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PROVINCIA DI VITERBO
COMUNE DI SUTRI
LOCALITÀ “MONTE CALVI”
Particelle forestali n. 5/p “Basso Stoppino”
e 9/p “Piazza d’Armi”
(Redatto ai sensi dell’art.11 del Regolamento Regionale n.7 del 18.04.2005)
“Regolamento Forestale della Regione Lazio”
ENTE APPALTANTE: AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SUTRI
PROGETTO ESECUTIVO: RELAZIONE TECNICA E ASSEGNO E STIMA
Data 17.10.11
Elaborato n. 1
I TECNICI : Dott. Agr. Luca Ceccarelli
Dott. For. Domenico Agostini
Dott. Agr. Luca Ceccarelli
Via Giovanni XXIII, 11 - 01015 Sutri (VT)
Tel. 0761.600202 - 3394106025 [email protected]
C.F. CCCLCU77L14H534O P.IVA 01755460563
Dott. For. Domenico Agostini
Piazza Vittorio Emanuele, 16 - 01019 Vetralla (VT)
Tel. 0761.477515 – 3687600912 [email protected]
C.F. GSTDNC67P23L814Q P.IVA 01629160563
Indice
1. Premessa …………………………………………………….. Pag. 1
2. Descrizione dell’area oggetto di intervento …………………. “ 1
3. Conformità autorizzativa dell’intervento …………………….. “ 3
4. Descrizione degli interventi ………………………………….. “ 5
5. Assegno del bosco ………………………………..………….. “ 7
6. Modalità di esbosco ………………………………….……… “ 11
7. Stima della massa legnosa …………………………………... “ 12
8. Analisi dei prezzi e stima valore di vendita ……………….... “ 19
Tav.1: Corografia ……….……………..…….………………. “ 27
Tav.2: Carta degli interventi ………………………………… “ 28
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1. Premessa
I sottoscritti Domenico Agostini e Luca Ceccarelli, iscritti all’Ordine dei Dottori
Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Viterbo, sono stati incaricati dal Comune
di Sutri di procedere alla redazione di un progetto di utilizzazione forestale e dell’assegno e
stima delle particelle forestali n.5/parte “Basso Stoppino” n.9/parte “Piazza d’Armi”.
La finalità della presente utilizzazione boschiva è per uso industriale.
2. Descrizione dell’area oggetto di intervento
Il bosco ceduo in oggetto è situato in agro del Comune di Sutri (VT) in località
“Monte Calvi” ed è costituita dalle porzioni non ancora utilizzate delle nuove particelle
forestali n.5/parte “Basso Stoppino” n.9/parte “Piazza d’Armi”. La superficie totale delle
due particelle ammonta a 26,67 ha (14,05 ha la particella n.5 e 12,62 ha la n.9), la porzione
oggetto di intervento assomma a 12,00 ha (10,40 ha la particella n.5 e 1,60 ha la n.9).
Le due particelle si estendono morfologicamente su versanti di varia esposizione del
Monte Calvi, la particella 5/p presenta una esposizione prevalente N-E, una pendenza
media del 20% ed un intervallo altitudinale da circa 470 a 550 m.slm., mentre la 9/p
presenta una esposizione prevalente N-O, una pendenza media del 10% ed un intervallo
altitudinale da circa 490 a 565 m.slm.
Le particelle sono costituite da un ceduo invecchiato di latifoglie miste, la n. 5/p
presenta una età variabile da 22 a 29 anni, mentre la 9/p ha un’età di 30 anni. Sono presenti
nuclei più o meno estesi a ceduo di castagno per una superficie ragguagliata pari a circa 4,2
ha. La matricinatura è costituita prevalentemente da castagno nell’ordine delle 40 piante
per ettaro e sporadicamente da altre specie (aceri, carpini, olmi, cerro) di più turni
irregolarmente distribuita. La densità è normale ad eccezione di piccole microchiarie e
residui di carbonaie, la copertura può considerarsi continua. Le ceppaie di castagno
(Castanea sativa Miller) portano ancora numerosi (da cinque fino ad oltre dieci) polloni di
ottimo sviluppo e portamento, si alternano a ceppaie di orniello (Fraxinus ornus L.), aceri
(Acer obtusatum W. Et K., Acer pseudoplatanus L., Acer campestre L.) carpini (Carpinus
betulus L., Ostrya carpinifolia Scop.), e olmo montano (Ulmus glabra Huds.) portanti
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numerosi polloni per lo più filati in alto e di piccole dimensioni diametriche. Diverse
ceppaie di acero montano, acero opalo, carpino bianco, carpino nero ed olmo montano,
soprattutto nelle zone di ceduo più invecchiato, presentano però anche polloni ben
sviluppati e inseriti nel piano dominante. Le matricine di castagno, di due turni, si
mostrano vigorose e slanciate, con chioma non eccessivamente espansa. La struttura va da
bistratificata a monostratificata, in presenza delle ceppaie di castagno.
Lo strato arbustivo, non molto denso e discontinuo, è costitituito da nocciolo (Corylus
avellana L.), ciavardello (Sorbus torminalis Crantz), agrifoglio (Ilex aquifolium L.),
evonimo (Evonymus europaeus L.), sambuco (Sambucus nigra L.), biancospini (Crataegus
oxyacanta L. e C. monogyna Jacq.), cornioli (Cornus sanguinea L. e C. mas L.), pungitopo
(Ruscus aculeatus L.), rovo (Rubus ulmifolius Schott.). Le specie erbacee prevalenti sono
ciclamino (Cyclamen spp. ), dafne laureola (Daphne laureola L.), cipollaccio (Gagea spp.),
felce aquilina (Pteridium aquilinum L.), gigaro (Arum maculatum L.), sigillo di Salomone
(Polygonatum multiflorum L.), graminacee varie e, tra le lianose, edera (Hedera helix L.) e
clematide (Clemats vitalba L.).
E’ presente rinnovazione sporadica ma affermata di orniello, aceri (campestre, opalo e
montano, olmo montano, carpini (bianco e nero) e faggio.
La densità di ceppaie è scarsa, data l’elevata età raggiunta dal popolamento che ha
causato un’elevata mortalità di quelle dominate, tuttavia la numerosa presenza di polloni
per ceppaia e la dimensione dei soggetti e delle loro chiome determinano una copertura
quasi continua. La distanza media tra le ceppaie è di circa 7,0 m e, queste, portano in
media tre polloni.
L’accessibilità è assicurata da più piste forestali che si intersecano ed immettono
immettono ad una distanza inferiore ai 3 km su strade camionabili che collegano la Strada
Provinciale per Trevignano e la Strada Statale Cassia.
Le condizioni fitosanitarie del popolamento sono mediocri, si notano diffusi attacchi
di cancro corticale del castagno ed una elevata mortalità dovuta alla prolungata
competizione delle piante nel tempo non assecondata da interventi di diradamento.
Il terreno, di tipo vulcanico, presenta un’ottima fertilità.
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3. Conformità autorizzativa dell’intervento.
L’area interessata dal progetto è compresa in zona soggetta a vincolo idrogeologico ai
sensi del R.D.L. 30 dicembre 1923 n. 3267. L’utilizzazione boschiva in oggetto è stata
regolarmente autorizzata, ai sensi del suddetto R.D.L. e del Regolamento n.7 del
18.04.2005 (Regolamento Forestale), dall’Amministrazione Provinciale di Viterbo –
Assessorato Ambiente Settore Tutela Suolo con Racc. A.R. Prot. n. del . .
(vedi allegato) su istanza presentata dall’Ente stesso in data 19.10.2010
La zona è inoltre sottoposta a vincolo ambientale ai sensi del D.Lgs.42 del 22/01/2004
il quale indica i beni paesaggistici ed ambientali sotto tutela per legge. Il Nuovo Piano
Territoriale Paesistico della Regione Lazio prevede nell’area oggetto di intervento delle
aree tutelate per legge quali vincoli ex legge 1497/39 ed ex Legge 431/85 (fig.1 estratto
Tav.19-364-B). Sono presenti zone di interesse archeologico beni areali lett. M comma 1
art.142 D.lvo n. 42/2004 individuate dalla Soprintendenza per l’Etruria Meridionale. Sono
presenti, poi, fasce di rispetto dei corsi d’acqua principali. Trattandosi di taglio colturale
non è prevista alcuna autorizzazione regionale.
L’area è interessata dal vincolo di Parco Regionale Naturale del complesso lacuale
Bracciano-Martignano (L.R. 36/99 – L.R. 29/97). Nella zonizzazione del Parco rientra
nella perimetrazione della zona protetta A. Ai sensi dell’art.28 della L.R. n. 29/97 e della
D.G.R. n.3107/99, allegato n. I, lettera C, punto 7.1, è stato quindi acquisito, in fase di
istruttoria, il parere preventivo dell’Ente Gestore dell’area protetta.
L’area ricade, infine, all’interno della Z.P.S. IT 6030085 “Comprensorio Bracciano
– Martigiano”. Pertanto, ai sensi dell’art. 53 del Regolamento Forestale n. 7/2005
(Regolamento Forestale) copia del progetto corredato da Relazione d’incidenza sono stati
inoltrati presso la Regione Lazio per l’istruttoria relativa alla Valutazione d’incidenza. La
pronuncia di valutazione di incidenza è avvenuta con Nota Prot. N.293923 del 04.07.2011
dell’Area Conservazione Natura e Foreste con la quale l’Ufficio ha espresso parere
favorevole sulla base delle seguenti condizioni:
a. l’intervento deve essere realizzato secondo i parametri e le modalità riportate
negli elaborati progettuali e nel rispetto delle “misure di conservazione
obbligatorie da applicarsi nelle Z.P.S.” D.G.R. 363/2008 e s.m.i.;
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b. in prossimità delle piste forestali, la matricinatura dovrà essere intensificata a
100 piante per ettaro, di cui 1/3 di età multipla del turno, rispettando la
composizione delle specie e dei turni presenti;
c. dovranno essere rilasciate tutte quelle piante vetuste, deperienti o morte in piedi
che mostrino nidi o tane preesistenti, da verificare accuratamente prima del
taglio, nel numero di almeno 2 per ettaro se presenti, nonché le piante che per
caratteristiche (presenza di cavità naturali) e dimensioni appaiano idonee ad
offrire rifugio all’avifauna selvatica.
d. dovranno inoltre essere rilasciati a terra almeno 2 alberi morti scelti tra quelli di
maggiore dimensione per ettaro;
e. tra le piante da rilasciare ad invecchiamento indefinito dovranno essere scelti
gli esemplari di almeno 2t e aventi i diametri maggiori;
f. nell’eventualità che, durante il monitoraggio preventivo all’intervento di taglio,
previsto tra le mitigazioni elencate dai progettisti, si rilevi la presenza di siti di
nidificazione di specie ornitiche di interesse comunitario (rapaci), il proponente
dovrà rilasciare gli esemplari arborei ospitanti il nido e tutto il soprassuolo
vegetale intorno ad esso per un raggio di 10 metri;
g. per le aree di imposto settori non vegetati o di scarso interesse dal punto di vista
vegetazionale, e previa verifica dell’esistenza di habitat e tracce delle specie
indicate nella scheda Natura 2000 della Z.P.S. interessata.
La zona, infine, nel Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità dei Bacini
Regionali non è classificata tra le aree “d’attenzione per pericolo di frana”.
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4. Descrizione dell’intervento.
Il nuovo Piano di Gestione ed Assestamento Forestale prevede per i cedui castanili un
rilascio minimo di matricine di 40 piante per ettaro, mentre per i cedui matricinati di
latifoglie misti un rilascio di matricine pari a circa 80 per ettaro di cui 1/3 di età multipla
del turno in accordo con quanto previsto dalle misure di conservazione per le Zone di
Protezione Speciale di cui alla D.G.R. n. 928/2008.
In conformità alla citata D.G.R. n. 928/2008 sono state individuate n.5 piante per
ettaro di età più elevata, o prossime all’età più elevata, e lasciate all’invecchiamento
indefinito.
In prossimità delle piste forestali, si è intensificata la matricinatura a circa 100 per
ettaro di cui 1/3 di età multipla del turno per una fascia perimetrale di circa 10 metri.
Si sono poi riscontrate alcune piante matricine morte in piedi e quindi riservate dal
taglio in rispetto del parere di valutazione di incidenza, mentre a terra non è stato
individuato alcun albero di grandi dimensioni, ma solo polloni schiantati che potranno
utilmente essere rilasciati a terra dalla ditta utilizzatrice mediante prescrizione in fase di
direzione lavori.
All’interno della particella è stata delimitata un’area modello dimostrativa del tipo
d’intervento (vedi tab.7), nella quale vengono dimostrati i criteri fondamentali per il
rilascio della matricinatura. L’area ha una forma circolare ed una estensione di circa 1.250
m2, è stata delimitate sul terreno mediante segnatura della pianta centro con doppio anello
di vernice indelebile di colore blu e freccia indicativa e tramite la segnatura con anello di
vernice blu al fusto delle piante esterne. Quindi è stata localizzata attraverso il rilievo delle
coordinate GPS del punto centrale e riportata su cartografia digitale georeferenziata su
sistema UTM33 ED50 (tav.2 “carta degli interventi”).
Nell’area le matricine da riservare sono state contrassegnate con vernice indelebile di
colore rosso con la consueta simbologia convenzionale: anello a petto d’uomo, per le
matricine del turno da riservare a dote del bosco, punti a petto d’uomo e al piede per le
matricine di turno superiore.
Il soprassuolo presenta una struttura monostratificata, la densità è scarsa e pari a circa
1090 polloni e 493 ceppaie per ettaro.
Lo sviluppo e la conformazione dei polloni è notevole, il diametro medio è pari a 15,2
cm e l’altezza media è 15,64 m, mentre l’altezza dominante è pari a 19,0 m. La presenza di
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matricine è dell’ordine delle 60 per ettaro prevalentemente di due turni. Il diametro medio
delle matricine è pari a 33,9 cm e altezza media di 20,6 m Lo sviluppo delle matricine è,
quindi, notevole e la conformazione dei soggetti di oltre turno presentano una chioma
piuttosto ampia ed aduggiante.
Le condizioni fitosanitarie del popolamento si possono definire nel complesso
mediocri con elevata presenza di necromassa a terra. In tutti gli interventi, ai fini del
contenimento del cancro corticale del castagno, verranno salvaguardati gli individui
arborei con presenza di cancri cicatrizzanti, in grado di diffondere ceppi ipovirulenti del
patogeno.
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5. Assegno del bosco
Il bosco da utilizzare risulta delimitato dai seguenti confini:
NORD-OVEST : nuove particelle forestali n.3 e n.1 (ex particelle n.6 e n. 10 del
vecchio Piano utilizzate rispettivamente nel 1987-89 e nel 1994-95) tramite
allineamento di piante contrassegnate con doppio anello di vernice blu;
NORD-EST : per una parte bosco ceduo di altra proprietà tramite allineamento di
piante contrassegnate con doppio anello di vernice blu e bianca e per un’altra parte
particella forestale n.9 (ex particelle n.11 del vecchio piano utilizzata nel 2002-03)
tramite allineamento di piante contrassegnate con doppio anello di vernice blu;
SUD-OVEST : pista forestale della stessa proprietà;
Dovrà inoltre essere riservata dal taglio l’area modello dimostrativa di intervento
localizzata come riportato in cartografia, di forma circolare ed estensione di circa 1.250
m2, delimitata sul terreno mediante segnatura della pianta centro con doppio anello di
vernice indelebile di colore blu e freccia indicativa e tramite la segnatura con anello di
vernice blu al fusto delle piante esterne.
Tenute presenti le indicazioni di progetto, la pronuncia di valutazione di incidenza
Prot. N. 293923 del 04.07.2011 dell’Area Conservazione Natura e Foreste, le osservazioni
espresse dai tecnici dell’Amministrazione Provinciale e dell’Ente Parco Bracciano-
Martignano nel sopralluogo del 16.11.2010, si è proceduto all’esecuzione delle operazioni
di confinazione ed assegno del lotto boschivo in oggetto.
Le piante da rilasciare sono state contrassegnate con un anello al fusto, a petto
d’uomo, quelle del turno, più punti al fusto, a petto d’uomo, ed uno al pedale quelle di due
turni, le matricine rilasciate ad invecchiamento indefinito sono state contraddistinte con tre
punti verticali a petto d’uomo, posizionati rispettivamente a monte e a valle del fusto ed
uno al piede. I segni sono stati fatti con vernice di colore rosso. Le piante di confine sono
state contrassegnate con doppio anello, a petto d’uomo, di vernice di colore blu.
Le piante rilasciate, comprese quelle che delimitano i confini, ammontano a 837 (vedi
tabella riepilogativa allegato n.4). Il rilascio delle matricine è stato eseguito rispettando le
densità minime previste dalla D.G.R. n. 928/2008 (misure di conservazione per le Zone di
Protezione Speciale) per le varie tipologie di bosco. La matricinatura ripartita per tipologia
di bosco, per classi di età e per unità di superficie è la seguente:
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Aree a ceduo di castagno: (superficie ragguagliata circa 4,2 ha) risulta: circa 180
piante per ettaro del turno pari a circa 42 piante per ettaro;
Aree a ceduo di latifoglie miste: (7,8 ha totali compresa la fascia ai lati della
viabilità) 657 piante per ettaro totali (84 per ettaro circa), di cui 214 (circa 1/3 del
totale) di due o più turni, Di quest’ultime 69 sono state rilasciate ad
invecchiamento indefinito.
Nella scelta delle piante da riservare è stata data la preferenza a soggetti da seme o
affrancati o ai migliori polloni di piccole ceppaie localizzati nella parte bassa della ceppaia.
Per quanto possibile si è cercato di rilasciare piante con fusto dritto, buona conformazione
(assenza di biforcazioni, limitata ramosità e con chioma inserita in alto), migliore sviluppo
ed assenza di attacchi parassitari. Le piante sono state individuate in modo da assicurare
un’uniforme distribuzione cercando di favorire la altre specie meno frequenti per
aumentare la variabilità e la complessità del bosco. Si è provveduto, inoltre, ad
intensificare la matricinatura per ai lati della viabilità per una fascia perimetrale di circa 10
metri.
In prossimità delle piste forestali, si è intensificata la matricinatura a circa 100 per
ettaro di cui 1/3 di età multipla del turno per una fascia perimetrale di circa 10 metri.
Si sono poi riscontrate n. 7 piante matricine morte in piedi e quindi riservate dal taglio
in rispetto del parere di valutazione di incidenza, mentre a terra non è stato individuato
alcun albero di grandi dimensioni, ma solo polloni schiantati che potranno utilmente essere
rilasciati a terra dalla ditta utilizzatrice mediante prescrizione in fase di direzione lavori.
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Tab. 1 : piedilista di matricinatura
Invecch.
Indefinito
Morte in
piedi
t 2t oltre t 2t -oltre t 2t -oltre t
Castagno 301 6 0 0 3 310
Cerro 65 24 38 12 1 140
Acero montano 87 14 0 7 1 109
Carpino bianco 55 21 2 18 0 96
Carpino nero 20 17 1 9 0 47
Orniello 29 5 0 1 0 35
Acero opalo 28 4 0 0 0 32
Faggio 2 1 1 14 1 19
Acero campestre 10 6 0 3 0 19
Olmo montano 10 5 0 3 1 19
Ciliegio 7 0 0 1 0 8
Sorbo selvatico 1 0 0 1 0 2
Melo selvatico 1 0 0 0 0 1
Totale 616 103 42 69 7 837
SpecieClasse di età
Totale
10
Tab. 2: piedilista di martellata delle piante di età superiore a due turni
classe
diametrica
36 0
38 1 1
40 1 1 2 4
42 3 1 4
44 3 1 4
46 2 1 2 5
48 2 1 3
50 1 1 2
52 1 1
54 2 1 3
56 1 1
58 0
60 1 1
62 1 1
Totale 18 4 5 3 30
Totale
cm
CerroCarpino
nero
Carpino
bianco
Olmo
montano
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6. Modalità di esbosco
Il sistema di lavoro più idoneo e conveniente e quindi consigliato per l’utilizzazione
di questo bosco è il sistema “a fusto intero” per le pertiche di castagno ed “a legno corto”
per le altre latifoglie.
Il primo sistema si attua con l’abbattimento ed il primo allestimento (sramatura) sul
letto di caduta, l’esbosco a strascico con trattore sulle piste esistenti, il depezzamento a
misure commerciali ed il carico su camion del legname all’imposto.
Il secondo sistema sia attua mediante l’abbattimento e l’allestimento a misure
commerciali (1m di lunghezza) sul letto di caduta, quindi, nelle zone a pendenza limitata,
si esegue l’esbosco a soma con trattore (la legna viene caricata direttamente su due gabbie
portate da sollevatori idraulici anteriore e posteriore di un trattore agricolo a d.t.), mentre,
nel versanti ad elevata declività, mediante concentramento per avallamento con risine in
polietilene in discesa ed esbosco con trattori sulle piste esistenti.
All’imposto viene effettuato lo scarico del legname, tramite il ribaltamento delle
gabbie o dei rimorchi, ed il successivo accatastamento e carico su camion della legna.
Le operazioni di esbosco verranno condotte mediante l’impiego di mezzi meccanici
leggeri, a basso impatto sulla struttura del suolo e secondo percorsi che non alterino il
regolare decorso delle acque superficiali. L’utilizzo di mezzi meccanici di grossa stazza
nelle tagliate potrà essere consentito solo per casi particolari o inerenti strettamente la
sicurezza degli operatori oltre che per le operazioni di trasferimento della legna
dall’imposto verso l’esterno del sito. Si raccomanda l’utilizzo di trattori e rimorchi in
versione forestale che presentano idonei accorgimenti (protezioni speciali per la macchina
e l’operatore, pneumatici adatti all’uso forestale, guida reversibile, trazione su più assali
anche nel rimorchio, ecc.) per avere una riduzione del compattamento del terreno e dei
danni agli apparati radicali lungo le piste, quindi un minor impatto su suolo e soprassuolo,
ed un aumento delle condizioni di sicurezza per gli operatori ed il cantiere in generale
Nel periodo compreso tra il 15 di marzo ed il 31 luglio, in conformità con la D.G.R.
n. 533/2006, verrà consentito l’esbosco solo con animali (a strascico), al fine di ridurre il
disturbo per le specie faunistiche tutelate.
L’esbosco avverrà tramite le piste forestali esistenti, senza riccorrere all’apertura di
nuovi tracciati e ad alcun movimento di terra.
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L’ubicazione delle aree d’imposto per l’accatastamento ed il carico su camion del
legname, verranno dislocate in più punti lungo la pista forestale (tav.2 “carta degli
interventi”), cercando di limitarne il più possibile l’estensione.
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7. Stima della massa legnosa
Stima del castagno
La stima della massa dendrometrica del popolamento è stata eseguita mediante il
rilievo dei diametri di tutti i polloni e matricine cadenti al taglio (metodo del
cavallettamento totale). Sono state rilevate tutte le piante di castagno (polloni e matricine)
ad eccezione di quelle presenti nelle aree dimostrative (escluse dal taglio) mentre non sono
state censite le piante di altre specie in quanto sporadiche e di ridotta massa legnosa. La
soglia di cavallettamento adottata è di 10 cm.
Con l’ausilio di un ipsometro è stato rilevato un campione altezze, distribuite in tutte
le classi diametriche, procedendo successivamente alla costruzione della curva
ipsometrica.
Per la cubatura e la ripartizione nei vari assortimenti si è impiegato il metodo per
gruppi diametrici. La formazione dei gruppi (tab.3) è stata eseguita tenuto conto della
prevalenza numerica delle singole classi diametriche e del contributo dato da queste in
termini di area basimetrica.
Da ciascun gruppo è stato ricavato un albero modello rappresentativo di determinato
diametro ed altezza e ne è stata fatto il calcolo degli assortimenti ritraibili sulla base del
raffronto di dati di alberi modello simili per altezza e diametro abbattutti e cubati in
precedenza nella zona (tab.4). Per le categorie di assortimenti individuati, si rimanda al
capitolo 7.
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Tab. 3: formazione dei gruppi e ricerca delle piante di castagno modello.
cm N°
10 48 0,0079 0,3770
12 88 0,0113 0,9953
14 112 0,0154 1,7241
16 134 0,0201 2,6942
18 142 0,0254 3,6135
Totale 1° gruppo 524 0,0801 9,4040 0,0179 15
20 169 0,0314 5,3093
22 235 0,0380 8,9331
24 215 0,0452 9,7264
Totale 2° gruppo 619 0,1147 23,9688 0,0387 22
26 180 0,0531 9,5567
28 158 0,0616 9,7289
30 90 0,0707 6,3617
Totale 3° gruppo 428 0,1854 25,6473 0,0599 28
32 87 0,0804 6,9970
34 74 0,0908 6,7186
36 62 0,1018 6,3108
38 50 0,1134 5,6706
Totale 4° gruppo 273 0,3864 25,6970 0,0941 35
40 44 0,1257 5,5292
42 38 0,1385 5,2647
44 34 0,1521 5,1698
46 24 0,1662 3,9886
48 16 0,1810 2,8953
50 18 0,1963 3,5343
52 12 0,2124 2,5485
54 3 0,2290 0,6871
56 2 0,2463 0,4926
58 4 0,2642 1,0568
60 1 0,2827 0,2827
Totale 5° gruppo 196 2,1944 31,4495 0,1605 45
Totale generale 2040 116,1667 0,0569 27
m 2 m 2
5°
1°
2°
3°
4°
Totale
polloni
m 3 cm
Gruppo Diametro
Area bas.
unitaria
Area bas.
classe
Area bas.
media
Diametro
medio
15
Tab. 4: cubatura per sezioni delle piante di castagno.
Gruppo
Numero
piante
Diametro
medio
Altezza
Totale Assortimenti
cm m
524 14 17,3 14,0 10 0,0079 0,1100 57,62 Paleria ordinaria
0,1100 57,62 Totale
619 22 18,9 6,0 18 0,0254 0,1527 94,51 Correntame
8,0 13 0,0133 0,1062 65,73 Paleria ordinaria
0,2589 160,24 Totale
428 28 20,6 4,0 26 0,0531 0,2124 90,90 Correntame
9,0 18 0,0254 0,2290 98,02 Paleria grossa
4,0 12 0,0113 0,0452 19,36 Paleria ordinaria
0,4866 208,28 Totale
273 34 22,4 4,0 28 0,0616 0,2463 67,24 Travame
9,0 18 0,0254 0,2290 62,52 Paleria grossa
6,0 12 0,0113 0,0679 18,53 Paleria ordinaria
0,5432 148,29 Totale
196 46 22,6 6,0 30 0,0707 0,4241 83,13 Travame
6,0 20 0,0314 0,1885 36,95 Correntame
8,0 12 0,0113 0,0905 17,73 Paleria ordinaria
0,7031 137,81 Totale
Area
basimet.
Volume
alb.mod.
Volume
classe
m 3
Diametro
a metà
Altezza
utile
1°
m cm m 2 m 3
5°
4°
3°
2°
Riepilogo Totale (m3)
Travatura 150,4
Paleria grossa 160,5
Correntame 222,3
Paleria ordinaria 179,0
Totale cubatura di castagno 712,2
16
Stima delle altre latifoglie
La stima della massa dendrometrica dei polloni e delle matricine di specie diverse dal
castagno cadenti al taglio (tab. 5, 6 e 7) è stata eseguita mediante misurazione dei diametri
su tre aree di saggio rappresentative del popolamento. Le prime due aree hanno forma
circolare, con raggio interno di 10 m, entro il quale è stato cavallettato l’intero soprassuolo,
e raggio esterno di 20 m, entro il quale sono state rilevate le matricine. La terza area
presenta un raggio di 20 m ed è stata utilizzata come area dimostrativa. Le aree sono state
delimitate sul terreno mediante segnatura della pianta centro con doppio anello di vernice
indelebile di colore blu e freccia indicativa e tramite la segnatura con anello di vernice blu
al fusto delle piante esterne. Quindi sono state localizzate attraverso il rilievo delle
coordinate GPS del punto centrale e riportata su cartografia digitale georeferenziata su
sistema UTM33 ED50 (tav.2 “carta degli interventi”).
Con l’ausilio di un ipsometro è stato rilevato un campione di circa 10 altezze per
ciascun’area, distribuite in tutte le classi diametriche, procedendo successivamente alla
costruzione della curva ipsometrica. Per la cubatura è stata utilizzata la “Tavola
stereometrica a doppia entrata delle altre latifoglie” predisposta dall’Inventario Forestale
Nazionale.
Riepilogo massa dendrometrica al taglio:
Il quantitativo totale di legna da ardere ricavabile da polloni e matricine (superficie
produttiva pari a 12,00 ha) di specie diverse dal castagno è :
Area di saggio 1: 119 m3/ha x 4,00 ha = 476 m
3
Area di saggio 2: 104 m3/ha x 4,20 ha = 437 m
3
Area di saggio 3: 138 m3/ha x 3,80 ha = 524 m
3
Totale = 1.437 m
3
La massa totale di legname proveniente dalle altre latifoglie ammonta dunque a 1437 m
3
equivalenti a circa 14.370 q di legna da ardere allo stato fresco.
17
Area di saggio n. 1 Esposizione: N-E Sup. polloni(1)
m2 314,16 Sup. matricine
(1) m
2 1256,64 Pendenza: 15% Altitudine: 481 m slm Coordinate N 271090 E 4675780 Tipologia di bosco: ceduo maticinato misto
cm m Castagno Acero opalo CerroOlmo
montano
Carpino
biancoOrniello
Acero
campestreTotale Castagno Altre spp. Totale Polloni Matricine Morte Castagno Acero opalo Cerro
Olmo
montano
Carpino
biancoOrniello
Acero
campestreTotale Castagno Altre spp. Totale Polloni Matricine
6 7,58 2 1 8 1 12 0 3 382 0 95 0 0 0 0
8 10,13 14 14 0 2 446 0 64 0 0 0 0
10 12,13 1 1 20 22 0 700 0 0 0 0 0 0
12 13,70 1 1 14 16 0 509 0 0 0 0 0 0
14 14,97 1 3 4 0 127 0 0 0 0 0 0
16 16,01 1 1 0 32 0 0 1 1 0 32 0
18 16,87 0 0 0 0 0 0 0 0 0
20 17,60 0 0 0 0 0 0 0 0 0
22 18,22 1 1 0 32 0 0 0 0 0 0
24 18,76 1 1 0 32 0 0 1 1 0 32 0
26 19,22 0 0 0 0 0 0 0 0 0
28 19,64 0 0 0 0 0 0 0 0 0
30 20,00 0 1 1 0 8 0 0 0 0 0
32 20,33 0 0 0 0 0 0 0 0 0
34 20,62 0 1 1 0 8 0 0 1 1 0 8
36 20,88 0 1 1 0 8 0 0 0 0 0
38 21,12 0 1 1 0 8 0 0 1 1 0 8
40 21,34 0 0 0 0 0 0 0 0 0
42 21,54 0 0 0 0 0 0 0 0 0
44 21,72 0 1 1 0 8 0 0 0 0 0
46 21,89 0 0 0 0 0 0 0 0 0
50 22,19 0 1 1 0 8 0 0 0 0 0
66 23,05 0 1 1 0 8 0 0 1 1 0 8
Totale 0 2 2 2 4 60 1 71 5 2 7 5 2260 56 159 0 0 1 0 0 0 2 1 2 3 64 24
Ceppaie 0 2 1 2 3 17 1 26 5 3 8 - 828 64 -
(1) Corretta in funzione della pendenza Matricine di altre specie: cerro (40 cm), acero campestre (34 cm), carpino bianco (30, 36 e 44 cm), olmo montano (26 cm)
N % G % V % Dm Hm
(m2/ ha) (m
3/ ha) (cm) (m)
Polloni 2260 97,6 19,83 70,0 137,5 60,4 10,6 12,62
Matricine 56 2,4 8,49 30,0 90,0 39,6 44,1 21,73
Totale piante vive 2316 93,6 28,32 98,0 227,6 100,0 12,5 14,03
Totale piante morte 159 6,4 0,59 2,0 0,1 0,0 6,9 8,77
Totale prima dell'intervento 2475 100,0 28,91 100 227,7 100,0 12,2 13,84
Entità dell'intervento (rispetto alle vive) 2228 96,2 21,89 77,3 162,3 71,3 11,2 13,11
Castagno 32 1,4 4,14 18,9 43,3 26,7 40,7 21,41
Altre latifoglie 2196 98,6 17,75 81,1 119,0 73,3 10,1 12,26
Totale dopo l'intervento 88 6,43 65,27 30,6 20,10
Polloni MatricinePiante
morte
Dati medi/ha Polloni Matricine Dati medi/ha
Situazione prima dell'intervento Situazione dopo l'intervento (taglio di utilizzazione del ceduo)
Riepilogo dati medi ad ha
diam.
a m.1,3altezza
Distribuzione piante vive
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 50 66
Prima dell'intervento
Dopo l'intervento
18
Area di saggio n. 2 Esposizione: N-E Sup. polloni(1)
m2 314,16 Sup. matricine
(1) m
2 1256,64 Altitudine: 525 m slm Coordinate N 271189 E 4675632 Tipologia di bosco: ceduo maticinato misto
cm m CastagnoAcero
montano
Olmo
montano
Acero
campestreTotale Castagno Altre specie Totale Polloni Matricine Morte Castagno
Acero
montano
Olmo
montano
Acero
campestreTotale Castagno Altre spp. Totale Polloni Matricine
6 6,70 9 9 0 5 286 0 159 0 0 0 0
8 8,96 3 1 1 5 0 3 159 0 95 0 0 0 0
10 10,73 3 3 0 1 95 0 32 0 0 0 0
12 12,12 2 1 3 0 95 0 0 0 0 0 0
14 13,24 4 3 2 9 0 286 0 0 0 0 0 0
16 14,16 5 1 6 0 1 191 0 32 0 0 0 0
18 14,92 2 3 5 0 159 0 0 0 0 0 0
20 15,57 5 2 2 9 0 286 0 0 1 1 0 32 0
22 16,12 7 2 9 0 286 0 0 0 0 0 0
24 16,59 5 1 6 0 191 0 0 1 1 0 32 0
26 17,01 1 1 0 32 0 0 0 0 0 0
28 17,37 0 0 0 0 0 0 0 0 0
30 17,69 0 0 0 0 0 0 0 0 0
32 17,98 0 0 0 0 0 0 0 0 0
34 18,24 0 0 0 0 0 0 0 0 0
36 18,47 0 0 0 0 0 0 0 0 0
38 18,68 0 0 0 0 0 0 0 0 0
40 18,88 0 2 2 0 16 0 0 2 2 0 16
42 19,05 0 0 0 0 0 0 0 0 0
44 19,22 0 0 0 0 0 0 0 0 0
46 19,36 0 1 1 0 8 0 0 1 1 0 8
48 19,50 0 0 0 0 0 0 0 0 0
50 19,63 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale 34 23 7 1 65 0 3 3 10 2069 24 318 1 0 1 0 2 0 3 3 64 24
Ceppaie 5 8 3 1 17 0 3 3 - 541 24 -
(1) Corretta in funzione della pendenza Matricine di altre specie: acero montano (46 cm), carpino nero (40 cm), olmo montano (40 cm)
N % G % V % Dm Hm
(m2/ ha) (m
3/ ha) (cm) (m)
Polloni 2069 98,9 45,96 93,3 350,7 91,9 16,8 14,49
Matricine 24 1,1 3,32 6,7 30,9 8,1 42,1 19,06
Totale piante vive 2093 86,8 49,28 96,4 381,6 99,9 17,3 14,68
Totale piante morte 318 13,2 1,82 3,6 0,3 0,1 8,5 9,48
Totale prima dell'intervento 2411 100,0 51,10 100 381,9 100,0 16,4 14,34
Entità dell'intervento (rispetto alle vive) 2005 95,8 43,52 88,3 331,0 86,7 16,6 14,41
Castagno 1050 52,4 29,17 67,0 226,8 68,5 18,8 15,20
Altre latifoglie 955 47,6 14,35 33,0 104,2 31,5 13,8 13,16
Totale dopo l'intervento 88 5,76 50,57 29,0 17,53
Riepilogo dati medi ad ha
diam.
a m.1,3altezza
Situazione prima dell'intervento Situazione dopo l'intervento (taglio di utilizzazione del ceduo)
Polloni MatricinePiante
morte
Dati medi/ha Polloni Matricine Dati medi/ha
Distribuzione piante vive
0
50
100
150
200
250
300
6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50
Prima dell'intervento
Dopo l'intervento
19
Area dimostrativa n. 3 Esposizione: N-O Superficie(1)
m2 1256,64 Pendenza: 14% Altitudine: 560m slm Coordinate N 271287 E 4675446 Tipologia di bosco: ceduo maticinato misto
cm m Castagno Acero opaloAcero
montano
Olmo
montano
Carpino
biancoCarpino nero Orniello
Acero
campestreTotale Castagno Altre spp. Totale Polloni Matricine Morte Castagno Acero opalo
Acero
montano
Olmo
montano
Carpino
biancoCarpino nero Orniello
Acero
campestreTotale Castagno Altre spp. Totale Polloni Matricine
6 7,58 5 4 1 2 12 0 7 95 0 56 0 0 0 0
8 10,13 4 4 4 4 2 2 20 0 5 159 0 40 0 0 0 0
10 12,13 5 2 4 5 7 1 1 25 0 2 199 0 16 0 0 0 0
12 13,70 1 2 3 2 3 2 1 14 0 1 111 0 8 0 0 0 0
14 14,97 2 2 2 1 2 1 2 12 0 95 0 0 0 0 0 0
16 16,01 3 2 4 1 3 2 15 0 119 0 0 1 1 0 8 0
18 16,87 4 2 2 2 10 0 80 0 0 1 1 0 8 0
20 17,60 1 2 2 5 10 0 80 0 0 1 1 2 0 16 0
22 18,22 1 3 3 1 1 1 10 1 1 80 8 0 2 2 0 16 0
24 18,76 1 2 1 4 0 32 0 0 1 1 0 8 0
26 19,22 1 1 1 1 8 8 0 0 1 1 0 8
28 19,64 1 1 0 8 0 0 0 0 0 0
30 20,00 1 1 1 1 8 8 0 0 0 0 0
32 20,33 0 0 0 0 0 0 0 0 0
34 20,62 1 1 1 1 8 8 0 0 0 0 0
36 20,88 0 1 1 0 8 0 0 1 1 0 8
38 21,12 1 1 0 8 0 0 0 0 0 0
40 21,34 0 1 1 0 8 0 0 1 1 0 8
42 21,54 0 0 0 0 0 0 0 0 0
44 21,72 0 1 1 0 8 0 0 0 0 0
46 21,89 0 0 0 0 0 0 0 0 0
48 22,05 0 0 0 0 0 0 0 0 0
50 22,19 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Totale 8 29 15 27 18 23 7 10 137 0 7 7 15 1090 56 119 0 2 2 2 0 1 7 0 3 3 56 24
Ceppaie 2 10 6 17 9 10 2 6 62 0 7 7 - 493 56 -
(1) Corretta in funzione della pendenza Matricine di altre specie: cerro (40 cm), acero campestre (34 cm), carpino bianco (30, 36 e 44 cm), olmo montano (26 cm)
N % G % V % Dm Hm
(m2/ ha) (m
3/ ha) (cm) (m)
Polloni 1090 95,1 19,85 79,8 165,7 76,5 15,2 15,63
Matricine 56 4,9 5,03 20,2 50,9 23,5 33,9 20,61
Totale piante vive 1146 90,6 24,88 97,8 216,5 99,8 16,6 16,30
Totale piante morte 119 9,4 0,57 2,2 0,4 0,2 7,8 9,92
Totale prima dell'intervento 1265 100,0 25,45 100 217,0 100,0 16,0 16,01
Entità dell'intervento (rispetto alle vive) 1066 93,1 20,82 83,7 177,7 82,1 15,8 15,90
Castagno 64 6,0 4,01 19,3 39,0 22,0 28,3 19,70
Altre latifoglie 1003 94,0 16,81 80,7 138,7 78,0 14,6 15,31
Totale dopo l'intervento 80 4,06 38,81 25,5 19,11
Riepilogo dati medi ad ha
diam.
a m.1,3
Situazione prima dell'intervento Situazione dopo l'intervento (taglio di utilizzazione del ceduo)
Polloni Matricine
altezza
Dati medi/haPiante
morte
Dati medi/ha Polloni Matricine
Distribuzione piante vive
0
50
100
150
6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 34 36 38 40 42 44 46 48 50
Prima dell'intervento
Dopo l'intervento
20
8. Analisi dei prezzi e stima a valore di vendita
Stima del castagno
I valori unitari che compongono le voci del prezzo di macchiatico (tab. 8) sono stati
determinati secondo i criteri che seguono.
La classificazione del tondame di castagno è stata eseguita sulla base delle
condizioni visibili esteriormente sulle piante. La probabile presenza di numerosi nodi,
deviazioni della fibratura, variazioni di spessore degli anelli di accrescimento e frequente
cipollatura (normalmente limitata a brevi archi, ma in diversi casi anche all’anello intero)
hanno orientato la ripartizione nei seguenti assortimenti:
1. classe “da travatura” (diametro minimo = 25 cm, lunghezza minima = 4 m) dove
sono tollerati più nodi sani, una leggera deviazione della fibratura, variazioni di
spessore degli anelli e colore. La cipollatura è ammessa purché sia limitata a brevi
archi per cui si è considerato un prezzo di vendita all’imposto minimo (150,00
€/m3);
2. classe “da correntame (travetti, travicelli, morali) e carpenteria edile (sottotetti e
pavimenti portanti)” dove i caratteri sono gli stessi della classe precedente, ma le
dimensioni più ridotte (diametro min. = 14 cm, lunghezza min. = 2 m). Anche qui,
in considerazione del fatto della maggior presenza di difetti si è considerato un
prezzo di vendita all’imposto minore (90,00 €/m3);
3. classe “da paleria grossa” in cui quello che conta è il diametro in punta (maggiore
di 15 cm) e un fusto sostanzialmente dritto (anche se si accettano modeste
irregolarità), non hanno importanza il colore né la cipollatura ed i nodi sono
accettati purché sani; considerando in questa classe lunghezze di 9 metri si è
ottenuto un prezzo di vendita all’imposto più elevato (95,00 €/m3), anche superiore
a quello del correntame;
4. classe “da paleria ordinaria” dove anche qui conta soltanto il diametro in punta
(tra 6 e 15 cm); si è attribuito un prezzo medio di vendita all’imposto di 80,00 €/m3.
Per il calcolo dei costi unitari viene fatto riferimento al cantiere di lavoro più
conveniente per l’utilizzazione di questo lotto.
21
L’abbattimento e il primo allestimento delle pertiche viene eseguito da una coppia di
operai: un addetto munito di motosega esegue il taglio, la sramatura e la svettatura, un’altro
tira le piante e movimenta i pezzi; si è ipotizzando un rendimento della manodopera di 2,0
m3 ad ora di cui 2/3 per motosega e considerato pari a € 15,64 il costo orario dell’operaio
specializzato, comprensivo degli oneri previdenziali ed assistenziali, a € 14,28 il costo
orario dell’operaio qualificato ed a € 3,50 il costo orario della motosega.
Si dovrà compiere anzitutto un pre-concentramento manuale o per avvallamento,
quindi il concentramento vero e proprio con il verricello a trattore fermo, ed infine
l’esbosco tirando il legname agganciato alla fune del verricello bloccato (esbosco a
strascico con trattore) lungo le piste di esbosco. L’operazione viene eseguita a mano dal
trattorista e da 2 aiutanti; durante il viaggio del trattore gli aiutanti pre-concentrano.
Globalmente, considerando una distanza media di esbosco di 200 m nella prima classe di
pendenza (0 – 20 %) e distanze per il concentramento di 10-20 m anche sulla seconda
classe di pendenza (20 – 40%), si è quantificata una produttività di 6 m3/h per la squadra ed
il trattore con verricello. Si è considerato pari a € 44,20 il costo orario della manodopera (1
trattorista specializzato e 2 operai qualificati) ed a € 45,00 il costo orario del trattore
forestale con verricello. All’imposto viene effettuato lo scarico del legname, l’allestimento
a misure commerciali ed il successivo accatastamento. Si è individuata una produttività
dell’allestimento finale pari a 10 m3/h per la squadra (1 operaio specializzato alla
depezzatura e 1 aiutante qualificato alla movimentazione) di cui 2/3 per motosega.
Riepilogo costi diretti unitari dell’utilizzazione:
Abbattimento e primo allestimento
manodopera 29,92 €/h : 2,0 m3/h = 14,96 €/ m
3
motosega 3,50 €/h : 3,0 m3/h = 1,17 €/ m
3
Totale 16,13 €/m3
Concentramento ed esbosco
manodopera 44,20 €/h : 6,0 m3/h = 7,37 €/ m
3
trattore 45,00 €/h : 6,0 m3/h = 7,50 €/ m
3
Totale 14,87 €/m3
Allestimento finale ed accatastamento
manodopera 29,92 €/h : 10,0 m3/h = 2,99 €/ m
3
motosega 3,50 €/h : 15,0 m3/h = 0,23 €/ m
3
Totale 3,22 €/m3
22
I valori sopra citati sono riferiti direttamente al legname per travatura, per gli
assortimenti intermedi (paleria grossa e correntame) sono stati aumentati del 10%, per la
paleria ordinaria sono stati aumentati del 15%. Tutto ciò in quanto, ovviamente, si ha un
incremento dei tempi di lavoro e quindi dei costi di utilizzazione al diminuire delle
dimensioni del legname allestito
A causa della frequente presenza di cancri corticali e dell’incidenza della cipollatura, viene
ulteriormente ridotta la cubatura degli assortimenti più pregiati (travatura, paleria grossa,
correntame) con un parziale reimpiego del materiale per paleria ordinaria:
Riepilogo cubaturaCubatura
Totale
Riduzione 20%
per cancro e
cipollatura
Reimpiego 50%
su assortimenti
minori
Prezzo
unitario
Prezzo
totale
m 3 m 3 m 3 €/m3 €
Travatura 150,4 120,3 120,3 95,61€ 11.501,25€
Paleria grossa 160,5 128,4 128,4 45,32€ 5.820,70€
Correntame 222,3 177,9 177,9 41,04€ 7.300,19€
Paleria ordinaria 179,0 179,0 232,3 30,86€ 7.168,57€
Totale generale 712,2 605,6 658,9 31.790,71€
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Tab. 8: analisi dei prezzi (legname da lavoro di castagno).
A - ATTIVO
Assortimento legnoso
Prezzo di vendita all'imposto : 150,00 95,00 90,00 80,00
B - PASSIVO
a) costi diretti
Taglio e primo allestimento 16,13 17,74 17,74 18,55
Concentramento ed esbosco 14,87 16,35 16,35 17,10
Allestimento a misure commerciali 3,23 3,55 3,55 3,71
Totale parziale 34,22 37,64 37,64 39,35
b) costi amministrativi
Direzione, amministrazione, sorveglianza (6% delle
spese precedenti) 2,05 2,26 2,26 2,36
Interessi sui capitali anticipati (metà dell'interesse annuo
del 10% del prezzo mercantile)7,50 4,75 4,50 4,00
Contratto, martellata, stima, diritti ed imposte varie (10%
del prezzo mercantile al netto delle spese precedenti)10,62 5,04 4,56 3,43
Totale parziale 20,18 12,04 11,32 9,79
Totale 54,39 49,68 48,96 49,14
Prezzo di macchiatico 95,61 45,32 41,04 30,86
Attivo
€/m3
Passivo
€/m3
Attivo
€/m3
Passivo
€/m3
Attivo
€/m3
Passivo
€/m3
Attivo
€/m3
Passivo
€/m3
Travatura Paleria grossa Correntame Paleria ordinaria
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Stima delle altre latifoglie
I costi unitari che compongono le voci del prezzo di macchiatico (tab.9) sono stati
determinati secondo i criteri che seguono.
Viene fatto riferimento al cantiere di lavoro più conveniente per l’utilizzazione di
questo lotto, considerando una distanza media di esbosco di 500 m nella prima classe di
pendenza .
L’abbattimento e l’allestimento a misure commerciali (1m di lunghezza) viene
eseguito da un addetto munito di motosega, ipotizzando un rendimento della manodopera
di 8 q ad ora di cui 2/3 del tempo totale viene impiegato con l’utilizzo della motosega. Si è
considerato pari a € 15,60 il costo orario della manodopera specializzata, comprensivo
degli oneri previdenziali ed assistenziali, ed a € 3,10 il costo orario della motosega.
La legna viene caricata direttamente su due gabbie portate da sollevatori idraulici
anteriore e posteriore di un trattore agricolo a d.t.. L’operazione viene eseguita a mano dal
trattorista e da 2 aiutanti; durante il viaggio del trattore gli aiutanti concentrano.
All’imposto viene effettuato lo scarico del legname, tramite il ribaltamento delle gabbie, ed
il successivo accatastamento. Per il concentramento e l’esbosco, si è individuata una
produttività di 15 q/h per la manodopera procapite e di 45 q/h per il trattore con gabbie. Si
è considerato pari a € 14,00 il costo orario della manodopera qualificata ed a € 20,00 il
costo orario del trattore.
Riepilogo costi diretti unitari dell’utilizzazione:
Taglio e allestimento
manodopera specializzata 15,60 €/h : 8 q/h = 1,95 €/q
motosega 3,10 €/h : 12 q/h = 0,26 €/q
Totale 2,21 €/q
Concentramento ed esbosco
manodopera qualificata 14,00 €/h : 15 q/h = 0,94 €/q
trattore 20,00 €/h : 45 q/h = 0,44 €/q
Totale 1,38 €/q
25
Tab.5 : Analisi dei prezzi (legna da ardere di altre latifoglie)
Attivo Passivo
€/q €/q
A) ATTIVO
Prezzo mercantile all’imposto della
legna da ardere
7,
00
B) PASSIVO
Costi diretti
1. Taglio e allestimento 2, 21
2. Concentramento ed esbosco 1, 38
Totale costi diretti
3,
59
Costi amministrativi
1. Direzione, amministrazione,
sorveglianza (6% delle spese
precedenti);
0, 22
2. Interessi sui capitali anticipati
(metà dell’interesse annuo del
10% del prezzo mercantile);
0, 35
3. Contratto, martellata, stima,
diritti ed imposte varie (10% del
prezzo mercantile al netto delle
spese precedenti).
0,
28
Totale costi amministrativi
0,
85
Totale passivo
4, 44
Prezzo di macchiatico
2,
56
26
Il valore di macchiatico del materiale legnoso proveniente da altre latifoglie è pari a:
2,56 €/q x 14.370 q = € 36.787,20
Complessivamente il valore di macchiatico dell’intera particella è pari a:
Legname da lavoro di castagno (678,20 m3) € 31.790,71
Legna da ardere di altre latifoglie (14.370 q) € 36.787,20
Totale € 68.577,91
In cifra tonda € 68.580,00 (euro sessantottomilacinquecentoottanta/00)
rappresentano il prezzo base per la vendita, mediante pubblica gara, del
materiale legnoso utilizzabile dal presente bosco.
L’utilizzazione dovrà essere effettuata in conformità alle vigenti
disposizioni di Legge in materia Forestale e secondo le disposizioni del
Capitolato di Oneri, del documento di autorizzazione dell’Amministrazione
Provinciale di Viterbo – Assessorato Ambiente Settore Tutela Suolo e della
pronuncia di valutazione di incidenza Prot. N.293923 del 04.07.2011
dell’Area Conservazione Natura e Foreste che si riportano in allegato.
Sutri, 17.10.2011
Dott. Agr. Luca Ceccarelli Dott. For. Domenico Agostini
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