«E poi dove andrai?» chiese.«All’Isola dei Grandi» spiegò il
piccolo capitano.«E cosa c’è lì da vedere?» chiese
il vecchio navigante.«Non lo so» mormorò il ragazzi-
no. «Ma se ci arrivi e ci dormi una notte, il giorno dopo ti svegli che sei un uomo grande.»
«Davvero?» si stupì il vecchio navigante. «Lo sai per certo?»
Il piccolo capitano annuì. «Qui ci vuole così tanto tempo per di-ventare grandi.»
«Già, un sacco di tempo» con-cordò il navigante. «Ma tu lo sai dove si trova l’Isola dei Grandi?»
«No» ammise il piccolo capita-no. «La cercherò. Prima però devo riparare la mia barca.»
Il piccolo capitano vive in cima alle dune, nella barca sca-raventata lì da una furiosa tempesta. Con l’aiuto degli altri bambini ripara l’imbarcazione in attesa di una grande onda che la spinga nuovamente in acqua. Quando arriva la tempesta dormono tutti, tranne Bombolo, Marinella e Tonino il fifone che partono di na-scosto sulla Maiunafalla alla ricerca dell’Isola dei Grandi, dove si cresce in fretta.Questa colorata e divertente odissea per bambini è pro-babilmente il titolo di maggior successo di Paul Biegel, considerato il Roald Dahl olandese. Al di là dell’aspetto giocoso e favolistico, “Il piccolo capitano” nasconde temi importanti come il desiderio d’avventura e i timori legati all’ignoto, la voglia di crescere e allo stesso tempo la pau-ra di diventare adulti. Raramente lo spirito di un bambino è stato compreso così profondamente e catturato in maniera così irresistibile.
Per la prima volta in italiano un classico della letteratura olandese per bambini
con le illustrazioni originali di Carl Hollander.
w w w. l a n u o v a f r o n t i e r a j u n i o r . i t
9 788898 519125
ISBN 978-88-98519-12-5
€ 16,50 / ISBN 978-88-98519-12-5
Paul BiegelIl piccolo capitano
Paul Biegel
Il piccolocapitano
illustrazioni di Carl Hollander
Paul Biegel (1925-2006) è nato a Bus-sum, in Olanda. Al-la fine della seconda guerra mondiale, si
trasferì negli Stati Uniti per un anno. Al suo ritorno in Olanda studiò musica e giurisprudenza. Solo verso i trent’anni Paul Biegel scoprì il suo talento come scritto-re e nel 1962 esordì come autore di libri per bambini. Da quel mo-mento in poi, per i successivi qua-rant’anni, pubblicò circa un libro all’anno, ognuno dei quali ebbe un grande successo di critica e di pubblico. Dalla sua penna è sca-turito l’universo senza tempo del-le fiabe, dove c’è sempre un eroe, un enigma da risolvere e l’eterna lotta tra il bene e il male. Biegel è stata una voce unica nel pano-rama della letteratura olandese per l’infanzia: nei suoi libri non si narra solo di mirabolanti avven-ture, ma trovano spazio anche i grandi temi dell’amicizia e dell’a-more, della solitudine e della pau-ra, della gelosia e della guerra.
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Paul Biegel
Traduzione dal nederlandese diAnna Patrucco Becchi
Il piccolocapitano
illustrazioni di Carl Hollander
Titolo originale: De kleine kapitein
Copyright © 2007 by Lemniscaat, Rotterdam, The NetherlandsFirst published in The Netherlands under the title De kleine kapiteinText copyright © 1970 by Paul BiegelIllustration copyright © 1970 by Carl HollanderAll rights reserved.
L’editore ringrazia per il sostegno la Dutch Foundation for Literature.
© La Nuova Frontiera, 2014via Pietro Giannone, 10 - 00195 Romawww.lanuovafrontierajunior.it
Progetto grafico di Flavio Dionisi
ISBN 978-88-98519-12-5
Tutti i diritti riservati
Indice
7 la barca
14 la grande onda
22 il porto di siliku
29 la porta dei draghi
36 l’isola dei grandi
44 il gigante
51 il salvataggio
59 l’isola misteriosa
67 pirati?
74 in trappola
80 il domatore coraggioso
90 dove sono i marinai?
96 il naufrago
103 la montagna di fuoco
111 ritorno e addio
118 la città fantasma
126 prigionieri
134 tonino il coraggioso
141 il segreto della signora colorata
148 tredici candelabri
156 colore
162 la bella galatea
169 una fine che non è una fine
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la barca
Il piccolo capitano viveva in cima alle dune. Non in una casa e nemmeno in una capanna, bensì in una barca.
Un giorno una furiosa tempesta aveva gon-fiato le onde fino a farle diventare alte quanto grattacieli, scaraventando la barca fuori dal
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mare e facendola finire lassù in cima. E ora era lì, conficcata nella sabbia. Nessuno sape-va chi l’avesse pilotata. Dalla cabina era usci-to soltanto un ragazzo, un piccolo ragazzo con in testa un grande berretto.
«Chi sei?» aveva chiesto la gente del porto.«Il capitano» aveva risposto il ragazzino.«Ah davvero? E da dove vieni, piccolo capi-
tano?» aveva domandato il vecchio navigante del porto.
«Dalla mia barca» aveva risposto il piccolo capitano.
«E da dove viene la tua barca?»Ma il piccolo capitano aveva alzato le spalle
ed era rientrato nella sua cabina.Da allora viveva lì.Quando splendeva il sole stava a poppa ad
abbrustolirsi e quando splendeva la luna sta-va a prua e suonava la sua tromba d’ottone.
Giù al porto lo sentivano.Tettereté.«Ti stringe il cuore dalla compassione» dice-
va la gente.Al vecchio navigante però piaceva. Nessuno
sapeva da dove venisse il vecchio navigante, perché quando glielo chiedevano rispondeva semplicemente: «Sono un naufrago.»
Un giorno si arrampicò per il ripido sentiero sabbioso.
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«Non vuoi venire a vivere giù da noi?» chie-se al ragazzino, ma lui scosse la testa.
«Perché no?»«Voglio restare sulla mia barca.»«Ma non naviga più.»«La riparerò» disse il piccolo capitano.«E come pensi di riuscire a riportarla in
mare?» chiese il vecchio navigante.«Aspetterò» rispose il ragazzino. «Aspetterò
che venga un’altra tempesta e un’altra onda, questa volta di risacca, a riportare in mare la mia barca.»
«Ah» fece il vecchio navigante dando un paio di boccate alla sua pipa.
«E poi dove andrai?» chiese.«All’Isola dei Grandi» spiegò il piccolo capi-
tano.«E cosa c’è lì da vedere?» chiese il vecchio
navigante.«Non lo so» mormorò il ragazzino. «Ma se ci
arrivi e ci dormi una notte, il giorno dopo ti svegli che sei un uomo grande.»
«Davvero?» si stupì il vecchio navigante. «Lo sai per certo?»
Il piccolo capitano annuì. «Qui ci vuole così tanto tempo per diventare grandi.»
«Già, un sacco di tempo» concordò il navi-gante. «Ma tu lo sai dove si trova l’Isola dei Grandi?»
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«No» ammise il piccolo capitano. «La cer-cherò. Prima però devo riparare la mia barca.»
Il vecchio navigante tornò a casa e il ragaz-zino andò nella cabina per prendere il suo carrettino. L’aveva costruito con una vecchia cassetta di legno a cui aveva applicato delle ruote, ma poiché certe erano di bicicletta e al-tre prese da un organetto, era un po’ sbilenco. Quando il ragazzino se lo tirava dietro cigola-va e quando andava al porto, attraversando le strade della cittadina, la gente diceva: «Arri-va il piccolo capitano.» Non avevano neanche bisogno di guardare, perché lo riconoscevano dal rumore.
Il piccolo capitano raccoglieva nel suo car-retto tutto quello che trovava per strada: un pezzo di tubo di stufa, una cordicella, un va-sino da notte, del fil di ferro, la gamba di una sedia, una catena da bicicletta, un paralume, un chiodo storto, un tubo del gas, un gomitolo di lana, uno specchio rotto, una monetina, una vecchia scarpa, un’asse con due viti piantate dentro e un pezzo di rete da pesca. E quando un giorno trovò anche un bollitore che fischia-va e una vecchia vasca da bagno, aveva ormai tutto ciò che gli serviva per costruirsi un mo-tore bello nuovo. Iniziò a martellare, segare, battere e piallare con la lingua tra i denti per
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lo sforzo, perché il motore doveva essere più forte della tempesta.
Nella piccola città portuale abitavano anche dei bambini e quando sentirono dal vecchio navigante dove voleva andare il piccolo capi-tano, accorsero tutti in cima alle dune, si ar-rampicarono sul ponte di coperta della barca ed esclamarono: «Piccolo capitano, anche noi vogliamo diventare grandi e forti in una not-te. Possiamo venire con te?»
«Certo» rispose il piccolo capitano. «Aiutate-mi allora a riparare la barca.»
E Tommi e Bombolo e Marinella e gli altri si misero tutti al lavoro. Trasportarono la vasca da bagno a poppa, perché era lì che doveva sta-re il motore, e iniziarono a martellare, segare e avvitare seguendo esattamente gli ordini del capitano: la stufa lì e la gamba del tavolo là, la catena da bicicletta attaccata qui, il tubo in quella direzione e la vasca da bagno capovolta, in modo da non far fuoriuscire il vapore. E poi alla fine per costruire il fumaiolo arrivò persi-no Tonino il fifone a dare il suo aiuto e per farlo impilarono sei secchi uno sull’altro.
«Grazie mille a tutti quanti» disse il piccolo capitano.
«Quando partiamo?» chiese Bombolo.«Quando arriverà la grande onda» rispose il
capitano. «Prima però ci serve ancora un’elica.»
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Volevano mettersi subito all’opera, ma d’im-provviso si udirono delle grida provenire dal-le dune. Gli abitanti della cittadina si erano accorti dell’assenza dei loro bambini, perché non erano andati a scuola.
A grandi passi stavano salendo per il ripido sentiero sabbioso. In testa a tutti camminava il maestro dimenando arrabbiato la sua bac-chetta…
«E poi dove andrai?» chiese.«All’Isola dei Grandi» spiegò il
piccolo capitano.«E cosa c’è lì da vedere?» chiese
il vecchio navigante.«Non lo so» mormorò il ragazzi-
no. «Ma se ci arrivi e ci dormi una notte, il giorno dopo ti svegli che sei un uomo grande.»
«Davvero?» si stupì il vecchio navigante. «Lo sai per certo?»
Il piccolo capitano annuì. «Qui ci vuole così tanto tempo per di-ventare grandi.»
«Già, un sacco di tempo» con-cordò il navigante. «Ma tu lo sai dove si trova l’Isola dei Grandi?»
«No» ammise il piccolo capita-no. «La cercherò. Prima però devo riparare la mia barca.»
Il piccolo capitano vive in cima alle dune, nella barca sca-raventata lì da una furiosa tempesta. Con l’aiuto degli altri bambini ripara l’imbarcazione in attesa di una grande onda che la spinga nuovamente in acqua. Quando arriva la tempesta dormono tutti, tranne Bombolo, Marinella e Tonino il fifone che partono di na-scosto sulla Maiunafalla alla ricerca dell’Isola dei Grandi, dove si cresce in fretta.Questa colorata e divertente odissea per bambini è pro-babilmente il titolo di maggior successo di Paul Biegel, considerato il Roald Dahl olandese. Al di là dell’aspetto giocoso e favolistico, “Il piccolo capitano” nasconde temi importanti come il desiderio d’avventura e i timori legati all’ignoto, la voglia di crescere e allo stesso tempo la pau-ra di diventare adulti. Raramente lo spirito di un bambino è stato compreso così profondamente e catturato in maniera così irresistibile.
Per la prima volta in italiano un classico della letteratura olandese per bambini
con le illustrazioni originali di Carl Hollander.
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9 788898 519125
ISBN 978-88-98519-12-5
€ 16,50 / ISBN 978-88-98519-12-5
Paul BiegelIl piccolo capitano
Paul Biegel
Il piccolocapitano
illustrazioni di Carl Hollander
Paul Biegel (1925-2006) è nato a Bus-sum, in Olanda. Al-la fine della seconda guerra mondiale, si
trasferì negli Stati Uniti per un anno. Al suo ritorno in Olanda studiò musica e giurisprudenza. Solo verso i trent’anni Paul Biegel scoprì il suo talento come scritto-re e nel 1962 esordì come autore di libri per bambini. Da quel mo-mento in poi, per i successivi qua-rant’anni, pubblicò circa un libro all’anno, ognuno dei quali ebbe un grande successo di critica e di pubblico. Dalla sua penna è sca-turito l’universo senza tempo del-le fiabe, dove c’è sempre un eroe, un enigma da risolvere e l’eterna lotta tra il bene e il male. Biegel è stata una voce unica nel pano-rama della letteratura olandese per l’infanzia: nei suoi libri non si narra solo di mirabolanti avven-ture, ma trovano spazio anche i grandi temi dell’amicizia e dell’a-more, della solitudine e della pau-ra, della gelosia e della guerra.
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