OPERAIA REGINA FUCO
LE CASTE SOCIALILE CASTE SOCIALI
Le api italiane: Apis mellifera ligustica e altre
l’ape è un insetto sociale, vive in colonie all’interno delle quali ciascun
individuo ha il proprio compito
LA REGINA
l’unica femmina che depone uova
l’uovo da cui avrà origine la regina è deposto nella cella reale (+ grande delle altre celle)
dall’uovo nasce la larva che si nutre di pappa reale e dopo 8 giorni dalla deposizione, inizia a costruirsi un bozzolo: la celletta viene chiusa con un opercolo di
cera
dopo 1 settimana dall’opercolamento, sfarfalla la regina adulta che rimane per alcuni giorni all’interno
dell’alveare prima di compiere il volo nuziale
Appena esce dalla celletta la regina va alla ricerca di altre celle reali o di altre regine: la regina che sfarfalla per prima uccide le altre rompendo l’opercolo di cera e trafiggendo con l’aculeo le altre regine non ancora sfarfallate
Se due regine sfarfallano contemporaneamente, si hanno violente lotte e
una delle due muore
In condizioni normali una colonia può allevare fino 50 regine
L'allevamento della regina può essere spontaneo: le celle, in questo caso, vengono disposte sui bordi laterali e alle basi dei favi
Nel caso di allevamento spontaneo le celle vengono costruite dalle api con la forma di coppetta rovesciata, nell'allevamento fatto
dall'apicoltore le celle vengono invece costruite su cupolini già "innestati" con una giovane larva che deve avere al massimo tre
giorni età
In condizioni normali una colonia può allevare fino 50 regine
L'allevamento della regina può essere spontaneo: le celle, in questo caso, vengono disposte sui bordi laterali e alle basi dei favi
Nel caso di allevamento spontaneo le celle vengono costruite dalle api con la forma di coppetta rovesciata, nell'allevamento fatto
dall'apicoltore le celle vengono invece costruite su cupolini già "innestati" con una giovane larva che deve avere al massimo tre
giorni età
Perché una famiglia alleva api regine?
A parte l'allevamento artificiale delle api regine che viene condotto dall'apicoltore sia per avere a disposizione regine che gli serviranno per formare nuove famiglie, sia
per la vendita delle singole regine, una famiglia di api alleva le regine o per
sostituire quelle vecchie o in previsione della sciamatura
Perché una famiglia alleva api regine?
A parte l'allevamento artificiale delle api regine che viene condotto dall'apicoltore sia per avere a disposizione regine che gli serviranno per formare nuove famiglie, sia
per la vendita delle singole regine, una famiglia di api alleva le regine o per
sostituire quelle vecchie o in previsione della sciamatura
Compito dell'apicoltore sarà quindi quello di asportare periodicamente le celle reali che la famiglia andrà a costruire, pena la perdita
dell'intera famiglia
Compito dell'apicoltore sarà quindi quello di asportare periodicamente le celle reali che la famiglia andrà a costruire, pena la perdita
dell'intera famiglia
Se passano più di 20 giorni dal momento della nascita la regina perde la capacità di essere
fecondata e diventa fucaiola (può solo deporre uova non fecondate che daranno origine solo a fuchi cioè
maschi)
Se passano più di 20 giorni dal momento della nascita la regina perde la capacità di essere
fecondata e diventa fucaiola (può solo deporre uova non fecondate che daranno origine solo a fuchi cioè
maschi)
Se la regina entra in un alveare che non è il suo viene subito uccisa dalle operaie
Se la regina entra in un alveare che non è il suo viene subito uccisa dalle operaie
Dopo alcuni giorni di vita in cui la regina continua ad essere nutrita con gelatina reale, inizia i primi voli di orientamento nelle ore più
calde e nelle giornate più soleggiate in modo da conoscere l’ambiente
circostante e individuare l’alveare di provenienza
Dopo alcuni giorni di vita in cui la regina continua ad essere nutrita con gelatina reale, inizia i primi voli di orientamento nelle ore più
calde e nelle giornate più soleggiate in modo da conoscere l’ambiente
circostante e individuare l’alveare di provenienza
Dopo circa 1 settimana dallo sfarfallamento la regina compie i voli nuziali che durano per 3-4 gg
circa e avvengono tra 10 e 20 m di altezza
La regina emette feromoni aprendo la camera del pungiglione e il maschio viene attratto
Il maschio dopo la fecondazione rimane paralizzatoe cade a terra morendo perché una parte
dell’addome resta impigliato nel corpo della regina
Terminata la fecondazione la regina torna all’alveare e non uscirà più se non eventualmente
per sciamareDopo alcuni giorni dall’accoppiamento inizia a
deporre 1500-2000 uova al giorno
La regina giovane è riconoscibile perché ha il corpo rivestito da peli, ali intatte e depone la covata
regolare; la regina vecchia ha il corpo privo di peli, addome lucido, ali sfrangiate, depone una covata irregolare
lasciando cellette vuote
La regina vive al massimo 5 anni e viene marcata con colori diversi a seconda degli anni: giallo, azzurro,
verde, bianco e rossoSe improvvisamente la regina muore le operaie iniziano a produrre uova non fecondate che daranno maschi: la
colonia muore in breve tempoLe uova femminili, quando vengono deposte, hanno la stessa probabilità di dare origine ad operaie o regine La differenziazione dipende dal tipo di alimentazione che esse ricevono durante la vita larvale (gelatina
reale o gelatina operaia) L’ape nutrice darà gelatina reale alle larve il cui uovo
è stato deposto in cellette più grandi
Azzurro Bianco Giallo Rosso VerdeAnno 2000-2005-2010-
2015
Anno 2001-2006-2011-
2016
Anno 2002-2007-2012-
2017
Anno 2003-2008-2013-
2018
Anno 2004-2009-2014-
2019
Solitamente l’apicoltore sostituisce la regina troppo vecchia e poco produttiva dopo 3 anni
Naturalmente sono le operaie che sostituiscono la regina facendo sfarfallare tra le tante una nuova
regina (alimentandola cioè con pappa reale)
La deposizione delle uova ai nostri climi inizia tra gennaio e febbraio (+temperatura e +luce) e la massima deposizione tra aprile e maggio: inizia a
diminuire ad agosto e termina a ottobre
LE OPERAIELe operaie si nutrono con una dieta a base di polline (abbondante) e miele e hanno una durata della vita
variabile a seconda del periodo dell’anno in cui nascono
Le operaie che nascono in primavera, in concomitanza con le grosse fioriture, muoiono dopo circa 30 gg
poiché sono logorate dalla grande mole di lavoro per il bottinamento
Le operaie che nascono a fine estate hanno una maggiore durata della vita, fino a febbraio-marzo
dell’anno successivo
Nei primi 10 giorni di vita l’ape è NUTRICE e SPAZZINA
pulisce la celletta in cui ha vissuto come larva e pupariveste la celletta di propoli
nutre le larve destinate a diventare operaie o maschi (producendo gelatina operaia)
nutrire la regina (con pappa reale)contribuisce a scaldare la covata
allontana dall’alveare i corpi delle api morte e i materiali estranei
Nei successivi 10 giorni di vita l’ape è COSTRUTTRICE e GUARDIANAcostruisce le cellette con la cera
contribuisce ad immagazzinare il miele sbattendo velocemente le ali e facendo evaporare l’acqua
presente nel mielerisiede sulla porticina dell’alveare e quando percepisce un pericolo, emette feromoni di allarme ed è pronta
per l’attacco (assume un atteggiamento aggressivo con zampe divaricate, ali sollevate dall’addome e
mandibole aperte)compie brevi voli all’esterno per imparare ad
orientarsi
La cera è prodotta da particolari ghiandole, raccolta con le spazzole delle zampe del III paio e successivamente
afferrata dalle zampe del I paio, inumidita con la saliva e lavorata
L'attività delle ghiandole è massima tra il 12° e il 18°giorno dopo lo sfarfallamento,in seguito le ghiandole
regrediscono
La cera è prodotta da particolari ghiandole, raccolta con le spazzole delle zampe del III paio e successivamente
afferrata dalle zampe del I paio, inumidita con la saliva e lavorata
L'attività delle ghiandole è massima tra il 12° e il 18°giorno dopo lo sfarfallamento,in seguito le ghiandole
regrediscono
LA COSTRUZIONE DELLE CELLETTE
In caso di bisogno (es. dopo la sciamatura) la capacità di secernere cera può essere
ripristinata Per produrre la cera l'ape consuma Per produrre la cera l'ape consuma enormi quantità di zuccheri e
perciò necessita energia
Nella costruzione delle celle, le api percepiscono il campo gravitazionale e il campo magnetico terrestre
La gravità è avvertita da un gruppo di sensilli filiformi che consentono di costruire i favi secondo
la direzione verticale
Nella costruzione delle celle, le api percepiscono il campo gravitazionale e il campo magnetico terrestre
La gravità è avvertita da un gruppo di sensilli filiformi che consentono di costruire i favi secondo
la direzione verticale
In natura le api costruiscono i favi in serie parallele secondo una direzione costante: questo modo di costruire sembra per
l'influenza del campo magnetico terrestre
Le api non costruiscono le celle a sezione circolare, come i bombi, perché sprecherebbero cera
La forma esagonale è quella che consente di utilizzare al meglio lo spazio con il minimo impiego di materiale: ogni parete serve per dividere due celle
Le api non costruiscono le celle a sezione circolare, come i bombi, perché sprecherebbero cera
La forma esagonale è quella che consente di utilizzare al meglio lo spazio con il minimo impiego di materiale: ogni parete serve per dividere due celle
Nei successivi 10 giorni di vita l’ape è BOTTINATRICE
pollineresine: per produrre propoli, vengono raccolte
soprattutto dai pioppi e dalle conifere acqua: raccolta nei periodi più siccitosi per
rendere più fluido il miele e anche per regolare l’umidità e la temperatura interna all’alveare
liquidi zuccherini: nettare o succhi della frutta matura che rappresentano il materiale di
partenza per il miele
Se la famiglia resta orfana le operaie sviluppano gli ovari diventando OPERAIE OVIFICATRICI, ma non essendosi mai accopiate deporranno solo uva non feconde da cui
nasceranno solo maschi
Una covata di questo tipo prende il nome di COVATA GIBBOSA per il suo classico aspetto dato dagli opercoli
particolarmente sollevati
In queste condizioni la famiglia è destinata a morire
L’apicoltore deve intervenire introducendo una regina nuova la cui presenza interromperà l’oviposizione delle
operaie
Se la famiglia resta orfana le operaie sviluppano gli ovari diventando OPERAIE OVIFICATRICI, ma non essendosi mai accopiate deporranno solo uva non feconde da cui
nasceranno solo maschi
Una covata di questo tipo prende il nome di COVATA GIBBOSA per il suo classico aspetto dato dagli opercoli
particolarmente sollevati
In queste condizioni la famiglia è destinata a morire
L’apicoltore deve intervenire introducendo una regina nuova la cui presenza interromperà l’oviposizione delle
operaie
I maschi compaiono in primavera da uova depositate in celle simili a quelle delle operaie
ma dimensioni maggiori
In una famiglia si possono allevare dai 2.000 ai 6.000 fuchi all’anno
Dopo 3 giorni dall’ovoposizione nasce una larvetta che viene nutrita inizialmente a pappa
reale e poi a miele e polline
I maschi compaiono in primavera da uova depositate in celle simili a quelle delle operaie
ma dimensioni maggiori
In una famiglia si possono allevare dai 2.000 ai 6.000 fuchi all’anno
Dopo 3 giorni dall’ovoposizione nasce una larvetta che viene nutrita inizialmente a pappa
reale e poi a miele e polline
I FUCHI
Dopo circa 6 giorni dalla schiusa dell’uovo, la celletta larvale viene opercolata e all’interno la larva si trasforma
in pupa e, dopo 14 giorni, in adulto.
Soltanto metà dei maschi sfarfallati sarà in grado di accoppiarsi ma morirà subito dopo.
Essi vivono mediamente 50 giorni e, dopo la sciamatura, le operaie li cacciano o li uccidono
I fuchi possono compiere lunghi voli fino anche a 16 km di distanza dall'alveare.
I maschi forniscono calore necessario per lo sviluppo della covata
e partecipano alla trasformazione del nettare in miele
I voli di accoppiamento iniziano verso aprile e
durano fino a settembre
I voli di accoppiamento iniziano verso aprile e
durano fino a settembre
Nel luogo di raduno si possono distinguere due categorie di maschi: quelli che volano piu' alti che formano come una barriera protettiva, e quelli che volano attorno alla
regina e formano gli sciami di accoppiamento
Nel luogo di raduno si possono distinguere due categorie di maschi: quelli che volano piu' alti che formano come una barriera protettiva, e quelli che volano attorno alla
regina e formano gli sciami di accoppiamento
Lo sciame che si forma non è caotico ma assume una forma conica con in punta un maschio vicinissimo alla regina e gli
altri dietro quasi ci fosse un grado di dominanza
Lo sciame che si forma non è caotico ma assume una forma conica con in punta un maschio vicinissimo alla regina e gli
altri dietro quasi ci fosse un grado di dominanza
raccoglie nettare dai fiori e si imbratta il corpo di polline:
trasforma il nettare in miele e contribuisce all’impollinazione
incrociata dei vegetali
Nel 2008 25.000 alveari sono stati soggetti ad ingenti perdite di api nel periodo della semina del mais e circa 1.000 durante la semina del girasole
manifestato sintomi da avvelenamento con A partire dal 2001 15.000 alveari hanno manifestato sintomi da avvelenamento con
prodotti fotosanitari usati per il contenimento degli insetti vettori della
flavescenza dorata su vite
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di
allarme e pericolo
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di
allarme e pericolo
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di
allarme e pericolo
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
l’ape trascorre circa il 60% del suo tempo riposando (ma non dorme): passeggia tranquillamente cercando di
recuperare le energie spese…
…. ed è sempre pronta ad intervenire in situazioni di
allarme e pericolo
se la temperatura sale troppo le api iniziano ad uscire dall’alveare e diminuiscono quindi l’affollamento interno oppure iniziano a ventilare
migliorando la circolazione dell’aria e ottenendo una diminuzione della
temperatura
Durante la sciamatura le api si librano nell’aria in modo frenetico e turbolento, e poi si riuniscono in un punto preciso sul quale si è andata a posare la regina (es. un
ramo)
In seguito le api esploratrici intensificano la ricerca nella zona circostante per individuare una nuova dimora definitiva
Una volta individuato il sito migliore, comunicano l’informazione alle altre esploratrici attraverso la danza e
le invogliano ad esplorare la dimora trovata
Se anche queste api la trovano di proprio gradimento al ritorno si uniscono anch’esse alla danza
Si possono formare più gruppi d’esploratrici che propongono varie dimore
Quando non viene trovato un accordo, lo sciame decide di fermarsi provvisoriamente ed
incomincia a costruire i nuovi favi, non rendendosi conto che quella dimora
scelta all’aperto porterà a morte durante l’inverno
Si possono formare più gruppi d’esploratrici che propongono varie dimore
Quando non viene trovato un accordo, lo sciame decide di fermarsi provvisoriamente ed
incomincia a costruire i nuovi favi, non rendendosi conto che quella dimora
scelta all’aperto porterà a morte durante l’inverno
Se lo sciame si trova su un ramo bisogna posizionare sotto di esso
un'arnietta (o un sacco da travasare in seguito) e scuotere o tagliare il ramo.
Successivamente l'arnia dovrà essere dotata di un telaino di covata, di un telaino per le provviste e di scorte
Se lo sciame si trova su un ramo bisogna posizionare sotto di esso
un'arnietta (o un sacco da travasare in seguito) e scuotere o tagliare il ramo.
Successivamente l'arnia dovrà essere dotata di un telaino di covata, di un telaino per le provviste e di scorte
Per il recupero di uno sciame bisogna considerare che:
•le api sono mansuete ed appesantite dalle scorte trasportate
•catturando la regina, le altre api la seguiranno
•la presenza di un telaino di covata induce la famiglia a stabilirsi nell'arnia destinataria
•l'arnia destinataria deve avere un numero di telaini sufficienti ad ospitare la famiglia
Per il recupero di uno sciame bisogna considerare che:
•le api sono mansuete ed appesantite dalle scorte trasportate
•catturando la regina, le altre api la seguiranno
•la presenza di un telaino di covata induce la famiglia a stabilirsi nell'arnia destinataria
•l'arnia destinataria deve avere un numero di telaini sufficienti ad ospitare la famiglia
Per ridurre la sciamatura si può:
•aumentare l'aerazione e lo spazio interno agli alveari, inserendo al più presto il melario
•
•togliere uno o più telaini di covata per formare nuovi nuclei
•
•avere regine giovani e poco inclini alla sciamatura•
•controllare periodicamente l'alveare e distruggere o asportare le celle reali
Per ridurre la sciamatura si può:
•aumentare l'aerazione e lo spazio interno agli alveari, inserendo al più presto il melario
•
•togliere uno o più telaini di covata per formare nuovi nuclei
•
•avere regine giovani e poco inclini alla sciamatura•
•controllare periodicamente l'alveare e distruggere o asportare le celle reali
• vive in famiglie pluriennali che mediamente contano • vive in famiglie pluriennali che mediamente contano 50.000 individui
• si alleva facilmente, è agevolmente reperibile sul mercato ed esiste la possibilità di spostare gli
alveari seguendo le fioriture
• è in grado di raccogliere nettare e polline da un’enorme varietà di piante coltivate e spontanee
• è in grado di comunicare e scambiare informazioni sull’ubicazione dei fiori da visitare
Vantaggi nell’impiego dell’ape come impollinatore
•la scarsa luce ultravioletta sotto tunnel ne determina disorientamento. Inoltre per una famiglia costituita
da così tanti elementi lo spazio di una serra è sempre troppo limitato
•tende a bottinare in linea retta cambiando difficilmente filare: questo sistema riduce
l’impollinazione incrociata
•ha ampio raggio d'azione: si sposta facilmente nel caso in cui siano presenti fioriture più allettanti
•il volo si riduce notevolmente sotto i 15°C, per cui su fioriture precoci l’attività dell’ape è estremamente
ridotta o assente
•la scarsa luce ultravioletta sotto tunnel ne determina disorientamento. Inoltre per una famiglia costituita
da così tanti elementi lo spazio di una serra è sempre troppo limitato
•tende a bottinare in linea retta cambiando difficilmente filare: questo sistema riduce
l’impollinazione incrociata
•ha ampio raggio d'azione: si sposta facilmente nel caso in cui siano presenti fioriture più allettanti
•il volo si riduce notevolmente sotto i 15°C, per cui su fioriture precoci l’attività dell’ape è estremamente
ridotta o assente
Svantaggi nell’impiego dell’ape come impollinatore
Negli ultimi anni sono state registrate mortalità anomale di api
Negli ultimi anni sono state registrate mortalità anomale di api
Secondo alcune teorie tra le principali cause all’origine del
fenomeno ci sono i neonicotinoidi, insetticidi sistemici pericolosi per
api e altri impollinatori
Secondo alcune teorie tra le principali cause all’origine del
fenomeno ci sono i neonicotinoidi, insetticidi sistemici pericolosi per
api e altri impollinatori
d’aria, il conciante finisce nell’aria fino
Durante la semina con seminatrici pneumatiche che veicolano il seme
direttamente nel terreno con un flusso d’aria, il conciante finisce nell’aria fino
sulle fioriture di tarassaco o altre infestanti: la maggior parte delle api
morte sono bottinatrici
Al veleno d'ape è riconosciuta una
funzione terapeutica nei casi di forme
reumatiche.
Al veleno d'ape è riconosciuta una
funzione terapeutica nei casi di forme
reumatiche.
IL PUNGIGLIONE DELLE API
Quando l'ape punge la punta del pungiglione si conficca nei tessuti della
vittima e il pungiglione rimane attaccato e nello sforzo di ritirarlo l'addome si strappa, in breve tempo l'ape muore
Quando l'ape punge la punta del pungiglione si conficca nei tessuti della
vittima e il pungiglione rimane attaccato e nello sforzo di ritirarlo l'addome si strappa, in breve tempo l'ape muore
Il pungiglione è uno stiletto dentellato con i denti rivolti all'indietro, è collegato all'apparato velenifero
I fuchi non hanno il pungiglione mentre la regina ha pungiglione liscio
I fuchi non hanno il pungiglione mentre la regina ha pungiglione liscio
COME PERCEPISCONO IL MONDO LE API?
Per le api il senso della vista, quello dell'odorato e del tatto hanno una grandissima importanza
Esse trascorrono il loro primo periodo vitale nel buio completo dell'arnia per cui, in queste condizioni, gli occhi non servono ma serve invece il senso del tatto
Quando le api, come bottinatrici, conducono la loro vita fuori dall'alveare, la vista diviene il
senso principale
Quando le api, come bottinatrici, conducono la loro vita fuori dall'alveare, la vista diviene il
senso principale
…senza dimenticare l’olfatto..il profumo dei fiori…senza dimenticare l’olfatto..il profumo dei fiori
L’ape percepisce gli odori dai peli posti sulle antenne e sulle zampe
L’ape percepisce gli odori dai peli posti sulle antenne e sulle zampe
Nelle api gli occhi sono “composti” da molte unità in grado di scomporre le figure percepite in un mosaico
di piccole parti che giungono al cervello
È compito del cervello riunire in una sola immagine i mosaici frammentati sulla retina
Nelle api gli occhi sono “composti” da molte unità in grado di scomporre le figure percepite in un mosaico
di piccole parti che giungono al cervello
È compito del cervello riunire in una sola immagine i mosaici frammentati sulla retina
Sicuramente le api riescono a distinguere parzialmente anche le forme, come nel caso
dei due fiori rappresentati
Sicuramente le api riescono a distinguere parzialmente anche le forme, come nel caso
dei due fiori rappresentati
Il colore rosso non è percettibile all'occhio dell'ape come tale ma come blu
La maggior parte dei fiori detti rossi della nostra flora, cioè erica, rododendro, ciclamino, trifoglio
rosso hanno in realtà un colore rosso porpora che è recepito dalle api come colore blu
Il papavero viene visitato dalle api perché i petali di questo fiore non hanno soltanto colore rosso, ma
anche colore ultravioletto che viene pertanto percepito
I fiori bianchi vengono percepiti come una mescolanza di colori, cioè l’insieme dello spettro
luminoso
Il colore rosso non è percettibile all'occhio dell'ape come tale ma come blu
La maggior parte dei fiori detti rossi della nostra flora, cioè erica, rododendro, ciclamino, trifoglio
rosso hanno in realtà un colore rosso porpora che è recepito dalle api come colore blu
Il papavero viene visitato dalle api perché i petali di questo fiore non hanno soltanto colore rosso, ma
anche colore ultravioletto che viene pertanto percepito
I fiori bianchi vengono percepiti come una mescolanza di colori, cioè l’insieme dello spettro
luminoso
L'ape distingue solo quattro colori:
GIALLO
VERDE BLUASTRO
BLU
ULTRAVIOLETTO
L'ape distingue solo quattro colori:
GIALLO
VERDE BLUASTRO
BLU
ULTRAVIOLETTO
FIORE COLORE PERCEPITO
ERICA, RODODENDRO, CICLAMINO, TRIFOGLIO ROSSO
BLU
PAPAVERO ULTRAVIOLETTO
FIORI BIANCHI VERDE BLUASTRO
L’acaro instaura nelle trachee dell’ape e succhia l’emolinfa
Si trasferisce sui muscoli alari e
impedisce all’ape di volare e di eliminare
i reflui in volo
Mentolo, canfora e timolo in forma di
vapore hanno azione acaricida
L’acaro instaura nelle trachee dell’ape e succhia l’emolinfa
Si trasferisce sui muscoli alari e
impedisce all’ape di volare e di eliminare
i reflui in volo
Mentolo, canfora e timolo in forma di
vapore hanno azione acaricida
Le api presentano intestino con
eccesso di polline soprattutto di ranuncolacee
(tossico)
Un’altra causa può Un’altra causa può essere un
microrganismo, Spiroplasma apis
Obbligo di denuncia e nessun trattamento concesso in
Italia
È necessario prevenire la malattia: posizionare le arnie in luoghi asciutti e soleggiati e pulire il materiale apistico
utilizzato
Obbligo di denuncia e nessun trattamento concesso in
Italia
È necessario prevenire la malattia: posizionare le arnie in luoghi asciutti e soleggiati e pulire il materiale apistico
utilizzato
È causata da funghi ingeriti tramite alimenti
contaminati da feci
Sintomi: diarrea e spopolamento dell’alveare
È causata da funghi ingeriti tramite alimenti
contaminati da feci
Sintomi: diarrea e spopolamento dell’alveare
È causata da un batterio che arriva all’intestino attraverso l’alimento
Vengono colpite le larve prima dell’opercolatura
delle cellette
Le larve muoiono nelle cellette
La malattia si diffonde in primavera
È causata da un batterio che arriva all’intestino attraverso l’alimento
Vengono colpite le larve prima dell’opercolatura
delle cellette
Le larve muoiono nelle cellette
La malattia si diffonde in primavera
Obbligo di denuncia e trattamento antibiotico o Obbligo di denuncia e trattamento antibiotico o soppressione della colonia
I bombi (Bombus terrestris) sono Imenotteri sociali organizzati in colonie costituite da una
regina che depone le uova, e da numerose operaie che raccolgono il polline ed il nettare e curano il
nido
Come le api raccolgono il NETTARE ed il POLLINE per nutrire le larve
I bombi presentano una livrea gialla e nera a bande, anche se ne esistono delle specie tutte
nere o con delle bande arancioni, sono generalmente più grossi e pelosi delle comuni api
I bombi (Bombus terrestris) sono Imenotteri sociali organizzati in colonie costituite da una
regina che depone le uova, e da numerose operaie che raccolgono il polline ed il nettare e curano il
nido
Come le api raccolgono il NETTARE ed il POLLINE per nutrire le larve
I bombi presentano una livrea gialla e nera a bande, anche se ne esistono delle specie tutte
nere o con delle bande arancioni, sono generalmente più grossi e pelosi delle comuni api
Alcune rare specie(Bombus polaris e Bombus arcticus)
sono in grado di resistere a temperature molto basse e si possono
trovare in zone dal clima molto freddo dove normalmente non sono
presenti altri tipi di imenotteri
Alcune rare specie(Bombus polaris e Bombus arcticus)
sono in grado di resistere a temperature molto basse e si possono
trovare in zone dal clima molto freddo dove normalmente non sono
presenti altri tipi di imenotteri
I bombi sono poco aggressivi; le regine e le operaie sono in grado però di pungere ed il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere anche
più di una volta a differenza delle api comuni
I bombi sono poco aggressivi; le regine e le operaie sono in grado però di pungere ed il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere anche
più di una volta a differenza delle api comuni
I bombi sono insetti sociali che vivono in piccole colonie e gli unici esemplari che sopravvivono
all'inverno sono le femmine fecondate che, dopo la morte della colonia, cercano un luogo
riparato per svernare
In primavera la femmina fecondata cerca fiori per rifocillarsi e cominciare a creare la nuova
colonia in cavità nel terreno o negli alberi
I bombi sono insetti sociali che vivono in piccole colonie e gli unici esemplari che sopravvivono
all'inverno sono le femmine fecondate che, dopo la morte della colonia, cercano un luogo
riparato per svernare
In primavera la femmina fecondata cerca fiori per rifocillarsi e cominciare a creare la nuova
colonia in cavità nel terreno o negli alberi
La femmina uscita dal letargo costruisce una piccola cella di cera nella quale deposita alcune uova e cibo
Queste uova danno origine a femmine sterili che si occupano, come operaie, della raccolta di cibo per la colonia e di aiutare la madre a costruire nuove celle
A partire dalla metà dell'estate compaiono le prime femmine in grado di riprodursi: queste depongono uova
non fecondate che origineranno maschi
I maschi fecondano le nuove femmine nate alla fine dell'estate e che andranno a sviluppare la nuova colonia
l'anno successivo
La femmina uscita dal letargo costruisce una piccola cella di cera nella quale deposita alcune uova e cibo
Queste uova danno origine a femmine sterili che si occupano, come operaie, della raccolta di cibo per la colonia e di aiutare la madre a costruire nuove celle
A partire dalla metà dell'estate compaiono le prime femmine in grado di riprodursi: queste depongono uova
non fecondate che origineranno maschi
I maschi fecondano le nuove femmine nate alla fine dell'estate e che andranno a sviluppare la nuova colonia
l'anno successivo
A differenza delle api, i bombi accumulano una quantità di cibo sufficiente solo per
alcuni giorni e sono quindi molto vulnerabili alle carestie
Il nettare è stivato dai bombi essenzialmente nella forma in cui è
raccolto, a differenza delle api che lo fanno evaporare ottenendo il miele: si presenta dunque molto acquoso e viene
raramente consumato dagli uomini
A differenza delle api, i bombi accumulano una quantità di cibo sufficiente solo per
alcuni giorni e sono quindi molto vulnerabili alle carestie
Il nettare è stivato dai bombi essenzialmente nella forma in cui è
raccolto, a differenza delle api che lo fanno evaporare ottenendo il miele: si presenta dunque molto acquoso e viene
raramente consumato dagli uomini
Il volo dei bombi è piuttosto "rumoroso“: il ronzio è provocato dalla vibrazione dei
muscoli del volo
Questo processo è particolarmente avvertibile nei bombi quando questi insetti devono riscaldarsi per volare, specialmente
in caso di temperature ambientali particolarmente basse: riescono quindi a
raggiungere temperature prossime ai 30 °C all'interno del loro torace
Il volo dei bombi è piuttosto "rumoroso“: il ronzio è provocato dalla vibrazione dei
muscoli del volo
Questo processo è particolarmente avvertibile nei bombi quando questi insetti devono riscaldarsi per volare, specialmente
in caso di temperature ambientali particolarmente basse: riescono quindi a
raggiungere temperature prossime ai 30 °C all'interno del loro torace
I bombi sono sempre più utilizzati in agricoltura per l'impollinazione di piante da
frutto e ortaggi
Molti produttori si attrezzano creando appositi spazi nelle serre per ospitare arnie di
bombi
I bombi sono purtroppo molto sensibili ai fitofarmaci, prodotti senza i quali è
pressoché impossibile condurre una coltura da reddito in serra o tunnel
I bombi sono sempre più utilizzati in agricoltura per l'impollinazione di piante da
frutto e ortaggi
Molti produttori si attrezzano creando appositi spazi nelle serre per ospitare arnie di
bombi
I bombi sono purtroppo molto sensibili ai fitofarmaci, prodotti senza i quali è
pressoché impossibile condurre una coltura da reddito in serra o tunnel
L’attività dei bombi inizia già a 6-8° C e con una copertura del cielo pari al 70%
L’attività dei bombi inizia già a 6-8° C e con una copertura del cielo pari al 70%
Un nido artificiale è costituito da una regina che depone le uova e da numerose operaie (all’inizio 50-
100)
Gli individui della colonia sono sufficienti per un’area protetta di 1.000-1.500 mq e la loro attività dura 6-
10 settimane
Se i fiori della coltura sono insufficienti a fornire il polline, bisogna apportarne dall’esterno (1-2 volte alla
settimana)
Un nido artificiale è costituito da una regina che depone le uova e da numerose operaie (all’inizio 50-
100)
Gli individui della colonia sono sufficienti per un’area protetta di 1.000-1.500 mq e la loro attività dura 6-
10 settimane
Se i fiori della coltura sono insufficienti a fornire il polline, bisogna apportarne dall’esterno (1-2 volte alla
settimana)Sulle aperture delle protezioni vengono
collocate reti, le quali lasciano passare l’aria ma impediscono ai bombi di uscire attratti magari da
fioriture vicine
Sulle aperture delle protezioni vengono
collocate reti, le quali lasciano passare l’aria ma impediscono ai bombi di uscire attratti magari da
fioriture vicine
Le arnie BOMBOX, consentono un ottimo isolamento termico ed assecondano l'ottimale
areazione del nido
Uno speciale liquido zuccherino di alimentazione è situato nella parte inferiore dell'arnia
Le arnie BOMBOX, consentono un ottimo isolamento termico ed assecondano l'ottimale
areazione del nido
Uno speciale liquido zuccherino di alimentazione è situato nella parte inferiore dell'arnia
Le piante sponatanee attrattive per le api e i bombi
perché larga parte dei fruttiferi ha una fioritura che
Le piante sponatanee attrattive per le api e i bombi (tarassaco, erba medica, alcuni trifogli, girasole e tiglio) possono limitare l’impollinazione delle colture
Meno preoccupante è la vicinanza di piante da frutto perché larga parte dei fruttiferi ha una fioritura che
non coincide con quella degli ortaggi
La vicinanza di alveari può migliorare l’impollinazione ed aumentare le produzioni: gli
orticoltori che allevano anche api sono favoriti
La vicinanza di alveari può migliorare l’impollinazione ed aumentare le produzioni: gli
orticoltori che allevano anche api sono favoriti
Se la temperatura scende sotto lo zero o sopra i 35° C i bombi non sopravvivono
I bombi consentono rendere più uniforme e di migliorare la qualità della produzione agricola
Se la temperatura scende sotto lo zero o sopra i 35° C i bombi non sopravvivono
I bombi consentono rendere più uniforme e di migliorare la qualità della produzione agricola
Questi insetti poi non sono, in genere, aggressivi e reagiscono pungendo solo se vengono molestati Questi insetti poi non sono, in genere, aggressivi e reagiscono pungendo solo se vengono molestati
La puntura dei bombi è meno dolorosa di quella delle api, ma è necessario usare prudenza da parte di persone
sensibili alle punture degli insetti
La puntura dei bombi è meno dolorosa di quella delle api, ma è necessario usare prudenza da parte di persone
sensibili alle punture degli insetti
Apoideo solitario, compie 1 generazione all’anno
La costruzione del nido avviene in primavera, mentre lo sviluppo da uovo ad adulto procede da primavera fino a tarda estate o nei primi periodi
autunnali
Gli individui della nuova generazione dell’anno trascorrono l’inverno allo stadio di pupa dentro un
bozzolo
A fine inverno-inizio primavera fuoriescono dai bozzoli prima i maschi poi le femmine
Apoideo solitario, compie 1 generazione all’anno
La costruzione del nido avviene in primavera, mentre lo sviluppo da uovo ad adulto procede da primavera fino a tarda estate o nei primi periodi
autunnali
Gli individui della nuova generazione dell’anno trascorrono l’inverno allo stadio di pupa dentro un
bozzolo
A fine inverno-inizio primavera fuoriescono dai bozzoli prima i maschi poi le femmine
Le femmine, una volta accoppiatesi, cercano un sito idoneo per nidificareLe femmine, una volta accoppiatesi, cercano un sito idoneo per nidificare
Costruiscono i nidi entro cavità preesistenti, quali vecchi nidi di altri insetti o crepe nei muri
Costruiscono i nidi entro cavità preesistenti, quali vecchi nidi di altri insetti o crepe nei muri
I nidi sono costituiti da una serie di celle divise da setti di fango
Ogni cella è costituita da una provvigione di polline e nettare su cui viene deposto un uovo
I nidi sono costituiti da una serie di celle divise da setti di fango
Ogni cella è costituita da una provvigione di polline e nettare su cui viene deposto un uovo
Durante l’approvvigionamento del nido le femmine visitano oltre 100 fiori in ogni volo di bottinamento e circa 3.500 per completare il rifornimento di 1 cella
Durante l’approvvigionamento del nido le femmine visitano oltre 100 fiori in ogni volo di bottinamento e circa 3.500 per completare il rifornimento di 1 cella
Le specie attualmente allevate con successo per l’impollinazione sono: Osmia cornuta e Osmia rufa in
Europa, Osmia lignaria in America Settentrionale e Osmia cornifrons in Giappone
In America esistono decine di imprese
che commercializzano le
osmie per l’impollinazione del
mandorlo in California e altri
fruttiferi
In America esistono decine di imprese
che commercializzano le
osmie per l’impollinazione del
mandorlo in California e altri
fruttiferi
Apoideo solitario originario del Mediterraneo e del Medio Oriente, compie 1-2 generazioni/anno
E’ stato introdotto accidentalmente in Nord America negli Anni ’30 e si è insediato in breve tempo nelle regioni aride
del mid-west e del Canada
Apoideo solitario originario del Mediterraneo e del Medio Oriente, compie 1-2 generazioni/anno
E’ stato introdotto accidentalmente in Nord America negli Anni ’30 e si è insediato in breve tempo nelle regioni aride
del mid-west e del Canada
Le femmine costruiscono il loro nido in cavità o anfratti
Tagliano pezzetti di foglie con le mandibole e li dispongono in fondo alla cavità
Riempiono poi questa coppetta con nettare e polline fino a 2/3 e vi depongono un uovo,
sigillando il tutto con 2-3 ulteriori pezzettini di foglie
Successivamente costruiscono un’altra celletta sopra