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Pubblicato il 25/05/2018N. 00509/2018 REG.PROV.COLL.
N. 01011/2016 REG.RIC.N. 01123/2016 REG.RIC.N. 01159/2016 REG.RIC.N. 01177/2016 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1011 del 2016, integrato da motivi aggiunti,
proposto da
ITALIA NOSTRA ONLUS, COORDINAMENTO COMITATI
AMBIENTALISTI LOMBARDIA, ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER
L'AMBIENTE (AIMPA) SEZIONE PROVINCIALE DI MANTOVA,
BELTRAMI NERIO, TENEDINI SOFIA, ROSSI MARIA, COVERI ANDREA,
TAROZZI ANNA, SALA MARCO, SPAGGIARI CLAUDIO, SARZI
ALESSANDRO, BOURNE MARY HARRIS, RABITTI PIO MARCELLO,
SPAGNOLO PIERA, CARNEVALE MONICA, FERRARINI ANDREA, FERRI
CARLA, PEASSO RICCARDO, CAVALCA SILVIA, FERRARINI GIORGIO,
FERRARINI MAURO, APORTI NICOLETTA, CILIEGI SERGIO, BIGNOTTI
CARLA, BRANZANTI ANNA MARIA, ZANELLA NICOLA, PINFARI
CHIARA, BELLELLI FRANCO, BERTOLOTTI ROSSANA, MONTI MONICA,
TAFLA HUSSEIN, MORESCHI MANUELA, PERONDINI FRANCO,
CANGEMI LAURA, MAMBRINI RAFFAELLA, FORTUNATI GIOVANNI,
MAZZALI ALESSANDRO, GALLI SIRO, PATUZZO RUGGERO, TELLINI
SILVIA, SPAGNA ELENA, BONIOTTI MICHELE, VIARDI SILVIA,
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MERIZZI SARA, PLOIA GIGLIOLA, CALDATO TANIA, HAYES FLAVIA
VICTORIA, BOTTOGLIA PAOLA, LUCCHINI MASSIMO, LOLLO
ISADORA, POLDI ROSSELLA, RICCÒ ROSSELLA, NEGRINI VITTORIA,
RABITTI GIOVANNI, RABITTI CHIARA, ZOCCARATO MARIA GRAZIA,
CONSOLINI MAURIZIO, MARGONARI ALESSANDRA, BELLUSSI
ANGELO, APORTI CARLA, APORTI GLORIA, APORTI GIULIA, CILIEGI
ANDREA, SANGUANINI DAVIDE, PAGANINI KATIA, LEGITTIMO LUCA,
VILLA CRISTINA, STAFFOLI MARCO, MARTELLI MONICA, OTTOLINI
HELEANNA, SPADINI PAOLA, TONELLI CLAUDIO, PRANDI KATIA,
PODDA DANIELA, GIORDANI PAOLA, SARTORELLI FRANCESCO,
ARTIOLI MATTEO, PEZZINI FRANCO, FERRARI ANDREA,
LANCEROTTO CATERINA, PENITENTI PATRIZIA, DELVÒ ANGELA,
SISSA FRANCO, BABONI RAFFAELLA, ZANICHELLI MARIA ANGELA,
RODELLA GIOVANNI, MORTARI RENATA, NEGRINI MARIA CHIARA,
VENCO CHIARA, SCAINI INGRID, RICCÒ FRANCESCO, NEGRINI
ANDREA, PASINI CRISTIANA, SORAGNA GIANLUCA, BASSI MARIA
CHIARA, BARBONE MICHELE, IARRAPINO DONATELLA, TERRANOVA
FRANCO, ZORZELLA ERINA, STANCARI ENRICA, TENEDINI
GIUSEPPE, GALLI LUCIA, GALLI TERESA, PERUZOTTI GIANNA PAOLA,
BISSONI DARIO, CAPUZZO ROBERTO, PAGOT ELENA, SCHIAVETTI
SILVIA, SPROCCATI CARLO ALBERTO, BACCHI ARIANNA, AMIDANI
DEBORAH, BOZZOLI ENZO, BONARDI LIVIANA, BACCHI FULVIO,
CICCOTOSTO GIULIANO, CAVICCHINI GIANNINO, CABRINI VIVIANA,
CASAROTTI ROBERTA, DEPETRI GIULIO, DONDI ERIKA, FIORDALISO
VINCENZO, MANDAGLIO CINZIA, MANZOLI CORRADO, MAZZOLA
ORNELLA, MORELLI MOIRA, PANELLA ROSANNA, ROSSATO ELISA,
SLAVICH PATRIZIA, TORRESANI RACHELE, VENERI VIRNA, ZANAZZI
LUCIA, ZAGNONI ANGELO, BONESI PATRIZIA, BONARDI MARIA
GRAZIA, BELLODI FABRIZIO, CANTONI ALBERTO, CONVERSO
DAVIDE, FIORINI MATTEO, GRASSI GIUSEPPE, LINZALONE FILIPPO,
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LUI TONINO, MORICCA TIZIANA, PEGORARO RENATA, POLI LAURA,
POMATI IGOR, ROSSI LIVIA, RIGA CINZIA, RAGAZZI LORENZO,
SCREMIN GIOVANNI, SIVERO MARCO, SAMPAOLESI MARCELLA,
SCREMIN ANNA MARIA, SAMPAOLESI ALBERTO, BOZZOLI SIMONE,
ACCORSI SARA, AFRETTI TIZIANO, BOSI MARCOANTONIO, CALEFFI
LUCIANA, CANTA GIUSEPPINA, DE AGOSTINI LARA, DI GIROLAMO
SALVATORE, FAVERI LORENZA, GENNATIEMPO MONICA, ORIENTE
OMAR, TERRANOVA MANOLO, VINCENZI NICOLA, ZANINI
SAMANTHA, SPERONI ROSANNA, SOGLIANI DAVIDE, CAVALETTI
FABIO, ARALDI DAMIANO, SPAZZINI SONIA, NEGRI NADIA, TOSI
ELISA, ROFUGHI MARIELLA, TRULLA PAOLO, LIGABUE ALBERTO,
ALBERINI ANNA MARIA, TESI STEFANIA, MARASTONI ALBERTO,
MARASTONI NADIA, MISTRORIGO LUCA, PERNICIARO LIA,
MICHIELOTTO ADRIANA, PEDRONI EMANUELA, CAPRARI ALBERTO,
CADIOLI FRANCESCA, CADIOLI CECILIA, TURCHI CARLO ALBERTO,
DE BIASI DIEGO, BOMBANA ELENA, STAFFOLI MATTEO, ZAGO
CLAUDIA, BALLARINI AMBRA, LANCEROTTO CLAUDIO, DE TOGNI
ANNA MARIA, CIMAROSTI ELIO, PERONDINI ALESSANDRA,
TURRICCIA ELENA, TURRINI SARA, PERONDI PAOLA ANTONELLA, DI
NATALE GIUSEPPE, BIGNAMI ALESSANDRO, MURGIA ANNALISA, LUI
SIMONE, STAFFOLI CLAUDIO, NOVELLINI ISABELLA, VISENTINI
ARIANNA, NOVELLINI CHIARA, LASAGNA ROMOLO, BRIZZI LUCIA,
TRIVELLINI ROBERTA, CAPISANI BRUNA, ERMONDI ESTER,
SCHIAVETTI ISA, RIZZATO CHIARA, ZANARDELLI LAURA, MAROCCHI
MARIA BIBIANA, SIMEONI SIMONETTA, VOLPI MARCELLO, ZORDAN
ENRICO, CARTA SILVIO, CAPUCETTI ANNA, TRIBOLI GIOVANNI,
PASSILONGO CLAUDIO, MARTYNOWSKI ANDRZEJ MARIUSZ, DURKA
RENATA, BORGHI GIULIO, SCARDOVELLI MARCO, VICOVARO
TIZIANA, FACCHINI MAURIZIA, GRISANTI PAOLA, PAPOTTI ANNA
CLARA, ROSIGNOLI BRUNO, CERESONI GRETA, TOGNI GIAMPAOLO,
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PALETTA ALESSANDRA, RISI GIORGIO, MANTOVANI ELIO,
FERTONANI MANUELA, BARONI MARISA, POLATO CARLA, VERGNANI
GIANLUCA, NEGRI COSETTA, ZAMPOLLI ANDREA, FERTONANI
DANIELA, BELLODI CLAUDIA, DEBATTISTI CLAUDIA, BRAGLIA
PATRIZIA, BRAGLIA MARIA, BONATTI DAMIANO, PICCININI
FRANCESCO, TALAMONA MARIAROSA, MAZZOLA NICOLETTA,
ZAPPAROLI ANNALISA, CAVICCHIA DANIELE, CALEFFI ALBERTO,
MOSCONI SABRINA, CALEFFI ALESSIA, NEGRINI RAFFAELLA, PISTONI
GRAZIANA, DELFINI CLAUDIO, CAMBI MARIA, CANOVA DANIELA,
BONAZZI GIOVANNA, MARRELLA CATERINA, ZATACHETTO LORIS,
POLATO MORENA, GANZAROLLI KATIA, RAGAZZI ROSSELLA,
rappresentati e difesi dagli avv. Roberto Fazzi e Giovanni Gasparini, con domicilio
digitale come da PEC dei Registri di Giustizia, e domicilio fisico presso la segreteria
del TAR in Brescia, via Zima 3;
contro
PROVINCIA DI MANTOVA, rappresentata e difesa dagli avv. Eloisa Persegati
Ruggerini, Lucia Salemi e Francesco Noschese, con domicilio fisico eletto presso
quest’ultimo in Brescia, via Spalto San Marco 1, e domicilio digitale come da PEC
dei Registri di Giustizia;
DIRIGENTE DEL SETTORE AUTORITÀ PORTUALE, AMBIENTE,
SISTEMI INFORMATIVI E INNOVAZIONE, DIRIGENTE DEL SETTORE
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, RESPONSABILE DEL SERVIZIO
INQUINAMENTO E RIFIUTI-SIN-AIA, non costituitisi in giudizio;
nei confronti
COMUNE DI MANTOVA, COMUNE DI SAN GIORGIO DI MANTOVA,
COMUNE DI PORTO MANTOVANO, COMUNE DI BORGO VIRGILIO,
PARCO REGIONALE DEL MINCIO, ARPA DIPARTIMENTO DI
MANTOVA, non costituitisi in giudizio;
CARTIERE VILLA LAGARINA SPA, rappresentata e difesa dagli avv. Alberto
Mascotto, Diego Signor, Vincenzo Pellegrini e Gianpaolo Sina, con domicilio fisico
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presso quest’ultimo in Brescia, via Diaz 9, e domicilio digitale come da PEC dei
Registri di Giustizia;
sul ricorso numero di registro generale 1123 del 2016, proposto da
COMUNE DI MANTOVA, COMUNE DI PORTO MANTOVANO, COMUNE
DI SAN GIORGIO DI MANTOVA, COMUNE DI BORGO VIRGILIO,
rappresentati e difesi dall'avv. Paolo Gianolio, con domicilio fisico presso la
segreteria del TAR in Brescia, via Zima 3, e domicilio digitale come da PEC dei
Registri di Giustizia;
contro
PROVINCIA DI MANTOVA, rappresentata e difesa dagli avv. Eloisa Persegati
Ruggerini e Francesco Noschese, con domicilio fisico eletto presso quest’ultimo in
Brescia, via Spalto San Marco 1, e domicilio digitale come da PEC dei Registri di
Giustizia;
CARTIERE VILLA LAGARINA SPA, rappresentata e difesa dagli avv. Alberto
Mascotto, Diego Signor, Vincenzo Pellegrini e Gianpaolo Sina, con domicilio fisico
presso quest’ultimo in Brescia, via Diaz 9, e domicilio digitale come da PEC dei
Registri di Giustizia;
nei confronti
DIRIGENTE DEL SETTORE AMBIENTE, SISTEMI INFORMATIVI E
INNOVAZIONE, ARPA DIPARTIMENTO DI MANTOVA, non costituitisi in
giudizio;
sul ricorso numero di registro generale 1159 del 2016, proposto da
PARCO REGIONALE DEL MINCIO, rappresentato e difeso dall'avv. Luca
Palvarini, con domicilio fisico presso l’avv. Wladimiro Scalvini in Brescia, via Inganni
4, e domicilio digitale come da PEC dei Registri di Giustizia;
contro
PROVINCIA DI MANTOVA, rappresentata e difesa dagli avv. Eloisa Persegati
Ruggerini, Lucia Salemi e Francesco Noschese, con domicilio fisico eletto presso
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quest’ultimo in Brescia, via Spalto San Marco 1, e domicilio digitale come da PEC
dei Registri di Giustizia;
nei confronti
CARTIERE VILLA LAGARINA SPA, rappresentata e difesa dagli avv. Alberto
Mascotto, Diego Signor, Vincenzo Pellegrini e Gianpaolo Sina, con domicilio fisico
presso quest’ultimo in Brescia, via Diaz 9, e domicilio digitale come da PEC dei
Registri di Giustizia;
COMUNE DI MANTOVA, COMUNE DI SAN GIORGIO DI MANTOVA,
COMUNE DI BORGO VIRGILIO, COMUNE DI PORTO MANTOVANO,
ARPA DIPARTIMENTO DI MANTOVA, non costituitisi in giudizio;
sul ricorso numero di registro generale 1177 del 2016, proposto da
MICHELE ANNALORO, MASSIMO ZERA, GIOVANNI TOSI, GLORIA
EMILIA TROMBINI, MARIO LUIGI BOMPIERI, FIORENZO BAMBINO,
CATERINA BADALUCCO, PIER LUIGI BASCHIERI, ADRIANA BENFATTI,
AUSILIA ELIA, GIULIANO LONGFILS, ROSOLINO PORRETTA,
GIOVANNA SEQUINO, RITA MARIA SPASARI, rappresentati e difesi dagli avv.
Paola Brambilla e Tommaso Tonelli, con domicilio fisico presso la segreteria del
TAR in Brescia, via Zima 3, e domicilio digitale come da PEC dei Registri di
Giustizia;
contro
PROVINCIA DI MANTOVA, rappresentata e difesa dagli avv. Eloisa Persegati
Ruggerini, Lucia Salemi e Francesco Noschese, con domicilio fisico eletto presso
quest’ultimo in Brescia, via Spalto San Marco 1, e domicilio digitale come da PEC
dei Registri di Giustizia;
nei confronti
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CARTIERE VILLA LAGARINA SPA, rappresentata e difesa dagli avv. Alberto
Mascotto, Diego Signor, Vincenzo Pellegrini e Gianpaolo Sina, con domicilio fisico
presso quest’ultimo in Brescia, via Diaz 9, e domicilio digitale come da PEC dei
Registri di Giustizia;
COMUNE DI MANTOVA, PARCO REGIONALE DEL MINCIO, non
costituitisi in giudizio;
per l'annullamento
(A) quanto al ricorso n. 1011 del 2016:
(i) nel ricorso introduttivo:
- del provvedimento del dirigente del Settore Autorità Portuale, Ambiente, Sistemi
Informativi e Innovazione n. PD/1149 del 30 giugno 2016, con il quale sono stati
approvati gli atti della conferenza di servizi svoltasi in data 25 febbraio 2016, 25
marzo 2016, 7 giugno 2016 e 22 giugno 2016, conclusasi in senso favorevole alla
richiesta di Cartiere Villa Lagarina spa avente ad oggetto il riesame e la contestuale
voltura ex art. 29-octies comma 3-a, nonché comma 4-d, del Dlgs. 3 aprile 2006 n. 152
dell’AIA rilasciata a Burgo Group spa con atto dirigenziale n. PD/944 del 23 giugno
2014, in relazione alla sede operativa situata nel Comune di Mantova, in viale Poggio
Reale 9, per l’esercizio delle attività IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs.
152/2006, e delle attività non IPPC tecnicamente connesse;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/1321 del 25 agosto 2016, con il quale è stata disposta la voltura
dell’AIA del 2014 a favore di Cartiere Villa Lagarina spa, per l’esercizio delle attività
IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs. 152/2006 (principale: 6.1-b, e
accessorie 1.1, 5.2-a, 5.4), e delle attività non IPPC tecnicamente connesse (messa in
riserva rifiuti in ingresso R13, recupero di materia R3, deposito preliminare di rifiuti
prodotti D15), alle condizioni e prescrizioni di cui all’allegato tecnico;
- del verbale della conferenza di servizi del 22 giugno 2016, contenente il parere
favorevole al rilascio dell’AIA, e di tutti gli atti confluiti nella procedura;
(ii) nei primi motivi aggiunti:
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- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/1602 del 13 ottobre 2016, con il quale è stata apportata una
correzione materiale all’AIA del 2016, per tenere conto del contributo inquinante
della fase post-combustione della centrale termoelettrica di cogenerazione;
- del provvedimento del dirigente del Settore Pianificazione Territoriale, Patrimonio
e Appalti n. PD/392 del 13 marzo 2017, con il quale è stato espresso parere
paesistico favorevole alla realizzazione della centrale termoelettrica di cogenerazione;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/494 del 16 marzo 2017, con il quale sono stati approvati gli atti
della conferenza di servizi svoltasi in data 16 novembre 2016 e 14 marzo 2017,
riguardante l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio della centrale
termoelettrica di cogenerazione;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/668 del 28 aprile 2017, con il quale è stata rilasciata
l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio della centrale termoelettrica di
cogenerazione, riferita a una potenza termica complessiva pari a 124,52 MWt e a una
potenza elettrica pari a 31,76 MWe;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/725 del 15 maggio 2017, con il quale è stata approvata una
modifica sostanziale all’AIA del 2016, finalizzata alla costruzione di un nuovo
fabbricato;
(iii) nei secondi motivi aggiunti:
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/867 del 20 giugno 2017, con il quale sono stati approvati gli atti
della conferenza di servizi svoltasi in data 30 maggio 2017 e 19 giugno 2017
relativamente a una modifica sostanziale all’AIA del 2016 in adeguamento alle
valutazioni del verificatore;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/1051 del 9 agosto 2017, con il quale è stata approvata l’AIA del
2017;
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- dei verbali della conferenza di servizi, e degli allegati tecnici;
(B) quanto al ricorso n. 1123 del 2016:
- del provvedimento del dirigente del Settore Autorità Portuale, Ambiente, Sistemi
Informativi e Innovazione n. PD/1149 del 30 giugno 2016, con il quale sono stati
approvati gli atti della conferenza di servizi svoltasi in data 25 febbraio 2016, 25
marzo 2016, 7 giugno 2016 e 22 giugno 2016, conclusasi in senso favorevole alla
richiesta di Cartiere Villa Lagarina spa avente ad oggetto il riesame e la contestuale
voltura ex art. 29-octies comma 3-a, nonché comma 4-d, del Dlgs. 3 aprile 2006 n. 152
dell’AIA rilasciata a Burgo Group spa con atto dirigenziale n. PD/944 del 23 giugno
2014, in relazione alla sede operativa situata nel Comune di Mantova, in viale Poggio
Reale 9, per l’esercizio delle attività IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs.
152/2006, e delle attività non IPPC tecnicamente connesse;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/1321 del 25 agosto 2016, con il quale è stata disposta la voltura
dell’AIA del 2014 a favore di Cartiere Villa Lagarina spa, per l’esercizio delle attività
IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs. 152/2006 (principale: 6.1-b, e
accessorie 1.1, 5.2-a, 5.4), e delle attività non IPPC tecnicamente connesse (messa in
riserva rifiuti in ingresso R13, recupero di materia R3, deposito preliminare di rifiuti
prodotti D15), alle condizioni e prescrizioni di cui all’allegato tecnico.
- dei verbali della conferenza di servizi;
(C) quanto al ricorso n. 1159 del 2016:
- del provvedimento del dirigente del Settore Autorità Portuale, Ambiente, Sistemi
Informativi e Innovazione n. PD/1149 del 30 giugno 2016, con il quale sono stati
approvati gli atti della conferenza di servizi svoltasi in data 25 febbraio 2016, 25
marzo 2016, 7 giugno 2016 e 22 giugno 2016, conclusasi in senso favorevole alla
richiesta di Cartiere Villa Lagarina spa avente ad oggetto il riesame e la contestuale
voltura ex art. 29-octies comma 3-a, nonché comma 4-d, del Dlgs. 3 aprile 2006 n. 152
dell’AIA rilasciata a Burgo Group spa con atto dirigenziale n. PD/944 del 23 giugno
2014, in relazione alla sede operativa situata nel Comune di Mantova, in viale Poggio
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Reale 9, per l’esercizio delle attività IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs.
152/2006, e delle attività non IPPC tecnicamente connesse;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/1321 del 25 agosto 2016, con il quale è stata disposta la voltura
dell’AIA del 2014 a favore di Cartiere Villa Lagarina spa, per l’esercizio delle attività
IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs. 152/2006 (principale: 6.1-b, e
accessorie 1.1, 5.2-a, 5.4), e delle attività non IPPC tecnicamente connesse (messa in
riserva rifiuti in ingresso R13, recupero di materia R3, deposito preliminare di rifiuti
prodotti D15), alle condizioni e prescrizioni di cui all’allegato tecnico.
- dei verbali della conferenza di servizi;
(D) quanto al ricorso n. 1177 del 2016:
(i) nel ricorso introduttivo:
- del provvedimento del dirigente del Settore Autorità Portuale, Ambiente, Sistemi
Informativi e Innovazione n. PD/1149 del 30 giugno 2016, con il quale sono stati
approvati gli atti della conferenza di servizi svoltasi in data 25 febbraio 2016, 25
marzo 2016, 7 giugno 2016 e 22 giugno 2016, conclusasi in senso favorevole alla
richiesta di Cartiere Villa Lagarina spa avente ad oggetto il riesame e la contestuale
voltura ex art. 29-octies comma 3-a, nonché comma 4-d, del Dlgs. 3 aprile 2006 n. 152
dell’AIA rilasciata a Burgo Group spa con atto dirigenziale n. PD/944 del 23 giugno
2014, in relazione alla sede operativa situata nel Comune di Mantova, in viale Poggio
Reale 9, per l’esercizio delle attività IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs.
152/2006, e delle attività non IPPC tecnicamente connesse;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/1321 del 25 agosto 2016, con il quale è stata disposta la voltura
dell’AIA del 2014 a favore di Cartiere Villa Lagarina spa, per l’esercizio delle attività
IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs. 152/2006 (principale: 6.1-b, e
accessorie 1.1, 5.2-a, 5.4), e delle attività non IPPC tecnicamente connesse (messa in
riserva rifiuti in ingresso R13, recupero di materia R3, deposito preliminare di rifiuti
prodotti D15), alle condizioni e prescrizioni di cui all’allegato tecnico.
- dei verbali della conferenza di servizi;
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- con domanda di risarcimento;
(ii) nei motivi aggiunti:
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/684 del 3 maggio 2017, con il quale sono stati approvati gli atti
della conferenza di servizi svoltasi in data 3 aprile 2017 e 21 aprile 2017, conclusasi in
senso favorevole alla richiesta di Cartiere Villa Lagarina spa avente ad oggetto la
costruzione di un nuovo fabbricato;
- del provvedimento del dirigente del Settore Ambiente, Sistemi Informativi e
Innovazione n. PD/867 del 20 giugno 2017, con il quale sono stati approvati gli atti
della conferenza di servizi svoltasi in data 30 maggio 2017 e 19 giugno 2017
relativamente a una modifica sostanziale all’AIA del 2016 in adeguamento alle
valutazioni del verificatore;
- dei verbali della conferenza di servizi;
- con domanda di risarcimento; Visti i ricorsi i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio della Provincia di Mantova, e di Cartiere Villa
Lagarina spa;
Visti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 21 febbraio 2018 il dott. Mauro Pedron;
Uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Considerato quanto segue:
FATTO e DIRITTO
1. La Provincia di Mantova, con provvedimento dirigenziale n. PD/1149 del 30
giugno 2016, ha approvato gli atti della conferenza di servizi svoltasi in data 25
febbraio 2016, 25 marzo 2016, 7 giugno 2016 e 22 giugno 2016, che si è conclusa in
senso favorevole alla richiesta di Cartiere Villa Lagarina spa riguardante il riesame e la
contestuale voltura ex art. 29-octies comma 3-a, nonché comma 4-d, del Dlgs. 3 aprile
2006 n. 152 dell’AIA rilasciata a Burgo Group spa con atto dirigenziale n. PD/944
del 23 giugno 2014.
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2. Su questo presupposto, la Provincia, con provvedimento dirigenziale n. PD/1321
del 25 agosto 2016, ha disposto la voltura dell’AIA del 2014 a favore di Cartiere Villa
Lagarina spa, del Gruppo Pro-Gest spa, subentrata a Burgo Group spa il 10 luglio
2015.
3. Nello stabilimento, situato nel Comune di Mantova, in viale Poggio Reale, sono
insediate alcune attività IPPC dell’allegato VIII alla parte II del Dlgs. 152/2006, e
alcune attività non IPPC. Più in dettaglio, si tratta delle seguenti attività IPPC:
principale 6.1-b (Fabbricazione in installazioni industriali di carte o cartoni con capacità di
produzione superiore a 20 t/giorno); accessoria 1.1 (Combustione di combustibili con una
potenza termica nominale totale pari o superiore a 50 MW); accessoria 5.2-a (Smaltimento o
recupero di rifiuti in impianti di incenerimento di rifiuti o in impianti di coincenerimento di rifiuti
per i rifiuti non pericolosi con una capacità superiore a 3 t/ora); accessoria 5.4 (Discariche che
ricevono più di 10 t/giorno di rifiuti o con una capacità totale di oltre 25.000 t). Le attività non
IPPC sono le seguenti: R13 (Messa in riserva rifiuti in ingresso); R3 (Recupero materia da
rifiuti - utilizzo carta e cartone da raccolta differenziata per produzione carta); D15 (Deposito
preliminare dei rifiuti prodotti).
4. Le attività sopra elencate sono state autorizzate dall’AIA del 2014. In tale
autorizzazione, peraltro, l’inceneritore è ancora considerato attività non IPPC (v.
pag. 4 dell’allegato tecnico), nonostante l’entrata in vigore del Dlgs. 4 marzo 2014 n.
46, che ha sostituito l’allegato VIII alla parte II del Dlgs. 152/2006, introducendo, tra
l’altro, la nuova formulazione del punto 5.2-a.
5. Come esposto nel documento tecnico allegato all’AIA rinnovata e volturata nel
2016, il sito produttivo si sviluppa su un’area di circa 54 ettari, sulla riva
settentrionale del Lago di Mezzo, e include porzioni edificate (circa il 14% della
superficie complessiva), porzioni adibite a discarica per rifiuti speciali non pericolosi
(circa il 10% della superficie complessiva), porzioni occupate dalla viabilità interna e
da aree di stoccaggio scoperte (circa il 5% della superficie complessiva), e porzioni
adibite ad aree verdi (circa il 71% della superficie complessiva).
6. Il sito industriale è circondato da aree agricole, dal Parco Regionale del Mincio,
che include la ZPS “Valli del Mincio” IT20B0009, da aree infrastrutturali, e da aree
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residenziali, alcune delle quali confinanti con il perimetro aziendale. Lo stabilimento
di affaccia sul Lago di Mezzo, che è ricompreso nel SIN “Laghi di Mantova e Polo
Chimico”, perimetrato con DM 7 marzo 2003. Per quanto riguarda la qualità
dell’aria, lo stabilimento ricade nella zona A (Pianura a elevata urbanizzazione),
caratterizzata dalla più elevata densità di emissioni di PM10, NOx e COV, nonché da
una situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del
vento limitata, frequenti casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità
atmosferica caratterizzata da alta pressione), e da alta densità di abitazioni, attività
industriali, e traffico.
7. Con nota del 20 ottobre 2015 Cartiere Villa Lagarina spa ha comunicato alla
Provincia l’intenzione di procedere al revamping dello stabilimento, insediando la sola
produzione di carta per ondulatori, e abbandonando la pasta disinchiostrata e la carta
per quotidiani precedentemente lavorate da Burgo Group spa. Per adattare lo
stabilimento alle nuove esigenze produttive è stata progettata una serie di interventi
di ottimizzazione impiantistica.
8. Di conseguenza, l’AIA del 2016 ha approvato uno schema di riattivazione dello
stabilimento che prevede un nuovo processo produttivo suddiviso nelle seguenti fasi:
(a) approvvigionamento di materie prime o rifiuti, e trasporto per mezzo di nastri di
carico o muletto; (b) carico, spappolamento, assortimento, ed epurazione
del pulper(impasto di carta da macero); (c) omogeneizzazione e addensamento
dell’impasto;(d) fabbricazione della carta in macchina continua, formazione e
pressatura; (e) asciugatura in pre-seccheria; (f) inamidazione con filmpress e
asciugatura in post-seccheria; (g) calandratura e arrotolamento; (h) ribobinatura e
allestimento bobine; (i) imballo, accatastamento in magazzino e spedizione. La
produzione stimata di carta per ondulatori è pari a 1.159 t/giorno, corrispondenti a
405.650 t/anno.
9. Oltre che sul processo produttivo, l’AIA del 2016 è intervenuta sul preesistente
impianto per la produzione di energia elettrica, costituito da una centrale
termoelettrica di cogenerazione (CTE) e da un inceneritore di rifiuti speciali. Nel
nuovo schema, la CTE risulta composta da una turbina a gas, una caldaia a recupero,
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e una turbina a vapore a contropressione, per complessivi 28,35 MWe, mentre
l’inceneritore, basato sulla combustione a griglia, opera con una turbina a vapore a
contropressione, per 3,41 MWe. L’inceneritore è autorizzato al trattamento di una
quantità di rifiuti che rimane pari a 80.000 t/anno. A differenza di quanto previsto in
precedenza, tuttavia, i rifiuti utilizzati per alimentare l’inceneritore possono essere
reperiti anche all’esterno dello stabilimento, ma devono comunque provenire da siti
produttivi del Gruppo Pro-Gest spa.
10. Contro i provvedimenti che compongono e integrano l’AIA del 2016 hanno
presentato impugnazione Italia Nostra Onlus, il Coordinamento Comitati
Ambientalisti Lombardia, l’Associazione Italiana Medici per l'Ambiente, e diversi
cittadini residenti nelle vicinanze dello stabilimento (ricorso n. 1011/2016). Le
numerose censure possono essere sintetizzate nei seguenti argomenti: (i) lo
stabilimento non avrebbe ricevuto un semplice revamping, ma sarebbe stato
trasformato in un sito industriale nuovo e diverso rispetto al 2014, sia in relazione
alla linea produttiva (con maggiori quantità di carta lavorata), sia per quanto riguarda
la CTE e l’inceneritore (aventi maggiore potenza termica, e quindi più inquinanti); (ii)
in seguito a queste modifiche sostanziali sarebbe stato necessario avviare la
procedura di VIA, o quantomeno la procedura di verifica di assoggettabilità, anche
tenendo conto della riduzione al 50% delle soglie relative alla VIA a tutela delle ZPS
ai sensi dell’art. 4.3 del DM 30 marzo 2015; (iii) per l’inceneritore non si tratterebbe
neppure di una modifica sostanziale, ma di una nuova attivazione, in quanto nell’AIA
del 2014 la combustione dei rifiuti non sarebbe stata presa in considerazione come
attività IPPC; (iv) il fraintendimento della reale portata delle innovazioni introdotte
da Cartiere Villa Lagarina spa avrebbe provocato un’imprecisa quantificazione
dell’inquinamento prodotto e la sottovalutazione dei rischi cumulativi per la salute e
per l’ambiente, questi ultimi amplificati dalla vicinanza, da un lato, con aree sensibili
quali la ZPS e il SIN, e dall’altro con importanti siti industriali.
11. L’AIA del 2016 è stata impugnata anche dal Comuni di Mantova, Porto
Mantovano, San Giorgio di Mantova e Borgo Virgilio (ricorso n. 1123/2016). Gli
argomenti sono simili a quelli visti sopra, e si possono riassumere nel vizio di
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fraintendimento della situazione sottostante, in quanto le modifiche introdotte
rispetto all’AIA del 2014, avendo natura sostanziale, avrebbero richiesto il
procedimento di VIA e la rinnovazione dell’AIA. Viene inoltre censurata la mancata
attivazione del meccanismo ex art. 14-quaterdella legge 7 agosto 1990 n. 241 per
superare il dissenso dei Comuni. Ha fatto parimenti impugnazione il Parco Regionale
del Mincio (ricorso n. 1159/2016), sostenendo, sulla medesima linea argomentativa,
la necessità dell’espletamento della VIA e della rinnovazione dell’AIA.
12. I provvedimenti che costituiscono l’AIA del 2016 sono stati impugnati anche da
un secondo gruppo di cittadini residenti nelle vicinanze dello stabilimento con il
ricorso n. 1177/2016. Gli argomenti proposti sono, in sintesi, i seguenti: (i) vi
sarebbe la necessità della VIA postuma per lo stabilimento nel suo insieme, e per
l’inceneritore in particolare, essendo state superate le soglie dell’allegato IV alla parte
II del Dlgs. 152/2006; (ii) la necessità della VIA, estesa alla valutazione dell’opzione
zero, emergerebbe anche dagli impatti cumulativi, ossia dalla sommatoria tra le
emissioni dello stabilimento e le criticità sanitarie e ambientali presenti in zona; (iii)
non sarebbe stato consentito ai cittadini di acquisire la documentazione e di
partecipare in modo efficace al processo decisionale; (iv) in sede di VIA avrebbe
dovuto essere effettuata anche la valutazione di incidenza ex art. 5 comma 4 del DPR
8 settembre 1997 n. 357, adempimento che peraltro avrebbe potuto essere effettuato
anche indipendentemente dalla VIA, tenuto conto della prossimità dello stabilimento
alla ZPS; (v) infine, l’istruttoria avrebbe dovuto comprendere la valutazione di
impatto sanitario e la relazione di riferimento ex art. 29-ter comma 1-m del Dlgs.
152/2006. In aggiunta, è stato chiesto il risarcimento del danno per violazione dei
diritti all’informazione ambientale e alla partecipazione al processo decisionale.
13. La Provincia e Cartiere Villa Lagarina spa si sono costituite in giudizio in tutti i
ricorsi, chiedendone la reiezione.
14. Questo TAR, con ordinanza n. 1764 del 21 dicembre 2016 ha disposto una
verificazione sul progetto autorizzato con l’AIA del 2016, per stabilire in particolare
se fossero intervenute modifiche sostanziali ex art. 5 comma 1-l-bis del Dlgs.
152/2006 rispetto all’AIA del 2014, con riguardo alla quantità di carta lavorata, alla
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potenza termica, e alle emissioni di inquinanti. Ulteriori indicazioni al verificatore
sono state fornite con ordinanza n. 420 del 27 marzo 2017. L’attività istruttoria è
stata disposta congiuntamente per i ricorsi n. 1011/2016, n. 1123/2016 e n.
1159/2016, ma può essere riferita anche al ricorso n. 1177/2016, che contiene, come
si è visto, questioni sovrapponibili o analoghe.
15. Il verificatore ing. Federico Viganò, ricercatore di Sistemi per l’Energia e
l’Ambiente presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, ha
depositato la relazione conclusiva in data 5 maggio 2017. Le informazioni di maggior
rilievo sono così sintetizzabili:
(a) nell’AIA del 2014 erano autorizzati due prodotti, ossia la pasta disinchiostrata
(per 584 t/giorno) e la carta da giornale partendo da pasta disinchiostrata (per 575
t/giorno). Il totale (1.159 t/giorno) corrisponde esattamente alla produzione
autorizzata nell’AIA del 2016, riferita alla carta per ondulatori. Secondo il
verificatore, però, l’equivalenza è solo apparente, perché in un impianto integrato la
produzione di carta implica la produzione della medesima quantità di pasta, poi
utilizzata per ottenere la carta. La capacità produttiva della pasta e quella della carta
devono quindi essere sommate, e nello specifico si possono ritenere superiori a 2.000
t/giorno, misura confermata anche dai dati sulle materie prime e sul consumo di
energia;
(b) per quanto riguarda la potenza termica nominale, i dati (non del tutto chiari)
desumibili dall’AIA del 2014 individuano un valore pari a circa 151,7 MWt (138 per
la CTE e 13,7 per l’inceneritore). L’AIA del 2016 prevede invece una potenza
termica pari a 124,52 MWt (91,71 per la CTE e 32,81 per l’inceneritore). Vi è quindi
una riduzione complessiva, e un diversa ripartizione tra CTE e inceneritore. La
potenza elettrica dell’AIA del 2016, pari a 31,76 MWe (28,35 per la CTE e 3,41 per
l’inceneritore), è di poco superiore a quella dell’AIA del 2014, definita in 29,18 MWe
(26 per la CTE e 3,18 per l’inceneritore);
(c) per quanto riguarda le emissioni di inquinanti in atmosfera, il verificatore ritiene
che vi sia una diminuzione di quelle derivanti dall’attività di produzione della carta,
ma un aumento di quelle complessivamente rilasciate dallo stabilimento. Questo non
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per la qualità della progettazione (in realtà, il nuovo inceneritore è sostanzialmente
conforme alle BAT di settore), ma perché appare corretto riformulare in 30.000
Nmc/h (anziché 51.000) il valore di portata dei fumi dell’inceneritore autorizzato
con l’AIA del 2014. Di conseguenza, con lo schema di inceneritore previsto dall’AIA
del 2016 vi sarebbe un aumento delle emissioni per quasi tutti gli inquinanti
(particolarmente accentuato per monossido di carbonio, acido fluoridrico, acido
bromidrico, diossine e furani). Un contributo all’aumento delle emissioni di
monossido di carbonio deriva anche dalla nuova CTE;
(d) per quanto riguarda l’inquinamento delle acque superficiali, la situazione
complessivamente non cambia, in quanto il progetto non prevede innovazioni
significative a proposito degli scarichi (aumenta di circa il 10% l’acqua scaricata dal
depuratore, mentre l’acqua di raffreddamento si riduce di oltre il 50%);
(e) l’aumento di capacità produttiva, valutato in relazione alla produzione della carta,
è pari a 584 t/giorno (1.159 - 575), e dunque, superando la soglia di 20 t/giorno
prevista dall’allegato VIII alla parte II del Dlgs. 152/2006 (punto 6.1-b), deve essere
considerato modifica sostanziale. Non vi è invece modifica sostanziale per quanto
riguarda la potenza termica, che è in diminuzione e non in aumento. I rifiuti utilizzati
nell’inceneritore non devono essere considerati, in quanto non sono normativamente
classificati come combustibile. Non vi è modifica sostanziale neppure relativamente
alla capacità di trattamento dell’inceneritore, in quanto il progetto conferma il limite
precedente di 80.000 t/anno, e 240 t/giorno, pur cambiando la tipologia di rifiuto
trattato. Parimenti, nessuna modifica sostanziale è intervenuta per le discariche
presenti nello stabilimento, non essendo previsti ulteriori conferimenti, né
ampliamenti della capacità di stoccaggio;
(f) il raddoppio della capacità produttiva rispetto all’AIA del 2014, essendo
qualificabile come modifica sostanziale, avrebbe richiesto la procedura di VIA. Per
quanto riguarda l’inceneritore, il verificatore osserva che l’AIA del 2014, essendo
successiva al Dlgs. 46/2014, avrebbe dovuto autorizzare questa attività come IPPC,
ai sensi dell’art. 29-octies comma 4-d del Dlgs. 152/2006, e dunque l’AIA del 2016 era
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chiamata a rimediare a questa lacuna, riesaminando anche la situazione
dell’inceneritore.
16. Dopo il rilascio dell’AIA del 2016 la Provincia ha effettuato una correzione
materiale (v. provvedimento dirigenziale n. PD/1602 del 13 ottobre 2016), e ha
rilasciato l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio della CTE (v.
provvedimento dirigenziale n. PD/668 del 28 aprile 2017). Tenendo conto anche del
contributo dell’inceneritore, la potenza termica complessivamente autorizzata è pari
a 124,52 MWt, mentre la potenza elettrica complessiva è pari a 31,76 MWe.
17. In data 15 novembre 2016 Cartiere Villa Lagarina spa ha chiesto alla Provincia
una modifica sostanziale dell’AIA del 2016, per la demolizione di strutture esistenti e
la costruzione di un nuovo fabbricato destinato a ospitare la produzione del pulper,
l’impianto di raccolta e vaglio, le aree di messa in riserva R13, le aree di deposito
temporaneo A14 e A15, e l’area di deposito preliminare D15. L’avviso pubblico ex
art. 29-quater comma 3 del Dlgs. 152/2006 è stato pubblicato fino al 18 aprile 2017.
La modifica sostanziale è stata approvata con provvedimento dirigenziale n. PD/725
del 15 maggio 2017.
18. Contro questi provvedimenti sopravvenuti, e contro gli atti della conferenza di
servizi, sono stati proposti motivi aggiunti nel ricorso n. 1011/2016. Gli argomenti
riprendono quelli del ricorso introduttivo, integrati con richiami alle conclusioni della
verificazione.
19. In data 12 maggio 2017 Cartiere Villa Lagarina spa ha chiesto alla Provincia una
nuova, e più ampia, modifica sostanziale dell’AIA del 2016, manifestando la volontà
di adeguarsi alle indicazioni formulate dal verificatore. Nel nuovo progetto lo
stabilimento subisce infatti una riduzione della quantità di carta prodotta, una
riduzione della portata dell’inceneritore, e un ridimensionamento dell’intervento
edilizio. Lo scopo immediato è di ricondurre la capacità produttiva dello stabilimento
e le emissioni dell’inceneritore entro i limiti dell’AIA del 2014, e in alcuni casi al di
sotto di tali limiti. L’obiettivo finale è di ritornare alla capacità produttiva autorizzata
con l’AIA del 2016 dopo aver superato il procedimento di VIA e la valutazione di
incidenza sulla ZPS. La domanda relativa alla VIA e alla valutazione di incidenza è
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stata presentata il 20 ottobre 2017. I dettagli del nuovo progetto sono esposti nello
studio di impatto ambientale di data 11 ottobre 2017, allegato alla domanda. Non
essendo ancora concluso, il procedimento di VIA non può avere rilievo nel presente
giudizio.
20. L’esito della conferenza di servizi sulla richiesta del 12 maggio 2017 è stato
approvato dalla Provincia con provvedimento dirigenziale n. PD/867 del 20 giugno
2017. La nuova AIA del 2017 è stata emessa con provvedimento dirigenziale n.
PD/1051 del 9 agosto 2017.
21. Le principali differenze tra l’AIA del 2016 e l’AIA del 2017 sono le seguenti:
- riduzione della capacità massima autorizzata per l’attività principale 6.1-b
(produzione di carta) da 1.159 t/giorno a 575 t/giorno;
- riduzione della potenza termica nominale complessiva da 124,52 MWt a 121,92
MWt;
- riduzione della capacità massima autorizzata per l’attività 5.2-a (incenerimento di
rifiuti) da 80.000 t/anno (240 t/giorno) a 39.480 t/anno (118,2 t/giorno), con il
vincolo di utilizzare solo rifiuti prodotti all’interno dello stabilimento;
- riduzione della portata dei fumi associata al punto di emissione in atmosfera E19B
(inceneritore) da 66.400 Nmc/h a 29.900 Nmc/h;
- incremento della portata dei fumi associata al punto di emissione in atmosfera
E19A (CTE) da 277.200 Nmc/h a 324.600 Nmc/h;
- riduzione dei valori limite di emissione nel punto E19A (CTE) per il monossido di
carbonio da 35 mg/Nmc a 16,5 mg/Nmc, e per gli ossidi di azoto da 35 mg/Nmc a
33,5 mg/Nmc;
- riduzione dei valori limite di emissione nel punto E19B (inceneritore) per le polveri
totali sospese, il carbonio organico totale e l’acido cloridrico da 7 mg/Nmc a 3
mg/Nmc; per l’acido fluoridrico da 1 mg/Nmc a 0,7 mg/Nmc; per l’anidride
solforosa da 50 mg/Nmc a 15 mg/Nmc; per gli ossidi di azoto da 150 mg/Nmc a 80
mg/Nmc;
- previsione dell’obbligo di mantenere le temperature in camera di post-combustione
non inferiori a 950°C per almeno 2 secondi;
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- previsione dell’obbligo di utilizzo di sistemi di abbattimento degli ossidi di azoto e
dei microinquinanti, tra cui il sistema SCR e i carboni attivi.
22. Contro i provvedimenti che compongono l’AIA del 2017 sono stati proposti
motivi aggiunti nel ricorso n. 1011/2016. Gli argomenti, molto articolati, sono così
sintetizzabili: (i) l’allineamento dell’AIA del 2017 all’AIA del 2014 non sarebbe
riuscito, in quanto di fatto impossibile, non avendo il verificatore accertato con
precisione i livelli delle emissioni di inquinanti autorizzati nell’AIA del 2014, e non
essendo stati acquisiti i dati relativi agli scarichi in atmosfera sotto la precedente
gestione; (ii) di conseguenza, il riesame dell’AIA del 2014 avrebbe richiesto la
preventiva conclusione del procedimento di VIA; (iii) in ogni caso, la mancata
valutazione delle emissioni della precedente gestione renderebbe contraddittorio il
parere favorevole della ATS formulato nella conferenza di servizi del 19 giugno
2017; (iv) costituirebbe inoltre un sintomo di difetto di istruttoria il rinvio a verifiche
e acquisizioni di documenti successive alla conclusione del procedimento di AIA.
23. I medesimi provvedimenti sono stati impugnati con motivi aggiunti anche nel
ricorso n. 1177/2016. Le censure riprendono gli argomenti dell’atto introduttivo.
Inoltre, è stata rinnovata la domanda di risarcimento del danno per violazione dei
diritti all’informazione ambientale e alla partecipazione al processo decisionale.
24. I Comuni di Mantova, Porto Mantovano, San Giorgio di Mantova e Borgo
Virgilio hanno dichiarato, con memoria depositata il 31 gennaio 2018, di rinunciare al
ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, visto il contenuto più ristretto
dell’AIA del 2017 rispetto all’AIA del 2016. Analogamente, con memoria depositata
il 31 gennaio 2018, anche il Parco Regionale del Mincio ha dichiarato di non avere
più interesse a una pronuncia di merito.
25. L’evidente connessione tra i ricorsi ne impone la riunione ai fini di una
trattazione congiunta.
26. Sulle questioni rilevanti ai fini della decisione si possono svolgere le seguenti
considerazioni.
Sulla sopravvenuta carenza di interesse
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27. L’evoluzione della vicenda, come sopra descritta, rende evidente che non vi è più
un interesse alla decisione di merito sull’AIA del 2016, e sui provvedimenti che
presuppongono le relative modifiche allo stabilimento, trattandosi di una situazione
produttiva e organizzativa ormai superata dall’AIA del 2017. Le censure focalizzate
sul maggiore impatto dell’AIA del 2016 rispetto all’AIA del 2014 hanno ormai perso
attualità a fronte della richiesta formulata Cartiere Villa Lagarina spa il 12 maggio
2017 per ricondurre l’autorizzazione entro i limiti del 2014, accettando in questo
modo le conclusioni del verificatore.
28. In due ricorsi la perdita di interesse è stata dichiarata dalle stesse parti ricorrenti.
29. Rimane invece un interesse attuale per quanto riguarda l’impugnazione dell’AIA
del 2017, coltivata con i secondi motivi aggiunti nel ricorso n. 1011/2016 e con
motivi aggiunti nel ricorso n. 1177/2016.
Sulla VIA
30. L’argomento principale contro l’AIA del 2017, poi ripreso e variamente declinato
in relazione ai vari interessi pubblici coinvolti, è che nessun provvedimento
autorizzativo potrebbe essere rilasciato finché non sia espletato il procedimento di
VIA, dal quale potrebbe anche derivare l’obbligo di chiusura dello stabilimento,
oppure un drastico ridimensionamento dello stesso. Le caratteristiche dello
stabilimento e dell’inceneritore sarebbero già ora sufficienti a imporre una VIA
postuma, anche senza gli ampliamenti approvati dall’AIA del 2016.
31. Questa tesi non appare condivisibile. Per quanto riguarda l’attività produttiva,
occorre sottolineare che lo stabilimento è stato insediato molto prima del termine di
recepimento della disciplina comunitaria sulla VIA (3 luglio 1988). Poiché l’attività
produttiva non si è mai interrotta, e non ha richiesto autorizzazioni formali per la
ripresa ma solo per specifici adeguamenti, l’obbligo di VIA deve ritenersi escluso per
non compromettere il principio di certezza del diritto (v. C.Giust. Sez. VI 18 giugno
1998 C-81/96, Burgemeester, punti 23-25). Di conseguenza, il procedimento di VIA
deve essere attivato solo quando intervengano modifiche ai progetti comportanti
effetti negativi apprezzabili sull’ambiente ex art. 20 comma 1-b del Dlgs. 152/2006.
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32. Per quanto riguarda l’inceneritore, una prima autorizzazione è stata rilasciata dalla
Regione con DGR n. 6/30490 di data 1 agosto 1997. In seguito, la Regione, con
DGR n. 7/9074 di data 17 maggio 2002, ha approvato un’integrazione con esplicito
riferimento alla Dir. 27 giugno 1985 n. 85/337/CEE. In questo secondo
provvedimento si specifica che Burgo Group spa aveva presentato ancora nel 1994
uno studio di compatibilità ambientale idoneo a essere utilizzato come studio di
impatto ambientale nel procedimento di VIA, e che questo studio è stato
effettivamente preso in considerazione nell’istruttoria conclusasi con l’autorizzazione
del 1997. Si può quindi ritenere che il procedimento di VIA abbia avuto luogo già
con la prima autorizzazione. Peraltro, l’integrazione del 2002 potrebbe essere
comunque considerata equivalente a una VIA postuma, procedura di sanatoria
ammessa dal diritto comunitario (v. C.Giust. Sez. I 26 luglio 2017 C‑196/16 e
C‑197/16, Comune di Corridonia, punti 37 e 43).
33. Di conseguenza, si possono ritenere consolidate sotto il profilo ambientale sia la
localizzazione dell’impianto sia la localizzazione dell’inceneritore.
34. Questo non significa che un eventuale aumento dei rischi per la salute dei
cittadini o per l’integrità dell’ambiente, intervenuto nel corso dell’esercizio
dell’impianto, sia irrilevante. È possibile che gli impatti cumulativi giudicati in un
primo momento accettabili risultino insostenibili nel medio e lungo periodo, quando
si aggiungono o si scoprono altre fonti di inquinamento. Il rimedio non consiste
però nell’intervenire sulla VIA, o nell’imporre retroattivamente un procedimento di
VIA non richiesto in origine, ma nella regolamentazione, e se necessario nella
limitazione, delle attività produttive insediate. Questo compito spetta all’AIA
periodicamente rinnovata, con la quale l’amministrazione, dopo aver verificato le
criticità sopravvenute, fissa nuovi limiti alle emissioni e impone con apposita
tempistica l’applicazione delle BAT, cercando di mantenere e migliorare l’equilibrio
tra interessi pubblici e attività di impresa.
Sull’equivalenza tra l’AIA del 2014 e l’AIA del 2017
35. L’AIA del 2017 non ha innovato in senso peggiorativo l’impatto ambientale dello
stabilimento rispetto all’AIA del 2014, e dunque non richiedeva l’attivazione del
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procedimento di VIA, né le altre verifiche che vengono coordinate nel suddetto
procedimento.
36. Occorre preliminarmente sottolineare che la qualificazione dell’inceneritore come
attività non IPPC nell’AIA del 2014 non comporta la necessità di rinnovare la VIA.
Si tratta di un errore formale, che poteva essere regolarizzato nell’ambito del
procedimento di AIA, come in effetti è avvenuto, prima con l’AIA del 2016 e poi
con l’AIA del 2017. Non è la qualificazione che rileva, ma la protezione assicurata in
concreto agli interessi pubblici coinvolti, i quali devono essere esaminati con la
metodologia prevista dall’ordinamento comunitario e dal diritto interno per le attività
IPPC.
37. L’equivalenza tra l’AIA del 2017 e l’AIA del 2014 può sussistere anche in
presenza di modifiche agli impianti ospitati nello stabilimento. Il confronto deve
essere svolto sui limiti alle concentrazioni degli inquinanti, e sui parametri di
funzionamento che costituiscono una misura indiretta della capacità di inquinamento
(valore di portata dei fumi, produzione massima autorizzata di carta, quantità
massima di rifiuti trattati nell’inceneritore, potenza termica nominale). Non è
necessario un confronto con i dati storici delle rilevazioni, che costituiscono un
riferimento incerto, in quanto variano in base alle scelte produttive del momento, e
quindi potrebbero riflettere un’utilizzazione degli impianti non ottimale o lontana
dalla capacità effettiva.
38. Il verificatore ha stimato prudentemente in 30.000 Nmc/h (anziché 51.000) il
valore di portata dei fumi dell’inceneritore autorizzato con l’AIA del 2014. Poiché la
portata dei fumi, pur non essendo un vincolo rigido ma un parametro da sottoporre
a valutazione sitospecifica, si combina con i limiti alle concentrazioni degli
inquinanti, la stima delle sostanze disperse in atmosfera nello schema dell’impianto
del 2014 è risultata molto inferiore a quella relativa allo schema dell’AIA del 2016.
Rispetto a questa situazione, l’AIA del 2017 è intervenuta in modo corretto, in
quanto ha ridotto a 29.900 Nmc/h la portata dei fumi dell’inceneritore e ha ridotto
sensibilmente i valori limite di emissione dei principali inquinanti associati
all’inceneritore, come si è visto sopra. È vero che contemporaneamente è stata
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elevata la portata dei fumi associata alla CTE, ma anche in questo caso sono state
ridotte le concentrazioni degli inquinanti. Di conseguenza, si può ragionevolmente
ritenere che nel complesso l’inquinamento risulti pari o inferiore a quello consentito
dall’AIA del 2014.
39. Confermano questa conclusione il vincolo di parità imposto alla produzione di
carta, e la riduzione sia della potenza termica nominale sia della quantità di rifiuti
trattati nell’inceneritore. Ulteriori garanzie provengono dall’obbligo di mantenere le
temperature in camera di post-combustione non inferiori a 950°C per almeno 2
secondi, e dall’obbligo di utilizzo del sistema SCR e dei carboni attivi.
Sulle garanzie procedimentali
40. Per quanto riguarda la partecipazione del pubblico al procedimento di AIA, e la
divulgazione delle informazioni rilevanti, la Provincia ha documentato in giudizio di
aver pubblicato l’avviso sul proprio sito Internet, con indicazione dell’ufficio presso
il quale era possibile prendere visione degli atti e depositare le osservazioni. Era
inoltre indicata la sezione del sito dedicata alla pubblicazione delle informazioni.
41. In tale sezione sono stati poi pubblicati gli avvisi, le convocazioni e gli atti delle
conferenze di servizio. Tutti gli interessati hanno potuto partecipare al procedimento
mediante la presentazione di osservazioni fino alla riunione della conferenza di
servizi decisoria del 19 giugno 2017.
42. Si può quindi ritenere che al pubblico sia stato permesso un effettivo potere di
interlocuzione con l’amministrazione, che si è collocato su un piano di parità tecnica
grazie all’assistenza di tecnici specializzati.
Conclusioni
43. I ricorsi riuniti devono pertanto essere decisi come segue: (i) il ricorso n.
1011/2016 è dichiarato improcedibile relativamente all’atto introduttivo e ai primi
motivi aggiunti, e respinto per il resto; (ii) il ricorso n. 1123/2016 è dichiarato
improcedibile; (iii) il ricorso n. 1159/2016 è dichiarato improcedibile; (iv) il ricorso n.
1177/2016 è dichiarato improcedibile relativamente all’atto introduttivo e respinto
per il resto, compresa la domanda risarcitoria.
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44. La complessità della vicenda consente la compensazione delle spese di lite in tutti
i ricorsi, ad eccezione del costo della verificazione, che deve essere sostenuto dalla
Provincia, in quanto l’attività istruttoria svolta in giudizio ha chiarito problemi non
adeguatamente approfonditi in sede amministrativa, e incidenti sui ricorsi, o motivi
di ricorso, dichiarati improcedibili. Il compenso del verificatore può essere stabilito,
tenendo conto della difficoltà dei quesiti e dell’ampia interlocuzione con i periti di
parte, nell’importo onnicomprensivo di € 7.500, oltre agli oneri di legge.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia sezione staccata di Brescia
(Sezione Prima)
definitivamente pronunciando:
(a) riunisce i ricorsi;
(b) dichiara in parte improcedibili, e in parte respinge, i ricorsi n. 1011/2016 e n.
1177/2016, come precisato in motivazione;
(c) dichiara improcedibili i ricorsi n. 1123/2016 e n. 1159/2016;
(d) condanna la Provincia a versare al verificatore l’importo di € 7.500, oltre agli
oneri di legge;
(e) compensa per il resto le spese di lite in tutti i ricorsi.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.
Così deciso in Brescia nella camera di consiglio del giorno 21 febbraio 2018 con
l'intervento dei magistrati:
Roberto Politi, Presidente
Mauro Pedron, Consigliere, Estensore
Alessio Falferi, Consigliere
L'ESTENSORE IL PRESIDENTEMauro Pedron Roberto Politi
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IL SEGRETARIO