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15Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Competenze degli operatori elettrici:
CEI EN 50110-1 (in breve)
AZIENDE INSTALLATRICI
(a cura del datore di lavoro)
DATORI DI LAVORO
E LAVORATORI
AUTONOMI•Istruzione
•Esperienza
•Attitudine
(documentate)
•Esperienza
•Attitudine
Autocertificazione
•PES
•PAV
•Idoneità
sotto tensione
Formazione:
•Organizzazione
esterna
Formazione teorica
•Livello 1A PES
PAV
•Livello 2A:
Idoneità sotto tensione
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Rischio cadute dall’alto
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Articolo 107 - Definizioni
…… si intende per lavoro in quota:
attività lavorativa che espone il lavoratore
al rischio di caduta da una quota posta ad
altezza superiore a 2 m rispetto ad un
piano stabile.
Testo Unico
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Testo Unico
Art. 111
(Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature perlavori in quota)
Il datore di lavoro, nei … i lavori temporanei in quota . . .,
sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e
mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai
seguenti criteri:
a) priorità alle misure di protezione collettiva (reti di
protezione, parapetti, intelaiature speciali, piattaforme,
ponteggi, ecc.) rispetto alle misure di protezione
individuale(imbracature, ecc);
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parapetto
Per parapetto deve intendersi la protezione collettiva
primaria contro la caduta di persone verso il vuoto.
Le leggi individuano vari tipi di parapetto:
• Parapetto normale
• Parapetto normale con arresto al piede
• Parapetto per impalcati, ponti di servizio,
passerelle e andatoie posti ad altezze sup. a 2 metri
• Parapetto pieno
• Corrimano-parapetto
• ……
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parapetto
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Testo Unico
Art. 115 (Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto)
“1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di
protezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lett.
a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di
protezione composti da diversi elementi, non
necessariamente presenti contemporaneamente, quali i seguenti:
a) assorbitori di energia;
b) connettori;
c) dispositivo di ancoraggio;
d) cordini;
e) dispositivi retrattili;
f) guide o linee vita flessibili;
g) guide o linee vita rigide;
h) imbracature.”
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linea vita e ancoraggi
Linea vita
Sistema di protezione contro le cadute dall’alto composto
da elementi metallici prefabbricati e da funi di
collegamento
Ancoraggi
Elementi prevalentemente metallici (ganci) installati in
copertura dove vincolare dispositivi di protezione
individuale contro le cadute dall’alto
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PROTEZIONE CONTRO LE CADUTE DALL’ALTO
DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO
REQUISITI E PROVE
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
1. La norma specifica i requisiti, i metodi di prova e le
istruzioni per l’uso e la marcatura di dispositivi di
ancoraggi progettati esclusivamente per l’uso con
dispositivi di protezione individuali contro le cadute
dall’alto.
2. Non si applica ai ganci progettati secondo la EN 517 o
alle passerelle secondo la EN 516, né ai punti di
ancoraggio fissi facenti parte della struttura originale.
UNI EN 795/2002
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Punti fissi di ancoraggioclasse A
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Ancoraggi temporaneiclasse B
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Linee vita classe C
Morsetti e redance in acciaio inox AISI 304
Tenditore in acciaio inox AISI 304
Cavo acciaio inox AISI 316 da mm 8
Assorbitore in acciaio inox AISI 304
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Binario rigido classe D
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Ancoraggio a corpo mortoclasse E
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Normativa Regione Veneto 2774
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Il fascicolo da predisporre durante la progettazione dell'opera costituisce
dunque uno strumento attraverso il quale definire fin dall'inizio le misure
tecniche necessarie perché gli interventi successivi sullo stesso siano eseguiti
in sicurezza.
In tale contesto di attenzione per i rischi collegati alla sicurezza dei lavoratori
che eseguono lavori di manutenzione, l'art. 79 bis della L.R. 61/85 aggiunto
dall'art.12 della L.R. n. 4/2008 (collegato alla legge finanziaria 2007),
considerando in particolare i lavori di manutenzione in quota, dispone che "i
progetti relativi ad interventi edilizi che riguardano nuove costruzioni o edifici
esistenti debbano prevedere nella documentazione allegata alla richiesta
relativa al titolo abilitativo o alla denuncia di inizio attività, idonee misure
preventive e protettive che consentano anche nella successiva fase di
manutenzione, l'accesso, il transito e l'esecuzione dei lavori in quota in
condizioni di sicurezza". La mancata previsione delle suddette misure
costituisce causa ostativa al rilascio della concessione o autorizzazione a
costruire ed impedisce altresì, l'utile decorso del termine per l'efficacia della
denunzia di inizio attività (art. 79 bis, 1^ e 3^ comma L.R. 61/85).
Normativa Regione Veneto 2774
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Normativa Regione Veneto 2774 – allegato A
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- Progetto di posizionamento linea vita anticaduta,
calcolo di resistenza della struttura e degli
ancoraggi
- Certificazioni dei prodotti
- Manuali tecnici di montaggio, uso e manutenzione
- Dichiarazione di corretto montaggio
- Verifiche periodiche
Adempimenti linee vita
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Progetto
Elaborato grafico per posizionamento linea vita
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Progetto
Elaborato grafico per posizionamento linea vita
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Elaborato grafico per indicazione zone in sicurezza
Progetto
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relazione di calcolo
Progetto
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Certificazioni dei prodotti
Esempio di certificazione
prodotti per linee di vita
secondo UNI EN 795
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Certificazioni dei prodotti
Esempio di dichiarazione di
conformità
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Manuali tecnici di montaggio, uso e manutenzione
Libretti d’uso e manutenzione
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Dichiarazione di corretto montaggio
Contiene:
- impresa esecutrice
- committente
- ubicazione cantiere
- riferimento al progetto
- descrizione generica dei lavori
eseguiti
- dichiarazione di aver rispettato il
progetto e le istruzioni di
montaggio indicate sul manuale
d’uso
- firma responsabile impresa
esecutrice
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Verifiche periodiche
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Norma UNI 11158
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Norma UNI 11158
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Norma UNI 11158
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La linea vita da sola non basta…..
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Classificazione DPI “luoghi sopraelevati”
Sistemi di posizionamento
• Dispositivi individuali per operare con le mani libere
Sistemi di trattenuta
• Dispositivi individuali per limitare i movimenti verso una
zona di pericolo.
Sistemi di arresto caduta
• Dispositivi di protezione
individuale contro
le cadute dall’alto.
Sistema di
trattenuta
Sistema di
arresto caduta Sistema di
posizionamento
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Sistemi di posizionamento
I sistemi di posizionamento permettono all’operatore di
operare in posizioni con pericolo di caduta, azzerando il
rischio e prevenendo totalmente la caduta.
L’operatore ha le mani libere e non ha bisogno di mantenersi
in equilibrio con una mano.
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Sistemi di trattenuta
I sistemi di trattenuta limitano il movimento orizzontale del
lavoratore dal punto di ancoraggio, così che non è possibile
raggiungere una posizione con rischio di caduta.
Questi sistemi devono essere impiegati quando il movimento
è previsto su di una superficie orizzontale o per un pendio
non eccedente i 15°.
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Forze risultanti da una caduta
Con una massa di 100 Kg in caduta
• Caduta libera Picco di forza
• 0.5 m 660 daN
• 1.0 m 1220 daN
• 1.5 m 1780 daN
• 2.0 m 2340 daN
Considerato che
tutte le risultanti sono superiori a 600
daN (circa 600 Kg) che ritenuta la
massima forza d’arresto cui può essere
sottoposta una persona senza riportare
danni (UNI – 363):
Caduta libera Picco di forza
0.5 m 660 daN
1.0 m 1220 daN
1.5 m 1780 daN
2.0 m 2340 daN
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Ancoraggi:Tirante d’aria
• Tirante d’aria (TA) = Distanza tra il punto di ancoraggio e l’ostacolo più vicino.
• Distanza di arresto (DA) = Distanza tra il punto di ancoraggio e il punto di arresto.
• Distanza di intervento (DI) = Distanza necessaria al dissipatore per arrestare la caduta.
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DI
DA
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DI
DA
TA
DI
DA
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Effetto Pendolo
Si manifesta con un’oscillazione
che, seguendo un percorso
gravitazionale, tende a portarsi
sulla perpendicolare del punto di
ancoraggio posto in copertura.
L’effetto pendolo, durante una
caduta dall’alto, è un movimento di
rotazione e oscillazione
INCONTROLLATO dal quale
deriva un “rischio d’urto violento”
contro ostacoli laterali o al suolo.
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grazie
per
l’attenzione
Relazione a cura di:
Alessandro Zanaga(per info 347 0049285 – [email protected])
POLISTUDIO S.p.A. Società di Ingegneria
via Cimarosa n° 1540
Tel. +39 0425 478000 r.a. Fax +39 0425-476874
45010 CEREGNANO (RO)
[email protected] - http://www.polistudio.it
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1Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Seminario
La sicurezza nella manutenzione
degli impianti fotovoltaici su coperture
108° edizione
Venerdì 24 Giugno 2011
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2Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Guida per la sicurezza antincendio
Gli impianti fotovoltaici possono costituire un rischio
per la sicurezza di chi interviene per spegnere un
incendio o in caso di altro tipo di incidente.
Per questo motivo, il Ministero dell’Interno ha
emanato la lettera circolare 26 maggio 2010 prot.
5158 “Guida per l’installazione degli impianti
fotovoltaici”
CC
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3Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Rischio di incendio
Attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco ai sensi
del DM 16/2/1982
97 attivitàCPI
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4Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Rischio di incendio
Il rischio di incendio così come valutato aumenta con
l’installazione dell’impianto fotovoltaico e pertanto
richiede la modifica delle misure di prevenzione e/o
protezione ??
Si No
Va aggiornata la
valutazione di cui al
D.M. 04 maggio 1998
Va richiesto un
nuovo parere di
conformità ai sensi
del D.P,.R. 12
gennaio 1998 n°37
Va inviato
per le attività
soggette a CPI il
Certificato di collaudo
Del FV
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5Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
Intervento dei VVF
L’impossibilità di porre fuori tensione il sistema in
presenza dei luce solare impone attenzione oltre che
nelle fasi di costruzione, manutenzione anche in caso
di interventi di soccorso
L’impianto FV non deve:
a. Costituire causa di incendio o
esplosione;
b. Costituire elemento di
propagazione degli incendi.
Deve essere previsto un
dispositivo di sezionamento
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6Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
In attività soggette ai controlli
dei VVF
L’impianto FV non deve:
costituire causa di incendio o esplosione;
costituire elemento di propagazione degli incendi;
essere installato in “luoghi sicuri”;
Interferire con il corretto funzionamento di eventuali evacuatori di
fumo e permetterne la manutenzione (d>1m).
Deve
essere previsto un dispositivo di sezionamento;
essere segnalata con cartellonistica l’area dove è ubicato il FV e
i suoi accessori, se accessibili. AttenzioneImpianto fotovoltaico
in tensione durante
le ore diurne
(… Volt)
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7Fotovoltaico – Rischio elettrocuzioneGiugno 2011
In attività non soggette ai controlli
dei VVF
Gli impianti fotovoltaici dovranno risultare comunque conformi alla
Legge 1 Marzo 1968, n°186 e al D.M. 22 Gennaio 2008 n°37