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ISTITUTO COMPRENSIVO DI MAIORI
PROTOCOLLO
ACCOGLIENZA e INCLUSIONE ALUNNI BES e DSA
ALUNNI CON DISABILITA’
ALUNNI STRANIERI
Delibera del Collegio Docenti n° 105 del 30/06/2017
Il primo modo per costruire davvero
una scuola più accogliente è
quello di sentirsi noi, da insegnanti,
stranieri in classe:
non dare per scontato nulla delle nostre procedure,
dei nostri metodi, dei nostri contenuti, dei nostri contesti.
(Davide Zoletto, Straniero in classe. Una pedagogia dell’ospitalità,
Cortina Raffaello (2007)
All. 16
2
PREMESSA
Il termine “accogliere” deriva, come la maggior parte delle parole della nostra
stupenda lingua, dal latino e la sua etimologia dice già tanto sul suo significato. Il
termine è composto da co- (insieme) e lègere (raccogliere). L’accoglienza non avviene
a senso unico, essa implica un’apertura da chi accoglie e da chi viene accolto. Chi
accoglie spalanca le porte della propria casa, della propria scuola; chi viene accolto
spalanca le porte di se stesso per accogliere quanto di nuovo, bello, diverso vi ha
trovato. Entrambe raccolgono e accolgono qualcosa.
La nostra scuola intende dare un’attenzione particolare a quest’importante momento
nel percorso personale e scolastico dei nostri allievi, in particolare per gli alunni che
presentano esigenze e bisogni particolari tali da renderli “speciali”.
Il protocollo fornisce informazioni sull’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione
degli alunni con bisogni educativi speciali all’interno della nostra scuola, indicando
tutte le fasi in cui si articola il momento dell’accoglienza, dagli aspetti organizzativi
e amministrativi che precedono l’ingresso a scuola, a quelli più puramente didattici e
inclusivi che riguardano l’inserimento nel gruppo classe.
Il Protocollo è stato redatto dai membri della Commissione per l’inclusione e
successivamente deliberato dal Collegio dei Docenti e annesso al PTOF.
L’adozione del Protocollo di accoglienza consente di attuare in modo operativo le
indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n.104/92 e successivi decreti
applicativi per gli alunni disabili e nelle Note Ministeriali del 5/10/04, 5/01/05 e
5/05/07, successiva normativa ministeriale di riferimento relativa agli alunni con
Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) e la Direttiva Ministeriale del
27/12/2012 per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES). La sua attuazione
consente di applicare in modo operativo le indicazioni normative contenute nell’art.
45 del DPR n° 394 del 31/08/1999, intitolato “ISCRIZIONE SCOLASTICA”.
3
LE TAPPE NORMATIVE
La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 definisce gli strumenti d’intervento per
alunni con bisogni educativi speciali e l’organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastiche. al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni
e gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva ridefinisce e completa il
tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della
disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Dipartimento per l’Istruzione 2
comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES),
comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento
e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura
e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. La Direttiva estende
pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione
dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge
53/2003.
La Direttiva del 27 dicembre vi fa comprendere tre grandi sotto-categorie:
1. la disabilità, certificata ai sensi dell’art. 3, commi 1 o 3 (gravità) della Legge
104/92, che dà titolo all’attribuzione dell’insegnante di sostegno;
2. i disturbi evolutivi specifici (secondo la Direttiva, tali disturbi se non vengono o
possono non venir certificate ai sensi della legge 104/92, non dando diritto
all’insegnante di sostegno): i DSA (con diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge
170/2010) e gli altri quadri diagnostici quali i deficit del linguaggio, delle abilità non
verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività, e il
funzionamento intellettivo limite che viene considerato un caso di confine fra la
disabilità e il disturbo specifico;
3. lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale: la Direttiva dispone che
l’individuazione di tali tipologie di BES deve essere assunta da Consigli di classe sulla
base di considerazioni di carattere psicopedagogico e, in particolare, la circolare n.8
del 6 marzo 2013, sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli
operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche
e didattiche.
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RIFERIMENTI NORMATIVI
✓ Legge 104/92 - Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate
✓ Legge 170/2010 – Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento.
Decreto attuativo
✓ n. 5669/2011 e Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con
DSA (allegate al D.M. 5669/2011.
✓ Legge 53/03 e Decreto legislativo 59/2004.
✓ Legge 517/1977: integrazione scolastica; individualizzazione interventi.
✓ DPR 275/99 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni
Scolastiche”.
✓ Nota MIUR n. 4089, 15.06.2010 “Disturbo di deficit di attenzione e iperattività”.
✓ Direttiva Ministeriale del 27.12.2012.
✓ Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013.
✓ Circolare 20/03/2012, Oggetto: piano didattico personalizzato per alunni con ADHD.
✓ Linee guida per la predisposizione di protocolli regionali – 24 gennaio 2013 per
l’individuazione precoce dei casi sospetti di DSA.
✓ MIUR, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione, 2012.
1
ALUNNI CON DISABILITA’
Legge 104/92
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
Legge 170/2010 - Legge 53/03
SVANTAGGIO SOCIO – ECONOMICO
LINGUISTICO - CULTURALE
DSA
CLASSIFICAZIONE ALUNNI BES
DEFICIT DEL LINGUAGGIO
ADHD
DEFICIT DELLA COORDINAZIONE
MOTORIA
DEFICIT ABILITA’ NON VERBALI
SVANTAGGI LINGUISTICI ALUNNI CON DISAGIO
COMPORTAMENTALE E RELAZIONALE SVANTAGGI
CULTURALI ALUNNI
STRANIERI
2
CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DEGLI ALUNNI CON B.E.S.
Alunni con Bisogni Educativi Speciali
per i quali va compilato il PEI
(Legge 104/92
Alunni con Bisogni Educativi Speciali per i
quali va compilato il PDP
(Legge 170/2010)
Alunni con Bisogni Educativi Speciali per i quali va compilato
il PDP: (D.M. 27/12/2012 e
C.M. n. 8 prot. 561 del 6/3/2013)
Alunni con Bisogni Educativi per i quali non andrebbe
compilato il PDP
Tutti gli alunni,
certificati secondo la
Legge 104/92, che
presentano una
diagnosi psicologica
e/o medica di:
• Disabilità
intellettiva
• Disabilità motoria
• Disabilità
sensoriale
• Pluridisabilità
• Disturbi
neuropsichici
Tutti gli alunni,
certificati secondo la
Legge 170/2010, che
presentano una
diagnosi psicologica
e/o medica di:
• Dislessia
evolutiva
• Disortografia
• Disgrafia
• Discalculia
Gli alunni che presentano una
diagnosi psicologica e/o
medica1 o quanto previsto dalla
Nota 22 novembre 20132:
• disturbo di ADHD, in
italiano DDAI (deficit di
attenzione e iperattività),
non certificati dalla Legge
104/92, né dalla
L.170/2010
• funzionamento cognitivo
limite (borderline) che
comprende: i disturbi di
sviluppo del linguaggio
espressivo, i disturbi di
sviluppo nella
comprensione del
linguaggio, i deficit delle
abilità non verbali (visuo-
spaziali) e della
coordinazione motoria
(disprassia), il disturbo del
comportamento (tra cui
Gli alunni che presentano
difficoltà transitorie e una
1 Per “certificazione” si intende un documento, con valore legale, che attesta il diritto dell’interessato ad avvalersi delle
misure previste da precise disposizioni di legge … dalla Legge 104/92 o dalla Legge 170/2010 - le cui procedure di
rilascio ed i conseguenti diritti che ne derivano sono disciplinati dalle suddette leggi e dalla normativa di riferimento.
Per “diagnosi” si intende invece un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o di un disturbo, che può
essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delle professioni
sanitarie. (Nota 22 novembre 2013- Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali.
2 “…In ultima analisi,…, nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di
classe (nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l’efficacia di strumenti
specifici, questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico Personalizzato, con
3
Qualora il consiglio di
classe o il team docenti
riscontri difficoltà
riconducibili ad un
disturbo specifico o in
caso di alunni in
possesso di una
diagnosi di DSA
rilasciata da una
struttura privata, è
necessario adottare un
piano didattico
personalizzato per
superare e risolvere le
difficoltà legate ai
lunghi tempo di rilascio
delle certificazioni6
quello oppositivo-
provocatorio DOP).
(Le categorie diagnostiche
elencate fanno riferimento al
DSM-5 e all’ICD-10 proposte
dall’OMS3).
• gli alunni con scarso
rendimento scolastico,
di recente
immigrazione o che
presentano difficoltà
comunque
riconducibili a
situazioni di svantaggio
linguistico-culturale;
• alunni già sottoposti ad
accertamenti
diagnostici (presso
strutture sanitarie o enti
richiesta di speciale attenzione
dovute a5:
1. criticità personali o
familiari;
2. svantaggio socio-economico
e culturale;
3. difficoltà emozionali (stati
ansiosi, depressione);
4. difficoltà di autostima;
5. difficoltà determinate da
lunghe degenze o
convalescenze.
eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative”. (Nota 22 novembre 2013- Strumenti di intervento per
alunni con Bisogni Educativi Speciali).
6 “Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda
- nelle more del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate – di adottare
preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010, qualora il Consiglio di classe o il team dei docenti della
scuola primaria ravvisino e riscontrino, base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche, carenze fondatamente
riconducibili al disturbo. Pervengono infatti numerose segnalazioni relative ad alunni (già sottoposti ad accertamenti
diagnostici nei primi mesi di scuola) che, riuscendo soltanto verso la fine dell’anno scolastico ad ottenere la
certificazione, permangono senza le tutele cui sostanzialmente avrebbero diritto. Si evidenzia pertanto la necessità di
superare e risolvere le difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni (in molti casi superiori ai sei mesi)
adottando comunque un piano didattico individualizzato e personalizzato nonché tutte le misure che le esigenze
educative riscontrate richiedono. Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi
agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo” (C.M. n 8/13-Direttiva
Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica”.)
3 DSM 5: Manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali; ICD-10: la decima revisione della classificazione
ICD, ossia la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, proposta dall'OMS.
5 “Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno
opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche;…” - C.M.
n 8/13- Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
4
accreditati) in attesa di
certificazione4;
• gli alunni con
situazioni di
apprendimento che
presentano forti
criticità, non in
possesso di alcuna
certificazione, per i
quali l'Istituto ha
segnalato alle famiglie
la situazione di
difficoltà rilevata,
cognitiva o
comportamentale,
consigliando una
valutazione presso le
strutture ASL.
4 “Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda
- nelle more del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate – di adottare
preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010, qualora il Consiglio di classe o il team dei docenti della
scuola primaria ravvisino e riscontrino, base di considerazioni psicopedagogiche e didattiche, carenze fondatamente
riconducibili al disturbo. Pervengono infatti numerose segnalazioni relative ad alunni (già sottoposti ad accertamenti
diagnostici nei primi mesi di scuola) che, riuscendo soltanto verso la fine dell’anno scolastico ad ottenere la
certificazione, permangono senza le tutele cui sostanzialmente avrebbero diritto. Si evidenzia pertanto la necessità di
superare e risolvere le difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni (in molti casi superiori ai sei mesi)
adottando comunque un piano didattico individualizzato e personalizzato nonché tutte le misure che le esigenze
educative riscontrate richiedono. Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi
agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo” (C.M. n 8/13-Direttiva
Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione
territoriale per l’inclusione scolastica”).
5
FINALITA’ DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA
DEFINIRE STRATEGIE E PRATICHE PER L’ ACCOGLIENZA E
L’INCLUSIONE ADOTTATE E CONDIVISE DA TUTTO IL PERSONALE DOCENTE E
SCOLASTICO
SOSTENERE GLI ALUNNI DURANTE LA FASE DI INSERIMENTO NEL CONTESTO SCOLASTICO E DI
ADATTAMENTO AI NUOVI SPAZI
FAVORIRE LA COLLABORAZIONE TRA SCUOLA, FAMIGLIA E ALTRE
ISTITUZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO
CREARE UN AMBIENTE ACCOGLIENTE CHE STIMOLI
L’INTEGRAZIONE, LA COLLABORAZIONE E LA
SOLIDARIETA’
6
PER UNA DIDATTICA INCLUSIVA
Le molteplici situazioni individuali degli allievi, i diversi livelli socio-culturali, le
differenti modalità di acquisire ed elaborare informazioni, i personali ritmi e stili di
apprendimento rendono necessario un lavoro individualizzato e la progettazione di
interventi e azioni mirate, attivando tutte le risorse possibili.
Al momento dell’ingresso dei ragazzi nella nostra scuola è necessario avere una
conoscenza, la più approfondita possibile, di ogni singolo alunno o studente, della
sua storia scolastica e familiare, del contesto in cui vive, per poter attivare sin da
subito delle strategie didattiche efficaci evitando tempi di indagine e conoscenza
eccessivamente lunghi, fraintendimenti, equivoci e valutazioni superficiali.
Saranno considerati e valutati i punti di forza e le potenzialità in base alle quali
progettare percorsi formativi, come:
-il Piano didattico personalizzato (alunni BES in generale),
-il Piano Educativo Individualizzato (alunni con disabilità),
-il Piano didattico personalizzato (alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento)
con la possibilità di una didattica specifica per ogni singolo studente.
Di seguito vengono indicate le risorse che il Consiglio di classe o il team docenti può
decidere di attivare per organizzare una didattica inclusiva.
1.Organizzazione scolastica generale
Tempi e routine delle varie attività, orari degli alunni, orari degli insegnanti,
formazione delle classi, continuità, ruolo dei collaboratori scolastici, servizi ed altre
attività offerte dalla scuola (mensa, gruppo sportivo, biblioteca, ecc.)
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2. Spazi e architettura
Struttura dell’edificio, accessibilità sia interna che esterna, grandezza delle aule,
articolazione degli spazi interni ed esterni, attrezzatura degli spazi, arredamento,
ecc.
3. Sensibilizzazione generale
Presenza di una cultura dell’integrazione e dell’inclusione scolastica,
sensibilizzazione alla cultura della diversità, orientamento progettuale nell’ottica di
un “Progetto di vita”.
4. Alleanze extrascolastiche
Raccordo con figure coinvolte nella rete educativa, famiglia, amici, vicini di casa e
altre risorse informali della comunità (gruppi giovanili, associazioni, gruppi sportivi,
ecc.)
5. Formazione e aggiornamento
Supervisione tecnica da parte di esperti, possibilità di consultare materiali
bibliografici e informatici, software, banche dati anche in internet.
6. Documentazione
Scambio di informazioni e di esperienze, possibilità di confronto con altre realtà
scolastiche, documentazione delle buone prassi di integrazione.
7. Didattica comune
Scelte metodologiche maggiormente inclusive (gruppi cooperativi, tutoring,
didattiche plurali sugli stili cognitivi, didattica per problemi reali, per mappe
concettuali, ecc.) vari tipi di adattamento (riduzione, semplificazione, arricchimento,
ecc.) tempi di apprendimento diversi, ecc.
8. Percorsi educativi e relazionali comuni
Laboratori creativi, espressivi, di educazione socio-affettiva con adattamento a
seconda delle singole e peculiari esigenze.
9. Didattica individuale
Attività in rapporto 1:1 per un’individualizzazione dell’offerta didattica integrata alle
misure già previste.
8
10. Percorsi educativi e relazioni individuali
Attività in rapporto 1:1 personalizzate (training di autonomia con interventi sui
comportamenti problematici).
11. Ausili, tecnologie e materiali speciali
Uso di materiali e ausili tecnologici per facilitare l’autonomia e l’apprendimento
dell’alunno.
12. Interventi di assistenza e di aiuto personale
Aiuti di carattere assistenziale e di sostegno fisico per permettere all’alunno una
personale e attiva partecipazione alla vita e alle attività quotidiane, anche con
personale specifico.
13. Interventi riabilitativi
Interventi specialistici sanitari come logopedia, fisioterapia, psicomotricità, ecc.
14. Interventi sanitari e terapeutici
Interventi di carattere medico/sanitario, cure e terapie specifiche, interventi
riabilitativi, consulenze specialistiche, ecc.
Percorsi di inclusione specifici attivati nell’ ampliamento dell’offerta formativa 2017/18
Laboratori teatrali di drammatizzazione per l’integrazione sociale.
Laboratori musicali e di psicomotricità finalizzati a potenziare le abilità e la
motricità fine, a realizzare una migliore consapevolezza del movimento, della
coordinazione e del ritmo.
Progetto “S…volta a Maiori, progetto orchestrale in collaborazione con gli allievi
dell’IC “A.Volta” Lazzate (MB).
9
LE STRATEGIE DELL’INCLUSIONE
Per favorire l’inserimento, promuovere l’inclusione scolastica e lo sviluppo delle
potenzialità dell’alunno diversamente abile o in situazione di svantaggio
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione sono
necessarie:
COLLEGIALITA’ Coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnanti di classe,
di sostegno, assistenti, educatori) nell’attuazione del
progetto educativo-didattico.
PERSONALIZZAZIONE
Personalizzare la programmazione significa valorizzare
l'attività personale dell'allievo in quanto persona,
elaborare obiettivi adeguati, favorire l'interpretazione da
parte dell'allievo di un ruolo attivo, consapevole,
responsabile.
INDIVIDUALIZZAZIONE L’individualizzazione serve a favorire i processi di
apprendimento del singolo in base alle sue necessità
attraverso percorsi educativi calibrati sulle specifiche
caratteristiche individuali.
FLESSIBILITA’ Vengono garantiti ritmi di attività adeguati alle specifiche
necessità.
CONTINUITA’ attenua i traumi di passaggio da un ordine ed il successivo
e consente di avviare più velocemente il processo di
inclusione.
FORMAZIONE Indispensabile tassello per la crescita professionale di
docenti, personale ATA e culturale dei genitori.
LAVORO DI RETE Moltiplicatore di risorse umane e materiali e fonte di
opportunità formative.
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GRUPPI DI LAVORO E FIGURE DI SISTEMA PER L’INCLUSIONE
G.L.I.o.
(Gruppo di Lavoro opertivo sulla
disabilità)
• Il G.L.I.o. è un gruppo di studio e di lavoro è formato da:
• Dirigente Scolastico
• Referente G.L.I.
• insegnanti di sostegno
• insegnanti curriculari
• operatori degli enti locali
• operatori dell’ASL
• familiari degli alunni
• Ha il compito di organizzazione e di indirizzo.
• Inoltre, il gruppo si articola in sottogruppi per:
• realizzare le attività didattiche educative individuate nel
PEI dell’alunno disabile nel gruppo/classe
• realizzare continuità educativa-didattica,
• verificare dell’efficacia degli interventi
• gestire le emergenze.
G.L.I.
(Gruppo di lavoro per l’inclusione)
• Il GLI è composto da docenti curricolari, docenti di
sostegno e, eventualmente da personale ATA, nonché da
specialisti della Azienda sanitaria locale del territorio di
riferimento dell'istituzione scolastica. Il gruppo è nominato
e presieduto dal dirigente scolastico ed ha il compito di
supportare il collegio dei docenti nella definizione e
realizzazione del Piano per l'inclusione e i docenti
contitolari e i consigli di classe nell'attuazione dei PEI
(Decreto 66/2017, art. 15 Gruppi per l’inclusione
scolastica).
• In sede di definizione e attuazione del Piano di inclusione,
il GLI si avvale della consulenza e del supporto degli
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studenti, dei genitori e delle associazioni delle persone con
disabilità maggiormente rappresentative del territorio nel
campo dell'inclusione scolastica. Al fine di realizzare il
Piano di inclusione e il PEI, il GLI collabora con le
istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio
(Decreto 66/2017, art. 15 Gruppi per l’inclusione
scolastica).
• Il GLI, oltre a fungere da supporto e consulenza per i
consigli di classe sulle strategie/metodologie da attivare in
presenza di alunni con disabilità, svolge le seguenti
funzioni:
• rilevazione dei BES presenti nella scuola
• raccolta e documentazione degli interventi didattico-
educativi
• focus/confronto sui casi,
• rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di
inclusività della scuola
• raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai
singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze
• elaborazione di una proposta di Piano Annuale per
l'Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES
• analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di
inclusione scolastica operati nell'anno trascorso
• formula un'ipotesi globale di utilizzo funzionale delle
risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il
livello di inclusività generale della scuola nell'anno
successivo.
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F.S.
SOSTEGNO AGLI ALUNNI-
INCLUSIONE E BENESSERE A
SCUOLA
• Svolge un’azione di raccordo, di continuità e di mediazione
tra docenti, famiglie, studenti e operatori delle strutture
esterne alla scuola (come A.S.L. e C.T.I./C.T.S.).
• Predispone azioni di tutoraggio per il team dei docenti dei
vari ordini di scuola dell’Istituto, che abbiano all’interno
delle proprie classi alunni diversamente abili o con DSA o
con BES,
• Nella fase di programmazione provvede ad informare sulla
normativa di riferimento, dando chiarimenti sui percorsi
personalizzati e individualizzati e sulle misure e strategie
che si possono utilizzare, nella fase di realizzazione del PEI
e del PDP.
• Svolge azione di monitoraggio e verifica del lavoro svolto,
del grado di inclusività raggiunto.
Tutte le attività sono individuate, pianificate, attuate controllate e reimplementate secondo
il ciclo di Deming: Plan- Do-Check-Act
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GLI STRUMENTI DELL’ACCOGLIENZA E DELL’INCLUSIONE
DOCUMENTO COS’E’ CHI LO REDIGE QUANDO
PIANO ANNUALE
PER L’INCLUSIVITA’
PAI
Fu introdotto dalla Direttiva
Ministeriale sui bisogni
educativi speciali del 27
dicembre 2012 e dalla C.M. n.8
del 2013. Le indicazioni e le
specificazioni sulle
caratteristiche e sulla stesura
del PAI sono contenute nella
Nota Ministeriale prot.1551
del 27 giugno 2013 "Strumenti
di interventi per alunni con
bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per
l'inclusione scolastica"
Il P.A.I. è la Pianificazione dei:
- processi di apprendimento individualizzati e personalizzati,
- delle metodologie e strategie adottate a garanzia del successo formativo.
- esprime il grado di inclusività dell’Istituto facendo il bilancio tra l’Agito ed il Dichiarato.
- la proiezione globale di miglioramento
Il PAI analizza e descrive alla
fine di ogni anno scolastico il
lavoro svolto dalla scuola in
termini di inclusione,
individuandone i punti di forza
e di debolezza. Esso descrive le
metodologie e strategie della
didattica personalizzata e
individualizzata messe in atto il
Il GLI (Gruppo di lavoro per
l’inclusione) formato dalla
Funzione strumentale area
1, insegnanti di sostegno.
Viene discusso e approvato
dal Collegio docenti e
annesso al PTOF
Al termine di ogni anno
scolastico, entro il mese
di giugno
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fine di garantire il successo
formativo di tutti gli alunni.
Il PAI rappresenta un importante momento di riflessione sull’agito e allo stesso tempo uno strumento per progettare la propria offerta didattica in termini di inclusione per l’anno successivo.
DOCUMENTO COS’E’ CHI LO REDIGE QUANDO
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
PEI
Il PEI, chiamato anche
progetto di vita, viene redatto
per gli alunni in situazione di
disabilità certificata. Fu
introdotto dalla Legge n°104
del 1992.
Il piano educativo
individualizzato viene redatto
sulla base della diagnosi
funzionale e del profilo
dinamico funzionale ed è
calibrato sui bisogni educativi
del singolo alunno.
Esso descrive gli interventi e le
attività specifiche, definendo
gli obiettivi didattici, educativi
e di socializzazione, le
metodologie, i criteri di
valutazione e le forme di
collaborazione e di intesa con
gli enti extrascolastici.
Esplicita le modalità didattiche
e di valutazione in relazione
alla programmazione
individualizzata
Definisce, inoltre, gli strumenti
per l'effettivo svolgimento
dell'alternanza scuola-lavoro,
assicurando la partecipazione
dei soggetti coinvolti nel
progetto di inclusione
Il P.E.I. viene redatto dal
Consiglio di classe
coadiuvato dall’insegante
di sostegno specializzato in
collaborazione con gli
operatori delle unità
sanitarie e dei genitori
dell’alunno che
condividono e
sottoscrivono il Piano:
“è elaborato e approvato
dai docenti contitolari o dal
consiglio di classe, con la
partecipazione dei genitori
o dei soggetti che ne
esercitano la
responsabilità, delle figure
professionali specifiche
interne ed esterne
all'istituzione scolastica che
interagiscono con la classe
e con la bambina o il
bambino, l'alunna o
l'alunno, la studentessa o
lo studente con disabilità
nonché' con il supporto
dell’unità di valutazione
multidisciplinare” (Decreto
66/2017)
E' redatto all'inizio di ogni
anno scolastico (entro
novembre) di riferimento,
a partire dalla scuola
dell'infanzia, ed è
aggiornato in presenza di
nuove e sopravvenute
condizioni di
funzionamento della
persona. Nel passaggio
tra i gradi di istruzione,
compresi i casi di
trasferimento fra scuole,
è assicurata
l'interlocuzione tra i
docenti della scuola di
provenienza e quelli della
scuola di destinazione
(Decreto 66/2017).
Soggetto a verifica e
valutazione finale
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Il PEI rappresenta un vero e
proprio progetto educativo
messo in atto in modo
condiviso da tutti i docenti,
dagli operatori sanitari e dalle
istituzioni presenti sul
territorio non solo per
garantire il diritto all’istruzione
dell’alunno con disabilità e il
conseguente successo
formativo, ma anche per
favorirne l’inclusione e
l’integrazione scolastica e
sociale, l’autonomia e il
miglioramento delle abilità
sociali.
Il P.E.I. è così articolato:
• dati dell’alunno;
• identificazione delle condizioni iniziali (diagnosi funzionale, interventi socio-educativi), anamnesi personale e familiare;
• profilo funzionale (sintesi di osservazione di inizio anno sui comportamenti e gli aspetti dell’apprendimento in relazione alle singole aree senso-percettiva e psicomotoria, socio-affettiva relazionale e comunicazionale, cognitiva, linguistico-espressiva, logico-matematica);
• programmazione educativa individualizzata: in relazione alle singole aree, (linguistica-epressiva, logico-matematica, tecnico-pratica-musicale), vengono programmati tutti gli obiettivi (formativi e curriculari) da perseguire in relazione alle condizioni iniziali dell’alunno e viene stabilito in relazione ad ogni materia curriculare se l’alunno seguirà la programmazione curriculare con obiettivi
16
minimi o programmazione differenziata
• metodologia: vengono individuate le metodologie da adottare
• strategie
• mezzi e strumenti che si utilizzeranno,
• verifica e valutazione: vengono stabiliti i modi e i tempi delle verifiche degli obiettivi raggiunti e i criteri di valutazione;
• intervento educativo: vengono stabilite le risorse della scuola da utilizzare, laboratori, progetti e altro:
• incontri con la famiglia: vengono stabiliti gli incontri con la famiglia.
Il P.E.I. è un documento
flessibile e modificabile in
qualsiasi momento dell’anno
scolastico in base alle esigenze
dell’alunno.
In base a quanto stabilito dal Decreto 66 /2017 il P.E.I. diventa parte integrante del progetto individuale predisposto dai comuni, d’intesa con le aziende sanitarie locali, su richiesta dell’interessato o dei familiari di persone in situazione di disabilità (art.7, comma 1).
DOCUMENTO COS’E’ CHI LO REDIGE QUANDO
PIANO DIDATTICO
PERSONALIZZATO
PDP
Il PDP viene redatto per gli
alunni DSA e per tutti gli alunni
con bisogni educativi speciali
che non riguardino una
disabilità certificata (Legge
104/92). La direttiva sui BES
del 27/12/2012 ha esteso a
tutti gli studenti in difficoltà il
diritto alla personalizzazione
Il PDP viene compilato
collegialmente dagli
insegnanti di classe
coadiuvati dal
coordinatore, in base alla
diagnosi e all’osservazione
dell’alunno in classe, in
collaborazione con la
famiglia che condivide e
Ogni anno scolastico,
entro fine novembre.
Il documento viene
verificato in itinere e se
necessario modificato
Il PDP viene poi
sottoposto alla verifica
17
dell’apprendimento (paragrafo
1.5). È obbligatorio per gli
alunni con DSA, ma può essere
redatto anche per alunni con
bisogni educativi speciali non
certificati e/o alunni stranieri,
qualora il consiglio di
classe/team docenti ritenga
opportuno, pur in assenza di
certificazione, attivare un
percorso individualizzato e
personalizzato formalizzato
nel PDP.
Questo documento
rappresenta la presa in carico
da parte della scuola
dell’alunno BES per garantirne
il suo successo scolastico. Il
PDP contiene, oltre ai dati
personali dell’alunno e la
sintesi dell’eventuale diagnosi,
la progettazione di attività
didattiche individualizzate o
personalizzate adeguate alle
esigenze, agli stili e ai tempi
apprenditivi del singolo
alunno: vengono individuati e
definiti obiettivi, metodologie,
criteri di valutazione e
strumenti compensativi e
misure dispensative che ogni
disciplina intende mettere in
atto per facilitare il processo di
apprendimento.
sottoscrive il documento
per renderlo operativo.
finale al termine
dell’anno scolastico
In caso di rilevazione o
certificazione avvenuta in
corso d’anno, il PDP viene
redatto nel momento in
cui viene riconosciuto il
disturbo o la difficoltà
oggettiva
DOCUMENTO COS’E’ CHI LO REDIGE QUANDO
DIAGNOSI
FUNZIONALE
È il documento che diagnostica
la disabilità.
È la descrizione analitica della
compromissione funzionale
dello stato psico-fisico
dell’alunno diversamente abile
e contiene elementi clinici,
psicosociali, difficoltà e
Viene elaborato da
un’unità multidisciplinare
composta da:
- un medico
specialista nella
patologia segnalata
Quando il soggetto in
situazione di disabilità
accede alla struttura
sanitaria per conseguire
gli interventi previsti dagli
articoli 12 e 13 della
Legge 104/92. (“Nelle
scuole di ogni ordine e
grado, (…) sono
18
potenzialità dell’alunno (D.P.R.
24/02/1994).
L’obiettivo della Diagnosi
funzionale è quello di
fornire un quadro clinico in
grado di orientare interventi di
tipo riabilitativo, terapeutico
ed educativo-didattico, che sia
condiviso da tutte le diverse
figure professionali che
circondano l’alunno
diversamente abile.
- uno specialista
in neuropsichiatria
infantile
- un terapista della
riabilitazione
- gli operatori sociali.
garantite attività di
sostegno mediante
l'assegnazione di
docenti specializzati”).
La documentazione viene
presentata all’istituzione
scolastica ed è
indispensabile ai fine
della richiesta del
sostegno didattico
inoltrata dalle scuole
all’USR.
DOCUMENTO COS’E’ CHI LO REDIGE QUANDO
PROFILO DINAMICO
FUNZIONALE
Il Piano dinamico funzionale è
diretto agli alunni con
disabilità certificata (Legge
104/92). Il PDF viene redatto
sulla base della diagnosi
funzionale e precede la
compilazione del PEI. Esso
contiene la descrizione
funzionale di ciò che l’alunno
sa fare e delle difficoltà
derivanti dalla sua specifica
disabilità o patologia, e le
successive possibilità di
recupero e/o sviluppo delle
proprie capacità nel breve e
nel lungo termine rilevate in
seguito all’osservazione di
specifici parametri descrittivi
relativi alle varie aree
(cognitiva, affettivo
relazionale, comunicazionale,
linguistica, sensoriale,
motorio-prassica,
neuropsicologica, autonomia,
apprendimento curricolare)
Il PDF viene redatto
dall’insegnante di sostegno
specializzato della scuola in
collaborazione con l’intero
consiglio di classe, l’equipe
multidisciplinare dell’ASL e
della famiglia che
condividono e
sottoscrivono il documento
Viene redatto per la
prima volta al momento
della certificazione e
aggiornato alla fine di
ogni ciclo di istruzione.
Eventualmente in altri
momenti del percorso
scolastico qualora se ne
ravvisi la necessità
19
STRUMENTO COS’E’ CHI LO REDIGE QUANDO
SCHEDA
RILEVAZIONE BES
Una scheda redatta per ogni
classe in cui vengono elencati
eventuali alunni con bisogni
educativi speciali
Il consiglio di classe / di
interclasse/ di intersezione
Entro i primi due mesi
dell’anno scolastico o in
corso d’anno in caso di
nuova rilevazione
SCHEDA
RILEVAZIONE
ANAGRAFICA PER
ALUNNI STRANIERI
La Scheda conoscitiva alunni
stranieri viene compilata dalla
Commissione per
l’accoglienza e
l’inclusione degli alunni
stranieri durante il primo
incontro con l’alunno straniero
e la sua famiglia. Essa contiene
informazioni sui dati personali,
sul percorso scolastico
pregresso e sulla biografia
linguistica utili per ottenere un
primo approccio conoscitivo
dell’alunno neo – arrivato. Le
prove riguardano le quattro
abilità di base e i livelli di
competenza utilizzati dalla
Commissione come parametri
valutativi sono riferiti al
Quadro comune europeo di
riferimento per le lingue:
apprendimento, insegnamento,
valutazione del Consiglio
d’Europa (Common European
Framework of Reference for
Languages: Learning, Teaching,
Assessment - CEFR). Il Quadro
Comune Europeo prevede 6
livelli di competenze,
raggruppati in 3 macrolivelli.
Esso rappresenta un
importante strumento
diagnostico e valutativo della
conoscenza e dell’uso della
lingua italiana da parte
dell’alunno straniero riferita
alle quattro abilità di base:
comprensione scritta e orale,
produzione scritta e orale. Nel
Viene redatta dal GLI
(Gruppo di lavoro per
l’Inclusione), formato dalla
Funzione strumentale area
1 e dagli insegnanti di
sostegno specializzati della
scuola e compilata dalla
Commissione per
l’accoglienza e
l’inclusione sulla base
delle informazioni raccolte
durante il primo incontro
conoscitivo con l’alunno
straniero e la sua famiglia
Aggiornato annualmente
ad inizio anno scolastico
20
sillabario allegato utilizzato
dalla Commissione è stato
aggiunto un ulteriore livello
(Livello principiante) per
identificare la situazione
linguisitco – comunicativa di
alunni neoarrivati che
possiedono un livello molto
basso di alfabetizzazione nella
lingua italiana.
Sulla base dei dati rilevati dalla
somministrazione delle prove,
la Commissione provvederà
alla formulazione della Scheda
per la rilevazione delle
competenze linguistiche
STRUMENTO COS’E’ CHI LO REDIGE QUANDO
SCHEDA
RILEVAZIONE
COMPETENZE
LINGUISTICHE PER
ALUNNI STRANIERI
La Scheda rilevazione
competenze linguistiche è uno
strumento utilizzato per
valutare il livello di
alfabetizzazione dell’alunno
straniero in Italiano L2. Sulla
base delle informazioni
raccolte durante il primo
incontro conoscitivo
dell’alunno, la
Commissione per
l’accoglienza e
l’inclusione elabora delle
prove per la valutazione delle
competenze linguistiche, che
tengano conto in particolare
dell’età anagrafica e del
percorso scolastico pregresso
dell’alunno. Con i dati rilevati
la Commissione compila la
Scheda, che costituirà un
importante strumento per la
progettazione dei Laboratori di
Italiano L2 e per
l’individualizzazione degli
Viene redatta dal GLI
(Gruppo di lavoro per
l’Inclusione), formato dalla
Funzione strumentale area
1 e dagli insegnanti di
sostegno specializzati della
scuola, e compilata dalla
Commissione per
l’accoglienza e
l’inclusione sulla base
dei dati rilevati dalla
somministrazione delle
prove valutative.
Entro la prima settimana
successiva al primo
incontro conoscitivo con
l’alunno neo – arrivato
21
apprendimenti nelle singole
discipline.
SCHEDA DI
MONITORAGGIO
INTERMEDIO PDP
BES/DSA
Questa scheda permette di
monitorare il percorso
dell’alunno in itinere e
l’efficacia degli strumenti e
delle metodologie utilizzate. Il
feedback ottenuto verrà
sfruttato per apportare
eventuali modifiche al PDP
Il consiglio di classe /di
interclasse/ di intersezione
A metà anno scolastico
VERIFICA FINALE
PDP BES/DSA
La scheda di verifica finale
consente di valutare il grado di
raggiungimento degli obiettivi
previsti dal PDP, l’efficacia
delle metodologie utilizzate e
la loro ricaduta sugli alunni
Il consiglio di classe /di
interclasse/ di intersezione
Alla fine dell’anno
scolastico
VERIFICA
ALUNNI
DIVERSAMENTE
ABILI
PEI FINALE
Il PEI finale descrive gli esiti
dell’apprendimento e degli
obiettivi educativi raggiunti.
Esso rappresenta un bilancio
finale delle metodologie e
delle scelte didattiche
effettuate in fase di
programmazione per la
stesura del PEI a inizio anno
scolastico
Il docente di sostegno Alla fine dell’anno
scolastico
COLLOQUI
Incontri con i genitori tutte le
volte che si rende necessario,
oltre gli incontri scuola-
famiglia già stabiliti ad inizio
anno.
Incontri con la neuropsichiatra
infantile
Orientativamente nei
mesi di novembre –
dicembre e a fine anno
scolastico
PROGRAMMAZIONE
DIDATTICA
Per quanto riguarda gli
obiettivi curriculari relativi ad
ogni singola disciplina e i
contenuti da affrontare per
raggiungerli, il Consiglio di
Classe, in accordo con
l’insegnante di sostegno,
decide di:
Tutti i docenti del consiglio
di
classe/interclasse/sezione.
All’inizio di ogni anno
scolastico,
orientativamente entro
novembre
22
• effettuare una
programmazione per
ogni disciplina per
obiettivi minimi con
contenuti
opportunamente
semplificati
• oppure di effettuare
una programmazione
differenziata per
obiettivi e per
contenuti
• oppure una
programmazione
mista, valutando per
ogni disciplina le
esigenze diverse.
La programmazione stabilita è
indicata nel P.E.I.
23
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI BES e DSA
Uno dei problemi educativi che da sempre ha avuto una grande rilevanza in ambito
scolastico è quello relativo alle difficoltà, che necessitano di interventi didattici
individualizzati e personalizzati. Lo spettro degli alunni che necessitano di interventi
mirati, che prima includeva esclusivamente alunni con disabilità certificata dalla Legge
104/92, si è notevolmente ampliato. A tal proposito, il Ministero dell’Istruzione ha
recepito le necessità educative legate alla nuova realtà degli alunni con difficoltà di
apprendimento emanando la Direttiva di BES del 27/12/2012. Tale direttiva prevede che
i benefici della didattica individualizzata e personalizzata previsti dalle leggi 53/2003 e
170/2010 vengano estesi anche agli alunni con bisogni educativi speciali, pur non essendo
alcuni bisogni certificati da diagnosi clinica.
Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli
ambiti di vita dell’educazione e/o apprenditivo. Si manifesta in un funzionamento
problematico, anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale;
necessita di un piano educativo individualizzato o personalizzato. L’alunno BES può
avere certificazione medica di enti pubblici o accreditati, oppure lo stesso consiglio di
classe può individuare determinati bisogni educativi speciali e predisporre un apposito
PDP. I bisogni educativi speciali possono essere permanenti e coprire tutto il percorso
scolastico degli alunni, oppure temporanei se le cause che le generano vengono superate
o rimosse.
Nell’area dei bisogni educativi speciali rientrano anche i DSA (Disturbi specifici di
apprendimento).
I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità
dell’apprendimento scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato
all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare
calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una
denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura),
discalculia (calcolo). “La dislessia si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a
quanto atteso per età anagrafica, alla classe frequentata, istruzione ricevuta […]. Il disturbo specifico di
scrittura si definisce disgrafia o disortografia, a seconda che interessi rispettivamente la grafia o l’ortografia:
la prima si riferisce al momento motorio-esecutivo della prestazione, la seconda, invece, riguarda l’utilizzo, in
fase di scrittura, del codice linguistico in quanto tale […]. La discalculia riguarda le abilità di calcolo sia
nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica (quantificazione, seriazione, comparazione,
scomposizione e composizione di quantità, strategie di calcolo a mente) sia in quella delle procedure
esecutive del calcolo (lettura e scrittura dei numeri, incolonnamento […], algoritmi del calcolo scritto vero e
proprio.” (MIUR, Linee guida, 2011, p. 4)
24
Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica;
allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo,
modificabili attraverso interventi mirati. Posto nelle condizioni di attenuare e/o
compensare il disturbo, infatti, l’alunno con DSA può raggiungere gli obiettivi di
apprendimento previsti. È da notare, inoltre, che gli alunni con DSA sviluppano stili di
apprendimento specifici, volti a compensare le difficoltà incontrate a seguito del disturbo.
I disturbi specifici di apprendimento vengono certificati esclusivamente dalle aziende
sanitarie locali o da enti accreditati, pertanto non sono i docenti ad individuare gli alunni
DSA ma è la famiglia a fornire l’apposita documentazione alla scuola, in seguito alla quale
viene predisposto il PDP.
25
FASI DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI BES e DSA
FASI TEMPI DESCRIZIONE SOGGETTI COINVOLTI
1. ISCRIZIONE/ DOCUMENTAZIONE
ENTRO I TERMMINI PREVISTI DALLE
DIRETTIVE MINISTERIALI
La famiglia procede all’iscrizione
e consegna la diagnosi e/o
certificazione prodotta da un
medico specialista della ASL o da
un Ente accreditato.
La certificazione può essere
prodotta e consegnata:
✓ al momento dell’iscrizione,
all’inizio dell’anno scolastico
✓ in corso d’anno scolastico, in
caso di rilevazione e diagnosi
successiva di difficoltà di
apprendimento, disagi o altri
disturbi evolutivi
L’assistente amministrativo che si
occupa delle iscrizioni verifica la
correttezza della documentazione,
protocolla la certificazione e ne
inserisce copia nel fascicolo
dell’alunno.
Successivamente informa il
Dirigente Scolastico e la Funzione
strumentale dell’arrivo della
diagnosi.
In caso di iscrizione ad annualità
successiva o di passaggio di grado
la segreteria provvede al passaggio
• FAMIGLIA • SEGRETERIA
26
del fascicolo dell’alunno all’ordine
di grado superiore
2. PREACCOGLIENZA MAGGIO - SETTEMBRE
Nell’ambito della continuità tra i
diversi ordini di scuola vengono
organizzate visite degli ambienti
scolastici e incontri con le figure di
riferimento, al fine di favorire la
reciproca conoscenza tra alunno e
istituzione e agevolare
l’inserimento dell’alunno in nuovo
contesto scolastico
• DIRIGENTE
• FUNZIONE
STRUMENTALE
• FAMIGLIA
• ALUNNO
3. CONDIVISIONE
SETTEMBRE Il gruppo GLI d’Istituto si riunisce
per favorire un adeguato passaggio
e scambio delle informazioni sia
sui nuovi iscritti sia sugli alunni
delle classi ponte che effettuano il
passaggio di grado.
La Funzione strumentale e il
Dirigente scolastico presentano e
descrivono la situazione
dell’alunno a tutti i coordinatori di
classe/intersezione/interclasse che
condivideranno poi le informazioni
con tutto tutti i componenti del
consiglio.
• DIRIGENTE
SCOLASTICO
• FUNZIONE
STRUMENTALE
• DOCENTI
CURRICOLARI
• DOCENTI DI
SOSTEGNO
• COORDINATORE
DI CLASSE
4. PRIMA ACCOGLIENZA
INZIO ANNO
IN CORSO D’ANNO IN
CASO DI
NUOVA ISCRIZIONE
O SUCCESSIVA
CERTIFICAZIONE
La scuola convoca i genitori per un
colloquio preliminare. Durante
l’incontro di prima accoglienza
l’insegnane delegato o il referente
raccoglie informazioni sulla
famiglia e sull’alunno,
ricostruendo il suo percorso
scolastico.
Vengono fornite alla famiglia
informazioni sull’organizzazione
• DIRIGENTE SCOLASTICO
• FUNZIONE STRUMENTALE
• COORDINATORE DI CLASSE
• FAMIGLIA • ALUNNO
27
scolastica e sul piano dell’offerta
formativa della scuola.
5. INSERIMENTO IN CLASSE
INZIO ANNO
IN CORSO D’ANNO IN
CASO DI
NUOVA ISCRIZIONE
O SUCCESSIVA
CERTIFICAZIONE
La vera e propria accoglienza
dell’alunno inizia con il suo
inserimento in classe. Tutti i docenti
diventano responsabili del successo
formativo dell’alunno e del suo
positivo inserimento nel gruppo
classe.
La fase di inserimento è articolata
nelle seguenti azioni:
✓ INFORMAZIONE: la
Funzione strumentale e il
Coordinatore di
classe/interclasse/intersezione
forniscono ai colleghi le
informazioni necessarie
sull’alunno, raccolte durante
l’incontro con la famiglia e sul
disturbo specifico, sulla
patologia o in generale sulla
situazione di svantaggio
dell’alunno, anche attraverso il
supporto di materiale scientifico
specifico.
✓ INCLUSIONE: i docenti
predispongono attività
finalizzate a favorire la
reciproca conoscenza tra
l’alunno BES e i suoi
compagni di classe. A tal fine
è stato predisposto un
PROGETTO
ACCOGLIENZA che
contiene proposte di attività
da svolgere durante i primi
giorni di inserimento a cui
• FUNZIONE STRUMENTALE
• COORDINATORE DI CLASSE
• DOCENTI DEL CONSIGLIO
• FAMIGLIA • ALUNNO
• PROGETTO
ACCOGLIENZA (ALLEGATO E)
28
ogni docente può attingere
liberamente
✓ OSSERVAZIONE: il Consiglio
di classe prevede un adeguato
periodo di osservazione
dell’alunno, (predisponendo se
necessario prove d’ingresso per
le singole discipline, da
somministrare all’intero gruppo
classe)
✓ STESURA DEL PIANO
DIDATTICO
PERSONALIZZATO (PDP):
in base alle informazioni
raccolte durante la fase di
osservazione i docenti
coadiuvati dal Coordinatore di
classe predispongono il PDP,
specificando gli strumenti
compensativi e dispensativi per
le singole discipline
✓ SOTTOSCRIZIONE DEL
PDP DA PARTE DELLA
FAMIGLIA: il Coordinatore di
classe/interclasse/intersezione
convoca la famiglia e condivide
con essa il PDP redatto dal
Consiglio di classe, spiegandole
le intenzioni e le azioni di
intervento che verranno
adottate dai docenti ai fini di
una didattica individualizzata e
personalizzata.
Il PDP deve essere sottoscritto
dalla famiglia sia in caso di
accettazione che di rifiuto. In
caso di accettazione, la funzione
strumentale riceve il PDP
sottoscritto dalla famiglia e lo
inserisce nel fascicolo
29
dell’alunno. In caso di mancata
sottoscrizione da parte della
famiglia il PDP non diviene
operativo.
6. MONITORAGGIO INTERMEDIO PDP/ VERIFICA FINALE PDP
ENTRO FINE GENNAIO
ALLA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO
Sono previsti due momenti di
verifica del PDP:
✓ Verifica intermedia per valutare
l’efficacia degli interventi
programmati e se necessario
intervenire con una revisione e/o
modifica del PDP
✓ Verifica finale
I modelli di verifica del PDP
compilati dal Consiglio di Classe
vengono raccolti dalla Funzione
strumentale e inseriti nel fascicolo
dell’alunno.
• TUTTI I
DOCENTI
• FUNZIONE
STRUMENTALE
• ALUNNO
30
RUOLI E COMPITI PER L’ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI BES e DSA
RUOLO INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
DIRIGENTE SCOLASTICO
o Garantisce il rispetto della legalità e il successo formativo degli alunni
o Accoglie le famiglie e gli alunni informandoli circa l’organizzazione e le
attività dell’offerta formativa
o Cura i rapporti con gli enti esterni
o Predispone la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti affinché
acquisiscano le necessarie competenze didattiche e relazionali relative
ai bisogni speciali
o Forma le classi in base ai criteri approvati dal Collegio docenti
FUNZIONE STRUMENTALE
o Cura i rapporti con gli enti e le organizzazioni presenti sul territorio (ASL,
famiglie, Enti territoriali…)
o Controlla e raccoglie la documentazione degli alunni e la consegna in
segreteria
o Fornisce ai colleghi le informazioni necessarie ad un primo approccio
conoscitivo
o Fornisce informazioni sulla normativa vigente in materia di bisogni
educativi speciali
o Fornisce supporto didattico ai colleghi per la realizzazione di interventi
personalizzati (strumenti compensativi, strumenti dispensativi, pratiche
valutative)
o Supporta i colleghi nella stesura del PDP e di tutta la documentazione
necessaria
o Incontra le famiglie degli alunni certificati ascoltandone i bisogni e
fornendo loro informazioni organizzative
SEGRETERIA o Riceve e protocolla la certificazione dalla famiglia
o Inserisce la certificazione nel fascicolo personale e ne consegna una
copia al referente
o Informa il referente in caso di nuova certificazione
o Istituisce un’anagrafe di Istituto
o Aggiorna il fascicolo personale degli alunni inserendovi i PDP compilati
dal Consigli di classe/interclasse/intersezione
CONSIGLIO DI CLASSE
o Legge e analizza la certificazione
o Sceglie gli strumenti dispensativi e compensativi più adeguati ai fini
dell’attuazione di un intervento didattico personalizzato
o Redige il PDP per ogni alunno con bisogni educativi speciali
o Condivide e sottoscrive con la famiglia il PDP
31
COORDINATORE DI CLASSE/
INTERSEZIONE/
INTESEZIONE
o Cura i contatti con la famiglia
o Tiene i contatti con la Funzione strumentale
o Coordina la stesura del PDP
o Provvede ad informare i colleghi in caso di informazioni aggiuntive
relative alla diagnosi dell’alunno
o Incontra la famiglia e valuta con essa i progressi e lo svolgimento della
didattica individualizzata
DOCENTI o Identificano precocemente possibili difficoltà di apprendimento, informando la famiglia e la Funzione strumentale
o Attivano strategie d’intervento e di recupero, supportando i bambini che presentano segnali di rischio con attività di didattica individualizzata
o Identificano precocemente possibili difficoltà di apprendimento, informando la famiglia e la Funzione strumentale
o Attivano strategie d’intervento e di recupero, supportando i bambini che presentano segnali di rischio con attività di didattica individualizzata
o Curano l’orientamento in uscita degli alunni BES, supportando gli alunni e le famiglie nel passaggio di grado
o Garantiscono il successo scolastico attraverso una didattica di tipo
individualizzata
o Adottano tutte le misure dispensative e compensative necessarie
indicate nel PDP
o Convocano la famiglia in caso di problemi relativi allo svolgimento della
programmazione personalizzata
o Rispettano e mettono in atto strategie valutative e di verifica conformi
agli interventi didattici personalizzati concordati con il PDP
o Definiscono obiettivi e competenze minime della propria disciplina
o Favoriscono l’autostima e l’autonomia attraverso azioni di rinforzo
positivo
o Gestiscono le dinamiche relazionali nel gruppo classe
FAMIGLIA o Consegna la diagnosi in segreteria e chiede che venga protocollata
o Incontra il coordinatore di classe e i docenti per concordare gli
interventi nello studio a casa e nell’organizzazione dei materiali
o Sottoscrive il PDP redatto dal Consiglio di classe
o Mantiene i contatti con la Funzione strumentale
o Collabora in modo positivo per la realizzazione degli interventi
individualizzati
32
FASI DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DISABILITA’
FASI TEMPI DESCRIZIONE SOGGETTI COINVOLTI
1. ISCRIZIONE E DOCUMENTAZIONE
ENTRO I TERMMINI PREVISTI DALLE
DIRETTIVE MINISTERIALI
La famiglia procede all’iscrizione e
consegna la diagnosi e/o certificazione
prodotta da un medico specialista della
ASL o da un Ente accreditato.
L’assistente amministrativo che si occupa
delle iscrizioni verifica la correttezza della
documentazione, protocolla la
certificazione e ne inserisce copia nel
fascicolo dell’alunno. Successivamente
informa il Dirigente Scolastico e la
Funzione strumentale dell’arrivo della
diagnosi.
In caso di iscrizione ad annualità successiva
o di passaggio di grado la segreteria
provvede al passaggio del fascicolo
dell’alunno all’ordine di grado superiore
• FAMIGLIA • SEGRETERIA
2. PREACCOGLIENZA MAGGIO - SETTEMBRE
Nell’ambito della continuità tra i diversi
ordini di scuola vengono organizzate visite
degli ambienti scolastici e incontri con le
figure di riferimento, al fine di favorire la
reciproca conoscenza tra alunno e
istituzione e agevolare l’inserimento
dell’alunno in nuovo contesto scolastico
• DIRIGENTE • FUNZIONE
STRUMENTALE • FAMIGLIA • ALUNNO
33
3. CONDIVISIONE
SETTEMBRE Il gruppo GLI d’Istituto si riunisce per
favorire un adeguato passaggio e scambio
delle informazioni sia sui nuovi iscritti sia
sugli alunni delle classi ponte che
effettuano il passaggio di grado.
La Funzione strumentale e il Dirigente
scolastico presentano e descrivono la
situazione dell’alunno a tutti i coordinatori
di classe/interclasse/intersezione che
condivideranno poi le informazioni con
tutto il Consiglio di classe.
• DIRIGENTE SCOLASTICO
• FUNZIONE STRUMENTALE
• DOCENTI CURRICOLARI
• DOCENTI DI SOSTEGNO
• COORDINATORE DI CLASSE
4. PRIMA ACCOGLIENZA
INZIO ANNO
IN CORSO
D’ANNO IN
CASO DI
NUOVA
ISCRIZIONE
O SUCCESSIVA
CERTIFICAZIONE
La scuola convoca i genitori per un
colloquio preliminare. Durante l’incontro
di prima accoglienza l’insegnane delegato
o il referente raccoglie informazioni sulla
famiglia e sull’alunno, ricostruendo il suo
percorso scolastico.
Vengono fornite alla famiglia informazioni
sull’organizzazione scolastica e sul piano
dell’offerta formativa della scuola.
• DIRIGENTE
SCOLASTICO
• FUNZIONE
STRUMENTALE
• COORDINATORE
DI CLASSE
• FAMIGLIA
• ALUNNO
5. INSERIMENTO IN CLASSE
INZIO ANNO
IN CORSO
D’ANNO IN
CASO DI
NUOVA
ISCRIZIONE
O SUCCESSIVA
CERTIFICAZIONE
La vera e propria accoglienza dell’alunno
inizia con il suo inserimento in classe. Tutti i
docenti diventano responsabili del successo
formativo dell’alunno e del suo positivo
inserimento nel gruppo classe.
La fase di inserimento è articolata nelle
seguenti azioni:
• FUNZIONE
STRUMENTALE
• COORDINATORE
DI CLASSE
• DOCENTI DEL
CONSIGLIO
• FAMIGLIA
• ALUNNO
• PROGETTO
ACCOGLIENZA
(ALLEGATO E)
34
✓ INFORMAZIONE: La Funzione
strumentale e il Coordinatore di
classe/intersezione/interclasse
forniscono ai colleghi le informazioni
necessarie sulla patologia e in generale
sulla situazione dell’alunno, raccolte
durante l’incontro con la famiglia,
durante gli incontri GLI e in seguito alla
visione della documentazione prodotta al
momento dell’iscrizione
✓ INCLUSIONE: I docenti
predispongono attività finalizzate a
favorire la reciproca conoscenza tra
l’alunno disabile e i suoi compagni di
classe. A tal fine è stato predisposto un
PROGETTO ACCOGLIENZA che
contiene proposte di attività da svolgere
durante i primi giorni di inserimento a
cui ogni docente può attingere
liberamente
✓ OSSERVAZIONE: Il Consiglio di classe
prevede un adeguato periodo di
osservazione dell’alunno
✓ STESURA DEL PIANO
EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO
(PEI): in base alle informazioni raccolte
durante la fase di osservazione,
l’insegnante di sostegno redige il PEI,
contenente la diagnosi e la descrizione
dell’alunno, definendo gli interventi
didattici, gli obiettivi, le strategie e le
modalità di valutazione da adottare. Il
PEI viene condiviso e sottoscritto da tutti
i docenti che collaborano attivamente
alla sua stesura.
35
✓ SOTTOSCRIZIONE DEL PEI DA
PARTE DELLA FAMIGLIA:
l’insegnante di sostegno convoca la
famiglia e condivide con essa il PEI. Il
PEI viene sottoscritto dalla famiglia e
raccolto dalla Funzione strumentale che
lo inserisce nel fascicolo dell’alunno. In
caso di mancata sottoscrizione del PEI
da parte della famiglia, esso non diviene
operativo. (La scuola si riserva la
possibilità di riformulare il PEI e di
ripresentarlo alla famiglia nella sua
versione aggiornata e/o modificata)
6. INCONTRI CON L’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE
ENTRO NOVEMBRE
Sono previsti incontri con l’Equipe di
specialisti dell’ASL per favorire un proficuo
scambio di informazioni sull’alunno,
valutandone il percorso personale e
formativo all’interno dell’istituzione
scolastica.
• SPECIALISTI DELL’ASL
• INSEGNANTE DI SOSTEGNO
• FUNZIONE STRUMENTALE
• FAMIGLIA
7. VERIFICA
ALLA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO
Sono previsti due momenti di verifica del
PDP:
✓ Verifica intermedia per valutare
l’efficacia degli interventi
programmati e se necessario
intervenire con una revisione e/o
modifica del PDP
✓ Verifica finale
I modelli di verifica del PDP compilati dai
docenti di classe/interclasse/intersezione
vengono raccolti dalla Funzione strumentale
e inseriti nel fascicolo dell’alunno.
• TUTTI I DOCENTI • FUNZIONE
STRUMENTALE • ALUNNO
36
RUOLI E COMPITI PER L’ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI CON
DISABILITA’
RUOLO INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
DIRIGENTE SCOLASTICO
o Garantisce il rispetto della legalità e il successo formativo degli alunni
o Accoglie le famiglie e gli alunni informandoli circa l’organizzazione e le
attività dell’offerta formativa
o Cura i rapporti con gli enti esterni
o Predispone la formazione a l’aggiornamento degli insegnanti affinché
acquisiscano le necessarie competenze didattiche e relazionali relative ai
bisogni speciali
o Forma le classi in base ai criteri approvati dal Collegio docenti
o Assegna gli insegnanti di sostegno alle classi
FUNZIONE STRUMENTALE
o Cura i rapporti con gli enti e le organizzazioni presenti sul territorio (ASL,
famiglie, Enti territoriali…)
o Controlla e raccoglie la documentazione degli alunni fornendo ai colleghi
le informazioni necessarie ad un primo approccio conoscitivo
o Fornisce informazioni sulla normativa vigente in materia di disabilità
o Fornisce supporto didattico ai colleghi per la realizzazione di interventi
personalizzati (strumenti compensativi, strumenti dispensativi, pratiche
valutative)
o Supporta gli insegnanti di sostegno nella stesura del PEI e di tutta la
documentazione necessaria
o Raccoglie la documentazione e la consegna in segreteria
o Incontra le famiglie degli alunni certificati ascoltandone i bisogni e
fornendo loro informazioni organizzative
o Coordina l’azione degli insegnanti di sostegno attraverso incontri
dipartimentali e informali
SEGRETERIA o Riceve e protocolla la certificazione dalla famiglia
o Inserisce la certificazione nel fascicolo personale dell’alunno
o Informa il referente in caso di nuova certificazione
o Istituisce un’anagrafe di Istituto
o Aggiorna il fascicolo personale degli alunni inserendovi i PEI
CONSIGLIO DI CLASSE
o Collaborare con l’insegnante di sostegno alla stesura del PEI
o Condivide e sottoscrive con l’insegnante di sostegno il PEI
37
INSEGNANTE DI SOSTEGNO
o Cura i contatti con la famiglia
o E’ contitolare nelle classi in cui opera e partecipa quindi a pieno titolo alle
attività di progettazione, verifica e valutazione del Consiglio di classe e/o
Team docenti
o Favorisce l’inclusione e l’integrazione dell’alunno a 360°, non solo nel
gruppo classe ma nell’intero contesto scolastico
o Tiene i contatti con la Funzione strumentale
o Fa parte dell’equipe multidisciplinare e incontra periodicamente gli
specialisti delle aziende sanitarie locali e di altri enti per stabilire una
proficua collaborazione
o Cura i rapporti con gli altri colleghi del Consiglio di classe, concordando
con essi azioni d’intervento e di pratica didattica condivisa
o Supporta i colleghi con materiali, sussidi, mezzi e strumenti compensativi
e dispensativi
o Promuove la conoscenza dell’alunno, della sua patologie, delle sue
problematiche e del suo profillo dinamico funzionale tra tutti i colleghi di
classe
o Si occupa della stesura del PEI, nel quale vengono individuate strategie e
metodologie adeguate ai fini del successo formativo dell’alunno
o Collabora con l’equipe multidisciplinare alla stesura del Piano dinamico
funzionale, nel quale vengono indicate le possibilità di sviluppo dell’alunno
a medio e lungo termine
o Incontra la famiglia e valuta con essa i progressi e lo svolgimento della
didattica individualizzata
DOCENTI o Identificano precocemente possibili difficoltà di apprendimento, informando la famiglia e la Funzione strumentale
o Attivano strategie d’intervento e di recupero, supportando i bambini che presentano segnali di rischio con attività di didattica individualizzata
o Identificano
precocemente
possibili difficoltà di
apprendimento,
informando la
famiglia e la Funzione
strumentale
o Attivano strategie
d’intervento e di
recupero,
supportando i
bambini che
presentano segnali di
rischio con attività di
didattica
individualizzata
o Curano l’orientamento in uscita degli alunni con disabilità, supportando gli alunni e le famiglie nel passaggio di grado e aiutandoli a scegliere il percorso scolastico che possa valorizzare le potenzialità dell’alunno
o Garantiscono il successo scolastico attraverso una didattica di tipo
individualizzata
o Adottano tutte le misure dispensative e compensative necessarie indicate
nel PEI
o Rispettano e mette in atto strategie valutative e di verifica conformi agli
interventi didattici personalizzati concordati con il PEI
38
o Definiscono obiettivi e competenze minime della propria disciplina
o Favoriscono l’autostima e l’autonomia attraverso rinforzi positivi
o Gestiscono le dinamiche relazionali nel gruppo classe
o Collaborano con l’insegnante di sostegno per la realizzazione di interventi
personalizzati adeguai alle esigenze dell’alunno
GLI o Si riunisce periodicamente, di norma 2-3 volte l’anno ed è composto dal
Dirigente scolastico, la Funzione strumentale, i docenti di sostengo e i
coordinatori di classe/interclasse/intersezione
o Riceve dal Dirigente scolastico i dati relativi alle iscrizioni di alunni disabili
o Formula proposte di progetti specifici per gli alunni disabili
o Formula proposte di progetti per la formazione e l’aggiornamento del
personale docente
o Propone iniziative di collaborazione e tutoring fra docenti e di confronto
interistituzionale
o Rileva le necessità di tipo assistenziale (personale, sussidi didattici…) ed
avanza proposte all’ente competente Il G.L.H. d’Istituto
o Collabora alle iniziative educative e d’integrazione predisposte dal PTOF
d’Istituto
FAMIGLIA o Consegna la diagnosi in segreteria e chiede che venga protocollata
o Incontra l’insegnante di sostegno per concordare gli interventi nello studio a casa e nell’organizzazione dei materiali
o Partecipa alle riunioni dell’equipe multidisciplinare per valutare i progressi didattici e inclusivi dell’alunno
o Sottoscrive il PEI redatto dall’insegnante di sostegno
o Mantiene i contatti con la Funzione strumentale
o Collabora in modo positivo per la realizzazione degli interventi individualizzati
39
PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
Nel 2006 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca emanava, con la
circolare n.24 del 1 marzo, le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni
stranieri con l’obiettivo di fornire alle scuole un insieme di orientamenti condivisi sul
piano organizzativo, educativo e didattico al fine di favorire l’integrazione degli
alunni stranieri nella scuola italiana. Nel febbraio 2014 il Ministero ha ritenuto
necessario riconsiderare la realtà del mondo dei migranti, sia da un punto di vista
numerico sia rispetto alla varietà di provenienza e di culture ed ha quindi emanato
un nuovo documento contente le linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri,
che costituisce uno strumento di lavoro per dirigenti, docenti e per tutto il personale
scolastico, a cui spetta il compito di progettare e mettere in atto un protocollo di
accoglienza degli alunni stranieri considerandoli come possibilità di risorsa e di
crescita bilaterale.
ALUNNI DI ORIGINE STRANIERA
La presenza di alunni straniere ha avuto, nel nostro Paese, un fortissimo tasso di
crescita, in tutti gli ordini di scuola. In particolare è aumentato il numero degli alunni
con cittadinanza non italiana nati in Italia soprattutto nella scuola primaria.
L’esperienza maturata in questi anni, ha messo in evidenza la necessità di porre
maggiore attenzione alle diverse tipologie di alunni stranieri che presentano
problematiche linguistiche e culturali molto diverse e che quindi necessitano di
interventi molto diversi per garantirne la piena integrazione.
40
CHI SONO GLI ALUNNI STRANIERI
Gli alunni stranieri come recitano” le linee guida per l’accoglienza e l’integrazione
degli alunni stranieri” sono:
ALUNNI CON CITTADINANZA NON ITALIANA
ALUNNI CON AMBIENTE FAMILIARE
NON ITALOFONO
MINORI NON ACCOMPAGNATI
ALUNNI FIGLI DI COPPIE
MISTE
ALUNNI ARRIVATI PER ADOZIONE
INTERNAZIONALE
ALUNNI ROM, SINTI E
CAMINANTI
41
FASI PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
L’accoglienza costituisce un momento cruciale nell’inserimento degli alunni
stranieri, perché in questa fase vengono poste le basi per la creazione di un percorso
scolastico positivo. È necessario instaurare con la famiglia un buon rapporto di
fiducia basato sull’ascolto delle esigenze individuali. Sarà importante coinvolgere la
famiglia e renderla partecipe delle attività e delle iniziative della scuola, avvalendosi,
se necessario, della collaborazione e della mediazione linguistica di interpreti o
mediatori culturali per agevolare la comprensione del progetto educativo messo in
atto dall’istituzione scolastica. L’informazione e il coinvolgimento delle famiglie
svolge un ruolo fondamentale anche ai fini dell’orientamento scolastico, soprattutto
nel passaggio dal primo al secondo grado della scuola secondaria.
Il protocollo d’accoglienza prevede:
✓ la costituzione di una Commissione per l’accoglienza
✓ la procedura d’iscrizione
✓ la definizione dei criteri di inserimento nelle classi
✓ la descrizione delle fasi di accoglienza degli alunni stranieri dall’iscrizione
all’inserimento in classe
✓ le modalità di intervento previste per il potenziamento della lingua italiana e
l’apprendimento per le altre discipline
In caso di iscrizione di un alunno straniero, il Dirigente provvede alla convocazione della
Commissione per l’accoglienza e l’inclusione per alunni stranieri composta da:
1. Dirigente scolastico
2. Tre docenti scelti nell’ordine di scuola di inserimento dell’alunno
3. Un responsabile per gli alunni stranieri della segreteria
Il lavoro della Commissione inizia al momento dell’iscrizione dell’alunno straniero e si conclude
con l’inserimento in classe dell’alunno.
42
La Commissione prima dell’inserimento in classe provvede a:
✓ Analizzare tutta la documentazione fornita dalla segreteria
✓ Effettuare un colloquio con la famiglia per raccogliere tutte le informazioni necessarie
sul percorso scolastico dell’alunno
✓ Effettuare un colloquio con l’alunno, somministrando prove per la valutazione delle
competenze linguistiche nella lingua italiana predisposta dalla Commissione
FASI TEMPI DESCRIZIONE SOGGETTI COINVOLTI
STRUMENTI
ISCRIZIONE
ENTRO I TERMINI PREVISTI DALLE
DIRETTIVE MINISTE-
RIALI
L’articolo 45 del DPR
n°349/1999 prevede che
l’scrizione dei minori con
cittadinanza non italiana può
avvenire ad inizio anno scolastico
o nel momento in cui arriva in
Italia in corso d’anno scolastico.
Per gli studenti già inseriti nel
sistema scolastico italiano, le
iscrizioni seguono i tempi e le
modalità previsti dalle circolari
ministeriali.
➢ Iscrizione a inizio anno
scolastico: le iscrizioni presso
le scuole statali vengono
effettuate esclusivamente on –
line. I genitori dovranno
registrarsi sul sito
www.iscrizioni.istruzione.it e
compilare la domanda
predisposta dalla scuola
scelta. Il Ministero ha
provveduto alla traduzione in
lingua inglese di tutte le
informazioni utili per la
compilazione della domanda
d’iscrizione. Se la famiglia
non dispone di un computer
con accesso ad Internet, può
recarsi presso qualsiasi
• FAMIGLIA • SEGRETERIA • MEDIATORE
CULTURALE
MODULI D’ISCRIZIONE
43
istituzione scolastica presente
sul territorio per richiedere
l’assistenza necessaria.Se la
famiglia dell’alunno straniero
si trova in una posizione di
irregolarità e l’alunno non
possiede quindi il codice
fiscale, la scuola provvede ad
inserire ugualmente l’alunno
nella propria anagrafe.
L’iscrizione a scuola, che
rappresenta un diritto per tutti
gli alunni stranieri, non
costituisce però un requisito
per la regolarizzazione
dell’alunno o della sua
famiglia sul territorio
italiano.
➢ Iscrizioni in corso d’anno:
anche in questo caso, essendo
prioritario il diritto del
minore all’istruzione, la
posizione di irregolarità della
famiglia dell’alunno straniero
non pregiudica o impedisce
l’iscrizione e la frequenza
scolastica. Inoltre, qualora la
scuola riscontrasse casi di
minori non accompagnati,
abbandonati o privi di
genitori, ne darà immediata
segnalazione all’autorità
pubblica competente (art. 32
del D. Lgs n.286/1998).
DOCUMENTAZIONE IN SEGUITO ALL’ISCRI-
ZIONE
Successivamente alla
presentazione della domanda di
iscrizione, la segreteria scolastica
richiede alla famiglia copia dei
seguenti documenti:
• FAMIGLIA • SEGRETERIA
DOCUMENTI
DELL’ALUNNO
44
PERMESSO DI SOGGIORNO
Il permesso di soggiorno viene
rilasciato direttamente all’alunno
se egli ha già compiuto 14 anni, al
genitore se l’alunno non ha
ancora compiuto14 anni. In caso
di mancato possesso di permesso
di soggiorno, la scuola accoglie la
richiesta di iscrizione dell’alunno
poiché pur essendo egli in una
posizione di irregolarità ciò non
influisce sul suo diritto
all’istruzione. La scuola,
nell’ambito dell’esercizio di
suddetto esercizio, non è
obbligata ad informare le autorità
sul mancato possesso di regolare
possesso di soggiorno da parte
dell’alunno e della sua famiglia.
DOCUMENTI ANAGRAFICI
Secondo l’attuale normativa
anche i cittadini stranieri possono
autocertificare i propri dati
anagrafici (identità, codice fiscale,
cittadinanza, data di nascita).
DOCUMENTI SANITARI
La scuola verifica se l’alunno
abbia effettuato o meno tutte le
vaccinazioni necessarie. In caso
negativo, la famiglia può
rivolgersi ai servizi sanitari. Se la
famiglia non vuole provvedere
alle vaccinazioni necessarie, la
scuola comunica la decisione
all’ASL di competenza.
45
DOCUMENTI SCOLASTICI
La scuola richiede la
documentazione che certifichi il
percorso di studi compiuto
dall’alunno nel suo Paese
d’origine.
I minori stranieri privi di
documentazione anagrafica
ovvero in possesso di
documentazione irregolare o
incompleta sono iscritti con
riserva. 2. L’iscrizione con riserva
non pregiudica il conseguimento
dei titoli conclusivi dei corsi di
studio delle scuole di ogni ordine
e grado. In mancanza di
accertamenti negativi sull'identità
dichiarata dell'alunno, il titolo
viene rilasciato all'interessato con
i dati identificativi acquisiti al
momento dell'iscrizione. (DPR
394/99, art. 45, comma 1 e 2)
PREACCOGLIENZA MAGGIO – SETTEM-
BRE
La fase di pre-accoglienza si
articola in due fasi:
➢ La scuola incontra la
famiglia e l’alunno al fine di
favorire la conoscenza dei
nuovi ambienti e delle figure
scolastiche di riferimento,
per agevolare l’inserimento
dell’alunno. Durante
l’incontro il Dirigente e i
membri della Commissione
raccolgono tutte le
• DIRIGENTE
• COMMISSIONE
ACCOGLIENZA
• FAMIGLIA
• ALUNNO • MEDIATORE
CULTURALE
COLLOQUIO
SCHEDA RILEVAZIONE ANAGRAFICA ALUNNI STRANIERI (ALLEGATO A)
SCHEDA RILEVAZIONE COMPETENZE LINGUISITCHE
(ALLEGATO C)
46
informazioni necessarie ad
avere un primo quadro
conoscitivo dell’alunno
(SCHEDA
RILEVAZIONE
ANAGRAFICA ALUNNI
STRANIERI).
➢ Vengono somministrate
all’alunno schede per la
rilevazione delle sue
competenze linguistiche
nella lingua italiana
predisposte dalla
Commissione, in base al
colloquio conoscitivo
effettuato con l’alunno e alla
sua età anagrafica. I dati
desunti dalla
somministrazione delle
schede vengono utilizzati
dalla Commissione per
valutare il livello di
alfabetizzazione dell’alunno
straniero nella lingua
italiana (SCHEDA
RILEVAZIONE
COMPETENZE
LINGUISTICHE).
Le prove riguardano le quattro
abilità di base e i livelli di
competenza utilizzati dalla
Commissione come parametri
valutativi sono riferiti al
QUADRO COMUNE
EUROPEO DI
RIFERIMENTO PER LE
QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO PER LE LINGUE (ALLEGATO B)
47
LINGUE:
APPRENDIMENTO,
INSEGNAMENTO,
VALUTAZIONE DEL
CONSIGLIO D’EUROPA
(Common European
Framework of Reference for
Languages: Learning,
Teaching, Assessment -
CEFR). Il Quadro Comune
Europeo prevede 6 livelli di
competenze, raggruppati in 3
macrolivelli. Esso rappresenta
un importante strumento
diagnostico e valutativo della
conoscenza e dell’uso della
lingua italiana da parte
dell’alunno straniero riferita alle
quattro abilità di base:
comprensione scritta e orale,
produzione scritta e orale. Nel
sillabario allegato utilizzato
dalla Commissione è stato
aggiunto un ulteriore livello
(Livello principiante) per
identificare la situazione
linguisitco – comunicativa di
alunni neoarrivati che
possiedono un livello molto
basso di alfabetizzazione nella
lingua italiana.
INSERIMENTO IN CLASSE
INZIO ANNO
o
IN CORSO D’ANNO
La Commissione:
✓ analizza la
documentazione
✓ valuta le informazioni
raccolte durante
• DIRIGENTE • COMMISSIONE
• FAMIGLIA
• ALUNNO
DOCUMENTI DELL’ALUNNO
SCHEDA CONOSCITIVA DELL’ALUNNO
48
IN CASO DI ISCRIZIO-NE AVVENUTA IN CORSO D’ANNO
l’incontro conoscitivo
con l’alunno e la famiglia
✓ individua il livello di
competenza dell’alunno
nella lingua italiana
✓ effettua la proposta di
inserimento dell’alunno
alla classe
La Commissione dopo aver
raccolto tutte le informazioni si
riunisce e propone la classe di
inserimento.
L’assegnazione dell’alunno
straniero alla classe
corrispondente all’età
anagrafica o alla classe
inferiore o superiore a quella
corrispondente all’età, viene
valutata dalla Commissione in
base ai seguenti criteri:
- età anagrafica
- ordinamento scolastico
del Paese di provenienza;
- accertamento delle
competenze linguistiche,
delle abilità e dei livelli di
preparazione possedute;
- percorso di studi seguito
nel Paese d’origine;
- titolo di studio posseduto
(accompagnato da
traduzione in lingua
italiana)
(D.P.R. n.394 del 31/08/1999,
art.45)
STRANIERO (ALLEGATO A)
SCHEDA RILEVAZIONE COMPETENZE LINGUISTICHE
(ALLEGATO C)
49
Per la proposta sulla classe di
inserimento la Commissione
valuta anche i seguenti criteri:
- situazione generale e
criticità della classe
- presenza di altri alunni
stranieri presenti nella
classe, provenienti dallo
stesso Paese o da Paesi
diversi
- presenza di altri alunni
BES o con disabilità
La Dirigente raccoglie il parere
della Commissione e provvede
all’assegnazione dell’alunno
nella classe proposta,
informando la famiglia.
CONDIVISIONE
SETTEMBRE Il Dirigente e la Commissione
informano il Coordinatore di
classe/interclasse/intersezione
del nuovo inserimento.
Il Coordinatore di
classe/interclasse/intersezione
riceve tutte le informazioni
necessarie ad un primo
approccio conoscitivo
dell’alunno neo – iscritto, che
condividerà con i colleghi.
• DIRIGENTE
SCOLASTICO
• COMMISSIONE
• DOCENTI
• COORDINATORE
DI CLASSE
DOCUMENTI
DELL’ALUNNO
SCHEDE UTILIZZATE DURANTE L’INCOTRO CONOSCITIVO
ACCOGLIENZA PRIMI GIORNI DELL’INSE-RIMENTO DEL
NEO –ISCRITTO
La fase di accoglienza si
articola nelle seguenti azioni:
✓ INCLUSIONE: i docenti
predispongono attività
finalizzate a favorire la
reciproca conoscenza tra il
neo – iscritto e i suoi
• TUTTI I DOCENTI
• ALUNNO
PROGETTO ACCOGLIENZA
PROVE D’INGRESSO
50
compagni di classe. A tal
fine è stato predisposto un
PROGETTO
ACCOGLIENZA che
contiene proposte di
attività da svolgere durante
i primi giorni di
inserimento a cui ogni
docente può attingere
liberamente
✓ OSSERVAZIONE: I
docenti predispongono un
adeguato periodo di
osservazione dell’alunno
nelle singole discipline
(somministrando prove
d’ingresso), prevedendo, se
necessario, la stesura del
PDP da condividere e
sottoscrivere con la
famiglia
✓ TUTORAGGIO: Viene
individuato all’interno
della classe un alunno che
svolga la funzione di tutor
(alunno italiano o
straniero, immigrato da
più tempo in Italia o nato
in una famiglia di origine
straniera)
TUTORING DEI COMPAGNI
SCAFFOLDING MULTICULTURALE
VERIFICA E VALUTAZIONE
IN ITINERE
ALLA FINE DELL’ANNO
SCOLASTI-CO
Gli alunni stranieri vengono
valutati in base agli stessi
criteri e alle stesse disposizioni
previste per i cittadini italiani
• TUTTI I DOCENTI
• ALUNNO
VERIFICHE
SCRITTE E ORALI (SE NECESSARIO DIVERSIFICATE, PREDISPOSTE IN BASE AL PERCORSO
51
(Legge 169/2008, DPR
122/2009):
-la valutazione è espressione
dell’autonomia professionale
propria della funzione
docente, nella sua dimensione
sia individuale che collegiale,
nonché dell’autonomia
didattica delle istituzioni
scolastiche.
- ogni alunno ha diritto ad una
valutazione trasparente e
tempestiva (art. 1, comma 2)
- la valutazione ha per oggetto
il processo di apprendimento,
il comportamento e il
rendimento scolastico
complessivo degli alunni. La
valutazione concorre, con la
sua finalità anche formativa e
attraverso l’individuazione
delle potenzialità e delle
carenze di ciascun alunno, ai
processi di autovalutazione
degli alunni medesimi, al
miglioramento dei livelli di
conoscenza e al successo
formativo, anche in coerenza
con l’obiettivo
dell’apprendimento
permanente di cui alla
«Strategia di Lisbona nel
settore dell’istruzione e della
formazione» adottata dal
Consiglio europeo con
raccomandazione del 23 e 24
FORMATIVO DELL’ALUNNO)
52
marzo 2000 (articolo 1,
comma 2)
-le verifiche intermedie e le
valutazioni periodiche e finali
sul rendimento scolastico
devono essere coerenti con gli
obiettivi di apprendimento
previsti dal piano dell’offerta
formativa (articolo 1, comma
4).
È necessario, naturalmente,
che la scuola metta in atto
politiche e pratiche valutative
che tengano conto del percorso
di apprendimenti del singolo
studente e del suo livello di
alfabetizzazione nella lingua
italiana. Nell’ottica di una
valutazione formativa è
necessario che la scuola
favorisca attraverso strategie e
percorsi personalizzati un
possibile adattamento dei
programmi per i singoli alunni,
garantendo in questo modo
una valutazione che tenga
conto della storia scolastica
precedente, degli obiettivi
raggiunti, della tipologia e
delle caratteristiche delle
scuole precedentemente
frequentate e della abilità e
competenze conseguite, non
abbassando gli obiettivi
richiesti, ma modulando
tecniche e strumenti valutativi
53
(Linee guida per l’accoglienza
e l’integrazione degli alunni
stranieri, CM Febbraio 2014).
in caso di stesura di PDP la
valutazione terrà conto per
percorso individualizzato.
POTENZIAMENTO
ALFABETIZZAZIONE
ITALIANO L2
PRIME
SETTIMA-
NE
SUCCESSI-
VE
ALL’INSERI-
MENTO IN
CLASSE
In Europa il modello di
insegnamento della seconda
lingua considerato più efficace
è quello integrato (Eurydice,
2004 e 2009). Gli alunni
acquisiscono in maniera più
veloce ed efficace nelle
interazioni quotidiane tra pari.
Per questo, per imparare
rapidamente la lingua italiana,
l’alunno deve essere inserito
immediatamente nella classe
di appartenenza.
Contestualmente sarà attivato
un percorso di alfabetizzazione
della lingua italiana (DPR
394/99, art. 45, comma 4).
Il percorso verrà programmato
tenendo conto del Livello di
competenza in italiano L2
dell’alunno, rilevato attraverso
la Scheda di rilevazione delle
competenze linguistiche
somministrata all’alunno dalla
Commissione. Sarà possibile
eventualmente sostituire
l’insegnamento delle lingue
• DOCENTI (con
precedenza a
quelli della
classe del neo -
iscritto)
• ALUNNO
• MEDIATORE
CULTURALE
MATERIALE
SPECIFICO PER IL
POTENZIAMENTO O
L’ALFABETIZZA-
ZIONE IN
ITALIANO L2
TESTI E
CONTENUTI
DISCIPLINARI
SEMPLIFICATI
SITI SPECIFICI
54
straniere con l’insegnamento
dell’italiano.
Il percorso sarà articolato in
due fasi:
1.Fase iniziale
dell’apprendimento dell’italiano
L2 per comunicare: gli obiettivi
di questa fase sono:
✓ sviluppo della capacità di
ascolto e comprensione di
un messaggio orale
✓ sviluppo capacità di
lettura e scrittura in L2
✓ acquisizione del lessico
fondamentale della lingua
italiana per comunicare
✓ acquisizione e riflessione
sulle strutture
grammaticali di base
2.Fase “ponte” di accesso
all’italiano dello studio: è una
fase complessa e delicata, in
cui l’alunno straniero utilizza
la lingua italiana per studiare
e per imparare e
contemporaneamente
continua a potenziare le sue
competenze nella lingua
italiana studiando. Gli
insegnanti svolgeranno un
ruolo fondamentale come
“facilitatori”
nell’apprendimento:
✓ in relazione al livello di
competenza dei singoli
55
alunni stranieri
prevedendo il necessario
adattamento dei
programmi di
insegnamento (DPR
394/99, art. 45, comma 4)
✓ realizzando interventi per
la facilitazione degli
apprendimenti
✓ utilizzando testi e
strumenti semplificati
✓ intervenendo con attività
di recupero
✓ proponendo un linguaggio
più semplice e accessibile
56
RUOLI E COMPITI PER L’ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI
RUOLO INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA
DIRIGENTE SCOLASTICO
o Garantisce il rispetto della legalità e il successo formativo degli alunni
o Accoglie le famiglie e gli alunni informandoli circa l’organizzazione e
le attività dell’offerta formativa
o Cura i rapporti con gli enti esterni
o Favorisce la formazione e l’educazione interculturale degli insegnanti
o Assegna l’alunno alla classe proposta dalla Commissione
COMMISSIONE PER L’ACCOGLIENZA E L’INCLUSIONE
o Analizza la documentazione presentata dalla famiglia dell’alunno
o Effettua un colloquio con la famiglia per raccogliere tutte le
informazioni necessarie sul percorso scolastico dell’alunno
o Effettua un colloquio con l’alunno, somministrando prove per la
valutazione delle competenze linguistiche nella lingua italiana
predisposta dalla Commissione
o Predispone schede per la rilevazione delle competenze linguistiche
dell’alunno nell’Italiano L2
SEGRETERIA o Riceve e protocolla la documentazione presentata dalla famiglia
o Inserisce la certificazione nel fascicolo personale dell’alunno
o Informa il Dirigente in caso di nuova iscrizione di un alunno straniero
o Istituisce un’anagrafe di Istituto
o Aggiorna il fascicolo personale dell’alunno inserendovi tutti i
documenti (PDP, ….)
CONSIGLIO DI CLASSE / DI INTERCLASSE / DI INTERSEZIONE
o Predispone un adeguato periodo di osservazione per valutare la situazione di partenza dell’alunno somministrando prove d’ingresso
o Definisce obiettivi e competenze minime della propria disciplina
o Adatta i contenuti disciplinari o Prevedono se necessario strumenti e misure compensative e
dispensative o Valuta gli in base agli stessi criteri valutativi utilizzati per gli alunni
italofoni, tenendo però conto della situazione di partenza, del livello di alfabetizzazione e del percorso individuale dell’alunno
o Gestisce le dinamiche relazionali nel gruppo classe
o Convoca la famiglia in caso di problemi o Redige il PDP
COORDINATORE DI CLASSE/
o Cura i contatti con la famiglia
o Coordina la stesura dell’eventuale PDP
o Provvede ad informare i colleghi sulla situazione dell’alunno
57
INSEGNANTE PREVALENTE
o Incontra la famiglia e valuta con essa i progressi e l’inserimento
linguistico e personale dell’alunno
FAMIGLIA o Consegna la documentazione in segreteria e chiede che venga
protocollata
o Incontra il Dirigente e i membri della Commissione per un primo
colloquio conoscitivo dell’alunno
o Sottoscrive l’eventuale PDP redatto dal Consiglio di
classe/interclasse/intersezione
o Mantiene i contatti con il Coordinatore di classe/Insegnante
prevalente
o Collabora in modo positivo per favorire l’inserimento e il successo
scolastico dell’alunno
58
SCHEDA RILEVAZIONE ANAGRAFICA ALUNNI STRANIERI
Mod.01 Inc Rilevazione Alunni Stranieri
ORDINE DI SCUOLA: _______________________________ PLESSO: _______________________
DATA DI RILEVAZIONE: ________________
Cognome (Surname) ________________________________________
Nome (Name) _______________________________________
Codice Fiscale (Fiscal Code) ______________________________________
Religione (Religion) ________________________________________
Nato a (is born in) _________________________________________
Data di nascita (date of birth) ______________________________________
Residente a ( resides in) _________________________________________
In via/ piazza (address) __________________________________________
Telefono (Telephone) ___________________________________________
Cittadinanza ( Citizenship)
o Italiana (Italian)
o Altro ( other nationality ) __________________________________
Se l'alunno è nato all'estero in quale anno è arrivato in Italia? ___________________________
Se l'alunno è nato all'estero come è arrivato in Italia?:
o direttamente con la famiglia
o per ricongiungimento familiare
o altro (specificare) ___________________________________________________________
PERCORSO MIGRATORIO _____________________________________________________________
(è stato in altri paesi, italiani e non, prima di arrivare in questa scuola)
SCUOLA
DATI PERSONALI
59
Inizio frequenza scolastica in Italia __________________
Nel precedente anno scolastico l’alunno ha frequentato:
o altra scuola in Italia
o altra scuola all’estero _____________________
o nessuna scuola
Nel precedente anno scolastico l’alunno ha frequentato la scuola
o regolarmente
o in modo saltuario
o si è ritirato durante l’anno scolastico
Nei precedenti anni scolastici l’alunno ha frequentato
o asilo nido sì no dove ______________
o scuola dell’infanzia sì no dove ______________
o scuola primaria sì no dove ______________
o scuola secondaria di primo grado sì no dove ______________
o altro, scolarizzazione pregressa
_______________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________
o In base all’organizzazione del sistema scolastico italiano, l’alunno è
o in pari rispetto alla sua età anagrafica
o indietro di un anno
o indietro di più anni
STORIA SCOLASTICA
Qual è la sua lingua madre (mother tongue)? ________________________________
Qual è la linguin uso in ambito familiare? ________________________________
Chi parla italiano in famiglia? ____________________________________________
Rispetto alla sua lingua di origine, l’alunno
o la capisce
o la parla
o possiede la letto-scrittura
Altre lingue parlate oltre l’italiano (other languages): _______________________________
60
Membri della Commissione
NOTIZIE UTILI
EVENTUALI OSSERVAZIONI __________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
INFORMAZIONI SUL NUCLEO FAMILIARE
DATA DI ARRIVO IN ITALIA DEI GENITORI
Padre (father)___________________________________
Madre (mother)___________________________________
TITOLO DI STUDIO O GRADO DI SCOLARIZZAZIONE
Padre (father)___________________________________
Madre (mother)___________________________________
LAVORO
Padre (father)___________________________________
Madre (mother)___________________________________
NUMERO DI TELEFONO
Padre (father)___________________________________
Madre (mother)___________________________________
61
QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO DELLE LINGUE del CONSIGLIO
D’EUROPA 2002 (Common European Framework of Reference for Languages: Learning, Teaching, Assessment -
CEFR)
A - BASE
A1 - Livello base
Si comprendono e si usano espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto.
Si sa presentare sé stessi e gli altri e si è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove
si abita, le persone che si conoscono e le cose che si possiedono. Si interagisce in modo semplice, purché l'altra
persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.
A2 - Livello elementare
Comunica in attività semplici e di abitudine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti
familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti della sua vita, dell'ambiente circostante; sa esprimere
bisogni immediati.
B - AUTONOMIA
B1 - Livello intermedio o "di soglia"
Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero ecc. Sa muoversi con
disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel Paese di cui parla la lingua. È in grado di
produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse personale. È in grado di
esprimere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e di spiegare brevemente le ragioni delle sue
opinioni e dei suoi progetti.
B2 - Livello intermedio superiore
Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprende le discussioni
tecniche sul proprio campo di specializzazione. È in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che
rendono possibile un'interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l'interlocutore. Sa produrre un testo
chiaro e dettagliato su un'ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e
i contro delle varie opzioni.
C - PADRONANZA
C1 - Livello avanzato o "di efficienza autonoma"
Comprende un'ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con
scioltezza e naturalezza. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali ed accademici.
Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della
struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione.
C2 - Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse
Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse
fonti sia parlate che scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi
spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso, individuando le più sottili sfumature di significato in situazioni
complesse.
EQF
62
PARAMETRI VALUTATIVI DELLE QUATTRO ABILITA’ DI BASE
LIVELLO DESCRITTORI
LIVELLO
PRINCIPIANTE
Non comprende alcuna parola
Comprende singole parole
A1 Comprende espressioni familiari e frasi molto semplici
Comprende semplici domande, indicazioni e inviti formulati in modo lento e chiaro
Comprende alcuni vocaboli ad alta frequenza delle discipline scolastiche
A2 Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente e di senso immediato
Comprende quanto gli viene detto in semplici conversazioni quotidiane
Individua l’argomento di conversazioni cui assiste, se si parla in modo lento e chiaro
Comprende l’essenziale di una spiegazione semplice, breve e chiara
Ricava le informazioni principali da semplici messaggi audiovisivi
B1 Comprende i punti principali di un discorso su argomenti legati alla vita quotidiana e
scolastica, a condizione che si parli in modo lento e chiaro
Ricava l’informazione principale da testi (audiovisivi,) radiofonici o televisivi
B2 Comprende un discorso anche articolato in modo complesso purché riferito ad argomenti relativamente
noti.
Comprende la maggior parte delle trasmissioni televisive e dei film
C1/C2 Comprende con facilità quello che sente, sia in una comunicazione reale che registrata
LIVELLO DESCRITTORI
LIVELLO
PRINCIPIANTE
Non sa decodificare il sistema alfabetico
Sa leggere e comprendere qualche parola scritta
Legge parole senza comprenderne il significato
A1 Comprende semplici domande, indicazioni e frasi con semplice struttura e con vocaboli di uso quotidiano
COMPRENSIONE ORALE
COMPRENSIONE SCRITTA
63
Su argomenti di studio comprende testi molto semplificati, con frasi elementari e vocaboli ad alta
frequenza della disciplina
A2 Comprende il senso generale di un testo elementare su temi noti
Comprende un testo di studio semplificato con frasi strutturate in modo semplice
B1 Comprende testi in linguaggio corrente su temi a lui accessibili
Adeguatamente supportato, comprende i libri di testo
B2 Riesce a comprendere un testo di narrativa (contemporanea) o su un argomento di
attualità
C1/C2 Comprende senza difficoltà ciò che legge, rielaborandone in modo autonomo e consapevole i contenuti
LIVELLO DESCRITTORI
LIVELLO
PRINCIPIANTE
Non si esprime oralmente in italiano
Comunica con molta difficoltà
Comunica con frasi composte da singole parole
A1 Sa rispondere a semplici domande e sa porne
Sa usare espressioni quotidiane per soddisfare bisogni concreti
Sa produrre qualche frase semplice con lessico elementare
Sa comunicare in modo semplice se l’interlocutore collabora
A2 Sa produrre messaggi semplici su temi quotidiani e scolastici ricorrenti
Prende l’iniziativa per comunicare in modo semplice
Sa descrivere in modo semplice fatti legati alla propria provenienza, formazione, ambiente
B1 Sa comunicare in modo semplice e coerente su argomenti [per lui/lei] familiari
Sa partecipare in modo adeguato a conversazioni su argomenti [per lui/lei] familiari
Sa riferire su un’esperienza, un avvenimento, un film, “su un testo letto”
PRODUZIONE ORALE
64
B2 Si esprime in modo chiaro e articolato su una vasta gamma di argomenti, esprimendo
eventualmente anche la propria opinione
C1/C2 Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per diversi scopi. Si esprime spontaneamente, in modo
scorrevole e preciso, individuando le sfumature di significato delle situazioni comunicative anche
complesse
LIVELLO DESCRITTORI
LIVELLO
PRINCIPIANTE
Non sa scrivere l’alfabeto latino
Scrive qualche parola (in italiano)
A1 Sa scrivere sotto dettatura frasi semplici
Sa produrre frasi semplici con lo spunto di immagini e di domande
Sa produrre brevi frasi e messaggi
A2 Sa produrre un testo semplice con la guida di un questionario
Se opportunamente preparato, sa produrre un testo semplice, comprensibile, anche se con alcuni errori
B1 Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti noti
B2 Sa produrre testi articolati su diversi argomenti di suo interesse
C1/C2 Sa produrre testi chiari, ben strutturati, dettagliati anche su argomenti complessi, utilizzando un lessico
specifico e ampio
PRODUZIONE SCRITTA
65
SCHEDA RILEVAZIONE COMPETENZE
LINGUISTICHE IN ITALIANO L2
COMPILATO DALLA COMMISSSIONE PER L’ACCOGLIENZA E L’INCLUSIONE
ANNO SCOLASTICO ____________ / _____________
ALUNNO/A ______________________________________________________
Mod.02
Inc_Rilevazione
Competenze ITA.L2
LUOGO E DATA DI NASCITA ______________________________________________
CITTADINANZA _______________________________________________________
PAESE D’ORIGINE ______________________________________________________
IN ITALIA DAL ________________________________________________________
LINGUA MADRE _______________________________________________________
LINGUA/E PARLATA/E IN AMBITO FAMILIARE ________________________________________
ALTRE LINGUE PARLATE DALL’ALUNNO OLTRE L’ITALIANO _________________________________
GRADO DI SCOLARIZZAZIONE NEL PAESE D’ORIGINE
____________________________________________________________________________________
GRADO DI SCOLARIZZAZIONE RAGGIUNTO IN ALTRI PAESI
____________________________________________________________________________________
IN BASE ALL’ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO, L’ALUNNO È
o IN PARI RISPETTO ALLA SUA ETÀ ANAGRAFICA
o INDIETRO DI UN ANNO
o INDIETRO DI PIÙ ANNI
66
In base ai resultati desunti dalle prove somministrate, ai colloqui e all’osservazione diretta, la
Commissione rileva che l’alunno è in possesso dei seguenti livelli di competenze riferiti al Quadro
Comune Europeo di Riferimento delle Lingue:
ABILITA’
LIVELLO DI COMPETENZA DELL’ALUNNO
COMPRENSIONE ORALE
COMPRENSIONE SCRITTA
PRODUZIONE ORALE
PRODUZIONE SCRITTA
EVENTUALI ANNOTAZIONI E PROPOSTE PER IL PERCORSO DI ALFABETIZZAZIONE LINGUISTICA:
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________________
LUOGO E DATA DI RILEVAZIONE
____________________________________________
I MEMBRI DELLA COMMISSIONE PER L’ACCOGLIENZA E L’INCLUSIONE
_______________________________________________
_______________________________________________
_______________________________________________
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
___________________________________
67
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
ALUNNI STRANIRI
N.B: IL” PDP” DIVERSIFICA LE METODOLOGIE, I TEMPI E GLI STRUMENTI
NELL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA SCOLASTICO COMUNE DELLA CLASSE
riferimenti a: Legge Moratti 28 marzo 2003 - C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10/05/2007
per studenti dislessici - art_10_dpr_122_giugno 09 – Circ. MIUR 28.5.2009- Legge n. 170
8/10/2010
C.M. 27/12/2012-C.M. 8/3/2013
Alunn
Classe Sezione Anno Scolastico
ELEMENTI CONOSCITIVI
(completare ed eliminare l’opzione non corrispondente)
DATI ANAGRAFICI
(dal colloquio con i genitori)
Alunno
data e luogo di nascita
........................................................................................................................................
nazionalità ...............................................................................................................
arrivo in Italia ...........................................................................................................
residenza............................................................................................................................
indirizzo...............................................................................................................................
PDP
68
madre lingua:
...........................................................................................................................................
altre lingue:
...........................................................................................................................................
lingua usata all’interno del nucleo familiare.............................................................
1
Conoscenza della lingua Italiana:
comprensione orale.....................................
comprensione scritta...................................
comunicazione orale...................................
comunicazione scritta.................................
Composizione nucleo familiare
Padre..........................................................................nazionalità........................................
.................................
professione.................................................................titolo di
studio....................................................................
madre lingua: ............................................................altre lingue: .......................................................................
conoscenza lingua italiana: comprensione................................................comunicazione....................................
Madre..........................................................................nazionalità........................................................................
.
professione.................................................................titolo di studio....................................................................
madre lingua: ............................................................altre lingue: .......................................................................
conoscenza lingua italiana: comprensione................................................comunicazione....................................
Fratelli/sorelle o altri parenti/conviventi
dati rilevanti (numero, possibilità mutuo aiuto, rapporto di dipendenza, .....)
............................................................................................................................................
....................
Persone di riferimento sul territorio
dati rilevanti (facilitatori / mediatori culturali, possibilità mutuo aiuto, rapporto di
2
dipendenza, .....)
............................................................................................................................................
....................
1
ANAMNESI SCOLASTICA
➢ scuola dell'infanzia:non / frequentata................... numero anni
:.....................................................................
scuola primaria frequentata:
..................................numero
anni.....................Ripetenze..................................
Presenza / assenza di percorso personalizzato
..................................................................................................
Scuola secondaria: non / frequentata:....................numero anni....................
Ripetenze...................................
Presenza / assenza di percorso personalizzato
..................................................................................................
Prima segnalazione di difficoltà di apprendimento...........................................................................................
RELAZIONI SOCIALI
Frequenta (indicare quali):
- gruppi sportivi ............................................................................................................................
- gruppi a carattere culturale o ricreativi ......................................................................................
- relazioni amicali .........................................................................................................................
COLLABORAZIONE FAMILIARE Sussidi domestici e strumenti compensativi
1
- computer
- riproduttori audio-video
- calcolatrice
- programmi specifici
- ...................................................................................................................................................
Attività pomeridiane
Presenza di azioni di supporto agli impegni scolastici
Istituti privati per doposcuola
Volontari
Collaborazione con altri ragazzi - compagni
...................................................................................................................................................
Difficoltà manifestate a casa nei rapporti con la scuola
con le singole discipline (elencare):..........................................................................................
con i compagni .....…................................................................................................................
altro...........................................................................................................................................
OSSERVAZIONE DIRETTA DELL__STUDENT____
(completare ed eliminare l’opzione non corrispondente)
Non / E’ cosciente della propria
problematicità Non / Ne parla con gli
adulti
Non / Ne parla con i compagni
1
motivazione dell’apprendimento
Insufficiente Sufficiente Buona
Rapporti con gli adulti:
fiducia
opposizione
indifferenza
...............................................................................................................................................................
Rapporti con i compagni:
conflittuali
positivi
isolato
...............................................................................................................................................................
In relazione al problema, l'approccio con gli impegni scolastici è:
autonomo
necessita di azioni di supporto
...............................................................................................................................................................
Comportamento in classe di carattere:
aggressività o chiusure di fronte a incomprensioni
disponibilità ad utilizzare strumenti compensativi
tendenza ad eludere il problema...
..............................................................................................................................................................
OSSERVAZIONE INDIRETTA DELL_ STUDENTE
1
(completare ed eliminare l’opzione non corrispondente )
Documentazione del percorso scolastico pregresso........ ........................................................
o Dati rilevanti ……………………………………………………………………………
o Colloquio con insegnanti ……………………………………………………………..
documentazione dei Servizi sociali ..........................................................................................
............................................................................................................................................
......
(selezionare gli elementi individuati come possibili facilitatori) PRESUPPOSTI E METODOLOGIE OPERATIVE
Tutti gli insegnanti dovranno operare e verificare affinché:
I tempi di elaborazione e produzione degli elaborati siano adeguati ai livelli di partenza
Le informazioni siano integrate da differenti modalità comunicative (audio –video- immagini....)
Ogni messaggio sia chiaro e opportunamente percepito
I compiti siano compresi, comunicati e trascritti correttamente
Le richieste operative, in termini quantitativi, siano adeguate ai tempi personali
Sia verificata l'opportunità di una lettura ad alta voce in pubblico e di un confronto
diretto con i compagni
Interrogazioni programmate
Ogni richiesta e performance sia chiara nei suoi intenti valutativi
Il consiglio di classe al completo deve essere a conoscenza delle scelte
metodologiche effettuate ed eventualmente compensare con interventi che
garantiscano “il benessere psico-fisico” dei ragazzi.
Ogni performance richiesta, deve essere strettamente individualizzata e concordata
L’insuccesso scolastico è la causa principale dell’immagine di sé negativa che si alimenta
e si riconferma nelle azioni quotidiane
1
STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO
Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale
........................................................................................................................................
.................................
................
La gratificazione e l’incoraggiamento di fronte ai successi, agli sforzi e agli impegni
devono essere preponderanti al castigo e alle frustrazioni di fronte agli insuccessi
Sollecitazione delle conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative
Riproposizione e riproduzione degli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti
Pause ripetute e volute per una consapevolezza dell’avvenuta comprensione
Utilizzo di mappe concettuali, che possano permettere a tutti alunni di seguire i
concetti espressi, ricondurli al percorso attuato e soprattutto possano essere
rielaborate e personalizzate per una conoscenza più approfondita dell’argomento.
Semplificazioni testuali che amplieranno l’ambito informativo attraverso messaggi
plurimi e di differente origine (sonori, grafici, fotografici, televisivi, informatici ecc…)
Importanza maggiore alla comunicazione orale
In momenti e tempi opportuni, dettatura all’insegnante del proprio pensiero affinché
ciò non sia ostacolato dalle difficoltà di scrittura.
Richieste specifiche, domande univoche e lineari senza contaminazioni linguistiche
o di aspettative educative di differente natura
Non enfatizzazione degli errori ripetuti anche se segnalati
Accettazione del ragazzo per quello che è e valorizzazione di quello che ha senza
presunzioni di “cambiamenti” spesso inopportuni e impropri
Tensione al “benessere dello studente” soprattutto nelle discipline che già
strutturalmente utilizzano linguaggi differenti.
Predilezione dell'aspetto contenutistico rispetto a quello procedurale
.................................................................. OBIETTIVI DIDATTICI SPECIFICI – TRASVERSALI E METACOGNITIVI
1
Sviluppare nei ragazzi un metodo di studio personale, ricorrendo eventualmente ad
idonei strumenti compensativi o dispensativi
Migliorare la comprensione delle informazioni attraverso l’uso integrato di varie
forme di comunicazione
Aumentare le competenze lessicali e migliorare le capacità comunicative attraverso
i vari canali dell’informazione
Tendere alla normalizzazione dei tempi di rielaborazione e produzione delle conoscenze
Conoscere e prendere coscienza delle proprie modalità di apprendimento
Applicazione consapevole di strategie e comportamenti utili per un più efficace
processo di apprendimento
Scelta di strategie operative più efficaci e adeguate all’apprendimento di nuove conoscenze
Sviluppare la capacità di autocontrollo e autovalutazione delle proprie strategie per
migliorare i propri risultati
STRUMENTI DISPENSATIVI:
Lettura ad alta voce
Dettatura e copiatura dalla lavagna
Scrittura corsivo e stampato minuscolo
Studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali, tabellone etc…………
Compiti domestici superiori al minimo necessario
Trascrizione dei compiti e degli appunti (prevedere aiuto esterno dai compagni o dagli insegnanti)
Interrogazioni non programmate
Limitare la somministrazione di verifiche (non più di una verifica al giorno e due alla settimana)
Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto
Subordinazione della valutazione della produzione scritta, ma predominanza
dell'aspetto iconico e orale specialmente per le lingue straniere
Evitare nelle verifiche scritte, la sovrabbondanza di correzioni con avvilenti segni in
rosso. Correggere con evidenza gli errori percepibili e modificabili, e indicare gli
altri con la matita
1
STRUMENTI COMPENSATIVI:
Matematica:
tabelle della memoria, tavola pitagorica, formule o linguaggi specifici ecc…
strutturazione dei problemi per fasi
organizzazione delle procedure
uso calcolatrice
...............................................................................
Lingua Italiana:
schede forme verbali, analisi grammaticale, logica, del periodo, aiuti temporali ecc…
uso sintetizzatore vocale per i testi
uso registrazioni
.................................................................................
Lingua Straniera:
privilegiare la comunicazione orale con valorizzazione di eventuali esperienze pregresse
negli elaborati scritti, limitare le correzioni ai soli errori percepibili e modificabili,
nonchè prevedere un aiuto esterno per le trascrizioni (compagni o docenti medesimi)
Uso del registratore in alternativa al Compito in Classe Scritto
.................................................................................
Per tutti
Cassette registrate “il libro parlato”
Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri
Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet
Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente informazioni specifiche.
Elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie preparati in ambito domestico
Verifica compilazione diario scolastico
Sintesi, schemi elaborati dai docenti
..................................................................
1
VERIFICA
Differenziare le verifiche, dal punto di vista cognitivo, in base a eventuali relazioni
diagnostiche a riguardo
Dare opportuni tempi di esecuzione per consentire tempi di riflessione, pause e
eventuale gestione dell’ansia
In alternativa ai tempi, assegnare minor quantità di compiti da svolgere, che
consentano egualmente di verificare le abilità
Assegnare compiti con obiettivi di verifica chiari e non plurimi; comunicare
necessariamente l’oggetto di valutazione, sia esso formale, contenutistico o
organizzativo
Non giudicare, se non come obiettivo specifico univoco, l’ordine o la calligrafia
Giudicare i concetti, i pensieri, il grado di maturità, di consapevolezza e di
conoscenza, siano essi espressi in forme tradizionali o compensative.
VALUTAZIONE
Ogni studente verrà valutato in base ai progressi acquisiti, all’impegno, alle
conoscenze apprese e alle strategie operate. La valutazione è personale, come
personali i livelli di partenza.
La scuola valuta il contributo che ha dato, il percorso nel quale ha saputo
accompagnare ogni singolo alunno, il cammino effettuato e non lo stato in essere.
Oggetto di valutazione è il percorso effettuato e non i livelli di appartenenza.
OBIETTIVI EDUCATIVI
Comuni a tutta la classe poiché l'integrazione, o meglio ancora, l'inclusione delle
competenze, non possono che passare attraverso una comunanza di azioni e di finalità
educative. Può cambiare il mezzo o gli strumenti attraverso cui operare un cambiamento, ma
la comunità educante deve essere solidale e univoca nel proprio percorso e nei propri
obiettivi educativi.
1
Al termine del primo quadrimestre e in previsione della programmazione del secondo
quadrimestre, il Consiglio di Classe indica le discipline che l’alunna non è in grado di seguire
a causa di limiti linguistici e che necessitano, pertanto, un percorso di differenziazione:
Discipline che l’alunno/a è in grado di seguire pur con qualche limite linguistico non pregiudicante:
Si propone, pertanto un Piano Educativo Personalizzato per le seguenti discipline:
Obiettivi:
OBIETTIVI PERSONALIZZATI PER OGNI DISCIPLINA
1
OBIETTIVI:
CONTENUTI:
METODOLOGIA:
TIPO DI VERIFICHE:
Il presente PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO è stato concordato e viene
sottoscritto da: Il Consiglio di Classe
Italiano
Storia e Geografia
1^ Lingua comunitaria
2^ Lingua comunitaria
1
Matematica e Scienze
Tecnologia
Arte e immagine
Informatica
Musica
Motoria
Strumento
Religione
DATA, ……………………………… IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Responsabile della Funzione Strumentale
Madre
Padre
Coordinatore Consiglio di Classe
2
PROGETTO ACCOGLIENZA ALUNNI BES
Nell’ambito del protocollo di accoglienza degli alunni B.E.S. la nostra scuola
propone un progetto articolato in due fasi che coinvolge il team docenti e gli alunni
del gruppo classe al fine di favorire l’inserimento degli alunni B.E.S. durante le
prime settimane di scuola e l’integrazione positiva nel nuovo contesto scolastico.
Tale progetto si propone come un contenitore flessibile, che possa essere adattato
alle diverse tipologie di bisogni speciali e alle diverse esigenze dei tre ordini di
scuola del nostro istituto comprensivo. Il progetto costituisce uno strumento di
lavoro e pertanto viene integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle
esperienze realizzate.
FASI DEL PROGETTO
1° FASE – NESSUNO ESCLUSO
SPAZIO: CLASSE
TEMPI: 2 ORE, da articolarsi una volta a settimana
METODOLGIE: CIRCLE TIME, COOPERATIVE LEARNING,
DIDATTICA LABORATORIALE
OBIETTIVI:
✓ Consente agli alunni di conoscersi meglio valorizzando le differenze
✓ Facilita l’inclusione in modo diretto e inconscio
✓ Permette agli insegnanti di conoscere le singole individualità
✓ Può favorire la prevenzione o la risoluzione di problematiche relazionali
✓ La scuola si orienta verso la dimensione del “saper essere” più che del
“saper”
ALLEGATO E
3
SINTESI DELLE ATTIVITA’ SVOLTE
La docente di classe, in collaborazione con un insegnante di sostegno dell’Istituto,
dispone i ragazzi seduti in circolo sul pavimento e propone agli alunni attività da
svolgere in circle time. Le attività verranno scelte in base alle caratteristiche
dell’alunno BES e delle specificità della classe. Alcune proposte,
✓ la docente propone brevi letture adeguate al livello della classe per
stimolare discussioni su tematiche quali: amicizia, condivisione, aiuto
reciproco, sentimenti.
✓ La docente chiede ad ogni alunno di eseguire un disegno che lo
rappresenti. Le rappresentazioni Grafiche vengono poi distribuite
dall’insegnante a caso agli alunni del circle time. Ognuno di loro sarà
invitato a dare una sua interpretazione del disegno ricevuto.
✓ Nell’ambito della didattica laboratoriale gli studenti vengono divisi in
gruppi e vengono loro mostrate diverse immagini o video. Viene chiesto
loro di scrivere una piccola didascalia. L’obiettivo di quest’attività è
quello di mettere in evidenza la diversità dei punti di vista che può
scaturire da un’unica realtà osservata e stimolare l’accoglienza e
l’accettazione.
2° FASE – LEARNING BY DOING
SPAZIO: TERRITORIO
TEMPI: USCITA SUL TERRITORIO DELLA DURATA DI 2 ORE + 1
VERIFICA DELL’ATTIVITA’ SVOLTA
METODOLGIE: LEARNING BY DOING, FLIPPED CLASSROOM,
LAVORO DI GRUPPO, TUTORING
4
OBIETTIVI:
✓ Conoscenza e approfondimento del territorio (alunni stranieri, alunni di
nuova inclusione)
✓ Favorire la socializzazione attraverso l’allontanamento dagli spazi
abituali
✓ Conoscenza delle tradizioni folkloristiche e rurali e dei prodotti di
eccellenza di Maiori e Minori
✓ Sviluppare una diversa percezione della scuola, più ludica e meno
ancorata alla didattica tradizionale
SINTESI DELLE ATTIVITA’ SVOLTE
I docenti di classe organizzano, in collaborazione con una docente di sostegno
della scuola, un’uscita didattica sul territorio. L’uscita sarà preceduta da una fase
di motivazione basata sulla metodologia del flipped classroom: la docente propone
un lavoro di gruppo fornendo ad ognuno il link di un video da cui ricavare
informazioni che poi condivideranno con gli altri gruppi a turno. I video
riguarderanno il luogo o l’attività oggetto dell’uscita didattica. Alcune proposte:
laboratorio di ceramica, produzione di limoncello, lavorazione artigianale della
pasta, laboratorio di arte bianca.
Durante l’ora di verifica verranno presentate le consegne sviluppate dai piccoli
gruppi precedentemente formati. Questa può variare a seconda dell’ordine di
scuola di appartenenza: disegni, racconti fotografici, video, power point, piccola
brochure informativa, etc...
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PROGETTO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
Se possibile, sarà prevista la presenza di un mediatore culturale che affianchi
l’alunno nelle attività descritte.
FASI DEL PROGETTO
1° FASE – LA “MIA” SCUOLA
SPAZIO: AMBIENTI SCOLASTICI
TEMPI: 2 ORE
METODOLGIE: TUTORING, LAVORI DI GRUPPO, AZIONE SCOPERTA
OBIETTIVI:
✓ Aiutare l’alunno ad orientarsi nei nuovi ambienti in modo sicuro e sereno
✓ Creare prime occasioni di approccio tra l’alunno e i suoi compagni
SINTESI DELLE ATTIVITA’ SVOLTE
Il consiglio di classe organizzerà delle piccole attività che abbiano come obiettivo
la conoscenza degli spazi comuni ai fini dell’orientamento. A tal scopo sarà
fondamentale la collaborazione degli alunni e di tutto il personale scolastico.
Alcune proposte:
1. La docente organizza una piccola caccia al tesoro da svolgersi in piccoli
gruppi all’interno degli ambienti scolastici.
2. Gli alunni divisi in gruppi realizzano una piantina della scuola, indicando la
localizzazione di punti di interesse (uscite, servizi igienici, etc…)
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3. Due alunni scelti dall’insegnante organizzano un tour della scuola che
prevede anche l’incontro e la conoscenza degli insegnanti e del personale
scolastico.
2° FASE – FIANCO A FIANCO
SPAZIO: PERCORSO CASA – SCUOLA – CASA
TEMPI: QUELLI PREVISTI PER GLI SPOSTAMENTI
METODOLGIE: TUTORING, AZIONE SCOPERTA
OBIETTIVI:
✓ Aiutare l’alunno ad orientarsi all’esterno della scuola
✓ Creare prime occasioni di approccio tra l’alunno e i suoi compagni in un
contesto extrascolastico meno formale
✓ Creare primi momenti di scambio e confronto linguistico
SINTESI DELLE ATTIVITA’ SVOLTE
Piccoli gruppi di compagni si alterneranno nell’affiancamento del nuovo alunno
lungo il percorso casa – scuola – casa.
3° FASE – VERSO DI ME
SPAZIO: SCUOLA
TEMPI: 1 ORA DI PRESENTAZIONE + 1 ORA VERIFICA DEL COMPITO
DI REALTA’
METODOLGIE: COOPERATIVE LEARNING, FLIPPED CLASSROOM,
DIDATTICA LABORATORIALE, COMPITO DI REALTA’
OBIETTIVI:
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✓ Far comprendere ai compagni di classe che le difficoltà di inserimento di
un compagno proveniente da un altro paese non riguardano
esclusivamente la lingua ma anche aspetti socio – culturali
✓ Favorire uno scambio positivo di conoscenze
✓ Favorire l’accettazione di diverse tradizioni linguistiche e culturali
attraverso la comunicazione tra pari
SINTESI DELLE ATTIVITA’ SVOLTE
Lo statuto dello studente e delle studentesse della scuola secondaria (DPR 24
giugno 1998, n. 249) elenca tra i diritti degli studenti anche il diritto per gli alunni
stranieri al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale
appartengono, incaricando in tal senso la scuola di promuovere iniziative volte
all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività
interculturali (art. 2 comma 7).
Il consiglio di classe propone attività che permettano all’alunno di raccontarsi
attraverso la descrizione e/o narrazione del proprio paese d’origine. Questa fase
del progetto accoglienza intitolata “Verso di me”, intende avvicinare i compagni
al mondo più o meno lontano dell’alunno arrivato in Italia. Anche attraverso la
partecipazione attiva dei compagni di classe, questi ultimi s’impegneranno a
compiere un importante “passo conoscitivo” verso il nuovo compagno di classe.
L’alunno straniero presenterà, scegliendo le modalità più adatte all’età e al livello
di padronanza della lingua italiana, ai nuovi compagni di classe il proprio paese,
dando particolare rilievo alla cultura, alle tradizioni, alle abitudini alimentari e agli
aspetti linguistici. I compagni di classe potranno svolgere un ruolo sia passivo che
attivo nella ricerca e nella presentazione del materiale. Alcune proposte:
1. (scuola primaria) La maestra chiede all’alunno di portare a scuola foto,
immagini o altro materiale visivo che possano bene rappresentare il suo
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paese d’origine. Con l’aiuto della maestra l’alunno organizza un breve
racconto fotografico, aiutandosi, se il livello di padronanza della lingua
italiana è molto scarso, con parole chiave nella sua lingua madre che
verranno poi tradotte alla classe attraverso la mediazione linguistica della
maestra.
2. (scuola secondaria) L’alunno realizza un power point sul proprio paese
d’origine da mostrare alla classe utilizzando il laboratorio di informatica o
la LIM.
3. (scuola secondaria) La docente divide la classe in piccoli gruppi e chiede
all’alunno straniero di individuare aspetti importanti del proprio paese
d’origine sui quali ogni gruppo dovrà ricercare informazioni significative. La
modalità di consegna potrà essere libera o guidata, chiedendo ad esempio
agli alunni di realizzare una piccola brochure turistica contente informazioni
e immagini.
COMPITO DI REALTA’
IMMAGINA DI ESSERE UN AGENTE DI VIAGGIO CHE DEVE
ORGANIZZARE UN VIAGGIO IN ……………………………… PER UN GRUPPO
DI STUDENTI UNIVERSITARI. INDICA LE TAPPE DEL VIAGGIO E LE
PRINCIPALI ATTRAZIONI TURISTICHE. FORNISCI INOLTRE
INFORMAZIONI SULLE CURIOSITA’ LEGATE ALLA CULTURA E ALLA
LINGUA DEL PAESE.